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Le mucche senza coda J. Muñoz Martin

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Il verbo temere

Il verbo temere

Le mucche senza coda

Fra Pierino era buono come il pane. Quando si ammalò Fra Giodòco, passò a letto più di un mese facendo un sacco di storie: – Fra Pierino, sistemami il cuscino, portami la medicina, avvicinami la bottiglia, porta via questo piatto… Diceva che gli faceva male dappertutto: i piedi, la testa, le mani, le reni, il cuore, le dita, il naso, le orecchie… La sera non riusciva ad addormentarsi se Fra Pierino non gli raccontava una favola. Una notte si svegliò e disse: – Mi sento molto male. C’è soltanto una cosa che mi potrebbe guarire. – Che cosa? – Un bel brodo di coda di mucca. Fra Pierino non ci stette a pensare neanche un momento. La mattina seguente prese un coltello, aprì la porta e corse in montagna. Vide due mucche che pascolavano, si avvicinò in punta di piedi e… Zac, zac! Tagliò la coda ad entrambe. Le due mucche si lanciarono all’inseguimento di Fra Pierino sbuffando e soffiando. Fra Pierino corse a precipizio verso il convento. Fra Cipriano, l’ortolano, andava cantando per la strada con un grosso cesto di pomodori. Come li vide, gettò il cesto e scappò via di corsa. Fra Marziano stava accendendo la fucina; fece un balzo e salì sul camino. Fra Olegario, il vecchierello, che camminava appoggiandosi al suo bastone, lo tirò lontano e si arrampicò su un albero. Gli altri frati passeggiavano tranquillamente davanti alla porta del convento leggendo dei libri; gettarono via i libri e salirono sul campanile. Fra Pierino arrivò al convento, fece un salto ed entrò dalla finestra della cucina. Arrivarono le mucche e sfondarono la porta riducendola in pezzi. Finalmente si persero all’orizzonte in un nuvolone di polvere. Arrivò il padrone delle mucche che, infuriato, si mise a rompere i vetri insultando i frati e chiamandoli ladri. Quando tornò Fra Pierino, tutto stracciato, lo rimproverarono molto e gli domandarono di andare a chiedere scusa al mandriano e alle mucche. Fra Pierino andò a mettersi in ginocchio davanti all’uomo che vedendone l’umiltà lo abbracciò. Il frate si avvicinò alle mucche, le baciò sul muso e se ne tornò al convento. Fece bollire le code e preparò un ottimo brodo. Fra Giodòco lo sorbì e si leccò i baffi. Così Fra Giodòco guarì; fra Pierino andò a ringraziare san Francesco e pregò per le mucche:

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– Ti prego san Francesco, fa’ che le loro code ricrescano. – Ma che strane cose che mi chiedi! – Certo! Altrimenti come faranno le mucche a scacciare le mosche? – Hai ragione. Pregherò per loro. Il santo si mise a pregare e, dopo pochi giorni, alle mucche crebbero delle belle code lunghe, nuove di zecca.

Juan Muñoz Martín, Fra Pierino e il suo ciuchino, Piemme Junior

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