Cronache dalla biglietteria - Il sogno

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CRONACHE DALLA BIGLIETTERIA: Il Sogno E' l'ora indefinita di una giornata indefinita, il posto invece è definito: lo sportello della biglietteria. Un losco figuro con testa rasata e chiaro accento est europeo mi ordina perentorio di fargli un biglietto per una qualsiasi destinazione. «Ora! Adesso! Subito!» E' senza documenti ed è braccato dalla polizia. «Sbrigati!» Ha collo massiccio, sguardo sereno di chi non ha niente da perdere, dita grosse, insomma lo stereotipo del rapinatore di ville, che il tg5 ha oramai impresso nelle nostre pavide menti. Pigio a caso i tasti sul computer. Non sapere la destinazione del cliente è la peggior cosa che possa capitare ad un bigliettaio. L'imbarazzo è totale, la confusione massima. E' come quando torni a casa dopo il primo appuntamento con la ragazza dei tuoi sogni e guardandoti alla specchio scopri che per tutta la serata una vistosa foglia di prezzemolo ti ha dimezzato il sorriso. «Sbrigati!» Lo schermo del monitor si accende e si spegne, scrive una "A", quando invece volevi una "O". Mi giro imbarazzato verso il cliente malvivente, ma questi non è più di fronte a me. Sento sbattere con violenza pugni sulla porta chiusa dell'ufficio. Vuole entrare. Mi vuole uccidere perchè non riesco a fargli un biglietto per dove non sa nemmeno lui. Mi barrico prendendo la scrivania e buttandola contro la porta. Sento altre urla ed altri pugni contro il vetro dello sportello. E' arrivato il treno per Fidenza e gli altri viaggiatori vogliono partire. Ma come faccio? I biglietti a fascia chilometrica sono spariti e l'energumeno svaligiatore di ricche ville isolate ha oramai sfondato la porta. Con una mano è già dentro, con una gamba sta spostando la scrivania. Lo sento grugnire per lo sforzo, sono finit..... Miao! Per mia fortuna ieri sera mi sono addormento attivando in me la modalità "Allerta gatto mangia torta in cucina". Sbalzo dal letto come mai in vita mia e scaccio il vorace felino ormai sazio dalla tavola.


Per questa notte mi sono salvato. 1


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