APRILE 2013 NUMERO 57
IT 110690008/57
S A L ES
IL
M AG A ZI N E
TRAKKER ALLA PROVA DEL DESERTO
APRILE 2013 NUMERO 57
S A L ES
M AG A ZI N E
IN COPERTINA IL IVECO PLUS / SALES MAGAZINE
DESERTO.
IT 110690008/57
NUMERO 57 / APRILE 2013
TRAKKER
ALLA PROVA DEL
SOMMARIO
IL
TRAKKER ALLA PROVA DEL DESERTO
IVECO PLUS È ANCHE SUL WEB NUOVI CONTENUTI EDITORIALI, FILMATI E ALTRE FUNZIONALITÀ
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ALLA PROVA DELLA DAKAR Il Trakker ha superato le sfide più ardue
IL RALLY IN DIRETTA
Radio Deejay ha organizzato collegamenti radio dal deserto
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IL FASCINO DELLA GARA
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DUAL ENERGY, IL RIVOLUZIONARIO
Le emozioni raccontate dal team Iveco
Il concept amico dell’ambiente
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UN’AMMIRAGLIA HI-TECH
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HI-eSCR
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IVECO E METANO
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IVECO A TUTTO SPORT
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UNA SCELTA ECOLOGICA
I contenuti tecnologici del Nuovo Stralis Hi-Way
Per rispettare le normative Euro VI
L’impegno dell’azienda per l’ambiente
Le sponsorizzazioni 2013
Un indirizzo dove trovare i numeri di Iveco Plus in tutte le lingue, arricchiti di contributi editoriali esclusivi. Ecco quanto contiene www.ivecoplus.com, il nuovo sito web grazie al quale si allarga la platea di lettori del magazine. Ora, infatti, è possibile consultare la rivista anche dai tablet, dagli smart phone o dal pc scegliendo la lingua e integrando la lettura con filmati e gallerie fotografiche che approfondiscono gli articoli e li arricchiscono di contenuti. Iveco Plus diventa così più interattivo, più vicino al lettore tradizionale e ai nuovi che può raggiungere attraverso molteplici canali: carta, pc, telefonini e tablet. Ciò consente di far conoscere meglio i prodotti, le iniziative e i servizi Iveco. La disponibilità di un archivio dei numeri già usciti, i contributi ipertestuali e il collegamento diretto con il sito ufficiale dell’Azienda fanno di www.ivecoplus.com un utile strumento di aggiornamento e di approfondimento professionale, oltre che un organo di informazione sul mondo Iveco per tutti i navigatori della rete.
DITECI LA VOSTRA
In occasione del lancio del nuovo sito web abbiamo scelto di coinvolgervi in un’indagine di gradimento della rivista abbinandola a un omaggio. Chi risponderà al breve questionario sul web riceverà in regalo l'esclusiva agenda Moleskine ed il laccetto porta-badge New Stralis Hi-Way. Cosa aspettate? Visitate il sito www.ivecoplus.com
Gli autobus “verdi”
IVECO PLUS SALES MAGAZINE - APRILE 2013 - REALIZZAZIONE A CURA DI IVECO. Direttore Editoriale: Enzo Gioachin / Direttore Responsabile: Maurizio Pignata / Comitato Editoriale: Luigi Antonacci (coordinamento), Alessandra Collura, Marco Monacelli, Francesco Novo, Maurizio Pignata, Sara Buosi / Redazione: Stefania Castano, Francesca Rech, Carola Popaiz, Nicola Grande, Giancarlo Riolfo, Paola Ravizza / Hanno collaborato: Alessandro Fresia, Andrea Capello, Antonio Palmieri, Chiara Moneghini, Claudio Crivellaro, Domenico Gostoli, Fabrizio Bianco, Federico Giovanetti, Giuseppe Francesco Simonato, Maria Elena Gianotti, Norberto Codegone / Corrispondenti mercati: Joao Delgado Rodrigo (Portogallo), Nicolas Depla (Nord Europa), Fabrizio Dessy( Turchia), Nigel Emms (Inghilterra), Timothée Hage (Benelux), Lydie Le Corre (Francia), Manfred Kuchlmayr (Germania), Ana Montenegro (Spagna), Robert Zajkowski ( Polonia) / Direzione e redazione Iveco, Via Puglia 35, 10156 Torino / Concept: Studio Sanna Adv / Editore Satiz srl, registrazione Tribunale di Torino n. 1 del 01/2013 / Stampa Satiz srl
W W W.IVECO.COM
EDITORIALE DI
MAURIZIO PIGNATA
THANK YOU GUYS.
Thank you guys, grazie ragazzi. Grazie ai ragazzi del Team Petronas De Rooy Iveco che, dopo quindici memorabili giorni di gara, hanno portato a casa un quarto, nono e tredicesimo posto all’edizione 2013 della Dakar, in Sudamerica. E aver mancato il terzo posto di soli tre minuti, su 40 ore di gara, dopo un’entusiasmante rimonta, ci fa apprezzare ancora di più lo straordinario risultato dell’edizione 2012 con la vittoria di Gerard De Rooy e altri tre equipaggi nei primi dieci posti. Tuttavia, l’efficace gioco di squadra e l’affidabilità dei Trakker Iveco - sottoposti a un massacrante tour de force su un percorso di ottomila chilometri irto di ostacoli di ogni genere e in condizioni metereologiche al limite del disastroso - si sono rivelati il giusto mix per vincere sette tappe su tredici e piazzare ben due veicoli nelle prime dieci posizioni della classifica finale. Il rally ha inoltre consentito ai tecnici di raccogliere una grande mole di dati per migliorare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti. Team e affidabilità, persone e prodotti: su questo binomio si gioca lo sviluppo di un’azienda. Iveco, e la performance al rally più duro del mondo ne è stata prova concreta, ha le carte in regola in tutti i campi. L’esempio del rally ha dimostrato che se gli uomini operano con lo spirito giusto non c’è ostacolo insormontabile. E noi sappiamo quanto il mercato assomigli a una corsa a ostacoli dove alla fine prevale chi, oltre ad avere il prodotto migliore, è pronto prima degli altri a cogliere tutte le opportunità. New Trakker, ma anche Stralis Hi-Way, Daily ed Eurocargo sono i pivot della nostra squadra. Si tratta di prodotti innovativi, affidabili, competitivi. Se Iveco saprà condurli bene, sarà certamente in grado di vincere la sfida con la sua Dakar quotidiana, quella del mercato. Ma veniamo a noi e a questo nuovo numero di Iveco Plus che, come avrete modo di scoprire, si sviluppa seguendo un doppio binario: quello di condividere con voi l’esperienza della Dakar per ricavarne spunti utili per il nostro lavoro quotidiano e quello dell’ambiente, un tema a cui Iveco è da sempre sensibile. L’azienda è da sempre attenta al tema della mobilità sostenibile e i suoi mezzi spesso anticipano i trend legislativi e vanno incontro ai sentimenti dell’opinione pubblica più sensibile. Nelle pagine che seguono vi racconteremo, di quanto il Daily e lo Stralis Hi-Way, rispettivamente portabandiera delle nostre gamme leggera e pesante, siano fortemente impegnati su questo fronte. Infine, per poter realizzare un giornale sempre più vicino alle vostre esigenze e alle vostre aspettative, vi presenteremo la nuova versione online di www.ivecoplus.com e tutte le novità a essa collegate. Buona lettura. Maurizio Pignata
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LA PROVA di Giancarlo Riolfo
IL TRAKKER ALLA PROVA DELLA DAKAR LA MASSACRANTE GARA OFF-ROAD HA VISTO TRE CAMION IVECO RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO CON OTTIMI RISULTATI VINCENDO SETTE TAPPE SU TREDICI. QUESTO AL TERMINE DI UN PERCORSO DURISSIMO DI OTTOMILA CHILOMETRI, CHE HA MESSO IN LUCE LA ROBUSTEZZA E L’AFFIDABILITÀ DEL VEICOLO A TRAZIONE INTEGRALE DELL’IVECO.
Tre camion fra i primi 13 classificati, con Gerard De Rooy che vincendo sette tappe su tredici arriva quarto a un soffio dal podio, (appena tre minuti di distacco) seguito da Renè Kuipers e Miki Biasion. Questo, dopo ottomila chilometri di piste massacranti, è il bilancio della partecipazione del team Iveco De Rooy alla Dakar 2013. Una gara durissima, che al termine di due settimane di corsa, si è giocata sul filo dei secondi. Complice un pizzico di sfortuna, la squadra sponsorizzata dal colosso petrolifero Petronas non è riuscita a bissare il successo dello scorso anno, ma ha dimostrato le doti di affidabilità dei camion Iveco, in particolare del nuovo Trakker, vera e propria versione del Nuovo Stralis Hi-Way. Già, perché al di là dell’aspetto agonistico, la Dakar è un formidabile collaudo per mezzi e per i loro componenti, sollecitati oltre ogni limite per ben due settimane di corsa.
Due settimane che valgono ben più di vent’anni d’impiego nelle condizioni più gravose. La leggendaria corsa, nata nell’Africa sahariana e arrivata nel 2009 nei non meno impegnativi deserti del Sudamerica, è dunque un cocktail fatto di avventura, passione e resistenza fisica. Ma al tempo stesso, per i costruttori, costituisce un’importante passerella mediatica e, soprattutto, un insostituibile banco di prova. Un esame durissimo, dal quale il nuovo Trakker esce promosso a pieni voti. Anche perché i mezzi che hanno preso parte alla gara sono quasi di serie. Poche le modifiche introdotte, che si limitano all’elaborazione del motore Cursor 13 per raggiungere la potenza di ben 840 cavalli, senza peraltro sostituire i componenti di serie (un’ulteriore conferma della robustezza e affidabilità di questo propulsore), e all’installazione delle dotazioni di sicurezza richieste dal regolamento. I Trakker della Dakar, insomma, sono gli stessi che si trovano in vendita dai concessionari.
Veicoli progettati e costruiti per lavorare nelle condizioni più estreme, come l’impiego fuoristrada o il lavoro nelle cave e nei cantieri. Una gamma completa di mezzi, disponibili con motori Cursor di 8 e 13 litri di cilindrata, potenze fra i 310 e i 500 cavalli, e ben sei schemi di trazione: 4x2, 4x4, 6x4, 6x6, 8x4 e 8x8. Veicoli off-road costruiti per essere indistruttibili, ma anche per offrire al guidatore il massimo del comfort. La cabina, infatti, è perfettamente isolata dall’ambiente esterno, climatizzata e curata come ergonomia fin nei minimi particolari. Anche il cambio automatizzato Eurotronic, offerto in alternativa all’Ecosplit manuale, è concepito per ridurre la fatica del guidatore. Infine, il Trakker è anche campione di risparmio e di ecologia, grazie anche all’innovativo sistema per il trattamento dei gas di scarico HI-eSCR, disponibile da luglio, che garantisce il rispetto dei futuri limiti per le emissioni Euro VI garantendo nel contempo un’elevata efficienza del motore.
L’INTERVISTA A MIKI BIASON di Francesca Rech
PRONTO PER UNA NUOVA AVVENTURA
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È appena tornato dalla Dakar, la corsa più affascinante e impegnativa al mondo, ma sarebbe già pronto per affrontare una nuova sfida. Miki Biasion, campione del mondo di rally nel 1988 e nel 1989, da anni al fianco di Iveco nel progetto Dakar, è reduce dall’avventura in America Latina dove, a bordo di un New Trakker Evolution 2 Iveco, ha macinato quasi 14 mila chilometri in 14 giorni (8000 chilometri di percorso più i trasferimenti e le prove speciali) con una media di 800-1000 chilometri al dì, arrivando alla fine della gara al tredicesimo
posto (non dimentichiamo il buon piazzamento degli altri componenti della squadra Iveco: Derooy quarto e Kuipers nono). «È la corsa più pericolosa e faticosa del mondo – confessa Biasion – e nella mia categoria, quella dei camion, la competitività in questi ultimi anni è cresciuta in modo esponenziale, diventando elevatissima. Nell’edizione 2013, per esempio, i team in gara erano 80 e una trentina potevano puntare alla vittoria. Ma basta una volta e, questa gara, fatta di pura adrenalina, fascino e competitività, ti entra nelle
L’AVVENTURA di Paola Ravizza
“YOU ARE IN THE DAKAR” UN BLOGGER ED UN VIDEOMAKER DI RADIO DEEJAY AL SEGUITO DEL TEAM IVECO HANNO RACCONTATO IL LORO RALLY Un’avventura nell’avventura, quella del blogger appassionato di sport estremi Gross e del suo compagno di viaggio filmaker. Per conto di Radio Deejay sono andati in Perù per seguire il nostro esclusivo team al rally. Risultato? Il progetto "You are in the Dakar" che ha enfatizzato le potenzialità della comunicazione integrata utilizzando radio, tv, web internet, social media: collegamenti in diretta dai luoghi più "pazzeschi" del percorso come il deserto di Nasca, interviste radiofoniche, racconti sul blog personale di Gross, e un docufilm di una quarantina di minuti dedicato al Team Iveco. Prima di partire, Gross ne sapeva poco della gara: "una competizione motoristica dura, dove esiste un forte legame tra uomini e mezzi. O poco più", dice.
"Appena arrivato a Lima - continua - è stato uno shock. Dovevamo capire tutto e subito. Ma ogni avvenimento capitava a gran velocità e la "nostra partenza" è stata disastrosa: appiedati, senza valigie perché caricate sull’auto della stampa, e senza telefono perché ce l’avevano rubato. Dall’inizio alla fine un’esperienza forte. Fisicamente la riassumerei così: quando sono partito indossavo maglie XXL, ora ho una M". Com’è andata al seguito del team Iveco? "Benissimo. Grande ammirazione per questi piloti che viaggiano a velocità folli con i loro Trakker e con sollecitazioni al limite. Hanno fegato da vendere.
vene e non puoi più farne a meno». Dal 2009 la Dakar non si corre più in Africa, ma nell’America del Sud, dove ha trovato grande passione e seguito popolare. «Dune, salti, curve e pietraie: sono questi i veri avversari della competizione - racconta il campione -. La Dakar è innanzitutto una sfida contro se stessi, dove ti trovi davanti ai tuoi limiti e alle tue paure, solo in mezzo all’immensità della natura. Ma è proprio questo il suo fascino particolare. Qui, più che le capacità di guida, contano l’esperienza, la tattica e la forza fisica. Il primo avversario da temere e rispettare è la natura che ti regala scenari fantastici e insidie che ti possono costare la gara».
Con Biasion e il suo navigatore, Umberto Fiori, poi, è nato un feeling". Che tipo è Biasion? "Uno giusto. Ho ancora in testa i suoi aneddoti, raccontati al suono della "sua" musica, il rock progressivo italiano anni ‘70/80, PFM e Area per capirci. Anche quando è stato intervistato da Vic (uno dei deejay della Radio, ndr) è venuto a parlare in radio è ha dimostrato doti di grande comunicatore". Com’è andata sulle Ande? "Abbiamo raggiunto i 4700 metri: mancava l’aria, girava la testa. Ma ne è valsa la pena. Per tutto il percorso avrei voluto una telecamera nel cervello per registrare i miliardi di sensazioni bellissime. Intanto, ho inondato il sito Iveco con le mie foto". E il rientro a Bergamo, la tua città? "Sono andato subito in montagna, in mezzo alla calma". Il commento più frequente degli ascoltatori di Radio Deejay? "Serve un portaborse?". Rifaresti la Dakar? "Ho scoperto che tutti, sin dal primo giorno dicono "Ma chi me l’ha fatto fare. Mai più", ma, alla fine, progettano la loro prossima Dakar". E tu? "Anche io, come partecipante e su una Vespa". D’accordo Gross, sei giovane e forte, ma quelle ruotine nelle sabbie del deserto... neanche a Top Gear. Intanto, mentre Gross sudava in pista, in studio era un’altra Dakar. "Comodamente seduti in poltrona" dice ridendo Linus, lo "storico" deejay, fondatore dell’omonima radio. Com’è nato l’accordo con Iveco? "Inizialmente c’è stato un contatto di tipo commerciale. Da lì, poi, abbiamo sviluppato un progetto che piaceva a tutti. Io stesso, da ragazzo, sono stato un appassionato di rally e sentivo favoleggiare di quella che, all’epoca, era la Parigi-Dakar. L’opportunità è stata colta al balzo. L’argomento, poi, è di quelli che piacciono al nostro pubblico che è composto in maggioranza da uomini tra i 25 e i 35 anni: avventura
con una vaga componente romantica, condita con un pizzico di machismo. Polvere e fatica, lotta dell’uomo e del suo mezzo contro la natura”. Una collaborazione da ripetere? "Perché no?".
RADIO DEEJAY HA ORGANIZZATO COLLEGAMENTI IN DIRETTA PERSINO DAL DESERTO DI NASCA Se non ci fossero stati i nuovi media (tv e Internet) pensi che sarebbe stato possibile raccontare la Dakar? "Non sono uno strenuo difensore delle tecnologie a tutti i costi, ma in questo caso sono state utili, se non essenziali. La Dakar è da vedere, “respirare” anche restando a casa. Certe situazioni non si raccontano con parole". Hai mai partecipato come spettatore a una Dakar? "Mai e quando ne sento parlare vorrei seguirne una. Poi, se penso ai nostri ragazzi partiti in perfetta forma fisica e tornati come stracci..." Gross era entusiasta delle qualità comunicative di Biasion. È pronto per Radio Deejay? "Diciamo che il provino è andato bene!".
IL DEEJAY LINUS (PASQUALE DI MOLFETTA) È IL DIRETTORE ARTISTICO DI RADIO DEEJAY. ACCANTO, IL BLOGGER GROSS CON MIKI BIASION. SOTTO, SEMPRE IL CAMPIONE ITALIANO CON IL PILOTA OLANDESE GÉRARD DE ROOY
Sarà merito della Dakar se Miki Biasion, classe 1958, appare in gran forma. «Quest’anno, racconta, ero un violino ben accordato. Nei mesi precedenti la gara ho fatto molto lavoro aerobico concentrandomi su dorsali e addominali, che sono i muscoli più sollecitati durante le tante ore passate alla guida del camion e ho seguito una dieta per preparare al meglio il mio fisico. Questo anche in previsione dei forti sbalzi di temperatura ai quali sono stato sottoposto, passando dalle dune di sabbia sull’oceano ai quattromila metri della Cordigliera delle Ande. Situazioni e sollecitazioni estreme che io e il mio Trakker abbiamo dovuto affrontare per migliaia di chilometri di gara».
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PHOTOSTORY
La Dakar è un evento che va al di lĂ della sfida agonistica e tecnologica. Ăˆ spettacolo puro, che muove masse di persone disposte a mangiare polvere, dormire in bivacchi e affrontare mille disagi per seguire la corsa. In questa pagina, alcuni momenti della gara del team Iveco. I tratti sabbiosi e le dune che i concorrenti hanno dovuto affrontare in Sud America hanno nulla da invidiare a quelli dei grandi Erg del Sahara.
Guarda il video "Iveco Dakar 2013 - Thank you guys!" su:
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DAKAR di Paola Ravizza
IL FASCINO NASCOSTO DELLA DAKAR LUNGHI MESI DI PREPARAZIONE E DI STRATEGIE. IL RALLY DEI RALLY SI È CONCLUSO LASCIANDO UNA SCIA DI EMOZIONI NEL TEAM IVECO. LE PAROLE DI GIUSEPPE FRANCESCO SIMONATO, TECNICO A SUPPORTO DEL TEAM IVECO ALLA DAKAR 2013 Come descriverebbe in breve l’emozione della Dakar? C'è un fascino tutto nascosto della Dakar, quello che sanno spiegare solo gli uomini che l'hanno vissuta. Un "non so che" fatto di lunghi mesi di preparazione e di strategie, di senso di appartenenza a un eletto gruppo di partecipanti, di veicoli trasformati in compagni di viaggio quasi umani. Ma la Dakar è ancora di più: in Perù, paese dal quale la competizione è partita, la Dakar 2013 è stata un evento nazionale che ha smosso istituzioni e persone di ogni ceto sociale. Un vero e proprio "investimento" collettivo, festeggiato alla partenza da migliaia di persone. Per tutti, il 5 gennaio, a Lima, il bagno di folla resterà un'emozione indelebile. Quali erano le sensazioni dei piloti alla partenza del rally? Il team Iveco è partito consapevole di poter vincere, ma la forza degli avversari è stata subito chiara: Kamaz, Tatra, Man, Liaz sopra tutti. Nei primi giorni De Rooy è stato in testa. Ma da subito i ritmi della gara sono stati velocissimi, con stacchi risicati tra i camion dei principali protagonisti. In quelle condizioni, è vietato sbagliare. Una fermata può far perdere tempo e posizioni preziose. E durante la gara? La tensione è stata sempre molto alta, anche
perché le condizioni del percorso della Dakar di quest'anno sono state tra le più difficili della storia della competizione. Il tracciato "improbabile" pensato dalla "perfida" mente di Tiziano Siviero, ex navigatore di rally e a lungo copilota di Biasion, ha messo a durissima prova il fisico degli equipaggi che la sera arrivavano ai bivacchi notturni letteralmente stravolti. Quando avete avuto il primo segnale di incertezza? Il primo campanello di allarme per il team Iveco è arrivato già al quarto giorno, quando Stacey si è ribaltato dopo aver affrontato una duna e dopo aver tentato di prendere il comando della gara. Il momento è stato drammatico. All'ottava tappa, le infide sabbie del deserto peruviano hanno fermato De Rooy, al comando: insabbiato, ha atteso per ventesei lunghi minuti i soccorsi dei compagni di squadra. Nel frattempo gli avversari hanno recuperato terreno e sono passati in testa. Durante il bivacco di quella sfortunata tappa il "patron" di Kamaz mi ha detto: "Per noi, la gara inizia domani". Ottomila chilometri, paesaggi e terreni diversi, diverse anche le difficoltà tecniche. Come sono state affrontati questi ostacoli dal Team Iveco?
Superate le insidie del deserto con danni limitati, i nostri piloti non hanno mollato. Gerard De Rooy, Renè Kuipers, Miki Biasion, Jo Adua, Hans Stacey hanno tenuto duro, nonostante gli alti e bassi, contrastando l'avanzata degli avversari. L'arrivo in Cile, passando per l'Argentina, è stato un amaro sollievo dopo quattordici giorni vissuti intensamente. La dura resistenza non ha messo in gara soltanto gli equipaggi, ma anche i veicoli. Tra camion e auto il confronto è stato impietoso: è arrivato al traguardo il 70 per cento dei camion contro il 50 delle vetture. Comprensibile: i camion sono più robusti, più alti, con minor spunto ma anche più potenti. Ecco perché i colossi della Dakar hanno superato con minor danni i percorsi estremi della rotta sudamericana. Uomini e mezzi. Il mito della Dakar nasce anche qui. Certo, e non pensiamo che la tecnologia che oggi è al fianco dei piloti - prima fra tutta quella satellitare, a salvaguardia della sicurezza di tutti i partecipanti - abbia reso le cose più facili. No, il cuore oltre l'ostacolo ce lo mettono sempre gli uomini.
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DUAL ENERGY di Stefania Castano
IL CONCEPT AMICO DELL’AMBIENTE DALLA RICERCA IVECO ARRIVA DUAL ENERGY, UN RIVOLUZIONARIO CHASSIS CHE RIUNISCE IN SÉ TANTE POSSIBILI TECNOLOGIE PER I VEICOLI LEGGERI DI DOMANI
Si chiama Iveco Dual Energy ed è un concept con il quale Iveco punta dritto verso il futuro, rispondendo alle esigenze in continua evoluzione del mondo dei trasporti. È proprio dalla ricerca e dalla sperimentazione di nuove soluzioni tecnologiche, d’altra parte, che nascono i successi commerciali di domani e in questo campo Iveco è particolarmente attiva. Iveco Dual Energy, in particolare, nasce da un progetto di “innovazione aperta e collaborativa”: è il risultato, cioè, di un laboratorio di cooperazione con partner importanti, con cui sono state condivise idee, competenze e passione.
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Un lavoro congiunto che ha visto coinvolte grandi aziende internazionali e ha consentito di concentrare su un unico veicolo leggero (come si può vedere nei riquadri di approfondimento) il meglio della ricerca nel campo della mobilità sostenibile. Il punto di partenza sono stati i concetti di flessibilità e modularità, che da sempre sono i principali punti di forza del Daily. Estremizzando queste caratteristiche con l’impiego di nuove tecnologie, ogni elemento e funzione sono stati ripensati e sviluppati in modo da rendere il veicolo adatto sia per le consegne “last mile” in città o comunque nelle aree a traffico limitato, con una velocità massima di 50 chilometri all’ora, sia per i percorsi più lunghi, su strade extraurbane, e con carichi diversi a seconda di ciò che trasporta, senza penalizzare la velocità commerciale del veicolo stesso. La flessibilità di Iveco Dual Energy consiste, innanzitutto, nella capacità di rendere disponibile, di volta in volta, la fonte di energia più adatta all’itinerario da percorrere. Come dice il nome, infatti, il concept mette a disposizione del guidatore due tipi di trazione: una esclusivamente elettrica,
per garantire in città zero emissioni e un inquinamento acustico bassissimo, e un’altra ibrida (termoelettrica), adatta agli spostamenti a lungo raggio, che riduce, comunque, consumi ed emissioni di anidride carbonica fino al 25 per cento rispetto ad un motore Diesel. Questa soluzione consente di recuperare energia con un principio di funzionamento semplice: l’energia cinetica data dal motore a gasolio, che durante la frenata o la fase di rallentamento andrebbe dispersa, viene convertita in energia elettrica e immagazzinata nella batteria ad alta densità di potenza. Quando richiesta, sarà questa l’energia utilizzata per la trazione. Ma questa non è che una delle tante architetture di trazione possibili. Il telaio di Iveco Dual Energy, infatti, è concepito per gestire soluzioni di trazione diverse: non solo elettrica e ibrida, ma anche elettrica pura o a metano, per esempio. Alle varie trazioni, poi, si possono associare allestimenti diversi: furgone per l’ambiente urbano, autocabinato per i cantieri, scuolabus per la mobilità quotidiana, camper per il tempo libero.
Insomma, tante soluzioni tecnologiche per gestire un ampio range di missioni, un’elevata flessibilità d’uso del veicolo, il tutto senza compromettere le performance e con un ridotto impatto ambientale: Iveco Dual Energy è uno chassis che lascia aperte molte opportunità. L’obiettivo è garantire al cliente sempre il massimo della produttività.
IL SISTEMA FRENANTE AD AZIONAMENTO ELETTRICO ED ELETTROIDRAULICO BREMBO, EQUIPAGGIATO CON DISCHI IN CARBOCERAMICA ULTRALEGGERI SU TUTTE LE RUOTE, PERMETTE DI SFRUTTARE LA FRENATA RIGENERATIVA COMPLETA, CIOÈ IL RECUPERO DI ENERGIA CINETICA PER RICARICARE LE BATTERIE. SI INTERFACCIA, INOLTRE, CON GLI ADAS (ADVANCED DRIVER ASSISTANCE SYSTEMS) CHE ASSISTONO IL GUIDATORE NEI MOMENTI DI PERICOLO, PER UN COMPLESSIVO MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA.
LA BATTERIA DI TRAZIONE AGLI IONI DI LITIO, SVILUPPATA IN COLLABORAZIONE CON JOHNSON CONTROLS, È CAPACE DI IMMAGAZZINARE ENERGIA ELETTRICA CON UN’ALTA DENSITÀ DI POTENZA. È EFFICIENTE, AFFIDABILE E SI CARICA RAPIDAMENTE.
A
DALL’ALTO: IVECO DUAL ENERGY ESPOSTO AL FIV. SOTTO: LO SPACCATO DEL CONCEPT.
LA TECNOLOGIA D-AIR DI DAINESE, GIÀ IMPIEGATA NEL MONDO DELLE COMPETIZIONI MOTOCICLISTICHE, È REINVENTATA DA IVECO PENSANDO UN NUOVO PARADIGMA DELLA PROTEZIONE PASSIVA PER I VEICOLI INDUSTRIALI; SPECIALI SACCHI A STRUTTURA 3D AD ALTA PRESSIONE E GENERATORI DI GAS A TECNOLOGIA “FREDDA”, CREANO UN GUSCIO DI PROTEZIONE AVVOLGENTE INTORNO AI SEDILI E AI LORO OCCUPANTI E GARANTISCONO RIDOTTI TEMPI DI INTERVENTO. UNA COMBINAZIONE CHE CONSENTE DI CONCILIARE SICUREZZA ED ERGONOMIA E DI OTTENERE IL MASSIMO ASSORBIMENTO DELL’URTO CON IL MINIMO INGOMBRO.
L’AUMENTO DELLA PORTATA UTILE PER IL CARICO E LA RIDUZIONE DEI CONSUMI SONO ELEMENTI DETERMINANTI NELLE PERFORMANCE DI UN VEICOLO COMMERCIALE. CON IVECO DUAL ENERGY QUESTO È STATO POSSIBILE GRAZIE AD UNA PROGETTAZIONE CHE RIDUCE IL NUMERO DI COMPONENTI ATTRAVERSO L’INTEGRAZIONE DI FUNZIONE, E UTILIZZANDO MATERIALI LEGGERI DI NUOVISSIMA GENERAZIONE PER TELAIO, SOSPENSIONI E ALBERO DI TRASMISSIONE. PER IL TELAIO, AD ESEMPIO, SONO STATI UTILIZZATI ACCIAI ALTORESISTENZIALI (AHSS) CAPACI DI ASSORBIRE UNA GRANDE QUANTITÀ DI ENERGIA. CIÒ HA PERMESSO DI OTTIMIZZARE GLI SPESSORI E QUINDI DI DIMINUIRE IL PESO DELLO CHASSIS, MIGLIORANDO ALLO STESSO TEMPO LE PERFORMANCE MECCANICHE E DI SICUREZZA. CON LO STESSO OBIETTIVO SONO STATI SVILUPPATI I COMPONENTI IN MATERIALE PLASTICO COMPOSITO, DEFINENDO NUOVI STANDARD PER L’ALLEGGERIMENTO DEI VEICOLI E OTTIMIZZANDO ULTERIORMENTE LE PRESTAZIONI STRUTTURALI. PARTNER ARCELORMITTAL, SOLE E XPERION.
LO STERZO È STATO PROGETTATO IN COLLABORAZIONE CON ZF IN MODO DA RIDURRE LA FORZA DEL SERVOCOMANDO E L’ASSORBIMENTO DI CORRENTE ELETTRICA QUANDO IL SISTEMA È IN STAND-BY. ABILITA FUNZIONI AVANZATE COME IL DRIVE ASSIST SUPPORT, LA RETROMARCIA E IL PARCHEGGIO AUTOMATICO.
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E-DRIVE DI BOSCH È IL MOTORE/GENERATORE ELETTRICO, CONTROLLATO DA UN INVERTER CHE GARANTISCE L’ALIMENTAZIONE DEL GRUPPO PROPULSORE ADEGUATA ALLE DIVERSE NECESSITÀ. RAPPRESENTA UNA PIATTAFORMA FLESSIBILE INTEGRATA NELL’ARCHITETTURA DEL VEICOLO.
IL RIDUTTORE MULTIMODALE È IL CUORE TECNOLOGICO DEL CONCEPT, SVILUPPATO IN COLLABORAZIONE CON FPT INDUSTRIAL, GESTISCE I FLUSSI DI POTENZA MECCANICA ED ELETTRICA SUL VEICOLO, GARANTENDO ALTISSIMA EFFICIENZA IN QUALSIASI MODALITÀ OPERATIVA. DI FPT INDUSTRIAL È ANCHE IL MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA F1A, UN 4 CILINDRI DA 2,3 LITRI DIESEL COMMON RAIL DI SECONDA GENERAZIONE CHE PERMETTE DI RAGGIUNGERE LA COPPIA/POTENZA MASSIMA CON UN MINIMO CONSUMO DI CARBURANTE.
L’UTILIZZO DI SUPERFICI NON CONVENZIONALI PER LA DISPERSIONE DEL CALORE CONSENTE UNA SINERGIA TRA PRESTAZIONI AERODINAMICHE E DI RAFFREDDAMENTO. QUESTI I PRINCIPI CON I QUALI È STATO SVILUPPATO, IN COLLABORAZIONE CON IL CRF, LO SCAMBIATORE DI CALORE PLANARE, UN DISPOSITIVO CHE OFFRE IL DUPLICE VANTAGGIO DI MIGLIORARE LA PRESTAZIONE DI FORMA DELLE PRESE D’ARIA ANTERIORI DEL VEICOLO E, DI CONSEGUENZA, DIMINUIRE LA RESISTENZA AERODINAMICA.
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NUOVO STRALIS HI-WAY di Carlo Giari
STRALIS, AMMIRAGLIA HI-TECH
GRAZIE ALL’INNOVAZIONE TECNICA, IL NUOVO “PESANTE” IVECO OFFRE CONSUMI E COSTI OPERATIVI “LEGGERI”. SENZA DIMENTICARE IL COMFORT DELL’AUTISTA, CHE HA A DISPOSIZIONE UNA INEDITA CABINA PROGETTATA ATTORNO ALLE SUE ESIGENZE
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Torniamo a parlare del Nuovo Stralis HiWay, il punto di riferimento fra i “pesanti” in Europa. Un mezzo pensato e progettato con tre obiettivi: la soddisfazione del cliente, il comfort dell’autista, ma soprattutto la riduzione del costo totale di esercizio. Prendiamo i nuovi motori Cursor Euro VI, ai quali è dedicato l’articolo della pagina seguente. Grazie al rivoluzionario sistema HI-eSCR, rispettano i futuri limiti europei senza bisogno di ricorrere al ricircolo dei gas di scarico e, quindi, con un maggiore rendimento che si riflette positivamente sulle prestazioni e sui consumi. Sul Nuovo Stralis Hi-Way, a tutte le soluzioni tecnologiche già disponibili sulla versione Ecostralis (certificato con TÜV un risparmio di carburante del 7,32%), si affiancano un’aerodinamica migliorata (Cx inferiore del 3%), il sistema Driving Style Evaluation e nuovi servizi di telematica per migliorare l’efficienza del veicolo e ridurre ulteriormente i costi operativi. Tutto questo si traduce in una riduzione del costo totale di esercizio fino al 4 per cento, un risultato al quale contribuisce fortemente la diminuzione dei costi dei contratti di manutenzione. Accanto ai costi operativi, c’è l’attenzione per il guidatore. Un aspetto che per Iveco è altrettanto importante: significa rispetto per chi svolge un lavoro impegnativo e diminuzione dello stress per l’autista, a tutto vantaggio della produttività. Inutile, quindi, aver dotato il Nuovo Stralis Hi-Way di sistemi elettronici quali EBS di ultima generazione con funzione BAS (Brake Assist system) se non si fosse dedicata uguale cura al numero
uno fra i dispositivi di sicurezza: l’uomo al volante. La cabina del Nuovo Stralis Hi-Way, progettata dal Centro Stile Iveco, è non soltanto un esempio di design italiano, ma è progettata per offrire la minima resistenza aerodinamica, il massimo confort e un’ergonomia studiata nei minimi particolari per non affaticare il guidatore e, soprattutto, non distogliere la sua attenzione dalla strada. Al top fra le cabine disponibili sul Nuovo Stralis c’è la versione Hi-Way a tetto alto, particolarmente adatta ai veicoli impiegati su missioni a lungo raggio. Lo spazio interno è di 10 metri cubi: un piccolo monolocale. Il sedile di guida è ventilato, riscaldato e munito di cinture di sicurezza integrate e regolabili in altezza. La plancia ha un design ergonomico e funzionale ed è stata studiata per offrire in modo chiaro e immediato tutte le informazioni che servono. I numerosi cassetti e vani portaoggetti – più di trenta – sono illuminati e bene accessibili. È disponibile, poi, come optional un frigorifero della capacità di ben 50 litri. Nella “zona notte” il letto inferiore High Comfort è lungo più di due metri e largo 80 centimetri, in modo da offrire un comodo riposo anche alle persone più alte. La struttura ha doghe in legno ed è dotata di un materasso altocomfort e lo schienale può essere reclinato per le soste brevi.
Sul Nuovo Stralis Hi-Way è anche disponibile il sistema Iveconnect, che permette di accedere in modo semplice, attraverso uno schermo touchscreen a colori da 7”, ai servizi di infotainment, navigazione, ausilio alla guida e fleet management. Due i set di funzioni integrate. Iveconnect Drive include la navigazione satellitare, il Driving Style Evaluation, che valuta lo stile di guida e suggerisce come migliorarlo per diminuire i consumi, e il Driver Attention Support, che protegge l’autista dal pericolo dei colpi di sonno. Iveconnect Fleet, aggiunge poi tutta un’ampia gamma di servizi utili per la gestione ottimale della flotta aziendale per organizzare in modo ottimale le consegne, gli orari di guida e la manutenzione dei veicoli. Grazie alla localizzazione satellitare e alla telematica permette inoltre un’assistenza più efficace e immediata.
SOTTO: LA PLANCIA DEL NUOVO STRALIS HI-WAY. NELLA PAGINA ACCANTO: (1) UN MOTORE DELLA GAMMA EURO VI, (2) LE NUOVE APPENDICI AERODINAMICHE IN VERDE E BLU, (3) IL SISTEMA SCR E LA NUOVA DISPOSIZIONE DELL’IMPIANTO SUL TELAIO.
EURO VI di Carola Popaiz
EURO VI: MISSIONE COMPIUTA PER RISPETTARE LE NUOVE E PIÙ SEVERE NORMATIVE IMPOSTE DALL’UNIONE EUROPEA,TUTTI I COSTRUTTORI HANNO ADOTTATO UNA TECNOLOGIA MISTA EGR-SCR. IVECO, INVECE, HA SCELTO IL PIÙ AFFIDABILE SISTEMA “SCR ONLY”, A VANTAGGIO DI MIGLIORI PRESTAZIONI, BASSI CONSUMI E MINORE SOLLECITAZIONE TERMICA PER IL MOTORE
Il primo gennaio 2014 per i veicoli pesanti e gli autobus entrerà in vigore la normativa antinquinamento Euro VI. Paragonata alla Euro V, questa legge imporrà una riduzione del 77 per cento degli ossidi di azoto (NOx) e del 66 per cento delle particelle di fuliggine. In poche parole, gli ossidi d’azoto dovranno scendere da 2 a 0,46 g/kWh e il particolato, da 0,03 a 0,01 g/kWh. Le soluzioni in vista dell’Euro VI sono state presentate all’ultimo Salone di Hannover.
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Tutti i costruttori di veicoli industriali, per adeguarsi alle severe richieste dell’Unione Europea, hanno adottato la combinazione dei sistemi EGR e SCR, cioè il ricircolo dei gas combusti e la riduzione catalitica selettiva. Tutti, tranne Iveco che, grazie alla grande esperienza maturata in campo motoristico da FPT Industrial, ha scelto di ottimizzare la combustione dei propulsori per ridurre gran parte del particolato all’interno del motore e di
perfezionare ulteriormente l’SCR, sviluppando l’Hi Efficiency SCR. Questa soluzione permette di ridurre gli ossidi di azoto senza dover ricorrere al ricircolo dei gas di scarico, con notevoli vantaggi in termini di rendimento. L’ambiente ringrazia e così pure il motore, con consumi che rimangono invariati rispetto alle motorizzazioni Euro V, mentre aumentano potenza e coppia. Gli intervalli di manutenzione restano sempre competitivi rispetto alla concorrenza: sostituzione dell’olio motore e del filtro a 150 mila chilometri o a 18 mesi per i Cursor 11 e 13; del filtro e del prefiltro AdBlue (da 150 mila a 300 mila chilometri), del filtro combustibile (da 100 a 150 mila chilometri) e del DPF a 450 mila chilometri sui motori Cursor su applicazione Truck Long Haulage e Stralis. Sui nuovi motori Euro VI sono ora disponibili due ulteriori motorizzazioni: il 400Hp Cursor 9 (adatto per missioni sensibili al peso come il trasporto del carburante) e il 480Hp Cursor 11 (potenza che la concorrenza raggiunge solamente con cilindrate superiori). Vediamo come funziona questa tecnologia così sofisticata che, tra l’altro, ha contribuito a far vincere all’Hi-Way l’ambito premio “Truck of the Year 2013”. L’Hi-eSCR è composto dal Diesel Oxidation Catalyst (DOC), che reagisce per contatto con i gas di scarico del motore, trasformandoli in acqua e anidride carbonica, creando così le
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condizioni per favorire la rigenerazione passiva all’interno del filtro antiparticolato (DPF). Altri componenti, oltre al DPF e al DOC sono l’Urea Tank (New DeNOx 2.2), sulla quale è integrato il Supply Module, un miscelatore per l’AdBlue, l’SCR (Selective Catalityc Reduction) e il Clean up Catalystic (CUC), che elimina i residui di ammoniaca. Infine, ci sono i dispositivi di iniezione/miscelazione dell’AdBlue e i sensori dei gas di scarico necessari per la gestione del posttrattamento. L’integrazione di questi elementi, rende il sistema compatto, con ingombri e peso contenuti. Sui nuovi motori Cursor Euro VI sono stati riprogettati basamento, testa e cilindri per avere una maggiore rigidità e per sopportare una pressione di iniezione più alta. La gamma Iveco Euro VI adotta, infatti, un sistema Common rail di ultima generazione, con una pressione massima di 2200 bar. Inoltre, grazie alla valvola a farfalla sullo scarico, il nuovo freno motore (Super Engine Brake) ha una potenza frenante incrementata del 30 per cento. Con i propulsori Cursor Euro VI il cambio manuale è a singola H, mentre i cambi automatizzati Eurotronic rimangono invariati mantenendo l’elevato comfort di guida e vantaggi in termini di costi di esercizio. Urea tank Urea tank NEW DENOX 2.2 UREA TANKS
CO
NEW BATTERY CASE ON REAR OVERHANG
CO
Urea tank COX PM
HC
PM
COX
Supply module Supply module
Control unit
Contro
HC
CO Dosing module Dosing Nmodule
COX PM
Supply module
Control unit
Mixer
HC
Mixer
HO
N
NH NOx
HO
NH NOx
NEW SCR MUFFLER
1 Dosing module
N
Mixer
NO NO2 NO NO2 HC, CO and PM HC, oxidation CO and PM oxidation
HO
2
NH NOx
NH
NH
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PM oxidation with PM NO oxidation with NO2 2 PM oxidation with PM O oxidation with O2 2
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3 4
NH
PM oxidation with NO2 PM oxidation with O2
N
HNCO NH3HNCO NH3 NH and NH3 reduction NH and NH by NH reduction by NH3 3 3
5 CO
Thermolysis Urea HNCO + NH3
HNCO NH3 NH and NH3 reduction by NH3
CO
Thermolysis Thermolysis Urea HNCO +Urea NH3 HNCO + NH3
NO NO2 HC, CO and PM oxidation
PM Particulate Matter HC unburnt Hydrocarbons NOx Nitrogen Oxides CO Carbon Monoxide N Nitrogen
HO
NH3 oxidation NH3 oxidation
PM Particulate Matter PM Particulate Matter HC unburnt Hydrocarbons HC unburnt Hydrocarbons NOx Nitrogen NO Oxides Nitrogen Oxides x CO Carbon Monoxide CO Carbon Monoxide N2 Nitrogen N2 Nitrogen CO2 Carbon Dioxide CO2 Carbon Dioxide H2O Water H2O Water
N
N
H O CO
HO
AMBIENTE
L’IMPEGNO DI IVECO PER L’AMBIENTE
TECNOLOGIE E NORMATIVE INTERNAZIONALI RENDONO I VEICOLI A GAS NATURALE SEMPRE PIÙ CONVENIENTI. NE PARLIAMO CON DOMENICO GOSTOLI, PRODUCT MANAGEMENT DIRECTOR LIGHT & MEDIUM
Iveco da anni è impegnata nello sviluppo di veicoli con emissioni a basso impatto ambientale. Per questo ha scelto la tecnologia CNG (Compressed Natural Gas), una soluzione che offre uno tra i più favorevoli trade off tra emissioni, costi di gestione e prestazioni.
sviluppi che ci possiamo attendere nel prossimo futuro? «Il mercato dei veicoli a metano è in rapido sviluppo. Se guardiamo i dati ufficiali pubblicati da NGVA (Natural Gas Vehicle Association) nel 2001 questi mezzi nel mondo erano 1,7 milioni, circa 13 milioni nel 2011 e la previsione
DOMENICO GOSTOLI: UNA CONSISTENTE RIDUZIONE NEL COSTO DI ESERCIZIO DEL VEICOLO GRAZIE AD UNA DIMINUZIONE MEDIA DEL 45 % DELLA SPESA DI CARBURANTE.
Il metano è il carburante ecologico per eccellenza, fra i più abbondanti in natura. Infatti non si ottiene attraverso processi di raffinazione, ma è pronto all’uso fin dall’origine. Rispetto ai tradizionali combustibili per autotrazione - benzina e gasolio - il gas naturale ha una struttura molecolare più semplice, che nel processo di combustione libera una quantità nettamente inferiore di sostanze nocive. Recentemente, la filiale italiana del colosso olandese TNT Express ha siglato con Iveco un contratto per la fornitura di 115 Daily Natural Power. A questo proposito incontriamo Domenico Gostoli, Product Management Director Light & Medium, per approfondire la strategia di Iveco sui veicoli a metano. Ci può delineare lo scenario di mercato dei veicoli commerciali a metano e gli
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per il 2020 è di 65 milioni. Se poi guardiamo all’Europa, negli ultimi 10 anni siamo saliti da 400 mila a un milione. E le attese di crescita per i veicoli commerciali nel mercato globale sono del 14% l’anno tra il 2012 e il 2019. L’aumento delle immatricolazioni è anche sostenuta dall’incremento della capillarità delle stazioni di rifornimento (+15% in Europa dal 2009 al 2012, ndr) e dal sempre maggior contributo degli enti governativi. Per esempio, Italia e Francia hanno emanato delle direttive nazionali che consentono di equiparare la portata utile di un veicolo CNG a quella di un veicolo alimentato a gasolio, scontando il peso delle bombole dalla tara del veicolo che su un furgone 3,5 t, corrisponde a circa 60 chili di portata recuperata. Un forte interesse si sta delineando nei paesi emergenti
ricchi di metano quali Russia, Africa e Medio Oriente, come ho potuto constatare ad un recente workshop in Israele, al quale abbiamo partecipato come costruttore di riferimento per la tecnologia CNG ». Qual è l’offerta Iveco e quali sono i suoi principali punti di forza rispetto alla concorrenza? «Iveco è oggi l’unico player presente sul mercato capace di offrire una gamma completa di veicoli a metano “Diesel like behaviour”, dotati cioè di prestazioni dinamiche, affidabilità e manutenibilità allineati a quelli dei veicoli Diesel. Costituisce una opportunità unica di vendita che include Daily, Eurocargo, Stralis e la gamma autobus. Tale offerta di prodotto fa di Iveco il leader europeo con oltre 12 mila unità vendute dal 1997 per un’esperienza d’utilizzo complessiva di oltre un miliardo di chilometri. Focalizzandoci sul Daily è opportuno evidenziarne alcune peculiarità. Tra queste la disponibilità di una line-up completa da 3,5 a 7 tonnellate che include furgoni, cabinati, doppia cabina e minibus, una motorizzazione particolarmente generosa in termini di coppia e guidabilità (350 Nm, ndr) in quanto derivata dal tre litri a gasolio (a differenza del principale competitor) e un’autonomia molto elevata che può superare i 300 chilometri. Elementi che consentono a Iveco di rifocalizzare il perimetro di mercato CNG non solo nell’impiego classico per le municipalità, ma anche in segmenti tipici del Diesel, quali la distribuzione urbana e il settore del piccolo artigianato. I due esempi più calzanti sono il recente acquisto di 115 veicoli a gas naturale da parte di TNT Express e il rapporto consolidato che abbiamo con Tesco. com in UK». Quali sono i principali vantaggi per il cliente dell’adozione di una soluzione CNG? «Il principale e più noto vantaggio è una consistente riduzione nel costo di esercizio del veicolo grazie a una diminuzione media del 45 % della spesa di carburante. A questo si aggiunge il contenimento delle emissione sonore, da 3 a 6 db (A), e di agenti inquinanti. Riguardo a quest’ultimo punto è molto importante evidenziare che gli agenti inquinanti nelle motorizzazioni CNG (tipicamente
Particolato e Ossidi di Azoto (NOx) sono già ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa Euro VI. Questo si traduce nel grande vantaggio, da parte del cliente, di poter operare nelle aree urbane che prevedono restrizioni alla circolazione, anche notturna. Inoltre i veicoli CNG beneficiano dei sempre più frequenti incentivi all’acquisto offerti dagli enti governativi, cito ad esempio quello in corso del Comune di Roma per il rinnovo del parco veicoli commerciali e industriali, che offre un fondo totale di 2,5 milioni di Euro. In questo ambito, il contributo erogato per la categoria del Daily Natural Power è di ben 6.500 euro; anche in Spagna si stanno delineando incentivi ministeriali che stanno andando nello stesso senso. A tali elementi vanno aggiunti i vantaggi sulle tassazioni gia operativi in molte città europee (principalmente Italia, Uk, e Francia) e relativi a “Free circulation on green zone” “Registration Tax” “Road Toll”, “Parking Free”, “Fuel Taxation, etc….”». Una domanda provocatoria: il reale potenziale di questa tecnologia oggi è ancora parzialmente inespresso a causa della scarsa capillarità della distribuzione. Che cosa può fare Iveco? «Innanzitutto in molti paesi della Euro Zone è in atto un incremento velocissimo di punti di rifornimento, come ho gia detto le stazioni di rifornimento pubbliche sono aumentate del 15% in Europa dal 2009 al 2012. In particolare l’Italia che dal 2000 al 2011 è passata da 300 a 850 distributori e la Germania nello stesso periodo ha visto crescere la rete da 120 a 900. Senza considerare le moltissime stazioni private che sono nate e stanno nascendo presso molti clienti che hanno sposato la tecnologia CNG. Il trend è fortemente incentivato dalla Comunità Europea attraverso
specifici progetti e piani di finanziamento. Ciò nonostante le stazioni di rifornimento pubbliche a metano rappresentano in media europea ancora oggi solo il 3% del totale e, in molte regioni, non hanno una distribuzione uniforme ma soffrono di picchi di concentrazione, costituendo di fatto un vincolo alla diffusione dei veicoli a metano. Per superare tale sistema Iveco ha deciso di percorrere una strada parallela identificando la soluzione nell’”Home Refueling System”, un tool che permette al cliente di installare e rifornire il veicolo direttamente a casa allacciandosi alla rete di distribuzione del gas mediante uno specifico compressore, autorizzato dalla legislazione vigente, che non richiede manutenzione specifica e permette di svincolarsi completamente dalle stazioni di servizio pubbliche. A questo scopo Iveco ha costituito una partnership commerciale con BRC di Cherasco, uno dei leader mondiali nella distruibuzione e tecnologia CNG, e che è licenziatario e fornitore del suddetto dispositivo di home refueling. Questa soluzione è già disponibile in Italia e a breve lo sarà anche sugli altri mercati, attraverso un’offerta commerciale collegata al SuperVan CNG, un veicolo in allestimento Top con sospensione pneumatica, ESP e cerchi in lega. A questo si possono abbinare tre differenti modelli di Home Refueling System BRC che si differenziano per costo e tempi di ricarica in funzione delle specifiche esigenze. Ad esempio la soluzione intermedia, concepita per rifornire il veicolo durante la sosta notturna, permette di ricaricare completamente il Daily equipaggiato con un serbatoio da 220 litri, presso la propria abitazione o il magazzino, in 7 ore e mezza».
Quali sono i risultati finora ottenuti a seguito di questo grande impegno di Iveco sul CNG? «Ritengo che l’esempio più evidente siano i risultati ottenuti grazie alla gamma Daily Natural Power: qui siamo passati dalle circa 400 unità del 2011 alle quasi mille del 2012, e abbiamo gia in portafoglio 2013 oltre 300 ordini, risultato sicuramente molto soddisfacente. Puntiamo nel breve periodo a raggiungere le duemila unità all’anno anche grazie alla partnership commerciale con BRC. Infine, nell’ottica di rendere ancora più competitiva la gamma dei nostri veicoli a metano stiamo lavorando in particolare sul miglioramento dell’autonomia, sulla riduzione della tara e sul miglioramento del Total Cost of Ownership del veicolo».
ALCUNI DAILY A METANO DELLA FLOTTA TNT, IN ALTO IL SISTEMA CHE PERMETTE DI FARE IL PIENO DI GAS NATURALE DALLA RETE DI DISTRIBUZIONE DOMESTICA
CITY LOG di Giancarlo Riolfo
LOGISTICA “INTELLIGENTE” PER LE CITTÀ Minor traffico e aria più pulita in città grazie a una più efficiente organizzazione delle consegne porta a porta. È questo l’obiettivo del progetto Citylog, una sperimentazione avviata in tre città europee: Berlino, Lione e Torino. Al programma partecipa anche Iveco, insieme con il Centro Ricerche Fiat, le autorità locali e il corriere TNT Express. L’idea è quella di rivoluzionare il processo di distribuzione, utilizzando in modo ottimale pochi veicoli al posto dei molti impiegati in precedenza. In precedenza, TNT Express utilizzava una flotta di veicoli e di furgoni che, partendo dalla sede della società invadeva le strade della città. Ora, invece, è operativa una piccola area di interscambio in una zona centrale.
Ogni mattina un solo camion di medie dimensioni, attrezzato con due o tre “unità di carico” - grossi contenitori con i pacchi da consegnare già suddivisi per zone - parte dalla TNT e raggiunge l’area di interscambio. Qui, grazie a una semplice attrezzatura presente a bordo, in pochi minuti trasferisce le unità sul cassone di altrettanti Iveco Daily: veicoli compatti, maneggevoli (la versione prescelta è quella a passo corto) e con motori a basso impatto ambientale. Ciascuno di essi copre un’area della città, consegnando le merci e raccogliendo contemporaneamente i pacchi da spedire. Al termine del giro, le unità di carico sono nuovamente trasferite al veicolo più grande, che le porterà alla sede TNT Express.
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LE SPONSORIZZAZIONI di Francesca Rech
IVECO A TUTTO SPORT
L’AZIENDA SCENDE IN PISTA AL FIANCO DEL MOTO GP E DELLA FORMULA 1 E IN CAMPO CON LA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO
Continua anche nel 2013 il binomio vincente Iveco e Moto GP grazie alla partnership con Dorna Sports, la società che organizza i Gran Premi delle due ruote. Un impegno che vede il Marchio al fianco del Moto GP con 13 Iveco Nuovo Stralis Hi-Way tutti arancioni e 4 Daily (due furgoni e due combi) necessari per spostare gli uffici e le officine mobili, tutte le attrezzature e il personale.
Grazie a questo accordo, Iveco avrà visibilità in tutti i circuiti di gara, a cominciare dal primo appuntamento di stagione, in programma in Qatar il 7 aprile, dove il marchio spiccherà sulle prime due curve del circuito e così pure nel Moto GP de Catalunya il 16 giugno. Inoltre, Iveco sarà “Title sponsor” dei Gran Premi di Assen il 29 giugno e Aragón il 29 settembre. La presenza del Marchio in questi ultimi due non sarà solo statica ma saranno presenti led sui quali appariranno le immagini dinamiche dei prodotti Iveco. Ma le novità non finiscono qui: l’azienda ha rinnovato anche la partnership con il team Yamaha del due volte campione del mondo Jorge Lorenzo e del ritrovato Valentino Rossi tornato a casa dopo la parentesi Ducati.
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Il marchio sarà presente sul cupolino delle moto dei due piloti e come partner tecnico fornirà 7 Nuovo Stralis Hi-Way che saranno utilizzati per lo spostamento dei mezzi di gara e come area hospitality. Proprio il Nuovo Stralis Hi-Way ha celebrato con Jorge Lorenzo le rispettive vittorie “mondiali” nel Truck of the Year e nel MotoGP, con una campagna internazionale: “Numeri uno in pista e su strada”. «La strategia che Iveco porta avanti con questa sponsorizzazione - racconta Alberto Cavaggioni, Direttore Marketing Iveco - è affiancarsi a partner di eccellenza facendo leva su sport che coinvolgono in modo diretto il nostro target e che utilizzano i nostri veicoli. L’obiettivo è stato riconfermare tutte le sponsorizzazioni che abbiamo sviluppato negli ultimi anni, da un lato per dare continuità ai progetti e dall’altro per affiancare e supportare partner di rilievo e prestigio». Sempre a livello internazionale prosegue nel 2013 anche la partnership con Ferrari che vede Iveco tra i Fornitori Ufficiali del Team di Formula 1 oltre che Sponsor Ufficiale del Ferrari Challenge. In entrambe le sponsorizzazioni il marchio fornisce i mezzi per lo spostamento delle monoposto e delle vetture di gara oltre che delle officine mobili e delle strutture hospitality. Proprio la movimentazione delle monoposto di Formula 1 di Fernando Alonso e di Felipe Massa verrà effettuata da tre Nuovo Stralis Hi-Way. «Se rimaniamo in ambito motoristico – prosegue Cavaggioni – non possiamo non citare il nostro impegno nella Dakar che dopo il successo del 2012 ci ha visto nuovamente protagonisti nel 2013 in America Latina,
dove il team, l’affidabilità e la qualità del Nuovo Trakker hanno fatto la differenza in una categoria, quella dei camion, sempre più competitiva. I nostri truck hanno infatti vinto il maggior numero di tappe nel rally più duro del mondo». Gli oltre 8000 chilometri di gara sono stati un test importante sia per i veicoli Iveco sia per i partner tecnici come Petronas, Basf e Geox. «Petronas ha fornito i lubrificanti e gli oli motore per i mezzi, mentre Basf ha realizzato in esclusiva per i truck Iveco una speciale vernice estremamente resistente - spiega Maria Elena Gianotti, responsabile delle sponsorizzazioni Iveco -. Geox, per la prima volta al nostro fianco, invece, ha fornito sia ai piloti sia ai meccanici calzature e giacche con la tecnologia traspirante per la quale è leader mondiale». Dal motorsport al calcio il passo è breve per chi è tifoso: e allora come non ricordare che anche nel 2013, per il terzo anno consecutivo, Iveco è al fianco della Nazionale Italiana di Calcio come Fornitore Ufficiale. Gli azzurri, infatti, per tutta la stagione viaggeranno a bordo di un Magelys PRO, l’autobus appositamente allestito da Iveco per ospitare al meglio la squadra vice campione d’Europa. «Sedili più distanziati, impianto satellitare e wi-fi, prese per iPad e sistemi telematici – conclude Maria Elena Gianotti – sono solo alcuni degli accorgimenti che il Pullman ufficiale della Nazionale offre ai suoi viaggiatori durante i trasferimenti in Italia verso gli stadi e gli aeroporti». La partnership con gli azzurri continuerà fino alla fine del 2014, anno dei Mondiali di Calcio in Brasile.
AMBIENTE di Nicola Grande
UNA SCELTA ECOLOGICA
GLI AUTOBUS IVECO SONO SEMPRE PIÙ UN PUNTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE PER IL RISPETTO DELL’AMBIENTE. ANCHE GRAZIE AI MODERNI PROPULSORI EURO VI DOTATI DI HI-ESCR Lo scenario internazionale del trasporto pubblico si sta muovendo verso autobus ecologici dotati di motori che consumano sempre meno. Rispetto dell’ambiente e riduzione dei costi, insomma, come direttrici principali seguite dalle amministrazioni pubbliche per praticare in concreto politiche “verdi” e attente ai bilanci. Due principi di cui Iveco ha sempre tenuto conto e che portano i suoi bus a essere fra i più richiesti in Europa. L’impegno di Iveco verso soluzioni tecnologiche innovative non vale solo per i camion (e l’assegnazione del premio Truck of the Year allo Stralis Hi-Way ne è la dimostrazione), ma anche per gli autobus. I nuovi motori Euro V ed Euro VI, infatti, sono fra i più performanti del mercato anche grazie all’adozione del sistema di trattamento dei gas di scarico HI-eSCR. Il grande vantaggio della tecnologia HI-eSCR è quello di garantire
un livello di emissioni molto basso (più basso anche della concorrenza), con un sistema più semplice (senza uso di EGR) e con meno componenti, garantendo anche una minore usura del motore. Le medesime soluzioni che sono state adottate anche sul Crossway Low Entry che proprio per queste caratteristiche è stato scelto in Belgio da De Lijn. L’azienda di trasporto pubblico ha ordinato 160 autobus Euro VI ritenendo i veicoli Iveco i migliori in termini economici e di prestigio tecnico. I bus saranno equipaggiati con motore Cursor 9, Euro VI dotati di HI-eSCR (High Efficiency SCR), un sistema di riduzione catalitica brevettato da FPT Industrial, che funziona senza l’uso di EGR (ricircolo dei gas di scarico) e limita emissioni e costo totale di esercizio (TCO). La scorsa estate Iveco si era aggiudicata la
fornitura di oltre 150 autobus EEV (Enhanced Environmentally Friendly Vehicle) alla DB Fuhrpark Service GmbH, la più grande società tedesca di trasporto su autobus in Germania.
CARATTERISTICHE GENERALI LUNGHEZZA (mm)
11 995 - 12 760
LARGHEZZA (mm)
2 550
ALTEZZA TOTALE (CON A.C.) (mm)
3 210
PASSO (mm)
6 030 - 6 795
SBALZO ANTERIORE/POSTERIORE (mm)
2 673 - 3 292
ALTEZZA SOGLIE PORTA ANTERIORE/CENTRALE (mm)
320 - 330
LARGHEZZA PORTA ANTERIORE/CENTRALE (mm)
800 - 1200
ALTEZZA PIANO CALPESTIO (FINO PORTA CENTRALE) (mm)
340
DIAMETRO MIN. DI VOLTA (mm)
18 900 - 20 800
DIAMETRO DI INGOMBRO (mm)
22 200 - 23 600
ANGOLI DI ATTACCO/USCITA
7° / 8°
M.T.T. (kg)
17 800
MASSA MASSIMA ASSE ANTERIORE (kg)
6 300
MASSA MASSIMA ASSE POSTERIORE (kg)
11 600
VOLUME CAPPELLIERA
2.5 m3 - 2.7 m3 12 m
De Lijn possiede una flotta di oltre 2.300 autobus, che ogni anno trasporta circa 500 milioni di passeggeri, per oltre 225 milioni di chilometri. I nuovi 160 autobus Euro VI saranno utilizzati su tutta la rete interurbana delle Fiandre. Il Crossway Low Entry, prodotto nello stabilimento Iveco di VysokeMyto (Repubblica Ceca), è il leader del mercato nel suo segmento, offre una soluzione di trasporto veloce e affidabile ed è in grado di soddisfare le richieste di molti operatori pubblici e privati in tutta Europa.
LAYOUT 45 POSTI A SEDERE + CONDUCENTE CON PIATTAFORMA 45
43
12,8 m
DETTAGLI TECNICI Il Crossway destinato al servizio di linea è disponibile in più lunghezze - 10,60 m, 12 m e 12,80 m per potersi adattare a tutte le esigenze. Viene proposto in due motororizzazioni: un motore Tector EEV con ridotti consumi e coppia elevata, disponibile in due versioni (260 CV e 300 CV) e pensato in particolare per i percorsi pianeggianti o leggermente ondulati e un motore Cursor Euro 5 da 330 CV (242 kW) che combina economia e prestazioni, dando il meglio di sé nei percorsi che richiedono coppia e potenza elevate. Come negli altri veicoli della gamma, questi motori, che sfruttano la tecnologia SCR, sono montati verticalmente per agevolare l’accesso alla catena cinematica. Anche il Crossway sarà disponibile entro l’anno con i nuovi motori Euro VI dotati di HI-eSCR
15 LAYOUT 49 POSTI A SEDERE + CONDUCENTE CON PIATTAFORMA 49
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