Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi. Anno 2019 (Toscana)

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COLLANA EDITORIALE Infanzia, adolescenza e famiglia I quaderni

INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI DI BAMBINI E RAGAZZI NELLE 26 ZONE DISTRETTO TOSCANE ANNO 2019 Elaborazioni su dati al 31/12/2018

Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza


COLLANA EDITORIALE Infanzia, adolescenza e famiglia I quaderni

INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI DI BAMBINI E RAGAZZI NELLE 26 ZONE DISTRETTO TOSCANE

ANNO 2019 Elaborazioni su dati al 31/12/2018

Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza


COLLANA EDITORIALE Infanzia, adolescenza e famiglia I quaderni Centro Regionale di Documentazione per l’Infanzia e l’Adolescenza di cui alla L.R. 31 del 2000, Partecipazione dell’Istituto degli Innocenti di Firenze all’attuazione delle politiche regionali di promozione e di sostegno rivolte all’infanzia e all’adolescenza.

Assessorato al Diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi Settore Innovazione sociale Alessandro Salvi

INDICE PREMESSA

p. 08

IL RAPPORTO IN SINTESI

p. 12

LE DIMENSIONI DEL LAVORO SOCIALE CON BAMBINI E RAGAZZI IN TOSCANA: LA PRESA IN CARICO DA PARTE DEI SERVIZI TERRITORIALI DEI COMUNI TOSCANI

p. 16

PREVENZIONE, SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO PER I BAMBINI, I RAGAZZI E PER LE LORO FAMIGLIE Servizi e interventi di prevenzione delle situazioni di vulnerabilità Gli interventi di sostegno alla genitorialità Le diverse forme degli interventi a carattere diurno

p. 18 p. 19 p. 26 Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza

p. 30

Area Infanzia e Adolescenza Aldo Fortunati Servizio Formazione Maurizio Parente

p. 33 p. 35 p. 38

INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI DI BAMBINI E RAGAZZI NELLE 26 ZONE DISTRETTO TOSCANE. ANNO 2019 Elaborazioni su dati al 31/12/2018 Hanno coordinato la realizzazione del rapporto Lorella Baggiani, Donata Bianchi e Maurizio Parente Hanno curato l’elaborazione dei dati e la stesura del commento Roberto Ricciotti, Elisa Gaballo, Gemma Scarti Segreteria di redazione Paola Senesi Progettazione grafica e impaginazione Rocco Ricciardi

2020, Istituto degli Innocenti, Firenze ISBN 978-886374-075-2 La presente pubblicazione è stata realizzata dall’Istituto degli Innocenti di Firenze nel quadro delle attività del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza.

La riproduzione è libera con qualsiasi mezzo di diffusione, salvo citare la fonte e l’autore.

Tutta la documentazione prodotta dal Centro regionale è disponibile sul sito web: www.minoritoscana.it

L’apparato statistico completo è disponibile sul sito www.minoritoscana.it, sezione Dati e ricerche/Statistiche.

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p. 05

p. 40

GLI INTERVENTI PER I BAMBINI E I RAGAZZI IN AFFIDAMENTO FAMILIARE E IN STRUTTURE RESIDENZIALI La dimensione complessiva del fenomeno: minori “fuori famiglia” e minori “allontanati dalla famiglia” La dimensione dell’affidamento familiare, caratteristiche e tendenze I minori accolti nelle strutture residenziali e la presenza dei minori stranieri non accompagnati I ragazzi e i giovani accolti nelle strutture residenziali ad alta autonomia

5 6

p. 42

PROCEDIMENTI E PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

p. 46

IL FENOMENO DELL’ABUSO E DEL MALTRATTAMENTO


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PREMESSA

L’attività di monitoraggio sugli interventi e servizi per minori e famiglie realizzata dal Centro regionale Infanzia e Adolescenza, in collaborazione con le 26 zone distretto toscane, ha conosciuto negli ultimi anni una profonda azione di rinnovamento orientata a ricercare legami e relazioni sempre più strette tra il consolidato impegno ad approfondire la conoscenza dei fenomeni e l'accompagnamento ai percorsi di lavoro sviluppati dal sistema territoriale di prevenzione e tutela. Quest'ottica di intervento permette di rafforzare il ruolo del Centro regionale come organismo di supporto tecnico e scientifico al complesso delle politiche dell'area infanzia e adolescenza, e consente, d'altro canto, di integrare il patrimonio conoscitivo e documentale con i percorsi regionali promossi a sostegno della programmazione socio sanitaria. Il processo di arricchimento reciproco scaturito dalla collaborazione con l'Osservatorio sociale regionale ha trovato compiuta espressione nel rapporto “Welfare e salute in Toscana” e nella definizione dei profili di salute1. Con la stessa finalità di facilitare la lettura dei bisogni di salute e la capacità di risposta dei servizi territoriali, nonché di mettere a disposizione del sistema socio sanitario strumenti per la programmazione dei Piani Integrati di Salute e dei Piani di Zona, i dati ricavati dall’attività di monitoraggio dell'area infanzia e adolescenza costituiscono il patrimonio informativo sulla base del quale sono definiti i “profili zonali area minori”2. Si tratta, infatti, di una struttura informativa di supporto ai processi di valutazione e di analisi del rapporto tra bisogni e risposta del sistema di offerta di servizi che utilizza la capacità descrittiva propria delle rilevazioni disponibili, in un’ottica interpretativa che sia funzionale all’emersione delle priorità di intervento e alle scelte programmatorie. Il contesto in cui i percorsi ricordati si sono potuti affermare e sviluppare si caratterizza per la scelta di colmare il gap informativo relativo agli interventi in favore dei minori che vivono nella loro famiglia di origine per i quali disponiamo di banche dati sensibilmente meno dettagliate – in quantità e qualità – rispetto a quanto non lo siano quelle sui minori che vivono fuori dalla famiglia di origine (in affidamento familiare o in accoglienza in struttura residenziale), situazioni queste ultime che peraltro continuano ad essere ben rappresentate nelle serie storiche e 1 "Welfare e salute in Toscana. 2017", a cura di ARS Toscana, vol. 1, pp.133135, disponibile in: http://www.regione.toscana.it/-/welfare-e-salute-intoscana-2019 2 Cfr. Profili di zona distretto nell’area delle politiche e degli interventi per la promozione e la tutela dei diritti dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, disponibili online https://www.minoritoscana.it/?q=node/1100


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negli indicatori derivati dalle banche dati di cui anche questo report continua a dare esaustiva testimonianza. Sono state, quindi, in particolar modo implementate le informazioni sugli interventi attivati nei territori a sostegno delle famiglie e della genitorialità che costituiscono la grande maggioranza degli interventi sociali messi in campo dai servizi a favore dei minorenni, in una rinnovata prospettiva di attenzione, non solo alla dimensione del contrasto al disagio, ma anche alla prevenzione ed alla promozione del benessere. Risponde a questo obiettivo l'approfondimento sugli interventi di sostegno socio-educativo domiciliare inserito nel monitoraggio 2017 e 2018. Il focus sul dispositivo dell'educativa domiciliare è del resto connesso all'inserimento del relativo indicatore, con attribuzione di valenza "di beneficio", nella costruzione dei profili zonali sull'area infanzia e adolescenza – sopra richiamati – e alla valorizzazione del sostegno educativo tra le risorse del sistema toscano che hanno contribuito a tracciare il quadro del welfare e della salute nella nostra regione. Va sottolineato, infine, come per gli ultimi due anni le esperienze dell'accoglienza di ragazzi e giovani negli appartamenti ad alta autonomia trovino una collocazione a se stante nell'ambito del sistema di accoglienza residenziale, coerentemente con il processo di sperimentazione territoriale che ha interessato tutta le scorse annualità e che si è concluso all'inizio del 2018 con il pieno riconoscimento di questa nuova tipologia di servizio e la conseguente revisione del regolamento regionale 3.

3 Si veda: "Regolamento di attuazione dell’articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale)", approvato con Decreto del Presidente della Giunta regionale 9 gennaio 2018, 2/R.

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Premessa

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01

IL RAPPORTO IN SINTESI

I dati 2018 presentati nei capitoli successivi offrono, come consuetudine, molti spunti di riflessione per operatori e tecnici del settore. Per alcune tipologie di intervento si confermano le tendenze già riscontrate negli anni passati, mentre per altre si rilevano nuove dinamiche e nuovi temi di approfondimento. Ad esempio il 2018 segna un importante aumento del numero delle cartelle sociali aperte dai servizi territoriali e il contestuale aumento del numero di minori presi in carico. Si conferma molto alta l’incidenza della componente straniera che supera in questo caso, ma lo farà sistematicamente per tutte le tipologie di intervento prese in considerazione, l’incidenza dei minori stranieri nella popolazione minorile residente. IL 2018 è anche l’anno in cui crescono alcuni interventi/attività di prevenzione delle situazioni di vulnerabilità come ad esempio l’attività di comunicazione/informazione strutturata per favorire


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l’accesso alla rete dei servizi realizzata lo scorso anno in 24 delle 26 zone distretto toscane e l’utilizzo delle famiglie di appoggio, meno presente sul territorio dell’altra attività (19 zone distretto), ma comunque in forte crescita rispetto ai due anni precedenti. Tra gli interventi/attività rivolti a minori e famiglie emerge in maniera significativa, anche come risultato dell’attenzione rivolta negli ultimi anni a questa tipologia di intervento, la forte espansione del sostegno socio educativo domiciliare con il forte coinvolgimento di minori con disabilità certificata. Tra gli interventi che invece fanno segnare, dopo anni di crescita una contrazione del numero dei minori coinvolti, la presa in carico nel post adozione che esula dal normale iter post adottivo. Risultato che forse è anche conseguenza dell’ormai cronica crisi delle adozioni internazionali che nel 2018 toccano ancora una volta il loro minimo storico. Tra le attività monitorate che rimangono sostanzialmente in linea con la dimensione quantitativa degli anni passati i minori seguiti in collaborazione tra Autorità giudiziaria e servizi sociali territoriali in materia civile e amministrativa. Aumentano invece i minori seguiti in collaborazione tra gli stessi servizi e l’Autorità giudiziaria in materia penale. Tra le forme di accoglienza diurna si conferma la seppur timida tendenza all’aumento dell’affidamento part-time quasi esclusivamente eterofamiliare non a parenti, mentre rimane pressoché costante e ancora molto legata alla presenza sul territorio dei servizi predisposti l’accoglienza in struttura semiresidenziale. Sul contingente dei minori fuori famiglia si dirà molto, il 2018 comunque segna una complessiva diminuzione per le tre tipologie di accoglienza monitorate. Diminuiscono gli affidamenti familiari, sia per gli italiani che per gli stranieri, mantenendo alcune delle caratteristiche che in questi anni li hanno contraddistinti, vale a dire un’alta incidenza di affidamenti giudiziali e un’alta incidenza di affidamenti che vanno oltre il limite previsto dalla normativa in materia. Tra gli affidati si contano anche un 5% circa di minori in stato di adottabilità e un 11% circa di minori con disabilità certificata. Diminuiscono anche le accoglienze in struttura residenziale, diminuzione dovuta soprattutto alla contrazione del contingente dei non accompagnati. Quest’ultimi presenti soprattutto (circa il 90%) nelle strutture ad alta autonomia, tipologia di accoglienza che come le altre nel 2018 segna una significativa diminuzione. I minori in stato di adottabilità nelle strutture residenziali sono circa il 2% mentre i minori con disabilità il 9%. Infine, richiedono un’attenzione particolare i dati che insistono su abuso e maltrattamento in quanto le tre tipologie monitorate, maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali e violenze assistite, fanno registrare tutte un forte aumento e la dimensione quantitativa dei minori in carico ai servizi sociali territoriali che hanno subito almeno una forma di maltrattamento o abuso è di circa 4mila minori.

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Il rapporto in sintesi

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Le dimensioni del lavoro sociale con bambini e ragazzi in Toscana

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LE DIMENSIONI DEL LAVORO SOCIALE CON BAMBINI E RAGAZZI IN TOSCANA: LA PRESA IN CARICO DA PARTE DEI SERVIZI TERRITORIALI DEI COMUNI TOSCANI

A distanza di alcuni anni dalla loro introduzione nel monitoraggio regionale, le informazioni relative all’apertura della cartella sociale e alla presa in carico del minore rimangono ancora di difficile interpretazione soprattutto a causa della loro forte eterogeneità sul territorio. Il dato complessivo regionale sembra essersi ormai stabilizzato ma tra le singole zone distretto rimangono molto marcate le differenze relative, difficilmente attribuibili in toto alle diverse modalità di organizzazione dei servizi sociali territoriali sul territorio. Ciò rimane indubbiamente uno dei principali argomenti di approfondimento che questo report suggerisce per i prossimi mesi. In questo scenario informativo si ha che al 31 dicembre 2018 i minori per i quali i servizi sociali territoriali toscani hanno aperto una cartella sociale sono 34.665. Tra questi 20.527 sono minori italiani (pari al 59,2% del totale), 13.092 sono stranieri al netto dei minori stranieri non accompagnati (pari al 37,8% del

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totale) e 1.046 sono minori stranieri non accompagnati (pari al 3,0% del totale). E’ evidente da questo primo capitolo, e lo sarà sistematicamente nei diversi capitoli che seguiranno, che l’incidenza degli stranieri rispetto al totale dei casi risulta molto alta soprattutto in considerazione dell’incidenza degli stranieri residenti nella popolazione minorile toscana che nel 2018, così come negli anni precedenti, non supera il 15%. Per il numero di cartelle aperte quindi ci troviamo di fronte ad una presenza di stranieri più che doppia rispetto a quella attesa se proporzionata appunto alla popolazione minorile residente. Ragionando in termini relativi e rapportando il numero delle cartelle aperte alla popolazione minorile di riferimento in Toscana e nei 26 ambiti territoriali si ottiene un tasso relativo, riferito al 31 dicembre 2018, di 61,3 cartelle sociali aperte ogni 1.000 minori residenti. Tassi che diventano particolarmente alti per la Piana di Lucca che si colloca sopra i 90 minori coinvolti ogni 1.000 residenti della stessa età. A fronte delle oltre 34mila cartelle aperte a fine 2018 sono 27.344 le situazioni alle quali è seguita la presa in carico del minore da parte del servizio sociale territoriale. Anche in questo caso è molto alta l’incidenza di minorenni stranieri rispetto all’incidenza della popolazione straniera residente. In termini di valori assoluti gli stranieri in carico al 31 dicembre 2018 sono 10.628 (987 minori stranieri non accompagnati (3,6% del totale)) pari a un’incidenza sul totale dei presi in carico del 38,9%, mentre gli italiani sono 16.716 per un’incidenza del 61,1%. Anche per la presa in carico è calcolato il tasso relativo al 31 dicembre 2018 per un valore medio regionale di 48,4 minori presi in carico ogni 1.000 minori residenti. In questo caso è Firenze a far registrare il tasso relativo più alto (86,1) seguita ancora una volta dalla Piana di Lucca (81,4). Per le prese in carico è disponibile anche la dimensione di quanti minori hanno concluso nel corso del 2018 l’esperienza con i servizi sociali territoriali. Questa misura, di per sé molto significativa, lo è ancora di più se sommata al carico di fine anno in quanto restituisce la dimensione di flusso su quanti minori nel corso del 2018 sono stati complessivamente presi in carico. Nei 12 mesi del 2018 si sono concluse 3.774 prese in carico che sommate a quanti invece erano ancora in carico a fine anno, riportano alla dimensione di 31.118 minori presi in carico complessivamente nel 2018. Quest’ultimi rapportati alla popolazione minorile di riferimento restituiscono un tasso annuo medio regionale di 55,1 minori presi in carico durante tutto il 2018 ogni 1.000 minori residenti in Toscana.

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Le dimensioni del lavoro sociale con bambini e ragazzi in Toscana

Figura 1 Bambini e ragazzi presi in carico nelle 26 zone distretto toscane ogni 1.000 residenti della stessa età nel corso del 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

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Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

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PREVENZIONE, SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO PER I BAMBINI, I RAGAZZI E PER LE LORO FAMIGLIE A partire dal 2016 l’attività di monitoraggio è stata caratterizzata dalla forte attenzione rivolta ai dati sulla prevenzione, il sostegno e l’accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie. A quanto raccolto fino al 2015, tutto di fatto nella direzione delle forme di sostegno alla genitorialità, sono state affiancate informazioni su servizi e interventi di prevenzione delle situazioni di vulnerabilità. Sono stati così rilevati gli interventi di comunicazione/informazione istituzionale strutturata per favorire l’accesso alla rete di servizi per la fase prenatale, la prima infanzia, l’adolescenza e le famiglie, il supporto alle coppie nel periodo prenatale per la prevenzione di eventuali situazioni di disagio/ fragilità, l’eventuale supporto delle famiglie di appoggio alle famiglie prese incarico, il sostegno alle coppie nelle fasi successive alla nascita.

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Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

SERVIZI E INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLE SITUAZIONI DI VULNERABILITÀ

3.1

Dal 2016 entrano a far parte del monitoraggio anche i servizi e gli interventi di prevenzione alla vulnerabilità. L’argomento per sua natura merita di essere approfondito in una scheda che non sia un mero resoconto quantitativo ma che ne colga invece gli aspetti più qualitativi. Detto questo, risultano comunque utili i primi dati disponibili in materia dai quali ne emergono le dimensioni regionali: ··l’attività di comunicazione/informazione strutturata per favorire l’accesso alla rete di servizi per la fase prenatale, la prima infanzia, l’adolescenza e le famiglie è stata realizzata in 24 zone distretto sulle 26 esistenti (tre in più rispetto ai due anni precedenti). ··19 zone distretto invece mettono in atto degli interventi di supporto ai minori e alle loro famiglie che prevedono il ricorso alle famiglie di appoggio, in questo contesto sono state coinvolte 52 persone singole e 104 coppie, dato in forte aumento rispetto al 2016, quando erano solamente 11 singoli e 64 coppie. ··sempre rispetto al 2016, nel 2018 è in aumento la presa in carico di single e coppie nel periodo prenatale per la prevenzione di eventuali situazioni di disagio/fragilità. In questo caso il numero dei single si attesta al pari del numero delle coppie, i primi sono 161 e le seconde 168 a fronte di 98 singoli e 132 coppie del 2016.

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Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

19

3.2

Interventi di sostegno nelle fasi successive alla nascita La dimensione quantitativa degli interventi diventa decisamente più consistente nel caso in cui si considerino quelli rivolti al sostegno alla genitorialità. Molto diffuso è quello rivolto alle famiglie nelle fasi successive alla nascita che nell’arco del 2018 coinvolge sul territorio toscano 366 nuclei familiari e 515 minori, per una media di 1,4 minori coinvolti per nucleo e per un tasso medio regionale di poco inferiore a un minore (0,9) interessato ogni 1.000 minori residenti. L’andamento nel triennio è stato altalenante: si è passati dai 322 nuclei coinvolti nel 2016 ai 434 nuclei del 2017 a fronte rispettivamente di 430 e 598 minori, per poi riscendere ai già citati 366 nuclei dell’ultimo anno. Interventi di assistenza domiciliare socio assistenziale Su una dimensione leggermente più sostenuta rispetto al sostegno nelle fasi successive alla nascita si trovano gli interventi di assistenza domiciliare socio assistenziale – intesa come servizio rivolto a persone con ridotta autonomia, o a rischio di emarginazione, che richiedono interventi di cura e di igiene della persona, di aiuto nella gestione della propria abitazione, di sostegno psicologico, di assistenza sociale e/o educativa a domicilio - che nel 2018 in Toscana hanno visto coinvolti 590 nuclei familiari e 808 minori. Tra quest’ultimi, 220 (27,2% del totale) hanno una forma di disabilità certificata. Rapportandoli alla popolazione minorile di riferimento si ottiene un tasso medio regionale di 1,4 minori coinvolti ogni 1.000 residenti. Per questa tipologia di intervento si registra una diminuzione rispetto al 2016, anche se poi l’andamento rispetto al 2017 è costante: -3,1% sui nuclei familiari, -6,5% sui minori coinvolti e -19,4% sui minori con disabilità certificata. Interventi di assistenza economica Le forme di intervento di sostegno più diffuse quando si parla di famiglie e minori sono le assistenze economiche intese come forma di trasferimenti in denaro, trasferimenti per attivazione di servizi e integrazioni al reddito così come riportato alle voci IA, IB e IC del nomenclatore regionale. Nel 2018 i numeri toscani parlano di 8.018 nuclei familiari e 12.589 minori coinvolti, per una media di 1,6 minori per nucleo, tra questi soggetti, in circa la metà dei casi è attiva una cartella sociale con determinazione del progetto individuale del minore, nel 48,2% dei nuclei e nel 45,5% dei minori. È importante sottolineare il valore medio dei minori per nucleo (1,6) è più alto di quello visto per le altre tipologie di intervento che testimonia le maggiori difficoltà economiche delle famiglie con più figli minori. Se rapportato alla popolazione residente il dato restituisce un tasso relativo di 22,3 minori con forme di assistenza


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Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

economica ogni 1.000 minori residenti in Toscana. Relativamente a questa misura si distinguono 4 zone distretto in cui il valore del tasso supera i 40 minori coinvolti per 1.000: Valdarno (82,4), Mugello (51), Alta Val d’Elsa (45,2) e Aretina-Casentino-Val Tiberina (42). Interventi di sostegno socio educativo domiciliare Rispetto alla dimensione quantitativa, dopo le forme di sostegno economico - e non a caso oggetto di approfondimento tematico da parte del Centro regionale – viene il sostegno socio educativo domiciliare. Si parla di interventi di sostegno destinati ai soggetti a rischio di emarginazione e alle relative famiglie, erogati a domicilio per il raggiungimento della massima autonomia personale e sociale che, nel 2018, in Toscana hanno visto coinvolti 3.315 nuclei con figli minori e 4.240 minori di cui 1.299 con disabilità certificata (pari al 30,6% del totale). Rispetto al 2016 aumenta sia il numero dei nuclei coinvolti (+12,7%) sia naturalmente il numero dei minori (+16,9%). Meno scontato è invece l’aumento non proporzionale del numero dei minori con disabilità certificata pari al 49,3%. Il tasso annuo relativo restituisce un valore medio regionale di 7,5 minori coinvolti ogni 1.000 minori residenti con punte più alte nella zona distretto del Mugello (18,1), della Amiata Grossetana - Grossetana – Colline Metallifere (11,8), di Firenze (11,1) e della Valle del Serchio (11,3).

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Considerando la motivazione principale che ha portato all’attivazione dell’intervento socio educativo domiciliare: la fragilità e/o difficoltà dei genitori incide nel 19,9% del totale, seguita dai problemi relazionali interni al nucleo familiare (19,1%). Circa il 13% degli interventi è stato attivato a causa dei problemi comportamentali del minore, mentre per il 9,4% il problema più grave è stata la trascuratezza dei genitori nei confronti del figlio. I problemi scolastici di quest’ultimo e le sue difficoltà di apprendimento sono state le motivazioni principali di intervento, rispettivamente nel 7,8% e nel 10,7% dei casi, mentre la dipendenza da alcol o droga dei genitori e i maltrattamenti subiti dal minore pesano per una percentuale inferiore al 5%. Figura 3 Motivazioni che hanno portato all’intervento di sostegno socio educativo domiciliare nel 2018 secondo la loro incidenza percentuale Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

Grafico 2 Presunto stato di abbandono

0,5 0,5

Dipendenze da sostanze/alcol del minore

Titolo categoria

Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

0,8 0,8

Problemi di devianza minorile

2,8 2,8

Altro

3,0 3,0

Problemi di salute del minore

4,3 4,3

Maltrattamento e violenze subite

4,8 4,8

Dipendenze da sostanze/alcol dei genitori

4,8 4,8

Problemi scolastici

7,8 9,4 9,4

Trascuratezza

10,7 10,7

Difficoltà di apprendimento

12,6

Problemi comportamentali del minore

19,1

Problemi relazionali interni al nucleo familiare

- n° nuclei con figli minori - n° minori coinvolti - di cui n° minori con disabilità certificata

0,0

5.000

5,0

10,0 10,0

15,0

20,0

Titolo valore

4.240

3.955 3.627

3.750

3.315

3.147

2.937 2.500

1.250

0

19,9 19,9

Fragilità/Difficoltà genitoriali

Grafico 1

Titolo valore

Figura 2 Bambini e ragazzi e nuclei che hanno usufruito di un intervento di sostegno socio educativo domiciliare nel corso del 2016, 2017 e 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

2016

2016

1.299

1.062

870

2017 2017

Titolo categoria

2018

2018

In Toscana, il 41,5% delle famiglie che ha usufruito di interventi di sostegno socio educativo domiciliare nel corso del 2018, è preso in carico dal primo gennaio dello stesso anno, con valori territoriali particolarmente alti nella Zona distretto della Fiorentina NordOvest (94,5%), in Alta Val d’Elsa (76,9%), nella Piana di Lucca (70,5%) e in Valdarno (68,2%). A livello regionale nel 40% circa dei nuclei coinvolti, i genitori sono separati, con un range di variazione fra i valori territoriali delle 26 zone distretto piuttosto ampio, che va da un valore nullo registrato in Val Tiberina al 78,6% dell’Elba. Data la diversità delle problematiche e dei bisogni che possono coesistere all’interno dei nuclei familiari, il Centro Regionale ha reputato interessante porre l’attenzione e raccogliere informazioni sul quantitativo di nuclei che contemporaneamente a ricevere un supporto di tipo socio educativo domiciliare, sono già compresi nei piani di intervento nazionali o nei progetti regionali SIA (Sostegno per l’inclusione attiva), PIPPI (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) e REI. Il reddito di inclusione sociale REI risulta quello più diffuso, e interessa il 14% circa dei nuclei che già beneficiano di sostegno socio educativo domiciliare; decisamente meno diffusi sono i programmi PIPPI e


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SIA dai quali ricevono un aiuto circa il 3% e il 5% delle famiglie. Come c’era da aspettarsi, tale situazione risulta completamente ribaltata rispetto al 2017 dal momento che dal 1° gennaio 2018 il SIA è stato sostituito dal Reddito di inclusione (REI). Grafico 3 16,0

14,6

Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

Figura 5 Minori che hanno usufruito di interventi di sostegno socio educativo domiciliare nel 2017, per42,6 genere Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

23

Maschi Femmine

57,4% 42,6%

0-5 anni 6-10 anni 11-14 anni 15-17 anni

12,4% 29,9% 34,1% 23,6%

57,4

12,0 Titolo valore

Figura 4 Nuclei familiari che hanno usufruito di un intervento di sostegno socio educativo domiciliare, già compresi nei piani di intervento nazionali o nei progetti regionali Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

22

8,0 5,0 4,0

0,0

3,4

SIA

PIPPI

REI

Figura 6 Minori che hanno usufruito di interventi di sostegno socio educativo domiciliare nel 2017, per età Fonte: Centro regionale 34,1 di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

23,6

12,4

Titolo categoria

A tal proposito, si menziona la zona distretto Valli Etrusche dove si registrano i valori più alti per tutte e tre le tipologie di intervento: il 76,6% per il REI, 23,4% per PIPPI e SIA. Altri valori da segnalare si trovano in Valtiberina dove il 75% dei nuclei coinvolti in interventi di sostegno socio educativo domiciliare sono già compresi nel progetto REI. Le percentuali più alte di nuclei compresi nel progetto PIPPI si registrano nelle Apuane (11,4%), mentre per quanto concerne il SIA si rilevano percentuali superiori alla media regionale in Alta Val d’Elsa (17,4%) e in Lunigiana (15%). I minori che hanno beneficiato di interventi di sostegno socio educativo domiciliare sono per il 57,4% maschi e per il 42,6% femmine, mentre la classe di età maggiormente interessata a tale tipologia di sostegno risulta quella intermedia fra i 6 e i 14 anni che nel complesso vede coinvolti il 64% dei ragazzi; poco più di un minore su cinque ha un’età compresa fra i 15 e i 17 anni, e solo il 12,4% dei minori ha meno di 5 anni.

29,9

I minori interessati da sostegno socio educativo domiciliare con disabilità certificata sono il 33,1% del totale. Il valore più alto si registra nelle Colline dell’Albegna dove la totalità dei bambini seguiti ha una disabilità certificata e BES. Mediamente in regione l’11% dei minori che ha usufruito nel 2018 di sostegno socio educativo domiciliare, ha BES - Bisogni Educativi Speciali - riconosciuti e per quanto riguarda i differenti valori territoriali, da segnalare che in Val di Chiana Aretina non ci sono minori con tale caratteristica. Solo tre zone distretto hanno una percentuale di minori con BES riconosciuti superiore al 20%: Fiorentina Sud Est (23,9%), Livornese (21,3%) e Lunigiana (20,4%). In Toscana meno di un minore su tre tra coloro che hanno usufruito nel 2018 di sostegno socio educativo domiciliare era affidato al servizio sociale; la forbice esistente tra i valori territoriali è piuttosto ampia ed è compresa fra il 2,6%, registrato nella zona distretto Colline dell’Albegna, e il 73,6% rilevato nella Fiorentina Nord Ovest. Nel 2018 sono 554 i nuclei, per un totale di 668 minori, che hanno concluso interventi di sostegno socio educativo domiciliare. Sono diverse le motivazioni per cui si può decidere di concludere un intervento di sostegno di tale tipologia: raggiungimento degli obiettivi educativi concordati o al contrario il fallimento del progetto, attivazione di nuove risorse interne o esterne al nucleo familiare o ancora per mancanza di collaborazione fra gli operatori e la famiglia. In Toscana per circa il 44% degli interventi ci sono buone notizie in quanto è stata raggiunta la risoluzione dello stato di bisogno, di contro parte, con percentuali più basse ma


90,0 80,1

76,7 67,5

45,0

37,5 31,1

22,5 8,8

e on si es

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interventi di tipo spec. l.104

Titolo categoria

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altre tipologie di intervento

le

affidamenti familiari

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4,4

2,0

affi se

23,6

18,9

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0,0

in

Interventi nel post adozione Il Centro Regionale monitora il fenomeno delle adozioni (bambini, ragazzi e coppie) attraverso i dati del Tribunale per i minorenni di Firenze e dei quattro Centri adozioni toscani. Il patrimonio informativo permette di avere a disposizione dati sulle coppie, dal momento del primo contatto con i servizi fino al momento dell’adozione del minore, e sugli stessi minori nei diversi stadi dell’iter adottivo sia questo di livello nazionale che di livello internazionale. Non esistono dati e informazioni sul minore nella fase post adottiva a meno che questo non sia preso in carico dai servizi territoriali per un’altra tipologia di intervento socioassistenziale che, quindi, va oltre il normale iter del percorso post adottivo. Dopo molti anni in cui il numero dei minori presi in carico nel post adozione avevano segnato sistematicamente incrementi significativi, il 2017 segna una diminuzione del numero dei casi, confermato poi ancora nel 2018. Dopo il numero più alto in assoluto registrato nel 2016 con 356 minori presi in carico, si passa nel 2017 a 310 minori che corrisponde ad una diminuzione percentuale del 12,9% e ai 296 minori del 2018, con un calo complessivo del 16,9%. La tipologia di intervento più frequente in post adozione è il servizio sociale professionale che ha interessato l’80,1% dei minori presi in carico nel post adozione, a questo seguono gli interventi di tipo specialistico di supporto (76,7%), gli interventi di tipo specialistico sanitario di certificazione l. 104 (37,5%) e gli interventi in ambito scolastico (31,1%). Meno frequenti ma comunque significativi gli interventi di educativa domiciliare (23,6%). Con percentuali più basse ma non per questo meno importanti, visto che presuppongo una forma alternativa di accoglienza, sono gli inserimenti in struttura semiresidenziale (4,4%) e l’allontanamento provvisorio dalla famiglia adottiva (10,8%) o in struttura residenziale (8,8%) o in affidamento familiare (2%).

25

Grafico 6

Figura 7 Bambini e ragazzi presi in carico nel post adozione per tipologia di intervento al 31 dicembre 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

m

La mediazione familiare Come ulteriore forma di supporto alle famiglie con minori è monitorata dal Centro Regionale anche l’attività di mediazione familiare. Tra i 26 ambiti territoriali toscani, 9 hanno un servizio di mediazione familiare pubblico, 9 con privato convenzionato e 3 in forma mista sia pubblici che privati convenzionati. In 5 ambiti territoriali su 26 non esiste il servizio di mediazione familiare. Complessivamente, nel corso del 2018, in Toscana sono stati coinvolti nel servizio di mediazione familiare (inviati dal servizio sociale o di cui lo stesso servizio è a conoscenza) 289 nuclei familiari con figli minori e 411 minori, con una media di 1,4 minori a nucleo. Dati questi che rispetto al 2016 fanno registrare una diminuzione importante rispettivamente del 21% e del 25,1%.

Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

ili

comunque significative, si ha che nel 7,9% dei casi si è provveduto all’allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare.

24

Titolo valore

Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

Come ulteriori elementi che caratterizzano la genitorialità adottiva sono raccolti dati sulla crisi del legame adottivo individuata da una forte problematicità nella relazione genitore-figlio e sul fallimento definitivo del percorso adottivo a seguito della decadenza della responsabilità genitoriale. In Toscana i bambini e i ragazzi presi in carico dai servizi sociali territoriali per una crisi del legame adottivo al 31 dicembre 2018 sono 102 (anche questi in diminuzione rispetto al 2017 primo anno di rilevazione, dove si contavano 118 minori in tale situazione), di cui 13 da adozione nazionale e 89 da adozione internazionale, mentre alla stessa data si è registrato un solo fallimento adottivo.


26

Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

3.3

LE DIVERSE FORME DEGLI INTERVENTI A CARATTERE DIURNO

La sezione del monitoraggio dedicata agli interventi a carattere diurno è suddivisa in tre parti, gli affidamenti part-time, le accoglienze nelle strutture semiresidenziali e/o centri diurni a carattere socio educativo e gli interventi socio-educativi assistenziali che non avvengono nelle strutture semiresidenziali appena citate.

L’accoglienza in struttura semiresidenziale e/o centro diurno I numeri dell’affidamento part-time in Toscana sono relativamente piccoli soprattutto se rapportati alle altre tipologie di accoglienze a carattere diurno. E infatti le accoglienze in struttura semiresidenziale, quelle realizzate nei servizi semiresidenziali previste dagli art. 21, comma 1. lett. i) della LR 41/2005, e relativo regolamento 15/R del 2008, e dagli articoli 15 e 16 della risoluzione del Consiglio regionale del 20 marzo 1990, sono costantemente sopra le 800 unità, 817 nel 2016, 867 nel 2017 e 820 nel 2018 (dati al 31 dicembre di ogni anno). È alta anche per questa tipologia di intervento l’incidenza percentuale degli stranieri che nel 2018 è del 31,1%, sono 255 a fronte dei 565 italiani. È importante sottolineare che questo tipo di intervento è molto legato alla presenza o meno sul territorio o sui territori vicini degli stessi servizi semiresidenziali che presentano, nel territorio regionale, una distribuzione piuttosto disomogenea. Nel 2018 ben 9 zone distretto su 26 non hanno nessun minore con intervento di collocamento in semiresidenzialità, dato importante se si pensa che l’89,8% dei minori è stato accolto in una struttura presente nell’ambito che lo ha preso in carico.

Affidi part-time Gli affidamenti part time sono attivati a supporto dei minori nel caso in cui siano riscontrate sugli stessi temporanee situazioni di inadeguatezza o inidoneità della famiglia o degli stessi minori. Già nelle scorse edizioni del report è stato sottolineato che la dimensione regionale di questa tipologia di intervento è rimasta pressoché costante per molti anni fino al 2015 quando ha superato per la prima volta i 200 minori coinvolti (202). Dimensione che è andata ancora aumentando nel 2016 (222 minori), nel 2017 (230 minori) e nel 2018 (256 minori). Se l’aumento registrato nel 2016 aveva interessato principalmente i minori stranieri portandoli fino ad un’incidenza del 50% del totale degli affidamenti part-time, nel 2017 e nel 2018 l’aumento del numero dei minori coinvolti interessa solo i minori italiani che passano in due anni da 111 nel 2016 a 157 nel 2018 (passando per i 127 del 2017), mentre gli stranieri nello stesso periodo diminuiscono da 111 a 99.

- Minori italiani - Minori stranieri

Grafico 7 300

225 Titolo valore

Figura 8 Bambini e ragazzi in affidamento part-time per cittadinanza al 31 dicembre di ogni anno Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

99 103

111

150

157 127

111

Figura 9 Bambini e ragazzi accolti in struttura semiresidenziale per cittadinanza al 31 dicembre di ogni anno Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza - Minori italiani - Minori stranieri

75

27

Il dato al 31 dicembre 2018 mette in evidenza una quasi totale preferenza per gli affidamenti eterofamiliari non a parenti, sono il 95,3%. A questi seguono, con numeri decisamente più bassi gli affidamenti intrafamiliari (3,1%) e gli affidamenti eterofamiliari a parenti entro il quarto grado (1,6%). Rapportando il dato alla popolazione minorile di riferimento si ottiene un tasso relativo pari a 0,6 minori in affidamento parttime – nel corso del 2018 - ogni 1.000 minori residenti che scende a 0,5 nel caso in cui si calcoli lo stesso tasso sul contingente degli affidamenti attivi al 31 dicembre 2018.

Grafico 8 900 283

225

255

675 Titolo valore

Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

592

584

565

2016

2017

2018

450

225 0

2016

2017 Minori italiani

2018 Minori stranieri

0

Minori italiani

Minori stranieri


Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

Il tasso relativo riferito all’accoglienza semiresidenziale restituisce un valore di 1,8 minori accolti durante il 2018 (presenti al 31 dicembre più dimessi nello stesso anno) che scende all’1,5 se si considera il solo contingente dei presenti a fine anno. Interventi di sostegno socioeducativo scolastico e territoriale La dimensione dell’intervento a carattere diurno diventa numericamente più consistente se si prendono in considerazione il sostegno socioeducativo scolastico – inteso come intervento mirato a favorire il processo di integrazione, nelle strutture educative e scolastiche dei minori in particolare di quelli con problemi sociali (ragazzi disabili e minori stranieri) - e il sostegno socioeducativo territoriale – inteso come intervento di sostegno destinato ai soggetti a rischio di emarginazione e alle relative famiglie, erogati in strutture o in luoghi di aggregazione spontanea, per il raggiungimento della massima autonomia personale e sociale. Si tratta di un numero di minori decisamente consistente, che supera i 2.500 minori nel primo caso e i 3.000 nel secondo. Nel dettaglio, nel corso del 2018, si contano in Toscana 3.640 minorenni per i quali è stato realizzato un intervento di sostegno socioeducativo scolastico, di cui 2.807 (pari al 77,1% del totale) italiani e 833 (pari al 22,9% del totale) stranieri con un tasso annuo regionale che ha un valore di 6,4 minorenni coinvolti ogni 1.000 minori residenti in Toscana con valori particolarmente elevati nelle zone distretto dell’Elba (16,6), del Mugello (14,3) e della Fiorentina Nord-Ovest (14). Sempre nel corso dello stesso anno il sostegno socioeducativo territoriale ha visto il coinvolgimento di 2.734 minorenni di cui 1.797 italiani (65,7% del totale) e 937 stranieri (34,3% del totale). In questo caso, il tasso relativo calcolato sulla corrispondente popolazione è pari a 4,8 con valori territoriali particolarmente alti nell’area distretto dell’Alta Val d’Elsa (23,7) e della Valle del Serchio (10,6). Le due informazioni sono relativamente nuove, perché vengono raccolte dal 2016, motivo per cui ancora non sono da considerarsi molto robusti: confrontando i tre anni risulta infatti una disomogeneità dei dati che non ci permette di commentare l’andamento temporale.

28

Prevenzione, sostegno e accompagnamento per i bambini, i ragazzi e per le loro famiglie

29


Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

04

GLI INTERVENTI PER I BAMBINI E I RAGAZZI IN AFFIDAMENTO FAMILIARE E IN STRUTTURE RESIDENZIALI I dati sui minori che vivono fuori dalla famiglia di origine sono raccolti nel questionario regionale in una specifica sezione che risponde oltre che alle esigenze di programmazione regionale e territoriale anche al monitoraggio nazionale realizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con Regioni e Province autonome. Nello specifico si raccolgono informazioni in forma aggregata sugli affidamenti familiari, sulle accoglienze in struttura sociale e socioeducativa e sulle accoglienze in struttura alta autonomia, ultime arrivate nel panorama dell’accoglienza regionale. Il Centro regionale dispone di altre informazioni, ancora piÚ dettagliate consultabili sul sito dello stesso Centro regionale, sugli affidamenti familiari e sulle accoglienze residenziali.

31


Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

I primi monitorati attraverso una specifica attività di monitoraggio realizzata con i Centri Affido, i secondi monitorati attraverso i due sistemi informativi regionali ASSO (Anagrafe delle strutture sociali) e ASMI (Attività sui minori in struttura) che raccolgono dati in forma individuale con la collaborazione di responsabili e operatori delle strutture residenziali attive sul territorio regionale.

32

Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

33

4.1

LA DIMENSIONE COMPLESSIVA DEL FENOMENO: MINORI “FUORI FAMIGLIA” E MINORI “ALLONTANATI DALLA FAMIGLIA”

Con il termine “minori fuori famiglia” si intende l’insieme dei bambini e dei ragazzi sotto i 18 anni che in un determinato territorio e in un determinato periodo di tempo vivono fuori dalla famiglia di origine, in affidamento familiare o accolti in struttura residenziale. In Toscana, al 31 dicembre 2018, si contano 2.089 fuori famiglia, dato che risulta in calo del 15% rispetto allo scorso anno (unico anno confrontabile dato che gli accolti in struttura alta autonomia sono stati raccolti per la prima volta nel 2017), anche se nei capitoli successivi verrà indagato in maniera puntuale il calo dei singoli contingenti che vanno a formare l’insieme dei minori fuori famiglia (affidamento familiare, accolti in struttura residenziale e alta autonomia). Rapportando l’insieme dei fuori famiglia alla popolazione minorile di riferimento si ottiene, a fine 2018, un tasso complessivo di 3,7 minori fuori famiglia in carico ai servizi sociali territoriali toscani ogni 1.000 residenti sotto i 18 anni, a fronte di un tasso di 4,4 minori fuori famiglia registrato nel 2017.

Tavola 1 Bambini e ragazzi fuori famiglia al 31 dicembre di ogni anno. Valori assoluti e tassi relativi per 1.000 minori residenti Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

Anno

Tipo di collocazione

Valori assoluti

2017

In affidamento familiare

1.186

Tassi relativi per 1.000 residenti 2,1

Accolti in struttura residenziale

934

1,7

Accolti in struttura alta autonomia

328

0,6

Totale fuori famiglia

2.448

4,4

In affidamento familiare

1.026

1,8

Accolti in struttura residenziale

829

1,5

Accolti in struttura alta autonomia

234

0,4

Totale fuori famiglia

2.089

3,7

2018

È bene specificare che il contingente dei minori fuori famiglia è spesso erroneamente confuso con il contingente dei minori allontanati, per qualsiasi motivo, dalla famiglia: quest’ultimi sono un sottoinsieme dei primi ai quali deve essere sottratto il numero dei minori stranieri non accompagnati che non risponde ai canoni standard dell’allontanamento dalla famiglia. Fatta questa distinzione si ottiene un contingente di minori allontanati dalla famiglia di origine e presi in carico dai servizi sociali territoriali della Toscana al 31 dicembre 2018 pari a 1.595, anche in questo caso in netto calo rispetto allo scorso anno quando erano pari a 1.707; per un tasso medio regionale di 2,8 minori allontanati dalla famiglia ogni 1.000 minori residenti


Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

nel 2018 (era 3,03 nel 2017). Naturalmente, tra gli allontanati l’incidenza degli italiani è più alta di quanto invece si conta tra i fuori famiglia. Nel primo caso gli italiani incidono sul totale degli allontanamenti per il 72,5%, mentre nel secondo caso rimangono appena sopra il 55%. Tavola 2 Bambini e ragazzi allontanati dalla famiglia di origine al 31 dicembre di ogni anno. Valori assoluti e tassi relativi per 1.000 minori residenti Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

Anno

Tipo di collocazione

Valori assoluti

2017

In affidamento familiare

1.101

Tassi relativi per 1.000 residenti 2,00

Accolti in struttura residenziale

589

1,00

Accolti in struttura alta autonomia

17

0,03

Totale fuori famiglia

1.707

3,03

In affidamento familiare

953

1,68

Accolti in struttura residenziale

615

1,08

Accolti in struttura alta autonomia

27

0,04

Totale fuori famiglia

1.595

2,80

2018

34

Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

LA DIMENSIONE DELL’AFFIDAMENTO FAMILIARE, CARATTERISTICHE E TENDENZE

35

4.2

Nel 2018 si contano in Toscana 1.148 affidamenti familiari di cui 122 conclusi durante l’anno e 1.026 ancora attivi alla data del 31 dicembre. Prendendo come riferimento il dato di fine anno si ha, nell’ultimo triennio, una diminuzione costante degli affidamenti (complessivamente del 15%), che riguarda tutti e tre i diversi contingenti: italiani, stranieri e minori stranieri non accompagnati. In termini di valori assoluti gli italiani passano dai 777 del 2016 ai 711 del 2018 per una diminuzione dell’8,4% che sposta leggermente l’incidenza degli italiani sul totale degli affidamenti familiari dal 64% al 69%. Gli stranieri, al netto dei non accompagnati, diminuiscono del 16,5% passando dai 290 del 2016 ai 242 del 2018 lasciando pressoché costante l’incidenza percentuale sul totale degli affidi intorno al 24%. Diminuiscono anche i minori stranieri non accompagnati che nel triennio considerato passano da 141 a 73 per una diminuzione del 48% (passando anche dagli 85 del 2017) facendo così diminuire anche la loro incidenza percentuale dal 11,7% al 7,1%. Sui minori stranieri non accompagnati è opportuno sottolineare che nell’83,6% dei casi si tratta di affidamenti intrafamiliari entro il quarto grado di parentela. Sembra quindi inappropriato definire questi minori in stato di abbandono sul territorio regionale, situazione che forse era ritenuta tale al momento del loro arrivo ma che di fatto è decaduta. Al netto degli affidamenti intrafamiliari i minori stranieri non accompagnati in affidamento familiare sul territorio regionale rimarrebbero, alla data del 31 dicembre 2018, solamente 12. Il limite strutturale di questa attività di monitoraggio è quello di non poter mettere a disposizione i dati individuali dei minori, rimandati invece alla scheda individuale del bambino di prossima sperimentazione nazionale. È tuttavia possibile avere pur in forma aggregata alcuni approfondimenti sulle principali caratteristiche dell’affido e degli affidati. Nello specifico, dei 1.026 minori in affidamento familiare al 31 dicembre 2018 si ha: ··una minima differenza di genere con una prevalenza di maschi (55,1%) rispetto alle femmine (44,9%); ··il 62,6% degli affidamenti è di tipo eterofamiliare e il rimanente 37,4% è di tipo intrafamiliare (entro il quarto grado di parentela); ··una forte prevalenza di affidamenti giudiziari, sono il 82,6% contro il 17,4% di affidamenti consensuali; ··il periodo dell’affido disattende in modo molto significativo quanto previsto dalla legge in materia a proposito della durata prevista sotto i 24 mesi con il 62% degli affidamenti che supera questo limite e con il 39,3% che addirittura supera i 4 anni di affidamento; ··l’età dei minori affidati, anche a causa degli affidamenti lunghi, è spostata verso la maggiore età in quanto il 28,5% degli affidati ha tra i 15 e i 17 anni; marginale è invece la quota dei piccolissimi di 0-2 anni pari al 3,3%; ··circa 8 minori su 10 (77%) sono affidati nello stesso ambito


Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

36

Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

27%

territoriale in cui sono stati presi in carico, il 19,6% è affidato in un altro ambito territoriale toscano, mentre un residuale 3,4% è affidato fuori regione; ··554 minori, pari al 54% degli affidati, sono contestualmente affidati al servizio sociale professionale, di questi 437 (78,9%) sono italiani e 117 (21,1%) sono stranieri; ··46 minori (stesso dato del 2017, par al 4,5% del totale) sono in stato di adottabilità in quanto dichiarati adottabili dal tribunale per i minorenni, 33 italiani e 13 stranieri; ··109 minori (il 10,6% del totale) hanno una disabilità certificata e di questi 84 sono italiani e 25 sono stranieri; ··183 minori (il 17,8% del totale) sono nuovi affidamenti familiari avviati cioè nel corso del 2018; tra i nuovi affidi è ancora più rilevante l’incidenza degli stranieri pari al 42,1%;

- Italiani - Stranieri

oltre i 4 anni

302

da 2 a 4 anni

167

da 1 a 2 anni

25%

Rapportando il numero di minori in affidamento familiare – quelli ancora in affido al 31 dicembre 2018 e quelli per il quale l’affidamento si è concluso nel corso dello stesso anno - alla popolazione minorile di riferimento si ottiene un tasso medio annuo regionale di 2,3 minori in affido ogni 1.000 residenti della stessa età. Lo stesso tasso, calcolato solo sul contingente degli affidamenti ancora attivi al 31 dicembre, scende al 1,8. Sono tre gli ambiti territoriali dove questi due indicatori sono significativamente più alti del valore medio regionale, l’ambito di Firenze, quello dell’Elba e quello della Valli Etrusche con valori di tasso annuo tra il 3,9 e il 4,3.

102

da meno di 1 anno 0

98

64

138

64

82

100 Italiani

200 Titolo valore Stranieri

300

400

Come già accennato in precedenza, nel corso del 2018, in Toscana hanno concluso il progetto di affidamento familiare 122 bambini e ragazzi sotto i 18 anni, di questi il 55,7% sono italiani, il 15,6% sono stranieri al netto dei minori stranieri non accompagnati e il 27,9% sono invece i non accompagnati. Rispetto ai minori ancora in affido a fine 2018, per gli affidamenti conclusi si segnala un periodo dell’accoglienza decisamente più basso che supera i due anni nel 40,5% dei casi e i 4 anni nel 32,2%. Rispetto a chi ha concluso l’affido è molto importante l’informazione che restituisce una parziale valutazione sugli esiti dei percorsi intrapresi. Si segnala un 26,7% di rientri nella famiglia di origine e un 10,3% di collocamenti in famiglie adottive. Emergono ancora una volta i limiti dei dati in forma aggregata, sarebbe molto importante aggiungere altre informazioni a quelle disponibili, come ad esempio la cittadinanza e la motivazione che ha portato al rientro in famiglia del minore. È infatti cosa ben diversa un rientro avvenuto dopo la risoluzione dei bisogni del minore e/o della famiglia di origine o un rientro dovuto solo al raggiungimento della maggiore età. Di certo non sono da considerarsi positive le conclusioni per l’affido dovute ad un inserimento in struttura residenziale (13,8%). Il rimanente 24,1% riporta come sistemazione alla conclusione la voce “altro” e sarà cura del Centro regionale con la collaborazione dei referenti dei servizi territoriali capire quale sia il suo significato.

10%

Rientro in famiglia di origine 26,7% In affidamento preadottivo 10,3% Presso altra famiglia affidataria 25,0% In servizio residenziale 13,8% Destinazione ignota 0,0% Altro 24,1%

14%

Grafico 9

Titolo categoria

Figura 10 Bambini e ragazzi in affidamento familiare al 31 dicembre 2018 secondo la cittadinanza e la durata dell’accoglienza Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

Figura 11 Bambini e ragazzi che hanno concluso l’affidamento familiare nel corso del 2018 24% per sistemazione alla conclusione Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

Figura 12 Bambini e ragazzi in affidamento familiare per ambito territoriale ogni 1.000 residenti della stessa età nel corso del 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

37


Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

38

Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

4.3

I MINORI ACCOLTI NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E LA PRESENZA DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

influenzata dalla presenza di minori stranieri non accompagnati; ··i non accompagnati influenzano anche la composizione per classe di età degli accolti con un 51,4% che ha tra i 15 e i 17 anni; ··una forte prevalenza di accoglienze giudiziarie, sono il 77,7% contro il 22,3% di quelle consensuali; ··il periodo di accoglienza non disattende in modo significativo quanto previsto dalla legge in materia così come invece visto per gli affidamenti familiari: a proposito della durata prevista sotto i 24 mesi “solo” il 28% delle accoglienze supera questo limite e il 9,5% supera i 4 anni di accoglienza; ··circa la metà (49,8%) delle accoglienze sono realizzate nello stesso ambito territoriale in cui sono stati presi in carico, il 36,7% è collocato in un altro ambito territoriale toscano, mentre il 13,5% è collocato fuori regione; ··562 minori, pari al 67,8% degli accolti, sono contestualmente affidati al servizio sociale professionale, di questi 401 (71,4%) sono italiani e 161 (28,6%) sono stranieri; ··17 minori (stesso dato del 2017, pari al 2,1% del totale) sono in stato di adottabilità in quanto dichiarati adottabili dal tribunale per i minorenni, 11 italiani e 6 stranieri; ··76 minori (il 9,2% del totale) hanno una disabilità certificata e di questi 64 sono italiani e 12 sono stranieri. Rapportando il numero di minori accolti in struttura sociale o socio-educativa – quelli ancora in struttura al 31 dicembre 2018 e quelli per i quali l’accoglienza si è conclusa nel corso dello stesso anno - alla popolazione minorile di riferimento si ottiene un tasso medio annuo regionale di 2,0 minori in struttura residenziale ogni 1.000 residenti della stessa età. Lo stesso tasso, calcolato solo sul contingente dei presenti al 31 dicembre, scende all’1,5. Sono due gli ambiti territoriali dove questi indicatori sono significativamente più alti del valore medio regionale, Firenze e Elba sopra i 3 minori in struttura ogni 1.000 minori residenti.

Al 31 dicembre 2018 si contano in Toscana 829 accoglienze di minori in strutture residenziali sociali o socio-educative presi in carico dai servizi sociali territoriali, dato anche in questo caso in calo nell’ultimo triennio: diminuiscono le accoglienze di 100 unità rispetto al 2016. Gli italiani incidono sul totale delle accoglienze per il 51,6%, gli stranieri al netto dei non accompagnati sono invece il 22,6%, mentre i non accompagnati pesano per il 25,8%. La situazione dal 2016 si è ribaltata: se nel 2016 i non accompagnati erano il contingente più numeroso superando anche quello degli italiani, nel 2018 si sono dimezzati passando da 424 a 214 per una diminuzione del 18,6%. La contrazione del numero delle accoglienze è quindi da imputare tutta a tale contingente, infatti sia gli italiani che gli stranieri al netto dei MSNA crescono: i primi tornano ad essere i più numerosi crescendo del 12,6% (dai 380 del 2016 ai 428 del 2018), i secondi passano da 124 nel 2016 ai 187 del 2018.

- Minori italiani - Minori stranieri - MSNA

Grafico 11 1000 345

424

214

750 Titolo valore

Figura 13 Bambini e ragazzi accolti in struttura residenziale per minori per cittadinanza, anni 20162018 (dati al 31 dicembre) Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

500

183

187

406

428

124 380

250

0

2016

2017 Minori italiani

Minori stranieri

2018 MSNA

Dati dell’accoglienza residenziale che assumono una dimensione più significativa alla luce dei 291 minori che nel corso del 2018 hanno concluso la loro esperienza in struttura che sommati ai presenti al 31 dicembre, restituiscono una dimensione di 1.120 minori accolti durante l’anno. Anche per le accoglienze in struttura residenziale esiste un limite strutturale nell’attività di monitoraggio dato dalla sola disponibilità del dato aggregato in questo caso però sanato a livello informativo dai due sistemi informativi ASSO e ASMI che raccolgono dati sulle singole strutture attive sul territorio e sui singoli minori in esse accolti. Rimanendo in questo contesto è possibile anche in questo caso avere, sempre in forma aggregata, alcuni approfondimenti sulle principali caratteristiche delle accoglienze, nello specifico degli 829 minori in affidamento familiare al 31 dicembre 2018 si ha: ··una significativa differenza di genere con una prevalenza di maschi (62%) rispetto alle femmine (38%) evidentemente

Figura 14 Bambini e ragazzi accolti in struttura residenziale per minori per ambito territoriale ogni 1.000 residenti della stessa età nel corso del 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza

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Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

I RAGAZZI E I GIOVANI ACCOLTI NELLE STRUTTURE RESIDENZIALI AD ALTA AUTONOMIA

4.4

Dal monitoraggio 2017 è stata introdotta una sezione relativa alle informazioni sulle strutture residenziali ad alta autonomia e sui minori in esse accolti. Questa novità ha permesso di dare una dimensione quantitativa a questa nuova tipologia di collocamento in struttura che come si vedrà è una prerogativa dei minori stranieri non accompagnati. Al 31 dicembre 2018 i minori accolti nelle strutture residenziali ad alta autonomia e in carico ai servizi sociali territoriali toscani sono 234, di cui 207 (pari all’88,5%) minori stranieri non accompagnati. Si contano poi altri 10 stranieri e 17 italiani. Anche in proporzione a quanto registrato per le strutture residenziali risulta molto bassa la quota di coloro che sono contestualmente affidati al servizio sociale territoriale, appena 33 minori pari al 14,1% del totale. La sproporzione a favore dei non accompagnati condiziona non poco le caratteristiche degli accolti e ne traccia una fotografia estremamente polarizzata su maschi tra i 15 e i 17 anni con accoglienze molto brevi soprattutto realizzate all’interno dell’ambito territoriale che ha in carico il minore. E infatti, i maschi incidono sul il 94,9% degli accolti, i 15-17enni il 97,4%, il 67,1% è accolto da meno di un anno e nel 67,7% dei casi si tratta di accoglienze in una struttura nello stesso ambito territoriale. Il periodo di permanenza relativamente breve in questa tipologia di accoglienza residenziale comporta un dato di flusso in struttura molto alto, soprattutto se visto in proporzione a quanto registrato per le strutture “tradizionali”. Nel 2018 oltre ai già citati 328 minori presenti a fine anno si contano anche 176 minori che nel corso del 2018 hanno concluso l’accoglienza per un totale di un dato di flusso di poco superiore alle 500 unità. Come già anticipato rapportando il dato al 2017 (unico anno disponibile per il confronto) si ha una diminuzione degli accolti che passano da 328 a 234 nel 2018, calo pari al 28,7%. Sull’accoglienza in alta autonomia è infine importante mettere in evidenza l’alta incidenza delle accoglienze realizzate dal solo Comune di Firenze che raggiunge, nel caso dei presenti a fine 2018, il 57,6% del totale degli accolti in Toscana e proprio al Comune di Firenze è da imputare il calo registrato nell’ultimo anno dal momento che le accoglienze sono passate da 234 nel 2017 a 135 nel 2018. Costruendo il tasso di accoglienza relativo anche per le strutture residenziali ad alta autonomia, rapportando cioè gli accolti alla popolazione residente di 0-17 anni si ottiene un tasso medio annuo di 0,7 accolti (i presenti più i dimessi) per 1.000 minori

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Gli interventi per i bambini e i ragazzi in affidamento familiare e in strutture residenziali

residenti, tasso che scende allo 0,4 nel caso in cui si consideri il solo contingente dei presenti al 31 dicembre 2018. Nella valutazione complessiva dei dati dei 26 ambiti territoriali emerge in maniera evidente come questa tipologia di accoglienza è soprattutto localizzata nel Comune di Firenze con un tasso relativo annuo di 5,1 accolti ogni 1.000 residenti.

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I procedimenti e provvedimenti dell’Autorità giudiziaria

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PROCEDIMENTI E PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

Materia civile e amministrativa Nell’ambito della tutela e della protezione dei minori e dei loro nuclei familiari, l’Autorità giudiziaria svolge in collaborazione con i servizi sociali territoriali una specifica attività di assistenza indirizzata al superamento delle condizioni di disagio. Al 31 dicembre 2018, in Toscana, i minori seguiti dall’Autorità giudiziaria minorile e ordinaria in materia civile e amministrativa (più avanti, per semplicità, chiamati minori “seguiti”) in carico ai servizi territoriali, sono 12.585 e tra questi, 4.545 (pari al 36,1% del totale) di cittadinanza straniera e di questi 639 sono minori stranieri non accompagnati. Rispetto allo scorso anno si trova una situazione pressoché immutata: se negli ultimi anni si era visto un aumento, nel 2017 e nel 2018 il numero dei minori seguiti è rimasto lo stesso con la stessa composizione percentuale dei vari contingenti

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Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

(12.556 minori seguiti nel 2017 con un totale di 4.696 stranieri). Se si rapportano i dati alla popolazione minorile residente si ottiene un tasso relativo regionale al 31 dicembre 2018 di 22,2 minori seguiti ogni 1.000 minori residenti, con punte molto alte negli ambiti distretto Pisana (36,1) e Livornese (34,5). Rispetto ai 12.585 minori seguiti a fine 2018 si segnala inoltre che il 27,5% (3.466 minori) è anche contestualmente affidato al servizio sociale professionale, il 20,2% (2.544 minori) è seguito con la sola giustizia ordinaria, il 23,7% (2.977 minori) è in carico dal 1° gennaio 2018. Materia penale La collaborazione tra i servizi territoriali e l’Autorità giudiziaria è monitorata anche per ciò che riguarda la materia penale. Storicamente, rispetto alle forme di collaborazione in materia civile e amministrativa la dimensione penale è decisamente più contenuta e al 31 dicembre 2018 si contano 257 minori coinvolti, di cui 157 italiani (61,1%) e 100 stranieri (38,9%). Nel triennio 20162018 il fenomeno registra un leggero aumento del 6,6%. Si segnala che più della metà dei minori (57,6%) in carico a fine 2018, lo sono al massimo dal 1° gennaio dello stesso anno. Incontri protetti Servizi e Autorità giudiziaria intrecciano le rispettive attività anche nel caso in cui si parli di incontri protetti a favore del minore. Tra il 2016 e il 2018 in Toscana, al 31 dicembre, gli incontri protetti prescritti dall’Autorità giudiziaria sono passati da 1.186 a 1.084 per una diminuzione dell’8,6%, con gli stranieri che nell’ultimo anno considerato hanno pesato sul totale degli incontri protetti per il 18,7%. Diminuiscono nell’ultimo anno sia gli italiani (945 nel 2016, 881 nel 2018) che gli stranieri (241 nel 2016 a fronte dei 203 del 2018). Il dato mette in evidenza che circa 3 minori su 4 quattro (71,6%) hanno visto l’intervento del tribunale minorile, mentre in circa 1 caso su 4 (28,4%) è intervenuto il tribunale ordinario.

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I procedimenti e provvedimenti dell’Autorità giudiziaria

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Il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento

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IL FENOMENO DELL’ABUSO E DEL MALTRATTAMENTO

Dallo scorso anno l’attività di monitoraggio è stata arricchita di un’importante informazione sul fronte delle prese in carico di minori per i casi di abuso sessuale, di maltrattamento in famiglia e di violenza assistita. Novità che per la prima volta ha permesso al Centro regionale di quantificare il numero effettivo di minori coinvolti, dimensione che per come il questionario era strutturato risultava impossibile da avere negli anni passati. Al 31 dicembre 2018 i minori presi in carico per casi di abuso sessuale, di maltrattamento in famiglia e di violenza assistita sono 4.053 con un’incidenza di minori stranieri pari al 34,3%. Incidenza che in considerazione della percentuale dei minori stranieri nella popolazione residente – si ricorda ancora una volta in Toscana di poco superiore al 14% - è anche in questo caso decisamente significativa.

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Interventi per la promozione e la tutela dei diritti di bambini e ragazzi nelle 26 zone distretto toscane. Anno 2019

Non è possibile fare un confronto con il dato 2017 dal momento che, essendo stato questo il primo anno di rilevazione, la dimensione quantitativa del fenomeno era decisamente sotto stimata, poiché alcune zone non avevano potuto fornire il dato. Tra le informazioni aggiuntive raccolte anche quelle relative al soggetto segnalante e alla tipologia di intervento. Tra i soggetti segnalanti la percentuale più alta è riferita all’Autorità giudiziaria con il 29,9% dei minori segnalati, seguita dai familiari (15,2%), dalla scuola (14,0%) e dai centri antiviolenza (4,1%). Una percentuale significativa di casi (24%) riguarda altre motivazioni che saranno fonte di approfondimento nelle prossime rilavazioni. L’intervento più frequente che i servizi stanno realizzando sui minori in carico al 31 dicembre 2018 è quello di educativa domiciliare che coinvolge il 26,2% dei casi, seguito dal 18,8% dei minori per i quali si è optato per un allontanamento dalla famiglia – l’11,3% in struttura residenziale e il 7,5% in affidamento familiare. Per il 10,7% dei minori è stata deciso un inserimento in una struttura semiresidenziale e per il 3% è stato attivato un intervento di mediazione familiare. Se si rapportano i valori assoluti alla popolazione minorile di riferimento si ottiene un tasso medio regionale di 7,2 minori presi in carico per casi di maltrattamento, abuso e violenza assistita ogni 1.000 minori residenti, con le zone Fiorentina Nord-Ovest (18,5) e delle Apuane (15,5) che presentano tassi più del doppio di quello medio regionale. I maltrattamenti in famiglia In Toscana, al 31 dicembre 2018, i minori segnalati agli organi giudiziari per i quali è stata decisa la presa in carico dal servizio sociale territoriale a causa di maltrattamenti in famiglia sono 3.203. Il dato risulta in forte aumento rispetto al triennio precedente: tra il 2016, con i 1.921 minori coinvolti, e il 2017 (2.770) l’aumento percentuale del fenomeno maltrattamenti segnalati in Toscana è stato del 44,2%, per salire ancora di un ulteriore 15,6% nell’ultimo anno. Aumenta in particolar modo la componente degli stranieri, che raddoppia il proprio valore (482 nel 2016 a fronte di 1.081 nel 2018) e aumenta di conseguenza l’incidenza dei minori stranieri sul totale dei minori segnalati che passa dal 25% del 2016 al 33,7% del 2018. Rispetto alle caratteristiche dei minori coinvolti in casi di maltrattamenti in famiglia si segnala che: ··sono pressoché uguali le componenti di genere con un 50,5% di maschi e un 49,5% di femmine; ··il 27% dei minori in carico fine 2018 sono stati presi in carico negli ultimi 12 mesi; ··il 49,6% dei minori è contestualmente affidato al servizio sociale professionale; ··ai 3.203 casi segnalati a fine 2018 si aggiungono i 301 casi conclusi nel corso del 2018 per un dato di flusso di 3.504 minori coinvolti durante tutto il 2018. Il tasso costruito rapportando i valori assoluti alla popolazione minorile di riferimento restituisce un valore medio regionale di

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Il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento

5,7 minori vittime di maltrattamenti in famiglia in carico al 31 dicembre 2018 ogni 1.000 minori residenti, tasso che sale a 6,2 nel caso in cui si considerino nel calcolo anche i casi conclusi. Tra le zone distretto si segnalano i tassi particolarmente alti della zona Apuane (16,3), della zona Fiorentina Nord-Ovest (13,3) e le Valli Etrusche (12,6). Le violenze assistite Altro fenomeno in forte ascesa è quello che interessa il numero di minori vittime di violenza assistita – segnalati agli organi giudiziari e presi in carico - che nel triennio 2016-2018 cresce del 39,1% passando dai 1.298 del primo anno ai 1.805 del 2018, dato ancora più significativo se si pensa che nel triennio 2014-2016 già si era riscontrato un incremento superiore al 30%. Tra i 1.805 minori rimane molto alta l’incidenza degli stranieri che al 31 dicembre 2018 è del 38% e rimane in perfetto equilibrio la quota tra maschi e femmine. Inoltre, il 28,1% delle vittime di violenza assistita è stato preso in carico negli ultimi 12 mesi e il 40,6% è contestualmente affidato al servizio sociale professionale. Il tasso relativo sulla popolazione residente di riferimento restituisce al 31 dicembre 2018 un valore medio regionale di 3,2 minori in carico ai servizi per violenza assistita ogni 1.000 minori residenti, tasso che aumenta al 3,6 nel caso in cui si calcoli con i dati di flusso (sommando quindi le prese in carico concluse). Tasso che al 31 dicembre in alcune zone distretto aumenta in maniera più che significativa: Fiorentina Nord-Ovest (6) e Val di Nievole (5). Per il 2018 è stato monitorato il numero di bambini e ragazzi vittime di violenza assistita che non sono stati segnalati direttamente ad organi giudiziari ma sui quali sussiste una segnalazione agli organi giudiziari che riguarda la violenza domestica subita dalla madre in carico ai servizi. Si contano 294 minori di cui il 43,5% di cittadinanza straniera. Gli abusi sessuali A differenza di quanto rilevato negli scorsi anni nei quali il fenomeno degli abusi sessuali - sempre rimanendo in un ambito di emersione dello stesso fenomeno e di segnalazione agli organi giudiziari da parte dei servizi - non risentiva di variazioni nella dimensione quantitativa regionale, nel 2018 si ha un aumento del 18,6%. In totale si contano in Toscana 183 minori vittime di abusi sessuali segnalati e presi in carico nel 2016, 186 nel 2017 e 217 nel 2018. Si conferma quanto detto in precedenza per i maltrattamenti e le violenze assistite a proposito della forte incidenza degli stranieri che tra le vittime di abusi sessuali oscillano negli anni mediamente tra il 25% e il 30%. Inoltre, su questo contingente di minori, al 31 dicembre 2018, si ha che il 35% è in carico da meno di 12 mesi e che quasi la metà del totale (47%) è contestualmente affidato al servizio sociale professionale. A cambiare in maniera decisa rispetto a quanto detto sui maltrattamenti in famiglia e sulle violenze assistite è la

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composizione per genere, non più in equilibrio ma decisamente spostata verso le femmine che incidono sul 70% del totale dei casi. Tra le vittime di abuso sessuale prese in carico dai servizi si contano anche quanti di questi delitti sono stati perpetrati in famiglia. Al 31 dicembre 2018 sono 160 pari al 73,7% del totale degli abusi sessuali. Dato anche in questo caso in aumento rispetto agli anni precedenti, dove si passa dai 123 minori del 2016 ai già citati 160 del 2018, per un aumento pari al 30%. Il tasso relativo calcolato sui casi di minori in carico per abuso sessuale restituisce un valore di 0,4 (stesso tasso considerando i dati di flusso) minori coinvolti ogni 1.000 minori residenti, con picchi massimi che si toccano in Val di Nievole (1,5), Lunigiana (1,2) e nell’Empolese-Valdarno Inferiore (0,7).

Titolo valore

Figura 15 Bambini e ragazzi presi in carico e segnalati agli organi giudiziari per maltrattamenti in famiglia, violenza assistita e abuso sessuale. Composizione per genere al 31 dicembre 2018 Fonte: Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza - Maltrattamenti in famiglia - Violenza assistita - Abusi sessuali - di cui abusi sessuali in famiglia

Grafico 12 80,0

72,5 72,5

70,0 70,0

60,0 50,550,5

49,549,5

50,0 50,0

50,0 50,0

40,0 30,0

30,0

27,5

27,5

20,0

0,0

maschi femmine maschi femmine Abusi maschi femmine maschi femmine Maltrattamenti in famiglia Violenza assistita sessualidi cui abusi sessuali in famiglia

Titolo categoria

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Il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento

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Finito di stampare nel mese di febbraio 2020 Tipografia Colorama San DonĂ di Piave (VE)


ISBN 978-886374-075-2


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