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L’ingaggio C. McNawghton

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Il verbo temere

Il verbo temere

L’ingaggio

Una banda di ragazzi giocava a pallone nel campetto. Bruno moriva dalla voglia di unirsi a loro. «Perché non vai a giocare anche tu?» gli chiese sua madre. «Non li conosco, non mi vorranno di sicuro». «Ma non dire sciocchezze! Tu giochi bene a calcio. Prova a chiedere almeno!». Bruno era molto timido, ma prese il coraggio a due mani, scese in strada e si diresse verso di loro. «Ehi, ragazzi, posso giocare con voi?» gridò. «Giocare?» fece Ciccio «E chi gioca? Noi siamo in allenamento». «E non potrei allenarmi con voi?» supplicò Bruno. Gli altri si guardarono perplessi. «E va bene» decise Cesare. «Vediamo un po’ cosa sai fare». Bruno non fece una gran figura: mancava la palla, inciampava, cadeva, rovinava tutte le azioni, urtava e spingeva i suoi compagni. «È perché non mi alleno da un sacco di tempo» cercò di scusarsi. «Mettiamolo in porta» propose Sgrinfia «lì non farà malanni». Dopo essersi abituato al nuovo ruolo, Bruno cominciò a divertirsi. Poco dopo Bruno fece una parata particolarmente spettacolare. «Niente male! Proprio niente male!» disse Sgrinfia. «Vieni con noi sabato, potrai essere la nostra riserva, amico!».

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Colin McNaughton, Partita di pallone, Edizioni EL

perplessi: poco convinti, dubbiosi. spettacolare: grandioso, bellissimo.

Ti è mai capitato di vedere dei bambini giocare e di provare il desiderio di unirti a loro? Come ti sei comportato? Racconta.

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