N3 - Investomagazine

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3 N°

INVESTO ART

REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11

La santissima icona che non tramonterà mai

INVESTO COLLECTION Libri antichi: un mercato con regole tutte sue

INVESTO LAW La tutela penale dell’ambiente: un’attesa lunga 50 anni

MIVESTO Intervista a Carla Gozzi, fashion stylist cult del momento

INVESTO HIGH-TECH

Homo, sine pecunia, homini lupus

INVESTO BANKING

Facebook in borsa. la scommessa che “mi piace”

Il mondo dell’ informatica sconvolto dalle lotte tribali

INVESTO MAN

PSICO INVESTO

INVESTO GAME Bilanci in Barca. E il trionfo esce dal campo

STYLE TO WOMAN Nella moda, così come nell’imprenditoria vale

una sola regola: less is more

INVESTO BEAUTY La nuova frontiera dell’estetica: dalla SPA portatile al “fit & face”

INVESTO JOBLESS

Il mestiere più stressante del mondo? La disoccupata

INTERVISTA A MARCO BOGLIONE, PRESIDENTE BASICNET SPA INVESTO EBOOK

EBOOK: LA CULTURA NON È PIÙ CARTA PEOPLE:

Alessandro Meluzzi, Marco Sodano, Pietro Genuardi, Lodovico Poletto, Andrea Serlenga, Massimiliano Sciullo, Valentina Polidori, Micaela Barisone


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[Caro letTORe] di Patrizia Caridi

Caro Lettore, siamo arrivati al N.3 e a tal proposito mi verrebbe voglia, dietro consiglio di un amico R.R., di parlarti Dear reader, del significato di questo numero. Non voglio fare finally we have arrived at N. 3 and thanks to the la parte della numerologa, ma già che ci siamo, advice of a friend, R.R., I’ve thought to tell you già che la nostra casa editrice si chiama Pitagosomething about the meaning of this number. ra, diamo e spieghiamo i numeri. Girovagando I don’t want to play the role of the numerologist, su Internet per trovare qualcosa di interessante but since our publishing house is called Pitagora, da raccontare sul numero 3, ho letto che esso let’s explain the numbers. ha molteplici caratteristiche ed Surfing on the net, looking for è apprezzato in tutti i settori. something interesting to tell In chimica è il numero atomico about number 3, I’ve read that del litio (Li), nella religione cristiait has several peculiarities and na rappresenta la Trinità, nella N° it’s appreciated in all the fields. Smorfia viene rappresentato dal In chemistry it’s the atomic numgatto, nel cinema Ricomincio ber of lithium (LI), in the Christian da tre è un film diretto dal granreligion t represents the trinity, de Massimo Troisi, nella numerain the “Smorfia” it’s represented zione di base del calcio a 11, è by a cat, “Ricomincio da tre”(I il numero del terzino sinistro, ma start again from three) is a film of ci sono stati casi in cui squadre Massimo Troisi, in the numbering di calcio hanno ritirato la maglia of soccer, among the 11 playN.3 in omaggio ad alcuni calciaers, the one that wears the numtori, come nel Milan per Paolo ber three is the left-back, but Maldini e nell’Inter in omaggio a EBOOK: LA CULTURA NON È PIÙ CARTA some foot-ball teams withdrew Giacinto Facchetti. Potrei andathe T-shirt number 3 as a tribure avanti facendo copia e incolte to some players, like Milan for la di varie informazioni inerenti Paolo Maldini and Inter for Giacinto Facchetti. a questo numero, ma noi di InvesTO magazine I could go on to copy and paste several informasiamo persone alle quali piacciono le spiegazioni tion related to this number, but in InvesTO Magasemplici poiché sono, a nostro modesto parere, zine we like simple explanations, because in my le più interessanti. Proprio per questo motivo conopinion they are the most interesting, so I close cludo che la spiegazione più interessante che ho with the most interesting explanation that I could potuto trovare è questa: 3 è il numero naturale find: 3 is the natural number which comes after che segue il 2 e precede il 4. number 2 and before number 4. Dimenticavo…auguri a tutte le mamme e soI don’t forget …best wishes to all the mothers, prattutto alla mia! above all to mine! 0

INVESTO ART

REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11

La santissima icona che non tramonterà mai

INVESTO COLLECTION Libri antichi: un mercato con regole tutte sue

INVESTO LAW

La tutela penale dell’ambiente: un’attesa lunga 50 anni

MIVESTO

Intervista a Carla Gozzi, fashion stylist cult del momento

INVESTO HIGH-TECH

3

Il mondo dell’ informatica sconvolto dalle lotte tribali

INVESTO MAN

PSICO INVESTO

Homo, sine pecunia, homini lupus

INVESTO BANKING

Facebook in borsa. la scommessa che “mi piace”

INVESTO GAME Bilanci in Barca.

E il trionfo esce dal campo

STYLE TO WOMAN

Nella moda, così come nell’imprenditoria vale

una sola regola: less is more

INVESTO BEAUTY

La nuova frontiera dell’estetica: dalla SPA portatile al “fit & face”

INVESTO JOBLESS

Il mestiere più stressante del mondo? La disoccupata

INTERVISTA A MARCO BOGLIONE, PRESIDENTE BASICNET SPA

INVESTO EBOOK PEOPLE:

Alessandro Meluzzi, Marco Sodano, Pietro Genuardi, Lodovico Poletto, Andrea Serlenga, Massimiliano Sciullo, Valentina Polidori, Micaela Barisone


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21

[sommarIO]

29

Contents

21 PSICO INVESTO

Homo, sine pecunia, homini lupus

di Alessandro Meluzzi

29 INVESTO BANKING

Facebook in borsa. la scommessa che “mi piace” di Marco Sodano

39

39 INVESTO COLLECTION

Libri antichi: un mercato con regole tutte sue

di Lodovico Poletto

47 INVESTO GAME

Bilanci in barca. E il trionfo esce dal campo

47

di Pietro Diana

56 INVESTO HIGH-TECH

Il mondo dell’ informatica sconvolto dalle lotte tribali

di Massimiliano Sciullo

63 INVESTO PAPER

Il libro gira pagina ma resiste di Francesco Papa


56

[sommarIO]

63

Contents

69 INVESTO EBOOK

Ebook: la cultura non è più di carta

di Carlotta Isoardi

79 INVESTO ART La santissima icona che non tramontera’ mai

di Pietro Genuardi

89 STYLETOWOMAN

69

Nella moda, così come nell’imprenditoria vale una sola regola: less is more di Valentina Polidori

97 INVESTO BEAUTY

La nuova frontiera dell’estetica: dalla SPA portatile al “fit & face”

79

di Ludovica Robbio

111 INVESTO LAW La tutela penale dell’ambiente: un’attesa lunga 50 anni di Andrea Serlenga

97

89


111

[sommarIO]

121

Contents

121 INVESTO MAN

Intervista a Marco Boglione, presidente BasicNet SPA

di Patrizia Caridi

131 MIVESTO

Intervista a Carla Gozzi, fashion stylist cult del momento

131

di Maria Maldarizzi

139 INVESTO JOBLESS

Il mestiere più stressante del mondo? La disoccupata di Olga Litterio

147 INVESTO LUXURY La corsa all’oro del benessere

139

147

di Micaela Barisone

155 INVESTO EVENT

155

Gli eventi delle principali città italiane di Maria Maldarizzi

158 ASTROINVESTO L’oroscopo degli investimenti

di Medea


DIRETTORE DI TESTATA Andrea Costa

MANAGER DIRECTOR Patrizia Caridi

EXECUTIVE ASSISTANT Maria Maldarizzi

ART DIRECTOR Ilaria Chiesa

PUBLIC RELATION MANAGER TORINO Francesca Leone

PUBLIC RELATION MANAGER MILANO Federico Slanzi

TEXT TRANSLATOR Monica Kratzborn

AMMINISTRATORE UNICO Nicola Mirante

FOTOLITO E STAMPA

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REDAZIONE INVESTO MAGAZINE Via Principi D’Acaia, 59 10138 Torino Tel 0115790282 info@investomagazine.com REGISTRAZIONE Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11

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“La vita si misura dalle opere e non dai giorni�

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[i complici di questo numero]

1. Patrizia Caridi

2. Andrea Costa

3. Maria Maldarizzi

34enne calabrese, sposata e madre di due figli. Da grande vuole diventare Miranda Priestly de “Il diavolo veste Prada”, per ora veste Prada, e inseguendo questo sogno firma la rubrica InvesTo Man!

E’ il Capo dei Capi. Non ha mezze misure e pare che la diplomazia non sia il suo forte, ma quando ce vo’ ce vo’. Pare sia Nordico, ma alla fine predilige i luoghi caldi e con il mare, gli unici che riescono a fargli trovare quella pace interiore che non riesce ad avere in riunioni redazionali! Cura per noi tutto InvesTO Magazine.

Laureata in Lettere e cartoline , Pugliese nel cuore ma residente nell’alta savoia con Billy(quello dell’Ikea non Costacurta) e i loro due figli , si è avvicinata all’ utilizzo del Mac con molta diffidenza È molto più veloce nell’utilizzare un eloquio aulico che nello scriverlo su una tastiera ma si sa che ognuno ha i suoi tempi e lei ha sicuramente e per fortuna quelli delle sue origini! Cura per noi la rubrica Mi VesTo!

a pag. 121

a pag. 131

4. Alessandro Meluzzi

4. Pietro Genuardi

Nato a Napoli , noto Psichiatra laureato cum Laude . Per InvesTOmagazine firma una delle rubriche più interessanti, legata alla sua esperienza di docente di genetica del comportamento umano, nella quale ci spiega i comportamenti umani in relazione agli investimenti: Psico InvesTo! a pag. 21

Preso in prestito alle Soap Opera si è rivelato oltre che un appassionato di Arte Contemporanea un Pubblicista molto amato , viene definito in redazione “Il Maliardo” e oltre a far sognare le donne della nostra redazione fa vivere percorsi sensoriali agli amanti dell’arte contemporanea nella rubrica InvesTo Art! a pag. 79

5. Lodovico Poletto Un giornalista h24, è l’unico che riesce a darci il giusto incipit su cosa fare per trasformare una semplice passione, il collezionismo, in un ottimo investimento. Cura per noi la rubrica InvesTo Collection! a pag. 39


6. Massimiliano Sciullo

7. Marco Sodano

8. Andrea Serlenga

33 anni e radici che affondano più o meno in tutta la Penisola. Piacevolmente stupito dal fatto che, nonostante due figli compresi tra i due e i 24 mesi d’età, ci sia ancora tempo per fare il giornalista. Ex giocatore di pallacanestro e juventino, molto irrimediabilmente dipendente dal fantacalcio, non fa nulla per curarsi. Scrive per noi la rubrica InvesTo Game!

Giornalista, caporedattore Economia de “La Stampa”. Pare che faccia colazione con Pane e Spread. Cura per noi la rubrica InvesTo Banking!

Avvocato torinese, 42 anni, dopo aver conseguito nel 1994 a pieni voti la Laurea in Giurisprudenza, ha costituito nel 2002 lo Studio Legale ove attualmente opera a Torino nell’ambito del Diritto Penale in genere ed in particolare in quello d’Impresa, sia in ambito processuale che di consulenza. Cura per noi la rubrica InvesTo Law!

9. Valentina Polidori

10. Micaela Barisone

11. Olga Litterio

Laureata in Scienze della Comunicazione, specializzata come addetto stampa, padroneggia correttamente tre lingue: l’inglese, il sarcasmo e l’ironia. Nata a Roma, capisce ancor prima di camminare che il suo primo amore è la scrittura. Il secondo la moda. Li coniuga per voi nella rubrica Style To Woman.

Giornalista professionista. Ha la giusta dose di dolcezza e di rigore, ama definirsi “Una sportiva da salotto”, parla quattro lingue e per questo motivo ha sempre la valigia in mano, pronta per andare ovunque… Non importa dove, non importa quando, l’importante è andare. Ma da dovunque cura per noi rubriche di costume come InvesTo Beauty

Ha fatto della sua continua ricerca di un’occupazione un lavoro vero e proprio. Coniuga questa sua caparbietà con la sua famiglia e il suo “Poldo”(meticcio onnivoro tra un Cocker e un Bulldog francese) E’ autrice del Thriller “Inganno senza fine” dove è riuscita a convogliare la sua estrema loquacità …o meglio “Logorroicità” con la sua innata “Fantasia”.

a pag. 29

a pag. 111

a pag. 47

a pag. 89

a pag. 97

a pag. 139


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Via dell’Arcivescovado, 18 www.goldenpalace.it

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Via Nizza, 230 www.nh-hotels.it

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INVESTO MAGAZINE 17





PSICO

INVESTO IL VALORE DEL DENARO NELLA STORIA DELL’UMANITÀ È MOLTO ASCESO QUANTO PIÙ SI È RESO NECESSARIO IL BISOGNO DI TRASFERIRE DEI BENI IN FORME SIMBOLICHE E MATERIALI...

THE VALUE OF THE MONEY HAS GROWN A LOT IN THE HISTORY OF HUMANITY, BECAUSE OF THE GROWING NEED TO TRANSFER GOODS IN SYMBOLIC OR MATERIAL SHAPES...

INVESTO MAGAZINE 21


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[psico INVESTO]

HOMO, SINE PECUNIA, HOMINI LUPUS di

Alessandro Meluzzi

Con la collaborazione di

N

el sovvertimento di valori e delle prospettive del nostro tempo, il materiale e l’inanimato diventano più importanti della vita e dell’umano, che assume una forma bestiale. Non a caso nel Medioevo il lupo era associato all’avidità, nella Divina Commedia Plutone è un demone dell’avarizia con sembianze di lupo, e anche Tommaso d’Aquino parla del peccato di avarizia come un lupo che giunge dall’Inferno. Insomma, come ha scritto il commediografo latino Plauto: homo homini lupus.

A. Grippo

I

n our time, where the values and perspective are upside down, objects and material things become the most important things in our life, and that assume a beast shape. Even in the Middle Age, the image of the wolf was associated to avidity, in the “Divina Commedia”, Pluton, who is the demon of avarice, looks like a wolf and also Tommaso d’Acquino talks about the avarice, like a wolf that arrives to the hell. As the Latin playwright Plauto wrote, homo homini lupus.

INVESTO MAGAZINE 23


psico INVESTO

DALLE FALSE SICUREZZE PROVENIENTI DAL POSSESSO DI BENI MATERIALI POSSONO SCATURIRE FORME DI BESTIALITÀ CHE RAGGIUNGONO FORME ESTREME

Dice il Vangelo: “Non si può servire a Dio e a Mammona”. Ma “Mammona” non è un diavolo, bensì semplicemente la stabilità e la sicurezza che viene da ciò che si ha. Secondo alcuni studiosi Mammona deriva da “Matmon” che vuol dire tesoro; secondo altri deriva da “Mun”, provvedere al nutrimento. Insomma l’estensore del Vangelo aveva capito bene come dalle false sicurezze provenienti dal possesso di beni materiali possano scaturire forme di bestialità che possono raggiungere forme estreme ma che abitano, spesso come fantasmi parassiti, tante piccole violenze quotidiane, ora agite ora subite da tutti noi. Quando la vita perde di sacralità, diventando semplicemente un possesso, e quando l’altro essere umano diventa un mezzo e non un fine, non è difficile arrivare a pensare di cancellare per avarizia un’altra persona. Ed è la forma più arcaica e primitiva di finta giustizia: una legge della giungla, o delle steppe, in cui le zanne del lupo prendono il posto dell’anima. Ma anche del cervello. La nostra società ha diabolicamente alimentato il fantasma dell’autonomia. È la più terribile

24 INVESTO MAGAZINE

The Gospel says: “You can not serve both God and Mammona”, but “Mammona” is not a devil, it is the stability, the sureness that you get from what you own. Some scholars think that “Mammona” comes from the word “matmon” that means treasure, others think that it comes from “Mun”, provide for the nourishment. Let’s say that in the Gospel it’s clear that from the sureness that comes from the owning of material goods can born forms of bestiality, they can become extreme, and they generate, like ghosts, all those little violence that are part of our daily life. When life loses its sacredness and becomes just something that we own, when the other human beings become just the way, and not the goal, it’s quite easy to think to delete another person, just for our avarice. It’s the oldest form of false justice, a jungle law, where the wolf tusks, take the place of the soul. But also of the brain. Our society has fed in a diabolic way, the ghost of the autonomy. It’s the most terrible condemnation of the world that we have built, because we have forgotten the most important aspect of the human condition: all of us depend on all of us. No one is autonomous. The capital sin of Lucifer, is the


PSICO INVESTO

LA NOSTRA SOCIETÀ HA DIABOLICAMENTE ALIMENTATO IL FANTASMA DELL’ AUTONOMIA: È LA PIÙ TERRIBILE CONDANNA DEL MONDO CHE ABBIAMO COSTRUITO

condanna del mondo che abbiamo costruito, perché ci ha fatto perdere di vista l’unico dato vero della condizione umana: tutti dipendiamo da tutti. Nessuno di noi è autonomo. E il peccato capitale di Lucifero è proprio la superbia di credere di poter essere autonomi. In realtà gli uomini non sono mai vissuti autonomamente. Il concetto di autonomia è astratto ed è stato concepito negli ultimi due secoli di storia occidentale. Ovviamente non è impossibile solo per i poveri, i cui mezzi materiali sono inferiori, ma lo stesso vale per i ricchi. Si compra il sesso ma non l’amore, si comprano le cure ma non la salute, si compra la compagnia ma non l’amicizia: il denaro è totipotente ma non è onnipotente. Il denaro non esiste perché è un dato meramente metaforico, che corrisponde a una dimensione simbolica indispensabile per la vita dell’uomo. L’affidamento della produzione del volume di denaro circolante unicamente al signoraggio delle banche ha fatto sì che

pride that makes him believe to be autonomous. If we look at the reality, human beings have never lived autonomously. The concept of autonomy is something abstract, and it was created in the last two centuries, in the western world. Obviously it’s not something impossible just for the poorest, who own less material goods then the other, but also for the rich one. You can buy sex but not love, you can buy medicines but not the health, you can buy companionship, but no friendship, money is powerful but not omnipotent. Money doesn’t exist, it’s just something metaphorical, which is related to a symbolic dimension, which is indispensable for human life. Allowing the banks to decide the volume of the money, led to a condition where the money it’s something completely abstract. You can not eat the money, it has no value, if not that to be transformed in something else. The value of the money has grown a lot in the history of humanity,

INVESTO MAGAZINE 25


psico INVESTO

il denaro sia diventato una cosa totalmente astratta. I soldi non si mangiano, non hanno un valore d’uso se non quello di potenziale trasformativo. Perciò il valore del denaro nella storia dell’umanità è molto asceso quanto più si è reso necessario il bisogno di trasferire dei beni in forme simboliche o materiali, per intenderci dall’epoca delle grandi esplorazioni geografiche. In passato contavano la terra e i suoi prodotti per una fisiocrazia sostanziale ma, dal momento in cui gli uomini si sono messi in viaggio e hanno prevalso sulle persone residenziali, l’economia del denaro ha vinto: dalla lettera di credito dei templari fino ai banchieri rinascimentali ha prevalso il valore della moneta rispetto al valore dei prodotti che hanno un valore d’uso immediato. L’unica vera novità psico-economica degli ultimi cinquant’anni della storia planetaria è la difesa del valore della moneta come valore assoluto. Prendendo atto che le monete sono soltanto specchietto per le allodole per far muovere gli uomini, quando i regni

L’UNICA VERA NOVITÀ PSICO-ECONOMICA DEGLI ULTIMI CINQUANT’ANNI DELLA STORIA PLANETARIA È LA DIFESA DELLA MONETA COME VALORE ASSOLUTO starting from the epoch of the great geographical explorations, because the need to transfer goods in symbolic or material way, has grown. In the past the most important things, for a substantial physiocracy, were the ground and its products, but starting from the moment when the men started to travel, and have prevailed on the local people, the economy of the money has won: from the letter of credit of the Templars, to the renaissance bankers, the value of the money has been stronger then the value of the product that can be immediately consumed. The only real psycho-economical news of the last fifty years, is the defence of the value of the money as an absolute value. And since the money are the reason why the men make efforts, when the kingdoms needed to get more money circulating, they just issued more money. In the ducal palace of Genua, there is a disquieting sentence:

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psico INVESTO

DALLA LETTERA DI CREDITO DEI TEMPLARI FINO AI BANCHIERI RINASCIMENTALI HANNO PREVALSO I SIMBOLI SUL VALORE DEI PRODOTTI hanno avuto la necessità di far circolare più monete allora si sono limitati a battere più monete. Nel palazzo ducale di Genova si legge una frase inquietante: homo sine pecunia est imago mortis, l’uomo senza denaro è l’immagine stessa della morte. Quest’idea è così radicata nel cuore degli uomini che non funzionano le vendite della nuda proprietà. La proprietà, che è la funzione fondamentale dell’Io, è la nostra ipoteca contro il mistero della morte. È l’unica scommessa che facciamo con il mistero della vita. Fino a che nella coscienza dell’uomo questi assiomi non saranno sovvertiti da una nuova psico-politica non ci sarà speranza.

homo sine pecunia est imago mortis, a man without money is the image of the death. This idea is so strongly ingrained in the heart of the men, that the sells of the properties don’t work. The property, which is the fundamental function of the “I”, is our mortgage against the mystery of the death. It’s the only bet that we do with the mystery of life. Until a new psycho-politic bring a change in the human conscience, there will be no hope.

INVESTO MAGAZINE 27



INVESTO

BANKING Si parla sempre più spesso della quotazione in Borsa di Facebook. Ma comprare è un rischio. Forse però ne vale la pena, come insegna la storia di Apple People talk more and more about the Facebook IPO. But buying is a risk. Anyway it could be worth to try, as the story of Apple teaches.

INVESTO MAGAZINE 29



[INVESTOBANKING]

FACEBOOK IN BORSA. LA

SCOMMESSA

CHE “MI

PIACE” di

N

el 1976, stanco delle bizzarrie dei suoi due soci, che continuavano a giocare con circuiti elettronici e cavetti in un garage, Ronald Gerald Wayne cedette la sua quota della società per 800 dollari. Il sogno di costruire un computer che sbaragliasse il mercato mondiale finendo nelle case di tutte – o quasi – le famiglie (almeno nei mercati del mondo sviluppato) gli sembrava una chimera sulla quale sarebbe stato inutile, se non costoso, investire denaro. All’epoca i computer erano macchi-

Marco Sodano

I

n year 1976, tired of the oddities of his two partners, that didn’t stop to play with electronic circuits and electric cables in garage, Ronald Gerald Wayne sold his part of the society for 800 dollars. The dream to create a computer able to rout the world market, bought by all, or nearly all the families, at least in the market of the developed part of the world, was for him as a chimera, for which it was useless and expensive to invest money. At the time computers were complicated machines, big as rooms, and they were

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INVESTOBANKING

IL NETWORK PER ADESSO NON È QUOTATO. MA LE STIME PARLANO DI GUADAGNI PER UN MILIARDO DI DOLLARI NEL 2011 E DI UNA DISPONIBILITÀ CASH DI 3 MILIARDI nari complicati, grossi come stanze, e servivano solo in qualche laboratorio di ricerca scientifica. Peccato che i due soci di Wayne si chiamassero Steve Jobs e Steve Wozniak: il garbuglio di cavi e circuiti intorno al quale spendevano le notti insonni era nient’altro che l’embrione del Macintosh, e la società si chiamasse Apple. Qualcuno ha calcolato che oggi il pacchetto di Apple ceduto per 800 dollari (ai tempi erano una cifra mica male, tutto sommato) varrebbe 80 miliardi di dollari. Chissà Wayne cosa pensa quando passando al centro commerciale vede in vetrina gli iPhone e gli iPad vestiti nei panni dell’oggetto del desiderio. E dire che dal lancio del primo pc (l’Apple II) al Macintosh, all’evoluzione dell’iMac e poi dell’iPhone, non sono stati pochi i momenti in cui la storia sembrava sul punto di dar ragione agli scettici. La vita di Apple non è stata sempre e solo rose e fiori. L’argomento torna di attualità in questo periodo, nel quale si parla sempre più spesso della quotazione in Borsa di Facebook. Comprare, non comprare? Si rischia di fare un buco nell’acqua o lasciar passare opportunità del genere ci espone al destino di Wayne, una vecchiaia a mangiarsi le mani? L’essenziale è comprendere, tanto per

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useful just in some labs for scientific researches. The only problem was that the two partners were called Steve Jobs and Steve Wozniak: the tangle of cables and circuits on which they used to spend their sleepless nights, was the embryo of the Macintosh, and the name of the society was Apple. Someone calculated that today the Apple packet, sold for 800 dollars (that at the time was quite a high amount of money), would have a value of 80 billion dollars. What does Wayne think when he goes to the shopping centre and sees iPhone and iPad in the shops windows, which represent today the object of the desire? From the launch of the first PC (Apple II)to the Macintosh, to the evolution of the iMac and then of the Iphone, there have been several moments when the most skeptical have seemed to be right. The life of Apple hasn’t been always so easy. The topic is actual in a period, when people talk more and more about the quotation of Facebook in the stock market. To buy or not to buy? The risk is that to have a loss or to lose great opportunities, as Wayne did. Oldness spent to regret? The important thing is to understand, before all, the essence of facebook. As the old shareholders did: what does the company produce? Apparently, nothing. Subscribing to the portal that allows you to keep in touch with the world is free of charge. The users – in August they should be 1 billion – don’t pay. But the profit of Facebook comes in another way. The group is not quoted, it means that it doesn’t have to communicate the data, we can consider just estimations, that talk about earnings os 1 billion dollars in year 2011 and cash availability of 3 billions dollar. Thanks to the quotation the company could gain on the market 5 billion dollars. And we can think about the fact


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cominciare, la quintessenza di Facebook. Come facevano gli azionisti di una volta: cosa produce l’azienda? In apparenza, nulla. L’iscrizione al portale che promette di metterci in contatto con il mondo è gratuita. Gli utenti – ad agosto dovrebbero raggiungere quota un miliardo - non pagano. Ma i profitti di Facebook arrivano da un altro canale. Il gruppo non è quotato, dunque non è tenuto a comunicare i dati: fino al collocamento bisogna accontentarsi delle stime, che parlano di guadagni per un miliardo di dollari nel 2011 e di una disponibilità cash di 3 miliardi. Con la quotazione l’azienda potrebbe raccogliere sul mercato 5 miliardi. E si può riflettere sul fatto che nelle settimane scorse Facebook s’è aggiudicata per un miliardo (soldi veri) Istagram, un portale che permette lo scambio di fotografie, così come Fb permette lo scambio di messaggi e informazioni su quel che ci piace e quel che pensiamo. Il vero core business di Facebook consiste proprio in questo pacchetto di relazioni. Il portale garantisce che non vende i dati personali dei clienti (quindi le informazioni che, coscienti o meno, mettiamo online su preferenze, gusti, acquisti, eccetera). Ma guardando, l’aggregato dispone comunque di un database preziosissimo per i maghi del marketing. Che può essere usato in forma anonima. E poi ci sono gli utenti, una vetrina gigantesca sul mondo: chi decide di comperare un’inserzione sul web ha una visibilità (dice l’azienda) pressoché globale. Molti ricorderanno la bolla della tecnologia che ha mandato in crisi i mercati all’inizio del 2000: decine di compagnie andarono a gambe all’aria perché gonfiate artificialmente. Ma è anche vero che colossi come Microsoft, Google e

that in the last few weeks Facebook got Istagram for 1 billion dollars (real money) a portal that allows to exchange photos, and as well as Facebook it allows to exchange messages and informations about what we like and what we think. The real business of Facebook is this relations package. The portal ensures not to sell the personal data of the customers (it means the informations about tastes, preferences and purchases that consciously or unconsciously, we put on the net). Anyway if we have a look at it, Facebook offers a preciuos database for the marketing magicians. It can be used in an anonymous way. And then there are the users, an enormous shop window on the world, who chooses to buy an ad space on the web has a nearly global visibility (tells the company). Many of you probably remember the bubble technology that caused the crisis of the market at the beginning of year 2000: Many companies failed because their incomes were artificially inflated. But it’s also thrue that big groups such as Microsoft, Google and Yahoo gave great satisfactions to the investors, based on the same electronic premises. Believe or not to believe to a future boom of the bonds connected to inter-

NELLE SETTIMANE SCORSE FACEBOOK S’È AGGIUDICATA PER UN MILIARDO ISTAGRAM, UN PORTALE CHE PERMETTE LO SCAMBIO DI FOTOGRAFIE INVESTO MAGAZINE 33


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LA SCOMMESSA È CREDERE O MENO A UN FUTURO BOOM DEI TITOLI COLLEGATI A INTERNET Yahoo hanno regalato grandi soddisfazioni agli investitori pur basandosi sulle stesse premesse elettroniche. Credere o meno a un futuro boom dei titoli collegati a internet? Le rilevazioni di mercato dicono che nei paesi avanzati, in questi anni di crisi, si taglia sull’alimentare ma non si rinuncia allo smartphone. La vecchia regola della prudenza dice: crederci sì, ma con cautela. Non togliete gli 800 dollari da Apple: ma tenete presente che dal 1976 al boom dell’iPhone sono passati quasi trent’anni. Se sono gli ultimi 800 dollari, non è il caso di fare scommesse troppo azzardate e sul lunghissimo periodo.

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net? The market suggests that in the developed countries, in these years of crisis, people prefers to save money from the food, but they do not renounce to the smart phone. The old rule of prudence says: it’s good to believe, but be careful. Don’t take away 800 dollars from Apple, but keep in mind that nearly thirty years passed from 1976 until the iPhone boom happened. If they are the last 800 dollars you have, don’t do gambles and don’t do long term bets.


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INVESTO

COLLECTION PER CIRCA 20 ANNI I PEZZI DEL NOVECENTO HANNO CONTINUATO A CRESCERE: UN ESEMPLARE DELLA PRIMA EDIZIONE DI “OSSI DI SEPPIA” VALE PIÙ DE “I PROMESSI SPOSI” FOR ABOUT 20 YEARS THE PIECES OF THE EIGHTEENTH CENTURY DIDN’T STOP TO GROW: A SAMPLE OF THE FIRST EDITION OF “OSSI DI SEPPIA” HAS MORE VALUE THAN “ I PROMESSI SPOSI”

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LIBRI ANTICHI: UN MERCATO CON REGOLE TUTTE SUE di

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e fosse soltanto questione di soldi, sarebbe tutto diverso. Basterebbe capire i meccanismi, avere qualche buona informazione, cercare magari sul web riferimenti, date e numeri. Ma con i libri antichi no. La bibliofilia viaggia su strade completamente differenti da quelle caratteristiche del collezionismo. Lo dice benissimo Umberto Pregliasco, dal 2004 al 2011 presidente della Alai, Associazione Librai Antichi D’Italia: “Un libro non lo si può ammirare di continuo in casa propria, né soprattutto osten-

Lodovico Poletto

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f it was just a matter of money, it would be different. It would be enough to understand the mechanism, to get some good informations, to look in the web for reference numbers and dates. But with the old book it’s not possible. The bibliography goes down ways which are completely different from those that are typical of collecting, as Mr Umber Pregliasco, President of the Alai (Association of the Former Booksellers in Italy) from year 2004 to 2011, says: “You can not look at a book or show it to your guests as you do

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INVESTOCOLLECTION tare ai propri conoscenti, come accade con un quadro, un mobile, una scultura. La fruizione del libro antico è un fatto strettamente privato: il bibliofilo decide di godersi, in quel preciso momento, il possesso e la consultazione di quel determinato volume, con i suoi tarli e le sue gore, andandolo a cercare, fra i pochi o i molti scaffali della propria libreria. Ci sono collezionisti che leggono persino i libri che accumulano... ma, a differenza del semplice lettore, il bibliofilo, anche se attento al contenuto, vuole l’oggetto, e che possibilmente sia il primo uscito dai torchi dello stampatore. A tal segno che ci sono bibliofili, quali non tagliano le pagine di un libro intonso per non violare l’oggetto che hanno conquistato: sarebbe come se un collezionista di orologi spaccasse la cassa per vedere il meccanismo”. Ecco: il segreto del collezionista di libri antichi è tutto qui. E poca differenza fa che l’oggetto del desiderio sia una cinquecentina, piuttosto che una prima edizione di un volune d’inizio ‘900. E’ l’amore verso i libri che guida le scelte e gli acquisti. E allora può accadere che un collezionista decida di far entrare nel suo patrimonio anche produzioni che poco hanno a che vedere con i libri antichi. Marcello Dell’Utri, senatore della Repubblica, ha recentemente acquistato 17 volantini delle Brigate Rosse, battuti all’asta da Bolaffi. Tra questi c’è anche quello che annuncia la fine del processo e la condanna a morte di Aldo Moro. Andranno a finire nella biblioteca di via Senato a Milano. Dell’Utri, uno dei più noti collezionisti e bibliofili italiani ha strenuamente difeso la sua scelta, di fronte alle polemiche scatenate dall’operazione. “Non hanno senso: si tratta di documenti storici e come tali vanno giudicati. Che senso ha polemizzare? Queste polemiche le rispetto, ma non le capisco e non mi riguardano” ha spiegato. Del resto Dell’Utri è un collezionista vero. Va dove sa di poter trovare pezzi della storia libraia italiana. O documenti che raccontano la storia stessa del Paese. Al Salone del libro di Torino - in programma quest’anno dal 4 all’8 maggio - i librari anti-

with paints, furnitures and sculptures. The fruition of an old book is something strictly private: the bibliophile decides, in a certain instant, to enjoy the possibility to consult that particular volume with all its wood worms, his spots, and he takes it from his personal library. Collectors read the books that they collect...but the bibliophiles is not like a simple reader, he doesn’t pay just attention to content, he also want to to own it, better is it’s a first edition. Some bibliophiles even don’t cut the page of an uncut book, not to spoil the object that they bought: it would be like a watch collector that breaks the watch case to see the inner mechanism.” Here it’s the secret of the collectors of old books. It doesn’t metter if the object of the desire is a first edition of a volume of the twentieth century or a “cinquecentina”. It’s the love towards books that leads the choices and the purchases. And then it can happen that a collector welcomes in his patrimony also productions that have not that much to share with old books. Marcello dell’Utri, senator of the Italian Republic, has recently bought 17 leaflets of “Brigate Rosse”, sold at the auc-

IL MERCATO VARIA IN BASE ALLE MODE E AI CAMBIAMENTI DI COSTUME. OGGI È POCO RICERCATO IL SETTECENTO. MA SI RIVALUTA IL SEICENTO 42 INVESTO MAGAZINE


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IL MERCATO È GENERALMENTE STABILE. RARI I CROLLI DELLA DOMANDA quari sanno che il senatore PDL come sempre si farà vedere. Lasciando la città della Fiat con uno o due pezzi pregiati, che resteranno tuttavia in esposizione fino alla fine della rassegna. Ecco il collezionismo di libri antichi è questo: è la ricerca continua di testi che appagano la voglia di conoscenza personale. Che gratificano e che danno un senso alla ricerca e allo studio che accompagna questo tipo di collezionismo. Ma è davvero un investimento? Umberto Pregliasco liquida così la questione: “A me non è mai piaciuto parlare di investimento. Ma è indubbio che i libri antichi abbiano una certa rivalutazione. Raramente il mercato ha dei picchi in alto – come ad esempio l’arte contemporanea – ma non subisce mai dei crolli degni di nota. Sicuramente, si è trovato meglio chi conservava dei buoni libri, piuttosto che dei bond Argentini o dei titoli di Maddoff”. Ma il problema è trovarli, sceglierli con cura, fare una cernita oculata di ciò che il mercato offre. “Io consiglio sempre di consultare i cataloghi di molti librai e di fare dei confronti - spiega ancora Pregliasco -. Il catalogo è una vera e propria vetrina del libraio antiquario, che ne esprime le conoscenze, le capacità e la serietà. Oltre a costituire una garanzia per il cliente, che ha il diritto di conoscere con precisione le ragioni per cui quel determinato esemplare dovrebbe valere cento o mille euro, perché è una edizione originale, oppure perché la ristampa è stata curata da un qualche autorevole critico, o perché è in legatura originale o brossura editoriale, o ancora perché è stata annotata o dedicata dall’autore. Ritengo che l’insieme dei cataloghi di una libreria costituisca un vero e proprio testamento spirituale del libraio, la storia della sua vita”. A questo punto resta da capire quali sono i volumi sui quali, chi intende investire, farebbe meglio a puntare. I cataloghi, per dirla con le parole di Pregliasco, possono aiutare. Alcune librerie antiquarie (sono un centinaio quelle aderenti alla Associazione Librai Antichi d’Italia) hanno

tion by Bolaffi. Among these texts there is also the one that announces the end of the trial and the condemn to death of Aldo Moro. They will be placed in the library of via Senato in Milan. Mr Dell’Utri is one of the main Italian collectors and bibliophiles and he has always defended his choice against the polemics connected to the operation.“They have no sense: they are historical documents and they have to be judged in this way, what the sense of the polemics? I respect these polemics, but I don’t understand them, I don’t want to deal with them”, he explained. Anyway Mr Dell’Utri is a real collector. He goes exactly where he knows he can find pieces of the Italian books history. Or documents that tells about the history of Italy. The antique libraries dealers know that at the Turin Books Fair – this year from the 4th to the 8th May – the PDL senator will be present, as usual, and he will let to the city of FIAT one ore two valuable pieces, that will be exposed until the end of the fair. That’s the collecting of old books: it means to look continuously for texts that appease the need of personal knowledge, that gratify and that give a sense to the research and to the survey that is part of this kind of collecting. But is it real an investment? Umberto Pregliasco tells his opinion: “I’ve never loved to consider it as an investment. But I can’t deney that books have a certain revaluation. It’s rare that this market has upwards peaks, as for example the contemporary art, but there are no breakdowns as well. Of course those who own good books have been in a better position than those who had Argentinian bonds or Maddoff bonds”. But the problem is to find them, to chose them, among all the books that the market offers. “I always suggest to have a look at the catalogues of many antique libraries dealers and to compare them – explain Mr Pregliasco - . The catalogue is like a shop window for the antique dealer through which he expresses his knowledge about old books, his skills and his reliability, and more over it represents a warranty

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messo on line una parte del catalogo. Segnalando con prezzi e recensioni i loro pezzi migliori. Ecco questa è una buona base di partenza. Sia che si voglia cercare una Cinquecentina oppure una prima edizione d’inizio ‘900 di un determinato autore. Fermo restando che anche nel collezionismo, e in quello dei libri antichi in particolare, la richiesta varia a seguito di mode o di cambiamenti di costume. Ad esempio, in questo momento è poco ricercato il Settecento, che - Illuminismo a parte - fu nella letteratura e nel gusto un secolo piuttosto frivolo. Mentre è rivalutato il Seicento, secolo considerato oscuro (e in effetti tra il 1596 e il 1702 si stamparono tre sole edizioni della Commedia dantesca) ma ricco di cosiddetti “minori”. Per circa 20 anni i prezzi dei libri del Novecento hanno continuato a crescere: un esemplare della prima edizione di “Ossi di Seppia” di Montale (Gobetti 1925), una integra di Canti orfici di Dino Campana o la mitica del “Porto Sepolto” di Ungaretti può costare di più, per esempio, de “I Promessi Sposi”, o di un incunabolo. Se poi Ungaretti avesse dedicato quel libro a Quasimodo o a Montale, o viceversa, allora quella reliquia da preziosa diventerebbe sacra.

IL CATALOGO È UNA VETRINA PER IL LIBRAIO ANTIQUARIO CHE NE ESPRIME LE CONOSCENZE, LE CAPACITÀ E LA SERIETÀ OLTRE A RAPPRESENTARE UNA GARANZIA 44 INVESTO MAGAZINE

for the customer, that has the right to know exactly why that certain books should cost one hundred or one thousand euro, for example because it’s an original edition, or because the reprint has been cured by an important critic, or because its binding or editorial paperback is original, or more over because it had been marked down or dedicated by the author himself. In my opinion the catalogues of a library is the real spiritual testament of the library dealer, the story of his life”. At this point we have to understand which volumes have to search those who want to invest. As Mr Pregliasco says, catalogues can help. Some libraries (about one hundred are members of Association of the former booksellers in Italy) have put on the web a part of their catalogue, to show their best pieces with prices and reviews. This a good way to start, both if you are looking for a first edition of the beginning of the twenties century written by a certain author or a Cinqecentina. Of course you must consider that in the collecting, and particularly in the old books one, the request can change, it depends on the fashions and habits changes. For example at the moment there’s not much interest for the eighteenth century, that - Illuminism excluded – concerning literature and taste, was a quite frivolous century. While the seventeenth century has been revalued, it’s a century seen as a dark period (indeed between 1596 and 1702 just three editions of the Divina Commedia were printed), but it’s rich of so called “minor” authors. For about 20 years the prices of the books didn’t stop to grow: a sample of the first edition of “Ossi di Seppia” written by Montale (Gobetti 1925), a complete copy of “Canti Orfici” by Dino Campana or the “Porto Sepolto” by Ungaretti, can cost more than “I Promessi Sposi”or than an incunabulum. And if that book contains a dedication from Ungaretti to Quasimodo or to Montale, or vice versa, in this case this precious object would become sacred. parte - fu nella letteratura e nel gusto secolo piuttosto frivolo. Mentre è rivalutato il Seicento, secolo considerato


oscuro (e in effetti tra il 1596 e il 1702 si stamparono 3 sole edizioni della Commedia dantesca) ma ricco di cosiddetti “minori”. Per circa 20 anni i prezzi dei libri del Novecento hanno continuato a crescere: un esemplare della prima edizione di Ossi di Seppia di Montale (Gobetti 1925), una integra di Canti orfici di Dino Campana o la mitica del Porto Sepolto di Ungaretti può costare di più, per esempio, dei Promessi Sposi, o di un incunabolo. Se poi Ungaretti avesse dedicato quel libro a Quasimodo o a Montale, o viceversa, allora quella reliquia da preziosa diventerebbe sacra.

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GAME

“MES QUE UN CLUB” IN CATALANO IL CONCETTO È: PIÙ CHE UNA SQUADRA. “MES QUE UN CLUB” IN CATALAN THE CONCEPT IS: MORE THAN JUST A TEAM.

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BILANCI IN BARCA. E IL TRIONFO ESCE DAL CAMPO di

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es que un club. In catalano sintetizzano il concetto così: più che una squadra. Ed è difficile dare torto al popolo “blaugrana”: il Barcellona è molto, molto più che una squadra di calcio. E’ una sorta di miracolo contemporaneo, in cui i piedi e le intuizioni di Lionel Messi – mescolate al talento in dosi industriali garantito dai suoi compagni – sono solo una faccia della medaglia. Dietro a risultati da capogiro, a livello nazionale e internazionale, c’è infatti tanto, tanto altro.

Pietro Diana

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es que un club. In Catalan they express the concept in this way: more than just a team. It’s hard say that the “blaugrana” population is wrong: Barca is much, much more than a simple football team. It’s a sort of contemporary miracle, where feet and intuitions of Lionel Messi, mixed together with the great talents of the other Barca players, are just a side of the coin. Indeed behind the amazing results, at national and international level, there is much more.

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NELL’ERA DI MESSI I BLAUGRANA FANNO COLLEZIONE DI TROFEI. MA NON SOLO. HANNO MESSO IN CASSAFORTE OLTRE 450 MILIONI DI INTROITI. Qui vincono pure i bilanci. A cominciare da una cura maniacale per il settore giovanile, la “cantera”, che rifornisce costantemente - e a costo zero - la prima squadra di campioni già fatti e finiti, che le altre società si sognano o, nella migliore delle ipotesi, strapagano. Il tutto, unito alla caratteristica tutta particolare di vivere grazie all’azionariato popolare: oltre176mila soci, che garantiscono quasi 20 milioni di euro alle casse della squadra. Questo, insomma, fa della società presieduta da Sandro Rosell un gioiello unico al mondo, o quasi. Imitato disperatamente a ogni latitudine del pianeta, ma con risultati modesti, se non ridicoli. Unico antagonista, manco a dirlo, il Real Madrid, che con i numeri ci sa fare – eccome – ma che non può certo contare sugli stessi risultati sportivi. Almeno negli anni dell’era-Messi. Per farsi un’idea di quale macchina da soldi sia il Barcellona, mentre accumula trofei in bacheca, basta guardare al fatturato 2010-2011. In Catalogna hanno accumulato (escluse le plusvalenze) qualcosa come 450 milioni di euro. Come? Un mix perfettamente bilanciato di voci: su tutti, ovviamente, i diritti televisivi, che hanno garantito 161 milioni (in crescita del 3,5%. Al Real ne sono andati “solo” 153). Ma mentre il calcio italico si ferma qui, vittima delle telecamere e carnefice di

Here also the balances win. Starting from a deep attention for the section of the young players, the “cantera” that provides constantly and free of charge the first team with real champions, that the other society can’t even dream to get, or that they must pay a lot of money. To all that, we must add the particularity to live thanks to the popular shareholders: more than 176 thousand members, that guarantee nearly 20 millions euro to the team. That makes of the society led by Mr Sandro Rosell a very rare jewel in the world. This model has been a sample to follow wherever, but no one could reach the same results. The only enemy, is obviously the Real Madrid, which is very good with the numbers, but that is not able to gain the same scoreline. Or at least not in the epoch of Messi. To understand how much money the Barca can do, while cumulating trophies, just have a look to the incomes 2010-2011. In Catalonia they cumulated about 450 million euro. How? It’s a perfect mix of several voices, among which the most important one were the TV rights, that provided 161 millions (+ 3,5%, while the Real Madrid got “just” 153 millions euro). While Italian soccer stops there, victim of the cameras and executioner of itself, in Spain they were

GLI OLTRE 176MILA SOCI GARANTISCONO QUASI 20 MILIONI DI EURO E LA GESTIONE DEL CAMP NOU È UNA MINIERA: 115 MILIONI DI ENTRATE 50 INVESTO MAGAZINE


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se stesso, in Spagna hanno saputo andare oltre la trasmissione delle partite su schermo piatto. Infatti altri 149 milioni arrivano dall’area commerciale (proprio come i Blancos di Madrid, tra magliette e gadget vari), mentre il Camp Nou – il tempio in cui si celebra la liturgia dei marziani del pallone – frutta entrate per 115 milioni, grazie a una capienza che sfiora le centomila persone. Comode comode, non stipate tipo carro bestiame come nella stragrande maggioranza dei casi, qui da noi in Italia. Il Milan, per dirne una, dallo stadio di San Siro incassa soltanto 35 milioni. Briciole. Quindi un’attività a 360 gradi, che permette un risultato netto di poco sotto lo zero (-9 milioni, mentre in Italia le “grandi” navigano tra i -70 del Milan e i -95 della Juventus, passando per i -87 dell’Inter) e che soprattutto consente un monte stipendi che in altri Paesi si sognano. Perché i campioni si pagano – figurarsi gli extraterrestri con gli scarpini bullonati – basta poterseli permettere. Così, se a fronte dello “sbilancio” italico, Milan, Inter e Juventus rimangono nettamente sotto i 200 milioni, il Barcellona svetta a quota 276, seguito proprio dal Real Madrid con 216 milioni. Un budget che,

able to go behind the simple transmission of the matches on TV, indeed 149 millions come from the marketing area (just like the Blancos of Madrid, with their T-shirts and gadgets), while the Camp Nou, the temple of the team, guarantees an income of 115 million euro, thanks to its capacity of nearly 100 thausand people. And all of them have a comfortable seat, they are not crammed like it happens in Italy. Just to compare the numbers, Milan gets from San Siro stadium just 35million euro. Crumbs. So, a complete activity, that allows a good result, which is just little below zero (-9 millions, while in Italy the “Bigs” are among -70 of Milan and -95 of Juventus, going through -87 of Inter), and that above all allows earnings that all the other countries could just dream of. Because of course, great champions are well paid. So, while in Italy, Milan, Inter and Juventus are below 200 millions, Barca reaches 276 euro, followed by Real Madrid with 216 millions. Such a budget, (the result of Cristiano Ronald and mates is positive for 32 million), allows

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L’ITALIA COME AL SOLITO ZOPPICA. POCHE LE SOCIETÀ CHE INVESTONO BENE, TUTTE LE ALTRE CHIUDONO I CONTI SEMPRE IN ROSSO salvando i conti (il risultato netto di Cristiano Ronaldo e compagni è addirittura positivo per 32 milioni), permette al pubblico di godersi le giocate e le vittorie dei migliori giocatori del mondo. Che quando non vincono con la maglia di club è solo perché sono impegnati a dominare continente e pianeta con la casacca della Nazionale iberica. Proprio in queste settimane si assegna l’edizione 2012 della Champions League, la vecchia Coppa dei Campioni che dopo essersi rifatta il trucco garantisce anche cascate di soldi a chi riesce ad arrivare in fondo al percorso. Anche qui, il Barcellona è un ospite abituale (si perde a memoria d’uomo l’ultima volta in cui i blaugrana non hanno giocato questa competizione) ed è proprio suo il titolo che si rimette in palio, ovviamente dopo essere andati a stravincere il Mondiale per club – ex coppa Intercontinentale – surclassando i brasiliani del Santos e i loro presunti baby-fenomeni. Anche senza il trionfo dell’anno passato, i ragazzi di Barcellona andranno agli Europei con alcune certezze: di “appartenere” a un marchio che da solo vale circa 362 milioni e che, nel 2012, i conti torneranno addirittura in positivo. Il presidente Rosell ha promesso l’utile e le previsioni parlano addirittura di un +20 milioni. Se da queste parti cominciano a trionfare stabilmente pure nel fair play finanziario, per tutte le altre società del pianeta sarà meglio cominciare a dedicarsi ad altre discipline. Questo è il reame del Barcellona, “Mes que un club”. Gli altri rischiano di non vedere palla.

the audience to enjoy the games and the victories of the best players of the world. And when they don’t win with the T-shirt of the club, is just because they are busy to dominate the continent and the planet with the T-shirt of the Spanish National Team. In the next few weeks, there will be the assignment of the 12th edition of the Champions League, the old Champions Cup, that with its new name, it guarantees also a lot of money to those who arrive at the end of the track. Also in this case, Barca is an usual host (it’s hard to remember the last time when Barca didn’t play this competition), and the prize is right its title, of course after winning the World Cup, once called Intercontinental Cup, outperforming the Brazilian team, with all the baby-phenomena. Even without the triumph of the last year, the Barca players will go to the European competition with some certitudes: that to “belong” to a “brand” that has a value of 362 millions and that in year 2012 the income will be absolutely positive. The president Rosell promised profits and the forecast is of + 20millions. This is the kingdom of Barca, “Mes que un club”. The others risk not to see the ball.

IL MILAN INCASSA SOLO 35 MILIONI DALLA VENDITA DELLA PUBBLICITÀ A SAN SIRO

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IN TU TTE L E LIBR ERIE

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[BOOK NEWS]


[BOOK NEWS]

LUCA MANZI:

Luca Manzi odia i cani, tollera i gatti e le persone, ama le piante ed è impegnato politicamente contro ogni logica e buon senso, insegna alla Cattolica di Milano e ha un Dottorato in Sociologia della Comunicazione (del quale si vergogna). E’ stato direttore editoriale della Lux, produttore creativo della Fiction “Don Matteo” e tra gli ideatori della serie di culto “Boris”. Ha scritto con David Seidler (premio Oscar per “Il discorso del re”) la sceneggiatura del film “Game of 1940”, che verra’ prodotto da Frank Marshall.

“IL DESTINO E’ UN TASSISTA ABUSIVO”

Da uno dei piu’ brillanti sceneggiatori italiani, un romanzo divertente, sorprendente e delicato sul mistero dell’amore e i miracoli dell’amicizia, sulle incognite del lavoro e i paradossi della vita, con un protagonista che richiama le storie di Nick Hornby e David Nicholls ma vive nella piu’ nobile tradizione della commedia all’italiana. “Il destino quasi sempre si presenta come un tassista abusivo alla stazione: si mimetizza con l’ambiente circostante e tu non ti accorgi, non sospetti mentre lui ti punta e si avvicina. Dal tassista ti puoi svincolare, magari con imbarazzo, ma puoi. Al destino invece non puoi dire: ‘ No grazie…guardi prendo la metropolitana’. Quello ti prende e ti porta via.”


INVESTO

HIGH-TECH DA QUANDO IL COMPUTER È PIOMBATO NELLA NOSTRA VITA, LE GIORNATE NON SONO PIÙ STATE LE STESSE... SINCE THE COMPUTER HAS ENTERED OUR LIFE, THE DAYS ARE NOT THE SAME ANY MORE...

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[INVESTOHIGH-TECH]

IL MONDO DELL’ INFORMATICA

SCONVOLTO DALLE LOTTE TRIBALI di

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a quando il computer è piombato nella nostra vita, le giornate non sono più state le stesse. Ma quanto tempo è passato dai primi, mostruosi, monoliti digitali con pochi pixel su uno schermo in bianco e nero alle attuali diavolerie connesse a tutto il mondo? Un abisso – tecnologico prima che temporale – considerando che dallo spigoloso Pac man siamo arrivati a congegni in grado di navigare in Rete in qualunque condizione, aggiungendoci anche le fotografie, la possibilità di fare una telefonata

Massimiliano Sciullo

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ince the computer has entered our life, the days are not the same any more. But how many years have gone by, from the first monstrous digital monoliths with a few pixel on a black and white screen until the actual devilries which are connected to the whole world? There is a real abyss, both technological and temporal, if we consider that starting from the sharp Pac Man, we have arrived to devices able to surf the net in whatever condition, adding also photos and the possibility to do a phone call

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INVESTOHIGH-TECH

oppure di dare propri segnali di vita su social network assortiti. Quello che una volta era uno scenario di fantascienza, adesso è la realtà di ogni giorno. Continuiamo a vivere sempre più immersi nell’era dell’informatica e ogni anno la fame di dispositivi tecnologici non si placa, anzi: il 2011, in Italia, ha fatto registrare quasi 20 miliardi di euro di giro d’affari per il mercato dell’information technology nel suo insieme. Una crescita del 2,2% rispetto al 2010, perché la passione per gli strumenti digitali non conosce limiti, nemmeno in tempi di crisi. Infatti, a trainare l’aumento della domanda di informatica, prima ancora delle banche, dell’industria e del commercio sono soprattutto i cosiddetti “consumers”, quindi i privati che vogliono il nuovo iPad, il nuovo lettore mp3, il nuovo smartphone e così via, di bit in bit. Di innovazione in innovazione, in un mercato in cui le novità sono a getto continuo, facendo diventare giurassico ciò che fino a un mese prima era avveneristico. La voracità digitale coinvolge soprattutto la Lombardia, poi il Lazio,

or to give own signals to assorted social network. What once was a science fiction scenario, now is the every day reality. We are going on living more and more surrounded by the informatics era and every year the need of new technological device grows: in year 2011 the information technology market registered in Italy a business of nearly 20 thousand million euro, it means a growth of 2,2% compared to year 2010, because passion for digital tools knows no limit, even during the crisis. Indeed, the consumers are those who lead the increase of informatics request, much more then banks, industry or trade, I mean those who want the new iPad, the new mp3 reader, the new smart phone and so on, from bit to bit. From innovation to innovation, there are continuously new products on the market, and what was new the previous months, becomes quickly old. This digital famine touches especially Lombardia, Lazio and Piedmont. These are the three “big spender” regions in this sector, even if

NONOSTANTE LA CRISI, GLI AFFARI FUNZIONANO: QUASI 20 MILIARDI DI EURO, IN CRESCITA DEL 2,2% RISPETTO AL 2010 58 INVESTO MAGAZINE


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LE REGIONI CHE SPENDONO DI PIÙ SONO LA LOMBARDIA, CON QUASI UN QUARTO DEL MERCATO NAZIONALE. SEGUONO LAZIO E PIEMONTE

quindi il Piemonte. Sono le tre regioni “big spender” in questo settore, anche se si comportano in maniera differente tra di loro. Pur spartendosi il “podio”, infatti, se da un lato la Lombardia ha registrato un aumento della spesa informatica del 5,4%, che gli consegna addirittura il 21,3% del mercato nazionale, il Piemonte invece è calato del 2,1%, riducendo la propria quota a un 8% che rimane comunque significativo. Ma più che il giro d’affari, la vera istantanea dei nuovi gusti e delle tendenze della gente in fatto di Information Technology la scattano le tipologie di acquisto effettuate dai singoli consumatori. E’ in atto infatti una vera e propria rivoluzione, che sta radicalmente cambiando (ancora una volta) il nostro modo di rapportarci non solo con la tecnologia digitale, ma anche con il resto della società in cui viviamo e con la quale comunichiamo. Secondo i dati di un’indagine realizzata da Assintel, l’associazione nazionale delle imprese Ict, si scopre infatti che all’interno dell’Universo dell’informatica si stanno muovendo due tribù distinte e opposte: gli Antichi e gli Innovatori. La prima tribù è composta da quelli che una volta erano dei veri e propri statussymbol, ma che ora non vuole quasi più nessuno. Sono i server – solenni torrioni all’interno dei quali venivano custoditi e gestiti i dati di molti utenti contemporaneamente – ma anche i notebook e i netbook. Loro, ormai, rappresentano il passato remoto: nel 2011 infatti le loro vendite in Italia sono calate da un minimo del 12 a un massimo del 48%. Di segno diametralmente opposto, ovviamente, l’andatura dell’altra tribù di prodotti hardware piombati sul mercato e nei sogni degli italiani: i tablet, ormai immancabili nelle borse di chiunque, letteralmente esplosi nel giro di 12 mesi (+141%), ma non se la passano male nemmeno gli strumenti per il cloud computing (la famosa “nuvola” sposata da Ap-

each region shows a different behaviour. Lombardia had an increase of the informatics expense of 5,4% and cover the 21,3 % of the national market, while Piedmont had a drop of 2,1%, reducing its slice of the national market to the 8%, which is anyway a good position. But more then the business, what is really useful to understand clearly the taste and the trends of the people in the field of Information Technology, is the different types of purchase made by the customers. Indeed a real revolution is going on, once more our way to use the digital technology and to communicate with the society around us is changing. The data of a research realized by Assintel, the national association of the Ict companies, shows that within the informatics world there are two separate tribes: The Ancients and the Innovators. In the first group we find those who in the past were the real status-symbol, but that nearly no one wants any more. They are the servers, which

[ Ipad 2 di Apple, più che un ebook una biblioteca ] INVESTO MAGAZINE 59


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ple, ma anche da buona parte della concorrenza), che sono cresciuti del 41% e che sono gli eredi diretti di quello che era il buon vecchio server. Chi continua a crescere senza soste o differenze è il settore del software, ovvero la parte “intelligente” dell’informatica, che rappresenta la spinta innovativa per qualunque tipo di dispositivo. In questo caso la freccia verso l’alto è praticamente una costante, ormai da alcuni anni. E se nel 2010 aveva fatto registrare un +2,7%, nel 2011 si è arrivati a +3,6%. Ma anche ora che hanno preso di fatto il potere, gli Innovatori non possono dormire sonni tranquilli: una nuova tribù sarà sicuramente dietro l’angolo e anche loro, presto o tardi (più probabilmente presto) saranno destinati a qualche esposizione di modernariato con quell’aria vintage che farà sospirare quelli che, guardandoli, ripenseranno al passato. Nemmeno troppo remoto.

were able to contain several data that many people could use at the same time, but also notbooks and netbooks. They are the symbol of a faraway past, indeed their sells in year 2011 fell from a minimum of 12% to a maximum of 48%. The trend of the other group is of course the opposite, I mean the hardware that have entered the market and the dreams of the Italian: tablets are in all the bags, their success has really exploded in a laps of time of 12 months (+141%), as well as the tools for the cloud computing (the famous “cloud” married by Apple, but also by a big slice of the concurrency), that had a growth of 41% and which are the direct heirs of the old server. The software sector is going on to grow with no stops and no differences. The software sector is the “intelligent part” of informatics, it represents the innovation for whatever type of device. In this case the growth has been constant, since several years. In year 2007 the trend was +2,7%, in year 2011 it was 3,6%. But even now, that they have lost their power, the Innovative can’t take any rest: of course a new tribe is waiting behind the corner, and soon their destiny will be that to appear in some exposition of modern antiques, with a vintage aspect that will take our thought back to the past. A near past.

IL TABLET È ORMAI IRRINUNCIABILE. NEL GIRO DI 12 MESI LE VENDITE SONO ESPLOSE: + 141% 60 INVESTO MAGAZINE


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Varcare la soglia di Mare Nostrum è come trovarsi in un angolo di Sicilia, Puglia, Campania. Scegliete voi. L’ importante è prepararsi ad un gustoso tuffo nella cucina mediterranea, quella vera, genuina, rispettosa dei sapori autentici..


INVESTO

PAPER

APRE I BATTENTI LA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO. ATTESI IN CITTÀ MIGLIAIA DI VISITATORI. LA KERMESSE PRONTA A POLVERIZZARE ANCORA TUTTI I RECORD THE INTERNATIONAL BOOK EXHIBITION OPENS THE DOORS. THOUSANDS OF VISITORS EXPECTED IN THE TOWN. THE FAIR IS READY TO PULVERIZE ALL RECORDS

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Alchimia 2012

La nuova collezione di gioielli Giorgio Visconti pensata per una donna elegante e raffinata che ama forme grandi, vistose e colori pieni..


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IL BOOK

VOLTA

PAGINA MA RESISTE di

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aro, vecchio, buon libro. Vecchio, ma sempre in grado di far vivere intorno a sé una Fiera internazionale come quella di Torino che aprirà i battenti dal 10 al 14 maggio e che l’anno scorso ha registrato oltre 300mila presenze, un volume d’affari di 52,4 milioni di euro di cui 20,2 milioni per la spesa diretta e 32 milioni di indotto senza contare i 384 posti di lavoro in più. Un dato però parla per tutti: per ogni euro di finanziamento (pubblico e privato) sono stati generati 33,3 euro di ricavi, o ef-

Francesco Papa

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ear expensive old good book. Old but always able to give birth to a great International Fair suches the Turin one, that is going to open from the 10th to 14th May, that last year registered more than 300 thousand presences, a turnover of 52,4 millions euro, 20, 2 millions for the direct expenses and 32 million for other expenses, and 384 working places more. One data is anyway more important than the others, for each funded euro (both public or private financing), 33,3 euro of income have been

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fetti complessivi come dicono quelli che parlano difficile. Ora il faro puntato è su un settore che cambia, senza mai rinunciare alla propria anima: il libro rimane il metodo più antico per raccontare storie e tramandare conoscenze nonostante l’avvento delle nuove tecnologie digitali. A volte cala, ma poi si riprende e risale gradini, con caparbietà. Insomma resiste. Ma anche con tanta capacità di adattarsi e, nel caso, cambiare. Dalle tavolette d’argilla ai nuovi e-book: lisci, piatti, tascabili e multimediali. E’ il mondo che cambia, bellezza. E il nostro modo di leggere cambia con lui, che lo vogliamo o meno. Ma non si smette di sfogliare pagine, consultare scritti, divorare storie. Lo dicono i numeri elaborati dall’Associazione Italiana Editori, che mostrano come tra il 2008 e il 2010 il mercato del libro sia salito sull’ottovolante. Quattro anni fa il giro d’affari era di 3,597 miliardi, in calo del 3% rispetto ai dodici mesi precedenti. Nel 2009 – complice sicuramente anche la crisi, che ha contratto i consumi meno indispensabili o considerati tali – le cose sono andate ancora peggio: si è scesi a 3,408 miliardi di valore complessivo (-5,2%), ma la riscossa si è concretizzata nel 2010: se non proprio un recupero completo, almeno un’inversione di tendenza, che fa ben sperare. Si tratta di un +0,3% che riporta l’asticella a 3,417 miliardi. Questo il risultato dell’attività di 2500 editori operativi nel 2010 (ultimo anno di cui si hanno dati consolidati), ma più in generale l’universo del libro ne censisce ben 7590. Un mondo che riesce a rigenerarsi continuamente, nonostante le difficoltà: nel 2009, infatti, le nuove case editrici nate in Italia sono state 79, senza considerare quelle realtà che svolgono l’attività editoriale come non principale. Il saldo, tuttavia, è negativo: sono 122 le case che hanno chiuso i battenti. Gli “iperattivi” sono 459, quelle realtà cioè che hanno pubblicato più di 11 titoli nel corso dell’anno.

generated, also called overall effects by the most cultured. Now the attention is on a sector that changes without denying its soul: the book remains the oldest way to tell stories and to hand down knowledge, despite the advent of the new digital technologies. Sometimes it drops, but then the situation turns better and it goes up, with willfulness. It doesn’t give up, also thanks to its ability to settle down, and to change, if needed. From the clay tablets to the new e-books: smooth, flat, pocket-size and multimedia. The world is changing, baby. And our way to read changes as well, we can’t help it. But we don’t stop to browse the pages, to consult the texts, to read stories. The numbers from the Association of the Italian Editors show that between year 2008 and 2010 the books market knew several up and down. Four years ago the business was around 3,597 billions, - 3% compared to the previous year. In year 2009, also because of the crisis, which led to the cut of the expenses which are not , or not considered to be indispensable, things went even worst: the business fell to 3,408 billion (.5,2%), but the situation changed completely in year 2010: even if the recovery was not total, the positive trend let us hoping positively: +0,3%, the business goes to 3,417 billions. This is the result obtained by 2500 editors working in year 2010 (our last data concerns this year), but more in general in the universe of the books, there are about 7590 editors. A world which is able to regenerate itself continuously, against all the difficulties, indeed in Italy 79 publishing houses have been created just in year 2009, and more over there are all those realities that have also an editorial activity in addition to the others. Anyway the amount

GLI ULTIMI DATI DEL 2010 MOSTRANO COME DOPO IL CALO DEGLI ANNI PRECEDENTI IL GIRO D’ AFFARI ITALIANO SIA LEGGERMENTE RISALITO: +0,3%. 66 INVESTO MAGAZINE


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Ovviamente ogni comparto è fatto di grandi e piccoli, di pulci e di giganti. E il mondo del libro non fa eccezione: nel 2010, le quote di mercato vedevano il Gruppo Mondadori sul gradino più alto del podio, con un peso specifico del 27,4%. Secondo, staccato, il gruppo Rcs, con l’11,9%. Quindi il gruppo GeMS (10,6%). Ancora più indietro Giunti (7,7%) e Feltrinelli (5,5%). Il resto è fatto dagli “altri”, che pesano per il 37,3%. Di questi, i piccoli editori sono il 13,5%. Curioso poi andare a vedere come le preferenze degli italiani spazino in ogni direzione: nel 2010, infatti, è stata la cucina il vero must. Al primo e al terzo posto della top 30 dei titoli più venduti, infatti, ci sono i volumi di Benedetta Parodi, che dopo il successo televisivo (clonato ora per passare da Mediaset a La7) ha dato alle stampe sia “Cotto e mangiato” che “Benvenuti nella mia cucina”. In mezzo, però, si piazza Umberto Eco con il “Cimitero di Praga” e subito ai piedi del podio ci sono “Le perfezioni provvisorie” di Gianrico Carofiglio, “La caduta dei giganti” di Ken Follet e “Appunti di un venditore di donne” di Giorgio Faletti. Quindi Ammaniti, Camilleri, Fabio Volo e così via. Ce n’è

L’ ANNO SCORSO AFFLUENZA RECORD DI 300 MILA PERSONE. QUEST’ANNO SI LOTTERÀ CONTRO LA CRISI

is negative, there are 122 publishing houses that shut down. Those that didn’t have any financial problems are 459, I mean those publishing houses that published more than 11 titles in the year. Of course, as in every field, also among the publishing houses there are both little and big realities, in year 2010 Monadori Group was the biggest one, it owned the 27,4% of the books market. In the second position there is the RCS Group, with the 11,9%. Then the GeMS Group (10,6%), Giunti (7,7%) and Feltrinelli (5,5%). The other publishing houses together own the rest, I mean the 37,3% of the market, among them the little editors are the 13,5% . It’s curious to look at the different preferences of the Italian readers, in year 2010 cooking books had a great success. If we consider the 30 top books, at the first and at the third place, there are two cooking books written by Benedetta Parodi, who was the TV host of two successful TV programmes “Cooked and eaten” and “Welcome into my kitchen” (Mediaset and la 7). At the second place we find Umberto Eco, with his work “Prague cemetery”, and at the fourth position there is “The temporary perfections”, by Gianfranco Carofiglio, “The fall of the giants” by Ken Follett” and “Notes from a seller of women” by Giorgio Faletti. Then Ammaniti, Camilleri, Fabio Volo and so on. You can find all kinds of books, even if the quantity of titles and the of copies are slowly becoming smaller. From 2007 to 2009, the new works passed from 59.129 to 57.558. Printings went from 23,5 millions in year 2007 to 208 millions two years later. Also the medium edition of a book has been reduced, we passed from 3980 copies

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per tutti i gusti, anche se la quantità di titoli e la produzione di copie è in lenta ritirata. Dal 2007 al 2009, infatti, le nuove opere sono scese da 59.129 a 57.558. Le tirature, dal canto loro, sono scese dai 23,5 milioni di esemplari del 2007 ai 208 di due anni dopo. Anche la tiratura media di un libro è calata: da 3980 copie si è scesi a 3615, con un 2009 di sostanziale tenuta dopo il crollo del 2008. Ma visto che le abitudini solo lunghe da modificare, se da un lato il libro si è ormai preparato per essere letto su tablet e portatili vari, allo stesso tempo rimane la libreria tradizionale il canale principale di vendita: qui si comprano ancora il 65,5% dei volumi, mentre la grande distribuzione ne garantisce il 9,4%. Ancora marginale l’acquisto di libri via Internet: lo fanno solo il 3,6% di coloro che cercano un titolo da leggere. Però il balzo rispetto al passato è enorme: +23,9% rispetto al 2009. Tra i generi, poi, la narrativa (italiana o straniera che sia) è sempre la locomotiva: 25,6%. Più staccata la manualistica (12,5%), la saggistica (10,6%). Proprio l’editoria digitale, infine, merita un cenno di approfondimento: il mercato degli e-book nel 2010 valeva ancora soltanto lo 0,05% del totale, con un giro d’affari dell’e-commerce delle librerie online pari a 70 milioni di euro (il 4,3% del dato complessivo).

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to 3615, the situation had a bad collapse in year 2008, but then it remained stable in year 2009. It’s hard to loose our habits, so even if now a day we can read a book on a tablet or on our PC, we still can find the traditional libraries, which remain the main seller: people buy in the libraries the 65,5% of the books, while the 9,4% comes from retail. Buying books on the internet is still quite rare, just 3,6% of the readers do that. But the difference with the past is really enormous, + 23,9% compared to year 2009. Among the different genders, the fiction (Italian or foreign) is the locomotive: 25,6%, then there are manuals 12,5%, essays 10,6%. Let’s say something more about the digital publishing: the value of the e-book market in year 2010, was still just the 0,05% of the total, the e-commerce business of the online libraries was about 70 millions euro (4,3% of the total).

LA LIBRERIA TRADIZIONALE RIMANE IL CANALE PRINCIPALE DI VENDITA


INVESTO

E-BOOK È COMINCIATA UNA NUOVA ERA PER GLI AMANTI DEI LIBRI. ADDIO ALL’ INCHIOSTRO. SPAZIO ALLO SCHERMO VIRTUALE A NEW ERA FOR BOOKS LOVERS STARTED GOODBYE TO INK. SPACE TO THE VIRTUAL SCREEN

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[INVESTOEBOOK]

e-BOOK LA CULTURA NON È PIU’ DI CARTA di

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ualcuno pensa che siano il futuro dell’editoria, ma quando è davvero nata l’idea dell’eBook sono in pochi a saperlo. C’è chi dice che il libro elettronico sia stato concepito nel lontano 1968 più o meno quando nacque l’idea del personal computer. Due destini diversi, però. Il pc che impazza diventando sempre più indispensabile e l’eBook che avanza piano piano, a marcia ridotta. Bisogna aspettare fino al 1981 per la realizzazione del Random House Eletronic Thesaurus che può a buon diritto

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Carlotta Isoardi

omeone thinks that it represents the future of the publishing, but just a few people really know when the idea of eBook was born. Someone says that the electronic book was conceived in the far 1968, more or less at the same time when the idea of the personal computer was born. Two different destinies anyway. Pc has had a great success, it has become something indispensable, while the eBook evolves slowly. We had to wait until 1981 for the realization of the Random House Electronic The-


INVESTOEBOOK

ESPLODONO I TESTI SUL WEB. E FANNO AFFARI ANCHE I PIRATI essere considerato la prima enciclopedia elettronica disponibile sul mercato. Solo nel 1986 arriva il prototipo dell’eBook reader seguito nel 1990 dal prodotto della Sony che associava alla capacità di lettura di cd audio e video anche quella di cd contenenti testi. Il 2000 può a buon diritto essere considerato l’anno zero per l’e book capace di rivoluzionare l’editoria. E’ Stephen King il primo autore in assoluto a lasciare il formato cartaceo per sperimentare la lettura elettronica. Ed è immediatamente un caso editoriale. Il suo romanzo, esclusivamente sul web, viene distribuito ai maggiori venditori di libri on line. In due giorni sono 500mila le persone che acquistano il libro. Un successo senza precedenti che sorprende tutti e che fa gridare al miracolo. Sebbene all’inizio l’eBook sia solo una questione tutta a stelle e strisce – del resto i giganti dell’editoria sul web parlano pricipalmente americano - il fenomeno raggiunge anche l’ Europa e qui nel vecchio continente sono in molti a volerci scommettere. Da Mondadori a Rizzoli, da Laterza a Apogeo-Longanesi è una corsa alla commercializzazione di libri elettronici. E la crescita di questo mercato è inarrestabile. Dal 2002 al 2008 negli Usa l’aumento è stato di circa l’800% passando da 5,7 a 52,4 milioni di dollari. Ma anche in Italia il mercato non de-

saurus, which can be considered the first electronic encyclopedia available on the market. The prototype of the eBook reader arrives just in year 1986, followed in 1990 by the product by Sony, that added written text yo audio and video CDs. Year 2000 can be considered the year number zero concerning the eBook, able to bring a revolution into the publishing. Stephen King is the first author who leaves the paper and who tries the electronic reading. It’s immediately an editorial case. His romance, which appears just on the web, is distributed to the main on line books sellers. In two days, 500 thousands people buy his book. Such a success is a real surprise, it looks like a miracle. At the beginning the Ebook is a just an American phenomena, indeed the publishing giants on the web are all American, but then the phenomena arrives also in Europe and here, in the old continent those who believe in it are a lot. From Mondadori to Rizzoli, from Laterza to Apogeo-Longanesi, the publishing houses try to commercialize electronic books. And it seems impossible to stop the growth of this market, from year 2002 to 2008 it incresed of about

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INVESTOEBOOK

INVESTOWOMAN

di Micaela Barisone

STEPHEN KING È STATO IL PRIMO AD ABBANDONARE LA CARTA SPERIMENTANDO IL FORMATO ELETTRONICO lude con un aumento del giro d’affari di quasi il 200%, conquistando il 3% del mercato. Una piccola fetta per carità che testimonia comunque quanto l’eBook sia per l’editoria una vera e propria rivoluzione in grado di spostare nel tempo gli assetti e gli equilibri. L’inchiostro e la carta sono destinati a sparire, stanno lasciando spazio allo schermo sempre più perfetto capace di non affaticare la vista e di non consumare corrente. E pure gli eBook addicted stanno aumentando sempre di più sostituendosi ai topi di biblioteca di ormai vecchia memoria. E’ nato un nuovo popolo di lettori, costituito per la maggior parte dai giovani, che sul web possono trovare migliaia di titoli, libri attuali o capolavori della letteratura finora trovati tra gli scaffali polverosi delle librerie e delle biblioteche. Per studiare l’andamento del mercato “Pianeta eBook” pubblica ogni settimana la classifica degli eBook più venduti sui più importanti eBook store. E dai risultati ne esce un lettore tipo che ama i saggi e l’attualità al quale basta un clic per scaricare il

800%, going from 5,7 to 52,4 million dollars. But also in Italy, the business is very good, indeed it increased of about 200%, at the moment it has the 3% of the market. It’s a little slice, that proofs anyway that the eBook is a real revolution in the publishing field, that is able to change assets and balances in the future. Paper and Ink are intended to disappear to be replaced by screens, which are becoming more and more perfect, they don’t compromise the eyes and they don’t need energy. The number of Ebook addicted is growing, and taking the place of the old readers with glasses on their noses. A new world of readers has born, most of them are very young, and even on the web it’s possible to find thousands titles, actual books, masterpieces of the literature, that in the past where just on the dusty shelves of the libraries and bookshops. To study the trend of the market, “eBook planet” shows weekly the parade of the most sold eBooks on the most important eBook stores. And the result is that the overage of the readers loves particularly essays and actuality, and with a simple click, they can download the right digital book.

IN ITALIA IL GIRO DI AFFARI È AUMENTATO DEL 200% CONQUISTANDO IL 3% DEL MERCATO

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[INVESTOWOMAN] di Micaela Barisone

PROLIFERANO I SITI CON I TITOLI DELLE ULTIME NOVITÀ EDITORIALI libro digitale più giusto. Crisi americana ed europea sono i temi più gettonati di questo utlimo periodo mentre tra i titoli in particolare spiccano “Morire d’amianto” sul tema sempre attuale legato all’Eternit del magnate svizzero che ha seminato morte in varie zone d’Italia ed altri libri più “leggeri” come la “La setta degli angeli” e “Il diavolo certamente”, entrambi di Andrea Camilleri. Con la nascita di questa nuova forma di lettura e di cultura è cresciuta anche la pirateria dei libri on line con la chiusura, poco tempo fa, di una delle maggiori biblioteche illegali in rete con una scelta di oltre 400mila ebook, di cui 4mila italiani con profitti milionari per i titolari. Un duro colpo agli scrocconi dei guadagni ingiustificati che privani autori ed editori di quanto loro dovuto. Una nuova era è appena cominciata.

The American and European crisis are the most loved themes at the moment, while the most loved titles are “To die because of abestos”, about the actual problem concerning the abestos of the Swiss magnate, which brought the death in several places in Italy and other lighter books, like for example “The sect of the angels” and “Certainly the devil”, both written by Andrea Camilleri. With the birth of this new type of reading and culture, also hacking concerning on line books grew up, recently one of the major illegal library on the net, which offered more then 400 thousands eBook shut down, the holders had millionaire profits. It was a bad hit for spongers that were used to earn a lot of money at the expense of authors and publishers. E new era has just begun.

IL NUOVO LETTORE TIPO PREFERISCE SAGGI E ATTUALITÀ. MA NON DISDEGNA I CLASSICI DELLA LETTERATURA INVESTO MAGAZINE 73


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Biliardi Cavicchi Il biliardo Campione del Mondo


INVESTO

ART

Nonostante l’invasione delle più strampalate tendenze artistiche del momento, l’arte sacra si conferma tra le più apprezzate al mondo. Colori e intensità ne fanno oggetti molto ricercati. Sia dagli intenditori che dai profani. Ecco perché Despite the invasion of the most extravagant artistic trends of the moment, sacred art is one of the most popular in the world. Colors and intensity make the items particularly loved. Both by experts and by the others. Lets’s see why

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Biliardi Cavicchi Il biliardo Campione del Mondo


[INVESTOART]

LA SANTISSIMA ICONA CHE NON TRAMONTERÀ MAI di

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l 2012 sarà ricordato anche come l’anno dei lingotti. Il denaro viene trasformato in oro non monetario e una volta trasferito oltralpe sembra promettere di salvarci dal governo, dal default, dalla patrimoniale. E sono soprattutto gli appartenenti al ceto medio a far salire l’esportazione verso la Svizzera (+ 35%). In effetti l’oro è aumentato a settembre del 2011 del 154 % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Ma possiamo prevedere una continua, inarrestabile crescita del metallo prezioso sui merca-

Pietro Genuardi

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ear 2012 will be remembered as the year of golden ingots. Money is transformed in not monetary gold, that once transferred beyond the Alps, ensured from Monti, from Default, from the patrimonial tax . The middle class is the one that more then the others, made the exports towards Swiss growing (+35%). Indeed gold grew in September 2011 of 154% compared to the same month of the previous year. Can we expect an endless, unrestrainable growth of the precious metal on the market? If we consi-

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INVESTOART

ti? Considerando che l’oro aumenta in maniera inversamente proporzionale alle borse, speriamo che ci sia un arresto e che l’economia inizi a respirare “brezze” più salubri, come ormai auspicato da tempo. Un mercato invece sempre in espansione e crescita, senza accenno di flessioni significative, è quello dell’arte e ultimamente quello dell’arte sacra ha conquistato un posto di privilegio. Le Icone spesso chiamate Iconografie o Arti della Scrittura Sacra appartengono alla terminologia antica che descrive la tecnica di “trasferimento” con cura in immagini di ciò che uno scriba medievale ha riportato su un manoscritto, quindi “libri scritti non con lettere dell’alfabeto ma raffiguranti persone ed avvenimenti”. L’Icona è l’immagine della Madre di Dio, del Cristo, degli Apostoli, dei Santi, di episodi del Vangelo e della Chiesa. L’Icona è arte sacra non religiosa, dove la “mano di Dio” di chi dipingeva doveva coniugare la bellezza spirituale e quella estetica per ottenere la Bellezza Divina. Attraverso questa

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NEGLI ULTIMI 3 ANNI IL VALORE MEDIO DI DI UN PEZZO ANTICO È AUMENTATO DEL 30%. MA DEVE ESSERE CERTIFICATO der that the gold growth is inversely proportional to the stock market trend, let’s hope in a standstill and that the economy will have a restart, as we have been hoping since long time. A market which is always expanding and growing, which has no decrease, is the one of art, and in the last period sacred art has reached a privileged place. The Icons, often called Iconographies or Art of the sacred writing, belong to the ancient terminology that describes the technique of accurate “transfer” into images of what a medieval author wrote on a manuscript. “Books not written with alphabet letters, but which represent people and events.” The Icon is the image of the Mother of God, of Jesus Christ, apostles, of Saints, of episodes of the Gospel and of the Church. The Icon is sacred art, not religious, but where the “hand of God” of the painter had to combine spiritual and aesthetic beauty to obtain the Divine Beauty. Through this consideration, we can better understand the diversity between the Classic Greek Art and the Byzantine Iconography, where the first one strikes through the beauty and the perfection of shapes and the second one strikes through intensity, content and spiritualized interiority. The market is getting an increasingly importance, and put these works in the context of the fine ancient art. The growing commercial value will be the absolute news in the next few years, in the world of the ancient art. Someone could consider the sacred art as a minor expression, because it’s multiple, because it represents “just” a limited number of subjects and events, of shapes and expression but it’s like if we are in front of a score of Tchaikowsky. The piece, maintaining its origin, could be arranged or performed in a different way from the original writing, allowing the audience to appreciate and distinguish the execution and the executor. The sacred Art of the Icons is characterized by thousand nuances that indicate the deep spiri-


INVESTOART considerazione possiamo comprendere meglio la diversità tra l’Arte Greca Classica e l’Iconografia Bizantina, dove la prima colpisce per la bellezza e la perfezione delle forme e la seconda invece per intensità, contenuto e interiorità spiritualizzata. Il mercato di questo settore sta assumendo un’importanza sempre maggiore e inserisce queste opere nel contesto dell’arte antica di pregio. Il valore commerciale sempre più rilevante delle stesse sarà la novità assoluta, nei prossimi anni, nel mondo dell’arte antica. Qualcuno potrebbe considerare l’arte sacra un’espressione minore essendo multipla, cioè rappresentando “solo” un numero limitato di soggetti e di avvenimenti, di forme ed espressioni ma è come se ci trovassimo di fronte ad una partitura di Tchaikowsky. Il brano, mantenendo la sua origine, potrebbe essere arrangiato o eseguito diversamente dalla scrittura originale, permettendo all’ascoltatore di apprezzare e distinguere l’esecuzione e l’esecutore. L’arte Sacra delle Icone infatti è attraversata da migliaia di sfumature che indicano la profonda consapevolezza spirituale e le radici culturali dell’artista. Si dice che i governanti pagani di Kiev, considerando l’ingresso imminente sulla scena mondiale, sentissero la necessità di cambiare religione per aumentare il livello spirituale e culturale della propria nazione. Furono così inviati emissari in tutto il mondo dal Grande Principe di Kiev per trovare quale religione si adattasse meglio alla sua nazione e alla sua gente. I viaggiatori visitarono diversi paesi, avvicinandosi alle religioni Ebraica e Mussulmana, osservando le loro forme di Culto e meditando sul modo di vivere che ogni religione insegnava. Solo una volta arrivati a Costantinopoli, rimasero affascinati da Santa Sofia, restarono estasiati dalla bellezza della Cattedrale, quasi un collegamento tra terra e cielo. La scelta era stata fatta! Il Cristianesimo Bizantino sarebbe stata la loro religione! Nel 988 il Grande Principe di Kiev, Vladimir, accettò per sé il battesimo e obbligò tutto il suo popolo a fare lo stesso. Solo pochi anni dopo, dal 1024 a Santa Sofia, il Papa di Roma non venne più commemorato. Quindi da questo momento niente più idolatria ma semplice devozione: l’oggetto non è più magico ma evocativo e ha il suo senso non in sé ma in quello che viene rappresentato. L’icona occupa un posto privilegiato nella spiritualità russa. Il che non significa affatto che tutti i pittori avessero una coscienza piena della teologia delle icone così come era stata elaborata dai

tual awareness and the cultural roots of the artist. The pagan governors of Kiev, considering the imminent entry on the world scene, felt the need to change their religion to increase the spiritual and cultural level of their own nation. They sent emissaries in the whole world of the Great Prince of Kiev to find out which religion could adapt the best to that nation and to those people. The travellers visited several countries, they knew the Judaic and the Muslim religion, they observed their type of cults, and meditated on the way of living taught by each religion. Once they arrived in Constantinople, they were fascinated by Holy Sophie and by the beauty of the Cathedral, by what was taught there, by the inability to understand if it was on Earth or in the sky, that’s what they told once they went back to Kiev. The religion was chosen! The Byzantine Christianity was the right one! In year 988 The Great Prince of Kiev Vladimir, accepted to get the Christening and forced all the population to do the same. Just a few years later, from year 1204 in Holy Sophie the Pope of Rome stopped to be commemorated.

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teologi e dai pensatori russi più recenti. Tuttavia si può affermare che una certa concezione mistica è sempre presente nella pittura delle icone. Dalle più antiche di matrice bizantina quindi, a quelle più tarde, le icone hanno suscitato in questi ultimi anni un aumento di interesse tra i collezionisti che non vedono più l’espressione di una comune eredità di fede, ma il loro valore artistico e di antichità. Le più ambite e naturalmente più rare sul mercato sono quelle russe, del XVII e XVIII secolo, i cui prezzi aumentano seguendo il trend positivo dell’attenzione amatoriale. Nell’Ottocento poi la produzione ufficiale(meno ambita dai collezionisti, ma più accessibile) osservò uno stile accademico che prevedeva l’utilizzo di colori a olio al posto della più pregiata tempera all’uovo e l’applicazione di lastre metalliche dette riza, che lasciavano scoperta solo una parte del dipinto. Nata con finalità protettiva, la riza serviva infatti a salvaguardare il dipinto dai ceri che venivano posti alla base, realizzata a sbalzo, cesello e filigrana con l’aggiunta di pietre preziose, fu opera di gioiellieri famosi al servizio dello Zar, tra cui Fabergè. Naturalmente anche una riza realizzata da Fabergè perde di valore se l’opera pittorica (Icona) non è di pregio. Dal 1700 le rize, per disposizione di Pietro il Grande, devono presentare un bollo che indichi il nome dell’orafo e l’anno di fabbricazione. Ricordiamo che l’ icona era dipinta da monaci e

IL MERCATO DI QUESTO GENERE STA ASSUMENDO UN’ IMPORTANZA SEMPRE MAGGIORE. TANTO DA ESSERE STATO INSERITO TRA L’ARTE ANTICA DI PREGIO

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So, from that moment on, idolatry was replaced by devotion: the object loses its magic but remains just evocative, and it has its sense not in itself, but in what it represents. The Icon occupies a privileged place in the Russian Spirituality. And it doesn’t mean at all that all the painters had a full knowledge of the theology and of the icons, so as it had been elaborated by the theologians and by the more recent Russian thinkers. Anyway we can affirm that a certain mystic concentration is always present in the Icons picture. The Icons, from the most ancient Byzantine ones, to the newer ones, have aroused a growing interest among the collectors, that don’t see a common legacy of faith any more, but their artistic and ancient value. The most requested ones and obviously also the most rare ones on the market are those from Russia, dated seventeenth and eighteenth century, whose prices grow, following the positive trend of the amateur attention. In the seventeenth century, the official production, (not so loved by collectors, but less expensive), presents an academic style, with the use of oil colours at the place of the finer egg tempera and the application of metal plates called “riza”, that let uncovered just a part of the painting. Born with a protective purpose, riza had the goal to protect the painting from the candles that were placed at the base, they were realized with chisel and filigree, with the addition of precious stones. They were made by famous jewelers at the service of the Tsar, among which Fabergè. Of


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I PEZZI PIÙ AMBITI SUL MERCATO SONO QUELLI RUSSI, DEL XVII E XVIII SECOLO. MA SONO MOLTO RARI quindi non essendo considerata per il suo valore artistico, è molto spesso anonima e a meno che non si tratti di capolavori, come quelli di Rublev o Dionisij, il valore è dato soprattutto dalla datazione. Le più pregiate sono quelle russe del XVII e XVIII secolo, superate solo dai rarissimi esemplari cretesi del Quattrocento. Ritornando all’oro, investire è meno remunerativo in tempi brevi che speculare, ma il rischio è sicuramente ridotto. Una pubblicità degli anni ’80 diceva : “Meditate gente, meditate”. Naturalmente l’intenzione è quella di consegnare al lettore alcuni elementi sommari per suscitare in lui un interesse che deve essere approfondito, qualora la curiosità e la volontà di investire nell’arte sacra diventi il proprio obiettivo. Anche essere agnostico, l’affermare che non è possibile esprimersi rispetto alla conoscenza di Dio o addirittura rifiutarne l’esistenza, come gli atei, non preclude la possibilità di apprezzare l’arte sacra. Fedele alle aspettativa del lettore, rinnovo la possibilità di “parcheggiare” dalle poche migliaia di euro a cifre più importanti in questo setore, avendo comunque la garanzia di una rivalutazione nel tempo con opere di pregio, che acquistate con sensibilità, ci possono regalare il piacere di una conoscenza “infinita e preziosa”, e forse un riavvicinamento alla Fede.

course also a riza made by Fabergè loses its value if the Icon is not a fine one. From the Eighteenth century the rizas, as per decision of Peter the Great, must have a seal that indicates the name of the goldsmith and the year of fabrication. Don’t forget the Icon was painted by the monks, so it was not considered for its artistic value, that’s why it’s often anonymous and excluding masterpieces like those by Rublev or Dionisij, the value is established above all by the date. The most valuable icons are those of the seventeenth and eighteenth century, just after the rare samples from Crete of the fifteenth century. Going back to the gold, investing in the short time is less remunerative then speculating, but the risk is lower. An Advertisement of the Eighties said: “Let’s meditate, let’s meditate...”. Of course the goal is that to give to the reader some easy elements to stir in him an interest that must be deepen, if the curiosity and the willfulness to invest in sacred art becomes a real intention. Even if you are agnostic, if you think that it’s not possible to express yourself about the knowledge of God, or even if you refuse his existence as the atheists, it doesn’t mean that you don’t have the possibility to appreciate the sacred art. You can “park” in this field from a few thousand euro to a higher amount of money with the guarantee of a sure revaluation, If you buy the right valuable pieces, they can offer you the pleasure of an endless and precious knowledge, and maybe an approach to Faith.

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WOMAN “LA MODA PASSA, LO STILE RESTA”: QUESTA CONVINZIONE DEGLI ANNI VENTI DI COCO CHANEL, È DI UN’ATTUALITÀ DISARMANTE... “FASHION PASSES, STYLE REMAINS”: THIS BELIEF OF THE TWENTIES BY COCO CHANEL, IS OF A DISARMING ACTUALITY...

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NELLA MODA, COSÌ COME NELL’IMPRENDITORIA

VALE UNA SOLA REGOLA: LESS

IS MORE di

“L

a moda passa, lo stile resta”: questa convinzione degli Anni Venti di Coco Chanel, icona di stile, di raffinatezza, ma anche di indipendenza e di intraprendenza, è di un’attualità disarmante. L’idea del gentil sesso tutto votato alla professione e noncurante del proprio aspetto appartiene ormai al passato. Decenni di donne scese in ogni campo dello scibile umano – politica, televisione, imprenditoria – ci insegnano che sempre più successo e appeal procedono

Valentina Polidori

“F

ashion passes, style remains”: this belief in the 1920s by Coco Chanel, icon of style, sophistication, but also of independence and resourcefulness, is a disarming topical. The idea of the fairer sex all voted to the profession and careless of their appearance now belongs to the past. Decades of women descended in every field of human knowledge - politics, television, and business teach us that more and more success and appeal proceed hand in hand, in an ideal dance

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di pari passo, in una ideale danza di eleganza e professionalità che molti uomini ci invidiano. L’avvento di computer e social network, poi, con la loro capacità di catturare l’attimo, imprimendolo in una fotografia, per poi diffonderlo rapidamente in rete, ha generato la necessità delle donne ascese al potere di essere sempre perfette, curate, praticamente impeccabili. Donne che, guadagnatisi con perseveranza ruoli di primo piano, ci tengono a dare un’immagine vincente di loro stesse. Il rigore di Christine Lagarde o i compassati completi di Hillary Clinton sono sempre più degli unicum nel mondo della politica e dell’imprenditoria: cedono, infatti, il passo a stili eleganti ma moderni, che avvicinino, anche in tal senso, le donne potenti alle donne comuni. Le prime infatti sentono sempre più impellente l’esigenza di presentarsi al meglio, che sia per andare a fare compere al supermercato o per presiedere ad un meeting aziendale. Le donne di successo, in pratica, al giorno d’oggi non hanno solo voglia di esprimere le proprie capacità ai vertici del potere, ma anche di incarnare un modello per le altre donne, che le renda per esse affini e riconoscibili. Ecco dunque una splendida Mara Carfagna che, assunto l’incarico istituzionale, rinnova il suo look con sapienza e maestria, declinandolo nei termini del più delizioso bon ton. Accorcia la lunga chioma mossa, adattan-

L’IDEA DEL GENTIL SESSO VOTATO ALLA PROFESSIONE E NON CURANTE DELL’ ASPETTO APPARTIENE AL PASSATO

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of elegance and professionalism that many men envy us. The advent of computers and social networks, then, with their ability to capture the moment, impressing it on a picture, then to spread it quickly on the net, has generated, in the women that ascended to power, the need to be always perfect, practically impeccable. Women, that earned prominent roles with perseverance, really want to give a winning image of themselves. The rigor of Christine Lagarde, or the prim suits of Hillary Clinton are increasingly a unicum in the world of politics and business: in fact, they show the way to elegant, modern styles, but that, even in this sense, brings together powerful women and common women. The first ones, indeed, feel more and


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dola in un corto carrè liscio, che le incornici il volto minuto. Alleggerisce il trucco, preferendo ai colori scuri dei toni neutri, ambrati, sabbiati, sia sulle palpebre che sulle labbra, enfatizzate solamente da un gloss satinato color pesca. I colorati gioielli etnici lasciano il posto a raffinati preziosi, spesso adornati di elegantissime perle candide. Gli abiti fantasiosi vengono opportunamente sostituiti da avvitati tailleurs o delicati twin-set chiari, abbinati quasi sempre a pantaloni dal taglio maschile, ma resi iper-femminili dai tessuti scivolosi che li compongono, come il raso o la seta. Curatissime, perché spesso in prima linea, le mani, con unghie corte, arrotondate e dipinte di rosa tenue. Che dire poi, della meravigliosa regina Rania di Giordania, donna multitasking sia nella vita privata che nella vita sociale? Laureata in Gestione d’Impresa, manager prima di Citybank e poi di Apple, sposa uno degli uomini più potenti del mondo, genera con lui quattro figli, due principi e due principesse. Cosciente della propria fortuna, supportata anche da una naturale bellezza da rivista patinata, si occupa con passione degli ultimi, dei più poveri, con una particolare attenzione ai bambini e alla loro educazione. Si reca nelle scuole e lo fa indossando abiti di una mamma qualsiasi: camicette in seta dai toni pastello, sblusate in gonne o pantaloni morbidi, sempre in tinte chiarissime. Pochi gioielli e trucco quasi inesistente, la regina si fa ricordare dai più piccoli non tanto per il suo ruolo istituzionale, quanto per il suo dolcissimo sorriso. Un sorriso contagioso anche quello di una delle più grandi imprenditrici nostrane, Laura Tonatto, uno dei “nasi” più apprezzati del mondo. Laura è infatti ricercatissima come consulente olfattiva dalle multinazionali della cosmesi. Una donna eccellente, dunque, ma anche una mamma attenta e una moglie premurosa. E, nonostante sia stato scritto persino un libro sulla sua folgorante carriera, lei disarma chiunque la osservi solamente col suo sorriso e coi suoi limpidi occhi chiari. Longilinea e curata, sceglie abiti sempre estremamente semplici, atti a valorizzare la sua spontaneità. Acconcia i capelli in morbidi boccoli sulle spalle e riduce al minimo i bijoux. Il trucco è soft e atto so-

L’ AVVENTO DEI SOCIAL NETWORK HA OBBLIGATO LE DONNE AD APPARIRE PRATICAMENTE PERFETTE more urgent the need to present themselves at their top, to go shopping at the grocery store or to preside at a corporate meeting. Successful women, in practice, nowadays, don’t want just to express their ability in power summits, but also to embody a model for other women, that make them similar and recognizable. Here’s a beautiful Mara Carfagna, who, after assuming the institutional job, renews her look with wisdom and mastery, according to the most delicious bon ton. She shortens the long wavy hair, adapted into a short bob smooth cut, which frames her face. She lightens the make up, preferring to the dark colors the neutral tones, amber, sand, both on eyelids and on lips, emphasized only by a peach satin gloss. The colorful ethnic jewelry gives way to refined jewels, often adorned with elegant white pearls. Fancy dresses are appropriately replaced by screwed suits or delicate clear twin-set, almost always combined with male-cut pants, but made hyper-feminine by the smoothing fabrics that compose them, such as satin or silk. Very treated hands, because often in the front line, with rounded fingernails, painted in soft pink. What to say, then, about Queen Rania of Jordan, multitasking woman both in private and in social life? Graduated in Business Management, a manager of Citibank first and of Apple later, she marries one of the most powerful men in the world, raises with him four children, two princes and two princesses. Conscious of her fortune, also supported by a natural glossy magazine-beauty, deals with passion with the last, with the poorest, with a particular focus on children and their education. She visits schools, dressing like any other mum: silk

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PER MOLTE LA TENTAZIONE È DI DIVENTARE UN MODELLO lamente ad incorniciare i suoi luminosi occhi cielo. Non mancano poi esempi di stile da seguire oltreoceano. Splendida la first lady degli Stati Uniti nei suoi abiti dai colori accesi. Michelle Obama, infatti, la cui statura è importante non solo a livello mondiale, sceglie degli outfit che la valorizzino in ogni tipo di occasione. I suoi capi preferiti sono vestiti dai colori sgargianti, in tinta unita o in nuance; l’importante è che segnino il suo ben delinato punto vita, o con morbide pinces, oppure con cinture che si addicano al tipo di evento: in luminoso raso, se ti tratta di un happening mondano; in versatile vernice, per la vita di tutti i giorni. Non solo importanti, dunque, le donne di successo del momento, non solo validi modelli da seguire professionalmente, ma anche eccezionali icone di stile da imitare. Perché del resto come diceva la superba Coco Chanel: “se una donna è malvestita, si nota l’abito; se è ben vestita, si nota la donna”.

blouses in pastel tones, sticking in skirts or pants in very clear soft tints. A few jewels and an almost non-existent make up, the Queen makes herself remembered from the children not so much for her institutional role, but for her sweet smile. A contagious smile is also the one of Laura Tonatto, one of the most important Italian entrepreneurs, and one of the most appreciated “noses” of the world. Laura is, indeed, a very precious olfactory consultant for multinational companies in the cosmetics business. A great woman, but also a caring mom and a tender wife. And, despite being the subject of a book about her dazzling career, she disarms whoever looks at her just with her smile and her clear eyes. Thin and tidy, she always chooses extremely simple dresses, to enhance her spontaneity. She styles hair in soft curls on the shoulders and minimizes use of bijoux. Make up is soft and only acted to frame her sky-bright blue eyes. Also overseas there are examples of style to follow. Beautiful the first lady of the United States in her bright colored clothes. Michelle Obama, in fact, whose stature is important not only to worldwide level, chooses the outfit that enhances her in any kind of occasion. Her favorite clothes are brightly colored, plain or nuance; the important thing is that they mark her well delineated waist, with soft pleats or belt, right up to the type of event: in bright satin, if it is a mundane happenings; in versatile varnish, for everyday life. Not only important, the successful women of the moment, not only valid models to follow professionally, but also exceptional style icons to imitate. Because, as the superb Coco Chanel said: “if a woman is badly dressed, you notice the dress; if she is well dressed, you notice the woman.”

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BEAUTY CONTINUA A CRESCERE L’ OFFERTA DEI CENTRI BENESSERE CHE PROMETTONO MIRACOLI: DALLE GROTTE DI SALE ALLE LAMPADE CHE RINGIOVANISCONO THE OFFERS OF SPA THAT PROMISE MIRACLES CONTINUEs TO GROWS: FROM THE SALT CAVES TO LAMPS THAT REJUVENATE

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LA NUOVA FRONTIERA DELL’ESTETICA

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n fango anticellulite, un massaggio rilassante, una maschera per ringiovanire. Alzi la mano la donna che almeno una volta nella vita non ha sperato in un giorno di coccole per il corpo. Un fenomeno - quello dei centri benessere - che negli anni ha coinvolto sempre più appartenenti al gentil sesso e non solo. Già perché anche gli uomini da qualche tempo sono assidui frequentatori dei centri estetici, pronti a provare le novità del mercato per cancellare qualche segno del tempo.

FACE”

Ludovica Robbio

A

mud against cellulite, a relaxing massage, a mask to look younger. Every woman, at least once in her life has hoped to get one day of pampering for her body. That of the spa, is a phenomena, that through the years has attracted more and more ladies, and not only them. Men as well, since a few time, have started to attend spa, ready to try the news on the market to delete the signs of the time. In this first part of year 2012 there are already many news, for all the exigences and all the

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UNA DONNA PADOVANA METTE A PUNTO LA SMORFIA CORRETTIVA. SENZA BISTURI E BOTULINO IN POCHE SETTIMANE SI RINGIOVANISCE DI 10 ANNI E di novità in questo primo scorcio del 2012 ce ne sono, e molte. Per tutte le esigenze e per tutte le tasche soprattutto. Dalla manicure high-tech alle lampade che ringiovaniscono, dalle grotte di sale tecnologiche agli specchi per l’estetica virtuale. Per chi non riesce a rinunciare alla tintarella sono arrivati sul mercato le lampade solari che fanno diventare più giovani e i lettini e le cabine ibride, dove alla tintarella si associano trattamenti estetici idratanti e antirughe che nel tempo dell’abbronzatura aiutano nella ginnastica passiva. Insomma, macchinari sempre più all’avanguardia capaci di soddisfare contemporaneamente più di un’esigenza. Per gli amanti del relax più totale c’è l’igloo di mattoni e sale dell’Himalaya dotato di musicoterapia e cromoterapia che assicurano un momento di calma e tranquillità. Ovvero come ricaricare le batterie dopo una settimana stressante di lavoro e impegni familiari. Le novità del mercato ormai coinvolgono tutto il mondo ed è una gara all’ultima innovazione del mercato. E così dalla Francia arriva la SPA portatile. E’ una sorta di telefono cellulare in grado di emettere micro quantità di acqua cosmetica che attraversa i pori della pelle senza bagnarla. I principi attivi dell’acqua sono ricavati dal caviale e dai fiori tropicali che tra le loro caratteristiche principali hanno l’effetto botulino. I costi? Non per tutte le tasche, ma si sa che di fronte alla possibilità di ringiovanire si è disposti a qualsiasi sacrificio anche economico. Per tutte le donne che non vogliono spende-

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wallets. From the hi-tech manicure to the tanning lamps that make you look younger, from the technological salt caves to the mirror for the virtual beauty. For those who want be tanned, the market offers tanning lamps that makes you younger and hybrid cabins and cots, where suntan is associated to beauty moisturizing and anti wrinkles treatments, that tan and help in the passive gymnastic at the same time. So, the devices are the most modern and are able to satisfy all the exigences. For those who love chilling out, there is the bricks igloo and Himalayan salt, with music therapy and colour therapy, that ensure a peaceful and relaxing moment. It’s the right way to recharge your energy after a stressful week of work and house duties. The news of the market have reached the whole world, it’s a race to the last innovation. For example the portable Spa comes from France, it’s a sort of mobile phone which emits micro quantities of cosmetic water which go under your skin without making it wet. The active principle of water comes from caviar and from exotic flowers, whose main characteristic have the same effect of botulinum. How much does it cost? Not everyone can afford it, but it’s also true that to look younger, people agree to do many sacrifices, even economical. For all the women that don’t want to spend a fortune, but that don’t want to renounce to results, the Italian genius of a Lady from Padova, got the right solution. She invented the corrective grimace, a technique that allows to have a perfect skin, without rids, and nice cheeks. How?


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RELAX GARANTITO ANCHE DALLA MUSICOTERAPIA E DALLA CROMOTERAPIA

DALLA FRANCIA ARRIVA LA SPA PORTATILE, UNA SPECIE DI TELEFONO CHE TONIFICA LA PELLE CON MICRO QUANTITÀ DI ACQUA MA SENZA BAGNARLA INVESTO MAGAZINE 101


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PER I NATURALISTI PIÙ SOFISTICATI L’IGLOO CON LE PARETI DI SODIO REGALA LA SENSAZIONE DI UNA GIORNATA AL MARE re una fortuna ma che non rinunciano ai risultati, invece, il genio italiano di una donna padovana ha risolto la situazione. Sua l’invenzione della “smorfia correttiva”, una tecnica che permette di avere pelle liscia, rughe spianate e guance sode. Come? Con corsi di fitness mirati che insegnano a muovere i muscoli della bocca, mento, fronte e collo. Basta qualche settimana di allenamento e i risultati sono visibili sul campo: dieci anni di meno senza bisogno di bisturi o botulino. E la tecnica imparata non ha controindicazioni. Gli esercizi si possono ripetere anche a 80 anni con risultati sempre eccezionali. Grazie al passaparola il “fit & face” sta diventando sempre più una moda che sta coinvolgendo donne un po’ ovunque. Prima solo le amiche, poi visti i risultati raggiunti, la nuova tecnica per ringiovanire ha contagiato tutte. E dal Veneto, dove è nata, la tecnica si sta espandendo in tutto il Nord Italia. L’importante è non affidarsi al fai da te che potrebbe portare ad accentuare le rughe già esistenti. Niente è lasciato al caso, gli esercizi nascono dall’analisi biomeccanica del cranio e del tratto cervicale e coinvolgono anche la mandibola. Per ognuna c’è l’esercizio giusto. Bastano pochi minuti davanti allo specchio e il risultato è assicurato.

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Thanks to fitness courses that teach how to move the muscles of our mouth, chin, forehead and neck. After a few weeks training you can already notice the changes: ten years less without any bistoury or botulinum. And this technique has no contraindications. The exercises are good also for 80 years old people, and the results are always great. Thanks to the chats, the “fit & face” is becoming a real fashion, attracting women from every place. At the beginning just friends, then after seeing the the results obtained by this new technique to get younger, many women have tried. From Veneto, where the technique has born, it has developed in the whole north Italy. It’s important not to do it on your own, you could even make your existing rids worse. Nothing is left to the case, the exercise are created by a biomechanic analysis of the crane and of the cervical zone and they involve the mandible as well. There’s the right exercise for everyone, you need just a few minutes in front of the mirror to get great results.


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[BEAUTY NEWS] Da dicembre 2011 Torino ha la sua SPA&benessere cittadina. QC Termetorino nasce per soddisfare le esigenze di chi desidera concedersi degli indimenticabili momenti di relax, senza lasciare la città. Relax che QC Terme garantisce attraverso il modello che ha decretato il successo degli altri centri del Gruppo, come le Terme di Pré Saint Didier in Valle d’Aosta, i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi di Bormio e le due SPA cittadine QC Termemilano e QC Termemonza. In Corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro e non lontano dalla stazione di Porta Nuova, QC Termetorino offre ai torinesi, a due passi da casa, la filosofia propria delle Terme Romane quali luoghi di benessere, piacere, svago, aggregazione e vita sociale. Filosofia presente nel Percorso Benessere rivolto a “chi già sta bene e vuole stare meglio” realizzato da QC Terme all’interno di Palazzo Abegg, edificio storico costruito nel 1875 oggi ristrutturato e adattato alla nuova funzione senza stravolgere la struttura originaria. Ampie sale e maestosi atri collegati dall’imponente scala principale, porte finemente decorate, finiture di pregio e preziosi pavimenti in marmo e legno fanno da contorno al Percorso Benessere che si sviluppa nell’edificio e nel grande giardino esterno. Al piano interrato, dove si trovavano le vecchie cantine con soffitti a volta, è stato realizzato il cuore della SPA: bagni turchi, il percorso Kneipp, pediluvi, idromassaggi, dormeuse immerse in acqua con idrogetti, cascate, idrogetti a muro, una vasca di reazione, dei lettini doccia e dei gayser. A piano terra, oltre ai camerini massaggi e annessa zona lounge, si trova il Light Cafè dove subito si nota il grande bancone, un pezzo di storia risalente agli anni ’20, che insieme a una libreria trasformata in drogheria costituisce l’area di QC Termetorino dedicata al gusto. Area, dotata anche di loggia esterna, nella quale stile architettonico e offerta culinaria si ispirano ai temi del primo Novecento per creare un’atmosfera raffinata ed elegante, evocativa della tradizione torinese. Il primo piano è invece interamente dedicato al relax sensoriale, con ben cinque sale relax che vogliono idealmente essere un omaggio alla città di Torino. Una sala a volta dove è stata ricreata l’atmosfera che si respira nei parchi della città, una sala con fotografie che mostrano la città e il suo cielo, con particolari sedute sospese a forma di ovetto. E ancora una sala dedicata ai Padri Fondatori della Patria nella quale sono esposti 104 INVESTO MAGAZINE


[BEAUTY NEWS]

dodici acquerelli firmati dall’artista Paolo Galetto, con un ampio camino e dei grandi cuscini con imbottitura “supersoffice” con estratto di malva sui quali stendersi; la sala con lettini ad acqua e un girato proiettato a soffitto dedicato alla città di Torino e al suo rapporto con l’acqua. Per finire con una sala relax ideata per rappresentare le piste ciclabili di Torino, con novità e curiosità tutte da scoprire. Il percorso relax si conclude al secondo piano con l’ultima sala: distesi su materassi a memoria di forma, gli ospiti potranno ascoltare storie curiose sulla città di Torino in una stanza interamente decorata da “parole manoscritte”. Il secondo piano accoglie, però, soprattutto l’area delle biosaune. La prima, caratterizzata da un uso alternato di essenze diverse di legni e sedute molto profonde, dedicata alle luci della città colte dal fotografo torinese Enrico Frignani. Una seconda biosauna in legno di cedro, con un grande schermo sul quale è proiettato un video concesso dalla Regione Piemonte e accesso diretto a un terrazzo a pozzo dove è possibile fare la doccia di reazione. Per finire con due biosaune “salotto” con vista panoramica sul giardino e richiami torinesi: una dedicata alla donna e una all’uomo. Nel grande giardino sono ideate pratiche benessere tra le più affascinanti della struttura: l’ampio solarium e le grandi vasche idrominerali che si articolano all’interno del giardino caratterizzato da un disegno armonico di siepi fiorite e piante. Qui è possibile rilassarsi all’aperto, accarezzati dai raggi del sole, massaggiati dagli idromassaggi e cullati dalle acque, ascoltando le dolci melodie che si diffondono sott’acqua. Le proposte sono arricchite dagli eventi organizzati dai Maestri del Benessere che aiutano a ritrovare in modo corretto bellezza e forma fisica. Completa l’offerta di QC Termetorino una vasta proposta di tipologie di massaggio differenti. QC Termetorino è l’oasi del benessere nel centro di Torino, sviluppata da QC Terme, gruppo attivo da tempo nel settore termale che ha ideato una nuova filosofia di terme e benessere e gestisce con successo le Terme di Pré Saint Didier, dal 1800 le terme ai piedi del Monte Bianco, in Valle d’Aosta, i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi di Bormio, benessere natura e storia dal I secolo a.C., QC Termemilano, l’oasi del benessere nel centro di Milano, e QC Termemonza, al Parco. INVESTO MAGAZINE 105


[BIO NEWS]

ZENONI&COLOMBI LANCIA 5 COLLEZIONI CASA IN LINO BIO NATURALE TOTALMENTE PERSONALIZZABILI Zenoni&Colombi, azienda produttrice di tessuti e biancheria per la casa di grande pregio, per festeggiare i trent’anni di attività ed una fresca campagna di re-branding, presenta una serie di collezioni – coordinati casa in 100% lino biologico 100% ecocompatibile 100% personalizzabile. Zenoni&Colombi ha voluto realizzare delle collezioni orientate all’”etica green”, conciliando eleganza delle linee e praticità. Tutti capi delle collezioni, pensati per arredare ogni ambiente abitativo – volendo - non richiedono stiratura grazie alla particolare lavorazione del filato che acquista una goffratura “naturale” dopo il lavaggio (effetto delavé).

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[BIO NEWS]

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[BIO NEWS]

Le collezioni “Lino Bio” possono essere completamente personalizzate da ogni cliente finale - con misure e rifiniture secondo le specifiche necessità e gusto. Grazie alla sartoria interna, ogni singolo cliente può scegliere di personalizzare misure, colori, composizioni e fantasie, senza alcuna limitazione. Zenoni&Colombi realizza quindi capi unici, di qualità artigianale, con un alto valore intrinseco ma un ottimo rapporto qualità prezzo. L’azienda offre anche i tessuti “a metraggio”, che compongono le collezioni per permettere al consumatore di realizzarsi il proprio capo. Lino Bio Zenoni&Colombi si sviluppa in cinque collezioni, tutte con le stesse caratteristiche: lino puro, biologico, ecocompatibile e naturale. Il lino è la sola fibra originaria del continente europeo - che ne assicura più dei due terzi della produzione mondiale - senza necessità d’importazione. Il suo carattere è marcatamente ecologico, migliore di quello di altre fibre naturali, forti consumatrici d’acqua. LINO, LA FIBRA NATURALE BIO PER DEFINIZIONE Il lino – la fibra naturale più antica e pregiata - é coltivata per lo più nei paesi del nord-ovest europeo (Belgio, Francia e Paesi Bassi) dal clima temperato e piovoso. Non ha bisogno di irrigazione né di fertilizzanti. “Green” per natura, il lino è anche un prodotto “etico” che contribuisce al mantenimento del tessuto economico e sociale di precise zone rurali. Il lino europeo è tradizionalmente considerato il migliore del mondo. Utilizza i terreni più adatti in Europa e competenze ineguagliate a tutti i livelli della produzione, tecnologicamente molto avanzate. IL LINO NASCE E CRESCE ECOLOGICO Le fibre di lino sono lavorate da una quindicina di filature specializzate in Italia, Francia, Irlanda del Nord, Belgio, Austria e Germania. Producendo una grande varietà di articoli pari a circa 22.000 tonnellate annue. Grazie alla creatività dei suoi produttori, l’Europa è leader nella trasformazione del filato di lino in tessuti. Fin dalla coltivazione un’attenzione particolare viene rivolta alla selezione delle varietà che produrranno le fibre migliori. Nulla è lasciato al caso e gli specialisti francesi, belgi e olandesi coltivano da sempre il lino ecologico con grande attenzione per l’ambiente. IO NON STIRO! Prima della filatura, il lino viene sottoposto alla macerazione e alla stigliatura. Queste due operazioni sono molto delicate, e quindi vanno svolte con la massima serietà e precisione. I filatori hanno affinato la loro produzione allo scopo di produrre filati più lisci, più puri o più moda e soprattutto filati innovativi e maggiormente adatti alle nuove lavorazioni dei tessuti. Per la finitura, si sono sviluppati nuovi trattamenti, tra cui quelli volti a ottenere un lino facile da mantenere, che non si stropicci e che richieda pertanto meno attenzioni nella stiratura.

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[INVESTOWOMAN] di Micaela Barisone

LE CINQUE collezioni Lino Bio Zenoni&Colombi permettono di poter rinnovare il desiderio di scegliere questo tessuto nobile per eccellenza, per il nostro benessere e per la propria casa. FLORENCE, CANNES, VENICE, NIDO D’APE, CORALLO si sviluppano per arredare ogni ambiente abitativo con sobria eleganza. Lenzuola, copri piumini, tende e tendaggi, vis a vis e copritavoli. Lino Bio Zenoni&Colombi è prefetto per chi desidera una casa di classe ed allo stesso tempo molto pratica. FLORENCE. PIEGHE CUCITE CHE FORMANO UNA SERIE DI BALZE, RENDENDO IL PRODOTTO MODERNO E CONTEMPORANEO VENICE. LAVORAZIONE A ORLO A GIORNO, LAVORAZIONE REALIZZATA A MANO, UN PRODOTTO SOBRIO ED ELEGANTE. CANNES. RICAMO A MOTIVI FLOREALI, UN DISEGNO ANNI 70’ MANTENENDO LA CLASSE ITALIANA NIDO D’APE. LA COLLEZIONE PIU’ ELABORATA, CON UNA LAVORAZIONE A NIDO D’APE REALIZZATA A MANO, PER AMBIENTI PRESTIGIOSI. CORALLO. COLLEZIONE CON RICAMI CORALLO, PERFETTA PER LA CASA AL MARE. L’innovazione e la creatività hanno permesso di realizzare un prodotto con un alto valore intrinseco, che risponde alle esigenze dei consumatori che vogliono vivere in un ambiente elegante, di classe e capace di trasmettere benessere. L’azienda che da sempre è attenta a creare prodotti con un importante profilo estetico, con questa collezione vuole arredare gli ambienti con una fibra pregiatissima, biologica e attenta all’ambiente. Ufficio Stampa Gianluca Poerio - Sand People Communication www.sandpeoplecommunication.com

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INVESTO

LAW

IL DIRITTO PENALE DELL’ AMBIENTE COMPRENDE UN INSIEME DI NORME PENALI CHE RAPPRESENTANO UNO STRUMENTO DI TUTELA CONTRO I COMPORTAMENTI PERICOLOSI O DANNOSI PER L’AMBIENTE... THE ENVIRONMENTAL CRIMINAL LAW OF THE INCLUDES A SERIES OF CRIMINAL LAWS AS A TOOL TO PROTECT THE ENVIRONMENT AGAINST DANGEROUS OR HARMFUL BEHAVIOURS, AS WELL AS TO DEFEND THE RIGHT TO HEALTH OF CITIZENS...

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Si ringrazia Renzo Arbore, Aldo Biasi Comunicazione, Maxus, la fotograa di Claudio Porcarelli e gli editori che pubblicano gratuitamente questo annuncio.

Sono nello spettacolo da una vita. Eppure, il pubblico che amo di più non mi ha mai visto né sentito.

Il pubblico che amo di più, sono i sordociechi. Loro non vedranno mai questa pubblicità e nessuno potrà mai leggergliela. Tu però lo stai facendo. Dai il tuo contributo alla Lega del Filo d’Oro che li aiuta e se ne fa carico, spesso per tutta la vita. Senza applausi e senza clamori, i sordociechi ti ringraziano. Per ricevere documentazione e contribuire:

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[INVESTOlaw]

LA TUTELA PENALE DELL’AMBIENTE UN’ATTESA LUNGA 50 ANNI di

I

l Diritto Penale dell’Ambiente comprende un insieme di norme penali che rappresentano uno strumento di tutela contro i comportamenti pericolosi o dannosi per l’ambiente, oltre a costituire una difesa del diritto alla salute dei cittadini. L’Ambiente, inteso come bene primario dell’uomo meritevole di tutela in forma diretta, è stato a lungo ignorato dalla dottrina penalistica italiana. Basti pensare che la stessa Costituzione, nella sua versione originaria del 1947, non ricomprende in alcuna disposi-

Andrea Serlenga

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he Environmental Criminal Law includes a series of criminal laws as a tool to protect the environment against dangerous or harmful behaviours, as well as to defend the right to health of citizens. Environment, meant as a basic human right, worth of protection in direct form, has long been ignored by the Italian criminal law doctrine. Just think that the Constitution itself, in its original version in 1947, does not include any provision in the term “environment”. In general, we believe that the envi-

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INVESTOlaw

NELLA SUA VERSIONE ORIGINARIA DEL 1947 LA COSTITUZIONE NON COMPRENDEVA IN ALCUNA DISPOSIZIONE IL TERMINE “AMBIENTE”. TUTTO CAMBIA CON LA RIFORMA DEL 2001 zione il termine “ambiente”. In via generale si ritiene che l’Ambiente abbia comunque tratto tutela costituzionale attraverso l’articolo 9 (tutela del paesaggio, che tuttavia è cosa differente dal concetto di ambiente), l’articolo 32 (tutela della salute, intendendo l’Ambiente come bene meritevole di protezione ma solo in forma indiretta, in quanto cioè bene strumentale per la salvaguardia di un altro bene finale) e l’articolo 41 (libertà dell’iniziativa economica, a cui lo Stato può porre dei limiti in caso di contrasto con l’utilità sociale). Si è dovuto attendere la riforma dell’art.117 avvenuta nel 2001 per vedere la comparsa, tra le materia assegnate in via esclusiva allo Stato, di quelle dell’ambiente e dell’ecosistema. Qualche anno prima la Corte Costituzionale, con la storica sentenza n.641 del 30/12/1987, aveva introdotto per la prima volta la definizione di ambiente, inteso come “elemento determinativo della qualità della vita”, stabilendo che “la sua protezione non persegue astratte finalità estetizzanti, ma esprime l’esigenza di un habitat naturale necessario alla collettività”. Da allora il tema ambientale (ricordiamo che nel 1986 fu istituito in Italia il Ministero dell’Ambiente, attraverso una legge che introdusse l’innovativo concetto di “danno ambientale”) ha acquisito sempre maggiore attualità, oltre che piena condivisione sociale nell’attribuire rispetto assoluto verso questo primario bene comune. Sulla scorta di questa

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ronment has nevertheless gotten constitutional protection through Article 9 (landscape protection, but this is something different from the concept of environment), Article 32 (protection of health, meaning the environment as a good worthy of protection but only indirectly, as a capital good that is needed for the protection of another final good) and Article 41 (freedom of economic initiative, to which the State may set limits in case of conflict with the social utility). Only with the reform of Article n.117 in 2001, environment and ecosystem become for the first time a matter whose care is assigned exclusively to the state. A few years before the Constitutional Court, with the landmark ruling n.641, 30/12/1987, was introduced for the first time the definition of environment as “determinative factor in the quality of life”, stating that “its protection does not pursue abstract aesthetic purposes, but expresses the need for a natural habitat, necessary to the community. “Since then, the environmental theme (remember that in 1986 Italy it was established by the Ministry of Environment, through a law that introduced the innovative concept of “environmental damage”) has become increasingly topical and it has been socially accepted that it’s an absolute primary common good. On the basis of this belated cultural evolution, perhaps the Legislature has intervened in time with the formulation of a series of special penal laws, each designed to


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forse tardiva evoluzione culturale il Legislatore è intervenuto nel tempo con la formulazione di una serie di leggi penali speciali, ciascuna volta a contrastare fenomeni specifici di aggressione a beni quali l’acqua, l’aria, il suolo, il paesaggio. In particolare, nel 2006 con il D.Lgs.n.152 (detto Testo Unico dell’Ambiente), si è tentato di pervenire ad una regolamentazione più possibilmente unitaria dell’intricato panorama normativo esistente in materia, pur nella consapevolezza che risulta di una certa complessità trovare equilibrio tra le differenti esigenze legate alla produzione industriale, alla salvaguardia dell’ambiente ed alla protezione del diritto alla salute. Ad oggi i crimini di rilevanza ambientale possono riassumersi sostanzialmente nelle seguenti categorie: reati commessi nel corso di attività imprenditoriali (trattasi di ipotesi di reato per lo più di natura colposa, che tuttavia determinano un danno diretto all’ambiente, ad esempio nei casi di inquinamento idrico a seguito di sversamento incontrollato di reflui industriali, oppure nel caso di emissioni in atmosfera oltre i valori limiti consentiti), reati commessi nell’ambito di attività legate all’ambiente (per questi reati di chiara natura dolosa lo scopo primario è quello del profitto illecito da cui deriva un danno indiretto all’ambiente, ad esempio nel reato di traffico illecito di rifiuti o per crimini legati a casi di corruzione di pubblici ufficiali per la gestione di impianti o processi di trattamento dei rifiuti), e infine reati che provocano un danno diretto all’ambiente (come i reati di incendio boschivo, di esecuzione di lavori su terreni sottoposti a vincolo paesaggistico, e il recente reato di “distruzione o deterioramento di habitat” introdotto nel Codice Penale nel 2011). Ponendo l’attenzione in questa sede in particola-

counter specific phenomena of aggression to goods such as water, air, soil and landscape. In particular, in 2006 with the Law n.152 (called the Consolidated Agency), it attempted to reach a possibly more uniform regulation of the intricate landscape regularity existing in the field, while recognizing that it is hard to find balance between the different requirements related to industrial production, environmental protection and the protection of the right to health. To date, the crimes of environmental significance can be summed up substantially in the following categories: crimes committed in the course of entrepreneurial activities (this type of offence against the nature nature, determines the direct damage to the environment, for example in case of water pollution as a result of uncontrolled spill of industrial waste, or in the case of atmospheric emissions beyond the allowed limits), offences involving activities related to the environment (for these crimes the primary purpose is to to role the indirect damage to the environment, for example due to illicit trafficking of waste or to crimes related to corruption of public officials about the management of plant or waste treatment processes), and finally crimes that cause a direct damage to the environment (such as the bushfire offences, in the lands subjected to landscape bond, and the recent crime of “destruction or deterioration of habitats” introduced in the Penal Code in 2011). By focusing particularly in regard to all business activities, as mentioned above, the main regulatory framework in force in the national legal system to protect the environment in the field of entrepreneurial activity, is now expressed in the Law.152/2006 which incorporates the rules (and penalties) related to water discharges, air emissions and industrial waste management. It’s useful

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INVESTOlaw

DAL QUADRO SANZIONATORIO SI DISCOSTA L’ATTIVITÀ ORGANIZZATA PER IL TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A SEI ANNI re nei riguardi dell’attività di impresa, come sopra accennato l’impianto normativo principale in vigore nel sistema legislativo nazionale a tutela dell’Ambiente in ambito di attività imprenditoriale, è oggi espresso nel D.Lgs.152/2006 in cui sono accorpate le regole (e le sanzioni penali) in materia di scarichi idrici, emissioni in atmosfera e gestione dei rifiuti industriali. A tale riguardo è bene esordire subito evidenziando come la comune opinione degli operatori del settore sia concorde nel ritenere l’attuale normativa penale ambientale scarsamente efficace, in termini di effettiva deterrenza, a garantire reale tutela al bene giuridico dell’Ambiente. Senza entrare per ragioni di brevità nel dettaglio delle singole ipotesi di reato, è opportuno accennare al fatto che trattasi generalmente di reati di natura contravvenzionale (cioè la categoria di reati meno grave rispetto a quella dei delitti). Da ciò consegue, sotto il profilo del diritto sostanziale, una tutela penale molto attenuata (per molti casi inefficace) in considerazione delle sanzioni assai più contenute (spesso la pena detentiva dell’arresto è alternativa a quella pecuniaria, con ciò consentendo l’uso dell’istituto penale dell’oblazione, vale a dire la possibilità di ottenere l’estinzione del reato, previa rimozione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, col pagamento di una somma di denaro), oltre che per l’esistenza di un termine di prescrizione piuttosto breve (quattro anni). Sul piano processuale la scelta dell’impianto contravvenzionale genera invece forti limitazioni nella possibilità di ricorrere, da parte dell’Autorità Giudiziaria, a determinati strumenti di ricerca della prova (come le intercettazioni), oppure all’impossibilità di utilizzare le misure cautelari personali (non solo la misura cautelare in carcere o gli arresti domiciliari, ma pure misure come il divieto temporaneo di esercizio di attività imprenditoriali) nella fase delle indagini. Una considerazione nel merito del-

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to show immediately how the common opinion of the industries is unanimous considering the current environmental criminal law rather ineffective, in terms of effective deterrence, to provide real protection to the legitimate good of the Environment. Without going into detail of the single elements of an offence, it is appropriate to mention the fact that usually we talk about the offence is contravention (the category of crimes less serious than crimes). It follows, in terms of substantive law, highly attenuated criminal protection (in many cases ineffective) because of the much smaller penalties (imprisonment is often the alternative to the fine, thereby enabling the use penal institution of ablation, I mean the possibility to obtain the extinction of the offence, after removal of dangerous or harmful consequences of the offence, by payment of a sum of money), as well as the existence of a rather short limitation period (four years). On a procedural level the choice of the contravention generates rather strong limitations in the possibility for judicial authorities, to certain tools (such as eavesdropping) to research for the evidence, or inability to use personal protective measures (not the just the precautionary measure in jail or house arrest, but also measures such as prohibition of the exercise of business activities) in the investigation stage. A consideration of the merits of pipelines usually punished within the Consolidated Environment is required. The Legislature has placed the protection of the environment as an absolute principle and as inspiration of all the elements of an offence in this subject, since for many of them (eg for industrial water discharges of dangerous substances, or atmosphere emissions) it allows the introduction of polluting substances in the ambient but substantially below certain limits, punishing instead formal ly situations such as lack of authorizations or expired authorizations. Ultimately it is the damage for


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le condotte generalmente punite all’interno del Testo Unico dell’Ambiente si impone. Il Legislatore non ha posto la tutela dell’Ambiente come principio assoluto e ispiratore di tutte le ipotesi di reato in questa materia, dal momento che per molte di esse (ad esempio per gli scarichi idrici industriali di sostanze non pericolose, o per le emissioni in atmosfera) si consente l’introduzione nell’Ambiente di sostanze sostanzialmente inquinanti ma al di sotto di determinati valori limite, punendo invece condotte meramente formali quali la mancanza di autorizzazione o la sua scadenza. In definitiva non è il danno all’Ambiente in senso stretto ciò che viene posto a tutela da parte della normativa penalistica in questa materia, ma potremmo dire il giusto compromesso tra le imprescindibili esigenze produttive ed un livello accettabile di garanzia dello stato di salute dell’ambiente in cui l’uomo è destinato a vivere. Dal quadro sanzionatorio piuttosto contenuto sopra descritto, si discosta l’unico reato previsto nel D.Lgs. 152/06 (in questo caso classificato come delitto) dotato di una certa efficacia e dissuasività: il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti (art.260 D.Lgs.152/06) punito con la reclusione da uno a sei anni. Il trattamento dei rifiuti costituisce certamente un costo considerevole per le imprese, al punto che alcune di esse affidano (a volte inconsapevolmente) lo smaltimento di queste scorie ad organizzazioni illegali, le quali rappresentano un vero

the Environment in the strict sense that is placed on protection of the criminal law legislation in this matter, but we could say the right balance between the essential production requirements and an acceptable level of guarantee of the health of environment in which man is destined to live. From the framework of sanctions described above, only the offence provided in the Decree. 152/06 differs (in this case classified as a misdemeanor) with some effectiveness and deterrence: the offence of organized trafficking of waste (art.260 Law n.152/06) punished with imprisonment from one to six years. The treatment of waste is certainly a considerable cost for the companies, to the point that some of them rely (sometimes unconsciously) the disposal of these wastes to illegal organizations, which represent a real danger not only for the environmental protection, but also for the human health protection, since the indiscriminate abandonment of waste brings the immediate risk of pollution, and also a much worse future danger represented by the potential contamination of wet lands and agricultural land, thus arriving to determine a real risk of release of dangerous substances in the food chain. In recent years several criminal organizations have focused their attention on this particular area of illegal activity, also those of higher rank (Mafia,Camorra), enough to induce the industry to coin the new term “ecomafia”. A recent report by Legambiente has summarized ten years of investigations and seizures in this field, leading to identify 666 companies and

NEL CORSO DEL 2011 SI È REGISTRATA UNA NOVITÀ IN MATERIA DI LOTTA AI REATI AMBIENTALI CON L’ ESTENSIONE DELLE RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVE ALLE AZIENDE INVESTO MAGAZINE 117


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pericolo per la tutela non solo dell’Ambiente ma anche dell’uomo, dal momento che l’abbandono indiscriminato di rifiuti comporta oltre al rischio di inquinamento immediato, anche un ben più inquietante pericolo futuro rappresentato dalla potenziale contaminazione di falde acquifere o terreni agricoli, giungendo così a determinare un concreto rischio di immissione di sostanze pericolose nella catena alimentare. In questo specifico ambito di attività illegale si sono concentrate negli ultimi anni le attenzioni di svariate organizzazioni criminali, fino ad interessare quelle di rango più elevato (mafia, camorra), al punto da indurre gli operatori del settore a coniare il nuovo termine di “ecomafie”. Un recente rapporto di Legambiente ha riassunto dieci anni di inchieste e sequestri giudiziari in materia, giungendo ad individuare ben 666 aziende coinvolte e 3348 persone denunciate (solo nel 2010 sono state sequestrate oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi trattati illegalmente). Nel corso del 2011 si è registrata una importante novità in materia di lotta ai reati ambientali con l’estensione della responsabilità amministrativa delle Aziende (il Decreto Lgs.231/01, norma di legge più volte ricordata in questa rubrica) in conseguenza della verificazione al loro interno di alcuni reati ambientali compiuti a loro vantaggio o interesse. Dopo anni di attesa, e sull’onda dell’introduzione nel 2007 della responsabilità diretta degli Enti in conseguenza di reati in tema di infortuni sul lavoro, il Legislatore ha dato (tardiva) attuazione ad una direttiva europea (la Direttiva n.2008/99/CE) che imponeva agli Stati membri di sanzionare una nutrita serie di condotte offensive dell’Ambiente. Attualmente, pertanto, proprio in virtù di questa recente estensione di responsabilità a carico delle Aziende, può registrarsi un sensibile innalzamento della soglia di tutela dell’Ambiente, dal momento che il timore delle pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive (fino alla chiusura dell’attività) esistenti a carico degli Enti responsabili di non aver impedito il verificarsi di alcuni reati ambientali (per la gran parte, va ricordato, di natura solo colposa) contribuirà certamente, ancor più delle modeste sanzioni sopra descritte per le singole ipotesi di reato, ad indurre le Aziende ad adottare idonei Modelli Organizzativi in grado di contrastare efficacemente la realizzazione di questa categoria di reati.

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IN DIECI ANNI DI INCHIESTE E SEQUESTRI SONO STATE DENUNICATE 3348 PERSONE E COLPITE 666 DITTE 3348 people which have been denounced ( in 2010 more than 2 millions of illegally treated hazardous wastes have been seized). During 2011 there has been an important innovation in the fight against environmental crime with the extension of the administrative responsibility of the Companies (Decree Law n.231/01, law which has been often mentioned in this text) as a result of the verification of some internal environmental crimes committed on their benefit or interest. After years spent waiting, after the introduction in 2007 of the direct responsibility of the authorities in case of crimes regarding injuries at work, the Legislature carried out an European Directive (Directive n.2008/99/EC), which required to Member States to penalize a large number of offensive conducts against the Environment. Currently, therefore, precisely because of this recent extension of liability to the Company, we may register a significant increase in the threshold of protection of the Environment, since the fear of heavy fines and disqualification (up to the close of business) will help the existing institutions to prevent the occurrence of certain environmental crimes (mostly culpable offences), even more than the modest penalties described above, and to induce companies to take appropriate organizational models that effectively counteract the realization of this category of offences.

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INTERVISTA A

MARCO BOGLIONE di

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arco Boglione, fondatore e presidente del gruppo BasicNet, nasce a Torino il 9 maggio 1956, ultimo di tre fratelli di una famiglia della medio-alta borghesia. Per volontà paterna s’iscrive al Politecnico, che poco dopo abbandona per entrare in una piccola agenzia di pubblicità come copywriter. Pochi mesi dopo è assunto da Maurizio Vitale al Maglificio Calzificio Torinese, azienda tessile proprietaria dei marchi Robe di Kappa® e Jesus Jeans®.

Dopo un primo incarico nel reparto

Patrizia Caridi

M

arco Boglione, founder and president of the BasicNet group, was born in Turin, the 9th of May 1956, last of three brothers, his family comes from the medium high bourgeoisie. His father wants him to attend the Politecnico, but after short time he leaves the studies and starts to work as copywriter for a little advertising company. After a few months he gets a place by Maurizio Vitale, at the Maglificio Calzificio Torinese, textile company, owner of the brands Robe di Kappa and Jesus Jeans.

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INVESTOman

tessitura, Boglione fa rapidamente carriera: nel 1978 convince Maurizio Vitale a istituire la divisione sportiva dell’azienda con il marchio Kappa®; nell’81 - a 25 anni - è nominato direttore commerciale e marketing.

Nasce in quest’ultimo scorcio degli anni Settanta la sua seconda, grande passione: quella per i computer; una passione che sarà il fulcro del modello di business della futura BasicNet.

Nel 1983, Marco Boglione lascia il Maglificio Calzificio Torinese e fonda con Luciano Antonino la Football Sport Merchandise. Dopo la morte prematura di Maurizio Vitale, avvenuta nel 1987, il gruppo dichiara fallimento. Ad aggiudicarsi all’asta fallimentare i marchi, l’immobile e le attività dell’azienda è proprio la Football Sport Merchandise, per 21 miliardi di vecchie lire. Nasce così BasicNet. Non più azienda tessile, ma network di imprenditori indipendenti e collegati tra loro e la holding attraverso Internet, proprietaria dei marchi Kappa®, Robe di Kappa®, Jesus Jeans®, Superga®, K-Way®, AnziBesson®, Lanzera®. BasicNet oggi raggruppa oltre 400 imprenditori nel mondo ed è presente in 120 mercati. Ogni anno, le vendite aggregate a livello mondiale per il solo brand Kappa® superano il miliardo di dollari, con oltre 60 milioni di pezzi venduti. BasicNet è quotata alla Borsa Italiana.

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After a first period in the textile department, Boglione has a brilliant career: in 1978 he convinces Maurizio Vitale to create the sport division of the company, with the brand Kappa: in year 1981, at the age of 25, he becomes commercial and marketing director . His second great passion was born at the end of the 1970s: computers, a passion that will be the heart oh the business model of the future BasicNet. In 1983 Marco Boglione leaves the Maglificio Calzificio Torinese and founds the Football Sport Merchandise with Luciano Antonino. After the early death of Maurizio Vitale, in year 1987, the group declares bankruptcy. Football Sport Merchandise wins the auction and gets the brands, the property and the activities of the company for 21 billion liras. That’s the birth of BasicNet. It’s not a textile company any more, it’s a network of independent entrepreneurs, connected one to the other and to the holding through internet, owner of the brands Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, K-Way, AnziBesson, Lanzera. BasicNet assembles today more then 400 entrepreneurs all over the world and it’s active on 120 markets. Every year, the world sales just for the brand Kappa, are more then 1 billion dollars, with more then 60 millions items sold. BasiNet is quoted into the Italian stock market.


INVESTOman Quando e’ nata la sua vocazione all’imprenditoria? ce n’era gia’ traccia nella sua famiglia o nell’ambiente sociale nel quale e’ cresciuto? “Nella mia famiglia – di vocazione all’imprenditoria – ce n’era quel tanto che bastava per rimpiangerla. Il grande imprenditore che era mio nonno è mancato giovane, all’improvviso, e l’attività si è interrotta. Fortunatamente c’era mia madre, una di quelle donne straordinarie, della serie “tiger mom”: un genere di persona che non metteva mai fretta ma non aveva mai tempo. Ripeteva sempre a me e ai miei due fratelli che dovevamo farci una posizione: dovevamo essere belli, bravi, ricchi e rispettati. E non parlo di una donna umanissima, amatissima da tutti: semplicemente determinata. In casa, dunque, c’era questo condizionamento, sia di tipo ‘storico’ sia nella vita quotidiana. E poi c’era l’ambiente in cui vivevamo, la medio-alta borghesia degli Anni Sessanta, con incursioni nell’altissima borghesia: capitalisti, industriali. Un ambiente in cui la gente non pensava che produrre ricchezza fosse una colpa. Anzi, lo riteneva un dovere, un’etica sociale: quella di fare impresa e di contribuire al benessere economico personale e del Paese. La mia formazione è avvenuta lì, ma anche grazie ai Fratelli delle Scuole Cristiane, dove ho studiato. Gente molto pratica. E poi ci sono state, come sempre accade, le casualità, le sliding door: le opportunità che, quando si sono presentate, hanno capitalizzato l’esperienza precedente. Da tutto questo è iniziato il percorso che mi ha portato fino a oggi”. Cosa ha ottenuto fino ad ora e cosa desidera ancora ottenere? “Quello che ottenuto è visibile: è un’azienda, BasicNet. Io credo di fare un mestiere che, nell’ambito della società in cui viviamo, non potrebbe essere più etico: produco, faccio crescere una realtà imprenditoriale, industriale, globale e, dunque, contribuisco al Welfare, perché assumo, faccio ricerca, innovazione, competo, porto il lavoro delle nostre risorse umane in tutto il mondo. In futuro vorrei solo poter continuare a fare quanto ho fatto finora. Per un navigante non esiste una meta: non si può chiedere a un comandante quante volte vuole fare il giro del mondo, come non si può chiedere a un chirurgo quanti malati vuole operare. La risposta è: finché ce n’è, finché basta. E poi, un giorno, metterò la freccia e andrò al posteggio”.

When was your interest towards entrepreneurship born? Is it something that you inherited from your family or from the social background where you grew up? “In my family there was a good vocation to entrepreneurship and I regret it. The great entrepreneur was my grandfather, he dead when he was young, suddenly, and his activity got lost. Luckily my mother was a strong woman, she was a real “tiger mom”: a kind of person that was never in a hurry, but had no free time at all. She always told me and my two brothers that we had to reach a good position, we had to be handsome, intelligent, rich, and respected. She was just a human but everyone loved her: she was simply determined. So at home there was this atmosphere, it was part of the daily life. And then there was the background where we lived, the midium high bourgeousie oh the 1960s, with peaks in the very highy bougeoisie: capitalists and industrialists. A place where the pople didn’t think that producing richness was a guilt, it was like a duty, a social ethic: that to be entrepreneur and to give a contribution to the economic welfare of people and of the country. My education comes from there and from the Brothers of the Christian Schools, where I attend the school. And then many casualities happend, and they capitalized the previous experiences. That was the beginning of the track that led me here, today”. What did you get until now, and what do you still hope to get? “It’s easy to see what I got: a company, BasiNet. I believe that my job, in the society where we live, couldn’t be more ethical: I produce, I increase a business, industrial, global reality, therefor I give my contribution to the Welfare, because I offer work places, I promote the research, innovation, I compete, I bring the work of our human resources all over the world. What I would like to do in the future, is just to go on doing what I’ve done until now. Sailors don’t have a destination: you can not ask them how many times do they want to travel around the world, as you can’t ask to a surgeon how many people does he want to save. The answer is: until I can do it. And then one day I will retire”.

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INVESTOman Che importanza hanno le relazioni pubbliche e le reti sociali del tessuto imprenditoriale locale e non, nei suoi affari? “Per quanto riguarda il mio affare più importante, che è convincere i consumatori – attraverso un complesso sistema industriale e logistico – ad acquistare le mie magliette, le relazioni politiche non contano assolutamente niente. Se un ragazzino cinese, nordcoreano o brasiliano entra in un negozio sportivo, dove ha davanti agli occhi tutti i brand, e alla fine decide di comprare una maglietta della Kappa, questo è del tutto indipendente dalle mie relazioni. D’altra parte, l’azienda ha un radicamento territoriale, e questo implica un’interazione, più o meno complessa, con il contesto sociale, politico, economico, finanziario. A questo punto sì, le relazioni contano. Nel senso che conta essere rispettato, apprezzato, stimato e considerato una persona perbene. In questo modo, di solito, le cose sono un po’ più facili. Non sempre”. Quali qualita’ deve avere chi desidera aprire ed avviare un’attivita’ in proprio? “Coraggio, ma soprattutto pazienza. Molti hanno un’idea distorta: apro l’impresa così, subito dopo, mi compro la barca. Invece bisogna essere consapevoli del fatto che apro l’impresa e lì iniziano i miei grandi, grandissimi, pazzeschi problemi: problemi di tutta una vita. Molti immaginano che per fare l’imprenditore occorra essere calcolatori, metodici, razionali. Invece quello che davvero serve è la creatività, che va confrontata con il progetto. L’imprenditore è creativo, vede le cose che gli altri non vedono. Ha una forte componente di trasgressione in quello che vuole fare: un requisito non sufficiente, ma molto importante. C’è poi da dire un’altra cosa. Quando ci si ‘mette in proprio’, in realtà bisogna mettersi sempre almeno in due. Basta guardare i grandi casi: Microsoft, Apple. In due è meglio: un marito e una moglie, due amici. Bisogna avere almeno un altro che crede in quello che vuoi fare, per poi riuscire a convincere tutto il mondo. Infine, credo oggi serva – più che insegnare ai ragazzi a fare gli imprenditori – insegnare ai vecchi ad assecondarli.

What’s the importance of public relations and social nets of the local entrepreneurship in your business? “My most important business is to convince consumers, through a complex industrial and logistic system, to buy T-shirts, political relations are not important. If a boy from China, North Corea or Brazil enter a sport shop and if among all the brands that he has in front of his eyes, at the end he decides to buy a T-shirt by Kappa, that doesn’t depend on my relations. We must also say that the company has local roots, it means that there is an interaction, more or less complex, with the social, political, economic, financial context. In this case the relations are important, I mean, you have to be respected, appreciated, considered as a good person, usually in this case things are easier. Well, not always”. Which qualities are needed by those who want to start their own business? “Courage and above all, patience. Many people don’t understand it: I start my business and after a short time I buy a yaucht. But it’s not like that, I start my business, and my big, enormous, awful problems starts. Problems that go on for the whole life. Many people think that to be entrepreneur you must be rational and methodic, but what you really need is creativity, that must be an ingredient of the project. The entrepreneur is creative, he sees what the other don’t see, he is trasgressive in what he wants to do, this requisite is not enough, but it helps a lot. I want to add one thing. When you start your own business, you always need at least a partner, let’s see the great cases: Microsoft, Apple. Two persons make it better: husband and wife, two friends. You need at least another person that believe in what you want to do, then you can convince the whole world. At the end, what is really important today, more than teaching to the young guys how to be entrepreneurs,

“L’ IMPRENDITORE È CREATIVO, VEDE LE COSE CHE GLI ALTRI NON VEDONO” 126 INVESTO MAGAZINE


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“CONTINUARE A INVESTIRE. SEMPRE. ANCHE A RISCHIO DI SBAGLIARE INVESTIMENTI E DI PERDERE COMPETITIVITÀ” Si possono dare indicazioni, certo; però nessuno può insegnare a nessun altro a fare l’imprenditore. Chi lo è ci nasce, e a quel punto è l’ambiente in cui vive che deve assecondarlo, perché un imprenditore è utile alla società. È proprio questo che manca in Italia. Mi arrabbio molto quando sento dire ‘gli italiani non vogliono fare gli imprenditori’. Non è vero: è che gli italiani non sono fessi, quindi non vogliono fare gli imprenditori a dispetto dei santi. Non è che da noi manchino le vocazioni imprenditoriali: è solo che qui si spengono, mentre nella Silicon Valley diventano Steve Jobs”. Quali errori bisogna evitare per restare competitivi? “Continuare a investire. Sempre. Anche a rischio di sbagliare investimenti e di perdere competitività. Quando Steve Jobs, nel 1985, ha lasciato la Apple – poiché, a forza di investire, stava andando male, sebbene stesse creando il nuovo mondo – l’azienda ha smesso di investire ed è praticamente fallita nel ’95, dieci anni dopo. A quel punto Steve Jobs è tornato, ed è successo ciò che tutti sappiamo”. Com’e’ Marco Boglione padre? “La mia caratteristica è da sempre uguale, con loro e con me stesso. Ho avuto quattro figli in epoche diverse. Sono centrali: baricentrano e giustificano la mia vita. Sennò – forse – talvolta avrei avuto qualche pensamento in più. Mi sarei detto: perché fai tutto questo? Invece c’è la famiglia, che per noi è importantissima: ho due fratelli, 4 figli, ci sono 11 nipoti. E poi c’è sempre quella mamma; quella donna straordinaria che – da là – ci guarda e ci bacchetta: adesso come prima”.

is to teach to old people how to help them. You can give some advice, of course, but no one is able to teach to someone else to be an entrepreneur. You born like that, the rest depends on the background where you live, a background that should support you, since the entrepreneur is useful to the society. We miss that in Italy. I get really angry when I hear that Italians don’t want to be entrepreneurs. It’s not true: Italians are not stupid, so they don’t want to be entrepreneurs in spite of the saints. We don’t miss business vocations, but they just turn off, while in the Silicon Valley the become Steve Jobs”. Which are the mistakes to avoid in order to be competitive? “Don’t stop to invest. Never. Even if there is the risk to do the wrong investment and lose competitiveness. As Steve Jobs, in year 1985 left the Apple – because after so many investments the company had some problems, even if it was creating the new world – the company stopped to invest and it failed in year 1995, ten years later. Then Steve Jobs came back, and eveyone knows what happened”. How is Marco Boiglione as a father? “I’m always the same, with them and with myself. I had four sons, born in different epochs, they are the main point of my life, they give a sense to it. Without them, sometime I would ask myself: why did I do that? But, I have a family, and for us it’s very important: I have two brothers, 4 sons, 11 grandchildren. And then there’s always my mother, that extraordinary woman, that always look at us even if she passed away, now as before”.

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MIVESTO L’ abbigliamento comunica il nostro modo di essere, status, autorevolezza, competenza. L a scelta del look è fondamentale. Clothes communicate our essence, our status, authority, competence. The choice of the look is fundamental.

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[MIVESTO]

INTERVISTA A

CARLA GOZZI di

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bbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di InvesTO magazine la signora Carla Gozzi, fashion-stylist cult del momento.

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Maria Maldarizzi

e did an exclusive interview with Ms Carla Gozzi, the fashion stylist cult of the moment, for the readers of InvesTO magazine.

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MIVESTO

Da cosa nasce il successo del format del suo programma “ MA COME TI VESTI?” << Direi che la scelta del titolo è stata geniale perché tutti prima o poi diciamo “ma come ti vesti?!” Ed ognuno di noi ha un’ amica o un amico vestito malamente. La trasmissione è in onda da 5 anni e la popolarità cresce sempre più. >>

What’s the origin of the success of the format of your program “How do you dress up?” << I would say that the choice of the title was genial, because everyone before or later says “how do you dress up?!” And everyone has a friend that dress in a bad way. The broadcast has been on since5 years and it’s popularity is growing. >>

Quanto è difficile sapersi vestire con gusto ed eleganza? << Abbastanza perché pochi sono abituati ad essere critici ed ad individuare i capi e gli accessori che donano maggiormente. Eleganza è naturalezza, comodità anche. Se indossiamo un abito seppur bello ma che non ci sentiamo indosso saremo solo goffi e poco eleganti. >>

How difficult is it to dress up with good taste and elegance? << Quite a lot, because just a few people are used to be critical and to understand which accessories and clothes fit particularly to us. Elegance means naturalness, and also comfort. If we wear a beautiful dress, but that doesn’t allow us to feel comfortable, we will be just clumsy and inelegant. >>

“Mai senza”. Cosa non deve mai mancare nell’armadio di una donna a dispetto della moda? << Assolutamente nell’armadio di una donna non deve mai mancare l’intramontabile LBD (little black dress) e un piccolo cardigan nero. >> Sfatiamo un tabù: l’abito fa il monaco. Cosa deve indossare una donna impegnata nel mondo del lavoro, una manager, una politica, una donna che riveste un ruolo di responsabilità? << L’abbigliamento comunica il nostro modo di essere, status, autorevolezza, competenza. La scelta del look è fondamentale. I medici non a caso hanno i camici con sotto camicia e cravatta anche quando sono in ambulatorio. Ci sono capi, colori e accessori che indicano autorevolezza come: la giacca, il pantalone, il giro di perle, il twin-set, la camicia, gli occhiali, il blu (colore del lavoro). >> Quanto contano gli accessori nell’abbigliamento maschile e femminile? << Gli accessori sono per un look come una cornice per un quadro, quindi molto importanti perché lo completano. >> Colori, forme, capi da non perdere. Nelle proposte primavera-estate 2012 cosa sarà da considerare IN e che cosa OUT? << Sarà una primavera-estate colorata, il TIFFANY il colore del momento. Il punto vita da sottolineare e i due pezzi brassière e gonna saranno IN, invece OUT il nero e i pantaloni. >>

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“Never without”. What there must always be in a woman’s wardrobe, in spite of fashion? << What is absolutely necessary, is the LBD (little black dress) and a little black cardigan. >> Let’s dispel a taboo: the way you dress is important. What does a business woman, a manager, a politician, a woman with a role of responsibility, have to wear? << Clothes communicate our essence, our status, authority, competence. The choice of the look is fundamental. It’s not just a case that doctors wear shirt and tie under their coat, even they are in their surgery. There are clothes, colours and accessories that indicate authority, like for example the jacket, the trousers, the string of pearls, the twin set, the shirt, the glasses, the blue (the colour of the work). >> How much are the accessories important in the women and men clothing? << The accessories are part of the look as well as the frame is part of a painting, it means they are very important because they complete it. >> Colours, shapes, clothes that can not be missed. What will be IN and what will be OUT in the spring – summer 2012? << It will be a colourful season, The colour of the moment is Tiffany. You have to underline your waist, brasserie and skirt will be IN, while the black colour and trousers are OUT. >>


UN ENTUSIASMANTE TOUR AUTUNNALE Dopo l’incredibile successo della data torinese, Roberto Indiano e Lara Martinetto, i produttori ed ideatori dello spettacolo teatrale “COME TI VESTO! - Seminario con Carla Gozzi”, hanno deciso di programmare una tournée autunnale che coinvolgerà tutte le più importanti città italiane tra cui Roma, Napoli, Bologna e nuovamente Torino. Lo spettacolo, di due ore, è un’imperdibile occasione per tutte le donne per conoscere trucchi e segreti, novità, mode e tendenze, per imparare ad essere ancora più belle. Un seminario divertente, coinvolgente e interattivo che, sotto la guida esperta di Carla, insegnerà tutte le regole fondamentali di stile e buon gusto. Sul palco un team composto da hair stylists, make up artists (del team B by Limoni), stilisti ed esperti di moda (accessori a cura di Accessorize. In ogni tappa del tour, quindici fortunate in sala avranno la possibilità di avere a disposizione tutto il team di Carla per rinnovare il proprio look, rigorosamente dal vivo. Vuoi l’evento nella tua città? Scrivi a info@starcomevents.net o telefona al numero 340/6409714.

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[LUXURY NEWS]

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[LUXURY NEWS] Gli spazi liberi della campagna, la ruvidità

dei materiali che raccontano storie vissute. I particolari che si ispirano ad un mondo che va scomparendo. Ma che è nell’animo della storia della Provincia Italiana. Questa è l’anima del nuovo modello Italia Veloce Ribelle. Una bicicletta che ha tanto da raccontare nel suo telaio, lasciato arrugginire e poi “fermato” con procedimenti atti a mantenere un “effetto ossidazione”. Nei suoi dettagli, come lo spago che avvolge il manubrio. Le ruote che si rifanno alle bici di campagna degli anni 50 e 60. Le gomme marroni, di grande spessore, ammortizzavano meglio nelle strade ghiaiate e dissestate delle campagne, oggi ammortizzano le vibrazioni causate dalle strade dei nostri centri urbani. Storia e tradizione in un telaio fatto a mano e sempre su misura, che riprende concetti stilistici del passato ma che si integra perfettamente con gli stili più particolari della moda stropicciata e “delavé” (lavata) dei giorni nostri. Una bici da vivere quindi, in modo “easy” senza più pensare a curarne un’estetica che è già esaltazione del vintage! Graffi? Raschi? Cadute accidentali? Italia Veloce ha già lasciato il segno! Ogni segno lasciato sul telaio della Ribelle, è appunto una storia in più da raccontare. Sempre nuova e sempre originale.

La filosofia

Italia Veloce si pone l’obiettivo di portare sul mercato una bicicletta dal grande valore artistico, stilistico e culturale, con la voglia di riscoprire il vero valore del “fatto a mano”. Ma non solo, Italia Veloce è un modo di poter riassaporare i valori del benessere individuale e della qualità della vita. Immersi in un mondo di valori della tradizione che sembrano superati ma che ora più che mai sono la vera grande ambizione di tutti. Una pedalata che significa tempo libero, giocare con i propri bimbi o gustare un piatto di pasta in un’assolata piazza in un sabato di primavera. Una pedalata che significa una vita ad “impatto zero” più attenta ai risvolti eco ma che strizza l’occhio allo stile e diventa “eco-chic” per ec-

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[LUXURY NEWS] cellenza. Estetica rigorosa, le scelte cromatiche esclusive e non comuni. Ogni bicicletta è realizzata a mano totalmente in Italia, presso l’atelier di Piazzale Cervi, 12 in Parma, da sapienti artigiani, che tramandano “da padre a figlio” la grande tradizione di produzione ciclistica, ed estremamente curata in ogni dettaglio, diventa, oltre che un mezzo affidabile per gli spostamenti urbani, un oggetto di design di grande valore. Il sito web www.italiaveloce.it permette, attraverso un configuratore, di creare la propria Italia Veloce, come fosse un vero e proprio abito su misura. I prezzi – che variano a seconda della componentistica scelta – vanno dalle 900 euro per il modello base, ai 3.900 per la bici super esclusiva. Ovviamente tutti i prezzi possono variare in funzione della personalizzazione della bici, fino a superare i 4500 euro. Tutte le biciclette Italia Veloce sono numerate con targhette incise a mano sul prodotto, e fornite con un libretto che ne registra le caratteristiche. Esse sono poi riportabili direttamente dal cliente sul sito www.italiaveloce.it per entrare nel Registro Ufficiale che ad oggi presenta già oltre cento appassionati che potranno tracciare l’intera vita del proprio mezzo.


INVESTO

JOBLESS

L’ AVVENTURA DI UNA DONNA IMPRIGIONATA NEL MONDO DELLE AGENZIE INTERINALI. E TROVARE LAVORO DIVENTA UN MIRACOLO THE ADVENTURE OF A WOMAN IMPRISONED IN THE WORLD OF THE TEMPORARY AGENCIES: FINDING A WORK BECOMES A MIRACLE IN THE WORLD

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[INVESTO JOBLESS]

IL MESTIERE PIÙ STRESSANTE DEL MONDO? LA DISOCCUPATA di

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embrerebbe difficile da credere ma purtroppo è così… la ricerca di un lavoro oggi è un’ “occupazione” vera e propria. Le giornate trascorrono tra incontri preliminari con selettori di personale e colloqui conoscitivi nelle aziende che cercano figure da inserire, davanti al computer tra migliaia di annunci, con il telefono sempre libero in attesa di eventuale risposta da parte di qualcuno che inevitabilmente si dimentica di te. Sono alla soglia dei quarant’anni e mi illudo ancora

Olga Litterio

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t’s hard to believe, but unfortunately it’s like that...looking for a work is a real job itself. The days go by, with preliminary meetings with staff selectors and cognitive interviews by the companies that need new employees, in front of the computer screen, looking for job ads, near the hand phone, waiting for an answer from someone that has easily already forgotten you. I’m nearly 40 years old, and I still have the illusion that the world could works in an easier way, if just human being would not try to

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SEMBREREBBE DIFFICILE DA CREDERE MA PURTROPPO È COSÌ: LA RICERCA DI UN IMPIEGO OGGI È UN’ “OCCUPAZIONE” VERA E PROPRIA

che il mondo potrebbe funzionare in maniera molto più semplice se solo l’uomo non cercasse di complicare sempre ogni aspetto della propria esistenza. Sto per raccontarvi un pezzetto di vita trascorsa nelle maglie della rete dei centri per l’impiego ma non lo farò con malinconia, rabbia o tristezza bensì con ironia e leggerezza perché vi renderete conto che senza questi ingredienti l’unica via d’uscita è la SCHIZOFRENIA. Sono madre di due figli e la mia vita lavorativa è stata abbastanza variegata: ho gestito insieme ai miei genitori un ristorante per molti anni, ho esperienze come commessa, ho fatto telemarketing, ho lavorato per una delle più grandi aziende di indagini di mercato, ho fatto la segretaria, la cassiera, la rappresentante e ho addirittura scritto un libro che è stato pubblicato. Dopo tutte queste esperienze ho deciso di provare a cercare un lavoro più stabile e tranquillo… come viene definito “di scrivania” e ho deciso di farlo attraverso i canali classici degli annunci su stampa o in rete. Non ho molte pretese perché ahimè non posseg-

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complicate every aspect of their life. I’m going to tell you a part of my life, spent going from temporary agency to temporary agency, but I’m not going to talk about that with sadness and anger, but with irony and lightness because you will understand that without these ingredients, the only way left, is the schizophrenia. I’m the mother of two children, and my working life is quite various: I’ve led a restaurant together with my parents for many years, I have experience as shop keeper, I worked in the telemarketing field, for one of the biggest agency dealing with market research, I was secretary, cashier, agent and I’ve even written a book that has been published. After all these experiences, I’ve decided to look for a more stable and quiet job,...let’s say a desk work, and I’ve thought to do that through the classic channels, I mean reading the ads on the newspapers and on the web. I don’t expect that much, because unluckily I don’t have any graduation, , so I would be happy to get a job as switchboard operator, receptionist or secretary. I belong to the protected categories, so everyone


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go il diploma e quindi mi accontenterei di un posto come centralinista, receptionist o segretaria. Appartengo alle categorie protette e tutti credono che esista una specie di “corsia preferenziale” che come d’incanto fa saltar fuori un posto ma in realtà non c’è nessuna differenza tra me e le centinaia di migliaia di donne “normali” che cercano lavoro. Nell’ottobre del 2009 mi sono presentata al centro per l’impiego per iscrivermi nelle liste speciali e già da quell’incontro avrei dovuto capire il meccanismo della giostra. L’impiegata addetta alla mia pratica sembrava fosse sotto anestesia e per inserire i dati ci è voluta più di un’ora perché ad ogni sezione del questionario chiedeva aiuto alla collega di fianco (mia figlia ci avrebbe messo meno tempo quando frequentava la quinta elementare). Mi ha chiesto se fossi disponibile da subito e mi ha liquidato dicendomi che avrei ricevuto una telefonata con le proposte lavorative. Per la cronaca siamo nel 2012 e non ho ancora sentito nessuno e se penso oggi a quell’incontro, immagino le persone che si sono sedute dopo di me su quella sedia per fare la stessa trafila burocratica che non porterà a nulla. Ma d’altronde è

think that it should be easier for me, that I could get a place like magic, but I can say that in reality there’s no difference between me and the other hundreds of thousands “normal” that look for a job. In October 2009 I went to a temporary agency to subscribe to the special lists, and I understood immediately how the mechanism worked. The clerk that had to deal with my dossier looked like under anesthesia, she needed more then one hour just to enter my data, for each single part of my questionnaire, she had to ask for the help of her colleague (my daughter would have been faster, and she is just 10 years old). She asked me if I was available to start immediately and then she told me that I would have gotten a phone call to know all the work availabilities. Now we are in year 2012 and I’m still waiting for that phone call, and If today I think back to that day, I imagine all that people that set on that chair after me, that followed all that long bureaucratic procedure for nothing. But it’s something necessary to waste some paper, time and resources paid by all of us. After that, following certain criteria, I created some alerts on on the web sites the offers

DAL 2009 SONO INCASELLATA DENTRO UN DATABASE CHE PROMETTEVA SOLUZIONI IMMEDIATE. MA NEL 2012 STO ANCORA ASPETTANDO UNA CHIAMATA

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UNA VOLTA PERSO IL LAVORO CI ILLUDIAMO DI APPARTENERE AD UNA CATEGORIA PROTETTA. MA LA REALTÀ È UNO SCHIANTO NEL BUIO

un passaggio da fare per sprecare carta, tempo e risorse che paghiamo tutti. Successivamente ho creato degli alert con determinati criteri sui siti che offrono lavoro, quindi ogni giorno ricevo mail con offerte e rispondo allegando il curriculum. La percentuale degli squilli sul mio cellulare credo sia intorno allo 0,001 e rispetto alle ore passate davanti allo schermo, credetemi è infinitesimale! Voglio precisare che nel frattempo la mia ricerca continua anche in modo tradizionale chiedendo ad “amici” e conoscenti e inevitabilmente incontro il tizio che dice “ Porca miseria perché non me lo hai detto una settimana fa? Pensa che ho sistemato una ragazza in un’ azienda! Comunque stai tranquilla che ci penso”. Puntualmente lo incontro giorni dopo e fa finta di non vedermi o si è dimenticato completamente del discorso fatto in precedenza. Ma questi episodi vi sembreranno inezie quando leggerete le prossime avventure che accomunerete alle vignette umoristiche dei nostri quotidiani e spero che i miei racconti, oltre a darvi la consapevolezza del disastro che stiamo vivendo, vi suscitino un sorriso. Tornate al vostro lavoro adesso e convincetevi che, se siete riusciti ad ottenerlo, avete ricevuto un vero e proprio MIRACOLO! A presto Olga

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jobs, since then I’ve been receiving e-mails and I answer sending also my curriculum vitae in attached. The percentage of the phone calls I get is around 0,001 per cent, and if I compare that to the hours spent in front of the screen, believe me, it’s infinitesimal! I want to underline that, in the meantime my research is going on, also in the traditional way, asking friends and of course there’s always someone that tells me: “Damn” Why didn’t you ask me a week ago? I helped someone else to get a place in a company! But don’t worry, I’ll help you.” Then I meet him after a few days, and he pretends not to know me, or he forgot completely about our previous chat. But it’s just a trifle, compared to the adventures about which I’ve written, they will remind you of the cartoons that you can find on the newspapers. My stories will give you the awareness of the disaster that we are facing, but they will also make you smile. Now go back to your work and concentrate on it, because if you got it, it means you got a real miracle. See you soon, Olga


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[INVESTO LUXURY]

LA CORSA ALL’ ORO DEL

BENESSERE

di

N

egli anni Settanta il valore aggiunto di un hotel era il bagno in camera, nel decennio successivo il frigo bar, poi la tv satellitare. Oggi il salto di qualità è dato dalla presenza di una spa, una beauty farm, un centro benessere, chiamiamolo pure come vogliano tanto il risultato non cambia. Il “qualcosa in più” che fa bene agli affari sta nella cura della persona e della salute fisica. Il giro d’affari è vertiginoso, i guadagni per molti sono ottimi visto che anche in tempo di crisi rigenerare corpo

Micaela Barisone

I

n the Seventies, the real value of a hotel was given by the bathroom into the room, in the next decade, what made the difference was the fridge, then the satellite Tv, while today the new step is the presence of a spa, of a beaut farm, doesn’t matter as we call it. The “something more” that improves the business is related to the cure of the person and of the physical health. The turnover is exorbitant, the incomes are very high, indeed also in a period of crisis regenerating mind and body is for

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INVESTOLUXURY

e mente è da molti considerato uno sfizio irrinunciabile. Ma come muoversi? E chi non dispone di grosse cifre come può entrare in questo business? L’affiliazione è una strada che centinaia di piccoli e medi imprenditori hanno imboccato, s’apprendono sistemi di lavoro, si acquistano strumenti e apparecchiature e si è guidati, almeno all’inizio. Bisogna ipotizzare almeno 300mila euro di investimento. Cifra che serve per l’allestimento e adeguamento dei locali con almeno 200 metri quadrati di superficie. Investire sulla pubblicità è fondamentale e, perché no, creare un portale che racconti l’attività del centro e le offerte. Gli elementi fondamentali per realizzare il progetto sono: una chiara e condivisa visione imprenditoriale; un preciso business plan; un’idea chiara di cosa si può fare; un team di progettazione esperto; una fattibilità tecnica precisa e un budget ben definito. Da evitare, invece, improvvisarsi nel fai da te; sottovalutare la necessità degli spazi; fare scelte al risparmio piuttosto che puntare sulla qualità che fidelizza il cliente; riempire una stanza di apparecchiature senza atmosfera; attrezzare un centro benessere in hotel solo per imitazione dei competitor, piuttosto che pensa-

many people a whim they can not renounce to. But how to move in this field? And those who don’t have a good availability of money, how can they start this kind of business? One of the solution, chosen by hundreds little and medium entrepreneurs is the affiliation, it’s a good way to understand the work systems and at the beginning you have an important help to by instruments and a little equipment. The investment should be about 300 thousand euro. This amount of money is needed for the preparation and adjustment of the spaces. Whose surface should be around 200 sm. Investing in advertisement is indispensable, and it’s useful also to create a portal that tells about the activities of the centre and describes the offers. The fundamental elements to realize the project are a clear and shared business view, an accurate business plan, an idea of what you can do, an expert planning team, a precise technical feasibility and a clearly defined budget. You should avoid to take decisions on your own, to unde-

NECESSARIO UN BUDGET INIZIALE DI 300MILA EURO E UNO SPAZIO DI ALMENO 200 METRI QUADRATI DOVE POTER INSERIRE TUTTE LE APPARECCHIATURE 150 INVESTO MAGAZINE


INVESTOLUXURY

PERCHÉ LA SPA ABBIA SUCCESSO OCCORRE AFFIDARSI A UN TEAM DI PROFESSIONISTI AI QUALI FORNIRE LA POSSIBILITÀ DI CORSI DI AGGIORNAMENTO CONTINUI re alle potenzialità che il servizio offrirà nel futuro. Ciò che conta sopra ogni cosa, poi, è investire nelle risorse umane. Il successo di un centro benessere è dato dalla formazione dei suoi operatori, serve un team di professionisti ai quali fornire gli strumenti per continui aggiornamenti che finiscono per incidere sul bilancio. Ecco perché bisogna avere le idee chiare prima di lanciarsi in questa avventura. Servono metodo, chiarezza e perseveranza dei propri obiettivi e soprattutto la capacità di cambiare in ogni momento perché le esigenze della clientela mutano con il mutare delle stagioni. Un consiglio? Creare un ambiente anche per gli uomini, nel quale possano rilassarsi con trattamenti mirati. Bisogna essere bravi a ricavare, all’interno del centro (spazio permettendo) un angolo dedicato al ritrovo e alla convivialità, in cui i clienti possano rilassarsi e fare conoscenza tra loro. Può trattarsi di un salottino con bar annesso. Insomma, curare i particolari, poiché sono quelli che fanno sempre la differenza.

restimate the need of big spaces, to try to spare money at the expense of the quality, which is very important to attract the customers, to fill a room with equipments without paying attention yo the atmosphere, to build a spa in a hotel just ti imitate competitors, while you should better think to the potentialities that the service will offer in the future. The most important thing is then to invest in human resources., The success of a beauty farm is due to the experience of the operators, the team must be made op of professionals that need the right instruments and constant updating, that have an impact on the budget. That’s why it’s so important to have clear ideas before starting this adventure. Method, clearness, willfulness are important to reach a goal and above all you must be ready to change in every moment, because the needs of the customers change together with the seasons. An advice? To create a place where people can relax thanks to targeted treatments. If possible, you should try to leave, inside the spa, a place where people can meet, chill out, socialize. It can be a little living room with a bar. Paying attention to details is always very important, that makes the difference.

L’IDEA IN PIÙ. CREARE UNO SPAZIO DEDICATO AGLI UOMINI DOVE SI POSSONO RILASSARE CON SERVIZI MIRATI INVESTO MAGAZINE 151


LUXURY NEWS] [BEAUTY

I nostri Profumi

Quando GĂŠrald Ghislain compone i suoi profumi reinterpreta le famiglie olfattive classiche associando loro un componente inusuale, inatteso, per ottenere una collezione originale capace di sorprendere il suo pubblico. Si tratta di profumi di gran carattere, vitali, dalle note dense ed estremamente sensuali, che lasciano una traccia..

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[BEAUTY NEWS]

Edition Rare, Absolu Eau de Parfum Per Gérald Ghislain, profumiere ardito e creativo, l’arte è un processo in continua evoluzione, una ridefinizione incessante dei codici.

Petroleum, Ambrarem & Rosam Dominata dall’ Oudh, essenza rara e preziosa, questa collezione esclusiva si esprime in tre declinazioni: il petrolio, la rosa e l’ambra. Gérald è riuscito a far emergere la forza animalesca e la naturale bellezza di queste essenze emblema e al contempo interpreti della potenza del regno vegetale, minerale ed animale.

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[INVESTOEVENT] di Maria Maldarizzi

10 Maggio 2012 - 14 Maggio 2012

Salone del libro 2012

Torino

9 Febbraio 2012 - 1 Luglio 2012

Mostra “Sacro alla luna” Torino

Dal 9 Febbraio al 1 luglio 2012, presso le sale del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino, sarà possibile visitare la mostra temporanea Sacro alla Luna con l’esposizione di opere d’arte in argento realizzate nel XVIII secolo per la Corte Sabauda dai più affermati argen tieri attivi all’epoca in Piemonte. 

Il pub blico potrà così ammirare argenti di livello altissimo, provenienti da collezioni pubbliche e private, pezzi inediti o che non sono stati più visti dalla Mostra del Barocco Piemontese del 1963. 

Circa duecento oggetti tra caffettiere, zuppiere, paiole, candelabri e doppieri, zuc cheriere, oltre ad un nutrito gruppo di opere provenienti dal Museo Civico di Torino, fra cui spiccano magnifici argenti della locale comunità israelitica che si affiancheranno alla già ricca collezione del Museo Accorsi di Torino.

Da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2012 torna a Torino l’appuntamento culturale con il Salone Internazionale del Libro (25° edizione), in programma presso i padiglioni di Lingotto Fiere in Via Nizza 294, Torino. L’edizione 2012 sarà incentrata sui cambiamenti che la tecnologia sta portando nella scrittura, nella sua diffusione e fruizione. Paesi ospiti: Spagna e Romania.

17 Marzo 2012 - 4 Novembre 2012

Fare gli Italiani alle OGR Torino

Fare gli italiani, la grande mostra dedicata alla storia e all’identità del nostro Paese, riaprirà al pubblico il 17 marzo 2012. L’annuncio è stato diffuso attraverso un comunicato ufficiale del Comitato esecutivo di Italia 150. 

 La mostra Fare gli italiani potrà essere visitata fino al 4 novembre 2012, sempre presso le OGR di Torino. 
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5 Aprile 2012 - 9 Settembre 2012

Mostra “Torino, Europa” Torino

5 Aprile 2012 - 9 Settembre 2012 Dal 5 aprile al 9 settembre 2012, nella Manica Nuova di Palazzo Reale di Torino si apre la mostra “Torino, Europa. 
Le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda nella Manica Nuova di Palazzo Reale”. La mostra temporanea è una delle due sezioni in cui si articola l’evento “I Quadri del Re” e che vede coinvolta anche la Reggia di Venaria.

I Quadri del Re: Torino

19 Aprile 2012 - 1 Luglio 2012

Mostra sui Dinosauri Torino

La grande mostra “Days Of The Dinosaur” arriva a Torino Esposizioni, dal 19 Aprile al 1 Luglio 2012, proponendo un viaggio avventuroso nell’era giurassica, fra 41 creature preistoriche che prendono vita di fronte agli occhi dei visitatori. Una mostra concepita nel rispetto della didattica, ma allo stesso tempo anche come un’e sperienza eccitante e indimenticabile, adatta a tutta la famiglia.

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Dal 5 Aprile al 9 Settembre 2012, presso le Sale delle Arti della Reggia di Venaria Reale sarà possibile visitare la nuova mostra temporanea “I Quadri del Re”, un’esposizione di dipinti preziosi e capolavori d’arte provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino. La mostra “I Quadri del Re” sar&agarve; integrata al percorso di visita della Reggia, completamente rinnovato per la stagione 2012 e che evoca le emozioni e la storia di uno dei più grandi capolavori dell’architettura barocca universale.


Fino al 27 Maggio 2012

Mostra Warner Bros Torino

Dal 16 Marzo 2012

Eventi alla Reggia di Venaria Reale Torino

Fino al 27 maggio 2012, il Museo del Cinema di Torino ospita la mostra “Bugs, Daffy, Silvestro & Co. I cartoni animati della Warner Bros.”, un’esposizione in prima europea che propone una raccolta di un’imponente mole di materiali originali dei disegnatori che hanno dato vita ai popolarissimi personaggi delle serie di cartoon della Warner Bros degli anni 30’, 40’, ‘50 e ‘60. Inoltre, durante i weekend di aprile, presso il Cinema Massimo verranno proiettati alcuni dei cartoni animati più famosi della Warner Bros.

Dal 16 Marzo 2012 la Reggia di Venaria Reale è inaugura la nuova stagione con un programma ricco di novità: un percorso di visita completamente rinnovato, la nuova mostra temporanea “I Quadri del Re”, lo spettacolo di luci e suoni della Fontana del Cervo, i suoni degli eventi Musica a Corte, gli spettacoli delle Domeniche da Re, i giochi al Fantacasino dei Giardini, le attività didattiche e le attrazioni del Potager Royal, le sontuose Merende Sinoire, le esclusive Cene Regali, la tradizionale Festa delle Rose e molti altri eventi che animeranno i giardini della Reggia di Venaria e del vicino Parco La Mandria per tutta la stagione 2012. jungla asiatica, realizzata dal MRSN nel 2011 per la mostra “Dalla pietra al mouse. Co-evoluzione di uomini e strumenti”, è temporaneamente allestita nel salone mostre del Giardino Botanico Rea.

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[ASTROINVESTO] di Medea

Ariete

Se il tuo orizzonte temporale per i tuoi investimenti è lungo, privilegia attività “value”. Si tratta di titoli che hanno un certo valore intrinseco, in quanto sono sottovalutati dal mercato, quindi, il rapporto prezzo/utili è basso. Niente è certo nella vita ma, se a tuo parere un titolo è ingiustamente bistrattato dal mercato, beh è meglio inserirlo tra i propri investimenti, nel lungo periodo potresti trarne dei frutti.

Toro

Non vi convince investire in strutturati che promettono alti rendimenti ma di cui non sapete nulla? Non vi ispira investire in obbligazioni “core” per rendimenti pressoché nulli? Benvenuti nel mondo reale. Il “risk-free” non è mai esistito e non c’è verso: non esisterà neanche nella primavera 2012. Vuoi tenere sotto controllo il rischio nei tuoi investimenti? Questo si può fare: segui l’andamento della borsa!

Gemelli

Nel corso di questa primavera verrete tartassati da proposte di investimento con rendimenti molto alti e sicuri. Non ci cascate, la performance futura è quasi sempre imprevedibile. Chi promette ex ante è in malafede. Piuttosto, per i tuoi investimenti, prova un consulente serio e indipendente che ti aiuti a selezionare il portafoglio di investimento sempre su misura per te e, soprattutto che abbia come fine l’interesse del cliente, non degli emittenti o delle case-prodotto.

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Cancro

In primavera sarai tentato di investire una somma in un’unica asset class. Desisti! Ricorda di diversificare sempre i tuoi investimenti, in modo da abbassare il rischio senza rinunciare al rendimento. Costruisci il tuo portafoglio di investimento usufruendo dl servizio di consulenza di un esperto del settore!

Leone

Lo sappiamo che per anni ti hanno consigliato tutt’altro (o tacevano su questo aspetto), ma cerca sempre di investire in strumenti liquidi, facili da vendere nel momento del bisogno. Della liquidità le banche parlano poco perché molti degli strumenti che collocano sono poco liquidi (e poco trasparenti), ma non c’è niente di più seccante per un investitore che non poter liquidare i propri investimenti quando ne ha bisogno!

Vergine

Anche nella primavera 2012 vi farete spesso prendere dalla foga e il vostro approccio resterà lo stesso: saranno le performance a guidare le vostre scelte. Vi ricordiamo che la performance passata di uno strumento non è indicativa per il futuro e che prima di chiedere: “quanto rende?” dovete sempre chiedervi: “quanto rischio?”. Ricordati quindi di tenere il rischio per il tuo portafoglio di investimento sempre sotto controllo, così i tuoi investimenti (almeno loro) possono essere razionali.


[ASTROINVESTO]

Bilancia

Per i tuoi investimenti hai sempre lasciato fare alla tua banca. Bene, la primavera 2012 è il periodo giusto per capire che, fino ad ora, difficilmente ti avranno consigliato strumenti davvero convenienti per te. Almeno per i costi. Fai sempre attenzione alle commissioni su acquisti/vendite e di gestione dei prodotti di investimento, attento ai costi “nascosti” nei titoli strutturati, delle obbligazioni bancarie, delle polizze unit-linked, ecc. Di chi ci si può fidare al 100%? Semplice, di chi è davvero indipendente.

Scorpione

In questo periodo non perderai il tuo temperamento irrequieto. Ricordiamo che questa indole è controproducente, almeno negli investimenti. Il consiglio che ci sentiamo di darti è: non movimentare il portafoglio continuamente. Il segreto è capire che tipo di investitore sei, qual è il tuo grado di sopportazione del rischio e il tuo orizzonte temporale. A questo punto, una volta trovato il portafoglio che fa per te, non ti resta che aspettare il rendimento.

Sagittario

Se non sei un professionista della finanza e non hai una formazione altamente analitica evita prodotti troppo complessi, come i titoli strutturati. Migliora le tue conoscenze finanziarie, informati e non prendere per oro colato ciò che ti dice la banca: non sempre fa il tuo interesse. Investire in strumenti che non si capisce è sempre sbagliato, ancorché pericoloso. Chi investe i suoi risparmi deve essere il primo decisore dei suoi investimenti e non “una barca in balìa delle onde nel mare della finanza”.

Capricorno

In questo periodo proverai a realizzare più di un portafoglio di investimento e presto cadrai nel difetto più comune dell’investitore: l’impazienza. Ricordati di non affrettarti a giudicare le performance del tuo portafoglio, lasciagli il tempo di “lavorare”. Devi dotarti di un’arma in più: considerare giorno per giorno il rendimento e tenere sempre sotto controllo il rischio. Ti aiuterà a essere paziente? No, forse solo più sicuro.

Acquario

Come al solito ti farai guidare dalla tua estrema avversione al rischio. Esasperato deciderai di investire i tuoi risparmi in titoli di Stato tedeschi (i celebri Bund). A tasso negativo. Se li avessi nascosti sotto il materasso avresti fatto un affare migliore. Hai mai sentito parlare di “Portafogli anti-crisi”?

Pesci

I mercati sono quelli che sono, ciò che una volta era considerato super sicuro – come BOT e BTP – è diventato rischioso, le case prodotto cercano di inserire nuovi costi in ogni movimentazione del proprio risparmio e le banche sono sempre meno trasparenti. È il tuo periodo fortunato…investi solo in te stesso!

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