1 minute read

Gattopiatto L. Mereghetti

Next Article
Il verbo temere

Il verbo temere

Gattopiatto

Edo vorrebbe tanto avere un gatto ma la mamma non vuole. Allora prende i pastelli e ne disegna uno su di un foglio. Purtroppo, non è un gatto paffuto e morbido come gli altri, è un gattopiatto. All’improvviso il gatto disegnato sul foglio gli strizza l’occhio e inizia a raccontare cosa fa un gattopiatto: mangia solo tagliatelle molto piatte, sogliole, fette di ananas e pizza molto sottile; è contento quando può andare in moto (occupa poco spazio). Se vuole tornare in fretta a casa diventa cartolina e si fa spedire! Gli piace leggere e fa volentieri da segnalibro; si trova bene in compagnia dei quadri; ama la musica e l’ascolta in compagnia di altri dischi. Quando trova una poltrona comoda nessuno si accorge di lui! Non c’è cane prepotente che gli possa fare del male; sulla spiaggia fa ombra ai granchi. Conosce personalmente molti marziani; è fidanzato con una televisione… molto piatta! Se c’è bel tempo, gli piace diventare un aquilone. Quando Edo si risveglia il gattopiatto è sparito. Edo si stropiccia gli occhi e guarda sconsolato il gatto che ha disegnato sul foglio piatto e immobile. Un attimo dopo il gattopiatto gli strizza l’occhio e lo invita a seguirlo in nuove avventure…

Advertisement

Luciano Mereghetti, Gattopiatto, Fabbrica dei Segni

This article is from: