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Giardino mediterraneo U. Pirro

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Il verbo temere

Il verbo temere

Giardino mediterraneo

Da anni avevo una casa mia, in alto, ad Anacapri, una piccola casa umida, alla fine di un lungo e stretto giardino di frutta che pur mi apparteneva. Limoni, prugne, uva, pesche, noci, fichi. Un bellissimo albero di albicocche ombreggiava la facciata della casa. Si potevano prendere i frutti allungando una mano da una finestra. Dal giardino si vedeva il mare. L'aria era così leggera e quando pioveva la terra bagnata sprigionava un odore indimenticabile e raro per chi, come me, vive in città e non saprebbe vivere altrove. Tutto intorno non vi erano prati all'inglese verdi e compatti come tappeti, o aiuole fiorite, curate o signorili, ma orti e vigne, boschi, limoni, nespoli e persino un melograno che dalla proprietà confinante protendeva un ramo verso il mio giardino.

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Ugo Pirro, Mio figlio non sa leggere, Rizzoli

Fai un disegno che illustri il giardino descritto, tenendo conto di tutte le informazioni contenute nel testo.

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