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Filastrocca mascherata B. Tognolini

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Il verbo temere

Il verbo temere

Filastrocca mascherata

Quando gioco, io dico: «Io ero un re guerriero, tu eri il mio nemico, eri mio prigioniero». Ma quando è Carnevale io non dico «io ero»! Ecco il magico dono: mi maschero davvero e dico «io sono»! «Mamma, sono un vampiro!». «Aiuto, c'è un vampiro!». «Uuuhhh! Ora ti acchiappo!». «Aiuto, dove scappo?». «Arrivo, ora ti piglio!». «Dove sarà mio figlio? Il vampiro è vicino, aiuto, ora mi prende! Se non c'è il mio bambino nessuno mi difende!». Allora su la maschera! «Eccomi! Sono io!». E la mamma mi abbraccia: «Sei tu, bambino mio!». E allora giù la maschera di nuovo sulla faccia. «No, io sono un vampiro!». «Aiuto, c'è un Vampiro!». «Uuuhhh! Ora ti acchiappo!» «Aiuto, dove scappo?».

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Bruno Tognolini «GBaby», Periodici San Paolo

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