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INFANZIA E POVERTÀ
EDUCATIVA NEL PNRR : LE DISTANZE TRA LE POLITICHE PUBBLICHE E LA RICERCA SCIENTIFICA
NELL’IMPLEMENTAZIONE
DI INTERVENTI SOCIALI
Antonella Berritto, Giuseppe Gargiulo
372 Povertà
Infanzia e povertà educativa nel Pnrr : le distanze tra le politiche pubbliche e la ricerca scientifica nell’implementazione di interventi sociali / Antonella Berritto e Giuseppe Gargiulo. - Bibliografia: pagine 251-254. - In: Autonomie locali e servizi sociali. - Serie quarantacinquesima, n. 2 (ago. 2022), p. 237-254.
- ISSN 0392-2278.
Soggetto
Bambini e adolescenti - Povertà educativa - Prevenzione e riduzione - Effetti di Italia. Piano nazionale di ripresa e resilienza
Catalogo https://innocenti.on.worldcat.org/ oclc/1354865251
Il contributo affronta la relazione tra infanzia e povertà educativa a partire dal documento redatto per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La riflessione, guidata dall’approccio teorico del New Paradigm of Childhood Sociology (Qvortrup, 1993; James et al, 1998) e da quello delle Capabilities (Sen, 2000; Nussbaum, 2014), mira a evidenziare una distanza su questi temi, ancora oggi presente secondo i due autori, tra le politiche pubbliche e la ricerca scientifica.
Il testo esamina la mancata convergenza tra la visione pubblica e quella scientifica, in primis attraverso una ricostruzione del percorso storico che ha caratterizzato lo sviluppo delle politiche pubbliche e quello della ricerca sull’infanzia.
La lettura sulle politiche riguardanti l’infanzia prende avvio con il 1989, anno di pubblicazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per poi focalizzarsi sullo scenario europeo con i lavori della Commissione europea – e sulle politiche e gli interventi messi in campo nel contesto italiano – con un rimando al ruolo che la legge 28 agosto 1997, n. 285 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza ha avuto nel focalizzare l’attenzione sulle questioni connesse all’infanzia e all’adolescenza.
Sul versante della ricerca scientifica la ricostruzione storica permette di cogliere l’evoluzione degli studi dedicati ai bambini e alle bambine, che erano rivolti a indagare l’infanzia sempre in connessione ai temi della marginalità e dell’esclusione sociale e che oggi riconoscono i bambini e le bambine come attori sociali protagonisti di cambiamento.
L’analisi proposta sul Pnrr si concentra in avvio sull’individuazione delle azioni previste nel Piano stesso sui temi dell’infanzia e della povertà educativa.
Dalla disamina presentata dai due autori si evince il perdurare, anche nel Piano, di un mancato allineamento tra politiche e ricerca, scientifica con le prime contraddistinte da una visione adultocentrica e da una scarsa attenzione alla multidimensionalità del fenomeno della povertà educativa.
Le politiche rivolte all’infanzia, inoltre, appaiono tutt’oggi strumenti connotati da un carattere emergenziale e di marginalità. Il contributo pone attenzione alla fase attuativa di interventi del Piano, fase che potrebbe rappresentare l’occasione per ridurre tale distanza attraverso la valorizzazione dei Patti educativi di comunità, del ruolo del terzo settore e di organismi di partecipazione a misura di bambini e bambine, quali ad esempio i Consigli delle bambine e dei bambini o una Tavola rotonda di partecipazione.
I Patti educativi di comunità vengono presentati nel testo quale strumento per ripartire dalle alleanze, già esistenti sui territori, tra comuni, scuole, associazioni e cittadini e affrontare la povertà educativa nel suo carattere multidimensionale.
I due autori, inoltre, ricostruiscono le principali evoluzioni del pensiero scientifico degli ultimi 30 anni relative al concetto di povertà educativa – concetto che risente ancora della mancanza di una definizione condivisa a livello scientifico e di una conseguente non agevole misurazione.
La Programmazione europea 2021-2027 e il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European child Guarantee), insieme al Pnrr, vengono presentati quali occasioni per ripensare il welfare dedicato ai bambini e alle bambine, per garantire il diritto di questi a essere ascoltati e a diventare soggetti protagonisti nella realizzazione delle politiche per rispondere alla sfida della politicizzazione dell’infanzia.