DocuBox Company Background DocuBox: il backup 2.0 è italiano e guarda al futuro Il “futuro del backup” suona come un ossimoro, visto che il backup - fino a oggi - è stato visto soprattutto come un’assicurazione nei confronti del passato, e quindi non ha mai guardato verso il futuro, se non in funzione dell’evoluzione delle tecnologie di archiviazione, conservazione e ripristino dei dati. Analizzato in modo completamente diverso, il backup è - almeno per la parte che riguarda i documenti - una fotografia delle conoscenze e delle relazioni di un individuo, di un gruppo di individui o di un'intera orga nizzazione (a seconda delle dimensioni). Guardando all'evoluzione delle tecnologie di storage indirizzate al backup, è evidente la ricerca di soluzioni con uno spazio crescente e un costo decrescente, a cui si sono aggiunte - nel tempo - strategie di backup prima in rete e poi online (basate sulle stesse tecnologie hardware). Nel complesso, un settore con un'offerta progressivamente più ampia, ma sempre nell'ottica della conservazione e del ripristino dei dati. Negli ultimi anni, con l'esplosione dei software di virtualizzazione, le soluzioni più avanzate hanno iniziato a usare la definizione di backup 2.0, ma nella maggior parte dei casi si è trattato unicamente di un tocco di cipria per tecnologie in linea con la storia degli ultimi cinquant'anni.
Fino a oggi, infatti, tutte le definizioni di backup 2.0 non hanno mai veramente preso in considerazione la possibilità di guardare al backup in modo diverso da quello tradizionale, e quindi hanno puntato esclusiva-
DocuBox Company Background mente sulle funzionalità e in particolare sull'evoluzione in direzione della virtualizzazione (il che significa che il backup 2.0 riguarda più i server che i PC degli utenti, dove in genere risiede il nucleo del patrimonio di informazioni e conoscenze dell'organizzazione). In questa accezione, il backup dei dati dei singoli utenti viene visto come problema secondario, e viene gestito con soluzioni di tipo personale o dipartimentale. La definizione di web 2.0, da cui derivano tutte le altre e quindi - in teoria anche quella di backup 2.0, è basata invece sulla presenza di un modello interattivo, dove il valore aggiunto viene generato dalla relazione tra utente e applicazione. Quindi, nel caso del backup 2.0, assodato il fatto che il sistema garantisce il backup di tipo tradizionale con tutti gli aggiornamenti del caso a livello di tecnologie hardware e software, il valore aggiunto sta nella possibilità di utilizzare i dati del backup - che avviene, ovviamente, in modo continuo e in tempo reale - per sviluppare o alimentare altri servizi, come la ricerca, l'accesso remoto (anche con apparati mobili come smartphone e tablet) e l’archiviazione delle versioni.
Tutto questo, mentre la quantità delle informazioni cresce in modo esponenziale (secondo IDC, di 10 volte tra il 2006 e il 2011, quando arriverà a 1.800 exabyte o miliardi di gigabyte) dove concetti come deduplicazione e soprattutto riduzione del traffico di rete diventano fondamentali rispetto alla diminuzione del costo dell'hardware. Alla base di questa esplosione, la diffusione di fotocamere e videocamere digitali, i contenuti multimediali, e il numero sempre più ampio di documenti che combinano testo e immagini.
DocuBox Company Background Secondo la visione di DocuBox, il backup 2.0 è un modo innovativo di fare archiviazione, perfettamente integrato nel sistema - al punto da rispondere a tutte le esigenze più stringenti di integrazione e sicurezza degli amministratori di rete - ma alla portata di tutti gli utenti in termini di facilità d'uso e accessibilità delle funzioni. E guarda sempre avanti, al punto che già oggi permette di estendere il concetto di “business continuità” grazie alla capacità di ripristinare granularmente singole porzioni del backup su una piattaforma diversa da quella di origine, come avviene - per esempio - nel caso della posta elettronica, che può essere archiviata da un server Microsoft Exchange e ripristinata su un server QMail oppure IBM Lotus Notes, e viceversa, senza che l'utente percepisca il livello di complessità dell'operazione. In un futuro dove hardware e software si muoveranno su sinusoidi rappresentate da costi, standard emergenti, piattaforme di maggiore o minore successo, sistemi virtualizzati, e disponibilità di banda, e gli utenti avranno la necessità di cambiare l'apparato e la rete di accesso anche più volte in una giornata (smartphone, laptop, chiosco Internet, tablet), il primo obiettivo dei CIO sarà quello di preservare tutto il patrimonio di conoscenze e risorse dell’azienda in modo automatico (e quindi senza intervento umano) e costante, con sistemi flessibili e aperti al futuro. Oggi, il backup 2.0 di DocuBox è: ● una soluzione di business continuity ● basata su un backup continuo, automatico e globale di tutti i dati definiti come rilevanti ● posizionati su (indirizzati a, ricevuti da) qualsiasi dispositivo: server, PC, storage, scanner, OCR, stampante, smartphone, ... ● deduplicato alla fonte per avere un risparmio sulla banda ● basato su protocolli standard: IP, http, https, … ● basato su piattaforme open source (Linux, Apache, MySQL, Mono) con ampie comunità di riferimento ● completamente ridondante, e concepito secondo una logica di disaster recovery ● con un costo estremamente contenuto e soprattutto certo nel corso del tempo ● con una facilità di installazione senza pari ● basato su standard di sicurezza e crittografia dei dati allo stato dell'arte
DocuBox Company Background ● scalabile, a livello di architettura, a seconda delle esigenze dell’azienda: da un solo utente a un numero teoricamente infinito di utilizzatori ● disponibile in più modalità, tutte basate sulla stessa tecnologia brevettata: server, appliance, cloud, LAN, SAAS/BAAS (software/backup as a service), ... ● aperto all'erogazione di altri servizi che sfruttano la tecnologia e la piattaforma (e-mail server, streaming di un palinsesto multimediale, ...) integrati con il backup ● in cui i "dati" siano sempre reperibili, in qualsiasi versione presente o passata ● in modo totalmente granulare, anche per singolo documento o file ● direttamente da parte dell'utente finale, senza la necessità di coinvolgere l’amministratore, attraverso qualsiasi apparato - PC, smartphone, … - e in tempo reale, grazie a un motore di ricerca che si comporta come quello di Google ● e possono essere messi a disposizione - interfacciati oppure integrati - di qualsiasi applicazione delle terze parti, per la realizzazione di soluzioni personalizzate di qualsiasi tipo DocuBox è disponibile in modalità appliance (fisica o "virtuale") che viene installata all'interno della rete, e inizia a funzionare in pochi minuti con l'installazione di un agente software che gestisce la configurazione e la comunicazione ed esegue il backup in tempo reale. Il sistema dell'appliance indicizza i documenti e le loro diverse versioni, e gestisce - tra gli altri - i servizi standard come il ripristino, la sincronizzazione e l'accesso remoto, e quelli personalizzati sulla base delle specifiche esigenze dell'azienda. DocuBox è disponibile (se in formato appliance fisica) in tre versioni standard: Personal, per 5 utenti, con dischi rigidi da 500MB a 1TB; Office, da 5 a 20 utenti, con storage da 750MB a 2TB; ed Enterprise, da 20 a 200 utenti, con storage da 2 a 8TB. Inoltre, sono previste delle configurazioni speciali per aziende di grandi dimensioni e service provider, con le stesse funzionalità e hardware personalizzato. L'agente software è disponibile per i sistemi operativi Windows, MacOS X e Linux, e viene installato su ciascun PC e Server. DocuBox viene venduto solo in modo indiretto, attraverso una rete di rivenditori specializzati nell'area dello storage e del backup. Per maggiori informazioni, c'è il sito: http://www.docubox.it. © DocuBox - Febbraio 2010