Reflect 1-2017 Italian

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Un materiale, molte soluzioni Concorso: Tre team per il caso di un paziente a Vienna

06 Dalla pianificazione digitale attraverso il mock up fino al trattamento definitivo Presentazione di un moderno concetto di lavoro sull’esempio di un trattamento con faccette

20 L’esatta riproduzione della struttura dentale naturale Corone in ceramica integrale di un restauro impegnativo nei settori anteriori


Editoriale

Gentile lettrice, gentile lettore Il mondo sta diventando sempre più veloce. In molti ambiti della vita si delineano cambiamenti. Le nuove tecnologie e la loro connessione intelligente hanno già ridefinito le regole in alcuni settori dell’economia e catapultato in avanti giovani aziende. Esempi importanti sono l’azienda per intrattenimento Netflix, il servizio di trasporto globale Uber e la piattaforma di pernottamenti Airbnb. Ci sono inoltre molte aziende start-up meno note, che stanno rivoluzionando i loro mercati con nuovi approcci. Un esempio: con i dati ottenuti tramite satellite oggigiorno si possono creare prognosi preziose sui prezzi immobiliari in determinate regioni oppure anche sui prezzi futuri delle materie prime. Nella tecnologia dei robot ci si aspetta un importante passo in avanti, che renderà la nostra vita ancora più confortevole, più sicura e più semplice. Al centro di questi cambiamenti, ci siamo noi. Il nostro obiettivo, insieme ai nostri odontoiatri ed odontotecnici di tutto il mondo, è di regalare alle persone il più bel sorriso con trattamenti altamente estetici. La digitalizzazione apre nuove opportunità. Oltre alle soluzioni estetiche ed efficienti per il paziente, per noi è importante che i nostri odontoiatri ed odontotecnici possano sviluppare pienamente la loro creatività e lavorare con piacere. In occasione dell’IDS abbiamo presentato il nostro nuovo marchio Ivoclar Digital con il relativo portafoglio prodotti, con cui vogliamo continuare ad appartenere alle aziende leader nello sviluppo di innovazioni. Comunicazione e formazione assumono un’importanza ancora maggiore. Insieme a Lei, siamo lieti di dare forma al futuro dentale. Con la presente edizione il Reflect si presenta in un nuovo layout. Inoltre abbiamo riconcepito la newsletter anche nei contenuti. Oltre agli articoli di casi su paziente, in futuro troverà anche interviste ed articoli di fondo su argomenti interessanti dal mondo dentale. Il collegamento tra contenuti offline ed online è stato rafforzato. In tal modo potrà leggere anche online ciascun articolo focus – arricchito da una serie dettagliata di immagini e video-interviste. Buona visione e buona lettura, sia offline che online.

Distinti saluti

Diego Gabathuler Senior Director Europe West & South, Middle East & Africa

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Editoriale

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Un materiale, molte soluzioni 07

Concorso: Tre team per il caso di un paziente a Vienna

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Indice

Intervista

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Il futuro dentale è digitale La strada in direzione del futuro dentale in 800 metri quadri. Armin Ospelt

Teamwork

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Dalla pianificazione digitale attraverso il mock up fino al trattamento definitivo Presentazione di un moderno concetto di lavoro sull’esempio di un trattamento con faccette Cyril Gaillard e Jérôme Bellamy

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Un duo convincente: ossido di zirconio e vetroceramica a base di f luoro-apatite Conformazione monolitica e componenti di struttura rivestite di un restauro complesso Torsten Seidenstricker, MSc, e Dominique Vinci

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Un materiale, molte soluzioni Concorso: Tre team per il caso di un paziente a Vienna Dan Krammer

Odontotecnica 20 L’esatta riproduzione della struttura dentale naturale Corone in ceramica integrale di un restauro impegnativo nei settori anteriori Yuji Tsuzuki

Legga online il nostro articolo focus “Un materiale, molte soluzioni“ di Dan Krammer (S.14ff.). http://reflect-digital.ivoclarvivadent.com/it

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Impressum Editore: Ivoclar Vivadent AG, Bendererstr. 2, 9494 Schaan/Liechtenstein, Tel. +423 / 2353535, Fax +423 / 2353360 Pubblicazione: 2 per anno / Tiratura complessiva: 50.500 (versioni in lingua tedesca, inglese, francese, italiana, spagnola, russa e greca) Coordinamento: André Büssers, Tel. +423 / 2353698 / Redazione: A. Büssers, Dr. M. Dieter, Dr. R. May, N. van Oers, T. Schaffner Servizio lettori: info@ivoclarvivadent.com / Produzione: teamwork media GmbH, Fuchstal/Germania

Edizione 01 / 2017

Indice

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Il futuro dentale è digitale La strada in direzione del futuro dentale in 800 metri quadri. Un‘intervista ad Armin Ospelt, Senior Director Global Marketing, Schaan/Liechtenstein

Con numerose innovazioni ed un nuovo record di visitatori, la 37ª edizione dell‘IDS (Internationale Dental-Schau) di Colonia ha creato nuovamente furore nel mondo dentale. Circa 2.300 espositori da 60 paesi hanno sfruttato questa piattaforma per presentare al mondo del settore i propri prodotti e servizi. Anche Ivoclar Vivadent era presente. Su un‘area di circa 800 metri quadri ha indicato ai visitatori la strada in direzione del futuro digitale. Legga qui di seguito un‘intervista ad Armin Ospelt, Senior Director Global Marketing. Signor Ospelt, quali conclusioni può trarre dalla IDS 2017? L’IDS 2017 ha di nuovo definito alcuni importanti standard. I visitatori hanno avuto l’occasione di trarre informazioni su interessanti innovazioni, affacciandosi all’affascinante mondo dentale di oggi e di domani. L’afflusso e l’interesse sono stati enormi. Non solo per l’IDS in generale, ma anche in particolare per il nostro stand. È stato eccezionale.

Cosa hanno trovato i visitatori allo stand Ivoclar Vivadent? In occasione dell’IDS 2017, Ivoclar Vivadent si è riposizionata. Accanto ai tradizionali prodotti e processi analogici, che da anni ci accompagnano nel nostro percorso innovativo e di successo, oggi il tema della tecnologia CAD/CAM emerge con forza. Con il nome Ivoclar Digital abbiamo così creato un nuovo marchio di categoria e ampliato il nostro portfolio. Concretamente da ora offriamo workflow digitali completi, orientati alle esigenze degli odontotecnici e degli odontoiatri.

Come è avvenuto questo ampliamento? Dopo l’acquisizione nel 2013 dell’azienda tedesca Wieland Dental, l’unione dei prodotti e del know-how di entrambe le aziende è stata soltanto una conseguenza, come del resto l’ulteriore sviluppo di questo ampliato portfolio prodotti e la presentazione in comune al mercato. Ivoclar Digital è il nuovo partner digitale, che accompagna odontotecnici ed odontoiatri lungo l’intera catena del processo digitale. In occasione dell’IDS 2017 questo non è apparso soltanto nei prodotti e processi offerti, bensì anche con la crescita del nostro stand, posizionato tradizionalmente nel padiglione 11.3. Ne è risultata una presenza molto moderna di circa 800 metri quadrati con un team di 160 collaboratori altamente motivati. In questo modo abbiamo preparato il terreno per il futuro non solo dal punto di vista della tematica, ma anche in riguardo all’atmosfera e dal punto di vista ottico.

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Intervista

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Cosa avete presentato, in concreto? Nel nostro nuovo spazio stand “Ivoclar Digital” abbiamo presentato la nostra competenza, con la recente gamma di prodotti riunita sotto il marchio di categoria Ivoclar Digital. Si tratta di un portfolio CAD/CAM, che include scanner, software, materiali e fresatori. Al centro dell’attenzione si trovava la nuova linea prodotto PrograMill: quattro fresatori. Si tratta di apparecchiature estremamente moderne, che definiranno nuovi standard nella tecnologia CAD/CAM e con le quali gli odontotecnici e gli odontoiatri possono realizzare restauri in modo semplice e rapido nel processo di produzione digitale. Le apparecchiature PrograMill sono calibrate con gli scanner Desktop ed Intraorali di 3Shape, anch’essi presenti al nostro stand. Un altro protagonista assoluto è stato naturalmente il nostro riuscito sistema di materiali IPS e.max®: vetroceramica a base di disilicato di litio da un lato, ossido di zirconio dall’altro. Inoltre abbiamo sfruttato la nostra presenza in fiera per sottolineare i servizi a completamento della nostra gamma. Con il titolo «Service+» completiamo la nostra competenza digitale ed il nostro portfolio prodotti con servizi di supporto. Service+ è un partner in Outsourcing per qualsiasi laboratorio. Supporta i laboratori al primo approccio al nostro mondo dentale CAD/CAM, assumendo ordini di design e di produzione, ampliando in tal modo lo spettro di materiali e di indicazioni del laboratorio. In questo modo i laboratori approfittano della maggiore produttività e flessibilità nella scelta di produzione. Inoltre dedichiamo particolare attenzione alla formazione ed all’aggiornamento dei nostri clienti. Infine, vorrei citare che l’azienda svizzera di Start-up Kapanu AG si è presentata al nostro stand. L’azienda si è specializzata nell’impiego di tecnologie di “Augmented Reality” per l’odontoiatria estetico-restaurativa. Kapanu ed Ivoclar Vivadent lavorano allo sviluppo di applicazioni digitali dentali, che uniranno il mondo reale con quello digitale. Allo stand è stato possibile vederne un’anteprima.

Avete presentato novità anche in altri settori? Abbiamo presentato novità in tutti i nostri settori, riscuotendo un grande successo. Nel segmento dei restauri diretti l’attenzione era rivolta alla famiglia di compositi Tetric. Anche Adhese Universal e le lampade fotopolimerizzanti Bluephase Style hanno avuto un ruolo importante. Nel campo Professional Care il focus era rivolto ai prodotti Cervitec. In protesi fissa, il centro dell’attenzione era rivolto al nostro sistema di ceramica integrale IPS e.max con l’affermata tecnologia di pressatura, nonché ai forni per cottura ceramica Programat ed al cemento composito Variolink Esthetic. In protesi rimovibile sono state presentate le nuove linee denti SR Vivodent S DCL/SR Orthotyp S DCL.

Che cosa ha suscitato in particolare l’interesse dei visitatori? Particolare attenzione è stata rivolta alle novità, soprattutto al nostro nuovo concetto di prodotti digitali, dove i visitatori hanno trovato ciò che cercavano in termini di efficienza ed allo stesso tempo semplicità dei cicli di lavoro per i loro laboratori e studi. Ma anche gli altri settori del nostro stand hanno attirato l’attenzione dei visitatori. Non per ultimo il nostro palco live con entusiasmanti presentazioni. Siamo molto soddisfatti.

Secondo Lei, in quale direzione si sviluppa il mondo dentale? Il tema della digitalizzazione sta assumendo un’importanza sempre maggiore, questa tendenza non era visibile chiaramente soltanto al nostro stand. Anche in questo campo cresce l’esigenza di conseguire risultati sempre migliori, più rapidi e più affidabili a fronte di tempi e costi sempre più ridotti. L’obiettivo è ottenere gradi sempre più elevati di efficienza ed estetica con mezzi, ossia prodotti e processi, sempre più affidabili. In tale contesto rientrano concetti quali sicurezza del processo, prevedibilità o riproducibilità dei risultati: per realizzarli è impossibile fare a meno dei processi digitali. L’industria dentale continuerà pertanto lo sviluppo in questo campo, a vantaggio degli utilizzatori e dei pazienti. Sono sicuro: il futuro dentale è digitale.

Signor Ospelt, La ringraziamo per l’intervista.

Armin Ospelt Ivoclar Vivadent AG Bendererstrasse 2 9494 Schaan Principato del Liechtenstein info@ivoclarvivadent.com www.ivoclarvivadent.com

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Intervista

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Teamwork

Dalla pianificazione digitale attraverso il mock up fino al trattamento definitivo Presentazione di un moderno concetto di lavoro sull’esempio di un trattamento con faccette Un articolo di Cyril Gaillard e Jérôme Bellamy, Bordeaux/Francia

“Non promettere, ciò che non puoi mantenere!“ In particolare in caso di restauri indicati esteticamente, al paziente dovrebbe essere visualizzato già all’inizio del trattamento l’obiettivo realistico, senza risvegliare aspettative eccessive. La richiesta di trattamenti estetici aumenta sempre più anche nello studio dentistico. Grazie ai moderni mezzi di comunicazione, su questo argomento i pazienti hanno accesso pressoché illimitato alle informazioni. Pertanto aumentano anche le loro aspettative. Per l’odontoiatra questo può rappresentare una sfida: il risultato desiderato dovrebbe essere raggiunto senza tuttavia risvegliare eccessive aspettative.

garantita con l’aiuto della tecnologia CAD/CAM, effettuando la scansione del mock up e producendo con un macchinario le faccette di effetto naturale adattate in cavo orale. La riproducibilità del mock up e la precisione del risultato, risultano fra l’altro dalle prestazioni del sistema CAD/CAM, con il quale i desideri del paziente si possono soddisfare in modo effettivo e rapido.

La problematica

La tecnologia CAD/CAM ha determinato una rivoluzione nel campo dell’odontoiatria. Essa consente l’efficiente realizzazione di trattamenti individuali in ceramica in breve tempo e con elevata precisione.

Un problema nella quotidianità dello studio dentistico consiste nel fatto che il mock up realizzato con il wax up, che viene mostrato al paziente non corrisponde del tutto al risultato del trattamento (p.es. in caso di faccette in ceramica). Per risolvere questa difficoltà, sono stati avviati diversi lavori di ricerca su questo argomento. Un risultato di queste ricerche è il concetto SKYN.

La soluzione Il concetto SKYN segue l’interessante approccio di realizzare un mock up direttamente in cavo orale del paziente con forme dentali naturali. In base a forme dentali, che imitano l’anatomia e la morfologia dei denti naturali in riguardo ad altezza, larghezza, curvatura e tessitura, viene realizzato un wax up. La prevedibilità del risultato viene

I restauri sono inoltre una perfetta copia del wax up estetico. Qui di seguito vengono descritte ed illustrate le diverse fasi di lavoro del concetto SKYN sulla base di un caso.

Caso clinico Situazione iniziale

01a e 01b — Situazione iniziale. Restauri fortemente discromici nei settori anteriori superiori. Il fatto che nel sorridere fosse visibile la gengiva non la disturbava, e neppure l’asimmetria del labbro superiore. 6

La paziente si è presentata nel nostro studio dentistico con un desiderio basato principalmente su criteri estetici. Considerava i restauri presenti nei settori anteriori troppo giallastri e non adatti nella forma. I restauri si trovavano in cavo orale già da diversi anni. Dovevano quindi essere rifatti. Per primo, è stato effettuato un rilevamento fotografico dello stato attuale, in modo da poter analizzare con maggiore precisione la situazione. La paziente presenta una linea del sorriso alta. Il fatto che nel sorridere fosse visibile la gengiva non la disturbava, e neppure l’asimmetria del labbro superiore (fig. 1a e b). Il parodonto era sano. Anche i tessuti morbidi non presentavano alcuna particolarità. Teamwork

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02 — I modelli SKYN (secondo Jan Hajtó) per la realizzazione del wax up

03 — Applicazione del composito (IPS Empress Direct) nella mascherina del vallo

04a e 04b — Le faccette in composito sul modello realizzate con il vallo in silicone presentano una forma e superficie naturale.

Pianificazione del trattamento

Realizzazione del mock up

Abbiamo consigliato alla paziente restauri con faccette dal dente 15 fino al 25. I premolari dovevano essere coinvolti per ottenere un’armonia. La paziente ha accettato la proposta. Il piano di trattamento si è svolto come segue:

Con le faccette ceramiche vogliamo conferire più volume ai denti. I denti devono avere un effetto più marcato e lungo. Le proporzioni adattate dei denti erano il presupposto affinché i denti ed il sorriso della paziente fossero in armonia con il viso. Per la realizzazione del wax up abbiamo utilizzato come riferimento i modelli SKYN (“Anteriores Model Set“ von Dr. Jan Hajtó) (fig. 2). Si tratta di una riproduzione di denti naturali. La scelta dei relativi denti è avvenuta sulla base dei desideri della paziente, nonché tramite analisi DSD (Digital Smile Design) ed il software di visualizzazione e design VisagiSMile.

Realizzazione di un wax up tramite faccette in composito per riprodurre la forma dentale e la tessitura naturale Realizzazione del mock up secondo concetto SKYN con un composito nano-ibrido foto-indurente (IPS Empress® Direct) Rilevamento intraorale digitale dei dati del mock up (scansione) Preparazione dei denti con l’aiuto del mock up Impronta digitale delle preparazioni con fotocamera ottica Realizzazione dei provvisori Realizzazione delle faccette in vetroceramica (IPS Empress CAD) Cementazione delle faccette

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Trasferimento al mock up Dal wax up abbiamo realizzato un vallo in silicone delle superfici vestibolari ed in questo abbiamo applicato in strato sottile con una spatola il materiale composito (IPS Empress Direct) (fig. 3). Dopo la fotopolimerizzazione (Bluephase® con Polywave®-LED) le faccette in composito così realizzate sono state posizionate sul modello dal dente 15 al dente 25 e fissate con cera (fig. 4). Dopo la rifinitura del wax up, questo è stato duplicato e colato in gesso duro. Per questo modello abbiamo realizzato una mascherina in silicone, per dare un aiuto all’odontoiatra nella preparazione dei denti. La mascherina in silicone è stata preparata in due fasi, in siliconi di diversa durezza (Silico Dur di Cendres+Métaux di durezza elevata e 3M ESPE Express di durezza minore) per poter realizzare il mock up ed i provvisori.

Preparazione dei denti e trasmissione dei dati al laboratorio 07a

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05 — Il mock up è stato applicato in cavo orale. Le superfici sono state rifinite. 06 — Mock up ultimato. La validazione è avvenuta con fotografie e video. 07a e 07b — Le superfici del mock up sono state leggermente rifinite. Edizione 01 / 2017

Il mock up è stato inserito con l’aiuto della mascherina in silicone e la tessitura superficiale è stata rifinita con un sistema per lucidatura (Astropol®) (fig. 5). La validazione dell’estetica è avvenuta sulla base di fotografie e video, che ha potuto visionare anche la paziente (figg. 6 e 7). I denti stono stati quindi preparati con una fresa a sfera con mock up inserito [Galip Gurel 2003] (fig. 8). Questo procedimento soddisfa i requisiti di una preparazione possibilmente conservativa. Teamwork

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08 — Preparazione mirata dei denti con mock up inserito.

09 — I denti anteriori preparati in visione ravvicinata.

10 — Sovrapposizione dei dati CAD delle preparazioni digitali nonché del mock up.

I denti preparati (fig. 9) sono stati scansionati con scanner orale e con la mascherina in silicone è stato realizzato il trattamento provvisorio. A questo punto l’odontoiatra ha dovuto effettuare due registrazioni ottiche dell’impronta: da un lato l’impronta della preparazione e dall’altro l’impronta dei provvisori in cavo orale. Inoltre è avvenuta la classica impronta in silicone delle preparazioni. Sulla base di questa, l’odontotecnico ha potuto realizzare un modello fisico, con il quale poter controllare la precisione di adattamento nonché le superfici di contatto delle faccette in ceramica fresate.

Realizzazione dei restauri Per la costruzione CAD, nel software, i due file di dati (provvisori, denti preparati) vengono sovrapposti (fig. 10). Quindi, nel software la forma dei provvisori si è adattata ai limiti della preparazione. Ogni elemento è stato quindi controllato (limiti di preparazione, spessore, punti di contatto, ecc.) e quindi i dati sono stati trasmessi al fresatore per la produzione dei restauri (fig. 11). Per la realizzazione delle faccette, abbiamo scelto i blocchetti in vetroceramica IPS Empress CAD Multi, che presentano un naturale decorso cromatico dalla dentina allo smalto. In questo caso abbiamo scelto il colore A1. Ogni faccetta di rivestimento è stata posizionata nel blocco dal software in modo tale, che la traslucenza in zona incisale corrispondesse a quanto da noi desiderato. Dopo la fresatura delle faccette abbiamo controllato sul modello la precisione di adattamento dei monconi preparati e le superfici di contatto. La tessitura superficiale è stata leggermente rielaborata (fig. 12). Per un risultato altamente estetico, prima della cottura di glasura, abbiamo inoltre caratterizzato le faccette con supercolori ed Essence (IPS Ivocolor®) (fig. 11).

11 — Le faccette pronte all’inserimento.

12 — Situazione del modello dopo la realizzazione a supporto CAD/CAM delle faccette ceramiche 8

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13 — Cementazione adesiva delle faccette con diga. reflect


14 14 — Visione ravvicinata delle faccette cementate.

16 — Immagine delle labbra e ritratto (in basso) con i restauri ultimati. Le aspettative della paziente sono state completamente soddisfatte.

15 — Tessitura e forma dentale hanno un effetto naturale ed armonico. 15

Cementazione delle faccette ceramiche Nella prova, è stato controllato il colore e la precisione di adattamento delle faccette. Le dieci faccette ceramiche si integravano molto bene in cavo orale. È quindi seguita la cementazione adesiva. Prima è stata applicata una diga per isolare e mantenere asciutto il campo operatorio. Poiché i denti naturali non erano discromici, è stato possibile cementare le faccette con un cemento composito traslucente (Variolink® Esthetic) (fig. 13). Le faccette sono state cementate come segue: I restauri sono stati mordenzati per 60 secondi con acido fluoridrico, sciacquati con acqua corrente ed asciugati con aria compressa. Quindi è seguito il condizionamento delle faccette con silano. È stato applicato il primer universale (Monobond® Plus), lasciandolo agire ed asciugare per 60 secondi. La superficie preparata dei denti è stata mordenzata con acido fosforico al 37 % (TotalEtch) e quindi risciacquata. Applicazione (senza fotopolimerizzazione) dell’adesivo Excite®F DSC, a cessione di fluoro. Posizionamento delle faccette sulle quali è stato applicato il cemento composito. Fotopolimerizzazione iniziale per 1-2 secondi (Bluephase con Polywave-LED), per rimuovere le eccedenze di cemento.

Polimerizzazione finale di tutte le faccette per una durata di 40 secondi. Rimozione della diga e controllo dell’occlusione. Nell’ultima fase è avvenuta la lucidatura dei restauri. I restauri ceramici si presentano molto estetici in cavo orale ed armonizzano perfettamente con il sorriso della giovane paziente. La situazione pianificata è stata trasferita in modo preciso al trattamento definitivo (fig. da 14 a 16).

Conclusioni Grazie a moderni materiali, nell’attuale odontoiatria estetica si possono ottenere molto più facilmente risultati soddisfacenti. Rappresenta un grande progresso, il fatto che i relativi restauri soddisfino elevati risultati estetici ed allo stesso tempo gli importanti criteri funzionali. Moderni mezzi di pianificazione, ausili digitali, realizzazione a supporto CAD/CAM ed i promettenti materiali consentono di ottenere eccellenti risultati nonché un’elevata soddisfazione dei pazienti. Tuttavia, nonostante la tecnologia CAD/CAM, le conoscenze e le capacità di un odontotecnico esperto sono indispensabili.

Cyril Gaillard Jérôme Bellamy 14 Rue Montesquieu 33000 Bordeaux Francia contact@cyrilgaillard.com

Edizione 01 / 2017

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Un duo convincente: ossido di zirconio e vetroceramica a base di fluoro-apatite Conformazione monolitica e componenti di struttura rivestite di un restauro complesso Un contributo di Dr. Torsten Seidenstricker, MSc, Allaman/Svizzera e Dominique Vinci, Petit-Lancy/Svizzera

La simbiosi fra diversi procedimenti e materiali consente in molti casi una lavorazione semplificata e sicura. I vari vantaggi vengono uniti intelligentemente.

Sulla base di un caso si dimostra come in un restauro protesico complesso, da un lato la realizzazione di una struttura monolitica in ossido di zirconio ha assicurato la stabilità e la funzione, mentre dall’altro il rivestimento estetico delle superfici vestibolari del restauro ha creato caratteristiche foto-ottiche naturali. Questo è stato di notevole supporto al risultato molto soddisfacente che si è ottenuto.

Situazione iniziale 02 — Diagnosi in base a fotografie nel software di design. Una paziente di 60 anni si è presentata allo studio con un’emergenza. Oltre ai problemi estetici e funzionali, erano presenti gravi danni parodontali. All’inizio del trattamento, è avvenuta un’attenta diagnosi ed un colloquio informativo. Come inizio si è resa necessaria l’estrazione dei denti 25, 26, 14, 16, 11 e 12. Quindi è iniziato il trattamento mirato della parodontite, conclusa dopo ca. 13 mesi. In regio 11, 12, 14, 16, 25 e 26 dovevano quindi essere inseriti degli impianti. La situazione clinica ha inoltre richiesto il restauro di tutti i denti nel mascellare superiore, nonché di alcuni denti in quello inferiore.

01 — La situazione dopo la guarigione degli impianti nel mascellare superiore. Il piano di trattamento prevedeva restauri in ceramica integrale. 10

Pianificazione e trattamento provvisorio Prima di iniziare un restauro protesico così vasto è indispensabile una documentazione fotografica della situazione del cavo orale nonché del viso della paziente. Le fotografie servono fra l’altro per poter valutare gli assi ed i piani nell’ambito di un’ottimale estetica e funzione. Noi lavoriamo con un software di design 3D (Digital Smile System, DSS). Con questo strumento, in modo virtuale si può simulare il possibile risultato. Un ulteriore vantaggio di questo software consiste nel fatto che durante il processo di realizzazione del restauro le immagini possono essere utilizzate insieme al software CAD. Sul modello dell’impronta della situazione sono stati rimossi i denti estratti ed i rimanenti denti sono stati preparati secondo le informazioni trasmesse dall’odontoiatra. Con questa base abbiamo costruito con il software CAD (3Shape) un wax-up, trasformandolo poi in cera. Questa è stata la base per una mascherina in silicone trasparente che è stata consegnata allo studio dentistico. Al termine delle fasi preliminari odontoiatriche (inserimento degli impianti, preparazione, ecc.) la mascherina è stata riempita con composito autopolimerizzante per restauri provvisori (p.es. Telio C&B), realizzando un provvisorio che è stato inserito in cavo orale. Inoltre, come restauro protesico durante la guarigione degli impianti, con questo provvisorio

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03a e b — I modelli maestri con mascherina gengivale in articolatore.

04 — Il wax-up del mascellare superiore nella situazione prevista.

05a e b — Costruzione CAD degli abutment.

06 — Gli abutment ultimati (abutment ibridi) supportati da CAD/CAM sono avvitati con gli impianti.

07a e b — La costruzione CAD della struttura dopo il cut-back delle parti vestibolari.

era possibile valutare se la situazione pianificata in laboratorio risultasse armonica in cavo orale del paziente, sia dal punto di vista funzionale che da quello estetico. La paziente ha portato il provvisorio adattato per circa sei mesi, fino all’osseo-integrazione degli impianti.

Realizzazione del trattamento definitivo Ricostruzione su impianti Il wax-up è stato posizionato sul modello maestro e leggermente adattato nella forma sulla base delle indicazioni ricevute dalla paziente e dell’odontoiatra. Per mezzo di uno scanner da laboratorio abbiamo digitalizzato sia il modello che il wax-up. Quindi sono state realizzate le ricostruzioni su impianti con supporto CAD/CAM.

Le ricostruzioni su impianti sono state fresate da un nuovo ossido di zirconio traslucente (IPS e.max® ZirCAD). Prima della sinterizzazione abbiamo colorato le strutture in zona cervicale. Per l’infiltrazione abbiamo utilizzato un liquido di un caldo colore giallo. Dopo la sinterizzazione le ricostruzioni implantari sono state incollate sulle basi in titanio (TiBase, Straumann) con un cemento composito idoneo a questa indicazione (Multilink® Hybrid Abutment, colore HO). Il cemento composito presenta un eccellente potere di adesione. Dopo l’incollaggio è stato possibile inserire gli abutment.

Nota: nella costruzione CAD degli abutment si è posta attenzione alla parallelità delle superfici. La precisione di adattamento dei restauri fresati è molto elevata, così che secondo la nostra esperienza, un’angolazione da 7° a 10° è da considerare ideale. Edizione 01 / 2017

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08a e b — Colorazione dell‘ossido di zirconio prima della sinterizzazione.

Nota: l‘incollaggio sulla base in titanio deve essere ben preparato, per evitare errori e posizionamenti errati. Realizzazione della struttura Per il trattamento protesico finale, erano previsti i seguenti restauri: 1. 2. 3. 4.

un ponte regio da 11 a 13, un ponte da regio 14 a 16, una corona sul dente 17, sette corone singole sui denti da 21 a 24 e 27 nonché in regio 25 e 26.

Abbiamo prima conformato la forma dentale e la morfologia occlusale nel software CAD in modo internamente anatomico. Per ottenere un’ottimale estetica, le superfici vestibolari dovevano essere rivestite in ceramica. A tale scopo abbiamo effettuato un cut-back tramite software. Dopo la costruzione della struttura, sono stati fresati i singoli elementi in ossido di zirconio (IPS e.max ZirCAD). Il materiale utilizzato presenta interessanti caratteristiche meccaniche, che garantiscono fra l’altro la stabilità a lungo termine dei restauri. Il colore “LT sun” offre un leggero croma, che si adatta perfettamente ai restauri da realizzare in colorazione A-D. Dopo la fresatura delle strutture abbiamo leggermente corretto la morfologia, prestando particolare attenzione alle zone interdentali. Per un ottimale risultato estetico, prima della sinterizzazione, abbiamo infiltrato le strutture con gli speciali liquidi coloranti IPS e.max ZirCAD LT. Nelle zone incisali ed occlusali è stato aumentato il croma, supportando quindi la traslucenza della rispettive aree. Poiché in questo caso venivano rivestite esteticamente soltanto le superfici vestibolari, il volume della struttura era relativamente massiccio. In restauri così estesi, nel nostro laboratorio provvediamo

09 — Le strutture in ossido di zirconio sono pronte per l‘incollaggio delle aree vestibolari.

Legenda delle masse ceramiche (IPS e.max Ceram) per il rivestimento estetico delle aree vestibolari: 10 — Stratificazione ceramica delle aree vestibolari nei settori anteriori (IPS e.max Ceram).

Cervical Transpa orange-pink con Special Incisal yellow 50 % & Transpa Neutral 50 % Power Dentin A2 Power Incisal I per maggiore luminosità nelle linee di passaggio Transpa blue 50 % ed Opal Effect 1 50 % Transpa orange-grey per creare un contrasto nella zona dello smalto

11 — Preliminari per la seconda cottura. Si adattano i dettagli della forma edella morfologia.

Transpa orange-grey con Special Inicsal yellow al margine della zona dello smalto Transpa neutral Transpa clear 50 % ed Opal Effect 1 50 % Power Incisal 2

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12a e b — I restauri ultimati. Le zone vestibolari sono stratificate individualmente. In zona occlusale e palatale, la struttura è confermata in modo interamente anatomico.

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13 — Traslucenza di effetto naturale con gioco di colori interno.

sempre ad una sinterizzazione in tempi lunghi (nove ore). Quindi abbiamo lucidato le superfici delle parti monolitiche in ossido di zirconio, dedicando particolare attenzione alle zone occlusali. Per la lucidatura abbiamo utilizzato strumenti di lucidatura conici della Ditta Shofu oppure Anaxdent. Questi coni garantiscono un’accurata lucidatura, rendendo poi facile la successiva lucidatura a specchio. Per questa fase di lavoro non utilizziamo coni o dischi in silicone perché questi lasciano residui sulle superfici che rendono poi difficile l’applicazione di masse glasura. Le zone che nel corso della lucidatura sono di difficile accesso, sono state ricoperte da un sottile strato di glasura. Quindi è avvenuta una messa in prova dei restauri in cavo orale della paziente. L’odontoiatra ha effettuato i controlli dell’occlusione e della funzione.

14 — In cavo orale i restauri in ceramica integrale hanno un effetto molto naturale e vitale.

Conclusioni Nel concetto rappresentato, vengono rivestite esteticamente soltanto le superfici vestibolari della struttura monolitica in ossido di zirconio. Con un minimo dispendio si ottiene un risultato estetico e stabile nel tempo. I vantaggi dei materiali utilizzati vengono utilizzati in modo ottimale, fra questi contiamo:

Rivestimento estetico Dopo il condizionamento delle parti di struttura da rivestire, è stato applicato un Liner fluorescente (IPS e.max Ceram ZirLiner) che conferisce al restauro la fluorescenza dal profondo, e consente di ottenere un comportamento ottico, simile a quello dei denti naturali. Le masse non fluorescenti (p.es. ossido di zirconio puro) hanno un effetto opaco e scuro. Poiché la struttura era già stata colorata, abbiamo optato per un Liner incolore (clear). Questo favorisce ulteriormente la trasmissione della luce e contribuisce all’adesione della ceramica da rivestimento estetico all’ossido di zirconio. Quindi è avvenuto il classico rivestimento estetico con ceramica. Per la miscelazione della polvere ceramica abbiamo utilizzato uno specifico indicatore (Smile Line, Svizzera), per poter differenziare meglio le singole masse. In particolare, per i materiali da struttura più traslucenti, nell’assortimento IPS e.max Ceram sono disponibili le masse Power, che conferiscono maggiore luminosità. Abbiamo quindi optato per l’utilizzo delle masse Power. Un ulteriore grande vantaggio delle masse IPS e.max Ceram è la loro eccellente stabilità. Nella stratificazione le singole aree non colano, consentendo di ottenere esattamente gli effetti desiderati. Per ottenere la forma, la morfologia e la vitalità desiderate, si è resa necessaria una seconda cottura. Quindi è stato possibile effettuare la glasura e l’ultimazione dei restauri. Noi utilizziamo volentieri la massa glasura (IPS Ivocolor® fluo) in consistenza cremosa. Edizione 01 / 2017

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le eccellenti caratteristiche foto-ottiche di IPS e.max Ceram, in questo caso, in particolare delle masse Power, l’elevata resistenza dell’ossido di zirconio, la colorazione dell’ossido di zirconio (questo supporta un risultato cromatico con un effetto di colore caldo. L’ossido di zirconio bianco è troppo bianco per restauri di questo tipo. Una riduzione del grado di luminosità sarebbe stato difficile, in considerazione del minimo spessore della ceramica da rivestimento estetico), il minimo volume della ceramica da rivestimento estetico (questo consente una minima contrazione guidata ed assicura una facile lavorazione).

Dr. Torsten Seidenstricker, MSc Adent clinique dentaire Route de la Gare 11 1165 Allaman Svizzera T.Seidenstricker@gmx.net

Dominique Vinci Vinci Dental Concept Chemin de la Vendée 9 1213 Petit-Lancy Svizzera Dominique@Vinci.ch 13


Un materiale, molte soluzioni Concorso: Tre team per il caso di un paziente a Vienna Un articolo di Dan Krammer, Fuchstal/Germania

19 odontotecnici di differenti nazioni ed un odontoiatra ceco si riuniscono presso l‘International Center of Dental Education (ICDE) a Vienna. Tutti hanno accettato l‘invito di Ivoclar Vivadent a partecipare ad un corso molto particolare. Un corso in cui operatori esperti hanno la possibilità di misurare le loro forze. La sfida è: One Aim, three Solutions. Un caso, tre soluzioni con IPS e.max. View article online

In occasione dell’insolito corso i 20 partecipanti devono trattare un caso reale in tre differenti modi. Al termine del corso sarà il paziente a decidere, quale forma terapeutica debba essere adottata: quella realizzata puramente chairside, fresata in IPS e.max® CAD e finalizzata dall’odontoiatra, quella realizzata classicamente con supporto CAD/CAM oppure la variante realizzata in IPS e.max Press. Il Dr. Petr Hajný, odontoiatra presente in rappresentanza della variante chairside, ha dovuto letteralmente sudare di fronte a questa sfida. La concorrenza è agguerrita ed alla fine sono i suoi pazienti ed il suo lavoro preliminare su cui 14

gli altri devono misurarsi (Figg. da 2 a 3 g). Inoltre va detto che il tipo di compito è molto più complesso di quanto precedentemente indicato. IPS e.max CAD (disilicato di litio) oppure IPS e.max ZirCAD traslucente (ossido di zirconio) possono essere fresati o ridotti monoliticamente o anatomicamente, ma anche IPS e.max Press può essere pressato sia in modo interamente anatomico che con riduzione anatomica e infine pitturato/rivestito ed addirittura può essere scelta una combinazione fra tutto questo. Sembra molto vario. Lo é. Ció rivela quanto sia universale il portfolio prodotto della ceramica integrale della Ivoclar

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01 — Prima della presentazione del caso il trainer tecnico dell’ICDE Vienna, Hannes Meischl, illustra il decorso odontotecnico, i materiali a disposizione ed il parco attrezzature.

02 — L’odontotecnico ed odontotecnico ceco Dr. Petr Hajný presenta il caso e le sue sfide. Sulla paziente i denti da 13 a 23 devono essere trattati con corone in ceramica integrale.

Vivadent (Fig. 4). E se per qualcuno le varianti fossero troppe e gli gira la testa, lasciateci dire che la soluzione definitiva è facile.

Così si può vedere, se tutti i dibattiti che si svolgono, siano veramente importanti oppure se il trattamento più semplice talvolta sia il più bello. Se conta meno quante masse o colori vengano impiegate o se siano la forma e la superficie che influiscono significativamente l’estetica globale. Oppure in ultima analisi dipenda dal fatto che si possa ascoltare, sentendo cosa desidera la paziente!?

Questo concorso offre diverse possibilità, di confrontare bene l’una o l’altra tecnica o addirittura la tecnica CAD/CAM alla tecnica analogica e di valutare sulla base di alcuni punti critici. Tuttavia in ultima analisi un aspetto caratterizza questa sfida in modo significativo: la paziente. Lei è quella, che alla fine può decidere cosa le piace. E questo, indipendentemente dal fatto se realizzato chairside, pitturato, rivestito esteticamente o realizzato analogicamente o con supporto CAD/CAM. Quale gruppo ha finito più velocemente? Quello analogico o digitale? Gli odontotecnici o l’odontoiatra? Ed a quale prezzo estetico?

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Così sia, poiché in questo corso/evento tutti i partecipanti hanno la straordinaria opportunità alla fine del corso, di ottenere le risposte a tutte queste domande ed ancora di più da parte di una, no, dalla persona più importante: la paziente. Entriamo quindi nell’ICDE Vienna (Fig. 5) ed accompagniamo i partecipanti in questo emozionante evento ... (Figg. da 6 a 41).

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Da 03a a 03g — Il Dr. Hajný illustra le immagini della situazione iniziale. Chiarisce le carenze estetiche dei vecchi trattamenti sugli incisivi centrali. Per una armonizzazione estetica la paziente acconsente a contemplare anche i denti 12 e 13 nonché 22 e 23 nel concetto terapeutico. I tre gruppi – analogico labside, CAD/CAM labside e CAD/CAM chairside – nel tempo previsto dal corso hanno il compito di trattare in ceramica integrale i denti da 13 a 23. Dopo il prelievo delle vecchie corone sui denti 11 e 21, il dente 11 presenta una ricostruzione metallica con perno. Per compensare la deviazione di colore, il Dr. Hajný maschera i monconi con opaco. Edizione 01 / 2017

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04 — Il portfolio materiali di Ivoclar Vivadent è ampio. Quindi anche le possibilità di scelta e di combinazione. Mentre il gruppo analogico ha un compito più facile, poiché si lavora sulla base dell’IPS e.max Press e della variante del grezzo in questione, almeno il gruppo odontotecnico CAD/CAM potrebbe ragionare su una terapia con trattamenti in ossido di zirconio IPS e.max ZirCAD monolitici o colorati individualmente.

06 — Nel gruppo CAD/CAM labside si accede alla situazione digitalizzata e si applica il caso, ossia si definisce nel software, il modo in cui quali denti siano da trattare. Nell’immagine Davor Markovic.

07 — Nel gruppo degli odontotecnici che lavorano analogicamente molto è offerto dal punto di vista del fotografo. I monconi per la modellazione sono pronti ed i valli in silicone sono tagliati su misura.

05 — Ai vostri posti, pronti via: puntualmente alle dieci i partecipanti hanno accesso ai modelli del caso dal vivo. Ne fanno parte un modello di situazione del mascellare superiore trattato provvisoriamente con mascherina in silicone, un moncone sfilabile del mascellare superiore preparato, nonché il modello inferiore.

08 — La paziente del corso si trova nello studio dell’ICDE di Vienna, pronta per il rilevamento intra-orale digitale dei dati. Poiché oltre all’odontoiatra Dr. Petr Hajný anche l’odontotecnico Vjekoslav Budimir favorisce il processo digitale, si realizzano scansioni con due diversi sistemi.

10 — Software CAM del sistema Wieland Zenotec Select CAD/CAM con i blocchetti IPS e.max posizionati nel porta-blocchetti.

09 — Il Dr. Petr Hajný e la sua assistente effettuano la scansione dei mascellari con CEREC Omnicam (Dentsply Sirona), uno scanner intra-orale a cui come il Trios (3Shape) non serve la polvere di scansione. Quale utilizzatore del workflow chairside disegna le corone e le fa fresare in IPS e.max CAD MT A1. 16

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11 — Corone fresate in blocchi IPS e.max CAD MT nel fresatore CAD/CAM. reflect


12 — Lavoro fervido e di alta concentrazione nel laboratorio di formazione ICDE Vienna. In primo piano si vede il gruppo odontotecnico CAD/CAM ed in secondo piano si vedono i partecipanti del gruppo analogico.

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13 — Ed anche il divertimento non è da meno … Nel complesso l’atmosfera tra i partecipanti al concorso è ottima, indipendentemente dal team e dalla nazionalità.

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Da 14 a 17 — Le corone modellate ultimate, le corone ridotte oppure le strutture vengono messe in rivestimento in modo classico, posizionate, pressate smuffolate e quindi rielaborate. In generale un processo che i partecipanti hanno sotto controllo molto bene e che porta rapidamente ai risultati desiderati. 18 — „Guarda, sono un fresatore umano!” Velimir Žuji´c (dx.) scherza con Vinko Iljadica e con Alen Ali´c (sx.).

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19 e 20 — Tecniche di caratterizzazione manuali: Velimir Žuji´c cosparge con polvere dentinale una struttura IPS e.max Press spennellata con IPS Ivocolor® Mixing liquido allround. Attraverso questa cottura wash si ottimizza il legame, formando una buona base per la successiva stratificazione. Edizione 01 / 2017

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21 — Indipendentemente dal fatto, se analogico o supportato da CAD/CAM, se si opta per una variante non monolitica, si deve sempre stratificare manualmente ed eseguire più cotture.

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22a e 22b — Dal computer alla mano: alcuni odontotecnici del gruppo CAD/CAM scelgono l’opzione monolitica, esprimono però preoccupazioni, se possano superare il confronto diretto con la fresatura manuale. Se questi dubbi saranno fondati, lo si vedrà alla fine.

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23 — Il Dr. Petr Hajný elabora dettagli superficiali fini nelle sue corone fresate in disilicato di litio, prima di finalizzarle con una cottura di cristallizzazione e glasura modificata. Di fatto questo workflow è il più rapido e consente di impiegare in altro modo il restante tempo.

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24a e 24b — Anche la tecnica di pressatura è molto efficiente, quando si pressa quasi interamente anatomicamente e si impostano dettagli sottili con uno spessore minimo. Poiché viene applicata solo una quantità minima di materiale, non avviene pressoché alcuna contrazione ed il risultato è ben prevedibile. 25 — In particolar modo i rappresentanti del gruppo analogico hanno cercato di ottenere il massimo dai materiali del sistema IPS e.max. Qui la stratificazione interamente anatomica degli incisivi sulla base di strutture IPS e.max Press MO.

26 — Comunicazione sulla tecnica: tre rappresentanti del gruppo CAD/CAM fanno visita ai colleghi del gruppo analogico.

29 28 — Variante analogica della messa in prova. E ciò che é stato inteso come piccolo scherzo, fornisce già una prima ottima impressione. 18

27 — Controllo della lunghezza e dell’orientamento delle corone in ceramica integrale in articolatore. La demarcazione del wax-up in questo caso serve come linea guida. In realtà è difficile da capire, come poter raffigurare tutti questi passaggi in modo puramente digitale.

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29 e 30 — Ondˇrej Adam lavora assiduamente. Per poter riprodurre il bordo trasparente degli incisivi inferiori, riveste completamente entrambi i centrali superiori. Nell’immagine si vede il risultato dopo la prima cottura. Teamwork

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Da 31 a 36 — Nessuna preoccupazione, nel gruppo CAD/CAM non si fissa soltanto il monitor. Qui non si dimenticano né il divertimento né i passaggi manuali. Poiché alla fine l’importante non è il metodo, bensì la creazione di manufatti protesici identici alla natura. 37 — Missione compiuta: Helmut Berger è riuscito a far corrispondere la sua costruzione virtuale all’immagine della paziente, per controllare la lunghezza e l’orientamento dei denti.

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38 — La giornata volge al termine e la tensione sale. In considerazione dell’elevato numero di lavori, per poter fare una preselezione viene chiesto l’aiuto della giuria, fra cui l’odontotecnico viennese Christian Smaha (al centro).

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Da 39 a 41 — And the Winner is ... l’odontotecnico slovacco Martin Ebringer del gruppo analogico. Le sue corone piacciono immediatamente alla paziente. Si distinguono per una stratificazione molto contenuta. Martin Ebringer ha puntato la sua attenzione specialmente sulle caratteristiche superficiali e sulla forma dentale. Anche alla domanda, su come abbia potuto realizzare un lavoro così bello, risponde brevemente: ho parlato con la paziente ed ho cercato di trasformare ciò che lei desiderava. Si trattava di denti molto chiari, possibilmente monocromatici. Pertanto, attraverso i dettagli morfologici, ho cercato di conferire ai denti naturalezza e carattere.

Dan Krammer teamwork media GmbH Hauptstrasse 1 86925 Fuchstal Germania d.krammer@teamwork-media.de

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Odontotecnica

L‘esatta riproduzione della struttura dentale naturale Corone in ceramica integrale di un restauro impegnativo nei settori anteriori Un articolo di Yuji Tsuzuki, Kyoto/Giappone

La varietà dei materiali ceramici e delle tecnologie di lavorazione assicura per ogni indicazione individuale il percorso di lavorazione ottimale. In combinazione con le conoscenze odontotecniche e la comprensione del colore si creano restauri perfetti. L’imitazione della sostanza dentale naturale è il più grande ostacolo nella realizzazione di restauri protesici. Poiché l’aspetto naturale è determinato da una varietà di proprietà individuali caratteristiche, la tecnica impiegata per la riproduzione dei denti in nessun modo può essere sempre la stessa. Pertanto giornalmente nella nostra attività quotidiana dobbiamo osservare, imparare a sensibilizzarci per i dettagli fini ed evolverci passo per passo. La comprensione per le proprietà dei denti naturali e dei materiali ceramici è la base nell’imitazione della naturalezza. L’imitazione delle proprietà foto-ottiche è una sfida, che presuppone la conoscenza approfondita della teoria del colore. Caratteristiche quali p.es. la riflessione della luce, la trasmissione e la fluorescenza contribuiscono significativamente ad un risultato di successo. La struttura di base nell’imitazione delle proprietà foto-ottiche è rappresentata dai tre strati trasparente, semi-trasparente ed opaco. Su di essa si applica il colore superficiale attraverso una architettura cromatica tridimensionale. Sebbene i moderni

01 01 — La situazione dopo la guarigione degli impianti in regio 11 e 21. 02 — La struttura in ossido di zirconio. La traslucenza della struttura fa sperare in una buona estetica ed un buon effetto cromatico del restauro. 20

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materiali (p.es. l’ossido di zirconio policromatico), grazie al progresso della scienza dei materiali, siano diventati molto popolari, la ceramica stratificata a mano nei restauri estetici è indispensabile. Sulla base di due casi di paziente si presentano affermate tecniche. Sono stati utilizzate le eccezionali masse smalto ed Effect IPS e.max® Ceram Selection, nonché il pratico assortimento supercolori e glasura IPS Ivocolor®. In entrambe le situazioni, per quanto riguarda la riproduzione delle proprietà foto-ottiche, si è dovuta superare una straordinaria sfida. Ma l’imitazione della natura è possibile!

Caso 1 Situazione iniziale e pianificazione terapeutica Nel paziente circa cinquantenne, in seguito ad incidente, si sono fratturati i denti superiori 11 e 21. Non si sono potuti mantenere i denti. Dopo una cauta estrazione, si è potuto rilevare un forte riassorbimento dei tessuti molli labiali. Dopo una consulenza, il paziente ha optato per una terapia implantare. Tuttavia prima si è dovuto effettuare un “intervento” nella zona dei tessuti molli labiali. L’obiettivo era quello di correggere il decorso gengivale, in modo tale da poter ottenere un risultato perfetto, nonostante l’alta linea del sorriso (Gummy Smile). A causa del riassorbimento avanzato dei tessuti molli doveva essere creata una sovrastruttura implantare rimovibile in ceramica di colore gengivale, considerando gli aspetti estetici ed igienici. I due denti incisivi centrali superiori dal punto di vista estetico assumono un ruolo importante, poiché la prominenza di questi denti esprime autenticità. Inoltre i denti incisivi centrali rappresentano il punto di partenza, che determina la continuità e la simmetria verso gli altri denti. Pertanto il restauro, specialmente per questi denti, richiede idee creative ed un accurato design. Dal punto di vista protesico nel caso qui descritto era importante creare un’integrazione dei

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03 — Per l’imitazione della gengiva è stato utilizzato IPS e.max ZirPress G4. L’opacità di base delle corone si è potuta definire attraverso IPS e.max Ceram Deep Dentin A3. Infine sono stati applicati gli strati di (1) IPS e.max Ceram Dentin A3,5 e (2) IPS e.max Ceram Power Dentin A3,5 e (3) IPS e.max Ceram Selection Light Absorber fog (LA fo) e Light Absorber taupe (LA ta). In tal modo si è potuto creare un eccellente contrasto nello strato di “color avorio”.

04 — In seguito sono stati applicati (4) IPS e.max Ceram Special Incisal grey e Cervical Transpa orange e (5) IPS e.max Ceram Selection Special Enamel quartz (SE qu) e IPS e.max Ceram Opal 2 (OE2), per imitare la profondità del colletto dentale. Per la caratterizzazione del bordo incisale sono stati utilizzati: (6) IPS e.max Ceram Mamelon light, (7) IPS e.max Ceram Selection LA salmon, (8) IPS e.max Ceram OE 1, (9) IPS e.max Ceram Selection LA taupe, (10) IPS e.max Ceram Power Incisal e (11) IPS e.max Ceram Deep Dentin (DD) BL3+OE2.

denti anteriori asimmetrici. Nella zona anteriore inferiore si è notata una mancanza di spazio ed un contatto mancante con gli antagonisti. Per un’integrazione funzionale le corone dei denti incisivi superiori sono state posizionate in una stretta zona mesio-distale. Gli impianti in regio 11 e 21 sono stati inseriti sulla base di considerazioni chirurgiche e protesiche. Dopo l’osseo-integrazione dovrebbe essere ultimato un trattamento implanto-protesico ceramico bloccato ed avvitato.

Ispirazione nella stratificazione Nella stratificazione di corone in ceramica integrale i seguenti passaggi richiedono elevata accuratezza: 1. Controllo dell’opacità, attraverso cui viene influenzata la luminosità. 2. Caratterizzazione del bordo incisale con materiali traslucenti oppure opachi. Per il primo punto vale la regola: a seconda dell’opacità del materiale da struttura si può ottenere la luminosità mediante Deep-Dentin o Power-Dentin (IPS e.max Ceram) – anche in materiali di elevata traslucenza. Per riprodurre il colore dentale naturale, è importante la concezione della trasmissione e riflessione della luce. Ugualmente, l’abile impiego di effetti foto-ottici (p.es. fluorescenza, opalescenza) assume il suo ruolo. In questo caso sono d’aiuto le nuove masse smalto ed Effect IPS e.max Ceram Selection. Con questo eccezionale set di materiali si possono riprodurre ancora meglio le caratteristiche dentali naturali. Le immagini da 3 a 5 documentano la stratificazione. Per un’integrazione estetica di impianti, oltre al colore ed alla morfologia, deve essere adattata la tessitura. Per far apparire in modo naturale la tessitura sono da abbinare caratteristiche fini (p.es. lucentezza). Nota: la lucentezza superficiale modifica la riflessione della luce; esso influisce Edizione 01 / 2017

05 — Inoltre in zona labiale e linguale sono stati pitturati miratamente dei mamelons. A tale scopo è servito (12) IPS e.max Ceram DD A3 ed OD orange, per conferire un effetto di profondità al bordo incisale. Nota: la traslucenza di un bordo incisale viene determinato dalla percentuale di ceramica stratificata sulla parte labiale e da un cut-back sulla parte linguale.

quindi il colore. Pertanto è da consigliare assolutamente un adattamento della tessitura. Per l’individualizzazione della superficie è stato utilizzato il sistema di supercolori e glasura IPS Ivocolor.

Risultato Le corone finite sono state avvitate con gli impianti ed è stato valutato il risultato. Fra l’altro si è potuto ottenere l’aspetto naturale attraverso una consapevole asimmetria di entrambi i denti. Il decorso gengivale è stato corretto in modo ideale. Si è presentata una buona armonia fra i denti (corone) ed il tessuto molle. Individualità perfettamente raggiunta! Questo caso è stato una grande sfida. Il risultato è stato soddisfacente per tutti, superando la prognosi prima dell’inizio del trattamento.

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06 e 07 — I denti ed il tessuto molle sono stati restaurati esteticamente e funzionalmente. La ceramica da rivestimento estetico ha consentito una eccellente riproduzione cromatica con molte caratteristiche individuali.

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fine di ottenere un risultato estetico, in questo paziente si è resa necessaria una terapia completa. Anzitutto si è eseguita una ricostruzione chirurgica della cresta alveolare. Sulla base della visita pre-operativa si è proceduto con la ricostruzione dei tessuti molli. L’obiettivo era quello di ottenere un bordo gengivale con decorso armonico. In questo caso è importante avere sufficiente tessuto, poiché il riassorbimento orizzontale della cresta alveolare influisce negativamente l’estensione vestibolare delle corone. Al momento del trattamento provvisorio è stato definito l’obiettivo e pianificata la struttura per il restauro finale. Va notato che nei restauri estetici in linea di massima è importante la stretta collaborazione fra odontoiatra ed odontotecnico. Ovviamente anche il paziente deve essere coinvolto nella pianificazione e nella terapia. L’obiettivo terapeutico viene definito insieme, per ottenere un risultato eccezionale e soddisfacente per tutti.

08 — Situazione iniziale. Oltre ad uno squilibrio di colore e morfologia sono stati riscontrati problemi funzionali.

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Realizzazione del restauro Le strutture (corone e ponte) sono state realizzate in vetroceramica al disilicato di litio IPS e.max Press (fig. 10). Poiché la riproduzione della traslucenza rappresenta una sfida nella ceramica da stratificazione, in un precedente processo di pittura è stato volutamente inserito un contrasto all’interno della corona (fig. 11).

09b 09a e 09b — Prima e dopo l’intervento in regio 22. Il trattamento dei tessuti molli è avvenuto tramite una terapia chirurgica e provvisori.

Caso 2 Situazione iniziale Anche questo paziente al momento del trattamento aveva circa 50 anni e ha consultato lo studio, avendo un problema di estetica nei settori anteriori. Il restauro presente dal dente 23 al 12 era insufficiente, fortemente discromico e non corrispondeva più alle aspettative del paziente. Si è constatato un leggero overbite. Il dente 23 presentava un contatto insufficiente con l’antagonista. Inoltre è stato diagnosticato un riassorbimento verticale ed orizzontale della cresta alveolare in regio 22. Un riassorbimento del tessuto molle, a seguito di perdita di dente, influenzava ulteriormente la situazione. Al

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I vantaggi di una struttura in IPS e.max Press sono l’elevata resistenza del materiale e la possibilità di una riproduzione ed adattamento cromatico libero attraverso un cut-back. Per esempio l’opacità di base viene definita tramite la traslucenza del grezzo. Inoltre un aspetto, che sottolinea i vantaggi del materiale, può essere anche ottenuto mediante un cut-back parziale. IPS e.max Press offre molteplici possibilità per la realizzazione di restauri estetici. In questo caso la struttura è stata volutamente ridotta, ottenendo in tal modo la base perfetta. Si è eseguito quindi il rivestimento delle zone vestibolari con la ceramica da rivestimento estetico.

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10 e 11 — Struttura da un grezzo in IPS e.max Press LT A1. Mediante processo di pittura è stato applicato un contrasto all’interno della corona. 22

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13 12 e 13 — Dopo l’inserimento delle corone. Il restauro armonizza meravigliosamente con l’ambiente circostante. Le esigenze estetiche e funzionali sono state soddisfatte in modo ottimale. 14 — Rappresentazione della tessitura e delle caratteristiche superficiali.

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Dopo la creazione della composizione cromatica interna e della correzione della morfologia, è stato impiegato IPS Ivocolor, per riprodurre le proprietà caratteristiche della conformazione superficiale. I supercolori, rispetto ai colori convenzionali, possono essere cotti ad una temperatura di cottura più bassa di 710ºC. I motivi effettivi per il processo di pittura sono:

del dente naturale, si è ambito un aspetto naturale. Anche in questo caso è stato utilizzato IPS e.max Ceram Selection. In tal modo si è riusciti ad ottenere una combinazione di trasmissione e riflessione della luce. Una perfetta riproduzione del colore naturale con effetto di profondità (da 12 a 14).

Conclusioni

1. Adattamento della saturazione, 2. Caratterizzazione e 3. Correzione della struttura interna. IPS e.max Ceram è una ceramica a basso punto di fusione. Sono necessari una lavorazione sensibile, nonché un’attenta gestione dei programmi di cottura in fase di adattamento della tessitura durante la cottura di glasura. In casi come questi, in cui è necessaria una caratterizzazione accentuata, la cottura supercolori si allunga. In tal modo il controllo della tessitura diventa difficile. In considerazione di ciò IPS Ivocolor è un buon prodotto, che consente una caratterizzazione a bassa temperatura. Può quindi essere pitturato senza perdita di tessitura superficiale. Durante l’adattamento finale della glasura, i delicati adattamenti superficiali, nonché le zone pitturate sono rimasti inalterati. Con l’applicazione di caratteristiche individuali

Probabilmente il vantaggio più grande di IPS e.max Press è la combinazione di elevata estetica ed eccezionale resistenza. La luce incidente nel disilicato di litio IPS e.max si comporta adeguatamente al dente naturale. In tal modo si garantisce la massima estetica. Inoltre il materiale offre idee ed ispirazione. L’integrazione di IPS e.max Selection ed IPS Ivocolor, nonché della ceramica IPS e.max Ceram Power Dentin e Power Incisal amplia lo spettro delle possibilità estetiche. L’ideale sarebbe che l’indicazione clinica per il sistema IPS e.max in futuro venga ulteriormente ampliato! Ringraziamenti: Un sentito ringraziamento al Dr. Hiroyuki Takino ed al Dr. Yusuke Yamaguchi per aver messo a disposizione entrambi i casi clinici.

Yuji Tsuzuki Ray Dental Labor Takenokaido-cho Takehana, Yamashina-ku Kyoto 607-8080 Giappone ray710@camel.plala.or.jp

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Ivoclar Vivadent all’ IDS 2017 di Colonia

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www.ivoclardigital.com


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