Rassegna bibliografica 4/2023

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2023

ISSN 1723–2600

CENTRO NAZIONALE DI DOCUMENTAZIONE E ANALISI PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA REGIONE TOSCANA

NUOVA SERIE n. 4-2023

ISTITUTO DEGLI INNOCENTI FIRENZE


Capo del Dipartimento Gianfranco Costanzo

Assessorato alle politiche sociali Serena Spinelli

Ufficio II - Politiche per la famiglia

Settore welfare e innovazione sociale Alessandro Salvi

Servizio II - Promozione dei servizi per la famiglia, relazioni internazionali e comunitarie Dirigente coordinatore Alfredo Ferrante

Presidente Maria Grazia Giuffrida Direttore generale Sabrina Breschi Direttore Area infanzia e adolescenza Aldo Fortunati Servizio documentazione, biblioteca e archivio storico Anna Maria Maccelli Direttore responsabile Aldo Fortunati Comitato di redazione Anna Maria Maccelli (coordinamento), Alfredo Ferrante, Alessandro Salvi Selezione e reperimento della documentazione Anna Maria Maccelli, Rita Massacesi, Maria Cristina Mencato, Paola Senesi, Aurora Siliberto Catalogazione e apparati bibliografici Rita Massacesi, Maria Cristina Mencato, Ignazio Pirronitto

Redazione abstract Margherita Barsi, Enrico Bartolini, Cristina Calvanelli, Irene Candeago, Francesco Chezzi, Graziana Corica, Marzia De Rossi, Caterina Di Costanzo, Valentina Ferrucci, Sara Ferruzzi, Rosanna Gallo, Barbara Giachi, Luca Giacomelli, Monica Mancini, Rita Massacesi, Sara Mastroberti, Filomena Menna, Cinzia Merlino, Carla Mura, Francesco Nuti, Francesco Paletti, Piera Petrachi, Paola Pistacchi, Arianna Pucci, Marco Zelano Realizzazione editoriale Paola Senesi (coordinamento), Aurora Siliberto, Valentina Rita Testa, Andrea Turchi Progettazione grafica e impaginazione Rocco Ricciardi, Ylenia Romoli

Immagine di copertina Pesci, Rosa Olieve, 11 anni (Pinacoteca internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi del Comune di Rezzato - www.pinac.it) Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Firenze con n. 4963 del 15/05/2000 Pubblicato online nel mese di gennaio 2024 Istituto degli Innocenti Piazza SS. Annunziata, 12 - 50122 Firenze tel. 055 2037363 - fax 055 2037205 email: biblioteca@istitutodeglinnocenti.it

www.minori.gov.it www.minoritoscana.it www.istitutodeglinnocenti.it


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INDICE

AMBITO NAZIONALE

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

2023

NUOVA SERIE n. 4-2023

CENTRO NAZIONALE DI DOCUMENTAZIONE E ANALISI PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA REGIONE TOSCANA


RASSEGNA BIBLIOGRAFICA GUIDA ALLA LETTURA

4.2023

La Rivista

GUIDA ALLA LETTURA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA INFANZIA E ADOLESCENZA

La Rassegna bibliografica è una rivista trimestrale che presenta una selezione della recente produzione bibliografica sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza, frutto della collaborazione tra l’Istituto degli Innocenti di Firenze, il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza e il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana. La pubblicazione è iniziata nel 2000, dal 2013 è in formato digitale e a partire dal numero 1/2018 si presenta ulteriormente rinnovata per renderla maggiormente interattiva sia con le risorse presenti in internet, sia con quelle possedute dalla Biblioteca Innocenti Library Alfredo Carlo Moro. Ogni numero della rivista ha come supplemento un percorso di lettura e uno filmografico su temi specifici. La rivista intende favorire l’aggiornamento professionale degli operatori e la conoscenza della letteratura sull’infanzia e l’adolescenza tra amministratori locali e studiosi. La Rassegna presenta delle Proposte di lettura suddivise in tre sezioni: Ambito nazionale: raccoglie documenti in italiano quali monografie, articoli tratti dalle riviste a cui la Biblioteca Innocenti è abbonata e letteratura grigia prodotta da enti, istituti di ricerca e associazioni. Ambito internazionale: propone contributi in lingua straniera su alcune esperienze internazionali particolarmente significative. I nostri antenati: presenta pubblicazioni dei decenni passati che hanno ancora oggi un interesse per la comunità scientifica.

Proposte di lettura Catalogo Download Anteprima

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INDICE

AMBITO NAZIONALE

I testi segnalati sono ordinati secondo i numeri dello Schema di classificazione sull’infanzia e l’adolescenza realizzato dall’Istituto degli Innocenti e al loro interno per titolo. Le citazioni bibliografiche sono corredate di abstract e di soggetti elaborati secondo il metodo Gris (Gruppo di ricerca sull’indicizzazione per soggetto) dell’Associazione italiana biblioteche. Tutti i documenti segnalati sono posseduti dalla Biblioteca, che è stata istituita nel 2001 con un progetto di cooperazione fra l’Istituto degli Innocenti e l’UNICEF Office of Research, in accordo con il Governo italiano. Il patrimonio della Biblioteca è specializzato sui diritti dei bambini ed è costituito da circa 35.000 documenti fra cui quattro fondi speciali appartenuti a importanti personalità che hanno studiato e operato a favore dell’infanzia (Alfredo Carlo Moro, Angelo Saporiti, Valerio Ducci e Carlo Corsini).

Per leggere e scaricare i documenti Dalla singola proposta di lettura, attraverso Catalogo, si arriva alla scheda del Catalogo della Biblioteca. I volumi cartacei possono essere chiesti in prestito direttamente alla Biblioteca oppure attraverso il prestito interbibliotecario. Si può richiedere fotocopia degli articoli delle riviste attraverso il modulo Document delivery o contattando la Biblioteca (biblioteca@ istitutodeglinnocenti.it, tel. 055-2037363). I documenti in formato elettronico liberamente accessibili sono scaricabili dal Catalogo, mentre per quelli ad accesso riservato è necessario richiedere le credenziali alla Biblioteca.

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

Per ampliare la ricerca Dal Catalogo della Biblioteca, è possibile ampliare la ricerca al Catalogo WorldCat attraverso i campi della Ricerca avanzata e scegliendo sulla sinistra l’opzione Biblioteche nel mondo. WorldCat, sviluppato da OCLC, raccoglie il patrimonio delle principali biblioteche internazionali e nazionali (circa 70.000), tra cui le maggiori biblioteche universitarie italiane e la Biblioteca nazionale centrale di Roma.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA PROPOSTE DI LETTURA

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120 Adolescenza

PROPOSTE DI LETTURA

AMBITO NAZIONALE AMBITO INTERNAZIONALE I NOSTRI ANTENATI

Fare spazio alla crescita / Save the Children ; a cura di Christian Morabito ; in collaborazione con Patrizia Luongo, Antonella Inverno ; contributo testi: Andrea Baldessari, Gaia Fiorini, Annapaola Specchio, Elena Caneva. - Roma : Save the Children Italia Onlus, ottobre 2023. - 1 risorsa online (53 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 11,2 MB. - Ultima consultazione: 30/10/2023.

122 Bambini e adolescenti stranieri Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento : risultanze delle visite dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nelle strutture di accoglienza SAI per minori stranieri non accompagnati (2022). - Roma : Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, luglio 2023. - 1 risorsa online (72 pagine) : illustrazioni, grafici. - Ultima consultazione: 09/10/2023.

122 Bambini e adolescenti stranieri Mappatura sullo stato attuale delle procedure di identificazione e accertamento dell’età : report finale / Save the Children, UNHCR ; a cura di Giada Saguto. - Roma : Save the Children ETS, giugno 2023. - 1 risorsa online (78 pagine). - PDF. - 959 KB. - Progetto “Mapping on age assessment and voluntary guardianship and Psychological support to UAC in Catania, Milan and Turin” implementato da Save the Children in partnership con UNHCR. - Ultima consultazione: 04/08/2023.


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AMBITO NAZIONALE

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

122 Bambini e adolescenti stranieri Seconde generazioni e cittadinanza : sentirsi e diventare italiani / Alessio Buonomo, Cinzia Conti, Rosa Gatti, Salvatore Strozza. - Bibliografia: pagine 201-203. - In italiano; abstract in inglese. - In: Studi emigrazione. - A. 60, n. 230 (apr.-giu. 2023), p. 183-203. - ISSN 0039-2936.

133 Figli Piccoli schiavi invisibili : dentro lo sfruttamento : un’indagine sui figli dei braccianti a Latina e Ragusa / Save the Children Italia ; reportage a cura di Valentina Petrini ; attività di ricerca e redazione dei testi: Andrea Baldessari, Anna Battistin, Viviana Coppola, Valentina Petrini. - 13. edizione. - Roma : Save the Children Italia, luglio 2023. - 1 risorsa online (81 pagine). - PDF. - 2,23 MB. - Bibliografia: pagine 68-72. - Ultima consultazione: 24/08/2023.

142 Bambini e adolescenti Allontanamento dalle famiglie L’allontanamento dei minori dalle famiglie : il tema della relazione, tra necessità e opportunità / di Camilla Landi. - In: Lavoro sociale. - Vol. 23, n. 3 (giu. 2023), p. 28-31. - ISSN 1721-4149.

142 Bambini e adolescenti Allontanamento dalle famiglie P.I.P.P.I. : Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione : rapporto di valutazione : sintesi 2020-2022 : nona implementazione / Ministero del lavoro e delle politiche sociali. - Roma : Ministero del lavoro e delle politiche sociali, luglio 2023. - 1 risorsa online (215 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,96 MB. - (Quaderni della ricerca sociale ; 55). - In calce al frontespizio: Unione Europea Fondi SIE, Pon Inclusione, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Università degli studi di Padova. - Ultima consultazione: 14/09/2023.

167 Adozione internazionale Dati e prospettive nelle adozioni internazionali : rapporto sui fascicoli dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 / Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione per le adozioni internazionali, Autorità centrale per la Convenzione de L’Aja del 29.05.1993 ; in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. - Firenze : Istituto degli Innocenti, 2023. - 1 risorsa online (52 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 1,52 MB. - Ultima consultazione: 12/09/2023.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA PROPOSTE DI LETTURA

4.2023

211 Personalità Il tema : creatività. - Bibliografia a fine dei contributi. - Contiene: Creatività : una skill dal duplice volto / di Alessandro Antonietti. Creatività a scuola / di Tommaso Feraco, Chiara Meneghetti. Competenze socio-emotive e creatività / di Emanuela Rabaglietti, Lynda Stella Lattke, Elga Zedda, Aurelia De Lorenzo. Emozioni e intelligenza emotiva / di Antonella D’Amico. - In: Psicologia e scuola. - Anno 43, n. 15 (mag.-giu. 2023), p. 8-30. - ISSN 0392-680X.

343 Bambini e adolescenti - Disagio sociale Con i ragazzi si impara facendo insieme : dieci tesi per fare ricerca tra mondi educativi / testi di Franco Santamaria. - Bibliografia: pagina 96. - Contiene: Non arrendersi a sguardi superficiali : una lettura pedagogica delle difficoltà degli adolescenti. Alleggerire i blocchi evolutivi di ragazze e ragazzi : fare leva sull’apprendere facendo esperienza. Allestire contesti motivanti dove fare esperienze : l’apprendimento tra vissuto quotidiano e azioni intenzionali. - In: Animazione sociale. - 361 = n. 02 (2023), p. 67-96. - ISSN 0392-5870.

347 Bambini e adolescenti - Devianza Dalla parte di Antigone : primo rapporto sulle donne detenute in Italia / Associazione Antigone ; curatrice Susanna Marietti. - Roma : Associazione Antigone, aprile 2023. - 1 risorsa online (332 pagine) : grafici. - PDF. - 7,2 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023. - ISBN 9788898688395.

356 Violenza su bambini e adolescenti Non scuoterlo! : Prima indagine sulla Shaken Baby Syndrome in Italia / Terre des hommes, Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia. - Milano : Fondazione Terre des hommes, [2023]. - 1 risorsa online (29 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 5,87 MB. - Con bibliografia. - Ultima consultazione: 16/11/2023.

372 Povertà La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas : report statistico nazionale 2023 Caritas Italiana / Caritas Italiana ; il Rapporto è stato curato da: Federica De Lauso, Walter Nanni. - Roma : Caritas Italiana, 2023. - 1 risorsa online (44 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,81 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023.

402 Diritto di famiglia La proposta di Regolamento UE sulla filiazione : un superamento dei diritti derivanti dalla libera circolazione / di Maria Caterina Baruffi. - In italiano; abstract in italiano e in inglese. - In: Famiglia e diritto. - A. 30, n. 6 (giu. 2023), p. 535-549. - ISSN 1591-7703.


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AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

490 Giustizia penale minorile

404 Diritti dei bambini La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo : 2023 / a cura di Terre des hommes ; testi di Ilaria Sesana, Rossella Panuzzo, Paolo Ferrara. - 12. edizione. - Milano : Terre des hommes Italia, settembre 2023. - 1 risorsa online (124 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 13 MB. - Rapporto annuale. - Ultima consultazione: 23/10/2023.

405 Tutela del minore Relazione al Parlamento : 2022 / Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. - Roma : Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, aprile 2023. - 1 risorsa online (304 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 9,74 MB. - Ultima consultazione: 09/10/2023.

La giustizia riparativa in ambito penale minorile : indagine nazionale su effetti, programmi e servizi / Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ; report d’indagine a cura di Benedetta Bertolini, Graziana Corica. - Roma : Ministero della Giustizia, ottobre 2023. - 1 risorsa online (190 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 7,64 MB. - Ultima consultazione: 23/10/2023. - ISBN 9788894447682.

550 Vita politica - Partecipazione dei bambini e adolescenti Dare voce ai bambini / a cura di Letizia Luini e Chiara Carla Montà. - Bibliografia a fine dei singoli contributi. - Contiene: L’agency di bambine e bambini : spunti e traiettorie per progettare l’intervento educativo / Elisabetta Biffi, Letizia Luini, Chiara Carla Montà. Valorizzare l’agency attraverso photovoice : la raccolta di immagini e parole con una strategia di ricerca e documentazione visuale / Letizia Luini. Persone piccole : la partecipazione dei bambini e delle bambine nei servizi educativi 0-6 anni / Jessica Omizzolo. Bambini in assemblea : una riflessione sulle capacità dei bambini della scuola dell’infanzia di discutere, confrontarsi, decidere insieme / Valeria Vismara. La scuola che vorremmo : la costruzione di un nuovo polo scolastico come occasione di esercizio di agency e cittadinanza partecipativa / Valerio Ferrero. Per una partecipazione autentica dell’infanzia : l’esperienza diretta di pratiche di democrazia e convivenza pacifica nella scuola primaria / Alessia Trivigno. - In: Bambini. - Anno 39, n. 2 (feb. 2023), p. 27-54. - ISSN 0393-4209.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA PROPOSTE DI LETTURA

4.2023

684 Servizi educativi per la prima infanzia

610 Educazione Il lavoro educativo per affrontare le fragilità individuali, istituzionali e sociali / a cura di Marcella Milana, Pascal Perillo, Marinella Muscarà, Francesco Agrusti. - Milano : Franco Angeli Open Access, 2023. - 1 risorsa online (373 pagine). - PDF. - 13,2 MB. - (Prospettive angolari). - Bibliografia a fine di ogni contributo. - PDF e risorsa online. - Ultima consultazione: 24/08/2023. - ISBN 9788835154808.

621 Alunni e studenti stranieri Il mondo in una classe : un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane / Save the Children ; coordinamento scientifico: Christian Morabito ; redazione dei testi: Christian Morabito, Elena Caneva, Michela Lonardi. - Roma : Save the Children ETS, settembre 2023. - 1 risorsa online (46 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,28 MB. - Ultima consultazione: 18/09/2023.

Sistemi competenti / a cura di Cinzia D’Alessandro e Daniela Mainetti. - Bibliografia alla fine degli articoli. - Contiene: Le nuove sfide per garantire la qualità dei servizi educativi 0-6 / Cinzia D’Alessandro e Daniela Mainetti. Innovare le pratiche di formazione e organizzazione / Daniela Ghidini e Claudia Regio. Protocollo d’intesa città-scuola / Lara Zambaldi, Rosanna Vit, Rosanna Wegher, Erika Concer e Francesca Benoni. Promuovere e diffondere buone pratiche / Sura Spagnoli. La progettazione di una rete territoriale / Elena Ravasio. - In: Bambini. - Anno 39, n. 5 (mag. 2023), p. 27-53. - ISSN 0393-4209.

701 Bambini e adolescenti - Salute HBSC 2022 : stili di vita e salute degli adolescenti tra 11 e 17 anni : i risultati della Sorveglianza Regione Toscana / a cura di Giacomo Lazzeri, Rita Simi e Dario Lipari. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, 2023. - 1 risorsa online (112 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 3,2 MB. -Ultima consultazione: 18/09/2023.

728 Disabilità Comunità e territori : modelli di ricchezza educativa : report finale del Progetto RIBES Risorse Integrate per i Bisogni Educativi Speciali / Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus ; coordinamento editoriale di Giannicola D’Angelo. - Pescara : Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus, 2023. - 1 risorsa online (88 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 5,86 MB. - Bibliografia: pagine 85-84. - Ultima consultazione: 24/08/2023.


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AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

356 Violenza su bambini e adolescenti Applying safe behaviors : preventing and responding to peer violence amongst children and young people / SOS Children’s Villages International ; Florence Treyvaud Nemtzov, Francine Stansfield. - Innsbruck : SOS Children’s Villages International, April 2023. - 1 risorsa online (24 pagine) : illustrazioni. - PDF. - 2,95 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023. - ISBN 9788898688395.

734 Alcolici - Consumo Care-experienced young people’s reflections on their relationship to and use of alcohol : a qualitative exploration / Hayley Alderson, Raghu Lingam, Rebecca Brown, Ruth McGovern. - Bibliografia: pagine 19-21. - In: Adoption & fostering. - Vol. 47, issue 1 (Mar.), p. [6]-21. - ISSN 0308-5759.

404 Diritti dei bambini Global girlhood report 2023 : girls at the centre of the storm her planet, her future, her solutions / Save the Children ; this report was written by Tim Baroraho, Emily Heimsoth, Fareha Islam, Ruwayda Mohammed, and Gabrielle Szabo. - Fairfield, Connecticut ; London : Save the Children, ottobre 2023. - 1 risorsa online (37 pagine) : illustrazioni, grafici. - PDF. - 8,52 MB. - Bibliografia: pagine 33-36. - In inglese; abstract in italiano. - Ultima consultazione: 30/10/2023.

404 Diritti dei bambini Progress on children’s well-being : centring child rights in the 2030 Agenda : for every child, a sustainable future / UNICEF Division of Data, Analytics, Planning and Monitoring – Data and Analytics Section. - 1 risorsa online (1110 pagine) : grafici, fotografie a colori. - PDF. - 8,52 MB. - Ultima consultazione: 16/11/2023. - ISBN 9789280655018.

110 Infanzia La scomparsa dell’infanzia : ecologia delle età della vita / Neil Postman. - Ristampa. - Roma : Armando, ©2002. - 191 pagine ; 24 cm. - (I problemi dell’educazione). - Titolo originale: The disappearance of childhood. - ISBN 9788871441269.

170 Matrimonio Famiglia e matrimonio in Europa : origini e sviluppi dei modelli familiari dell’Occidente / Jack Goody ; edizione italiana a cura di Francesco Maiello. - Milano : Mondadori, 1984. - 363 pagine, [4] carte di tavole : illustrazioni ; 23 cm. - (Storia). - Titolo originale: The development of the family and marriage in Europe.

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AMB NAZ


BITI ZIOGUIDA ALLA LETTURA

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AMBITO NAZIONALE

AMBITO NAZIONALE

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA INFANZIA E ADOLESCENZA

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

In questa sezione si presenta una selezione della produzione degli editori italiani relativamente a monografie e articoli tratti dalle riviste a cui la Biblioteca Innocenti è abbonata. Oltre alla produzione editoriale, viene segnalata anche la letteratura grigia prodotta da enti, istituti di ricerca e associazioni che operano in Italia. La documentazione proposta è di recente pubblicazione e quindi la sezione ha l’obiettivo di presentare le novità del dibattito italiano sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

Fare Spazio alla CreSCita

FARE SPAZIO ALLA CRESCITA Save the Children

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120 Adolescenza Fare spazio alla crescita / Save the Children ; a cura di Christian Morabito ; in collaborazione con Patrizia Luongo, Antonella Inverno ; contributo testi: Andrea Baldessari, Gaia Fiorini, Annapaola Specchio, Elena Caneva. - Roma : Save the Children Italia Onlus, ottobre 2023. - 1 risorsa online (53 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 11,2 MB. - Ultima consultazione: 30/10/2023. Soggetti 1. Adolescenti - Occupazione - Italia - Rapporti di ricerca 2. Bambini e adolescenti - Condizioni sociali Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.savethechildren.it/cosafacciamo/pubblicazioni/fare-spazio-allacrescita Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1407114755 In questo contributo Save the Children affronta la relazione che intercorre tra gli spazi a disposizione dei bambini e delle bambine e il loro benessere, i loro diritti e la loro crescita. La riflessione prende le mosse dagli spazi nei quali vivono: la casa, la scuola, le aree pubbliche. Nel rapporto si presenta una ricca analisi dei dati che riguardano la casa e che mettono in luce come, complice la crisi pandemica, il diritto a un alloggio adeguato in Italia non sia per tutti, in primo luogo perché ben 13.000 minorenni non hanno una fissa dimora, in secondo luogo perché anche laddove ci sia una residenza fissa, questa è spesso sovraffollata o in condizioni pessime, priva di servizi basilari, o ancora è disponibile ma a un costo che costringe molte


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AMBITO NAZIONALE

famiglie a rinunciare ad altri consumi, come quelli per l’istruzione dei figli. Per quanto riguarda le scuole, oltre il 60% non ha un certificato di agibilità, il che getta un’ombra sulla sicurezza degli ambienti nei quali i bambini e le bambine trascorrono gran parte della loro giornata. Si registra anche la diffusa carenza di spazi collettivi, aule tecniche, palestre, piscine, spazi mensa, spazi e attrezzature adeguate a ospitare alunni e alunne con disabilità. C’è da dire che queste sono tutte carenze sulle quali è in corso l’azione promossa dal Pnrr. Si evidenzia inoltre un ritardo nell’offerta del tempo prolungato. Tutte queste criticità si concentrano soprattutto nelle aree più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico che corrispondono a quelle con i più bassi livelli di apprendimento secondo i dati Invalsi. Lo spazio pubblico è anch’esso carente data la scarsità di aree verdi, di luoghi di aggregazione, di spazi attrezzati e di arredi urbani. Inoltre i tre quarti dei bambini e delle bambine non hanno a disposizione un collegamento diretto di un mezzo pubblico con la scuola. Il rapporto prosegue prendendo in considerazione le città metropolitane che, secondo i dati rilevati, corrispondono alle realtà nelle quali si concentra la maggior parte dei bambini e delle bambine senza fissa dimora. Ma non solo, le più forti criticità di bambini e bambine che si trovano in queste zone sono legate anche alla presenza e alla fruizione degli spazi collettivi al sussistere di strutture scolastiche deficitarie. I dati non lasciano spazio a dubbi per quanto riguarda le scuole che nelle città metropolitane hanno meno accorgimenti architettonici per studenti e studentesse diversamente abili, hanno meno spazi collettivi, palestre, aule, tecniche, aule informatiche, spazi mensa.

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

Anche la fruizione degli spazi verdi è più difficile per i bambini e le bambine che risiedono nelle città metropolitane. Per questo motivo si dedica uno specifico approfondimento all’analisi di ciascuna delle città metropolitane e dei quartieri della città, ricchi di dati da analizzare e approfondire. Save the Children infine dà conto dell’azione che l’associazione mette in campo per migliorare le condizioni di bambini e bambine in cinque quartieri delle città metropolitane di Roma, Torino, Milano, Napoli e Palermo attraverso un programma denominato Qui - un quartiere per crescere. Si tratta di un programma di lungo periodo (9 anni) che prevede una valutazione delle risorse del territorio e la costruzione di un piano territoriale di sviluppo partecipato, il coinvolgimento delle comunità sul territorio per la realizzazione di specifici scopi del piano, la definizione di un’agenda e una governance territoriale che consenta d’innescare processi di trasformazione e, in ultima analisi, la valutazione e il monitoraggio relativo all’impatto del progetto. In ultimo sulla scorta delle analisi presentate nel rapporto di Save the Children si suggeriscono alcuni approcci e misure da adottare, oltre a ricordare impegni già presi sul tema, per migliorare gli spazi per i bambini e le bambine in modo da raggiungere trasformazioni sostenibili e in grado di consolidarsi sul territorio innescando un cambiamento di lungo periodo.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

122 Bambini e adolescenti stranieri

Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento Risultanze delle visite dell’Autorità garante per l’infanzia e adolescenza nelle strutture di accoglienza SAI per minori stranieri non accompagnati (2022)

ASCOLTO E PARTECIPAZIONE DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI COME METODOLOGIA DI INTERVENTO : RISULTANZE DELLE VISITE DELL’AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E ADOLESCENZA NELLE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA SAI PER MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento : risultanze delle visite dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nelle strutture di accoglienza SAI per minori stranieri non accompagnati (2022). - Roma : Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, luglio 2023. - 1 risorsa online (72 pagine) : illustrazioni, grafici. - Ultima consultazione: 09/10/2023. Soggetto Minori stranieri non accompagnati - Ascolto e partecipazione - Promozione - Interventi dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.garanteinfanzia.org/sites/ default/files/2023-09/report-visite-sai-2023. pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1402092512 Il Rapporto Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento è il frutto del lavoro congiunto svolto dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), dall’Agenzia ONU per i rifugiati e dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) con l’obiettivo di promuovere e sostenere il diritto all’ascolto in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989. Il Rapporto presenta i risultati delle visite e delle attività di ascolto condotte nelle strutture del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) per minori di età stranieri.


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Nel corso dell’anno 2022, infatti, sono state svolte visite presso sei centri di accoglienza Sai, di cui due in regioni dell’Italia settentrionale, tre in regioni dell’Italia centrale e una nel Sud dell’Italia. Nell’individuazione delle strutture di accoglienza nelle quali realizzare le visite e le attività di ascolto si è tenuto conto della necessità di considerare i diversi contesti territoriali di accoglienza al fine di poter cogliere una pluralità di percezioni dei ragazzi e delle ragazze sul tipo di supporto ricevuto e sui loro bisogni, nonché per avere un quadro complessivo delle sfide e delle criticità presenti nel sistema visto nel suo complesso. Le visite e le attività di partecipazione hanno messo in luce una serie di tematiche, rappresentate sia dalle istituzioni locali – titolari dei centri Sai visitati – che dai minori stranieri non accompagnati e dai neomaggiorenni accolti nelle strutture. Ogni attività partecipativa è stata finalizzata a conoscere, con un approccio child friendly, il punto di vista dei partecipanti in merito al percorso di accoglienza, all’informativa legale, al loro status giuridico, al percorso di integrazione e ai loro diritti riconosciuti. A partire dalle testimonianze raccolte, vengono formulate una serie di raccomandazioni rispetto all’importanza dell’effettivo ascolto dei minorenni, di una maggiore socializzazione e inclusione, della garanzia di una prima accoglienza efficiente, nonché di una tutela effettiva e di un pronto accesso ai servizi. Nel testo, infatti, viene sottolineata la necessità di velocizzare le procedure amministrative per ottenere il permesso di soggiorno e rendere uniformi le prassi su tutto il territorio nazionale. Viene rilevato, inoltre, come sia necessario garantire la presenza, in ogni fase del percorso, di un mediatore culturale che possa colmare le difficoltà di

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comprendere le procedure, assicurando, altresì, un’adeguata informativa legale nei luoghi di prima accoglienza. Per le stesse ragioni viene rilevata la necessità di assicurare la tempestiva nomina del tutore volontario che, tuttavia, sembra essere un aspetto critico. Dall’ascolto dei minori di età, infatti, risulterebbero esserci ancora casi nei quali, per la scarsità dei volontari, i tribunali per i minorenni attribuiscono la tutela a sindaci o ad avvocati. Si tratta di figure che, occupandosi di un numero elevato di minori di età, non costituiscono un reale punto di riferimento nel percorso di integrazione. Secondo quanto evidenziato dal documento è, inoltre, fondamentale promuovere un effettivo percorso inclusivo al fine di creare occasioni di socializzazione e aggregazione con la comunità. Nella stessa direzione, infine, va l’invito a rendere omogeneo in tutta Italia il ricorso al prosieguo amministrativo, che rappresenta uno strumento di accompagnamento all’età adulta e di facilitazione nel percorso di inclusione.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

122 Bambini e adolescenti stranieri

Mappatura sullo stato attuale delle procedure di identificazione e accertamento dell’età

Report Finale Progetto “Mapping on age assessment and voluntary guardianship and Psychological support to UAC in Catania, Milan and Turin” implementato da Save the Children in partnership con UNHCR.

MAPPATURA SULLO STATO ATTUALE DELLE PROCEDURE DI IDENTIFICAZIONE E ACCERTAMENTO DELL’ETÀ : REPORT FINALE Save the Children

Mappatura sullo stato attuale delle procedure di identificazione e accertamento dell’età : report finale / Save the Children, UNHCR ; a cura di Giada Saguto. - Roma : Save the Children ETS, giugno 2023. - 1 risorsa online (78 pagine). - PDF. - 959 KB. - Progetto “Mapping on age assessment and voluntary guardianship and Psychological support to UAC in Catania, Milan and Turin” implementato da Save the Children in partnership con UNHCR. - Ultima consultazione: 04/08/2023. Soggetto Minori stranieri non accompagnati - Età - Accertamento - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.savethechildren.it/cosafacciamo/pubblicazioni/mappaturastato-attuale-procedure-identificazioneaccertamento-eta Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1392155444 Quando si parla di minorenni stranieri non accompagnati (Msna) uno degli aspetti più delicati e problematici per garantire la corretta gestione e presa in carico della loro accoglienza riguarda proprio l’identificazione e l’accertamento della loro età. Nonostante la legge 7 aprile 2017, n. 47, Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, che affronta in maniera organica e specifica la tematica, abbia posto al centro la tutela dei diritti dei Msna, esiste ancora confusione e disomogeneità su quale effettivamente sia l’approccio più congruo per assicurare loro massima protezione, specialmente con riferimento alle procedure di identificazione e accertamento dell’età. Save the Children


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e l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) hanno pertanto svolto uno studio – i cui risultati sono stati sintetizzati nel presente report – di mappatura dello stato di attuazione delle procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età dei Msna, mettendo in luce le buone prassi esistenti, le criticità non ancora risolte e formulando anche proposte per migliorarne il funzionamento. Attraverso l’analisi della documentazione e la realizzazione di consultazioni con i soggetti a vario titolo coinvolti (istituzioni, terzo settore e organizzazioni internazionali), nonché direttamente con i Msna, lo studio analizza aspetti quali la garanzia di accesso all’informazione nei luoghi di sbarco o frontiere terrestri, l’accoglienza nelle more dell’accertamento e il collocamento sul territorio nazionale, il primo colloquio ai sensi dell’art. 19bis, decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, Attuazione della direttiva 2013/33/ UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale, l’applicazione del protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei Msna, approvato in Conferenza Unificata il 9 luglio 2020, riportando in questo modo un’immagine concreta e attuale della realtà italiana. Il report si compone di sette capitoli, tra i quali merita segnalare: quello che riguarda il quadro normativo vigente in Italia alla luce degli standard minimi e i principi internazionali e sovranazionali che devono essere rispettati nella procedura di accertamento dell’età; quello relativo alla prassi seguita a livello nazionale nell’ambito di queste procedure, a partire anche dalla Relazione al Parlamento 2021 presentata dal Garante nazionale

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per i diritti delle persone private della libertà personale, con lo scopo di far emergere le principali criticità esistenti (tra le quali la mancanza di un’adeguata formazione degli operatori, la disomogenea applicazione del protocollo, l’assenza in alcune aree di équipe multidisciplinari dedicate con la conseguenza che l’accertamento dell’età viene ancora effettuato attraverso la radiografia del polso, con risultati che non indicano il margine di errore); quello che invece fotografa le prassi territoriali di otto diverse regioni, mettendo in luce le specifiche problematiche derivanti da carenza di personale e di mediatori culturali, nonché da tempi lunghi e incerti per la nomina dei tutori volontari; infine, quello che riporta i risultati dell’ascolto e della consultazione dei Msna al fine di far emergere proposte e raccomandazioni utili a garantire e promuovere il diritto all’ascolto e all’informazione, attraverso l’apertura di spazi adeguatamente protetti, indispensabili per un’effettiva individuazione e presa in carico dei loro bisogni. L’analisi della normativa e delle prassi applicative, delle esperienze sul campo, nonché delle informazioni raccolte direttamente dai soggetti coinvolti nell’applicazione delle procedure di identificazione e accertamento dell’età, ha consentito di inserire nel documento anche una serie di indicazioni e raccomandazioni finalizzate al miglioramento delle procedure e suddivise in base ai principali destinatari delle stesse.

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4.2023

122 Bambini e adolescenti stranieri Seconde generazioni e cittadinanza : sentirsi e diventare italiani / Alessio Buonomo, Cinzia Conti, Rosa Gatti, Salvatore Strozza. - Bibliografia: pagine 201-203. - In italiano; abstract in inglese. - In: Studi emigrazione. - A. 60, n. 230 (apr.-giu. 2023), p. 183-203. - ISSN 0039-2936. Soggetto Immigrati di seconda generazione - Integrazione - Ruolo della cittadinanza - Italia Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1391679793

ARTICOLO

SECONDE GENERAZIONI E CITTADINANZA : SENTIRSI E DIVENTARE ITALIANI Alessio Buonomo, Cinzia Conti, Rosa Gatti, Salvatore Strozza

Il concetto di identità è un paradigma affrontato negli ultimi decenni attraverso numerose lenti di lettura, in particolare riferito alle persone con background migratorio. Il contributo di Buonomo, Conti, Gatti e Strozza lo affronta però da un punto di vista meno conosciuto: l’identità legata alla cittadinanza dei giovani e delle giovani di seconda generazione. Lo studio analizza il fenomeno a partire dai dati Istat degli ultimi 10 anni e attraverso l’approccio che identifica l’identità come processo monodimensionale, quello cioè che si focalizza solo su uno degli aspetti identitari migranti: in questo caso il Paese di accoglienza. Si parla quindi di come i e le giovani di seconda generazione si sentano o meno italiani, e se questo abbia un legame con il processo di acquisizione della cittadinanza italiana. Già nel 2012 la componente di stranieri under 20 nati in Italia superava la componente dei migranti, nel 2020 i primi rappresentavano più del 70% del totale dei ragazzi di origine straniera, e negli ultimi 10 anni la componente di ragazzi e ragazze di seconda generazione


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con cittadinanza italiana è aumentato notevolmente, determinando quasi la totalità della crescita degli under 20 di origine straniera. Quali fattori influenzano la percezione di appartenenza dei ragazzi e delle ragazze con background migratorio? Lo status socioeconomico, il genere, il legame giuridico con il Paese ospitante, il Paese di nascita, l’uso della lingua italiana, l’interazione con i nativi, la percezione della discriminazione sono fattori che determinano il grado di appartenenza alla società ospitante. Nel caso degli e delle adolescenti incide anche la relazione con i genitori, ma vi è un legame stretto tra la percezione di appartenenza e lo status giuridico, seguito dalla percezione di avere un buono status economico; vi sono poi gli aspetti relazionali: il legame con i pari italiani, la competenza linguistica, la frequenza scolastica. Nell’analisi poi si mette in evidenza come una parte importante dei rispondenti abbia dichiarato una risposta indefinita (alla domanda “ti senti italiano?” la risposta “non so”) che lascia spazio a numerose interpretazioni, e che meriterebbe un approfondimento anche nell’ottica di un analisi con approccio multidimensionale. In conclusione l’afflusso di nuove generazioni con background migratorio costringe la società tutta a interrogarsi e dare nuovo significato al concetto di cittadinanza, che comprende la riflessione sullo ius soli a livello giuridico ma anche la molteplicità delle appartenenze a livello sociologico.

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4.2023

133 Figli

PICCOLI SCHIAVI INVISIBILI XIII Edizione 2023

Dentro lo sfruttamento: un’indagine sui figli dei braccianti a Latina e Ragusa

PICCOLI SCHIAVI INVISIBILI : DENTRO LO SFRUTTAMENTO : UN’INDAGINE SUI FIGLI DEI BRACCIANTI A LATINA E RAGUSA Save the Children Italia

Piccoli schiavi invisibili : dentro lo sfruttamento : un’indagine sui figli dei braccianti a Latina e Ragusa / Save the Children Italia ; reportage a cura di Valentina Petrini ; attività di ricerca e redazione dei testi: Andrea Baldessari, Anna Battistin, Viviana Coppola, Valentina Petrini. - 13. edizione. Roma : Save the Children Italia, luglio 2023. - 1 risorsa online (81 pagine). - PDF. - 2,23 MB. - Bibliografia: pagine 68-72. - Ultima consultazione: 24/08/2023. Soggetto Genitori in difficoltà - Figli - Condizioni sociali - Latina (Provincia) e Ragusa (Provincia) Rapporti di ricerca Download https://www.savethechildren.it/cosafacciamo/pubblicazioni/piccoli-schiaviinvisibili-2023 Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1395063907 Il rapporto Piccoli schiavi invisibili, giunto alla tredicesima edizione, affronta il tema della tratta e dello sfruttamento in cui i minori di età sono o potrebbero essere coinvolti. La prima sezione intende fornire una sintesi sui recenti sviluppi relativi ai contesti della tratta e dello sfruttamento, a livello internazionale, europeo e nazionale. A livello mondiale, nel 2020 sono state identificate 53.800 vittime di tratta. Rispetto agli anni precedenti si tratta di un numero in diminuzione, come diretta conseguenza delle limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Al contempo, fattori di crisi quali guerre e catastrofi climatiche aumentano la probabilità delle persone più vulnerabili di diventare vittime di tratta. Risultano donne e bambini a soffrire maggiormente


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per mano dei trafficanti, subendo violenza fisica o altre forme di violenza estrema in percentuali più elevate: le donne tre volte più degli uomini, mentre i bambini due volte più degli adulti. Le principali forme di sfruttamento riguardano il lavoro forzato e lo sfruttamento sessuale. In termini di provenienza, i flussi di vittime di tratta avvengono dalle zone più povere a quelle con un Pil (Prodotto interno lordo) più alto, dalle aree rurali ai principali centri urbani. L’ambito dello sfruttamento delle vittime di tratta cambia a seconda della zona geografica in esame. Per esempio, nella regione dell’Africa subsahariana è prevalente il fenomeno della tratta di minori di età soprattutto ai fini di lavoro forzato, mentre nell’Europa sud occidentale una considerevole percentuale tra le vittime identificate è sfruttata per compiere attività criminali o coinvolta in forme ibride di tratta. Nell’Unione europea, nel 2021 sono state registrate 7.155 vittime di tratta di persone, con un incremento del 10% del numero totale di vittime rispetto all’anno precedente. Nel periodo 2019-2020 quasi un quarto delle vittime di tratta (23%) erano minori di età, di cui la metà destinate allo sfruttamento sessuale. Come a livello globale, anche in ambito europeo è evidente il nesso tra migrazione irregolare, traffico e tratta di persone: reclutati nei loro Paesi d’origine con la promessa di condizioni migliori di vita nell’Unione europea, i migranti diventano spesso vittime di diverse forme di tratta sia nei Paesi di transito che di destinazione. In Italia, nel 2021 sono state individuate 757 vittime di tratta. I minori di età rappresentano circa il 35% (96 bambini e 168 bambine). Sul totale, 431 sono state le vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale, 204 per sfruttamento di manodopera e 122 per altre finalità.

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La seconda parte del rapporto è dedicata a un approfondimento sulle condizioni di vita in cui si trovano i minori di età e le loro famiglie vittime dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo. Questo approfondimento ha riguardato le province di Latina e Ragusa, dove insistono due dei mercati ortofrutticoli più importanti del Paese, il Mof, Centro agroalimentare all’ingrosso di Fondi, in provincia di Latina, e l’Ortomercato di Vittoria, nella fascia trasformata di Ragusa. La ricerca sul campo è stata svolta adottando il metodo del reportage giornalistico, che ha consentito di dare voce alle esperienze dirette sia dei rappresentanti delle istituzioni che degli esponenti della società civile, quali sindacati, enti religiosi, cooperative sociali, pediatri, medici di base, insegnanti e giornalisti. L’indagine ha coinvolto anche quei minori di età che, insieme ai loro genitori, sono vittime del fenomeno dello sfruttamento nelle sue molteplici sfumature. Attraverso le loro storie di vita è emersa una realtà fatta di privazioni, sofferenze, rabbia, difficoltà relazionali e isolamento sociale, che impedisce ai minori di età e alle loro famiglie di godere pienamente dei loro diritti fondamentali. Dall’indagine di approfondimento emerge inoltre un nesso nocivo tra tratta, grave sfruttamento e infanzia negata: in contesti rurali spesso privi di servizi di prima necessità, i bambini e le bambine rischiano di vedere loro negato il diritto allo studio, oltre che quello alla salute; l’impossibilità di accedere a servizi sanitari, educativi, anagrafici e di trasporto pubblico, impatta negativamente sulla tutela dei diritti dei minori di età, accentuandone la condizione di invisibilità e marginalità e il rischio di divenire essi stessi vittime di sfruttamento.

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4.2023

142 Bambini e adolescenti Allontanamento dalle famiglie L’allontanamento dei minori dalle famiglie : il tema della relazione, tra necessità e opportunità / di Camilla Landi. - In: Lavoro sociale. - Vol. 23, n. 3 (giu. 2023), p. 28-31. - ISSN 1721-4149. Soggetto Allontanamento dalle famiglie Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397048505

ARTICOLO

L’ALLONTANAMENTO DEI MINORI DALLE FAMIGLIE : IL TEMA DELLA RELAZIONE, TRA NECESSITÀ E OPPORTUNITÀ Camilla Landi

Lo studio vuole porre l’accento sul tema dell’allontanamento di un bambino, una bambina, un ragazzo o una ragazza dalla propria famiglia d’origine per far riflettere su questo tipo di intervento, di particolare complessità, utilizzato dagli operatori sociali nella loro funzione di tutela e protezione dei soggetti di minore età. Trattandosi della limitazione del diritto di vivere e crescere all’interno della propria famiglia a seguito di una situazione di pregiudizio (legge 4 maggio 1983, n. 184, Diritto del minore ad una famiglia) è necessario che questa misura sia scelta con ponderazione e soprattutto a seguito di un’approfondita valutazione dei bisogni dei soggetti minorenni e alla predisposizione di interventi di sostegno volti a supportare le famiglie nel superamento delle difficoltà che hanno determinato l’allontanamento. Secondo gli ultimi dati ministeriali disponibili, 27.608 bambini, bambine, ragazzi e ragazze vivono al di fuori della propria famiglia d’origine (13.555 in affidamento e 14.053 in strutture residenziali). Questo dato però non tiene conto del numero dei minorenni giunti nel nostro Paese senza l’accompagnamento di una figura adulta, ovvero i minori stranieri non accompagnati (Msna).


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L’articolo offre una riflessione sulla portata del fenomeno dell’allontanamento e sulla necessità di tenere alta l’attenzione sul tema per cercare di sviluppare “passi metodologici” necessari ad allentare la diffidenza e la messa in discussione sull’intero sistema di tutela dei minori di età dovuta ai recenti fatti di cronaca, alla risonanza mediatica sui collocamenti fuori dalla famiglia e alla crisi economica successiva alla pandemia da Covid-19 che ha impattato in maniera pesante sul benessere dei nuclei familiari con figli. Recenti studi e ricerche sul fenomeno condotti in ambito internazionale hanno evidenziato vissuti emotivi e stati d’animo negativi — paura, colpa, vergogna — sia nei figli che nelle famiglie che hanno vissuto esperienze di allontanamento con profonde ricadute sul rapporto con gli operatori dai quali si sono sentiti traditi e abbandonati. Anche per quanto riguarda gli operatori è emersa la paura di sbagliare, lo sconforto, la stanchezza fisica e l’affaticamento mentale successivamente a un allontanamento. Alla luce di quanto emerge dalla letteratura e in accordo con le linee guida ministeriali degli ultimi anni, l’allontanamento di un minorenne dalla propria famiglia può assumere un valore costruttivo solo se percepito come una tappa di un percorso più ampio. L’allontanamento pertanto deve poter essere concepito come un punto di “ripartenza” all’interno di un progetto di aiuto e tutela nell’ambito dell’intero sistema di relazioni familiari di cui il bambino, la bambina, il ragazzo o la ragazza fanno parte e per il quale la collaborazione con gli operatori diventa fondamentale.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

142 Bambini e adolescenti Allontanamento dalle famiglie

P.I.P.P.I. : PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL’ISTITUZIONALIZZAZIONE : RAPPORTO DI VALUTAZIONE : SINTESI 2020-2022 : NONA IMPLEMENTAZIONE Ministero del lavoro e delle politiche sociali

P.I.P.P.I. : Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione : rapporto di valutazione : sintesi 2020-2022 : nona implementazione / Ministero del lavoro e delle politiche sociali. - Roma : Ministero del lavoro e delle politiche sociali, luglio 2023. - 1 risorsa online (215 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,96 MB. - (Quaderni della ricerca sociale ; 55). - In calce al frontespizio: Unione Europea Fondi SIE, Pon Inclusione, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Università degli studi di Padova. - Ultima consultazione: 14/09/2023. Soggetto Bambini e adolescenti svantaggiati - Allontanamento dalle famiglie - Prevenzione - Progetti - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.lavoro.gov.it/documenti/ quaderni-della-ricerca-sociale-55programma-p.i.p.p.i. Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397049241 Il presente report individua il programma PIPPI, implementato dall’Università di Padova per conto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, come strategia essenziale a livello nazionale e nel contesto europeo per un sostegno attivo alla genitorialità positiva e come strumento di prevenzione dell’allontanamento dei bambini e delle bambine dalla famiglia d’origine, garantendo al tempo stesso la protezione e lo sviluppo delle loro potenzialità evolutive. Il rapporto di valutazione delinea in primo luogo il perimetro teorico e metodologico all’interno del quale si realizzano le azioni del programma PIPPI.


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Nel primo capitolo, infatti, viene presentato il programma come innovazione sociale, con l’obiettivo primario di armonizzare pratiche e modelli di intervento rivolti a famiglie in situazione di vulnerabilità in cui i bambini e le bambine sperimentano varie forme di negligenza e povertà, tramite azioni di formazione, documentazione e valutazione sistematiche e condivise in tutto il territorio nazionale. Fra i vari strumenti illustrati, importanza centrale riveste il piano di valutazione del programma PIPPI, che contiene informazioni relative agli esiti finali e intermedi, intesi come i cambiamenti relativi a bambino, bambina, famiglia e ambiente, ma anche agli esiti relativi ai processi, definiti esiti prossimali. Il secondo capitolo si focalizza sui soggetti coinvolti nel Programma nel periodo 2020-2022, partendo dagli Ambiti territoriali sociali (Ats) per illustrare poi anche il numero di bambini, bambine e famiglie partecipanti al PIPPI e il numero di operatori che hanno contribuito alla sua fase operativa. Il capitolo si concentra sulla definizione di tutti i soggetti e sull’analisi della loro condizione di vulnerabilità. Il report di valutazione passa poi ad analizzare i contesti nei quali si realizzano le azioni del programma, partendo dalla considerazione che l’emergenza sanitaria nazionale ha contribuito a ridefinire spazi e forme di prossimità, delineando nuovi profili di geografia relazionale anche all’interno di PIPPI. Rispetto all’implementazione del programma, viene preso in considerazione il punto di vista delle regioni e degli Ambiti territoriali sociali, così da analizzare punti di forza, punti di debolezza e prospettive di sviluppo dell’intervento. Infine, il rapporto focalizza l’attenzione sui cambiamenti avvenuti nel programma, interrogandosi sui contenuti

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di tali cambiamenti, sulla loro origine e sulle conseguenze che possono apportare all’efficacia dell’intervento. Il capitolo offre una sintesi complessiva molto dettagliata dei risultati relativi al raggiungimento degli esiti del programma PIPPI nel biennio 2020-2022, con lo scopo di descrivere l’impatto che il programma ha avuto sul benessere complessivo delle famiglie, dei bambini e delle bambine. La parte conclusiva del rapporto concentra l’attenzione sugli aspetti in cui si rileva un cambiamento maggiore rispetto alle edizioni precedenti o una sfida importante da affrontare nel futuro, quali ad esempio il rafforzamento del lavoro e della formazione costante di tutti i soggetti partecipanti e degli Ambiti territoriali sociali coinvolti, l’incremento dell’inserimento di bambini e bambine molto piccoli (0-36 mesi) o con bisogni speciali oltre a una maggiore attenzione alle vulnerabilità sociali ed economiche delle famiglie. Il report contiene anche degli allegati con gli strumenti di valutazione utilizzati per l’implementazione del programma PIPPI nel biennio 2020-2022, dei riferimenti bibliografici, l’indicazione delle principali pubblicazioni sul programma PIPPI 2020-2022 e tutti i dati relativi all’implementazione.

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Presidenza del Consiglio dei Ministri COMMISSIONE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI Autorità centrale per la Convenzione de L’Aja del 29.05.1993

Dati e prospettive nelle Adozioni Internazionali RAPPORTO SUI FASCICOLI DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2022

In collaborazione con l’Istituto degli Innocenti

DATI E PROSPETTIVE NELLE ADOZIONI INTERNAZIONALI : RAPPORTO SUI FASCICOLI DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2022 Presidenza del Consiglio dei ministri, Commissione per le adozioni internazionali

4.2023

167 Adozione internazionale Dati e prospettive nelle adozioni internazionali : rapporto sui fascicoli dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 / Presidenza del Consiglio dei ministri, Commissione per le adozioni internazionali, Autorità centrale per la Convenzione de L’Aja del 29.05.1993 ; in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. - Firenze : Istituto degli Innocenti, 2023. - 1 risorsa online (52 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 1,52 MB. - Ultima consultazione: 12/09/2023. Soggetto Adozione internazionale - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.commissioneadozioni.it/media/ zrnblol5/report-cai_annuale2022_lug2023. pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1396786473 La Commissione per le adozioni internazionali, in qualità di Autorità centrale italiana, provvede annualmente a effettuare una scrupolosa rilevazione dei dati concernenti le adozioni internazionali nel nostro Paese. I dati vengono raccolti grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti (famiglie adottive, enti autorizzati, servizi sociosanitari, tribunali per i minorenni) e analizzati con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti di Firenze. Attraverso la dettagliata analisi di alcuni aspetti relativi alle coppie adottive e ai minorenni accolti, alle tempistiche del percorso adottivo e agli attori istituzionali coinvolti (tribunali per i minorenni ed enti autorizzati) si intende restituire un’immagine del fenomeno che va ben oltre le sue dimensioni numeriche. I dati oggetto del Rapporto riguardano i minori di età stranieri autorizzati all’ingresso in Italia


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nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. La ripresa post pandemica delle procedure di adozione internazionale è rilevabile nel lieve e costante incremento di autorizzazioni all’ingresso registrato nelle ultime due annualità, anche se siamo lontani dai numeri registrati nel 2019, anno precedente all’arrivo della pandemia. Gli effetti di quanto accaduto sono ancora rilevabili nell’ambito del complesso sistema delle adozioni internazionali. Si pensi, ad esempio, che anche nel 2022 è perdurato il blocco delle procedure adottive in Cina, che negli anni precedenti rappresentava uno dei principali Paesi di origine dei minori di età adottati all’estero. Analogamente, va considerato, quale elemento di criticità, il conflitto tra Russa e Ucraina iniziato il 24 febbraio 2022. A decorrere da quella data, infatti, si è assistito a un progressivo rallentamento, nel corso di tutto il 2022, delle procedure adottive sia in Ucraina che nella Federazione Russa. Ciò nonostante, nel corso dell’anno si sono concluse positivamente tutte le procedure adottive pendenti riferite a minorenni ucraini, con l’ingresso in Italia di tutti i bambini e le bambine già abbinati a genitori italiani e sono proseguite le procedure di adozione internazionale in stato avanzato relative a minorenni appartenenti alla Federazione russa. Dai dati relativi al 2022 emerge, a livello nazionale, una conferma, del profilo delle coppie adottive, pur con significative variazioni a livello regionale, specialmente in termini di tasso di adozioni per numero di abitanti. L’effetto a lungo termine dei rallentamenti dovuti alla pandemia potrebbe costituire la principale determinante di un ulteriore incremento del tempo necessario per la procedura di adozione, che per le famiglie che hanno concluso l’iter adottivo nel 2022

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è stato in media di quasi 4 anni e mezzo. Lo scenario internazionale che emerge dai dati dei Paesi di origine dei minori di età si conferma relativamente stabile nell’ultimo quinquennio. Per il 2022, infatti, l’Europa resta al primo posto per numero di adozioni, con il 36,8% di autorizzazioni all’ingresso in Italia a scopo adottivo, pur avendo perso nel tempo molti punti percentuali. L’America Latina invece si conferma il secondo continente di provenienza, con un’incidenza del 33,1% mentre il continente asiatico si colloca in terza posizione, con il 23,5% degli adottati, sopravanzando il continente africano che raggiunge il 6,6% del totale. Le caratteristiche dei minori di età restano a loro volta piuttosto stabili in termini di genere, di età media all’ingresso in Italia e di incidenza dei casi definiti special needs che nel 2022 ha riguardato il 55,4% dei minori di età autorizzati all’ingresso. La conferma dell’incidenza in termini numerici di minorenni in condizioni complesse, testimonia la disponibilità delle famiglie italiane a mettere al centro del percorso adottivo il diritto del bambino e della bambina ad avere una famiglia, tenendo conto del suo superiore interesse. Al contempo, si riconosce sempre di più l’importanza della formazione, dell’accompagnamento e del sostegno della famiglia adottiva durante tutte le fasi del percorso, attraverso interventi basati su un’ampia e qualificata collaborazione tra i soggetti istituzionali.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

211 Personalità Il tema : creatività. - Bibliografia a fine dei contributi. - Contiene: Creatività : una skill dal duplice volto / di Alessandro Antonietti. Creatività a scuola / di Tommaso Feraco, Chiara Meneghetti. Competenze socio-emotive e creatività / di Emanuela Rabaglietti, Lynda Stella Lattke, Elga Zedda, Aurelia De Lorenzo. Emozioni e intelligenza emotiva / di Antonella D’Amico. - In: Psicologia e scuola. - Anno 43, n. 15 (mag.-giu. 2023), p. 8-30. - ISSN 0392-680X. Soggetto Creatività Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1391208348

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IL TEMA : CREATIVITÀ Alessandro Antonietti, Tommaso Feraco, Chiara Meneghetti, Emanuela Rabaglietti, Lynda Stella Lattke, Elga Zedda, Aurelia De Lorenzo, Antonella D’Amico

La creatività come competenza necessaria, sempre più richiesta in ogni ambito della vita, è il punto di partenza della riflessione sulle azioni già intraprese o sulle tracce da seguire per sviluppare il potenziale creativo. Descrivere la creatività come un abbondante contenitore di idee risulterebbe semplicistico e indurrebbe nel rischio di confondersi con il concetto di originalità, per il quale, il flusso delle idee anche in modo disordinato, è accettato ed esaustivo. La creatività intesa come una caratteristica dell’individuo e della sua attività mentale, rimanda innanzitutto a due principali livelli: il primo, materiale, in cui il soggetto è capace di produrre ed esprimere numerose idee; il secondo è riferito all’architettura dell’attività mentale, ovvero la modalità con cui le idee si connettono tra esse e con l’esterno. Le idee dovranno, in ogni caso, seguire un adeguato funzionamento, traslandosi da un ambito a un altro per trovare una prospettiva nuova, di “uscita” dalle visioni usuali, per “entrare” in una nuova ottica multidimensionale. Gli orientamenti che


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guidano sulla strada della creatività, si dispongono su binari paralleli, a una giusta distanza tra fantasia e consapevolezza: alcuni studi, infatti, sottolineano come idee innovative e originali si sviluppino con più semplicità e fluidità quando si è rilassati col pensiero, quasi vicini a una fase di sonno, senza uno scopo preciso o troppo diretto e intenzionale; altri studi, invece, sostengono che la creatività sia attuabile solo con precise strategie di pensiero. Di certo, tecniche specifiche possono agevolare il potenziale creativo ma non sono sufficienti per poter stabilire che tale processo di creatività è solo frutto di pianificazione e di una fantasia azzerata. Le posizioni contrapposte raccolgono verità in entrambe le direzioni, pertanto è preferibile parlare di un’alternanza di fasi differenti, il cui risultato dipende poi dalla capacità di saperle gestire efficacemente. In questa esplorazione creativa, si propone un approfondimento sul modello a due vie, che si sofferma e spiega l’elemento della flessibilità cognitiva e della persistenza: il primo elemento è connotato dall’abbandono dei rigidi percorsi di un pensiero convergenteintegrativo, per elargire ampi spazi “fuori dagli schemi” del pensiero divergenteesplorativo; il secondo elemento riguarda la persistenza, ovvero l’esplorazione in profondità per trovare elementi non ovvi. Il modello a due vie accende una questione dibattuta nell’ambito dei meccanismi cognitivi della creatività, ossia il ruolo dell’attenzione: più distribuita o diffusa in alcune situazioni; maggiormente attenta ai dettagli e perciò focalizzata in altre o, infine, un’attenzione repentina in termini temporali, in grado di ampliarsi o restringersi secondo le circostanze che fungono da stimoli. La creatività, in un’accezione ampia e diffusa, si riconosce come una vera

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propensione a “slittare” da un’idea o da una situazione mentale a un’altra, come potente stimolo a uscire da percorsi precostituiti e routinari per immaginare le cose diversamente. La scuola, gli studenti e gli stessi docenti, si definiscono come rappresentanti privilegiati dei benefici che una mente potenzialmente creativa, coniugata a competenze socio-emotive e fattori personali e ambientali adeguati, è in grado di sviluppare: non solo le soluzioni dei problemi scolastici e professionali, ma un vero e proprio sviluppo sociale, personale e relazionale che incrementa direttamente la qualità della vita. I docenti sono chiamati a insegnare discipline e a trasferire sapere, ma non solo. L’opportunità di crescita si amplia e consolida nella possibilità e nella consapevolezza che è necessario, oggi ancora più fortemente, parlare di emozioni con gli studenti, accompagnarli a percepire le emozioni, a dare loro un nome, a saperle utilizzare e gestire, sia a livello personale che nelle relazioni con gli altri.

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343 Bambini e adolescenti - Disagio sociale Con i ragazzi si impara facendo insieme : dieci tesi per fare ricerca tra mondi educativi / testi di Franco Santamaria. - Bibliografia: pagina 96. - Contiene: Non arrendersi a sguardi superficiali : una lettura pedagogica delle difficoltà degli adolescenti. Alleggerire i blocchi evolutivi di ragazze e ragazzi : fare leva sull’apprendere facendo esperienza. Allestire contesti motivanti dove fare esperienze : l’apprendimento tra vissuto quotidiano e azioni intenzionali. - In: Animazione sociale. - 361 = n. 02 (2023), p. 67-96. - ISSN 0392-5870. Soggetto Adolescenti svantaggiati - Rieducazione Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1391912395 ARTICOLO

CON I RAGAZZI SI IMPARA FACENDO INSIEME : DIECI TESI PER FARE RICERCA TRA MONDI EDUCATIVI Franco Santamaria

In vista dell’evento “Agorà delle educatrici e degli educatori” (Torino 25, 26 e 27 maggio 2023) finalizzato a rilanciare la dignità della professione educativa, la rivista Animazione Sociale ha dedicato il nucleo tematico del fascicolo 361 alla crisi che scuote l’ambito dell’educazione e della professione educativa. In questo numero, oltre ad altri spunti di riflessione, il pedagogista sociale Franco Santamaria apre a nuovi sentieri di possibilità proponendo Dieci tesi per fare ricerca tra mondi educativi per fare ricerca tra mondi educativi. L’obiettivo dell’autore è quello di mettere a disposizione di educatrici ed educatori e dei vari mondi educativi uno strumento di lavoro per interrogarsi insieme, a partire dalle pratiche educative in atto, circa strategie, principi e categorie interpretative utilizzati per costruire un’interconnessione fra figure professionali eterogenee con il fine ultimo di rilanciare la cultura dell’educazione.


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Il primo focus proposto fornisce una lettura pedagogica delle difficoltà degli adolescenti secondo cui è importante che l’approccio pedagogico non etichetti i ragazzi in difficoltà, attribuendo loro incapacità e irresponsabilità, e respinga l’idea che il loro futuro sia negativamente e irreversibilmente segnato. La crisi di cui è necessario prendersi cura oggi è quella che attraversa la professione educativa e che interessa tutta la società. La sofferenza dei ragazzi è sintomo anche del modus vivendi di un mondo adulto disorientato e della scarsa credibilità dei modelli educativi proposti. È necessario lavorare a nuove costruzioni sociali, culturali, educative in cui ragazze e ragazzi possano con dignità costruire il loro abitare il mondo e riprogettare la propria vita. Vanno ripensati i paradigmi di riferimento del vivere. Nel secondo focus, l’autore si sposta sui processi di apprendimento, indicando l’approccio esperienziale quale strumento irrinunciabile. È necessario che il mondo adulto educante faccia leva sull’apprendere facendo esperienza: il linguaggio del concreto è preferito dai ragazzi poiché risponde alle loro esigenze di scoperta del mondo, di protagonismo e socialità. È quindi necessario ampliare il campo di esperienze dei ragazzi, proponendo e costruendo opportunità accattivanti e attività alternative, facendo sperimentare modi diversi di stare con gli altri, con la natura e con i contesti di vita, imparando a dare significato all’esperienza e ad attribuire a essa un senso che accresca la consapevolezza di sé e del proprio ambiente. L’agire riflessivo è uno strumento che permette a ragazze e ragazzi di costruire un proprio punto di vista, di scoprire e utilizzare le proprie capacità manuali, organizzative e di cooperazione fino a modificare il proprio modo di pensare e di agire. Gli educatori fungono da

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facilitatori dei processi di apprendimento sulla base di un’intenzionalità educativa anche all’interno di un gruppo. Nel fare gruppo ragazzi e adulti crescono insieme, imparano insieme. Nel terzo focus l’autore dà spazio all’importanza dei contesti del lavoro educativo e all’opzione dell’educazione come scelta imprescindibile per veicolare l’apprendimento tra vissuto quotidiano e azioni intenzionali. La vita quotidiana è il luogo educativo per eccellenza, perché è generatore e rigeneratore del senso stesso del vivere personale e collettivo. L’esperienza del quotidiano acquista valenza pedagogica: è nelle piccole cose che si forma il proprio carattere morale. L’apprendimento nel quotidiano passa anche attraverso la cura degli ambienti educativi che permettono di vivere relazioni accoglienti, clima non giudicante, ritmo di lavoro partecipato e motivante, riflessione personale e confronto in gruppo. È evidente che la responsabilità delle figure adulte è decisiva. Educare significa promuovere processi di cambiamento: si tratta di recuperare l’energia trasformativa dell’educare, orientando genitori, insegnanti, terapeuti, psichiatri a riconoscere nell’educare una comune responsabilità.

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Dalla parte di Antigone Primo rapporto sulle donne detenute in Italia

DALLA PARTE DI ANTIGONE : PRIMO RAPPORTO SULLE DONNE DETENUTE IN ITALIA Associazione Antigone

4.2023

347 Bambini e adolescenti - Devianza Dalla parte di Antigone : primo rapporto sulle donne detenute in Italia / Associazione Antigone ; curatrice Susanna Marietti. - Roma : Associazione Antigone, aprile 2023. - 1 risorsa online (332 pagine) : grafici. - PDF. - 7,2 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023. - ISBN 9788898688395. Soggetti 1. Detenute - Condizioni sociali - Italia Rapporti di ricerca 2. Minori detenuti : Adolescenti femmine Condizioni sociali - Rapporti di ricerca - Italia Download https://www.rapportoantigone.it/primorapporto-sulle-donne-detenute-in-italia/ wp-content/uploads/2023/06/ANTIGONE_ PrimoRapporto_Donne.pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1390798224 Il volume Dalla parte di Antigone: primo rapporto sulle donne detenute in Italia. Partire dalle donne per una nuova idea di carcere, pubblicato nell’aprile del 2023, è stato promosso dall’associazione Antigone e curato da Susanna Marietti. Il Rapporto presenta gli esiti della prima indagine strutturata che l’osservatorio dell’associazione Antigone ha condotto sui dati raccolti attraverso visite e interviste effettuate in diverse istituzioni carcerarie italiane che ospitano donne detenute: i quattro istituti penitenziari femminili (Casa circondariale femminile di Rebibbia, Roma; Casa circondariale femminile di Pozzuoli, Casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca; Casa di reclusione femminile di Trani); le 44 sezioni femminili situate in strutture carcerarie a prevalenza maschile; le tre carceri minorili nelle quali sono collocate ragazze; le sei sezioni di carceri a prevalenza maschile nelle quali sono


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detenute donne trans; i cinque istituti a custodia attenuata per madri. Il rapporto si compone di tre parti: una introduzione nella quale vengono illustrate le ragioni dell’indagine svolta e le dieci proposte che ne sono scaturite come risultato delle analisi condotte; una prima parte denominata Istituti; una seconda parte denominata Approfondimenti. All’inizio del documento vengono presentate le dieci proposte che l’associazione Antigone elabora al fine di promuovere i diritti delle donne detenute, di garantire un’attenzione alle specificità dei bisogni secondo una prospettiva di genere e una tutela verso le discriminazioni in atto e quelle potenziali rispetto alle donne in libertà. La condizione delle donne detenute, inoltre, viene rappresentata come un parametro idealmente in grado di mettere maggiormente in evidenza le criticità e le problematiche che caratterizzano in generale la condizione carceraria. I risultati dell’indagine nelle strutture, nelle sezioni e negli istituti vengono riportati nella prima parte del Rapporto nella quale l’attenzione si appunta su alcune specifiche dimensioni d’indagine declinate in paragrafi analitici relativi a: aspetti identificativi e problematiche; strutture (spazi detentivi e spazi comuni); donne detenute; personale; salute; eventi critici e sistema disciplinare; maternità; scuola, lavoro e formazione professionale; attività ricreative, culturali e sportive; contatti con l’esterno. Nella seconda parte del rapporto sono presentati una serie di approfondimenti che sviluppano alcune tematiche relative più nello specifico ai numeri della detenzione femminile (poco sopra il 4% del totale della popolazione detenuta), alla detenzione femminile nel mondo (il 6,9% della popolazione detenuta in tutto il mondo), alla criminalità femminile

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in Italia (il tasso di donne annualmente denunciate si attesta, nel triennio 2019-2021, intorno al 18%), passando per le complesse questioni attinenti alle donne in area penale esterna, alle ragazze nelle carceri minorili, alle donne straniere, ai bambini e alle bambine in carcere, alle donne in alta sicurezza, affrontando, inoltre, i temi dell’identità di genere, di quella sessuale e dell’orientamento sessuale, dell’istruzione, formazione e lavoro, dei suicidi e dell’autolesionismo, delle infrazioni disciplinari e delle punizioni sino a trattare la storia della detenzione femminile in Italia, lo sviluppo dell’esperienza del calcio femminile nel carcere di Rebibbia, la documentazione dei vissuti di vittimizzazione, delle esperienze delle donne nei poli universitari e della maternità in carcere. A chiusura di questa parte e dell’intero rapporto, vengono riportate la narrazione della storia (a lieto fine) di Miriam e le testimonianze di due donne che hanno vissuto in prima persona la realtà carceraria.

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4.2023

356 Violenza su bambini e adolescenti

NON SCUOTERLO! prima indagine sui casi di bambine e bambini vittime di Shaken Baby Syndrome in ITALIA Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento Infantile

Con il patrocinio di

TIA EN CI

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AZIENDA OSPEDALIERO - UNIVERSITARIA

Città della Salute e della Scienza di Torino

NON SCUOTERLO! : PRIMA INDAGINE SULLA SHAKEN BABY SYNDROME IN ITALIA Terre des hommes, Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia

Non scuoterlo! : Prima indagine sulla Shaken Baby Syndrome in Italia / Terre des hommes, Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia. - Milano : Fondazione Terre des hommes, [2023]. - 1 risorsa online (29 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 5,87 MB. - Con bibliografia. - Ultima consultazione: 16/11/2023. Soggetto Bambini piccoli e neonati - Maltrattamento fisico - Italia - Studi Download https://nonscuoterlo.terredeshommes. it/la-prima-indagine-sulla-shaken-babysyndrome-in-italia/ Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1409494456 Il documento riporta il contesto di riferimento e i risultati emersi dal primo studio qualitativo e quantitativo realizzato in Italia sulla shaken baby syndrome, una tipologia di maltrattamento infantile gravissima ma poco conosciuta che consiste in una forma di trauma cranico causato da scuotimento violento, che nei bambini e nelle bambine durante i primi mesi di vita può causare gravi danni cerebrali, fino ad arrivare alla morte. La rilevazione, condotta nella primavera del 2023, ha preso in considerazione 47 casi di shaken baby syndrome diagnosticati dagli ospedali coinvolti nell’indagine dal 2018 al 2022 ed è il risultato della consolidata collaborazione tra la fondazione Terre des hommes e la Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia che la fondazione ha creato e che oggi rappresenta un gruppo di eccellenze ospedaliere in prima linea nell’intercettazione, diagnosi e cura del


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maltrattamento. Nella premessa del testo vengono riportate alcune sezioni che informano sul contesto generale entro cui si colloca la problematica e quindi sul promotore e sui partner dell’iniziativa sopramenzionati. Segue la descrizione della campagna nazionale multistrumento #nonscuoterlo! che si compone di un sito, www.nonoscuoterlo.it, uno spot, volantini informativi, video contenuti di esperti nonché, infine, tutorial a supporto dei caregiver e volti a prevenire situazioni di rischio scuotimento. Dopo l’analisi delle specificità della shaken baby syndrome, si passa all’esposizione dei possibili autori dello scuotimento e dei fattori che possono spingerli a farlo e alle motivazioni che hanno determinato la scelta di fare l’indagine, che riguardano la totale assenza di dati sul fenomeno nel nostro Paese e il bisogno di iniziare a conoscere sia le vittime che accedono al pronto soccorso, sia il tipo di iter diagnostico e clinico necessario. I risultati della ricerca riportano che in 34 casi su 47 i neonati hanno meno di 6 mesi e per tutte le fasce di età identificate (da 0 a 2 anni) sono più frequenti le vittime di genere maschile. Il 35% dei bambini e delle bambine risulta essere prematuro e con altre patologie, due fattori che aumentano il rischio di subire scuotimento. Purtroppo, in cinque casi i gravi danni riportati hanno causato la morte dei lattanti, mentre in altri 25 casi a distanza di tempo si sono verificate gravi compromissioni dei loro percorsi evolutivi. L’accertamento fondamentale per rilevare sintomi da scuotimento è la risonanza magnetica, o la tac, ma nel 40% dei casi, tali esami sono stati fatti solo dopo 24 ore dall’ingresso in pronto soccorso, un ritardo che rende più difficile la diagnosi e quindi la corretta presa in carico della vittima.

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Inoltre, frequentemente lo scuotimento avviene all’interno di un quadro di maltrattamento più ampio: nella casistica presa in considerazione ben 29 casi su 47 presentano questa drammatica compresenza di diverse forme di maltrattamento. Riguardo alle famiglie di provenienza delle vittime, i dati rilevano che la maggioranza dei nuclei familiari coinvolti presenta problematicità legate a marginalità sociale, violenza, dipendenza, delinquenza, patologia psichica (soprattutto depressione materna) o organica e spesso sono nuclei già noti all’autorità giudiziaria e presi in carico dalla rete dei servizi sociali. Da ciò si deduce che parte fondamentale del percorso diagnostico è la collaborazione di servizi sociali e autorità giudiziaria per individuare e successivamente gestire le fragilità familiari. Dopo le conclusioni, nel documento vengono riportate una serie di raccomandazioni per far fronte al fenomeno, come ad esempio: almeno un centro ospedaliero pediatrico di riferimento regionale con specifica struttura ed expertise in materia; équipe multidisciplinari e specializzate in ogni ospedale pediatrico; includere la prevenzione del maltrattamento nel Piano nazionale di prevenzione sanitaria. In chiusura si riporta la scheda di rilevazione dei dati, la bibliografia e l’elenco dei contatti della rete ospedaliera.

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4.2023

372 Povertà

LA POVERTÀ IN ITALIA SECONDO I DATI DELLA RETE CARITAS REPORT STATISTICO NAZIONALE 2023 CARITAS ITALIANA

LA POVERTÀ IN ITALIA SECONDO I DATI DELLA RETE CARITAS : REPORT STATISTICO NAZIONALE 2023 CARITAS ITALIANA Caritas Italiana

La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas : report statistico nazionale 2023 Caritas Italiana / Caritas Italiana ; il Rapporto è stato curato da: Federica De Lauso, Walter Nanni. - Roma : Caritas Italiana, 2023. - 1 risorsa online (44 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,81 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023. Soggetto Povertà - Italia - Indagini statistiche Download https://www.caritas.it/la-poverta-in-italiasecondo-i-dati-della-rete-caritas/ Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1390800505 La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas, curato da Federica De Lauso e Walter Nanni, si pone l’obiettivo di offrire un quadro aggiornato dei processi d’impoverimento in corso in Italia a partire dai dati, le tendenze e i profili delle 266.957 persone che, nel 2022, si sono rivolte alla rete dei centri d’ascolto e dei servizi delle Caritas diocesane e parrocchiali presenti in tutto il Paese. È stato pubblicato a giugno 2023 e raccoglie, analizza e commenta i dati più significativi dell’anno precedente, una scelta nuova per Caritas Italiana che era solita inserire l’analisi dei numeri e delle tendenze dell’anno precedente nel Rapporto annuale sulle povertà e l’esclusione sociale in Italia, tradizionalmente presentato a ottobre. Giustificata dalla volontà di offrire una fotografia il più possibile tempestiva in modo da cogliere quasi sul nascere le nuove dinamiche dei processi d’impoverimento. Il report è diviso in due sezioni.


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La prima è dedicata alle fragilità sociali intercettate e agli interventi realizzati e si sofferma in modo particolare sul profilo socio-anagrafico delle persone seguite, evidenziando una leggera prevalenza femminile (52,1% contro il 47,9% degli uomini) e una più mercata incidenza delle persone straniere che nel 2022 è arrivata al 59,6% (era al 55% nel 2021) con punte che arrivano al 68,6% e al 66,4% nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est; elevata l’incidenza dei genitori dato che due assistiti su tre dichiarano di avere figli (il 65,6%) mentre il disagio abitativo grave interessa il 16,9% delle persone incontrate benché con marcate differenze fra Nord e Sud dato che interessa il 37% di tutti coloro che i sono rivolti ai servizi Caritas in Lombardia e il 2% in Basilica. Confermata anche la relazione fra povertà e bassa scolarità: oltre i due terzi dell’utenza incontrata ha un titolo di studio pari o inferiore alla licenza media. Dal punto di vista della condizione professionale, invece, resta preponderante la quota dei disoccupati o non occupati (48,0%) ma continua a crescere quella degli occupati che sperimentano comunque condizioni d’indigenza, arrivati ormai al 22,8%. Un paragrafo è dedicato anche alle vulnerabilità rilevate durante i colloqui da cui emerge come povertà economica (78,5%) e problemi di occupazione (45,7%) e abitativi (23,1%) siano i bisogni più ricorrenti, ma soprattutto il carattere multidimensionale dei processi d’impoverimento se è vero che circa il 29,5% delle persone incontrate ha evidenziato tre o più aree di deprivazione e il 26,7% due. La seconda sezione è dedicata ai profili di povertà prevalenti fra le persone che nel 2022 si sono rivolte ai servizi Caritas, definiti mediante l’utilizzo di tecniche di analisi multivariata.

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Al riguardo sono quattro i cluster identificati: il più numeroso è quello dei “genitori fragili” (27,8%) di età compresa fra i 35 e i 60 anni, nei 2/3 dei casi di genere femminile e quasi sempre con una figlia o un figlio minorenne convivente. Seguono le “famiglie povere” (25,5%), ossia donne, per lo più coniugate e con figli che vivono con i propri familiari in nuclei di 2-4 componenti. Il terzo cluster per numerosità (23,2%) è quello dei “vulnerabili soli”: sono soprattutto uomini tra i 35 e i 60 anni, in almeno un terzo dei casi risultano anche essere senza dimora, contraddistinti da livelli di multidimensionalità dei processi d’impoverimento molto alti (il 60% ha problemi in almeno tre aree di deprivazione differenti). Il quarto cluster individuato è quello dei “poveri soli” (15,9%), simile al precedente dal punto di vista socio-anagrafico, da cui, però, si differenzia sia per contesti di vita (la metà di essi vive in città con più di 500mila abitanti) che per condizioni di fragilità meno acute se è vero che uno su due presenta un solo bisogno di povertà. Infine, i “giovani stranieri in transito”, pari al 7,3% a livello nazionale ma concentrati quasi esclusivamente in Liguria e in particolare nella diocesi di VentimigliaSanremo.

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4.2023

402 Diritto di famiglia La proposta di Regolamento UE sulla filiazione : un superamento dei diritti derivanti dalla libera circolazione / di Maria Caterina Baruffi. - In italiano; abstract in italiano e in inglese. - In: Famiglia e diritto. - A. 30, n. 6 (giu. 2023), p. 535-549. - ISSN 1591-7703. Soggetto Filiazione transnazionale - Proposte di regolamento dell’Unione europea. Commissione europea - Commenti Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397836448

ARTICOLO

LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO UE SULLA FILIAZIONE : UN SUPERAMENTO DEI DIRITTI DERIVANTI DALLA LIBERA CIRCOLAZIONE Maria Caterina Baruffi

Nel testo di Maria Caterina Baruffi vengono analizzate in chiave critica una serie di novità presenti all’interno della proposta di regolamento emanata dalla Commissione europea in data 7 dicembre 2022, riguardante la filiazione transazionale e il cui fine è quello di tutelare i figli, con un’attenzione specifica a quelli di minore età in ragione del loro superiore interesse. Più nel dettaglio, lo scopo della proposta è quello di determinare un insieme di regole uniformi in materia di giurisdizione, legge applicabile e di riconoscimento delle decisioni, oltre che di accettazione degli atti pubblici in tale settore, nonché di creazione del certificato europeo di filiazione. Nel primo paragrafo si sottolinea, preliminarmente, quanto questo atto risulti essere di estrema importanza, poiché «volto a colmare una lacuna legislativa in un settore nel quale sempre più frequentemente sorgono problemi in ambito transfrontaliero a causa della diversità delle normative sostanziali degli Stati membri che potrebbero compromettere i diritti dei figli, sia adulti, sia, in particolare, minori di età».


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Ciò che si intende facilitare è il riconoscimento della filiazione accertata in uno Stato membro senza che rilevi il modo in cui il figlio sia stato concepito, sia nato o dalla tipologia di famiglia di provenienza o della cittadinanza sua o dei genitori. Le reazioni a questa iniziativa della Commissione, sia nel nostro Paese che altrove, sono state piuttosto forti. Nel marzo del 2023 la Commissione politiche europee del Senato si è pronunciata con un parere motivato, il quale, essendo un atto di indirizzo politico al Governo, poteva condizionare la posizione italiana in seno al Consiglio. In particolar modo, pur condividendo la finalità di rafforzamento della tutela dei figli nei casi cross-borders, la proposta è stata ritenuta contraria ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. In particolar modo, le maggiori criticità rilevate riguardano, in primis, l’obbligo per tutti gli Stati di riconoscere la filiazione che si è costituita in un altro Stato membro, soprattutto nel caso in cui questa sia il risultato conseguente al ricorso alla tecnica di procreazione della gestazione per altri, essendo «il limite dell’ordine pubblico, interpretato alla luce dei diritti e dei principi enunciati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, invocabile solo in casi eccezionali e comunque non in via astratta, ma solo a seguito di un esame caso per caso». In secondo luogo le osservazioni critiche riguardavano l’istituzione del suddetto certificato europeo di filiazione, che rappresenterebbe una invasione illegittima delle competenze dei singoli Stati per l’esclusione dell’utilizzo dell’eccezione dell’ordine pubblico. La Commissione ritiene, inoltre, che la proposta del criterio di collegamento della residenza abituale della partoriente al momento della

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nascita — o dello stato di nascita del figlio laddove non sia possibile determinarla — ai fini della determinazione della legge applicabile all’accertamento della filiazione, non andrebbe a garantire in maniera adeguata entrambe le parti del rapporto coniugale. Alla luce di quanto espresso, l’autrice afferma che «l’impressione che si coglie dal parere espresso nel nostro Senato è un’assoluta contrarietà all’istituto della maternità surrogata, e le critiche mosse alla proposta vanno in questa direzione, più che la mancanza di volontà di tutelare i diritti dei minorenni, esigenza che viene di per sé ritenuta meritevole di perseguimento, in nome del loro superiore interesse». Nel testo sono riportati, altresì, i contenuti della sentenza 30 dicembre 2022, n. 38162 delle Sezioni unite della Corte di cassazione che ha riguardato il caso di un minorenne nato con la tecnica della gestazione per altri in un Paese extra UE. Nei paragrafi successivi vengono analizzati il contesto normativo e la struttura della proposta in oggetto, fino a giungere ad alcune considerazioni conclusive alla luce sia «dell’indubbio avanzamento nella tutela dei diritti dei figli» rappresentato dalla proposta, sia delle perplessità riscontrate all’interno della stessa.

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4.2023

404 Diritti dei bambini

2023

12a edizione

la condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo a cura di Terre des Hommes

LA CONDIZIONE DELLE BAMBINE E DELLE RAGAZZE NEL MONDO : 2023 Terre des hommes

La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo : 2023 / a cura di Terre des hommes ; testi di Ilaria Sesana, Rossella Panuzzo, Paolo Ferrara. - 12. edizione. - Milano : Terre des hommes Italia, settembre 2023. - 1 risorsa online (124 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 13 MB. - Rapporto annuale. - Ultima consultazione: 23/10/2023. Soggetti 1. Adolescenti femmine, bambine e giovani donne - Condizioni sociali - Rapporti di ricerca 2. Adolescenti femmine, bambine e giovani donne - Diritti - Violazioni - Rapporti di ricerca 3. Adolescenti femmine, bambine e giovani donne - Maltrattamento e violenza - Rapporti di ricerca Download https://terredeshommes.it/comunicati/ dossier-indifesa-2023/ Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1405425254 Il report dell’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne UN Women sottolinea le delusioni nel raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 (SDGs) per le donne. Attualmente, oltre 340 milioni di donne vivono in condizione di estrema povertà, con 110 milioni di ragazze impossibilitate a frequentare le scuole. Il dossier si articola in 12 capitoli che evidenziano le sfide globali che le ragazze affrontano, sottolineando la necessità di azioni urgenti per garantire un futuro più equo e sicuro per tutte. Mutilazioni genitali femminili. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione avverte che entro il 2023 ci saranno 4,3 milioni di ragazze a rischio di mutilazione genitale,


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con una proiezione di 4,6 milioni entro il 2030. I conflitti, i cambiamenti climatici e la povertà ostacolano gli sforzi per eliminare questa pratica. È necessario coinvolgere attivamente uomini e ragazzi per raggiungere l’obiettivo entro il 2030. Bambine e accesso all’istruzione. Nonostante l’istruzione femminile abbia compiuto progressi, persistono disparità, specialmente in Africa subsahariana, dove oltre 129 milioni di ragazze non frequentano la scuola. La pandemia ha esacerbato il problema, con chiusure prolungate che hanno colpito particolarmente le ragazze nei Paesi a basso reddito. Matrimoni precoci. Il fenomeno dei matrimoni precoci è evidente in India, dove oltre 2.000 uomini sono stati arrestati per matrimoni con ragazze minori di età. A livello globale, l’Unicef stima 640 milioni di spose bambine, con un rischio più alto in Africa subsahariana. Gravidanze precoci: la salute sessuale e riproduttiva delle ragazze è affrontata, attraverso testimonianze di madri adolescenti, sottolineando la necessità di contrastare i matrimoni precoci e garantire l’accesso ai servizi di pianificazione familiare. Ragazze, salute mentale. La salute mentale delle ragazze è in declino negli Stati Uniti e in Europa, aggravata dalla pandemia. La pressione sociale, la cultura del corpo e l’uso intensivo dei social network contribuiscono a questo deterioramento, con un aumento del rischio di suicidio, soprattutto tra ragazze appartenenti a comunità indigene, nere e ispaniche. Sport al femminile. Lo sport, invece di essere un rifugio sicuro, è spesso teatro di violenza e abusi per le ragazze, come evidenziato da un’indagine. Circa il 37% delle donne ha subito violenza durante l’infanzia, con conseguenze sulla partecipazione delle ragazze allo sport.

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Stem e ragazze. La sottorappresentazione delle donne nei settori Stem (Science, technology, engineering and mathematics) persiste globalmente, con l’Italia che presenta un divario significativo. Solo il 40,9% dei laureati Stem nel Paese sono donne, evidenziando la necessità di sfidare stereotipi e promuovere l’equità di genere in questi settori. Empowerment e partecipazione. Il capitolo sottolinea l’importanza della parità di genere come diritto fondamentale ed evidenzia il rallentamento del progresso in Italia, che retrocede al 79º posto nella classifica europea. Coinvolgere attivamente le giovani generazioni nella promozione della parità di genere è cruciale. Cambi climatici. L’impatto della crisi climatica sulle donne è evidenziato da attiviste internazionali, che collegano la crisi ambientale all’ecofemminismo e sottolineano l’urgente necessità di proteggere i diritti delle donne in questo contesto. I rischi delle bambine e le ragazze nei conflitti. Le donne nelle aree di conflitto affrontano minacce dirette e insicurezze generali, con situazioni gravi in Sudan, Ucraina, Afghanistan e Iran. Ragazze nel web. La violenza online contro donne e ragazze è aumentata, con il 38% delle donne che ha subito violenza online, accentuando i rischi per la salute mentale. Violenza di genere. La violenza di genere, legata agli squilibri di potere e a una cultura patriarcale, assume forme varie, dalla violenza sessuale alle molestie. Secondo l’Oms, il 31% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito violenza fisica o sessuale. Coinvolgere gli uomini è cruciale per contrastare gli stereotipi e promuovere il rispetto.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Introduzione

Relazione al Parlamento

2022

1

RELAZIONE AL PARLAMENTO : 2022 Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

4.2023

405 Tutela del minore Relazione al Parlamento : 2022 / Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. - Roma : Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, aprile 2023. - 1 risorsa online (304 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 9,74 MB. - Ultima consultazione: 09/10/2023. Soggetto Bambini e adolescenti - Tutela - Interventi dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.garanteinfanzia.org/sites/ default/files/2023-06/relazione-parlamento2022-def.pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1402077574 La Relazione annuale al Parlamento, come previsto dall’articolo 3, comma 1, lett. p), della legge 12 luglio 2011, n. 112, Istituzione dell’Autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza, rappresenta un importante momento di dialogo istituzionale e di resoconto sulle attività svolte, le iniziative intraprese e i temi affrontati nel periodo di riferimento dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) nell’espletamento del suo mandato. La prima parte della Relazione riporta i pareri, le note e le audizioni di Agia, oltre a una sintesi dell’attività internazionale e della partecipazione a osservatori e tavoli istituzionali (tra cui la Rete europea dei garanti per l’infanzia e l’adolescenza e il Comitato direttivo dei diritti dell’infanzia del Consiglio d’Europa). La seconda parte, invece, approfondisce le tematiche principali di cui si è occupata nel corso del 2022: l’ascolto e la partecipazione dei minorenni;


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l’educazione; la protezione di bambini, bambine, ragazze e ragazzi; i diritti e la tutela dei minorenni nell’ambiente digitale; il diritto al benessere; la famiglia; i minori stranieri non accompagnati. La terza parte, infine, dà conto delle campagne di comunicazione e degli eventi promossi nel corso dell’anno. Più nello specifico, dopo aver illustrato il calendario di tutte le attività svolte, giorno per giorno, nel corso del 2022, nella parte dedicata alle tematiche affrontate, la Relazione si sofferma nella descrizione degli aspetti più significativi di ciascun tema, facendo non solo il punto su quanto fatto ma offrendo anche spunti per gli sviluppi futuri. Per esempio, sulla questione della partecipazione viene riportata tutta l’attività svolta nell’ambito della Consulta dei ragazzi e delle ragazze, anche grazie al ricorso alle consultazioni pubbliche rivolte ai diretti interessati (tra le quali si segnala quella intitolata Il futuro che vorrei che ha coinvolto circa 6.500 minorenni). Sul tema della protezione, invece, la Relazione si concentra sul progetto sulla giustizia riparativa in ambito penale minorile, progetto avviato nel 2021 e che prosegue tuttora. A tal riguardo, in un’ottica propositiva, sono richiamate anche le proposte avanzate da Agia in materia di sistema penale minorile (come la necessità di introdurre sanzioni penali a misura di minorenne e di considerare la giustizia riparativa come la principale risposta al reato). Ancora, sulla tematica del benessere familiare sono riportati i vari documenti pubblicati (quale, ad esempio, la raccolta sperimentale La tutela dei minorenni in comunità), nonché i protocolli firmati o rinnovati per favorire la collaborazione interdisciplinare tra istituzioni (dal tavolo di lavoro con la Polizia di Stato al rinnovo

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della Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti con il Ministero della giustizia e l’associazione Bambinisenzasbarre onlus). Inoltre, nella Relazione, Agia formula anche alcune proposte al Parlamento e al Governo, in base alle quali sarebbe necessario: definire i livelli essenziali delle prestazioni, per colmare i divari territoriali; introdurre una legge che preveda la consultazione dei minorenni come passaggio obbligatorio dell’iter di adozione di atti amministrativi o normativi che li riguardino; tenere conto dell’impatto che le decisioni politiche o amministrative possono avere sui diritti dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

490 Giustizia penale minorile

La giustizia riparativa in ambito penale minorile Indagine nazionale su effetti, programmi e servizi

LA GIUSTIZIA RIPARATIVA IN AMBITO PENALE MINORILE : INDAGINE NAZIONALE SU EFFETTI, PROGRAMMI E SERVIZI Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza

La giustizia riparativa in ambito penale minorile : indagine nazionale su effetti, programmi e servizi / Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ; report d’indagine a cura di Benedetta Bertolini, Graziana Corica. - Roma : Ministero della Giustizia, ottobre 2023. - 1 risorsa online (190 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 7,64 MB. - Ultima consultazione: 23/10/2023. - ISBN 9788894447682. Soggetto Giustizia riparativa - Italia - Diritto minorile Rapporti di ricerca Download https://www.garanteinfanzia.org/sites/ default/files/2023-10/giustizia-riparativaindagine-2023.pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1405426606 L’indagine nazionale sulla giustizia riparativa nel contesto penale minorile dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza rappresenta un’esplorazione dettagliata basata su un disegno di ricerca articolato e multidimensionale. Le principali finalità della ricerca riguardano: l’analisi degli effetti dei programmi di giustizia riparativa per i protagonisti (autori del reato, vittime, comunità); l’identificazione dei programmi in uso in Italia; infine, la mappatura di centri ed enti che offrono tali programmi nel territorio italiano. Il testo si apre con la premessa dell’Autorità garante — che ribadisce l’interesse e l’importanza delle pratiche riparative e manifesta la volontà di approfondirle dopo l’indagine del 2018 — e l’introduzione del Ministro della giustizia in carica al momento dell’avvio della ricerca, Carlo Nordio, che riflette sulle risposte offerte da questi programmi nel più ampio sistema penale.


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La nota metodologica illustra gli obiettivi della ricerca e i principali strumenti impiegati per trovare risposta a tali obiettivi: l’impianto metodologico si basa su tecniche e approcci qualitativi, come le interviste semistrutturate e focus group, e quantitativi, come i questionari con domande standardizzate. La nota di contesto pone l’accento sulle novità introdotte dal decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, che contiene la prima disciplina organica della giustizia riparativa per l’ordinamento italiano. La ricerca sul campo si è conclusa prima dell’approvazione del decreto in questione ma il testo dialoga trasversalmente e diffusamente con il nuovo quadro normativo. Nelle parti successive sono esplorati i tre obiettivi di ricerca. La prima parte, relativa agli effetti della giustizia riparativa, si è svolta in sette contesti in cui i servizi di giustizia riparativa sono particolarmente consolidati. In questi territori sono stati condotti focus group e iter istituzionali con gli operatori della giustizia minorile, con vittime minorenni e autori di reato, interviste con genitori di vittime e autori di reato e con vittime adulte. La restituzione dei risultati ha inteso lasciare spazio ai racconti e alle testimonianze dei protagonisti, rispetto agli effetti vissuti nella relazione con l’accaduto, con sé stessi, con la persona incontrata, nella relazione con la famiglia e la comunità, nella concezione della giustizia – per vittime e autori, e agli effetti per la comunità, da intendersi come

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I NOSTRI ANTENATI

trasformazioni e risvolti per la famiglia, gli amici e la rete sociale, la comunità in senso ampio. Accanto a queste narrazioni individuali, sono ricostruite e presentate alcune dimensioni trasversali, comuni ai diversi soggetti coinvolti nell’indagine. La seconda parte è dedicata invece ai programmi di giustizia riparativa. In questo caso, attraverso dei focus group, sono stati coinvolti gli operatori di centri ed enti del terzo settore operanti nel campo della giustizia riparativa da più di 3 anni. Le principali risultanze di questa parte dell’indagine consentono di evidenziare la prevalenza della mediazione penale rispetto ad altri programmi di giustizia riparativa, l’importanza di una maggiore uniformità terminologica e dei criteri, il diverso ruolo di partecipanti e mediatori nei programmi che prevedono modalità più ampie di coinvolgimento. Infine, il terzo capitolo si dedica alla mappatura di centri ed enti attivi in questo settore. Hanno partecipato a un questionario online i soggetti operanti nel campo, individuati grazie al supporto dei centri di giustizia minorile. Questa sezione approfondisce alcune caratteristiche organizzative di questi servizi, i programmi implementati, la rete, le attività di formazione e sensibilizzazione portate avanti, dialogando anche con alcune informazioni rilevate dalla ricerca del 2018 (ad esempio segnalando una crescita delle presenze sul territorio). Il testo si chiude con alcune considerazioni conclusive – relative agli esiti della ricerca, letti anche attraverso il nuovo quadro normativo – e con una sezione dedicata ai vari allegati ritenuti utili per la lettura dell’indagine.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

550 Vita politica - Partecipazione dei bambini e adolescenti

ARTICOLO

DARE VOCE AI BAMBINI Letizia Luini, Chiara Carla Montà (a cura di)

Dare voce ai bambini / a cura di Letizia Luini e Chiara Carla Montà. - Bibliografia a fine dei singoli contributi. - Contiene: L’agency di bambine e bambini : spunti e traiettorie per progettare l’intervento educativo / Elisabetta Biffi, Letizia Luini, Chiara Carla Montà. Valorizzare l’agency attraverso photovoice : la raccolta di immagini e parole con una strategia di ricerca e documentazione visuale / Letizia Luini. Persone piccole : la partecipazione dei bambini e delle bambine nei servizi educativi 0-6 anni / Jessica Omizzolo. Bambini in assemblea : una riflessione sulle capacità dei bambini della scuola dell’infanzia di discutere, confrontarsi, decidere insieme / Valeria Vismara. La scuola che vorremmo : la costruzione di un nuovo polo scolastico come occasione di esercizio di agency e cittadinanza partecipativa / Valerio Ferrero. Per una partecipazione autentica dell’infanzia : l’esperienza diretta di pratiche di democrazia e convivenza pacifica nella scuola primaria / Alessia Trivigno. - In: Bambini. - Anno 39, n. 2 (feb. 2023), p. 27-54. - ISSN 0393-4209. Soggetto Bambini - Coinvolgimento, diritto all’ascolto e partecipazione - Pedagogia Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1391914768 La nozione di agency assume sfumature e significati diversi nella letteratura internazionale. Essa viene definita da James e Prout (1999) come la capacità che i bambini e le bambine hanno di agire in modo indipendente e di influenzare in maniera significativa i contesti circostanti e le esperienze di vita. Tale definizione appare rilevante alla luce dei paradigmi educativi che invocano un ruolo e una partecipazione attiva di


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bambini, bambine e giovani nella società contemporanea. Bambini e bambine infatti sono soggetti competenti ed esperti delle loro vite, capaci di agire a pieno titolo come membri della loro comunità. La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata a New York il 20 novembre 1989 e ratificata in Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176, tematizza il diritto alla piena partecipazione di bambini e bambine alla società ed enfatizza l’unicità della prospettiva infantile, portatrice di pensieri, bisogni e desideri unici. Diventa dunque fondamentale riflettere sul piano teorico ed esperienziale su cosa significhi riconoscere e valorizzare l’agency di cui i bambini e le bambine sono portatori a partire dalla legittimazione di pratiche e contesti quotidiani, affinché si possa coltivare l’esercizio di una cittadinanza attiva, lo sviluppo di esperienze democratiche, l’ascolto della voce dei bambini e delle bambine. In questo approfondimento, a cura di Luini e Montà, si dà spazio a riflessioni e racconti di buone prassi su questi aspetti attraverso sei articoli. Nel primo le autrici (Biffi, Luini, Montà) ribadiscono come sia fondamentale garantire a bambini e bambine esperienze di vita democratiche sperimentando l’importanza di una partecipazione attiva nei contesti quotidiani a partire dalla definizione del costrutto di agency come capacità dinamica dei soggetti di agire in relazione ad attori e contesti differenti, attraverso continue micro negoziazioni. Nel secondo articolo Luini descrive una metodologia per la valorizzazione dell’agency realizzata attraverso un metodo di ricerca partecipativo che promuove l’attivo coinvolgimento dei partecipanti attraverso la produzione autonoma di fotografie e la discussione delle stesse in un’ottica trasformativa.

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I NOSTRI ANTENATI

Nel terzo articolo Omizzolo descrive l’esperienza di realizzazione di buone prassi nei servizi educativi 0-6 del Comune di Fano: in questi servizi si favorisce il dialogo e il confronto tra gli attori coinvolti nel processo di crescita mettendo al centro le bambine e i bambini con le loro competenze di autodeterminazione. Sempre nell’ambito del sistema educativo 0-6 anni, a partire dalle Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei” del Miur (2021), nel quinto articolo Vismara analizza i momenti di assemblea all’interno di una sezione bifascia per capire come questo esercizio quotidiano permetta l’espressione del proprio punto di vista e la capacità di ascolto del punto di vista dell’altro. Nel sesto articolo di Ferrero viene analizzata l’esperienza di condotta da un istituto comprensivo dell’area torinese, durante il quale le bambine e i bambini della scuola dell’infanzia e primaria hanno partecipato attivamente alle fasi di progettazione di un nuovo polo scolastico. L’approfondimento si chiude con un ultimo articolo di Trivigno in cui vengono presentate alcune esperienze di democrazia osservate in una classe di scuola primaria che testimoniano l’impatto educativo del riconoscimento dell’agency da parte dell’adulto. Attraverso le parole di bambini e bambine viene messo in luce come la partecipazione costante e autentica di tutti e tutte nella quotidianità scolastica contribuisca a un’idea chiara di democrazia e di convivenza pacifica.

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ucativo piste interulti, per contribuire educative che fatividuali, istituzionali

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e sociale all’Univerzione degli adulti e

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78-88-351-2837-3

11201.1 M. Milana, P. Perillo, M. Muscarà, F. Agrusti IL LAVORO EDUCATIVO PER AFFRONTARE LE FRAGILITÀ INDIVIDUALI, ISTITUZIONALI E SOCIALI

plurima, che si conporto gli uni con gli progetto “RE-SER, che ha esaminato lastiche, volte a 1) udere i minori straal mondo dell’istru-

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4.2023

610 Educazione A cura di Marcella Milana, Pascal Perillo, Marinella Muscarà, Francesco Agrusti

IL LAVORO EDUCATIVO PER AFFRONTARE LE FRAGILITÀ INDIVIDUALI, ISTITUZIONALI E SOCIALI

27/07/23 16:25

IL LAVORO EDUCATIVO PER AFFRONTARE LE FRAGILITÀ INDIVIDUALI, ISTITUZIONALI E SOCIALI Marcella Milana, Pascal Perillo, Marinella Muscarà, Francesco Agrusti (a cura di)

Il lavoro educativo per affrontare le fragilità individuali, istituzionali e sociali / a cura di Marcella Milana, Pascal Perillo, Marinella Muscarà, Francesco Agrusti. - Milano : Franco Angeli Open Access, 2023. - 1 risorsa online (373 pagine). - PDF. - 13,2 MB. - (Prospettive angolari). - Bibliografia a fine di ogni contributo. - PDF e risorsa online. - Ultima consultazione: 24/08/2023. - ISBN 9788835154808. Soggetti 1. Bambini e adolescenti svantaggiati Educazione, integrazione sociale e istruzione - Italia - Progetti 2. Giovani svantaggiati - Educazione, integrazione sociale e istruzione - Italia Progetti Download https://series.francoangeli.it/index.php/oa/ catalog/book/1012 Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1395070702 Il volume si sviluppa dal Progetto di rilevante interesse nazionale (Prin), “Re-serves: la ricerca al servizio delle fragilità educative”, sostenuto dal Miur, realizzato negli anni 2019-2023 e che ha coinvolto sia varie sedi universitarie (Università degli studi di Verona, che ha coordinato il progetto, Università degli studi Kore di Enna, Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Università degli studi di Roma Tre), sia molteplici aree accademiche, scolastiche, educative dislocate sull’intero territorio nazionale (Verona, Avellino, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Salerno, Siracusa, Udine, ecc.). Il tema delle fragilità individuali, istituzionali e sociali viene qui trattato attraverso contributi sia di riflessione


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che di esperienza, per offrire a coloro che sono impegnati nel lavoro educativo piste interpretative e metodologie utili a lavorare con bambini, bambine, ragazzi e ragazze in un mondo caratterizzato da isolamento e disinteresse sociale, dovuto a vari fattori, tra i quali vanno evidenziati sia l’ideologia neoliberista col suo individualismo che pervade il nostro tempo storico, sia gli eventi drammatici in esso vissuti (con conseguenze ancora più negative proprio sui giovani) tra cui pandemia, crisi ecologica, guerra, ecc. Il volume si articola in 13 capitoli divisi nelle seguenti quattro parti: educare alla cittadinanza, nel quale vi è un riconoscimento della scuola di ogni ordine e grado – da sola e nelle relazioni che questa intrattiene con il territorio – quale contesto privilegiato per formare la cittadinanza attraverso la promozione dell’impegno civico e sociale di bambini, bambine, ragazzi e ragazze; coltivare alleanze educative, dove partendo dalla voce di educatori e insegnanti nella gestione degli adolescenti problematici, si arrivano a progettare alleanze educative territoriali in grado di prevenire e affrontare, nell’ottica di una comunità di cura educativa, il fenomeno dei comportamenti antisociali degli adolescenti; includere i minori con background migratorio, che rappresenta un fenomeno sempre più attuale nel nostro Paese e che richiede processi di socializzazione e crescita personale che, nel caso dei Msna, non si esaurisce nell’esperienza scolastica ma si nutre del contributo apportato dal privato sociale convenzionato che costituisce un elemento estremamente importante del sistema di accoglienza e che richiama l’attenzione delle discipline pedagogiche sul valore dell’educazione di comunità e della formazione dei professionisti della mediazione; riattivare i giovani esclusi, che

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I NOSTRI ANTENATI

rende conto del lavoro di ricerca che si e concentrato sulla difficoltà dell’inclusione sociale e occupazionale dei giovani Neet, fornendo loro una opportunità formativa in una modalità innovativa, a distanza, al fine di promuovere le competenze che possano aiutare questi individui a reinserirsi nel mercato del lavoro. Il volume si conclude con il richiamo al compito primario – alto e necessario – della scuola come agenzia formativa di tutti e per tutti e a quanto questa possa investire per formare i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze alla cittadinanza in una società complessa, attraverso: l’esperienza dell’amicizia e del reciproco riconoscimento dei vissuti personali; l’azione della “comunità di cura” che, appunto, si prende cura delle giovani generazioni per far crescere in esse una salda coscienza sociale e civica; la volontà di porre proprio l’integrazione come mezzo e come fine di un agire educativo che vuole dar vita a un modello di società che mai escluda e che invece renda tutti partecipi alla costruzione, coscientemente e operativamente vissuta, del “bene comune”; la luce di una cultura civica ed eticopolitica che parta da curare le giovani generazioni nella loro fragilità e nel loro attuale disimpegno per sviluppare invece cittadini consapevoli, attivi e responsabili.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

CREDITS: Giuliano Del Gatto per Save the Children

621 Alunni e studenti stranieri

IL MONDO IN UNA CLASSE Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane

IL MONDO IN UNA CLASSE : UN’INDAGINE SUL PLURALISMO CULTURALE NELLE SCUOLE ITALIANE Save the Children

Il mondo in una classe : un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane / Save the Children ; coordinamento scientifico: Christian Morabito ; redazione dei testi: Christian Morabito, Elena Caneva, Michela Lonardi. - Roma : Save the Children ETS, settembre 2023. - 1 risorsa online (46 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 2,28 MB. - Ultima consultazione: 18/09/2023. Soggetto Alunni e studenti stranieri - Integrazione scolastica - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.savethechildren.it/cosafacciamo/pubblicazioni/il-mondo-in-unaclasse Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397827431 Il testo Il mondo in una classe realizzato da Save the Children pone l’attenzione sul tema del pluralismo culturale nelle scuole italiane. Il progressivo cambiamento della scuola procede in linea con le trasformazioni della società italiana e, in un panorama che vede la progressiva diminuzione delle iscrizioni di nuovi alunni a causa della denatalità, sono sempre di più i bambini e le bambine di origine straniera all’interno delle scuole italiane. Molta attenzione a questo tema è dedicata anche dalle attuali politiche, sulla fascia della scuola dell’obbligo ma anche della fascia prescolare, con ricadute su tutta la società. L’obiettivo di questa indagine era quello di valutare il grado di inclusione e integrazione delle nuove generazioni di studenti stranieri nelle scuole italiane e anche di identificare le sfide e le opportunità che derivano dal pluralismo culturale.


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Save the Children, organizzazione internazionale impegnata nella promozione dei diritti dei bambini e delle bambine, ha svolto questa indagine per comprendere meglio le dinamiche interculturali nel contesto scolastico italiano. L’analisi si è concentrata su diversi aspetti, tra cui l’accesso all’istruzione, la qualità dell’insegnamento, l’interazione sociale e l’accoglienza di studenti provenienti da background culturali diversi. I dati sono stati raccolti in quattrocento scuole di differenti regioni italiane e sono stati coinvolti numerosi docenti, studenti e genitori. I risultati dell’indagine hanno evidenziato sia progressi che criticità. Da un lato, sono stati rilevati sforzi significativi da parte di molte scuole italiane nell’accogliere e supportare gli studenti stranieri. Ad esempio sono stati forniti servizi di mediazione linguistica, programmi di tutoraggio e attività interculturali. Tali iniziative sono state valutate positivamente dai genitori e dagli studenti stessi, che hanno riscontrato una maggiore inclusione e apprezzato il rispetto delle loro culture di provenienza. Dall’altro, l’indagine ha rivelato alcune criticità che richiedono un intervento urgente. Ad esempio, l’accesso all’istruzione per gli studenti stranieri non è ancora garantito in modo uniforme, con disparità tra le diverse regioni italiane. Le risorse finanziarie e umane destinate all’inclusione scolastica degli studenti stranieri, inoltre, talvolta risultano insufficienti, compromettendo la qualità dell’istruzione ricevuta. La ricerca ha sottolineato l’importanza di promuovere una cultura dell’accoglienza e dell’inclusione nelle scuole italiane, coinvolgendo tutti gli attori: docenti, studenti, famiglie e istituzioni.

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I NOSTRI ANTENATI

Gli autori raccomandano quindi l’adozione di politiche educative più inclusive, l’implementazione di programmi di formazione per gli insegnanti sul tema del pluralismo culturale e l’istituzione di partenariati tra scuole e comunità locali. Infine, la ricerca ritiene molto importante sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori istituzionali sul tema. Soltanto attraverso l’adozione di politiche adeguate e la promozione di una mentalità aperta e interculturale, sarà possibile garantire un’istruzione di qualità per tutti, in cui il pluralismo culturale diventa una ricchezza e non un ostacolo. È pertanto necessario un lavoro svolto congiuntamente sul piano delle politiche ma anche sulla sensibilizzazione al fine di trasformare la società e renderla più aperta. 53


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4.2023

684 Servizi educativi per la prima infanzia

ARTICOLO

SISTEMI COMPETENTI Cinzia D’Alessandro, Daniela Mainetti (a cura di)

Sistemi competenti / a cura di Cinzia D’Alessandro e Daniela Mainetti. - Bibliografia alla fine degli articoli. - Contiene: per garantire la qualità dei servizi educativi 0-6 / Cinzia D’Alessandro e Daniela Mainetti. Innovare le pratiche di formazione e organizzazione / Daniela Ghidini e Claudia Regio. Protocollo d’intesa città-scuola / Lara Zambaldi, Rosanna Vit, Rosanna Wegher, Erika Concer e Francesca Benoni. Promuovere e diffondere buone pratiche / Sura Spagnoli. La progettazione di una rete territoriale / Elena Ravasio. - In: Bambini. - Anno 39, n. 5 (mag. 2023), p. 27-53. - ISSN 0393-4209. Soggetto Scuole dell’infanzia e servizi educativi per la prima infanzia - Qualità - Promozione - Italia Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397052486 Questo approfondimento comparso nella rivista Bambini, n. 5 di maggio 2023, è composto da sette articoli a cura di pedagogisti, professori universitari, coordinatori pedagogici e altre figure che afferiscono all’ambiente dei servizi educativi 0-6 e descrivono le proposte educative di alcune città italiane. Il tema di fondo è quello della formazione del personale educativo nella sua complessità. Si sottolinea la necessità di sostenere l’impegno nel lavoro di cura educativa collocandolo in una comunità che comprende incontri e riflessioni con tutti gli agenti coinvolti. In Italia lo status professionale nel settore scolastico è generalmente diviso nei due segmenti 0-3 e 3-6, ma esistono realtà locali in cui il sistema educativo 0-6 è attivo con buone pratiche sia operative che gestionali.


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Benché ancora ci sia un percorso da compiere, sta iniziando a prendere forma l’istituzione dei coordinamenti pedagogici territoriali previsti dalla legge. Il dialogo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria è quindi teso alla costruzione di un curricolo per reinterpretare i concetti di cura ed educazione, al fine di costruire un percorso in servizi di alta qualità, inclusivi e democratici. Nell’approfondimento vengono esaminati gli approcci educativi usati in vari comuni italiani, iniziando da Torino, dove il Dipartimento servizi educativi del Comune si occupa da molti anni di promuovere progetti di partecipazione del personale e delle famiglie, con un’attenzione particolare alla formazione delle educatrici e degli educatori neoassunti attraverso un percorso di accompagnamento triennale, con metodologie e organizzazioni innovative. Alla base di ciò non vi è il pensiero che i nuovi assunti e le nuove assunte siano persone prive di esperienze e di competenze, bensì il tentativo di affrontare nel modo migliore il ricambio dei gruppi di lavoro e promuovere la diffusione nel sistema educativo del paradigma 0-6. Nel Comune di Trento è attivo da più di 15 anni il Protocollo d’intesa cittàscuola, che di recente è stato ampliato per le realtà scolastiche con bambini e bambine da 0 a 6 anni, mettendo in risalto l’importanza dei servizi per la prima infanzia come supporto alle famiglie per promuovere una genitorialità responsabile. Il Protocollo ha realizzato forme e strumenti di progettazione condivisa su temi fondamentali per la comunità, valorizzando le risorse delle famiglie, della città, dei servizi educativi per la prima infanzia e delle scuole attraverso momenti periodici d’incontro, confronto e condivisione di buone prassi. Tra gli aspetti incentivati vi sono l’educazione alla salute, le politiche di promozione sociale per lo sviluppo dei bambini e delle bambine nell’intento di

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I NOSTRI ANTENATI

ridurre le diseguaglianze e la realizzazione di momenti aperti nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, dando la possibilità alle famiglie di poter trascorrere alcuni momenti significativi in sezione o in classe con i bambini e le bambine. Proseguendo nell’esame degli articoli presenti nell’approfondimento troviamo quello a cura della direttrice dell’area infanzia di una cooperativa sociale di Firenze. Nei primi anni Duemila si è verificato all’interno della cooperativa un forte incremento dei servizi per l’infanzia, con la conseguente creazione di una direzione di area per migliorare le competenze e la gestione dei servizi. Inoltre, alla luce della grande importanza della documentazione nel servizio educativo, è stato creato un Centro di documentazione infanzia e famiglie. La documentazione rappresenta uno strumento riconosciuto di incremento qualitativo attraverso gli scambi e la circolazione delle idee e la possibilità di organizzare le riflessioni, per consentire a tutti gli operatori del percorso educativo 0-6 di trovare sostegno nella realizzazione di un progetto valido. L’ultimo articolo presenta una iniziativa nata nella Provincia di Bergamo, dove è presente una significativa frammentazione territoriale, con molti comuni di piccole o piccolissime dimensioni e con caratteristiche molto diverse nelle varie parti del territorio provinciale. I comuni si sono quindi associati costruendo il Piano di zona che si realizza all’interno di una dimensione associativa detta Ambito territoriale, ciascuno dei quali definisce alcune tematiche a livello locale, per poi coinvolgere le realtà presenti sul territorio in un dialogo costruttivo. Questo percorso è nato oltre 10 anni fa, e per quanto riguarda i servizi per l’infanzia l’obiettivo si è ampliato fino a includere il periodo 0-6 anni. Il progetto si propone d’incentivare i dialoghi tra soggetti educativi diversi, per permettere al percorso 0-6 di diventare sempre più visibile e condivisibile.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

701 Bambini e adolescenti - Salute HBSC 2022 : stili di vita e salute degli adolescenti tra 11 e 17 anni : i risultati della Sorveglianza Regione Toscana / a cura di Giacomo Lazzeri, Rita Simi e Dario Lipari. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, 2023. - 1 risorsa online (112 pagine) : grafici, tabelle. - PDF. - 3,2 MB. - Ultima consultazione: 18/09/2023. Soggetto Adolescenti e preadolescenti - Benessere e salute - Toscana - Rapporti di ricerca Download https://www.epicentro.iss.it/hbsc/indagine2022-toscana Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397837159

HBSC 2022 : STILI DI VITA E SALUTE DEGLI ADOLESCENTI TRA 11 E 17 ANNI : I RISULTATI DELLA SORVEGLIANZA REGIONE TOSCANA Giacomo Lazzeri, Rita Simi e Dario Lipari (a cura di)

Lo studio HBSC (Health behaviour in school-aged children - comportamenti collegati alla salute in ragazzi e ragazze di età scolare) analizza in profondità lo stato di salute degli adolescenti fra gli 11 e i 17 anni con l’obiettivo di offrire dati solidi per formulare adeguate politiche di promozione della salute rivolte agli adolescenti. HBSC è uno studio multicentrico internazionale, svolto in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), realizzato ogni 4 anni. L’indagine viene condotta su un campione di 1.200 tra ragazzi e ragazze per ciascuna fascia d’età: 11, 13, 15 e 17 anni. In Toscana sono state campionate 114 classi per la scuola secondaria di primo grado e 139 classi per la scuola secondaria di secondo grado. Le informazioni vengono raccolte tramite due questionari: uno rivolto agli studenti e uno compilato dai dirigenti scolastici.


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AMBITO NAZIONALE

Le domande rivolte ai ragazzi e alle ragazze oltre ai dati anagrafici, riguardano aspetti del benessere fisico, psicologico, sociale e relazionale. Il report, che riporta i dati relativi al 2022, è suddiviso in otto capitoli ognuno dei quali è dedicato a uno specifico tema: il contesto familiare, le abitudini alimentari, lo sport e il tempo libero, l’ambiente scolastico, l’uso di sostanze, la salute psicologica e le abitudini sessuali, il rapporto con i social media, gli effetti della pandemia. Dall’inchiesta emerge che la percentuale di ragazzi e ragazze che praticano almeno un’ora di attività fisica al giorno, come raccomandato dalle linee guida internazionali, è solo il 4,9%. Al contrario il 21,6% non pratica mai attività fisica. Il 47,2% dei giovani (più i maschi che le femmine) si dedica ai videogiochi su PC o tablet per un tempo pari o inferiore alle due ore giornaliere. Per quanto riguarda la scuola, la metà degli studenti afferma di apprezzarla. La valutazione risulta maggiore per le femmine, rispetto ai maschi. Sempre tra le femmine il vizio del fumo e il consumo di alcol sono più diffusi rispetto ai coetanei maschi. Lo stato di salute e il benessere psicofisico dei ragazzi e delle ragazze è stato indagato tramite l’autopercezione. I dati autoriferiti mostrano che il 19,9% definisce il proprio stato di salute come eccellente, mentre il 58,3% buono. Le ragazze in generale tendono a percepire la propria salute in maniera meno positiva rispetto ai ragazzi. La metà dei giovani dichiara un buon livello di benessere psicologico, le ragazze hanno una percezione più bassa rispetto ai ragazzi (35,3% contro il 67,3%).

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

Nelle ultime indagini campionarie sono state inserite alcune domande riferite all’uso problematico dei social media. Nello specifico, è emerso che nel 2022 questa problematica ha riguardato il 13,4% dei maschi contro il 7% delle femmine. Per quanto riguarda il contesto familiare, dall’indagine emerge chiaramente una forte associazione tra il basso livello socioeconomico e la salute psichica dei figli e tra instabilità familiare e sviluppo dei rapporti sociali. Il volume si conclude con un focus sui diciassettenni che per la prima volta, nel 2022, rientrano nel campione confermando l’importanza di un monitoraggio sulle condizioni socioeconomiche dell’ambiente di vita dei ragazzi e delle ragazze in quanto poco più della metà delle famiglie ha un livello socioeconomico medio e ben il 30,7% si colloca in una fascia di bassa possibilità di consumo.

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enne Onlus

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO NAZIONALE

4.2023

728 Disabilità

COMUNITÀ E TERRITORI: Modelli di ricchezza educativa Report finale del Progetto RIBES Risorse Integrate per i Bisogni Educativi Speciali

COMUNITÀ E TERRITORI : MODELLI DI RICCHEZZA EDUCATIVA : REPORT FINALE DEL PROGETTO RIBES RISORSE INTEGRATE PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara - Penne onlus

Comunità e territori : modelli di ricchezza educativa : report finale del Progetto RIBES Risorse Integrate per i Bisogni Educativi Speciali / Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus ; coordinamento editoriale di Giannicola D’Angelo. - Pescara : Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus, 2023. - 1 risorsa online (88 pagine) : illustrazioni, grafici, tabelle. - PDF. - 5,86 MB. - Bibliografia: pagine 85-84. - Ultima consultazione: 24/08/2023. Soggetti 1. Alunni e studenti con bisogni educativi speciali - Sostegno scolastico - Progetti : RIBES - Italia - Rapporti di ricerca 2. Bambini e adolescenti svantaggiati Povertà educativa - Prevenzione - Progetti : RIBES - Italia - Rapporti di ricerca Download https://www.caritaspescara.it/wp-content/ uploads/sites/2/2023/07/Comunit%C3%A0e-Territori_Report-finale-RIBES.pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1395066126 Il report finale del progetto Ribes - Risorse integrate per i bisogni educativi speciali, tratta i dati, i numeri, le testimonianze e le valutazioni di un’attività progettuale, presentato in risposta al bando Nuove generazioni, promosso dall’impresa sociale Con i Bambini nel 2016 per incentivare il benessere, lo sviluppo delle competenze e l’orientamento nelle fasi di passaggio tra cicli scolastici nella fascia di età 5-14 anni, per i minorenni a rischio povertà o di vulnerabilità economica, sociale e culturale, ha coinvolto 2.600 minori di età e 2.500 nuclei familiari. Il progetto si è svolto nei territori di nove regioni d’Italia: Abruzzo, Calabria,


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AMBITO NAZIONALE

Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sardegna e Sicilia e ha visto come soggetto responsabile la fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara - Penne. Il report del progetto Ribes si sviluppa in nove parti più l’introduzione, nelle quali si propone non solo un modello multidimensionale per la prevenzione della povertà educativa, come svantaggio socioeconomico in diversi contesti, dei minori di età, ma ha anche lo sviluppo di strumenti per contrastare queste situazioni coinvolgendo le comunità di riferimento, le agenzie educative e le realtà sociali che si impegnano in favore di minorenni e delle famiglie. Questo approccio opera sia attraverso lo strumento dell’affiancamento familiare, che prevede che una famiglia “affiancante” supporti un’altra famiglia che si trova in difficoltà temporanea, sia attraverso attività complementari ai percorsi scolastici per potenziare le competenze cognitive e non dei minorenni. Ciò avviene attraverso l’affiancamento nella scuola primaria e secondaria di primo grado degli alunni che si trovano in una situazione di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale inclusi coloro che rientrano nella categoria Bes. A loro il progetto ha risposto promuovendo laboratori Stem, (Science, technology, engineering and mathematics), laboratori linguistico culturali, di cittadinanza attiva e che agiscono sulle life skills, sia in ambito curriculare che extracurriculare. A tal proposito nel report vengono indicati i dati di risposta dei questionari dedicati agli alunni con Bes e l’incisività dell’affiancamento familiare nella rete di relazioni delle 114 famiglie partecipanti, di cui il 57% di origine non italiana, con uno sguardo rivolto a precise indagini sulla povertà di bambini, bambine, ragazzi

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

e ragazze col fine di implementare il potenziamento di certi contesti territoriali. La strategia alla base di questo progetto è quindi quella di integrare le attività scolastiche ed extrascolastiche: gli istituti scolastici devono agire come luoghi aperti che operano in sinergia con realtà del pubblico e del privato e con la comunità educante. Snodo innovativo del progetto è stata la figura del manager di prossimità, come ruolo dedicato per lo svolgimento di funzioni trasversali che altrimenti rimarrebbero residuali. Questa figura ha garantito un accompagnamento ai percorsi attivati e ai processi di lavoro, ponendosi come un riferimento per gli attori territoriali e le famiglie coinvolte nel progetto e facilitando così il monitoraggio degli step progettuali. Nella parte della ricerca dedicata ai territori, viene riportato il rilevante ruolo di monitoraggio della fondazione Paideia, con lavoro di ascolto, scambio e conoscenza reciproca specialmente nelle fasi di apertura e chiusura dei percorsi. La ricerca restituisce come testimonianza, una parte dedicata alle storie familiari e individuali di alcuni destinatari del progetto Ribes. Infine emergono le riflessioni condivise nell’incontro nazionale conclusivo che ha coinvolto tutti gli attori del progetto Ribes, sui 4 anni di lavoro, per soffermarsi sul metodo, su cosa ha lasciato il progetto, su quali sono stati gli esiti sui territori in modo da capire in che modo sia possibile capitalizzare le esperienze per trasformarle in opportunità future.

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MBIT TER-


TI -

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AMBITO NAZIONALE

AMBITO INTERNAZIO NALE

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA INFANZIA E ADOLESCENZA

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

In questa sezione si propone una selezione di articoli di riviste, volumi e letteratura grigia pubblicati e prodotti all’estero o comunque realizzati in lingua straniera e posseduti dalla Biblioteca Innocenti. Si tratta di documentazione recente, specializzata nel settore, che pone l’attenzione su alcune esperienze particolarmente significative messe in atto da altre nazioni nell’ambito delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Questa sezione ha l’obiettivo di favorire il confronto fra la realtà italiana e quella di altri Paesi e di offrire anche uno sguardo più ampio sulla condizione dell’infanzia nel mondo.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO INTERNAZIONALE

4.2023

356 Violenza su bambini e adolescenti

Applying Safe Behaviours preventing and responding to peer violence amongst children and yo u n g p e o p l e f i n a l p r oj e c t p u b l i c at i o n

Co-funded by the Rights, Equality and Citizenship (REC) Programme of the European Union

APPLYING SAFE BEHAVIOURS : PREVENTING AND RESPONDING TO PEER VIOLENCE AMONGST CHILDREN AND YOUNG PEOPLE SOS Children’s Villages International

Applying safe behaviours : preventing and responding to peer violence amongst children and young people / SOS Children’s Villages International ; Florence Treyvaud Nemtzov, Francine Stansfield. - Innsbruck : SOS Children’s Villages International, April 2023. - 1 risorsa online (24 pagine) : illustrazioni. - PDF. - 2,95 MB. - Ultima consultazione: 20/07/2023. - ISBN 9788898688395. Soggetto Bambini e adolescenti - Violenza da parte dei coetanei - Riduzione - Progetti Download https://bettercarenetwork.org/sites/default/ files/2023-06/safe-behaviours-final_ publication-a5_final_1.pdf Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1390798639 Il Rapporto contiene la descrizione dello svolgimento e degli esiti di un progetto realizzato da Sos villaggi dei bambini onlus in diversi Paesi europei (Belgio, Francia, Italia, Romania e Spagna) con il coinvolgimento attivo di bambini, bambine, ragazzi e ragazze nella realizzazione di diversi strumenti sviluppati e implementati durante lo svolgimento delle attività. Nel documento viene descritto, in primo luogo, l’obiettivo del progetto di rendere i bambini, le bambine e i giovani, agenti attivi nella creazione di un ambiente sicuro per sé stessi e per i loro coetanei e di consentire ai professionisti che lavorano e si prendono cura di loro di poter rispondere in modo appropriato ai comportamenti violenti che possono attuare. Nella seconda parte vengono descritte le attività principali svolte, che hanno


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AMBITO NAZIONALE

riguardato diversi livelli, quello del rafforzamento delle capacità attraverso dei gruppi di lavoro tra pari per giovani di età compresa tra gli 11 e i 15 anni e la formazione diretta dei professionisti coinvolti e quello della sensibilizzazione e dell’advocacy attraverso la creazione di un modulo di e-learning per adulti, un opuscolo realizzato dai bambini e dalle bambine per i loro coetanei di fascia compresa tra gli 8 e gli 11 anni e, infine, video specifici per i giovani e raccomandazioni in materia di azioni e interventi. A questo proposito, si evidenzia come all’inizio sia stato condotto un esercizio di indagine per raccogliere informazioni sulla violenza tra pari nei cinque Paesi partecipanti direttamente da bambini, bambine, ragazzi e ragazze e dai professionisti coinvolti. Nella terza parte vengono presentati gli strumenti realizzati quali una guida pratica sviluppata per informare e fornire strumenti a tutti coloro che si prendono cura e lavorano con bambini, bambine e giovani che potrebbero essere a rischio o che stanno subendo violenza tra pari; un documento di riepilogo delle modalità di lavoro per i laboratori tra pari, costituiti da sei sessioni di mezza giornata, rivolte a giovani di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, che sono state coordinate da coppie di peer trainer di età compresa tra i 18 e i 20 anni; una descrizione della formazione in presenza per i professionisti che si è svolta in due blocchi da 3 giorni, erogata da un gruppo di master trainer, tra cui un giovane con esperienza nell’assistenza; a questo proposito, viene evidenziata l’importanza del lavoro intersettoriale, pertanto i corsi di formazione sono stati rivolti a diverse tipologie di professionisti che lavorano con bambini, bambine e adulti, come insegnanti, assistenti sociali, polizia, e altri; l’opuscolo per i bambini

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

e le bambine, Amicizia e sicurezza: parliamone!, una raccolta di racconti e attività rivolte ai bambini e alle bambine di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, su come questi possano prendersi cura di sé stessi e dei loro coetanei; un modulo di sensibilizzazione online per informare gli adulti sul perché i bambini, le bambine e i giovani pensano che avvenga la violenza tra pari e cosa vorrebbero che gli adulti considerassero nel sostenere i bambini, le bambine e i giovani che ne sono stati colpiti; infine, sono stati sviluppati due video di sensibilizzazione rivolti ai giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni, il primo riguarda l’impatto della violenza tra pari e l’importanza di sostenersi a vicenda ed essere gentili, mentre il secondo video riguarda la discriminazione e come questa possa portare al bullismo. Infine, nell’ultima parte del documento sono presentati i messaggi di bambini, bambine, ragazzi e ragazze rivolti agli adulti, ai decisori politici e ai professionisti coinvolti, attraverso i quali vengono espresse in modo chiaro quali siano i desideri, i bisogni e le azioni da compiere per prevenire e rispondere meglio alla violenza tra bambini, bambine e giovani.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO INTERNAZIONALE

4.2023

404 Diritti dei bambini

GLOBAL GIRLHOOD REPORT 2023: GIRLS AT THE CENTRE OF THE STORM HER PLANET, HER FUTURE, HER SOLUTIONS

GLOBAL GIRLHOOD REPORT 2023 : GIRLS AT THE CENTRE OF THE STORM HER PLANET, HER FUTURE, HER SOLUTIONS Save the Children

Global girlhood report 2023 : girls at the centre of the storm her planet, her future, her solutions / Save the Children ; this report was written by Tim Baroraho, Emily Heimsoth, Fareha Islam, Ruwayda Mohammed, and Gabrielle Szabo. - Fairfield, Connecticut ; London : Save the Children, ottobre 2023. - 1 risorsa online (37 pagine) : illustrazioni, grafici. - PDF. - 8,52 MB. - Bibliografia: pagine 33-36. - In inglese; abstract in italiano. - Ultima consultazione: 30/10/2023. Soggetti 1. Bambine e adolescenti femmine - Diritti Effetti del cambiamento del clima - Rapporti di ricerca 2. Bambine e adolescenti femmine Matrimonio combinato - Rapporti di ricerca Download https://www.savethechildren.it/cosafacciamo/pubblicazioni/global-girlhoodreport-2023-le-ragazze-al-centro-dellatempesta Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1406605212 L’analisi di Save the Children rileva che da oggi al 2030, quasi il 60% delle bambine — 931 milioni di ragazze — assisterà almeno una volta a un evento meteorologico estremo, che si tratti di inondazioni, siccità oppure ondate di calore. Si stima che quattro milioni di bambine che abitano in Paesi a basso reddito, nel 2021, non hanno avuto la possibilità di completare il proprio percorso di istruzione a causa di eventi legati al clima. E a oggi, almeno 49 milioni di persone, comprese le ragazze e le loro famiglie, patiscono la fame. Studi condotti tra il 1990 e il 2022, hanno evidenziato gli effetti dell’impatto del


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AMBITO NAZIONALE

cambiamento climatico in relazione all’aumento della violenza di genere e dei matrimoni precoci. In tutto il mondo, l’impatto dei più frequenti disastri climatici come alluvioni, cicloni, incendi e ondate di alte temperature, espongono le ragazze al maggiore rischio di subire molestie e abusi sessuali, complici situazioni di caos, sovraffollamento e mancanza di sicurezza che possono spingere le famiglie in situazioni di povertà ad avviare le figlie al lavoro minorile o ad accettare la possibilità di matrimoni infantili. Altre famiglie potrebbero dover abbandonare le loro case e i loro villaggi, non potendo più assicurare un percorso educativo e scolastico alle bambine e alle ragazze. Nonostante le forti ripercussioni sulle bambine, meno del 2% dei piani climatici nazionali le menziona e meno del 4% dei progetti di finanziamento per il clima le considera in modo significativo. La disuguaglianza di genere è la causa principale del matrimonio infantile, ma altri fattori di rischio aumentano la probabilità che una bambina si sposi. Tra questi, l’abbandono della scuola, la povertà, la carenza di cibo, la gravidanza o la nascita di un figlio o di una figlia e l’esposizione ad altre forme di discriminazione di genere. I disastri climatici e gli impatti a lungo termine della crisi climatica possono aumentare questi fattori di rischio. Per esempio, i disastri possono portare alla chiusura delle scuole e alla perdita di reddito per le famiglie. Anche la violenza di genere aumenta durante le crisi e le famiglie possono decidere di allontanare le ragazze dalla scuola o di farle sposare per tenerle al sicuro dalla violenza di estranei o per assicurarsi che le figlie siano sostenute da un’altra famiglia.

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

Una nuova analisi di Save the Children mostra che, a livello globale, quasi nove milioni di ragazze sono a rischio estremo di disastri climatici e di matrimonio infantile ogni anno. Questa analisi mostra che circa due terzi dei matrimoni infantili avvengono in regioni con rischi climatici superiori alla media. La combinazione di rischio climatico e matrimonio infantile ha creato un’emergenza per i diritti delle bambine in Bangladesh e in tutta l’Africa subsahariana. Questi Paesi non sono solo colpiti da gravi e frequenti disastri climatici o eventi meteorologici, ma in molti casi anche da conflitti, alti livelli di povertà e disuguaglianza di genere. Le ragazze in molti dei Paesi con la più alta combinazione di matrimonio infantile e rischio climatico sono ora alle prese con la peggiore delle crisi della fame. Questi Paesi hotspot hanno la popolazione più giovane e in più rapida crescita nel mondo. Il numero di bambine che crescono nei dieci principali hotspot è destinato ad aumentare di 2,3 milioni, passando da 29,9 milioni a 32,2 milioni entro il 2030. Entro il 2050, il numero di bambine che crescono in questi hotspot sarà di 39,9 milioni, con un aumento di un terzo. La convivenza con questa duplice minaccia sarà una realtà per molte più ragazze. I governi hanno il dovere di garantire i diritti umani delle persone che vivono nei loro Paesi, mentre le organizzazioni non governative (Ong), le Nazioni Unite (ONU) e le imprese hanno il compito di spingere i governi a mantenere le loro promesse e a sostenere i loro sforzi.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO INTERNAZIONALE

4.2023

404 Diritti dei bambini

PROGRESS ON CHILDREN’S WELL-BEING:

Centring child rights in the 2030 agenda for every child, a sustainable future

PROGRESS ON CHILDREN’S WELL-BEING : CENTRING CHILD RIGHTS IN THE 2030 AGENDA : FOR EVERY CHILD, A SUSTAINABLE FUTURE UNICEF Division of Data, Analytics, Planning and Monitoring

Progress on children’s well-being : centring child rights in the 2030 Agenda : for every child, a sustainable future / UNICEF Division of Data, Analytics, Planning and Monitoring – Data and Analytics Section. - 1 risorsa online (1110 pagine) : grafici, fotografie a colori. - PDF. - 8,52 MB. - Ultima consultazione: 16/11/2023. - ISBN 9789280655018. Soggetto Bambini e adolescenti - Benessere, diritti e qualità della vita - Rapporti di ricerca Download https://data.unicef.org/resources/sdgreport-2023/ Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1409486287 Nel 2015, con l’adozione dell’Agenda 2030, la comunità globale ha promesso di impegnarsi a lavorare insieme per costruire un futuro in cui ogni bambino e ogni bambina abbiano l’opportunità di esprimere le proprie potenzialità. Oggi, a metà percorso verso il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), è stato raggiunto all’incirca uno su tre degli Obiettivi legati all’infanzia. Tuttavia, senza un’accelerazione, troppi bambini e bambine continueranno a vivere senza veder realizzati i propri diritti. Come affermato dal Segretario generale del Nazioni Unite, Antonio Guterres: «i progressi degli SDGs non sono delle linee su un grafico. Si tratta di madri e bambini sani; bambini che acquisiscono le competenze per far emergere le loro potenzialità; genitori in grado di nutrire le proprie famiglie. Si tratta di un mondo in cui tutti godano dei diritti umani e della dignità umana».


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AMBITO NAZIONALE

L’Unicef ha esaminato i dati disponibili sui 48 indicatori degli SDGs legati all’infanzia che l’Agenzia monitora regolarmente, organizzati intorno a cinque aree di benessere dell’infanzia, ovvero: sopravvivenza e crescita; apprendimento; protezione e tutela; ambiente sicuro e pulito; una vita libera dalla povertà. Questi indicatori, se considerati nel loro insieme piuttosto che come singoli ambiti, forniscono un quadro ricco e dettagliato: dall’indagine emerge che entro il 2030, solo un bambino o una bambina su quattro vivrà in Paesi in cui sarà raggiunto il 70% degli Obiettivi SDGs relativi all’infanzia. A livello globale, si è registrata una notevole riduzione della mortalità infantile, che risulta diminuita del 59% dal 2000. Sul fronte dell’immunizzazione, la copertura vaccinale globale ha registrato un aumento costante dal 2000. Fra tutti i livelli di reddito, da quelli più bassi a quelli più alti, il principio di “non lasciare nessuno indietro” è diventato ancora più urgente. Il mancato raggiungimento di un obiettivo degli SDGs non è solo un elemento negativo su un grafico, ma indica i bambini, le bambine e le comunità reali che vengono lasciati indietro. Ciò significa che, per colmare questi divari e raggiungere gli Obiettivi, è fondamentale identificare coloro che sono ancora sistematicamente emarginati, esclusi e discriminati nella società — come le bambine e i bambini con disabilità, quelli che vivono in luoghi di crisi umanitarie o climatiche e le famiglie che vivono in povertà — e agire rapidamente per rafforzare la protezione e il rispetto dei loro diritti. Accelerare l’azione per raggiungere gli Obiettivi degli SDGs legati all’infanzia è importante anche dal punto di vista economico. Rafforzare le capacità umane dei Paesi e delle future generazioni

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I NOSTRI ANTENATI

contribuirà alla crescita economica e del benessere nazionale. Inoltre, aiuterà a evitare gli immensi costi sociali futuri associati all’inazione. La crisi climatica, emergenza crescente che ha un impatto profondo sui bambini e le bambine di tutto il mondo, minaccia decenni di progressi nell’avanzamento dei diritti dell’infanzia in aree come la salute, l’istruzione, la nutrizione, la protezione sociale e la riduzione della povertà. Quasi la metà di tutti i bambini e le bambine del mondo, pari a circa 1 miliardo, vive in Paesi estremamente vulnerabili agli impatti climatici. Le costanti disuguaglianze all’interno dei Paesi e tra di essi evidenziano che i diritti dei bambini e delle bambine non sono universalmente riconosciuti. I bambini e le bambine delle aree rurali sono più svantaggiati e spesso hanno una tutela limitata della salute, un accesso negato all’istruzione e ai servizi sociali rispetto ai bambini e alle bambine che vivono nelle aree urbane. Le bambine delle aree rurali si trovano spesso in una situazione peggiore rispetto ai bambini. Porre l’accento sugli SDGs legati all’infanzia è fondamentale sia perché il benessere dei bambini e delle bambine ha implicazioni per il nostro mondo di oggi e di domani sia perché per raggiungere uno sviluppo sostenibile, i diritti dei bambini devono essere al centro dell’attenzione e degli sforzi dei Paesi.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA AMBITO INTERNAZIONALE

4.2023

734 Alcolici - Consumo Care-experienced young people’s reflections on their relationship to and use of alcohol : a qualitative exploration / Hayley Alderson, Raghu Lingam, Rebecca Brown, Ruth McGovern. - Bibliografia: pagine 19-21. - In: Adoption & fostering. - Vol. 47, issue 1 (Mar.), p. [6]-21. - ISSN 0308-5759. Soggetto Alcolici - Consumo da parte degli adolescenti allontanati dalla famiglia e dei giovani fuori famiglia - Inghilterra - Studi Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1397070781

ARTICOLO

CARE-EXPERIENCED YOUNG PEOPLE’S REFLECTIONS ON THEIR RELATIONSHIP TO AND USE OF ALCOHOL : A QUALITATIVE EXPLORATION Hayley Alderson, Raghu Lingam, Rebecca Brown, Ruth McGovern

Lo studio mette in evidenza come un insieme di fattori sociali e contestuali possa influenzare la percezione e l’uso dell’alcol da parte dei giovani ospitati in strutture di assistenza. Sono state condotte 20 interviste qualitative semistrutturate con giovani inclusi nei Children in care councils (Cicc) nel Nord-Est dell’Inghilterra. È stato utilizzato un metodo socioecologico e i risultati suggeriscono che i bambini, le bambine, i giovani e le giovani di età compresa tra gli 11 e i 19 anni ospitati in strutture di assistenza, hanno un rischio quattro volte maggiore di fare uso di alcol e droghe rispetto ai loro coetanei. È stato inoltre riscontrato che questi tendono ad assumere alcolici più frequentemente e in dosi superiori rispetto a coloro che non hanno avuto esperienze in strutture assistenziali. Lo studio ha evidenziato che tutti i fattori di stress, a eccezione dell’abbandono fisico, aumentano il rischio di iniziare a bere precocemente e che l’esperienza di un singolo Ace (Adverse childhood experience) – esperienze infantili negative – potrebbe far triplicare le probabilità di un consumo precoce di alcol negli adolescenti.


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AMBITO NAZIONALE

Un ampio numero di evidenze mostra anche una relazione significativa tra l’abuso di sostanze da parte dei genitori e l’abuso di sostanze da parte dei figli (R. McGovern et al., 2018; A. M. Yule et al., 2013). Risulta, pertanto, piuttosto evidente che l’ambiente in cui vivono i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze e il loro stile di vita possa avere effetti negativi sulla loro salute e anche il tipo di collocazione, che si tratti di affidamento in struttura o residenziale, può influenzare i livelli di consumo di alcol e/o di droghe. La vulnerabilità dei giovani con esperienza di accoglienza in strutture è stata riconosciuta in numerosi documenti programmatici del Regno Unito, come nel Drug strategy, redatto dal Ministero dell’interno nel 2017 e nelle Linee guida del National institute for health and care excellence (Nice): tutti individuano i giovani ospitati da strutture di assistenza come un “gruppo ad alta priorità” e ad alto rischio di danni legati all’uso di sostanze. Nell’analisi delle interviste è stato adoperato un approccio induttivo, confrontando le trascrizioni delle interviste per identificare i temi emergenti. I risultati evidenziano che l’uso di alcol era la conseguenza di molteplici fattori nell’ambiente del o della giovane. Infatti, il paradigma socioecologico si presta a essere utilizzato per la sua utilità nel fornire un quadro teorico attraverso il quale comprendere i risultati. A livello individuale, i partecipanti hanno raccontato la loro prima esperienza di consumo di alcolici e il loro ricordo di quel momento. L’età variava e alcuni giovani hanno ricordato di aver assaggiato l’alcol quando erano molto piccoli, in forma involontaria, spesso senza sapere cosa fosse, probabilmente perché trovato in casa o perché i genitori glielo avevano concesso.

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

Al di là della loro prima esperienza con l’alcol, i giovani hanno riferito di aver cominciato a bere consapevolmente alcolici considerandoli come una “stampella comportamentale” per far fronte alla loro mancanza di abilità sociali e per sentirsi maggiormente in grado di gestire la loro vita in ambienti assistenziali difficili. A livello interpersonale, i partecipanti hanno descritto come le relazioni formali e informali vissute prima dell’ingresso in struttura di assistenza potevano fungere da deterrente per l’abuso di alcol. Essi hanno riferito che sebbene ci fossero momenti in cui erano più inclini ad abusare dell’alcol, ad esempio per far fronte allo stress e all’incertezza, erano anche spesso preoccupati di farlo e, al momento dell’intervista, stavano operando consapevolmente la scelta di controllare il loro consumo. I giovani che avevano vissuto in strutture di assistenza hanno espresso la loro frustrazione per l’incoerenza talvolta esistente tra un ambiente e un altro. Riguardo la vita nella società, alcuni partecipanti hanno indicato l’ambiente universitario come luogo favorevole per aumentare i livelli di consumo di alcol.

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NOS ANT


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AMBITO NAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA INFANZIA E ADOLESCENZA

AMBITO INTERNAZIONALE

I NOSTRI ANTENATI

In questa sezione si presentano libri pubblicati nei decenni passati con l’intento di valorizzare quelle opere che hanno contribuito a determinare un “sapere comune” di nozioni e conoscenze sull’infanzia e l’adolescenza. Questi volumi hanno ancora oggi un interesse per la comunità scientifica e comunque offrono una prospettiva storica sulla materia. Il titolo I nostri antenati richiama l’opera di Italo Calvino e il suo tentativo di comprendere la propria contemporaneità attraverso lo sguardo di chi ci ha preceduto. La gran parte dei volumi segnalati appartiene ai fondi speciali della Biblioteca Innocenti.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA I NOSTRI ANTENATI

4.2023

110 Infanzia La scomparsa dell’infanzia : ecologia delle età della vita / Neil Postman. - Ristampa. - Roma : Armando, ©2002. - 191 pagine ; 24 cm. - (I problemi dell’educazione). - Titolo originale: The disappearance of childhood. - ISBN 9788871441269. Soggetto Infanzia - Concezione - Influsso dei mezzi di comunicazione di massa Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/932294284

LA SCOMPARSA DELL’INFANZIA : ECOLOGIA DELLE ETÀ DELLA VITA Neil Postman

Neil Postman (New York, 8 marzo 1931 - New York, 5 ottobre 2003) è stato un sociologo statunitense, teorico dei mass media e critico della cultura contemporanea. Per più di quarant’anni è stato professore associato della New York University, dove fu presidente del Dipartimento di cultura e comunicazione dal 1993 al 2002, fondando, nel 1971, il corso da lui denominato Media ecology. Postman ha passato buona parte della sua carriera accademica a studiare come i mass media influiscono sulle nostre forme di organizzazione sociale, sui nostri abiti mentali, sulle nostre concezioni politiche. Da qui il costante richiamo dell’ecologia dei media, prima grande risposta dell’autore alla domanda lasciata in eredità dal sociologo Marshall McLuhan (1911-1980) ovvero a quali conseguenze sociali, culturali e politiche può portare l’introduzione di una nuova tecnologia della comunicazione. Queste idee vengono riprese da Postman in ogni suo scritto. In particolare, nel testo La scomparsa dell’infanzia — ricordiamo che si tratta di un testo pubblicato nel 1982, quando i mezzi di comunicazione di massa non erano diffusi e pervasivi come adesso — l’autore inizia l’esposizione del suo pensiero affermando che l’infanzia è un prodotto sociale alla stregua


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dell’apprendimento del linguaggio: ha basi biologiche, ma si realizza solo se l’ambiente sociale la stimola e la alimenta. L’idea su cui si basa il testo è che la dimensione “elettrica” dell’informazione sta facendo scomparire l’infanzia e che questa stessa dimensione sta facendo scomparire anche l’età adulta. Postman sostiene che il concetto moderno di età adulta sia legato all’invenzione della stampa, ovvero che la formazione delle caratteristiche considerate tipiche dell’età adulta derivi da una cultura alfabetizzata: la consapevolezza della gratificazione differita e non immediata, la capacità complessa di pensare in modo concettuale e consequenziale, la cura per il tempo nelle sue dimensioni di passato, presente e futuro, l’attenzione all’uso della ragione. Se i mezzi elettrici di comunicazione sostituiscono l’importanza culturale del saper leggere e scrivere, si crea un nuovo sistema di valori nei comportamenti e nei rapporti interpersonali e si diffonde una definizione riduttiva dell’età adulta. Di conseguenza c’è una modifica della percezione degli stadi della vita, che corrispondono in quello iniziale alla prima infanzia, mentre, nel terzo, a quello della senilità, congiunti da uno stadio intermedio di bambino-adulto. Il bambino-adulto viene definito come un individuo con capacità emotive e intellettive non realizzate appieno e soprattutto molto simili a quelle che di solito caratterizzano i bambini e le bambine. Postman sostiene che i mezzi di comunicazione, la loro diffusione e il loro uso indiscriminato, contribuiscono a decontestualizzare l’infanzia e a portarla al declino. Vi è anche una sorta di omogeneizzazione nello stile di vita di bambini, bambine e adulti, con il mutamento di prospettiva in campi come l’educazione e molti altri aspetti della società. Da considerare inoltre che le cifre riguardanti l’alcoolismo, l’uso di droghe, l’attività sessuale, la delinquenza, mostrano come sia diminuito il divario tra l’infanzia e l’età adulta. L’omogeneità di

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stile si può osservare inoltre nel modo di vestire, di mangiare, di giocare e divertirsi e anche nel modo di parlare. È provata la sempre maggiore incapacità dei giovani di raggiungere alti livelli di competenza nel parlare e nello scrivere, così come nella capacità di ragionamento per giungere a conclusioni logiche. Nel documentare il diffuso declino dell’istruzione tra i giovani, l’autore nota come possa essere chiamata in causa la diminuzione dell’interesse degli adulti circa il linguaggio e sostiene che in molti casi le capacità linguistiche degli adulti non superano in modo significativo quelle dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. Inoltre come l’età adulta ha perso molto della sua autorità e del suo alone di rispetto, così è venuta meno l’idea di deferenza verso chi è anziano. Dopo aver delineato questo quadro critico, Postman conclude il libro considerando che vi sono due istituzioni che possono contenere il declino dell’infanzia: la scuola e la famiglia. Tuttavia egli non ripone una totale fiducia nella prima, poiché crede che nel momento in cui tutti gli insegnanti e coloro che lavorano nella scuola e la amministrano siano essi stessi frutto dell’Era della televisione, non vi sarà più alcuna resistenza contro la scomparsa dell’infanzia. Maggiore fiducia viene riposta nella famiglia, che viene ritenuta capace, con un grande impegno in termini di attenzione e tempo, di trasmettere ai bambini, alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze dei concetti fondamentali, quali la comprensione che la realtà ha dei tempi che implicano la capacità di attesa nella realizzazione dei propri obiettivi, o la consapevolezza che la sessualità si vive in modo da rispettare sé stessi e gli altri. L’autore paragona questo impegno educativo di resistenza e di sfida alle direttive conseguenti al dilagare dei media ai “meriti del monachesimo” quindi a un modo di tenere viva una tradizione di umanità e civiltà, lasciando spazio ai bambini e alle bambine nella cultura e nel vivere la propria infanzia.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA I NOSTRI ANTENATI

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170 Matrimonio Famiglia e matrimonio in Europa : origini e sviluppi dei modelli familiari dell’Occidente / Jack Goody ; edizione italiana a cura di Francesco Maiello. - Milano : Mondadori, 1984. - 363 pagine, [4] carte di tavole : illustrazioni ; 23 cm. - (Storia). - Titolo originale: The development of the family and marriage in Europe. Soggetto Famiglie e matrimonio - Europa - Storia Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/797016474

FAMIGLIA E MATRIMONIO IN EUROPA : ORIGINI E SVILUPPI DEI MODELLI FAMILIARI DELL’OCCIDENTE Jack Goody

Jack Goody (1919-2015) è stato un antropologo britannico, professore emerito di Antropologia sociale presso l’Università di Cambridge e fellow del St. John’s College. Il libro di Goody esamina l’influenza della Chiesa cristiana sui modelli e sulla concezione dei legami di parentela, del matrimonio e della famiglia in Europa. Dall’Alto Medioevo, i meccanismi della parentela e del matrimonio in Europa cambiano in maniera significativa: per esempio diventa un tabù il matrimonio fra parenti stretti, viene introdotto il divieto di concubinato e di divorzio, decade l’obbligo per un uomo di sposare la vedova di suo fratello. Nell’XI secolo, inoltre, la ridefinizione dei gradi di parentela determina un ulteriore indebolimento della forza dei legami parentali. La tesi sostenuta da Goody è che la Chiesa cattolica abbia avuto un ruolo fondamentale in questa evoluzione, in seguito alla quale, fra l’altro, l’Europa cristiana rompe con il proprio passato e stabilisce pratiche completamente diverse da quelle del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia.


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In particolare, secondo lo studioso, l’impatto della Chiesa sulla vita sociale e familiare riflette non solo il suo pensiero teologico, ma anche i suoi interessi politici e la necessità di sostenere economicamente le proprie finanze e le proprie attività monastiche, pastorali e caritative. In concreto, per esempio, la trasformazione del matrimonio in un sacramento, per il quale è necessario il consenso da parte degli interessati e della stessa Chiesa, riduce la capacità dei genitori di utilizzare i matrimoni combinati come strumento per mantenere o acquisire il controllo di proprietà oppure l’uso del testamento e di altri strumenti legali scritti, come il bookland e permette all’istituzione religiosa di diventare erede di molte ricchezze. Oltre all’alienazione dei diritti familiari, la Chiesa adotta anche altre pratiche finalizzate a sostenere i propri interessi economici: la promozione del celibato come uno status ideale per raggiungere la salvezza, specie se accompagnato da donazioni e la richiesta di una dote per le ragazze che entravano in un ordine religioso. Anche di fronte ai matrimoni irregolari, la Chiesa appare in grado di aumentare la sua ricchezza, vendendo dispense che di fatto convalidavano tali unioni. Goody ammette che tali politiche comportano sia vantaggi materiali che vantaggi dottrinali, come nel caso per esempio del rifiuto dell’adozione utile anche a indebolire il culto degli antenati. Lo studioso sottolinea, inoltre, che la conformità alla politica della Chiesa in merito al matrimonio, ai legami familiari e alla gestione dei beni non è affatto universale in Europa. La Chiesa, infatti, agisce sia contro la consuetudine e la tradizione giuridica romana che contro l’autorità scritturale.

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Ad esempio, il reclutamento di persone ricche all’interno della Chiesa appare in conflitto con l’esaltazione della povertà nei Vangeli, un conflitto che a sua volta provocherà una reazione settaria come quella dei Catari. Per quanto riguarda invece i rapporti fra Chiesta e Stato e la loro concorrenza in relazione al controllo dei matrimoni, delle eredità e dei beni familiari la complessità della situazione è ben rappresentata dalle lotte dei clan scozzesi contro la Church of England e lo Stato o dal conflitto con Enrico VIII sulla questione della validità del suo matrimonio con la moglie di suo fratello e le conseguenze dello stesso per i suoi successivi matrimoni. Il libro è stato pubblicato la prima volta nel 1983 dall’editore Cambridge University Press con il titolo The development of the family and marriage in Europe. 75


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