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Pokerissimo di Da Zanche

Secondo posto per i comaschi Enrico Volpato-Samuele Sordelli su Ford Escort Rs che hanno preceduto

Pierangioli-Ravano su Sierra Cosworth

I leader provvisori Giovanni Costenaro-Matteo

Gambasin sono stati costretti al ritiro per la rottura del cambio della loro Sierra al giro di boa della gara

Non ha tradito le attese della vigilia. Dato da tutti come il favorito, Lucio Da Zanche ha vinto la 18^ edizione del Rally Campagnolo, gara valida per il campionato italiano storico. Assecondato da Daniele De Luis, il valtellinese ha preso in mano le redini della competizione dopo la prima tornata di prove e non le ha più lasciate, portando sul podio più alto di piazza Marconi a Isola Vicentina la sua Porsche 911 Rs.

Una gara perfetta, senza sbavature, facilitata anche dal ritiro anzitempo di Giovanni Costenaro - Matteo Gambasin il navigatore - il più giovane della "famiglia da corsa" marosticense, tradito sul più bello dal cambio della sua Sierra Cosworth 4x4 mentre stava conducendo le danze con autorevolezza e determinazione. Fatale la quarta prova, S. Caterina di 14,520 chilometri, nel corso della quale si è trovato con la leva delle marce che non voleva saperne di ingranare. Smoccolando, ha lasciato sull'asfalto il vantaggio che era riuscito ad accumulare mettendosi alle spalle, grazie a due scratch, Da Zanche e il comasco Enrico Volpato in coppia con Samuele Sordelli.

Una volta passato davanti al tavolo dei cronometristi, Costenaro junior ha preso la via di casa con il rammarico di dover dire addio ad un piazzamento prestigioso. Pure papà Giorgio, in gara con Lucia Zambiasi sulla mitica Lancia Stratos bianca, ha patito diversi incon- venienti, ma almeno ha avuto la soddisfazione di tagliare il traguardo finale sia pure in 21^ posizione. Senza più Costenaro a contendergli il primato e fuori causa anche Riccardo Bianco con una Porsche 911, Da Zanche ha avuto strada libera, infilando quattro prove una di seguito all'altra. Probabilmente avrebbe vinto anche la quinta - ripetizione della S. Caterina - ma il direttore di gara l'ha annullata considerato che, nel frattempo, Giove Pluvio si era scatenato aprendo le cateratte e scaricando barili di acqua sull'asfalto. Troppo pericoloso far correre in condizioni così avverse i piloti. I settenta equipaggi rimasti in corsa, degli oltre cento iniziali, hanno preso la via del rientro recuperando gran parte dei ritardi accumulati nel corso della giornata, giungendo ad Isola Vicentina giusto in tempo per ricevere l'accoglienza della... pioggia. Con questo successo, Da Zanche ha portato a cinque le vittorie nel rally organizzato impeccabilmente dal Rally Club Isola Vicentina. Un’équipe affiatata, quella presieduta da Renzo De Tomasi, che ha dimostrato tutto il suo valore quando, ormai vicina l'ora del via ufficiale, era giunta notizia in direzione gara che mani deficienti avevano tolto le protezioni poste accanto ai guard-rail per evitare che, in caso di urto, le lame d'acciaio potessero entrare negli abitacoli. In meno di mezz'ora le barriere formate da vecchie coperture imbullonate tra di loro, sono ritornate ai loro posti permettendo così il regolare svolgimento del rally senza scombussolare la tabella di marcia.

Con Da Zanche solitario a menare le danze, Volpato e Pierangioli si sono scatenati per la conquista del secondo posto.

Volpato, con una Ford Escort Rs ricca di cavalleria ma difficile da tenere dritta anche in rettilineo proprio per la potenza che riesce ad esprimere quando il pedale del gas è a fondo, ha avuto la meglio tenendo l'avversario ad una quindicina di secondi.

Se la gara del comasco è stata esaltante, quella del toscano non si è rivelata inferiore. Pierangioli, con le note di Arianna Ravano, al debutto negli storici, ha perso secondi preziosi all'inizio per via di gomme poco performanti. Quando ha trovato la dritta ha marciato ad altissimi livelli con la sua Sierra Cosworth senza tuttavia avvicinarsi troppo al pilota della Escort. Meritata comunque la medaglia di bronzo a 59"5 dai vincitori.

Il primo equipaggio vicentino a tagliare il traguardo è stato quello formato da Nereo Sbalchiero-Elia Molon con una Delta Integrale. I due amici sono giunti quarti asso- luti, a conferma di notevoli doti di guida e difficilmente avrebbero potuto far di più considerato il valore degli avversari.

Quinto posto, invece, per la Lancia 037 Rally di Bonaso-Lazzarini, bravi a rintuzzare gli attacchi di Natale Mannino e Giacomo Giannone con una Porsche 911 Sc e a superarli dopo la settima speciale, Recoaro Mille, quella che in pratica ha chiuso le ostilità.

Matteo Luise, con Camilla Ferro sul sedile di destra, ha condotto al limite la Ritmo 130 Abarth inchinandosi solo alle potenze maggiori delle macchine che hanno preceduto la sua. Beschin-Pellizzari, con uan Porsche 911 Sc, hanno conquistato l'ottava posizione assoluta mettendo le ruote davanti a quelle della vettura gemella di De BellisSoriano.

La top ten è stata chiusa da Della Costa-Santi con una 911 Rs. Notevole poi l'undicesimo posto dei fratelli Franchin, con una Alfetta Gtv, vincitori di classe.

Il rally si è rivelato anche quest'anno tosto e selettivo e numerosi sono stati i ritiri. Tra chi ha alzato bandiera bianca anche Fiorenza Soave (Fiat Ritmo) nel corso della seconda prova, Selva di Trissino. Un vero peccato perché puntava alla classifica rosa. Out pure Pierluigi Zanetti (Sierra Cosworth) messo fuori causa da una pesante penalizzazione al controllo orario. Giampaolo Basso, con Sergio Marchi sul sedile di destra della sua Porsche, mai entrato in partita, ha salutato la compagnia nel corso della quinta speciale, Gambugliano, fatale anche a Gianfranco Cunico. Il pluricampione italiano, rientrato nel giro con Mauro Peruzzi, non ha saputo dire di no all'amico Fabrizio Icio Sorgato, che gli ha generosamente offerto il volante della Sierra Cosworth due ruote motrici. Quando era entrato nella top ten, Cunico ha dovuto abbandonare per l'improvviso black out del motore. Nella stessa speciale ha salutato tutti pure Mauro Simontacchi (Bms M3), un inguaribile rallysta presente sulla scena del traverso dal 1971.

L'ecatombe delle Sierra Cosworth ha colpito anche Patuzzo, ko nella ripetizione della Selva di Trissino. Buona la prestazione di Tiziano Nerobutto e Giulia Zanchetta primi di classe 2-1600 con la Volkswagen Golf Gti e come sempre ammirevoli Luciano e Lorena Chivelli, trentesimi assoluti e primi di classe con la piccola Fiat 127 Sport. Ai solitari Alberto Mondinelli e Diego Taboni è andata la vittoria nel 1° Raggruppamento.

Tra le scuderie, vittoria per il Team Bassano di Mauro Valerio, presente al Campagnolo con decine di equipaggi.

Combattuto ed avvincente è stato il quarto round del Trofeo A112 Abarth Yokohama, vinto da Marco Melino che si è rifatto della poca fortuna delle precedenti gare festeggiando il successo assieme al navigatore Michele Sandrin. Alle loro spalle sono arrivati i toscani Orazio Droandi e Oriella Tobaldo; terzo posto per i trentini Andrea Fichera e Lorenzo Pagliaro.

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