Lastre e profili
Le materie plastiche Conviviamo con le materie plastiche: questi materiali sono presenti in ogni atto della nostra vita, sono un completamento ormai indispensabile allo sviluppo e alla sicurezza dell’uomo moderno. Eppure le materie plastiche non sono conosciute dal grande pubblico e spesso, molto spesso, anche da parte di chi le usa per il proprio lavoro. Non esistono manuali semplificati perché spiegare le materie plastiche è molto complesso: o si fa un testo rigoroso, comprensibile solo agli addetti ai lavori, oppure si rischia di essere superficiali e banali. Abbiamo voluto correre il rischio, con l’idea di dare un utile strumento di lavoro a coloro che operano nella lavorazione e trasformazione delle materie plastiche.
Le Resine Le resine si dividono in tre grandi comparti:
RESINE TERMOINDURENTI rappresentano il 16% del totale resine. (Fenoliche – Melamminiche – Ureiche – Epossidiche – ecc.) Sono quelle resine che possono essere lavorate e trasformate a caldo in una serie logica di operazioni successive fino a raggiungere lo stadio finale. A questo punto non è possibile un rinvenimento termico della resina. In altri termini non si ottiene più la termoplasticità con il calore, ecco perchè si chiamano termoindurenti e non sono riciclabili.
Le Resine termoplastiche Le resine termoplastiche si suddividono in tante famiglie o gruppi; i più importanti sono: • ETILENICHE 37% • Polietilene (PE) • Polietilene alta densita’ (PE/HI) • Etilviniliche (EVA) • PROPILENICHE 13% • Polipropilene (P.P.) • STIRENICHE 12,5% • Polistirene (PS) • Polistirene Antiurto (PSB) • Stirene acrilonitrile (SAN) • Acrilonitrile Butadiene • Stirolo (ABS) • VINILICHE 22% • Cloruro di Polivinile (PVC)
• Derivati Vinilici • ACRILICHE 4,5% • Polimetilmetacrilato (PMMA) (tipo Plexiglas, Perspex, Vedril, etc.) • POLIESTERI 2,5% • Polietilentereftalato (PET) • Polietilentereftalato/Glicole (PET/G) • POLIAMMIDICHE 2% • Poliammidi (PA) (tipo Nylon) • Altre resine 6,5% • Resine Acetaliche • Resine Acetiche • Tecnopolimeri modificati
Ogni famiglia di resina si suddivide a sua volta in una vasta gamma di sottogruppi, ognuno dei quali con caratteristiche e specificità differenti in relazione ai vari campi di impiego finale cui il prodotto è destinato. Si potrebbe affermare che nella vastissima gamma delle resine termoplastiche c’è un prodotto per ogni singolo segmento d’impiego. A volte il prodotto non ha le caratteristiche sufficienti. Ciò è dovuto alla tipologia degli impianti utilizzati per la trasformazione, oppure alla scelta impropria del tipo di materia prima resina o, infine e questo è il caso più frequente, all’errato approvvigionamento di laminato da parte dell’ultimo trasformatore (industria grafica nel caso specifico).
Lastre e profili
RESINE TERMOPLASTICHE Rappresentano il 67% del totale resine. (Polietilene – Polipropilene – Poliestere – Polivinilico – Policarbonato – ecc.) Sono quelle resine che hanno un punto di rammollimento e un punto di viscoelasticità. Il prodotto che ne deriva, quando, con l’aumentare della temperatura, supera la soglia di viscoelasticità, può essere trasformato e modellato con normali tecniche di stampaggio e di estrusione. In altri termini le resine termoplastiche possono essere lavorate e rilavorate infinite volte; basta salire e scendere con la temperatura. Queste resine, quindi sono facilmente riciclabili.
RESINE ELASTOMETRICHE (elastomeri) rappresentano il 17% del totale resine. E’ il grande comparto delle gomme naturali e sintetiche. Si possono trasformare con varie tecniche: stampaggio ad iniezione e a compressione, per estrusione e calandratura. Possono essere addizionate con gas per ottenere la struttura cellulare (gommapiuma). Le resine elastometriche sono in larga misura termoplastiche, quindi riciclabili.
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