SAN FRANCESCO D'ASSISI PATRONO D'ITALIA

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UMBERTO MASSIMIANI

SAN FRANCESCO D'ASSISI PATRONO D'ITALIA

ISTITUTO DI STUDI SABINI

CENTRO STUDI LUIGI GEDDA 2019


U. Massimiani

San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

INDICE

PRESENTAZIONE ............................................................................ 3 IL PATROCINIO............................................................................... 5 LO SCENARIO STORICO ................................................................... 9 LA TESTIMONIANZA .......................................................................14 ESTETICA .....................................................................................17 SPIRITUALITA' ...............................................................................22 LE RELAZIONI ITALIA - SANTA SEDE ................................................24 LA PAROLA DEL PAPA .....................................................................29 CRONOLOGIA ................................................................................36 I BIBLIOGRAFIA.............................................................................40 II BIBLIOGRAFIA ...........................................................................41 SITOGRAFIA..................................................................................45 BIOGRAFIA AUTORE .......................................................................46

In copertina San Francesco d'Assisi, autore Francesco Raibolini detto il Francia (Bologna 1447 circa -1517), datato 1490 circa, conservato presso il museo de Gli Uffizi, Firenze.

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PRESENTAZIONE “

Il più santo degli italiani e il più italiano dei santi

“ con questa espressione di

dominio pubblico è indicato san Francesco d'Assisi (1182-1226). Ma ci sono ancora altre espressioni: il Poverello, pauper et humilis, viva immagine di Cristo povero, profeta della povertà, difensore dei poveri, sposo di madonna povertà, il Padre, il Santo, il Serafico Padre, Araldo del gran Re, nuovo Elia, nuovo evangelista, il misericordioso, cavaliere di Cristo, Vangelo di Cristo, Alter Christus, maestro della via pulchritudinis, segnato dalle stimmate, vir catholicus et totus apostolicus, uomo di pace, lux patriae, padre fondatore dell'unità d'Italia. Tommaso da Spalato scrisse: “ In realtà, tutta la sostanza delle sue parole mirava a

spegnere le inimicizie e a gettare le fondamenta di nuovi patti di pace “. Giovanni Paolo II, il 10 gennaio 1993, nel discorso ai rappresentanti delle comunità dell'islam in Europa scriveva che: “ Forse si può affermare che nessun altro

santo della Chiesa ha cantato lodi di pace e di fratellanza universale fra tutti i figli di Dio come San Francesco “. Il processo storico e culturale che ha portato al patronato d'Italia di San Francesco inizia con il risorgimento dove, tra l'altro, si riscopre il medioevo e si cerca di accostare quel tempo passato al tempo contemporaneo. Questa sensibilità è colta da Giovanni Paolo II nella sua preghiera per l'Italia del 1994 ma anche in un discorso del 12 marzo 1982 quando scrive: “ Francesco fu dunque

uomo di Chiesa, che visse in pieno questa triplice dimensione: coscienza del passato, apertura alle esigenze del presente, proiezione dinamica verso le prospettive del futuro; e tutto ciò nel contesto di una vivissima sensibilità cattolica. Francesco rappresenta una delle più alte espressioni di quell'umanesimo cristiano, vissuto ed arricchito da tante generazioni di italiani, che hanno visto e continuano a vedere in Francesco il genuino interprete dei loro valori etici e delle loro aspirazioni, come avete efficacemente messo in evidenza sul vostro odierno messaggio alla comunità italiana”. Il patronato unisce l'Italia con la Chiesa. Il cardinale A. Bagnasco scrive che: “ L'Italia sa che può contare sempre sulla Chiesa, sulle sue risorse e sulla sua leale dedizione, sul

suo spirito di sacrificio e la sua volontà di dono “. San Francesco ci ha donato fede, speranza, carità che trova la sintesi in quella espressione Pace e Bene. È il santo di tutti e per tutti. A distanza di secoli noi parliamo ancora di lui, questo è un miracolo, ed il patronato è il sigillo di quell'impegno. Noi sabini possiamo dire che san Francesco d'Assisi ha qui lasciato le sue impronte: i santuari della Valle Santa di Rieti, oggi Cammino di Francesco, che 3


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si sono diffusi su tutta la Sabina che egli amò e predilesse. Qui in Sabina ogni luogo parla di lui e dalla Sabina noi offriamo l'olio alla lampada votiva perché il Santo benedice, prega e protegge. Noi cerchiamo di amarlo nella devozione e per questo attraverso i secoli il perdono di Assisi, o della Porziuncola, attira ogni anno i fedeli nei luoghi francescani. Il santuario della Madonna delle Grazie a Ponticelli Sabino di Scandriglia è un esempio. E così anche la Chiesa sul Terminillo. E ancora la Via Francigena di san Francesco che siamo chiamati a scoprire, ad ascoltare la voce del crocifisso. Il monumento a San Francesco a Rieti che benedice la Sabina è quell'esempio di unità e di pace che aiuta il nostro cammino in terra e lo sguardo al cielo. Francesco d'Assisi: la Sabina e l'Italia ti abbracciano.

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IL PATROCINIO La parola 'patrocinio' viene dal diritto romano 'patronato' per cui si adoperava l'espressione patronus, defensor, advocatus, protector, adsessor, dominus; dall'anno 150-170 si diceva il senator patronus, da cui la Chiesa del II secolo fece propria l'espressione trasformandola e applicandola ai santi. La Passio dei martiri e la via ad sanctos, istituita da papa Damaso nel 384, curava non soltanto la memoria ma anche la pastorale. Sant'Ambrogio nel 397 fa da ponte tra il mondo classico e quello cristiano perché mette sotto la protezione di sé e della sua Chiesa i martiri e le loro reliquie. Nel trattato De Viduis, scritto nel 376, il santo raccomanda alle vedove di scegliersi dei generosi patroni negli Apostoli e nei martiri e di curare opere buone. Sant'Agostino (354-430) scrive che il Magnus Patronus è il redentore ed i credenti i suoi clientes. San Leone Magno invoca i Santi Pietro e Paolo patroni dell'Urbe (461) e celebre è l'opera artistica che lo ha rappresentato. Le reliquie favoriscono il patrocinio e la fiducia del loro aiuto, così nel VI secolo diventa un fatto comune e nel secolo successivo si stabiliscono le norme come quella di consacrare l'altare e custodire la reliquia di un martire, in questo è stato determinante il magistero di san Gregorio Magno (604). Ci si fa seppellire vicino alle loro tombe come le porte della città, o le torri, o i fari, sono intitolate ai santi per la protezione. Figure di santi sono collocate anche sui muri o nelle edicole stradali. Non è soltanto una memoria ma anche un gesto di affetto verso i padri che si trasforma in venerazione e devozione per comunicare e testimoniare rispetto, onore, offerta, sacrificio, dono. Il Medioevo che ha creato arti, mestieri, corporazioni e confraternite, ha disteso questo patrocinio nello stabilire anche due tipologie: i santi locali del territorio e morali a cui affidare classi, opere, associazioni ed iniziative. Il beneficio è quello di chiedere ed ottenere feste, fiere, indulgenze, privilegi che costituiscono segno e simbolo insieme di questa realtà. Il Medioevo con i cosiddetti "santi ausiliatori o conciliatori o curatori", ha reso popolare e dato un segno di appartenenza all'agiografia. Tra Medioevo ed Età Moderna il Concilio di Trento (1542-63) costituisce un passaggio notevole sia nella formazione che nell'apostolato delle confraternite e maturerà l'intervento di Urbano VIII (162344) nel determinare: I. i santi canonizzati II. l'elezione dal popolo con assenso vescovile III. l'elezione approvata dalla congregazione Congregazione per le cause dei santi)

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dei

Riti

(oggi


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Ai santi sono altresì, nel corso del tempo, dedicate e intitolate chiese, basiliche, conventi, monasteri, abbazie,cappelle, scuole, vie, monumenti, associazioni e congregazioni maschili e femminili. Nel redigere atti canonici si legge l'espressione patrono principale per indicare che ad esso si possono o potranno aggiungere anche altri. L'istituto del patrocinio ci invita al riconoscimento del dono e ci richiama alla tradizione della Chiesa che intende favorire lo spirito religioso ed il suo mantenimento. Nel magistero pontificio questa tradizione è stata costante perché i fedeli si ispirassero ai loro esempi e godessero della loro protezione. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo: “Canonizzando alcuni fedeli, ossia proclamando

solennemente che tali fedeli hanno praticato in modo eroico le virtù e sono vissuti nella fedeltà alla grazia di Dio, la Chiesa riconosce la potenza dello spirito di santità che ha in lei e sostiene la speranza dei fedeli offrendo loro i santi quali modelli e intercessori “. La santità è l'elemento più caratteristico dell'intero magistero del Concilio Vaticano II (1962-65) e per così dire del suo ultimo fine. La santità è l'amore per la legge divina e rinnova l'umanità. San Giovanni Paolo II nell'enciclica Fides et Ratio scrive: “ È ora che l'esperienza

e il pensiero dei santi siano attentamente e sistematicamente valorizzati per l'approfondimento della verità cristiana “. San Tommaso D'Acquino nella Summa Teologica scrive: “ Le preghiere dei santi in nostro favore sono sempre esaudite, perché essi non vogliono se non ciò che vuole il Signore e la volontà di Dio sempre si compie; può esserci però da parte nostra qualche difetto che impedisce il frutto delle loro orazioni “. Il patrocinio deve essere come una fiaccola che illumina il nostro cammino e quindi non ci fa sentire soli ma parte di una immensa vita. Il patrocinio ci deve ispirare a quella fedeltà di san Francesco. La sua fede si è fatta cultura nel recepire, nel pensare e nel vivere. La cultura è scoperta di Dio, di noi, degli altri e si traduce in testimonianza ed azione presso il prossimo, vale a dire in carità. Attraverso i segni, san Francesco seppe cogliere la voce del crocifisso, la voce degli ultimi e dei minori, la bontà e la bellezza della creazione in cui povertà, umiltà, semplicità, letizia erano le risposte. Dialogo, fraternità, pace, tre valori che alimentano il cammino, quella perfezione di definirsi veramente uomini, veramente cristiani. Il dialogo non è un confronto di idee o di dottrine o sistemi ma un incontro, una volontà di incontro tra condivisioni diverse. Nel suo tempo come nel nostro tempo il dialogo per la pace è possibile oltre che necessario ed urgente. Nell'elevare il monumento a san Francesco a Roma in piazza san Giovanni in Laterano c'è scritto: “ A San Francesco d'Assisi Roma, l'Italia, il Mondo “.

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Il dialogo è un'esigenza di questa nostra epoca. Principio di progresso e di perfezione. La fraternità è afflato spirituale, condivisione delle gioie pastorali, luogo in cui fatiche e ferite possono essere curate e superate. Essa è il risultato della carità di tutti e del sacrificio di ciascuno. Spiritualità del servizio, cultura del servizio. La pace è l'oggetto della speranza e la sorgente della pace è Dio. Questo messaggio che in san Francesco si fa missione, lo mette e lo mantiene sempre in movimento. La pace è un dono di Dio da preservare. La pace deve trovare anche oggi cuori disponibili ad accoglierlo e ad operare per essere costruttori di riconciliazione e di pace. Egli seppe cogliere la relazione tra natura, pace, sviluppo. San Francesco ci dice che la pace è un valore ed un dovere, il legame tra solidarietà e pace è molto stretto perché è una qualità della relazione, uno stile di vita. La pace non è una situazione ma un'azione. Nel cuore di Pio XII che lo ha proclamato patrono d'Italia era un pensiero di pace rivolto a tutti, la sua espressione profetica rimane nel tempo: “ Nulla è perduto con la pace, tutto

può essere perduto con la guerra “. Pio XII nel motu proprio mette in rilievo come, nei tempi difficili di san Francesco, egli con nitido fulgore di opere e di virtù beneficò abbondantemente l'Italia e con i tre ordini aprì vie nuove e diede maggiori agevolezze, per la correzione dei pubblici e privati costumi e per un più retto senso dei principi della vita cattolica. E da qui che il papa si aspetta da noi, beneficiari del patronato, di riaccendere l'avita pietà e farla maggiormente crescere. San Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornata della pace 1990, "Pace con Dio creatore, pace con tutto il creato", scrive: ” ...Non si può trascurare, infine,

il valore estetico del creato. Il contatto con la natura è di per sé profondamente rigeneratore come la contemplazione del suo splendore dona, pace e serenità. La Bibbia parla spesso della bontà e della bellezza della creazione, chiamata a dar gloria a Dio… San Francesco d'Assisi, che nel 1979 ho proclamato celeste patrono dei cultori di ecologia, offre ai cristiani l'esempio dell'autentico e piene rispetto per l'integrità del creato. Amico dei poveri, amato dalla creature di Dio, egli invitò tutti – animali, piante, forze naturali, anche fratello sole e sorella luna – ad onorare e lodare il Signore. Dal Poverello d'Assisi ci viene la testimonianza che, essendo in pace con Dio, possiamo meglio dedicarci a costruire la pace con tutto il creato, la quale è inseparabile dalla pace tra i popoli “. L'Italia nell'articolo 11 della Costituzione dichiara che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. 7


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Il messaggio di san Francesco è un messaggio di cultura. Una cultura è sana, e quindi fattore di civiltà, nella misura in cui essa sa assolvere i suoi compiti fondamentali: l'umanizzazione dell'uomo, la realizzazione della persona, la promozione della convivenza pacifica e della solidarietà tra cittadini, la crescita del benessere materiale e spirituale della società.

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LO SCENARIO STORICO Nel 1818 durante i lavori nella Basilica di Assisi fu ritrovato il corpo di San Francesco a cui seguiva nel 1820 il riconoscimento pontificio dell'autenticità con motu proprio. Accanto al suo corpo si trovano i primi compagni: Angelo, Leone, Masseo, Ruffino. Questo evento è celebrato con emissione di medaglie pontificie a cui seguono le visite di Gregorio XVI (22 settembre 1841) e Pio IX (7 maggio 1857). Siamo nel secolo XIX, il secolo delle rivoluzioni industriale e liberale, delle scoperte e delle invenzioni, della questione sociale e romana (relazione tra Stato e Chiesa per Roma Capitale d'Italia). È il secolo aperto dall'impresa napoleonica, che trascina il vento della rivoluzione francese, e del Congresso di Vienna, in cui, tra l'assolutismo sovrano e il liberalismo, si insinua lo scontro tra il principio dell'intervento per la restaurazione e il nuovo ordinamento in cui si intendeva instaurare la libertà politica e l'indipendenza . Dal Congresso di Vienna, l'Italia è suddivisa in nove Stati: Regno di Sardegna (Sardegna, Piemonte, Val d'Aosta, Liguria, Nizza e Savoia), Regno Lombardo-Veneto (Lombardia e Veneto, Friuli e Trentino sono nell'impero Asburgico), Regno delle Due Sicilie (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e parte del Lazio), Stato della Chiesa (Romagna, Umbria, Marche e parte del Lazio), Granducato di Toscana (Toscana), Ducato di Parma e Piacenza (Emilia), Ducato di Modena (Emilia), Ducato di Lucca (Toscana), Ducato di Massa (Toscana). In Italia il Risorgimento è in pieno svolgimento e concluderà la sua prima fase nel 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia, la seconda nel 1870 con la proclamazione di Roma Capitale e la terza fase, con la I guerra mondiale (1915-1918), con le terre irredente Friuli e Trentino. Soltanto nel 1929 si concluderà la questione romana con la Conciliazione (termine del 1867) attraverso i Patti Lateranensi. È consuetudine affermare che, nel decennale dell'anniversario, Pio XII abbia affidato il patrocinio dell'Italia (18 giugno 1939) ai santi Francesco D'Assisi (1182-1226) e Caterina da Siena (1347-1380). Santi in cui si specchia la pacificazione tra stati, città, fazioni e l'unità della Chiesa. Pio XII, terziario francescano (il suo stemma ha una colomba con ramoscello d'ulivo nel becco e il motto Opus Iustitia Pax), aveva nel cuore san Francesco

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d'Assisi anche quando lanciò l'appello per la pace appena eletto a succedere nel 1939 a Pio XI. È del maggio 1939 la preghiera per la pace e del 24 agosto la sua espressione: “ Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra “. In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia (1861-2011), sono stati curati studi e ricerche che hanno messo in evidenza il ruolo dei cattolici nel Risorgimento ed anche come il movimento cattolico (termine del 1871 coniato da Civiltà Cattolica) abbia partecipato alla costruzione e all'identità della nazione. I cattolici hanno contribuito a definire il concetto di Patria, non inteso limitatamente od esclusivamente in senso militare o territoriale, abitato da un popolo al quale ciascuno dei suoi componenti si sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni, ma anche come realtà spirituale. L'unità non è un semplice concetto geografico, ma si basa su una corposa identità culturale e spirituale. Antonio Rosmini (1797-1855) diceva: “ Non si

tratta di organizzare un'Italia immaginaria ma un'Italia reale. L'unità nella varietà è la definizione della bellezza. Ora la bellezza è per l'Italia “. Vorrei richiamare Il bel Paese (1875) di Antonio Stoppani (1824-1891) o Alessandro Manzoni nel Marzo 1821 quando dice “ Una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor “. Nell'ottocento, il risorgimento italiano si identificava con il movimento culturale del romanticismo, attraverso l'azione mediatrice di letterati del Conciliatore (Pellico, Visconti, Corsieri, Di Breme…), attraverso la rivalutazione della storia e da cui ebbe origine la diffusione dei movimenti nazionali. Il fenomeno del Grand Tour, con la riscoperta del mondo classico e del medioevo, incontrano la figura e l'opera di san Francesco d'Assisi attraverso gli artisti, la pastoralità e la spiritualità dei suoi figli. Assisi diventa un centro di dimensione internazionale del Grand Tour, così come anche altri artisti si muovono nella scoperta di centri minori d'Italia dove scoprono l'opera dei francescani. Nelle cronache del 1233, Frà Salimbene da Parma dice: “ I frati minori

percorrevano l'Italia con croci, incensari, ceri e rami d'ulivo. Cantando, predicando, procurando pace. Molte chiese erette ed intitolate a NS della Pace o della Misericordia restano un monumento all'azione pacificatrice dei figli di san Francesco detti Frati Pacieri “. Nel corso dei secoli i francescani hanno eretto croci, promosso opere sociali come i Monti di Pietà e i Monti Frumentari, hanno diffuso il culto dei santi ma soprattutto sono stati tra la gente.

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Nell'apparizione a Santa Margherita Alacoque, Gesù gli dice: “ Ecco il santo (Francesco d'Assisi) più unito al mio cuore, prendilo per tua guida “. Siamo nel 1686 alla vigilia dell'illuminismo. I romantici si innamorano dei Fioretti, Federico Ozanam nel 1852 scrive: “ I

poeti francescani in Italia del XIII secolo “ , Ruggero Bonghi (1826-1895) ministro della Pubblica Istruzione, e fondatore della Società Dante Alighieri per far conoscere la lingua italiana nel mondo, pubblica nel 1882 un saggio sul santo e si vede in lui l'italianità della lingua. L'anniversario del VII centenario della nascita di san Francesco (1182-1882) costituisce un punto fondamentale nell'origine del suo patronato. La situazione politica ha impedito lo svolgimento del giubileo del 1800 e del 1850, in occasione del giubileo 1825 il papa si è trasferito dal Quirinale in Vaticano e nel 1875 il giubileo è a porte chiuse. Ora il giubileo francescano del 1882 è una speranza. Leone XIII nelle enciclica del 1882 che ricorda il giubileo francescano fa un parallelismo tra i tempi di san Francesco e quelli del presente e chiama l'Ordine Francescano Secolare al rinnovamento dell'umanità. Nel corso dei secoli molte sono state le figure dei terziari: San Luigi IX, Santa Elisabetta, Giotto, il santo curato d'Ars, Dante, Cimabue, Galilei, Petrarca, Tasso, Raimondo Lullo, San Giovanni XXIII, Pio XII. Leone XIII inoltre entra nella questione sociale con l'enciclica Rerum Novarum, che segna l'inizio di quel corpus dottrinale che sarà chiamato la dottrina sociale della Chiesa e dell'impegno del movimento cattolico che attraverso la Società Gioventù Cattolica Italiana si era data un vasto programma di opere in cui si diceva ogni campanile, un circolo. I cattolici non sono più frammentati ma coesi e portano il loro contributo all'unità e all'identità della nazione. Il nuovo secolo XX che inizia con il giubileo del 1900 (inizio del turismo come fenomeno di massa e dei trasporti sempre più sviluppati) si muove su basi nuove ed accentrate. Le Settimane Sociali promosse dal beato Toniolo, inserite in questo quadro, alimentano, anzi maturano, l'idea e l'istituzione di un patronato all'Italia. Nel 1911 quando si celebra il 50° dell'Unità d'Italia, la questione romana non è più accentuata con l'emergere della questione sociale e di nuove presenze politiche. Il patriottismo ha ceduto il posto al nazionalismo che porterà alla I guerra mondiale (1915-1918), quando si ripristina il servizio dell'assistenza spirituale dei cappellani militari, che sarà una presenza forte in quel vuoto spirituale che la guerra produce ed ha prodotto.

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Dopo la fine della Grande Guerra, incontri informali tra le parti Stato-Chiesa (V. E. Orlando - Mons. B. Cerretti) per risolvere la questione mettono in agenda anche il patronato. Nel 1917, in pieno conflitto mondiale, la Società Gioventù Cattolica Italiana (origine dell'Azione Cattolica Italiana) celebra il suo 50° anniversario di fondazione proprio con il patronato di san Francesco d'Assisi definito il santo di tutti, un santo per tutti. La Società aveva come motto: “ Preghiera, Azione,

Sacrificio “, aveva il tricolore con un nastro azzurro al cui interno era scritta in giallo oro la denominazione della Società stessa. Sarà quel poeta e soldato Gabriele D'Annunzio che durante un discorso in Campidoglio del 1919 a definire san Francesco “ Il più italiano dei santi, il più santo

degli italiani “. Espressione che il Duce Benito Mussolini farà sua e altrettanto sarà ripresa da Pio XII. Con l'elezione di Pio XI ci si avvicina sempre più nelle relazioni Stato-Chiesa, il pontefice si è affacciato alla loggia di san Pietro ed ha benedetto 'La nostra diletta Italia '. Con il giubileo del 1925 che precede il VII centenario della morte di san Francesco, gli incontri Mussolini-Gasparri fissano le basi della Conciliazione del 1929. Mussolini vede in san Francesco il modello ideale del cittadino italiano e lo chiama Lux Patriae . Si fa promotore di una raccolta fondi in Italia per la celebrazione dell'evento giubilare francescano, indicando, tra l'altro, la data del 4 ottobre come festa nazionale e benedizione dell'Italia, in cui si erigono monumenti, si accende la lampada votiva offerta dell'olio da parte dei comuni italiani (Regioni) e si curano manifestazioni ed iniziative (concorsi per opere d'arte, campana delle lodi, studi e ricerche storico-culturali, chiese, associazioni ed opere ). Nel decennale dell'evento il vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini (Giusto di Israele), prende l'iniziativa per il patronato e raccoglie le adesioni delle famiglie francescane e delle Diocesi italiane. Nel 1938 presenta la petizione a Pio XI definendo san Francesco come il santo più universalmente amato e non solamente da parte del popolo sinceramente cristiano, ma anche da parte dei cattolici tiepidi e non praticanti, dei protestanti e degli stessi increduli. Il 1938 è un anno terribile che fa sentire i venti di guerra. Il 2 marzo 1939 è eletto al soglio pontificio Pio XII che pone il suo pontificato e il mondo alla protezione dell'Immacolata Concezione. Lo stemma con la colomba e il ramoscello d'ulivo richiamano al passo biblico dell'arca di Noè. 12


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Nel mese mariano si fa promotore di una preghiera per la pace alla Vergine e nel mese successivo affida l'Italia al patronato dei SS. Francesco d'Assisi e Caterina da Siena.

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LA TESTIMONIANZA Dal 1939, i Comuni italiani attraverso le Regioni (nel 1939 inizia la Regione Lazio) offrono l'olio alla lampada votiva nella Basilica di Assisi al santo patrono, ogni anno il 4 ottobre. Il progetto della lampada bronzea è dell'architetto Ugo Tarchi che ha posto tre colombe col becco a sostenere una corona di ulivo, simbolo di pace. Nella lampada è riportata la scritta “ I comuni d'Italia al Santo “ e l'espressione di Dante nella Divina Commedia 'Paradiso': “ Altro non è che di suo lume un raggio “. Ogni anno è bene leggere il motu proprio di Pio XII per memoria, per testimoniare quanto è chiesto e perché non sia un mero atto. È da ricordare che all'appello per la pace di Pio XII, rispose per primo padre Pio da Pietrelcina ofm cap (1887-1968), che chiese a quanti andavano a trovarlo di riunirsi e pregare, nascevano così spontaneamente i Gruppi di Preghiera "Famiglia, Società, Chiesa", da lui stesso definiti come: “ Vivai di fede,

focolai d'amore, nei quali Cristo stesso è presente ogni volta che si riuniscono per la preghiera e l'agape eucaristica “. È questo, si può dire, un miracolo di san Francesco d'Assisi. Così anche l'Azione Cattolica Italiana che nel 1952, quando celebrava i trenta anni dell'Unione Uomini, costruiva e donava, a papa Pio XII, la chiesa parrocchiale di san Leone I in Roma. All'interno della chiesa, sul lato del battistero, c'è la cappella dei SS. Patroni d'Italia, mosaico policromo di Adriana Notte Venturini (1920-2013). L'abside ha al centro una pianta di olivo con a lato sinistro san Francesco e a destra santa Caterina. Alla base sono state poste, in linea stilizzata, l'Italia, rappresentata dai beni culturali, mentre ai suoi lati si scorge il paesaggio di Assisi e Siena. La chiesa di san Leone (titolo cardinalizio) è stata elevata a bene culturale nazionale dal Ministero dei beni culturali, mentre per il cardinale Angelo Sodano è basilica. Nell'architrave della chiesa sono simboleggiati i valori nazionali: patria, famiglia, lavoro, chiesa. Dieci anni prima, a Roma, è stata elevata la chiesa parrocchiale con il titolo dei SS. Francesco e Caterina patrono d'Italia. Un'opera particolare è quella di padre Riziero Lanfaloni ofm conv. che, nel decennale del patronato, iniziò la costruzione della chiesa di san Francesco al Terminillo “ Templum Pacis “, in cui chiamò i comuni della provincia di Rieti ad offrire l'olio per la lampada votiva (annualmente è a turno).

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La chiesa sul Terminillo (m 2217) è un bene culturale ed ambientale in cui si ammira l'opera d'arte e del creato. Il patronato di san Francesco ha ispirato, nel centenario dell'Unità d'Italia (1961), la manifestazione conosciuta come la Marcia della Pace, Perugia-Assisi, che dal 1980 diventa la Marcia Francescana, che porta i giovani, a piedi e provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa, a convergere ad Assisi. È una forte esperienza di vita con un programma impegnativo spiritualmente e fisicamente per ognuno dei partecipanti. Essa è proposta ai giovani ed ha come meta la festa del Perdono di Assisi o della Porziuncola. Oltre alla marcia ci sono i Cammini: Cammino di Francesco (Valle santa di Rieti) e la Via Francigena di san Francesco (Roma-Vienna). In essi si uniscono: il luogo, la figura, il messaggio di san Francesco. Nel 1956 veniva fondata la rivista mensile San Francesco patrono d'Italia, curata dalla Basilica d'Assisi che, nel 2014, ha promosso l'incontro tra le scuole per la pace (esperienza iniziata in Italia nel 1995). Il termine è stato abbreviato ma si intende esprimere per intero scuola per la pace, la fraternità e il dialogo che, tra l'altro, ha dato vita alla Legge 24/2005, "Riconoscimento del 4 ottobre quale solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore dei Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena". Questo evento porta alla luce l'impegno della scuola italiana e di tanti enti locali per la diffusione della cultura di pace e dei diritti umani, della giustizia, della solidarietà, della non violenza e della cittadinanza democratica. L'incontro è occasione per condividere con gli altri i lavori realizzati, le proprie idee, esperienze, speranze, preoccupazioni e proposte per imperare cose nuove e progettare nuovi percorsi di pace. Innumerevoli sono le iniziative culturali: mostre artistiche, iconografiche, documentarie quali: Rieti, 2012, Francesco, il santo; Roma Camera dei Deputati, 2014, Francesco: tracce, parole,immagini; Roma Basilica S. Maria sopra Minerva, Mostra di immaginette sacre AICIS dei SS. Patroni d'Italia. Così poi i convegni di studio e tra questi quello del Senato della Repubblica dal titolo San Francesco patrono d'Italia a 150 anni dall'unità nazionale o della Pontificia Università Antonianum San Francesco d'Assisi da patrono d'Italia a patrono dei cultori di ecologia. Ed ancora i libri dove sono stati pubblicati studi e ricerche. Il messaggio, il pensiero di san Francesco continua ad essere vivo ed attuale nell'opera dei suo figli, dei suoi devoti, dei suoi amici. Il presepio, la via crucis, la Terra Santa, la devozione mariana, l'associazionismo, il volontariato, l'indulgenza del perdono del 2 agosto, la regola, la sua preghiera, la tutela e la valorizzazione del creato, il dialogo tra culture e religioni, la missione, non hanno confini anche se tutto è nato in Italia.

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Dal 1958, in occasione del decennale della Costituzione, è iniziata la visita dei Presidenti della Repubblica al patrono d'Italia: 1958 Giovanni Gronchi, 1973 Giovanni Leone, 1982 Sandro Pertini, 1986 Francesco Cossiga, 1993 Oscar Luigi Scalfaro, 1999 e 2002 Carlo Azeglio Ciampi, 2006 2011 e 2012 Giorgio Napolitano, 2016 Sergio Mattarella. Se si scorre la rassegna stampa, oltre i titoli, leggiamo anche le diverse iniziative che avvengono in Italia per la celebrazione del 4 ottobre: offerta della corona di alloro al monumento nazionale a Milano, a quello internazionale di Roma, a quelli locali nei Comuni. Inserimento nel piano formativo scolastico della figura, dell'opera, del messaggio e del pensiero di san Francesco attualizzato nell'era contemporanea. Offerta di fiori al santo, crocifisso o immagini del santo nei palazzi istituzionali, preghiera per l'Italia, visite e messaggi istituzionali, dono di libri ed opere di beneficenza, lettura di fonti francescane, concerti pro missioni, intitolazioni di vie, scuole, premi, manifesti, cammini, pellegrinaggi, visite ed incontri,convegni, studi e ricerche, programmi televisivi, siti web. Se San Francesco, tramite la sua poesia, ieri fu considerato come il primato della italianità nel mondo, è bello leggere come nella sentenza 42-2017 della Corte Costituzionale sia stato affermato e consolidato che “ Il primato della lingua

italiana non solo è costituzionalmente indefettibile, ma è decisivo per la perdurante trasmissione dal patrimonio storico e dell'identità della Repubblica, oltre che garanzia di salvaguardia e di valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sé “. Il patronato di san Francesco d'Assisi è la testimonianza che rende particolare l'identità nazionale e il panorama culturale e sociale del Paese. Così come fece Gennaro Cassiani, padre della Costituzione, quando, inviato come ambasciatore straordinario in Argentina-Brasile-Uruguay per riallacciare le relazioni diplomatiche con i paesi dell'America Latina (dove ci sono emigranti italiani) dopo la seconda guerra mondiale, più che parlare lui fece parlare san Francesco d'Assisi, uomo dell'unità, della riconciliazione e della pace.

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ESTETICA In ogni Comune d'Italia c'è un'immagine di san Francesco d'Assisi. La Basilica di Assisi con i suoi dipinti ha orientato una pittura didascalica e narrativa. Il Santo è rappresentato accanto a Gesù Crocifisso, in piedi o in ginocchio, nell'atto di abbracciarlo o baciare i piedi; è tra la Madonna e i santi; è con le braccia aperte, con le braccia incrociate sul petto o benedicente; è in preghiera, in estasi, in meditazione, tra le mani il vangelo e la croce; è raffigurato frontalmente o lateralmente, con o senza cappuccio, i capelli sono modellati a corona (di spine), il viso ha o non ha la barba; ha sullo sfondo un panorama o paesaggio (Assisi, Porziuncola, Gerusalemme, Italia, ecc.); è tra le creature (lupo, agnello, colomba, piante, fiori, ecc.). L'artista con il suo stile si è cimentato in tutte le tecniche dell'arte: araldica, architettura, carta (cartolina), cinema, ceramica, dipinto, disegno, digitale, francobollo, foto, ferro, immaginetta sacra (santino), maiolica, mosaico, musica, stampa, scultura, teatro, tessuto, vetrata. Le immaginette sacre hanno sempre privilegiato la figura del Santo con un gesto di pace, accanto a lui il Papa, sullo sfondo un monumento (Colosseo, Vittoriano,…) la gente, il soldato, il contadino e una figura di donna, con corona e tricolore, per simboleggiare l'Italia. In alcuni casi l'immaginetta è stata curata dall'Ordine Francescano ma anche da altri enti come, per esempio, l'Associazione Italiana Cultori di Immaginette Sacre, che si è fatta promotrice di mostre artistiche sul tema del patronato. Anche l'artista, popolare e primitivo, tributa la sua venerazione al Santo, quale rispetto in cui vuole interpretare la nobile bellezza e non la mera sontuosità. L'opera d'arte è interpellante. Arte e bellezza sono soluzioni spirituali, una riserva di umanità. La creatura umana non è puro spirito è anche corpo e sentimento, ha bisogno di mediazioni simboliche e per questo l'artista: descrive, immagina, rappresenta, interpreta, compone, comunica. Per Paul Klee l'arte e l'artista cercano di rendere visibile l'invisibile. Per Pablo Picasso l'arte scuote dall'anima la polvere accumulata. L'arte francescana, all'interno dell'arte sacra, deve avere lo scavo teologico, la simbologia e l'educare per farci pensare, riflettere, sapere, conoscere, sentire, significare. I dettami medievali poi del Concilio di Trento (1542-63) espressi dal cardinale Gabriele Paleotti, nel suo libro Discorso intorno alle immagini sacre e 17


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profane del 1582, rimangono ancora validi anche alla presenza del Concilio Vaticano II (1962-65), a cui seguono i documenti sull'arte di Paolo VI del 1964 e Giovanni Paolo II nel 1999. Oggi predomina la ricerca e la sperimentazione. Una figura come san Francesco è certamente stimolante per quella ricerca. Le antiche confraternite ebbero il merito di sviluppare l'arte con commissioni artistiche che ci hanno lasciato e ci permettono di confrontarci. Ma soprattutto ci consentono di fare catechesi con l'arte. Senza l'arte la persona è povera. La Chiesa è opera d'arte vivente. L'arte è come un cammino dove il Santo ci porta verso la luce. La luce è Dio e a Lui conduce. Nell'arte francescana il colore, il gesto, l'abito, lo spazio, il simbolo, il messaggio, il segno, il tempo, il movimento, la produzione ci parlano di verità e realtà, semplicità, generosità, essenzialità. Rimaniamo ammirati dalle opere di artisti che nel corso dei secoli hanno loro stessi ammirato il Santo come "opera d'arte" e ci invitano ad essere anche noi "opera d'arte". Mi riferisco a Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Cavallini, Martini, Masolino, Veneziano, Andrea Della Robbia, il Sassetta, Gozzoli, Antoniazzo Romano, Tiziano, El Greco, Caravaggio, Carracci, Reni, Palma il giovane. Se ci soffermiamo nell'ottocento quando, come ricordato, si rivalutò il medioevo, anche qui una corrente artistica, I Nazareni, si orientò in questa direzione. I giubilei francescani del 1882 e del 1926, hanno certamente segnato un nuovo capitolo nell'arte francescana quando, tramite concorsi, si è chiesto all'artista di rappresentare san Francesco e l'Italia. La mostra internazionale Francescana tenutasi ad Assisi attira la nostra attenzione, così come le ricognizioni dei beni culturali che si sono registrate dopo la legge Crispi o leggi Nasi del 1902 o Legge Rosadi del 1909 o dopo la II Guerra Mondiale o nella costituzione dell'ente regione che ha pubblicato leggi regionali in materia. Un aspetto particolare è quello del Ministero dei beni culturali ed ambientali, costituito nel 1975 e che ereditò il gabinetto fotografico nazionale del 1892 con l'istituzione dell'Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione. Il progetto culturale della CEI, nel 1996, ha dato luogo all'intesa tra Stato e Chiesa sui beni culturali per un catalogo-inventario pubblicato on line su cui possiamo fare ricerca. Ricerca da fare con pazienza e cura sulle diocesi italiane per scoprire un patrimonio notevole da tutelare e valorizzare. Nel 2013 un'intesa tra enti ecclesiastici, l'Arma dei Carabinieri ed il Ministero dei beni culturali, ha portato alla stesura di un manuale per la tutela dei beni culturali.

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Nel nostro tempo vorrei citare due artisti francescani: l'architetto P. Costantino Ruggeri, detto Frate Sole, è a tutti noto per il progetto del nuovo santuario romano della Madonna del Divino Amore in cui tra linee e forme ha voluto rispettare il paesaggio, il colore e la luce in una forte e semplice bellezza. Si faceva portavoce di una Chiesa che accoglie, ama, perdona. Questo è l'arte francescana. Lo scultore padre Arturo Martini, un artista dell'arte sacra completo, perché nella sua produzione entrava preparandosi con la contemplazione per cogliere più che la forma, la sostanza, dalla sua cultura teologica traeva la fonte di ispirazione. Nell'era del successo, dei riflettori, del potere, della ricchezza egli è rimasto originale per farci sentire il sapore vero, la voce e la luce. Questo è lo spirito francescano. Un altro aspetto del nostro tempo è l'arte cinematografica e televisiva che nell'arco di un secolo ha prodotto ben dieci opere, quasi un film ogni dieci anni: 1911 Enrico Guazzoni Il poverello di Assisi 1918 U.Folena-M.Corsi Frate Sole 1927 Giulio Antamoro Frate Francesco 1950 Roberto Rossellini Francesco giullare di Dio 1960 Raffaello Pacini La tragica notte di Assisi 1961 Michael Curtis Francesco d'Assisi 1966 Liliana Cavani Francesco d'Assisi 1972 Franco Zeffirelli Fratello sole sorella luna 1989 Liliana Cavani Francesco Il mosaico, con i suoi puzzle brillanti, ci porta vicino e lontano in cui composizione ed interpretazione ci fanno cogliere il particolare e l'insieme. Metto a confronto due opere. Adriana Notte Venturini, nella chiesa di san Leone I a Roma, pone san Francesco a lato della pianta dell'olivo e di un agnello in un campo in cui ci sono fiori e colombe. I patroni d'Italia sono collocati sopra una linea stilizzata in cui si alternano palazzi, mura, campanili, fari, chiese, basiliche, castelli, torri che rappresentano l'Italia (miniatura dell'Italia). Nel mosaico della Pontificia Università Antonianum, collocato all'ingresso dell'Aula Magna, spicca lo stemma francescano, centrale a sinistra si nota un teschio e a destra il malato con la gruccia, nel campo del mosaico ci sono le stelle, il sole, le montagne, gli alberi, il fuoco, i pesci, gli uccelli, il lupo, l'agnello, il cervo, la capra, le mucche, le nuvole, la pioggia, il vento, i fiori. Nel primo mosaico l'artista ha unito l'Italia e il cantico delle creature, nel secondo il cantico di Frate Sole. Entrambi sono originali ed hanno comunque ripreso la 19


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città di Assisi. Sono due opere che si staccano dal comune e segnano una ricerca nuova. Tra le opere d'arte i monumenti elevati al Santo offrono uno studio-ricerca che ha interpellato mente e cuore dell'artista a sentire anche il paesaggio dove si sarebbe collocata la sua opera. I monumenti elevati a San Francesco d'Assisi patrono d'Italia li possiamo trovare in ogni città. A Roma il monumento internazionale, a Milano il nazionale e in ogni città quello locale. Giuseppe Tonnini (1875-1954) è l'autore del monumento romano collocato in piazza san Giovanni in Laterano, tra le basiliche di Santa Croce e di San Giovanni, tra le mura aureliane 'Porta san Giovanni'. È un gruppo statuario bronzeo in cui san Francesco è raffigurato con le braccia innalzate al cielo (intende sorreggere la chiesa cadente secondo il sogno di Innocenzo III). Il santo è con un gruppo di cinque frati (gli stessi che lo accompagnarono a Roma dal papa per chiedere la Regola) adagiati sulle gradinate di tufo. La statua di san Francesco è alta 4 metri ed è posta in cima alla gradinata. Il Tonnini, scultore marchigiano autodidatta, è autore di busti, ritratti, monumenti ai caduti, ha lavorato ai leoni del Vittoriano, a Pompei (monumenti ai fondatori coniugi Longo) alla Basilica del Tabor e del Getsemani, in Argentina. È stato presidente dell'Accademia di san Luca. Domenico Trentacoste, scultore ed incisore, ha realizzato il monumento milanese di piazza Risorgimento in cui san Francesco, benedicente, con le braccia protese in avanti, è una statua bronzea alta 5 metri, del peso di 150 q., collocata su una colonna di marmo di Carrara. All'opera vi collaborarono un gruppo di architetti, oltre il monumento a Milano, in piazza Sant'angelo, fu collocata una fontana per rappresentare la predica agli uccelli di san Francesco. Giordano C. Nicoletti (Rieti 1890-1930) ha realizzato il monumento bronzeo reatino (Diocesi Rieti e Diocesi Sabina). Il Santo è raffigurato benedicente la città, è posto nel sagrato settentrionale della Cattedrale all'ingresso sulla piazza principale di Rieti, su un masso di Greccio poggia i piedi e si eleva in umiltà ed essenzialità della forma. Lo sguardo è verso il cielo ed il Terminillo. Nicoletti aveva frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Roma ed è stato autore di opere celebrative e religiose, bassorilievi e ritratti. Aveva esposto a Roma nel 1910. Altri monumenti sono: a Reggio Calabria di Francesco Jerace (1853-1937); a Cagliari due opere, in viale Europa di padre Arturo Martini ofm e in piazza Carlo Alberto; a Palmi (RC) dell'artista USA Susan Loeb Luppino in posizione panoramica; a Torre del Greco (Na) dello scultore Vincenzo Giggiano Borriello, a Napoli una statua alta 20 metri di Raffaele Ferrara; a Civitavecchia (RM) di Giuseppe Cozzi; a Torino san Francesco e il cantico di Frate Sole di Arturo 20


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Tomagnini; a Ragusa una statua di Arturo Di Natale; a Pozzallo (RG), a Celano (AQ) trittico bronzeo a sei facciate di Angelo Canevari; a Perugia, all'ingresso dell'aereoporto, una statua bronzea di 15 q. dal diametro 2,5 m. con altezza 3,20 m. di Leonello Proietti; a Bologna statua di Mario Sarto (1885-1955). Ma un discorso particolare per noi sabini è il Templum pacis sancto Francisco Italiane patrono dicatum sul Terminillo eretto da padre Riziero Lanfaloni ofm conv. (1922-1995). La chiesa a forma di capanna, semplice ed armoniosa è un inno al creato, un canto alla creazione. Si può dire al centro dell'Italia spazia su ogni comune d'Italia. La ricchezza di mosaici con i suoi colori e luci con i suoi raggi si espande in Italia.

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SPIRITUALITA' Spiritualità significa camminare secondo lo spirito cioè camminare nell'amore. La spiritualità di san Francesco la troviamo nella Regola, nella 'De religiosa abitazione in eremo', nelle Admonitiones, nel Salutatio Virtutum, nelle Epistole, nelle Laudi, nella Salutatio Beata Vergine, nell'Ufficio della Passione (Via Crucis), nel Cantico delle creature o di Frate Sole. La spiritualità è il cammino di perfezione per la santità. La spiritualità francescana si manifesta nella Regola che sintetizza il Vangelo e che tutti hanno sintetizzato in 'Pace e Bene' . Il pensiero di san Francesco ha saputo coniugare la testimonianza di vita teologale (fede, speranza, carità) e di vita realmente evangelica (povertà ed obbedienza). L'unione a Cristo per poter annunciare con coraggio il suo mistero di croce e di resurrezione, la presenza di Maria segno grandioso che fa trasparire la luce di Cristo è stata coltivata dai suoi figli dove ognuno ha portato un suo contributo (San Bernardino, beato Duns Scoto, San Bonaventura, San Carlo da Sezze, beato Amedeo Meneses da Sylva, San Leonardo da Porto Maurizio, ecc.) e così anche le associazioni e i movimenti (Fraternità) attenti ai richiami: Loreto, Medjugorje, Civitavecchia… San Francesco invita ad una vita di preghiera, di missione, di predicazione, di dialogo, fraternità, amore per la Chiesa, impegno ecologico e civile, all'umiltà, alla misericordia, comprensione, all'ascolto, alla meditazione e contemplazione, alla riconciliazione, al perdono e alla pace. In Italia e nel mondo san Francesco è ricordato per il presepio e la croce, per la benedizione di Frate Leone, per la preghiera semplice o di san Damiano, per il Cantico delle Creature o di Frate Sole, per la Lettera ai reggitori dei popoli, per essere cristiani e devoti mariani: “ Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a Te

nata nel mondo tra le donne, figlia e ancella dell'Altissimo Signore Nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo: prega per noi [...] presso il tuo Santissimo diletto Figlio, Signore e Maestro. “ Nel 1994 San Giovanni Paolo II gli ha scritto una preghiera di affidamento, costantemente rinnovata. In occasione del 150° dell'Unità d'Italia (1861-2011) san Francesco d'Assisi è stato definito uno dei padri fondatori della nostra Patria e con una preghiera è stato chiesto il suo affidamento dell'Italia. Ora mentre scrivo, l'Istat certifica che l'Italia è il paese più vecchio d'Europa, il secondo paese più anziano nel mondo, il debito pubblico è abnorme, fragile, in declino, è in questo patronato la forza per reagire.

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Il nostro Paese è lacerato e diviso, il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, chiede al Signore che volga il suo sguardo di amore e di misericordia sulla sua Chiesa e su tutta la società civile italiana, perché possa ritrovare la via della concordia e della fraternità, e ogni uomo e donna di questo Paese possa sempre vedere riconosciuto i propri diritti nella solidarietà e nella giustizia (vedi la benedizione di Frate Leone). Il pensiero di san Francesco è la nostra eredità da sviluppare in ogni opera, vedi le scuole di pace, e ogni opera si trasformi in preghiera. Ogni anno quando ad Assisi si porta l'olio alla lampada del Santo, così come in ogni Comune d'Italia o in ogni istituzione, il suo messaggio sia come un anno francescano per i credenti e non credenti. San Francesco ci invita ad avere in ogni casa, ufficio, officina, campo, un crocifisso ed una immagine mariana.

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LE RELAZIONI ITALIA - SANTA SEDE La proclamazione del Regno d'Italia (17.3.1861) e i Patti Lateranensi (11.2.1929) sono due punti fondamentali nelle relazioni Italia-Santa Sede. Le relazioni Stato-Chiesa sono contenute nello Statuto Albertino (18481947) all'articolo 1: La religione cattolica, apostolica, romana è la sola religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi e poi con la proclamazione della Repubblica (2.6.1946) nella Costituzione (1.1.1948) all'articolo 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica, sono ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e

sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi, le modificazioni dei Patti, accettate dalle parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale. I Patti Lateranensi si compongono di due parti: il trattato e il concordato. All'articolo 1 del Concordato si dice: “ L'Italia, ai sensi dell'articolo 1 del Trattato,

assicura alla Chiesa cattolica il libero esercizio del potere spirituale, il libero e pubblico esercizio del culto, nonché della sua giurisdizione in materia ecclesiastica, in conformità alle norme del presente Concordato. In considerazione del carattere sacro della città eterna, sede vescovile del sommo pontefice, centro del mondo cattolico e meta di pellegrinaggi, il governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò che possa essere in contrasto col detto carattere “. Nel segno di san Francesco si può dire che si sia ispirata sia la Chiesa, quando, dopo la II guerra mondiale, con l'intervento del cardinale Ottaviani si assiste ad una revisione sempre più ampia della posizione ufficiale sulla guerra, che i padri costituenti italiani nel ripudiare la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Paolo VI così si esprime. “ Noi

sentiamo di fare nostra la voce dei morti e dei vivi, dei morti, caduti nelle tremende guerre passate sognando la concordia e la pace del mondo; dei vivi, che a quelle hanno sopravvissuto portando nei cuori la condanna per coloro che tentassero rinnovarle” Nel 2009 si sono tenuti due eventi per ricordare l'80° della Conciliazione, un convegno di studio (12-14 febbraio) ed una mostra celebrativa (12 febbraio-10 maggio). La materia è stata affrontata da studiosi di varia formazione e collocazione politica-culturale: Riccardi, Romano, Salvemini, Spadolini, Sturzo, Gedda, Graham, Jemolo, Margiotta Broglio, Orlando, Bracci, D'Avack, Di Nolfo, Luciani, Giordano, Vedovato. Abbiamo ricordato come, nel 1939, il patronato di san Francesco d'Assisi è nel decennale dei Patti Lateranensi, lo stesso Pio XII si recherà a far visita al Quirinale per poi instaurare, nel protocollo di entrambe le parti, le visite istituzionali. 24


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Nel 1961 in occasione nel centenario dell'Unità d'Italia, il pontefice Giovanni XXIII dirà: “ Tutto il resto di quel periodo storico fu nel disegno della provvidenza preparazione

delle pagine vittoriose dei Patti Lateranensi [...] La ricorrenza che in questi mesi è motivo di sincera esultanza per l'Italia il centenario della sua unità, ci trova sulle due rive del Tevere, partecipi di uno stesso sentimento di riconoscenza alla provvidenza del Signore, che pur attraverso variazioni e contrasti, talora accesi, come accede in tutti i tempi, ha guidato questa porzione elettissima d'Europa verso una sistemazione di rispetto e di onore nel concerto delle nazioni grazie a Dio depositarie, sì, oggi ancora, della civiltà che da Cristo prende il nome “. Giovanni XXIII a sua volta alla vigilia del concilio Vaticano II si recherà ad Assisi per pregare sulla tomba di san Francesco e così inaugurava le visite papali. Il suo successore Paolo VI rivolgendosi al Presidente della Repubblica dichiarava: “ Il titolo non è più quello di una sovranità temporale, che qualifica sudditi gli

italiani degli stati pontifici e stranieri quelli delle altre regioni, ma solo quello della nostra potestà spirituale che guardava ieri e tanto più guarda oggi all'Italia come un popolo costituente nella sua totalità, una comunità cattolica “. Durante il pontificato di Giovanni Paolo II si è conclusa la revisione degli accordi pattizi (iniziati nel 1976 da Giulio Andreotti e terminati nel 1984) a seguito della caduta del regime fascista e del Concilio Vaticano II (1962-65), all'articolo 1 si afferma: “ Lo Stato e la Chiesa cattolica dichiarano di volersi impegnare alla

reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e del bene del Paese “. Se si considera, per esempio, il campo culturale ci troviamo davanti a: 18.500 biblioteche, 3.500 musei, 6.500 km di cammini, 150 km di documenti d'archivio, 95.000 chiese, 1.500 monasteri e santuari, 700 musei diocesani ed oltre 300 diocesi. Le relazioni con la Santa Sede significa avere a che fare con ospedali, scuole, università, diocesi, istituti, associazioni e movimenti. Anche qui nel decennale del rinnovo pattizio Giovanni Paolo II scrisse una preghiera per l'Italia affidata a san Francesco. Giovanni Paolo II ha visitato tutta l'Italia (ed Assisi in modo particolare nel 1986 si fece promotore di un dialogo ecumenico tra religioni per la pace nel mondo 'lo spirito di Assisi') è stato al Quirinale, al Campidoglio ed in Parlamento. Tutti i Presidenti della Repubblica sono stati ad Assisi (ad eccezione di Saragat e Segni) è da notare come la loro foto in sede istituzionale è accanto alle bandiere italiana ed europea, al Gonfalone del Comune e alla immagine di san Francesco. Nel 150° dell'Unità d'Italia, san Francesco è stato definito come uno dei padri fondatori dell'unità d'Italia e, da più parti, l'impegno della Chiesa è stato 25


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altrettanto definito essenziale nella società italiana. Nella visita ufficiale di papa Francesco al Quirinale, il 14 novembre 2013, il pontefice ha ricordato il santo da cui prende il nome. Il patronato è seguito anche dai mass-media. Sfogliando le pagine di alcuni giornali, riporto i titoli ed alcuni passi del quotidiano “Avvenire”: 5.10.2007 “ Francesco, santità e fedeltà alla chiesa al fianco dei poveri “ Francesco è un personaggio chiave nella storia della Chiesa ma anche il simbolo del coraggio di parlare ai giovani, per trasmettere loro un messaggio educativo. Così la figura del santo è stata evocata durante la festa che si è celebrata ieri ad Assisi, con la partecipazione di oltre seimila pellegrini della Puglia, regione che ha offerto l'olio per riaccendere la lampada votiva dei Comuni d'Italia che arde sulla tomba del santo. ….Francesco insegna alla Chiesa di non chiedere privilegi, a non implorare protezioni ma a fare la scelta radicale dei poveri. ….La Chiesa raccoglie da Francesco l'invito a camminare sulla via della santità ma raccoglie anche il monito di stare ancora di più con i piccoli e ad accettare la povertà come beatitudine evangelica. …San Francesco in un periodo difficile ha dato una speranza, ha costruito faticosamente, con coraggio, i domani, parlando ai giovani, investendo sui giovani. …la testimonianza di Francesco nel mondo di oggi “diventa sprone per ciascuno di noi che viviamo in un mondo lacerato da discordie, dove sembra non trovare più spazio la logica evangelica del perdono e della riconciliazione. Ci aiuti il poverello a convertirci in uomini di pace: una pace autentica, evangelica, che nasce dall'accoglienza piena della misericordia di dio nella stessa nostra vita e porta come frutto la pacificazione di se stessi ”. 19.6.2014 “ San Francesco d'Assisi il patrono d'Italia amato in tutto il mondo “ Ripartire da san Francesco, dalla sua figura semplice ed umile al servizio degli altri, dalla preghiera che ha guidato il suo cammino.Perché il santo di Assisi rimane un'icona universale che oggi, anche grazie a Bergoglio, non subisce distorsioni. 7.9.2014 “ 4 ottobre, l'omaggio del Lazio a san Francesco “ …Omaggio che rafforza ancora di più il forte legame intercorrente tra l'Italia e il suo santo patrono. San Francesco rappresenta il dna, l'anima aperta e inclusiva dell'Italia che sospinge la speranza di affrontare con coraggio i momenti di crisi e di smarrimento.Egli rappresenta un faro spirituale e culturale non solo per i credenti ma anche per i non credenti. 26


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19.4.2015 “ Tra papa e presidente sintonia e cordialità “ - Significativo che la visita di Stato sia avvenuta a soli due mesi dall'elezione del nuovo capo dello Stato, con un protocollo sobrio.L'impegno per libertà religiosa e dignità della persona - Nell'agenda, lavoro, giovani e famiglia 11.6.2017 (il papa in visita al Quirinale, testo del presidente ) “ Grazie per essere sempre al nostro fianco “ Un'altra dimensione nella quale si deve avvertire responsabilità è quella del rispetto dell'ambiente. ..Approccio ecologico e approccio sociale sono giunti a coincidere: la giustizia passa attraverso la custodia delle risorse disponibili e la loro distribuzione. L'interdipendenza tra popoli e persone ha sempre contrassegnato l'umanità, ma, accresciuta nel tempo,costituisce un carattere , imprescindibile, di questa epoca e sempre più di quelle avvenire. ..Questa condizione conduce a riflettere sulla necessità di gesti di reciproca disponibilità e di riconciliazione.Il giubileo della Misericordia da lei proclamato, proponendo il valore della compassione e del perdono, ha offerto una indicazione importante del significato di speranza che questi valori devono e possono assumere per le comunità civili, per i rapporti tra gli Stati, per quelli tra le singole persone. …Grazie , Santità, per questa sua visita, grazie per la sua opera al servizio dell'umanità e grazie alla chiesa in Italia per il suo costante impegno a favore della comunità nazionale. 11.6.2017 (il papa in visita al Quirinale, testo del pontefice ) “ Leale collaborazione per il bene comune “ …Mi rallegra però rilevare che l'Italia, mediante l'operosa generosità dei suoi cittadini e l'impegno delle sue istituzioni e facendo appello alle sue abbondanti risorse spirituali, si adopera per trasformare queste sfide in occasioni di crescita e in nuove opportunità. ..La Chiesa in Italia è una realtà vitale, fortemente unita all'anima del Paese, al sentire della sua popolazione. Ne vive le gioie e i dolori, e cerca, secondo le sue possibilità, di alleviarne le sofferenze, di rafforzare il legame sociale, di aiutare tutti a costruire il bene comune. L'Italia ha poi il singolare onere ed onore di avere, nel proprio ambito, la sede del governo universale della Chiesa Cattolica. È evidente che, nonostante garanzie offerte con il Trattato del 1929, la missione del successore di Pietro non sarebbe facilitata senza la cordiale e generosa disponibilità e collaborazione dello Stato italiano. 27


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..Nella Chiesa cattolica e nei principi del cristianesimo, di cui è plasmata la sua ricca e millenaria storia, l'Italia troverà sempre il miglior alleato per la crescita della società, per la sua concordia e per il vero progresso. 11.6.2017 Il cardinale presidente Cei, Gualtiero Bassetti: “ L'impegno a condividere le sorti del Paese “ – profonda sintonia per rafforzare i legami sociali –

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LA PAROLA DEL PAPA PIO XII Eugenio Pacelli ( 1876-1958 ), papa dal 1939, prende il nome per onorare il suo predecessore Pio XI. Ha scritto 43 encicliche, 20 volumi tra discorsi e radiomessaggi, 11 volumi di atti e documenti da costituire un'enciclopedia come la definiva il suo successore Giovanni XXIII. Colto, plurilaureato e poliglotta aveva il dono della profezia. Definito 'Defensor Civitatis', 'Pastore Angelico', 'Pius Magnus' e terziario francescano a cui si deve la riunione delle famiglie francescane, ha elevato san Francesco d'Assisi a patrono d'Italia insieme a santa Caterina da Siena, ha elevato santa Chiara d'Assisi a patrona della Televisione. Quante verità perdute del pensiero cristiano sociale sono riscoperte, ordinate, predicate da Pio XII. Il suo motto, Opus – Iustitia – Pax, prelevato da Isaia indica: “ Il regno futuro

effetto della giustizia sarà la pace e il frutto del diritto sarà sicurezza e tranquillità perfetta “. Il suo stemma è la colomba bianca con ramoscello d'ulivo posta sul triregno e sulla terra ferma che lambisce le acque del mare, chiaro riferimento alla vicenda biblica dell'arca di Noè. La colomba è il simbolo della pace. Anima mariana è il promotore del dogma dell'Assunta. Il suo nome è tra i più citati del Concilio Vaticano II di cui fu un preparatore. Nel 2009 è stato dichiarato Venerabile. Seppe cogliere i segni dei tempi ( tra cui quelli dell'ecologia ), cito questa breve frase: “ Nell'ultimo nostro discorso all'Accademia delle Scienze che oggi si nota fra gli

scienziati un crescente movimento di ritorno all'idea della creazione “. GIOVANNI XXIII Angelo Roncalli (1881-1963), papa dal 1958, prende il nome dell'apostolo prediletto da Gesù. Ricordato come il promotore del Concilio Vaticano II aveva una formazione completa: terziario francescano da ragazzo, sacerdote, segretario del suo vescovo, cappellano militare nella I guerra mondiale, assistente nella Congregazione di Propaganda Fide, nunzio apostolico da Oriente a Occidente, Patriarca di Venezia. Pone nel suo stemma il leone di san Marco e il motto Obbedienza e Pace. 29


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Le sue encicliche sociali 'Pacem in Terris' e la 'Mater ed Magistra' sviluppano la dottrina sociale della Chiesa insieme all'enciclica missionaria 'Princeps Pastorum'. Beatificato nel grande giubileo del 2000 e poi canonizzato. Ricordiamo la sua parola nel 750° anniversario della regola francescana, il suo discorso nel pellegrinaggio apostolico a Loreto ed Assisi alla vigilia del Concilio. Cito alcune frasi: - La voce di san Francesco, sempre soave e potente - San Bernardo abate, applicando al nome di Gesù le virtù naturali dell'olio dice: Oleum lucet,

ungit, pascit. Fovet ignem, nutrit carnem, lenit dolorem. Lux, cibus, medicina. Lampada della terra è Cristo - Tu Italia diletta, alla cui sponda venne a fermarsi la barca di Pietro, possa tu custodire il

testamento sacro, che ti impegna in faccia al cielo e alla terra PAOLO VI Giovanni Battista Montini (1897-1978), papa dal 1963, prende il nome dell'apostolo delle genti, Paolo. Successore di Giovanni XXIII porta a termine il Concilio Vaticano II ed interpreta il nostro tempo. Assistente della Fuci, sostituto alla Segreteria di Stato e poi arcivescovo di Milano. Celebra il giubileo del 1975 ed istituisce la giornata della Pace (1968). Compie viaggi apostolici in ogni continente. Ha scritto encicliche tra cui quella sociale: 'Populorum Progressio'; 'Ecclesiam Suam' , 'Humanae Vitae' e 'Il culto mariano'. Canonizzato nel 2018 da papa Francesco. Nel 1964 scrive una lettera per ricordare il 25° del patronato di san Francesco, ci ha donato i discorsi per i capitoli generali dei frati, all'Angelus Domini del 4 ottobre, al pellegrinaggio dei terziari francescani e del 750° anniversario della morte di san Francesco. Nel suo stemma un triregno in campo rosso sormontato da tre cigli: fedesperanza-carità. Cito alcuni frasi: - La pace deve guidare le sorti dell'intera umanità - [...] il peggioramento progressivo di ciò che si è convenuto chiamare l'ecosistema rischia, sotto

l'effetto di contraccolpi della civiltà industriale, di condurre a una vera catastrofe ecologica (morte

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biologica) [...] ed auspico coraggiosamente e severamente applicate, senza ritardi, energiche misure. (Roma-FAO, 1970)

GIOVANNI PAOLO II Karol Wojtyla (1920-2005), papa dal 1978, con il nome di Giovanni Paolo II in onore al suo predecessore. Attore e operaio, matura la vocazione sacerdotale durante la II guerra mondiale. Docente e poi arcivescovo di Cracovia. Dopo San Leone I, San Gregorio e Pio XII è definito 'Grande'. Ha promulgato il Catechismo della Chiesa Cattolica, e il Codice Canonico. Ha celebrato il giubileo del 2000 e l'anno mariano del 1988. Notevole il suo magistero missionario e dottrinale: (tre encicliche sociali: Laborem excercens, Sollicitudo rei socialis, Centesimus Annus) documenti missionari, mariani, ecclesiali. Ha istituito la festa della Divina Misericordia e la Giornata Mondiale della Gioventù. Il suo stemma è una croce giallo oro in campo celeste. Nel quarto quadro della croce la cifra M per indicare Maria. Il suo motto 'Totus tuus' riferito alla sua forte devozione mariana. Ha proclamato san Francesco d'Assisi patrono dei cultori dell'ecologia (1979), ha scritto nel 1994 la preghiera per l'Italia, si è fatto promotore dell'incontro ecumenico tra religioni per la pace nel 1986 ad Assisi (spirito di Assisi), ha posto le basi all'interno della dottrina sociale della Chiesa per l'ecologia e l'ambiente e da essa l'istituzione della Giornata per la salvaguardia del Creato e dell'ufficio deputato all'interno del Pontificio Consiglio e della Conferenza Episcopale. Nella visita pastorale ad Assisi (si è recato anche a Greccio) incontra i vescovi italiani, sacerdoti, religiosi, monache; prega il Santo, rivolge messaggi al custode della basilica, alle autorità civili, al popolo di Assisi, incontra i rappresentanti del mondo del lavoro, gli studenti, gli universitari, gli ammalati, le comunità ecclesiali cristiane e mussulmane. Invia messaggi ai frati minori. Cito alcuni passi del suo insegnamento in materia di ecologia e ambiente in una visone di ecologia umana e sociale, oltre al fatto di una relazione tra scienza e fede (Fides et Ratio, 1998). - Ecologia vuol dire rispetto, ammirazione, attenzione affettuosa e suppone animi capaci di

contemplazione, di gratitudine, di pace. - Nel 1989 scrive per la giornata della pace 1990 il tema: “ Pace con Dio

creatore, pace con tutto il creato” - La crisi ecologica è un problema morale. San Francesco che nel 1979 ho proclamato celeste

patrono dei cultori dell'ecologia, offre ai cristiani l'esempio dell'autentico e pieno rispetto per 31


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l'integrità del cerato. Amico dei poveri, amato dalle creature di Dio, egli invitò tutti- animali, piante, forze naturali, anche fratello sole e sorella luna- ad onorare e lodare il Signore. Dal Poverello d'Assisi ci viene la testimonianza che, essendo in pace con Dio, possiamo meglio dedicare a costruire la pace con tutto il creato, la quale è inseparabile dalla pace tra i popoli [...] Di fronte al diffuso degrado ambientale l'umanità si rende ormai conto che non si può continuare ad usare i beni della terra come nel passato. Non pochi valori etici, di fondamentale importanza per lo sviluppo di una società pacifica, hanno una diretta relazione con la questione ambientale. L'interdipendenza di molte sfide, che il mondo odierno deve affrontare, conferma l'esigenza di soluzioni coordinate basate su una coerente visione morale del mondo. - Tutta la creazione,infatti, ha il valore di 'cosa buona' davanti lo sguardo di Dio, che ne è

l'autore. L'uomo deve scoprire e rispettare il valore: è questo una sfida meravigliosa alla sua intelligenza, la quale lo deve innalzare come un'ala verso la contemplazione della verità di tutte le creature, ossia di ciò che dio vede di buono in esse (Fides et Ratio). BENEDETTO XVI Joseph Ratzinger (1927), papa dal 2005 al 2013, per dimissioni assume il nome di Benedetto XVI ricollegandosi a Benedetto XV il papa della pace durante la I guerra mondiale. Teologo di fama, arcivescovo di Monaco, prefetto della Congregazione per la Dottrina (ex Sant'Uffizio). Nel 2006 pubblica l'enciclica 'Deus Cariate Est', nel 2009 l'enciclica sociale 'Caritas in Veritate' . Ha promulgato l'Anno Paolino (2008-9), l'Anno Sacerdotale (2009-10) e l'Anno della Fede (2012-13). Durante il pontificato ha ricordato il 50° del Concilio Vaticano II, celebrato un convegno internazionale sull'olivo, stabilito la I giornata per la salvaguardia del Creato nel 2006 e compiuto viaggi apostolici. Nel 2007 con l'esortazione apostolica 'Sacramento dell'amore' ha auspicato che in ogni diocesi si faccia conoscere la dottrina sociale della Chiesa. Nel 2012 ha insignito del titolo di 'dottore della Chiesa' Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), scrittrice di testi di botanica e testimone dell'amore di Dio per il Creato. Nel sinodo mondiale dei vescovi del 2005 ha chiesto un impegno più deciso dei cattolici nel campo dell'ambiente. Ha visitato Assisi il 17 giugno 2007 per ricordare l'ottavo centenario della conversione di san Francesco, ha rivolto un discorso ai giovani promosso dalla Fondazione 'Sorella Natura', ha rivolto un messaggio ai frati, incontrato le suore cappuccine tedesche, le clarisse, sacerdoti e studenti.

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Ancora ad Assisi il 27-28 ottobre 2011 nel 25° dello storico incontro del 1986. In occasione del 150° dell'unità d'Italia invia un messaggio al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel suo stemma i colori tedeschi e di Roma che richiamano la sua origine. Cito alcuni passi della sua sensibilità ecologica (ecologia umana, sociale e della pace): - Proprio che crede nello spirito creatore prende coscienza del fatto che non possiamo usare e

abusare del mondo e della materia come di semplice materiale del nostro fare e volere: che dobbiamo considerare la creazione come un dono affidatoci non per la distruzione ma perché diventi il giardino di Dio e così un giardino dell'uomo [...] nel corso della storia degli uomini è stata ricoperta (la creazione) con uno strato massiccio di sporco che rende se non impossibile, comunque difficile riconoscere in essa il riflesso del creatore (2006 discorso al raduno dei movimenti ecclesiali). - Dalla fede nello spirito creatore sorge la nostra responsabilità per il creato. Perciò dobbiamo

difendere la terra, l'acqua, l'aria come doni destinati a tutti ma anche per proteggere l'uomo dall'autodistruzione. È necessaria un'ecologia umana che riconosca e tuteli la natura del nostro essere come uomo e donna (2008 discorso alla curia romana). FRANCESCO Jorge Maria Bergoglio (1936), papa dal 2013 con il nome di Francesco. Gesuita, arcivescovo di Buenos Aires (di origine italiana). Nel suo stemma sono inseriti il logo dei gesuiti, il cardo di san Giuseppe e la stella mariana ad otto punte. Tutti i segni sono di colore giallo oro in campo celeste. Il motto 'Miserando atque eligendo' ovvero 'lo guardò con misericordia e lo elesse'. Così si espresse all'atto della sua elezione pontificia: “ E così, è venuto il nome, nel mio

cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il Creato “. Riformatore nel segno del Concilio Vaticano II ha indetto il giubileo della Misericordia (2015-16) ha celebrato il centenario di Fatima,commemorato il centenario della I guerra mondiale,compiuto viaggi apostolici. Ha visitato Assisi il 4 ottobre 2013 dove dice: “ La pace di san Francesco è quella di Cristo e la trova chi

prende su di se il suo giogo, cioè il suo comandamento: amatevi gli uni gli altri come io ho vi ho amato “. Poi il 20 settembre 2016 per la giornata mondiale di preghiera per la pace, dove dice: “ [...] Solo la pace è santa. Sol ola pace è santa e non la guerra! [...] Pace vuol dire perdono, accoglienza, collaborazione [...]. La pace è il nome di Dio.

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Tra i suoi documenti: l'enciclica Lumen Fidei, l'esortazione Evangelii Gaudium, la 'Gaudete et Esultate, il documento 'Sanctuarium in Ecclesia' e l'enciclica sociale 'Laudato Sii' in cui è per una ecologia integrale per cui attenzione al peccato ecologico, al debito ecologico, alla cittadinanza ecologica, alla conversione ecologica. La LAUDATO SII se sintetizzata in dieci punti si può dire che invita a: 1Semplici gesti quotidiani che spazzano la logica violenza, dello sfruttamento, dell'egoismo 2Cultura dell'ambiente 3Ecologia culturale 4Sviluppo delle virtù ecologiche 5Custodia del creato 6Pace interiore delle persone 7Crisi ecologica chiama a una conversione interiore 8Agricoltura diversificata, economia dei rifiuti (riciclo) 9Cambiamenti degli stili di vita 10- Dialogo ed educazione alla responsabilità

della

Cito alcuni passi dell'enciclica: - Credo che Francesco sia l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una

ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell'ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani [...].La sua testimonianza ci mostra anche che l'ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l'essenza dell'umano [...] San Francesco, fedele alla scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza ed ella sua bontà: difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore e la sua eterna potenza e divinità vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute [...]. - Il Catechismo insegna : “ L'interdipendenza delle creature è voluta da Dio. Il sole e la

luna, il cedro e il piccolo fiore, l'aquila e il passero: le innumerevoli diversità e disuguaglianze stanno a significare che nessuna creatura basta a se stessa, che esse esistono solo in dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente al servizio le une dalle altre [...]. La pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell'ecologia e al bene comune, perché autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita. - La natura è piena di parole d'amore. - Un'ecologia integrale è fatta di semplici gesti quotidiani.

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- L'ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell'umanità nel loro significato più

ampio.

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CRONOLOGIA 1818

Assisi, Basilica, durante alcuni lavori è ritrovato il corpo di San Francesco

1820

Motu proprio del pontefice per il riconoscimento del corpo

1841

Assisi, visita di Gregorio XVI (22 settembre)

1852

Federico Ozanam scrive I poeti francescani in Italia del XIII secolo

1857

Assisi, visita di Pio IX (7 maggio)

1882

VII Centenario della nascita di San Francesco (1182-1226); Ruggero Bonghi (1826-1895) fonda la Società Dante Alighieri per la lingua italiana e scrive di San Francesco d'Assisi

1885

P. Louis Antoine de Porrentruy ofm cap inizia una raccolta di documenti per illustrare la biografia del Santo: è questo l'inizio del Museo Francescano

1887

Fondazione dell'Ateneo Antonianum

1891

Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII; raduno mondiale dei giovani a Roma (comitato int.le per la pace universale ad Assisi)

1897

Unione Leonina ovvero unione delle famiglie francescane

1900

Giubileo (giubileo dei terziari francescani)

1911

50° anniversario dell'Unità d'Italia; film di E. Guazzoni Il poverello di Assisi

1917

50° fondazione Società Gioventù Cattolica Italiana (ACI) san Francesco patrono

1918-19 Benedetto XV Inclytum Fratum per il giubileo di san Francesco in Terra Santa 1918

Film di U. Falena e M. Corsi Frate Sole

1919

Roma-Campidoglio, discorso di Gabriele D'Annunzio su san Francesco Il

più italiano dei santi, il più santo degli italiani 1921

Fondazione del periodico Terra Santa; P. Agostino Gemelli ofm fonda l'Università Cattolica del Sacro Cuore

1922

Elezione al soglio pontificio di Pio XI che benedice l'Italia

1923

San Leonardo da Porto Maurizio ofm è patrono di missionari locali

1924

Fondazione del periodico Frate Francesco e della Società Int.le Studi Francescani (organi ufficiali per il VII centenario della morte di san Francesco) 36


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San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

1925

Giubileo; il duce B. Mussolini definisce san Francesco d'Assisi cittadino ideale italiano Lux Patriae

1926

Giubileo francescano (monumenti, campana delle lodi, lampada votiva, 4 ottobre festa nazionale, benedizione Italia)

1927

Film di G. Antamoro Frate Francesco; costituzione Provincia di Rieti

1929

Definizione della questione romana con la conciliazione Stato-Chiesa dei Patti Lateranensi

1933

Giubileo della Redenzione

1937

Il vescovo di Assisi promuove l'iniziativa per eleggere san Francesco a patrono d'Italia

1939

Pio XII terziario ofs proclama san Francesco patrono d'Italia; Pio XII visita al Quirinale

1942

Roma costruzione della chiesa dei santi patroni d'Italia

1948

Il presidente della Repubblica Luigi Einaudi (1879-1961) il 31 dicembre discorso alla nazione

1949

Nel decennale del patrocinio si erige il tempio votivo a San Francesco al Terminillo; la Peregrinatio Mariae prepara il giubileo

1950

Giubileo; film di R. Rossellini Francesco giullare di Dio; emissione di un francobollo celebrativo in cui è presente la Basilica di Assisi

1951

Il Parlamento Italiano invia come ambasciatore straordinario in America Latina l'on. avv. Gennaro Cassiani (1903-1978), per riallacciare la rete diplomatica italiana ed egli parla di San Francesco d'Assisi e G. Garibaldi

1952

L'ACI dedica la chiesa romana di San Leone I a Pio XII cappella dei santi patroni d'Italia; Costituzione di Italia Nostra

1956

Fondazione del periodico San Francesco patrono d'Italia

1958

Il presidente G. Gronchi e il cardinale G. B. Montini (San Paolo VI) visitano Assisi

1959

Giovanni XXIII terziario ofs visita Assisi per il 750° anniversario della regola ofm

1960

Film di R. Pacini La tragica notte di Assisi

1961

Centenario dell'Unità d'Italia; marcia della pace Perugia-Assisi; film di M. Curtis Francesco d'Assisi

1962-65 Concilio Vaticano II 1962

Giovanni XXIII visita Assisi il 4 ottobre

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1964

Paolo VI celebra il 25° del patrocinio di san Francesco

1966

Film di L. Cavani Francesco d'Assisi; Paolo VI lettera al capitolo ofm conv

1967

Paolo VI lettera al capitolo ofm

1968

Paolo VI istituisce la giornata mondiale della pace

1970

Paolo VI Angelus Domini del 4 ottobre

1971

Pellegrinaggio int.le del ofs il 4 ottobre

1972

Film di F. Zeffirelli Fratello sole, sorella Luna

1973

Nel 750° anniversario del presepio di Greccio il presidente G. Leone visita Assisi

1973

Presepe vivente di Greccio (750° anniversario dal 1223)

1975

Giubileo

1976

750° anniversario della morte di san Francesco

1978

Giovanni Paolo II visita Assisi

1979

Giovanni Paolo II proclama san Francesco patrono dei cultori di ecologia

1980

Marcia francescana; presepio in piazza san Pietro a Roma; Giovanni Paolo II messaggio al custode della Basilica di Assisi

1981

Messaggio per la veglia francescana

1982

VIII centenario della morte di san Francesco; Carta di Gubbio; Giovanni Paolo II visita Assisi; Il presidente S. Pertini ad Assisi

1983

Giovanni Paolo II a Greccio

1986

Giovanni Paolo II incontro ecumenico tra religioni ad Assisi lo spirito di Assisi (27 ottobre); il presidente F. Cossiga visita Assisi; Concerto di Natale nella Basilica

1989

I giornata della custodia del creato in Oriente; film di L. Cavani Francesco

1993

Giovanni Paolo II visita Assisi; il presidente O. L. Scalfaro visita Assisi

1994

Giovanni Paolo II preghiera per l'Italia

1995 Promozione di educazione alla pace e diritto umanitario nel piano formativo scolastico 1998

Giovanni Paolo II discorso alla città di Assisi

1999

Il presidente C. A. Ciampi visita Assisi

2000

Giubileo; Assisi patrimonio dell'umanità Unesco

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San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

2002

Giovanni Paolo II ad Assisi e al Parlamento Italiano; il presidente Ciampi ad Assisi

2003

La Valle Santa di Rieti assume la denominazione Cammino di Francesco; Giovanni Paolo II messaggio al ministro generale ofm

2005

Benedetto XVI al Quirinale; Legge 24 stabilisce il 4 ottobre giornata della pace, fraternità, dialogo

2006

Il presidente G. Napolitano visita Assisi; I Giornata nazionale custodia del creato (CEI)

2007

Benedetto XVI visita Assisi (VII centenario conversione di san Francesco) 17 giugno; istituzione della via francigena di san Francesco d'Assisi (Roma-Vienna)

2009

Giubileo della Regola ofm; discorso di Benedetto XVI al capitolo delle stuoie; 80° anniversario Patti Lateranensi, mostra in Vaticano e convegno di studi

2010

Benedetto XVI omelia su san Francesco; convegno CEI A 150 anni dell'unità d'Italia: tradizione e progetto; convegno Senato San Francesco patrono d'Italia a 150 anni dall'unità nazionale

2011

150° dell'Unità d'Italia: San Francesco definito uno dei padri fondatori; Benedetto XVI ad Assisi

2012

Rieti mostra artistica Francesco, il Santo

2013

Visite di papa Francesco il 4 ottobre ad Assisi, il 14 novembre al Quirinale

2014

Camera dei Deputati mostra Francesco: tracce, immagini, parole; Assisi meeting nazionale delle scuole per la pace, fraternità, dialogo

2015

Papa Francesco enciclica sociale Laudato sì; il presidente S. Mattarella visita papa Francesco in Vaticano

2015-16 Giubileo della misericordia 2016

VIII Giubileo del perdono di Assisi; Papa Francesco visita Assisi; il presidente S. Mattarella ad Assisi

2017

Papa Francesco visita al Quirinale; il presidente S. Mattarella in Vaticano

2018

I giornalisti ad Assisi presentano la Carta di Assisi

2019

Anniversari francescani: 1219 san Francesco in Terra Santa, 1939 patrocinio d'Italia, 1979 patrocinio ecologia

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San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

I BIBLIOGRAFIA AAVV AAVV (a cura di Cacciotti A. ofm, Melli M., Pizzo M.) AAVV ( CEI-Servizio Nazionale Progetto Culturale) AAVV

AAVV (a cura di ACI)

AAVV

CALIÒ T. – RUSCONI R. (a cura di) MASSIMIANI U.

Templum pacis sancto Francisco San Francesco: cultura e spiritualità del santo patrono d'Italia Nei 150 anni dell'unità d'Italia

Fondazione Varrone

Rieti

2013

BF

Milano

2010

EDB

Bologna 2011

Francesco d'Assisi (Catalogo della mostra per il giubileo francescano) Fare l'Italia, fare gli italiani. Cattolici nel paese unito San Francesco patrono d'Italia a 150 anni dall'unità d'Italia San Francesco d'Italia: santità ed identità I giorni di Mentana (18672011)

Electa

Milano

1982

Ave

Roma

2011

Senato della Repubblica Roma - Sacro Convento di Assisi Viella Roma

2010

NIGRELLI Giovanni ofm Il patrono d'Italia e il suo messaggio conv Francesco d'Assisi da PONTIFICIA patrono d'Italia a patrono UNIVERSITA dei cultori dell'ecologia ANTONIANUM I cattolici che hanno fatto SCARAFFIA L.

l'Italia

40

Comitato culturale “Mentana incontra…2011” EF Luce Serafica

Lindau

2011

Mentana 2010

Napoli

1970

Roma

2019

2011


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San Francesco d’Assisi patrono d’Italia

II BIBLIOGRAFIA AAVV (a cura di Imponente A.Formichetti G.)

Francesco, il santo. Capolavori nei secoli e dal territorio reatino

Derive Approdi

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AAVV

Papa Giovanni Paolo II nella valle reatina

Cassa di Risparmio di Rieti

Rieti

1984

AAVV

Il francescanesimo nella valle reatina

Cassa di Risparmio di Rieti

Rieti

1993

AAVV

Il francescanesimo nel Lazio

Amm.ni Prov.li Roma del Lazio

1994

AAVV ( a cura di Ceratogli G. ofm)

San Francesco e la Madonna negli antichi biografi

Edizioni Frate Francesco

Roma

1988

AAVV ( a cura di Maceroni G.)

San Francesco nella civiltà medievale con riferimento alla valle reatina e al Cicolano (atti del convegno di

Il Velino

Rieti

1983

Greccio

2006

Borgorose 18-19 dicembre 1982)

AAVV (a cura di Melli M.)

Il presepe di Greccio

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Francesco poverello di Dio

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1982

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Santa Maria delle Grazie: la nascita dei ritiri Edizione Frati Minori

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AMANZI C. ofm

Il presepe e l'amore umile

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Saint Francio: nature mystic Berkely

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Francesco, vangelo di Cristo

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L'islam e san Francesco d'Assisi

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Francesco, restaura la mia casa

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Francesco d'Assisi una alternativa umana e cristiana

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Francesco d'Assisi profeta per il nostro Cittadella tempo

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Vita di san Francesco d'Assisi

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Il cammino di Francesco (foto di Steve Motta Mc Curry)

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Il movimento francescano sabino

Istituto di Studi Sabini

Scandriglia

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Via crucis: memoria e profezia

Istituto di Studi Sabini

Scandriglia

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Istituto di Studi Sabini

Scandriglia

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Scandriglia

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U. Massimiani

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BIOGRAFIA AUTORE UMBERTO MASSIMIANI Laurea in giornalismo alla Lumsa. Master in ecologia e scienze ambientali alla Pontificia Università Urbaniana. Fondatore-presidente dell'Istituto Di Studi Sabini dal 1984. Fondatore-presidente del Centro Studi Luigi Gedda dal 2002 con cui ha partecipato al progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana. Fondatore-segretario di Mentaincontra2011 comitato per il 150° dell'Unità d'Italia (2009-2011). Ha svolto attività professionale all'Inecoop (gruppo Confcooperative). Ha insegnato giornalismo e comunicazione istituzionale alla Pontificia Università Urbaniana di cui è stato coordinatore del Centro Comunicazioni Sociali. È autore di studi, ricerche e progetti culturali e di formazione . Cultore di storia. Insignito dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito Repubblica Italiana. Ha ricevuto l'attestato di civica benemerenza dal Comune di Mentana. Ha ricevuto il diploma di fedeltà dell'Associazione Nazionale Carabinieri.

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