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DAVIDE BARZI | FABIANO AMBU
Guardate, su un cielo! È un uccello? È un aereo? È un adulto che ha sbagliato l’ordine in cui infilarsi pantaloni e mutande? Niente di tutto ciò: si tratta di avanguardia tecnico-scientifica. Un gorilla. Spaziale. Sovietico. Il progetto Josif, cioè l’invio nello spazio di un primate, ha preceduto di qualche mese il viaggio compiuto dalle due scimmie Miss Abel e Miss Baker, lanciate a un’altezza di 480 km dagli statunitensi con il missile Jupiter Am-18. Perché il progetto Josif è rimasto sinora ignoto ai più? Perché, nonostante gli incontrovertibili dati a sostegno dell’esistenza di questa missione, i mezzi d’informazione continuano a non riportare la notizia? Mentre si comincia solo oggi a fare luce su cosa accadde nello spazio tra la fine del 1957 e nel 1958, è ancora tutto da scoprire quel che successe sulla Terra, tra l’URSS e gli USA, alla fine della missione cosmica che portò in orbita su un satellite artificiale un primate potenziato. Perché quell’essere fece ritorno sulla Terra. E apparentemente se ne persero le tracce. Ancora una volta, però, ci troviamo di fronte ad abili e spregiudicate manovre di occultamento da parte del KGB. Solo oggi, con fatica, alcuni di questi documenti stanno venendo desecretati. E questi materiali ci parlano di tentativi estremi di riportare in vita i morti, esperimenti tentati sugli animali ma forse anche sull’uomo, test scientifici per prove ed errori sulla pelle di essere viventi, aberrazioni messe in atto con l’avvallo di Lenin e di Stalin, abiezioni che si fondano addirittura sugli studi di Nikola Tesla. Dopo oltre cinquant’anni, segreti sovietici e bugie bulgare stanno per venire alla luce… Kostantinovic Serebrjanyj
Josif - (La notte dei cani morti. Viventi. Cosmonauti. Sovietici.) PUBBLICAZIONE ANNO 1 - NUMERO 1 - MARZO 2016 Copertina: Fabiano Ambu; Soggetto e sceneggiatura: Davide Barzi; Disegni: Fabiano Ambu; Colori, lettering e art direction: Vorticerosa; Supervisione testi: Davide Barzi; Direttore editoriale: Fabiano Ambu; Direttore capo: Francesco Abrignani; Ufficio Stampa: Alberto Brambilla; Stampato da: Pixart Printing S.P.A. - pixartprinting .it; Responsabile distribuzione e vendita: Massimiliano Zazzi (ComiXrevolution) - ordini@it-comics.com it-comics.com
Contatti: info@it-comics.com © Fabiano Ambu - Davide Barzi
5 marzo 1953: Josif Vissarionovic Dzugasvili, detto Stalin, muore presso la sua Villa suburbana di Kuntsevo. Nel frattempo, allo zoo di Mosca, nasce un gorilla che prende proprio il nome di JOSIF. Il 3 novembre del 1957 quello scimmione, a seguito del fallimento dell’esperimento Laika, viene lanciato nello spazio…
La madre di Josif muore di parto. La DOTTORESSA OL’GA OZIMOV, etologa al servizio dell’URSS nonostante le difficoltà a condividerne i metodi, è il secondo personaggio femminile che Josif incontra non appena venuto al mondo. L’imprinting li lega ancor più di qualsiasi vincolo di specie. Purtroppo la Ozimov muore durante il lancio del 3 novembre 1957.
Vujadin Pavlov è invece il primo personaggio di sesso maschile incontrato da Josif alla nascita. Il bieco nipote dello scopritore del riflesso condizionato non diventa certo una figura di riferimento per Josif, ma comunque muore in seguito agli sviluppi della missione spaziale del 1957. Lascia però al gorilla un’eredità non gradita: FYODOR, il cane frutto degli esperimenti dell’etologo.
Nello spazio, Josif scopre l’esistenza del PROGETTO HELSINKI, teso a potenziare gli atleti sovietici impegnati nelle olimpiadi del 1952. Cinque anni dopo, gli sportivi Nina Apollonovna Ramoshkova, Yuriy Nikolaevich Letuyev e Leonid Mikhailovich Shchorbakov, impossibili da gestire dati i loro poteri, navigano nello spazio, espulsi dalla Terra per volere della Russia. Con loro c’è il primissimo esperimento genetico sovietico, il “Superoperaio” Aleksej Grigor’evic Stachanov.
Siccome la Guerra Fredda tra USA e URSS è molto più articolata di quanto possa sembrare, ad aiutare Josif nello sconfiggere Pavlov e il Progetto Helsinki ci si mette addirittura DWIGHT DAVID EISENHOWER, 34º presidente degli Stati Uniti d’America.
LA NOTTE DEI CANI MORTI. ETICI. VIVENTI. COSMONAUTI. SOVI
SCENEGGIATORE DAVIDE BARZI DISEGNATORE FABIANO AMBU COLORISTA VORTICEROSA
QUANDO TU STESSO HAI CREATO IL TUO PEGGIORE INCUBO, NON PUOI SPERARE CHE UN SEMPLICE RISVEGLIO TE LO PORTI VIA… l Programma Spaziale Sovietico: un progetto coperto dal segreto per molti anni. Se oggi molti dettagli sull’uso degli animali all’interno del piano russo di conquista dello spazio sono
noti, esisteva sinora un grande segreto mai emerso e apparentemente scomparso assieme ai possibili testimoni. A seguito del clamoroso ritrovamento operato dal giornalista scientifico italiano Luigi Bignami, e nonostante la strenua opposizione degli ambienti scientifici più conservatori, oggi è un dato di fatto: dopo Laika, inviata nello spazio dentro la capsula Sputnik 2 il giorno 3 novembre del 1957, ci fu un secondo animale spedito nello spazio. Il gorilla Josif nacque presso lo Zoo di Mosca martedì 5 marzo 1953, più o meno in contemporanea con la morte di Iosif Vissarionovic Džugašvili, rivoluzionario, politico e militare sovietico bolscevico conosciuto come Iosif Stalin. Proprio dal nome di colui che fu Segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e Presidente del Consiglio dei Ministri dell’URSS prese il suo nome il “gorilla d’acciaio” destinato a un ruolo di primissimo piano nello scacchiere internazionale della Guerra Fredda e al contempo costretto a rimanere un Segreto di Stato. L’amore quasi materno dell’etologa dottoressa Ozimov non
risparmiò all’animale aberranti test di potenziamento in cui erano coinvolti Sergej Pavlovic Korolëv, il più grande ingegnere e progettista di razzi sovietici, e il nipote di Ivan Petrovic Pavlov, fisiologo, medico ed etologo russo scopritore del riflesso condizionato. I primi anni di vita di Josif avrebbero ucciso qualsiasi essere vivente. Ma non lui. La crescita esponenziale della sua forza divenne presto un ingestibile problema. Inviarlo nel buio del cosmo fu forse anche un tentativo di far sparire le prove delle disumane sperimentazioni compiute in quegli anni. Quel tentativo di occultamento, però, fallì miseramente. A differenza di Laika, l’animale in questione non morì in quella missione. Josif, il gorilla cosmonauta, è pronto a tornare sulla Terra.
Quanto successo nel suo viaggio nel cosmo è una storia controversa, nella quale hanno un ruolo fondamentale gli Stati Uniti, a partire da chi allora sedeva nello Studio Ovale, e alcuni atleti che avevano primeggiato nelle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e su cui gravavano pesanti sospetti di doping o addirittura illecite sperimentazioni sul corpo umano. In ogni caso, Josif è pronto a tornare. E qualcuno sulla Terra sta già tremando. LETTU
RA !
Spazio, ultima frontiera, 21 marzo 1958.
Compagni, potete non crederci ma…
Che diavolo è?
Un cane? Nel vuoto cosmico?
No, non un cane…
La cagnetta! Intende dire… Laika?!?
Presidente Eisenhower, ma che diavolo sta facendo lo scimmione?
Josif sa sempre quel che fa.
mgrrrrr
bau.
Graaaaaurgh!
Caì!
Caì! Caì!
mgrrrrr
Mi sa che alle olimpiadi del 1960 mi ripresento per il lancio del disco.
Ehi, venite a vedere!
Ignorante… è Laika… con Fyodor…
Ehm… e chi sarebbero?
Non Fyodor tu…
Arf… arf…
Lo scrittore? Ma… non è morto alla fine dell’Ottocento?
Fyodor Dostojevskij!
Già. Questo cane non è diventato zombie dopo il lancio nello spazio. Lo è da almeno ottant’anni.
Torniamo sulla Terra. Ho bisogno di parlare con il Presidente del Consiglio dei Ministri dell'URSS.
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R CADAVE L I E A A LAIK OMAND
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VSKIJ? E O T S O E DI D
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O OSC I A M O CC I D E N T E , N O C O A EL ER COM E, DA ORIENTE P O D N I L M O B E C RO L L A R POTREB DEGLI A A CAUS I!
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AME VI F I D I T R
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PROSSIMAMENTE
NELLE MIGLIORI FUMETTERIE E IN QUALCHE CIMITERO DELLA CULTURA!
“L’UNIONE SOVIETICA HA BISOGNO DI TUTTI I SUOI UOMINI. E DI TUTTI I SUOI ANIMALI. VOI POTETE ESSERE LA CHIAVE PER LA NOSTRA VITTORIA SULL’IMPERIALISMO AMERICANO!” (Nikita Chrušcëv, togliendosi una scarpa)
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