NE/BZ0103/2008
REFLECT REFLECT 2/12
Come si stratifica un dente perfetto? Morfologia del dente anteriore, cut-back, colore e funzione
Simmetrico ed estetico Correzione armonica di denti coniformi
Il predominio centrale Corone in ceramica integrale su incisivi centrali trattati endodonticamente
EDITORIALE
Gentile lettrice, gentile lettore È trascorso oltre un anno dal disastroso terremoto di Tohoku e dallo tsunami, che l’11 marzo 2011 hanno funestato il nord-est del Giappone. La ricostruzione dell’infrastruttura è quasi terminata, così come la creazione di alloggi provvisori per le oltre 340.000 persone, che sono rimaste senza tetto a causa della catastrofe. Tutto ciò è stato infine possibile grazie al generoso sostegno che il Giappone ha ottenuto da tutto il mondo. Il nostro rispetto e la nostra gratitudine vanno in primo luogo a coloro che nella regione distrutta si dedicano instancabilmente della ricostruzione e del ristabilimento. Nel frattempo nei notiziari internazionali non sentirete più parlare molto della regione Tohoku colpita. Persino nelle grandi città giapponesi come Tokio tutto è rientrato quasi nella normalità. Rimarrà tuttavia vivo il ricordo della catastrofe di Tohoku – ci ha reso ancora più consapevoli del valore dei legami umani e ci ha indotto a riflettere sulla nostra vita, sulla nostra cultura, sulla comunità, sulla tecnologia e su molto altro. Anche in Ivoclar Vivadent attribuiamo un’elevata importanza ai valori: “Passion – Vision – Innovation“ non è soltanto uno slogan, bensì un sistema di valori a cui ci orientiamo nella nostra operatività quotidiana. In questa edizione di Reflect Le presentiamo le nostre recenti innovazioni, che si basano su prodotti affermati clinicamente. Si distinguono principalmente per eccezionali performance del prodotto, affidabilità ed estetica, assicurando risultati finali prevedibili e di successo. È il nostro sesto anno, dall’apertura della sede Ivoclar Vivadent KK a Tokio in Giappone. Il nostro obiettivo primario è sempre stato quello di fornire ai nostri clienti informazioni tempestive, che contribuiscono al loro successo clinico. Anche Reflect soddisfa questo compito. Le auguro buon divertimento nella lettura di questa edizione di Reflect e spero che vi troverà anche molte risposte alle sue domande, con cui è confrontato quotidianamente in laboratorio ed in studio. Cordiali saluti
Hideaki Kumazawa Managing Director Ivoclar Vivadent KK/Japan 2
IN DICE
Pagina 5
Pagina 9
Pagina 17
ODONTOIATRIA
Efficiente ed estetico Bulk-Fill da 4 mm nei settori latero-posteriori Michael R. Sesemann, DDS, FAACD ............................................................. 04 Come si stratifica un dente perfetto? Morfologia del dente anteriore, cut-back, colore e funzione Ulf Krueger-Janson ....................................................................................... 08
Simmetrico ed estetico Correzione armonica di denti coniformi Dr. Olivier Etienne e Dominique Watzki ........................................................ 12
TEAMWORK
Il predominio centrale Corone in ceramica integrale su incisivi centrali trattati endodonticamente Dr. Jan Hajtó e Mastro Odt. Stefan Frei ........................................................ 16 Esthetic Veneers – mininvasivamente con minima perdita di sostanza Trattamenti estetici complessi con IPS Empress Esthetic Seung-Kyu Lee, DDS, MSD, e Ha-Sung Yoo, DT ............................................ 20
IMPRESSUM
Editore
Ivoclar Vivadent AG Bendererstr. 2 9494 Schaan/Liechtenstein Tel. +423 / 2353535 Fax +423 / 2353360
Coordinamento
Lorenzo Rigliaco Tel. +423 / 2353698
Redazione
Dr. R. May, N. van Oers, L. Rigliaco, T. Schaffner
Pubblicazione
3 per anno
Servizio lettori
info@ivoclarvivadent.com
Tiratura complessiva
72.000 (versioni in lingua tedesca, inglese, francese, italiana, spagnola e russa)
Produzione
teamwork media GmbH, Fuchstal/Germania 3
ODONTOIATRIA
Efficiente ed estetico Bulk-Fill da 4 mm nei settori latero-posteriori Michael R. Sesemann, DDS, FAACD, Omaha, Nebraska/USA
La realizzazione di otturazioni dirette nei settori latero-posteriori può essere dispendiosa in termini di tempo e richiedere sensibilità tecnica. Per questo motivo, gli odontoiatri desiderano compositi in grado di facilitare la tecnica di restauro diretta. Finora, secondo la teoria, i restauri diretti nei settori latero-posteriori prevedibili e funzionali, erano ottenibili soltanto con l’aiuto della tecnica di stratificazione. Questa tecnica può risultare dispendiosa e difficile, in quanto ogni singolo strato non applicato adeguatamente può essere causa di insuccesso del restauro [1,2].
Fig. 1 Situazione iniziale: restauri in amalgama insufficienti e fratture nella sostanza dentale rimanente.
Con lo sviluppo di Tetric EvoCeram® Bulk Fill questa situazione è stata rivoluzionata. La tecnica Bulk a 4 mm è più rapida e semplice rispetto alla convenzionale tecnica di stratificazione a 2 mm, riduce il tempo alla poltrona e porta a risultati prevedibili [3,4]. Grazie alle sue caratteristiche, Tetric EvoCeram Bulk Fill supera i convenzionali materiali, evitando molti dei loro svantaggi. Il minore stress da contrazione durante la polimerizzazione porta a meno microinfiltrazioni e sussiste un minore rischio in riguardo a sensibilità post-operatorie, nonché carie secondaria [4-6]. Grazie alla maggiore profondità di indurimento, sono inutili dispendiose stratificazioni.
4
Tetric EvoCeram Bulk Fill modellabile e specificatamente sviluppato contiene due diversi riempitivi vetrosi con particelle di diverse dimensioni. Questi vetroriempitivi sopportano le sollecitazioni nei settori latero-posteriori e provvedono ad ottenere eccellenti caratteristiche di lucidatura [7]. Grazie al reattivo acceleratore della polimerizzazione, il composito può essere indurito in uno spessore fino a max. 4 mm. Grazie alla miscela di riempitivi contenuti in Tetric EvoCeram Bulk Fill, composta da vetroriempitivi, trifluoruro di itterbio, ossidi misti e riempitivi di prepolimero, e calibrata con l’indice di rifrazione della miscela di monomero a contrazione ridotta, il materiale possiede una traslucenza simile allo smalto e contemporaneamente elevata radiopacità. In tal modo i restauri diventano praticamente invisibili e sono difficilmente distinguibili dalla sostanza dentale naturale.
Le eccellenti caratteristiche merceologiche e l’estetica del composito Bulk consentono di ottenere restauri nei settori latero-posteriori naturali e di lunga durata, realizzabili in modo efficiente e facile.
Fig. 2 Dopo l’applicazione di una diga, sono state rimosse le otturazioni in amalgama.
Fig. 4 Con una sonda parodontale è stata rilevata la profondità di preparazione.
cata una diga priva di lattice. Quindi, le otturazioni in amalgama permeabili sono state rimosse con una fresa in metallo duro SabreCut (fig. 2) ed i bordi della preparazione sono stati rifiniti con frese diamantate. La cavità è stata quindi detersa con un sistema di abrasione ad aria e disinfettata con una soluzione al due percento di gluconato di clorexidina (fig. 3). Quindi è avvenuta la misurazione della preparazione con una sonda parodontale. La profondità della cavità ammontava a 5 mm (fig. 4).
Fig. 3 La preparazione dopo la detersione, micromordenzatura e disinfezione.
Fig. 5 E‘ stata applicata una matrice parziale, quindi fissata con un anello G. Quindi è avvenuto il processo di mordenzatura.
Il caso Una paziente di 50 anni si è presentata nel nostro studio con otturazioni in amalgama ed una frattura della sostanza dentale rimanente (fig. 1); in particolare si trattava della cresta marginale mesiale del dente 26 e la zona della cresta marginale distale del dente 27. Poiché le cavità erano più profonde di quattro millimetri, dalla gamma Tetric EvoCeram Bulk Fill sono stati scelti il colore IVB per la riproduzione dello strato dentinale ed il colore IVW per la riproduzione dello strato di smalto. Come adesivo è stato impiegato l’adesivo monocomponente ExciTE® F per la tecnica Total-Etch. La modellazione è avvenuta con lo strumento per modellazione OptraSculpt. Procedimento clinico La paziente è stata anestetizzata con 2,5 ml di soluzione di Prilocain HCl con 1:200,000 Epinephrin. E’ stata appli-
Fig. 6 E‘ stato applicato l’adesivo ExciTE F facendo vaporizzare il solvente rimanente con getto d’aria calda.
Per ottenere robusti contatti prossimali, la matrice parziale fissata sul dente 26 è stata fissata con un anello G. Quindi è stato necessario condizionare la preparazione con acido fosforico al 37% con additivo antimicrobico. In seguito, per la re-idratazione, disinfezione ed inibizione della proteasi di matrice metallica (MMP) è avvenuto un nuovo umettamento con idrato di diacetato di clorexidina al 98% (fig. 5). E‘ stato applicato un adesivo della quinta generazione (ExciTE F) facendo evaporare i residui di solvente con un getto d’aria calda per 5 secondi (fig. 6). In seguito è stato applicato un secondo strato, asciugato per 5 -10 secondi e polimerizzato con la Bluephase® Style. Prima dell’applicazione del composito, è stato applicato il materiale a bassa viscosità Tetric EvoFlow® per riempire le cavità mordenzate (fig. 7).
5
Fig. 7 Dopo il fotoindurimento dello strato di adesivo, sono state riempite le cavità.
Fig. 8 Una pallina di composito è stata posizionata nell’incassettatura prossimale con la punta di uno strumento di zeppatura.
Fig. 9 La zona cervicale dell’incassettatura prossimale è stata modellata con il composito.
Fig. 10 Tetric EvoCeram Bulk Fill nel colore IVB è stato pressato sull’incremento cervicale non indurito, riempiendo la cavità fino all’altezza di quattro millimetri.
Fig. 11 In chiusura è stato applicato uno strato di uno fino a due millimetri in Tetric EvoCeram Bulk Fill nel colore IVW.
Fig. 12 Visione dello strato superiore, dopo la modellazione.
In seguito alla profondità della preparazione e dello spessore massimo consigliato di quattro millimetri sono stati applicati due strati di composito. Una piccola pallina di composito (fig. 8) è stata posizionata nell’incassettatura prossimale con l’aiuto di uno strumento per zeppatura. Con questo incremento è stata modellata la zona cervicale, ma senza indurimento (fig. 9). Quindi è stato pressato un ulteriore strato di Tetric EvoCeram Bulk Fill nel IVB sul composito già posizionato adattando con uno strumento di modellazione OptraSculpt (fig. 10). L’incremento di Bulk è stato indurito per
6
dieci secondi con la Bluephase Style. Infine è stato applicato Tetric EvoCeram Bulk Fill nel colore IVW come smalto, modellando e contornando con OptraSculpt. L’incremento è stato fotopolimerizzato per dieci secondi (figg. 11 e 12). La rifinitura è avvenuta con frese in metallo duro e diamantate fini e con punte “Brownie“. Alla lucidatura finale hanno dato il loro eccellente contributo le punte per lucidatura grigie, verdi e rosa Astropol® nonché l’Astrobrush (figg. 13 e 14).
Figg. 13 e 14 Dopo la polimerizzazione dello strato superiore con la Bluephase Style, i restauri sono stati rifiniti e lucidati con frese in metallo duro e punte per lucidatura.
Fig. 15 Visione del restauro finito prima della rimozione della diga.
Fig. 16 Immagine ravvicinata del restauro diretto nel dente posteriore, dopo reidratazione di 24 ore.
Conclusioni Grazie al continuo sviluppo di innovativi materiali, l’odontoiatria cambia costantemente. Tetric EvoCeram Bulk Fill semplifica un procedimento, che gli odontoiatri in tutto il mondo impiegano innumerevoli volte al giorno. In tal modo risparmiano tempo e denaro sia l’operatore che il paziente. Caratteristiche del materiale quali una buona modellabilità consentono l’applicazione in strati fino a quattro millimetri. Complicate stratificazioni, necessarie per i convenzionali compositi sensibili alla tecnica impiegata, appartengono pertanto al passato. L’elevata resistenza del materiale provvede inoltre ad una lunga durata del restauro. Con i tre colori universali si possono realizzare restauri estetici, che si integrano perfettamente nell’ambiente orale (figg. 15 e 16). La lista della bibliografia è disponibile su richiesta presso la redazione.
Corrispondenza: Michael R. Sesemann, DDS, FAACD 10020 Nicholas Street, Suite 200 Omaha, NE 68114, USA info@smilesonline.net msesemann@smilesonline.net www.smilesonline.net
7
ODONTOIATRIA
Come si stratifica un dente perfetto? Morfologia del dente anteriore, cut-back, colore e funzione Ulf Krueger-Janson, Francoforte sul Meno/Germania
Un composito con ideali caratteristiche del materiale, mediante un’adeguata tecnica di stratificazione, consente la realizzazione di contorni anatomici del dente e pertanto una ricostruzione naturale. Con il composito, con un concetto di colorazione e stratificazione calibrato in modo ideale, si può riuscire a realizzare un aspetto globale naturale di un dente dal punto di vista biomimetico, consentendo in tal modo una perfetta integrazione nell’ambiente circostante. Il corretto materiale rappresenta un presupposto importante per il successo. Lo spettro cromatico del composito IPS Empress® Direct comprende cinque colori dentina del gruppo dei colori A (opacità più elevata) e cinque analoghi colori smalto (traslucenza più elevata). Inoltre per la realizzazione di bordi laterali dello smalto nonché di bordi incisali sono a disposizione colori più intensi e più traslucenti – a scelta con opalescenza. Questa equilibrata gamma di colori e masse supporta la ricostruzione di restauri in composito di effetto naturale. Qui di seguito, con l’ausilio di un dente anteriore, verrà dimostrata la nuova realizzazione di un restauro in composito con IPS Empress Direct. In sequenza cronologica viene documentato il concetto citato dalla scelta del colore alla realizzazione definitiva della forma.
Fig. 1 Situazione iniziale: nuova realizzazione della ricostruzione in composito antiestetica del dente 11. Per raffigurare meglio le tonalità cromatiche e la superficie l’immagine è stata trasformata in valori di grigio.
8
Fig. 2 Visione incisale: decorso ineguale dei contorni vestibolari. Il dente contiguo 21 mostra che un restauro naturale necessita di una “posizione a farfalla”.
Valutazione della situazione iniziale La situazione iniziale presenta una situazione anteriore superiore insoddisfacente, in cui risulta particolarmente negativo il dente 11. Sia la sua forma che il suo colore soddisfano i requisiti di una ricostruzione odontoiatrica di elevato standard qualitativo. Per raffigurare meglio la situazione iniziale, l’immagine è stata trasformata in valori di grigio (fig. 1). Sono particolarmente visibili l’insufficiente luminosità nonché le parti traslucenti mancanti, così come le strutture di colore superficiali ed i loro diversi passaggi nonché depositi biancastri ondulati.
Se si esamina la situazione iniziale dalla zona incisale, è evidente l’ineguale decorso vestibolare dei contorni (fig. 2). Ciò risulta in una anomalia di posizione dell’incisivo destro inclinata verso la zona vestibolare. La necessaria “posizione a farfalla” in questo caso non è stata ricostruibile ed il dente 11 appare pertanto come un corpo estraneo. Il sistema cromatico di IPS Empress Direct contiene diversi colori dentina, che dispongono di una opacità più elevata e che sono indicati per un forte sbiancamento (Bleach L/XL) oppure una copertura intensa (IVA5/A6). Analogamente fanno parte del sistema le masse smalto con Bleach traslucente ed i colori incisale, nonché la componente cromatica Trans Opal (opalescenza). Per ottenere una visione generale della ricostruzione degli strati di colore dei denti contigui naturali, esiste un semplice concetto. Diversi campioni di colore IPS Empress Direct vengono applicati sulla superficie non trattata dello smalto del dente contiguo – in questo caso il dente 21 – e polimerizzati (fig. 3). Attraverso la polimerizzazione si devono escludere differenze cromatiche. Se nell’osservazione si orienta la lampada operatoria in diversi lati sul dente così preparato, ci si può immaginare bene, quale aspetto abbiano i singoli colori in bocca al paziente. Le impressioni cromatiche acquisite forniscono all’operatore preziose informazioni sul comportamento cromatico del sistema composito impiegato e quindi per la scelta del colore. Nel caso descritto per esempio nella flangia laterale è stato applicato il materiale opalescente (Trans Opal), al fine di imitare la zona biancastraazzurognola del dente contiguo naturale. Ricostruzione e stratificazione della forma di base Dopo aver rimosso il vecchio restauro del dente 11 (fig. 4) si esegue una prima ricostruzione dello strato. Per imitare l’aspetto saturo, di colore intenso (opacità) del dente contiguo, alla base del restauro viene applicata una massa dentina di colore A3. Inoltre si sovra-stratifica la zona incisale con dentina e con uno smalto di colore A2. In direzione cervicale, in questa zona, deve essere creato un effetto cromatico rispettivamente un decorso chiaro. Pertanto in questo caso viene stratificata massa smalto di colore A2. Sulle flange laterali (distale, mesiale) viene applicata massa smalto A2, al fine di ottenere maggiore luminosità al dente. La fig. 5 rende comprensibile la stratificazione; le definizioni
Fig. 3 Quale riferimento cromatico, sul dente contiguo 21 vengono applicate singole prove di colore del sistema composito da utilizzare.
cromatiche sono state proiettate sull’immagine. In seguito alla deidratazione del dente 21 si è creato un differente aspetto cromatico rispetto alle stratificazioni campione rappresentate nell’immagine 3. Questo dato di fatto indica che la scelta del colore dovrebbe avvenire velocemente, poiché il dente contiguo, in seguito ad una deidratazione, non presenta più alcun chiaro riferimento di colore. L’intera stratificazione viene quindi sovra-stratificata con Flow A2 e si crea quindi la superficie vestibolare. Con la tecnica di stratificazione descritta si ricostruisce il dente 11 in modo tale che corrisponda cromaticamente il più possibile al dente contiguo e che contemporaneamente rappresenti la forma di base del restauro (fig. 6). La zona incisale di questa forma dentale rotonda è difficile da
Fig. 4 Dopo la rimozione del vecchio restauro si può iniziare con la stratificazione.
Opalescenza
Fig. 5 L’immagine rende comprensibile la stratificazione; le definizioni cromatiche utilizzate sono state proiettate sull’immagine.
Fig. 6 Il dente 11 per quanto riguarda il colore e la forma di base sono ricostruiti in modo da corrispondere il più possibile al dente contiguo.
9
Figg. 7 e 8 Nella tecnica cut-back vengono fresati incavi tipo mamelone. Con diverse profondità e larghezze si ottiene una struttura più viva del restauro.
modellare. Il bordo mesiale è relativamente angolare e soltanto dopo l’ulteriore decorso verso la zona distale il bordo passa al corpo tondeggiante del dente. Nella modellazione con composito è consigliabile sovra contornare leggermente questa zona. In tal modo si ottiene “spazio” per la rifinitura del restauro. Le zone convesse e concave devono essere rifinite cautamente, cosa che spesso non avviene subito.
In forme dentali difficili ha senso stratificare prima la forma di base con un colore di base e concentrarsi sulle caratteristiche determinanti della forma e della morfologia.
Fig. 10 Con i colori di Tetric EvoFlow si possono differenziare diversi valori cromatici dal giallastro (Bleach I) al bluastro (Bleach L). Bleach XL è riempito più compattamente con riempitivi giallastri (ossidi di titanio).
10
A questo proposito vengono considerati anche i parametri funzionali. Questo procedimento si è affermato molto bene nella prassi quotidiana. In caso di impasse temporali, il paziente può essere dimesso prima con questo “pre-trattamento”. La stratificazione finale avviene quindi in un momento successivo. Prima che il paziente lasci lo studio, è necessario tuttavia ricoprire la superficie di questa stratificazione con un Flow, al fine di creargli una piacevole “sensazione del dente”.
Fig. 9 La superficie preparata viene umettata con un bonding.
Individualizzazione cromatica La ricostruzione degli strati viene ultimata con una diversificazione dei colori del sistema composito. Nel colore e nella forma di base calibrati con uno strumento di rifinitura (codice rosso, granulometria fine) nella cosiddetta “metodica cut-back” vengono fresati nella superficie degli incavi tipo mamelone (figg. 7 e 8). In questi incavi in un secondo momento vengono inserite le caratteristiche cromatiche individuali (tecnica degli intarsi); il dente contiguo può fornire un modello speculare. Con diverse profondità e larghezze si ottiene una struttura più viva del restauro. La zona di composito fresata viene umettata con un bonding non riempito e quindi viene passato un leggero getto d’aria (fig. 9), al fine di contrastare uno strato spesso di materiale nelle zone marginali. Poiché esso può causare un’indesiderata zona di passaggio grigiastra. Questa superficie vestibolare preparata viene quindi riempita con i colori Flow scelti. I colori di Tetric EvoFlow® hanno diverse gradazioni di opacità biancastre. Possono essere differenziati diversi valori cromatici dal giallastro (Bleach I) al bluastro (Bleach L). Bleach XL è riempito più compattamente con riempitivi giallastri (ossidi di titanio) (fig. 10). Con uno spettro cromatico così ampio si possono realizzare le tonalità cromatiche fini. Iniziando dal punto più profondo dovrebbero essere riempite le superfici fra i mamelloni. Inoltre viene applicato il Flow e mobilizzato con l’apice della sonda tirando verso la zona da riempire. Questa procedura evita una formazione di porosità. Possono essere realizzate differenti zone di opacità (T, Bleach L, I, M, XL). Se si utilizza per esempio un colore molto trasparente come Bleach I, il valore del grigio aumenta e quindi si evidenzia una zona grigiastra “più intra-mamellare”. Per rappresentare meglio la colorazione, le zone cromatiche sono state proiettate sull’immagine 11. Come strato finale il restauro viene ricoperto con Flow. In questo caso è stata scelta la massa T (Transpa). Qualora si dovessero realizzare diverse zone cromatiche che confluiscono insieme, possono essere miscelate fra loro le masse Flow sulla superficie del dente. Però, attenzione, evitare la formazione di porosità. L’importanza del controllo Una settimana dopo l’ultimazione, il restauro è stato valutato criticamente ed è stato controllato l’adattamento cromatico ai denti contigui (fig. 12). Osservando attentamente,
Fig. 11 Per evidenziare meglio al lettore la colorazione, le zone cromatiche sono state proiettate sull’immagine.
Fig. 12 Una settimana dopo l’ultimazione: valutazione critica – all’operatore perfezionista potrebbe disturbare la mancanza del bordo incisale bluastro. Il paziente e l’operatore sono tuttavia completamente soddisfatti.
Fig. 13 Anche l’integrazione morfologica risulta ottima. La visione incisale mostra la “posizione a farfalla” naturale ed il decorso vestibolare dei contorni identico ai denti contigui.
Fig. 14 Valutazione conclusiva della ricostruzione in composito.
all’operatore perfezionista potrebbe disturbare la mancanza del bordo incisale bluastro. Per un’ulteriore ottimizzazione, se necessario, può essere leggermente ridotta la “zona del bordo” vestibolare (cut-back) e corretto l’effetto mediante inserimento di Trans Opal.
presenta il presupposto per ogni integrità. Il decorso del bordo incisale e quindi anche la parte delle zone di contatto mesiali e distali sono determinanti per l’aspetto di una adeguata forma dentale. I moderni materiali consentono al collega ambizioso di stratificare con composito anche ricostruzioni cromatiche difficili. Il presupposto è quello di avere a disposizione un composito che abbia componenti cromatiche analoghe alla natura. La metodica cut-back facilita la stratificazione e consente una miriade di varianti di realizzazione.
L’integrazione morfologica del restauro è ottima. La visione incisale sottolinea chiaramente la “posizione a farfalla” ed il decorso vestibolare dei contorni identico ai denti contigui (fig. 13), il che risulta molto naturale. Il decorso della curvatura dalla zona incisale a quella cervicale è stato ottenuto mediante uno strumento di rifinitura del sistema Eva (KaVo). La valutazione finale della ricostruzione in composito avviene osservando il dente dalle diverse prospettive (fig. 14). Un indizio sicuro per la conformazione anatomica è rappresentato da creste con riflessi luminosi site sulle flange laterali. Attraverso esse si evidenzia la forma tridimensionale di un dente. Le flange si formano attraverso una cresta che si crea dal passaggio della superficie vestibolare alla zona interdentale. Come rappresentato nell’immagine 12, la zona distale in questa posizione dei denti deve essere particolarmente rifinita con una forma tondeggiante. Conclusioni Il successo di un restauro in composito dipende in prima linea da un’adeguata ricostruzione della morfologia. Se si considerano altresì gli aspetti cromatici naturali, un restauro può adattarsi perfettamente nel suo ambiente orale anche dal punto di vista bio-mimetico. In caso di forma difficile si dovrebbe seguire il più possibile il decorso dei contorni del dente contiguo. Una conformazione tridimensionale rap-
Ulf Krueger-Janson è autore del libro “Komposit 3D – Natürliche Farbund Formgestaltung”. È disponibile presso www.teamwork-media.de oppure www.teamwork-bookshop.de.
Corrispondenza: Ulf Krueger-Janson Stettenstrasse 48 60322 Frankfurt am Main Germania ulf.krueger-janson@t-online.de
11
TEAMWORK
Simmetrico ed estetico Correzione armonica di denti coniformi Dr. Olivier Etienne, Strasburgo, e Dominique Watzki, Illkirch-Graffenstaden/Francia
Ottenere il miglior risultato con il minor dispendio possibile – questa conosciuta regola dell’economia per l’odontoiatra può essere tradotta in: realizzare un trattamento estetico con una procedura minivasiva o non invasiva. Le anomalie riguardanti la forma o la grandezza dei denti possono essere simmetriche o asimmetriche. Si riferiscono frequentemente a denti incisivi lateroposteriori, per i quali viene adottato il termine di “denti coniformi”. In passato si proponevano diversi approcci terapeutici, come p.es. un’estrazione con successiva chiusura ortodontica del diastema oppure con successivo trattamento implantare. Grazie alle nuove possibilità nel campo della tecnica adesiva, in combinazione con vetroceramiche altamente estetiche e resistenti, oggigiorno è a disposizione un’alternativa terapeutica economica e anche funzionalmente attraente.
Fig. 1 Il sorriso della giovane paziente prima del trattamento rivelava i suoi denti incisivi laterali asimmetrici e coniformi.
Fig. 2 Situazione iniziale, visione intraorale. Dopo il trattamento ortodontico la situazione dei denti anteriori risultava disarmonica e presentava diastemi estesi. Sono state rispettate in modo ottimale le relazioni di posizione fra le arcate dentali (lavoro ortodontico: Dr. Jean Koch, Strasburgo).
A causa delle poche superfici adesive disponibili, il trattamento di denti coniformi necessita di un sistema adesivo efficiente. Pertanto in questi casi agli adesivi automordenzanti si prediligono sistemi Total-Etch. Inoltre è necessario fare attenzione che la preparazione del dente si limiti soltanto alla superficie dello smalto.
12
Il caso clinico Una paziente di 16 anni desiderava un miglioramento estetico del suo sorriso (fig. 1). Entrambi i denti incisivi laterali superiori erano coniformi e la paziente soffriva di questa imperfezione relativa alla situazione dei denti anteriori.
Già due anni fa è stato iniziato un trattamento ortodontico ed è stato deciso di mantenere i denti incisivi laterali (fig. 2). Ora era giunto il momento di eseguire il trattamento dei denti 22 e 12 mediante tecnica adesiva e faccette in ceramica integrale in vetroceramica al disilicato di litio IPS e.max® Press.
do la tecnica descritta da G. Gürel (fig. 3). L’impronta in silicone nella zona degli incisivi laterali è stata riempita con Telio CS C&B, un materiale provvisorio autoindurente per ponti e corone ed inserita in cavo orale (fig. 4). Dopo la polimerizzazione di due minuti, l’impronta è stata prelevata ed è stato mostrato alla paziente il restauro “simulato”.
Preparazioni Come preparazione è stata elaborata al computer un’immagine intraorale dal lato vestibolare. Con l’ausilio di questa immagine l’odontotecnico ha potuto pianificare in modo ottimale il restauro, mettendo in atto il suo obiettivo mediante il wax-up. L’operatore ha potuto esprimere ulteriormente un giudizio sulla configurazione della gengiva. Prima del prossimo appuntamento per il trattamento, è stata realizzata una mascherina in silicone del modello unitamente al wax-up, trasferendo il tutto in cavo orale secon-
La paziente e l’operatore erano soddisfatti della forma dei denti incisivi pianificata. Ora sono stati apportati solchi di demarcazione della profondità attraverso le mascherine di composito (figg. 5 e 6). In tal modo si dovrebbe assicurare che rimanga inalterato quanto più smalto possibile, ottimizzando fra l’altro l’adesione. Questi solchi servivano quale riferimento durante l’intera preparazione. Nella stessa seduta sono state apportate leggere modifiche della gengiva, al fine di ottenere un profilo d’emergenza armonico ed estetico (fig. 7).
Fig. 3 Il wax-up modellato dall’odontotecnico. Con l’ausilio del wax-up sono state pianificate anche le correzioni gengivali.
Figg. da 4 a 6 La preparazione controllata attraverso il mock-up estetico è il presupposto per poter cementare i restauri definitivi esclusivamente su smalto. Questo ottimizza la qualità della cementazione e a lungo termine conferisce al restauro un aspetto più estetico rispetto ai restauri cementati su dentina.
Fig. 7 La modifica della gengiva è stata limitata al minimo, è risultata tuttavia indispensabile per ottenere il risultato estetico desiderato.
13
Fig. 8 Le faccette da rivestimento realizzate dall’odontotecnico.
Fig. 9 La situazione direttamente dopo la cementazione delle faccette.
Fig. 10 Dopo una settimana si presentava un risultato eccellente sia dal punto di vista funzionale che estetico.
Dopo una fase di guarigione di una settimana si è eseguita la presa dell’impronta per la realizzazione del modello maestro rispettivamente i restauri definitivi. L’odontotecnico ha ultimato due faccette da rivestimento in IPS e.max Press nel colore LT A1. Il wax-up fungeva da riferimento per la forma e la dimensione (fig. 8). Cementazione delle faccette da rivestimento Entrambe le faccette sono state messe in prova sia con gel di glicerina (paste Variolink® II Try-in) di colore verde che trasparente. Infine si è scelta una miscela di entrambe le tonalità cromatiche, al fine di ottenere un passaggio armonico fra i denti canini (elevata saturazione del colore) ed i denti incisivi centrali molto chiari.
Per poter cementare i restauri estremamente sottili secondo i requisiti qualitativi odontoiatrici è sempre necessario eseguire prima un isolamento sotto diga. 14
Per la cementazione delle faccette in questo caso erano indicati il sistema composito ad indurimento duale Variolink II e l’adesivo ExciTE® DSC. Dopo una fotopolimerizzazione di tre secondi nella modalità soft sono state rimosse le eccedenze grossolane del materiale da fissaggio; la rimozione delle eccedenze fini è avvenuta dopo la fotopolimerizzazione finale in modalità high (fig. 9). La paziente ci ha ricontattato dopo una settimana. Tutto il team era pienamente soddisfatto del risultato (figg. da 10 a 13).
Figg. da 11 a 13 La validità del “nuovo“ sorriso della nostra paziente si affermerà a lungo termine. La prognosì è favorevole, poiché i materiali utilizzati si sono già affermati clinicamente.
Conclusioni Grazie ai cristalli contenuti nel disilicato di litio, IPS e.max Press si distingue per le buone caratteristiche, al fine di realizzare restauri altamente estetici: resistenza meccanica, compatibilità con le ceramiche da rivestimento estetico ed eccellenti proprietà ottiche. Combinando il materiale con un sistema di cementazione Total-Etch come Variolink II, in futuro possiamo attendere con tranquillità i restauri con ceramica cementata adesivamente.
Corrispondenza: Dr. Olivier Etienne 1, rue de la Division Leclerc, 67000 Strassburg, Francia o.etienne@free.fr Dominique Watzki Laboratoire Renaissance 67400 Illkirch-Graffenstaden, Francia
15
TEAMWORK
Il predominio centrale Corone in ceramica integrale su incisivi centrali trattati endodonticamente Dr. Jan Hajtó e Mastro Odt. Stefan Frei, Monaco/Germania
Con la ceramica al disilicato di litio odontoiatri ed odontotecnici per la prima volta hanno a disposizione un materiale, che unisce elevati valori di resistenza ad un naturale passaggio di luce. Nella maggior parte dei casi, i denti decolorati sono conseguenza di trattamenti endodontici. Con corone in metalloceramica si possono coprire anche forti decolorazioni, tuttavia a causa della struttura metallica, soprattutto nella zona al di sotto del bordo coronale, lo stesso viene ulteriormente scurito. La struttura non consente alcun passaggio di luce verso il moncone dentale. Non appena si verificano minime recessioni nella zona visibile del bordo coronale, diventano visibili i bordi scuri della corona. Poiché da decenni i trattamenti in metalloceramica rappresentano lo standard anche nei trattamenti con corone dei denti anteriori, questi bordi scuri vengono spesso considerati da molti pazienti come inevitabile conseguenza di “capsule coronali”. Le ceramiche integrali, in particolare le vetroceramiche traslucenti, offrono da questo punto di vista tutti i vantaggi estetici, tuttavia, per molti di questi materiali il trattamento è correlato ad una minore resistenza. Con il disilicato di litio, per la prima volta abbiamo a disposizione un materiale che unisce elevati valori di resistenza ad un naturale passaggio di luce. Qui di seguito, viene illustrato un caso rappresentativo dei punti di forza della ceramica per pressatura IPS e.max® Press. Situazione iniziale e pianificazione Ad una paziente di 40 anni è stato pianificato un trattamento funzionale globale con rialzo occlusale. In tale occasione si dovevano anche sostituire le due corone in metalloceramica di entrambi gli incisivi centrali. Alla paziente disturbavano le zone scure chiaramente visibili al di sotto dei bordi coronali. In zona cervicale delle corone, la gengiva appariva leggermente bluastra, indizio di monconi decolorati (fig. 1). Radiologicamente è stato diagnosticato un trattamento canalare insufficiente del dente 21 ed un dente 11 non ancora trattato endodonticamente.
16
Fig. 1 Situazione iniziale. Vecchie corone in metalloceramica sul dente 11 e sul 21. Oltre ai bordi coronali scuri, disturbava soprattutto la gengiva decolorata bluastra del dente 21.
Fig. 2 Nel wax-up abbiamo elaborato una caratteristica forma coronale, fra l’altro per distogliere l’attenzione dell’estetica rosa leggermente compromessa.
Alla prova di vitalità questo non presentava alcun segno di sensibilità. Poiché gli incisivi centrali assumono un ruolo determinante per l’estetica dei denti anteriori, anche in questi casi apparentemente semplici, è necessario pianificare in modo preciso – anche o proprio solo per una o due corone incisive è necessario realizzare inizialmente un wax-up. In questo caso, le corone presenti non avevano un effetto particolarmente caratteristico. Noi volevamo cercare di trovare una forma più coraggiosa e particolare, per distogliere otticamente l’attenzione dall’estetica rosa compromessa. In particolare, la papilla centrale era leggermente troppo corta. Abbiamo deciso per una forma coronale triangolare (fig. 2). Dopo la rimozione delle vecchie corone, si è riscontrato che le radici corrispondevano ad un’originaria posizione dentale fortemente protrusiva e che i monconi, per la correzione della posizione, erano stati fortemente rifiniti labialmente.
Fig. 3 Situazione dopo la rimozione delle corone, detersione dei monconi e rimozione del perno del 21.
30 percento, per sbiancare anche le zone rilevanti delle radici dentali al di sotto del bordo coronale. I monconi erano quindi sufficientemente sbiancati per servire come base al trattamento vetroceramico traslucente in IPS e.max Press (rivestito con IPS e.max® Ceram). Poiché si trattava di ricostruzioni di monconi con perni. È stato possibile ottenere in modo ottimale, circolarmente, un asporto di sostanza dentale di ca. 1 - 1,5 mm. In tal modo l’odontotecnico ha ottenuto sufficiente spazio per un rivestimento estetico individuale. Provvisorio realizzato in laboratorio Esteticamente il provvisorio Chairside unito non era ancora soddisfacente. Pertanto abbiamo optato per un restauro “prototipo” realizzato in laboratorio. Questo non è un classico provvisorio a lungo termine, poiché sono sufficienti pochi giorni fino a settimane per testare l’integrazione estetica, funzionale e parodontale. Senza questo passo
Fig. 4 Controllo radiografico dopo otturazione canalare ed inserimento del perno in fibre di vetro per l’11, revisione del 21, copertura dell’otturazione canalare con cemento vetroionomero e sbiancamento interno (3% H2O2 e polvere di perborato di sodio).
Di conseguenza, il dente 11, presentava una vecchia ferita del cavo pulpare ed una polpa necrotizzata asintomatica, che rendeva necessario un trattamento canalare. Entrambe le radici erano decolorate in misura diversa (fig. 3). Queste decolorazioni, normalmente si possono schiarire molto bene con uno sbiancamento interno. A tale scopo, deve però essere presente un’otturazione canalare ermetica, per proteggere i tessuti periapicali dallo sbiancante. Il dente 11 è stato trattato endodonticamente, ed anche nel dente 21 l’otturazione canalare è stata corretta, riempendo entrambi i denti con guttaperca fluida (figg. 4 e 5).
Fig. 5 Provvisorio realizzato chairside. La forma dentale corrispondeva ancora alla vecchia forma della corona.
intermedio tuttavia il risultato finale sarebbe esposto a variabili più grandi, soprattutto perché in questo caso si voleva provare una forma dentale più coraggiosa. Determinante è che il provvisorio scaturisca dalle mani di colui che realizza il trattamento definitivo. Questo naturalmente non avviene nel caso di provvisori realizzati direttamente in cavo orale del paziente.
Poiché i monconi erano molto corti e si doveva assicurare un sufficiente sostegno ai provvisori, il dente 11 è stato trattato con un perno in fibre di vetro e con una ricostruzione adesiva in composito (Tetric EvoCeram®). Il risultato dopo il trattamento canalare, lo sbiancamento con perborato di sodio e perossido d’idrogeno al 3 percento ed il trattamento adesivo con perno del dente 21 è visibile nella fig. 6. Successivamente, sotto diga, entrambi i monconi sono stati sbiancati esternamente con perossido d’idrogeno al
Fig. 6 Risultato dopo trattamento radicolare, sbiancamento e trattamento adesivo con perno. Sotto diga, i due denti sono stati sbiancati esternamente dal lato vestibolare ed anche il 21 è stato trattato con perno in fibre di vetro.
17
I provvisori realizzati in laboratorio, a seconda delle possibilità non vengono bloccati. Il risultato intermedio ha trovato il consenso della paziente ed è visibile nella fig. 7. Si è constatato che le corone erano ancora un po’ lunghe. In protrusione estrema, si verificavano precontatti. E’ stato possibile effettuare la correzione in modo semplice sul provvisorio ed ancora prima della realizzazione delle corone definitive. Realizzazione delle corone Poiché il colletto decolorato scuro del dente 11 doveva essere sufficientemente coperto, ed il valore di luminosità di entrambe le corone doveva essere mantenuto possibilmente elevato, abbiamo optato per una struttura in IPS e.max Press con un grezzo MO (MO = Medium Opacity). Grazie a questa struttura medio-opaca si evita, che le corone inserite assorbano troppa luce incidente – in quanto in tal modo le corone potrebbero apparire grigiastre. Lo spazio a disposizione era sufficiente ed è stato possibile mantenere senza problemi uno spessore minimo di 0,6 mm. Per non superare lo spessore massimo per la ceramica da stratificazione IPS e.max Ceram, la struttura è stata realizzata il più grande possibile in vetroceramica al disilicato di litio altamente resistente (fig. 8). Il corpo dentinale è stato costruito con l’aiuto di una mascherina palatale con diverse intensità (fig. 9). Per il prolungamento, in questo caso sono state utilizzate masse smalto opalescenti. Quindi sono state applicate caratteristiche con masse mamelon (MM yellow, MM light) completando la forma con masse smalto ed Opal Effect (TI 1, OE 1, OE 2).
In lavori di denti anteriori, è indispensabile una determinazione personale individuale da parte dell’odontotecnico. Le idee per la stratificazione individuale delle corone vengono annotate in modo dettagliato dall’odontotecnico nel corso di un appuntamento per la presa del colore.
18
Fig. 8 Dopo l’adattamento e la rifinitura, le strutture sono state preparate al rivestimento estetico con una cottura wash ed un’individualizzazione (masse Essence).
Fig. 7 I provvisori realizzati in laboratorio durante la messa in prova. Sul dente 21 traspare un filo di retrazione scuro attraverso il bordo gengivale.
La figura 10 mostra il completo schema di stratificazione sagittale e frontale con le masse ceramiche utilizzate. Dopo la prima cottura principale e la rifinitura, sono state apportate minime correzioni e le corone sono state rifinite per la cottura di glasura. Cementazione adesiva delle corone Dalla messa in prova delle corone è risultato un elevato grado di accettazione da parte della paziente. Se possibile, cerchiamo di evitare una cementazione provvisoria di lavori in ceramica integrale; il pericolo di frattura durante la rimozione per noi è troppo elevato. L’importante è dare al paziente sufficiente tempo, per poter valutare con calma le corone in diverse condizioni di luce (soprattutto luce diurna). La cementazione adesiva è avvenuta con Multilink® Automix. Dopo la messa in prova, le superfici interne delle corone sono state deterse con Ivoclean, per eliminare ogni residuo di saliva. Quindi è avvenuta la silanizzazione delle superfici interne con Monobond® Plus. I monconi sono stati detersi ed irruviditi accuratamente mediante sabbiatura con polvere di ossido di alluminio a 50 µ. Questo aumenta anche l’umettabilità della superficie con il Primer bicomponente (Multilink Primer A&B), che migliora l’indurimento del cemento composito.
Fig. 9 La stratificazione dentinale (Dentina A2 e A3).
Fig. 10 Lo schema di stratificazione realizzato dall‘odontotecnico.
Fig. 11 La fotopolimerizzazione è avvenuta per alcuni secondi da ogni lato, per indurire leggermente le eccedenze.
Fig. 12 Rimozione delle eccedenze con una sonda appuntita.
Fig. 13 Il risultato di trattamento al momento del controllo. L’ombra scura al di sopra del dente 21 è completamente scomparsa.
Multilink Automix è miscelabile con la cannula di miscelazione in modo omogeneo e privo di bolle e quindi applicabile direttamente nella corona. Le eccedenze possono essere polimerizzate per qualche secondo, dopo l’applicazione della corona (fig. 11) e sono quindi eliminabili in modo pulito (fig. 12). Multilink Automix è autoindurente, in caso di ceramiche traslucenti però, può essere fotoindurito accelerando pertanto la polimerizzazione. In ogni cementazione adesiva è necessario prestare poi attenzione ad una rimozione completa di tutti i residui.
Corrispondenza: Dr. Jan Hajtó Weinstrasse 4 80333 München, Germania dr.jan.hajto@t-online.de Mastro Odt. Stefan Frei Frauenstrasse 11 80469 München, Germania
Conclusioni Il disilicato di litio IPS e.max consente di ottenere risultati estetici identici alla natura. A seconda del colore del moncone, del colore dentale desiderato e dell’indicazione, si sceglie il materiale IPS e.max Press nell’opacità o traslucenza desiderata. Per odontotecnici, che hanno lavorato da anni con altri sistemi di ceramica, la ceramica IPS e.max Ceram richiede un certo adattamento. Secondo la propria esperienza, possiamo dire: vale la pena passare al nuovo sistema di ceramica integrale ed alla combinazione di materiale per pressatura e materiale da rivestimento estetico, approfondendo il know-how con dei corsi di formazione. Fratture della ceramica di lavori complessi sono sempre molto fastidiose e fanno perdere il piacere dell’odontoiatria estetica. Pertanto è da consigliare un materiale altamente sollecitabile ed allo stesso tempo altamente estetico come il disilicato di litio. La trasparenza della ceramica consente alla luce di penetrare anche nella radice. Si evitano ombre, che possono apparire attraverso la gengiva (fig. 13). In tal modo i nostri denti realizzati in modo artificiale si avvicinano ancora più al modello naturale e di questo ci ringraziano soprattutto i nostri pazienti soddisfatti.
19
TEAMWORK
Esthetic Veneers – mininvasivamente con minima perdita di sostanza Trattamenti estetici complessi con IPS Empress® Esthetic Seung-Kyu Lee, DDS, MSD, e Ha-Sung Yoo, DT, Seoul/Corea del Sud
I trattamenti ortodontici preprotesici talvolta mettono alla prova la pazienza dei pazienti. Attraverso i brackets linguali ed una tecnica d’impronta vestibolare si può abbreviare il decorso del trattamento. Una paziente di 29 anni è giunta nel nostro studio a causa di denti anteriori superiori ed inferiori discromici. Desiderava delle faccette, poiché, nonostante i ripetuti sbiancamenti, non si erano potute eliminare le decolorazioni. Un ulteriore problema risultava dall’affollamento accentuato dei denti nonché dalle malposizioni, che dovevano essere trattati ortodonticamente ancora prima del trattamento protesico (figg. da 1 a 3). Pertanto la paziente per il pretrattamento è stata demandata ad un ortodonzista. Sebbene il trattamento ortodontico non fosse ancora concluso, la paziente si è rivolta nuovamente al nostro studio già dopo sei mesi, sollecitando il trattamento con faccette, al fine di migliorare la situazione estetica.
Figg. da 1 a 3 L’affollamento accentuato dei denti e le malformazioni dei denti della paziente si sono dovuti trattare ortodonticamente prima del trattamento protesico.
1
2
20
3
Figg. 4 e 5 La paziente dopo sei mesi di trattamento ortodontico, era impaziente di proseguire il trattamento definitivo. Le immagini illustrano la situazione iniziale.
Normalmente il trattamento con faccette da rivestimento avviene soltanto dopo l’ultimazione del trattamento ortodontico.
Preparazione al trattamento provvisorio Poiché la paziente era stata trattata con brackets linguali con ritenzione (fig. 6), in questo caso si è potuto eseguire la presa dell’impronta dalla zona vestibolare con un portaimpronte individuale. Grazie al portaimpronte vestibolare si sono evitate ampiamente le interferenze con i brackets (fig. 7).
Dopo un’intensa discussione con il team sulle procedure tecnicamente possibili e clinicamente sostenibili, abbiamo trovano una via d’uscita, per soddisfare il desiderio imminente della paziente, eseguendo un trattamento con faccette già durante il trattamento ortodontico (figg. 4 e 5).
Per chiarire le possibilità funzionali ed estetiche, è stato ultimato un wax-up. Sopra al wax-up sul modello è stata applicata una mascherina in silicone, che in fase di preparazione della faccetta si è potuta impiegare per l’orientamento relativo ad una sufficiente riduzione (fig. 8). Le immagini 9 e 10 illustrano le preparazioni in dettaglio.
Fig. 6 I brackets linguali hanno reso possibile una preparazione e la presa d’impronta dalla zona vestibolare.
Fig. 7 Presa dell’impronta in silicone dalla zona vestibolare mediante portaimpronte.
Fig. 8 Predefinizione della dimensione attraverso la mascherina in silicone.
21
Figg. 9 e 10 Le preparazioni finali in dettaglio.
Fig. 11 Faccette provvisorie in resina, in situ.
Fig. 12 Faccetta ultimata in IPS Empress Esthetic-Veneers sul modello.
Contemporaneamente, sulla base del wax-up, è stato realizzato un provvisorio in resina (fig. 11). La precisione è stata ottimizzata con ribasature intraorali. Per il fissaggio delle faccette provvisorie in zona linguale ed interdentale è stato applicato del composito.
mamelloni è stato ridotto il terzo incisale. Per imitare le caratteristiche interne nella zona del terzo incisale sono state applicate le paste Veneer-Wash di IPS Empress Esthetic (Modifier Sky Blue, MM yellow-orange, MM reddish-orange, high value ed altre) ed è stata eseguita la cottura a 650°C. Quindi le faccette sono state sovra-stratificate con le masse da stratificazione IPS Empress Esthetic Veneer Incisal Opal LT, MT, HT nonché Incisal White, Orange ed altre, eseguendo poi la cottura. In considerazione della giovane età della paziente, la zona incisale e la tessitura superficiale sono state realizzate senza considerevoli abrasioni. Dopo la cottura di glasura sono state rifinite le caratteristiche superficiali mediante strumenti al silicone. Quindi le faccette sono state lucidate con pasta diamantata (fig. 12).
Ultimazione dei restauri finali Poiché era stato rilevato A1,5 quale colore dentale, abbiamo optato per la ceramica da pressatura a base di leucite IPS Empress Esthetic nel colore ETC1, che è particolarmente indicata per colori chiari oppure per ricostruzioni dentali. I grezzi IPS Empress Esthetic si distinguono in generale per la diffusione naturale della luce ed assicurano un effetto camaleontico equilibrato. Sono disponibili in sette gradazioni di traslucenza, suddivise in dodici grezzi. Il materiale viene impiegato per la realizzazione di restauri di denti singoli (faccette, inlay, onlay, corone parziali, corone nei settori latero-posteriori).
22
Le faccette sono state pressate secondo il wax-up interamente anatomico. Per poter creare strutture naturali di
Infine le faccette sono state cementate con Variolink II Base (transparent) e fotopolimerizzate. Il risultato del trattamento è documentato nelle immagini 13 e 14. La paziente era decisamente soddisfatta. In seguito l’ulteriore trattamento ortodontico della paziente si è protratto ancora oltre dodici mesi.
Fig. 13 Le faccette (colore A1,5) in situ.
Fig. 14 La linea del sorriso in visione leggermente laterale.
Fig. 15 Follow-up dopo tre anni in situ.
Follow-up Ogni team di trattamento desidera ottenere un risultato a lungo termine. Pertanto, ultimato il trattamento ortodontico sono stati inseriti lingualmente dei fili ritentivi, per stabilizzare la nuova posizione dei denti anteriori superiori ed inferiori. La fig. 15 illustra il risultato estetico durante un appuntamento di recall dopo tre anni.
Corrispondenza: Seung-Kyu Lee, DDS, MSD Mizi-Plus Dental Clinic 3F Dae-young Bldg., 837-10 Yeuksam-dong Kangnam-gu, Seoul 135-080, Corea del Sud denturerhee@naver.com Ha-Sung Yoo, DT INTECH Dental Laboratory Network 401 Samhwa Bldg.,131-23. Nonyun-dong Kangnam-gu, Seoul 135-010, Corea del Sud intech2847@naver.com
23
L’innovazione fa la differenza Un sorriso splendente grazie a denti sani. Giornalmente ci impegnamo per raggiungere questo obiettivo. Ci ispira a ricercare costantemente soluzioni innovative, economiche ed estetiche. Per la terapia restaurativa diretta nonchÊ per i trattamenti indiretti fissi o rimovibili, per far sorridere le persone con prodotti di elevata qualità .
www.ivoclarvivadent.com Ivoclar Vivadent AG 645673
Bendererstr. 2 | 9494 Schaan | Liechtenstein | Tel.: +423 / 235 35 35 | Fax: +423 / 235 33 60