Il Popolo Clandestino, 12 dicembre 1943

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ROMA 93° giorno

dell'occupazione

Anno I - N. 4 - 12 dieembre 1943

nazista

Se la demoerazi a vuole essere cristiana essa darà. alla Patria un avvenire di pace, di pròsperità e di LEONE Xlii felicità.

LIBE RTÀ GIUS TIZIA U

N

I

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A

e dei doveri, e animata dallo spirito Una democraz ia rappresen tativa, espressa dal suffragio universale , fonda t a sull'ugua glianza dei diritti di fraternità , che è fermento vitale della civiltà cris t iana: questo deve essere il regime di domani.

LA PAROLA ·DEI DEMOCRATICI CRISTIANI LA TR_ì.DIZI1)NE

Me 11tr e il ca m1t1nc ro111ha se mprc più da Yiciuo e la cura d i sos ten tare la ,-ita si fa più affannosa e pe rniane n elle n os.t re . fa n~igli~ 1'.a~1go, cia per le centma1a c~1 i:rn&"ha1.a d i fra t elli ch e son o pri g wrn eri, dis pers i o >banditi e rn og~1i Jutt? .e o-u og ni ri mpian Lo deve 1m pors1 il fl' rmo proposito cli condu rre a r apido e. vittorioso termine questa 11os t ra g uerr a di ri scossa .naz ion ale non vorremmo dirvi una par ola d~ e avesse sapo re elettoralistico e pa r es~e derivare da grett o spirito d i parte. Vorremmo i11 vece ch e fosse un a parol a sin cera di fede e di speranza nri nos tri des tini , una parola cl i fra ternità ch e ci faccia solidali 11cll a tri st e e n ella buona Yen tura , una parola che ridesti e guidi tutte le en ergie della n ostr a Yolontà r in . novatri ce.

Quesle d u e generazioni, la p iù giovane e l a più anziana, senton o sem pre viva ed operan te in loro la trad izione di quel moviment o di idee e di fatti, sort o alla fine del -;ec. XI.X, che in Italia si chiamò prcvalen Lemen te democrati co cri&Li ano, (mentre altrove, specie nei -paesi aus triac i, si· di sse cr.i stianosoc.iale) . E' questa una tr adizion e che ad ogni svolta dcli.a stori a si rin nova e si aggiorna, ch e ti ene co nt o dell 'esp eri ei;iza social e e cam1nin a co n essa, un ·id ea oh e si ves lr d ella realtà dinami ca per domi na rla , mi; ferm ent o ch e attingendo all a perennità delle sue fonti, dà vita a nuove forme sociali , diventa il lievi Lo di un a nuova economia e germina un profond o, ri vqlgim.ento politico.

CHI ST!\:\l<J

CENTRCl . DI ATTRAZTONE

La salvezza d ella patria esige ch e Siamo giovan i e anziani , ch e si su ques ta b ase le due generazioni so n o dati la mano per costru.ire u11 fond in o i loro sfo rzi ricostruttivi e poli te fra due ge1ier.azioni , tra l ~ quali il fascismo aveva t entato d i la loro uni on e diventi il e.ent ro che scavare un abisw; la generazione a l.tragga il massim o num ero pòsl'he visse e combnttè l'altra gu er- ;; ifJil e di ener gie vali de e sane, provenienti anch e d a a llre corren ti , ra e che, rlopo la g u erra , fece l 'e' JJ~ ri r n za cl elie torbide lo ll e sociali ; purch è pure ; e siano anche u omini cf1e, neffe presenfi angmùe, a.òùiala ge nerazione ch e tentò invano di no sentita per la prima volta la vo~barrare la Yia al fasci ~ m o t otalitario, cnmbatlendo n elle fil e del cazione sociale. Dalla t endenda r ea" Pari ito Popolare Italiano n per la li stica di adeg u are i propri sforzi liber liì con lro la dittatura ; e intu ì alle esigenze dei t empi e alle n ecessità del popolo itali ano , nascerà i1 di sastro, senza riu scire , p er la dispari I à delle armi, a scongiu- quel programma concr eto di riforme ch e dovranno attuarsi n ello ra r ìo . Stalo di d omani. M.a già ora, perL ·altra generazione è quell a dei g i0Ya11i che attraYersaron o ìl ven- ch è la solidari-elà di. rhi ci segu e sia effi cace e r esista alle dure prote nn io fascis ta. senza cont a min arsi, ve dcll 'anenire, essa d eve fondarsi sr rbancl osi n el .cuore· ribelli alla su alcuni punti fondame'ntali che dittatura , s tringendosi sui margini s'ispirano ai n ostri principi o sodell a torbid a fium ana p er non lasciarsi tra sc.i nare dalla corru zion e e ,no conclusio ni di un 'esperienza sopreparand osi in., ?pcr~, di .ci,ilt,ura e 1 1 ciale, ec.q n oll).ica_ e1 politi,~ . .r-ram~i sedlar~ . E~si, 111 tern;um gen er1di l fraternilà ~o c iale ai g1onu delci, . si possono formular e come l 'im mancabile riscossa. segue. I

• Primato della coscienza morale

I

Le riform e politich e, sociali ed economich e, le gara11zie costi t uzionali, i controlli am m inistrativi , le s tesse sanzioni penali res tan o inefficaci, se non è viva ed o per ante la rn;c ienza morale. Il cara bini ere, il finanziere, il revisore, .il giudic P non lla stanÒ a fr enare e sopprimere la corruzione. Bisogna ch e con trollori e controllati , cu stodi e custoclili, govern o e governati si sen. La110 res ponsabili innanzi al Supremo Creat ore e Moderatore di tutte le cose. I conflitti sociali non si posso n o comporre senza il senso di fr at erni là ch e è il ferm ento della civilli1 cristiana; i patti internazioT!iili ;;ono carta straccia, se non ha nn o la salva guardi a della cosc ien za m or ale. La libertà p olitica d 'un popolo soccomb e, se non è accom pagnata dai freni di un a vii a morale, perch è il govern o, se tali freni non agiscono, sarà indotto, per alluare le su e riforme, ad una coslrizione eccessiva , e perfino ad una <litta tura ferr ea e sanguinaria. L 'e ffì cacia dell e r iforme statali è vincola la al m igli oram ento del costum e. Per questo lo Stato demo c ra.ti co, il quale contro ogni intolleranza di razza e di r eligione, si fonda sul più rigua rd oso rispett o alla lib erlà de lle coscienze, h a part icolare interesse ch e le forz e spirituali possano conserrnre e alimentare nel popolo la linfa vitale della civillà c ri ~t i a n a, ch r la voce del Ro man o Pon tefì ce possa risu o11arq liberamente n el mondo e che la pace fra. S lato e Chiesa, raggiunt a e codificata n ei tratta i.i del Laterano, cos ti tuisca una pietra b asilare an che dell 'Italia di domani .

Il

La ricostruzione dello Stato

E' con venuto che il problema i sti Luzio nal e verrà deferito a una co n s u llaz ione popolare, da indirsi d opo la guerra . Già un d''ora però ii comune impegno dei democratici c ri s ti <mi deve riguardare l 'eLement o (Jiù esse n zial e del nuovo 8ta lo, cioè 1l ca rattere d el suo regime. L'ESSENZA D EL REGI~fE

REPCBBLICA NO

La moltepli ce esperienza m.on dia le n egli ul1irni 1.50 ann i port a alla

concl u sion e ch e il m elodo pitl adatto alle presenti condizioni d ella co n viYen za umana è il metodo dell a libertà e la mi glior forma politica una de mocrazia rappr esentativa fondata. su ll ' uguaglianza d ei dirilt i e dei dove ri. Nè partito unico, nè cesari smo plebiscitario, n è m oriarchia assoluta, n è r epubbli ca dittatoriale. nè l 'oli gar chi a dei ricchi, nè la dittatura proletaria. Un unico esercito ch e di pend e d al governo, e ch e non potrà ' es,ere mandato in gu erra, senza il consenso del p opolo. Una Camera eletta a suffra gio universale, senza il consenso della quale nulla cl'importante potrà venir deci so . Acca nto alla Camera dei deputati si cos tituirà, in sostituzi on e del Sen ato, un'Assemblea rapprese ntativa ·degli interessi c•1ganizzal i, pr ~va l entement e eletta dalle r appresentanz e del lavoro e della professione. Bi sogn erà cerca r e mezzi e modi per ottenere un govern o forte e stabile e per salvaguardare la costituzione da colpi di mano, ch e veni ssero dall'alto o d al basso (Co rt e S uprema di Giusliz'a ). L O SPAZIO VITALE DEL CITTADINO

Oltre ln netta distinzione dei poteri, lo St a to democrat ico dovrà ri,;pe t lar e i diritti naturali dell 'u oino e della famiglia e con sicl erar e le a ut onomie locali , sindacali , colturali ed econ omich e com e lo spazio vilale elci cittadino. LE REGIONI

Per elim inar e i per.icoli dell ·acco ntramento co nrnrr à costi luire final mente le Regioni quali enti aut onomi, rappresentati vi e amministrativi degli 'interessi professionali e locali e come mezzi norm ali di clecc n tra mento dell 'attività statal e. Il Corpo rappresentati vo della B.rgion e si fonderà prernlenteme n1e rnu ·organizznzion e professionale; 1n e 11 i r e per q uell o del Comun e, r es tiluito a libertà, p o lrà essere elemen Lo preyaJen le il vot o dei capi di tamigli;i. Dal libero svil 11 ppo dell e energi e regi onali e çl all a collaborazion e tra rp1 e;o lp r a ppresentanze elettive e gli orga ni s latali n e r isulterà rinsal·I ~la la stessa unità n azionale e n el] 'a mbito dell ·au ton ornia regionale

troveranno adegua la soluziouoe i problrmi specifi ci clel Mezzogiorn.o e dell e Isole. ORGANIZZAZIO:NE DEL LAVOR O E DELLA P lHWESSIONE

Impo rt anti ss im a sa rà l a ricostruzione de ll e orga ni zzazioni sindacali. Pensiamo ch e essa potrà avveni're second o le segu en ti linea: i lavora lori , com e tutte le altre categori e· godranno piena li.berl à di riunio n e e di associazion e. Tu ttavia per regolare .i con tr a tti coll e tti vi e i conflitti cli lavoro (arbitrato) e per r apprcseu Lare gli interessi della categoria in confront o d ello Sl alo e degli E.nl.i pubblici saranno errati organismi profess io nali di dìri tf;o pubblico , comprendent i, per iscriz ione cl ' uHìcio, Lutti gli appar-

III

Lenen li al l a ca lcgoria (lavo r a lori, lecnic.i, imp rendi tori), i quali eleg. gera n no col sist ema proporz ionale i lo ro organi d irettivi. Le r appresentan ze r egionali flominate ' prevale n temente d a tali or ganismi eleggeranno infìn e i m embri della sel'oucl a Assemblea nazionale (Sena!o). In ques to si sterna ai t ecnici , r lernent o di mediazione e di competenza, d ovrà essere assicurata 1111a influenza adeguata alla loro i 111 portanza e alla loro funzione. Così l e forze del lavor o, r iunite per g ruppi cl 'interessi e professioni (agricoltura , industria, commer cio, -ecc.) a m ezzo del suffragio erono111ico integreranno il suffragio politico , senza assorbirlo e diventera11110 lo s trumento propulsivo e d irettivo della nuova economia.

• sociale La nuona economia

La n uova econo1nia si muove l'orato ri all 'impresa r im ane un a tra due poli: Ja Jibe rt11 , d irilt o del- meta degna dei nostri sforz.i prn l ' uom o e la giu sti zia social e, mis- coslanti, poich è si t ratta di eleva· re i salari ati all 'autonom ia e alla s ione dello Stato. Ovun que la naturale te nden za a r espon s;ihililà di co mpr ~ prielar i. cos tituire la proprcl à coi /'ruLLi del p roprio lavoro, la libera iniziativa CONT RO LA PLUTOCRAZ IA 9 la co n co rr enz a tra fe singofe ùnMa la giustizia sociale vuole ~nprese esercit an o una funz ione utiche l 'eli.minazion e delle eccessive Je al bene com un e, lo Stato si limilerà a tutelare, promuovere, in- concentr·azion ; della ricchezza, le quali costituiscono un feudali sn~o tegrare. E' questa in Italia la vasta zo na finan ziario, industriale e agrario ch è ost;icola Ja diffusione dell a piccl ella piccola e medi a proprietà rura le, dell 'artigianalo, dell a piccola cola proprietà privata e insidia lo e m ed ia industri a, d el piccolo e sviluppo di un p opolo libero. Tale eliminazi one, in quanto medio comm er cio: è dunque il caso della maggioran za dell e fa rni - non sja sla ta ottenuta con leggi speciali sui w vraprofitti di guerra gli e e delle azi ende italian e. Qui lo e su gli illeciti profitti di r egime, Sta io intervien e a favorir e e con ~o li cl are la piccola propri.e~à e. la .l''?- dovrà raggiungersi: a) mediante un a severa politica cola azienda, con facihtaziom .h,scal" <> ! p-iu rifr'.c~ e,.... f<?l co1!~~e , .fi scale cbP grayi in forma progresc;onsorz1 e assoc1az10m d1 ~1\7~! ! va specie s i rcaalti n-on re11'i.vecol promuo;ere la ?ooper~z10ri e di J s'titi produttivamente e sui capi.tali n on applicati al fatto produttivo. consumo, ~i sm~rc10 . e d1 prod_uIn generale, unifi ca le le imposte e zione, coll orgamzzaz10n e del pi~semplifi cato il sistema di accert~colo credito; ma sopra~utto col difendere questa zon a hber~ contro mento, il crilerio delle progressile tendenze al i;nonopoho della vi Là coll 'esenzion e. delle quote miniU:e, costituirà il p ernio fondagrande industria e le ambizio~i imp er ialistich e d ella p lutocr azia ca- mentale del sistema tributario. b) mediante un a lin ear e politi. pitalistica . ca economica ch e· jnvesta l 'agricolEd ecco il punto, ove libertà e gi u stizia sociale convergono allo tura l 'industria, il credito, il commer~io e miri a sprigi onare d alle stesso frne. categorie lavoratrici e dai c~t~ me: <.;IUSTIZIA S OCIALE di il massimo num ero p ossibile di energie autonome e ri costruttive . E DIRITTO AL LA';ORO Le riform e essenziali riguardano riconoscimen to l 'indus tria e l 'agricoltura. Dall 'universale cl el diritto al lavoro, ch e in un ceNELL 'INDUST RIA lebralo Messaggio al mondo della più alta autorità spi~ituale e~be la p olitica economica : 1) pro la sua massima sanz10n e, deriva che compito primario della politi: muoverà la m assim a diffusione della lib era concorrenza in tutti ca economica deve essere quello di garantire a tutti la p os.sibilità d el i settori produttivi, n ei quali per .il cara ttere e la molteplicità delle lavoro cioè un 'occupazione r emun erat; sulla b ase del minimo di imprese sia da presumere la t en. denza dei prezzi a livellarsi sui sussist en za. costi ; Lavoro e occupazione per tutti 2) cou troll erà fermam énte tutte deYe essere la nostr a parola d 'ordile coalizioni di imprese che tenn e e la meta dello Stato , il quale dono a regolare il m ercato e le per r aggiungere tale fin e dov~à _faimprese sin gole che mirino a conre appello a tutte le forze sociali e quistare ,po,s izioni monopolistiche. a tutte le r isorse economiche. Tutta questa zon a economica non può più esser e considerata di ABOLIZIONE esclusivo interesse privato, ma va D EL PROLETARIA TO , r egolat a coi mezzi più elastici e adegu ati ch e vann o dalla man ovra Il m inimo cli su ssist enza va int eso in senso molto largo, tale cioè doganal e a quella del cr edito , dal controllo di nuovi impianti alla non solo da far fronte ai bisogni quotidiani d el lavor atore, ma di gestl on e mista. Nei casi pili gravi permettergli anch e di crearsi una da valutarsi singolarm ente dal proprietà personale (cas~ , . o ~t.o fa: punto di vista tecnico-econo mico, si adotleran no forme di propriemiliar e, risparmi trasmissibili) , . si ! à collettiva o mista ; si passerà che scompaia il tipo del prolelano, çioè alla socializzazion e di d eterclell .operaio cioè, del contadino o d ell'impiegato ch e altro non pos- minate imprese a caratter e prevasiede se non le braccia e la prole . lentem ente e fatalmente monopoli stico . A tal rigu ardo, esemplifiI m ezzi proposti dagli ·esperti sono ca11 clo , si citan o comun emente, olqri: all a base il giust o salari o familiare, poi provvidenza per la ca- i re i Srrvizi pubblici, l 'industria sa e rnolteplice a,:s istenz a sociale elc i tri ca, l 'industria siderurgica e me tallurgica, l 'industria mineracon trattu almente garan tit a, più ria , i trasporti m arittimi e aerei cst eoa adozione dei cottimi nei vari reparti e diretta p arlecipaz ion e dei cli .l in e;i, la g rande indus tria chimi ca, qualche· settore della granlavoratori e degl 'impiegati agli utide in du s tria meccanica e navale. li dell 'irnpresa. Ques ta politica econ omica sarà Più oltre va la tenden za all 'Azionaturalmen t e unitaria nella sua n at alo opera' o, cioà per dirla in t erimpos taz ion e, ma n ella sua esecumine volgare e approssimativ o , alla m.ezzadria .indust riale: il quale zione dovrà esser e largament e decen tra la e contare sulla collaborasistema tr ova specie in al cuni amici dell 'alta Ital ia, salari a li e im- zion e degli organismi sindacaliprofcssionali , altrove descritti. prenditori , degl i apos toli convinti, E' questa una z.o na di economia men tre allri sono meno cer ti della soclale ch e offr e all a classe lavorasua effi cacia o per lo m eno dubitrice e i mpi ngatizia largh e possi l<ino della poss ibilità di applicarlo s u vast a fca la. Quale ch e possa es- bi lit à di graduale elevazione. Perser e la migliore soluzione tecnica ciò si d ovrà dare il m assimo ' innei dive rsi rami di ·produzione e cremento all' is t ruzione t ecnicon elle vari e circostanze cli tempo e p rofessi·onale per giovani operai e di luogo, la pa rtecipazio n e de i laco n Lad ini , per spec ializzati e capo-

t ecnici ; si favor ira n.11 0 le scuole aziendali e inl e razi eJ1da]i e le stesse organ izzaziou i professio nali dovranno, con 11 umerose borse di s tudio , render e accessibile ai fi gli meritevoli d i lavoratori, .p iccoli impi egati e con t adini la scu ola medi a e in particolar e la scu ola special izzat a Un.a sc uola s uperiore all,a alla formazione· cli ·t ecni ci d irigen Li preparerà i quadri più eleva ti della n uova econo mi a. KELL'AGRIC OLTFR _ì.

Le sperai1zp d ella · rina scita s i fondano in prima .linea su un a classe libera e sa n a ' di con tadinL Ogni sfor zo deve esser e fatto, ogni provvedim ento deve essere preso p er irrobustirne la s lruttura e migliorarne J;i co ndizione. hl Itali a i bracc ianti sono asso] utam ente troppi. Anche i prol e lari della t erra devo n o sco mparire e tra >formars i grad u almente in mezzadri e prop,ri e l.ar i, ovvero, quando ragioni tecnich e lo impongano, i n assoc iali all a gesti on e di imprese agricole a ti po indu stri ale. Sa!v.i ! n ccessil ri ri guardi alla produtl1v1 Là e aJJ e es igell ze della co nduzion e, bi sogri er à quindi pr om u o-

IV

Yere il risca llo dell e terre da parl e d ei contadini co n una ri forma terricra ch e lim i Li la prop rietà fondiaria p er consentire il rafforzamento della categoria dei pi ccoli propriefari. L 'a ltuazio n e di tale riforma con i crit eri più appr opriati ai luogh i, alle condizioni e qu ali tà dei t erreni e agli aspetti produttivi, sar à uno dei compiti fonda m en tali delle rappresentanz e d elle Hegioni. Sarà assicu ra lo i11 ogni caso ai laYoratori agr icoli il diril Lo di prela:done con facilitaz ioni fiscali e On anziarie per l 'acquisto e la oondu z.ione diretta dei fond i. Nel complesso quadro delle riforme agrarie la col onizzazion e del lo/ ifon do d ovrà troyare finalmen· , le la . Stia effe ! Uva attu azione.

U1.10 , s iudi o a p arte meriteranno le r1fonn e da introdursi n elle Assic u.razio1ù sociali che vanno dece1~trale e appoggiate all 'organizzazio n e del l avoro, n elle banche e in alcuni Istituti paras tatali ch e van n o indirizza ti a reali zzare una migliore di stribuzione della riccbezza e a impedirne il concentramento in poche mani.

Provvedimenti d' emergènza

Ma clisgraziat amente il lavoro Stato d emocratico. Noi intanto ch e si impone prima di ogni altro a!Hici ~em ocratici cristiani, prepa'. sarà d omani non tanto di rifor, namoci a. dare alla Patria quel n omare e migliorare, ma quello di ~tro pa:t1colare contributo che è rifare le stesse nostre basi cli sus- carattenz.zato dalle nostre origini e sist enza e di m anten er e e ravvivadalla nostra tendenza costruttiva. re la nostra compagine per conLa.vt?ri a!no in ·profondità, senza durre a buon fine la g u erra . con amb1z10m particolaristic he •Converrà difender ci contro il alto. sèn so del dovere, non 'cur;mamminicaos sociale e l'anarchia doc1 delle accuse di essere t,roppò a $lrativa, risolvere il p{·oblema mo- ~les t~·~< o tropp? a sinistra .. Jsecol1do.' · 1,etario, ~ premunirci · c~mtro la fa- il lmguaggio cònve11zioìia)E\. della , me e la · miseria, rifaré le nostre superata topografia parlamentare . . scorte di viveri, di carbone, di carIn r ealtà ogni ·partito r ealizzatore burante, di fertilizzanti e delle più :~a . al . c~nlro, fra, l 'ìdeale e il ragnecessarie materie prime p er· ri- . ,,,1ung1b1!e, fr~ ,1 autonomia persomettere in moto le industri e, rinn~l ~ ~ 1 aulonla dello Stato, fra i novare il nostro patrimonio zootedmtt1 della libertà e l e esigenze cnico, e soprattutto ri costr uire il d el la giustizia sociale. s istema dei trasporti , ripdstinare lile , portuali cioè le attrezzature DIS TINZIONI E u :vurr n ee ferroviarie, i ponti e le strade, ripar are gli impianti elettrici, le oflì cine del gas, gli acquedotti, E a proposito cli lealtà e chiarezprovveder e all'immen so m ateriale za , è for se anch e il caso di avverLire ch e per lll.n partito esiste pure rotabile ch e è andato perduto. Di un probl ema di distinzioni e di lifronte a tali compiti elem entari è miti. Il partito è uno strumento natural e ch e il prossimo governo orga nizzativo atto a funger e su di politico sarà un governo di guerra un solo settore nella nostra comue di emerge nza e che i partiti (fanità na zionale, quello dello Stato . talmente troppi) cerchin o per coE c.oiue per noi pluralisti (nel senstituirlo e sostenerlo la comun e ri: so cli Maritain e di Sturzo) lo Stato sultante delle loro direttrici. è l 'organizzazion e p olitica della SoLEALTÀ POLITICA cietà , . ma non tutta la Società così il partito è un organismo li~itato E' pur ovvio in tanta comunanch e non deve propor si d i tutto riza di avverse vicend e che, anche fare e riordinare in tutti i campi, al di fu ori dell e necessità di gc.ver- ma presuppone ch e altri or ganismi · no si accentuino gli avvicinament i sociali agiscano nel,l o stesso tempo e le convergenze; ma vige sempre e n ello st esso spazio su diersi piaper tutti J ·obbli go morale deila ni , al di fuori e al di· sopra com e probità verso sr stessi e il pub- la società religiosa, cioè la Chiesa blico. Allro è m e ttersi d 'accorcoll e sue forze spirituali e organizdo su determinati provvedim en - z:ative, al di sot to co me le socie tà scientifiche-c ulturali, e le società ti di sociali zzazione, altro sarebbe co n patti gen eri ci lasciar cr edere eco nomich e colle loro autonomie e che il marxismo socialista non sia colle. loro leggi. Ecco perchè, a difdiviso dalla d emocrazi a cristiana fer en za d i chi n ello Stato vede un che d a pregiucliziali, pii1 o meno mi/ o ch e ass omma, sostitui sce e « in soflìtta n; altro è camminare in centra tutte le fedi e tutte le forassieme per una prima ricostru- ze sociali, noi, in funzion e politizion e dem ocra tica, altro sar ebbe ca , non ci presentiamo com e proconfondere la democrazia popolare mo~ori i_ntegrali st.i cl! una palinge,colla dittatura di classe. nesi umversa, ma come portatori Il tempo cammina , e u omini e ·cli una propria r esp onsabilità spep artiti si. muovono e si evolvon o o fì ca, determinata non solo dal con esso . Auguriamoci che la spin11os l ro programma icl eale , ma anta unitaria , impressa dalla dura ch e Jirni1 ata cl a!J 'amhiente di conprova diventi u na forza costant e vivenza in cui esso deve venire at~ GI t ua t o. anch e n ell 'ulleti or e sviluppo dello j;,:

V

- "n

nuovo secondo

II popolo itali ano, al quale - com e st atisti ingles i e americani hanno solenn em ent e aminesso - non son o imputabili le imprese di conqui sta mussolini ane e che oggi, a mano a mano che riprende la libertà di' d ecision e. entra ]n linea cogli alleat i, intende impegnarsi in questa g u erra, non solo per liberare il su o t erritorio, ma anch e per partecipare · alla costituzion e d el nuovo ordin e internazonale. ì'lonostant.e qu alch e dichiarazione in sen so contrario, noi speriamo dunq u e che, il m ond o anglosas- .


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