Portfolio di laurea

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PORTFOLIO DI LAUREA UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ ARCHITETTURA A.A. 2013/2014 LAUREA TRIENNALE 28 LUGLIO 2014 IRENE BAODUZZI MATRICOLA 273592

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IUAV Istituto Universitario di architettura di Venezia FacoltĂ di Architettura

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Portfolio di laurea corso di Laurea in Scienze dell’ Architettura (ClaSa) D.M. L-17 Autore Irene Baoduzzi 273592 Contatti i.baoduzzi@stud.iuav.it Luglio 2014


Curriculum Istruzione e formazione dal 2003 al 2008 Liceo Artistico Statale di Venezia Maturità artistica sperimentale dal 2009 al 2011 Collaboratore restauratore dei beni culturali dal 2011 al 2014 IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia Scienze dell’ Architettura

Capacità e competenze personali italiano inglese

Competenze organizzative ottima capacità organizzativa, buona attitudine al lavoro di squadra

Capacità e competenze artistiche disegno a mano libera disegno tecnico modellazione 3D grafica

Informazioni personali nome cognome nazionalità data di nascita luogo di nascita telefono e-mail

Irene Baoduzzi Italiana 31/08/1989 Venezia +39 3403090306 i.baoduzzi@stud.iuav.it

Capacità e competenze tecniche MS Windows Autodesk Autocad 2D SketchUp Rhinoceros Adobe Photoshop Adobe Illustrator Adobe InDesign

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E’ stato molto suggestivo e stimolante realizzare questo portfolio, con racchiusi all’interno tutti gli esami più significativi dei tre anni di percorso formativo passati allo IUAV. Non posso dire che non sia stato complicato realizzare questo portfolio, non solo dal punto di vista grafico ma anche e sopratutto del contenuto. Pensando ad un tema che potesse legare insieme quelle che secondo me sono state le esperienze più significative fatte in questi tre anni accademici, mi sono trovata in difficoltà per diverse ragioni. Essendo l’architettura una materia di studio molto complessa, ho trovato più consono, invece che cercare di racchiuderne in un solo tema le diverse sfaccettature e rischiare così di trascurarne qualche aspetto importante, realizzare una sorta di percorso legato da quello che potrebbe essere considerato come “un filo d’Arianna” che collega insieme tutte le materie che rappresentano il labirinto di aspetti differenti che compongono questa complessa forma d’arte.


La divisione in strumenti, conoscenze e progettazione, dei vari esami inseriti all’interno del portfolio è stata dettata da una sorta di ricerca di ordine, di classificazione anche se complessa da realizzare e trattare, scelta per suddividere ordinatamente i vari settori del labirinto di corsi con cui mi sono confrontata in questi tre anni. Pensavo fosse banale suddividere gli esami più importanti per anno accademico, perché quello che ho appreso durante i tre anni mi è servito come base per accrescere le mie conoscenze e i miei strumenti iniziali con cui ho poi affrontato tutte le fasi di progettazione. Il filo rosso rappresenta quindi il mio percorso di studi e la sintesi più consona, secondo il mio punto di vista, insieme alla suddivisione scelta, dei corsi che risultano più importanti e che hanno caratterizzato il mio percorso formativo portandomi a essere quello che sono ora. Ovviamente il filo e quindi di conseguenza il mio percorso formativo risultano essere un bagaglio di esperienze che continuerà a crescere per il resto della vita; lo IUAV è stato quindi un ottimo inizio di formazione universitaria e non solo.

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Indice .8

Strumenti . Laboratorio integrato I - Elementi geometrici della rappresentazione

.10

. Rappresentazione e rilievo dell’ architettura

.12

. Disegno Digitale

.16

. Restauro

.18

.26

Conoscenze . Teoria della progettazione architettonica

.28

. Storia dell’ architettura I

.30

. Viaggio di studio

.34

Progettazione . Laboratorio integrato I

Esami sostenuti

.38 .40

. Laboratorio integrato II

.46

. Workshop II

.56

. Laboratorio integrato III

.62

. Workshop invernali

.74

. Progettazione urbanistica

.78

. Workshop III

.86

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.90


Strumenti

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• Balancing Tools, Claes Oldenburg, Vitra Campus


• Laboratorio integrato I Elementi geometrici della rappresentazione • Rappresentazione e rilievo dell’ architettura • Disegno digitale • Restauro

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Elementi geometrici della rappresentazione prof. De Rosa

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tipologia A

Il corso di Elementi geometrici della rappresentazione, è inserito all’interno del corso, Laboratorio integrato I. Ho voluto distinguerlo dagli altri perché considerato molto importante soprattutto per gli strumenti che mi ha fornito per comprendere e infine applicare la rappresentazione di oggetti architettonici nello spazio, attraverso l’ausilio di metodi di rappresentazione e delle diverse tecniche grafiche. Il corso era suddiviso in due parti fondamentali, la prima finalizzata all’interpretazione e alla rappresentazione dell’architettura attraverso leggi della Geometria descrittiva. La seconda parte del corso si prefiggeva l’applicazione dei metodi della Geometria Descrittiva alla rappresentazione dell’architettura, in particolare attraverso l’ausilio delle tecnologie digitali. Grazie ad una comprensione teorica, sviluppata durante tutto il corso, attraverso lezioni e esercitazioni, è stato possibile trasferire le conoscenza acquisite, nelle piattaforme digitali quali Autocad e Rhinoceros. Il capitello visibile nelle pagine successive, è stato realizzato con il metodo di Monge direttamente su supporto digitale. Le proiezioni ortogonali sono state realizzate con Autacad mentre la parte di modellazione con la piattaforma di Rhinoceros. • Cono circolare retto sezionato da un piano secondo una parabola con relative ombre proprie e portate in un’ assonometria cavaliera.


In questa pagina: Varie viste del capitello

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Rappresentazione e rilievo dell’ architettura prof.ssa Balletti

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tipologia A

Il corso di Rappresentazione e Rilievo dell’architettura ha messo a punto tutta una serie di strumenti per riuscire a progettare, svolgere e valutare un rilievo numerico e poi restituirlo in forma digitale. Il corso si è sviluppato contemporaneamente in via teorica, attraverso lezioni in aula con conseguenti esercitazioni, e in via pratica con uscite sul campo, dove è stata dimostrata l’efficacia di varie strumentazioni quali, il laser scanner, i teodoliti e altre apparecchiature specialistiche. Lo scopo del corso, è stato non tanto, la valutazione delle conoscenze specifiche delle varie attrezzature ma quanto la nostra capacità di riconoscere, in base alla tipologia di problematica, gli strumenti adatti per ogni tipo di rilievo, che sarà possibile poi affrontare in ambito lavorativo. Come elaborato finale, ci è stato chiesto di rilevare e riportare in forma digitale, una delle facciate della chiesa dell’Anzelo Raffaele.

• Schizzo del portale


A. Particolare del portale B. Foto del portale

A.

C. Schizzo a mano D. Facciata nord chiesa

B.

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C.

D.


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• Prospetto facciata

• Sezione orizzontale

• Sezione verticale


• Dettaglio del capitello rilevato con laser scanner

• Dettaglio del capitello estrapolato dal portale elaborato con Agisoft

• Prospetto portale

• Sezione verticale • Rilievo diretto del basamento della colonna del portale

• Sezione orizzontale

• Dettaglio del capitello elaborato con Agisoft

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Disegno Digitale prof. Galluzzo

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• Vista assonometrica di casa Toninello

tipologia D

Il corso di disegno digitale, è stato molto utile per l’assunzione di strumenti adatti non solo alla restituzione in forma digitale di progetti e disegni, ma anche perché apriva le porte a nuove conoscenze del mondo tecnologico, non sempre inerenti al disegno . Il diffuso utilizzo in ambito professionale di programmi per il “disegno assistito” ha generato l’esigenza di alfabetizzare fin da subito gli studenti ai moderni strumenti della rappresentazione. Per questo ho deciso come esame di tipologia d il corso di Disegno Digitale, perché è importante saper trasportare il disegno “a mano” in modo corretto attraverso i sempre più specifici strumenti di disegno digitalizzati. Va sottolineato inoltre che tali strumenti hanno determinato negli ultimi decenni nuovi spunti alla progettazione architettonica abituandoci alla costruzione di manufatti caratterizzati da superfici dall’estrema complessità geometrica. Come elaborato finale per l’esame, ci è stato chiesto di realizzare il modello 3d di un’ architettura a scelta del professore, dopo aver studiato e ridisegnato con Autocad le piante e i prospetti. A me è stata assegnata “Casa Toninello” progettata e costruita da Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni tra il 1933 e il 1935. Questa abitazione è la più piccola delle cinque case milanesi realizzata dalla coppia. Edificata su un piccolo lotto, delimitato a confine da altri edifici con un fronte strada di soli dodici metri, presenta un’ impianto planimetrico elaborato con schema a C in risposta alla contenuta dimensione dell’area. Lo schema basato sulla giustapposizione di due distinti blocchi residenziali, si erge su cinque piani dalla parte della strada principale mentre il blocco secondario è caratterizzato da quattro piani.


A. Vista frontale B. Vista prospettica C. Vista della corte interna

B.

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A.

C.


Restauro prof.ssa Squassina

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tipologia A

Il corso di Restauro, ha avuto come obbiettivo principale quello di fornire le conoscenze teoriche e gli strumenti necessari per l’elaborazione di un progetto di restauro di un edificio di antica costruzione. Il corso di carattere teorico, si è sviluppato con una serie di lezioni svolte al conseguimento delle conoscenze adatte per riuscire a comprendere appieno i segni del tempo e come questi vanno ad influire o ad avvalorare l’ architettura analizzata. Lo studio dei segni del tempo e la complessità della materia stratificata, amplifica le possibilità di apprezzamento dell’ opera, portando alla realizzazione di un progetto incline a obbiettivi conservativi, per giungere al rispetto della materia costruttiva dell’ opera massimizzandone la permanenza. L’esercitazione finale per l’esame, consisteva nello sviluppo di un percorso analitico – progettuale relativo ad un architettura antica. Attraverso l’applicazione di tecniche e di strumenti operativi, quali la stratigrafia, è stato chiesto di affrontare obbiettivi e tematiche per arrivare poi grazie a queste alla realizzazione di un progetto di restauro. Io insieme al mio gruppo di lavoro, abbiamo scelto di analizzare Palazzo Bosso. • Ubicazione Palazzo Bosso, Rio San Tomà Venezia


A. Elementi veneto-bizantini B. Frammento di fregio

Palazzo Bosso o Bosco, è una delle più antiche preesistenze di architettura civile Veneziana. Il palazzo è infatti di origine veneto - bizantina, forse del primo XI secolo e ricostruito in parte nel XII - XIII secolo. Le monofore e la bifora al, primo piano, sono rari testimoni del sottile trapasso dell’ arco a cuspide orientale, o islamica, all’ arco a cuspide occidentale. Noto dal 1096, lo stretto e tortuoso rio di S. Tomà mette in comunicazione il Canal Grande con il rio de i Frari. Parte a parte del ponte omonimo si collocano il romanico palazzo Bosso e il gotico palazzo Centani, sede dell’istituto di studi teatrali intitolato a Carlo Goldoni, entrambi con porta sull’acqua. La ghiera del portale è caratterizzata da decorazione mutila a girale abitato sull’estradosso con sequenza fogliaanimale-foglia-uccello, chiusa da due tori in marmo rosso veronese e completata una cornice a palmette e dentello semplice: è residuo e testimonianza della precendente casa romanica, poi trasmormata.

C. Patere databili tra il XI e il XII secolo D. Porta d’ acqua

B.

A.

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C.

D.


A. Portale gotico B. Elementi gotici in facciata C. Monofore e bifora

B.

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A.

C.

Gli elementi gotici che caratterizzano la facciata di Palazzo Bosso sono costituiti dal portale di terra , dalle due monofore e dalla bifora. Le ultime due sono l’esempio del passaggio tra l’arco a cuspide di origine orientale, da poco diffuso a Venezia, e quello occidentale, ormai presente in tutta Italia. La differenza tra i due è che il secondo è realizzato a mezzo di curve e controcurve tracciate puntando il compasso su quattro centri; mentre il primo non è che una formazione dell’arco a tutto sesto, e finisce in una cuspide inflessa. Il portale di terra è situato ai piedi del ponte che attraversa il rio di S.Tomà si distingue in un foro di ingresso con piedritti dal profilo mistilineo e doppio dentello per cornice , sopraporta composito, sul quale spicca un intreccio ad archetti dal sapore gotico con campo tessuto in mattonelle di forma elaborata e inisuale in città. Stimato del XV sec. La lunetta del portale è caratterizzata da un quadripolo conservato abbastanza bene, ad archetti inflissi e profilati tra foglie grasse limitate da una cornicetta. All’interno di questo troviamo il monogramma del Cristo. La complessa decorazione del sopraluce potrebbe aver ricevuto restauri e modifiche in tempi abbastanza recenti.


IV. Sostituzione di parte della muratura con M4, probabilmente a causa dei fenomeni di degrado. III. un F2 te

Successivo innalzamento di piano, la creazione dei fori avviene contemporaneamenalla tessitura del muro, M3

II. Introduzione fori F1 legati strati graficamente alla muratura di riuso M2. Nello stesso intervento vengono applicati gli elementi decorativi E2 I. Muratura M1 stimata in contemporaneità e coerenza con il frammento di conrice veneto-bizantino E1 posto in angolata probabilmente in posizione originale.

III.Sostituzione della muratura, stimata coeva all’ introduzione del foro F2.

• Analisi dei bordi

II.Posizione della lunetta del portale E1 attribuita al XV secolo.

I.Rapporto stratigrafico fra la muratura M1, la cui unità misura 27x12,5x6, e l’ apertura della porta di terra F1, con cornice in marmo rosso di Verona.

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In questa pagina: analisi murature campioni di murature principali M2 Descrizione: dimensioni circa 16,5x?x4, alcuni mattoni appaiono più lunghi, colorazione chiara, diversi elementi sembrano spezzati, nel complesso forzatamente assimilabili ad altinelle;

M3 Descrizione: dimensioni circa 27x12,5x6, talvolta di lunghezza maggiore,colore apparentemente bruno omogeneo ma forse mistificato dal degrado che vi insiste;

M3.1 Descrizione: dimensioni circa 23x?x5, colore apparentemente variabile, sono presenti numerosi frammenti, ipotesi di mattoni ricollocati in seguito ad una demolizione;

22 • Analisi delle murature

Studiando attentamente l’ edificio, attraverso l’ analisi dei bordi e dei limiti creati dalle fasi stratigrafiche, siamo giunti alla realizzazione di uno schema dell’ analisi delle murature. Osservando i giunti e le tipologie diverse di mattoni, abbiamo ipotizzato uno schema cronologico delle murature, partendo da quella che secondo noi poteva risultare la più antica per forma e posizione nell’ edificio a quella più recente.

M7 Descrizione: dimensioni, colorazione e aspetto estremamente differenti, certamente mattoni di riuso, dimensioni variano tra 19x?x3,5 e 23x?x4,5;


Fase I Alcuni edifici in questo periodo non hanno botteghe al piano terreno, forse perchè le botteghe furono usate nelle località in cui urbanisticamente erano convenienti per un certo genere di persone. Fase II Impossibile stabilire in che periodo sia comparsa per la prima volta la canna fumaria, tuttavia è possibile simulare le fattezze in base a vari libri di testo consultati dove veniva descritto in epoche diverse il palazzo. Fase III Ipotesi dell’ inserimento della bifora e delle due monofore nella parte sinistra della facciata e ricollocazione di sette patere, si ipotizza siano stati usati mattoni di riuso nella sezione interessata da tali modifiche, pur essendo l’ intervento coevo al restauro della parte destra della facciata. Probabilemente le dimensioni gotici, in quest’ ultima usati, non erano compatibili con il contesto murario della parte sinistra del corpo di fabbrica. Il restauro quattrocentesco interviene anche nell’apertura di una porta di terra. Fase IV Ipotesi di inserimento di lunetta sopra la porta di terra. Fase V In epoca probabilmente ottocentesca si provvede all’ eliminazione della canna fumaria frontale con conseguente chiusura del foro e successiva sopraelevazione della parte sinistra del corpo di fabbrica di un piano abitabile. Questa ipotesi è suggerita dall’ omogeneità del tessuto murario dell’ ultimo piano, improbabile nel caso in cui la canna fumaria vi si fosse addossata. Nella stessa epoca si ipotizza l’ apertura di quattro ulteriori finestre di conformazione rettangolare, due nella parte inferiore della sezione suddetta e due nella parte destra.

.Fase I

.Fase II

.Fase III

.Fase IV

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.Fase V

.Fase finale


• Subsidenza

Situazione tipo riva interna META’ DUECENTO

• Analisi del degrado

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• Analisi del dissesto

Situazione tipo riva interna META’ QUATTROCENTO


La facciata di palazzo Bosso che si rivolge al campiello di san Tomà è stata oggetto di diversi interventi in differenti epoche, che hanno interessato, fra gli interventi, quelli che, ad oggi, ci è possibile leggere: la sostituzione di porzioni di muratura, la modifica della soglia d’ imposta del portale d’ acqua, l’ apertura e chiusura di finestre, l’ apertura della porta di terra, la destituzione di una canna fumaria, la sopraelevazione di un piano rispetto alla fabbrica originaria. Ai nostri occhi non è possibile stabilire una predominante importanza di alcune porzioni piuttosto che di altre e pertanto riteniamo indispensabile lasciare questi dati sempre leggibili e suscettibili di nuove, future, più perfezionate tecniche di analisi. La proposta di intervento è mirata a contenere l’ effetto degli agenti destinati a provocare un degrado irreversibile ed ad operare una manutenzione periodica che offra a palazzo Bosso un aspetto autentico per molti anni a venire. E’ stato organizzato un piano di pulitura dei segni del degrado per rimuovere la linea nero verde alla base della facciata del palazzo, causata dalle alghe e dall’ inquinamento per evitare una progressiva decoesione del materiale che interessa; è nostra intenzione non sostituire alcun mattone in quanro ognuno è testimone del’ intenzione di restauto che in passato l’ ha introdotto, bensì è prevista la pulitura dell’ efflorescenza salina e la protezione dei parametri murari in mattone e pietra, previa pulitura, con un fissativo per contenere la disgregazione, alcuni giunti di malta, ormai polverizzati, saranno risarciti per non incorrere in problemi di tipo strutturale.

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• Intervento di restauro


Conoscenze

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• Schizzo di capitello composito


• Teoria della progettazione architettonica • Storia dell’ architettura • Viaggio studio - Svizzera

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Teoria della progettazione architettonica prof. Carnevale

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tipologia C

Il corso di teoria della progettazione ha fornito gli strumenti di conoscenza utili ad orientarsi nel complesso panorama della produzione architettonica contemporanea attraverso la riflessione critico-teorica sulle poetiche del progetto che ha costituito il nucleo centrale del corso. Il corso si è proposto di tracciare un Atlante delle diverse posizioni compresenti nel panorama contemporaneo del Progetto Architettonico ricostruendo i percorsi che si sono sviluppati nel tempo a partire dalle traiettorie di alcune figure individuando passaggi chiave che abbiano rappresentato snodi determinanti. Come elaborato finale, ci è stato chiesto di indagare sulle posizioni teoriche e le relazioni culturali che, a partire da figure chiave della contemporaneità, abbiano costituito i fondamenti della attuale condizione disciplinare. Da un lato ci è stato chiesto di ricostruire le relazioni e i contesti entro i quali si sono mossi gli autori oggetto della ricerca, nel mio caso l’ architetto norvegese Sverre Fehn, e redarre un piccolo libricino formato a5. Dall’altro siamo stati sollecitati a guardare con particolare attenzione la produzione grafica dell’ autore per realizzare poi un Apocrifo dello stesso. • Copertina libretto e firma di Sverre Fhen


A - B - C. Schizzi originali Padiglione paesi nordici, Biennale VE D. Apocrifo in matita su foglio

A.

B.

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D.

C.


Storia dell’ architettura prof. Guerra

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tipologia A

Il corso di storia dell’ architettura è stato inteso quale iniziale e fondamentale passo verso l’ acquisizione di una solida cultura architettonica e figurativa, indispensabile per leggere e interpretare opere e progetti compresi fra l’ antichità greco - romana e l’ età moderna. Il programma delle lezioni prevedeva appunto lo studio approfondito di alcune architettura comprese tra queste due epoche seguendo lo sviluppo di un lungo percorso storico, segnato da principi formali e costruttivi emersi sin dall’epoca antica e riproposti nel corso dei secoli con continue variazioni. Attraverso le lezioni abbiamo scoperto l’affinità tra opere a distanza di tempo e di spazio e la permanenza di soluzioni progettuali e di idee compositive, al di là delle differenza dei linguaggi artistici e delle discontinuità della storia. Da queste analisi è emerso il perenne movimento di vita, morte e rinascita delle forme, che è la sostanza di qualsiasi progetto di architettura anche contemporaneo. Come elaborato finale, ci è stato chiesto di redigere a mano i nostri appunti corredandoli con sintetici schizzi o disegni schematici delle architettura studiate. • Copertina libro appunti


A. Tempio dell’ Heraion di Argo B. Veduta assonometrica S.Giovanni laterano C. Sezione chiesa S.Sofia

A.

B.

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C.


A. Colonna chiesa S. Sofia a Salonicco B. Pianta chiesa di Chartres

C. Colonna tortile S.Pietro in Vaticano D. Facciata palazzo Caprini

A.

B.

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C.

.D


In questa pagina: Alcuni schizzi ripresi dalle incisioni di Piranesi

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Viaggio studio - Svizzera prof.ssa Bonaiti

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tipologiaD Il viaggio studio in Svizzera, prevedeva nell’ arco di tre giorni la visita a numerose ed importanti opere architettoniche, dislocate in quattro città molto significative come Bregenz, Basilea, Weil Am Rehin e Ronchamp. Nella prima giornata di viaggio siamo arrivati a Bregenz, dove abbiamo visitato il Kunsthaus di Peter Zumthor, all’interno del quale era esposta una mostra d’ arte contemporanea di Guyton/Walker, a fianco al museo troviamo l’ edificio postale dove era presente la mostra di modelli architettonici di Peter Zumthor. Il secondo giorno abbiamo visitato l’ intero complesso del VITRA dove sono presenti molte architetture di artisti famosi come il Vitra Design Museum di Frank O. Gehry, all’ interno del quale era presente la mostra: Luois Kahn. The Power of Architecture, la Vitra Haus di Herzog & de Meuron, il padiglione delle conferenze di Tadao Ando, la stazione dei pompieri di Zaha Hadid e il Vidra Dome di Buckminster Fuller. Successivamente ci siamo recati a Riehn dove abbiamo visitato la Fondazione Beyeler realizzata da Renzo Piano all’ interno del quale c’ era la mostra di Ferdinand Hodler. L’ ultimo giorno abbiamo visitato la Cappella Notre Dame du Hau di Le Corbusier a Ronchamp, con visita parziale al nuovo ingresso e Monastero Clarisse realizzato da Renzo Piano.

•Cartina con segnato il percorso di viaggio


In questa pagina: Foto interni e esterni Kunsthaus di Peter Zumthor Bregenz

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A. VitraHaus di Herzog & de Meuron B. Vitra design Museum di Frank Gehry

C. Padiglione per conferenze di Tadao Ando D. Caserma dei Pompieri Zaha Hadid

A.

B.

C.

D.

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In questa pagina: Foto interni e esterni:Notre-Dame du Haut, Le Corbusier, Ronchamp

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Progettazione

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• Schizzo di progetto


• Laboratorio integrato I • Laboratorio integrato II • Workshop 2013 • Laboratorio integrato III • Workshop invernali • Progettazione urbanistica • Workshop 2014

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Laboratorio integrato I proff. Giani - Guardini - De Rosa

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tipologia A Il corso di laboratorio integrato I si è proposto di concentrarsi sullo studio della residenza e della casa monofamiliare, rendendo indispensabile l’ uso di riferimenti che va a proporsi come operazione preliminare ad ogni operazione progettuale. Per questo corso è stato scelto di studiare Le Corbusier come riferimento principale ma non assoluto per la realizzazione del progetto. Dopo aver studiato e compreso il progetto scelto di Le Corbusier, attraverso diagrammi e schemi di analisi, ci è stato chiesto di progettare un ampliamento della casa monofamiliare studiata. L’ edificio di Le Corbusier rappresenta in questo progetto la preesistenza con cui dialogare che detta i vincoli che hanno regolato il campo delle opzioni possibili indirizzando la nostra scelta. L’ ampliamento che ci è stato chiesto di realizzare, consiste in un alloggio, una piccola casa per una o due persone massimo, che rappresentano il/la badante dei padroni di casa realizzata da Le Corbusier. La piccola casa ha delle caratteristiche costanti, non doveva essere più grande di 60 mq, con muri portanti in cls armato o mattoni senza bucature mentre le altre chiusure verticali dovevano essere realizzate con una struttura a telaio. In questo spazio di tipo domestico ci è stato chiesto di progettare il tempo libero e il riposo del committente. Anche in questo caso ci è stato chiesto di redarre una scheda sulle caratteristiche dei nuovi abitanti. • Assonometria Maison Citrohan


• Pianta piano terra

• Pianta piano primo

• Pianta piano secondo

41 Piante Maison Citrohan analizzate e poi ridisegnate da me a mano con graffite su foglio. Questo per comprendere al meglio gli elementi regolatori e ripetitivi che Le Corbusier utilizzava nei suoi disegni per rappresentare i vari oggetti della vita quotidiana. Dalla forma del lavandino a quella della chaise longue.

• Sezione longitudinale


• Tracciato regolatore

• Analisi delle strutture portanti e portate

• Analisi dei percorsi

• Analisi degli spostamenti

• Analisi delle ombre proprie e portati

• Analisi degli spazi serviti e serventi

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• Pianta piano primo

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• Pianta piano terra

Al piano terra troviamo la zona giorno con salotto e cucina che sono su una doppia altezza cosi da far entrare la luce. Sempre su questo piano troviamo il bagno per gli ospiti e la stanza per gli hobby, in questo caso, la committente era una patita dei puzzle per questo è presente un ampio tavolo sistemato vicino alla finestra. La camera può essere trasformata in stanza per gli ospiti grazie ad un letto singolo e ad un armadio. Al piano superiore, a cui si accede attraverso una scala a chiocciola, troviamo la stanza matrimoniale con bagno e la passerella che porta direttamente alla Maison Citrohan. Salendo con la scala a chiocciola si accede al tetto abitabile. • Vista del tetto


• Prospetto nord

• Sezione longitudinale progetto

• Prospetto sud

• Spaccato assonometrico del particolare del telaio in legno

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Laboratorio integrato II proff. Rocchetto - Cecchi

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tipologia A Il corso di laboratorio integrato II ha sviluppato le tecniche della progettazione architettonica in ambito urbano predeterminato. Il corso ha introdotto la nozione di modificazione dell’ esistente attraverso il progetto nel suo contesto urbano o paesaggistico che risulta come elemento fondante per il senso di continuità della costruzione della città. Le lezioni si sono svolte attraverso il confronto con teorie ed esempi relativi ai temi dell’ abitare e delle diverse dimensioni di abitazioni indagandone le ragioni storiche e le forme di pertinenza, adeguatezza e alterità. Come costante comune per tutti gli studenti, ci è stato chiesto di progettare all’ interno di una preesistenza situata affianco alla Chiesa della Misericordia a Cannaregio, Venezia, una serie di appartamenti con misure e contenuti ben precisi. Ci è stato chiesto di progettare attraverso costanti spaziali, due alloggi rispettivamente da 45, 65, 85,110 mq e un appartamento di lusso da 260 mq. In base alle differenti metrature dovevamo inserire all’ interno degli appartamenti i comfort adatti, tenendo conto del contesto veneziano e di tutti i pro e i contro che il progetto avrebbe dovuto affrontare. • Vista dall’ alto del progetto


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• Attacco a terra

• Pianta piano primo/secondo


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• Pianta piano terzo

• Pianta piano quarto


• Prospetto ovest

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• Prospetto est


• Prospetto sud

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• Prospetto nord


• Sezione trasversale

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• Sezione longitudinale


• Prospetto ovest

• Prospetto nord

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• Prospetto est

• Pianta appartamento di lusso • Viste interne dell’ appartamento

• Prospetto sud


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Workshop 2013 Javier Corvalan

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tipologia A Limite o bordo? Limite inteso come cesura, che segna un confine netto e tiene separate due parti. Bordo inteso come fascia che mette in relazione due parti differenti. Analizzando l’ area di Marghera abbiamo riscontrato che il suo perimetro è caratterizzato da entrambe le situazioni. Il confine nord, segnato dalla linea ferroviaria è l’ unico limite netto in cui è difficile immaginare una permeabilità. Gli altri confinini invece, sono stati intesi come bordi. In ogni bordo è stata individuata una specificità e ci siamo domandati se tale specificità potessero diventare delle possibilità. Anche il limite nord è quindi diventato un bordo, caratterizzato dalla sua dimensione urbana. LIMITLess è la nostra proposta per far progressivamente comparire delle situazioni nuove che penetrino nell’ area e la trasformino. La fabbrica di ossigeno, obiettivo del workshop, si realizza portando dentro a Marghera le specificità dei suoi bordi: città, agricoltura, barena e laguna.

• Fotopiano di Porto Marghera con i segni della contaminazione


L’ individuazione nell’ area di binari ferroviari dismessi, ha permesso di ipotizzare l’ inserimento di nuove strutture modulari che potessero rispondere alle esigenze di tutta l’ area. Per definire tale modulo si è partiti considerandoni i materiali: calcestruzzo e legno. Nella definizione della forma dono state sfruttate le caratteristiche prestazionali dei due materiali, cercando inoltre di avere il minor spreco di materiale possibile. La struttura portante in calcestruzzo è composta da un setto alto 2,26 mestri e lungo 4,52 metri sul quale si appoggiano due sbalzi di 1,68 metri in modo simmetrico. Il legno delle casseforme viene riutilizzato per realizzare il volume che completa il modulo, permettendo lo sviluppo di diverse funzioni. La forma del modulo permette di utilizzarlo sia come elemento puntale sia in serie, creando spazi architettonici che permettono di ridisegnare il paesaggio e creare una rete di funzioni: pensiline, mercati coperti, atelier, negozi, laboratori, giochi per bambini, ricoveri per biciclette. Quando in volume ligneo raggiunge uno dei due sbalzi si crea uno spazio chiuso che può fungere da camera oscura.

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• Prospetto

• Sezione

• Pianta

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• Modello in gesso e cartonlegno


Laboratorio integrato III proff.sse Vanore - Barucco

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tipologia A Il modulo integrato nel laboratorio d’ anno ha cercato di approfondire le tecniche della progettazione architettonica come modalità specifica di trasformazione della città o di una sua parte, considerando le relazioni con gli spazi e gli edifici esistenti. Il progetto d’ anno si è sviluppato in rapporto alle problematiche di riqualificazione e trasformazione di una parte di città, in questo caso Napoli, configurata da un particolare processo di stratificazione, con l’ obbiettivo di reinterpretare il luogo attraverso nuove architetture e spazi pubblici, nel recupero delle relazioni strutturali tra i caratteri del paesaggio, le forme insediative e i vari usi del suolo. L’ attenzione del corso si è quindi focalizzata sulla dimensione urbana e sociale dell’ architettura, sul ruolo della casa nella costruzione dello spazio urbano e sul modo in cui il progetto ha reinterpretato l’ identità del luogo sviluppando una specifica capacità inclusiva. Il progetto scelto, la zona ferroviaria, si rapporta ad una zona della città di Napoli molto problematica.

• Individuazione dell’ area di progetto.


Posta a sud della stazione, rappresenta una zona di proprietà delle ferrovie stesse. Sorta in principio come scalo merci è in attesa di trasformazione urbana e ora copre il compito di parcheggio pubblico/privato e terminal autobus. Contornata da strade a scorrimento veloce e circondata da traffico e smog l’ area da noi analizzata è caratterizzata da un particolare processo di stratificazione composto da binari a diversi livelli, recinti, muri dove si sviluppano alcune aree interstiziali. La centralità di questa zona non gioca certo a suo favore, a causa infatti della vicinanza con diverse infrastrutture importanti come la ferrovia stessa, l’ uscita dell’ autostrada A3, Napoli – Reggio Calabria e la Piazza Garibaldi che proprio ora sta variando la sua configurazione, rendono l’ accesso all’ area e il riconoscimento delle sue potenzialità molto difficile. Il nostro progetto cerca di imprimersi come una scena fissa delle vicende dell’ uomo. Le abitazioni, i negozi, le strade, il verde da noi creati cercano con il tempo di diventare i segni di una vita quotidiana.

• Masterplan

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• Sezione interrato

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• Pianta piano interrato


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• Attacco a terra


• Sezione trasversale

• Sezione longitudinale

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• Pianta piano primo


• Prospetto sud

• Prospetto nord

67 • Pianta piano terra e tipo


• Prospetto sud

• Prospetto ovest

68 • Pianta piano terra e primo


• Prospetto nord

• Prospetto est

69 • Pianta piano uffici e appartamenti


degbfh

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Workshop invernali Hervé Dubois

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tipologia D I workshop invernali sono una nuova formula didattica, finalizzati all’ apprendimento del progetto di architettura attraverso un dialogo intenso e sviluppato lungo una settimana tra il docente e gli studenti. I workshop sono finalizzati alla relazione e dialogo tra gli studenti e il docente ospite, che rappresentera una presenza costante e attiva, articolando la settimana con lezioni, seminari e brevi esercizi progettuali per riuscire a comprendere al meglio il tema del progetto. Nel nostro caso l’ ospite Hervé Dubois, ha scelto alcune aree significative veneziane, che si prestavano di più alla realizzazione di progetti di abitazioni. Io e il mio gruppo abbiamo scelto come area il luogo denominato Malcanton, per la sua caratteristica morfologica a ridosso del canale. Attraverso lo studio delle preesistenze e delle forme tipiche veneziane abbiamo progettato una serie di alloggi sviluppati su due piani con affaccio sul canale e sulla strada principale.

• Area di intervento Malcanton, Dorsoduro, Venezia


75 • Pianta piano terra

• Pianta piano primo

• Sezione trasversale

• Sezione longitudinale


76 • Pianta piano primo

• Plastici di studio

• Pianta pianosecondo


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Progettazione urbanistica prof. Munarin

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tipologia A Il corso di progettazione urbanistica, ha cercato di approfondire gli strumenti critici e operativi indispensabili per affrontare la complessa costruzione del progetto Lorem ipsum dolor siturbanistico. amet, consectetur adipisci elit, sedAttraverso questa tipo proeiusmod temporesperienza incidunt utdi labore et gettuale, siamo stati sollecitati a porre in relazione dolore aliqua. Ut enim eaddeclinazioni minim veniam, tra loro magna le molteplici dimensioni dello quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi spazio urbano acquisendo la capacità di prefigurarne le trasformazioni, utilizzando la pluralità di ut aliquid ex ea commodi consequat. Quis aute operazioni progettuali e di tecniche di rappresentaiure reprehenderit in voluptate velit esse cillum zione. dolore fugiat pariatur. Excepteur sint Ileucorso ha nulla portato noi studenti a riflettere obcaecat cupiditat proident,realizzate sunt in culpa sul ruolo svolto dallenon attrezzature attraverso le politiche del welfare state, id nelest caso speciqui officia deserunt mollit anim laborum fico, la ferrovia che collega Venezia a Calalzo che Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisci in passato arrivava fino a Cortina. elit, sedIoeiusmod temporciincidunt ut labore sul et e il mio gruppo siamo concentrati comunemagna di Ponte nelle Ut Alpi. Analizzando dolore aliqua. enim ad minimil territorio veniam, ci siamo accorti che c’ era gia da parte delle asquis nostrud exercitation ullamco laboris nisi sociazione la volonta di creare un Ecomuseo che ut aliquid ex commodi consequat. Quis aute collegasse tuttieai paesi all’ interno del comune. iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum Manacava però il collegamento fisico, tra questo paesi, il nostro progetto prevedeva quindi la dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint rinaturalizzazione strade, da cementate obcaecat cupiditatdi alcune non proident, sunt in culpaa bianche. qui officia deserunt mollit anim laborum Inoltre ci siamo accorti cheidin est questi paesi mancavano dei veri e propri centri, abbiamo quindi riprogettato attraverso l’ utilizzo di materiali locali i centri cittadini per renderli più visibili alle persone in visita. • Schema generale comune Ponte nelle Alpi


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• T0 stato iniziale

• TI naturalizzazione

• TII stato finale


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• Modello Eco-Museo, Ponte nelle Alpi


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• Modello collegamento Losego - Cugnan


Workshop 2014 Anupama Kundoo

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tipologia A L’ attrazione turistica globale che Venezia rappresenta è in contrasto con la vita quotidiana delle popolazione locale e con le sue esigenze di crescita. Da un lato, la zona industriale e le relative zone residenziali sviluppate a Porto Marghera agli inizi del XX secolo, un tempo riconosciuta come l’ area industriale più importante d’ Italia, con edifici ormai dismessi e degradati, possono essere considerate come patrimonio e interpretate come una “risorsa” che giace inutilizzata. D’ altra parte, le aree residenziali circostanti, a cause del loro attuale stato di connessione nei confronti di questi edifici monumentali privi di vita, sembrano evocare decadimento e rindondanza. Il workshop ha cercato di individuare il “terreno fertile” presente nelle nelle aree dismesse di Porto Marghera, identificando le pressanti esidenze dei residenti del luogo e comprendendo la natura dei materiali da costruzione che vengono annualmente generati della Biennale in qualità di prodotti di scarto. L’ obbiettivo è stato quello di comprendere le infrastrutture ancora valide come risorse itili alla comunità. • Fun District - What you didn’ t expect in Venice


Dopo il tramonto tutte le luci nel musei di Venezia si spengono, e la vita si ferma. Pertanto, questo progetto sceglie di trasformare una zona di Porto Marghera in una zona di divertimento, in cui le attività che non sono possibili a Venezia, a causa della mancanza di spazio, diventano protagoniste. Sale da concerto, pub, anelli sportivi e un parco divertimenti prendono vita nell’ex centro industriale e si sviluppano su tre livelli attorno ai tre serbatoi petroliferi esistenti. Al livello zero si trova il parco di divertimenti, con le sue cabine e risorse di intrattenimento, sotto di essa, al piano interrato, le persone possono impegnarsi in attività come ballare e ascoltare musica dal vivo. Sul livello superiore i residenti e i turisti possono godere i molti impianti sportivi come i campi da basket e lo skate park.

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Livello - 1

Livello 0

Livello 1

Amusement park

Sport deck

Nightlife

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I 3 livelli della progetto sono collegati dai serbatoi, che rappresentano l’ingresso alla parte sottostante. Il sistema dello sport è situato ad un livello superiore in cui le persone possono entrare usando le scale o rampe. Il livello principale è il parco divertimenti dove ci sono tutte le divertenti attrazioni come montagne russe, ruota panoramica e un grande parco per lo skate gratuito e aperto.


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Esami sostenuti Anno

Primo semestre • Laboratorio integrato I • Teoria della progettazione architettonica • Matematica • Inglese

Anno

Primo semestre • Istituzioni di urbanistica • Rilievo e rappresentazione dell’ architettura • Laboratorio integrato II

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Anno

Corsi annuali • Laboratorio integrato III • Workshop invernali • Progettazione urbanistica • Restauro • Workshop 2014


Secondo semestre • Storia dell’ architettura I • Meccanica strutturale I • Storia della città e del territorio • Workshop 2012 Secondo semestre • Disegno digitale • Teorie e tecniche di comunicazione e trattativa • Valutazione estimativa del progetto • Storia dell’ arte contemporanea • Viaggio studio Svizzera • Workshop 2013 91


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