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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
RAPPORTO SULLA COMPETITIVITÀ DEI SETTORI PRODUTTIVI EDIZIONE 2014
ISBN 978-88-458-1784-7 © 2014 Istituto nazionale di statistica Via Cesare Balbo, 16 - Roma Salvo diversa indicazione la riproduzione è libera, a condizione che venga citata la fonte. Immagini, loghi (compreso il logo dell’Istat), marchi registrati e altri contenuti di proprietà di terzi appartengono ai rispettivi proprietari e non possono essere riprodotti senza il loro consenso. Approfondimenti e contenuti aggiuntivi sono pubblicati alla pagina web http://www.istat.it/it/archivio/113149
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INDICE
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Introduzione e sintesi
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L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA DURANTE LA CRISI 2011-2013: SETTORI E IMPRESE VINCENTI E PERDENTI
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
1.1 - Un confronto tra cicli produttivi nei principali paesi europei 1.2 - Il ciclo industriale dei settori in Europa 1.3 - La dinamica del fatturato industriale in Italia 1.4 - L’andamento del fatturato industriale nei principali paesi europei 1.5 - Il fatturato in Italia e in Europa: una visione settoriale
2. La manifattura italiana durante la crisi del 2011-2013: vincitori e vinti
2.1 - Un triennio difficile per la manifattura italiana 2.2 - Propensione all’export, performance e strategie Box: L’indicatore sintetico di competitività dei settori manifatturieri 2.3 - La performance interna ed estera delle imprese manifatturiere nel triennio 2011-2013: una lettura strategica
3. Le risposte strategiche alla crisi
3.1 - Un esame degli effetti della crisi: la valutazione delle imprese 3.2 - Le strategie adottate dalle imprese
Note metodologiche
15 16 19 21 23 25 29 30 33 36 38 45 46 49
Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e uno dinamico Performance e strategie: un modello logit multinomiale L’indicatore sintetico di connettività
53 55 57
Riferimenti bibliografici
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
SCHEDE SETTORIALI
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Attività manifatturiere 10 Industrie alimentari 11 Industria delle bevande 13 Industrie tessili 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 18 Stampa e riproduzione di supporti registrati 19 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 20 Fabbricazione di prodotti chimici 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 24 Metallurgia 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a. 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 31 Fabbricazione di mobili 32 Altre industrie manifatturiere 33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106
Altre attività economiche B Estrazione di minerali da cave e miniere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento F Costruzioni G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione L Attività immobiliari
109 110 111 112 114 116 118 120 122
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M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attività di servizi
124 126 128 129 130 131
Introduzione e sintesi
INTRODUZIONE E SINTESI
L’edizione 2014 del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi analizza la recente performance delle imprese e dei comparti manifatturieri italiani, in un periodo recessivo (tra il 2011 e il 2013) caratterizzato da una forte e persistente caduta della domanda interna e da un rallentamento, nel 2013, di quella estera. Le imprese maggiormente orientate all’export hanno potuto sfruttare la più vivace domanda internazionale, in un contesto ciclico comunque caratterizzato da notevoli difficoltà nei paesi europei, i principali mercati di destinazione delle merci italiane. Le dinamiche competitive e le strategie adottate per affrontare la crisi rappresentano quindi elementi cruciali per spiegare le dinamiche congiunturali recenti e, in ultima analisi la sopravvivenza stessa delle imprese durante questa fase economica avversa; per questo motivo nel Rapporto si pone particolare attenzione a tali aspetti e alla loro interazione. Nelle pagine che seguono si presenta dapprima un confronto a livello europeo che permette di inquadrare la performance complessiva dei settori produttivi, in termini di produzione industriale e fatturato, nel corso del biennio 2011-2013 (capitolo 1). Successivamente, si mette in relazione la performance della manifatturiera italiana sui mercati nazionale e estero, espressa in termini di variazione di fatturato, con le caratteristiche strutturali e le strategie adottate dalle imprese (capitolo 2). Infine (capitolo 3), una indagine ad hoc condotta a dicembre 2013 presso un campione rappresentativo di imprese manifatturiere permette di esaminare in maggior dettaglio gli effetti della crisi sui diversi aspetti dell’attività produttiva, le strategie di risposta adottate dalle imprese e il loro giudizio sul potenziale produttivo e la capacità di intercettare un eventuale scenario di ripresa.
Il ciclo industriale e del fatturato italiano in un contesto europeo L’attuale fase recessiva si sta rivelando particolarmente lunga e intensa, nonostante la progressiva attenuazione osservata negli ultimi mesi del 2013. A differenza degli episodi precedenti, nel nostro Paese la caduta dell’output si è manifestata con un’ampiezza maggiore rispetto a quella osservata in molti tra i partner dell’Unione economica e monetaria. Analizzando gli effetti dei due episodi recessivi del 2008-2009 e del 2011-2013 sulla produzione industriale, si evidenzia chiaramente come l’impatto sulle economie europee sia stato notevolmente differenziato. La Germania è l’unico paese ad avere recuperato quasi pienamente i livelli produttivi precedenti alla crisi; Italia e Spagna hanno perso, rispettivamente, quasi un quarto e un terzo del prodotto industriale; Francia e Regno Unito si situano in un ambito intermedio tra questi due poli. Gli effetti della crisi sono stati notevolmente marcati per il settore dei beni di consumo durevoli, in particolare in Spagna e in Italia. Per quanto riguarda i beni intermedi, nell’ultimo anno si sono osservati segnali positivi in tutti i paesi esaminati, compreso il nostro, dopo le consistenti diminuzioni registrate tra il 2008 e il 2011.
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Anche a livello maggiormente disaggregato (gruppi di attività economica), emerge una forte eterogeneità tra paesi; gli effetti della recessione sono risultati particolarmente pervasivi sul tessuto produttivo di Italia e Spagna, dove si osservano cali produttivi di oltre il 20 per cento in ben due terzi dei settori negli anni tra il 2007 e il 2013. Per quanto riguarda le dinamiche più recenti, tra gennaio e novembre 2013 la maggior parte dei gruppi di attività economica ha registrato livelli produttivi largamente inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2007. In Italia l’andamento delle vendite dei prodotti della manifattura industriale, desumibile dagli indici mensili del fatturato, mostra un’evoluzione molto differenziata tra mercato nazionale e estero. La caduta ciclica del 2011-2013 è stata contrassegnata dall’eccezionale divaricazione tra le due componenti del fatturato industriale: quello nazionale è diminuito di circa il 17 per cento, posizionandosi a un livello inferiore rispetto al punto di minimo della prima recessione; quello estero ha registrato un rallentamento, facendo segnare comunque una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). La Spagna è l’unica grande economia dell’area euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna del fatturato industriale di entità comparabile con quella italiana; per entrambi i paesi tale divergenza è imputabile alla debolezza delle componenti interne di domanda, mentre più positiva è risultata l’evoluzione delle vendite all’estero. Nel confronto con gli altri principali partner europei, la peggiore performance del fatturato complessivo italiano e spagnolo ha riguardato in particolare i beni intermedi e di consumo, mentre le vendite dei beni d’investimento hanno mostrato una maggiore uniformità.
Apertura all’export e performance: un’analisi strategica Il crollo della domanda interna dovrebbe aver determinato, alla luce della forte eterogeneità nel grado di apertura tra imprese, impatti differenziati sul tessuto produttivo del nostro Paese. Si è voluto quindi analizzare quanto la crisi del periodo 2010-2013 abbia inciso sui livelli di fatturato delle imprese, sulla riallocazione delle vendite tra mercato interno ed estero, sulla performance all’interno dei diversi settori. A questo scopo si è fatto ricorso alle informazioni dell’indagine ISTAT sul fatturato delle imprese manifatturiere, rappresentativa delle oltre 30mila unità con almeno 20 addetti, che fornisce indicazioni sull’andamento dei ricavi realizzati sia sul mercato italiano, sia su quelli esteri; la base dati è stata poi integrata con i risultati di conto economico relativi al 2011 e con le informazioni sulle strategie d’impresa desunte dal 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi 2011. Queste ultime permettono di investigare sulla relazione tra performance recenti e caratteristiche strutturali e strategiche delle imprese. Tra gennaio-ottobre del 2010 e lo stesso periodo del 2013, il 51 per cento delle imprese industriali ha aumentato il fatturato totale. Rispetto ai mercati di destinazione, il 39 per cento del totale delle unità ha incrementato le vendite sul mercato interno, il 61 per cento ha aumentato quelle sul mercato estero. Gli andamenti del fatturato totale sono stati caratterizzati da evidenti eterogeneità settoriali. Tra i settori “vincenti”, emergono alcuni di quelli tipici del modello di specializzazione italiano: gli articoli in pelle, l’industria delle bevande, l’industria alimentare
Introduzione e sintesi
e la fabbricazione di macchinari e attrezzature. Tra i comparti che evidenziano le più forti contrazioni di fatturato, si segnalano la fabbricazione di mobili, la confezione di articoli di abbigliamento e le industrie del legno. A conferma della netta divaricazione tra un mercato domestico depresso e mercati esteri tendenzialmente in crescita, si osserva come tra il 2010 e il 2013 solo in quattro comparti si sia verificata una variazione negativa di fatturato estero (produzione di mobili, legno, stampa e abbigliamento), e solo in uno (alimentari) un incremento di fatturato sul mercato interno. Ne è conseguito un generalizzato incremento della propensione all’export, misurata come la percentuale di fatturato esportato su quello totale. Ripartendo le imprese sulla base della propria quota di fatturato estero in quattro classi di uguale ampiezza, tra il 2010 e il 2013 si sono delineati “spostamenti netti” di imprese verso classi più elevate; a questi passaggi si associano generalmente variazioni di fatturato totale positive e strategie prevalentemente “aggressive”, orientate all’espansione all’estero attraverso l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Al contrario, a passaggi verso classi meno elevate di propensione all’export si accompagnano aumenti di fatturato nazionale e riduzioni del fatturato totale, guidate dunque da forti cadute dei ricavi sui mercati esteri. Questo risultato può essere frutto di precise strategie difensive di ripiegamento su nicchie di domanda interna a seguito di una perdita di competitività sui mercati esteri. La relazione tra profili strategici d’impresa e andamenti di fatturato è approfondita attraverso i risultati di un’analisi empirica. Suddividendo l’insieme delle imprese del campione rispetto alla propria performance del fatturato sui mercati interni e internazionali (“vincenti”, “crescenti all’estero”, “crescenti in Italia”, “in ripiegamento”) si è stimato il contributo fornito da una serie caratteristiche strutturali, strategiche e di bilancio alla probabilità di trovarsi in ciascuno dei quattro gruppi. La difesa della quota di mercato da parte delle imprese che hanno subito una riduzione di fatturato sul mercato interno (“crescenti all’estero”, “in ripiegamento”) incrementa di circa 3 punti percentuali la probabilità di appartenere a tale insieme. Il ridimensionamento dell’attività ha invece caratterizzato le imprese “in ripiegamento”: da un lato tale scelta aumenta di circa 20 punti percentuali la probabilità di appartenere a questo gruppo, dall’altro risulta quella che più “allontana” un’impresa dall’appartenere a gruppi che presentano una buona performance di fatturato estero (diminuirebbe di 13 punti la probabilità di collocarsi nel gruppo delle “vincenti”). Tra le leve competitive, si segnala l’importanza assunta da: a) l’intensità delle relazioni con altre imprese o istituzioni, un vantaggio rilevante soprattutto per quelle che hanno evidenziato incrementi di fatturato sul mercato interno; b) l’attività innovativa, associata a una variazione positiva della probabilità di appartenere al gruppo delle “crescenti in Italia”; c) l’investimento nella formazione del personale (tramite corsi o training on the job) svolta nel corso del 2011, che ha contribuito in misura significativa alla performance delle imprese attive sul mercato interno nel biennio successivo. In ottica settoriale, le strategie “trainanti” del sistema, che tendono cioè a spostare le imprese manifatturiere verso gruppi a performance più elevata, risultano essere principalmente l’investimento in capitale umano (attivazione di programmi di formazione), il raggiungimento di un elevato grado di connettività produttiva e l’innovazione (di prodotto e di processo). In particolare, l’investimento in capitale umano accomuna settori molto eterogenei per tecnologia e prodotti: dai comparti del polo chimico (chi-
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
mica, gomma e plastica) ad alcuni settori del modello di specializzazione italiano quali pelli, macchinari, altri mezzi di trasporto. Un elevato grado di connettività rappresenta invece la leva competitiva più vantaggiosa in particolare per i comparti della filiera del metallo (metallurgia, prodotti in metallo, macchinari). L’attività innovativa (soprattutto di prodotto) ha rappresentato un rilevante fattore di espansione del fatturato estero per le imprese dei macchinari e dei comparti del Made in Italy, in particolare quelle dell’abbigliamento, delle pelli e dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi.
Le risposte strategiche alla crisi nella valutazione delle imprese Le strategie in risposta alla crisi del 2012-2013 e il giudizio rispetto all’attuale potenziale produttivo sono stati analizzati su un campione rappresentativo di imprese manifatturiere. Pur tenendo in considerazione che l’analisi non considera le imprese uscite ed entrate nel mercato nel periodo osservato, le aziende sopravvissute all’ultimo biennio sembrano mostrare, in generale, una certa resilienza agli effetti della crisi. Oltre una impresa su due, in tutti i comparti, ha conservato invariata la propria dotazione di capitale fisico; si segnala una diminuzione netta dell’occupazione complessiva, che dovrebbe aver riguardato soprattutto la forza lavoro meno qualificata, dal momento che alla contrazione occupazionale si accompagnano dichiarazioni di generalizzata tenuta della qualità del personale. Per contrastare la recessione, le aziende manifatturiere hanno principalmente fatto ricorso a orientamenti strategici “interni” di difesa della propria competitività: la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento qualitativo dei prodotti, l’ampliamento della gamma di prodotti offerti e il contenimento dei prezzi e dei margini di profitto. Tra le strategie “esterne”, si rileva prevalentemente un rafforzamento delle politiche di commercializzazione, in misura pressoché identica in Italia e all’estero; con ogni probabilità anche a causa dei maggiori costi economici e gestionali richiesti, risulta assai meno frequente il ricorso all’insourcing, alla concentrazione dell’attività in segmenti di mercato più redditizi o dinamici, all’attivazione di nuove relazioni produttive con altre imprese. Ancora limitato è il ruolo ricoperto dalle catene globali del valore. Da un punto di vista settoriale, la ricerca di una produzione a costi più contenuti ha accomunato soprattutto le imprese dei settori autoveicoli, coke e raffinazione, altri mezzi di trasporto; alla duplice strategia di differenziazione verticale e orizzontale dei prodotti hanno fatto ricorso in prevalenza le imprese dei comparti dell’elettronica. In un numero non infrequente di casi, poi, il recupero della competitività ha richiesto una diminuzione dei prezzi o dei margini di profitto. Ciò è accaduto per lo più in attività relativamente più esposte sul mercato interno, quali la stampa e la metallurgia, interessando mediamente oltre i due terzi delle imprese dei comparti. Se si considerano le strategie esterne, il rafforzamento delle pratiche di commercializzazione in Italia e all’estero ha riguardato circa i due terzi delle imprese dei comparti delle bevande e dell’elettronica-elettromedicale, mentre analoghe percentuali di aziende della metallurgia e dei macchinari hanno rivolto questo tipo di strategia principalmente all’estero.
Introduzione e sintesi
All’attivazione di nuove relazioni produttive (joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensità di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale, quali l’elettronica-elettromedicale, le imprese del comparto della raffinazione e gli autoveicoli. La resilienza agli effetti della crisi per le imprese che sono sopravvissute alla selezione causata dagli effetti della recessione sembra infine emergere dai giudizi forniti dagli imprenditori circa la possibilità di rispondere in modo repentino ed adeguato a un significativo aumento della domanda, interna o estera: l’86,6 per cento del campione, infatti, ha dichiarato di poter far fronte a un aumento di domanda nazionale attraverso un utilizzo della capacità esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande.
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L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA DURANTE LA CRISI 2011-2013: SETTORI E IMPRESE VINCENTI E PERDENTI
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1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
1. EVOLUZIONE CICLICA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE E DEL FATTURATO IN ITALIA E IN EUROPA
• L’indice della produzione industriale italiana ha perso complessivamente, tra aprile 2011 e novembre 2013, il 10,9 per cento. • Tale caduta risulta assai più lunga (31 mesi) che in passato e più ampia rispetto a quella osservata in molti tra i partner dell’Uem. • In Italia, secondo gli indici di fatturato, la caduta ciclica del 2011-2013 si è contrassegnata per l’eccezionale divaricazione tra il livello della componente nazionale (diminuito di circa il 17 per cento) e quello estero, che ha segnato una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). • La Spagna è l’unica grande economia dell’area euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna del fatturato confrontabile con quella italiana. • L’impatto della crisi è stato particolarmente marcato per il settore dei beni di consumo durevoli in Italia e in Spagna. In flessione anche le vendite di beni di investimento, ma in misura meno accentuata e più uniforme tra i principali paesi europei. In questa prima parte del Rapporto si analizza l’andamento del ciclo produttivo e del fatturato italiano in un contesto europeo, nel periodo che abbraccia l’intera fase della crisi globale, dal 2008 fino ai dati più recenti disponibili. La dinamica ciclica della produzione industriale italiana negli ultimi sei anni è stata caratterizzata dalla presenza di due forti recessioni che hanno determinato, nel periodo compreso tra aprile 2008 e novembre 2013, una perdita produttiva di circa il 24 per cento portando il livello dell’indice su valori inferiori a quelli dell’inizio degli anni ’90 (Figura 1.1). La prima fase di contrazione ha avuto luogo tra maggio 2008 e marzo 2009, in conseguenza all’esplosione della crisi finanziaria internazionale e le sue ripercussioni sull’economia reale. In quel caso il crollo della domanda estera, associato alla forte e repentina caduta degli scambi commerciali (che sono passati dal +7,9 per cento in volume del 2007 al -10,6 per cento del 2009, secondo i dati del Fondo monetario internazionale del 2013), ha rappresentato l’elemento caratterizzante dell’intensa flessione produttiva. La recessione, inoltre, seppure di durata (10 mesi), non diversa da altri episodi di contrazione del settore industriale, ha avuto un’ampiezza molto maggiore rispetto al passato, portando a una caduta complessiva del prodotto del 25,9 per cento. Come termine di confronto, le flessioni produttive determinate dalle recessioni degli anni novanta furono comprese tra il 4,1 per cento della crisi “asiatica” del 1998 e il 5,8 per cento registrato dopo la fine degli accordi europei di cambio, nel 1992-1993.
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Figura 1.1 - Indice della produzione industriale dell’Italia (dati mensili destagionalizzati, base 2010=100) (a)
123 118 113 108 103 98 93 88 gen-90
gen-94
gen-98
gen-02
gen-06
gen-10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
La moderata ripresa del 2009-2010 ha consentito un parziale recupero della produzione, rispetto al minimo di marzo 2009, pari al 15,1 per cento; questo dato è in linea con quello osservato in molti paesi europei (con la rilevante eccezione della Germania), ma assai inferiore a quanto necessario per tornare ai livelli produttivi precedenti. A questa ripresa ha fatto seguito, a partire da maggio 2011, un nuovo più lungo episodio recessivo del quale, nonostante la progressiva attenuazione osservata negli ultimi mesi del 2013, non è ancora possibile stabilire il termine. Quest’ultima recessione, associata al forte calo della domanda interna, è stata particolarmente lunga (31 mesi) e intensa (-10,9 per cento la variazione tra aprile 2011 e novembre 2013). A differenza degli episodi precedenti, nel nostro Paese la caduta dell’output si è manifestata con un’ampiezza maggiore rispetto a quella osservata in molti tra i partner dell’Unione economica e monetaria (Uem); per questi ultimi la riduzione della produzione si è concentrata nel 2012, mentre nell’ultimo anno si è osservata una relativa stabilizzazione e, in alcuni casi, una modesta ripresa. In questo periodo, infatti, nell’Uem l’attività industriale ha registrato un lieve incremento (+2,8 per cento tra novembre 2012 e lo stesso mese del 2013); nello stesso arco di tempo è aumentata dell’1,6 per cento in Francia, mentre in Germania il periodo di recupero manifestatosi nell’arco temporale tra febbraio e novembre 2013 ha determinato un incremento produttivo del 4,1 per cento. Anche nel Regno Unito, nel corso dell’ultimo anno, la produzione industriale è risultata in crescita (+3,1 per cento tra ottobre 2012 e novembre 2013). Nel nostro Paese, contrariamente a molti altri partner dell’Ue, non è ancora possibile individuare un termine della fase recessiva del 2013; tuttavia, i mesi finali dello scorso anno hanno visto un moderato miglioramento, con modesti incrementi produttivi a partire dal mese di settembre.
1.1 Un confronto tra cicli produttivi nei principali paesi europei La divaricazione del ciclo industriale tra Italia e principali partner europei caratterizza quindi la più recente fase recessiva, laddove per tutto il decennio scorso si è invece osservata una sincronia degli andamenti ciclici della produzione industriale.
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
Figura 1.2 - Indice della produzione industriale in alcuni paesi europei (dati mensili destagionalizzati, base 2010=100) (a) Germania
128 123 118 113 108 103 98 93 88
apr-13
apr-12
apr-11
apr-10
apr-09
apr-08
apr-07
mar-06
mar-05
mar-04
mar-03
mar-02
mar-01
83
Regno Unito 127 122 117 112 107 102 97 apr-13
apr-12
apr-11
apr-10
apr-09
apr-08
apr-07
mar-06
mar-05
mar-04
mar-03
mar-02
mar-01
92
Francia 127 122 117 112 107 102 97 apr-08
apr-09
apr-10
apr-11
apr-12
apr-13
apr-08
apr-09
apr-10
apr-11
apr-12
apr-13
apr-07
mar-06
mar-05
mar-04
mar-03
mar-02
mar-01
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Spagna 131 126 121 116 111 106 101 96 91 apr-07
mar-06
mar-05
mar-04
mar-03
mar-02
mar-01
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Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
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Nella prolungata fase di stagnazione degli anni 2001-2005, infatti, anche i paesi che non hanno sperimentato una recessione industriale hanno comunque registrato tassi di crescita relativamente contenuti (Figura 1.2). In seguito, la sincronia si è manifestata attraverso la generalizzata caduta di output industriale del 2008-2009, con perdite produttive comprese tra il 20 e il 25 per cento per i principali paesi dell’Uem e di quasi il 14 per cento per il Regno Unito. Successivamente, tutte le economie europee hanno sperimentato una ripresa, seppure di intensità non uniforme, nel 2010. Nel corso del 2011, infine, la nuova recessione è risultata più intensa per i paesi maggiormente investiti dalla crisi legata all’aumento del costo di finanziamento del debito sovrano e al riequilibrio dei conti pubblici: Italia e Spagna hanno perso, rispettivamente, il 10,9 e il 13,5 per cento del loro prodotto industriale, mentre Germania e Francia hanno sperimentato un calo, rispettivamente, del 4,9 e del 5,9 per cento. Tavola 1.1 - Variazione complessiva della produzione industriale dal massimo ciclico del 2007-2008 all’ultimo dato disponibile (valori percentuali) PAESE
Punto iniziale
Punto finale
Variazione percentuale -24,0
Italia
Apr-08
Nov-13
Germania
Apr-08
Nov-13
-2,3
Regno Unito
Oct-07
Nov-13
-12,8
Francia
Oct-07
Nov-13
-14,9
Spagna
Jun-07
Nov-13
-30,0
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
Gli effetti complessivi dei due episodi recessivi del 2008-2009 e del 2011-2013 sono riassunti nella tavola 1.1. Si evidenzia chiaramente come, nonostante la sincronia ciclica, l’effetto sulle economie europee sia stato notevolmente differenziato. La Germania, pur ancora al di sotto dei massimi toccati quasi sei anni fa, è l’unico paese ad avere recuperato quasi pienamente i livelli produttivi precedenti la crisi. Sul versante opposto, spiccano le flessioni dei paesi mediterranei: Italia e Spagna hanno perso, rispettivamente, quasi un quarto e un terzo del prodotto industriale rispetto ai livelli pre-crisi. In un ambito intermedio tra questi due poli si situano la Francia e il Regno Unito. Figura 1.3 - Rapporto tra gli indici della produzione industriale italiana e tedesca � Anni 1991-2013 (dati mensili destagionalizzati, base 1991=100) 120 110 100 90 80 70
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
gen-12
gen-09
gen-06
gen-03
gen-00
gen-97
gen-94
gen-91
60
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1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
Il confronto tra la Germania e Italia evidenzia un progressivo e continuo ampliamento del differenziale nella produzione industriale in senso sfavorevole al nostro Paese (Figura 1.3). Tale tendenza si è manifestata a partire dal 1997-1998 senza apparentemente risentire delle diverse fasi cicliche susseguitesi in tale arco temporale. Un simile andamento rispetto alla Germania si è osservato anche per gli altri grandi paesi qui considerati: Regno Unito, Francia e Spagna.
1.2 Il ciclo industriale dei settori in Europa Guardando ai principali raggruppamenti di industrie, l’impatto della crisi è stato particolarmente marcato per il settore dei beni di consumo durevoli, in particolare in Spagna e in Italia: la fase di calo è partita dal gennaio 2007, quindi prima dell’inizio della recessione, e ha determinato un vero e proprio crollo della produzione del comparto per il paese iberico (-65,3 per cento) e un calo assai marcato anche per l’Italia (-38,6 per cento). Il settore dei beni durevoli, peraltro, è stato quello maggiormente colpito anche negli altri paesi europei: la Germania, ad esempio, ha perso quasi il 15 per cento dal massimo di fine 2006. Per quanto riguarda i beni intermedi, si evidenzia la modesta diminuzione complessiva in Germania nell’arco temporale compreso tra aprile 2008 e novembre 2011 (-3,5 per cento), a fronte di diminuzioni consistenti in tutti gli altri paesi (dal -15,3 per cento del Regno Unito al -38,5 per cento della Spagna). In tutti i paesi esaminati, compreso il nostro, questo settore ha mostrato segnali positivi nell’ultimo anno. Anche a livello maggiormente disaggregato,1 nel confronto tra i paesi emerge una netta eterogeneità relativa agli effetti della doppia recessione (Tavola 1.2). In particolare è possibile notarne la pervasività sul tessuto produttivo di Italia e Spagna, dove si osservano cali produttivi di oltre il 20 per cento in ben due terzi dei settori negli anni tra il 2007 e il 2013. Nel caso della Spagna, inoltre, nella metà dei settori si registra una perdita di un terzo del prodotto. Tavola 1.2 - Quota di gruppi di attività economica del settore manifatturiero per classe di variazione percentuale della produzione industriale � Anni 2007-2013 (gennaio-novembre; variazioni percentuali) (a) VARIAZIONE % DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE
Germania
Spagna
Francia
Italia
Oltre 20%
6,6
2,3
9,9
1,2
Oltre 10% fino al 20%
9,9
3,5
3,7
3,6
Oltre 0% fino al 10%
19,8
5,8
6,2
4,8
Oltre -10% fino al 0%
28,6
10,5
13,6
15,5
Oltre -20% fino a -10%
18,7
10,5
13,6
7,1
Oltre -30% fino a -20%
7,7
15,1
21
34,5
Meno di -30%
8,8
52,3
32,1
33,3
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (a) Le variazioni sono calcolate sulla base dei dati corretti per i giorni lavorativi e riguardano il periodo gennaio-novembre 2013 rispetto a gennaionovembre 2007.
Ci si riferisce ai gruppi di attività economica della classificazione ATECO 2007, pari a circa 80/90 nei diversi paesi.
1
20
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
In Francia l’andamento risulta solo marginalmente attenuato rispetto a questa dinamica: la percentuale di settori che perdono oltre venti punti di produzione rappresenta poco più della metà del totale. Ancora una volta, la Germania si segnala per un andamento più positivo: le perdite superiori al 20 per cento sono confinate ad un sesto dei settori, peraltro in parte compensate da una quota analoga di comparti produttivi che registra incrementi superiori al 10 per cento nell’arco temporale considerato. Per quanto riguarda l’Italia, dalla seconda metà del 2011 la frazione dei settori in espansione è stata molto bassa fino ai primi mesi del 2013 (Figura 1.4); da maggio essa si è portata lievemente al di sopra del 50 per cento, accompagnando la fase di stabilizzazione della produzione. I valori più recenti di questo indicatore mostrano un leggero decremento, che suggerisce molta cautela in merito alla pervasività dei segnali di ripresa. Figura 1.4 - Quota percentuale dei settori industriali italiani in espansione � Anni 2006-2010 (a) 100 90 80 70 60 50 40 30 20
gen-13
gen-12
gen-11
gen-10
gen-09
gen-08
gen-07
0
gen-06
10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) Sono classificati in espansione i settori per i quali un indicatore di trend segnala una variazione congiunturale positiva.
La maggior parte dei gruppi di attività economica nel corso del periodo gennaio-novembre 2013 ha registrato livelli produttivi largamente inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2007, anno precedente l’inizio della cosiddetta grande recessione (Figura 1.5). Figura 1.5 - Indici della produzione industriale in Italia per gruppo di attività economica: distribuzione delle variazioni percentuali � Anni 2007-2013 (gennaio-novembre; dati corretti per il diverso numero di giorni lavorativi) 35 30 25 20 15 10 5 0 -100
-90
-80
-70
-60
-50
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale
-30
-20
-10
0
10
20
30
21
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
In tale arco temporale risulta drasticamente ridotta la produzione delle industrie del tabacco e dei computer, mentre si sono fortemente ridimensionate (con una perdita complessiva superiore al 50 per cento) anche la fabbricazione di prodotti in legno (esclusi mobili), i prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, la fabbricazione di elettrodomestici, di autoveicoli e motocicli (Figura 1.6). Tra i pochi settori in crescita tra il 2007 e il 2013 sono da citare le armi e munizioni, la fabbricazione di prodotti di elettronica di consumo audio-video, i medicinali, gli accumulatori elettrici, la fabbricazione di prodotti e strumenti di misurazione (Figura 1.7). Figura 1.6 - Settori che presentano la massima riduzione della produzione industriale nel periodo 20072013 (gennaio-novembre; serie corrette per gli effetti di calendario, variazioni percentuali) Prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso Mezzi di trasporto nca Carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Computer e unità periferiche
Industria del tabacco -100
-80
-60
-40
-20
0
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale
Figura 1.7 - Settori che presentano il massimo incremento della produzione industriale nel periodo 20072013 (gennaio-novembre; serie corrette per gli effetti di calendario, variazioni percentuali) Armi e munizioni
Prodotti di elettronica di consumo audio e video
Medicinali e preparati farmaceutici
Batterie di pile ed accumulatori elettrici Strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione; orologi 0
5
10
15
20
25
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale
1.3 La dinamica del fatturato industriale in Italia In Italia, l’andamento dell’attività industriale negli anni della doppia recessione ha riflesso evoluzioni fortemente differenziate tra mercato nazionale e estero. Ai fini dell’analisi, appare utile guardare alle indicazioni sull’andamento delle vendite dei prodotti della manifattura industriale, desumibili dagli indici mensili del fatturato; quest’ultimo permette di ottenere indicazioni sull’andamento delle vendite
22
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
industriali per tipologia di mercato di destinazione, dal momento che viene rilevato nelle due componenti relative al mercato interno e a quello estero.2 A partire dalla seconda metà dello scorso decennio, l’andamento dell’indicatore del fatturato industriale, analogamente a quello della produzione, è stato contrassegnato da due intense contrazioni. La prima fase (compresa tra luglio 2008 e giugno 2009) è risultata particolarmente marcata a causa della contemporanea perdita di livello di entrambe le componenti, interna ed estera, del fatturato (Figura 1.8). La riduzione dell’indice generale è risultata pari al 24 per cento (simile all’entità del calo della produzione industriale): questo dato è la sintesi di una riduzione del fatturato estero (-31,8 per cento) più accentuata di quella del fatturato interno (-24,9 per cento). La componente estera del fatturato è stata maggiormente colpita dagli effetti negativi della crisi finanziaria internazionale e dalle sue ripercussioni sulle economie reali. Essa ha mostrato una perdita di livello con un anticipo di circa un trimestre rispetto al fatturato domestico; tenendo conto anche della durata della fase recessiva, l’intensità della caduta ciclica è risultata nettamente più accentuata rispetto a quella osservata per la componente domestica. Lo shock esogeno attivato dalla crisi finanziaria internazionale si è successivamente diffuso ai settori industriali maggiormente orientati al mercato interno: tale fase recessiva si è chiusa in maniera sincrona per le due componenti del fatturato (entrambe hanno presentato un minimo ciclico nel terzo trimestre del 2009). Figura 1.8 - Indici del fatturato italiano per mercato di destinazione (numeri indice destagionalizzati, base 2010=100) 120 110 100 90 80
interno
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2001
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70
estero
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile su fatturato e ordinativi
La fase espansiva che è seguita ha visto un sensibile recupero dei livelli di attività: l’indice del fatturato industriale ha beneficiato di andamenti favorevoli in entrambe le componenti delle vendite. Essa è proseguita fino ad aprile 2011, mese in cui è possibile segnare un massimo ciclico nella datazione dell’indicatore: rispetto al livello minimo osservato nella precedente recessione (giugno 2009), l’incremento delle ven L’indice del fatturato misura l’andamento nel tempo dell’ammontare in valore delle vendite delle imprese industriali (comprensive delle attività economiche estrattive e manifatturiere, ad eccezione delle industrie dell’energia elettrica e del gas). Rispetto a quello della produzione, l’indice del fatturato presenta alcune differenze. Tra queste, in particolare: a) rileva la parte di produzione effettivamente venduta dall’impresa (dunque non include, a differenza dell’indice di produzione, le giacenze di magazzino); b) può derivare da lavorazione in conto terzi con materie prime fornite da imprese estere e quindi rappresentare solo il valore del servizio incorporato nella lavorazione (mentre il corrispondente indice di produzione misura la quantità effettivamente prodotta); c) il fatturato di prodotti a lungo ciclo di lavorazione è dato dalle fatture emesse per avanzamento lavori o anche per acconti (mentre il corrispondente indice di produzione misura la quantità effettivamente prodotta in un mese).
2
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
dite totali è risultato significativo (+21,5 per cento), ma non sufficiente a recuperare interamente le perdite subite nel corso della prima recessione. L’indice generale si è infatti attestato a un livello inferiore di circa 3,5 punti percentuali rispetto a quello di metà 2008, essenzialmente a causa del parziale recupero delle vendite sul mercato interno rispetto ai livelli pre-crisi (+21 per cento l’aumento, circa 5 punti percentuali in meno rispetto a luglio 2008). Nello stesso periodo, quelle effettuate sui mercati esteri hanno recuperato pressoché interamente le perdite della prima recessione, mettendo in luce una maggiore ampiezza ciclica. Il peggioramento delle condizioni di vendita sul mercato interno ha condizionato l’evoluzione dell’indice aggregato, che ha mostrato una nuova inversione ciclica. Diversamente dalla contrazione del 2008-2009, segnata dagli effetti di shock esogeni di natura internazionale, la caduta ciclica avviatasi nell’aprile del 2011 trova origine nella debolezza della domanda interna, accentuata dall’adozione delle politiche di consolidamento fiscale (peraltro dettate dalle condizioni sui mercati internazionali) e dall’inasprimento delle condizioni di accesso al credito. Sulla base della datazione effettuata sui livelli dell’indice complessivo destagionalizzato, la seconda fase recessiva si è chiusa a distanza di due anni (con un minimo ciclico ad aprile 2013). Essa rifletterebbe il deterioramento della componente interna, in presenza di una moderata espansione di quella estera. Quest’ultima componente ha infatti continuato a evolversi favorevolmente, pur con intensità più contenute nell’ultimo biennio, delineando una prolungata fase espansiva tuttora in atto. Rispetto al minimo ciclico di giugno 2009, i livelli del fatturato estero in valore si sono incrementati del 38,1 per cento. La caduta ciclica del 2011-2013 si è quindi contrassegnata per l’eccezionale divaricazione tra le due componenti del fatturato industriale: quello nazionale è diminuito di circa il 17 per cento, posizionandosi a un livello inferiore rispetto al punto di minimo della prima recessione;3 quello estero ha registrato un rallentamento, facendo segnare comunque una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). Il divario tra i livelli delle due componenti (+5 per cento a favore del fatturato estero ad aprile 2011) si è incrementato di circa 1 punto percentuale per ogni mese della fase recessiva, così da risultare pari al 28,5 per cento nel minimo ciclico di aprile 2013: ciò ha inoltre segnato una discontinuità nella sincronia ciclica che storicamente ha caratterizzato le due componenti del fatturato industriale.4 Le indicazioni più recenti indicherebbero un modesto recupero delle vendite industriali sul mercato interno, che si accompagnerebbe a una lieve riduzione del divario accumulato rispetto al fatturato estero.
1.4 L’andamento del fatturato industriale nei principali paesi europei Le ripetute flessioni cicliche che hanno caratterizzato l’indice complessivo del fatturato italiano a partire dalla metà del 2008 sono state osservate anche per le principali economie europee. Così come evidenziato per il ciclo industriale, la prima fase recessiva è apparsa sincrona tra i paesi, in quanto attivata da uno shock esogeno comune tra i principali sistemi economici europei (Figura 1.9). Questi ultimi hanno mostrato riduzioni del
el periodo febbraio 2008-aprile 2013, la riduzione delle vendite in valore nel mercato domestico è risultata N pari al 26 per cento. 4 Ribasando gli indici al 2005, il livello dell’indice di fatturato estero risulta superiore a quello del fatturato interno già a partire dalla metà del 2005. 3
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
fatturato totale di intensità analoga a quella sperimentata in Italia; una flessione più contenuta si è osservata soltanto in Francia (-15,4 per cento), come risultato di diminuzioni meno marcate delle due componenti dell’indicatore. La “seconda recessione” ha mostrato eterogeneità tra le economie europee, riflettendo le diverse specificità nazionali. In primo luogo, essa è risultata asincrona tra i principali paesi: ha avuto inizio tra il primo e il secondo trimestre 2011 in Italia, Spagna e Regno Unito, mentre si è avviata in ritardo in Francia (quarto trimestre 2011) e soprattutto in Germania (terzo trimestre 2012). In secondo luogo, la recessione ha avuto durata diversa nelle diverse economie europee: è stata particolarmente estesa in Italia (24 mesi), nel Regno Unito (18 mesi) e in Spagna (dove la fase recessiva non si è ancora conclusa), più breve in Francia (12 mesi) e in Germania (5 mesi). Infine, nell’ultima fase recessiva si è osservata una divaricazione anche nell’entità della caduta ciclica: -11,8 per cento in Italia e nel Regno Unito, -8 per cento in Spagna, -1,4 per cento in Francia e -0,4 per cento in Germania. Figura 1.9 - Indice del fatturato complessivo per le principali economie europee (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100) (a) 130
2010
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Regno Unito
2001
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70 2006
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80 2005
100
90
2004
110
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120
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Spagna
2000
2002
2000
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Francia
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70 2007
80
70 2006
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110
2000
120
120
2001
Germania
130
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat. (a) L’area ombreggiata rappresenta i periodi di recessione.
A questa flessione del ciclo è poi seguita una fase di recupero, tuttora in atto, che ha favorito il ritorno dei livelli delle vendite sui valori di metà 2008. Ciò non si è verificato in Italia e Spagna dove la perdita di livello del fatturato industriale ha contrassegnato buona parte della recente fase ciclica, con il risultato che i livelli attuali, secondo i dati più recenti, sono ancora inferiori a quelli pre-crisi. Tali diversità possono essere analizzate alla luce dell’andamento delle componenti nazionale ed estera del fatturato industriale (Figura 1.10). La Spagna è l’unica grande economia dell’area euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna confrontabile con quella italiana (oltre il 39 per cento a ottobre 2013). Negli altri paesi, a partire dal minimo ciclico del 2009, le due componenti mostrano
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
un andamento congiunto; in particolare, in Germania e nel Regno Unito è scomparso il divario osservato nel decennio precedente l’inizio della fase recessiva del 2008. Figura 1.10 - Indici del fatturato per mercato di destinazione delle principali economie europee (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100) 150
Germania
Interno
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Regno Unito
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Spagna
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130
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Francia
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150
Estero
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
1.5 Il fatturato in Italia e in Europa: una visione settoriale Gli effetti della difficile fase ciclica avviatasi a metà 2008 hanno interessato, con impatti differenziati, i principali raggruppamenti di industrie (Figura 1.11). Nel comparto dei beni intermedi, l’Italia e la Spagna figurano come le economie che hanno accusato le maggiori perdite di fatturato, sia durante la prima recessione (rispettivamente, -34 e -35,7 per cento), sia nel corso della seconda (-11 e -14 per cento). Vi hanno contribuito i consistenti cali della componente interna. Quella estera ha mostrato una maggiore tenuta nel corso della contrazione 2011-2013. In questo periodo, in Italia, il comparto ha sperimentato una durata della caduta ciclica nettamente inferiore rispetto a quanto registrato nelle maggiori economie dell’area euro (in Germania e Francia la diminuzione delle vendite estere, pur contenuta, sarebbe ancora in atto) e nel Regno Unito, che ha registrato la flessione più accentuata (nello stesso periodo, superiore al 31 per cento). Nel comparto dei beni di consumo il fatturato ha presentato andamenti particolarmente soddisfacenti in Germania e in Francia. L’indicatore è risultato immune alla caduta ciclica di inizio 2011, mostrando una crescita prolungata (oltre 50 mesi in en-
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Rapporto sulla competitivitĂ dei settori produttivi - Edizione 2014
trambe le economie) e tuttora in atto. All’incremento complessivo, pari nei due paesi a circa il 14 per cento tra il minimo ciclico del 2009 e ottobre 2013, hanno contribuito sia le vendite destinate al mercato interno (+7 per cento in Germania, oltre il 12 per cento in Francia), sia quelle orientate al mercato estero (+30 per cento in Germania, circa il 20 per cento in Francia). Figura 1.11 - Fatturato dei principali paesi europei per raggruppamenti principali di industrie (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100) 140
Beni di consumo
130 120 110 100 90 80 70 2013
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2010
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Beni intermedi
140 130 120 110 100 90 80 70
2009
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2001
2000
60
Beni di investimento
140 130 120 110 100 90 80 70
Italia Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
Germania
Francia
2008
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Spagna
Regno Unito
1. Evoluzione ciclica della produzione industriale e del fatturato in Italia e in Europa
In Italia, gli effetti della positiva evoluzione delle vendite estere di beni di consumo (+33 per cento nello stesso periodo) sono stati frenati dalla debolezza della componente interna, diminuita nel periodo 2011-2013 di circa il 9 per cento. L’indice complessivo è così risultato in deterioramento fino ad aprile 2013 (-5,1 per cento), per poi stabilizzarsi nei mesi successivi. Anche in Spagna la negativa performance dell’indicatore è soprattutto attribuibile al peggioramento della componente interna del fatturato, che ha vissuto una prolungata fase di contrazione (marzo 2010-maggio 2013). Quella estera, risultata particolarmente debole, ha comunque registrato una crescita nei confronti del minimo della prima fase recessiva (+6,5 per cento a ottobre 2013). Al contrario, nel Regno Unito, il fatturato industriale dei beni di consumo è stato soprattutto supportato dalle vendite sul mercato domestico: queste si sono caratterizzate per una flessione contenuta nel periodo 2008-2009 (-5,5 per cento, la più bassa tra le economie considerate), cui è seguito un rilevante incremento tra il 2009 e il 2011 (circa il 21 per cento). Nello stesso periodo, le vendite estere si sono incrementate soltanto lievemente e hanno successivamente accusato un significativo ridimensionamento (-15,5 per cento la flessione tra agosto 2011 e marzo 2013). Tuttavia, le vendite totali del comparto hanno mostrato un incremento: a ottobre 2013, l’aumento del fatturato è risultato pari a circa l’11 per cento rispetto al minimo di agosto 2009 (grazie all’incremento di quello interno, in presenza di una contrazione di quello estero). Durante la “seconda recessione”, le vendite di beni di investimento (che rappresentano circa il 27 per cento del fatturato complessivo di prodotti industriali dell’Italia) hanno mostrato una maggiore uniformità tra i paesi europei. In Italia e Spagna, la diminuzione dell’indice settoriale è interamente attribuibile all’andamento sul mercato interno (-21 per cento in Italia tra il 2010 e il 2013, -40 per cento in Spagna). L’indice complessivo è risultato soltanto in leggera flessione in Germania e Francia. Le vendite all’estero di beni capitali non sarebbero state significativamente frenate dalla “seconda recessione”. Tale componente è infatti risultata in forte crescita dall’inizio del 2009 nelle principali economie dell’Uem (oltre il 40 per cento la crescita cumulata in Italia, Germania e Spagna) con la sola eccezione della Francia, dove l’indice del fatturato estero è risultato in lieve flessione (-3,6 per cento nel periodo maggio 2011-marzo 2012). Anche nel Regno Unito si è registrata una diminuzione (-4,4 per cento nel periodo settembre 2011-aprile 2012). In sintesi, la “seconda recessione” ha mostrato forti eterogeneità tra le economie europee è risultata più intensa per Italia e Spagna, determinando una divaricazione del ciclo industriale rispetto ai principali partner. L’impatto della crisi è stato assai marcato per i beni di consumo durevoli e, a livello settoriale, particolarmente pervasivo sul tessuto produttivo di questi due paesi. Allo stesso modo, Italia e Spagna appaiono accomunate dall’eccezionale divaricazione tra i livelli delle due componenti del fatturato industriale, a causa del forte deterioramento della componente interna, in presenza di una moderata espansione di quella estera. Per quanto riguarda l’Italia, il crollo della domanda interna dovrebbe aver determinato, alla luce della forte eterogeneità nel grado di apertura tra imprese, impatti differenziati sul tessuto produttivo del nostro Paese; all’approfondimento di tali dinamiche è dedicata la prossima sezione del Rapporto.
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2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
2. LA MANIFATTURA ITALIANA DURANTE LA CRISI: VINCITORI E VINTI
• Tra il 2010 e il 2013, il 51 per cento delle imprese industriali ha aumentato il fatturato totale. L’andamento sul mercato interno ed estero è stato divergente: il 39 per cento del totale delle unità manifatturiere ha incrementato le vendite sul mercato interno, il 61 per cento su quello estero. • La caduta della domanda interna ha riguardato tutti i settori, in particolare i beni di consumo durevoli e quelli strumentali; per i beni intermedi e per i non durevoli la diminuzione di fatturato interno è stata più che compensata da incrementi realizzati sui mercati esteri. • Performance positive sui mercati esteri hanno riguardato tutti i settori tranne mobili, legno, stampa e abbigliamento. Allo stesso tempo solo negli alimentari si è registrato un incremento di fatturato sul mercato nazionale. • Al generalizzato aumento della propensione all’export, misurata come la percentuale di fatturato esportato su quello totale, si sono associate variazioni di fatturato totale positive e strategie prevalentemente “aggressive”, orientate all’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. • A diminuzioni di propensione all’export si sono accompagnate aumenti di fatturato nazionale e riduzioni del fatturato totale, guidate dunque da forti cadute dei ricavi sui mercati esteri. • Secondo un’analisi empirica della relazione tra strategie e performance, le imprese “perdenti” tendono a ridimensionare la propria attività e a difendere la quota di mercato; le “vincenti” sono accomunate da investimenti in capitale umano, attività innovativa e intense relazioni produttive con altri soggetti. • Sul piano settoriale, in un contesto di elevata eterogeneità delle strategie adottate, emerge l’importanza dell’attività innovativa per molti settori tradizionali della manifattura italiana e delle relazioni tra imprese per i comparti del metallo e dei macchinari. Dopo aver analizzato l’andamento del ciclo produttivo in Europa e in Italia, in questa sezione del rapporto si valuta in dettaglio la performance dei settori industriali nel periodo 2010-2013. A questo scopo vengono utilizzate le informazioni di una base dati integrata rappresentativa delle oltre 30.700 imprese della manifattura italiana con almeno 20 addetti, composta da: a) l’indagine Istat sul fatturato delle imprese manifatturiere, che riporta i ricavi realizzati dalle imprese sul mercato italiano e su quelli esteri; b) i risultati di conto economico relativi al 2011; c) informazioni qualitative sulle strategie aziendali desunte dal 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi del 2011.
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Il primo obiettivo dell’analisi è valutare i percorsi delle imprese negli ultimi tre anni, caratterizzati in una prima fase da una sostanziale stagnazione produttiva (2011), cui ha fatto seguito una prolungata contrazione (2012 e 2013) come evidenziato nella prima parte del Rapporto. La base di dati permette di indagare sulle recenti dinamiche di divaricazione del fatturato interno e estero, un aspetto che ha caratterizzato l’Italia in misura assai maggiore rispetto ai principali partner europei. Si intende inoltre valutare in che misura la crisi del periodo 2011-2013 abbia inciso sulla riallocazione delle vendite tra mercato interno ed estero e sulla performance delle imprese all’interno dei diversi settori. L’uso delle informazioni statistiche tratte dal Censimento consente di qualificare, attraverso evidenze descrittive e analisi empiriche, le relazioni tra performance recenti e caratteristiche strutturali e strategiche delle imprese.
2.1 Un triennio difficile per la manifattura italiana Nel 2013, le imprese manifatturiere con almeno 20 addetti hanno realizzato un fatturato all’esportazione pari all’89 per cento circa del totale manifatturiero e al 73,1 per cento di quello del complesso dell’economia. Tra gennaio-ottobre del 2010 e lo stesso periodo del 2013, il 51 per cento delle imprese industriali ha aumentato il fatturato totale. Rispetto ai mercati di destinazione, il 39 per cento del totale delle unità ha incrementato le vendite sul mercato interno, il 61 per cento ha aumentato quelle sul mercato estero. Figura 2.1 - Variazione percentuale mediana del fatturato totale delle imprese manifatturiere per settore di attività economica tra il 2010 e il 2013 (gennaio-ottobre) 25
21,8
20 15 7,6
10 5
1,9 0,6 0,9 1,4
9,4
11
3,8 4,6
0 -5
-3,4
-10 -15 -20
-8,7 -8,5
-0,7 -0,7 -0,2 -2,1 -1,3
-6,6 -6,3
-12,5 -14,6-13,5
10 -
31
14
16
27
23
Alimentari
18
32 23 -
33
30
26
22
29
20
21
19
25
13
24
17
28
10
11
15
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
11 -
Bevande
24 -
Metallurgia
13 -
Tessile
25 -
Prodotti in metallo
14 -
Abbigliamento
26 -
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
15 -
Pelle
27 -
Apparecchiature elettriche
16 -
Legno
28 -
Macchinari e apparecchiature nca
17 -
Carta
29 -
Autoveicoli
18 -
Stampa
30 -
Altri mezzi di trasporto
19 -
Coke
31 -
Mobili
20 -
Chimica
32 -
Altre industrie manifatturiere
21 -
Farmaceutica
33 -
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
22 -
Gomma e plastica
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
Questi andamenti sono caratterizzati da marcate eterogeneità settoriali: per il fatturato totale, la quota di imprese in crescita nel periodo considerato varia tra un massimo del 71 per cento per il settore alimentare ad un minimo del 24 per cento per quello dei mobili; nel caso del fatturato interno, la quota passa dal 62 per cento nel settore alimentare al 19 per cento in quello dei mobili; sui mercati esteri, invece, l’incremento del fatturato riguarda una quota di imprese compresa tra il 43 (abbigliamento) e il 73 per cento (farmaceutica). Differenze di performance tra i settori manifatturieri sono rilevabili anche dall’analisi della variazione mediana del loro fatturato totale (Figura 2.1). Quest’ultima è risultata positiva, e superiore alla dinamica della manifattura nel suo complesso, in 10 comparti produttivi, mentre in 13 ha registrato un calo. Tra i top performer emergono alcuni dei settori che caratterizzano il modello di specializzazione italiano: gli articoli in pelle, il cui incremento di fatturato nel periodo è risultato di gran lunga il più elevato (21,8 per cento); l’industria delle bevande (11 per cento), l’industria alimentare (9,4 per cento) i macchinari e le attrezzature (7,6 per cento). Al contrario, tra i comparti che hanno registrato le contrazioni più vistose (bottom performer) si segnalano il settore dei mobili (-14,6 per cento), gli articoli di abbigliamento (-13,5 per cento) e le industrie del legno (-12,5 per cento). In ciascun anno del periodo 2010-2013, l’andamento del fatturato totale ha sostanzialmente ricalcato l’evoluzione del ciclo produttivo aggregato, con una diffusa espansione tra il 2010 e il 2011, seguita da una nuova caduta ciclica tra il 2011 e il 2012. Quest’ultima ha accomunato tutti comparti con l’eccezione dell’industria alimentare e delle bevande. Nel corso del 2013, invece, i settori hanno evidenziato un andamento differenziato: alcuni hanno registrato aumenti del fatturato (alimentari e macchinari), altri una sostanziale stabilità (bevande, carta e tessili, ma tra questi si trovano anche gli articoli in gomma e gli autoveicoli, che figurano tra i bottom performer nel triennio). Altri comparti, infine, hanno sperimentato consistenti decrementi (coke e raffinazione, prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi). La produzione di mobili è l’unico settore ad aver mostrato diminuzioni di fatturato in ciascuno dei tre anni considerati. Figura 2.2 - Variazione percentuale mediana del fatturato totale, interno ed estero, per raggruppamenti principali di industrie delle imprese manifatturiere tra il 2010 e il 2013 (gennaio-ottobre) 30
23,9 18,1
20
15,7
10,6 10
0,9
7,5
3,8
0,5
4,7
0 -2,6
-10
-2,4
-6,4
-9,5 -15,0
-20
-23,9
-30 Energia
Prodotti intermedi fatturato totale
Beni strumentali fatturato estero
Beni di consumo durevoli
Beni di consumo non durevoli
fatturato interno
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
L’analisi della dinamica del fatturato nei mercati interno ed estero consente di qualificare con maggior dettaglio sia le differenze di performance osservate per l’intero periodo, sia le eterogeneità tra settori. In termini dei raggruppamenti principali di industria (Figura 2.2), la caduta della domanda interna si è riflessa soprattutto nel risultato negativo dei beni di consumo durevoli (a sua volta alla base della riduzione peggioramento del fatturato totale) e di quelli strumentali; per i prodotti intermedi e i beni di consumo non durevoli, il fatturato totale è stato invece sostenuto dagli incrementi realizzati sui mercati esteri. Il dettaglio settoriale (secondo la disaggregazione per divisione di attività economica) conferma come l’andamento della domanda internazionale abbia rappresentato un elemento decisivo nel sostenere l’attività produttiva nel triennio 2010-2013 (Figura 2.3): in soli quattro casi si è verificata una variazione negativa di fatturato estero (produzione di mobili, legno, stampa e abbigliamento). Figura 2.3 - Variazione percentuale mediana del fatturato interno ed estero delle imprese manifatturiere tra il 2010 e il 2013 per settore di attività economica (a) 10 10 5 0 Variazione fatturato interno
13
-5
11
17
15 19
33 24
25
21
20 -10
22
26
-15
32
18
16
29
-20
28
27
23
14
30
-25 -30
31
-35 -10
-5
0
5
10
15
20
25
Variazione fatturato estero 10 -
Alimentari
23 -
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
11 -
Bevande
24 -
Metallurgia
13 -
Tessile
25 -
Prodotti in metallo
14 -
Abbigliamento
26 -
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
15 -
Pelle
27 -
Apparecchiature elettriche
16 -
Legno
28 -
Macchinari e apparecchiature nca
17 -
Carta
29 -
Autoveicoli
18 -
Stampa
30 -
Altri mezzi di trasporto
19 -
Coke
31 -
Mobili
20 -
Chimica
32 -
Altre industrie manifatturiere
21 -
Farmaceutica
33 -
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
22 -
Gomma e plastica
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) In verde: fatturato totale in aumento; in rosso: fatturato totale in diminuzione; in grigio: fatturato totale invariato (variazione in valore assoluto <1%.
30
2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
Allo stesso tempo, solo in un comparto (alimentari) si è registrato un incremento di fatturato sul mercato interno, mentre in due casi (bevande e pelli) si è verificata una sostanziale invarianza dei livelli iniziali. Variazioni positive o negative del fatturato totale hanno sotteso dinamiche divergenti sui mercati di destinazione. In alcuni settori, infatti, la performance sui mercati esteri è risultata particolarmente brillante, in misura tale da più che compensare il calo sul mercato interno e determinare una variazione positiva del fatturato totale. È il caso dei macchinari (che hanno registrato un incremento del 21,8 per cento all’estero a fronte di un decremento del 15,5 per cento del fatturato sul mercato nazionale), della farmaceutica (con variazioni rispettivamente +22,9 per cento e -5,6 per cento) e della metallurgia (+14,2 e -4,7 per cento). In altri settori, il marcato crollo della domanda interna non è stato compensato dall’incremento (in qualche caso percentualmente elevato) del fatturato all’estero: tra questi si segnalano, in particolare, le apparecchiature elettriche (+5,1 per cento di fatturato estero contro il -16,3 per cento di quello interno), gli altri mezzi di trasporto (rispettivamente, +12,8 e -23,2 per cento), gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+2 e - 16,9 per cento). In sintesi, tutti i settori manifatturieri sembrano aver beneficiato, pur in misura fortemente differenziata, dell’andamento più dinamico della domanda estera rispetto a quella nazionale. Tale evidenza è confermata da un incremento, tra il 2010 e il 2013, delle quote di fatturato esportato (Figura 2.4): alla fine dello scorso anno, metà delle imprese manifatturiere doveva alle vendite sui mercati esteri oltre il 28 per cento dei propri ricavi complessivi (questa incidenza era pari al 22,7% nel 2010). La tendenza è comune alla gran parte dei settori, in particolare farmaceutica, macchinari e pelli.
2.2 Propensione all’export, performance e strategie L’aumento dell’esposizione all’estero delle imprese esportatrici italiane può derivare, coeteris paribus, da una contrazione del fatturato interno, da un aumento del fatturato estero o da una combinazione di questi due andamenti. In primo luogo, occorre considerare che, per la maggior parte delle imprese esportatrici, il mercato domestico continua a rappresentare la principale destinazione delle proprie produzioni: il 60 per cento delle imprese manifatturiere esportava non più del 35 per cento del proprio fatturato nel 2010, e non oltre il 41,5 per cento nel 2013. Alla luce della performance settoriale registrata sui mercati nazionale e internazionali (Figura 2.3), pertanto, non sorprende che alcuni dei comparti che presentano incrementi particolarmente elevati della quota di fatturato all’export (Figura 2.4) abbiano registrato performance negative in termini di fatturato totale. È il caso dei settori dei mobili, degli altri mezzi di trasporto e delle altre industrie manifatturiere (i settori rappresentati da istogrammi di colore rosso). Le imprese dei comparti top performer (istogrammi di colore verde) mostrano una notevole eterogeneità in termini di apertura all’estero: le unità del settore alimentare si segnalano infatti per quote modeste di fatturato esportato; al contrario, le imprese dei comparti delle pelli e dei macchinari sono caratterizzate da propensioni all’export particolarmente elevate. D’altro canto, non sarebbe corretto considerare i comparti bottom performer come quelli meno esposti sui mercati esteri. Un esempio è fornito dal settore dei mobili, che più ha risentito fortemente della crisi nel periodo osservato, nonostante
33
34
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
circa la metà delle imprese del comparto abbia presentato nel 2013 una quota di fatturato estero superiore al 50 per cento. A sua volta, il settore dell’abbigliamento, pur presentando un grado di apertura pari a quello medio manifatturiero, è connotato da una distribuzione delle unità produttive tutt’altro che simmetrica, ma fortemente polarizzata tra i valori minimo e massimo della quota di fatturato esportato. Figura 2.4 - Propensione all’export per divisioni del comparto manifatturiero – Anni 2010 e 2013 (fatturato esportato in percentuale del fatturato totale; valori mediani) (a) 2010 2013 Totale manifattura 2010
70 60
2010 2013 Totale manifattura 2013
50 40 30 20 10 0 28
30
32
15
31
27
21
22
26
29
24
20
13
25
14
11
19
17
10 -
Alimentari
23 -
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
11 -
Bevande
24 -
Metallurgia
23
10
16
13 -
Tessile
25 -
Prodotti in metallo
14 -
Abbigliamento
26 -
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
15 -
Pelle
27 -
Apparecchiature elettriche
16 -
Legno
28 -
Macchinari e apparecchiature nca
17 -
Carta
29 -
Autoveicoli
18 -
Stampa
30 -
Altri mezzi di trasporto
19 -
Coke
31 -
Mobili
20 -
Chimica
32 -
Altre industrie manifatturiere
21 -
Farmaceutica
33 -
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
22 -
Gomma e plastica
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33
(a) In rosso i settori con variazione negativa del fatturato totale tra il 2011 e il 2013; in verde i settori con variazione positiva del fatturato totale tra il 2011 e il 2013.
La tavola 2.1 permette di analizzare più in dettaglio la variazione delle quote di fatturato estero tra il 2010 e il 2013. Queste ultime sono ripartite in quattro classi di uguale ampiezza (25 punti percentuali). La diagonale principale della tavola evidenzia il numero di unità produttive che tra nel periodo considerato hanno mantenuto inalterata la classe di propensione all’export. Valori al di sotto (al di sopra) della diagonale indicano il numero di imprese che hanno registrato un incremento (decremento) della quota di fatturato estero di ampiezza sufficiente a determinare la transizione da una soglia inferiore a una superiore (e viceversa). Tra il 2010 e il 2013, circa il 65 per cento delle imprese della manifattura industriale con 20 e più addetti, ha mantenuto invariata la classe di fatturato. La percentuale di imprese “persistenti” è più elevata nel caso delle due classi estreme, quella compresa entro la soglia del 25 per cento (79,8 per cento del totale della classe), e quella oltre il 75 per cento del totale (90,7 per cento), dove si collocano, rispettivamente, oltre 7.800 e oltre 3.000 unità. Nello stesso periodo, tuttavia, si registra anche un considerevole numero di imprese che hanno incrementato il proprio grado di apertura all’estero, in misura tale da determinare il passaggio da una soglia all’altra: si tratta di 4.932 casi di movimenti verso le classi più elevate, contro 1.105 unità produttive che hanno registrato un
35
2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
movimento opposto. Nel complesso, quindi, si sono delineati “spostamenti netti” di imprese verso classi più elevate di propensione all’export. Tavola 2.1 - Matrice di transizione della propensione all’export delle imprese manifatturiere – Anni 20102013 (numero di imprese) Propensione all’export 2013
PROPENSIONE ALL’EXPORT 2010
Totale <25%
25-49%
50-74%
>=75%
7.870
1.683
200
66
9.819
25-49%
632
2.892
1.369
171
5.064
50-74%
137
504
3.342
1.310
5.294
>=75%
0
36
264
3.095
3.395
8.639
5.114
5.175
4.642
23.571
<25%
Totale
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
Tali dinamiche possono essere qualificate attraverso l’uso congiunto delle informazioni sulla performance e sulle strategie aziendali presenti nella base dati utilizzata. In primo luogo, gli spostamenti verso classi di propensione all’export più elevate si accompagnano a una variazione di fatturato totale positiva e a un forte aumento della componente estera (Figura 2.5); ad esse sono associate strategie prevalentemente “aggressive”, orientate all’espansione all’estero attraverso l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Inoltre, lo stesso andamento del fatturato (sebbene in misura molto più contenuta) e le stesse strategie aggressive appaiono prevalenti tra le imprese collocate nelle classi di “persistenza”. Anche all’interno di queste ultime, infatti, si osserva un aumento di propensione all’export, di entità tuttavia non sufficiente a determinare un cambio di classe, che si riflette pertanto in una ricomposizione tra quote di fatturato interno ed estero a favore delle seconde. Figura 2.5 - Andamento del fatturato totale, interno ed estero, per cambiamenti e persistenze delle classi di propensione all’export � Anni 2010-2013 (variazioni mediane) 60
50,9
40
28,2
20
2,0
10,4
4,4
0 -20
-4,2
-9,5
-25,7
-40 -40,6 -60 Passaggi a classi meno elevate Variazione fatturato totale
Persistenza nella stessa classe Variazione fatturato estero
Passaggi a classi più elevate Variazione fatturato nazionale
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
L’indicatore sintetico di competitività dei settori manifatturieri I dati e le analisi del presente Rapporto mostrano che gli anni della crisi hanno condizionato in modo profondo ed eterogeneo la performance economica dei settori produttivi italiani. La competitività dei settori e delle imprese appare un fattore cruciale per la fase di ripresa; ne deriva la necessità di avere a disposizione indicatori in grado di misurarne la complessità attraverso una sintesi dei diversi aspetti che la caratterizzano. Seguendo approcci consolidati, anche per questa edizione del rapporto si è provveduto a calcolare per ciascun settore manifatturiero italiano, basandosi sui dati delle statistiche strutturali sulle imprese e del commercio estero riferiti al 2011, un “Indicatore sintetico di competitività” (Isco)1 che permetta di definire una graduatoria dei 23 settori manifatturieri considerati.2 Le dimensioni prese in considerazione sono quattro: competitività di costo, redditività, performance sui mercati esteri e innovazione.3 L’indicatore, che per il complesso dei settori assume valore pari a 100, ha un campo di variazione piuttosto ampio, da un minimo di 48,1 per il settore della riparazione e manutenzione di macchine e apparecchiature a un massimo di 156,5 per l’industria farmaceutica (Figura 1). In maggior dettaglio, è possibile identificare un gruppo di settori più performanti (la farmaceutica, le bevande, la chimica e la meccanica) che spiegano nel 2011 circa un quarto del valore aggiunto manifatturiero (24,8 per cento); all’estremo opposto i settori delle riparazioni, della stampa, del legno e dei mobili, che rappresentano circa il 10 per cento del valore aggiunto del 2011. Nella parte bassa della graduatoria (con valori dell’indicatore inferiori alla media) si trovano alcuni settori significativi per la manifattura italiana, quali la fabbricazione di prodotti in metallo e l’alimentare (rispettivamente al 17° e al 18° posto della graduatoria, con circa il 20 per cento del valore aggiunto totale). Al di sopra della media sono invece collocati la fabbricazione di apparecchiature elettriche (in 5a posizione), di autoveicoli e della metallurgia. La disponibilità d’informazioni di carattere congiunturale permette inoltre di offrire una rappresentazione delle performance dei settori nel periodo più recente; i tre indicatori utilizzati,4 alla base dell’indice sintetico, sottolineano soprattutto gli aspetti dinamici della performance dei diversi settori. La figura 2 mette in relazione il livello di performance raggiunto da ciascun settore all’inizio del 2013 (asse delle ascisse) con la sua dinamica tra il primo e il terzo trimestre del 2013 (asse delle ordinate). Il quadro che emerge mostra come nel corso dell’anno i settori che hanno riscontrato maggiori difficoltà (quelli che nel grafico si collocano a sinistra della media indicata sull’asse delle ascisse) siano quelli del coke e della metallurgia, ma con tendenza al miglioramento (in quanto si collocano al di sopra della media dell’asse delle ordinate); il comparto della stampa ha invece continuato a evidenziare una dinamica competitiva in peggioramento (Figura 2). Solo il settore farmaceutico presenta una situazione competitiva iniziale superiore alla media, abbinata a una positiva dinamica nel corso dei tre trimestri del 2013. Da segnalare, però, la presenza di alcuni settori (in prevalenza appartenenti al comparto dei beni intermedi) che, partendo da una situazione competitiva inferiore alla media di sistema, hanno evidenziato un miglioramento in corso d’anno, particolarmente rilevante nel caso degli autoveicoli e i mezzi di trasporto. Due dei comparti che rappresentano i punti di forza della specializzazione italiana (tessile e macchinari) appaiono invece sostanzialmente in linea con la competitività media del sistema. Si veda la nota metodologica presente nel volume. Dall’analisi è escluso il settore dei tabacchi. 3 Gli indicatori rappresentativi delle quattro dimensioni sono, rispettivamente: il rapporto tra produttività apparente del lavoro (valore aggiunto per addetto) e il costo unitario del lavoro, la redditività lorda, la quota di fatturato esportato e la propensione all’innovazione. 4 Gli indicatori utilizzati sono: l’indice della produzione industriale, l’indice del fatturato estero, il grado di utilizzo degli impianti. 1 2
37
2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
Figura 1 - Indicatore sintetico di competitività strutturale per i settori della manifattura – Anno 2011 (numeri indice) 160 140 120 100 80 60 40 20 0 21
20
10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 -
27
24
Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica
23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 -
32
22
Media
13
14
10
31
16
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Figura 2 - Indicatore sintetico di competitività congiunturale per i settori della manifattura – I trim. 2013III trim. 2013 (numeri indice)
Indicatore sintetico di competitività - vasriazione I trim. 2013-III trim. 2013
125 29 120
115 30 31
110
22
23
24
14 28 Media 25 13
105
33
100
32 15
16
20 11
18
27 10
17
21
26
95 90
92
94
96
98
100
102
104
Indicatore sintetico di competitività I trim 2013
106
108
110
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Al contrario, passaggi verso classi meno elevate di propensione all’export si accompagnano ad aumenti di fatturato nazionale e una riduzione di quello totale, causata da una forte caduta dei ricavi sui mercati esteri. Questo risultato, sarebbe attribuibile al prolungato deterioramento delle condizioni di domanda nel mercato domestico. Per alcune unità produttive, tuttavia, il “rientro” in Italia potrebbe configurarsi come il risultato di precise strategie difensive, di ripiegamento su nicchie di domanda interna a seguito di una perdita di competitività sui mercati esteri. È il caso, ad esempio, delle imprese che sono passate dalla seconda alla prima classe di esposizione all’estero della Tavola 2.1, per le quali le strategie prevalenti sono rappresentate dalla difesa delle quote di mercato, insieme a un ridimensionamento dell’attività. In sintesi, il fenomeno della ricomposizione delle quote di fatturato interno ed estero ha riguardato tutti i settori manifatturieri. Non sempre migliori risultati ottenuti oltre confine sono stati in grado di compensare le forti contrazioni sul mercato nazionale; le performance sono risultate eterogenee sia tra comparti, sia tra le imprese all’interno degli stessi. In generale, tuttavia, le imprese caratterizzate al 2010 da una presenza sui mercati esteri già significativa in termini di quota sul fatturato totale hanno maggiormente beneficiato di questo effetto di ricomposizione, guidato dalla più vivace dinamica della domanda internazionale.
2.3 La performance interna ed estera delle imprese manifatturiere nel triennio 20112013: una lettura strategica Le numerose informazioni contenute nella base dati consentono di approfondire quali profili strategici di impresa siano sottesi ai diversi andamenti di fatturato sui mercati interni e internazionali. In particolare, è possibile individuare quattro classi di performance (cfr. Tavola 2.3): a) la classe delle imprese “vincenti” che, anche negli anni di crisi 2011-2013, hanno visto aumentare il proprio fatturato sia in Italia sia all’estero. Si tratta di oltre 4.600 unità (pari al 18,1 per cento del totale), che spiegano il 20 per cento del valore aggiunto complessivo; b) la classe delle imprese “crescenti all’estero”, che nello stesso periodo hanno aumentato il fatturato estero ma ridotto quello interno. L’insieme comprende circa 8.500 imprese (il 33 per cento del totale), che spiegano circa il 38 per cento del valore aggiunto complessivo; c) la classe delle imprese “crescenti in Italia”, che hanno realizzato una buona performance all’interno, ma hanno registrato un fatturato estero in diminuzione. Si tratta di poco più di 3.400 unità (il 13,3 per cento del totale), che spiegano l’11 per cento del valore aggiunto complessivo; d) la classe delle imprese “in ripiegamento”, il cui fatturato è diminuito sia in ambito nazionale sia sui mercati internazionali. A questa classe appartengono oltre 9.100 unità produttive (il 35,6 per cento del totale), che spiegano il 30,6 per cento del valore aggiunto complessivo. La tavola 2.2 riporta le principali caratteristiche strutturali delle classi appena descritte. Il gruppo più numeroso è rappresentato dalle imprese “in ripiegamento”, a conferma delle difficoltà che hanno caratterizzato il periodo sotto osservazione: si tratta di unità produttive con i valori più bassi di produttività e profittabilità, che nel
39
2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
2010 esportavano prodotti per poco più del 30 per cento del loro fatturato complessivo. All’opposto, le imprese “vincenti” (pari a circa la metà di quelle in “ripiegamento”), sono caratterizzate da una produttività mediana più elevata. I gruppi “crescenti in Italia” e “crescenti all’estero” hanno registrato risultati divergenti in termini di performance sui mercati esteri: mostravano al 2010 lo stesso grado di apertura mediana all’estero, ma una dimensione media molto diversa: la più bassa per la prima classe, la più elevata per la seconda. Tavola 2.2 - Caratteristiche delle imprese per classi di performance interna ed estera (anno 2011, dove non specificato altrimenti) Numero di imprese
Numero di addetti
Dimensione media (addetti)
Produttività media (valore aggiunto per addetto, migliaia di euro)
Vincenti
4.637
411.817
88,8
66,4
36,4
36,7
GRUPPI DI IMPRESE
Profittabilità Propensione media all’export (MOL/valore nel 2010 aggiunto) (fatturato estero/ fatturato totale, valori mediani)
Crescenti all’estero
8.477
827.518
97,6
64,9
34,3
28,6
Crescenti in Italia
3.415
274.592
80,4
65,7
37,4
28,6
In ripiegamento
9.148
825.742
90,3
58,1
32,4
31,2
25.677
2.339.669
91,1
63,3
34,4
31,0
Totale
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi)
Per ciascuno dei gruppi così definiti, si è quindi stimato1 il contributo fornito da una serie di caratteristiche strutturali, strategiche e di bilancio al diverso andamento sui mercati interni ed esteri. In particolare si è valutata l’incidenza della struttura d’impresa (in termini dimensionali, settoriali e territoriali), l’eventuale “premio” assicurato da una maggiore efficienza in termini di produttività del lavoro, il ruolo dei livelli di profittabilità relativi al 2011. Inoltre, sono state considerate una serie di specifiche leve competitive, relative all’innovazione (di prodotto o processo), all’investimento in capitale umano (attività di formazione svolta attraverso corsi o training on the job), alla presenza di un’elevata intensità di relazioni con altre imprese o istituzioni, misurata attraverso un “Indicatore sintetico di connettività”.2 A tutti questi aspetti si aggiungono ulteriori informazioni relative agli orientamenti strategici adottati delle singole imprese nel periodo osservato: l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi, l’espansione su nuovi mercati, la tutela delle quote di mercato, un ridimensionamento dell’attività produttiva, la scelta di delocalizzare. Per quanto riguarda il contributo fornito dagli elementi relativi alla struttura, alla produttività e alla profittabilità delle imprese, le stime ne confermano il ruolo positivo sulla crescita del fatturato, in linea con i risultati consolidati nella letteratura.3 L’analisi viene effettuata attraverso la stima di un modello logit multinomiale. Per i dettagli sul questa tipologia di modelli e sulla stima qui effettuata si veda la Nota metodologica “Performance e strategie: un modello logit multinomiale”. 2 Per i dettagli sulla costruzione di questo indicatore si rimanda alla Nota metodologica “L’Indicatore sintetico di connettività”. Una elevata connettività è qui individuata da valori dell’indicatore corrispondenti all’ultimo decile della distribuzione. 3 Si vedano, tra gli altri, Rondi e Sembenelli (2001), Hollenstein (2005), Melitz e Ottaviano (2008), Benfratello e Razzolini (2008), Wagner (2011). 1
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
La figura 2.6 riporta, per ciascuna delle leve competitive e orientamenti strategici considerati, il contributo fornito alla probabilità di trovarsi in ciascuno dei quattro gruppi di performance.4 Figura 2.6 - Strategie e performance sui mercati nazionali e internazionali – Anni 2011-2013 (aumento/ diminuzione della probabilità di appartenere a una classe di performance; punti percentuali) Crescenti all'esterno
Vincenti
-0,4
20
-0,6
-1,6 -6,6
19,7
In ripiegamento
16 12
4,9
8 1,6
0,6
3,1
4
0,1
1,4
0,3
-6,0 Alta connettività
-16
-3,5
Innovazione di processo
-12
-2,9 Ampliamento gamma prodotti
-8
Delocalizzazione
Innovazione di prodotto
Difesa quota di mercato
Ridim. attività
Ampliamento gamma prodotti
Innovazione di processo
Alta connettività
-4,0
Innovazione di prodotto
-4
-1,2
Ridimensionamento attività
-0,1
Mantenimento quota di mercato
0
Formazione
10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16
Crescenti all'interno
0,7
Ridim. attività
Ridim. attività
Difesa quota di mercato
Delocalizzazione
Innovazione di prodotto
Formazione
Ampliamento gamma prodotti
Innovazione di processo
-4,5
1,8
Innovazione di processo
-2,2
2,7
Ampliamento gamma prodotti
-13,0
Alta connettività
0,8
Formazione
3,0
6,5
Innovazione di prodotto
3,3
10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16
Difesa quota di mercato
4,6
Delocalizzazione
4,7
Alta connettività
10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
Considerando gli orientamenti strategici, come rilevato dall’Istat in altre occasioni,5 la preoccupazione per la tutela della quota di mercato si connota come una strategia di tipo difensivo. Secondo l’evidenza empirica, tale strategia aumenta di circa tre punti percentuali la probabilità di appartenere ai gruppi che hanno subito una riduzione di fatturato sul mercato interno (“crescenti all’estero” e “in ripiegamento”). Sempre in una prospettiva di strategie difensive, il ridimensionamento dell’attività che rappresenta, tra tutti gli orientamenti considerati, quello a cui le imprese ricorrono quando le altre strategie non sono percorribili, caratterizza in larga misura le imprese “in ripiegamento” (aumenta di circa 20 punti percentuali la probabilità di appartenere a questo gruppo). Allo stesso tempo, tale tendenza è quella che più “allontana” un’impresa dall’appartenere a gruppi che presentano una buona performance di fatturato estero (diminuisce di 13 punti percentuali la probabilità di collocarsi nel gruppo delle “vincenti”). Al contrario, la delocalizzazione si delinea come una strategia premiante nel caso delle imprese del gruppo “crescenti all’estero” (aumenta di 6,5 punti percentuali la probabilità di appartenenza al gruppo) e limita la probabilità di risultare tra le imprese “vincenti”. Le tavole riportano i contributi degli orientamenti strategici e delle leve competitive risultati statisticamente significativi al 10, 5 o 1 per cento. 5 Si vedano ad esempio Istat (2013b, 2013c, 2013d). 4
2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
Tra le leve competitive, assume particolare rilevanza la possibilità di fruire di una estesa rete di relazioni produttive con altre imprese o istituzioni. Il vantaggio connesso a questa specifica strategia è rilevante soprattutto per le imprese che hanno evidenziato incrementi di fatturato sul mercato interno: tale caratteristica è associata, da un lato, al più elevato contributo alla probabilità di appartenere al gruppo delle “vincenti” (+4,7 punti percentuali); dall’altro, alla significativa riduzione della probabilità di appartenere al gruppo delle imprese “in ripiegamento” (-6 punti percentuali). Infine, un’elevata connettività è associata a una variazione positiva della probabilità di appartenere al gruppo delle “crescenti in Italia”, negativa (ma di scarsa entità) nel caso delle “crescenti all’estero”. Allo stesso modo, l’avere investito nelle competenze del personale attraverso attività di formazione nel corso del 2011 è risultata una leva competitiva che ha contribuito in misura significativa alla performance delle imprese sul mercato interno nel biennio successivo. Le imprese che hanno dichiarato di aver effettuato attività formative hanno incrementato la probabilità di permanenza nell’insieme delle “crescenti in Italia” (+4,9 punti percentuali) e delle “vincenti” (+3 punti percentuali); al contrario, questo tipo di investimento in capitale umano riduce in misura significativa (-8,6 punti percentuali) il rischio di trovarsi tra le imprese “in ripiegamento”. Anche per l’innovazione di processo sono stati stimati effetti positivi e significativa, sebbene di entità più contenuta rispetto alle altre tipologie descritte. Essi sono risultati rilevanti in particolare per le imprese che hanno registrato una performance positive su entrambi i mercati di destinazione. Introdurre innovazioni di prodotto si accompagna a risultati positivi sui mercati esteri; allo stesso tempo, ciò favorisce l’uscita dalla classe delle imprese “crescenti in Italia” (-4 punti percentuali la riduzione della probabilità di persistenza). Questi risultati sono stati ulteriormente qualificati in un’ottica settoriale, replicando l’esercizio di stima per ciascun comparto. In questo modo è stato possibile individuare quali strategie abbiano contribuito in misura più significativa all’aumento o alla diminuzione della probabilità, per le imprese di ciascun settore, di appartenere a uno dei gruppi di performance considerati. I risultati sono riportati nelle tavole 2.3 A e 2.3 B. In generale, le strategie “trainanti” del sistema, che tendono cioè a spostare le imprese manifatturiere verso gruppi a performance più elevata, risultano essere principalmente la formazione del personale, il raggiungimento di un elevato grado di connettività e l’innovazione (di prodotto e di processo). In particolare, l’investimento in formazione sembra rappresentativo, per oltre un terzo dei settori, di un profilo d’impresa che favorisce l’uscita dal gruppo di quelle “in ripiegamento”. Si tratta di un risultato che accomuna settori molto eterogenei per tecnologia e prodotti: dai comparti del polo chimico (chimica, gomma e plastica) ad alcuni settori del modello di specializzazione italiano quali pelli, macchinari, altri mezzi di trasporto. Anche avere delocalizzato prima del 2011 ha contribuito in diversi settori a limitare la probabilità di registrare una performance negativa sui mercati interni ed esteri: è il caso dei comparti della farmaceutica, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, della stampa e delle altre industrie manifatturiere. Altrettanto trasversali tra i settori sono le principali strategie trainanti per la classe dei “vincenti”, ovvero l’attivazione di una rete di relazioni intensa ed estesa (anche all’estero) e l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Più in dettaglio, avere raggiunto un elevato grado di connettività rappresenta infatti la leva competiti-
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
va più vantaggiosa per un nutrito insieme di comparti, in particolare quelli della filiera del metallo (metallurgia, prodotti in metallo, macchinari). È significativo l’esempio delle imprese del settore dei mobili – tra quelli maggiormente in sofferenza nel periodo 2011-2013 –, per le quali operare in stretta connessione con altri soggetti costituisce allo stesso tempo la scelta che più ha limitato la probabilità di registrare una performance negativa su entrambi i mercati e la strategia più efficace nel trainarle verso il gruppo a performance più elevata. Anche la strategia di ampliamento della gamma dei prodotti accomuna, nel gruppo delle “vincenti”, imprese di settori molto distanti dal punto di vista tecnologico e merceologico, quali gli autoveicoli, gomma e plastica, altre industrie manifatturiere, abbigliamento. Nel caso del settore delle pelli, che nel periodo considerato si segnala come uno dei più performanti in assoluto nell’ambito delle manifattura italiana, le stime non hanno individuato una singola strategia cui ricondurre i buoni risultati conseguiti durante l’ultima crisi; questi sembrano piuttosto dovuti a significativi e generalizzati aumenti della produttività. Tavola 2.3 A - Strategie delle imprese per classi di performance interna ed estera - Anni 2001-2013 (stime) (a) Vincenti
SETTORI
Crescenti all’estero
Strategie trainanti
Strategie frenanti
Strategie trainanti
Strategie frenanti
Alimentari
Innovazione processo
Ampliamento gamma prodotti Delocalizzazione
Ridimensionamento attività
Bevande
Delocalizzazione
Innovazione prodotto
-
Delocalizzazione
Tessile
Ridimensionamento attività
Difesa quota mercato
Delocalizzazione
Ridimensionamento attività
Abbigliamento
Ampliamento gamma prodotti
Ridimensionamento attività
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Pelle
-
Ridimensionamento attività
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Legno
Difesa quota mercato
Ridimensionamento attività
Formazione
Ampliare prodotti/servizi
Carta
Alta connettività
Delocalizzazione
Delocalizzazione
Ridimensionamento attività
Stampa
Innovazione prodotto
Formazione
Formazione
Difesa quota mercato
Chimica
Formazione
Ridimensionamento attività
Formazione
Ampliare prodotti/servizi
Farmaceutica
Delocalizzazione
-
-
-
Gomma e plastica
Ampliamento gamma prodotti
Ridimensionamento attività
Formazione
-
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Innovazione processo
Difesa quota mercato
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Metallurgia
Alta connettività
Ampliamento gamma prodotti Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Prodotti in metallo
Alta connettività
Ridimensionamento attività
Difesa quota mercato
Alta connettività
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
Delocalizzazione
Ridimensionamento attività
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Apparecchiature elettriche
Innovazione processo
Ridimensionamento attività
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato
Macchinari e apparecchiature n.c.a
Alta connettività
Ridimensionamento attività
Ampliamento gamma prodotti -
Autoveicoli
Ampliamento gamma prodotti
Innovazione processo
Ridimensionamento attività
Difesa quota mercato
Altri mezzi di trasporto
Formazione
Difesa quota mercato
Delocalizzazione
Innovazione prodotto
Mobili
Alta connettività
Ridimensionamento attività
Difesa quota mercato
Ridimensionamento attività
Altre industrie manifatturiere
Ampliamento gamma prodotti
Alta connettività
Delocalizzazione
Ampliare prodotti/servizi
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Alta connettività
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Alta connettività
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi, risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) Il trattino “-” indica i casi in cui non vi sono strategie statisticamente significative.
Le imprese dei macchinari e dei comparti del Made in Italy “crescenti all’estero” (ma in perdita sul mercato domestico), in particolare quelle dell’abbigliamento, delle pelli e dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi, hanno nell’attività
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2. La manifattura italiana durante la crisi: vincitori e vinti
innovativa (soprattutto di prodotto) un rilevante fattore di espansione del fatturato estero. Questo risultato assume maggiore forza alla luce del fatto che l’attività innovativa e la differenziazione di prodotto hanno rappresentato i principali fattori trainanti per le analoghe imprese del gruppo delle “vincenti”. Infine, alcune strategie hanno consentito alle imprese di limitare le perdite sul mercato estero e crescere sul mercato interno, come nel caso dell’attività innovativa di processo e di prodotto per alcuni settori tradizionali della manifattura italiana (mobili, tessile, autoveicoli, altre industrie manifatturiere). In sintesi, l’investimento nelle competenze del personale la scelta di operare in stretta connessione con altre imprese o istituzioni e l’innovazione (principalmente di processo) rappresentano le strategie che più di altre hanno contribuito a dare forma agli esempi di migliore performance delle imprese manifatturiere sui mercati interno ed estero nel difficile biennio 2011-2013. Questo risulta meno evidente a una lettura settoriale; tuttavia, anche in un contesto di elevata eterogeneità delle strategie adottate, emerge l’importanza dell’attività innovativa per molti settori tradizionali della manifattura italiana e delle relazioni tra imprese per i comparti del metallo e dei macchinari. Tavola 2.3 B - Strategie delle imprese per classi di performance interna ed estera - Anni 2001-2013 (stime) (a) Crescenti in Italia
SETTORI
In ripiegamento
Strategie trainanti
Strategie frenanti
Strategie trainanti
Strategie frenanti
Alimentari
Alta connettività
Delocalizzazione
Ridimensionamento attività
Innovazione processo
Bevande
Ampliamento gamma prodotti
Delocalizzazione
Delocalizzazione
Tessile
Innovazione processo
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Ampliamento gamma prodotti
Abbigliamento
Alta connettività
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Pelle
Difesa quota mercato
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Formazione
Legno
Delocalizzazione
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Formazione
Carta
Ridimensionamento attività
Innovazione prodotto
Difesa quota mercato
Formazione
Stampa
Ampliamento gamma prodotti
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Delocalizzazione
Chimica
Formazione
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Formazione
Farmaceutica
-
Ridimensionamento attività
-
Delocalizzazione
Gomma e plastica
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Alta connettività
Formazione
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Ridimensionamento attività
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato
Delocalizzazione
Metallurgia
Formazione
Innovazione prodotto
Formazione
Alta connettività
Prodotti in metallo
Innovazione processo
Innovazione prodotto
Formazione
Innovazione processo
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
Alta connettività
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato
Innovazione prodotto
Apparecchiature elettriche
Ridimensionamento attività
Innovazione processo
Ridimensionamento attività
Ampliamento gamma prodotti
Macchinari e apparecchiature nca
Formazione
Ridimensionamento attività
Ridimensionamento attività
Formazione
Autoveicoli
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attività
Difesa quota mercato
Ridimensionamento attività
Altri mezzi di trasporto
Difesa quota mercato
Innovazione processo
Ridimensionamento attività
Formazione
Mobili
Innovazione processo
Difesa quota mercato
Ridimensionamento attività
Alta connettività
Altre industrie manifatturiere
Innovazione prodotto
-
Formazione
Delocalizzazione
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Innovazione prodotto
Ampliare prodotti/servizi
Difesa quota mercato
Formazione
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi, risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) Il trattino “-” indica i casi in cui non vi sono strategie statisticamente significative
3. Le risposte strategiche alla crisi
3. LE RISPOSTE STRATEGICHE ALLA CRISI
• I risultati di un’indagine su un campione rappresentativo di imprese manifatturiere evidenziano elementi di resilienza agli effetti della crisi del biennio 2011-2013. Nel complesso le imprese dichiarano di avere mantenuto sostanzialmente invariati i livelli occupazionali, i prezzi di vendita e lo stock di capitale fisico e umano. • Tra le imprese sopravvissute alla fase recessiva, la difesa del potenziale produttivo non si è limitata alle sole risorse fisiche ma ha interessato anche il capitale umano, definito come dotazione di risorse umane qualificate. La riduzione di occupazione dovrebbe aver riguardato soprattutto la forza lavoro meno qualificata. • Per contrastare la recessione, le aziende manifatturiere hanno fatto ricorso soprattutto a strategie “interne”, legate all’aumento di qualità e gamma dei prodotti e al contenimento dei costi. • Tra le strategie “esterne”, meno utilizzate delle “interne”, prevale il rafforzamento delle politiche di commercializzazione (in Italia e all’estero). Assai meno frequenti sono il ricorso a strategie di insourcing, la partecipazione alle catene globali del valore e l’attivazione di nuove relazioni produttive con altre imprese. • La ricerca di una produzione a costi più contenuti ha accomunato soprattutto le imprese dei settori autoveicoli, coke e raffinazione, e altri mezzi di trasporto; alla duplice strategia di differenziazione verticale e orizzontale dei prodotti hanno fatto ricorso in prevalenza le imprese dei comparti dell’elettronica. • Il rafforzamento delle pratiche di commercializzazione in Italia e all’estero ha riguardato circa i due terzi delle imprese delle bevande e dell’elettronica-elettromedicale, le aziende della metallurgia e dei macchinari hanno rivolto questo tipo di strategia principalmente all’estero. • All’attivazione di nuove relazioni produttive (Joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensità di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale. • L’86,6 per cento del campione, infine, ha dichiarato di poter far fronte rapidamente e in misura adeguata a un significativo aumento di domanda nazionale attraverso l’utilizzo della capacità esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande.
45
46
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Come si è visto nella prima parte del Rapporto, dopo il parziale recupero che ha fatto seguito alla profonda recessione determinata dalla crisi finanziaria mondiale, il ciclo manifatturiero ha sperimentato due anni difficili, caratterizzati da una forte e persistente caduta della domanda interna, a fronte di una più vivace dinamica della domanda estera. In questo contesto, le imprese maggiormente orientate al mercato interno hanno sofferto più di altre gli effetti della crisi; pur attuando strategie difensive, quelle che sono sopravvissute hanno comunque ridotto l’occupazione, il fatturato e, si teme, anche il proprio potenziale produttivo. Una indagine su un campione rappresentativo di imprese manifatturiere1 permette di esaminare in maggior dettaglio su quali aspetti dell’attività produttiva la crisi abbia impattato nel corso del 2012 e del 2013, quali strategie le imprese abbiano adottato per contrastare la crisi e, in ultima analisi, quale sia il giudizio delle imprese stesse rispetto all’attuale potenziale produttivo e alla capacità di intercettare un eventuale scenario di ripresa. Un importante caveat da tenere presente in questo esercizio è che l’analisi non considera le imprese uscite ed entrate nel mercato nel periodo osservato, e quindi non è in grado di valutare la variazione di potenziale del sistema produttivo italiano che ne consegue.
3.1 Un esame degli effetti della crisi: le valutazioni delle imprese Sulla base di tali premesse, si osserva in primo luogo che, a fronte di una sofferenza in termini di fatturato complessivo, diminuito per circa il 45 per cento delle imprese,2 la maggior parte delle aziende manifatturiere sopravvissute all’ultimo biennio di crisi dichiara di avere mantenuto sostanzialmente invariati i livelli occupazionali, i prezzi di vendita e lo stock di capitale fisico e umano (Figura 3.1). Figura 3.1 - Effetti della crisi sui principali aspetti dell’attività d’impresa nei settori manifatturieri � Anni 2012-2013 (valori percentuali) 100% 90% 80%
0,2 23,5
0,6
2,8
1,1
1,3
0,4
16,5
1,3 0,7
15,2
22,7
0,2
1,0 11,3
70% 60%
30,2
50%
54,1
61,3
30% 20%
78,2
69,2
40% 36,5
10%
7,4
0% Fatturato Molto diminuito
18,2
28,3 0,9
Prezzi di vendita Diminuito
Inalterato
1,4 Occupati Aumentato
6,0 Capitale fisico Molto aumentato
0,2
8,9
0,4
Capitale umano Non risponde
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
1
2
I n proposito vengono utilizzati, in analogia con l’edizione 2013 del Rapporto, i risultati di una sezione ad hoc inserita, nel mese di dicembre 2013, all’interno della rilevazione mensile sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere. Tale percentuale è in linea con l’evidenza descritta nella seconda parte del Rapporto, sulla base dei dati di impresa relativi al campione delle indagini sul fatturato, considerando che il periodo qui preso in esame si limita al biennio 2011-2013.
47
3. Le risposte strategiche alla crisi
Le difficoltà della fase congiunturale si riflettono in una diminuzione netta dell’occupazione complessiva: circa il 30 per cento delle imprese segnala una riduzione, a fronte di un incremento per poco più del 15 per cento di unità. Quest’ultima dovrebbe aver riguardato soprattutto la forza lavoro meno qualificata, dal momento che alla contrazione occupazionale si accompagnano dichiarazioni di generalizzata tenuta della qualità del personale (lo stock di occupazione qualificata aumenta in oltre l’11 per cento e diminuisce nel 9 per cento delle imprese). Sotto il profilo settoriale, oltre una impresa su due in tutti i comparti ha conservato invariata la propria dotazione di capitale fisico (Figura 3.2). Il settore delle bevande è quello nel quale è più elevata la percentuale di imprese che hanno aumentato la dotazione di impianti, macchinari e attrezzature (52,1 per cento), seguito (47,6 per cento) dalle imprese della farmaceutica. In generale, non vi è alcun comparto manifatturiero nel quale, tra il 2011 e il 2013, si sia rilevata una contrazione netta di capitale fisico presso le imprese intervistate. Figura 3.2 - Variazione dello stock di capitale fisico delle imprese manifatturiere � Anni 2012-2013 (nessuna variazione: percentuali di imprese; percentuale netta: punti percentuali) (a) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 11
21
22
30
26
17
18
15
10
28
27
Nessuna variazione 10 -
Alimentari
23 -
25
32
29
24
31
13
19
23
20
33
14
16
Percentuale netta
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
11 -
Bevande
24 -
Metallurgia
13 -
Tessile
25 -
Prodotti in metallo
14 -
Abbigliamento
26 -
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
15 -
Pelle
27 -
Apparecchiature elettriche
16 -
Legno
28 -
Macchinari e apparecchiature nca
17 -
Carta
29 -
Autoveicoli
18 -
Stampa
30 -
Altri mezzi di trasporto
19 -
Coke
31 -
Mobili
20 -
Chimica
32 -
Altre industrie manifatturiere
21 -
Farmaceutica
33 -
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
22 -
Gomma e plastica
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013) (a) Percentuali di imprese che dichiarano di non aver variato la propria dotazione di capitale fisico. La percentuale netta è pari alla differenza tra la quota di imprese che dichiarano di avere aumentato la dotazione di capitale fisico e la quota di imprese che dichiarano di averla diminuita.
Un aspetto di particolare rilievo è rappresentato dal fatto che, tra le aziende sopravvissute alla crisi, la stabilità del potenziale produttivo non si è limitata alle sole risorse fisiche ma ha interessato anche il capitale umano, qui definito come dotazione di risorse umane qualificate (Figura 3.3). Nei diversi comparti, la percentuale di imprese che dichiarano di avere mantenuto inalterata tale forma di capitale è quasi ovunque compresa tra il 70 per cento (nel settore dell’elettronica ed elettromedicale) e il 90 per cento (nel caso del Coke e raffinazione), ad eccezione dei settori relativi
48
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
alle altre imprese manifatturiere e alle bevande, dove comunque non scende al di sotto del 67 per cento. Come per il capitale fisico, peraltro, questi ultimi due esempi si accompagnano a percentuali significative di imprese che segnalano un aumento della qualità delle risorse umane (oltre una impresa su quattro nel caso delle imprese delle bevande, quasi il 22 per cento per le altre industrie manifatturiere). Sotto questo profilo, percentuali significativamente positive di imprese che aumentano la propria dotazione di capitale umano si registrano anche nei settori dell’elettronicaelettromedicale (circa 25 per cento), della gomma e plastica (23,8 per cento), degli altri mezzi di trasporto (22,2 per cento). In altri comparti, tuttavia, la generale tenuta dell’occupazione altamente qualificata si è accompagnata a saldi negativi tra le imprese nelle quali si sono registrati aumenti e quelle che hanno vissuto diminuzioni. È il caso dei settori del legno (dove il capitale umano si è ridotto in oltre il 12 per cento delle aziende) e dei prodotti derivanti da minerali non metalliferi (ceramiche, cemento, vetro, con il 17,2 per cento di imprese che hanno visto ridursi la dotazione di occupazione qualificata). Figura 3.3 - Variazione dello stock di capitale umano delle imprese manifatturiere � Anni 2012-2013 (nessuna variazione: percentuali di imprese; percentuale netta: punti percentuali) (a) 100 80 60 40 20 0 -20 -40
21
25
31
20
27
14
19
26
13
18
28
Nessuna variazione
30
11
24
23
29
33
15
22
16
10
32
17
Percentuale netta
10 -
Alimentari
23 -
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
11 -
Bevande
24 -
Metallurgia
13 -
Tessile
25 -
Prodotti in metallo
14 -
Abbigliamento
26 -
Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione
15 -
Pelle
27 -
Apparecchiature elettriche
16 -
Legno
28 -
Macchinari e apparecchiature nca
17 -
Carta
29 -
Autoveicoli
18 -
Stampa
30 -
Altri mezzi di trasporto
19 -
Coke
31 -
Mobili
20 -
Chimica
32 -
Altre industrie manifatturiere
21 -
Farmaceutica
33 -
Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
22 -
Gomma e plastica
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013) (a) Percentuali di imprese che dichiarano di non aver variato la propria dotazione di capitale umano. La percentuale netta è pari alla differenza tra la quota di imprese che dichiarano di avere aumentato la dotazione di capitale umano e la quota di imprese che dichiarano di averla diminuita.
Anche in considerazione della difficile congiuntura economica attraversata dalle imprese manifatturiere nel periodo qui considerato, la generalizzata difesa della capacità produttiva da parte delle imprese sopravvissute alla crisi è avvenuta a fronte di un quadro molto variegato in termini di andamento del fatturato. Le risposte delle imprese appaiono in linea con gli andamenti descritti nelle parti precedenti del Rapporto: nell’ambito del 45 per cento delle imprese che ha visto diminuire i propri ricavi,
49
3. Le risposte strategiche alla crisi
le percentuali più elevate si sono osservate nei comparti dei mobili (circa 57,4 per cento), legno (56,8 per cento), metallurgia (55,2 per cento) e nella lavorazione di minerali non metalliferi (56,7 per cento). Le percentuali più elevate di imprese con fatturato in aumento si rintracciano nel comparto degli alimentari (63 per cento), della farmaceutica (72,8 per cento), degli autoveicoli (71,8 per cento), di pelli e altre industrie manifatturiere (poco più del 60 per cento in entrambi). Tra questi, la farmaceutica risulta essere il comparto nel quale la maggior percentuale di imprese ha investito in capitale fisico e umano durante la crisi.
3.2 Le strategie adottate dalle imprese Dai risultati dell’indagine è possibile inoltre ricavare indicazioni in merito alle strategie d’impresa sottostanti alle dinamiche descritte in precedenza. Alle aziende manifatturiere è stato infatti chiesto a quali leve competitive abbiano fatto ricorso per contrastare la recessione del periodo 2011-2013, distinguendo tra una serie di strategie “interne” ed “esterne” all’impresa stessa. Tra le strategie interne figurano gli interventi sui costi di produzione o sui margini di profitto, modifiche alla qualità o alla gamma dei prodotti offerti, variazioni nell’organizzazione dell’attività d’impresa, la ristrutturazione dei debiti o una permanente riduzione del numero di occupati (downsizing). Figura 3.4 - Strategie adottate dalle imprese manifatturiere in risposta alla crisi nel periodo 2012-2013 (percentuali di imprese) 80
70,5
70
Strategie interne
64,4 54,2
60
49,5
50
40,9
40
27,8
30
20,2
20 10 Ristrutturazione debiti
Downsizing
Modifiche organizzative
Riduzione prezzi/margini
Ampliamento gamma
Riduzione costi
Miglioramento qualità
0
80
Strategie esterne
70 60 50
46,9
46,2
40 20,4
20,0
16,4
10
8,7
7,6
Inshoring
20,8
20
Offshoring
30
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
Outsourcing
Concentrazione in nicchie
Insourcing
Più relazioni
Più commercializzazione estero
Più commercializzazione Italia
0
50
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Le strategie “esterne” all’impresa riguardano invece la commercializzazione (in Italia e all’estero), la rilocalizzazione di fasi o di interi processi produttivi (outsourcing, insourcing, offshoring, inshoring) e l’attivazione di relazioni produttive stabili con altre aziende, ad esempio attraverso l’istituzione consorzi, reti o joint ventures. In generale, su quindici modalità proposte, solo quattro sono state adottate con percentuali non inferiori al 50 per cento, e si tratta sempre di orientamenti strategici di tipo “interno”; le aziende manifatturiere italiane dichiarano di essere sopravvissute alla crisi dell’ultimo biennio difendendo la propria competitività attraverso la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento qualitativo dei prodotti, l’ampliamento della gamma di prodotti offerti e il contenimento dei prezzi e dei margini di profitto. Confrontando la frequenza di risposte relative al ricorso a strategie “interne” ed “esterne”, sembra delinearsi come, negli ultimi anni, la difesa della competitività delle imprese nazionali abbia raramente varcato i confini della singola azienda. Sebbene altri lavori dell’Istat evidenzino come il sistema produttivo nazionale sia composto da imprese spesso legate tra loro da articolate relazioni di filiera e da varie forme di accordi (si vedano Istat 2013b; Istat 2013c; Istat 2013d),3 la ricerca del recupero di competitività successivamente al 2011 non sembra avere stimolato una significativa intensificazione di tali legami, almeno di tipo produttivo. Le imprese manifatturiere che hanno attraversato l’ultima fase della crisi dichiarano infatti di avere fatto ricorso prevalentemente a un rafforzamento delle politiche di commercializzazione, in misura pressoché identica in Italia e all’estero (rispettivamente nel 46,9 e 46,2 per cento dei casi). Le altre strategie di tipo esterno risultano adottate con frequenza molto inferiore, con ogni probabilità anche a causa dei maggiori costi economici e gestionali richiesti: circa un quinto delle imprese ha segnalato di avere riportato all’interno dei confini aziendali attività precedentemente esternalizzate (insourcing), di avere provTavola 3.1 - Principali strategie “interne” adottate dalle imprese in risposta alla crisi nel periodo 2012-2013 (primi 10 settori per percentuale di imprese) Riduzione costi Principali settori Autoveicoli
Riduzione Prezzi/margini profitto %
Principali settori
87,3
Stampa
Miglioramento Qualità %
Principali settori
Ampliamento Gamma %
Principali settori
%
72,6
Elettronica, ottica, elettromedicale
90,4
Elettronica, ottica, elettromedicale
74,7
84,7
Stampa
69,6
Coke e raffinazione
81,8
Autoveicoli
69,3
Altri mezzi di trasporto
Altri mezzi di trasporto
81,2
Metallurgia
65,7
Autoveicoli
82,7
Macchinari
66,0
Metallurgia
74,0
Carta
64,4
Appar. elettriche
79,9
Bevande
64,2
Stampa
73,0
Rip., man., inst. Macchine/appar.
55,9
Bevande
78,4
Altre manifatturiere
64,0
Appar. elettriche
70,5
Prod. In metallo
55,7
Pelle
78,3
Mobili
63,6
Altri prod. lavorazione Metalli non metalliferi.
70,3
Alimentari
54,6
Abbigliamento
77,8
Chimica
62,3
Bevande
69,1
Appar. elettriche
52,7
Macchinari
77,8
Farmaceutica
62,0
Gomma e Plastica
68,1
Mobili
49,4
Metallurgia
75,4
Tessile
61,0
Carta
66,7
Tessile
48,2
Tessile
75,2
Appar. elettriche
57,4
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
3
i tratta in particolare delle note su “Mercati, strategie e ostacoli alla competitività”, “Le microimprese S italiane” e “Le relazioni delle imprese italiane”, disponibili sul sito Istat dedicato all’argomento: http://censimentoindustriaeservizi.istat.it/istatcens.
51
3. Le risposte strategiche alla crisi
veduto a concentrare l’attività in segmenti di mercato più redditizi o dinamici, e di avere attivato nuove relazioni produttive con altre imprese. Infine, ancora limitato, nella difesa della competitività del sistema manifatturiero italiano, è il ruolo ricoperto dalle catene globali del valore: meno del 9 per cento delle imprese ha spostato all’estero parte dell’attività produttiva precedentemente svolta in Italia, mentre il 7,6 per cento ha seguito la strategia inversa. Queste strategie non sembrano peraltro essere quelle maggiormente praticate dai settori con le migliori performance. Da un punto di vista settoriale, se si considerano le strategie “interne”, la ricerca di una produzione a costi più contenuti ha accomunato soprattutto le imprese dei settori autoveicoli, coke e raffinazione, e altri mezzi di trasporto, in misura sempre compresa tra l’81 e l’87 per cento delle aziende (Tavola 3.1).
Tavola 3.2 Principali strategie “esterne” adottate dalle imprese in risposta alla crisi nel periodo 2012-2013 (primi 10 settori per percentuale di imprese) Rafforzamento strategie commerciali in Italia Principali settori Elettronica, ottica, elettromedicale Bevande Carta Chimica Farmaceutica
% 67,6 66,3
Rafforzamento strategie commerciali all’estero
Intensificazione relazioni
Insourcing
Principali settori
Principali settori
Principali settori
Bevande Macchinari
%
%
Segmenti/mercati più redditizi/dinamici %
Principali settori
%
69,4
Autoveicoli
43,4
Autoveicoli
50,3
Altri mezzi di trasporto
44,8
69,1
Rip., man., inst. macchine/appar.
37,4
Appar. elettriche
40,9
Autoveicoli
36,6
67,4
Elettronica, ottica, elettromedicale
36,0
66,3
Metallurgia
59,3
Elettronica, ottica, elettromedicale 63,1
Altre manifatturiere
35,5
Metallurgia
34,2
Coke e raffinazione 35,2
Elettronica, ottica, elettromedicale
58,1
Altri mezzi di trasporto
30,0
Farmaceutica
31,9
56,4
Stampa
26,7
Macchinari
29,8
Chimica
30,3
25,6
Stampa
26,1
Altre manifatturiere
25,5
24,6
Appar. elettriche
24,6
Stampa
54,9
Appar. elettriche
55,3
Altri mezzi di trasporto
Metallurgia
54,2
Mobili
53,7
Appar. elettriche
25,1
Gomma e plastica
Altri prod. lavorazione Metalli non metalliferi.
52,8
Pelle
51,1
Macchinari
23,4
Altri mezzi di trasporto 23,3
Gomma e plastica
24,6
22,1
Metallurgia
20,5
Elettronica, ottica, elettromedicale
23,8
21,8
Mobili
19,4
Tessile
22,9
Mobili
50,9
Gomma e plastica 50,9
Farmaceutica
Altre manifatturiere 50,5 Chimica 49,7 2013) Mobili Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre
Alla duplice strategia di differenziazione verticale e orizzontale dei prodotti hanno fatto ricorso in prevalenza le imprese dei comparti dell’elettronica. Le aziende attive nei settori della stampa e macchinari si sono concentrate soprattutto sull’ampliamento della gamma offerta, mentre i settori degli autoveicoli e altri mezzi di trasporto hanno principalmente puntato sull’aumento del contenuto qualitativo. In un numero non infrequente di casi, poi, il recupero della competitività ha richiesto una diminuzione dei prezzi o dei margini di profitto. Ciò è accaduto per lo più in attività relativamente più esposte sul mercato interno, quali la stampa e la metallurgia, interessando mediamente oltre i due terzi delle imprese dei comparti. Infine, il costo maggiore in termini di frequenza di fenomeni di downsizing è stato pagato dalle imprese dei settori coke e raffinazione (oltre il 63 per cento di esse ha ridotto stabilmente l’occupazione) e dei prodotti derivanti dalla lavorazione di minerali non metalliferi (ne ha sofferto oltre una impresa su due). I casi più rari di ridimensionamento si sono osservati invece presso le imprese delle bevande e della farmaceutica (rispettivamente 10,4 e 6,1 per cento).
52
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
Se si considerano le strategie esterne, il rafforzamento delle pratiche di commercializzazione in Italia e all’estero ha riguardato circa i due terzi delle imprese dei comparti delle bevande e dell’elettronica-elettromedicale, mentre analoghe percentuali (67 per cento) di aziende della metallurgia e dei macchinari hanno rivolto questo tipo di strategia principalmente all’estero (Tavola 3.2). All’attivazione di nuove relazioni produttive (Joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensità di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale: il 37 per cento delle aziende dell’elettronica-elettromedicale, il 35 per cento circa delle imprese del comparto della raffinazione e circa il 43 per cento delle imprese degli autoveicoli. Tra le imprese che hanno dichiarato di avere riorganizzato la filiera produttiva in direzione di una maggiore frammentazione attraverso l’esternalizzazione di fasi o attività già svolte all’interno vi sono principalmente gli altri mezzi di trasporto (più del 50 per cento) seguiti dalla farmaceutica (32,7 per cento). Infine, il quadro d’insieme fin qui delineato, caratterizzato da una situazione di difficoltà ma di sostanziale resilienza agli effetti della crisi per le imprese che sono sopravvissute alla selezione causata dagli effetti della recessione, appare rafforzato dai giudizi forniti dagli imprenditori circa la possibilità di rispondere in modo repentino ed adeguato a un significativo aumento della domanda, interna o estera. L’86,6 per cento del campione, infatti, ha dichiarato di poter far fronte a un aumento di domanda nazionale attraverso un utilizzo della capacità esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande. In sintesi, si può concludere che la recessione degli ultimi due anni, nonostante le visibili difficoltà sul piano produttivo e dei risultati economici delle imprese, non sembra aver intaccato in modo permanente e in misura sostanziale il potenziale produttivo delle imprese manifatturiere sopravvissute alla crisi.
Nota metodologica - Indici sintetici per confronti temporali
53
NOTA METODOLOGICA INDICI SINTETICI PER CONFRONTI TEMPORALI: UN INDICE STATICO E UNO DINAMICO NotaNota metodologica metodologica Nota metodologica Nota metodologica Uno deisintetici principali problemi nella costruzione indici sintetici riguarda la scelta di Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e unoe dinamico Indici per confronti temporali: un di indice statico uno dinamico Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e confronti uno dinamico metodi che consentano di realizzare, agevolmente, temporali. Si propone, Indici sintetici confronti temporali: un di indice statico uno dinamico pertanto,per un’applicazione dell’indice Jevons a uneinsieme di indicatori di competiUno Uno dei principali problemi nellanella costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi che che dei principali problemi costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi tività, rilevatidi a realizzare, livello Italia, per settori economici. La metodologia adottata consente Uno deiconsentano principali problemi nellaagevolmente, costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi che confronti temporali. Si propone, pertanto, un’applicazione consentano di realizzare, agevolmente, confronti temporali. Si propone, pertanto, un’applicazione consentano di realizzare, agevolmente, confronti Si propone, pertanto, un’applicazione di principali costruire, per economico, siadiun indice “statico” ia confronti Uno deidell’indice costruzione di temporali. indici sintetici riguarda laper scelta di metodi che diproblemi Jevons anella unsettore di indicatori competitività, rilevati livello Italia,Italia, per settori dell’indice diciascun Jevons ainsieme un insieme di indicatori di competitività, rilevati a livello per settori dell’indice di Jevons a un insieme di indicatori di competitività, rilevati a livello Italia, per settori consentano di realizzare, agevolmente, confronti temporali. Si propone, pertanto, un’applicazione settoriali, sia un indice “dinamico” per i confronti temporali, in un’ottica non compeneconomici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore economico, sia unsiaindice economici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore economico, un indice economici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun siaper dell’indice di Jevons a un insieme di indicatori di competitività, rilevati livello Italia, settori sativa. I due sono coerenti tra e, alle proprietà deiai economico, numeri indici, èun “statico” per iindici confronti settoriali, sia loro unsia indice “dinamico” persettore i per confronti temporali, in indice un’ottica non non “statico” per i confronti settoriali, ungrazie indice “dinamico” confronti temporali, in un’ottica “statico” perLai confronti settoriali, sia uncoerenti indice “dinamico” perciascun i formula confronti temporali, in un’ottica non economici. metodologia adottata consente di costruire, per settore economico, sia un indice possibile passare da uno all’altro mediante una semplice (Mazziotta e Pareto compensativa. I due indici sono tra loro e, grazie alle proprietà dei numeri indici, è possibile compensativa. I due indici sono coerenti tra loro e, grazie alle proprietà dei numeri indici, è possibile compensativa. Ida dueuno indici sono mediante coerenti tra e, grazie alle proprietà deitemporali, indici, è possibile “statico”passare perpassare i confronti settoriali, siamediante un indice “dinamico” i(Mazziotta confronti inal un’ottica non unaloro formula enumeri Pareto 2012a). I valori ottenuti 2012a). I valori ottenuti consentono disemplice classificare i per settori economici in ebase loro da all’altro uno all’altro una semplice formula (Mazziotta Pareto 2012a). I valori ottenuti passare da uno all’altro mediante una semplice formula (Mazziotta e Pareto 2012a). I valori ottenuti compensativa. I due indici sono coerenti tra loro e, grazie alle proprietà dei numeri indici, è possibile consentono di classificare i settori economici in base al inferiore loro livello di competitività nell’anno di di consentono di classificare idisettori economici in base al loro livello di ecompetitività nell’anno livello di competitività nell’anno interesse (superiore o alla media) alla consentono di classificare i osettori economici in base al loro livello dirispetto competitività nell’anno di passare interesse da uno all’altro mediante una semplice formula (Mazziotta e Pareto 2012a). Iall’anno valori ottenuti (superiore inferiore alla media) e alla variazione all’anno base (crescente o o interesse (superiore o inferiore alla media) e alla variazione rispetto base (crescente variazione rispetto all’anno base (crescente ovariazione decrescente). Lodistrumento proposto interesse (superiore oLoinferiore alla media) e in alla rispetto all’anno base (crescente o consentono di classificare i strumento settori economici base al un loro livello competitività nell’anno di decrescente). strumento proposto può costituire valido ausilio per la misura della competitività decrescente). Lo proposto può costituire un valido ausilio per la misura della competitività può costituire uninferiore valido ausilio per la misura della competitività settoriale ebase del competitività suo decrescente). Lo strumento proposto può costituire valido ausilio per la misura della interessesettoriale (superiore alla media) e allaunvariazione rispetto all’anno (crescente o e deloesuo sviluppo nel tempo. settoriale del suo sviluppo nel tempo. sviluppo nel tempo. proposto settoriale e delLo suo sviluppo nel tempo.può costituire un valido ausilio per la misura della competitività decrescente). strumento Com’è noto, la nel media geometrica èuna una delle tecniche più usate nella sintesi settoriale e del suo sviluppo tempo. Com’è noto, la media geometrica è unaè delle tecniche più usate nella sintesi degli indicatori in quanto Com’è noto, la media geometrica delle tecniche più usate nella sintesi degli indicatori in quanto Com’è noto, la media geometrica è una delle tecniche più usate nella sintesi degli indicatori in quanto degli indicatori in quanto rappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensarappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensativi, comecome la media aritmetica, e metodi rappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensativi, la media aritmetica, e metodi rappresenta una soluzione intermedia metodi compensativi, come la media aritmetica, e metodi Com’è noto, la media geometrica è una tecniche più usate nella sintesi degli indicatori in quanto tivi, come la media aritmetica, etradelle metodi non-compensativi, come multicriteria non-compensativi, come l’analisi multicriteria (OECD 2008). Inl’analisi particolare, quando si calcola una una non-compensativi, come l’analisi multicriteria (OECD 2008). In particolare, quando si calcola non-compensativi, comeIn l’analisi multicriteria (OECD 2008). particolare, quando si calcola una rappresenta una soluzione intermedia tradi metodi compensativi, come lai media aritmetica, metodi (OECD 2008). particolare, sicome calcola una media semplice media geometrica semplice di quando rapporti, l’indice diInJevons, risultati godono diemolte proprietà media geometrica semplice rapporti, come l’indice di geometrica Jevons, i risultati godono di molte proprietà media geometrica semplice didirapporti, come l’indice di 2008). Jevons, godono di molte proprietà non-compensativi, come l’analisi multicriteria (OECD Ini risultati particolare, quando si dal calcola una desiderabili dal l’indice punto assiomatico (Diewert 1995). rapporti, come divista Jevons, iassiomatico risultati godono di molte proprietà desiderabili desiderabili dal punto di vista (Diewert 1995). desiderabili dal punto di vistadiassiomatico (Diewert 1995). media geometrica semplice rapporti, come l’indice di Jevons, i risultati godono di molte proprietà punto di vista assiomatico (Diewert 1995). desiderabili dal punto di vista assiomatico (Diewert 1995). t Per illustrare il calcolo degli indici proposti, indichiamo con xijt ililxvalore valore delj-mo j-mo indicatore di di Per illustrare ililcalcolo degli indici proposti, indichiamo con con del illustrare calcolo degli indici proposti, indichiamo il valore del j-mo indicatore ij Per illustrare il calcolo degli indici proposti, indichiamo con xijt il valore del j-mo indicatore di indicatore di competitività per ileconomico settorei aleconomico i alt (j=1, tempo t (m; j=1,i=1, …,n;…, m; i=0,1,t=t …, t …, competitività per ilper settore economico tempo t (j=1, …,x m; …, t1). competitività il indici settore i al tempo , tn1).; 0indicatore Per illustrare il calcolo indichiamo con ili=1, delt=tn; j-mo di competitività il settoredegli economico iproposti, al tempo t (j=1, …, m; i=1, n;valore t=t ij…, 0, t1). t=t0, L’indice t1per ). “statico” L’indice di competitività (Static Composite Index) può essere definito nel seguente modomodo “statico” di competitività (Static Composite Index) può essere definito nel seguente L’indice “statico” di competitività (Static Composite Index) può essere definito nel seguente modo competitività per il settore economico i al tempo t (j=1, …, m; i=1, …, n; t=t , t ). 0 1 (Mazziotta e “statico” Pareto 2012b): L’indice di competitività (Static Composite Index) può essere definito nel (Mazziotta e Pareto 2012b): (Mazziotta e Paretodi2012b): L’indiceseguente “statico” competitività definito nel seguente modo modo (Mazziotta e(Static ParetoComposite 2012b): Index) può essere 1 1 (Mazziotta e Pareto 2012b): 1 t m m mt m
x m t x t t mij xij 1 100 SCI SCI ij i t i xm x t 100 SCI m xtt 100 1 j rj x ij j 1 rj j 1 rjt 100 SCI x t t j 1per rj xrj è ilxrjvalore basebase o di riferimento, nazionale. In talIn gli indicatori la media esempio, il valore base riferimento, peresempio, esempio, la media media nazionale. Inmodo, tal modo, gli indicatori è il valore o di riferimento, per la nazionale. tal tdovedove dove xrj è il valore base o di riferimento, per esempio, la media nazionale. In tal modo, gli indicatori modo, gli indicatori elementari sono trasformati in numeri indici (standardizzazione), sono trasformati in numeri indiciindici (standardizzazione), e valori di SCI superiori a 100a 100 elementari trasformati in (standardizzazione), emodo, valori di indicatori SCI superiori dove xrjtelementari è ilsono valore basesono o di in riferimento, pernumeri esempio, la media nazionale. gli elementari trasformati indici (standardizzazione), ecomplessivo valoriInalla ditalSCI superiori avalori 100 minori e valori disettori SCIsettori superiori anumeri indicano settori con un livellosuperiore di competiindicano con un complessivo di competitività mentre indicano conlivello un100 livello complessivo di competitività superiore media, alla media, mentre valori minori indicano settori con un livello complessivo didicompetitività superiore media, SCI mentre valori minori elementari sono incon numeri (standardizzazione), ealla valori di 100 indicano settori un livello competitività inferiore. tività alla media, mentre valori minori di 100 indicano settoridicon unsuperiori livello a 100 disuperiore 100trasformati indicano settori con unindici livello di competitività inferiore. di 100 indicano settori con un livello di competitività inferiore. indicano settori con un livello complessivo di competitività superiore alla media, mentre minori Per confrontare sinteticamente l’andamento deglidegli indicatori di ciascun settore dal valori tempo t0 al tempo t1 , t1 , Per confrontare sinteticamente l’andamento indicatori di ciascun settore dal tempo t0 al tempo di competitività inferiore. Per confrontare sinteticamente l’andamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t 0 al tempo t1, di 100 indicano settori con un livello di competitività inferiore. è possibile costruire un indice “dinamico” di competitività (Dynamic Composite Index) mediante la la è possibile costruire un indice “dinamico” di degli competitività (Dynamic Composite Index) mediante Per confrontare sinteticamente l’andamento indicatori di ciascun settore èPer possibile costruire un indice “dinamico” di competitività (Dynamic Composite Index) mediante la confrontare sinteticamente l’andamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t al tempo t , 0 1 seguente formula: seguente formula: t , è possibile costruire un indice “dinamico” di competitività dal tempo t0 al seguente formula: 1 è possibile costruire un tempo indice “dinamico” di competitività (Dynamic Composite Index) mediante la formula: 1 1 seguente(Dynamic formula: Composite Index) mediante la seguente t1 m m xm1t1 m t1 / t0 t1t1/ t0 mij xij m xiij 1 100 . 100 t1 / t0DCI iDCI tt1 100 xmt0 . x t0 . DCI i m xxij0 j 1 j ij1 ij j 1 ijt 100 . DCI ti1 / t0 0 xdella Per laPer proprietà di “circolarità” o “transitività” teoria dei numeri indici, SCI and sono sono legatilegati j 1 la proprietà di “circolarità” o “transitività” dei numeri indici, SCI DCI and DCI ij della teoria t i t i
Per la proprietà di “circolarità” o(Mazziotta “transitività” della 2012b): teoria dei numeri indici, SCI and DCI sono legati dalladalla seguente relazione e Pareto seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): Per la proprietà di “circolarità” o “transitività” della teoria dei numeri indici, SCI and DCI sono legati SCIt1SCI ti1 t1 / t0 t1 / t0 dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): 1 / t0 t1t1 / t0 tiDCI SCI ii ti0t1 /t0DCI DCI. r . t1 / t0DCI SCI DCI i DCI . t0 r SCI t01 r t i i DCI ti1 / t0 SCI iti0 DCItr1 / t0 .
SCI
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indicano settori con un livello complessivo di competitività superiore alla media, mentre valori minori di 100 indicano settori con un livello di competitività inferiore. Per confrontare sinteticamente l’andamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t0 al tempo t1, è possibile costruire un indice “dinamico” di competitività (Dynamic Composite Index) mediante la seguente formula:
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014 1 m x t1 m DCI ti1 / t0 ijt0 100 . j 1 xij
Per la proprietà o “transitività” della teoriadella dei numeri indici, SCI indici, and DCI Perdila “circolarità” proprietà di “circolarità” o “transitività” teoria dei numeri SCIsono e legati dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): DCI sono legati dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b):
SCI ti1 DCItr1 / t0 . . DCI ti1 / t0 t0 SCI i
Si noti che l’uso della media geometrica consente di “penalizzare” implicitamente le distribuzioni con valori sbilanciati dei termini.1 Tale approccio, pertanto, non ammette compensazione tra i diversi valori, in quanto assume che ciascuna componente della competitività non sia sostituibile, o lo sia solo in parte, con le altre componenti. 1
1
I n generale, la media geometrica è minore o uguale alla media aritmetica. La media geometrica e la media aritmetica coincidono se tutti i valori sono uguali, mentre assumono valori diversi tanto più i valori differiscono tra di loro.
Nota metodologica - Performance e strategie: un modello logit multinomiale
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NOTA METODOLOGICA OTA METODOLOGICA NOTA METODOLOGICA N NOTA METODOLOGICA PERFORMANCE E STRATEGIE: UN MODELLO LOGIT MULTINOMIALE
Performance strategie: un un modello modello logit logit multinomiale multinomiale erformance ee strategie: Performance e strategie: un modello logit multinomiale e stime stime presentate presentate nel presentate Capitolo 2 2 nel sono effettuate raggruppando le imprese imprese le del campione in quattro quattro e nel Capitolo sono effettuate raggruppando le del campione in Le stime capitolo 2 sono effettuateraggruppando raggruppando imprese del campione Le stime presentate nel Capitolo 2 sono effettuate le imprese del in quattro differenti insiemi (“Vincenti”, “Crescenti all’estero”, “Crescenti in Italia”, “In ripiegamento”). Questi ultimi ifferenti insiemi (“Vincenti”, “Crescenti all’estero”, “Crescenti in Italia”, “In ripiegamento”). Questi ultimi campione in quattro differenti insiemi (“Vincenti”, “Crescenti all’estero”, “Crescenti in differenti insiemi (“Vincenti”, “Crescenti all’estero”, “Crescenti in Italia”, “In ripiegamento”). Questi ultimi ono ottenuti ottenuti a partire partire dalle performance performance delle sono unità ottenuti produttive osservate sui due due principali principali mercati di di Italia”, “In ripiegamento”). Questi ultimi a partire dalle performance delle mercati ono a dalle delle unità produttive osservate sui sono ottenuti a partire dalle performance delle unità produttive osservate sui due principali mercati di estinazione (estero e domestico) per il periodo 2011‐2013. unità produttive osservate sui due principali mercati di destinazione (estero e domeestinazione (estero e domestico) per il periodo 2011‐2013. destinazione (estero e domestico) per il periodo 2011‐2013.
stico) per il periodo 2011-2013.
’appartenenza di ciascuna ciascuna unità unità statistica alle singole alle tipologie è espressa espressa attraverso una una variabile variabile appartenenza L’appartenenza di statistica alle singole tipologie attraverso di ciascuna unità statistica singole è tipologie èè espressa L’appartenenza di ciascuna unità statistica alle singole tipologie espressa attraattraverso una variabile ualitativa verso che presenta presenta un numero numero finito di modalità modalità tra cui cui finito non esiste esiste un ordinamento ordinamento (variabile una variabile qualitativa che di presenta un numero di modalità tra cui non (variabile ualitativa che un finito tra non un qualitativa che presenta un numero finito di modalità tra cui non esiste un ordinamento (variabile olitomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta esiste un ordinamento (variabile politomica nominale). I modelli per variabili nominaolitomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta politomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta li possono essere interpretati come una diretta estensione dei modelli ad outcome stensione dei modelli ad outcome binario in cui la variabile dipendente presenta più di due categorie non stensione dei modelli ad outcome binario in cui la variabile dipendente presenta più di due categorie non estensione dei modelli ad outcome binario in cui la variabile dipendente presenta più di due categorie non binario in cui la variabile dipendente presenta più di due categorie non ordinabili ordinabili (j=1,2,…,J). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della metodologia rdinabili (j=1,2,…,J). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della metodologia ordinabili (j=1,2,…,J). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della metodologia (j =1,2,…,J). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della ogit e prendono il nome di modelli logit multinomiali (MNL). ogit e prendono il nome di modelli logit multinomiali (MNL). logit e prendono il nome di modelli logit multinomiali (MNL). metodologia logit e prendono il nome di modelli logit multinomiali (MNL).
Il modello consente di stimare l’effetto delle variabili esplicative di interesse x) modello modello consente consente di stimare stimare l’effetto delle variabili esplicative di interesse interesse (x) sulla sulla (probabilità probabilità di di l’effetto delle variabili esplicative di (x) di Il sulla modello consente di stimare l’effetto delle variabili esplicative di interesse (x) sulla probabilità di probabilità di osservare ciascun outcome , P( y = j | x ), j =1,2,…, J . Poiché la somsservare ciascun outcome, P(y = j | x), j=1,2,…,J. Poiché la somma delle probabilità è unitaria, ne segue che sservare ciascun outcome, P(y = j | x), j=1,2,…,J. Poiché la somma delle probabilità è unitaria, ne segue che osservare ciascun outcome, P(y = j | x), j=1,2,…,J. Poiché la somma delle probabilità è unitaria, ne segue che maè delle è unitaria,per ne segue che P( y = 1|x) (j=2,…,J‐1). è nota, dateLa le probabilità probabilità per (y = = 1 1 | | x) x) nota, probabilità date le le probabilità probabilità le restanti restanti modalità di osservare osservare la la (y è nota, date per le modalità (j=2,…,J‐1). La probabilità di P(y = 1 | x) è nota, (date le Jprobabilità per le restanti modalità (j=2,…,J‐1). probabilità di osservare la le restanti modalità j = 2,…, -1). La probabilità di osservare la modalità j = i è La data da modalità j = i è data da (ponendo j=1 come categoria di riferimento): modalità j = i è data da (ponendo j=1 come categoria di riferimento): (ponendo j =1 come categoria di riferimento): modalità j = i è data da (ponendo j=1 come categoria di riferimento): exp������� exp��� exp��� Pr�� � � ������ ������ � � � � � Pr�� �� � � �� � Pr�� � ������ � exp��� � � � � ∑����� � �∑ exp��� � � � ��� ��� � � ∑ � exp��� � � ���
è il vettore di parametri per la tipologia m (m=2,…,J). Per dove x è un vettore di variabili esplicative e β ove x è un vettore di variabili esplicative e βmm è il vettore di parametri per la tipologia m (m=2,…,J). Per dove x è un vettore di variabili esplicative e β dove x è un vettore di variabili esplicative e m è il vettore di parametri per la tipologia m (m=2,…,J). Per è il vettore di sulla probabilità condizionata della parametri per la tipoun’interpretazione più intuitiva dell’effetto marginale di una variabile x n’interpretazione più intuitiva dell’effetto marginale di una variabile x kk sulla probabilità condizionata della logia m(m = 2,…,J). Per un’interpretazione più intuitiva dell’effetto marginale di una un’interpretazione più intuitiva dell’effetto marginale di una variabile x k sulla probabilità condizionata della celta j‐ma, conviene considerare l’espressione della probabilità relativa per y = j rispetto alla modalità di celta j‐ma, conviene considerare l’espressione della probabilità relativa per y = j rispetto alla modalità di variabile x sulla probabilità condizionata della scelta j -ma, conviene considerare l’escelta j‐ma, conviene considerare l’espressione della probabilità relativa per y = j rispetto alla modalità di k iferimento: ferimento: spressione della probabilità relativa per y = j rispetto alla modalità di riferimento: riferimento: Pr���� � � �� �� Pr�� Pr�� � exp��� exp��� �� � � �� ���� � � exp���� �� � �� �� Pr���� � Pr�� Pr��� � ��
continua) è approssimativamente pari a βjkjk exp(xβ exp(xβj)∆x . La Una variazione di questo rapporto (nel caso di x j)∆xkk. La na variazione di questo rapporto (nel caso di x kk continua) è approssimativamente pari a β Una variazione di questo rapporto (nel caso di xk continua) è approssimativaUna variazione di questo rapporto (nel caso di x k continua) è approssimativamente pari a β jk exp(xβj)∆xk. La rasformazione ai logaritmi fornisce il risultato in termini lineari nella x (xβ j; log odds‐ratio) Analogamente, asformazione ai logaritmi fornisce il risultato in termini lineari nella x (xβ j; log odds‐ratio) Analogamente, mente pari a βjkexp(x βj)Δxk . La trasformazione ai logaritmi fornisce il risultato in trasformazione ai logaritmi fornisce il risultato in termini lineari nella x (xβ j; log odds‐ratio) Analogamente, a variazione variazione della lineari probabilità relativa della realizzazione j rispetto rispetto alla alla realizzazione h, exp(xβ exp(xβ ), j)/exp(xβhh), della probabilità relativa della realizzazione j realizzazione h, )/exp(xβ termini nella x (xβ ; log odds-ratio ). Analogamente, la variazione della proj la variazione della probabilità relativa della realizzazione j rispetto alla realizzazione j h, exp(xβ j)/exp(xβh), – ββdella ). Ne segue che che per per una variazione variazione unitaria di di hxx,kk, exp( , il il log‐odds log‐odds varia di di un un può scriversi come relativa x(βj j – babilità realizzazione j rispetto alla realizzazione xβj)/exp(ratio xratio βh), varia segue una unitaria uò scriversi come x(β hh). Ne può scriversi come x(βj – βh). Ne segue che per una variazione unitaria di xk, il log‐odds ratio varia di un può scriversi attore pari a log(β ). come x(βj – βh). Ne segue che per una variazione unitaria di xk , il j/βhh). attore pari a log(β j/β fattore pari a log(β j/βh).
log-odds ratio varia di un fattore pari a log(βj/βh).
Nell’esercizio empirico, l’insieme di variabili esplicative è rappresentato da informazioni individuali (rilevate Nell’esercizio empirico, l’insieme di variabili esplicative è rappresentato da inforell’esercizio empirico, l’insieme di variabili esplicative è rappresentato da informazioni individuali (rilevate Nell’esercizio empirico, l’insieme di variabili esplicative è rappresentato da informazioni individuali (rilevate nel 2011) mazioni relative individuali a scelte scelte strategiche strategiche dell’impresa che si presume presume influenzino significativamente la (rilevate nel dell’impresa 2011) relativeche a scelte strategiche dell’impresa che si el 2011) relative a si influenzino significativamente la nel 2011) relative a scelte strategiche dell’impresa che si presume influenzino significativamente la presume influenzino significativamente la performance aziendale nel periodo 2011performance aziendale nel nel periodo periodo 2011‐2013. 2011‐2013. La La scelta scelta del del modello modello multinomiale multinomiale è è supportata supportata da da erformance aziendale performance aziendale nel periodo 2011‐2013. La scelta del modello multinomiale è supportata da 2013. La scelta del modello multinomiale è supportata da evidenze empiriche per videnze empiriche per l’ipotesi di regressioni parallele (Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti, IIA). La videnze empiriche per l’ipotesi di regressioni parallele (Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti, IIA). La evidenze empiriche per parallele l’ipotesi di regressioni parallele (Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti, IIA). La l’ipotesi di regressioni (Indipendenza dalle alternative irrilevanti � IIA). La roprietà IIA è verificata dai dati. Il test è effettuato nella forma di un test di specificazione di Hausman tra roprietà IIA è verificata dai dati. Il test è effettuato nella forma di un test di specificazione di Hausman tra proprietà IIA è verificata dai dati. Il test è effettuato nella forma di un test di specificazione di Hausman tra proprietà IIA è verificata dai dati. Il test è effettuato nella forma di un test di specifican modello modello non ristretto ristretto (che include include le alternative alternative irrilevanti) e un un modello ristretto che le le esclude. esclude. Ne Ne n non (che le irrilevanti) e modello ristretto che un modello non ristretto (che include le alternative irrilevanti) e un modello ristretto che le esclude. Ne egue che che le le stime stime del del modello, modello, ottenute ottenute includendo includendo o o escludendo escludendo le le “alternative “alternative irrilevanti”, irrilevanti”, non non egue segue che le stime del modello, ottenute includendo o escludendo le “alternative irrilevanti”, non orniscono risultati significativamente diversi riguardo i parametri delle alternative rimanenti. Inoltre, il test orniscono risultati significativamente diversi riguardo i parametri delle alternative rimanenti. Inoltre, il test forniscono risultati significativamente diversi riguardo i parametri delle alternative rimanenti. Inoltre, il test di Wald consente di rifiutare l’ipotesi nulla di non significatività congiunta dei parametri associati a ciascuna i Wald consente di rifiutare l’ipotesi nulla di non significatività congiunta dei parametri associati a ciascuna di Wald consente di rifiutare l’ipotesi nulla di non significatività congiunta dei parametri associati a ciascuna
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Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2014
zione di Hausman tra un modello non ristretto (che include le alternative irrilevanti) e un modello ristretto che le esclude. Ne segue che le stime del modello, ottenute includendo o escludendo le “alternative irrilevanti”, non forniscono risultati significativamente diversi riguardo i parametri delle alternative rimanenti. Inoltre, il test di Wald consente di rifiutare l’ipotesi nulla di non significatività congiunta dei parametri associati a ciascuna variabile esplicativa. Infine, il test su combinazioni di modalità della variabile dipendente rifiuta l’ipotesi nulla circa l’esistenza di coppie di categorie non significativamente diverse rispetto alle covariate del modello.
Nota metodologica - L’Indicatore sintetico di connettività
NOTA METODOLOGICA L’INDICATORE SINTETICO DI CONNETTIVITÀ
Le informazioni ricavate dal 9° Censimento dell’industria e dei servizi, in particolare quelle relative alla capacità delle imprese di attivare relazioni con altre aziende o istituzioni, consentono di calcolare per ogni impresa una misura dell’intensità dei rapporti di cooperazione produttiva intrattenuti con altri soggetti. Occorre in primo luogo considerare la natura multidimensionale del fenomeno: sulla base delle informazioni raccolte, infatti, è possibile ricondurre la “connettività” di un’unità produttiva ad almeno tre dimensioni: a) la varietà dell’insieme di strumenti utilizzati nell’attivazione delle relazioni; b) l’ampiezza della rete di soggetti coinvolti; c) l’estensione geografica coperta dalle relazioni. Per tali dimensioni si sono pertanto ricavati tre indici elementari. Il primo, relativo alla varietà degli strumenti, è dato dal numero di diverse tipologie di relazioni che l’impresa ha dichiarato di intrattenere nel 2011. Si tratta di otto tipologie, che comprendono rapporti “di filiera” (Commessa e subfornitura), accordi formali (quali consorzio, rete, franchising, joint ventures eccetera) e accordi informali. L’indicatore, pertanto, varia tra 0 e 8. Il secondo indicatore elementare, riguarda l’ampiezza della rete di connessioni. Alle imprese è stato chiesto, per ciascuna delle otto tipologie di relazione, con quante controparti intrattenessero relazioni. L’indice elementare somma i soggetti indicati per tutte le tipologie di accordo (1 soggetto, 2-4, 5-9, 10 soggetti e oltre), attribuendo alla classe il suo valore mediano e un valore pari a 12 all’ultima classe. Di conseguenza, l’indicatore può variare tra 0 e 96. L’ultimo indicatore riguarda l’estensione geografica delle relazioni, con specifico riferimento all’eventuale presenza di controparti estere. Alle imprese è stato infatti chiesto di indicare l’area di localizzazione dei propri interlocutori per le relazioni di commessa, di subfornitura e per l’insieme delle altre tipologie di accordo intrattenute. In ciascuno dei tre casi è stato attribuito un valore pari a 1 se l’impresa ha dichiarato di avere interlocutori all’estero, e 0 altrimenti. Pertanto il valore dell’indicatore assume valori tra 0 e 3. Gli indicatori elementari sono stati, successivamente standardizzati attraverso la metodologia [(xi - min) / (Max - min)]*100, dove xi è il valore dell’indicatore elementare relativo all’impresa i-esima, mentre min e Max rappresentano il minimo e il massimo “teorici” assunti dall’indicatore. Ogni indicatore elementare standardizzato può assumere valori compresi tra 1 (assenza di relazioni e dunque di controparti) e 100 (massima numero di relazioni e di controparti). La media geometrica dei tre indicatori elementari standardizzati precedentemente descritti fornisce un “indicatore sintetico di connettività” (ICO) che misura l’intensità delle relazioni intrattenute da ciascuna impresa. Anche questo indicatore assume valori compresi tra 1 e 100 a seconda, rispettivamente, che l’impresa presenti una connettività nulla o massima connettività.
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Riferimenti bibliografici
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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SCHEDE SETTORIALI
Scheda settore 10 INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
55.002
54.353
55.216
….
425.155
Numero di addetti (b)
391.869
396.213
396.047
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
9,9
9,3
9,0
….
31,0
31,6
33,4
….
34,6
Numero di imprese nate
2.682
2.703
2.686
….
19.756
Numero di imprese cessate
3.213
3.194
3.015
….
27.944
9,5
9,5
9,4
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
18,2
19,0
17,6
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c)
1,21
1,25
1,2
….
5,89 (d)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
45,3
48,4
47,2
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
33,3
34,4
34,7
….
39,6
136,0
140,7
136,1
….
133,6
30,3
34,1
32,9
….
28,6
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
11,1
10,0
8,2
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
40,5
40,5
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c)
21,4
30,2
18,6
31,7
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c)
6,1
3,6
7,8
7,8
4,1
99,1
100,0
105,4
109,1
106,9
0,7
0,8
1,1
….
2,5
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
11,4
11,9
11,7
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
13,0
13,5
14,1
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
22,1
24,2
26,3
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-4,6
7,2
10,2
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
40,3
39,4
39,0
….
50,1
101,7
100,0
103,6
106,6
105,4
….
8,2
6,9
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (c)
13,8
14,5
17,0
….
18,3
Indice sintetico di competitività (a)
91,1
84,0
82,9
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) (c)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori alimentari, bevande e tabacco. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI 84.963
552.659
Lavoratori dipendenti
301.223
3.339.324
Totale addetti
386.186
3.891.983
Lavoratori esterni
5.114
60.121
Lavoratori temporanei
5.492
57.300
102 100 98 96
Lavoratori indipendenti
22,0
14,2
94
Lavoratori dipendenti
78,0
85,8
92
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,3
1,5
Lavoratori temporanei
1,4
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
90
2001
Totale addetti
2003
VALORI PERCENTUALI (b)
62
104
2002
Lavoratori indipendenti
106
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Industrie alimentari Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
160
C: attività manifatturiere 10: industrie alimentari
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 150 140
20
130
10
120
0
110
-10
100
-20
90 80
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2002
2001
70
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 50
80
C: attività manifatturiere 10: industrie alimentari
C: attività manifatturiere 10: industrie alimentari
40
75 30
70
20 10
65 0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unità locali su quota nazionale) 45
C: attività manifatturiere 10: industrie alimentari
40 35 30 25 20 15
2013
2012
2011
2010
2009
2008
10
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
63
Scheda settore 11 INDICATORI (a)
2009
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
2.762
2.788
2.879
….
425.155
35.920
35.564
35.913
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate
1,5
1,8
1,9
….
36,0
47,4
47,2
….
34,6
112
132
130
….
19.756 27.944
115
139
144
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
23,9
24,1
21,1
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
18,2
22,4
21,2
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c)
1,21
1,25
1,2
….
5,89 (d)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
75,1
100,7
111,7
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
44,4
47,8
49,0
….
39,6
169,1
210,6
228,1
….
133,6
42,6
54,0
57,7
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
18,8
19,2
17,6
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
59,4
59,4
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c)
21,4
30,2
18,6
31,7
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c)
6,1
3,6
7,8
7,8
4,1
99,0
100,0
101,5
107,6
106,9
0,9
3,7
6,5
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
50,5
50,9
49,5
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
22,5
22,9
21,0
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
15,3
15,3
16,2
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-3,1
9,8
8,3
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
28,6
28,7
28,1
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
98,8
100,0
99,9
101,5
105,4
….
8,2
6,9
….
21,7
13,8
14,5
17,0
….
18,3
132,2
130,9
132,2
….
100,0
Quota di lavoratori ad alta qualifica (imprese con almeno 10 dipendenti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (c) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori alimentari, bevande e tabacco. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Settore
Manifattura
3.334
552.659
Lavoratori dipendenti
30.792
3.339.324
Totale addetti
34.126
3.891.983
Lavoratori esterni
847
60.121
Lavoratori temporanei
462
57.300
115
VALORI ASSOLUTI
64
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
2010
1,5
1,4
2009
2,5
Lavoratori temporanei
2008
Lavoratori esterni
85 2007
100,0
2006
100,0
Totale addetti
90
2005
14,2 85,8
95
2004
9,8 90,2
Lavoratori dipendenti
100
2003
Lavoratori indipendenti
105
2002
VALORI PERCENTUALI (b)
110
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Industria delle bevande Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
160
C: attività manifatturiere 11: industria delle bevande
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 150 140
20
130
10
120
0
110
-10
100
-20
90 80
-30
Fonte: Commercio estero
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
70
2001
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 50
C: attività manifatturiere 11: industria delle bevande
40
80
C: attività manifatturiere 11: industria delle bevande
30
75
20 70
10 0
65
-10 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
50 C: attività manifatturiere 11: industria delle bevande
45 40 35 30 25 20 15
2013
2012
2011
2010
2009
2008
10
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
65
Scheda settore 13 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
17.243
16.492
15.831
….
425.155
162.527
150.392
144.892
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
3,0
2,9
3,0
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
18,5
20,8
20,3
….
34,6
Numero di imprese nate
583
667
621
….
19.756
1.311
1.273
1.223
….
27.944
4,6
5,1
5,3
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
24,7
26,1
25,8
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c)
0,90
0,83
0,7
….
5,89 (d)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
32,9
39,4
43,5
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
30,8
32,5
34,2
….
39,6
106,7
121,3
127,2
….
133,6
8,6
20,0
24,3
….
28,6
4,9 38,9 23,3 5,0 98,9 3,0
5,0 38,9 19,0 2,2 100,0 3,6
4,2 …. 16,4 3,1 106,4 1,0
…. …. 26,6 4,6 108,4 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
23,1 31,0 27,0 -20,9 32,7 99,2 …. 4,2
24,1 33,9 31,4 14,2 31,3 100,0 10,0 4,0
24,3 33,8 33,2 7,4 30,8 106,2 8,9 4,5
…. …. …. …. …. 107,8 …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
76,9
88,2
93,1
….
100,0
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (f) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono all’insieme dei settori tessile e abbigliamento.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura 165
VALORI ASSOLUTI 20.269
552.659
155
Lavoratori dipendenti
121.704
3.339.324
145
Totale addetti
141.973
3.891.983
135
Lavoratori esterni
2.301
60.121
125
Lavoratori temporanei
1.239
57.300
115
Lavoratori indipendenti
14,3
14,2
95
Lavoratori dipendenti
85,7
85,8
85
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,6
1,5
Lavoratori temporanei
0,9
1,5
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
66
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
75 2002
Totale addetti
105
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Industrie tessili Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140
40
C: attività manifatturiere 13: industrie tessili
30
130 120
20
110
10
100
0
90
-10 80
-20
70
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2002
2001
60
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifattura - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60
80
C: attività manifatturiere 13: industrie tessili
50
C: attività manifatturiere 13: industrie tessili
75
40 30
70
20 10
65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
60 C: attività manifatturiere 13: industrie tessili
55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
67
Scheda settore 14 INDICATORI (a)
2012 Totale manifattura ultimo anno
2009
2010
2011
34.695 244.354 3,7 29,3 2.454 4.281 11,3 21,7 0,90
32.312 226.508 3,3 26,0 2.850 3.617 11,6 21,9 0,83
32.920 223.142 3,7 30,1 2.984 3.711 12,0 22,7 0,7
.… .… .… .… .… .… .… .… .…
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 .… 22,6 5,89 (d)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e)
27,1 25,4 107,0 9,7
30,4 25,4 119,6 20,9
34,5 27,1 127,2 25,2
.… .… .… .…
52,9 39,6 133,6 28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
2,4 32,4 23,3 5,0 100,5 ..
2,1 32,4 19,0 2,2 100,0 1,0
2,1 .… 16,4 3,1 102,6 0,2
.… .… 26,6 4,6 104,5 .…
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (f) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (g)
17,5 32,3 19,9 -21,3 45,9 100,6 …. 3,5
19,1 32,7 20,0 2,4 43,3 100,0 10,0 4,0
18,6 32,6 21,3 9,7 43,7 101,9 8,9 4,6
.… .… .… .… .… 102,9 .… .…
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
76,6
84,2
89,0
.…
100,0
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c)
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono all’insieme dei settori tessile e abbigliamento. (g) I dati si riferiscono all’insieme dei settori abbigliamento e pelli.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
37.560
552.659
105
Lavoratori dipendenti
188.721
3.339.324
Totale addetti
226.281
3.891.983
100
Lavoratori esterni
3.354
60.121
90
Lavoratori temporanei
1.610
57.300
85
Lavoratori indipendenti
16,6
14,2
75
Lavoratori dipendenti
83,4
85,8
70
100,0
100,0
65
Lavoratori esterni
1,5
1,5
Lavoratori temporanei
0,7
1,5
VALORI ASSOLUTI
110
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
68
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
80
2002
Totale addetti
95
2001
Lavoratori indipendenti
115
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
40
C: attività manifatturiere
140
30
14: confezione di articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia
130
20
120
10
110
0
100 90
-10
80
-20
70
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2001
60
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
50
14: confezione di articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia
40 30
85
C: attività manifatturiere
80
14: confezione di articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia
75
20 70
10
65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
60
C: attività manifatturiere 14: confezione di articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia
55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
69
Scheda settore 15 INDICATORI (a)
manifattura 2012 Totale ultimo anno
2009
2010
2011
16.091 140.736 2,4 24,3 819 1.510 14,4 20,8 0,90
15.312 135.236 2,8 23,6 993 1.295 14,8 24,7 0,83
15.671 137.871 2,8 26,6 1.092 1.289 16,7 23,4 0,7
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 …. 22,6 5,89 (d)
31,0 27,5 112,7 14,6
43,2 29,8 144,7 33,8
43,0 30,7 139,8 31,6
…. …. …. ….
52,9 39,6 133,6 28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
4,3 28,8 23,3 5,0 98,4 0,3
3,3 28,8 19,0 2,2 100,0 1,3
3,9 …. 16,4 3,1 103,5 0,3
…. …. 26,6 4,6 106,3 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (f)
28,0 44,1 23,5 -19,9 31,4 97,8 …. 3,5
30,1 46,6 27,1 19,2 31,2 100,0 5,4 4,0
29,1 51,3 27,4 17,6 34,4 101,8 4,7 4,6
…. …. …. …. …. 103,7 …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
Indice sintetico di competitività (a)
90,1
105,6
104,9
….
100,0
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono all’insieme dei settori abbigliamento e pelli.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
20.093
552.659
Lavoratori dipendenti
120.268
3.339.324
Totale addetti
140.361
3.891.983
Lavoratori esterni
1.681
60.121
Lavoratori temporanei
1.950
57.300
VALORI ASSOLUTI
190
1,5
70
dati destagionalizzati
2013
1,4
2012
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
90 2011
1,5
2010
1,2
2009
Lavoratori esterni
2008
100,0
2007
100,0
Totale addetti
110
2006
85,8
2005
14,2
85,7
2004
14,3
Lavoratori dipendenti
130
2003
Lavoratori indipendenti
150
2002
VALORI PERCENTUALI (b)
170
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di articoli in pelle e simili Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
140
C: attività manifatturiere 15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2013
2001
60
2012
-40 2011
70
2010
-30 2009
80
2008
-20
2007
90
2006
-10
2005
100
2004
0
2003
110
2002
10
2001
120
2004
130
20
2003
30
2002
40
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 50
C: attività manifatturiere
40
15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
85
C: attività manifatturiere
80
15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
30 75
20
70
T3-2013
T1-2013
T3-2012
60 T1-2012
2013
T3-2011
2012
T1-2011
2011
T3-2010
2010
T1-2010
2009
T3-2009
2008
65
T1-2009
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2008
0
T1-2008
10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
80
C: attività manifatturiere 15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
75 70 65 60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
71
Scheda settore 16 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
34.264
33.547
33.769
….
425.155
Numero di addetti (b)
144.711
138.456
140.417
….
3.931.389
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
2,3
2,0
2,1
….
100,0
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
6,9
*
7,4
….
34,6
Numero di imprese nate
964
939
1.018
….
19.756
2.299
2.336
2.313
….
27.944
4,0
4,3
5,1
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
27,0
26,2
25,5
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,12
1,12
1,0
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
28,5
29,9
31,0
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
28,1
28,8
29,6
….
39,6
101,5
104,0
104,7
….
133,6
6,3
*
10,8
….
28,6
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE
5,2
6,3
4,0
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
Investimenti per addetto (mgl di euro)
40,8
40,8
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
34,8
38,7
22,1
34,1
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
3,0
3,4
3,0
3,8
4,1
98,9
100,0
101,2
102,2
106,9
1,4
2,4
0,6
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
8,3
8,8
9,9
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
8,3
9,0
9,8
….
32,2
25,7
28,9
29,0
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-26,2
12,0
18,3
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
15,3
15,0
13,9
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
100,4
100,0
102,9
104,7
105,4
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) (e)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
8,2
8,4
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
0,7
0,7
0,7
….
18,3
51,2
51,1
53,8
….
100,0
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori legno, carta e stampa.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Settore
Manifattura
45.443
552.659
VALORI ASSOLUTI
3.891.983
1.483
60.121
481
57.300
135 125 115 105
1,1
1,5
Lavoratori temporanei
0,4
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
dati destagionalizzati
2013
Lavoratori esterni
2012
75
2011
100,0
2010
85
100,0
Totale addetti
2009
85,8
2008
14,2
66,9
2001
33,1
Lavoratori dipendenti
2007
95
Lavoratori indipendenti
2006
VALORI PERCENTUALI (b)
72
145
2005
Lavoratori temporanei
3.339.324
2004
Lavoratori esterni
91.645 137.088
2003
Lavoratori dipendenti Totale addetti
155
2002
Lavoratori indipendenti
165
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
40
C: attività manifatturiere
140
30
16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
130 120
20
110
10
100
0
90
-10
80
-20
70
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2002
2001
60
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
60 50
80
C: attività manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
75
40 30
70
20 10
65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
60 T1-2011
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unità locali su quota nazionale) 60
C: attività manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
55 50 45 40 35 30 25 20 15
2013
2012
2011
2010
2009
2008
10
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
73
Scheda settore 17 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
4.169
4.126
4.140
….
425.155
Numero di addetti (b)
75.887
74.837
74.425
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate
2,0
2,2
2,3
….
48,3
36,7
37,9
….
34,6
133
149
127
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
232
230
221
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
19,5
19,7
19,5
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
19,2
22,3
21,2
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
4,65
4,93
4,9
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
47,5
61,1
63,3
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
38,6
40,5
41,8
….
39,6
123,0
150,9
151,3
….
133,6
20,5
35,1
35,1
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
10,3
8,6
9,2
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
37,5
37,5
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
34,8
38,7
22,1
34,1
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
3,0
3,4
3,0
3,8
4,1
94,8
100,0
104,5
104,9
106,9
1,7
4,1
1,8
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
38,2
39,5
39,3
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
23,3
24,7
24,6
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
27,0
29,7
29,1
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-8,7
16,0
8,2
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
52,1
51,2
53,2
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
98,3 ….
100,0 8,2
103,8 8,4
104,2 ….
105,4 21,7
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
11,2
17,8
18,8
….
18,3
Indice sintetico di competitività (a)
91,5
98,2
97,7
….
100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori legno, carta e stampa.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI 5.181
552.659
Lavoratori dipendenti
68.630
3.339.324
Totale addetti
73.811
3.891.983
Lavoratori esterni
1.056
60.121
Lavoratori temporanei
1.325
57.300
7,0
14,2
93,0
85,8
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,4
1,5
Lavoratori temporanei
1,8
1,5
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
74
100 95
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
90 2004
Totale addetti
105
2003
Lavoratori dipendenti
110
2002
Lavoratori indipendenti
115
2001
Lavoratori indipendenti
120
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di carta e di prodotti di carta Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140
40
C: attività manifatturiere
30
17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
130
20
120
10
110 100
0
90
-10
80
-20
70
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2001
60
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L ’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
60
85
17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
50
C: attività manifatturiere 17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
80
40 30
75
20 10
70
0 -10
65 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
45 C: attività manifatturiere 17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
40
35
30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
25
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
75
Scheda settore 18 INDICATORI (a)
2012 Totale manifattura ultimo anno
2009
2010
2011
17.292
16.908
16.595
….
425.155
105.965
99.614
94.592
….
3.931.389 100,0
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
2,2
1,9
1,9
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
14,9
14,5
16,1
….
34,6
Numero di imprese nate
589
667
592
….
19.756
1.012
1.057
1.015
….
27.944
9,3
8,9
9,2
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
33,2
31,7
32,7
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,73
0,76
0,7
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
37,2
38,9
41,5
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
35,0
35,1
35,8
….
39,6
106,3
110,8
116,0
….
133,6
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d)
10,4
14,5
18,8
….
28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
5,2 42,6 34,8 3,0 101,5 0,6
6,7 42,6 38,7 3,4 100,0 0,1
4,9 …. 22,1 3,0 97,8 0,2
…. …. 34,1 3,8 98,0 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
15,4 11,4 11,0 -16,2 36,5 ….
16,1 11,3 11,6 2,1 32,9 8,2
16,0 12,0 12,5 4,2 36,6 8,4
…. …. …. …. …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7
3,5
5,4
5,0
….
18,3
64,1
61,8
67,4
….
100,0
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori legno, carta e stampa.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Settore
Manifattura
Lavoratori indipendenti
21.624
552.659
Lavoratori dipendenti
70.736
3.339.324
Totale addetti
92.360
3.891.983
2.463
60.121
690
57.300
23,4
14,2
130
76
dati destagionalizzati
2013
1,5
2012
0,7
2011
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
70 2010
1,5
2009
2,7
2008
Lavoratori esterni
80
2007
85,8 100,0
2006
76,6 100,0
Totale addetti
2005
Lavoratori dipendenti
90
2004
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
100
2003
Lavoratori temporanei
110
2002
Lavoratori esterni
120
2001
VALORI ASSOLUTI
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Stampa e riproduzione di supporti registrati Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140
200 160 120
C: attività manifatturiere
130
18: stampa e riproduzione di supporti registrati
120 110
80
100
40
90
0
80 70
-40
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2001
60
-80
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 80
C: attività manifatturiere
60
C: attività manifatturiere 18: stampa e riproduzione di supporti registrati
18: stampa e riproduzione di supporti registrati
50
75
40 30
70
20 10
65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND 2008
2009
2010
2011
2012
2013
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
T1-2009
T3-2008
T1-2008
60
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
50 C: attività manifatturiere 18: stampa e riproduzione di supporti registrati
45 40 35 30 25 20 15
2013
2012
2011
2010
2009
2008
10
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
77
Scheda settore 19 INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
321
326
334
….
425.155
15.992
16.342
15.601
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
0,7
0,9
0,7
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
*
69,5
….
….
34,6
Numero di imprese nate
*
12
10
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
12
15
14
….
79,2
78,6
82,3
….
….
3,8
4,0
2,9
….
22,6
100,89
103,45
105,3
….
5,89
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
73,5
111,4
97,1
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
60,7
64,1
65,7
….
39,6
121,2
173,8
147,8
….
133,6
*
*
*
….
28,6
Investimenti per addetto (mgl di euro)
62,4
44,9
49,3
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
39,3
39,3
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (d)
34,9
35,1
27,3
31,8
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (d)
4,7
3,2
5,0
3,5
4,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
83,9
100,0
118,9
130,4
106,9
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
11,6
17,0
19,9
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
22,4
24,2
22,2
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
19,8
17,6
19,2
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
87,1
86,8
86,1
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-48,4
30,5
23,7
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
75,0
96,3
96,9
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
75,5
100,0
128,2
146,5
105,4
….
0,3
0,3
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
33,2
35,5
43,6
….
18,3
Indice sintetico di competitività (a)
86,2
99,6
90,7
….
100,0
Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (c) STRATEGIE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (d) I dati si riferiscono all’insieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Settore
Manifattura
193
552.659
Lavoratori dipendenti
15.302
3.339.324
Totale addetti
15.495
3.891.983
110
Lavoratori esterni
246
60.121
110
57.300
100
Lavoratori temporanei
1,2
14,2
85
98,8
85,8
100,0
100,0
80
Lavoratori esterni
1,6
1,5
Lavoratori temporanei
0,7
1,5
VALORI ASSOLUTI
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
78
95 90
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
75 2004
Totale addetti
105
2003
Lavoratori dipendenti
115
2002
Lavoratori indipendenti
120
2001
Lavoratori indipendenti
125
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) C: attività manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
120 100
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140 130
80
120
60
110
40
100
20
90
0
80
-20
70
-40
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2002
2001
60
-60
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30
90
C: attività manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
C: attività manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
85 80 75 70
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) 50
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
60 T3-2011
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
65
T1-2011
2013
T3-2010
2012
T1-2010
2011
T3-2009
2010
T1-2009
2009
T3-2008
2008
T1-2008
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
C: attività manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
45 40 35 30 25 20 15 10 5
2013
2012
2011
2010
2009
2008
0
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
79
Scheda settore 20 INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
4.571
4.565
4.535
….
425.155
115.333
113.812
111.551
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate
4,3
4,5
4,5
….
31,5
37,9
37,2
….
34,6
180
165
172
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
206
237
208
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
16,5
19,2
18,6
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
18,9
19,0
18,4
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,85
1,80
2,1
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
66,9
81,0
84,6
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
48,1
50,6
52,2
….
39,6
139,1
159,9
162,1
….
133,6
29,2
38,4
39,2
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
13,8
15,4
13,9
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
72,3
72,3
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
34,9
35,1
27,3
31,8
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
4,7
3,2
5,0
3,5
4,1
95,4
100,0
107,2
108,8
106,9
5,3
4,6
3,8
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
53,0
54,3
54,4
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
30,3
33,3
34,5
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
45,8
46,2
48,3
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-22,6
30,4
9,7
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
43,0
44,7
43,7
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
96,3
100,0
108,3
113,5
105,4
….
16,0
17,3
….
21,7
44,8
44,5
42,0
….
18,3
129,6
129,4
130,9
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
VALORI ASSOLUTI Lavoratori indipendenti
4.665
552.659
Lavoratori dipendenti
106.202
3.339.324
Totale addetti
110.867
3.891.983
2.659
60.121
2.640
57.300
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
120 115 110 105 100
VALORI PERCENTUALI (b)
80
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
1,5
2010
2,4
2009
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
85
2008
1,5
2007
2,4
2006
Lavoratori esterni
90 2005
100,0
2004
100,0
Totale addetti
95
2003
14,2 85,8
2002
4,2 95,8
Lavoratori dipendenti
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di prodotti chimici Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
160
C: attività manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 150 140
20
130
10
120 110
0
100
-10
90 -20
80
-30
70 2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2001
60
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) Anni 2008-2013 (a) (b) 60
C: attività manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
50
85
40
C: attività manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
80
30 20
75
10 0 -10
70
-20
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
60 T3-2011
2013
T1-2011
2012
T3-2010
2011
T1-2010
2010
T3-2009
2009
T1-2009
2008
65
T3-2008
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T1-2008
-30
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
50
C: attività manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
45
40
35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
81
Scheda settore 21 2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
490 65.895 4,0 73,3 28 24 23,3 28,3 1,21
506 63.693 4,2 77,1 26 30 24,8 32,7 1,18
483 62.863 4,0 71,7 27 21 24,9 30,1 1,1
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 …. 22,6 5,8 (c)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d)
110,1 64,3 171,3 41,7
135,3 65,6 206,4 51,7
131,2 68,5 191,5 47,9
…. …. …. ….
52,9 39,6 133,6 28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
13,3 70,9 34,9 4,7 100,3 3,0
12,3 70,9 35,1 3,2 100,0 2,5
13,7 …. 27,3 5,0 99,8 2,5
…. …. 31,8 3,5 98,1 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
62,4 43,9 55,0 0,9 86,8 99,3 …. 62,6
61,5 49,1 54,4 20,7 86,9 100,0 19,5 62,2
63,6 49,2 57,2 -0,2 79,7 100,7 19,9 61,3
…. …. …. …. …. 103,1 …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
163,0
162,8
156,0
….
100,0
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI 243
552.659
120
Lavoratori dipendenti
62.482
3.339.324
115
Totale addetti
62.725
3.891.983
936
60.121
2.539
57.300
105 100
0,4
14,2
95
99,6
85,8
90
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,5
1,5
Lavoratori temporanei
4,0
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
85 2007
Totale addetti
2006
Lavoratori dipendenti
2001
Lavoratori indipendenti
2005
VALORI PERCENTUALI (b)
2004
Lavoratori temporanei
110
2003
Lavoratori esterni
2002
Lavoratori indipendenti
82
125
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 80 70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140
C: attività manifatturiere 21: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
130 120 110 100 90 80 70 2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
60
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50
C: attività manifatturiere
21: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
90
21: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
85 80 75 70 65
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
55 T3-2011
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
60 T1-2011
2013
T3-2010
2012
T1-2010
2011
T3-2009
2010
T1-2009
2009
T3-2008
2008
T1-2008
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unità locali su quota nazionale) 50
C: attività manifatturiere
45
21: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
40 35 30 25
2013
2012
2011
2010
2009
2008
20
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
83
Scheda settore 22 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
11.123
10.906
10.865
….
425.155
189.932
184.156
181.352
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
4,9
4,9
4,9
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
24,2
25,4
27,0
….
34,6
Numero di imprese nate
360
431
389
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
657
613
591
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
11,0
12,8
15,4
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
25,5
23,5
23,2
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,60
1,43
1,3
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
46,8
54,1
56,6
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
36,0
38,4
40,1
….
39,6
129,9
141,0
141,2
….
133,6
24,5
30,5
31,0
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
7,1
10,4
7,5
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
45,6
45,6
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
34,9
35,1
27,3
31,8
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
4,7
3,2
5,0
3,5
4,1
98,0
100,0
105,5
106,8
106,9
1,2
2,2
1,2
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
44,9
46,5
46,0
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
30,1
29,3
31,1
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
28,3
29,6
30,9
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-19,6
18,6
10,9
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
36,4
35,1
37,3
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
98,5
100,0
103,1
107,5
105,4
….
22,1
24,8
….
21,7
16,9
18,1
17,2
….
18,3
108,5
102,1
103,5
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
57.300
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
7,5
14,2
92,5
85,8
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,5
1,5
Lavoratori temporanei
2,1
1,5
Lavoratori dipendenti Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
84
105 95 85
dati destagionalizzati
2013
3.820
Lavoratori temporanei
115
2012
60.121
2011
2.709
Lavoratori esterni
2010
3.891.983
2009
179.635
2008
Totale addetti
125
2007
3.339.324
2006
552.659
166.129
2005
13.506
Lavoratori dipendenti
2004
Lavoratori indipendenti
135
2003
Manifattura
2002
Settore VALORI ASSOLUTI
2001
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
140
C: attività manifatturiere
130
22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
120
20 110
10
100
0
90
-10
80
-20
70 2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2001
60
-30
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L ’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60
C: attività manifatturiere 22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
50
80
C: attività manifatturiere 22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
40
75
30 20
70
10 0
65
-10 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND 2008
2009
2010
2011
2012
2013
60
60
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
T1-2009
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
T3-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
T1-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
C: attività manifatturiere 22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
85
Scheda settore 23 2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
24.089 232.130 5,6 28,8 725 1.408 6,6 26,8 7,21
22.609 216.001 5,0 32,4 746 1.409 6,5 28,7 6,81
22.211 204.383 4,8 33,3 653 1.347 6,6 27,4 6,9
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 …. 22,6 5,89 (c)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d)
43,2 37,1 116,7 16,7
47,8 37,8 126,3 24,1
49,2 38,7 127,1 24,5
…. …. …. ….
52,9 39,6 133,6 28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
7,8 33,5 34,9 4,7 101,4 3,5
11,2 33,5 35,1 3,2 100,0 2,2
9,1 …. 27,3 5,0 101,3 2,8
…. …. 31,8 3,5 102,7 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
20,1 17,4 13,6 -20,5 46,7 100,3 …. 9,2
20,6 19,8 15,9 8,8 47,4 100,0 30,4 11,5
20,2 20,2 17,0 4,3 32,9 100,7 19,1 13,1
…. …. …. …. …. 101,3 …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
77,5
78,6
79,0
….
100,0
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
28.004
552.659
Lavoratori dipendenti
170.901
3.339.324
Totale addetti
198.905
3.891.983
Lavoratori esterni
2.781
60.121
Lavoratori temporanei
1.736
57.300
VALORI ASSOLUTI
86
130
dati destagionalizzati
2013
1,5
2012
0,9
2011
Lavoratori temporanei
70 2010
1,5
2009
1,4
2008
Lavoratori esterni
2007
100,0
2006
100,0
90
2005
85,8
2004
14,2
85,9
2003
14,1
Lavoratori dipendenti
2002
Lavoratori indipendenti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
150
110
VALORI PERCENTUALI (b)
Totale addetti
170
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
140
C: attività manifatturiere
40
130
23: fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
120
20
110
10
100
0
90
-10
80 70
-20
60
-30
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2001
50
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
60
80
C: attività manifatturiere
23: fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
50
23: fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
75
40 30
70
20 10
65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
C: attività manifatturiere
45
23: fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
40 35 30 25
2013
2012
2011
2010
2009
2008
20
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
87
Scheda settore 24 INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale manifattura ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
3.947
3.881
3.913
….
425.155
134.726
129.728
127.364
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
3,1
4,0
4,3
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
42,5
47,6
48,9
….
34,6
Numero di imprese nate
235
222
189
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
221
240
241
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
22,0
23,2
23,8
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
13,5
14,8
13,7
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
6,15
6,24
6,2
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
41,0
63,5
69,5
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
38,6
42,9
45,2
….
39,6
106,3
148,0
153,7
….
133,6
6,7
33,1
35,6
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
19,3
15,7
14,3
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
45,8
45,8
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
27,5
27,1
20,0
32,5
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
2,0
1,8
2,7
3,2
4,1
86,6
100,0
107,1
103,2
106,9
3,3
3,4
5,1
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
39,9
40,4
39,6
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
33,7
34,0
36,9
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
50,3
57,2
57,1
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-39,4
37,2
26,2
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
58,4
58,0
58,0
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
93,0
100,0
107,1
102,3
105,4
….
9,9
11,4
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
11,0
14,8
13,5
….
18,3
Indice sintetico di competitività (a)
76,8
109,6
114,4
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori metallurgia e prodotti in metallo.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura 135
VALORI ASSOLUTI Lavoratori indipendenti
4.702
552.659
Lavoratori dipendenti
121.749
3.339.324
Totale addetti
126.451
3.891.983
1.526
60.121
105
1.923
57.300
95
3,7
14,2
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
125 115
VALORI PERCENTUALI (b)
88
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
1,5
2009
1,5
2008
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
65 2007
1,5
2006
1,2
2005
Lavoratori esterni
75
2004
85,8 100,0
2003
96,3 100,0
Totale addetti
2002
Lavoratori dipendenti
85
2001
Lavoratori indipendenti
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Metallurgia Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 70
C: attività manifatturiere
24: metallurgia
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140
60
130
50
120
40
110
30
100
20
90
10
80
0
70
-10
60
-20
50
-30
Fonte: Commercio estero
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
-50
2002
2001
40
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60
85
C: attività manifatturiere 24: metallurgia
50
C: attività manifatturiere 24: metallurgia
80
40
75
30
70
20
65
10
60
T3-2013
T1-2013
T3-2012
50 T1-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
55 T3-2011
2013
T1-2011
2012
T3-2010
2011
T1-2010
2010
T3-2009
2009
T1-2009
2008
T3-2008
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T1-2008
0
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unità locali su quota nazionale) 45
C: attività manifatturiere 24: metallurgia
40
35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
89
Scheda settore 25 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
77.474
72.589
71.927
….
425.155
599.422
559.346
548.834
….
3.931.389
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
13,0
12,1
11,9
….
100,0
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
10,5
9,6
11,2
….
34,6
Numero di imprese nate
3.253
3.424
3.353
….
19.756
Numero di imprese cessate
5.252
4.318
4.258
….
27.944
2,1
2,3
2,2
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
31,3
31,0
30,9
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,89
0,84
0,8
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
39,0
44,4
45,2
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
32,4
35,0
36,6
….
39,6
120,5
126,8
123,3
….
133,6
18,9
23,7
21,5
….
28,6
Numero di addetti (b)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
6,1
7,9
5,4
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
41,5
41,5
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
27,5
27,1
20,0
32,5
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
2,0
1,8
2,7
3,2
4,1
99,4
100,0
103,0
102,9
106,9
0,6
0,5
1,3
….
2,5
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
15,5
16,4
16,7
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
21,1
21,6
24,2
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
14,9
15,8
17,2
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-23,5
9,6
12,2
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
25,0
23,8
23,9
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
99,5
100,0
102,6
103,0
105,4
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
….
9,9
11,4
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
5,3
6,4
6,8
….
18,3
89,2
84,5
83,8
….
100,0
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori metallurgia e prodotti in metallo.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
97.048
552.659
Lavoratori dipendenti
447.177
3.339.324
Totale addetti
544.225
3.891.983
125
7.643
60.121
115
7.727
57.300
105
17,8
14,2
145
1,4
1,5
90
dati destagionalizzati
2013
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
75 2012
1,5
2011
1,4
2010
Lavoratori esterni
85
2009
85,8 100,0
2008
82,2 100,0
Totale addetti
2007
Lavoratori dipendenti
95
2006
Lavoratori indipendenti
2005
VALORI PERCENTUALI (b)
2004
Lavoratori temporanei
2003
Lavoratori esterni
135
2002
Lavoratori indipendenti
2001
VALORI ASSOLUTI
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40 30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
C: attività manifatturiere
140
25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
130 120
20
110
10
100
0
90 80
-10
70
-20
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
40 2002
-40 2001
50 2002
60
-30
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L ’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
50
80
25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
40
C: attività manifatturiere 25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
75
30 20
70
10 65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND 2008
2009
2010
2011
2012
2013
60 T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
T1-2009
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
T3-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
T1-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
C: attività manifatturiere
55
25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
91
Scheda settore 26 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
6.378
6.190
5.724
….
425.155
118.195
113.127
112.699
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
3,4
3,5
3,4
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
47,8
48,1
47,9
….
34,6
Numero di imprese nate
252
282
272
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
388
430
370
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
19,0
19,5
20,5
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
30,2
31,5
31,6
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,51
0,50
0,5
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
51,4
63,0
63,0
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
42,8
46,3
48,3
….
39,6
120,1
136,1
130,5
….
133,6
18,6
28,1
24,7
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
4,1
4,3
5,5
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
48,4
48,4
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
75,5
67,3
46,9
69,0
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
8,5
6,1
8,9
9,3
4,1
100,0
100,0
102,0
101,8
106,9
0,4
0,8
1,7
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
37,0
38,3
40,9
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
35,1
38,0
37,9
….
32,2 34,3
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
39,1
45,3
41,5
….
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-20,0
20,8
-0,5
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
55,1
58,0
54,7
….
50,1
101,2
100,0
102,1
102,9
105,4
….
10,1
12,5
….
21,7
24,4
25,3
25,3
….
18,3
104,7
107,4
102,4
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
VALORI ASSOLUTI 6.218
552.659
Lavoratori dipendenti
105.837
3.339.324
Totale addetti
112.055
3.891.983
2.356
60.121
2.540
57.300
5,5
14,2
94,5
85,8
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,1
1,5
Lavoratori temporanei
2,3
1,5
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
92
90
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
80 2006
Totale addetti
100
2005
Lavoratori dipendenti
110
2004
Lavoratori indipendenti
120
2003
Lavoratori temporanei
130
2002
Lavoratori esterni
140
2001
Lavoratori indipendenti
150
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 50
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
C: attività manifatturiere
140
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
130
40
120 110
30
100
20
90
10
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2005
40
-40
2004
50
-30
2003
60
-20
2001
70
-10
2002
80
0
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L ’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere
60
C: attività manifatturiere
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
50 40
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
85 80
30 20
75
10
70
T3-2013
T1-2013
T3-2012
60 T1-2012
2013
T3-2011
2012
T1-2011
2011
T3-2010
2010
T1-2010
2009
T3-2009
2008
65
T1-2009
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2008
-10
T1-2008
0
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
C: attività manifatturiere
65
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
93
Scheda settore 27 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
9.191
9.049
9.154
….
425.155
173.068
170.479
168.059
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
4,8
4,9
4,9
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
46,7
47,0
45,5
….
34,6
Numero di imprese nate
305
377
378
….
19.756 27.944
Numero di imprese cessate
527
561
533
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
18,7
16,6
15,5
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
26,2
26,5
25,2
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,53
0,50
0,5
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
49,9
59,6
61,2
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
37,7
40,4
41,5
….
39,6
132,1
147,4
147,5
….
133,6
25,8
33,4
33,5
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
5,5
6,7
5,6
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
53,2
53,2
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
41,7
42,7
32,8
47,7
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
2,1
2,8
3,7
3,3
4,1
97,3
100,0
103,2
104,2
106,9
2,0
1,3
0,6
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
37,4
38,8
38,7
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
42,1
41,6
41,0
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
29,6
31,9
33,0
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-19,4
14,9
5,2
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
54,2
53,2
50,8
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
98,5
100,0
102,6
103,3
105,4
….
26,0
36,0
….
21,7
33,8
30,0
28,9
….
18,3
124,8
119,9
118,8
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori apparecchiature elettriche e fabbricazione di macchinari.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
60.121
Lavoratori temporanei
2.871
57.300
VALORI PERCENTUALI (b)
100 90
6,7
14,2
93,3
85,8
80
100,0
100,0
70
Lavoratori esterni
1,6
1,5
Lavoratori temporanei
1,7
1,5
Lavoratori dipendenti Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
94
110
2001
Lavoratori indipendenti
120
dati destagionalizzati
2013
2.700
2012
Lavoratori esterni
130
2011
3.891.983
2010
166.095
2009
Totale addetti
140
2008
3.339.324
2007
154.892
2006
Lavoratori dipendenti
150
2005
552.659
2004
11.203
Lavoratori indipendenti
160
2003
Manifattura
2002
Settore VALORI ASSOLUTI
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
C: attività manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
30 20
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140 130 120 110 100
10
90
0
80
-10
70
-20
60
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2002
40
-40
2001
50
-30
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 50
80
C: attività manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
40
C: attività manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
75
30 20
70
10 0
65
-10 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
65
C: attività manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
60 55 50 45 40
2013
2012
2011
2010
2009
30
2008
35
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
95
Scheda settore 28 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
24.056
24.607
24.607
….
425.155
Numero di addetti (b)
473.718
462.001
457.600
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
13,3
13,8
14,3
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
31,2
32,6
32,3
….
34,6
Numero di imprese nate
759
772
711
….
19.756
1.144
1.143
1.129
….
27.944
8,0
8,0
7,9
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
26,6
28,4
27,7
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,63
0,62
0,6
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
50,5
61,3
65,1
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
40,3
44,4
46,3
….
39,6
125,2
138,1
140,6
….
133,6
21,2
28,7
30,0
….
28,6
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
5,2
6,3
5,1
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
62,2
62,2
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
41,7
42,7
32,8
47,7
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
2,1
2,8
3,7
3,3
4,1
100,4
100,0
101,6
102,5
106,9
0,8
0,6
0,8
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
49,4
50,4
50,6
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
49,5
48,8
51,4
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
20,3
21,3
21,3
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-23,0
8,8
14,1
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
44,3
43,0
41,9
….
50,1
100,1
100,0
101,5
102,5
105,4
….
24,8
29,6
….
21,7
21,8
22,3
22,7
….
18,3
126,9
122,9
125,7
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori apparecchiature elettriche e fabbricazione di macchinari.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
552.659
426.673
3.339.324
Totale addetti
457.956
3.891.983
120
Lavoratori esterni
8.604
60.121
110
Lavoratori temporanei
8.633
57.300
1,5
70
Lavoratori temporanei
1,9
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
2013
1,9
2012
Lavoratori esterni
2011
80
2010
100,0
2009
100,0
Totale addetti
2008
14,2 85,8
2007
90
6,8 93,2
Lavoratori dipendenti
2001
Lavoratori indipendenti
100
2006
VALORI PERCENTUALI (b)
96
130
31.283
Lavoratori dipendenti
2005
Lavoratori indipendenti
140
2004
Manifattura
2003
Settore VALORI ASSOLUTI
2002
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a. Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
140
C: attività manifatturiere
40
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 130
28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
30
120
20
110
10
100
0
90 80
-10
70
-20
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
40
2001
50
-40
2002
60
-30
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) C: attività manifatturiere 28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
50 40
80
C: attività manifatturiere 28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
75
30
70 20
65
10 0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND 2008
2009
2010
2011
2012
60
2013
55 T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
T1-2009
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
T3-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
T1-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
C: attività manifatturiere 28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
80 75 70 65 60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
97
Scheda settore 29 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
2.251
2.348
2.397
….
425.155
175.743
172.258
168.916
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate
4,2
5,1
4,8
….
74,7
77,1
75,0
….
34,6
110
102
90
….
19.756 27.944
123
149
151
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
56,3
54,9
51,6
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
15,5
19,6
17,1
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,59
0,56
0,5
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
43,3
61,2
58,6
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
36,5
40,0
41,8
….
39,6
118,4
153,2
140,1
….
133,6
15,8
35,0
28,9
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
9,5
8,3
6,1
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
50,8
50,8
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
29,8
45,7
30,0
27,2
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
8,5
4,1
5,5
8,1
4,1
100,5
100,0
101,5
103,2
106,9
2,7
1,2
1,6
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
49,8
50,0
47,5
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
34,8
39,0
40,8
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
24,4
26,2
28,0
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-31,8
21,9
13,3
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
86,0
86,0
85,6
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
99,6
100,0
100,4
100,9
105,4
….
55,7
128,2
….
21,7
20,2
21,7
23,8
….
18,3
101,1
119,0
111,6
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Manifattura
2.545
552.659
Lavoratori dipendenti
165.489
3.339.324
Totale addetti
168.034
3.891.983
Lavoratori esterni
1.023
60.121
120
Lavoratori temporanei
2.790
57.300
110
1,5
14,2
90
98,5
85,8
100,0
100,0
80
Lavoratori esterni
0,6
1,5
Lavoratori temporanei
1,7
1,5
VALORI ASSOLUTI
160
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
98
100
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
70 2004
Totale addetti
130
2003
Lavoratori dipendenti
140
2002
Lavoratori indipendenti
150
2001
Lavoratori indipendenti
170
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2001
2013
2012
2011
2010
40 2009
-50 2008
50 2007
60
-40 2006
70
-30
2005
80
-20
2004
90
-10
2003
100
0
2002
110
10
2001
120
20
2006
130
30
2005
140
29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
2004
C: attività manifatturiere
2003
40
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
2002
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L ’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 70
C: attività manifatturiere 29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
60
85
C: attività manifatturiere 29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
80
50 75
40 30
70
20 65
T3-2013
T1-2013
T3-2012
55 T1-2012
2013
T3-2011
2012
T1-2011
2011
T3-2010
2010
T1-2010
2009
T3-2009
2008
60
T1-2009
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2008
0
T1-2008
10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
65
C: attività manifatturiere 29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
99
Scheda settore 30 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
3.047
2.773
2.762
….
425.155
Numero di addetti (b)
97.397
92.162
87.461
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
2,9
2,7
2,5
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
75,7
78,7
77,1
….
34,6
Numero di imprese nate
230
247
211
….
19.756 27.944
318
269
265
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
Numero di imprese cessate
40,7
46,9
43,5
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
24,6
25,6
25,4
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,38
0,43
0,4
….
5,89 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
52,7
61,5
59,6
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
43,6
46,1
48,8
….
39,6
120,9
133,6
122,0
….
133,6
18,6
26,3
19,1
….
28,6
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
7,4
5,7
5,6
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
80,4
80,4
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
29,8
45,7
30,0
27,2
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
8,5
4,1
5,5
8,1
4,1
99,4
100,0
100,1
99,6
106,9
1,0
2,4
2,4
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
29,5
32,8
32,4
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
49,5
49,1
51,6
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
22,6
25,2
27,3
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-3,2
5,5
-3,6
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
83,2
81,5
84,8
….
50,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
99,1
100,0
100,9
101,6
105,4
….
22,0
25,7
….
21,7
25,2
28,5
29,3
….
18,3
129,7
127,3
115,7
….
100,0
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI
130
2.815
552.659
Lavoratori dipendenti
82.668
3.339.324
Totale addetti
85.483
3.891.983
120
Lavoratori esterni
1.002
60.121
110
Lavoratori temporanei
2.187
57.300 100
100
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
1,5
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
2010
1,5
2,6
2009
1,2
Lavoratori temporanei
2008
Lavoratori esterni
80 2007
100,0
2006
100,0
Totale addetti
90
2005
14,2 85,8
2004
3,3 96,7
Lavoratori dipendenti
2003
Lavoratori indipendenti
2002
VALORI PERCENTUALI (b)
2001
Lavoratori indipendenti
140
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di altri mezzi di trasporto Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 140
C: attività manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
120
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 140 130
100
120
80
110 100
60
90
40
80
20
70
0
60
-20
50
-40
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2001
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2002
40
-60
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60
C: attività manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
50 40
80
C: attività manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
75
30 20 10
70
0 -10
65
-20 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND 2008
2009
2010
2011
2012
2013
60 T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
T1-2009
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
T3-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
T1-2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
C: attività manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
101
Scheda settore 31 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
21.811
20.558
18.879
….
425.155
174.948
163.630
149.832
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
3,2
2,4
2,6
….
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
13,8
18,4
16,4
….
34,6
Numero di imprese nate
727
714
653
….
19.756
1.430
1.232
1.198
….
27.944
5,4
6,4
7,6
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
26,8
23,3
26,3
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c)
0,54
0,55
0,6
….
5,89 (d)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
32,8
30,7
35,5
….
52,9
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
30,1
30,4
32,4
….
39,6
108,9
100,9
109,6
….
133,6
11,2
3,8
12,4
….
28,6
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
4,6
4,7
6,0
….
6,5
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
38,7
38,7
….
….
43,9
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f)
32,6
36,6
28,0
33,6
34,7
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f)
2,4
4,0
2,4
2,4
4,1
99,6
100,0
101,7
103,3
106,9
3,6
0,7
0,5
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
22,3
23,5
23,0
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
29,1
30,9
33,1
….
32,2
9,3
10,2
10,8
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-23,9
5,7
1,6
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
27,6
27,1
30,7
….
50,1
Quota di lavoratori ad alta qualifica (imprese con almeno 10 dipendenti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
100,1
100,0
101,4
103,3
105,4
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (c)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
7,8
6,5
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
2,0
2,7
1,9
….
18,3
81,1
54,3
75,3
….
100,0
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori dei mobili e delle altre industrie manifatturiere. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono all’insieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI 26.311
552.659
Lavoratori dipendenti
121.119
3.339.324
Totale addetti
147.430
3.891.983
Lavoratori esterni
1.866
60.121
Lavoratori temporanei
1.581
57.300
17,8
14,2
VALORI PERCENTUALI (b)
95
102
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
1,5
2010
1,1
2009
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
75 2008
1,5
2007
1,3
2006
Lavoratori esterni
85
2005
85,8 100,0
2004
82,2 100,0
Totale addetti
105
2003
Lavoratori dipendenti
115
2002
Lavoratori indipendenti
125
2001
Lavoratori indipendenti
135
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fabbricazione di mobili Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) 40
140
C: attività manifatturiere
30
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 130
31: fabbricazione di mobili
120
20
110
10
100
0
90 80
-10
70
-20
60
-30
50 2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2001
40
-40
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Commercio estero
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 60
C: attività manifatturiere 31: fabbricazione di mobili
80
C: attività manifatturiere 31: fabbricazione di mobili
50 75
40 30
70
20 65
T3-2013
T1-2013
55 T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
T1-2012
2013
T3-2011
2012
T1-2011
2011
T3-2010
2010
T1-2010
2009
T3-2009
2008
60
T1-2009
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2008
0
T1-2008
10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unità locali su quota nazionale) 80
C: attività manifatturiere
75
31: fabbricazione di mobili
70 65 60 55 50 45 40 35 2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
103
Scheda settore 32 INDICATORI (a)
2012 Totale manifattura ultimo anno
2009
2010
2011
31.528 131.206 2,5 20,8 1.976 1.546 13,7 28,7 0,54
31.349 127.682 2,4 26,4 1.306 1.789 15,0 30,4 0,55
31.297 125.259 2,4 29,7 1.172 1.731 17,1 31,4 0,6
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 …. 22,6 5,89 (d)
33,7 30,4 110,8 13,7
39,3 31,4 125,3 27,0
40,6 33,0 122,9 25,9
…. …. …. ….
52,9 39,6 133,6 28,6
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
3,9 51,3 32,6 2,4 98,1 0,2
4,3 51,3 36,6 4,0 100,0 0,2
3,2 …. 28,0 2,4 102,9 1,5
…. …. 33,6 2,4 105,0 ….
6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
14,1 40,2 39,7 -27,1 34,3 96,2 …. 8,1
14,1 45,2 44,7 20,1 34,7 100,0 7,8 8,1
13,9 50,6 44,5 9,5 36,2 102,4 6,5 12,5
…. …. …. …. …. 105,9 …. ….
20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3
Indice sintetico di competitività (a)
99,8
110,3
111,2
….
100,0
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (e)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) I dati si riferiscono all’insieme dei settori dei mobili e delle altre industrie manifatturiere. (d) Il valore è al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono all’insieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Manifattura
VALORI ASSOLUTI
145
Lavoratori indipendenti
39.501
552.659
Lavoratori dipendenti
84.294
3.339.324
123.795
3.891.983
125
1.783
60.121
115
1.642
57.300
105
31,9
14,2
1,5
104
dati destagionalizzati
2013
1,3
2012
Lavoratori temporanei Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
75 2011
1,5
2010
1,4
2009
Lavoratori esterni
85 2008
85,8 100,0
2007
68,1 100,0
Totale addetti
2006
Lavoratori dipendenti
95
2005
Lavoratori indipendenti
2004
VALORI PERCENTUALI (b)
2003
Lavoratori temporanei
2002
Lavoratori esterni
2001
Totale addetti
135
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Altre industrie manifatturiere Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente)
140
C: attività manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
50
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a) 130
40
120
30
110
20
100
10
90
0
80
-10
70
-20
60
-30
50
-40
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
Fonte: Commercio estero
2001
40
-50
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) 50
80
C: attività manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
C: attività manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
40 75
30 20
70
10 65
0 MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
60 T3-2010
2013
T1-2010
2012
T3-2009
2011
T1-2009
2010
T3-2008
2009
T1-2008
2008
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
75
C: attività manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
70 65 60 55 50 45 40 35
2013
2012
2011
2010
2009
2008
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
105
Scheda settore 33 INDICATORI (a)
2009
2010
2012 Totale manifattura ultimo anno
2011
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
37.227
38.636
39.042
….
425.155
162.649
165.693
161.826
….
3.931.389 100,0
Valore aggiunto (in % del totale manifattura)
3,2
3,2
3,1
….
13,5
13,2
11,5
….
34,6
Numero di imprese nate
2.301
2.396
2.226
….
19.756
Numero di imprese cessate
27.944
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
2.960
2.878
2.956
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
10,6
6,5
5,3
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
38,4
35,0
37,0
….
22,6
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,11
1,19
1,1
….
5,89 (c)
35,7 35,0 102,1 8,2
40,3 36,3 111,1 14,8
40,3 36,9 109,2 13,4
…. …. …. ….
52,9 39,6 133,6 28,6 6,5
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
8,4
3,3
3,8
….
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
25,4
25,4
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
32,6
36,6
28,0
33,6
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
2,4
4,0
2,4
2,4
4,1
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
106,9
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
0,5
0,3
4,2
….
2,5
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
8,1
8,7
8,8
….
20,9
Esportazioni su fatturato (%)
8,4
7,0
7,7
….
32,2
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
10,7
12,4
11,5
….
34,3
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
-1,3
5,2
2,1
….
10,8
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
17,3
15,8
16,9
….
50,1
34,7
INTERNAZIONALIZZAZIONE
-
-
-
-
105,4
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
1,6
3,3
….
21,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
6,9
6,2
6,3
….
18,3
48,8
48,5
48,1
….
100,0
Indice sintetico di competitività (a)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Settore
Manifattura
45.954
552.659
110
Lavoratori dipendenti
114.225
3.339.324
Totale addetti
160.179
3.891.983
100
3.976
60.121
1.304
57.300
Lavoratori indipendenti
28,7
14,2
Lavoratori dipendenti
71,3
85,8
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,5
1,5
Lavoratori temporanei
0,8
1,5
VALORI ASSOLUTI
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
106
70 60
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
50 2004
Totale addetti
80
2003
Lavoratori temporanei
90
2002
Lavoratori esterni
2001
Lavoratori indipendenti
120
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b)
140
60
130
50
120
40
110
30
100
C: attività manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
20
90
10
80
0
70
-10
60
MGSNDGFAMASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASOND
50
2008
40
2009
2010
2011
2012
2013
80
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
Incidenza dell’export sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali (a)
2002
Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
2001
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere. (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
50
C: attività manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
C: attività manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
45
75
40 35
70
30 25
65
20 15 T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
T1-2009
T3-2008
T1-2008
60
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere
10 2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
107
Scheda settore B
Estrazione di minerali da cave e miniere
INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale industria ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
2.576
2.527
2.496
….
1.033.563
Numero di addetti (b)
35.936
34.798
33.879
….
5.888.161 100,0
Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate
1,9
1,8
1,6
….
*
73,2
43,1
….
32,5
95
91
91
….
64.580 87.117
139
170
145
….
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
89,7
92,4
91,8
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
14,1
11,4
7,9
….
23,3
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,01
1,02
0,9
….
6,10 (c)
144,8
165,7
150,1
….
52,3
59,0
64,7
60,6
….
38,8
245,3
256,0
247,5
….
134,6
*
62,8
60,6
….
30,4
Investimenti per addetto (mgl di euro)
42,6
40,7
56,8
….
7,6
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
17,9
17,9
….
….
35,7
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
98,3
100,0
104,0
110,7
109,5
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
46,3
43,8
16,6
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
13,6
15,1
14,9
….
30,2
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
100,8
100,0
96,6
100,7
105,3
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
….
78,7
42,7
….
19,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
2,6
3,6
2,6
….
13,5
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
145 135 125 115 105 95
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
85
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
109
Scheda settore D
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata
2009
2010
2011
2012
Totale industria ultimo anno
2.920 85.077 7,5 74,0 513 190 32,6 13,7 26,80
3.994 86.396 7,9 70,8 981 337 30,7 15,1 25,84
6.518 85.243 8,0 66,5 1.722 499 33,5 14,1 26,0
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
1.033.563 5.888.161 100,0 32,5 64.580 87.117 …. 23,3 6,10 (c)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d)
242,9 60,6 400,9 75,3
280,5 60,2 466,1 78,8
288,5 60,5 476,9 79,3
…. …. …. ….
52,3 38,8 134,6 30,4
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
81,2 25,8 37,6 4,1 101,5 7,8
92,9 25,8 41,9 2,2 100,0 6,2
100,9 …. 32,0 2,1 105,5 4,8
…. …. 40,4 4,3 118,2 ….
7,6 35,7 33,5 (f) 3,2 (f) 109,5 ….
…. ….
…. ….
38,9 …. …. …. …. 8,8
38,7 …. …. …. 20,2 8,7
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
….
….
….
…. 39,8 …. …. …. 21,3 8,0
…. …. …. …. …. …. ….
…. 30,2 …. …. 105,3 19,7 13,5
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori energia, gas, vapore e aria condizionata e acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento. (f) Il valore è al netto del settore estrattivo.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico - Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale) Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a) 115 110 105 100 95 90
dati destagionalizzati
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
85
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine mensile sulla produzione industriale (a) L’area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
110
Scheda settore E
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento
INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale industria ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria)
8.463
8.709
8.903
….
1.033.563
178.075
180.370
179.194
….
5.888.161 100,0
3,6
3,7
3,8
….
*
43,8
43,0
….
32,5
Numero di imprese nate
423
513
472
….
64.580
Numero di imprese cessate
417
528
446
….
87.117
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
8,5
8,4
8,8
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
36,7
36,4
38,2
….
23,3
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
4,14
4,29
4,3
….
6,10 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
55,2
62,9
64,6
….
52,3
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
40,7
41,6
41,7
….
38,8
135,6
151,2
155,0
….
134,6
*
34,7
36,1
….
30,4
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
15,4
15,3
13,4
….
7,6
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
29,3
29,3
….
….
35,7
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e)
37,6 4,1
41,9 2,2
32,0 2,1
40,4 4,3
33,5 (f) 3,2 (f)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
96,9
100,0
109,9
114,9
109,5
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
3,3
4,1
4,5
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
….
0,4
0,6
….
19,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
2,0
2,2
2,4
….
13,5
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE
…. 30,2
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori energia, gas, vapore e aria condizionata e acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento. (f) Il valore è al netto del settore estrattivo.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Industria
VALORI ASSOLUTI Lavoratori indipendenti
7.854
1.208.845
Lavoratori dipendenti
165.908
4.576.086
Totale addetti
173.762
5.784.931
Lavoratori esterni
4.295
89.202
Lavoratori temporanei
3.281
65.564
4,5
20,9
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti
95,5
79,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,5
1,5
Lavoratori temporanei
1,9
1,1
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) E scluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
111
Scheda settore F INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale industria ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
623.382
607.758
590.491
….
1.033.563
1.903.007
1.816.824
1.658.457
….
5.888.161
21,5
19,7
19,0
….
100
7,6
8,7
7,6
….
32,5
Numero di imprese nate
63.475
50.255
42.539
….
64.580
Numero di imprese cessate
70.224
59.916
58.083
….
87.117
3,8
3,8
4,4
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
32,7
29,1
29,0
….
23,3
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,30
0,30
0,3
….
6,10 (c)
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
31,0
33,2
35,2
….
52,3
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
33,0
31,9
33,2
….
38,8
Competitività di costo (A/B) (%)
94,0
104,0
106,2
….
134,6
Redditività lorda (%) (d)
-1,9
11,3
12,1
….
30,4
Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
3,5
5,2
3,7
….
7,6
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
15,9
15,9
….
….
35,7
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
26,5
29,2
22,6
29,7
33,5 (e)
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
1,5
0,8
1,0
0,9
3,2 (e)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
2,4
5,8
5,0
….
30,2
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
….
3,8
4,4
….
19,7
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
1,7
1,4
1,6
….
13,5
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto del settore estrattivo.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice della produzione nelle costruzioni - Anni 2000-2013 (dati mensili destagionalizzati; base 2010)
Settore
Industria
Lavoratori indipendenti
643.354
1.208.845
115
Lavoratori dipendenti
956.879
4.576.086
110
1.600.233
5.784.931
105
21.616
89.202
4.007
65.564
Lavoratori indipendenti
40,2
20,9
80
Lavoratori dipendenti
59,8
79,1
75
100,0
100,0
70
Lavoratori esterni
1,4
1,5
Lavoratori temporanei
0,3
1,1
VALORI ASSOLUTI
120
VALORI PERCENTUALI (b)
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) E scluse le società cooperative sociali. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
112
95 90 85
Fonte: Indagine mensile sulla produzione nelle costruzioni
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
65 2002
Totale addetti
100
2001
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
2000
Totale addetti
125
Costruzioni Clima di fiducia delle imprese di costruzione - Anni 2000-2013 (indici destagionalizzati) 125
Indicatore di tensione creditizia del settore delle costruzioni - Anni 2009-2013 (a) 60 50
115
40 105
30 20
95
10 85
0
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese di costruzione
Nov-2013
Ago-2013
Feb-2013
Mag-2013
Nov-2012
Ago-2012
Feb-2012
Mag-2012
Nov-2011
Ago-2011
Feb-2011
Mag-2011
Nov-2010
Ago-2010
Feb-2010
Mag-2010
Nov-2009
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
65
Ago-2009
Mag-2009
-10
75
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese di costruzione (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Durata di attività assicurata dai lavori in corso o da eseguire - Anni Superficie utile abitabile delle abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali 2008-2013 (in mesi) per cui è stato richiesto permesso di costruire - Anni 2008-2013 (a) 4,0
11,0 10,5
3,5
10,0 3,0
9,5 9,0
2,5
8,5
2,0
8,0 1,5
7,5 7,0
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
T1-2009
T3-2008
T1-2008
T3-2013
T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
T1-2009
T3-2008
T1-2008
1,0
Fonte: Rilevazione rapida sui permessi di costruire (a) Il valore è espresso in milioni di mq.
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese di costruzione
Superficie dei nuovi fabbricati non residenziali per cui è stato richiesto permesso di costruire - Anni 2008-2013 (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 T1-2013
T3-2012
T1-2012
T3-2011
T1-2011
T3-2010
T1-2010
T3-2009
T1-2009
T3-2008
T1-2008
1,5
Fonte: Rilevazione rapida sui permessi di costruire (a) Il valore è espresso in milioni di mq.
113
Scheda settore G INDICATORI (a)
2009
2010
Numero di imprese (b)
1.183.953
Numero di addetti (b)
3.511.747
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Totale servizi ultimo anno
2011
2012
1.173.866
1.171.312
….
3.325.381 (c)
3.497.728
3.445.907
….
10.389.424 (c)
29,4
29,9
30,8
….
100,0
19,4
21,0
20,6
….
30,3 (c)
CARATTERISTICHE STRUTTURALI
Numero di imprese nate
68.982
74.542
75.211
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
93.084
93.854
93.082
….
248.316 (c)
6,3
6,9
7,8
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
11,9
12,7
13,2
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
1,57
1,47
1,4
….
1,10
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
29,8
34,6
36,9
….
39,8 (c)
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
31,9
32,1
32,5
….
31,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%)
93,3
107,8
113,7
….
125,6 (c)
1,3
15,0
19,8
….
27,7 (c)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
4,4
9,1
4,1
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
21,2
21,2
….
….
23,6 (e)
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
37,8
43,6
31,4
40,1
36,8 (f)
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
7,3
6,3
6,9
8,7
9,6 (f)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
6,7
6,9
7,0
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
….
8,9
10,4
….
….
16,6
16,9
16,6
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi. (f) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Indice del fatturato del commercio all’ingrosso e delle vendite al dettaglio - Anni 2000-2013 (dati trimestrali destagionalizzati)
55.578
41,7
37,9
Lavoratori dipendenti
58,3
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,1
3,2
Lavoratori temporanei
0,5
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
114
90 85 T1-2001
Lavoratori indipendenti
95
T1-2000
VALORI PERCENTUALI (b)
T1-2013
18.419
Lavoratori temporanei
100
T1-2012
318.504
T1-2011
73.672
Lavoratori esterni
105
T1-2010
9.977.308
T1-2009
6.193.072
3.442.517
T1-2008
2.008.494
Totale addetti
T1-2007
Lavoratori dipendenti
110
T1-2006
3.784.236
T1-2005
1.434.023
commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) vendite del commercio fisso al dettaglio (a)
T1-2004
Lavoratori indipendenti
115
T1-2003
Servizi
T1-2002
Settore VALORI ASSOLUTI
Fonti: Elaborazioni su dati della Rilevazione mensile delle vendite al dettaglio e dell’Indagine trimestrale sul fatturato dei servizi (a) Media aritmetica dei dati mensili destagionalizzati.
Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio - Anni 20032013 (indici mensili destagionalizzati)
Indicatore di tensione creditizia del commercio al dettaglio - Anni 2009-2013 (a) 50
115 110
40
105
30
100 95
20
90 85
10
80
0
75
Nov-2013
Ago-2013
Feb-2013
Mag-2013
Nov-2012
Ago-2012
Feb-2012
Mag-2012
Nov-2011
Ago-2011
Feb-2011
Mag-2011
Nov-2010
Ago-2010
Feb-2010
Mag-2010
Ago-2009
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Indice delle vendite del commercio al dettaglio alimentari e non alimentari - Anni 2008-2013 (dati mensili destagionalizzati) 108
Nov-2009
-10
Gen-2013
Gen-2012
Gen-2011
Gen-2010
Gen-2009
Gen-2008
Gen-2007
Gen-2006
Gen-2005
Gen-2004
Gen-2003
70
alimentare non alimentare
Indice delle vendite del commercio al dettaglio nella grande e nella piccola distribuzione - Anni 2008-2013 (variazioni tendenziali) 8
106
6
104
4
grande distribuzione imprese operanti su piccole superfici
2
102
0
100
-2
98
-4
96
-6 -8
94 Set-2013
Mag-2013
Set-2012
Gen-2013
Gen-2012
Mag-2012
Set-2011
Mag-2011
Gen-2011
Set-2010
Gen-2010
Mag-2010
Set-2009
Mag-2009
Gen-2009
Set-2008
Mag-2008
Gen-2008
92
Fonte: Rilevazione mensile delle vendite al dettaglio
Gen-2008 Apr-2008 Lug-2008 Ott-2008 Gen-2009 Apr-2009 Lug-2009 Ott-2009 Gen-2010 Apr-2010 Lug-2010 Ott-2010 Gen-2011 Apr-2011 Lug-2011 Ott-2011 Gen-2012 Apr-2012 Lug-2012 Ott-2012 Gen-2013 Apr-2013 Lug-2013 Ott-2013
-10
Fonte: Rilevazione mensile delle vendite al dettaglio
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
115
Scheda settore H 2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
137.394 1.121.203 13,6 56,0 7.487 11.021 18,1 38,6 3,41
135.183 1.113.528 13,9 57,4 7.316 10.932 16,3 39,0 3,32
134.105 1.091.145 13,5 57,2 6.855 10.616 17,0 38,8 3,4
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) …. 25,6 (c) 1,10
43,2 37,9 114,0 14,8
50,8 38,8 130,8 25,9
51,2 39,0 131,5 25,7
…. …. …. ….
39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c)
14,0 17,5 23,3 2,5 …. ….
13,2 17,5 32,0 5,9 …. ….
11,4 …. 22,7 2,0 …. ….
…. …. 26,6 4,4 …. ….
5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) …. ….
…. …. 7,5 …. …. …. …. 8,3
…. …. 7,7 …. …. …. 4,9 7,0
…. …. 7,5 …. …. …. 4,6 7,1
…. …. …. …. …. …. …. ….
…. …. 7,9 …. …. …. …. 13,3
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi. (f) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice del fatturato del trasporto marittimo, del trasporto aereo e dei servizi postali e attività di corriere - Anni 2000-2013 (a) Servizi 50: trasporto marittimo e per vie d'acqua 51: trasporto aereo 53: servizi postali e attività di corriere
VALORI ASSOLUTI Lavoratori indipendenti
144.931
3.784.236
Lavoratori dipendenti
949.022
6.193.072
1.093.953
9.977.308
16.517
318.504
4.404
55.578
Lavoratori indipendenti
13,2
37,9
Lavoratori dipendenti
86,8
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
1,5
3,2
Lavoratori temporanei
0,4
0,6
VALORI PERCENTUALI (b)
95
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
116
85
Fonte: Indagine trimestrale sul fatturato dei servizi (a) Indici trimestrali destagionalizzati.
T1-2013
T1-2012
T1-2011
T1-2010
T1-2009
T1-2008
T1-2007
T1-2006
T1-2005
T1-2004
75 T1-2003
Totale addetti
105
T1-2002
Lavoratori temporanei
115
T1-2001
Lavoratori esterni
125
T1-2000
Totale addetti
135
Trasporto e magazzinaggio Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati) totale servizi (h-n exc k) trasporto e magazzinaggio
155 145 135 125 115 105 95 85 75 65 55
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a) 40 30 20 10 0
Nov-2013
Ago-2013
Feb-2013
Mag-2013
Nov-2012
Ago-2012
Feb-2012
Mag-2012
Nov-2011
Ago-2011
Feb-2011
Mag-2011
Nov-2010
Ago-2010
Feb-2010
Mag-2010
Nov-2009
Feb-2009
Ago-2009
Mar-2008
Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
Nov-2008
-10
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Grado di utilizzo degli impianti del settore - Anni 2009-2013 (in per- Merci trasportate in migliaia di tonnellate - Anni 2005-2012 (variazioni centuale) annuali) Ferroviario Marittimo Aereo Su strada (percorrenza > 100 Km)
18
totale servizi (h-n exc k) trasporto e magazzinaggio
90
14
85
10
80
6
75
2
70
-2
65
-6
60
-10 -14
55
-18
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Passeggeri trasportati in migliaia - Anni 2005-2012 (variazioni annuali)
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
-22 2005
T4-2013
T3-2013
T2-2013
T1-2013
T4-2012
T3-2012
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T3-2010
T2-2010
T1-2010
T4-2009
50
Fonte: Rilevazione del trasporto ferroviario; Trasporto aereo; Trasporto marittimo; Trasporto merci su strada
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Ferroviario Marittimo Aereo (a)
12 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
-8
Fonte: Rilevazione del trasporto ferroviario; Trasporto aereo; Trasporto marittimo; Trasporto merci su strada (a) Esclusi i transiti.
117
Scheda settore I INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b)
291.003
294.087
303.921
….
3.325.381 (c)
1.253.843
1.267.390
1.281.027
….
10.389.424 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
6,4
6,6
6,5
….
100,0
15,2
14,9
14,9
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
21.184
22.984
23.348
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
21.670
20.454
20.985
….
248.316 (c)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
4,9 37,3
4,5 39,5
4,4 38,4
…. ….
…. 25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,97
0,98
0,9
….
1,10
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
18,2
21,0
21,1
….
39,8 (c)
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
20,2
20,8
20,6
….
31,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%)
89,7
101,3
102,5
….
125,6 (c)
-7,6
6,4
7,9
….
27,7 (c)
Investimenti per addetto (mgl di euro)
3,4
3,1
5,5
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
25,7
25,7
18,8
25,1
36,8 (e)
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
RISULTATI ECONOMICI
Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE
19,5
19,3
20,0
19,9
9,6 (e)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
3,7
3,8
4,0
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
….
5,4
5,0
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
6,3
5,8
6,0
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Lavoratori temporanei
4.510
55.578
36,5
37,9
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti
63,5
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
0,8
3,2
Lavoratori temporanei
0,4
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
118
3 2 1 0 -1 -2 -3
Fonte: Indagine trimestrale sul fatturato dei servizi
T3-2013
318.504
T2-2013
9.944
T1-2013
Lavoratori esterni
4
T4-2012
9.977.308
T3-2012
1.220.529
Totale addetti
5
T2-2012
6.193.072
T1-2012
3.784.236
774.606
T4-2011
445.923
Lavoratori dipendenti
55: Alloggio 56: Attività dei servizi di ristorazione I: Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
6
T3-2011
Lavoratori indipendenti
7
T2-2011
Servizi
VALORI ASSOLUTI
T1-2011
Settore
Indice del fatturato del settore, base 2010=100 - Anni 2011-2013 (variazioni tendenziali trimestrali)
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati) 130
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a) 40
servizi turistici (i+ 79) totale servizi (h-n exc k)
120
30
110 20
100
0
70
-10 Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
60
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Presenze negli esercizi ricettivi per cittadinanza dei clienti - Anni 2008-2013 (dati mensili destagionalizzati in milioni di presenze) 19,5
residenti
Mar-2008 Nov-2008 Feb-2009 Ago-2009 Nov-2009 Feb-2010 Mag-2010 Ago-2010 Nov-2010 Feb-2011 Mag-2011 Ago-2011 Nov-2011
80
Feb-2012 Mag-2012 Ago-2012 Nov-2012 Feb-2013 Mag-2013 Ago-2013 Nov-2013
10
90
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
non residenti
18,5 17,5 16,5 15,5 14,5 13,5 Set-2013
Mag-2013
Set-2012
Gen-2013
Mag-2012
Set-2011
Gen-2012
Mag-2011
Set-2010
Gen-2011
Mag-2010
Set-2009
Gen-2010
Mag-2009
Set-2008
Gen-2009
Mag-2008
Gen-2008
12,5
Fonte: Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi
119
Scheda settore J INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
100.656
99.177
97.456
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
582.142
570.161
546.539
….
10.389.424 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
13,7
12,8
12,3
….
100,0
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
67,5
68,4
69,8
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
8.534
8.436
8.539
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
8.309
9.350
8.458
….
248.316 (c)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
35,9
33,8
32,9
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
43,9
45,5
45,2
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,31
0,30
0,3
….
1,10
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
83,7
90,8
93,1
….
39,8 (c)
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
49,3
51,1
50,4
….
31,7 (c)
169,8
177,7
184,8
….
125,6 (c)
45,4
47,3
49,7
….
27,7 (c)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
11,1
10,2
10,2
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
48,7
48,7
….
….
23,6 (e)
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
60,7
68,5
53,7
66,8
36,8 (f)
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
12,4
9,5
9,8
9,6
9,6 (f)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
10,5
11,9
11,1
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
….
10,3
14,1
….
….
26,8
28,0
27,4
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi. (f) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Indice del fatturato dei servizi di informazione e comunicazione - Anni 2000-2013 (dati trimestrali destagionalizzati) Servizi 110
83,7
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
7,7
3,2
Lavoratori temporanei
0,7
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
120
85 80
Fonte: Indagine trimestrale sul fatturato dei servizi
T1-2013
Lavoratori dipendenti
90
T1-2012
37,9
T1-2011
16,3
Lavoratori indipendenti
95
T1-2010
55.578
VALORI PERCENTUALI (b)
T1-2009
318.504
3.547
T1-2008
41.724
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
100
T1-2007
9.977.308
T1-2006
538.970
T1-2005
Totale addetti
105
T1-2004
6.193.072
T1-2003
3.784.236
450.906
T1-2002
88.064
Lavoratori dipendenti
T1-2001
Lavoratori indipendenti
T1-2000
VALORI ASSOLUTI
Servizi di informazione e comunicazione Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) Anni 2008-2013 (a)
125
40
115
30
105
20
95
10
85
0
75
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Grado di utilizzo degli impianti del settore - Anni 2009-2013 (in percentuale)
Ago-2013 Nov-2013
Ago-2012 Nov-2012 Feb-2013 Mag-2013
Ago-2011 Nov-2011 Feb-2012 Mag-2012
Mag-2010 Ago-2010 Nov-2010 Feb-2011 Mag-2011
Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
55
Feb-2009 Ago-2009 Nov-2009 Feb-2010
totale servizi (h-n exc k) servizi di informazione e comunicazione
Mar-2008 Nov-2008
-10 65
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
90 85 80 75 70 totale servizi (h-n exc k)
65
servizi di informazione e comunicazione
T4-2013
T3-2013
T2-2013
T1-2013
T4-2012
T3-2012
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T3-2010
T2-2010
T1-2010
T4-2009
60
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
121
Scheda settore L INDICATORI (a)
Totale servizi ultimo anno
2009
2010
2011
2012
Numero di imprese (b)
214.328
222.056
229.539
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
338.172
346.214
282.005
….
10.389.424 (c)
4,9
4,6
4,5
….
100,0
*
2,2
1,5
….
30,3 (c)
CARATTERISTICHE STRUTTURALI
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate
12.606
11.092
10.814
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
13.180
14.685
14.982
….
248.316 (c)
4,8
2,4
2,2
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
46,6
50,8
48,9
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,11
0,12
0,1
….
1,10
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
51,4
53,4
66,2
….
39,8 (c)
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
30,1
35,7
36,6
….
31,7 (c)
170,6
149,6
180,9
….
125,6 (c)
*
42,7
52,9
….
27,7 (c)
28,2
40,0
18,7
….
5,5 (c)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
42,8
39,4
35,5
39,1
36,8 (e)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
2,0
9,8
6,2
7,2
9,6 (e)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
3,6
3,8
3,8
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno)
….
15,3
15,0
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
4,7
4,0
3,8
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati) Servizi 125
Lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti Totale addetti Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
224.443
3.784.236
56.802
6.193.072
281.245
9.977.308
13.395
318.504
302
55.578
79,8
37,9
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti Lavoratori dipendenti
20,2
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
4,8
3,2
Lavoratori temporanei
0,1
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
122
115 105 95 85 75 65
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
55 Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
VALORI ASSOLUTI
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Attività immobiliari Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a)
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale) 85
40 30
80
20 10
75 totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
T4-2013
T3-2013
T2-2013
T1-2013
T4-2012
T3-2012
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T2-2010
T1-2010
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
70 T4-2009
Mar-2008 Nov-2008 Feb-2009 Ago-2009 Nov-2009 Feb-2010 Mag-2010 Ago-2010 Nov-2010 Feb-2011 Mag-2011 Ago-2011 Nov-2011 Feb-2012 Mag-2012 Ago-2012 Nov-2012 Feb-2013 Mag-2013 Ago-2013 Nov-2013
-10
T3-2010
0
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
123
Scheda settore M 2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
706.991 1.219.426 12,8 12,5 53.790 44.263 5,3 45,4 0,52
716.473 1.233.532 14,0 11,5 46.406 46.563 8,1 48,9 0,53
698.877 1.183.874 12,9 10,3 55.421 47.625 10,3 48,7 0,5
…. …. …. …. …. …. …. …. ….
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) …. 25,6 (c) 1,10
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d)
37,4 40,7 91,9 12,7
45,7 41,7 109,8 24,4
45,1 41,8 107,9 26,3
…. …. …. ….
39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c)
STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
3,0 46,3 44,7 1,8 …. ….
2,4 46,3 58,9 2,6 …. ….
2,3 …. 38,5 0,7 …. ….
…. …. 50,0 4,2 …. ….
5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) …. ….
…. …. 8,0 …. …. …. …. 7,1
…. …. 10,4 …. …. …. 6,6 7,8
…. …. 10,3 …. …. …. 6,9 9,6
…. …. …. …. …. …. …. ….
…. …. 7,9 …. …. …. …. 13,3
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi. (f) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
Settore
Servizi
Lavoratori indipendenti
727.439
3.784.236
Lavoratori dipendenti
450.531
6.193.072
1.177.970
9.977.308
57.514
318.504
2.634
55.578
Lavoratori indipendenti
61,8
37,9
Lavoratori dipendenti
38,2
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
4,9
3,2
Lavoratori temporanei
0,2
0,6
VALORI ASSOLUTI
VALORI PERCENTUALI (b)
85 75
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
124
95
65
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Gen-2013
Gen-2012
Gen-2011
Gen-2010
Gen-2009
Gen-2008
Gen-2007
55 Gen-2006
Totale addetti
105
Gen-2005
Lavoratori temporanei
115
Gen-2004
Lavoratori esterni
125
Gen-2003
Totale addetti
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
Attività professionali, scientifiche e tecniche Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a)
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale)
40
85
30
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
20
80 10 0
75
T4-2013
T3-2013
T2-2013
T1-2013
T4-2012
T3-2012
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T3-2010
T2-2010
T1-2010
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
70 T4-2009
Nov-2013
Ago-2013
Feb-2013
Mag-2013
Nov-2012
Ago-2012
Feb-2012
Mag-2012
Nov-2011
Ago-2011
Feb-2011
Mag-2011
Nov-2010
Ago-2010
Feb-2010
Mag-2010
Nov-2009
Feb-2009
Ago-2009
Mar-2008
Nov-2008
-10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
125
Scheda settore N INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
149.549
148.826
146.411
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
1.113.785
1.117.856
1.125.369
….
10.389.424 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
7,8
7,8
8,3
….
100,0
41,1
43,0
43,8
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
18.895
15.532
13.553
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
15.468
15.749
13.910
….
248.316 (c)
5,3
6,0
5,7
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
36,9
39,4
40,8
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,70
0,69
0,7
….
1,10
Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
24,8
28,1
30,5
….
39,8 (c)
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
21,6
23,2
24,2
….
31,7 (c)
114,4
121,1
126,1
….
125,6 (c)
10,0
16,6
20,3
….
27,7 (c)
Investimenti per addetto (mgl di euro)
4,9
6,2
4,4
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
31,6
33,3
30,2
28,6
36,8 (e)
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
8,1
3,9
5,0
5,6
9,6 (e)
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
7,4
7,4
7,1
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno)
….
5,1
5,4
….
….
19,2
19,4
20,5
….
13,3
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore è al netto dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Servizi
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
VALORI ASSOLUTI Lavoratori indipendenti
142.240
3.784.236
125
Lavoratori dipendenti
906.593
6.193.072
115
1.048.833
9.977.308
Lavoratori esterni
60.578
318.504
Lavoratori temporanei
17.750
55.578
13,6
37,9
85
3,2
1,7
0,6
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
126
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Gen-2013
5,8
Lavoratori temporanei
Gen-2012
Lavoratori esterni
Gen-2011
55 Gen-2010
65 Gen-2009
62,1 100,0
Totale addetti
Gen-2003
86,4 100,0
Lavoratori dipendenti
Gen-2008
75
Gen-2007
Lavoratori indipendenti
95
Gen-2006
VALORI PERCENTUALI (b)
105
Gen-2004
Totale addetti
Gen-2005
Settore
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a) 40
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale) 85
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
30 20
80
10 0
75
T4-2013
T3-2013
T2-2013
T1-2013
T4-2012
T3-2012
T2-2012
T1-2012
T4-2011
T3-2011
T2-2011
T1-2011
T4-2010
T3-2010
T2-2010
T1-2010
Fonte: Elaborazione su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) L’indicatore è calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito più favorevoli.
70 T4-2009
Nov-2013
Ago-2013
Feb-2013
Mag-2013
Nov-2012
Ago-2012
Feb-2012
Mag-2012
Nov-2011
Ago-2011
Feb-2011
Mag-2011
Nov-2010
Ago-2010
Feb-2010
Mag-2010
Nov-2009
Feb-2009
Ago-2009
Mar-2008
Nov-2008
-10
Fonte: Elaborazioni su dati dell’Indagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
127
Istruzione
Scheda settore P INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
24.298
24.901
26.088
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
86.853
88.810
87.527
….
10.389.424 (c)
0,5
0,6
0,5
….
100,0
*
1,9
2,5
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
2.414
2.260
2.878
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
1.919
2.354
2.367
….
248.316 (c)
5,5
4,2
5,3
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
47,5
47,0
46,3
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,57
0,59
0,5
….
1,10 39,8 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
21,3
27,5
25,3
….
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
21,9
23,5
25,2
….
31,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%)
97,0
117,2
100,5
….
125,6 (c)
*
17,0
2,1
….
27,7 (c)
Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
2,1
2,3
2,2
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
3,0
3,1
3,2
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
….
2,3
2,7
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e)
2,2
3,2
3,5
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Settore
Servizi
Lavoratori indipendenti
28.783
3.784.236
Lavoratori dipendenti
46.042
6.193.072
Totale addetti
74.825
9.977.308
Lavoratori esterni
16.395
318.504
67
55.578
VALORI ASSOLUTI
Lavoratori temporanei VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
38,5
37,9
Lavoratori dipendenti
61,5
62,1
100,0
100,0
21,9
3,2
0,1
0,6
Totale addetti Lavoratori esterni Lavoratori temporanei
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
128
Scheda settore Q
Sanità e assistenza sociale
INDICATORI (a)
Totale servizi ultimo anno
2009
2010
2011
2012
Numero di imprese (b)
238.283
245.662
253.958
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
709.220
732.931
748.252
….
10.389.424 (c)
CARATTERISTICHE STRUTTURALI
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
7,2
6,2
6,8
….
100,0
14,8
16,9
17,4
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
18.966
15.281
18.954
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
11.842
19.380
18.239
….
248.316 (c)
2,0
2,1
2,1
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
58,6
56,9
60,8
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,82
0,89
0,8
….
1,10 39,8 (c)
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
35,9
34,1
37,3
….
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
23,9
24,3
24,2
….
31,7 (c)
150,2
140,5
154,1
….
125,6 (c)
38,4
35,6
41,0
….
27,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%) Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro)
4,0
3,5
3,8
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
12,5
13,1
14,0
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
….
2,3
2,7
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e)
2,2
3,2
3,5
….
13,3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Settore
Servizi
Lavoratori indipendenti
252.563
3.784.236
Lavoratori dipendenti
266.377
6.193.072
Totale addetti
518.940
9.977.308
10.307
318.504
1.452
55.578
VALORI ASSOLUTI
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
48,7
37,9
Lavoratori dipendenti
51,3
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,0
3,2
Lavoratori temporanei
0,3
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
129
Scheda settore R
Attività artistiche, sportive,
di intrattenimento e divertimento
INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
60.879
62.513
62.510
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
168.099
174.095
165.707
….
10.389.424 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
1,6
1,8
1,9
….
100,0
12,2
16,2
13,9
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
6.024
6.059
7.138
….
233.669 (c)
Numero di imprese cessate
6.127
6.360
6.523
….
248.316 (c)
Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
10,7
15,1
18,0
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
38,8
37,1
39,0
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
0,70
0,70
0,6
….
1,10 39,8 (c)
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
34,7
41,9
47,7
….
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
36,6
35,2
41,4
….
31,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%)
95,0
119,1
115,2
….
125,6 (c)
*
24,2
28,6
….
27,7 (c)
Investimenti per addetto (mgl di euro)
8,9
8,5
7,8
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
…. ….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
5,8
5,7
5,6
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
….
2,3
2,7
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e)
2,2
3,2
3,5
….
13,3
Redditività lorda (%) (d) STRATEGIE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a) Settore
Servizi
Lavoratori indipendenti
64.066
3.784.236
Lavoratori dipendenti
93.073
6.193.072
Totale addetti
157.139
9.977.308
10.142
318.504
857
55.578
VALORI ASSOLUTI
Lavoratori esterni Lavoratori temporanei VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
40,8
37,9
Lavoratori dipendenti
59,2
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
6,5
3,2
Lavoratori temporanei
0,5
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
130
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Scheda settore S
Altre attività di servizi
INDICATORI (a)
2009
2010
2011
2012
Totale servizi ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b)
199.673
199.402
201.204
….
3.325.381 (c)
Numero di addetti (b)
440.281
439.243
432.074
….
10.389.424 (c)
Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato)
2,0
1,9
1,9
….
100,0
Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore)
5,0
5,2
5,9
….
30,3 (c)
Numero di imprese nate
8.901
10.280
10.958
….
233.669 (c)
10.235
12.214
11.529
….
248.316 (c)
3,1
3,0
3,5
….
….
Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%)
48,9
47,3
47,0
….
25,6 (c)
Intensità energetica (Tj/valore della produzione in milioni)
2,18
2,29
2,2
….
1,10 39,8 (c)
Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%)
RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A)
16,2
17,6
18,0
….
Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B)
18,8
19,6
20,2
….
31,7 (c)
Competitività di costo (A/B) (%)
86,4
89,6
89,0
….
125,6 (c)
Redditività lorda (%) (d)
-2,5
-2,0
-1,2
….
27,7 (c)
Investimenti per addetto (mgl di euro)
2,6
3,2
2,6
….
5,5 (c)
Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100)
….
….
….
….
….
Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi)
….
….
….
….
….
Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore)
….
….
….
….
….
Esportazioni su fatturato (%)
….
….
….
….
….
Intensità delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%)
6,0
6,5
6,0
….
7,9
Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%)
….
….
….
….
….
Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore)
….
….
….
….
….
Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100)
….
….
….
….
….
Fatturato prodotto all’estero (in % del fatturato interno) (e)
….
2,3
2,7
….
….
Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e)
2,2
3,2
3,5
….
13,3
STRATEGIE
INTERNAZIONALIZZAZIONE
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dall’anno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media d’anno. (c) Il valore è al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono all’insieme dei settori istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi.
Struttura occupazionale delle imprese al 31 dicembre 2011 (a)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unità locali su quota nazionale)
Settore
Servizi
Lavoratori indipendenti
231.761
3.784.236
Lavoratori dipendenti
190.626
6.193.072
Totale addetti
422.387
9.977.308
Lavoratori esterni
8.316
318.504
Lavoratori temporanei
1.636
55.578
VALORI ASSOLUTI
VALORI PERCENTUALI (b) Lavoratori indipendenti
54,9
37,9
Lavoratori dipendenti
45,1
62,1
100,0
100,0
Lavoratori esterni
2,0
3,2
Lavoratori temporanei
0,4
0,6
Totale addetti
Fonte: 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi (a) Escluse le società cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
131