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La storia di Ricciolo E. Bondioli De Ponti

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Il verbo temere

Il verbo temere

La storia di Ricciolo

Vivevano in una grande città, una mamma, un papà e la loro bambina che aveva circa nove anni. Questi genitori avevano da sempre desiderato tanti bambini, perché nel loro cuore e nella loro casa, c’era tanto spazio; così quando l’Angelo Gelsomino raccontò loro la storia di un bimbo col cuoricino matto, che aveva bisogno di due genitori, rimasero per un attimo pensosi, poi sorrisero e cercarono di immaginare il visetto di questo loro secondo figlio. Il bimbo arrivò nella loro famiglia in un giorno di primavera; era molto piccolo. Tutti lo aspettavano e avevano preparato mille cose belle per lui. La sorellina, che si chiamava Alexandra, saltava come un grillo dalla gioia e decise di dargli un nome: dapprima pensò di chiamarlo Cocò, perché questo suono lo faceva tanto ridere; ma poi, guardando i suoi capelli, pensò che poteva essere Ricciolo. In realtà, un nome l’aveva fin dalla nascita, ma era troppo complicato! Così, da quel giorno, fu per tutti… Ricciolo.

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Emi Bondioli De Ponti, La storia di Ricciolo, Itaca

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