Progetto «Sulle orme di Falcone»
Il nostro film sulla legalità Scuola secondaria di primo grado I.C. Anzio III
Titolo: «Io, papà e la mafia» ´ Il protagonista Giacomo, tornato da scuola, racconta al padre le attività svolte quel giorno. Tra di esse c’è anche la visione di un video sulla mafia. A quel punto il padre si infuria con il figlio e decide di convincerlo che tutte le notizie apprese a scuola sull’argomento sono false, disorientando così Giacomo.
Tutto questo si svolge nella‌ ‌ provincia di Trapani
Altri luoghi delle vicende sono il paesino montano di Erice, la campagna circostante e il porto di Mazara del Vallo.
Giacomo abita nel centro della cittĂ di Trapani e da qui prende avvio questa storia, che si svolge negli ambienti della casa di Giacomo, della scuola e delle vie del centro cittadino.
La collocazione della vicenda nel tempo
´ Questa storia è ambientata ai giorni nostri (2017) e ha la durata temporale di un anno.
Il protagonista: Giacomo ´ Giacomo ha 11 anni ed è un bambino dall’aspetto apparentemente gracile e delicato: è biondo, ha gli occhi verdi e la carnagione chiara, di corporatura esile e basso di statura, ma si dimostra sempre più maturo dei suoi coetanei. È ingenuo e dal punto di vista affettivo è molto legato alla famiglia, soprattutto al padre.
L’antagonista:
il padre
´ Piero, il padre di Giacomo, dal punto di vista fisico è un uomo di cinquant’anni dall’aspetto curato, dal fisico robusto e dal viso segnato da una cicatrice. Caratterialmente è una persona egoista che più di tutto tiene al suo « secondo lavoro» di mafioso, tanto da mentire al figlio per non farlo schierare contro di lui. Mantiene un’apparenza rispettabile data dal primo mestiere di commerciante in un negozio di abbigliamento, che contribuisce al finanziamento della sua attività illecita. Egli infatti è a capo di un feroce clan cittadino specializzato nel chiedere il «pizzo» agli altri commercianti e che non si fa scrupoli a eliminare fisicamente criminali rivali e chi si oppone ai ricatti rifiutandosi di pagare.
La trama (1° parte) ´ Intanto a scuola proseguono le lezioni sull’argomento della legalità e della lotta alla mafia. Giacomo vede film e documentari che parlano dei metodi mafiosi, delle guerre fra clan e del crimine del «pizzo», rimanendone colpito. Ne parla sempre con il padre, che continua a sviare, portando Giacomo «fuori strada» con i suoi discorsi; il ragazzo, disorientato, arriva a polemizzare con i professori perché hanno idee diverse da quelle del padre. Così gli insegnanti convocano la madre di Giacomo per parlare dell’accaduto. La mamma, schiacciata dal senso di colpa, decide di collaborare e di rivelare l’attività del marito. musica di sottofondo: «I cento passi», Modena City Ramblers https://www.youtube.com/watch?v=KUpcxdg2Iqs
Trama (2° parte)
´ Piero, nel frattempo, si accorge che ci sono state delle soffiate contro di lui e che la polizia sta per scoprire i suoi affari illeciti e decide di fuggire alla volta di Mazara del Vallo per imbarcarsi verso il Nord Africa. Giacomo, ascoltato il dialogo tra la madre e i professori, decide di mettersi alla ricerca del padre per avvertirlo. La madre, accortasi della scomparsa di entrambi, avverte la polizia che si mette alla ricerca di entrambi. Dopo un giorno Giacomo viene rintracciato nel vicino paese montano di Erice, luogo in cui era solito andare con il padre, poiché pensava di trovarlo lì. Dopo due giorni, Piero è riconosciuto e bloccato al Porto di Mazara del Vallo, mentre cerca di salire su un peschereccio. musica di sottofondo: «Should I stay or should I go», The Clash https://www.youtube.com/watch?v=BN1WwnEDWAM
Conclusione ´ Inizia il processo. In tribunale Giacomo vede il padre e i suoi scagnozzi, accusati del crimine del pizzo e di una serie di omicidi, inchiodati da prove e testimoni e condannati a 30 anni di carcere. Giacomo capisce cosÏ il vero volto della mafia e prende l’ispirazione per diventare un poliziotto antimafia.
«La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.»