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Giocare con l’acqua M. Ceccarelli

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Il verbo temere

Il verbo temere

Giocare con l’acqua

Un gioco che mi sembra meraviglioso è guardare le bollicine che salgono nell’acqua minerale. Prima vengono su tutte insieme, fanno una gran confusione e non mi piace. Ma poi, quando il gas è uscito quasi tutto, le bollicine cominciano a venir fuori piano piano: si ingrossano sulla parete del bicchiere e poi si staccano d’un tratto e salgono su. Le bollicine grosse vengono a galla in un attimo, ma certe volte ce ne sono di piccolissime che vengono a galla piano piano, ma anche loro sono perfettamente tonde; non credo che sulla terra ci sia niente di più tondo e di più liscio di una bollicina in un bicchiere di acqua minerale. Un’altra cosa bellissima che si può fare sono le onde. Io credo che per giocare con l’acqua sia necessario essere delle persone pazienti. Qualche volta d’estate vado sopra un ponte che passa sopra un laghetto di acqua ferma. E dal ponte butto dei sassolini piccoli che fanno un’onda tonda, tutta regolare che si allarga finché arriva ai pilastri e poi sui pilastri si riflette e torna indietro. Si possono anche buttare due sassolini insieme ad una certa distanza e vedere le due onde che si intrecciano, e un’onda che ne attraversa un’altra come se neppure ci fosse, e tutti i disegni che fanno come grandi ragnatele sulla superficie dell’acqua.

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Marcello Ceccarelli, Una betulla per la Pio. Appunti per insegnare la fisica (o per tentare di dimenticarla), Zanichelli

Con l’aiuto dell’insegnante e dei compagni cerca di spiegare il significato di questi modi di dire. A fior d’acqua. Avere l’acqua alla gola. Fare un buco nell’acqua. Essere come un pesce fuor d’acqua. Navigare in cattive acque. Acqua in bocca!

Usa alcuni di questi modi di dire in frasi da te formulate.

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