Piero Alquati - Informazioni cinotecniche
La cinognos4ca, una scienza per valutare il cane di Piero Alquati Giudice internazionale ‐ Selezionatore ‐ Formatore parte seconda: le classificazioni, gli indici, la testa e l’olfa2o
Parte seconda:
le classificazioni, gli indici, la testa e l’olfa2o
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Memorie gene4che, ambiente e cos4tuzione Nella prima parte abbiamo parlato delle origini del cane e della sua natura cos;tuzionale. Prima di
procedere nella descrizione di altre spiegazioni, è bene ribadire il conce?o che la morfologia e le do; cara?eriali di un cane derivano dalle memorie gene;che impresse nei cromosomi, ma la natura cos;tuzionale e l'ambiente modellano i loro suggerimen;. Questo ci fa comprendere che ogni abito morfologico va visto come un successo occasionale dove molte concomitanze, in giusta armonia, hanno concorso alla sua realizzazione. Da questo principio derivano gli studi di ereditabilità vol; a dis;nguere quanto vada a?ribuito al valore gene;co e quanto invece sia p ro m o s s o d a fa ? o r i a d e s s o adiacen;. La cinognos;ca rappresenta un momento di acuta a?enzione per l'esame di un cane. Si deve però ricordare che non deve essere una sterile occasione per far sfoggio di c o n o s c e n z a d i p o m p o s e terminologie, quanto l'occasione per apprezzare integralmente la sua morfologia. La mia insistenza nel ribadire la s c i s s i o n e t r a c o s t r u z i o n e , cos;tuzione e risorse gene;che è un i n v i t o a r e a l i z z a r e u n apprezzamento dell'animale per raccoglierne l'essenza piu?osto per esprimerne gli aspeI formali, senza mai dimen;care che i giudizi este;ci sono pur sempre una verifica zootecnica il cui fine ul;mo è il miglioramento della razza. Per spiegarmi meglio, affinchè ognuno comprenda il vero fine del significato dell'analisi cinognos;ca, porterò due esempi. Scrivi per I soggetti sviluppati in un diverso ambiente e promossi da una inserire testo costellazone endocrina imperfetta, possono avere forme e Se, valutando un cane, osserviamo temperamenti idversi da quelli proposti da un medesimo che la sua dentatura è erosa, patrimonio genetico dobbiamo stabilire se questo dife?o sia imputabile alla caIva qualità del dente o a fa?ori ambientali come, ad esempio, una caIva alimentazione. Questa deduzione cinognos;ca è la premessa per migliorare la discendenza di un cane ed allora, se siamo in grado di stabilire che la dentatura sia erosa per cause gene;che, lo dovremo accoppiare ad un sogge?o che non presen; queste tare ereditarie, diversamente il problema imputabile al suo errato allevamen to. Altra considerazione dovremo fare se i den; fosseroconsun; dalla con;nua, esasperata tendenza a rodere sassi: questo ci suggerirà di accoppiare il cane a soggeI privi di questo vizio. Altre?anto, constatando un tro?o non dinamico di un singolo sogge?o,o di una razza, dovremo stabilire se sia fru?o di una impropria costruzione o re?o da una cos;tuzione che non sia motrice del voluto dinamismo.Anche in questo senso i suggerimen; zootecnici dovranno essere rivol; ad accoppiamen; che tengano conto di questa realtà. Tu?o questo deve insegnarci che l'esame cinognos;co dev'essere più sostanziale che formale. Parte seconda:
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La classificazione delle razze
L'iden;ficazione delle razze può essere effe?uata a?raverso molteplici classificazioni che, oltre assurgere un concreto significato zoognos;co, sono per l’Allevatore ed il Giudice u;li strumen; per una più a?enta le?ura evitando, nel corso della selezione, di venir meno ai presuppos; originali di ogni razza allevata o giudicata.
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Principali propozioni diametriche
Altre?anto importante per la valutazione delle razze è la conoscenza delle proporzioni corporee del cane che si o?engono a?raverso indici zoometrici di cui vi suggeriamo i due più importan;: l'indice corporale e l'indice cefalico totale. L'indice corporale fornisce la misura dell'intensità della massa in rapporto alla lunghezza del tronco e rende possibile l'iden;ficazione della cos;tuzione.
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L’indice cefalico totale rivela la natura biometrica della testa me?endo in rapporto la sua larghezza e la sua l u n g h e z z a e c o n s e n t e n d o l a suddivlsione delle razze in brachicefali, mesocefali e dolicocefali, indicandone il ;po cos;tuzionale suggerito dalle sue forme. Una correlazione perfezionata dal Solaro e volta a valutare la lunghezza della testa evitando di considerare il muso che, so?oposto a varie conformazioni, altererebbe l'esa?a cos;tuzione della testa del cane. E' un criterio che differisce dalle regole antropometriche avendo la testa umana uno sviluppo prevalentemente ver;cale e non orizzontale. La valutazione del Solaro è o?enuta considerando mesocefalo il sogge?o che esprime valori pari a 0,5 (porta; ar;ficiosamente a 50 per effe?o del mol;plicatore costante 100), invece di ritenere mesocefalo il valore 1(pari a 100) come verrebbe biometricamente valutato seguendo i principi suggeri; dalle forme umane. I valori pari a 50 indicano il mesocefalo in cui la larghezza della testa è pari al 50 % della lunghezza. “Tipo pra;camente inesistente”, osserva il Barbieri, in quanto è biometricamente impossibile una parità di misura. Un margine ne?o irraggiungibile anche perché in una medesima razza possiamo avere variazioni imposte dallo stesso dimorfismo sessuale. Per dar spazio alla valutazione del mesocefalo lo Scagni ha proposto una zona intermedia di valori tra il 45 ed il 55 . Tali valori iden;ficano, ad esempio, la testa del cane da pastore tedesco. I valori superiori a 55 indicano il brachicefalo in cui la larghezza della testa supera la metà sua lunghezza. Tali valori indicano, ad esempio, la testa del boxer. I valori inferiori a 50 indicano il dolicocefalo in cui la larghezza della testa prevale sulla metà della sua Iunghezza. Tali v a l o r i i n d i c a n o , a d esempio, la testa del levriero.
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C o n s i d e r a z i o n i s u l l a c o n f o r m a z i o n e d e l l a t e s t a
Valutando le informazioni delI’indice cefalico si può constatare che quanto più ampi sono i diametri trasversali della testa nei confron; della sua lunghezza tanto più si ingenerano soggeI con teste massicce (brachicefali): una costruzione anatomica rivolta a conferire potenza al morso e ada?a ad animali che lo?ano sta;camente. Quanto più i diametri trasversali della testa tendono a ridursi, tanto più si ingenerano soggeI con teste sempre più Ieggere ed aereodinamiche appartenen; a razze veloci che posseggono un’anatomia ada?a ad una migliore penetrazione nell’aria (dolicocefali) . Soluzioni interemedie, ossia soggeI dota; di teste né troppo pesan; né troppo Ieggere, appartengono a soggeI di media velocità adaI ad impieghi polivalen; (mesocefali). Essendo in tuI i casi necessario il lavoro del morso, nei brachicefali prevale la tendenza ad un morso intenso ed esteso in senso trasversale, nei dolicocefali la presa è in genere effe?uata in maggior profondità. Anche le tecniche del morso sono diverse: più intensa e con;nua la prima, più discon;nua e, a volte, a strappi la seconda; la prima rivolta ad esprimere una presa tenace, l’altra a lacerare. Nei mesocefali le soluzioni sono intermedie. Ad ogni morfologia della testa corrispondono, pertanto, una velocità ed un morso connatura; alla stru?ura anatomica e sorreI, nella diversa reaIvità, dal ;po cos;tuzionale. L’inclinazione dell’occhio Molto argutamente Solaro osserva che “Ogni razza ha uno sguardo speciale; le nostre osservazioni non arrivano a differenziare lo sguardo di una razza da quello di un’altra. Lo sguardo dire?o è indice di sincerità mentre lo sguardo indire?o è sempre indice di diffidenza”. Molta importanza ha la posizione delle orbite legata alla costruzione del cranio. Possiamo dire che le razze brachicefale tendono ad avere una posizione frontale dell’occhio; le mesocefale tendono ad avere una posizione semi‐ laterale; le dolicocefale tendono ad avere una posizione laterale o ultra laterale. L’angolo è determinato dall’asse delle palpebre con l’angolo mediano della testa. Va ancora osservato che l’inclinazione dell’occhio tende a divenire da frontale a laterale in maniera sempre più marcata in funzione della velocità della razza poiché si correla ad una conformazione anatomica della testa sempre più filante e soIle soddisfacendo le crescen; necessità aerodinamiche. Altre?anto i padiglioni auricolari tendono a divenire Parte seconda:
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più piccoli e rigidi per soddisfare durante la corsa una miglior penetrazione nell'aria evitandone un esagerato ciondolamento. Così, con alterne forme, passiamo dai grandi padiglioni auricolari porta; quasi frontalmente di un lento bassethound, alle minuscole orecchie laterali di un velocissimo greyhound
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L’olfa2o La caccia ha selezionato diverse anatomie ed aItudini Teleolfa2o Le razze a teleolfa?o, la cui più ;pica espressione è il pointer, hanno un modo di porgere il naso al vento alla ricerca delle emanazioni odorose, come noi possiamo scrutare il cielo con un telescopio. Sono cani che cacciano prede che volano. Le loro inspirazioni sono profonde per selezionare grandi quan;tà d’aria nelle quali interce?ano le par;celle olfaIve e trovano tracce di effluvio anche in luoghi dove l’animale da predare non ha mai toccato terreno. Ricercano in modo dinamico e compiono frequen; variazioni di direzione. I seni frontali sono molto sviluppa; dovendo elaborare grandi masse d’aria. Nel cane a teleolfa?o, che lavora di corsa, I’orecchio può divenire elemento di disturbo per cui è piu?osto corto o rigido. Megaolfa2o Le razze a megaolfa?o, le cui più ;piche espressioni sono il segugio e i cani da pista, hanno un modo di porgere il naso a terra alla ricerca delle emanazioni odorose, come noi possiamo scrutare piccole cose. Le loro inspirazioni sono brevi ed affre?ate, non avendo bisogno di grandi quan;tà d’aria per selezionare le par;celle odorose lasciate sul terreno. Ricercano in maniera più lenta e con;nua seguendo una traccia. I seni frontali, per brevi ed affre?ate inspirazioni, sono meno sviluppa;. Nel cane a megaolfa?o, che lavora in maniera più lenta, I’orecchio, lungo e cadente, diviene uno s t r u m e n t o c h e c o l l a b o r a a d e v i t a r e l’intromissione di odori diversi da quelli raccol; dal terreno. SoggeC ambivalen4 Esistono molte razze, prevalentemente con assi craniofacciali paralleli, dotate di una costruzione anatomica che consente di fiutare in modo ambivalente: a teleolfa?o quando, non avendo una precisa pista, cercano nell’aria agganci odorosi a megaolfa?o quando, rintracciata la pista, ne seguono le emanazioni odorose provenien; dal terreno. In ques; soggeI, in genere, i seni frontali sono mediamente sviluppa; e l’orecchio è ere?o.
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