Scienza e conoscenza n. 36 - Rivista trimestrale

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Scienza e Conoscenza, Editing snc, trimestrale, maggio 2011, n.36, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB ForlĂŹ n. 67/2009

Anno 10 - n. 36 - E 7,60


Editoriale

Luoghi

dell’anima I

luoghi hanno un’anima: il nostro compito è scoprirla e capire se l’anima di quel luogo può entrare in risonanza con la nostra, creando una sinergia benefica, confortante e produttiva. I luoghi sono espressione di forze cosmiche, manifestazione sulla Terra della nostra connessione con il Tutto, del palpito universale che unisce e collega. I luoghi hanno un’energia, che può essere benefica o meno: dobbiamo conoscerla, capirne il funzionamento e saperla, nel caso, correggere e indirizzare, affinché la relazione tra uomo e ambiente sia fonte di salute e non di malattia. A chi non è capitato di incontrare l’anima di un luogo, di coglierne il fascino, la forza e la magia? Di sentirsi meglio – sia fisicamente che spiritualmente – a contatto con esso? Quando si entra in sintonia con l’anima di un luogo, questo diventa spesso per noi un luogo dell’anima: a cui possiamo andare con il pensiero quando abbiamo bisogno di una ricarica energetica o in cui possiamo tornare in momenti particolarmente difficili della nostra vita, sperando che il nostro luogo sacro possa portarci conforto, chiarezza e guarigione. Il mio luogo dell’anima è una piccola valle svizzera nel Cantone dei Grigioni: qui le montagne si alzano imponenti e le acque termali sgorgano tiepide a fondovalle. È un posto che ha segnato per vari motivi il mio ingresso nella vita adulta e che sono certa che visiterò nuovamente diverse volte nel mio futuro. Certo è più facile trovarsi in sintonia con gli elementi della natura. Anche una casa può e deve diventare un luogo dell’anima. Fidandoci delle nostre sensazioni primordiali di benessere o insicurezza, possiamo sicuramente scegliere una nuova abitazione che sia culla della nostra evoluzione. Eppure comprare o affittare una casa in base alla prima emozione che ci coglie quando vi entriamo e trascurare il numero di camere, bagni e ripostigli è oggi davvero difficile… Mentre gli antichi avevano ben presente l’importanza

del rapporto vitale che li legava ai luoghi – naturali o artificiali che fossero – questa sapienza ancestrale sembra oggi quasi dimenticata: cosa ci siamo persi per strada? Non conosciamo più i luoghi che abitiamo e veneriamo, non ci interessano. Non ci curiamo di conoscerne la struttura energetica, il benessere abitativo, la relazione con gli elementi: anche per questo ci ammaliamo. In questo nuovo numero di Scienza e Conoscenza ci sono tanti spunti per prendersi cura della propria abitazione, del proprio posto di lavoro, del proprio spazio che deve ritornare ad essere sacro: la domoterapia, il vastu e l’analisi spaziale con la parte destra del cervello ci possono aiutare nel creare un ambiente in cui vivere in salute e armonia. Inoltre i nostri autori Marisa Grande e Mauro Aresu ci guidano alla scoperta della sapienza che regolava le tecniche architettoniche dei popoli costruttori di megaliti: per continuare a fare tesoro oggi, delle conoscenze di ieri. Buona lettura! Marianna Gualazzi

I luoghi dell’anima – Museo

Il museo diffuso I luoghi dell’anima si snoda attraverso il paese di Pennabilli e parte dell’Alta Val Marecchia. Nato da un’idea del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, raccoglie sette musei all’aperto e non, ognuno con caratteristiche proprie ma uniti dall’obiettivo comune di sollecitare l’anima e la fantasia del visitatore. Per info: www.museialtavalmarecchia.it

Errata corrige Scienza e Conoscenza 33

Segnaliamo un errore alla fine di pagina 31 del numero 33 di Scienza e Conoscenza: le firme raccolte dalla petizione non sono 417, come scritto nell’articolo, ma 4.170. Scienza e Conoscenza 1



n.37

Cosa ti aspetta nel prossimo numero? Medicina dell’informazione Un focus sulla medicina dell’informazione e sul ruolo dell’informazione in senso più ampio nell’attuale paradigma scientifico e nella società contemporanea.

E inoltre: Quando informare significa influenzare, entrare in risonanza, con la voce e con i pensieri… Il progetto One Earth Choir: il più grande coro della terra - di Anna Bacchia Global Coherence Initiative Come le nostre emozioni influenzano il campo magnetico terrestre - di Vincent Gambino

Su Scienza e Conoscenza n. 37 troverai anche il primo appuntamento con i viaggi di Sabrina Mugnos: il mistero delle pietre erranti della Nuova Zelanda DISPONIBILE A FINE LUGLIO 2011

Informare per curare e guarire: agire sul complesso e sofisticato sistema di informazione presente nel nostro corpo attraverso nuove forme di agopuntura, di omeopatia, di informazione cellulare mirata. Alcuni degli articoli che troverai su Scienza e Conoscenza n. 37: La medicina dell’informazione – dott. Ubaldo Baldari Informare le cellula cancerogene – intervista al dott. Pier Mario Biava

Acqua e informazione – intervista al dott. Massimo Citro L’Energia di Informazione – di Paolo Manzelli

Informare con la Piatra WHITE® – di Alberto Tedeschi e Roberto Germano Informazione in medicina – Valerio Pignatta


Scienza e Conoscenza è un marchio Macro Soc. Coop. Via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC) www.macroedizioni.it Ideatore del progetto Scienza e Conoscenza Giorgio Gustavo Rosso

INDICE

Editore

Un superorganismo chiamato Umanità. Intervista a Bruce Lipton A cura di Elsa Masetti 6

Direttore Responsabile Marianna Gualazzi

In armonia con la frequenza della terra Marisa Grande 16

Vitamina C e liposomi Una nuova formulazione sul mercato italiano Stefano Pravato 56

Spazio ai vuoti. Percepire lo spazio con la parte destra del cervello Veronica Vignati 22

Respirare al 100%. Intervista a Gio Gnecchi, facilitatore di respiro A cura di Carlo Dorofatti 62

Sardegna Sacra. Nuraghi e tombe dei giganti: monumenti sacri come strumento radionico Mauro Aresu 28

Mars 500. Viaggio spaziale verso Marte restando a terra Corrado Ruscica 66

Editing snc

In redazione Marianna Gualazzi Romina Alessandri Erica Gattamorta Comitato Scientifico Massimo Corbucci (Fisico e Medico) Valerio Pignatta (Naturopata) Corrado Ruscica (Astronomo) Ufficio Abbonamenti Editing snc Tel. 0547 347627 info@scienzaeconoscenza.it

La tua casa, la tua anima Intervista a Claudio Viacava A cura di Vincent Gambino 34

Immagini www.shutterstock.com www.sxc.hu www.istockphoto.com

Prima gli abitanti poi la casa Approccio alla domoterapia sottile Sonia Germani Zamperini 39

Stampa Lineagrafica, Città di Castello Distribuzione in edicola Italian Press (Milano) Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero: Mauro Aresu Alessandro Checchi Massimo Corbucci Carlo Dorofatti Vincent Gambino Marisa Grande Elsa Masetti Valerio Pignatta Stefano Pravato Corrado Ruscica Veronica Vignati Sonia Germani Zamperini Autoriz. Trib. Forlì N. 21 dell’8 luglio 2002

Vastu, la sapienza indiana in architettura Alessandro Checchi 44

Inquinamento dell’aria, la situazione in Italia Valerio Pignatta

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Il senso del viaggio e della ricerca Sabrina Mugnos 68 Pensiero e Malattia L’importanza fondamentale della psiche nella genesi delle patologie Massimo Corbucci 74 Due giorni di (com)passione Report dal seminario di Gregg Braden Romina Alessandri 79

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La cellulosa utilizzata per la produzione della carta su cui è stata stampata questa rivista proviene da foreste amministrate

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Le informazioni scientifiche, sanitarie, psicologiche, dietetiche e alimenatri fornite nella rivista Scienza e Conoscenza non comportano alcuna responsabilità da parte dell’Editore e del Direttore Responsabile circa la loro efficacia e sicurezza in caso di utilizzo da parte dei lettori. Ognuno Numero 36 è tenuto a valutare con buon senso e saggezza appropriate. Ognuno è tenuto ad assumere tutte aprile/giugno 2011 4 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011 confrontando rischi e benefici delle diverse terapie. Scienza e Cole informazioni necessarie, II° trimestre noscenza non dispone di notizie o dati diversi da quelli qui pubblicati.


La “mia vera voce”:

la voce dell’anima

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a circa due anni sono impegnato nel percorso per diventare un “facilitatore” di Soul Voice®, un approccio terapeutico ed esistenziale creato da Karina Schelde. L’incontro con la mia “vera” voce, dimenticata e per lo più sconosciuta, è stato e continua ad essere sorprendente. Ciò che ho scoperto, con il passare dei mesi, è che le parole e i suoni che emettiamo abitualmente per lo più rispecchiano la nostra condizione emotiva temporanea. Se sono poco “centrato” e connesso con me stesso e il mio cuore, poco sensibile e amorevole verso di me, allora la mia voce facilmente rispecchierà questa frattura e lontananza da ciò che sono o posso/voglio essere. Nelle rare occasioni in cui ho avuto la sensazione di usare la “mia vera voce” ho vissuto sensazioni profonde e molto gradevoli: tutto il torace e ogni cellula del mio corpo vibravano come la pelle di un tamburo, e le onde sonore si propagavano al mio interno, comunicandomi la forza e l’equilibrio dello stato di armonia in cui mi trovavo. Quando parlavo e parlo con la “mia vera voce”, i suoni avevano e hanno un eco dentro di me e in tutto ciò che sono. In genere raggiungo la “mia vera voce” dopo momenti di profondo rilascio emozionale (dopo aver dato espressione fisica e verbale a vecchie emozioni trattenute e mai espresse, spesso inconsce, oppure in occasione di rilassamenti e meditazioni). E allora incontro una voce profonda, armoniosa, vibrante, con sonorità marcatamente maschili, forse anche sensuali e in contatto con parti ancestrali e selvatiche della natura umana. La mia voce stessa, in queste occasioni, svolge al mio interno un ruolo di amorevole autostima e di rilassata sensazione di forza e stabilità. Il percorso della Voce dell’anima (Soul Voice®) è un viaggio alla scoperta di aspetti molto intimi e poco conosciuti di noi stessi, tramite l’uso dei suoni del facilitatore e del protagonista: i nostri suoni personali sono le onde uniche e perfette per accedere alle nostre memorie cellulari più profonde e per comunicare a ciò che siamo le nostre intenzioni di cambiamento. Il suono della nostra voce, guidato da un’intenzione chiara e convinta, ci mette in contatto con noi stessi, la nostra sensibilità e il nostro cuore, liberandoci da tante catene e legami del passato. In questi due anni ho realizzato decisivi cambiamenti nella mia vita, essendo sempre più attento e sensibile verso me stesso, riuscendo a trovare un miglior equi-

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Giorgio Gustavo Rosso

I nostri suoni personali sono le onde uniche e perfette per accedere alle nostre memorie cellulari più profonde e per comunicare a ciò che siamo le nostre intenzioni di cambiamento

librio tra la mente e il cuore, e scoprendo concretamente cosa vuol dire fare spazio all’amore nelle scelte e nelle decisioni, nei rapporti e nelle comunicazioni. Certamente sono infiniti i percorsi che possono condurre a questo risultato, al tempo stesso la Voce dell’anima ha tante caratteristiche che lo rendono speciale: prima fra tutte l’uso della propria voce personale, integrata nelle sessioni con il facilitatore da brevi dialoghi di approfondimento psico-emotivo e dal sostegno anche fisico, tramite massaggi intuitivi e posizioni che facilitano il contatto con tensioni e traumi del passato. Ovviamente la respirazione calma e profonda e il rilassamento dei muscoli, a partire da quelli del viso, sono elementi importanti di un percorso di autoconoscenza che spalanca la porta a esperienze davvero potenti, inusuali e di grande novità e apertura. È un percorso che ognuna/o può seguire in maniera autosufficiente, in quanto lo strumento principale è la propria voce, non ha controindicazioni, né effetti collaterali nocivi, e procura sensazioni ed esperienze inappagabili. Karina Schelde

Libera la Voce dell’Anima + CD Soul Voice: armonia, guarigione e consapevolezza grazie alla libera espressione della nostra voce Macro Edizioni, 2010 Cercalo su: www.scienzaeconoscenza.it - letture consigliate

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Un Superorganismo

chiamato

Umanità Intervista a Bruce Lipton

La cellula è un essere umano in miniatura e l’essere umano è una cellula dell’Umanità in miniatura… Questa, secondo Bruce Lipton, è la regola frattale della manifestazione, che governa anche la nostra evoluzione e il suo prossimo passo Elsa Masetti

E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l’universo va schiudendosi come dovrebbe Max Ehrmann – Desiderata

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lla fine, stringi stringi, il succo di questa conversazione, che apre ad altri interrogativi, è: 1) ogni epoca poggia su convinzioni scientifiche consolidate e quelle nuove sono più funzionali al tempo a venire, almeno finché non diventano vecchie a loro volta; 2) Tutto cambia con il nostro contributo. E 66 Scienza Scienza ee Conoscenza Conoscenza -- n. n. 34, 36, ottobre/novembre/dicembre aprile/maggio/giugno 2011 2010

senza?; 3) E i Nativi erano o non erano le popolazioni originarie di quella Terra D’America come gli italiani dell’Italia e i francesi della Francia etc…?; 4) La scienza è convinta che l’estinzione di massa in processo, la sesta, è dovuta solo al comportamento umano. È vero?; 5) Darwin c’è stato e nessuno ce lo toglie. O come tutto si trasforma?; 6) Non abbiamo consapevolezza del ruolo svolto dallo “spirito” nei processi neurologici. What bip do we know?; 7) “Siamo giusto dove dobbiamo essere”; 8) Siamo cellule di un superorganismo chiamato Umanità. E l’Umanità è cellula di un megaorganismo chiamato come? Che il prossimo passo evolutivo sia dalla scienza al buon senso, ovvero la scienza del buon senso?


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Intervista a Bruce Lipton

Quando usi la parola mente che cosa intendi veramente? Facciamo una semplice analogia: consideriamo il cervello come una radio, e la stazione che trasmette via radio è l’equivalente della “mente”. La mente (radio show) non è contenuta fisicamente nella radio. Il Cervello è la radio fisica che riceve e diffonde la “trasmissione” che sperimentiamo come la Mente. In questa percezione, la Mente non è un’entità fisica, è più simile a una frequenza di trasmissione vibrazionale. Che cosa hai da dire su questa tua certezza (o è una credenza? che la mente è più forte dei geni? Le Credenze e i Geni lavorano insieme. Per anni, la scienza convenzionale ha enfatizzato il fatto che i geni controllino i tratti fisici. Ora la scienza riconosce che i geni sono dei “potenziali” e la mente e l’ambiente forniscono le informazioni che controllano la lettura

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esseri umani si uccidono a vicenda. Quando ci renderemo conto che siamo tutte cellule dello stesso organismo, quell’evoluzione nella nostra coscienza permetterà all’umanità di guarire se stessa e di evolvere. Sei andato vicino a intitolare il tuo ultimo libro L’evoluzione Americana prendendo come miglior campione dello sviluppo evolutivo gli Americani. Questo suona (un tantinello) come quel tipico stile onnipotente all’americana, non ti pare? Sì, ma non sono gli “Americani” (i cittadini umani) che intendevo onorare. Ho evidenziato che si trattava della creazione filosofica di un governo che ha portato a un paese chiamato America. Infatti, “gli americani”, come popolo, sono, al momento, fonte d’imbarazzo per il concetto di evoluzione! Per favore ricorda, ogni altro paese al mondo era già stato fondato prima che gli Stati Uniti esistessero. Gli

La “consapevolezza” è il tratto principale offerto dal sistema nervoso

dei modelli del gene. Ma: le percezioni della mente possono alterare la lettura del codice genetico. Come rivela l’epigenetica, la risposta del sistema nervoso all’ambiente può indurre la lettura del gene a produrre fino a 30.000 variazioni di proteine dalla matrice dello stesso. Chiaramente, la mente e le sue credenze sono il meccanismo primario e il fattore più potente nel controllare la genetica di un organismo. In che modo, nella tua visione, l’evoluzione della mente è legata all’evoluzione globale? La “consapevolezza” è il tratto principale offerto dal sistema nervoso. Più un organismo è avanzato a livello evolutivo, più consapevolezza possiede. Gli scienziati ritengono, in genere, che il grado di “consapevolezza” sia la misura principale di evoluzione. L’umanità è sull’orlo di un “drammatico” aumento di consapevolezza. Inizieremo a prendere coscienza che ogni essere umano è l’equivalente di una “cellula” nel corpo di un superorganismo, l’Umanità. Attualmente gli esseri umani combattono tra loro, come quando le cellule del corpo attaccano altre cellule del corpo. In medicina, quando le cellule del corpo lottano tra loro, ci si riferisce alla malattia che ne deriva come “malattia autoimmune”: il corpo si distrugge dall’interno. La sopravvivenza dell’umanità è ora minacciata dall’equivalente della “malattia autoimmune”, in quanto gli 8 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011

Stati Uniti non sono stati creati da una particolare razza o credo. Questo è il punto: gli USA sono un paese che fu popolato da persone provenienti da tutto il globo. L’Italia è una nazione popolata da italiani, la Francia è un paese popolato dai francesi, la Germania dai tedeschi, l’Egitto dagli egiziani. L’America è popolata dagli italiani, dai francesi, dai tedeschi, dagli egiziani, dai russi, ecc. Gli Stati Uniti, per definizione, sono il primo tentativo (esperimento) del pianeta per creare una singola civiltà “globale” dell’uomo. Così il modello originale filosofico degli USA fu in realtà un disegno per una civiltà totalmente internazionale. Tuttavia, dalla guerra civile del 1860, gli USA sono entrati in caduta libera perché hanno perso l’essenza della loro fondazione filosofica. L’America non rappresenta più ciò che i “padri fondatori” del paese crearono quando hanno scritto la Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione. È interessante notare che mentre il concetto di America è applicato agli Stati Uniti, i cittadini provenienti da ogni paese del mondo hanno sempre sostenuto l’“idea” dell’America come una ricerca universale. La filosofia dell’America era un dono per il pianeta e non era destinato soltanto agli Americani. È una nazione basata sulla filosofia dell’Illuminismo (Jean Rousseau e John Locke). Confrontala con la Germania nazista che fu progettata sulla filosofia di Charles Darwin!


Intervista a Bruce Lipton Redshift: astronomia e dintorni

Poi il titolo è stato cambiato in Evoluzione Spontanea. Puoi per favore spiegare come hai cambiato idea e che cosa intendi per evoluzione spontanea? Il titolo è stato variato per due ragioni: come hai detto tu stessa il titolo L’evoluzione Americana è troppo facilmente confondibile con l’America, il paese. La gente avrebbe frainteso l’enfasi del libro, che è davvero la filosofia alla base della creazione dell’America. Inoltre, il nuovo titolo del libro riflette un concetto chiamato “Remissione Spontanea”. Con Remissione Spontanea si intende un malato terminale che sperimenta una guarigione istantanea e miracolosa. La guarigione è sempre associata a un profondo cambiamento nelle credenze del paziente. La Terra è al momento come un malato terminale: la biosfera sta crollando e siamo di fronte alla sesta estinzione di massa della vita su questo pianeta. Tuttavia, la Terra è anche un “organismo vivente”. Il titolo del nuovo libro evidenzia il fatto che mentre il pianeta sembra morire, con un profondo cambiamento nelle credenze della civiltà, la Terra (come un paziente con un cancro terminale) può sperimentare una miracolosa guarigione spontanea, che si avrebbe al tempo stesso in cui l’avanzamento della coscienza spinge la civiltà umana a evolversi nell’Umanità. La buona notizia sembra essere che, d’ora in poi, possiamo padroneggiare l’evoluzione collettiva. Possiamo davvero affermare che un evento così grande come l’evoluzione sia solo nelle nostre mani? La scienza ha ora stabilito come fatto che il pianeta

sta sperimentando la sesta estinzione di massa della vita sulla terra. Per cinque volte è stata essenzialmente spazzata via e la biosfera ha dovuto ricostruirsi tutta da capo. Ciascuna delle precedenti estinzioni di massa accadde a causa di uno sconvolgimento ambientale attribuito a comete o asteroidi che colpirono la Terra. Tuttavia, la scienza ha riconosciuto che l’estinzione di massa di oggi è dovuta al comportamento umano. Estinzione ed evoluzione sono entrambi “grandi eventi”. Se siamo in grado di provocare la nostra stessa estinzione, allora siamo sicuramente in grado di creare la nostra evoluzione. C’è molta enfasi sugli errori di Darwin. Come potremmo andare oltre Darwin se Darwin non ci fosse stato? È, quindi, Darwin stesso perfettamente adatto al dispiegarsi dell’onda evolutiva? L’evoluzione della civiltà umana si esprime nelle nostre sorprendenti scienze e arti. Al fine di evolvere, esprimiamo giudizi e poi li testiamo. Ogni progresso nel modo di pensare è migliore rispetto alla versione precedente. Inoltre, ogni progresso nel pensiero di solito è un trampolino di lancio per l’avanzamento successivo. La filosofia di Darwin ha guidato la scienza per un certo numero di anni, ma ora siamo cresciuti uscendo dalle convinzioni più primitive di Darwin e siamo pronti per passare a una scienza dell’evoluzione più accurata e sostenibile. Anche se Darwin non è stato corretto nella sua teoria, le sue idee sono state necessarie affinché la scienza potesse arrivare alle più accurate verità di oggi. Tuttavia,

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Intervista a Bruce Lipton

mantenere ora la sua visione quale convinzione fondamentale è un atteggiamento tossico e distruttivo per il nostro mondo. Soprattutto perché la teoria di Darwin enfatizza che siamo arrivati qui per caso e che non abbiamo uno scopo su questo pianeta. Di fatto siamo arrivati qui da un’intenzione della Natura e il nostro ruolo era quello di aiutare a mantenere l’armonia e l’equilibrio della Natura stessa. Pertanto la nostra mancanza di comprensione ci ha portato a distruggere l’ambiente e ad attuare la nostra stessa estinzione. Inoltre, la teoria di Darwin rileva che la vita è una lotta per la sopravvivenza basata sulla competizione e tale concorrenza tra gli esseri umani è responsabile della violenza nella civiltà e dell’indebolimento dell’ecosistema. Ora sappiamo che l’evoluzione è basata sulla cooperazione, quindi dobbiamo radicalmente cambiare le nostre convinzioni più care.

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libero arbitrio. Qual è la tua opinione sull’esperimento realizzato dal neuroscienziato J. D. Haynes? Il risultato dell’esperimento mostra che 10 secondi prima di prendere coscientemente una decisione, il cervello l’ha già presa. Ciò indicherebbe che le persone non hanno una vera opzione di scelta… Questa ricerca è estremamente interessante e apre a nuove aree che dobbiamo considerare. Come ho scritto nel mio primo libro, La biologia delle Credenze, il 95% del nostro comportamento deriva da dati e programmi associati con la Mente Subconscia. Al massimo, solo il 5% delle nostre decisioni scaturisce dalla Mente Conscia. Ho anche menzionato il fatto che la Mente Conscia rappresenti l’interazione tra i dati provenienti dal Subconscio con la “sorgente spirituale” della nostra mente Conscia. Nella scienza offerta da Haynes, la decisione era stata sì presa prima che la mente coscien-

Non abbiamo consapevolezza del ruolo svolto dal nostro umano “spirito” nei processi neurologici

O crediamo ai nostri pensieri (e non intendo quelli funzionali che ci indicano dove abbiamo parcheggiato la macchina) o non ci crediamo. Nella tua visione sembra che possiamo modificarli, modificando i nostri programmi. Credi davvero che funzioni? Assolutamente! Ho anche riscritto molte delle mie stesse limitanti e auto sabotanti convinzioni e nel processo ho trovato salute, felicità e amore. Ci sono tante “nuove” tecnologie che possono aiutarci a riscrivere rapidamente delle credenze/pensieri subconsci. Sostituire delle cattive convinzioni con altre migliori può concedere ristoro, tuttavia anche la migliore delle credenze, il momento successivo può rivelarsi inutile: sei certo che il punto sia una sostituzione di credenze? Si tratta di “re-iscrizione” delle convinzioni e non di “sostituzione”. È come aprire un documento di Word sul computer e redazionare un testo, poi salvare l’ultima revisione. La parte migliore è che puoi riscrivere il tuo programma ancora e ancora. Non siamo bloccati da nessun problema. Quindi non c’è limitazione su quante volte possiamo redazionare i nostri programmi mentali. Se la nuova convinzione fallisce, semplicemente creane una migliore. Anche le neuroscienze mettono in dubbio il nostro 10 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011

te ne fosse consapevole. Tuttavia, lo “spirito” non è veramente “delimitato” dalle funzioni del cervello. Quindi, non abbiamo davvero idea di quanto il nostro “spirito” sia stato coinvolto nel prendere le decisioni nate prima della decisione stessa della consapevolezza cosciente del cervello fisico. Per me, il processo decisionale è ancora una questione aperta, soprattutto perché non abbiamo consapevolezza del ruolo svolto dal nostro umano “spirito” nei processi neurologici. Uno dei tuoi slogan migliori è: “Non siamo vittime dei nostri geni, siamo i padroni del nostro destino”. La seguente è una citazione di Marco Aurelio (un profondo ricercatore del vero oltre che un imperatore, ndr): “Non amare nient’altro se non quello che viene a te, tessuto nel disegno del tuo destino. Poiché che altro potrebbe essere più propriamente adatto alle tue esigenze?”. Per favore, vuoi commentare? Per troppo tempo abbiamo creduto che il destino non sia nelle nostre mani. In realtà, le potenze che “fanno girare” il mondo ci hanno incoraggiato a essere vittime, in modo da spaventarci inducendoci a “comprare” i loro programmi. La Chiesa ha detto che siamo disconnessi da Dio e dallo Spirito e che ci avrebbe, a un prezzo, ricollegato a Essi. Allo stesso modo, la medicina ci ha programmati a credere che non abbiamo alcun potere sulla nostra salute, che


Intervista a Bruce Lipton

siamo controllati dai geni. Come “vittime”, siamo costretti a comprare da loro la salute. Credo che siamo co-partecipi dello svolgersi della nostra vita. Quando creiamo da uno spazio di saggezza, possiamo sperimentare una vita piena di salute, felicità e amore. Quando co-creiamo la nostra vita usando informazioni errate, ciò inevitabilmente genera malattia, guerra e violenza. La differenza nei risultati è basata sulla Conoscenza, poiché in verità la conoscenza è Potere. È anche vero l’opposto, una mancanza di Conoscenza porta a una mancanza di Potere. Quando crediamo di essere impotenti, ci programmiamo a sperimentare dei destini stabiliti e pianificati da altre persone (i nostri genitori, i nostri insegnanti, i nostri politici, i nostri scienziati). Ho incontrato alcuni “cristiani”, molto sfortunati, che credono che Dio crei le loro vite e che le devono prendere così come sono (buone o cattive) e grazie a Dio. Queste persone in realtà credono che sia un peccato cercare di creare il proprio destino. Accidenti! Personalmente ho conosciuto molte persone che hanno, con maggiore consapevolezza, cambiato il corso della loro vita al meglio seguendo nuove convinzioni e comportamenti più armoniosi. Tuttavia, mi rendo anche conto che possiamo creare un intento di ciò che vorremmo nella nostra vita, e poi dobbiamo lasciar andare, senza cercare di forzare il cambiamento: le nostre menti sono troppo piccole perché conoscano tutti i dati e le interazioni del nostro complesso mondo. Tuttavia, se esercitate correttamente, le nostre intenzioni inevitabilmente si manifesteranno, ma non necessariamente secondo il piano che abbiamo inizialmente pensato! Tu dici: “Le cellule sono esseri umani in miniatura”. E gli esseri umani hanno memoria. E aggiungi: “Le cellule non hanno un qualcosa come la memoria, la memoria è nel Campo”. È dunque così anche per gli esseri umani? Le cellule hanno memoria, ma è piuttosto limitata alle esigenze immediate del funzionamento della cellula Bruce Lipton Steve Bhaerman

Evoluzione Spontanea Come raggiungere il futuro positivo che ci attende QR-code

Macro Edizioni 2010

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nel suo ambiente. Sì, le cellule hanno una memoria del loro ambiente e delle informazioni in esso contenute, che siano rilevanti per la loro vita. Le cellule imparano e creano comportamenti di stimolo-risposta ai segnali dell’ambiente, come il calcio, il glucosio, l’ossitocina, il sale, il ph, ecc. Questi complessi molecolari di stimolo-risposta (unità di percezione, come li ho definiti nel mio libro La Biologia delle Credenze) rappresentano il fondamento fisico di una “memoria”. Mentre le cellule hanno una “memoria” del loro ambiente fisico-chimico, non hanno ricordi relativi a percezioni complesse, come gli eventi del mondo, i presidenti, le attrici di cinema, i politici, l’economia, il ragazzo/ la ragazza, gli amici, ecc. Questo genere di ricordi sono la conseguenza di un trilione di cellule che collaborano nella creazione di un cervello umano. Il cervello trasforma le nostre esperienze terrene in vibrazioni elettromagnetiche che viaggiano dentro e fuori il sistema nervoso. Assaggiamo una sostanza chimica, ma l’esperienza del gusto non proviene dalla sostanza, bensì dalle vibrazioni elettromagnetiche create dalle cellule gustative del sistema nervoso recettore. Sentiamo l’accalorarsi durante una partita, perché le cellule nervose convertono il segnale di calore in un segnale elettromagnetico nervoso. Semplicemente, le cellule del sistema nervoso convertono le nostre esperienze in vibrazioni elettromagnetiche. Il cervello sperimenta e interpreta le vibrazioni soltanto, anche se sono derivate dai segnali originali dell’ambiente. L’informazione è nelle vibrazioni (parte del campo energetico) e non nel cervello. Il cervello è un meccanismo per creare e leggere le complesse “firme” elettromagnetiche. Il “campo” contiene le informazioni, il cervello traduce le informazioni del campo nell’esperienza fisica che percepiamo. Il miracolo è: milioni di cellule sono un’efficiente e armonica comunità chiamata organismo corpomente. Il tumore potrebbe essere un’egoistica obiezione a cooperare? Io credo che un cancro rappresenti delle cellule “arrabbiate”. Quando un corpo funziona in armonia, tutte le sue cellule formano una comunità pienamente integrata e in cooperazione, e questa è l’espressione della salute. Considera che il corpo sia come una macchina ben funzionante. Considera poi la mente come il conducente del veicolo. Quando abbiamo una buona istruzione alla guida, il veicolo durerà a lungo. Se abbiamo una cattiva istruzione (per esempio, imparare a guidare con un piede sul gas e uno sul freno), caricheremo i sistemi della vettura e questo porterà a una rottura del veicolo. L’essere umano “veicolo” è fatto di cellule, quando guidiamo i nostri veicoli cellulari con meno di una mente sana, le cattive abitudini di guida diventano un onere per i sistemi (cellule) del corpo. Sembra che la rabbia distrugga i sistemi del corpo e,

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Intervista a Bruce Lipton

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Penso che il cancro rappresenti delle cellule scoraggiate da una cattiva leadership della mente

così facendo, provochi la comunità cellulare a esprimere disarmonia: in questo modo le cellule diventano disfunzionali. Penso che il cancro rappresenti delle cellule scoraggiate da una cattiva leadership della mente (abilità di guida), causa del loro disconnettersi dalla comunità e dello stare per conto proprio. Considera le cellule tumorali come le persone senza dimora che si sono tirate fuori dalla comunità e vivono per conto loro. Il cancro è come un mazzo di cellule arrabbiate che ha smesso di lavorare in comunità. Questo è il motivo per cui cambiando le credenze e creando nuovi e più armonici comportamenti, il cancro può andare in remissione, perché le cellule si ricongiungono alla comunità. Potrebbe apparire che stanno cercando del potere personale a scapito di un progetto transpersonale dell’organismo in sintonia. Trasponendo questo su larga scala è la Monsanto (multinazionale agroalimentare leader nella produzione di OGM, ndr), secondo la tua opinione, una specie di tumore? Come il libro evidenzia, la storia della civiltà umana è un modello frattale che somiglia a versioni precedenti di evoluzione. L’umanità è un animale e, come tale, ha espresso il carattere evolutivo di trasformazione da una fase di pesce a una di anfibio, seguita da una fase di rettile, uccello e, infine, da una fase di mammifero. Il libro descrive la civiltà umana dell’Era Industriale come l’Età dei Rettili. Le piccole imprese sono come piccoli rettili e le grandi multinazionali

(come Monsanto) sono l’equivalente dei dinosauri. La fase di uccello dell’evoluzione umana ha portato l’uomo sulla Luna. Quando la gente sulla Terra ha visto, nel 1969, la foto di quella stessa Terra sospesa nello spazio buio, scattata dall’astronauta, ha seminato l’ultima fase evolutiva dell’umanità, quella di mammifero. I mammiferi sono nutrici che allevano. Allevare significa “prendersi cura di. Quando gli hippies nel 1969 hanno iniziato a dire “prendersi cura delle acque, prendersi cura dell’aria, prendersi cura dei bambini”, erano presi dai tratti del mammifero. Quando passiamo in rassegna l’evoluzione, i mammiferi si sono evoluti mentre i dinosauri erano ancora qui. Tuttavia, i dinosauri “sono crollati” e i miti (i mammiferi) hanno preso in consegna la Terra. La Monsanto Corporation è l’equivalente del dinosauro e, come tutte le grandi aziende, sta per estinguersi come i dinosauri. Poi la generazione “mammifera” degli umani si farà carico della Terra. Eppure ciò che si manifesta ha, nella mia visione, un suo posto e una sua necessità. Hai qualche commento? Sono pienamente d’accordo: tutte le cose che accadono giocano un ruolo nel modello frattale della storia, è per questo che nel libro dico che, per quanto riguarda l’andamento dell’evoluzione, “siamo giusto dove dobbiamo essere”. Quindi sì, anche Monsanto è necessaria per portare avanti la nostra evoluzione.

Intervista a Bruce Lipton

A cura di Elsa Masetti

Bruce H. Lipton è un’autorità mondiale per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento. Biologo cellulare per formazione, ha insegnato Biologia Cellulare presso la facoltà di Medicina dell’Università del Wisconsin e si è dedicato in seguito a ricerche pionieristiche alla School of Medicine della Stanford University. È stato ospite di decine di programmi radiotelevisivi ed è un conferenziere di primo piano. Le sue rivoluzionarie ricerche sulla membrana cellulare hanno precorso la nuova scienza dell’epigenetica e hanno fatto di Lipton una delle voci più note della nuova biologia. Bruce Lipton in Italia: Rimini – sabato 1 e domenica 2 Ottobre 2011 (maggiori info in quarta di copertina).

Laureata in Pedagogia con indirizzo in psicodiagnostica, con un’esperienza ventennale in pratiche per l’equilibrio corpo-mente, meditazione e mindfulness, si specializza in Awareness Intensive, Costellazioni Familiari e Sistemiche, Comunicazione, Danza – nello specifico la danza dervisha o danza dell’estasi. Counselor presso Sicool, è ora in formazione quale esperto in educazione sessuale presso l’Aispa. È inoltre esperta in cucina naturale e intuitiva. Giornalista, è stata free lance per diversi quotidiani e ha poi fatto parte della redazione di Re Nudo. Per alcuni anni è stata Direttore Responsabile del trimestrale: Scienza e Conoscenza. Oggi continua a promuove le frontiere delle nuove scienze e il loro legame con la consapevolezza. Per info: www.elsamasetti.it

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In armonia

con la frequenza della Terra Cosa abbiamo dimenticato dell’antica sapienza nella costruzione di edifici (sacri e non)? Che cosa c’era di “positivo e benefico” in essa? Marisa Grande

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Spazio Terra

L’

intervento di “domoterapia”, secondo il termine coniato dal dottor Zamperini (cfr. pagina 39), consiste nel liberare le abitazioni dalle energie sottili congeste, che sono causa di patologie per coloro che le abitano, creando all’interno delle abitazioni un equilibrio tra il campo biomagnetico e i campi elettromagnetici prodotti da fonti di emissione interne ed esterne. Quelle interne sono dovute agli elettrodomestici e quelle esterne alle linee elettriche, alle antenne radio-televisive e di telefonia mobile. Insieme, con i loro campi elettromagnetici, concorrono tutte ad aumentare il tasso d’inquinamento atmosferico, creando il cosiddetto elettrosmog. La congestione energetica si aggrava, però, quando le fonti di emissione di elettromagnetismo prodotte dall’uomo interferiscono anche con le onde elettromagnetiche naturali, quali quelle veicolate dei corsi d’acqua che passano sotto le abitazioni o con le esalazioni di gas dalle faglie attive vicine. Alle domopatie, che provocano nell’uomo di oggi patologie fisiche e psichiche, è necessario connettere le geopatie, dovute alla difficoltà del campo biomagnetico di stabilire con il dinamismo del campo energetico ambientale rapporti di armonica coerenza.

“frequenza Schumann” della Terra, che corrisponde a 7.8 Hz. Questa è circa il valore medio all’interno della banda degli infrasuoni compresa tra i 2 e i 16 Hz. Il limite massimo di tale frequenza corrisponde ai boati dei terremoti, che si propagano all’interno del pianeta con due distinte frequenze di vibrazione, della rispettiva durata di 53,1 e 54,7 minuti primi. Le due distinte frequenze sono determinate dall’oscillazione del pianeta intorno al suo asse inclinato, che è causa di molti fenomeni catastrofici della crosta terrestre. La massima oscillazione della Terra avviene, infatti, a causa del suo asse ampiamente inclinato, che tende a farle rallentare il moto di rotazione. La compensazione di tale rallentamento, per mantenere costante il moto terrestre, è data da un incremento della velocità di rotazione del nucleo interno, che però provoca anche un maggiore attrito tra i minerali alla base del mantello, con conseguente eccesso di energia termica e di campi elettrici. Tale dinamica interna favorisce in superficie lo scorrimento e lo scontro tra le placche crostali, con intensificazione di fenomeni sismici e di vulcanismo.

La frequenza di Schumann

L’interazione equilibrata del campo biomagnetico con il campo geomagnetico dovrebbe avvenire, quindi, sulla base della frequenza di 7.8 Hz, condizione che si verifica per l’uomo solo durante il sonno. I campi armonici durante questa fase possono sviluppare anche una sorta di superconduttività che fa viaggiare la mente al di là dello spazio-tempo della realtà vissuta e, con il sogno, liberarla dalle conflittualità che altrimenti provocano squilibri psicofisici. Le alterazioni prodotte dall’interferenza di onde non coerenti nell’interazione tra il geo-campo e il bio-campo magnetico sono dovute all’impossibilità dell’organi-

Il rispetto dovuto all’ambiente, considerato sacro da parte di quei progenitori che si ritenevano esseri indistinti tra gli altri esseri di natura, era dettato dall’esigenza di usufruire al meglio delle risorse del territorio, non interferendo con i suoi elementi naturali. Secondo le antiche cosmogonie, infatti, un’energia vitale cosmica vibrava in un universo stratificato, nel quale l’energia vitale della Terra occupava la posizione intermedia ponendosi tra gli strati superiori del cielo, caratterizzati da luminosità e da leggerezza, e gli strati inferiori accostati all’oscurità e alla pesan-

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Canti armonici, danze sacre e preghiere per stabilire l’armonia

Oggi sappiamo che l’equilibrio tra l’energia vitale dell’uomo e l’energia vitale dell’ambiente naturale si può stabilire sulla base della “frequenza Schumann” della Terra, che corrisponde a 7.8 Hz

tezza. Le condizioni di benessere o di malessere della Terra e degli esseri viventi dipendevano, pertanto, dall’avvicinamento alternato all’uno o all’altro strato, al celestiale o all’infero. Oggi sappiamo che l’equilibrio tra l’energia vitale dell’uomo e l’energia vitale dell’ambiente naturale si può stabilire sulla base della

smo di attuare tale sintonia notturna con l’energia della Terra. La risposta a un’esposizione a frequenze superiori, rispetto al valore equilibrante di 7.8 Hz, produce infatti stati alterati e violenti, a frequenze inferiori provoca, all’opposto, stati di tipo depressivo. Le antiche vie processionali, i canti armonici e le

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Spazio Terra

danze sacre, le preghiere, le cantilene, lo stato di trance e il sonno catartico corrispondevano a pratiche orientate a creare proprio le giuste risonanze armoniche intercorrenti tra gli uomini, la Terra e il cielo, ai fini di neutralizzare gli effetti sull’uomo provocati da un’eccessiva attività vibrazionale della Terra, dovuta a un’oscillazione caotica intorno al suo asse obliquo. La condizione necessaria che si attuava nel tempio di Asclepeio – il più antico luogo di cura e di guarigione della comunità greca – era quella di trascorrervi dormendo almeno una notte, se si voleva ottenere la guarigione dalle varie patologie. Rapporti di risonanza coerente venivano creati e amplificati, infatti, nei monumenti sacri per mezzo delle proporzioni armoniche derivate dalla sezione aurea. Con essi si intendeva produrre in terra la matrice armonica del cosmo e creare una connessione equilibrante tra campo geomagnetico e campo bio-magnetico.

Lasciare scorrere l’acqua

Un tentativo recente di equilibrata integrazione tra l’uomo, la casa e l’ambiente naturale spinse invece più indietro nel tempo l’intento dell’architetto razionalistaorganico del XX secolo Frank Loyd Wrigth. Egli costruì per Edgar J. Kaufmann, proprietario dell’omonima catena di grandi magazzini americana, la Fallingwater o “Casa sulla Cascata”. La costruzione segue, con l’aggetto libero dei volumi delle sue terrazze, il verso del corso dello scenografico salto d’acqua del torrente Bear Run sulla stretta gola rocciosa che si apre tra i boschi della Pennsylvania. Con tale formula abitativa – posta in continuità con l’ambiente circostante – Wrigth

intendeva risalire alle condizioni primitive in cui era indispensabile insediarsi presso i corsi d’acqua e porre, così, anche l’uomo odierno in diretto rapporto con la varietà degli aspetti naturali di un luogo ancora incontaminato, per ricomporre in lui gli originari equilibri intercorrenti tra l’essere umano e l’ambiente. L’assecondare lo scorrere dell’acqua dei fiumi corrispondeva a una regola di base di un’antica conoscenza connessa alla sensibilità sciamanica e praticata nel tempo da geomanti e rabdomanti. I fiumi assicuravano la sopravvivenza fornendo l’immediato approvvigionamento idrico indispensabile alla vita. L’attenzione posta all’acqua, ritenuta un bene sacro, si coniugava anche con quella del lasciarla scorrere liberamente lungo il flusso energetico creato dai fiumi. Tale attenzione, secondo le conoscenze attuali, era dovuta alla necessità di non interferire con il flusso del campo magnetico terrestre, poiché le onde terrestri seguono l’andamento tortuoso del fiume e quelle aeree procedono in linea retta nell’atmosfera. I romani, di fronte alla necessità di dover attraversare i fiumi per proseguire lungo il loro percorso svolto in linea retta nei territori da conquistare ricorrevano alla sapienza costruttiva ereditata dagli etruschi, impiegando l’arco a tutto sesto per costruire ponti: la loro forma cava non impediva al flusso aereo che accompagnava il corso d’acqua di procedere liberamente in linea retta. L’arte della costruzione dei ponti, infatti, era un segreto detenuto dal Pontifex, che, tanto con la sua competenza tecnica quanto con i riti appropriati, poteva mitigare o riparare i danni inferti dal ponte al fiume, poiché l’intervento corrispondeva comunque a una “ferita energetica”.

Glossario Campo Biomagnetico

In natura l’emissione di un campo magnetico è dovuta alla presenza di elettroni che ruotano intorno al nucleo dell’atomo, e che generano campi elettrici. Poiché a ogni campo elettrico è associato un campo magnetico, ne deriva che ogni nucleo atomico è indissolubilmente avvolto in una nuvola di campo elettromagnetico. Tutta la materia emette radiazioni specifiche derivate dal proprio campo elettromagnetico. Le cellule dei corpi viventi emettono vibrazioni di un proprio campo bio-magnetico, le cui frequenze interagiscono dinamicamente con lo spettro elettromagnetico del corpo cui appartengono per riequilibrare la propria posizione spazio-temporale in relazione al campo magnetico terrestre.

Campo Geomagnetico

Il campo geomagnetico avvolge la Terra creando la magnetosfera, una fascia che la protegge dalle radiazioni solari e che permette la vita sul pianeta. È generato naturalmente dal dipolo della Terra che, per la sua proprietà di auto-caricarsi, è assimilabile al modello di una dinamo. I poli magnetici Nord e Sud del dipolo non coincidono con i poli geografici della Terra e l’asse magnetico che li collega è inclinato rispetto all’asse di rotazione terrestre di 11.3°. Non essendo statici possono subire escursioni rilevanti e indurre il campo geomagnetico alle periodiche inversioni di polarità.

Specchie

Il termine è usato in Puglia per indicare dei manufatti di grandi dimensioni ottenuti accumulando in forma conica delle grosse pietre locali. Si possono distinguere tre tipi di specchie: la specula, ossia “luogo di osservazione”, elevata su un’altura con dominio visivo di 360 gradi e senza tracce di destinazione funeraria; la spelonca, cumulo litico di copertura di una camera dolminica con funzione funeraria; la specchia di piccole dimensioni con probabile funzione geodetica. Una caratteristica che collega tra loro le specchie corrisponde all’appartenenza dei tre tipi a un sistema geodetico megalitico originariamente composto dalla grande specula centrale, elevata sull’altura e da una raggiera di menhir, connessi a dolmen, distribuiti in pianura a costituire un insieme “a tela di ragno”, che assecondava la naturale espansione morfologica del territorio. 18 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011


Spazio Terra

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Le antiche vie processionali, i canti armonici e le danze sacre, le preghiere, le cantilene, lo stato di trance e il sonno catartico corrispondevano a pratiche orientate a creare le giuste risonanze armoniche intercorrenti tra gli uomini, la Terra e il cielo

Riconoscere e onorare luoghi pericolosi

I romani applicavano ancora pratiche antiche equilibranti, che erano state già patrimonio di conoscenze dei sumeri, degli egizi e prima ancora dei costruttori di megaliti. I geomanti delle antiche epoche percepivano, infatti, come molti animali, le vibrazioni emesse dalla Terra e ne intuivano gli aspetti benefici o distruttivi. Anche nell’ars auruspicina trasmessa ai romani dagli etruschi, con l’interpretazione del volo degli uccelli, con la lettura del futuro nel fegato degli animali, con l’esame delle interiora degli ovini per saggiare l’eventuale insalubrità del luogo scelto per erigere templi ai loro dei, era implicita l’antica possibilità di equilibrare le dinamiche energetiche dell’ambiente. Oggi il surriscaldamento delle acque di alcuni laghi provoca l’emissione di bolle di metano, che rendono inospitali i luoghi circostanti per un ampio raggio che descrive intorno al lago una “cintura letale”. In forma minore, l’anidride carbonica che si deposita sulla superficie di alcuni luoghi paludosi è causa di morte per chi si abbassa verso lo specchio d’acqua stagnante. Tradizione vuole che l’emissione venefica potesse essere intercettata dagli animali, il cui malessere provocava nell’uomo lo stato di allerta e il monito a non frequentare quei luogi malsani, causa di gravi geopatie o di morte immediata. I Cheyenne si tengono lontani dalla potenza delle forze attivate da magmi ribollenti nell’enorme caldera dello Jellowstone, ma tramandano anche che un antico sciamano salvò la loro terra stendendo la pelle del bisonte sacro su quell’intera piana. Gli effetti meno dannosi di alcuni gas – metano, radon e acetilene – con esalazioni lievi emesse attraverso le faglie attive, venivano sapientemente utilizzati dalle sibille, posizionate all’ingresso degli antri dell’area cumana, o in Grecia nel tempio di Apollo a Delfi, dove la Pizia sedeva sull’apertura del terreno posta all’incrocio di tre faglie convergenti. Sui luoghi ritenuti a rischio fisico, dipendente da energia distruttiva come quella sismica, o psico-fisico a causa di esalazioni di alcuni gas, furono spesso eretti templi, sia pagani che cristiani, dedicati alle divinità protettici dei luoghi. Costruiti sugli strapiombi delle facce di faglie o sui luoghi carsici percorsi da fiumi ipogei, veicolanti onde di flusso non coerente di elettromagnetismo, troviamo spesso templi dedicati a Ercole in epoca pagana e a San Michele Arcangelo in epoca cristiana.

Litopuntura: agopuntura per la Terra

Ancora di recente si teneva conto di luoghi contrassegnati da megaliti infissi da costruttori che conoscevano i segreti di tale dinamica energetica della Terra e ne favorivano lo sviluppo equilibrato. Con l’impiego di materiali buoni conduttori, essi rendevano coerenti le linee di flusso del campo magnetico del pianeta, neutralizzando le sue potenziali capacità distruttive derivate dal non allineamento di fase tra flussi magnetici sotterranei e flussi aerei. Ne imbrigliarono il territorio costruendo estese “tele di ragno” marcate da specchie, da dolmen e da menhir, che modulavano le onde di flusso del campo magnetico terrestre, come gli aghi dell’agopuntura. Tale operazione, ricalcando la conformazione della matrice geologica – composta da celle geomorfologiche circolari create da emissione di forze telluriche in espansione da un centro – tendeva a imbrigliare il territorio in una rete litica stabilizzante che, rendendo coerenti le onde di flusso del campo magnetico, ne sottraeva la capacità distruttiva. Alla medesima funzione equilibrante assolvevano le forme costruttive dalla perfetta geometria sacra, applicata per costruire piramidi e templi, che vibravano secondo le risonanze dettate dalla proporzione aurea, basata sul phi. Il numero sacro 1,618 regola il passo geodetico dell’evolvente descritta sulla Terra dal suo moto rotante e oscillante intorno al Sole. L’evolvente che ne scaturisce corrisponde alla ley energetica fondamentale, matrice della griglia geomagnetica a losanghe geodetiche della Terra oscillante intorno al suo asse obliquo. La linea energetica evolvente si raddoppia in conseguenza delle alternanze periodiche del campo magnetico terrestre. La doppia evolvente indica sulla Terra la medesima matrice che nell’essere umano compone il suo DNA, dipendenti entrambe dal preciso moto sincronico dettato dal Sole al pianeta e agli esseri viventi che lo abitano.

Scritto da Marisa Grande Artista leader del Movimento culturale “Synergetic-art”, avviato agli inizi degli anni Novanta per far interagire tra loro molteplici settori culturali, ai fini di pervenire a una conoscenza globale della realtà. Socia dal 2001 della Società Italiana di Archeoastronomia presso l’Osservatorio di Brera di Milano, scrive su riviste di settore, di arte, cosmologia e simbologia. Per maggiori informazioni http://www.synergetic-art.com/

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Spazio ai

vuoti

Percepire lo spazio con la parte destra del cervello Veronica Vignati

L

o spazio è il palcoscenico su cui si svolge la nostra vita, ma lungi dall’essere cosa muta, questo continuamente invia ai nostri sensi segnali, informazioni, stimoli che, elaborati dal cervello, provocano reazioni chimiche che vanno a coinvolgere tutto il corpo, influenzando così il nostro umore, il nostro modo di sentirci e persino quello di pensare. Mentre l’intensità delle reazioni varia da individuo a individuo e da situazione a situazione, le reazioni in sé sono comuni a tutti gli individui; questo perché i meccanismi che le producono si attivano automaticamente di fronte a specifici stimoli, avvengono in strutture molto antiche del nostro cervello – sulle quali non abbiamo un controllo cosciente – e sono il frutto di una “saggezza”che si è formata nell’arco di milioni di anni.

Che cos’è uno spazio

Per spazio qui intendiamo un “organismo” unitario formato dal rapporto reciproco e costante fra tre elementi fondamentali: il vuoto, il pieno e l’uomo, o più in generale l’osservatore. Il vuoto, che è ciò che dello spazio utilizziamo, acquista forma, dimensioni e senso perché delimitato dagli elementi pieni che lo separano dall’esterno, anch’esso vuoto: senza il vetro che separa il vuoto interno di un bicchiere da quello esterno, nulla impedirebbe all’acqua che vi versiamo di spargersi ovunque. D’altra parte un bicchiere di vetro privo del vuoto all’interno non sarebbe utilizzabile, né, senza il vuoto che lo circonda, la sua forma sarebbe percepibile, in altre paro22 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011

le senza vuoto il vetro non sarebbe un bicchiere. Lo stesso ragionamento può essere applicato a qualunque tipo di spazio, a quelli che nascono dall’opera dell’uomo, come a quelli naturali: le facciate di un edificio danno forma agli spazi interni separandoli da quelli esterni, lo spazio di una valle deve la sua forma alle montagne che la circondano, quello di una laguna ai lembi di terra che lo abbracciano separandolo dal mare aperto e, persino quest’ultimo, è racchiuso da un limite visuale rappresentato dalla volta azzurra che, tutta intorno, si alza dalla linea di orizzonte. L’elemento da cui però dipendono il carattere e il valore di uno spazio è il terzo, l’osservatore. Torniamo un attimo al nostro bicchiere, ciò che lo definisce come tale è certamente la sua forma, il rapporto che c’è fra il pieno e il vuoto, ma anche le sue dimensioni; se io, infatti, mantenendo costante il rapporto fra la quantità di pieno e di vuoto e mantenendo costante anche la forma del bicchiere, ne aumentassi di quattro volte le dimensioni, quello per me non sarebbe più un bicchiere, ma piuttosto un vaso. Quindi il fatto che quello sia un bicchiere e non un vaso dipende non solo dal rapporto fra pieno e vuoto, ma anche dalle dimensioni all’interno delle quali questi rapporti si definiscono. Ma se io che osservo anziché un essere umano fossi una formica? Un normalissimo bicchiere sarebbe per me una sorta di piscina olimpionica! E avrebbe senso per me fare differenza fra un fiume e il mare visto che ai miei occhi ciò che delimita quelle masse di acqua è sempre l’orizzonte? Quando parliamo di uno spazio non possiamo quindi prescindere dall’esperienza spaziale dell’osservatore


Spazio e cervello

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L’emisfero destro non procede per passaggi consequenziali ma per intuizioni, e raggiunge le proprie soluzioni in momenti illuminanti di improvvisa comprensione delle cose

che lo percepisce e si rapporta a esso. E se lo spazio è un’esperienza, come ogni esperienza, questa può essere piacevole o spiacevole.

Emisferi ed esperienza spaziale

Le sensazioni di benessere o malessere che uno spazio può generare dipendono dalle reazioni chimiche che, durante la percezione, cioè l’interpretazione degli stimoli che questo invia, si verificano nell’individuo e che, come abbiamo accennato, anche se ad intensità diverse, accomunano tutti gli individui. Quindi partendo da queste reazioni immediate e incontrollabili e comprendendo il legame con gli stimoli che le provocano, possiamo pensare di modificare la forma di uno spazio in modo che questo produca sensazioni piacevoli, o per lo meno evitare che ne produca di spiacevoli. È provata l’esistenza di un rapporto biunivoco, a due direzioni, fra le reazioni chimiche immediate e inconsce – che i neuroscienziati chiamano reazioni emotive o emozioni – e il modo in cui, a livello conscio, le informazioni vengono elaborate dal cervello. In parole

povere: come ci sentiamo ha influenza sul modo in cui pensiamo e il modo in cui stiamo pensando influenza come ci sentiamo. Il cervello umano e in particolare la neocorteccia, la sua struttura più esterna e recente, è per lo più un organo simmetrico, formato cioè da due metà molto simili per forma e per funzioni, emisfero destro ed emisfero sinistro, che governano le due metà controlaterali del corpo e che si scambiano informazioni tramite una struttura ponte centrale chiamata corpo calloso. L’unica vistosa differenza fra i due emisferi riguarda il lobo frontale, quella zona della neocorteccia che si occupa delle funzioni più elevate ed evolute, caratteristiche della razza umana, ovvero il ragionamento logico razionale e l’intuizione. Anatomicamente il lobo frontale destro è più grande del sinistro, ma la vera differenza fra i due è nel modo di processare le informazioni: i due lobi mettono in atto due veri e propri sistemi di pensiero completamente differenti, complementari ma anche antagonisti. L’emisfero sinistro è la sede del pensiero razionale, ragiona in base al rilevamento, l’astrazione e la cata-

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Spazio e cervello

logazione dei singoli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, li nomina e li confronta attraverso successioni logiche e temporali di causa/effetto e, sulla base di queste, cerca una soluzione coerente e forma un giudizio. L’emisfero destro invece ragiona attraverso rapporti e relazioni, non si sofferma sui singoli stimoli ma coglie la situazione o la composizione nella sua globalità, considerando il tutto esattamente come si presenta nel momento in cui lo percepisce senza esprimere un giudizio; non procede per passaggi consequenziali ma per intuizioni e raggiunge le proprie soluzioni in momenti illuminanti di improvvisa comprensione delle cose, basati spesso su impressioni e schemi parziali. L’emisfero destro è chiamato anche emisfero spaziale, e infatti, considerando le relazioni e i rapporti che intercorrono fra i pieni e i vuoti, riesce a costruire di uno spazio un’immagine mentale completa, percependolo come un organismo unitario. Anche il soggetto stesso, per questo emisfero, è un pieno, un limite dello spazio e quindi una sua componente vera e propria in relazione costante con tutte le altre. L’emisfero sinistro, invece, di uno spazio coglie solo gli elementi pieni, che sono quelli che può catalogare, trascurando completamente i rapporti che li legano al vuoto e il vuoto stesso, che per lui è semplicemente nulla e quindi privo di interesse. In questo modo ogni elemento pieno viene percepito a sé stante e slegato dagli altri, e anche il soggetto percepisce se stesso come privo di rapporti con ciò che lo circonda e quindi

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vo è il sistema parasimpatico, invece, il cuore rallenta, il sangue va a irrorare tutti i nostri organi interni, che si espandono, e i nostri muscoli si rilassano. È stato osservato che quando il nostro sistema nervoso simpatico è attivo e il nostro corpo sta affrontando una qualche emergenza, come un potenziale pericolo, l’attività del lobo frontale si sposta principalmente sull’emisfero sinistro. Quando a essere attivo è invece il sistema parasimpatico e il nostro corpo è rilassato, l’attività del lobo frontale si concentra invece sull’emisfero destro. Visto che la relazione fra reazioni emotive e modo di pensare è a doppio senso, ne consegue che quando l’attività cerebrale è concentrata sul lobo sinistro. – se stiamo ad esempio facendo dei calcoli matematici impegnativi – questa condizione attiva il nostro sistema nervoso simpatico e il nostro corpo si irrigidisce vivendo una situazione di tensione, come se fosse in potenziale pericolo. Quando invece concentriamo l’attività cerebrale nell’emisfero destro, ad esempio ascoltando la musica, disegnando o dipingendo, allora è il sistema parasimpatico ad attivarsi e il nostro corpo si rilassa. Quando uno spazio stimola e viene percepito con l’emisfero destro, dunque, il sistema parasimpatico si attiva e noi ci sentiamo rilassati vivendolo come piacevole, se invece uno spazio stimola l’attività dell’emisfero sinistro, ad attivarsi è il sistema nervoso simpatico e noi ci sentiamo in tensione e non a nostro agio. Perché

Quando uno spazio stimola e viene percepito con l’emisfero destro, il sistema parasimpatico si attiva e noi ci sentiamo rilassati, vivendolo come piacevole

estraneo, diverso, indipendente dallo spazio in cui è immerso. Ma in che modo tutto questo si relaziona con il resto del corpo, con le sensazioni che proviamo all’interno di uno spazio, in che modo cioè uno spazio può farci sentire a nostro agio o a disagio? Le reazioni emotive agli stimoli esterni producono l’attivazione del sistema nervoso simpatico o di quello parasimpatico, comunicando al corpo come reagire a una determinata situazione. Quando il primo viene attivato, il cuore inizia a pompare più velocemente richiamando il sangue da tutti gli altri organi del nostro corpo, che si contraggono, per concentrarlo sui muscoli e sul cervello e preparare il corpo all’azione e alla risoluzione di un’emergenza; quando a essere atti24 Scienza e Conoscenza - n. 36, aprile/maggio/giugno 2011

lo spazio di un edificio, come quello di una piazza o di una via, possa stimolare l’emisfero destro, deve essere stato concepito in modo che i rapporti che legano i pieni con i vuoti di cui definiscono forma e dimensioni, siano non solo percepibili, ma anche rapportabili e relazionabili all’osservatore. Possiamo dire che uno spazio per essere percepito con l’emisfero destro, deve anche essere stato concepito con l’emisfero destro.

Spostamento dell’attività emisferica a sinistra: ragioni fisiologiche, culturali e ricaduta sulla composizione degli spazi Studi recenti hanno dimostrato che, con il passare del tempo, l’attività del lobo frontale si sposta gradual-


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