Scienza e Cnoscenza n. 37 - Rivista trimestrale

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Scienza e Conoscenza, Editing snc, trimestrale, agosto 2011, n.37, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB ForlĂŹ n. 67/2009

Anno 10 n. 37 - â‚Ź 7,60


Praticare la Coerenza

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arissimi lettori, eccovi un editoriale a tre voci. Erica, Marianna e Romina vi stanno scrivendo, e potete pensare a noi come a un piccolo coro che in questo momento vuole condividere con voi una bella canzone, un messaggio importante, un’informazione nuova… E in questo c’è già un bel rimando a uno dei pezzi di questo numero, quello sul One Earth Choir di Anna Bacchia, ideatrice del progetto Ìnin 2012 (lo trovate a pagina 56). Abbiamo deciso di scrivervi in tre perché siamo noi a occuparci a tempo pieno di questa rivista, ciascuna con il proprio compito, la propria personalità, la propria professionalità e l’indole caratteristica che ci contraddistingue. E ci è sembrato appropriato scrivervi, per una volta, tutte insieme, in occasione dell’anno del primo decennale della rivista. Siamo molto fiere del progetto Scienza e Conoscenza, un progetto che è stato sempre contraddistinto dalla presenza femminile, sin dalla sua nascita. Lo stiamo portando avanti con impegno, passione e gioia da tanti anni, e all’uscita di ogni numero siamo sempre eccitate all’idea di poter condividere con voi gli straordinari contenuti che abbiamo l’onore di pubblicare. Di questo numero 37 siamo particolarmente contente, perché siamo riuscite a dare nuovamente voce al tema della medicina – che ci sta particolarmente a cuore.

Tanti medici e ricercatori stanno mettendo a punto nuove terapie e tecnologie che ci fanno intravedere quella che potrebbe essere la medicina del futuro: una medicina olistica, che considera l’uomo nella sua unità corpo-mente, e che indaga e cura con metodi non invasivi, tarati sul singolo individuo e non sulle esigenze di un mercato asettico e globale dominato dagli interessi delle multinazionali farmaceutiche. Una medicina che ha molto a che spartire con tutto quello che è la “memoria dell’acqua” – ma non solo – e che ha la capacità di parlare, dialogare, informare, curare e guarire. Nel domani che sogniamo per i nostri figli c’è questo nuovo approccio. Una medicina che parla la lingua della “coerenza”: e di nuovo non si tratta solo di coerenza dell’acqua, ma di sognare un futuro in cui la coerenza possa essere una caratteristica che accomuna non solo i sistemi fisiologici, ma anche le comunità umane, in quanto coerenza è armonia – e su questo vi invitiamo a leggere la bella intervista sulla Global Cohrence Initiative che trovate a pagina 4. “Praticate l’amicizia, superba forma di coerenza tra coerenza” scrive il ricercatore indipendente Alberto Tedeschi intervistato da Roberto Germano – trovate l’articolo sulla tecnologia WHITE da lui ideata a pagina 32. Ci uniamo anche noi a questo bellissimo invito, nella convinzione che la soluzione di tanti conflitti, patologie, guerre, disastri ambientali, ingiustizie possa dipendere prima di tutto dalla nostra capacità di entrare in risonanza, in empatia, in armonia con chi e cosa ci sta intorno: e dunque sì, pratichiamo tutti la coerenza, cominciando dalle persone che ci stanno più vicino. Un carissimo abbraccio e buona lettura da tutte noi, a tutti voi… Erica, Marianna e Romina

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Scienza e Conoscenza è un marchio Macro Soc. Coop. Via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC) www.macroedizioni.it Ideatore del progetto Scienza e Conoscenza Giorgio Gustavo Rosso Editore

Editing snc Direttore Responsabile Marianna Gualazzi In redazione Marianna Gualazzi Romina Alessandri Erica Gattamorta Comitato Scientifico Massimo Corbucci (Fisico e Medico) Valerio Pignatta (Naturopata) Corrado Ruscica (Astronomo) Ufficio Abbonamenti Editing snc Tel. 0547 347627 info@scienzaeconoscenza.it Immagini www.shutterstock.com www.sxc.hu www.istockphoto.com Stampa Lineagrafica, Città di Castello Distribuzione in edicola Italian Press (Milano) Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero: Anna Bacchia Giorgio Cavalli Massimo Corbucci Vincent Gambino Roberto Germano Paolo Manzelli Sabrina Mugnos Rocco Palmisano Valerio Pignatta

Autoriz. Trib. Forlì N. 21 dell’8 luglio 2002 Numero 37 luglio/settembre 2011 III° trimestre

INDICE Matematica del cuore e coerenza globale La Global Coherence Initiative

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Malattia: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento Giorgio Gustavo Rosso 12 Medicina dell’informazione, intervista al dott. Urbano Baldari A cura di Romina Alessandri e Marianna Gualazzi 14 Cancro, questione di informazione Intervista al dott. Pier Mario Biava A cura di Valerio Pignatta

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Energia di informazione Paolo Manzelli

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Acqua informata e supercoerente con il metodo WITHE Intervista ad Alberto Tedeschi A cura di Roberto Germano 32

Il Codice Primo dell’informazione Intervista al dott. Massimo Citro 37 Industria farmaceutica e marketing Valerio Pignatta

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Bluegreen Therapy Il colore che guarisce Giorgio Cavalli

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One Earth Choir Il più grande coro della terra Anna Bacchia

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Bere acqua alcalina, garanzia di salute Roberto O. Young e Shelley Redford Young

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Pietre Erranti Le sfere di Moeraki Sabrina Mugnos

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Un modo nuovo di fare medicina Massimo Corbucci

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Le informazioni scientifiche, sanitarie, psicologiche, dietetiche e alimenatri fornite nella rivista Scienza e Conoscenza non comportano alcuna responsabilità da parte dell’Editore e del Direttore Responsabile circa la loro efficacia e sicurezza in caso di utilizzo da parte dei lettori. Ognuno è tenuto a valutare con buon senso e saggezza appropriate. Ognuno è tenuto ad assumere tutte le informazioni necessarie, confrontando rischi e benefici delle diverse terapie. Scienza e Conoscenza non dispone di notizie o dati diversi da quelli qui pubblicati.

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Matematica del Cuore Come il nostro Cuore e le nostre Emozioni hanno un effettivo e reale impatto sulla Terra Intervista a Howard Martin, fondatore e promotore del Global Coherence Program A cura Vincent Gambino

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irca due decenni fa in California, Stati Uniti, nasce l’Institute for Heartmath (Istituto per la Matematica del Cuore): un insieme di persone motivate da un’intuizione spirituale si sono incontrate sul terreno scientifico per approfondire lo studio e la ricerca su quel centro ancora oggi misterioso che è vita e forza del corpo umano, il Cuore. L’IHM, attraverso gli anni, ha sviluppato differenti tecniche – come quella del “Fermo Immagine” che serve a controllare coscientemente il nostro ritmo cardiaco – ne sono state applicate in vari ambienti lavorativi, aumentando la produttività e l’armonia tra i lavoratori (ad esempio molti ospedali si sono rivolti all’IHM). Inoltre, da bravi imprenditori, hanno sviluppato e commercializato una serie di prodotti tecnologici tutti mirati alla comprensione e al controllo delle frequenze cardiache. Ma perché tutto questo? Il Cuore, lo sappiamo, è molto più di una semplice pompa idraulica. Tradizionalmente, lo studio dei percorsi di comunicazione tra la “testa” e il cuore è stato affrontato da una prospettiva piuttosto unilaterale, concentrandosi principalmente sulle risposte del cuore ai comandi del cervello. Tuttavia, si è recentemente scoperto che la comunicazione tra il cuore e il cervello è in realtà un processo dinamico, continuo, un dialogo a due direzioni, in cui ogni organo influenza continuamente la funzione dell’altro. La ricerca ha dimostrato che il cuore comunica al cervello in quattro modi principali: - neurologicamente (attraverso la trasmissione degli impulsi nervosi); - biochimicamente (via ormoni e neurotrasmettitori); - biofisicamente (attraverso le onde di pressione); - e tramite energia (attraverso le interazioni del campo elettromagnetico). Le comunicazioni lungo tutti questi percorsi incidono in modo significativo sull’attività del cervello. 4 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

Inoltre, la ricerca dell’IHM dimostra che il cuore invia messaggi al cervello che possono anche influire sulle prestazioni umane. Il campo elettromagnetico del cuore, di gran lunga il settore più potente della ritmica prodotta dal corpo umano, non solo avvolge ogni cellula del corpo, ma si estende anche in tutte le direzioni nello spazio intorno a noi. Il campo cardiaco può essere misurato fino a diversi metri di distanza dal corpo con dispositivi sensibili. La ricerca condotta presso l’IHM suggerisce che il campo del cuore è un vettore importante di informazioni. Esiste poi una particolare condizione di Armonia tra i sistemi fisiologici del nostro corpo, uno stato chiamato Coerenza. Questo mi ha molto interessato, in quanto conoscevo già questo termine che viene utilizzato anche in Fisica, e in Matematica. In ambito fisiologico per Coerenza si intende uno stato caratterizzato da: alta coerenza del ritmo cardiaco; incremento dell’attività parasimpatica; maggiore sincronizzazione tra sistemi fisiologici; funzionamento armonioso del sistema cardiovascolare, nervoso, ormonale e immunitario Mentre in ambito psicofisiologico Coerenza significa: sostenuta emozione positiva; alto livello di stabilità mentale ed emozionale; integrazione costruttiva dei sistemi cognitivi ed emotivi; aumento della sincronizzazione e dell’armonia tra i sistemi cognitivi, emotivi e fisiologici. Ovviamente è tutto collegato. Gli individui che incrementano la coerenza psicofisiologica, diventano più sensibili ai sottili segnali elettromagnetici comunicati da coloro che li circondano. Prese insieme, queste considerazioni suggeriscono che la comunicazione cardioelettromagnetica può essere una fonte poco nota di scambio di informazioni tra le persone, e che tale scambio è influenzato dalle nostre emozioni. Infatti durante gli stati di coerenza, la sincronizzazione delle onde alfa del cervello con


e Coerenza Globale

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Il Global Coherence Program si prefigge il non semplice compito di installare su tutto il globo una rete di sensori altamente sofisticati, in grado di monitorare le più sottili variazioni del campo elettromagnetico e ionosferico terrestre

l’attività del cuore aumenta in modo significativo. Quando due persone si trovano a una distanza di conversazione, il segnale elettromagnetico generato dal cuore di una persona può influenzare i ritmi del cervello di un’altra persona, ed è probabile che si verifichi la sincronizzazione tra le onde cerebrali di un individuo e il battito del cuore di un altro. Da una costola dell’IHM è nato recentemente il Global Coherence Center. Questa nuova istituzione si prefigge il non semplice compito di installare su tutto il globo una rete di sensori altamente sofisticati, in grado di monitorare le più sottili variazioni del campo elettromagnetico e ionosferico terrestre. La comunità scientifica sta appena iniziando a comprendere come i campi generati dai sistemi viventi e la ionosfera interagiscono tra di loro. Per esempio, la

terra e la ionosfera generano una sinfonia di frequenze e alcune delle grandi risonanze che si verificano nel campo della terra sono uguali alla gamma di frequenze del cuore umano e del cervello. Precedenti ricerche avevano già evidenziato come i cambiamenti nel campo magnetico terrestre sono associati a cambiamenti nel sistema nervoso e nel cervello, tra cui la memoria; le prestazioni atletiche e altre attività; la sensibilità in una vasta gamma di esperimenti di percezione extrasensoriale; la sintesi delle sostanze nutritive nelle piante e alghe; il numero di violazioni del traffico e degli incidenti segnalati; la mortalità per infarti e ictus; l’incidenza di depressione e suicidio. È interessante notare che le variazioni delle condizioni geomagnetiche sembrano influenzare i ritmi del cuore più fortemente di altre funzioni fisiologiche. Ci sono

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Global Coherence Initiative

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La comunicazione cardioelettromagnetica può essere una fonte poco nota di scambio di informazioni tra le persone, e tale scambio è influenzato dalle nostre emozioni

prove secondo cui, in alcuni casi, le onde cerebrali delle persone riescono a sincronizzarsi con il ritmo delle onde elettromagnetiche generate nella ionosfera terrestre. Quando le persone dicono di “sentire” un terremoto imminente o altri eventi planetari come i cambiamenti del tempo, è possibile che esse stiano reagendo ai reali segnali fisici che avvengono nel campo della terra prima degli eventi. Il Global Monitoring System (il sistema di sensori dislocati in tutto il globo) istituirà una rete mondiale di stazioni di rilevamento per misurare le fluttuazioni nel campo geomagnetico della terra per le seguenti finalità: - verificare il grado in cui terremoti, eruzioni vulcaniche e altri eventi planetari ad alta energia si riflettono sull’uomo e prevederli tramite specifici modelli di attività nelle dinamiche del campo magnetico terrestre;

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- esaminare il grado in cui vi è una risonanza energetica tra il campo magnetico terrestre, i ritmi del cuore umano e l’attività cerebrale; - esaminare l’influenza del campo terrestre sui modelli di comportamento umano collettivo; - esaminare il grado in cui la risonanza emozionale collettiva umana in risposta ad eventi di massa di comune significato emotivo si riflette nelle attività del campo magnetico terrestre. Molto più importante, tuttavia, sarà la collaborazione

The Global Coherence Initiative www.glcoherence.org


Global Coherence Initiative

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Crediamo che il cambiamento interiore non sia dato da un’operazione mentale: è uno “spostamento” emozionale quello che dobbiamo ottenere per poter cambiare la nostra situazione

dei singoli e dei gruppi di persone per stabilire ed amplificare i segnali di Coerenza che interagiscono con i campi planetari, contribuendo così a stabilire una Coerenza Globale. Vincent Gambino: In che modo è nato il Global Coherence Program ed in che relazione si trova con il progetto Heartmath? Howard Martin: Global Coherence Program è nato tre anni fa come una delle associazioni no profit promosse da Heartmath. Tutto, come sai, nasce diversi anni or sono, con la nostra ricerca su quella che abbiamo chiamato la “Matematica del Cuore”: abbiamo condotto differenti studi nei campi della Neurocardiologia, della Biofisica, della Psicofisiologia per capire le varie interazioni tra Cuore e Cervello. Ci siamo imbattuti in uno stato dell’Essere chiamato Coerenza – la definizione medico scientifica esatta è Coerenza PsicoFisiologica – ovvero il momento in cui tutti i sistemi fisiologici lavorano in sincronizzazione e sono accompagnati da un duraturo stato di Emozione interiore di Positività. Abbiamo svolto ricerche per anni in questo settore, scritto libri a riguardo, sviluppato programmi di training, particolari tecnologie. Il nostro sforzo principale è stato quello di promuovere lo stato di Coerenza, e del nostro lavoro si sono avvalse istituzioni mediche, organi governativi, multinazionali, al fine di migliorare le prestazioni dei propri dipendenti e favorirne uno stato di serenità. Così abbiamo iniziato a volgere il nostro sguardo al mondo intero e abbiamo cercato di trovare un modo per poter portare Coerenza a tutti i sistemi umani, facendo fede a quella mission spirituale che ci ha mossi inizialmente e che è sempre stata il fondamento del nostro percorso. Dopo vent’anni di studi e di intenso lavoro ci siamo chiesti come creare un Cambiamento positivo nella Consapevolezza o Coscienza Collettiva, infatti crediamo che tutto parta dallo stato di Coscienza per poi riversarsi sulla parte psicologica dell’uomo, e via via su tutti i sistemi che ne conseguono: come ci trattiamo l’un l’altro, come facciamo le cose insieme. Parte dei nostri scienziati, alla Heartmath, ha sviluppato una tecnologia particolare che ci consente di monitorare i cambiamenti nel campo Geomagnetico terrestre e nella Ionosfera: la nostra ipotesi è che ci possono essere delle interferenze tra questi campi e la

coscienza collettiva umana. Del resto sappiamo che questi campi terrestri hanno forte influenza su di noi: sarebbe possibile quindi influenzarli coscientemente per favorire uno stato di Coerenza Globale? Ci siamo anche resi conto che il momento per fare questo è adesso, in questo momento storico in cui stanno accadendo tante cose e molte persone, sempre più persone, hanno un forte desiderio di vedere il mondo cambiare per il meglio. Siamo sempre più interconnessi, come dimostra anche questa nostra intervista oggi. Quindi la Global Coherence Research nasce come un’organizzazione molto “neutrale”: non diciamo che cosa la gente debba pensare, quale sistema di credenze deve o non deve sposare, in questo non siamo dissimili da molte altre organizzazioni esistenti. Quello che ci contraddistingue è che abbiamo messo al servizio di questo progetto tutto il nostro sapere scientifico e tecnologico, per poter arrivare a dare delle prove certe di come il nostro Cuore e le nostre Emozioni abbiano effettivamente un impatto sulla Terra. Qual è la differenza tra Heartmath e cose come il focus mentale, la meditazione ? Prima di tutto devo premettere che alla Heatmath non ci poniamo mai in uno stato conflittuale con nessuna altra pratica: qualsiasi scelta ed espressione del desiderio di autoconoscenza dell’essere umano è una cosa positiva e va accettata. Quello che noi facciamo è di concentrarci sul Cuore, non tanto sulla mente o stati meditativi, anche se naturalmente ci sono delle similarità. Inoltre molte delle tecniche che sviluppiamo sono di applicazione immediata, ovvero non si tratta di tecniche che richiedono un distacco da quello che stiamo facendo, non richiedono il nostro isolamento. Servono a riportare nel momento presente un miglioramento immediato, che ci consenta di proseguire al meglio la nostra giornata. In modo particolare ci concentriamo sulle Emozioni. Crediamo infatti che il cambiamento interiore non sia dato da un’operazione mentale, è uno “spostamento” emozionale che dobbiamo ottenere per poter cambiare la nostra situazione. Non avviene mai un vero cambiamento se non si ha innanzi tutto uno “switch” emozionale, possiamo provare a pensare di essere felici, ma fin tanto che non ci sentiamo effettivamente felici non c’è alcuna vera differenza. Noi ci concentriamo sulla modulazione o Regolazione delle

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Global Coherence Initiative

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Quello che sta accadendo in questo esatto momento non ha meno importanza di qualsiasi cosa possa avvenire nel 2012

Emozioni, che non significa sopprimere o evitare gli stati negativi, divenire degli automi, significa invece conoscere e saper promuovere gli stati di positività interiore. Tutto questo lo abbiamo affrontato scientificamente, per poter “validare”, con gli strumenti che la società moderna considera affidabili, quell’approccio al Cuore e alle sue capacità che è sempre stato dominio della Spiritualità e della Filosofia. Sappiamo che il vostro programma è di posizionare un alto numero di sensori speciali in tutto il globo per monitorare i cambiamenti nei campi Geomagnetico e della Ionosfera. Che tipo di cambiamento avete notato durante i giorni precedenti e successivi allo tsunami in Giappone? Questa nostra tecnologia è purtroppo ancora in costruzione, al momento abbiamo posizionato solo quattro sensori, uno nella California del Nord, uno nell’Arabia Saudita, uno nel Regno Unito e un altro nello stato di New York: ne dobbiamo posizionare 12 in punti strategici del globo per avere una copertura completa di tutto il sistema terrestre e dei suoi campi. Sono dei sensori molto costosi, circa 50 mila dollari l’uno, quindi ci dobbiamo preoccupare di ottenere i fondi e i permessi necessari per poi procedere all’istallazione. Inoltre c’è da dire che per poter supportare con dati incontrovertibili il nostro lavoro, stiamo facendo un passo alla volta: studiando, comparando, processando tutti i dati che ci vengono da campi così estremamente complessi quali sono quelli terrestri. La ricerca sui campi Elettromagnetici e della Ionosfera terrestre è, infatti, una “Scienza Emergente”, che cambia di giorno in giorno con i nuovi dati che ci arrivano e le tecnologie che cambiano, quindi la cosa non è così automatica, oltretutto se vogliamo collegarla all’aspetto emozionale umano. Che influenza hanno i raggi cosmici? Le radiazioni solari? Che cambiamenti avvengono tra giorno e notte? Non ci vogliamo lasciare andare a nessuna affermazione che possa essere contestata nell’ambito accademico, anzi vorremmo contribuire con qualcosa di estremamente corretto alla letteratura scientifica. Ad oggi ti posso dire che possiamo già vedere dei risultati dalle letture che svolgiamo, ma non ti saprei dire ancora con certezza che cosa vogliono dire. Sul vostro web site affermate di voler “inviare” messaggi positivi che possano aiutare a creare una 8 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

“riserva” di energia positiva di cui l’uomo si possa servire per risolvere moltissimi problemi, tra cui il Surriscaldamento Globale. Credete che questo progetto possa influire non solo sull’emotività e l’interiorità umana, ma anche sull’ambiente che lo circonda? Sperate di poter veder emergere capacità particolari, inconsuete diciamo, nell’essere umano? Stiamo sicuramente passando un momento di importante transizione, un grande cambiamento che non abbiamo mai affrontato, per quanto la memoria ci concede di ricordare. Nuove capacità dell’uomo stanno già emergendo in questo preciso momento, un cambiamento è già in atto. Siamo nel mezzo di una tempesta in cui il vecchio e il nuovo coesistono causando stress e caos. Tuttavia già vediamo in molte persone una capacità di affrontare le cose in modo creativo, proponendo soluzioni innovative a vecchi conflitti, e questo non è che l’inizio. Io credo che sia possibile vedere un futuro in cui si possa pensare e agire diversamente: questo è quel che credo, anche se non è un fatto comprovato. Forse allora dobbiamo pensare che avevano ragione gli antichi a pensarla con l’Astrologia, e a vedere le influenze cosmiche agire sull’uomo? Non sarà veramente un anno decisivo il prossimo? La mia risposta è: sì e no. Mettiamola così: non si tratta di un solo anno, è il momento che stiamo pas-


Globalastronomia Coherencee Initiative Redshift: dintorni

sando ad essere importante e pregno di cambiamenti. Quello che sta accadendo in questo esatto momento non ha meno importanza di qualsiasi cosa possa avvenire nel 2012. Parlavo con Gregg Braden recentemente, e mi ha detto che quello che la maggior parte della gente non capisce è che qualsiasi influenza esterna immaginabile possa esserci data, non servirà ad altro che ad amplificare quello che noi già stiamo facendo, nella nostra interiorità e Coscienza. Non dovremmo credere che un giorno ci risveglieremo e che il mondo sarà diverso! Troppo sensazionalismo è stato fatto intorno a questa data, ma si tratta di un ciclo che stiamo passando, ed è più un nuovo inizio che una fine. Sul web site scrivete che il vostro sistema di monitoraggio può agire come strumento di previsione dei terremoti e di altri avvenimenti catastrofici naturali. Com’è possibile? Lei crede che una persona che applica la Heartmath possa divenire più sensibile, un po’ come gli animali che sanno in anticipo quando sta per avvenire una catastrofe? Questa particolare tecnologia ci è stata presentata dalla dottoressa Elisabeth Rusher e dal marito: due importanti scienziati che hanno svolto anni di ricerca sull’attività sismica e la relazione esistenze tra i cambiamenti della Ionosfera nei periodi precedenti e successivi a un evento sismico. Essi sono riusciti, diverse volte, a pre-

Chi è Howard Martin Ideatore e fondatore del progetto HeartMath e del Global Coherence Program. È autore di libri, formatore, conferenziere, business executive, e musicista. Hanno detto di lui… Howard Martin è un conferenziere dinamico e appassionato che porta un messaggio vitale sul ruolo del Cuore nella trasformazione delle nostre vite e del mondo. La sua autenticità, unita alla sua straordinaria capacità di informare e ispirare fanno di ogni suo seminario un’esperienza speciale che si ricorda per sempre… Marci Shimoff – insegnante ufficiale nel film e libro The Secret (Macro Edizioni, 2007) Howard Martin ha ispirato migliaia di persone nel mondo a sviluppare un miglior controllo delle proprie vite. Il suo lavoro aiuta le persone a cambiare il proprio stato di salute, a potenziare le risorse mentali, a controllare la chimica interna nella risposta allo stress, ad aprire il cuore ad un futuro più ricco… Joe Dispenza – autore di Evolvi il tuo cervello (Macro Edizioni, 2008) Per vedere un video di Howard Martin: www.heartmath.com/howard

dire l’attività sismica con un anticipo di due settimane. Per quel che riguarda lo stato di Coerenza, credo che possa essere possibile sensibilizzarsi in questo senso. Quando si riesce ad entrare in uno stato di Coerenza, tutte le nostre percezioni si affinano, si diviene più sensibili, si diviene sicuramente più empatici ed i nostri scambi interpersonali migliorano. Non so se si possa arrivare a predire un terremoto, ma posso confermarti che si raggiunge uno stato di intuizione maggiore durante la Coerenza dei nostri sistemi, come se avessimo accesso a una fonte di informazioni maggiore rispetto a quella che comunemente usiamo. Qual’è la cosa più importante in ambito scientifico da affrontare ora per il tuo gruppo? Cosa ti aspetti per il futuro? La Heartmath è stata sviluppata per questo momento storico, in previsione dei grandi cambiamenti che stanno avvenendo. Ci siamo sforzati di creare qualcosa di semplice e di efficace cui le persone potessero affidarsi quando ne sentono il bisogno, un modo per poter cavalcare queste onde di cambiamento. Noi siamo facilitatori di cambiamento interiore, di miglioramento personale. Questo grazie alla più grande intelligenza che abbiamo, quella del Cuore, che è con noi sin dalla nostra nascita e che è presente durante i momenti critici e drammatici. Quando ci concentriamo sul Cuore la nostra vita diventa migliore, diventa degna di essere vissuta. Scientificamente, tutto quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare è mostrare come il cuore sia molto di più di una pompa idraulica. A questo si aggiunge il concetto quantistico che siamo tutti energicamente interconnessi, connessi a livelli profondi, ed ogni nostra azione ha un peso e un’importanza, sopratutto quando la si fa coscientemente. Il cambiamento non è dato da quello che ci immaginiamo nella testa, ma da quello che sentiamo nel nostro Cuore. Questa è la direzione: dare speranza alla gente, che si possa sapere che non si è mai soli e che dentro di noi c’è un’intelligenza che non ci abbandona mai.

A cura di Vincent Gambino Giovane regista e documentarista, si occupa anche di musica sperimentale e ricerca olfattiva. Studioso di storia del pensiero Tradizionale e di Scienze Ermetiche, collabora con Scienza e Conoscenza da diversi anni e ha intervistato tra gli altri Emoto, Sheldrake, Josephson, Capra, Wolf.

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Discover The Gift è uno straordinario documentario, realizzato dai registi Demian Lichtenstein e Shajen Joy Aziz, capace di portare davanti ai nostri occhi una realtà semplice ma di vitale importanza: in ognuno di noi albergano doni speciali e unici, spesso sconosciuti persino a noi stessi, regali che sono semplicemente in attesa di essere scoperti. Questo meraviglioso lungometraggio si sviluppa attraverso la toccante esperienza personale dei fratelli Lichtenstein e Aziz e il racconto del loro viaggio verso la gioia, l’appagamento, la libertà e l’amore incondizionato. Discover The Gift non vuole offrire lezioni di vita ma vere e proprie testimonianze di autori, insegnanti e attivisti, icone di saggezza e personaggi del calibro del Dalai Lama, Sri Sri Ravi Shankar, Jack Canfield, Janet Attwood, Terry Tillman, David `Avocado` Wolfe, Michael Bernard Beckwith, Mark Victor Hansen, Niurka e molti altri che hanno partecipato con il loro contributo alla scoperta di una vita nuova, più completa e consapevole. Cofanetto: libro + DVD -Euro 24,90 - Prossima uscita: Ottobre 2011 - EAN: 9788864120683

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Malattia: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento Ovvero come possiamo riprenderci la nostra salute Giorgio Gustavo Rosso

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uando leggi la parola malattia che significato ha per te? Che pensieri, ricordi, sensazioni ti arrivano? E cosa succede quanto leggi o senti la parola salute? Voglio dirti che oggi per me malattia è sinonimo di: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento.

Malattia come guarigione

Ciò che noi siamo abituati a chiamare “malattia”, i sintomi, i disturbi, i malanni sono i segnali, gli eventi fisici che comunicano l’avvio o una fase del percorso della guarigione del corpo fisico. La follia, o la genialità economica, del sistema farmaceutico sanitario è di attaccare e combattere con tutti i mezzi disponibili la guarigione. Infatti la guarigione del malato è la cosa più pericolosa che possa avvenire per un’infinità di attività economiche che prosperano sulla “malattia”. L’essere umano, per la sua natura, per le straordinarie caratteristiche del suo organismo, è naturalmente portato alla guarigione attraverso processi spontanei di riequilibrio. Il sistema farmaceutico sanitario ha la necessità economica di indebolire e distruggere sistematicamente questa innata e naturale capacità di autoguarigione, per trasformare ogni essere umano, in ogni fase della vita, a partire dalla gravidanza e dalla nascita, in consumatore di servizi sanitari, esami, vaccini e farmaci. Per questo sistema economico è di fondamentale importanza farci perdere la memoria di questa innata capacità di autoguarigione presente in ognuno di noi; il motivo è evidente: chi scopre che può guarire senza visite mediche, esami, farmaci e vaccini, operazioni 12 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

chirurgiche è un cliente perso per lungo tempo o per tutta la vita. Solo prendendo chiara coscienza di questo drammatico conflitto d’interesse alle fondamenta del sistema medico sanitario – che include anche una parte delle medicine cosiddette alternative – si può riprendere possesso della propria salute.

Malattia come dono

Ci è stato insegnato che la malattia è un male, un evento sfortunato. Niente di più sbagliato. La malattia, come ogni evento della nostra vita, è una nostra personale creazione, di ognuna/o di noi. È la ricerca di un nuovo equilibrio da parte del nostro corpo/mente/ emozioni/inconscio/spirito rispetto a una situazione/ condizione di disequilibrio, di non allineamento con ciò che siamo e che vogliamo diventare. La malattia è la risposta più intelligente, saggia, efficace che ciò che siamo è capace di dare in quello specifico momento a uno stato di insoddisfazione, malessere, crisi. E come tale è un magnifico dono.

Malattia come messaggio e stimolo di cambiamento

Ciò che chiamiamo malattia, e che è in realtà guarigione e dono, include sempre un messaggio che ci spinge al cambiamento nel nostro modo di essere, vivere e pensare. Nei bambini ciò che chiamiamo malattia spesso è l’occasione per un processo di crescita e maturazione. Negli adulti ciò che chiamiamo malattia spesso è l’occasione per una pausa di ascolto interiore, di riflessione, di riesame della propria vita, valori, priorità. Le specifiche caratteristiche del percorso di guarigione interiore ed esteriore che ci


Salute e Malattia

siamo abituati a chiamare “malattia” ci spingono a specifiche reazioni che includono la comprensione del messaggio. Ad esempio, l’influenza ci sollecita ad una pausa, ci dice che ciò che siamo ha bisogno di stare qualche giorno tranquillo e al caldo, perché per la natura è “naturale” riposarsi e rigenerarsi d’inverno.

Che cos’è la salute

E passiamo ora alla parte più interessante: la salute. Normalmente si considera di star bene quando non si è malati. Io desidero proporvi un obiettivo più ambizioso. Cosa ne dici di considerarti in buona salute quando ti accingi a vivere una giornata con entusiasmo, passione, vivacità, pieno di energia e di gioia di agire, sereno e in pace con te stesso e con il mondo intero? 1) Mi amo: ho vissuto e vivo diversi momenti della vita in cui mi sono sentito e mi sento in buona salute: in tutte queste occasioni c’è un denominatore comune, l’amore per me stesso, mentre mi ammalo in qualche modo ogni volta che mi allontano dall’amarmi. 2) Amo il mio corpo: quando mi amo, mi prendo cura del mio corpo. a) Curando di mangiare ciò che mi nutre, mi dà energia e non mi appesantisce. Mangio gli alimenti di miglior qualità, cucinati con competenza e attenzione, gustosi e salutari. b) Svolgendo un’attività fisica regolare quotidiana sana e piacevole. Meglio se in luoghi belli e naturali, guidato e in compagnia di persone insieme alle quali mi trovo bene. c) Ricevendo massaggi e altre terapie corporee che mi rilassano e mi ricaricano. 3) Amo ciò che sono: quando mi amo mi accetto, ho stima di me, lascio andare paure e sensi di colpa, vivo con gioia e con passione. Se ne ho necessità seguo qualche corso che mi aiuta ad ascoltarmi, a far pace con me stesso, riguardando la mia vita e il mio passato, perdonandomi e perdonando tutti, e sviluppando gentilezza e gratitudine verso me stesso, chi mi vive vicino e il mondo intero. 4) Vivo una relazione d’amore fisico, emozionale e spirituale felice, appagante, gioiosa e appassionata. È un diritto ed è alla portata di tutti noi, dall’adolescenza in poi, e ci sono ben pochi motivi per rinunciarvi, visto l’immenso piacere e benessere che può portare nella nostra vita. 5) Faccio un lavoro che mi piace, o perlomeno lo faccio con impegno e con passione. Lavorare di malavoglia fa ammalare e rende infelici. Continuare a lavorare dove si è insoddisfatti o maltrattati nuoce gravemente alla salute. Il lavoro

è una parte importante della vita per gran parte di noi, perciò gli va dedicata la cura che merita. Al tempo stesso il lavoro deve lasciare spazio anche al gioco, alle relazioni, a tante altre attività importanti per una vita completa e appagante. 6) Ho molte relazioni piacevoli, sul lavoro e nella vita, viaggio, leggo, studio, ho interessi artistici e anche di altro genere. Una vita in buona salute è una vita ricca di tante attività, incontri, esperienze, conoscenze. 7) Dedico una parte del mio tempo alla mia evoluzione spirituale. La presenza di religioni istituzionali in tutti i tempi e le culture è la dimostrazione che c’è una parte importante di noi che viene dall’invisibile e dall’invisibile è attratta. Per questo è importante dare spazio nella nostra vita a questo mondo che tanta influenza esercita su di noi. I modi per farlo sono innumerevoli e legati ai personali percorsi individuali. Come vedi (e come forse già ben sapevi prima di leggermi) la salute ha ben poco a che fare con vaccini e farmaci, chirurgia e terapie mediche o psicoanalitiche: più sarai capace di amarti, più porterai nella tua vita attività, eventi e persone che ti rendono felice, e più sarai felice e più la tua salute migliorerà!

Letture Fabio Marchesi

Grazie - La tecnica del campo G.I.A G.I.A. = Gratitudine Incondizionata Anticipata BIS Edizioni, 2011

Mabel Katz

Scopri Ho’Oponopono - Il Libro La via più semplice BIS Edizioni, 2011

Scritto da Giorgio Gustavo Rosso Classe 1948, è il fondatore e il direttore del Gruppo Editoriale Macro. Attualmente, oltre allo svolgimento dell’attività imprenditoriale, si sta formando come conduttore di Soul Voice® con Karina Schelde.

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L’informazione viaggia nel corpo La medicina dell’informazione secondo il dottor Urbano Baldari

Romina Alessandri e Marianna Gualazzi

Meridiano di vescica 14 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

Meridiano di rene


Corpo biologico e corpo informatico

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alla medicina tradizionale cinese all’omeopatia, dalla biofisica alle catene causali di Schimmel: l’approccio alla medicina dell’informazione messo a punto dal dottor Urbano Baldari, e praticato in Italia da una quindicina di medici, ha unito sincreticamente diverse metodologie, con l’obiettivo principale di capire il funzionamento del corpo come sistema e curare con efficacia il paziente. Perché non si può parlare solo di corpo fisico, ma va introdotto il concetto di corpo informatico o informazionale: immaginando il corpo come percorso da una grande rete stradale che permette alle informazioni di muoversi da un organo all’altro. Utilizzando il concetto di Catena Causale, è possibile trovare l’origine della malattia e curare il corpo informatico per guarire quello fisico. Con successo e in maniera non invasiva. Dottor Baldari ci incuriosisce molto il suo percorso: dopo vent’anni di lavoro in ospedale lei approda ad un tipo di medicina molto diverso da quello proposto dalle strutture sanitarie convenzionali, che lei chiama “medicina dell’informazione”. Cosa significa questo termine e cosa deve alla medicina funzionale del dott. Schimmel che tiene conto di tutti i disturbi del paziente e di tutta la sua storia? La medicina dell’informazione che pratico da tanti anni viene portata avanti, in Italia, da un gruppo di circa quindici medici. Secondo questo tipo di impostazione esiste un corpo biologico e uno corpo non biologico, che noi chiamiamo corpo informatico, o informazionale, che è quello su cui focalizziamo il nostro lavoro. Il nostro approccio si sviluppa partendo dalla ricerca del medico e omeopata tedesco Helmut W. Schimmel. Schimmel, che ha messo insieme un’enorme quantità di dati presi dalla medicina tradizionale e dall’antichissima medicina orientale, ha visto che ci sono delle comunicazioni certe fra i nostri organi: c’è come una grande rete stradale nel nostro corpo che permette alle informazioni di muoversi da un organo ad un altro. Ogni organo comunica in maniera standard con tutti gli organi, e la comunicazione avviene attraverso queste strade informatiche. Su questa base, egli ha sviluppato il concetto di “catena causale”, una struttura patologica che parte da un danno in un organo e si sviluppa su tanti organi, i quali vanno in soccorso del primo per aiutarlo. Una struttura saggia che permette al corpo di distribuire un problema in modo che non crei troppo danno ad un solo organo. Vista in questo modo la malattia è il modo migliore che il corpo ha per continuare a fare affluire le informazioni, in un sistema di compensazione. Il sistema opera attraverso dei fasci fotonici che partono dall’organo interessato e vanno ad avvisare gli altri organi di ciò che devono fare per limitare al massimo il danno. Il fascio fotonico esprime una lunghezza d’onda e quindi un numero: si tratta di un’espressione matematica che incide sul sistema, inviando un messaggio molto preciso. Il messaggio è un logaritmo di 2,164 ed è presente in tutte le funzioni cellulari: unioni, duplicazioni e divisioni di tutte le molecole. Questo messaggio fotonico arriva al suo bersaglio, si distribuisce nelle varie parti e modifica

le strutture di micromolecole che sono numericamente molto limitate: enzimi, ormoni e neurotrasmettitori che vengono modificati immediatamente. Siccome queste strutture agiscono sul sistema metabolico, sul sistema ormonale, sul sistema immunitario e sul sistema nervoso, producono delle modificazioni che attuano una difesa sull’organismo. Il linguaggio matematico innesca come un dialogo, una sequenza che da gli ordini alle strutture: il tutto organizzato alla perfezione. Il sistema biologico si modifica se riceve delle informazioni fisiche o matematiche che lo fanno modificare. Per capire cosa avviene nella patologia possiamo prendere come esempio un computer: un hacker può fare entrare un virus nel nostro sistema (corpo); i virus sono delle frequenze fisiche e possono impoverire i messaggi del nostro corpo, facendo si che il nostro programma funzioni di meno e meno bene. Schimmel, in anni e anni di studi, ha trovato le correlazioni fra tutti gli organi, correlazioni che si possono vedere in una mappa ben definita (vedi figure alle pagine seguenti). Oltre però alle correlazioni fra gli organi e i danni sul sistema, noi come gruppo di studio abbiamo aggiunto una cosa importante al nostro metodo integrato: l’analisi della postura, che Schimmel non prevedeva. Inoltre è importante anche l’analisi geopatologica del luogo in cui si vive. Quali strumenti diagnostici utilizza nel suo lavoro? La tecnica completa prevede che vengano utilizzate sia la metodica EAV (Elettroagopuntura secondo Voll) che la metodica ET. La metodica ET rileva l’intensità di corrente in nanoampere e permette di ottenere misurazioni oggettive e ripetibili del “traffico” di informazioni che si localizza in ciascuno dei 40 punti terminali posti sulla cute, negli angoli delle unghie di mani e piedi. Successivamente la metodica EAV permette di concentrarsi sugli organi segnalati dall’ET, cercando le cause del disturbo e preparando una terapia utile a combatterlo. Schimmel voleva trovare un unico punto di analisi che fosse quello di massima intensità elettrodinamica (nell’angolo ungueale) dove attuare le misurazioni. Misurando solo quello con il VEGA test però venivano dei risultati inesatti. In seguito (dopo 20 anni), egli è tornato all’EAV perché più preciso. Il patrimonio di conoscenza di Schimmel è stato lasciato agli italiani, che Schimmel amava molto; in seguito noi come gruppo che seguiva i suoi diretti seguaci, abbiamo introdotto la tecnica mista, che usa l’EAV e l’ET insieme. Abbiamo cercato di trovare un linguaggio nuovo ispirandoci ai ragionamenti di Schimmel, il quale sosteneva che non si doveva partire sempre dai farmaci, anche se omeopatici, ma dal corpo. Il nostro metodo è informatica pura, soggiace completamente alle leggi dell’informatica e lavora su più livelli. Le leggi dell’informatica sono semplici: i fotoni (informazioni) si mettono insieme e si legano solo con altri di lunghezze d’onda che siano multipli o sottomultipli o uguali fra di loro, quindi vanno a colpire le zone dove c’è lo stesso segnale o lunghezza d’onda, mai a caso.

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Corpo biologico e corpo informatico

Facciamo un esempio pratico di diagnosi: un paziente arriva e dice “io ho la gastrite cronica” lei cosa fa? Si fa un’indagine totale del paziente per capire se effettivamente il problema parte dallo stomaco, oppure lo stomaco sta semplicemente andando in soccorso di un altro organo che, se andasse in crisi, provocherebbe gravi danni al sistema biologico del paziente. Il problema per esempio potrebbe arrivare dal fegato, che potrebbe avere memorie di una vecchia epatite. Il sistema immunitario ha già smaltito la vecchia epatite, ma le frequenze di essa sono ancora presenti nel corpo (l’informazione “epatite” è rimasta e continua a fare danni). Il sistema biologico è a posto, ma rimane il danno “informatico” che può permanere nel corpo anche 30-40 anni. Non si può guardare solo il corpo fisico. Il fegato è in stretta comunicazione con lo stomaco (nella Catena Causale di Schimmel, vedi figura a destra) e quindi manda dei messaggi di aiuto allo stomaco, che si attiva per andargli in soccorso, sovraccaricandosi però di lavoro extra (sia informatico che biologico). Quando lo stomaco non riesce più

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Esempio di Catena Causale del Fegato

di tumori allo stato iniziale, perché il tumore è un sistema di “impazzimento cellulare”: le cellule si ghettizzano in un posto in modo che il danno informatico non si diffonda. In seguito a questa proliferazione di informazioni si crea

C’è come una grande rete stradale nel nostro corpo che permette alle informazioni di muoversi da un organo ad un altro

a sostenere il lavoro extra, chiama un altro organo in aiuto e così via, finché non si risolve il problema. La catena continua e diventa sempre più lunga. Il nostro lavoro sta nel trovare l’organo che ha fatto scattare tutto il meccanismo e risolvere il problema alla radice. Il paziente arriva spesso per una cosa, e noi iniziamo invece a curarne un’altra.Un eczema nella pelle, ad esempio, spesso porta alla cura del fegato, della vescica biliare, ma a volte il fegato potrebbe essere un tramite per un altro organo, magari una disfunzione (anche solo informatica e non biologica) del rene. Capire il messaggio informatico di un organo ti permette di proteggere l’organo da un eventuale futuro danno biologico. Se correggiamo l’informazione, l’organo riprende a lavorare in modo corretto, evitando ulteriori danni. Quindi il metodo che usate può essere anche preventivo, lei potrebbe dirmi come sto anche se non ho patologie manifeste? Se io faccio un’analisi di un paziente e vedo che il sistema informatico (scambio di informazioni fra gli organi) funziona bene, difficilmente potrebbero esserci danni biologici importanti. Certo è che la mia analisi è del “qui e ora”, per il futuro non posso esprimermi. Questo sistema, per esempio, non si applica bene per quanto riguarda la diagnosi 16 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

un danno anche biologico (tumore nell’organo), che nel 99% dei casi viene comunque distrutto dal nostro sistema immunitario e si risolve quindi naturalmente. In altri casi, la risoluzione non avviene. Vero è che le cellule tumorali si formano e vengono distrutte in ogni corpo umano continuamente: il sistema immunitario fa questo lavoro tutti i giorni. Il nostro corpo, se organizzato bene nella sua informazione, non ha problemi. Anche la psiche ha un ruolo determinante in tutto ciò: è il server del nostro sistema informatico. Le due più grandi patologie attuali – tumori e malattie autoimmuni – hanno sempre una base psichica. Il nostro DNA è un’antenna, riceve un’informazione dall’esterno, si modifica in base alle informazioni e manda le contro-deduzioni che servono per risolvere il problema. L’acqua fa la stessa cosa: si modifica stericamente a seconda delle informazioni che riceve. Quindi se l’acqua è veicolo di informazioni, possiamo usarla per re-informare il nostro corpo? Il riassetto informatico che faccio sui miei pazienti si basa proprio sull’utilizzo dell’acqua, informata o “caricata” con le giuste frequenze, le quali indicano agli organi cosa devono fare. Il riassetto informatico del corpo è indispensabile e precedente a qualsiasi tipo di intervento sul problema


Corpo biologico e corpo informatico

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La “catena causale” è una struttura patologica che parte da un danno in un organo e si sviluppa su tanti organi, i quali vanno in soccorso del primo per aiutarlo

biologico. La medicina tradizionale si focalizza solo sul problema biologico, per questo molte patologie non vengono risolte o curate. Sopprimendo i sintomi con i farmaci tradizionali si crea uno scompenso ancora più grande nelle informazioni del corpo, si va quindi a peggiorare la situazione. Anche se il problema sembra risolto o attenuato sul momento, poi si ripresenta, anche in altre forme. Come cura utilizza rimedi omeopatici quindi? Si cercano tutte e quante le frequenze, che noi chiamiamo rimedi omeopatici, ma alla fine sono frequenze informatiche, l’acqua viene “caricata” di frequenze.

Un allievo del dott. Voll, il dott. Leber ha creato una banca dati delle frequenze. Come ha fatto? L’ha fatto in un modo scientifico: ha preso tutte quante le tinture madri dei vari rimedi, sia delle malattie che delle sostanze chimiche, che delle erbe, dei cristalli, delle rocce, e le ha messe nello spettofotometro atomico, che è una macchina che distingue non solamente la componente biochimica, ma riesce a vedere anche le parti frequenziali di una sostanza. Ogni sostanza corrisponde ad una unica composizione di diverse frequenze, che possono essere trovate tramite una formula matematica chiamata trasformata di Fourier. È come distinguere in un’orchestra la partitura

Catene Causali di Schimmel: diagrammi di flusso che presentano come partenza un’area funzionale dell’or-

ganismo (organo, parte di apparato, etc..) dalla quale partono frecce monodirezionali o bidirezionali verso altri organi, parti di apparati, ecc. Le frecce rappresentano graficamente il linguaggio preferenziale che l’unità funzionale iniziale impiega per mettersi in comunicazione con le strutture con le quali relaziona. L’organo B assume parte del lavoro informatico dell’organo A, quando questo è in difficoltà e può, quindi, sovraccaricarsi di lavoro.

Rapporti fra organo responsabile (cuore di catena) ed organo a struttura vicariante (organo bersaglio)

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Corpo biologico e corpo informatico

dei singoli strumenti. In questo modo si selezionano e poi misurano con l’EAV le frequenze pertinenti; queste vengono “caricate” da un sistema che si chiama imprinting in acqua con un po’ di alcol, la quale diventa un rimedio omeopatico a tutti quanti gli effetti. Il caricamento avviene attraverso un potenziamento: c’è una specie di pozzetto in cui viene messa la bottiglietta dell’acqua che è

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ramento della qualità della vita o guarigione intorno al 90%. Se guardiamo i dati sulle patologie del pemfigo (o malattia bollosa, una patologia dermatologica grave e a lungo decorso) - che in dermatologia si cura assumendo cortisonici per tutta la vita - usando la nostra terapia abbiamo pazienti che dopo sei mesi smettono la cura di cortisone, e visti recentemente stanno benissimo.

Il riassetto informatico che faccio sui miei pazienti si basa proprio sull’utilizzo dell’acqua, informata o “caricata” con le giuste frequenze le quali indicano agli organi cosa devono fare

tutta quanta circondata da quarzo, un grande erogatore di raggi infrarossi. Quando l’informazione elettrica del filo che parte dal computer arriva nel pozzetto viene enormemente potenziata e caricata direttamente sull’acqua, che si modifica stericamente e diventa un rimedio omeopatico a tutti quanti gli effetti. Nel caso di malattie gravi quindi la medicina dell’informazione quando e come agisce? La medicina dell’informazione serve a pulire il sistema informatico, quindi dipende da caso a caso. Sicuramente lavora su questo sistema e può essere integrata a interventi sul sistema biologico. Può lavorare su tutti i tipi di patologie con risultati anche buoni, anche come metodo integrato alla medicina classica. Nel nostro archivio della casistica abbiamo dati di miglio18 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

Perché ha cominciato a diagnosticare e curare con un approccio alternativo? Perché ero stanco di prescrivere del cortisone: i pazienti mi chiedevano “perché ho questa malattia?” e io allargavo le braccia e dicevo “non lo so”. Un conto è curare un eczema da nikel, un altro è quando cominciano a chiederti “perché mi è venuta la sclerosi multipla?”. Ora posso guardare, misurare e capire cosa succede. Misuriamo, puliamo tutto quanto il sistema informatico. Cos’è l’omeopatia? Semplicemente un antivirus che abbiamo a disposizione per ripulire un sistema informatico che non funziona. Angelo Micozzi – biologo cellulare e bravissimo omeopata – ha contribuito enormemente ad aprire questa strada. Egli che ha scoperto una cosa fondamentale nel sistema omeopatico messo in piedi da Hahnemann, il quale aveva descritto tutte quante le patologie legate ad un germe, ad un virus, ad un fungo senza sapere esattamente quello che stava facendo. Nel caso dello Streptococco si scriveva tutto quella che faceva il virus senza sapere che la Belladonna e Sulfur curavano queste cose. Guarda caso la Belladonna e Sulfur curano tutte le patologie da Streptococco. Lui ha avuto questa intuizione e ha cominciato a curare questo paradigma dello Streptococco su tutti quanti: ha iniziato a guardare tutte quante le patologie legate ai batteri della Clamidia, al Micoplasma, allo Stafilococco, e da lì direttamente è arrivato a capire quello che diceva Hahnemann. Aconitum cura lo Stafilococco, Acidum Nitricum cura la Clamidia, che il Mercurio Solubile cura la Borelia e il Micoplasma e così via. Successivamente abbiamo allargato questo tipo di ricerca e abbiamo stabilito che circa 400 agenti causali (hacker) hanno il loro antivirus che li elimina. Abbiamo, poi, strutturato tutta quanta una risposta di questo genere, per cui per ogni patologia, per ogni agente causale, abbiamo una risposta omeopatica che ripulisce il danno informatico e non il danno biologico. Siccome il danno informatico è il 90% del danno che fa realmente questo hacker, mentre il danno biologico è il 10%, togliendo al 90% la sua potenzialità di danno, poi ci pensa il sistema immunitario a farlo fuori.


Corpo biologico e corpo informatico

Come ha trovato questa strada? Ho cominciato con l’EAV che ho conosciuto tramite un rappresentante ad un congresso di dermatologia. Iniziai negli anni Ottanta: ho frequentato l’università a Milano e andavo sempre alla Guna (importante azienda italiana di farmaci omeopatici), che era partita agli inizi degli anni Settanta. Andavo a trovare la dottoressa Carluccio, la titolare, che insieme ad altri aveva iniziato a strutturare tutto questo. Ho iniziato ad usare questi prodotti in ospedale, ma la struttura non era molto d’accordo e allora abbandonai, ma ho sempre continuato a leggere, a studiare, ad informarmi. Non ho mai voluto fare corsi di omeopatia perché la cosa non mi convinceva molto, era troppo distante dal lavoro

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e piano piano abbiamo messo insieme il tutto come un puzzle, tenendo sempre presente che tutto questo era finalizzato alla costruzione di una procedura che ci permettesse di entrare sul percorso informatico danneggiato. La diagnosi principale è vedere qual è il percorso informatico e quali sono gli hacker che buttano nel sistema dei virus informatici che lo danneggiano. Questa è la base, poi l’omeopatia può essere introdotta in un secondo momento perché interagisce direttamente sul sistema: come un antivirus ripulisce un programma che non funziona. Con il suo gruppo, come pensate di trasmettere questo corpo di conoscenze e procedure ad altri medici? Il problema è proprio questo: non ci vuole ascoltare nes-

Il nostro corpo, se organizzato bene nella sua informazione, non ha problemi

che facevo in ospedale: il lavoro in ospedale è programmato sulla costruzione di procedure certe, tu devi attivare queste procedure a fare una diagnosi (seguendo sempre dei protocolli). Una cosa che mi aveva molto colpito era l’elettroagopuntura, perché ti permetteva di fare una misurazione certa, e allora ho iniziato a frequentare un corso di elettroagopuntura di Voll e in seguito ho proseguito con il corso triennale. Lì ho conosciuto questo gruppo di persone che faceva omeopatia di risonanza – che è l’omeopatia che studia i sistemi complessi di comunicazione, secondo i dettami di Schimmel. Ho frequentato il corso con queste persone e poi sono diventato docente. Siccome conoscevo anche il sistema EAV ho avuto l’idea di mettere insieme le due tecniche. Poi, con altri che avevano utilizzavano l’EAV, abbiamo costituito il gruppo di studio e abbiamo portato avanti queste ricerche. Siamo andati ai corsi del dott. Micozzi

suno! Gli omeopati ci snobbano perché ne sanno più di noi in omeopatia. Gli agopuntori ne sanno più di noi di medicina cinese, quindi ci snobbano allo stesso modo. Il medico convenzionale è l’unico che si può avvicinare, ma dobbiamo trovare il linguaggio giusto per farlo. È necessario trovare persone che siano disposte a rimettersi a studiare, quindi stiamo organizzando un corso triennale ma, molto più importante, sarebbe riuscire a far entrare nelle università questo tipo di approccio. Abbiamo bisogno di persone che imparino e utilizzino questo sistema perché ha ancora tante potenzialità da scoprire. Tante persone insieme possono fare molto. C’è tanto materiale sull’informazione dell’acqua – dove ognuno ha una sua teoria – quindi sarebbe molto importante unire e spiegare le diverse modalità, con lo scopo finale di guarire, e soprattutto di capire il problema, per poi risolverlo in modo naturale.

Urbano Baldari

Trattato di Medicina dell’Informazione Volumi I e II

Nuova Ipsa Editore, 2008 Per maggiori informazioni: www.macrolibrarsi.it

Chi è Urbano Baldari Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia, dirige a Cesena (FC) il poliambulatorio Kimeya, struttura che ha come fondamento deontologico la visione del paziente come uomo, come entità unica e complessa, e l’utilizzo integrato di approcci diagnostici e terapeutici sia tradizionali che non convenzionali. Per info: baldari@kimeya.net www.kimeya.net

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Se si fornisce alle cellule staminali tumorali una corretta informazione, esse possono essere indirizzate verso la normalità: intervista a Pier Mario Biava A cura di Valerio Pignatta

I

l professor Pier Mario Biava, medico del lavoro, studia da parecchi anni il rapporto fra cancro e differenziazione cellulare: ha isolato i fattori di differenziazione delle cellule staminali in grado di inibire o rallentare la crescita di vari tipi di tumori umani. Docente per numerosi anni alla Scuola di specializzazione di medicina del lavoro di Trieste, lavora attualmente presso l’IRCCS Multimedica di Milano. È presidente della Fondazione per la ricerca delle terapie biologiche del cancro e vice presidente dell’International Academy of Tumor Marker Oncology. Negli ultimi due anni ha partecipato attivamente all’avanzamento delle ricerche nell’ambito del rapporto tra cellule staminali e cancro. Ultimamente ha avuto modo di curare come guest editor il numero speciale di una importante rivista medica internazionale, ovvero Current Pharmaceutical Biotechnology (volume 12, n. 2, febbraio 2011, consultabile alla pagina: http://www. benthamdirect.org/pages/b_getarticlebyissue.php), sul tema “Reprogramming of Normal and Cancer Stem Cells” (Riprogrammazione di cellule staminali normali e cancerose). Riprendiamo e approfondiamo il tema già affrontato sul numero 26 della rivista, intervistando il professor Biava sugli ultimi sviluppi della sua interessante e promettente ricerca sulle terapie del cancro. Allo stadio attuale della ricerca, secondo lei, qual è il ruolo delle cellule staminali tumorali nel determinare la malignità della malattia cancerosa? 22 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

Numerose ricerche effettuate in tutto il mondo hanno evidenziato che alla base della malignità dei tumori vi sono cellule staminali tumorali, resistenti alla chemioterapia e alla radioterapia, che sono in grado di metastatizzare e di riprodurre, a partire da poche cellule, tutto il tumore. Nell’ambito di una neoplasia vi possono essere cloni cellulari diversi: di solito quando un tumore, magari dopo aver risposto alle terapie tradizionali di consolidata efficacia e riducendosi quindi nelle sue dimensioni, non guarisce, recidiva e metastatizza perché contiene cellule staminali tumorali: contro di esse finora non sono ancora state trovate terapie veramente efficaci. Il filosofo della scienza Ervin Laszlo nella prefazione al suo libro Il cancro e la ricerca del senso perduto (edito da Springer, 2008) afferma come esso sia uno dei testi più straordinari che egli abbia mai letto. Questa affermazione parte dal fatto che, per Laszlo, la scoperta eccezionale che lei ha operato sta nell’aver individuato in un difetto di comunicazione intercellulare la potenza di crescita del cancro. Ristabilire un sano flusso di informazioni tra le cellule e la conseguente riprogrammazione delle cellule cancerose all’interno di una normale fisiologia è la strada da percorrere per il ripristino della salute dell’organismo. Oggi sappiamo qualcosa di più preciso su questo percorso di guarigione?


informazione

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L’idea che alla base della malignità dei tumori vi potessero essere cellule staminali tumorali, e che queste potessero essere riprogrammate, è la via che seguo da circa 20 anni

Oggi, fortunatamente, tutta la ricerca più avanzata a livello mondiale condivide l’idea che la malignità dei tumori sia legata alla presenza di cellule staminali alterate. Questo è il primo passo importante che ci può portare verso nuovi e diversi approcci terapeutici, rispetto a quelli finora adottati. Inoltre, tutti i ricercatori oggi sanno che le cellule staminali normali possono essere riprogrammate e si fa strada il concetto che anche le cellule staminali tumorali possano essere in qualche modo riprogrammate e differenziate. L’idea che alla base della malignità dei tumori vi potessero essere cellule staminali tumorali, e che queste potessero essere riprogrammate, è la via che seguo da circa 20 anni: per questo la rivista scientifica Current Pharmaceutical Biotechnology mi ha chiesto di essere guest editor di un numero speciale avente proprio come titolo “Reprogramming of Normal and Cancer Stem Cells”. È questo un tema che, in altre parole, può

essere declinato seguendo i concetti usati da Laszlo. Da grande filosofo della scienza, Laszlo esprime il concetto di riprogrammazione come corretta informazione: se si fornisce alle cellule staminali tumorali una corretta informazione, esse possono essere indirizzate verso la normalità, ripristinando così la salute dell’organismo. Quali sono le difficoltà più grandi nel proporre una terapia di questo tipo? Sia da un punto di vista burocratico che da un punto di vista medico? Le difficoltà maggiori dal punto di vista terapeutico sono rappresentate dal fatto che le malattie tumorali sono malattie diverse, seppure condividono, alla base, meccanismi patogenetici comuni. Di fatto ogni tipo di tumore, se ci poniamo nell’ottica di una terapia di riprogrammazione, andrebbe trattato con interventi mirati, praticamente fatti a misura di paziente. Inoltre occorre tenere conto che in un approccio non

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Tumore e informazione

distruttivo, ma “rieducativo” della cellula tumorale, le istruzioni da dare alla cellula per “convincerla” a prendere la strada della normale fisiologia sono complesse, ovvero occorre somministrare un network di sostanze e non singole molecole: infatti le cellule staminali tumorali sono cellule che hanno perso in parte o totalmente il programma della differenziazione cellulare e per riportarle alla normalità occorre dare loro la parte del programma mancante. Da qui l’uso dei fattori di differenziazione delle staminali come nuovo approccio terapeutico. Per arrivare a un trattamento efficace, oltre ad una migliore comprensione delle alterazioni che sono presenti in ogni singolo tumore, occorre rivedere la normativa del farmaco, che i Ministeri

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gliobastoma multiforme, un tumore aggressivo del cervello, tumore della mammella, del fegato, del rene, del colon, melanoma e leucemia linfoblastica acuta). Per quanto riguarda l’approccio a livello clinico, ho provveduto a mettere a punto un primo prodotto naturale che utilizza i fattori di differenziazione delle cellule staminali per controllare la crescita tumorale. Si tratta di un prodotto dove i fattori di differenziazione sono contenuti a bassissimo dosaggio e che viene utilizzato per migliorare il performace status e la qualità della vita per i pazienti oncologici in fase avanzata. Detto prodotto ha dato buoni risultati nel trattamento del tumore primitivo del fegato, dove, in uno studio clinico controllato e randomizzato su 179

Se si fornisce alle cellule staminali tumorali una corretta informazione, esse possono essere indirizzate verso la normalità, ripristinando così la salute dell’organismo

della Sanità dei vari paesi adottano: occorre adeguare detta normativa alle nuove visioni che nella biologia si stanno facendo strada. Questa revisione è indispensabile non solo per iniziare un nuovo percorso terapeutico nei confronti dei tumori, ma anche per affrontare le nuove terapie rigenerative nel campo delle malattie degenerative e dei trapianti. Per quali tipi di tumore è possibile oggi fornire informazioni alle cellule cancerogene affinché passino da uno stato di moltiplicazione a un processo di differenziazione, reintegrandosi correttamente nelle dinamiche normali dell’organismo umano? Al momento attuale le ricerche sulla riprogrammazione delle cellule staminali tumorali vengono effettuate a livello sperimentale in laboratorio. Numerosi sono i centri di ricerca nel mondo che si stanno interessando all’argomento ed è possibile sperare che in un futuro, ancora però abbastanza lontano, si possano avere dei buoni risultati (nei nostri laboratori di ricerca le linee di tumori umani che hanno risposto in vitro, rallentando la loro crescita, sono i seguenti:

24 Scienza e Conoscenza - n. 37, luglio/agosto/settembre 2011

pazienti, il miglioramento del performance status ha interessato oltre l’80% dei malati e si sono evidenziate anche regressioni e stabilizzazioni della malattia. Tale terapia oggi dovrebbe essere utilizzata solo nell’epatocarcinoma in fase intermedia-avanzata, tenendo conto di quanto detto precedentemente, e cioè che ogni tipo di tumore richiede un trattamento specifico, che può andare bene per alcuni, ma non per altri. Abbiamo delle quantificazioni statistiche dei risultati che è possibile ottenere con questa rivoluzione nell’informazione cellulare tumorale? Nell’epatocarcinoma (tumore primitivo del fegato) in fase intermedio-avanzata abbiamo avuto il 20% di regressioni ed il 16% di stabilizzazione della malattia con un aumento significativo della sopravvivenza di tutti i pazienti che hanno risposto al trattamento: da una prognosi infausta di 8-10 mesi, si è passati ad una sopravvivenza di oltre 5 anni per il 65% dei pazienti. Entrando nel merito della terapia, che tipo di protocollo viene approntato? Si utilizzano rimedi naturali


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