evoluzionismo

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE. La teoria dell'evoluzione della specie animale e vegetale di C. Darwin ha avuto in questi ultimi anni ulteriori conferme ed accelerazioni.

Nessun naturalista avrebbe mai previsto che la specie umana fosse in grado, per sopravvivivere, di evolvere così repentinamente le proprie secolari abitudini di vita, come, ad esempio, vivere al caldo di una casa o per lo meno a riparo sotto un ponte, a stanziare con altri suoi simili e non ad autoescludersi in prigioni abbandonate ed ancora a sviluppare (o meglio a riapprendere) l'arte dell'arrampicata a mani nude, non su alberi, ma su tetti e gru.

I biologi se lo stanno chiedendo da diverso tempo: perchè l'uomo oggi compie questi atti?

Vi sono diverse correnti di pensiero tra gli studiosi, ma tutti concordano sul fatto che queste modifiche comportamentali si sviluppano principalmente nei soggetti con prole, che vivono lontano da gioiellerie e barche, che vengono utilizzati da altri loro simili per lavori a tempo determinato o a progetto. Questi soggetti vengono chiamati a seconda di chi se ne occupa: precari, casinisti, “l'Italia peggiore”, risorsa umana, cassaintegrati, N+2^c3.

Gli scienziati, al fine di comprendere meglio, hanno osservato con attenzione il caso di tre individui che hanno manifestato la sindrome definita “dell'arrampicatore sociale”.

Tale sindrome si caratterizza per una spiccata tendenza del soggetto a salire verso l'alto, egli infatti anela a lasciare il suolo e ad arrampicarsi anche a mani nude principalmente su tetti e gru, da dove poi sbraitare ed inveire contro soggetti chiamati «datori di lavoro». E' appunto il caso di M.M. di anni 43, A. P. di anni 23 e di N.S. di anni 22 i quali, spinti dalla sindrome e sprezzanti del pericolo, hanno raggiunto la vetta di un grattacielo bancario della città di Torino.

Nulla nei familiari e nei conoscenti faceva presagire simili comportamenti, in quanto si trattava di normali lavoratori che si alzavano quasi quotidianamente all'alba, anche con temperature prossime allo zero, che espletavano la mansione di pulitore di treni notte per conto del monopolista italiano dei trasporti, ma assunti da una società internazionale del settore “accompagnamento ferroviario” (anche questo lascia perplessi gli scienziati) e che, con il ricavato dal loro lavoro potevano nutrirsi regolarmente, ma senza esagerare.

La cosa però che ha lasciato più perplessi gli studiosi è stato con quanta convinzione e tenacia questi tre soggetti, sostenuti alla base del grattacelo da un nutrito branco, avessero sostenuto il peso fisico e morale dell'arrampicata sociale compiuta per ben tre giorni e due notti, fino alla salita sul tetto di un loro simile molto bravo nelle opere di convinzione di massa ed alla rassicurazione della società per la quale lavoravano di una loro ricollocazione.

E' noto che «l'arrampicatore sociale» non ama la «ricollocazione», che considera sinonimo di «ripopolamento della precarietà», ma la ritengono ora accettabile pur di nutrire se stessi e la propria famiglia, a condizione che valga per tutti i soggetti, che non sia effettuata a mezzo paracadute o in mare aperto e dia loro una minima sicurezza di futura sopravvivenza.

I naturalisti, analizzando questo caso, sono dunque giunti alla conclusione che l'uomo non smetterà mai di evolversi per sopravvivere, ed invitano economisti e giuslavoristi ad interrompere immediatamente tutte le “cure” che stanno mettendo in atto per far prosperare la specie; ritenendo inoltre doveroso che da oggi in poi ad occuparsene debbano essere esclusivamente biologi evolutivi, antropologi o, al massimo, paleontologi.