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A pesca con papà S. Creech
A pesca con papà
Un sabato, io e mio padre siamo usciti al mattino presto. Abbiamo caricato nel bagagliaio le canne da pesca, i panini e un thermos di tè caldo. – Faremo una gita in un posto segreto – mi disse mio padre. Siamo saliti in macchina e siamo partiti. Quando ci siamo fermati, mio padre ha detto: – Senti l’odore del fiume? Che meraviglia! Sentivo l’odore del fiume. – Quando ero bambino – disse il papà – acchiappavo l’aria, acchiappavo il vento e me li portavo a casa. – E dove abitavi da bambino? – chiesi. – In una casetta. – Com’era la casa dove abitavi da bambino? – chiesi. Il papà ha chiuso gli occhi e ha detto: – Era una casetta grigia con una veranda storta, piccole finestre e il tetto rosso. Intorno alla casa c’erano campi verdi con vivaci fiori rossi e intorno ai campi c’erano alberi alti e verdissimi. – E che cosa c’era oltre gli alberi? – chiesi. – C’era un fiume chiaro e fresco, come questo, dove ho imparato a pescare. – E chi ti ha insegnato a pescare? – Ah! – disse il papà e chiuse gli occhi – È stato mio papà. Mio papà mi ha insegnato a pescare.
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Sharon Creech, A pesca nell’aria, Mondadori
Hai mai avuto modo di osservare un fiume, da vicino? Prova a descriverne il colore, l’odore, il rumore e tutti i particolari che hai rilevato con i tuoi sensi.
veranda: terrazzino o balcone chiuso.