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La notte di Capodanno G. Rodari

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Il verbo temere

Il verbo temere

La notte di Capodanno

Un aereo sconosciuto, che stava finendo il carburante, atterrò sull’aeroporto della capitale alle ventitré e ventisette precise. Mancavano trentatré minuti a mezzanotte, ma non a una mezzanotte qualunque. Era infatti la notte del 31 dicembre e in tutto il mondo si attendeva l’anno nuovo. Il pilota sconosciuto balzò a terra agilmente e subito cominciò a dare ordini: – Scaricate i miei bauli. Sono dodici, fate attenzione. – Prima si dovranno chiarire alcune cosette, non le pare? – disse il comandante dell’aeroporto. – La prego di mostrarmi i suoi documenti. Venga nel mio ufficio. – Guardi – disse il misterioso pilota – che sono molto atteso. – Per la mezzanotte, immagino! – Appunto, comandante. – Io invece, come vede, sono di servizio e passerò la notte di Capodanno all’aeroporto. Se lei non mi mostrerà i documenti, mi terrà compagnia. – I miei documenti? Ma lei ne è già in possesso – e lo sconosciuto indicò il calendario dell’anno nuovo che pendeva dalla parete dietro una scrivania. – Quello è il documento. Sono il Tempo. Nei miei bauli ci sono dodici mesi che dovranno avere inizio fra ventinove minuti precisi. – Vedo che le va di scherzare. Benissimo, mi terrà allegro. Le dispiace se accendo il televisore? Non vorrei perdermi l’annuncio della mezzanotte. – Accenda, accenda pure. Ma non ci sarà nessun annuncio, fin che lei mi trattiene. Sul teleschermo era in corso uno spettacolo di canzoni. Di quando in quando la presentatrice consultava un grande orologio, appeso dietro l’orchestra, e annunciava: – Mancano venticinque minuti all’anno nuovo… mancano ventidue minuti… mancano venti minuti… Il pilota sconosciuto canterellava, batteva il piede a tempo con l’orchestra, si divertiva… – Un minuto a mezzanotte – disse il comandante a un tratto. – Mi dispiace di non poterle offrire lo spumante. In servizio io non bevo. – Grazie; ma lo spumante non serve. Da questo preciso momento il tempo cesserà di scorrere. Dia un’occhiata all’orologio. Il comandante guardò il quadrante, si accostò il polso all’orecchio: l’orologio camminava, ma la sfera dei secondi non girava più. Anche sul grande orologio del teleschermo le sfere erano immobili. L’annunciatrice, con un sorriso imbarazzato, stava dicendo: – Sembra che ci sia un piccolo guasto… Musicisti, cantanti e spettatori cominciarono a scrutare gli orologi, a scuoterli,

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ad accostarli all’orecchio con aria sorpresa. In breve, tutti si convinsero che le sfere non si muovevano più. – Il tempo si è fermato! – gridò qualcuno. Il comandante dell’aeroporto gettò uno sguardo allarmato sullo strano forestiero, il quale gli sorrise. – Ha visto? Colpa sua. – Come sarebbe… colpa mia – balbettò il comandante. – Non è ancora convinto che io sia il Tempo? – Il comandante balzò in piedi e si attaccò al telefono. Poco dopo la telefonata del comandante al ministro, dovunque si sapeva che il Tempo si era fermato in aeroporto perché era privo di documenti. – Evviva! – gridava la gente esultante – Il tempo non scorre più! Non invecchieremo più! Da ogni parte qualcuno telefonava al comandante dell’aeroporto per raccomandargli: – Non si lasci scappare il Tempo! Lo tenga stretto… – Ma un bambino, svegliato dal fracasso e messo al corrente dell’accaduto, cominciò a protestare:

– Cosa? Sarà sempre adesso? Allora io non diventerò più grande? Ah, no! Non accetto. Si attaccò al telefono e dette l’allarme agli amici. I bambini scesero per le strade a protestare. – Però, hanno ragione! – disse un passante. – Se il tempo non scorre più, sarà sempre il trentun dicembre, sempre inverno… Sarà sempre notte! Il comandante cominciò a ricevere telefonate allarmate, che chiedevano la liberazione del Tempo. Egli prima esitò poi, finalmente, si decise. – Se ne vada, lei è libero! – Disse aprendo la porta. Il Tempo uscì. Le sfere degli orologi ricominciarono a muoversi. Sessanta secondi più tardi scoccò la mezzanotte. Il nuovo anno era cominciato.

Gianni Rodari, Il pianeta degli alberi di Natale, Einaudi Ragazzi

Perché il comandante dell’aeroporto vuole trattenere il pilota sconosciuto?

Qual è il documento che lo sconosciuto vuole esibire e cosa contengono i dodici bauli?

Per quale motivo il tempo cessò di scorrere?

Come reagirono le persone quando si accorsero che il tempo si era fermato?

Dopo una iniziale esitazione, perché il comandante decise di lasciare libero il tempo?

Il tempo scorre sempre uguale… talvolta ci sembra però che corra veloce o in alcuni momenti sembra quasi che si fermi. Racconta due esperienze che spieghino la percezione che hai del tempo.

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