DANTE ALIGHERI
Dante Aligheri nacque nel 1265 a Firenze da una famiglia di antica nobiltà guelfa. Il padre riuscì a garantirgli studi regolari sotto la guida di Brunetto Latini e Dante, fin da giovane, manifestò grande interesse per la poesia. Nel 1285 sposò Gemma Donati, ma la donna più importante nella sua esperienza sentimentale fu Beatrice Pontinari; la figura di Beatrice è al centro delle due opere più autobiografiche del poeta, la VITA NOVA e la DIVINA COMMEDIA.
Dante partecipò attivamente alla politica cittadina, schierandosi con i guelfi bianchi, e nel 1302 fu condannato all’esilio. Da quel momento non tornò più nella sua città; visse ospite di vari signori dell’Italia centro-settentrionale, fino alla morte, avvenuta a Ravenna nel 1321.
DOLCE STIL NOVO
LA CONCEZIONE DELL’AMORE NELLO STIL NOVO E IN DANTE -L’amore spirituale di Dante Nella prima parte della Vita Nova Dante riprende il concetto di “cor gentil” di Guinizzelli e la visione dell’amore come sofferenza di Cavalcanti. Dopo due episodi della sua vicenda sentimentale, la negazione del saluto da parte di Beatrice e l’episodio del “gabbo”, la sua concezione dell’amore si trasforma. La lirica che segna questa svolta, spirituale e poetica, è “Donne ch’avete intelletto d’amore”. L’amore di Dante per Beatrice assume un valore completamente spirituale; Beatrice è una creatura celeste che fa da tramite tra il poeta e Dio.
-Il conflitto tra amore e fede si risolve con la rinuncia all’amore terreno: se Dante si libera del conflitto tra il culto della donna e il culto di Dio lo fa annullando in sé l’amore l’amore per una creatura in questo mondo.
La gentilezza di cui parla il poeta coincide con la nobiltà d’animo e con l’elevatezza del pensiero. La donna ha le sembianze di un angelo e ha la facoltà di raffinare il cuore dell’uomo. Benché somigli ad una creatura celeste, non può elevare l’amante alla contemplazione mistica di Dio.
L’amore porta dolore. Di fronte la donna il poeta rimane colpito dalla sua bellezza; ne deriva un tormento d’amore.
Dante è conosciuto anche come sommo poeta per la sua grandezza.
Egli è considerato il padre della lingua italiana; la Commedia è universalmente considerata la piÚ grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.
Filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica.
INFERNO
PARADISO
Canto V: II cerchio: i lussuriosi; Paolo e Francesca
CANTO X
XII CANTO
XIII
XXVI CANTO
XXXIII
XXXIV