La Base - A1/N2

Page 1

~ ·· ....:•0~~~~~~~7

ANNO I - N. 2

20 novembre 1953

'

r

DIREZI ONE-RE DAZION E .AMJlllNISTRAZIONE - MILANO Via Brera, 5 . Telefono 898 -156

REDAZIONE DI ROMA • Viale Tirreno 144 _)

\... (Spedizione, in abbon. postale • Gruppo Il)

I FllTTI DI TRIESTE

V

1

LA STRADA DISARAGAT

e l'or din aria amm inis traz ione

Già da più parti è stata lament-ata l'occasione persa dopo il 18 aprile 1948 dalla D. C. per una 11ostanziale azione di rinnovamen · to all'interno del Paese, ·per un~ realizzazione delle istanze di giu· ·- t!tizia e di libertà che .furono· le ragioni ·prime della R,esistenza e dei C.L.N. da cui è nato lo Stato repubblican o. Questa occasione persa per il sacrificio programmat ico impo· sto al Partito, per lo stato di minorità in cui furono tenuti i nostri parlamentar i in questi anni, è cosa che tutti vedono ormai. Ma nessuno può negare che sul piano dei rapporti internaziona li il Paese stava avviandosi verso il raggiungime nto di m ete importanti con una politica realistica ed efficace, che attraverso la per· sona di De Gasperi tornava di pre· stigio e di onore a tutta · la Nazione. La nostra dignitosa a ccettazione delle dure clausole armistizia· li, la fedeltà della nostra solida· rietà europea, il fermo, se pur equilibrato, atteggiamen to assunto nei confronti della questione triestina, ci stavano facendo riguadagnare la stima del moI_J.do. · · E di tutto ciò, la Nazione avrebbe dovuto ringraziare De Gasperi. Ma la sfortuna . della sua politica interna rivelatasi dopo il 7 giugno, ha impedito a lui ecT alla Nazione di raccogliere 1'8 di ot· tobre di quest'anno il frutto più '~' ' ~ ambito, il ritorno di Trieste all'I· talia. . ~~l glorno De Gasperi non era piµ llè mit\istro degli Esteri, nè' Presidente del Consiglio. Il governo Pella si presentò come polivalente, ·con inchini a Nenni e strette di :mano a Lauro e Covélli; apertura a destra o a sinistra? Problema troppo ostico; meglio parlare di ordinaria amministrazion e. · E si ' àspettò il governo alla pri· ma scadenza; si sperava in una scaden~a di piccolo momento, di carattere interno, per saggiare la forza · di tafo polivalenza. La pri~a scadenza più che sul: l'efezione dei giudici della Corte cÒstituzional e, ven"ue invece in modo clamoroso sul piano este· ro: sulla dichiarazion e dell' 8 di ottobre~ Alle prime euforie ed ai primi entusiasmi, seguirono le minacce di ··Tito ed · il tentenna· mento degli Alleati e la poliva· lenza cominciò a non funzionare più. 'L'ostentato appoggio della destra si tramutò gradualment e in ricatto, si cominciò a chiedere l'uscita dal Patto Atlantico, l'attac· eo alla Jugoslavia in cambio del· l'appoggio parlamentar e. '" Cominciaron o ad apparire sui niun i primi segb.i · della delinquenza e· della irresponsabili~à. politica organizzata éon scritte c<Jrlfè'" tfde'8te: « A' 'Frres.W.J11eti1ti;vvi'c lilat(ji "'li'. Fiume! » E)•COIDle•·quel la di appelliusana · niemdria :· «Dio ~trlj.maledica gli ingl esi >> ed a Trieste le manifestazio ni costaroD'O sangue e lutti e l'Italia all'e· stero ricomii:iciò ad essere consi· dei:ata fascista. ' Da una politica di ordinaria amministraz ione, alla prima sca· ilenza, si passò ad uno sciovinismo , d 'ordinaria amministraz ione. · La Democrazia Cristiana téntò di portare governanti e paese al senso di responsabilit à e di autocontrollo, ma cosa poteva contare ormai un partito, anche di mag· gioranza sia pur relativa, con una organizzazio ne interna in crisi programmat ica, con un governo poco controllabile ed ormai impegnato suo malgrado, con una opinione pubblica spaesata ed on· deggiante? E' con commozione p1·ofonda che ognuno di noi partecipa al° dolore di De Gasperi nel vedere sciupare e perdere i risultati po· sitivi di una politica estera che

ABBONA MENTI ANNUALE L. 400 - SEMESTRAL E L. 250 SOSTENITO RE L . 5000 - UNA COPIA L. 20 da versarsi sul conto corrente postale 3/ 12002 « LA BASE .» - Via Brera n. 5 - Milano

è costata · tempo ed umiliazioni, profonda preparazion e ed un suo sacrifici ed intelligenza. autonomÒ valido sviluppo. Lo spirito antipartitico ed il Questa è la via da battere per qualunquism o deteriore dilagante :i;iprendere in mano l'iniziativa sta rendendo monovalente, verso- da destr"a e per tentare di aprire destra, la politica di cc ordinaria un incontro a sinistra, alla ricerca amministraz i?ne .J> ?,~;1 !?.;?~err.io; -· ... i ~v.na. stah:ilità --pa·rla~~~~t~re che ed alle prossime elez10m, se pur permetta fmalmente l m1z10 del· ~i fjlranno, il comunismo avrà l'opera di rinnovamen to sociale guadagnato un altro 1µilione di del Paese. voti. : · Se la democrazia italiana, e per Visione pessimistica la nostra, e ssa la Democrazia Cristiàna, non, dirà qualcuno; infatti in tali cir· avrà la forza e la capacità di-. costanze c'è ancora chi va d eli· mantenere l'iniziativa in una col· rando sulla possibilità di appli· laborazione con presunre o reali cazione di programma sociale cat· tentazioni marxiste e totalitàrie tolico, di coesistenza e convivenza del socialismo di Nenn~, . 'nòn ,si d elle classi sociali, della loro col· illuda di potei· manterière -l'ini>' laborazione armonica .ed organica, ziativfl ed il predominio'. <;li·. uri:,i: di insegnament i pontifici nel cam· alleanza con la destra eé~nomi~a~ po sociale, solo che si rigetti ogni e . politica: i morti a Trieste del• possibilità di apertura a sinistra 4 novembre sono le primte pi·ove' , (vedi articolo del sen. Sturzo su che su quella strada si arriva,,sofo. Il Giornale d'Italia del 26 sett. all'odio ed alla sopraffazion e vio· u. s.). lenta, cioè alla negazione della Non abbiamo illusioni su cosa giustizia e della libertà. ci aspetta se continuiamo sulla Gianmaria Capuani strada battuta dal 7 giugno ad o ggi: in tal caso siamo nettamen· te pessimisti. Ma n~m reputiamo che la iii· tuazione sia disperata, che si debba rinunciare a cominciare a rea· lizzare da oggi quella .politica ·e quelle aperture· cl~e dal lontano 18 aprile 1948 voleva1iio veder impostate. Non è la solidarietà democra· tica- dimostrata , da . Nenni a suo tempo in . occa'sione. d ella operazione Sturzo ed oggi in occasione del proposto plebiscito per . Trie· ste ed- il Territo1;io Lihero, ma è la chiara, evidente differenzazio · ne della base. socialista da quella comunista che lascia adito alla sp eranza che ~na apertura a sinist.rn v~d11, ''notj d ìci'amo realiz· La v 0 taziorie p~1· le elezi pni deÌ zata, ma presa in qualche consigiudici costituzionali è stata la ocderazione. · casione offerta .ai gruppi politici

Non s.i tcaUtL di allearsi ee~ la s·i·nistra d. c. ma di assicurare i lauora·tovi a posiz.ioni democra·tiche In un articolo scritto per il parigino .. Le Populaire ., ma riportato sulla, • Giust itia • del 3 novembre, l'on. Saragat ha precisa~o la posizione della socialdemocr azia in Italia. Egli ha giustificato la alleanza d el suo partito dal 1948 al 19531 con la D. C. col' duplice tentativo di « evi· tare che essa scivolasse verso i partiti apertamente reazionari della e· strema destra (monarchici e neofa· scisti) e di arrestare il progresso dei socialcomuni sti; m a, dopo aver e con· dotto all'indebolim ento della sociald em ocrazia, ha illustrat o la decision e di scegliere un'altra via per CO· stitufre una forza che rappresenti una alternativa democratica all'at· tuale regime democratico borghese incapace di sod'd isfare le rivendica· zioni della classe lavoratrice. Ed ha aggiun to, quasi in tono d i vittoria: la prima conseguenza di questa nuo· va tattica è stata la caduta del governo De Gasperi, che dopo più di sette anni, aveva il controllo politico del Paese ». Quali i v antaggi? La

sostituzione di De Gasperi con un « governo Pella, sostanzialme nte composto di elementi demo.cristian i, m.a meno vincolati alle direttive del partito. Questa elasticità gli ha per· messo, con i voti de(partito monar· chico, di superare l'ostacolo del voto di fiducia». Riconosce Saragat che la nuova politica socialdemocr atica « offre agli elementi conservatori della D.C. il pretesto di cercare vo· ti fra i partiti di estrema destra ma ritiene sia l 'unica suscettibile di ere.a re una solidarietà maggiore tra le forze di sinistra della D. C. e quel· le della socialdemocr azia e di porre il partito socialista di Nenni, vincolato ai comunisti, di fronte alle sue responsabilit à». Ed aggiunge: « Ora la lotta ferve in seno alla D. C. tra quelli che vogliono andare a destra e quelli che, seguendo il nostro appello, vogliono andare a Tante passioni si sono accese a Trieste. Tutte destinate o a perdersi senza ricordo r sinistra». o a generare nuovo odio. Restano i morti a testimoniare con il loro sacrificio L 'articolo conclude però rilevando i tristi epiloghi delle vicende umane quando si sottraggono ai dettami della come per la m ancanza di coraggio ragione e della giustizia. del partit o di Nenni di spezzare i vincoli con i comunisti è attua'lmente irrealizzabile la formai ione di un governo democratico a larga base comprendent e la sinistra democristiana, la socialdemocr azia e H par· tito di Nenni. Ma allora? L'articolo di Saragat rivela pienamente le incongruenze nella sua linea politica. Il partito socialdemocratico si sente investito della funzione di evit are l'alleanza tra la D. C. e .le destre n el periodo in cui dal 1948 al 1953 - la D . C. può disporre di una maggioranza assoluta in P arlamento ed ogni decisiva svolta a destra sul terreno p olitico delle alleanze può essere con. estrema fa. cilità impedita dalle forze operan ti al suo interno, senza la possibilità quindi, ch e gli aiuti d all'est erno pos sano m inimamente influire. Non ap· p ena la D. C ., invece, avendo p erd u to la maggioran za assoluta, acquista il bisogno di un appog,gio anche le f9rmu la di 1naL1aiorhnza era iie· sentatività rlspet-to ai pdrtiti del quinti d ei v oti da parte di tutti i est erno dalle forze d emocr a'tiche per non essere costretta all'alleanza con cessario ottenere una convergenza centro laico. candidati, dat o che la D. C. non ' si le dest r e, l a socialdemocr azia n ega in sede di votazio11.e di tutte e due Per questo !'on. Saragat il quale, era piegata verso l'una o l'altra e· la sua collabor azione e si compiace della estrema le sinistra, estreme del ali centro dello schieramento troppo ingenuament e, av eva Non ci nascondiamo i rischi di spera- stremità dello schieramento , m a r i - di aver e costrett o la D. C. ~ formai'• laicp e, in definitiva anche delle parlamentare s.1.1.gli stessi nominati- to che fosse giunta finalmente l'ora v 11lavano il pericoloso ed assai si· una simile apertura; · non saranno si un MV'értto con elementi meno .destre, di porre termine alla at- vi, ovvero . la benevola- astensione di Wi él 1ìf}értura. a. sinistra della D. gnificp.tivo blocco formatosi fra 1 v incolati alle direttive, d13l partito e certo tutti quelli indicati dal se· tuale formula amministrati va' di di una di esse. Questo robbiettivo C., proponeva, amaramente deluso partiti di sin:istffl è del centro laico, bisognoso per, reggersi dei voti del natore Sturzo o da Padre Mesgoverno per costringere la Demopartito monarchico. proprio della De:mocrazia Cristia- in ,questa espr.essione: « La ·D. C::., dal comunista al liberale. sineo, ma sono nondimeno gravi craz~a Cristiana a qualificarsi sul na, giustificato soprattutto dal cala impostazione dei probledopo aver oscillato a lungo fra' la Durante la 1Jeconda votazione e, m iTutta e pieni d'incognite;_ sull'argomen · terreno politico e ad operare la sua rattere ,sostanziale tecnico-giuri dipolitici . operata da Saragat mo· apertura a sinistra e la apertura a soprattutto in previsione della ter.to si potrà ritornare, acçettarido stra un vizio fondamentale di intelsce!ta verso la destra monarchica. co deHa votazione, di per se stesdestra si · è~ ptoriunciata per l'aper• za votazione, rimase per un mo- lettualismo ed una incapacità rinvito rivolto il numero scorso ad ino verso il fronte della si_ n istra so- so r..ipugnante a- forme di specula- tura a · destra. Naturalment e conti·-· mentd il dubbi'o che i democristian i tendere i problemi della base propri cialcomunista. dall'amico Rampa, con più am· zione politica. nuer à a mascherarsi e a trincerarsi avrebbero bloccato con la destra. Si dei movimenti popolari. Le circostanze ·favorivano una piezza e da più competenti; ma Contr.o questO' interesse .della Be- dietro il cosidetto · centrismo ma · deve in gran parte al fermo atteg· Rallegrarsi perchè gli elementi di tale speculazione. · un·a cosa è certa, che un'apertura mocrazia Cristiana stavano pur- nessun uomo politico accorto ed in- giamento d'un gruppo di nostri · de· governo D. ·C. sono meno vincolati La maggioranza di tre quinti pre- troppo gli interessi degli altri grup· fdrmato si lascerà ingannare. E' e:. putati sè non fu a sinistra potrà . portarè vantaggi dato all'ultimo mo- alle direttive del partito significa non avere inteso quale sia la fune frutti positivi solo se i cristiani vista dalla legge per la elezione dei pi P,Otitici. I soctalcomunis.t i da una vidente che ' le consegu_enze non mento da ·parte della B. C. l'appog5 giudici costituzionali di nomina parte e le destr.e dall'altra. mancherann·o; non soltanto per noi sap·ranno essere pm incisivi dei gio al candidato della destra mo- zione, dei partiti politici a base popolare - come innegabilmen è la parlamentare richiede necessariaGli uni desiderosi ormai di giun- ma anche per gli altri due partiti narchica. ·In ogni caso cadde oppor- D. C. - per il consolidamen te marxisti, solo se · i democratici to e il mente ùn accordo assai più vasto di democrazia laica •. · tuno geir.e il rinvio ·ad una chiarificazione con -la della terza votazione. rinnovament o· delle strutture demos~pranno essere più responsabili tra i· gruppi •politici; un accor do che Il momento -era veramente dramNonostante le accuse mosse al- cratiche del ' paese contro il sistema D; C., per porla· davanti all'altere più compatti dei totalitari, cioè vada oltre lo schieramento dei par· nativa· e costringerla, o a tagliare matico. be prime votazioni si con- la D. G.- dalla sinistra· sòcialcomuni · trasformista e clientelare proprio solo se la base del nostro Partito titi dèmocratici. Per evitare una della vecchia classe dirigente italiacludevano con :un nulla-'di fatto· per i ponti con . le destre in una nuova saprà avere una sua dinamica e · Mario Longhi qualificazion~ . pol~~ic'a della attuana; strumento della destra economiformula del tipo del tr-i partito .(ten· il ·mancato ·~aggiungimento d'ei tre ({;ontinua In seconda pa:glna) ca; significa il non aver compreso, in tativo già · compiuto in , occasione particolare, quale sia nel mondo cat· de'll'astensione da! voto dei. monartolico il valore formativo ed educachici sul bilan~io dell'agricoltura) tivo di un partito aconfessional e o aa alle_arsi c~ le destre per pocreatore di una coscienza democrati· terla· poi fronte,ggiare , con la creaca del laicato cattolico. Essere fuori dall'influenza del 'p artito vuol dire zionr di un nufVo fronte popolare essere soggetti aile influenze ·di aldi . tutte le f or e democratiche ed tre forze di vertiee tendenzialme nte antifasciste del .paese. antidemocrat iche. Non p.e r· nulla la --~~~~~~~..-~~~~~~---~..) Il 12 novembre la Direzione centrale della Democrazia Cristiana riunita Gli · a.Zt-ni ('le destre) desiderose destra economica conduce da anni di una aff erm zione di prestigio sotto la presi~enza dell'on, De Gasperi ha approvato una mozione programmae a quanto pare non infruttuosastri - con i colpi di testa, con lo tica di noie:vole interoesse. Ci riserviamo di r.ltornare sull'argoment o per--;n meI?-te - la sua battaglia campale clie sanzionasse solennement e il lospirito di avventura, con le simpa· ro , ingresso -n e 'la st'ruttura · dello commento "pedagogico • più approfondito, e necessario per decifrare qualsiasi contro la cosiddetta partitocrazia. tie ·o le antipatie, ma in base alle Ugualmente ha dell'ingenuo l'acStato. sintetico documento. politico, ma intanto ne pubblichiamo alcune parti riguarvalutazioni concrete di fatti, di in· cusa di mancanza "di coraggio ai diteressi e di rapporti di danti forza. l'.indlrlzzo del Partito. In . questa con luenza di interessi rigenti del partito di Nenni perchè I fatti di Trieste hanno riempito E' evidente che gli alleati nella delle fo-rze ev rsive de!:l'ordinanon soezzano i vincoli col P. C. di sdegno e di polore il cuore degli . • • Compito del1 Part'ito - dice Ìa mozion~ _: è di. concentrare la P,ropria questiòne · triestina non sonò ritor· I . . . .. I i \, : , .._ • . \ I • : ' ;• · De( tutto astratta è poi la propoit.aliàni. mento democratic'o i partiti .« làici » azione nel IPaese , · , · ·, ., anche e soprattutto in yi_sta della sitU:a:i;ion~ ec()pon,iiç{!-socll!-1.!!, nati sulle loro decisioni per lè masta di creare · una larga base gover::. Le prime reazioni sporitaneame ninvece di giuocar'è itn ruo1:o di · diMentre l'estrema sinistra ..i" t-d,µlt.~~1· ,di voler fare leva sulle agiiazionf rillln!\i• di piazza jugoslave, ma l~ r, nativa ·democratica comprendent e la t.c;'!:l.f h • . ~· 'lU t)proclama té·.: ~U!l~it:at_i! 1. nèW'opfhtoné" iitl1lt1Uèa nifestazioni ' l.(,_1J. ,.. 'J'-1 t H!Jtl.11 v l U • Djf- ~ t ~ Ul. •• fesd' de.Ha;··democrazia s'i sòrio 'lei.. )..!i perclt'è" h-:tn1lo' ·titutato·• lè -ym~ibm catlve. ili massa, onde' premere su Parlamento· con la ·1orza uflltai-la di! so~t~il8t7'ift&I dt!meet.>f.&Man~. Anchè'· '-'qtl! sono · neR~an.to inne~abilmen te com· sciati orientare ~U pericolose posiconsiiguiinze inte,rl\e L! i"!r!"' , b ' al . . f[ reg.imc\: M • ' 1. 11 11 cialcomunlsmo di ll_JJl/lf U •!JJ.lJ Jl • ~· ; mentre il partito comunista, ~on .una propaganda capillare che un'altra incompr ensione dei termini prens1 1 1. a ora eve suoenu· a re ztiini, 1 1 sping'èntl.o~ 1 la D. 1C. ' ad' urtrt i>'rb'v òcà!' eSa.'IJpe'ra 'è"'sìrlitt'~"rfchiè'sle di ca:tegÒria""ed Tito per un gra've colpo 'di prestigio l'eaqh •del ··prob1ema:. Per salvare la un11-". valutazione 'più pacata ' più 'esigenze i~èà.u",' 'st'~rorza del suo èapo. E' evidente che doscefta pdtitica ptòprio in condizio· democrazia non si tratta ( Ciifatti di di èoiidurre più. a fondo ponderata degli avvenimenti, la sua penetrazione; la D~. C. d;;v~ concentrare i, sµ°oi •. • f. ' l vranno valutare altrettanto seria. ; ( ni e in circostanzè tali in cui l'uni· mezzi, allargare il suo, allearsi con' la « sinistra • o con là Non vi è nessuno il .quale possa fronte, unire attorno, .a sè lo sforzo delle organizzazion i mente le conseguenze interne al no« destra • o con il < centro • della ca scelta poss'ibile sarebbe statà affini. Il Partito rivendi~a a suo onore Ìii essere . compo~to seriamente pensare che le dimostradi uomini del lavoro, stro Paese - in condizione di grave Democrazia Cr istiana, ma di assicuquella verso destra. zioni violente per le piazze abbiano salariati delle · industrie, contadini, appartenenti ai ceti medi, tra i quali, acinstabilità democratica - qualora il rare i lavorator i del Paese a posicontribuito o possano contribuire ad Difatti il gruppo parlamentare canto a liberi imprenditori e a . numerosi ' artigiani, vi nostro regime democratico sono stipendiati subisse. in gran zioni di fedeltà democratica. Che aiutare la causa di Trieste o l'azio· della Democrazia 'Cristiana, fa'Hiti numero e piccoli · proprietal'i di 'terra é di modeste un altrettant~ grave colpo di presenso avrebbe aziende. Saragat l'alleanza ne diplomatica dell'Italia. Esse hanfutti i tentativi ' di un accordo ge- sono legate dalla comune esigenza della stabilità. economica Queste categorie con un • élite•per stigio. di sinistra democrisulla base di una no rappresentato il puro sfogo di nerate sui nomi"degli •eleggendi giu· economia libera, temperata da interventi adeguati Ma d'altra parte non è anche instiana staccata ed isolata dalla base uno stato d'animo. Ma l'insisterv;i e doverosi dello Stato e teresse de.l l'ltalia impedire che le dici costit1.1.zionali, emetteva un co· cementata da una solidarietà morale in difesa cattolica? sarebbe quanto mai pericoloso. Se della giustizia sociale e' della. nostre frontiere orientali confinino municato che si prestava alla in- democrazia politica. Evidentemen te lo stesso significale forze più sane e più coscienti del con la cortina di ferro:orienta le? to che avrebbe l'alleanza con un terpretazione di una decisa apertu- ' . • -Tutto il Paese non reagiscono vigorosamen · Partito~cammina verso il rinnovamento economico e sociale, sotto Questo è il motivo per cui la « poNenni, il quale avesse dovuto ab· ra à destra. Diceva il comunicato: la g.ild~ delle te con un ritorno · al senso della litica di fermezza » va intesa come sue ·forze riformatrici, anche quella. parte di es~o che appare bandonare la sua base operaia nelrealtà, corriamo il rischio di con• Nella ricerca della · maggioranza soprattutto pr.eoccU:pata politica accorta, capàce di sfruttare l'apparato strutturale comunista. Uri della propria sicurezza. segnare le piazze all'estremism o nan~cessaria per llelezione. dei giudici tutte le occasioni favorevoli, di fa. incremento personale di pochi intel·" Uomlrli dello ·spirito e della cultura forniscono l'alimento delle tradizioni zionalista più irresponsàbil e. Dove costituzionali secondo J'. altissimo lettuali. re valere tutte le ragioni dell'Italia, si vuolè arrivare quando - come di spirituali · e culturali entro le quali si deve animare l'atmosfera psicologica in quorum previsto dalla legge, la D. Per evitare che ciò avvenga la Non è dall'alleanza con la sinistra recente l'on. Roberti a Napoli - si cui vivono e .si ,qutron,o le nl1ove generazioni. Le istanze che si levano da questo D. C. deve mobilitarsi per arginare o con il vertice democristiano che C. si' è isnirata al concetto del riincita la gioventù all'azione e la si popolo in cammino si chiamano: riforme, occupazioni e provvediment i sociali ogni estremismo neofascista .(appogSaragat si deve preoccupare, ma con sp,etto .deila consistenza numerica eccita a clamori di guerra contro la giato oggi indirettamen te dagli stesdei 'gruppi e della formazione di aumento della produttività, vigilanza dello Stato sul rapporto tra il capitai: la base degli operai dei contadini, Jugoslavia o a ritentare avventure degli impiegati, degli intellettuali si comunisti) e ricondurre l'o.pinioe lavoro, sistemazione organica degli interessi pubblici, lavoro italiano all'estero, come quella' fiumana? un aggruppamen to di voti che ene pubblica ad una valutazione reacattolici che è, nel presente momen· difesa dello Stato all'esterno e suo prestigio all'interno; Che cosa significa - giunte ormai problemi dell'alta, mesprima i più diversi settori del Part o storico, strutturata in forma rigilistica dei problemi. le cose a questo punto -4- la «poli· lamento e tenga conto, in modo dia e popolare cultura. damente u nitaria; una base che è tica di fermezza » - richiesta dalle •La funzione mediatrice ed elaboratrice del Partito abbisogna: a) del conpreminente, della competenza tee· travagliata dagli stessi problemi edestre nazionalistich e italiane? Si Chiediamo scusa ai nostri letconomico-sociali deH.a base comuninka », dove la e_spressione • rispet~ corso delle organizzazioni e associazioni specifiche degli interessi e deve quindi vuole forse la rottura del Patto tori· se l'uscita di questo numesta e socialista, ma che sta r icercan· to della consi~tenza numerica • ap- curare fervidamente i rapporti con i sindacati, le società economiche e le forme Atlantico? Ma a vantaggio . di chi ro è stata ritardata di qualche pariva come u11:a adesione ·alta tesi tutte delle· pubbliche attività; b) di un continuo sforzo di raffronto e di ridi- do lentamente e faticosamente la soouesta frattura dal mondo occidenluzione alla luce dei principi del crigiorno a causa dello sciopero t~le, se non proprio dei comunisti? dei monarchici, i quali sosteneva- mensfonamento degli interessi divergenti per ti·arne la sintesi del progresso stianesimo. dei poligrafici. Sarà nostra cura con riflesso particolare Bisogna rendersi conto che nell'at· nelle amministrazio ni pubbliche; e) riconosce come no i! diritto ad avere nella Corte A questa base l'on. Saragat deve in avvenire di esser .' sempre tuale struttura della società interindispensabile la tendenza unitaria nello spirito e nella condotta del Partito, tendere la mano. Ma non sembra Costituzio_ n ale un proprio rapprepresenti tempestivame nte il 5 e nazionale la politica estera non si la quale tendenza non deriva dall'immobilità o dalla imposizione autoritaria, che la strada da lui seguita sia stata · sentante, stante la loro maggior con- ma nasce d&lla discussione fa e non si può fare - pena anda· il 20 di ogni mese. finora la migliore. che si forma nel ai.ttenza numerica e quindi rappre· categorie e delle generazioni che si susseguonolibero concorso e dibattito delle re incontro ai più irreparabili disa· nel divenire del popolo •• G.G.

•..

(PE~ICOLI DI UNA QUAJ ..,l FICA Zl'Ò NE)

Po len iic a su lle vo ta zio ni

pe r

i

giu ·d ici ;co,s tftu zio na li

Esse hanno dimostr ato come oggi sja facile la c:re~zione di un fronte dai comuni sti ai liberali fondato su posizion i di anticler icalismo e cap;ace di sovve:r;th·e:l' ordina1nento democr atico

I/OPINIONE

PROGRAMMA DI AZIONE

Il Patto Atlantic o e il T. L. T.

1

;

,

~

~

i.

·,

>l

·1

·~ ~·

J ,

e

1-..::

~

•,

m

~

ien ata )0$

izzc ?S<J '

es1 -i71

oli un 'a11 ?tt


LA BASE .

2

NUOVA FASE PER IL SUD: arriva la grande industria uomini politici e di governo, industriqli e s_indacalisti .hanno discusso a Napoli al Convegno della «Cassa det Mezzogiorno» t ivo controllo dei prezzi, altr.imenti tutta la massa dei lavoratori - occupati e disoccupati - verrebbe a toria, è stato lanciato il programma della nuova fase della • Cassa soffrire per le pressioni inflaz10nistiche insite negli interventi ·auspiper il Mezzogiorno.,, programma che era già noto al pubblico spe- cati; ed è condizionata anche alla cializzato, ma che non era ancora cessione ai lavoratori di ·una quota arrivato alle orecchie, poco sensi- crescente dei profitti eh~ sia pari alla crescenza del volume dei redbili a questi problemi, del gran diti. In parole povere: se vi è aumento della redditività, vi sia aupubblico. mento dei salari reali. Il' lancio della nuova fase è parDi Vittorio ha detto: non si può tìto dal salone dei Congressi della Mostra d'Oltremare ove qualche · attuare un programma di così vaste dimensioni come quello che la Cascen~inaio di .espo~enti delle ca~e-" gone. produttiv~ di tutta la N azto- sa ora ,si propone se contemporaneane, d1 esponenti del mondo del la- mente non s· 'modifica· }'ambiente 1 't w •d •. , • . 1;J tt~H· " tH 1w s-, soci politic~ •voto· e . della o p ogramma d eve ques e ove , . • d1i'. , t:dn~misti' . e. u<?mim delle umvers1ta, · e stat o •'''operare',' l'ambiente" meridiona1é. E 1 l'~mbierite "meridipnale non può es.l a Co!1vegno: :·cta:lla ·.<Cassa ' 1 r1~~to per I}! Mezzog10rfio · · ~fl ··~ ·;<~,~..,, ') R(lfse e h n!oi:i1'fttatot»•~e n dfi l,!;i séalza .·1~ Mi??-istro Campilli :ed i m~ssimi · J •ab 'iino . il latifondo. A ' questo ·non d1ngentl deI'la Cassa ·s1 sono; m un bastano gli Enti di Riforma occorcerto senso, sottoposti ad un esa- re integrare la politica degli Enti me. Hanno chiesto . agli industriali di Riforma re'ndendo obbligatorio il ed ai sindacalisti: • Siete contenti r ,e investimento di una parte del reddito fondiario. Inoltre, Di Vittorio di noi? abbiamo dato buona prova? non trova logico che lo Stato, con i Se v·i sembra di sì, lasciateci ora lavorare in una nuova direzione, suoi intervent i, crei un clima favolasciateci impostare programmi di revole alla iniziativa privata, men-. industrializzazione nel Mezzogiorno tre lo Stato stesso ha gli strumenti (vedi IRI riformato) per gestire in d'Italia, accanto ai programmi di proprio, cioè a nome della colletti.., opere pubbliche e di potenziamento vità, le aziende suscitate dal denaro dell'agricoltura quali abbiamo finodella collettività. Il sistema creditira perseguito, e confortateci del vozio auspicato <lal nuovo indirizzo s.tro consenso in questa nuova fase >. della Cassa significa: i soldi di tutti Il giudizio dei sindacati a beneficio ò.i pochi, anzichè a beneficio di tutti. Ultima condizione: aggredire il problema dei p rofitti e I sindacalisti, Pastore e Di Vittoprezzi di monopolio per trovare i rio, sono stati i primi a dire di sì, a portare l'appoggio delle grandi fondi al nuovo programma di industrializzazione del Meridione. organizzazioni di lavoratori a questo nuovo programma della Cassa. Il pensiero dei bonificatori Ma ambedue hanno detto un sì _ condizionato. La condizione posta da Pastore è e delle categorie produttive stata giustificata sul piano .dei rigidi ragionamenti economici. Un accenDopo quella dei sindacalisti, si è no del relatore della Ca;;sa, il pr:osentita la voce di coloro che già fessore Saraceno, alla esigenza in- sono nel giro delle iniziative della derogabile di una scelta fra una poCassa: i bonificatori, i rappresentanlitica economica basata sul graduati delle indust rie di trasformazione le aumento del tenore di vita degli dei prodotti agricGli. Essi hanno occupati ed una politica ecoI).omica detto : ben venga il nuovo programbasata sulla graduale estensione ma, ma a patto che esso non sia a delle possibilità di occupazione ad scapito del vecchio programma già un sempre maggior numero di peravviato ; ed attenti, che non succeda sone, ha allarmato Pastore. Egli neanche qui quanto già avviene nelle iniziative della prima fase, cioè che ga che questa alternativa sia esatta, che in definitiva sia necessario un l e garanzie esigite dal mondo finan- . ziar io p er i Mutui alle aziende che blocco dei salari (vale a dire, far hanno . ottenuto il contributo della « rientrare • le attuali agitaziOni) per poter industrializzare il MezzoCassa non siano così esorbitanti da giorno e quindi dar lavoro a vaste fagocitar e integralmente il capitale )l1asse di lavora.tori disocçupati. Ba-, di esercizio. store nega la verità'<lellai-contrappo- • •-. ~a f': Qstpnza di g;µesti · di~corsi -è sizione tila. lavoratori 'UCcupat i l°à- stata chì1fra: fate 'pur e, ma date divoratori disoccupati. Di Vittorio _.in- r ettive precise agli istituti finanziacalza sullo stesso tema, mettendo in ri, tenete conto che lavorare in zone luce come in realtà il problema sia sottosviluppate esig.e d al mondo fiunico, dato che il disoccupato og~i nanziario una mentalità dh~ersa da in Italia non gefava suµo Stato, ma quella cQ.e _,e gna nelle zon~ a d àlto sull'occupato: · è il lavoratore occu- livello: i • cor:rettivi antidepressÌ6pato che provvede al disoccupat o ne • che vengono accolti anche dai appartenente alla su a famiglia, e portatori della più· trita teoria ecose non ci.fesse questa solidarietà' fa- nomica liberista devono arrivare a miliare che. è tipica del popolo itacorreggere anche i· sistemi creditizi liano H problema dei disoccupati sae finanziari. rebbe di uria drammaticità ancora Proposte concrete più incalzante. Le due Confederazioni di lavoratori pongono quindi la stessa condizione: bene per l'indegli uomini di studio dustrializz-azione del Mezzogierno, Alla fine hanno parlato gli uomima non ci si chieda di finanziare questo programma a spese della ni d ella· scuola, direttamente chiamati in causa dalla Cassa con una massa dei lavoratori occupati. La seconda condil!rione posta dai i:elazione del prof. Caglioti sul produe esportenti confederali si diver- blema della preparazione della mano d'opera , necessaria I in Un prO• sifica, e non poteva essere altrimengramma di industrializzazione del ti, per un cliverso atteggiamento delle due organizzazioni nei confronti Mezzogiorno. Non è 'qui il caso di mettere in h1. dello Stato. ce i varii aspetti di questo problema, Pastore ha detto: la nostra collaborazione è altresì condizionata quali sono stati trattati dal relatore alla assunzione da par te dello Sta- e dagli intervenuti. Ma in sintesi e:>to di una politica di reale ed effet- si potrebbero venir così enunciati: (NOSTRO SERVIZIO l"AR1'IGOLARE)

Da Napoli, nel giorno della Vit- ,

1) con apporti finanziari mu,ltipli

Cassa del Mezzogiorno, pnvati, aziende, ecc. - si istituisca nel Sud tutta una rete di istituti professionali con labor'a tori ·attrezzati, di scuol e aziendali, di « scuole del lavoro • e via dicendo, in modo da preparare tempestivamente, sotto il controllo dei due M inister i competenti (Pubblica Istruzione e Lavoro), la mano d 'oper a necessaria alle industrie che man mano ;vengono sorgendo; 2) si liberalizzi la circolazione della. mano d 1opera in Italia, in modo che il capace possa trovare lavoro ove il lavoro è richiesto; 3) si creino iJliZiative atte a for mare gli insegnanti pratici delle nuove scùòle- professioiia1C préviste dalla rifor~ a i:-. deJla scuola, i'[!.seg·nantì , ,. é'he raovrarifro ve'ii'iré' ~ d al mÒndo del lavoro e della tecnica anzichè dal tradizionale mondo della scuol a, ma dovranno essere forniti delle necessarie cognizioni pedagogiche ·e formative propr ie di ogni vero insegnante (in questo senso è stata lodata l'iniziativa del Collegio Pacinotti di Pisa, per insegnanti di materie appl'. ca ti ve); 4) si provveda sollecitamente alla approvazione della nuova legge sull' apprendistato che faciliterà enormemente la preparazione delÌa mano d'opera per l'artigianato, le piccole industrie e le medie indu-

Gli uomini dai w complessi,,

strie, che la « nuova fase • d ella Cassa andrà certamente pot enziando. Quale conclusione trarre d a quanto è stato detto al Convegno di Napoli'? Una fondamentaJe, mi s~m­ bra, che taluni hanno messo in evid enza ed' altri appena ·sfiorafo, ma che è in definitiva affiorata d à ogni intervento. L 'esigenza che lo Stato, l'apparato stat1;1le, con tutti i suoi organi amministrativi di vecchio e nuovo st ampo (Ministeri ed Enti pubblici), abbia ' un piano organico di politica economica e social e. Altriment i le ·eterne c9ntrapposizioni - Nord e Su d, Industria e mica verso forme di autoritarismo e I vantaggi sono palesi: tutti coloH 13 dicembre si t errà a Trecate Agricoltura, occupati e disoccupal'annuale con gresso provinciale or- .ro che hanno, o ·credono di avere, • di fascismo economico ti - non troveranno l'alveo della dinario della Democrazia Cristiana qualcosa da dire sono accontentati, impegnano conciliazione su piano nazion.ale e ma sono pur messi di fronte alle novarese. irezione centrale del PaI": D a nuov• la la economia italiap.a si inserirà ~el A parte l'interesse che una mani- loro responsabilità, perchè non si mercato comune europeo non come tito ad ottenere dal prossimo Consi~ può impunemente usare di un giufes tazione deL genere può suscitare una economia org?ni ca ed unitaria glia nazionale la convocazione del sto ' diritto di parola e di opinione anche fuori della provincia interes(una economia alla scala dei 50 misata questo con g1·esso ci sembra per portare nelle sezioni problemi Congresso nazionale non oltre la prilioni, come è stato giustament e detma me tà del 1954, al fine di creare personali, discordie ed ostilità inparticolarmente .notevole per l'ado to ) , ma come un 'complesso di' frami presupposti per una chiarificazione terne, o giocare sullo scontento e zione da parte del Comitato provinmenti di facile disgregazione. politica e governativa, che dia assosulle inevit abili delusioni per atticiale di un regolamento con gressuaQuesta esigenza di organicità è luta garanzia di difendere le libertà le ricco di innovazioni prettamente rarsi simpatie ed adesioni: la base reclamata ormai dalla maturità d ei democratiche costituzionali 'e ai atnelle sezioni è sensibile e, se viene · democratiche. tempi. Campilli sembrò a verlo comtuare un concret o programma di po, assicurato un democratico svolgiEntrp una data determinata, anpreso quando consentì con Di· Vitlitica sociale ». mento, sa facilmente rifiutare positeriore aìl'inizio delle assemblee setor io che gli interventi massieci zioni p·ersonalisti che od interessate. zionali p~r la nomina,. dei delegati dello Stato esigono µna riforma al ..con gresso, qualsiasi iscritto ha la L 'uso delle mozioni poi assicura dello Stato e una ..;i,µova politica fipossibilità di rendersi promotore di un minimo di discussione, di di batscale, pur r espingendo che fa fina.una mozione che, ·se ha saputo raclità di questa r iforma 'dovesse ess_.ere. "cbgliere"'ur( minimo df firme di al- . tito e di critica costruttiva, perchè conoscendo la relazione del Comita. lo S~a~o ,i11mi;eri l.ijpr\:!., ,, a11zjçJ:lè Io, meno cin qu e· -s ezioni diverse, deve a to uscein'lie ·e le. mozioni è' più 'faéile Stato suscitatore dt ùn ambiente facura della S egreteria provinciale ·essoo '071.elrtimeH!!b"oriticat'<JJl •paissrotò • vprev,ole a~la mes~ a in opera del 1cavenire presentata e letta nelle•sezio- ed aperti -alle possibilità che t·a si:. pit ale pri"/ato, Certo è che le sfani con conseguente discussione. Per tuazione offre per Favvenire. sat ure di una politica e conomica in assicurare anche che ogni mozione A ltro aspetto positivo del Con part e interventista e in p.art e ab( Continuaz. dalla pri ma pagina) possa venir liberamente discussa e gresso novarese è determinato dal bandon ta alle bizzarrie dell'econo- criticata, si è accordato ad ogni premozioni delle sostanza dalla e tono stessa sinistra socialdedalla e sta m ia di mercato possono produrre sentatore di mozione il diritto di ilpresentate. mocratica e liberale (cfr. « L a Giusquilibfi e strozzature, cui sarà in lustrare la propria .nelle sezioni; opDue mozioni, rispettivamente instizia » e e Il Mondo >) di evidente seguito ben difficile porre rimedio. portune limitazioni assicurano che dicate la prima come « Mo·zione di Occorre. provvedere tempestiva tale diritto non divenga oggetto di Base • presentata dall'ing. Capuani, collu sione dei gruppi dirigenti con mente a creare l'alveo regolatore il settore monarchico-fascista•, sta abuso. la seconda com e •Mozione di Rincapac~ di mettere in opera t u t te l~ di fatto che la Democrazia CristiaE' indubbiamente un regolamento dottor dal presentata • novamento latent~ disponibilità italiane, se ne- . rivoluzionario che ha fatto arricciana è rtuscita a eludere, nelle preesplicitamente rinunciano Tecchio, cess~no anche con sevl:!ra energia, re il naso ai numerosi • benpensanad impegnarsi su problemi pratici, senti circostanze, una qualificazio. ma 15empre tenendo d'occhio l'esi- t i • provinciali, ma è pure indubbiacontingent i ed organizzativi, quasi ne politica che avrebbe sconvolto la genp fondamentale della giustizia mente una pro1;a di coraggio e di riconoscendo che il fallimento di attuale formula di maggioranza par· I sociale. · • il onora che· ocratica dem apertura 1 tutte te· mozioni da otto anni a quelamentare. L'episodio politico per ò Clara Valente Comitato pmvinc1,ale novarese. sta parte presentate in tutta Italia cui ha dato luogo l'elezion e dei giu· su tali argomenti, rende finalmente necessario rivedere le posizioni in dici costituzionali è altamente significativo e m erita una attenta partenza e dedicarsi a creare· a'tla considerazione. periferia ed al centro quella atmoInnanzitutto la D. C., se è sfuggis fera e quelle condizioni di edu cazione democratica e di preparazione ta ad una alleanza con le destre, ha politica che sono la base indi spenperò scoperto la sua debolezza di sabile per ogni seria e valida realizmostrando ( cfr. Gorresio su « La zazione. Stampa• del 31 - 10) « di non sapere I concetti di rinnovamento, di di non p otere r esister e molto vao qualificazione, di contq.tt o con la balidamen t e • alla pression e dei m o· se, di strutturazione democratica in narchici, sul cui voto fa,vorevole, o terna, di permeazione sociale, di au-

ASSEMBLEE PROVINCIALI DELLA D. C.

In.no11azio11i di metodo

al Congresso di 1\Jovara

.l;JJUI ygi udie.i

' èovs tif uzionali

fat to che il P .N .M. avendo «come

sua norma una volontà di sovver~ione costituzionale • ?-on è il più md1cato a far p art e a.i un or gano di conservazione delia Costituzione. Poicb.è non possi~mo essér sospettati d i la v o.ra~ \! nè per una r estaurazione monarchica nè p er la elezion e di un mpnarchico nella Cor te Costituzionale, ' possiamo li:~~~am~:i;ite ;~ar oss~rv~t.E?· al cp,d,t[n.te ·&ClrfflgfH6so ser1. Frà'ssati e ndn p~~~8;., '.J.lle~ ~ohe '~he ,anéh~ 'T·o g11ath alberghi nel'1n.io animd propositi di • sovver ì'One costituzionale•. Avremmo voluto sentire gli strilli del sen. Fdssati se si fosse ro esclusi i comunisti dalla Corte Costituzionale!' Si 'perde anèhe il lume della ragione quando si soffrono certi « complessi •.

spesso in piedi. Ma i comunisti de . vono sapere quello che ha dett o l'on . Mattar ella alla Camera e protestare con una certa compostezza.

tonomia di base, trovano in tali mozioni larga accettazione e sviluppo. Anche La terza mozione, presentata dall'amico Orsini, presenta car atteristiche di mozione di base s pecialmente se si esaminano i firmatari di essa: tutti iscri tti lavoratori di una delle zone più tenaci e laboriose della provincia. Nessuna stonatura dunque, ma un sincero desiderio di rinnovamento più interiore che esteriore, anim~ tutte · e tre le mozioni pres,entat e: non possiamo che còmpiacerci n el constatare come le istanze che ci accomunano trovino già nelle sezioni e nelle provincie rispondenzé !PO~~anee ed inso~petjate. ~ ... ~ ..,. - ~

almeno sulla cui benevola asten sione, devè far conto per mantener e l'attu ale maggioranza parlamentare. In secondo luogo l'episodio ha dimostrato l' estrema facilità con cui dai comunisti ai liberali può crear$i oggi uno schieramento compatto , di fronte popolare che raccolga tutte le forze politiche dal centro laico alla estrema sinistr.a . . Troppo e· videnti le conseguenze.i'· Perchè 1m ·t ale schieramento, polarizzato su posizioni di anticlericalismo, costi· tuirebbe lo strume11,to più ad.~tt.9, pe1 .la cong._uista d.et ~ati:.r~,. a,ncne .J)ei.. ,,, ,, , · Pier Lombardo ..... .v,i;p.,, ~lGtt,9rq,le,. ,.del partito c,o.murii· ' sta. L'attuale fase di transizione deve avere un . termine.. . Prima o poi la qualificazione ·sarà" .-resa; necessaria da un avvenimento o èla circostan · ze di fronte alle quali atteggiamen ti elu sivi come quelli' posti in es• Si è svolto a'. Ridlo Ba gni, domesere di recente non saranno possi w nica 11 ott obr e, il X . Congresso probili. E' necessario sperare affinchè vincia] ~ della D.C. di Ravenna ,pres ieduto dall'on. Raimondo Manzini. .quando ciò avvenga esista !a pos: sibilità di una apertura democrati· Alla fine dei lavori è stato votato il seguente ordine del giorno: ca. Di fronte ad una situazione par• «I democratici cristiani della prov. lamentare in· cui i margini d(>"T!.O· di Ravenna riuniti a Congresso 1'11 cratic.i sono assottigliati o forse ad• ottobre a Riolo Bagni. dirit tura de l tutto consunti, è evi• e saminata dente ché una operazione di difeso dempcratica non può essere compiu · la nuova sit uazione politica che si ta al . v ertice, ma con una azione cù è venuta a de terminare nel P aese base. dopo i~ 7 giugno con il conseguente pericolo di spo,stan:iento a destra detS olo un fermo atteggiamento del• rasse politico-parlamentare la base, cioè dei lavoratori, che for~ mano il nerbo · del partito, la qùale cons i dera t o apertamente rinneghi o rifiuti qualche in tali condizioni può profilarsi siasi qualificazione verso le forze una involuzione politica ed econoantidemocratiche e reazionarie del Paese, può infatti condizionare {, :vertice, impedendogli lacili atteggiamenti trasformistici. Il pericolo maggiore dell'azione di base è che essa si lasci coinvolger-e nella polemica fra clericalismo ' certo atteggiameµ t o di meraviglia anticlericalismo. ch e provoca a p r ima vista la lettuNon si p uò dimenticare ·çhe i l cora dE'.ll'ar ticolo. Meraviglia per lo munismo impersona oggi in Italia la spirito, il ton o, l'atmosfera che anicorrente più valida dell'anticlerica· ma lo scritto e che essendo da lunlismo ed è perciò fatalmentè~desti ­ go t empo attesi meraviglia a sennato ad assorbire e ad assimilare in tirli quando ormai· non si aspettavano più. Le par ole, no, non ci meun unico fronte tutte le posizioni ravigliano. Avrebbero potuto essere anticlericali, anche di coloro che anche più 'ardite, più spregiudicate. sono ideologicamente anticom~nisit Ormai abbiamo impar ato ' a non · Questo processo di àmalgama· d1 commuoverci più alle parole. Ci sotutte le posizio':ii anticlericali atn o democristiani, ed anche in posizione d i direzione, che . ripetono · le ' torno al comunism o è in atto già da tempo al vertice. Deve essere asso· stesse parole che dicevano nel' 1945 lutamente arrestato alla base per. mentre controllando le lòro azioni sembra che più di trent'anni siano chè, ove si verificasse, per errori di passati da allora tanto in fretta impostazion e e di metodo da parte hanno percorso la parabola discennostra, sarebbe segnata la fine riel d ent e. Dicon o ancora tante belle coregime democratico. se, ma guai a rompere una clienteNon bisogna perciò dimenticf!re la, a resistere allè pressioni di un che se destra e sinistra cercano 1 monsignore, a compiere un passo cercheranno di spostare dal ca~po deciso, ad alzare il tono verso qualpolitico, sociale ed economico rt.I che potente. Mille reticenze, mille campo religioso, la lotta parlamenscuse, mille r invii, mille t atticismi. Quindi le parole, no. Ci piacciono tare e tra i partiti dobbiamo esse1 solo perchè danno un tono che prenoi a riportar la 1tella vera ed es l ude a dei fatti diversi da . quelli senziale questione e a non lasciarci com piu t i finora. Non è u n mistero più o meno ingenuam en trascinare Segreteria dalla infatti che finora falsa pista dove sentiuna in te provin ciale non sono partiti che· temento e risentimento avranno più l egrammi di entusiastico plauso e forza che non ragione e huonsp·1;.~o. che il Comitato pr.o vin ciale non è

Il prof. · Calamandrei recensendo nel • Ponte• di ottobre un libro di Lelio Basso sulla tortura in Italia, dopo aver dichiarato di cond ividere l'opinione dell'autore seD a più parti t r ova ormai confer:.. condo il quale la tortura è u no de ma la notizia che il complesso edigli strumenti del predominio dei toriale d el «Giornale d'Italia• (che r icchi sui· poveri così· conclude: ,comprende. anche ,la • Tribuna. I llu« Tut~a'{ia,'. prim~a ·;dì . 11'1?.c gglìere in str;a.tac• ~d ·iJ • ·Tra vaso'l(fiell-eYidee >) , pieno qù'ésta t-e'si,t!.."à~~·f''ffesiaé?ato in .vendita dopo :la ipQrte..del 'pro- · che l'amico Basso avesse esteso la pri~tario Conte · Armenise (propriesua indagine anche ai metodi intario anche della Banca dell'Agriquisit9ri delle polizie di quei paesi coltura, della P enicillina Leo, e di o:-'.e o.g!11 qistinz.ior.ie tra .poveri e molte altre aziende in dustriali). ,, r a ricchi. e stata ' ab111hta •. ·.. trovato un gruppo dis,posto a nle Negli ambienti • laicisti.• qùèsta varlo per la non piccola somma di punta: di spillo di Calamandrei a un lPiliardo e cento milioni di lire. Basso è stat a· considerata come una Si tratta di un gruppo. che già congrande audacia,. dat0 l'andazzo or' trolla il • Giornale ' dell'Emilia » d i mai prevalente negli ambienti dei Bologna (il qua1e dal 4 novembre • borghesi di sinistra • dove si cerm~narehia de~li agra.r~ u . s. ha cam biat o testata in quella ca sempre, indossando la palandravecchia de « Il Rest o del Carlino • ) Le d iscussioni sui bilanci sia pur na di un presunto • complesso di e la «Nazione• di Firenze, e che riel clima di rapidità nel quale si superiorità • nei confronti dei catfa capo a due grosse società indu sono svolte, hanno rivelato. qualche tolici, di far dimenticare fl reale aspetto interessante. Ad esempio striali, l'Italcementi e l'Eridania, la « complesso di inferiorità • da cui quello che è avvenuto allo · scadere p rima d elle quali finanzia già «.L a sono dominati quando parlano d ei Notte• di Mil ano. del 30 ottobre all'atto deÌl'approvacomunisti. . Queste du e società son o compleszione del bilancio dell' Agricolt ura Se si vuole un esempio di questa si monopolistici rispettivamente nel quando i parbmèhtari monarchici, antipatia a senso unico dei l aicisti campo del cemento e in quello del ràppresentanti più ' che della mimarche riesce fino a far velo alla ral o zucchero: oggi n on resta ch e chia dègli interessi .dei grandi agragione, basta leggere quanto scrive ri, hanno negato ii l oro voto solo prendere buona nota come esse su • L a Stampa • di sabato 14 nostiano monopolizzando anche l a perchè nella relazione del ministro vembre il sen. Frassati il quale in Salomone era stato fatto u:ri accen- stampa. L ibertà di stampa e giorun articolo di .fondo ammonisce la nò circa la volontà del governo di nali indipendenti: inconciliabili terD .C. a rin1:1nciare « alla candidamini d i u n p roblema unico che mitura di un monarchico alla Corte presentare in questa legislatura i na ogbi possibilità di vera democragenerifo:rrria sulla di'legge ti roget p · contraddiziola Costituzionale per zia in Italia. rale e sui contratti àgrari. ne che nol consente • e cioè per il Così dopo la proV.a di ottusità sociale dimostr ata dai \giornali monarchici ·nel combattere con argomenti borbonici le rivendfcazioni dei lavor atori dell' i ndusfrìa, dopo le en~rmità ?azio_nail~ttch'e tfra,te fuori a proposito d1 Tne te, eèco l'opposizione monarchica ll'unico tèntatiISul numero del 14 n ovembre del vo di riforma progttato dàl gover- « Popolo Lombardo " settimanale del no democratico. E oi ancora il P. comitato provinciale della D. C. miN.M. si· presenta ('' 'me tlh collabol<inesé spicca in nerètt o un articorator e d el Govern che non chiede lo firmato dal segretario provincianulla, non pone co dizioni, ma dol e ing. Agostino Giambelli che è deesperimento, occorre quindi esaminarlo sotto questi Il movimento . sindacale britannico rappresenta manda solo di selire in umiltà e gno di attenzione e che ha destato ecc. ecc. Patria 1 ealt.à l pienà con· · cinque punti di vista. forse l'organizzazione dei lavoratori più importante soddisfazione e meraviglia dati i Due di· essi sono però di poca-utilità. Il problemil • In tutta ;. questa , f ccenda sarebbe , p r ecedenti del settimanale e della del mondo, sia pèr il numero 'dei suoi aderenti (più già u_na cosa curio sapere che co., l seg·retetia provinciale. · del mantenimento del . pieno impiego noh .è sòrto . .di 8 milioni) sia per la serietà da cui è guidata : sa ci 's tia a fare ~il\ mezzo il re, ma giacchè il pieno impiego si · è rnant~n:ntO ~a. s~ e la nella sua azione. Recentemente le «Trade Unions» In esso si dice che «il 'Governò enorméÌnente più ~uriosò~ è vederè "'; H_hà.rmo tenut.1> Ja · l.o ro.,85.ar•assembleà · annuale della ·· misura del C?ontrollo pubblico nòn è 'effettivamente Pella è la prova di una consapevoche molti d. c. nonostante ;tutto que• quale noi ci , limitiamo~a:7 J1iportareA 1cfÒ'à'Icht; 9éliliUlfu!-' q,1ritislì.rlib'ile.'>Per . l!Uanto riguarda la· ridistribuzione le accettazione, più o meno spontafare possa ' si che convinti sono sto, stata è essa che dei' redditi, 'la relazione conclude sionè in merito ai problemi' più importatiti' che sono ne~,, da pade di , tutti i partiti, di • una~ politica di progresso regg(:)ndosi m~nima ,,attraverso la, nazionaUz'zaz~one in confronto , • • • " nr st'ati discussi:~n"t<!8';)too·, t11 Jc- r ~ una situazione ' nece's saria, ma transi quali, I monar(_'!hici. dei sui voti Due giornate· sono ·state quasi interamente :dedi- · a ciò.. che si è ottenuto attraverso il ·sistema fiscale. seunte, per poter condurre avanti sa, .npn chil'!dono nulla, non pongono la vita politica del P aese. Situazio.Cinia le relazioni industriai~, si afferma che in cate ai problemi' della prod'utt~vità' e. delle nazionacondizioni, domandano solo 'd i sercomplesso nelle industrie nazionalizzate esistono lizzazioni. ne che, comunque, sarebbe ipocrita vire in umiltà e con piena lealtà la buone relazioni industriali. Ma ciò è anche vero definfre di piena soddisfazione deldi moltissime industrie private, e qufodi la cosa Patria ecc . ecc. Respingendo le richieste dei comunisti e dei bevala nostra base ». non ha grande valore probante. nisti, i delegati hanno accettato con una forte magSi aggiunge che « De Gasperi se Resta la questione dell'efficienza, e qui la relagioranza (circa 5 milioni di voti) la relazione del vuol realmente rinnovare la vita criutile un trovare di difficoltà la ammette zione Consiglio generale in cui si dichiara che l'aumento. della democrazia cristiana e italiaDi sapore 'più d ivertente un interio in. base al quale giudicare. Essa comunque della produttività costituisce una responsabilità modeve· ascoltare direttamente la na, termezzo di battµte polemiche riosserva che la produzione è aumentata. sia per il raie del Movimento sindacale, e.• in cui si invita a chè viene dalla base.- Bisogna voce suonate nell'aula di Montecitorio carbone che per il gas e l'elettricità; è così tmre procedere con cautela alla preparazione di qualsiasi perciò che il delfinismo e le altre durante la replica d el ministro Mat è aumentata ' rispetto all'anteguerra la produttività piano tendente ad estendere le nazionalizzazioni ad sottospecie ittiche esistenti nella intarella sul bilancio' dei Trasporti. media di queste industrie. E' miglioràta poi di oltre altri settori dell'industria. crostatura scompaiano, perchè atcoera quanto ripetendo stava Egli il 30 % rispetto all'anteguerra l'efficienza dei traLa relazione venne compilata dal Consiglio Getorno premono forze nuove che hanMilanoelettrotreno famoso il stato sporti di merce per ferr~via e su strada. La relanerale in base a · istruzioni ricevute, dal Congresso no speranza in una più luminosa N apoli quan do veniva interrotto da zione conclude affermando che « dove le nazionadello scorso anno, e benchè tali istruzioni consistesdi attività politica ». E si amsfera m1.1.quale il un deputato comunista lizzazioni hanno avuto tempo di ~ercitare una Ìoro sero in un invito a p1·oporre un programma di nuove mette che « è assai diffusa la fonindignazione: forte con gugnava ciò A ». successo un costituito hanno esse influenza, nessuna effetti in raccomanda non nazicnalizzazioni, data convinzione che l'attuale Con« Così si spendono f miliardi del poi critici rispondono che nulla prova che gli stessi nuova nazionalizzazione, eccezion fatta per gli imsiglio Nazionale non rappr esenta più in raccolse o ministr Il •. ... polo progressi. non si sarebbero verificati, e magari in pianti dell'acqua. Per il resto, o si pronunzia contro, mai stato int eressato ai problemi parte l'interr u zione r ibattendo da la base. E' bene che ciò sia detto permaggior misura, senza le nazionalizzazioni. Il fatto o, come si è detto, si limita a raccomandare nuove politici fondamentali. Non è un michè risponde al vero e perchè da secosì sia «Non siciliano: scaltrito è che non esist ono mezzi per paragonare ciò che è ricer.che prima di giungere a qualsiasi decisione. stero che finora t utti colol'o che si ciò deriva l'urgenza di. un nuovo tanto lei a ministro un verso vero accaduto con ciò che sarebbe potuto accadere in una Essa integrata com'è da un riassunto estremamente sono presentat i con programmi di Jongresso Nazionale ». ripoveri. i difendo Io • . • ... vicino situazione ipotetica diversa. lucido. della situazione economica, rappresenta un giustizia sociale quali quelli enun Infine si parla anche con estredi sè, a voce alta · sicuro l'altro battè del In merito al voto del Congresso, il portavoce contributo assai serio ed utile alla discussione, forse ciati dall'ing. Giambelli non han _na decis ione di giustizia sociale diAl collo. del vene le ingrossando e Consiglio Generale C. J. Geddes, ha negato recisail più serio ed utile -contributo fra quanti sono stati cendo che « per la realizzazione del .n o mai godutu di buona stamp<· che' il ministro precisò con tono mente che con l'approvare la relazione 'i sindacati fatti fino ad ora. Sarà quindi forse opportuno osserpresso la Segreteria provin ciale li pro.gramma della D. C. occorre sumellifluo : « Le dicevo· di non esser abbiano inteso pronunziarsi contro il principio delle vare il dc.cumento un po' più dettagliatamente. quale ha armeggiato con pretesti d troppo ' severo perchè l' elettrotreno perare radicalmente interessi di nazionalizzazioni. Ha anzi dichiarato che il Consiglio I sostenitori delle nazionalizzazioni, dice la relaclasse e personalismi d'ogni specie », · legittimità di p restigio, di patriot di cui si p arla fu ordinatò dal suo Generale ha presentato una relazione temporanea, zione, se ne attendevano cinque benefici: maggiore t ismo di partito al fine di frenar• aggiungendo che « il padronalismo compagno Ferrari quand'era mininon definitiva, e che la stessa rappresenta un passo quelli fra i suoi iscritti che più in efficienza; una certa ridistribuzione del reddito o il pa ternalismo industriale alla stro çlei Trasporti •. sist entemente rh iedevan 0 quest avanti verso un approfondito esame di nuove misure nazionale; maggiore misura di controllo pubblico moda dell'Ottocento, anche se naIl treno ... marziano rimane semdi nazionalizzazione da adottarsi dopo consultazioni cose. sul sistema economico; m antenimento del pieno im· scosto dalla masch era delle società pre un anacronismo nel nostro PaeLe intenz1on, nuove quindi a con i Sin&icati interessati. anonime, non deve più sopravvipiego e, infine, migliori relazioni industriali. . se e un insulto ai poveri diavoli, che maggior ragione non possono che vere ». E via di questo passo. tutti i giorni devono andare a laCARLO RAMACCIOTTI Per giudica re del successo o insuccesso di questo riempirci di soddisfazione e far ci Cr ediamo ci sia consentito un . vorare su carrozze lent e, scomode· e 1

.

La

LE NAZIONALIZZA'ZIONI E LE "TRADE UNIONS. . :

Libertà .di stampa

Congr~sso N.azionale chiesto dalla D. C.'di .Ravenna

Il

ARIA NUOVA NELLA D.C. MILANESE

''

L'elettrotreno del P.C.

M1trio Longhi sperare in azioni nuove, in fa tti polit ici o comunque in pre1'e di posizioni politiche nuove e r.oerenti. Su questo piano non sarà d;fficile trovare l'aupoggio d i tu tto il Comitato provinciale e dell a gran di<>sima par te de?:li iscritti, e in tal modo si otterrà anche l'effetto di consolida· re la compagine della D.c: e di raffor zarla nella sua àzione, i. cui successi sono innanzi tutto l egati ~l consenso che saorà r iscuotere nella base dei militanti.

.,.


PUO' UN OPERATO

IL IV CONGRE SSO NAZION ALE DELLE A .. C.L.1. o

I lavo1·atori SI prepar ano alle responsabilità direttive

CRIS rI~~NO? .di Mons. Ancel, vescovo· ausiliare di Lione

'VIVERE DA

1

Tutto è possibile a Dio. Tutto è possibile a chi crede. Perciò è sempre possibile vivere cristianamente. l\'la in certe circostanze è necessaria una fede eroica per rimanere cristiani. Quando si incontra un tale eroismo nelle fede si ha l'impressione di scorgere Dio attraverso l'uomo. Disgraziatamente l'eroismo è raro è sempre stato ·r aro; nè si h a il diritto di impotTe l'eroismo agli altri'. Per questo si può parlare di una vita cristiana impossibile: per molti operai non è possibile vivere cristianamente, a meno di essere eroi. Durante lo sviluppo del capitalismo, nel secolo decimonono le condizioni di vita dell'operaio erano particolf1.rmente dure. Ora, i•eccesso di lavoro m~nuale abbrutisce l'uomo e lo rende incapace di aprirsi ai valori spirituali. Quando l'operaio lavora dalle 12 alle 14 ore al giorno, senza lasciare nemmeno la domenica per riposare si diventa nemici della religione, distruttori del cristianesimo. Una d~lle principali leggi sociali ottenute dalla Chiesa fu quella del riposo degli . schiavi in domenica. Riposarsi per poter pregare. Nonostante le proteste della Chiesa il capitalismo del •secolo decimonono rifiutò agli operai il riposo domenicale. Esso si è dimostrato più ddu_r ~ dei .pa~rp~ di chi~vi. , 1:1 li r< f . 1 i'H• .,,,, ·i1~~ r , .. hir;·" " " "' gg1 le cose sono cambiate. L .op!'lra10. ;ha un giorno o due di , . riposo alla settiman\l; in molti casi iJ.,-J~Y<tl'O JI-On ·è11eccessi.v o ...Tutta:Yia.,•1 alcune yolte il lavoro non è çoscienzioso; non .c'è un. normale rendimento. E' un altro problema. C'è un altro eccesso, soprattutto ·nel lavoro a ·catena: alcune volte il ritmo è spossante. D'altra parte il lavoro attuale spesso diventa meccanico: abbrutisce. Senza dubbio la vita cristiana si fortifica nel lavoro coscienzioso senza pena, senza sforzo.. S. Paolo condannò i pigri. Ma · gli eccessi ~ l'abbrutimento del lavoro rendono la vita cristiana difficilissima ed alcune volte quasi impossibile. Bisogna aggiungere due cause che agiscono nello stesso senso: la miseria e l'immoralità; non le separo p erchè camminano assieme. Già l'eccesso di lavoro genera l'immoralità: quando si è abbrutiti dal lav01·0 non si è più padroni di sè stessi, non ci si può più dominare: è l'egoismo che comanda. S'ha bisogno d'essere allegri di dimenticare. Non si può più resistere. Di chi la colpa? Nè bast~ considerare la miseria soltanto n ell'equazione salario"prezzo. Anche con buoni salari l'operaio che abita un tugur io è condannato alla miseria. Non può vivere in casa e quando si vive fuori si buttano via quattrini. Miseria dell'abitazione, oggi forse la più grave, forse quella che dà origine alla maggiore immoralità. Gente addossata, promiscuità, sudiciume impossibile ad evitare stanchezza, m ai un momento di distensione. Chi può resistere? Ogni giorno 'scene strazianti ... Di chi la colua? Inoltre la vita in fabbrica ha diviso la famiglia. Spesso· 1a doniia è costretta a lavorare. La promiscuità diventa a sua volta occasione di corruzione: si vive · in un'atmosfera carica di ipersensu alità. E' tutto un insieme che attanagliato progredisce in un turbine infernale. L'immoralità pro.dotta dalla miseria genera miseria. La vita· cristiana è i·esa impossibile dall'immoralità, e senza vita cristiana non si può uscire dall'immoralità. Scristianizzazione, immoralità, miseria. So che queste considerazioni non valgono per tutti gli operai. In Francia ci sono molti operai che h anno una vita di lavoro ed un'abitazione normali; parlo di quelli che non ha nno tali condizioni di vita. Sono migliaia. centinaia di migliaia; mi si dice due o tre milioni; non so. Ho insistito a più riprese: di chi la colpa?, Non premio di mira questo o quel capitalista, ma il sistema. Vi sono imprese che stanno a galla con difficoltà, acéanto ad altre che hanno profitti scandalosi. Alcuni padroni, nonosta nte l a buona volontà, non possono aumentare i salari, altri dovrebbero chiudere la fabbrica. Non attacco gli uomini, .m a il ca11italismo quale oggi è attuato. Non mi si chieda di amare un sistema economico che ha gettato nella miseria e nell'immoralità milioni · di , esseri umani e che ha reso impossibile la loro vita cristiana. Si sente il fremito doloroso del cuore di Pio XI nelle righe della «Quadragesimo anno», spesso riprodotte: « I ..a materia inerte . ,esce ~ob'ilitata da\}~om~infl, ~~IJ~re ~!i , .u~n:i.in). là s~ corrompon.c:,i, e ,si , d e&:radano >'• '· • , , . " ,. . , .,. .ne · Mi si dice aùora·: «Volete la rivolùzione comunista?» Risponrderei: «La ·rivoluziàt'&'·coinuni~tà non clìi\ibierà nùna: Il capitalismo di Stato non è migliore del capitalismo dei "trusts". E' sempre capitalismo». «Cosa volet e allora?» « Vorrei che tutti i capitalisti di impresa, ingegneri, subalterni e operai si unissero per ceréare una soluzione ,umana ed economicamente possibile. Una soluzione si può certamente ·trovare. Molti vi lavorano: bisogna che tutti si mettano. . Il nostro paese è in stato di colpa ». La impossibile vita cristiana. l\fi h anno chiesto per 'lettera perchè ·mi occupo di questioni sociali ed economiche; mi h anno suggerito risuettosamente di contenta i·mi del Vangelo. Ed io mi accontento di predicar e il Vangelo. C'è un'immensa sofferenza nella classe operaia. Volete che un vescovo, r appresentante di Cristo, t accia di fronte alla miseria? In queste ultime settimane sento salire l'onda della miseria. Non posso t acere. E poi sarei un disgraziato se non soffrissi fino all'angoscia vedendo che la v ita cristiana è resa impossibile agli operai. Rispetto troppo gli operai per imporre loro una qualsiasi cosa. Pio XII ci ricorda n ella sua enciclica sulla Chiesa, che non si ha m ai diritto di forzare una persona a credere, ad entrar e n ella Chiesa. Ma non posso sopportare che la vita cristiana sia impossibile aglì operai. Quando un operaio vuol essere cristia no bisQguerà che possa realmente vivere da cristiano. Finchè ciò non sar à possibile la Chiesa dovrà protestare e dire la verità. . . Leone XIII, Pio XI l'hanno fatto. Pio XII continua a farlo ad ogni occasione. L'impossibile vita cristiana! Scrivere tali parole ... Non lo si può fare senza provare una profonda rivolta in tutto l'essere. Il Cristo è morto perchè la vita sia possibile a tutti. N'essuno h a il diritto di pensare che la vita cristiana sia impossibile agli opera i. Mi accor go di aver mancato al mi o proposito. Volevo compiere µna semplice analisi sociale, volevo dimostrare come la vita cristia na era stata resa impossibile all'operaio. Non · ho potuto fermarmi là . Certe cose non si possono dire senza soffrire e quando si soffre · troppo si grida. (da « T émoignage Chrèt1 en »)

Il movimento delle A.C.L.I. rappre· senta ormai una valida forza in via di costante miglioramento e di crescente espansione. Sia per i fermenti che all'interno vi si agitano, sia per ~e idealità che raccoglie e che sono condivise da oltre 800 mila iscritti me· rita la massima considerazione. In questa pagina sono raccolte le impressioni sul Congresso nazionale aclista dei nostri inviati a Napoli, Giovanni Gap~:>:n,i .e Leandro Rampa. J

' '

t

L congresso ACLI è riu scito •a p r ecisare e definire ·il contenuto del suo movimen to più con una intuizione •partita_ d alla base stessa del congresso che non dalle relazioni e dagli interventi dei rappresentanti più qualificati. La base congressuale, pur tributando un aperto e cor diale consenso di simpatia, ai suoi dirigenti, ha generalmente avvertito la insufficienza delle relazioni ed ha cercato di esprimere guidata da uri felice intuito gli elementi costrutti'Vi.

I

Parla il Presidente

,\.'

t !

i.}

'·

~a:é'll'ait n. 1c:ce1 ·• insoddi~facérite: '&i-

- <J?~~est~>~capa~ità: d è1la', base .congressuale di sostituirsi alla sua étite dirigente nell'esprimere concrete linee di a zione è lo aspetto più positivo del Congresso. Quali sono l e linee concrete di a zione tracciate dalla base e capaci di giustificare come idee - forza la « necessità • e la • insostituibilità • del movimento? Non vi è dubbio che il compito delle ACLI fosse la formazione dei lavoratori secondo i ,principi sociali Chiesa, l'organismo più adat to Il parere dell'opposizione della a qu esto scopo sarebbe forse l'AzioGli interventi di opposizione p iù ne Cattolica e p er la formazione spesignificativi quali quelli dei delecificamente politica il partito e per gati milanesi, di Ambrico e di De quella specificamente sindacale la Cesaris hanno colto gli aspetti neCISL. Se fossero l e opere o l'assigativi della relazione Penazzato senstenza molti organismi p atronati ed za però ofnrire una v isione positiva , enti sar ebbero a ci'ò ada,tti. E lo sufficientemente organica. Ambrico, stesso partito e il sindaèato ne popur riconoscendo l'audacia d el contrebbero avere cura. t enuto, lia accusato la rel azione P eChe cosa è . dunque che rièhiede nazzato di enciclopedismo, l 'ha pala presenza delle ACLI nella . pre1 rag1!mata al discorso gonelliano delle sente situazione italiana? 27 libertà ed h a, fatto vibr are il Con-Il Congresso lo ha avvert ito. .gresso: quando, sfior andone. il téma E sso ha avvertito in pr imo luogo centrale, hp. impostp.to il problem!l ch e il problema dei lavorat ori ita'·del met9do, della vision e globale e9. liani non è solo un problema sindaunitaria dei problemi, dei .r apporti cale .e un p roblema di rappresentan·umani nel mondo del lavoro e soza politica: ·non è· solo un problema prattutto in que llo 'contadino. De Cesaris si è posto il problema ,di opere sociali, né solo un problema di assistenza, esso è anch e e sopratper sapere se basti il movimento neltutto un problema di rapport i umal a su a struttura e nelle sue iniziative per fare la forza. Ed h a r isposto ' ni. Un probiema di rapporti umani nell'ambiente di lavoro, un problen egativamente aggiungendo: • Ocma di rapporti umani fuori dell'amcorre avere delle idee che forniscab iente di lavoro. no ~a _spin.ta di un criterio operativo. Le m1ziative non son o anco'ra :n ovim ento p er chè m imcp. l'unità. Quale è questa id ea che fdà' la unit à? E' la vision e di un ordine di cose che non 'd arà esperienze frammentarie .. Ma pe,rp~ ,h é\. ~~~i unto: • ~iw~t~ 11 idea, q~~i;to ord1~~. ancora ( on,.,10 p oss{!d1amo •. · 1~1 .~ • Rapelli ha ~ac colto µna '·~ ffusione sentimentale di simpatia 'tributata al valoroso combattente di tante battaglie del rzjondo del lavoro, ma pure' o~frendo preziosi spunti di metodo non ha saputo 'p r esen tare quella visione unitaria dei p roblemi che l a più acuta sensibilità richiede nel , presente momento storico. scontinua e spesso 'r itardata •• pér.chè • non ha dimostrato di sentire il problema di f CÌndo del rinnòvam en to sociale che non è p roblema di fatti, di indirizzi, di valutazione e di riconoscimento •', ha puntato sulla presenza nell'organismo politico del Parlamento, dove • deve acquistare una sua autonomia il gruppo parlamentare ACLI p er assicurar e l'iniziativa, p er impegnare' la D. C. sul terreno sociale ..

La relazione d el Presidente Storchi rapprese'n ta un significativo documento dell'imponente lavoro svolto dalle ACLI negli ultimi fre anni sul terreno forrnativq, delle opere sociali e del servizio sociale, ma no~ rispondeva direttamente alla . do:manda centrale del Congresso: perchè p er tali opere compiute e da compiersi ,a favor;e delle classi lavoratrici fossero indispensabili ed insostit uibili le ACLI o non potessero e ssere assolte da altri organismi ad eguat amepte potenzi ati come il sindacato, il p E\rtito, l'Azione Cattolica, la Cor:ifederazione dei coltivator i diretti o delle cooperative, od altri organismi a .carattere ass istenziale. La p arte più significativa e più v alida della r elazione è consistita nello sforzo di impostare il movimento sociale aclista come • equidistante • d al sindacato e dal partito politico, superan.d o quindi definitivamente l a angusta ed orma i inattuale con cezione delle , ACLI come anticamera d el sindacato. In altri t ermini, l'on. St orchi ha .felicemen te intuito .che i.m moviment o social e di l avoliatmfi d<eve~ aJVéfe per i p M>blèmi pòiitici una sensibilità altr ettanto acufu chè" pet"ì "problemi sfnàacàli. La r elazione del vice presidente P enazzato «le attese della classe lavoratrice oggi>, avrebbe dovuto dare il cont~nuto di motivi concreti di azione al movimento. Ma la mancan za di u na impostazione gen erale di fondo che avrebbe dovuto essere data dalla relazione precedente ne L'intuiziòne della base ha gravemente p regiudicata la effi.., cacia. L'analisi condotta dall'on. PeL a ' risposta al problema di fondo nazzato sui problemi e doveri della d elle ACLI l '.ha data invece direttaclasse lavoratrice è stata indubbiamente l a base con gressual e. espri· m ente acuta, illuminata, audace, ed mendola non attraverso i suoi relain qualche p1unto, anche del tùtto tori o i suoi interventi più qualifior iginale. Ma anche questa volta la cati, ma direttamente in forma coldomanda centrale del congresso velettiva con un esempio stupendo d i niva elusa. maturata sensibilità. Quali gli s.trumenti diretti- di azio- · Il Congresso, non esatta~ente inne delle ACLI, quale sop rattutto il terpretato dai suoi maggiori rappremetodo delle ACLI per affrontare il sentanti, ha trovato modo così di problema? Rispetto a questa doman ... esprimersi sia p ure in forma fram da implicitamente• la r elazione Pementaria e non continua negli innazzato dava una risposta depresterventi minori' dei delegati prosiva se non addirittur a negativa, priamente di «base ., dei .giovani, giacchè gli strumenti delle soluzioni degli operai di cui tipico esempio da lui proposte per i problemi proil toscano Gori; ma sopr attutto ha spettati erano invariabilmente o il trovato modo di esprimersi con i sindacato o il partito stru menti sui suoi appl ausi, con le su.e pause, con quali le ACLI possono influire solo i suoi silenzi, con le sue interruzioin maniera del tutto indiretta, e tale ni che sottolineavano frasi d ette a da non essere· sufficiente a giustifivolte quasi distrattamente d agli oracar e la necessarietà ed insostituibi• tori, ID<:! che il Congresso ad un cerlità del movimento. to momento faceva sue attrib u endo Dopo avere osservat o che la politica loro preciso si gnificato. '

•Id )'(_')" '"'l"t . .i~ ' ' t"'

, _,,,,h ., 1Ìl "1.P" un ap'er a va,u azione ae e 1 orZf1 che si , muovono ai .. vertici del mondo cattolico, ed alla conseguente presa di posizione nei confronti di esse; che hanno ·un loro peso, spesso preminente, n ell'orientamento delle forze cattoliche organizzate sui diversi piani di attività, da quello apostolico, al civico, al sociale, al sindacale, al politico. I n caso contrario, oltre alle con seguenze che non staremo neppure a delineare tanto sono evidenti, avverrà che le attese d ella classe lavoratrice rimarranno una fioritissima carta costituzionale, affidata per la sua conservazione alla buona v olontà dei cultori di studi sociologici. Ad evitare tale jattura, sarà anche opportuno sottolineare la pericolo · sità di certe impostazioni (panora miche• delle attese della classe la voratrice. Ci guarderemmo senz'altra dal negare la valità di impostazioni finalistiche che possono rappresentare, oltre al resto, un efficace fattore di vitale « tensione • al superamento di uun certo paternalismo, o, peggio, di quell'empirismo tentatore che potrebbe soffocare il movimento. Vogliamo soltanto sottolineare che le impostazioni, che abbiamo de finite "panoramiche .,

~

•11·1i.C'

"' i'

ia

..,

u

.o

assumono una ' O?'O 'forza tlib cat8i1~zazione della classe lavoratrice e dell'elettorato cattolico, più progredito, solo proporzionalmente alla capacità del movimento ·di individuare mete concrete di inte.resse nazionale· e di realizzarle. 2) L e ACLI, in ogni scelta di fondo, devono impegnarsi come movimento non semplicemente o prevalentemente operaio nel significato li:mitativo che troppe volte si è tentati di attribuire a tale espressione, ma come movimento dei lavoratori: cioè degli operai sì, ma anche' degli impiegati, dei contadini ... E questo, oltre che per una realtàà di fatto anche per la consapevolezza che non è pensabile in Italia un'impostazione storicamente valida dene « attese• della classe lavoratrice, senza che sia • unitaria•: mondo del lavoro contadino e mondo del lavoro operaio hanno avuto ed hanno interessi a volte divergenti, altre volte contrastanti. Basterebbe considerarli nella tipica antinomia Nord - Sud; grande industria, economia agraria, intervento statale, iniziativa privata; ecc. per doversene convincere e per con cludere che lo ,stesso cemento cattolico che unisce n elle ACLI i lavoratori delle diverse categorie,

'

'senza .distinzionv•geografiche, •se è· la forza -base delle ACL!, può essere il fo ndamento di ·quell'azione unitaria che nessuno, se non con un grav e errore di prospettiva storica, può compromettere con una valutazione di preminenza di questa o quella grande categoria e con una ridu.zion e, quindi, del significato • cattolico • d~lle ACL! t ra i lavoratori. E' necessario che le ACLI cons~ d erino come loro · impegno fondamenta·le lo studio delle iniziative più idonee e degli strumenti più efficienti . a garantire il proprio sviluppo ideologico, e la sempre maggior chim·ezza delle dir·e ttrici di azione ed a favorire la promozione dei lavoratori da classe di retta ·a classe dirigente. Diamo atto che ii Congresso ha sottolin eato ripetutamente tale istanza. Ma è tutt'altro che sufficiente! Si dotn·ebbe convenire che gli Ufficistudi non esauriscano fa responsabilità dette ACLI in questo camp0 e c1ie opuscoli e corsi sono iniziative valide, ma idonee solo ad una ristretta élite della classe lavoratri ce. E poichè l'élite deve poter co'struire su una classe, se non preparata, perlome'lto sensibile ed ' aperta. è necessario che jorgiamo str.umen-

!MOZIONE CONCLUSI VA A conclusione dei suoi lavori il Congresso n azionale delle A .C.L.1. ha approvato una mozione p rogrammatica che dopo aver constatat o « il processo involutivo che da qualche tempo caratterizza i rapporti sociali nel Paese » in vita «la classe lavoratrice ad accelerare la presa di coscienza nei settori politico, sindacale e sociale e a esprimere la propria fiducia nella missione storica di un movimento operaio cristiano capace ·di essere validamente presente ogni qualvolta siano in gioco gli interessi legittimi dei lavorator i. « Il IV Congresso delle A.C.L.I., ,a tale scopo, indica al nuovo ·Consiglio nazicmale i s~guenti ' punti: ,_ ' .a ) consegQimento di , una vei:a ,autimomia. del, ,movimento nel-, l'az~one sociale ,e nel campo economico organizzativo; . ,b) c,onttnuo, élggiornjtmento dell'indirizzo ide~logico e dell'azlo· ne socia,le aclista1, a,deguandoli alla concreta realta storica in tutte · le questioni della vita nazionale, sempre curando che tale impegno si estenda a tutti i problemi: economico, sociali, sindacali e aziendali; c) p1·omozione di una intensa opera formativa e di una vitale spiritualità cristiana rispondente alle . particolari esigenze storiche e di ambiente del mondo del lavoro e di un sano costume morale onde . anche gli strumenti di azione del movimento siano coerenti con la sua ideologia; d ) formazione · politica di tutti i lavoratori, particolarmente concretata nella educazione alla r icerca e alla scelta delle soluzioni tecniche, degli · strumenti e degli uomini più adatti, per un sempre più vasto inserimento dei lavoratori nelle pubbliche responsabilità». L a mozione prosegue quindi indicando alcuni strumenti organizza t i vi meglio adeguati per raggiun gere gli obiettivi fissati e infìné ven endo a parlare più specificatamente dei problemi sociali, politici ed econ omici in cui si dibatte la classe lavoratrice, segnala come <' necessaria la più energica ' azione nei settori: · 1) della difesa familiare con: a) adeguazione .dell'istituto degli assegni f à miliari; b ) la continua zione, perfezionamento ed estensione del Piano INA-Case e con l'impulso dell'attività cooperativista edilizia favorita da adeguati finanziamenti e dall'intervento delle amministrazioni locali; c) il rispetto delle norme igieniche, previste dalle leggi per le abitazioni, soprattutto per q__uelle rurali; 2) della difesa sociale, con l'ottenere: d ) dal sindacato demo· cratico una maggiore fermezza sia nelle rivendicazioni economiche di maggior urgenza, sià dell'intervento per il leale rispetto dei contratti collettivi di lavoro · per i quali, come per le Commissioni Interne, si chiedono norme legislative che ne assicurino la validità e- il riconoscimento giuridico; e) dal partito un più chiaro indirizzo economico e una decisa politica in fattiva collaborazione con le iniziative del mondo del lavoro che, anche in sede politica, attendono di trovar un efficace affiancamento f) dagli organi legislativi e .d i governo; 3 ) L'attuazione di una politica per un più alto e stabile livello di occupazione utilizzando gli studi effettuati nel Convegno A.C.L.1. di Roma del 1953; 4) Una legisla zione aggiornata per i patti agrari; 5 ) L'attuazione della riforma agraria generale».

9

,,SuggBr.iti da~ congressi~ti gli indirjzz i per I' azioon e . Il miglioramento dei rapf)Orti umani al centro delle

genet~ali

aspirazioni

· E' evidentè che un sindacato non sono quindi organismo n ecessario Esigenze di autonomia può affrontare m m isura adeguata . e insostituibile come strumento · di La esigènza dell' autonomia del questi problemi, come non può afpromozione del lavoratore in' tutti 1 movimento è stata tra i valori più frontare in:tegralmente i problemi suoi rapporti sociali. sottolineati dalla base congressuale, della rappresentanza della famiglia d el lavoratore, del salario familiare; ciò che ha significato non solo l'esiStruttura organizzativa non può affro ntare adegu atamente genza di una indipendenza del m.on eppure il problem~ dei disoccupat i, A questi compiti risponde la strutvimento da direttive d i altre orga- . dei sottooccupati, perchè non può t ura organizzativa delle ACLI artinizzazioni politiche o sindacali, ma affrontar e adeguatamente tutt i i colata in circoli per la promozion é soprattutto esigenza di operare in problemi dei l avoratori che stanno d el lavoratore nell' ambiente della concreto per un rinnovamento delle dietro la facciata d el rapporto di sua vita fuori dall'azienda e in nustrutture sociali senza ~oinvolgere l avoro e riguardano il lavoratore nei clei di azienda per la promozione la diretta responsabilità della Chie-· suoi rapporti molteplici con la vita d el lavoratore nel suo ambiente d i sa. L' assistente ecclesiastico nelle sociale. l avoro. La soppressione attuata in ACLI, alla cui opera è salito in ogni Le ACLI sono quindi in primo seno allo Statuto della organizzaziomomento del Congresso il valoroso luogo il movimento che coglie il lane delle categorie risponde alla esitributo di r iconoscenza, di affet to. è voratore e lo aiuta n ei suoi rapporti genza di differe nziare il movimento con la vita sociale; sono il movimencolui che gar antisce la conformità to il quale ha finalmente compreso aclista da un movimento sempliced ell'azione a1 principi della dottriche il lavoratore nell'at tuale strutmente sindacale. La struttura orga.,. na cristiana senza però in alcun motura disumana della società, si t r onizzativa delle categorie non è stata do ostac'olare la libera, democratica, và ip posizione di inferiorità non soquindi ritenuta indispensabile per r esponsabile affermazione del movjl o nei confronti del suo dat ore di lal e ACLI. mento dei l avoratori cristiani. Cade voro, ma anche in t utti gli alt r i suoi Da questa concezione delle ACLI quindi, qualunque accusa mossa alle rapporti con la vita sociale. L e ACLI ne 1 discende çhe esse .a differenza ACLI come • braccio secolare • é d el sindacato ed in qualche misura come strumento • temporale • dlret' to della Ch'iesa v1~1 · 'b'l L e ACLl anche del partito politico sono 1mt e. .. . . _ d~yono ass_umere viceversa sempre pegna~e pm d1r~ttamen.te ad impo pm la precisa e inconfond ibile fisio~tare 1 problemi del rmnoyamento nomia dello strumento più idoneo mt~gtr,aleh della strutturat. dd1. quest~ per la formazione di un laicato cat1 1 soc1e a c e pone rappor . sum a~J tolico, ·strettamente aderente alla nel .modn.do del lavoro d('yedidl_a es1- - dottrina della Chiesa, ma nello stesgenza 1 un nuovo or me i cose so tempo autonomo nelle scelte sul .espr essa .da Cesw;:11}) c9~,un, m~-w ..1terreno sociale e democratico ' nelle todo I1&1'?·r~1r;opere ~on.crete ') cala.te.. •· 's ue espressioni 'è · nella sua struttun el çontmgente (es1genz~ ~~pelh ). ra: vero ambiente d i passaggio dallo ti più,'fì,iciti ed immedi:alti:1ìl•·quoti• f'"lf' L''~"'J ., . stretto. (confessionalismo dell' Aziorle anncomun1srp.o c a.ttohca -:-- ausiliaria della gera rdiano dei lavoratori cristiani, ad cnia. ecc1~s1asLca - all'aperto aconesempio, richiesto con particolare Si tratta, in altri t.ermini, d i cofess10na1Ismo del partito e del sininsistenza dal Congresso.' P er i no- struire, attraverso un complesso di ?-acat<?. ~o~o così saranno strumento stri lavoratori, informazione signi- opere concrete di promozione dei lamsùst1t1;11b1le di for mazione dei la fica quasi sempre formazione: e non voratori, un sistema nuovo che operi voraton cattolici ai prob!em1 conè possibile che essi si formin o una· l entamen te e progressivamente dalcreti di r innovame.1to àeila società. cristiana coscienza di classe, assi- la base con la for za di espa nsion ~. . Qu~sto ~.il grande con tri buto di l a erosione delle strutture disumamilando dalla stampa .c onfezionata ne del mondo capitalistico. valori 1, os1tivi che la base congresQuesto su ordin azione del capitalismo ita- sistema nuovo e questa struttura orsual~ delle ACLI ha offerto ai suo v~rhce . Spetta ora ai di rige nti non liano, o da certa altra - in parte ganizzativa operante dalla base è lo d1sp~rdere, ma inter pretare il patrianche cattolica - che spesso non strumento più efficace dell'azione monio offerto loro dal la perifer:a. pqLÒ o non vuole soddisfare alle anticomunista . Anche se il Congresso non ·ha saesigenze della base operaia criSul tema dell' anticomunismo il Congresso è stato particolarmente . puto. concreti'!:zare le sue intu1z10ni stiana. espnmendo dal suo seno in sede di Concludiamo colla constatazione sensibile; esso ha condannato nun votazione un conclusivtJ indiri zzo i solo l'anticomunismo che si esprime che le ACL! si pongono, oggi, in vaiori espr essi non pot i a.1110 ar:cta're .la compr ensione di poliItalia, come una grand~ forza di attraverso zia , ma anche• quello che si esprime perdut1. La base congre3suale che riserva, dalle preziosissime e fre ha saputo cogl iere con il suo mtJito attraverso lè r iforme sociali fatte i motivi essenziali, l'anima ste. ua del sche energie, prònta a rafforzare dall'alto. Esso ha intuito come la le linee all'interno del fronte attua - forza del comunismo in Italia stia movimento è in defini tiva que lla che dalla periferia dovrà domam comsopratutto nella sua struttura di orle, o per crearn e di nuove, magari battere la vera bat La~1ia . Vi sono ganismo sociale di protezione dei assai più avanz ate, a di fesa della pertanto sufficienti ra;.ioni d1 conlavoratori e come per combatterlo classe lavoratrice itaiiana ed a sofor~o per ritene're che la bu t ~aglia non possa essere valida nè la forstegno delle sue ·• attese •. sara combattuta secondo le linee ed mula di r epressione poliziesca, nè Occorre però non di menticare che quella semplicem ente del riformii valori ) ositiv1 emersi ctal Congresso e che quindi le ACLI abbiano veil movimento aclista è giovane. Co smo governativo (che viene inevitame taLe, esso non può subir e quegli bilmente sfru ttato dalle organi zza- ramente r itrovato a Napoli nel la loro quarta assise na zionale l'anima di «scossoni• che pot rebbero v enirgli zioni comuniste ), ma l a form ula a un movimento sociale di lavoratori clista intesa in senso costruttivo di da ·chi intendesse limitarne l'aut orw · necessario ed in dispensabile • per lii concezione di una !ltruttura sociale mia, o da chi volesse imprimergii costruzione di una nuova società capace di promuovere i lavoratori un « passo » insostenibile. cristianamente fondata sul lavoro >. senza r innegar e i valori umani posiLeandro Rampa tivi p ropri del Cristianesimo. Giovanni Galloni

~i§o~n"~i , ~r~~~~' ',st,~u.~~nti..jd'.Qnei p~"r l~-, fo~g1~~iQn;~

·~ri I)'~) ,,1.1" i 111.11tl)'> •n '>I' '" Alta hice del recente Congresso, riteniamo che le ACL!, per quanto sta nelle loro possibilità, contribui1·anno .a determinare il superamento della 'attuale situazione del Paese, solo se non verranno dimenticati al·cuni suggerimenti avanzati d,a amici in sede congressuale, ma che non sembra abbiano t rovato la dovuta rispondenza o che, avendola trovata, non per questo possono ritenersi definitivarriente acquisiti al programma immediato del mo'l.lirnento. 1) Pur non essendo un movimento politi co, le ACL! non possono assolutamente prescinder e da una precisa prospettiva politica che giunqa a determinare su quale strumento politico si debba far e affidamento e secondo quali « scelte ' politiche tale sti'umento debba essere impegnato. In altre parole, le ACL! non possono sottrarsi ad una obbiettiva - e necessaria - valutazione delle for ze politiche che oggi si muovono sul piano parlamentare e nel Paese, dei loro mpporti. del.le Loro posizioni programmatich.e e, soprattiitto, della foro effettiva possibi.Lità di collaborare sinceramente ad un reale svi· luppo democratico, e perciò anche sociale, del Paese. Così come non possono sottrarsi

e

pe


4

LA BASE

L

'INVITO espresso nel numero di presentazione del giornale e cioè che chi avesse voluto dimostrarci la propria solidarietà e specialmente se avesse, voluto esporre critiche e dubbi, si rivolgesse direttamente a noi senza interpellare altri su quelle che 's ono le n9stre intenzioni, questo invito · è stato pienamente accolto. Moltissime lettere ci sono giunte da ogni parte d'Italia per lo più in segno di solidarietà, di collaborazione e di incoraggiamento a proseguire e alcune anche di critica. Graditissime le une e le altre perchè ci assicurache definivano «il solito gioco • di no della possibilità di un costante De Gasperi di assumersi le ist anze colloquio con coloro che ci leggono dei gruppi di sinistra (congressi di e per i quali scriviamo. Venezia e di Roma, ultimo ConsiIncoraggiati dall'interesse susciglio nazionale) per poi farle distato in varie parti abbiamo anche sol vere al momento dell'esecuzione deciso di aprire una rubrica · dove e dell'assegnazione dei posti direttitrovino posto gli interventi di covi di responsabilità. Queste critiche loro che ci scrivono in modo ·che si le manteniamo anche se spogliate di possa far tesoro dei suggerimenti di qualche ·crudezza motivata daU'imtutti e ci siano le occasioni per dissi. pare gli equivoci e provocare oppor- pulsivo senso di reazione. Però siamo· grati sia a De Cet che a Franzi tuni chiarimenti. perchè con le loro lettere ci offroPer comparire su ' « La Base > non no l'occasione per un chiarimento: eccorre fare articoli, basta scrivere le nostre critiche a De Gasperi non una lettera, annotare un'osservaziosono da confondersi con quelle di ne, un commento, . un suggerimento anche su argomenti sporadici e spe- . altri; nè di quelli ·che· non gli handire in redazione. T.utto ~serve, •tutto " IIlO' dato il voto. in. Consiglio ·nazioaiuta e, nei limiti consentiti, tutto1 nale; nè- di quelli che 01mrn-i son saltati sulla diligenza Pella dopo es, o ,,pef!. intero •o condensato, troverà . posto. su questa pagina .e tliventerà,.., ser. sl;.attJ .primi ,deUa classe · ai tempatrimonio Q,i_tutti.1 1. " f ( . . .• 'I "': .' f • ,PJ., q§~; .s~ec.~si .di• D~, Gasp.~ri; e I ,Ogg1k pul;:i~lichi'.~~!'.J.UQ.a 1r•prim-~?~fflOYl~P.P:1h~r.r!DW!'e~ Q.ig.,u.Jir tsin_eero e ,parte.cii qu~qo. -<::he·..ci è; stato· inv.iato: ' 1sip_er.to.. riconçisci[llentq del decisivo assicuranc;lo però che verrà il. .turno : cont.\'ipufo pol~tico e, di prestigio che anche per glialtri. E per prinie esa- la pers·o nalità di De Gasperi conferisce oggi alla D. C. e del quale tutti miniamo due lettere che riflettono obiezioni fatteci ancbe a voce. e che devono essergli grati. Da Ravenna ci ha scritto il dott. ci riescono utili per · qualche chiaLuigi Fontana, medico primario e rimento. direttore dell'Ospedale della città, il Gilberto De Cet così ci scrive tra quale anche dopo il primo numero 'l'altro da Sesto San Giovanni: . "Se si crede, come mi sembra ov- ha buttato giù con la calligrafia vio, che la miglior progaganda per svelta ... da medico le sue osservaun giornale sia rappresentata dal- zioni. Lo ringraziamo della sua soL'omogeneità' della sua linea, mi pare lidarietà e delle sue lettere dalle che • La Base • abbia compiuto quali si vede che ci siamo capiti. Così egli ci scrive tra l'altro: qualche passo falso all'inizio. Men-

tre nel numero di presentazione, ad esempio, si parlava COJl. . simpatia della nuova direzione della D. C., nel primo numero· si parte proprio con un articolo di fondo .di critica wi De Gasperi e a questa-.direzione ». La lettera prosegue attenuando questo primo sommario giudizio ma a noi interessa fermarçi qui alla pa·r te più drastica. A sua volta Remo Franzi di Firenze, dopo parole di solidarietà ci riprende ancora più ace:rbamente per l'attacco a De Gasperi e in parte anche ad « Iniziatidemocratica . scrivendo:

va

«A chi giova? Mentre s'apprestano ad opet·are nella mwva direzione seguiti dai malumori cli altri gruppi fra i più influenti nella D. C. rischiate di fare il gioco di questi (e non intendo riferirmi qui tanto ai sindacalisti di « Forze sociali > ma specialmente ai gruppi di Piccioni, di Gonella e Ravaioli che rappresentano oggi la tentazione peggiore per la D. C.). De Gasperi poi non meritava ~di '.:Vedersi ç.ccolto tanto freddamente' allei segreteria del Partito mentre dava , così nobile esempio di attaàamento alla D. C. e dispiace anche dal punto. di vistQ.,: 'l&mano eh ~ sia stat6 subito sottoposto a dure critiche in un momento che dev'esser pur sempre di ·ainàrezza . per lui ... "· Queste lettere non ci meravigliano

ami le comprendiamo benissimo dal

punto di vj~ta i;ia umano che politico. Del resto ci rendevamo conto anche noi di tutto questo quando, tuttavia, ci sentivamo di ricordare a De Gasperi la necessità della convocazione del congresso che dia le grandi direttive di azione politica alla D.C. dopo il 7 giugno così come ci sembrava degno di critica quello

«Essere antiborghesi non meno che anticomunisti; per quelle equidistanze dal Cristianesimo che le due mentalità e le due prassi sicu-

ramente hanno mi pare che quello sia uno dei ·capisaldi del vostro pensiero. E farsi « amare • dal popolo, trovare iL modo di farsi amare da questo popolo (e il modo ci deve essere se ne hanno trovato uno i comunisti che devono pur aver e m eno potenza d'amore e di attrazione sull'anima vera del popolo) farsi amare dal ·popolo mostrandogli anzit utto, di amarlo sul serio, anche quando non ci ama, e mostrando di essere avv ersari non solo dei suoi falsi profeti, ma quasi ancor più avversi all'egoismo borghese ed alle ingiustizie "sociali: tutto ciò mi sembra un altro grande se anche difficile compito che sta sulla: cima dei miei pensi~111i wchJe'ùt:rreciL0.cpr-esente 'awchBJall!a mente ed al cuore di voi. · c6n.c1·e.ti . rl a E •invoca.re ' ese'rnvi } , 1 t1 - mo~"' A.JJ ry ~1 \ ·JJ.'S d ~> iv j:.;., 1. \ • •:r1..>J ·~ parie aei govern anti 1i 4questo amore dà un lato, di questa cÒndanna dall'altro; condannare per esempio più gli evasori fiscali che i ladri di biciclette, tassare assai più la ricchezza (sull' esempio delle grandi democrazie occidentali) che il lavoro, ecc. Il popolo, e quello italiano più di molti altri, è un popolo sentimentale. Le cose nuove, i sussidi, ecc., ci vogliono, ma non bastano. Un atto di giustizia l'abolizione di un privilegio, la repressione severa e senza ·riguardi di un abuso danno una soddisfazione direi quasi eguale e in molti individui superiore a quella del benessere materiale senza dire che questo fa bene al corpo e quello che sopraddicevo allo spirito.

E si sa come nel gover:no ·di un popolo si debba tenere all'una non meno che all'altra cosa •. Ringraziamo il dott. Fontana anche per la quota mensile cui si è ' impegnato a nostro favore. · Una pacata lettera ci è giunta dal Collegio Capranica di Roma invogliandoci a proseguire senza però indulgere alle parole e ai giovanilismi. Essa dice:

I

e della Resistenza, preparando nel contempo, con . l'imboscata al Mini stero Parri, le basi per il ri,s puntare di quelle forze che, come già nel '22, avevano portato Mussolini al Governo, oggi vi /\anno imposto Pella. E prosegue:

INTERVISTE PIANO SCHUMAN

e i licenziamenti Al Segretario nazionale della Federazione metalmeccanici della C. I. S. L. Franco Volontè, che fa parte anche del Comitato consultivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio, abbiamo chiesto di di7:ci quali possono esser.e, secondo il suo parere, i riflessi economici e sociali del « pool> sulla nostra industria, con particolare riguardo ai recenti licenziamenti nel settore si derurgic'o. Egli ci ha così risposto: Sarebbe un v.ivissimo desiderio di tutti e penso aQ.ch~ che .talé . ' ~ia lo spirito.dell'accord,Q. cM a. b.enef~ci;,lre d~lla cosa sia.tµtto il Pa..es.e ~ttciò tutti rÌ;.iç!tt_iylir\ii..e.. no.nr auesta.Jfu9~l:ì~altr~J~tegqtil\'.!JJ~!ogni ... D}.9do .Ia Comunità è ancora al suo prilpo l\fJDO di.. vita e perciò sarebbe prematuro · e ingiusto· volhne .trarre conclusioni frettolose, peggio se · rei!; ?.ffTf'.J qprtto · ~·• T/.=rm ()"bo <.> pessimistiche.. •;oum;u<;?<Jto' r:w1.Gr.~ Si può però dire che alcuni' vantaggi .già =si riscontrano; ad esempio . è stata creata nell'ambito dei .sei Paesi, una cassa. di . compensazione per l'acquisto dei rottami ferrosi. Facendo anche un calcolo prudenziale si p1•odurrà per noi, un risparmio di circa 9-11 miliardi all'anno, che essendo pagati dai produttori degli altri Paesi, rapp1·esenterà un grosso alleggerimento della pressione c·o ncorrenziale sui nostri prezzi di vendita. Si sta tentando una cosa analoga per il carbone, questione molto importante per l'Italia, se si tiene presente che acquistiamo. all'estero (U.S.A. soprattutto) circa il 90% del nostro fabbisogno. Per il carbone la C.E.C.At si è impegnata di aiutare la produzione del carbone del Sulcis, (fortemente deficitaria) per un periodo di due anni e con lo esborso. a favore del Sulcis stesso di quattro miliardi di lire. E' positivo perciò che gli interessi italiani sono stati fin qui molto considerati, sebbene vi sia la grossa questione di una provata carenza per gli attuali massicci licenziamenti che si stanno effettuando in talune industrie siderurgiche come Magona, Terni, Ilva di Savona, ecc. Nono.stante gli sforzi della mia organizzazione sindacale, il ' Governo non ha voluto fin qui chiedere un intervento di aiuto dalla C.E.C.A. Il Govemo afferma che gli attuali licenziamenti non hanno alcuna attinenza con la messa in funzione della Comunità, noi affermiamo, invece, che i motivi d'intervento esistono. Io stesso ho fatto un discorso all'ultima. riunione del Comitato Consultivo della' C.E.C.A. e pensOChe ciò ha anche contribuito a far sì che una speciale delegazione di studio della ' C.E.C.A. venisse in Italia nelle scorse settimane. Confido che il Governo ci ripensi e cQmpia i passi · nece~sari in quanto sono del parere che nulla va lasciato .di intentato in cosi grave circostanza, tanto più che il problema è molto .grave stante l'alto nu' mero dei lavoratori licenziati. Come ho già detto però i vantaggi possono essere' molti per·l'Italia, purchè non prevalgano gl~ interessi di.' particola~i ceti-,; .ci~è a. dire s~ vi sarà una convergenza tnangolare fra Governo, mdustnah e -smdaca~1 operai. Se così avverrà è mio modesto parere che i frutti -saranno. pi~ pronti, più proficui, e potrebbero crearsi ,le premesse della tanto auspicata distensione degli animi.

Voci amaramente deluse giungono specialmente dal meridione e ce ne dà un quadro sincero l'avv. Lorenzo Scarcella il quale esordisce cosi: « Cari amici, lieto d'ogni iniziati-

pr,ia azione che nessuno aprioristicamente può def°inire inutile. Alle volte anche . dall'azione considerata in par tenza meno adatta ad ottenere qualche scopo possono venirne le sorpr ese maggiori e più posi-

« L'iniziativa vostra è indispensabile, e speriamo che. riusciate a parlare facile in moqo da esser letti dalla • base ., a evitare i vaniloqui e ad avere lctrga :risonanza, a racco_gb~.1:~ b_ep e ~e a1ft.enti~he_ y oçi prole,t arie e . ~ns~/an~.-,llna os~~r'l!azione voglio fare riguardo al P.N.M. Non -~ · 'ttritidemocratico un partito che ' vuole nì utarè istìtuziòn'è'; rìè · che usi strumenti legali e il suo fine (cioè· la ma nuova•Costituz'ion e) sia Da più parti 'ci viene rivolto un interrogativo: ma voi ehi siete ? Del gruppo democratica. Ora, m i pare che il P. di Fanfa.ni o di Gr9nchi o di Pastore o magari di. Piccioni? Noi non siamo di N.M., sia a posto per questo. Io sosiamo noi stessi. Vogliamo interpretare le reali esigenze della base nessuno: no repubblicano, zna devo onestacostruirci una nostra strada sulla quale saremo lieti di fare il maggior nu· e mente dire questo, e dirlo spesso, mero dl incontri possibile. perchè si fa troppa demagogia con'. . tro il P.N.M. Il P.N.M. v a combattuto come va che sorge per tentare di rendere tive. E' certo comunque che è anreazionario, non cdme antidemocradando verso il soddisfacimento deltico ed è in questo senso che invece più efficiente, più· sana, più demole esigenze da più parti manifestate lo si combatte troppo poco ... Vi esor- cratica la vita della D. C., Vi porgo un caldo augurio perchè la voto alle posizioni nette, chiare, e soe il cui mancato accoglimento ha stra opera dia quei risultati che si prattutto sensate e doctlmentate. provocato l'allontanamento di molripromette. Non avanguardismo, ma cascienzioti e non persistendo in molti errori, L'augurio vale solo per voi; persa affermazione di prin cipii e di far- .. che si può evitare l'allargarsi della chè, purtroppo, per la Sicilia, almulazioni politico - economico - sozona di sfiducia. m eno per ora, non c'è nulla da faciali ».

Al Nord eal Sud ami ci del usi esenza speran,ze Insieme a voci di lettori entusiasti e, fiduciosi non mancano anche lettere pessimistiche e che riflettono lo stato d'animo di molti stanchi di lottare e ormai convinti della vanità di ulteriori sforzi per fare della D. C. quel movimento che sognavano nel 1945 e che ormai non può più divenire. Accogliamo anche queste voci perchè, quando sono oneste, meritano rispetto e rappresentano segnalazioni degne di esser conosciute da tutti, in basso e spe· .~' cialmente fo aito·. i(f' Giuseppe Sacco di Novara ha scritto a Capuani djscutendo la sµa rèlazione di Belgirate con m9ltepliCi a.Xgomentazion1 che rltenlamo opportuno pubblicare malgrado la loro ''érudezza. ' E gli cfitica la classe dirigente D. C. la quale - egli dice - · da~ 1945 ha' trascurato: e .. Je ragioni della · democrazia

Molto da fare nel Meridione

Avere ricondotto i! socialismo ed

è facilern cm·are e. :di'fficile a cono-

il .movimento operaio ai margini della vita dello Stato (annullando i

sce1·e, ma, n el progresso del tempo, non l'avendo in prìncipio ·conosciuta nè medicata, diventa facile a conoscer.e e diffìcile a ·-c·urare: Così· interviene nelle cose di Stato; perchè, conoscendo discosto · (il che non è dato se non a uno prudente) e mali che nascono in quello, si gtlàriscono presto; ma quando J?er non li avere conosciuti, si lasciano cresc~re in modo che ognm;iq_) i conosce, non vi è più rimedio ~ (« Principe », c. III). Insomma: ormai è: troppo- . tardi; troppo grave è il malato. Se, 'tuttavia, . .qualt:he fievole speratt.ttt . per.;, ·m ane, è giv.# o che · si tenti. Che è poi ir' m'otivd per ciii, nei modestissimi m iei limiti, non ho pensato di rifiutarmi ad un nuovo tentativo, che si attua in un· partito, la cui importanza, per le, sue dimensioni soprattutto elettorali,. i:ion può essere, con troppa faciloneria, trascurata da chiunque abbia veramente a cuore le sorti della democrazia e del progresso civile •.

benefici risultati della politica gioltttiana) , avere operato i! distacco delle élites intellettuali dalla classe dirigente (con la lotta contro il " culturàme ., che ricorda la cafoneria di quel Ferdinando Borbone " ...uso a beffare il sapere, a ridere dell'ing_egno, a n on pregiare che la furbizia, ritenendo nemico e chiamando « pennaiuolo » chiunque sapesse leggere e scrivere >) , avere portato al trion fo non solo 'le forze dell'qnti-resistenza ma pur quelle dell'q,nti-risorgirr;te'!l!Q (~e1~t9 , anni dopo!) ... non mi sembrano certa, tra gli altri molti, risultati positivi. E, del resto, con contraddizione in cui è la prova che tu pure hai avvertito il v alore dell'argomentazione accennata, anche se non hai saputo (o, più probabilmente, non hai voluto) estenderla al giudizio incriminato - tu stesso affermi, nel perspicuo discorso che dedichi alla classe dirigente, che le ragioni del difetto di questa sono nella • carenGiuseppe Sacco za ideologica e programmatica ., nella «mentalità clientelintica», nella «Concezione gerarchica dell'organizzazione., nella «tradizione monarchica >, nella ·« inconsCia (?) esperienza fascista >: mi sembra che ce ne sia a iosa. Una classe dirigente siffatta non riuscirà mai a vedere più in là - del.la ' propria punta del naso, sarà sempr,e arma alla .conservazione, incàpace, per degenerazione costituzionale, ad interpretare le istanze delle forze che solo ora s'affacciano alla scena politica, portata ognor più a chiudersi in casta, perchè sa che ogni · mutamento sarà contro il suo spadro.neggiare: una classe « v ecch'ia • aggràppantesi disperatamente. alle forme.' Lo scomCari amici, penso tra democrazia far.male e sole impressioni che ha destato nelstanziale non è affatto degli orgal'ambiente parlamentare l'uscita del nismi giovani, ma di quelli in cui numero di presentazione della BASE dominano · gruppi dirigenti vecchi; sono state · diverse . ed interessanti. una società nòn è mai v ecchia o gioVe ne parlo non perchè si possa vane per il ·numero d'anni, ma per trarrè da queste im:pressioni un coni metodi con cui si regge. Altrimentributo alla edificazjone (se vogliati la D. C. dovrebbe essere un partimo p ensare dobbiamo f.arlo con la to giovanissimo e non quel povero testa nos·t ra, non con raltrui), ma Giobbe sul. letamaio che tutti conoper eh è queste stesse· impressioni ensciamo! trano come oggettdl'Tiella realtà poli- .. nela segni, Circa le funzioni~1 chelli·t ti ca che , deve essere ·valu.tata e giun~t~ '~ <l)J.,!ll J\J l . . , :...i t.,.1 ...1L• j. 1 Ju 1.1 .... ;. ~~,.o \. 1 i,1... " la tua rerazione, a1 pa:rii o"v.ioaernp,, cficà1fB.: l 4 ·1HJ l ' e sp~dficaménte , .alla' D1C., non hò Si.possono divide~·é i~ dµ~ ~·~t~gq­ nÙ~ba •da !agg:i.u.IJ'j!gere 3·,.pe'I'' 1ll'Mar,ifon!q:1· rié~ pÌ'imor'ciia,li: qµ~11~ ·di chi ha 'viidea di vedere un giorno una D. C. sto con insoffereqzq 9 con sufficiencosì · democratica e funzionale mi za un giornale aggiµngersi ag1i altri faccia l'effetto, oggi, d'una fata mor 7 e che in~ece di valutare le cose dette gana. Non riesco invece a spiegarnella loro consistenza oggettiva hanm i come abbia potuto scrivere che no subito t entato . una (deterior.e) «per noi la D . C. rappresenta un aggettivazione: di che gruppo sono serio mezzo, forse l'unico nell'attuacostoro? a chi sono. legati? le situazione, di rinnovamento poli Naturalmente, con tali p,remesse, tico sociale e di sviluppo democrai giudizi sono negativi e talvolta t ico •; quandoque bonus dormitat aspri, indipendentemente dal , meriHomerus ..., ma si poteva essere un to di qua,nto si è detto che non viene · po'. meno perento~i. . neppure considerato; ma r,itengo che · Mi resterebbe da chiosare la parEJUesta categoria nol;l sia da considete della tua rélazione dedicata alki rare molto. Lasciqmo che i morti ideologia politica: pure in essa soseppelliscano i morti. stanzialmente concordo, sembrandoL 'altra categoria è di chi ha guarm i poi particolarmente felice la pa- dato alle cose dette. Apprezzandole gina che dedichi alla priorità della e criticandole com'è giusto. Hanno azione apostslica•-,. .trovato èielle cose· esatte, a cui hanno

r e. La cosa più triste è che oggi, alla fine del 1953, la situazione è quella stessa di cinque sei anni fa : e cioè, non c'è ancora nulla che sia democrazia. Se può valer e da conforto, si può aggiungere che · negli altri parti~i, nessuno escluso, è ancora pegg10. Ma noi dobbiamo occuparci di noi stessi: ed osservare che, per la 'insufficienza di evoluzione in cui tuttora trovasi parte del Meridione, il suffragio universale ci dà i voti di gente che non è affatto in condizioni di votare con vera lib ertà (e parte di questa stessa gente vota così anche nelle elezioni interne di partito). Ed oss~rvare ancora come la D. C. non r appresenta alt ro, p er questo• t ipo di base, che quel partito di or dine dal quale, per la sua posizione preponderante, è più facile atte.n ere appoggi, r;;iccomandazioni, imp~eghi , affari, lavoro, conc~ss'fO'. ni, ecc. ». Abbiamo detto prima che consi- · d7,ria1;1,Wt;<l_u~~1rr1 po~~~io~i0 ~qn~r,ispetto e crediamo senz' altr o 'Che siano purtroppo . v alide per •molti,·che dopo aver compiuto parecchie esperienze non si sentono più in gr ado d i p r oseguire e pensano di poter fare qualch\i ' cosa di utile alla 'società anche al di fuori dell'azi·on'e politica e della D. C. Simil'i posizioni per ò non sono generahzzab1li rimangono situazioni personali che, pur rappresent ando una poco confortevole ipoteca, nulla devono togliere alla fiducia da cui ognuno deve essere animato nella pro-

Spezzo una lancia per un "nuoyo." centro Mentre invitiamo nuovamente tutti i lettori a m andarci impressioni, suggerimenti e corrispondenze d alle·loro città e dai lor o p aesi, concludiamo questo nostro primo colloquio con la pubblicazione di un parere sulla « qualificazione » del governo Pella che ci è pervenuto da· un lettore di una provincia lombarda, ma che r appresenta il pensiero anche d i molti altri democristiani. «E' proprio v ero che questo· govern o « i'l giorno in cui •ricercasse una qualificaziòne politi'ca ., crollando, •· aprire~b e nel nostro pa ese un pro. blema 'di ~egime »? A1izìt'utt0' 'm i :Parè ev{de1ìte 'la' pé.! ricolosità di una lunga durata di qu esto governo sorto con limiti ben definiti, anche se protratti p oi dal risorgere della questione di Trieste e dalfa perdurante incertezza della situazione politica. Questo 'proprio ai ·fini de lla sopravvivenza dell'attuale regime democratico in Italia e della realizzazione di un ardito pr.ogramma sociale. La D. C. dovrebbe mette1·si in guardia per il fatto stesso che gli estremi dello schieramento politico italiano appoggino ora

~ettera·

da

\..1, J

In seguito- ribadisce i'l suo. pessimismo concludendo assai serenamente il .suo discorso: « No~ , è il caso. che ti ripeta il mio

scetticismo su questa nuova iniziat iva': non per quello che è in sè, ma per il fatto che si muove in ùn ambiente in cu·i non è molto probabile che qualchè ,se~ia .e vol'Onterosa ini,i iativa debbà Cfpprodare a buon esito ... Ricorderai qtie·l · pass9 del Ma·ehiavelli: •·e interv~ene .di questa cdme dico:n.o e fi sic'.i dello eticò, che 'nel principio a:er suo male

pensatÒ ; hanno trovato'. delle •irrazionalità che sòn"o state rilevate e denunciate. E' la categDi;ia dell~ _per' sone intelligenti ·e serehe. E' vero ' èhe qualche' volta tra le persone intelligenti si è rri'ancafo di serenità: " denunciando nella BASE quasi un "tentativo d:i concorrenza e dimostrando così ·di- a:v-èr più a cuore 1'0 :spirito di corpo che, Ì'r<;>n lfi . oggettività delle· cose, pensando di tr.ovare maggior stirÌlolo 'nel SeI_lSO di CO_ngre-

Jll<fnleeilo-11-i~ tito, .Parlament o e Governo, ai rapgazione che non nella forza intrinporti tra Stato e sindacati. seca della verità, anche ·soltanto nelQuanto entriamo nel merito di la possibile · verità politica, anche questo discorso? Che bel discorso soltanto nello sforzo di ricercarla.. da farsi all'interno della cosidetta Ma, in gener~le, in questa seconda diaspora dei movimenti di sinistra categoria si attende che la BASE del pqrtito! rimedi a quelle carenze che· denunE se gli altri movimenti di sinistra çia nei movimenti di sinistra del non-lo s.a nno e non lo vogliono fare, partito. lo farà autonomamente LA BASE? E questa attesa, serena ed attenta, Se riµ.-sc~amo . ~d is~ituire un tale è pienamente.,legittima. . .. . . aìl ' à ' l · .. lt' I' Il .. • ' .. . La critjca .pai s,:des tr.u;.e,;_s .~n~c.~s:::, co. oq1:u o, . · or ,, a , mo .tP icaz10ne , ,., s~" ad u~~tt~~~at,ti.lza- · , dei a~~~ ziòrie; ~à'· noll'· è·:suffici~te. · .;,ì'/i",. .} 10 • a-.·~PP.P-Sff.~e ;' .: . . ... , .. """'~··· ·-~- ... . . . ··~,_, ·aèll o sviluppò e tea· .e i qttt , S€ -la;.~AS=·u~O'S~"l'era d1 p~ss.e ; . :. ,... der~ u~a pars eo:istrue'fi$. (la ?~1 ca- ·: <ri;dl.'aJ'.hbitò df':Ù~~ 'é6nfl.14enza lfond'à i:ep~a nm?rove~1~mp ·-a-glt,-~ltn),. r~~ , nientale. Non vì "sarà più luogo-:per la gelosia, ma per la distinzione nelg~ra, ~lt~tm~nti no~ qbb.1am_o tl d1.,. la uriità; ·unità nòn per adesione n tto d~ g1ud~c.are gh'. a.ltn._,Dove sta., sentimentale e esigenziale ( e quinrebbe mfatti ll ter~me di raffro::i~o di negativa) ma unità razionale e (antecedente mag_g~ore) necessario critica intorno a motivi consapeper emettere gmdtzt? volmente aucleati. • E' in base a queste consideraz'ioni, Incominciamo il discorso? Ci metritengo, che la BASE dovrebbe affermare la sua autonomia. O essa tiamo una buona volta prima a pensarà ·Capace di una tale autonomia sare e poi ad a gire. E non, com€' ed allora potrà assolvere alle funspesso avviene, prima ad a gire e poi zioni la . cui carenza rileviamo nea pensare (ed a rammaricarci)? gli altri, oppure la BASE sarà un Questa lettera ci offre la possibilnuovo tentativo nella diaspora dei tà di riparare ad una manchevolezza movimen ti di sinistra ma si collonon lieve della precedente. cherà in essa senza trascenderla e quindi complicando il problema anNon pare infatt i che parlando del..:.". ·: · : · zichè . riso1vedo.' le forze di sinistra del par.tito;· an' che con la semplicità della scorsa E l'autonomìa,sarà significata sol..: lettera, sia possibile dimenticare ]P. tanto dalla · pos.s ibiiità di edificare forze di Politica Sociale che si riuuna chiara impostazione ideologica . 1 scono attorno à Gronchi. non tanto sul piano della realtà toQueste forze hanno infattf · un tale quanto ·sul piu specifico pian·o vantaggio non lieve. in politica: ,di. politico e storico, e di elaborare un tracciato di modalità concrete che .avere un capo . e d i averlo in .un·a personalità di primo piano, distint.a andranno 'dalla concezione dello Sta~ per acutezza d'ingegnò e per coe" to, alla vafotazione del Parlamèn~ renza di :vita politica. to, alla fison imia del partito, alla ·Ma· anche qui il vantaggio segna posizione ed all'azi1me del partito un · limite (e spero che mi si perdo-" nel' Parlamento, ·ai rapporti tra par-

L

più o meno direttamente l'attuale governo. Lo appoggia la destra politica e quella economica, la prima secondo l'iniziale suggerimento del sen. Lauro ·rinuncia per ora, a porre condizioni mentre la destra econom ica l'appoggia tra l' altro con i giornali cosiddetti indipe:ndenti che hanno osannato interessatamente al carattere tecnico di questo gov erno. Le sinistre, naturalmente non possono appoggiarlo apertamente ma cercano di opporgli meno difficoltà possibili; basti pensare che nonostante il diffuso malcontento nel settore operaio lo sciopero dell'industria . fu promosso dalla CISL mentre la CGIL non ha preso iniziative per le agit'azioni salariali. Le destre · usando un po' di paquan ç_lo la Pi e:, zienza puntano tagliati i ponti co1:1- i partiti {f.el centro democràticò, attraverso casi vari come quello recente per la· votazione della Corte Costituzionale, non abbia altra alternativa che di.pendere dal loro appoggio. L e sinistre attraverso l'inteltigenie guida del Partito Comunista tendono anzitutto a creare al posto del centro democratico un terreno neutraJe che sv uoti dall'interno la D. C. Poi in riome dell'anti fascismo, seguendo l.a tattica dei vari· fronti popolari, po·larizzerebbero attorno a sè -la· pic·-

a

'Ìlli fà ' 1 lHYr-f}'hesia"'radieale ·J deiv pa'Y>'tii·ti .m~qri:: .di :•ç_qritto . ." çont~~pqr_a,n~l}~­

.1!t<N:~· ~~~llQ{\o"pero _sem::pr~ ;/!;fftt.f!-.,­

to ed · alimentato un certo ·malcon,. t ento popolare.. Insòmm'a gli opposti settori non essen'do r.iusciti vincitor i delle elezioni m irano in maniera diversa a piegare la D. C. ai loro voleri. Occorrerebbe poi non cullarsi nella speranza di nuove elezioni a breve sc·a denza perchè . C01t l'attuale soluzione politica confusa non si può prevedere cosa riserberebbero. Si impone allora la necessità di

uscire daU'attuale sta.to d:incertezza e di interrogativi e puntar.e .su .u na chiarifi.cazione politica. Questa chiarificazione o qualificazione non è poi tanto u na questione numerica per vedere quanti voti: · si pos·sano racimolare al Parlamento a destra o a sinistra. I cittadini democratìci coscienti desiderano conoscer,e quali siano le intenzioni programmatiche del governo oltre a quelle di una retta amministrazione. Ci sono. ·a spettativ e indilazionabili riguardo a problemi scottanti come quelli del persistere della disoccupazione, della continua crisi delle industrie e del problema d.ella scarsità degli alloggi, per ricordarne solo alcuni. Pare che anche l' on. Pella senta la necessità di arrivare a questa definizione di programma, penso così che il Partito abbia il compito moli. to importante ed urgente di far giungere direttamente in maniera compiuta le aspirazioni delle masse popolari. Allora il piano ampio ed ardito che verrebbe formulato; molto f acilmente pot( ebbe avere l'appoggib dei vartiti minori di i 'centro. C{ si rico1=da· infatti clvé'-:dop'o_"'il 7 giugnt> i ·liberati affermdròn"o 'cne: -si avreb'be potuto trovdi"e nei · bÌlancio un centinaio di miliardi,·iri più per in:vestim:enti sociali. Si sa c'IJ.e 'non 'è ~&tt'èfnt'Ò" q}iesli8ne d i m i lia/à!i '.fn.a.~ ì:I1 come q;uesti vanno spesi, · pure era un riconoscim ento prezioso· per'" là fonte da cui proveniva. 'I socialdemocratici poi, pur riiiumeh.do tit.ttqra perplessi, 'haiih.ol' già-fàtto sapere che :pçtrebbero cti:tfì!>bf'aélesione ·ad un programma ·sociale · ardito che metterebbe !' on. Nenni ·con !e spalle al mùi'o; A questo riguàrdo •che paura potrebbe fare l'on. Nenni con il suo eventuale appoggio se il governo avesse ben chiare· le finalità da· ·• raggiungere? » ,

nerà questa insistenza schematica·) ~ Generalmente le nuove forze politi':' che (la cosiddetta terza generazione dopo quella prefascista e antifascista) non amano vedere la personificazione nella direzione. (E s'intende che questa vuole essere u'mi constatazione, non giudizio). Si arria di più concepire l'az<ione politi<;~ come l 'azione di un capo (anche se valente) che conduce la schiera. Si ha sfiducia non tanto nelle singole personalità quanto nel concetto stes• so di capo politico: ·Indubbiamente in questi ultimi tempi vi è stato uri ride.s tarsi di consapevolezza e moltt errori avrebbero potuto evitarsi se si fosse tenùto conto di ciò. Le ulti. me generazioni sono state troppo scaltrite e troppo emancipate dalle crisi in cui hanno continuamente vissuto. Si pensi ad esempio alla PO-: sizione d i critica sia del prefascism'Q. che dall'antifascismo (del fascismo non ritengo sia il caso di parlare), concepito l'antifascismo come il rifiuto -irl· blocco· di .una· esperienza st.o•

r,\~e-. ;.i~ H.Ws&.~()f!lr~,ta ;~i~rtt~n~~1 ~i

abbattuta non•nél ''sùo.·apice. per;.r,.i.,. det:i·tataioe8st'iehz a),, ma nel '.:J:liortrèhftie-' di · crfai ·con un largo concorso di fattori esterni a,lla volontà dell'anti.:. · fascismo. Incominciamo il discorso anche. su questo?

Luigi Michele Galli

I. A QUINDICINALE POLITICO·SOCIALE .

ARISTIDE; MARCHETTI Direttore responsabile Autor. Trib. di Var ese del 23-lll-1953,

n. 81

T1p 011rafia S .A.M.E.• Via S i:,nato, ai


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.