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G.C. Croce, C. Scaligeri Della Fratta
La merenda di Bertoldino
Il maestro Michele ci ha letto oggi un brano molto simpatico. Pensate, è stato scritto quasi cinquecento anni fa! Lo scrittore era appassionato di versi e cominciò a girovagare per corti e fiere raccontando storie. I personaggi principali delle sue storie erano Bertoldo e Bertoldino: il primo astuto e ricco di bonomia e il figlio, invece, stolto e buffone di corte. Queste storie allora facevano ridere molto, e oggi?
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Regina: Hai tu merendato bene? Bertoldino: Signora sì. Regina: Che t’hanno dato di buono? Bertoldino: Del lasame e del pane. Regina: Che cosa? Bertoldino: Samale. Regina: Non ti capisco. Bertoldino: Del malase. Regina: Peggio che peggio. Bertoldino: Dico che ho mangiato del lamase. Io parlo chiaro e torno a dire che io ho mangiato del masale. Mi avete capito questa volta? Regina: Che nomi sono questi? Lasame, samale, malase, lamase, masale. Non capisco proprio quel che vuol dire costui, né credo che lo capiscano altri. Filandro: Egli vuol dire salame, serenissima signora. Guardi, maestà, che questo è proprio uno zuccone da friggere, se non è stato capace per cinque volte di dire salame.
Se la Regina rise di simile fatto, lo lascio pensare ai miei lettori. Intanto giunse il Re, e, appresa la causa delle risate della Regina, si diede a ridere tanto che alle sue risa rideva tutta la corte. E quel ridere durò tutto il giorno, e talmente furono ripetute quelle parole di lasame, samale, malase, lamase, masale, che quando volevano del salame essi pareva che non sapessero più dire se non lasame, samale e malase, lamase e masale. E ciò durò parecchi giorni.
Giulio Cesare Croce, Camillo Scaligeri Della Fratta, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, Bur