Piacere... Squinzano

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Città di Squinzano Assessorato al Turismo “La città è nella sua storia, essa non è solo un immenso deposito di fatiche, opera delle nostre mani … ma, anche, testimonianza di valori”. Dal rapporto tra gli uomini ed il luogo scaturisce la “memoria” che è il presupposto concreto per progettare e costruire il futuro di una collettività. Squinzano: “porta del Salento. finestra sull’Oriente e via maestra per l’Europa”. È da questa consapevolezza che nasce “Piacere … Squinzano” il cui obiettivo è quello di costituire, da una parte, uno spunto di riflessione sull’importanza che il turismo riveste per la crescita economica e culturale del territorio e, dall’altra, quello di porsi come un biglietto da visita per quanti hanno voglia di conoscere ed apprezzare la nostra terra, i suoi colori, le sue tradizioni ed i suoi sapori. Certo Squinzano non è tutta qui. C’è ancora tanto altro da scoprire e da apprezzare: dai classici caffè, dove sfogliare il giornale gustando un’aromatica miscela, ai forni, dove l’aria è intrisa dalla croccante fragranza dell’odore del pane e delle focacce; dalle piccole botteghe artigiane, dove viene perpetuata la lavorazione del ferro, della cartapesta e della terracotta, ai tantissimi negozi di abbigliamento e accessori, il cui tratto peculiare, oltre all’eleganza, è quello di accogliere il cliente con la cortesia ed il calore tipici della gente del Salento. Sono ancora tanti i palazzi nobiliari e gli angoli del centro storico da ammirare, come non trascurabili sono le realtà delle Parrocchie Maria Regina e Madonna di Fatima che contribuiscono non poco alla crescita civica e spirituale della coscienza. È sempre molto arduo e difficile fare una selezione, ma il nostro unico filo conduttore è stato solo quello di presentare uno scorcio della nostra Città e del suo territorio. Sicuramente avremmo commesso delle sviste e di questo ce ne scusiamo con tutti, confidando in una benevola comprensione. Di una cosa, però, siamo certi: Squinzano ha bisogno di tutti per uscire dall’ombra protettrice del campanile e salire sulla sua cima per guardare oltre il nuovo orizzonte che la società globale ci presenta. Lasciamo al visitatore, all’imprenditore, a tutti la possibilità di scoprire ciò che noi abbiamo in piena buona fede trascurato, augurando a tutti: Benvenuti … a Squinzano. L’Assessore dr. Claudio Taurino

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Il Sindaco dr. Giovanni Marra


Puglia: una terra da scoprire tra storia, tradizioni e cultura Turismo e cultura sono un binomio indissolubile: la civiltà dei territori e le storie degli uomini che li abitano costituiscono il principale attrattore per il viaggiatore contemporaneo, assetato di emozioni e di conoscenze. La terra di Puglia, gravida di storia, arte, meraviglie paesaggistiche, è fecondata da tempo da una straordinaria quantità e qualità di eventi culturali: festival, cinema, teatro, mostre, animano incessantemente i nostri territori, fanno rivivere castelli, palazzi e borghi storici, si intrecciano alle feste che celebrano i frutti della terra e il lavoro degli uomini, ricucendo passato e modernità in un ininterrotto e vivificante dialogo. I mari di Puglia, punteggiati dagli antichi fari, sono la splendida e frastagliata cornice che racchiude i tesori dell’interno: campagne, collina, milioni di ulivi, trulli, archeologia, cattedrali, cammini antichissimi, masserie, zone umide, riserve, parchi. La Puglia è un caleidoscopio di colori, di sapori, di suoni e luci: una esperienza di attraversamento di una lunga e stretta striscia di terra circondata dall’acqua che regala a ogni svolta una emozione diversa e prepara un ricordo incancellabile. Il turismo di chi viaggia da noi è slow, penetrante, avvolgente; e in pari tempo esso esalta il desiderio di vivere, di tuffarsi in un mare meraviglioso, di cantare, ballare, gustare i nostri cibi, i nostri vini. Se pensiamo a una mappa di questa regione, salta all’occhio immediatamente la varietà e la ricchezza della sua offerta: dal Gargano dei borghi marini, dei Santuari, dei cammini spirituali, ai Monti Dauni con la bellezza della collina e degli incontaminati borghi storici. Dalla terra del sale alla Puglia Imperiale di Federico alle città del Nord barese con le loro cattedrali, fino al dinamismo di Bari e al fervore del suo porto e del suo aeroporto. Nell’interno, trulli e barocco fanno il controcanto alle marine del Sud Est, per poi scendere ancora più a Sud, ai confini tra terra e mare, nell’incantato Salento, nel cuore del barocco e nell’antica Magna Grecia tarantina. Tutto ci parla di cultura, di storia, di tradizioni territoriali, ma tutto ci parla anche di futuro: il turismo pugliese sta sviluppando le sue tante vocazioni, lanciando le sue sfide, e chiama alla scoperta, alla gioia, ma anche alla profondità, alla riflessione. Complice ammiratore di bellezza, il turista che viene in Puglia ne assorbe lo spirito vitale e le suggestioni e diviene parte di una mirabile vicenda collettiva che chiamiamo turismo, ma è, più propriamente, cultura e civiltà. Silvia Godelli Assessore Regione Puglia Con delega: Mediterraneo, cultura, turismo Attività culturali, Relazioni internazionali e Pace, Promozione turistica, Biblioteche, Musei e Archivi

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Squinzano - Il Campanile visto da Corso Umberto I 3


Il turismo come prospettiva di crescita La naturale esuberanza e intraprendenza del sud Salento, capace di giocare la partita dell’accoglienza a tutto campo; e il radicamento forte con la terra e la tradizione del nord, sempre più proiettato verso un’economia diffusa e di qualità. Se riuscissimo a unire le due anime e a far battere un unico cuore, la nostra provincia potrebbe avere ben altre prospettive di sviluppo culturale e di crescita economica. Termometro di cambiamenti tecnologici epocali e portatore di straordinarie sfide, il turismo del terzo millennio ci dice molte cose: ci insegna innanzitutto che più il mondo si apre, svelandosi e rivelandosi attraverso l’occhio globale della multimedialità e della Società della comunicazione, più si avverte la necessità di rappresentare il locale. C’è un termine nuovo che ha preso quota in questi ultimi tempi: glocal. È dato dalla fusione di due parole, globale e locale; e rappresenta la sintesi perfetta dei processi in atto in molti paesi e comunità che, come la nostra, hanno scelto di proiettarsi in avanti e misurarsi con i sistemi complessi portando con sé tutto il bagaglio – storico, antropologico, culturale, economico - che meglio li caratterizza e li rappresenta. È un viaggio affascinante. Ma anche pieno di insidie perché il confronto con il mercato, specie quello internazionale, richiede grandi investimenti, intraprendenza, operatività e, soprattutto, il coinvolgimento di tutti gli attori protagonisti nello sviluppo locale. Non basta dire partiamo. Dobbiamo capire bene con chi viaggiare, dove andare, come arrivarci e, soprattutto, che cosa mettere in valigia. Il nord Salento ha molto da offrire e anche da insegnare su questo versante, specie in termini di governance, poiché – per ragioni inerenti le sue specificità produttive e territoriali (penso al settore vinicolo ed oleario che oltre a essere prima fonte di reddito per la popolazione, è il perno attorno a cui il territorio sta riscrivendo in chiave moderna la sua immagine complessiva) – da tempo agisce con logiche di sistema, anche nel settore turistico e culturale, come testimonia oggi la presenza all’interno di importanti strumenti quali STT Salento e S.A.C. Lupiae, e, precedentemente, la nascita del Parco del Negramaro. È un patrimonio valoriale e operativo da prendere come esempio e da sostenere, perché rafforza l’impianto del progetto complessivo a cui la Regione Puglia intende ispirarsi nelle azioni di programmazione, marketing e supporto alla promo-commercializzazione dei prodotti. “Conoscere, conoscersi, farsi conoscere”. Riprendiamo dunque questo filo conduttore. Insieme. Dr.ssa Stefania Mandurino Commissario APT Lecce

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La Rete pubblico-privata salentina ed il “Sistema Turistico Territoriale Salento” Il Salento terra ricca, ricca di storia, di cultura, di arte. Nel territorio della Provincia di Lecce in particolare pullulano iniziative culturali di elevato contenuto e pregio, non solo considerando i grandi eventi, testimonianza di una tradizione che ha radici antiche e che viene spesso riproposta anche in vesti più innovative, contemporanee, nuove. Nell’attuale contesto socio - economico sempre più globalizzante e competitivo anche il nostro territorio ha espresso il forte intento di un lavoro sinergico e comune, che possa valorizzare le importanti dotazioni ambientali e culturali, materiali ed immateriali, tutto quel complesso di attrattori di cui il Salento è ricco, in un unico progetto programmatico di medio – lungo termine. Con tali presupposti è nata e si è sviluppata una fitta rete di relazioni tra soggetti privati e pubblici, espressione delle maggiori eccellenze imprenditoriali operanti nel settore culturale e turistico al fianco di tutti noi amministratori (Provincia e Comuni salentini). A tale iniziativa è stato dato non a caso il nome di “Rete pubblico-privata per lo sviluppo turistico integrato del territorio”. Si tratta di una delle maggiori espressioni di eccellenza “culturale” che il nostro territorio ha espresso negli ultimi anni, di uno strumento, progettato e messo in atto dall’Università del Salento, di aggregazione, confronto, pianificazione e programmazione partecipata, tra: gli Enti Locali, l’Università, la Camera di Commercio ed altri soggetti pubblici e le maggiori rappresentanze del mondo imprenditoriale e privato del settore (tra questi le Associazioni di Categoria provinciali: Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria), finalizzato a condividere e realizzare i più evoluti modelli di aggregazione pubblico-privata. Ritenendolo strumento valido ed efficace, la Provincia di Lecce lo ha da subito condiviso, dando seguito con molto interesse e coinvolgimento ai lavori, nella consapevolezza delle enormi potenzialità che ne sarebbero derivate per tutti i territori della stessa Provincia e non solo, affiancando l’Ateneo in questa importante opera di accompagnamento e supporto agli Enti Locali, oltre ad assumere il coordinamento delle azioni a livello sovra territoriale, anche per le proprie competenze istituzionali. Correttamente valorizzata e condotta, tale iniziativa funge da volano per lo sviluppo socio-economico del territorio provinciale, facendo leva sulla sua vocazione forse più evidente - appunto quella turistica - basata sulle importanti ed in alcuni casi ben note risorse ambientali e culturali che il nostro territorio offre. Alla Rete pubblico-privata aderiscono 80 Comuni su 97 complessivi della Provincia di Lecce, tra cui la quasi totalità del Sud Salento, oltre alle compagini private delle Associazioni di Categoria prima nominate, la CCIAA, APT, Università del Salento, Unione Nazionale Proloco d’Italia, tutti firmatari sia del Protocollo di Intesa della Rete sia di quello successivo, del Sistema Turistico Territoriale del Salento. Il Comune di Squinzano, in particolare, è stato uno dei Comuni promotori, impegnato fin dall’inizio in questa importante sfida e facendo parte del massimo organo decisionale della stessa Rete, la sua Cabina di Regia. E dalla Rete sono nati il Sistema Turistico Territoriale Salento e 4 Sistemi Turistici di Prodotto, detti anche Distretti Produttivi 6


Turistici, quali strumenti di governance in grado di attuare efficacemente le iniziative di sviluppo turistico integrato a livello territoriale. In sintesi il STT Salento, che ha una delimitazione geografica appunto coincidente col Salento, si propone come funzione quella di definire la politica e la pianificazione turistica del Salento, coordinata e con una programmazione di medio - lungo termine, tenendo presenti le vocazioni peculiari dei nostri sub sistemi territoriali e nel rispetto dei principi di sostenibilità a qualsiasi livello (finanziaria, sociale ed ambientale); mentre i Distretti Produttivi Turistici, che invece agiscono su base regionale, hanno la funzione di svolgere attività di promo - commercializzazione del prodotto turistico, o meglio, della filiera turistica che specificatamente trattano. Per i Distretti turistici sono state coinvolte come aderenti ben 650 imprese circa, complessivamente a livello regionale e si basano sullo sviluppo di 4 filiere produttive specifiche, che sono state ritenute prioritarie dalle rappresentanze del mondo imprenditoriale salentino: balneare, culturale - artistico - artigianale, enogastronomico e congressuale. Il Salento sembra essere pronto, sembra aver superato concretamente le barriere di interessi localistici, individuali o di appartenenza ad uno o l’altro colore politico, finalmente è maturo a ragionare, scegliere, decidere per il bene comune, in un’univocità d’intenti, in una sinergia esemplare e sintesi di tutte le esigenze. Ora è il momento di proseguire con l’impegno, di crederci con forza, di presentarsi sempre uniti e compatti davanti a qualsiasi realtà esterna, ora occorre rimboccarsi ulteriormente le maniche per continuare a lavorare insieme! Dott. Francesco Pacella Assessore al Turismo e Marketing territoriale della Provincia di Lecce

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I S.A.C. : Sistemi ambientali e culturali Quante volte abbiamo assistito ad azioni di infrastrutturazione di beni ambientali e culturali senza poter disporre delle risorse necessarie a garantirne la conoscenza e la loro fruizione? Quante volte con fatica gli Enti Locali sono riusciti a reperire risorse al fine di ristrutturare e riqualificare attrattori quali musei e biblioteche, senza poter poi avere a disposizione le necessarie risorse per permetterne la loro apertura e fruizione? Naturalmente sono importanti le azioni materiali volte a qualificare strutturalmente un contenitore culturale, a garantirne l’uso, ma se le stesse non sono seguite da quelle di natura immateriale e di gestione si rischia poi che le prime restino inutili, perché se lo stesso contenitore culturale non viene poi fatto vivere, gli sforzi e gli impegni iniziali di risorse finanziarie risultano vani. Si tratta di un tema cogente e piuttosto diffuso nella Regione Puglia prima e nel Salento poi. Ma la Regione ha promosso “azioni di sistema” a valere sull’Asse IV FESR 2007-2013, con il diretto coinvolgimento di tutte le sue Linee di intervento 4.1, 4.2, 4.3 e 4.4 del PPA (PO FESR 2007-13), ed ha avviato un processo di costituzione dei cosiddetti Sistemi Ambientali e Culturali (SAC). Questi ultimi dovrebbero rispondere alle specifiche esigenze di gestione di beni ed attrattori ambientali e culturali in un’ottica di piena integrazione per la loro fruizione. “Sistemi territoriali ambientali e culturali” quale strumento operativo del processo di integrazione attiva, definendoli come “aggregazioni di risorse territoriali organizzate” (territoriali e tematiche) capaci di promuovere percorsi avanzati di attrattività regionale, anche relativamente ai flussi turistici, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo socio-economico e la cooperazione territoriale internazionale. I SAC sono pienamente coerenti con gli strumenti esistenti di pianificazione territoriale e programmazione economica e traducono in passaggi gestionali gli obiettivi della programmazione. I SAC segnano il passaggio dalla conservazione del patrimonio alla valorizzazione (conservazione sostenibile) e da una gestione del singolo bene ad una gestione integrata di beni (culturali e ambientali), soggetti, risorse e territorio finalizzata all’ottenimento di un Programma di Gestione. E nell’ambito dei lavori della “Rete pubblico-privata per lo sviluppo turistico integrato del territorio” salentino, oltre alla nascita del Sistema Turistico Territoriale Salento (STT Salento) su base salentina e di 4 Sistemi Turistici di Prodotto su base regionale, si stanno promuovendo varie ipotesi di SAC provinciali che nascono al fine di valorizzare peculiarità specifiche, in termini ambientali e culturali, di ben determinati sub sistemi territoriali salentini, già previsti nel Programma di Sviluppo del STT Salento. Uno di questi è il SAC “Lupiae”, il cui nome potrebbe anche essere rivisto, e che vede partecipare i Comuni di: Cavallino, Lecce, Melendugno, Monteroni, Novoli, San Cesario di Lecce, Squinzano, Vernole, la Provincia di Lecce e l’Università del Salento. È anche possibile che esso sia esteso ai Comuni di Lizzanello ed Arnesano. Importante il progetto di valorizzazione e gestione integrata che si sta preparando, un progetto basato su: una coerenza interna ed esterna in termini di programmazione culturale e turistica salentina; un’integrazione nella pianificazione del territorio e su elevati livelli di qualità delle operazioni di valorizzazione del SAC e loro capacità complessiva di contribuire all’integrazione dei beni del SAC; una sostenibilità complessiva (nelle sue diverse dimensioni) e fattibilità del progetto con la capacità di 8


generare economie di distretto, mobilitare il tessuto produttivo, accrescere l’attrattività territoriale. Tutto ciò definendo un modello di gestione sostenibile, efficiente e coordinato, adeguato agli obiettivi di valorizzazione integrata, attuato attraverso un Soggetto Gestore competente e capace di agire a livello sovraterritoriale. E tra le azioni strategiche previste vi sono al centro le operazioni di valorizzazione: interventi di costituzione e consolidamento di reti ed itinerari territoriali di offerta culturale e fruizione ambientale; progetti di valorizzazione e gestione innovativa dei sistemi di beni, ambientali e culturali, e attività culturali presenti nel territorio; progetti di potenziamento ed innovazione dei servizi di offerta di fruizione integrata; produzioni multimediali e adozione di tecnologie innovative per la fruizione; informazione, comunicazione, divulgazione. I Comuni di Lecce e Squinzano sono in prima linea impegnati nella costituzione del “SAC Lupiae”, convinti che tale iniziativa rappresenta innanzitutto un’importante opportunità, foriera di uno sviluppo socio-economico territoriale ed importante per la comunità locale tutta ed in primis per i nostri giovani. Le ricadute ed i benefici potenziali di tale azione possono essere ricondotti a:  effetti economici;  effetti socio - economici sulla comunità locale;  effetti territoriali - ambientali; La valorizzazione dei beni, materiali ed immateriali, culturali ed ambientali, se opportunamente progettata ed attuata, può costituire per i Comuni del SAC Lupiae un fattore trainante a livello sia di attività economiche direttamente coinvolte (enti gestori dei beni culturali ed ambientali, ricettività, intermediazione turistica, ecc.) sia di indotto economico (ristorazione, tessile, agroalimentare, enogastronomico, ecc.), con importanti ricadute sul piano occupazionale e reddituale, oltre che per l’attrattività e la competitività territoriale; non ultimo per importanza, ci sarebbe da considerare anche tra i benefici indiretti, l’innalzamento della qualità della vita del nostro territorio, anche grazie all’attenzione che il sistema pone nei confronti della sostenibilità ambientale. Dott. Massimo Alfarano Assessore al Turismo, Cultura e Marketing territoriale del Comune di Lecce

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Cultura e Turismo: quale paradigma per il territorio salentino? Da qualche anno assistiamo ad un fe-

nomeno nuovo per il territorio salentino tutto, l’incremento per alcuni versi inaspettato del suo appeal nei confronti di visitatori e turisti, non solo italiani. Il Salento vive un momento magico, in cui le sue numerose e diffuse risorse di natura ambientale e culturale, il clima mite, la storica innata accoglienza dei suoi abitanti, le peculiarità identitarie, storiche, artistiche ed architettoniche, si fondono per essere vissute nel loro insieme da parte dei visitatori, grazie a forti ed uniche esperienze emozionali. In particolare, ultimamente il Salento vive un “effetto moda” che sta aumentando la sua stessa visibilità e la cui attrattività è basata essenzialmente su due ben noti segmenti: il balneare ed il culturale in senso lato. Turismo e Cultura sono due settori connessi ed interdipendenti che si alimentano a vicenda e che insieme costituiscono un segmento in forte e costante crescita, sia in Italia sia all’estero. E’ ben noto, inoltre, che nel paradigma economico postindustriale, fondato sul valore della distribuzione e dello scambio di informazione, il prodotto culturale occupa una posizione centrale. D’altronde sono i beni ambientali, artistici e culturali a qualificare un territorio dal punto di vista turistico, tanto che ambiente, cultura e turismo sono facce di una stessa medaglia, sia in termini di opportunità sia di vincoli (tutela, conservazione, fruizione, ecc.). Da questo punto di vista e probabilmente a differenza di altre realtà pugliesi, il Salento potrebbe anche essere definito come un “museo a cielo aperto”, grazie a ricchezza, varietà e diffusione capillare, in termini sia di risorse antropiche (beni ed attività cul10


turali) che di risorse naturali (beni ambientali e paesaggistici), considerando in toto la sua offerta turistico - culturale. Ma se potenzialmente il territorio salentino offre una grande varietà di attrattori è pur vero che da un lato, presenta un’offerta piuttosto frammentata, disorganizzata e disomogenea e, da altro lato, non attribuisce la corretta importanza e centralità ad una pianificazione strategica, col successivo necessario passaggio alla fase operativa della comunicazione e dello sviluppo, con una progressiva specificazione degli obiettivi, da qualitativi a quantitativi e viceversa. In altre parole, il Salento seppur dotato di numerose ed importanti risorse culturali non presenta un vero prodotto culturale turistico che possa essere proposto al pubblico con adeguate, integrate e sistemiche attività di comunicazione. Ci troviamo in un momento tipico, la fase cruciale del processo di trasformazione delle risorse culturali in risorse di attrazione per flussi turistici. Infatti, volendo pensare al Salento come un ben definito Sistema Turistico (destinazione), si può asserire che secondo la teoria del ciclo di vita di una località turistica di Butler, il Salento si colloca a metà fra la fase di coinvolgimento e quella dello sviluppo, caratterizzandosi prevalentemente per la presenza di piccole e frammentate iniziative imprenditoriali, che evoca nel turista e negli interlocutori istituzionali ed economici, solo confusione, antagonismo e disorganizzazione. Mancano, invero, operatori/organismi turistici rilevanti in grado di svolgere un ruolo di coordinamento e valorizzazione delle risorse turistiche locali.

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Come detto, l’area presenta importanti punti di forza, rintracciabili sia nella ricchezza diffusa di risorse culturali ed ambientali di elevato pregio sia in un sistema ricettivo quantitativamente adeguato, nonostante la mancanza di standard qualitativi al passo con le imprese e con le realtà territoriali più avanzate. La cultura dell’accoglienza, infatti, è ancora basata sull’ospitalità tradizionale ed è, prevalentemente, a conduzione familiare. Da altro lato, il movimento turistico che caratterizza l’area, sebbene in crescita costante dal 2004, è caratterizzato da una forte stagionalità, giacché la domanda, prevalentemente di tipo balneare, si concentra nel periodo estivo, da giugno a settembre. Peraltro, le possibilità di destagionalizzazione e diversificazione dei flussi turistici risentono delle condizioni di accessibilità all’area, che presentano livelli al di sotto della media nazionale. Lo sviluppo culturale e turistico del territorio salentino richiede, pertanto, una strategia unitaria in direzione di una generale qualificazione turistica dell’area e di un riposizionamento dell’offerta verso forme alternative di turismo che potrebbero garantire una fruizione del territorio nei diversi periodi dell’anno, con conseguenti investimenti tesi a migliorare le condizioni di qualità ed accessibilità. Della necessità ed opportunità di fare sistema a tal fine, ne sono sempre più consapevoli gli operatori e le istituzioni locali, che in periodi recenti hanno avviato tra loro rapporti di collaborazione soprattutto informali, per lo scambio di conoscenze e informazioni e per la produzione integrata di nuovi prodotti turistici. Pertanto, la creazione di un partenariato pubblico – privato forte, autorevole e coeso che sia capace di definire forme e modi di una collaborazione tra i diversi stakeholder imprenditoriali e territoriali deve risultare centrale non soltanto nel processo di creazione dei sistemi turistici locali ma anche nei processi di funzionamento e di sviluppo del sistema. Tali processi devono, pertanto, trovare concreta attuazione nell’ambito di una condivisione delle scelte di governo del territorio e di marketing turistico e territoriale che garantisca la concreta partecipazione degli attori locali al fine di attivare modelli di sviluppo fortemente condivisi dagli stakeholder territoriali. L’idea stessa del Sistema Turistico Locale (STL) si fonda, pertanto, sulla valorizzazione della dimensione territoriale dell’offerta turistica e sulla necessità di attivare e consolidare forme di collaborazione tra i diversi attori pubblici e privati finalizzate allo sviluppo della destinazione in chiave sistemica. A tal fine, si palesa l’esigenza di definire lo strumento STL attraverso una lettura dell’offerta turistica di destinazione che sia legata ai fattori di attrattiva del territorio, attraverso un’impostazione di natura 12


manageriale e di governance territoriale che sia funzionale allo sviluppo ed al miglioramento della competitività della destinazione nel suo complesso e delle singole realtà imprenditoriali che costituiscono il sistema. L’auspicio, a questo punto, è duplice: che tutti gli attori locali, pubblici e privati, concretamente agiscano in modo coeso e sistemico, superando qualsiasi pretesa di natura localistica, partitica o individuale ed adottando una visione di medio-lungo termine; che i soggetti preposti istituzionalmente alla definizione delle politiche turistiche sovra territoriali non siano ottusi e miopi, ma piuttosto credano in una pianificazione strategica nel settore turistico culturale basata su una reale concertazione dal basso, che vede come primi attori protagonisti i vari territori regionali anche nelle scelte strategiche e decisionali e non meri attuatori di scelte calate dall’alto decise da altri e che dovrebbero interessare lo sviluppo socio – economico - culturale del proprio territorio, investendo concretamente in quei territori che evidenziano un agire comune ed organizzato, come espressione massima degli intenti di sviluppo di tutto un territorio. In tal senso ogni attore dovrebbe svolgere la sua “piccola” parte, ogni Ente Locale impegnarsi nella direzione della promozione e del sostegno di iniziative culturali. Il Comune di Squinzano mostra una vitalità culturale di tutto rispetto, impegnandosi con progetti che vedono aumentare l’appeal del territorio comunale e la partecipazione cittadina ad iniziative di cultura e spettacolo di particolare interesse. Inoltre la recente partecipazione al Sistema Ambientale e Culturale in fase di costituzione, che mira ad attuare la gestione integrata di beni ambientali e culturali e che vede la partecipazione di altri Comuni salentini, dotati di importanti attrattori nei suddetti ambiti, rappresenta un’ulteriore opportunità che in questo caso mira a far vivere per l’intero anno importanti contenitori culturali che altrimenti rischierebbero di non poter essere resi fruibili ed accessibili. Ing. Antonio Cordella - Referente Tecnico

Rete pubblico - privata per lo sviluppo turistico integrato del territorio Sistema Turistico Territoriale Salento

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Il museo dell’olio e del vino del parco del negroamaro L’Amministrazione Comunale, in applicazione delle norme previste nello Statuto Comunale, con particolare riferimento all’art.2, intende tutelare e valorizzare la cultura e le tradizioni locali, salvaguardando principalmente quelle attraverso le quali la Città di Squinzano è conosciuta e apprezzata in Italia e all’Estero, ritenendole presupposti ineludibili per promuovere lo sviluppo e la crescita socio – economica della collettività. In quest’ottica, la Giunta Comunale, con atto di indirizzo n. 109 del 07 Maggio 2007, ha promosso la creazione del Museo dell’Olio e del Vino nel Parco del Negroamaro partendo da un’idea progettuale del Prof. Sergio Miglietta. L’idea originale, nel corso degli anni, ha subito varie modifiche al fine di rendere il Museo maggiormente funzionale alla sua finalità di promozione e valorizzazione del territorio. In tal senso l’originario progetto è stato modificato dapprima, con la delibera G.M. del 04 ottobre 2007 che ha inserito l’idea di attivazione di un Centro Museale in un sistema di rete con gli altri poli culturali presenti nel territorio (vds. progetto: “Conoscere, conoscersi … farsi conoscere” – anno 2007) e, successivamente, con la delibera G.M. 177 del 14 ottobre 2008, che ha integrato la funzione museale di preservazione della storia e delle tradizioni locali con quella di promozione della cultura nelle sue varie forme espressive e con la valorizzazione delle strutture produttive e turistiche di eccellenza operanti nel territorio. Il Museo originariamente concepito quale centro di “preservazione della memoria” è divenuto poi centro di “divulgazione della memoria per la crescita culturale, sociale ed economica del territorio”. La “memoria”, che nel Museo trova il suo alveo di conservazione naturale, “diventa marchio caratterizzante il territorio, che acquisisce una valenza unica nell’ambito della società globale”. 14


Presupposti e Finalità Il presupposto concreto per progettare e costruire il futuro di una collettività scaturisce dalla necessità di recuperare, valorizzare e promuovere il territorio attraverso un’operazione di “marketing culturale” che mira, con il coinvolgimento sia dei singoli che delle istituzioni, non solo al rilancio della cultura, intesa come strumento di promozione del dialogo e di libera circolazione delle idee, ma, anche, a riscoprire ed a salvaguardare il patrimonio storico, artistico e culturale della città e del più ampio ambito territoriale in cui la medesima insiste. Tale patrimonio, infatti, costituisce la peculiarità e l’elemento caratterizzante del nostro territorio all’interno di quella realtà macro sociale che viene comunemente definita come “mercato globale”. Dal rapporto tra gli uomini ed il territorio scaturisce la “memoria”, che non è solo “nostalgico ricordo di un passato ormai sbiadito dal tempo”, bensì un marchio che affonda le origini nella storia e nella cultura di una popolazione, caratterizzandola e contraddistinguendola all’interno delle rela-

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zioni socio – economiche nazionali ed estere. Una siffatta impostazione trova, peraltro, conforto nell’affermazione secondo la quale: “La città è nella sua storia, essa non è solo un immenso deposito di fatiche, opera delle nostre mani ma, anche, testimonianza di valori”. L’obiettivo di promuovere la cultura e valorizzare il territorio e la sua economia trova il suo fondamento nella volontà di far ritrovare a Squinzano la sua vocazione naturale di “porta del Salento”, “finestra sull’Oriente” e “via maestra per l’Europa”. La nostra Città è riuscita a conquistarsi un posto non anonimo nella storia nazionale, grazie all’operosità, all’ingegno ed al sacrificio di tanti suoi figli, legando la sua immagine a quella di terra del vino, dell’olio e della musica. La fortuna di Squinzano nasce da quella stretta fascia di terra che a nord del paese si estende a cavallo della ferrovia, per perdersi, poi, verso la costa in un mare di verdi vigneti carichi di grappoli scuri e succosi. Per tutto il periodo ricompreso tra il primo ed il secondo dopoguerra, in quella stretta fascia di terra pulsavano di vita e di operosità tanti stabilimenti vinicoli e la vecchia manifattura dei tabacchi. Botti ricolme d’uva traboccavano da variopinti carretti tirati da cavalli stanchi che, con il loro passo lento e barcollante, ostacolavano il transito ai primi autocarri a benzina che con le brusche accelerate dei loro ruvidi autisti in “canottiera e coppola” e lo strombazzare di clacson rauchi, logorati dall’uso continuo, preannunciavano l’incalzare di un frenetico progresso e di un inesorabile declino. Su tutto dominava il fischio del treno che con un nero pennacchio di fumo annunciava da lontano il suo arrivo. È stata la ferrovia la vera fortuna di Squinzano, essa rappresentava il collegamento con l’Italia e con il mondo. Se il vino rappresentava il sangue pulsante che muoveva l’economia e la cultura 16


cittadina, l’olio si identificava con l’anima di una città che affondava le sue radici nella tradizione monastica basiliana che, dal vicino oriente, terra d’origine dell’olivo, aveva introdotto nel nostro territorio nuove tecniche di coltivazione della pianta, simbolo di pace e cara a Minerva, e di lavorazione dell’olio, fonte di ricchezza e di prosperità. Su tutto riecheggiava il suono della Banda Musicale che, sotto la magistrale direzione di Ernesto e Gennaro Abbate, dava voce ad una città viva, ponendola al centro del palcoscenico culturale nazionale ed internazionale. La città non era uno dei tanti sonnacchiosi paesi del meridione, ma era la porta per l’Europa. Questa congiuntura favorevole, unita a terreni fertili ed ad un’imprenditoria agricola vivace e dinamica, è stata l’alchimia vincente di una crescita e di uno sviluppo economico e socio-culturale che ha collocato Squinzano nella storia e da cui scaturisce la sua “memoria “. Oggi il treno a vapore non fischia più e “anonimi Eurostar”, annunciati da voci metalliche, sfrecciano sulle rotaie ignorando la città. Dove prima fervevano le attività ed intensi erano gli scambi di esperienze e di culture diverse, è sceso il silenzio, quel cuore pulsante si è fermato, lasciando

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cadere Squinzano in un sonno profondo. Quei vecchi ed enormi stabilimenti color pastello, contraddistinti da nomi “forestieri”, diventati parte integrante del luogo, “Folonari”, “Messaggi”, “Brigatti”, “Macchi”, un tempo testimonianza di vita e di progresso, sono oggi solo il pallido esempio di una ”archeologia industriale”, vuota testimonianza di un inesorabile degrado economico, monumento tangibile dell’incuria e del disinteresse pubblico. Vino ed olio non scorrono più come linfa vitale ed anche la Banda ha perso la sua voce. Obiettivi Le Attività Culturali rappresentano uno degli elementi fondamentali dell’Amministrazione Comunale di Squinzano, sia sul piano dell’identità culturale che su quello della crescita individuale e della coesione sociale. Ciò in quanto fattore strategico sul piano socio-economico e della competitività. La promozione delle attività culturali opera principalmente nella direzione del riequilibrio territoriale per accrescere non soltanto il benessere individuale della popolazione, ma anche il senso di appartenenza e di identità di interi gruppi sociali. Per questo l’Assessorato al Turismo ed al recupero del patrimonio, storico, artistico e culturale, già da alcuni anni, ha adottato nuove strategie di intervento dando nel contempo continuità, rafforzando le esperienze consolidate e favorendo la graduale creazione di competenze e di progettualità nel proprio territorio valorizzandone risorse e potenzialità fino ad assumere un ruolo leader, non solo nel Nord Salento , ma anche a livello interprovinciale. Ciò grazie, anche, alla posizione geografica della città che si interseca con le limitrofe province di Brindisi e Taranto. La difficile situazione della finanza pubblica, in generale, ha indotto l’Assessorato a dare priorità ad un forte impegno progettuale e innovativo diretto a coinvolgere nella propria azione di valorizzazione del proprio patrimonio, storico, artistico e culturale sia le istituzioni pubbliche (Stato, Regioni, Enti territoriali), 18


che gli altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, al fine di favorire al massimo lo sviluppo di sinergie e la realizzazione di economie mediante l’ottimizzazione e la messa in comune delle risorse disponibili. L’azione intrapresa mira, quindi, a sviluppare le collaborazioni progettuali inter-istituzionali, privilegiando gli interventi capaci di generare ricadute produttive nei contesti territoriali interessati e favorendo la partecipazione finanziaria, attraverso forme di partenariato, protocolli d’intesa e accordi di programma sia con soggetti pubblici che privati. Gli obiettivi che si sono intesi perseguire con la creazione di un Centro Museale denominato “Museo dell’Olio e del Vino del Parco del Negroamaro” sono quelli di: • favorire il rapporto fra tradizione ed innovazione nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico, figurativo, letterario, antropologico regionale, anche nei suoi aspetti meno noti; • valorizzare le identità culturali, la storia, la memoria, la testimonianza civile e le tradizioni popolari del territorio sia Salentino che di Terra d’Otranto (province di Brindisi, Lecce e Taranto), con particolare atten-

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zione per le contaminazioni fra diversi generi artistici; sviluppare la conoscenza e la fruizione dei beni monumentali, archeologici, artistici e naturalistici della territorio, anche in funzione di un potenziamento dei circuiti di turismo culturale e della destagionalizzazione dei flussi turistici; • favorire il confronto e lo scambio con le realtà culturali di altri Paesi, con particolare riferimento a quelli dell’area mediterranea, nell’ottica della cooperazione e della reciprocità; • promuovere la ricerca e lo studio relativi a tematiche culturali e scientifiche e favorirne la diffusione; • recuperare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale della città, identificato nella “memoria” cioè nel rapporto che lega una popolazione al suo territorio; • potenziare l’immagine e l’attrattiva del territorio al fine di promuovere un ritorno in termini di investimenti; • favorire la creazione di sinergie tra i soggetti pubblici e quelli privati nell’ottica di un recupero ed una valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale intesa come operazione di marketing culturale diretta al rilancio ed alla promozione delle realtà produttive tipiche locali quali:  l’enogastronomia (vino, olio, prodotti derivati dal frumento e dal latte, dolciumi)  l’artigianato (lavorazione del ferro, del rame e della pietra)  il turismo alternativo di qualità (percorsi di trekking e piste ciclabili tra le masserie fortificate, le “grancie” dei basiliani e le ville giardino dei primi del novecento) mediante l’incentivazione di strutture ricettive diffuse (bed & breakfast – agriturismo); • favorire la divulgazione e la conoscenza delle peculiarità culturali, artistiche e socio economiche del territorio mediante la cooperazione e gli interscambi con le comunità italiane all’estero e con gli Istituti di Cultura Italiani all’estero. Per questo è necessario sia uno screening accurato del territorio diretto ad individuarne le potenzialità e gli elementi di eccellenza, sia un’operazione di marketing del territorio finalizzata, da una parte, a valorizzarne l’immagine e, •

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dall’altra, ad intercettare la domanda del mercato sia dal punto di vista turistico che di quello delle produzioni tipiche (artigianato ed enogastronomia). Priorità di intervento In coerenza con gli obiettivi illustrati, nel quadro della normativa nazionale e regionale vigente, il Museo incentiva le seguenti attività:  mostre ed eventi espositivi, con particolare riferimento alla realizzazione di forme di interazione e contaminazione artistica, nonché alla valorizzazione di contenitori, aree e siti regionali di rilevante pregio storico ed architettonico;  diffusione dei valori della lettura soprattutto nelle fasce giovanili ed incentivazione dell’editoria, anche multimediale, con particolare attenzione per la piccola editoria indipendente;  promozione di iniziative di qualità relative alla conoscenza delle matrici culturali e delle tradizioni popolari della Puglia; della storia, della memoria e della testimonianza civile; di tematiche di alto valore culturale e scientifico;  convegni, seminari e manifestazioni, ricerche e studi di alto valore culturale e scientifico;  progetti finalizzati al dialogo interculturale e alla promozione della cultura della pace;  progetti di ricerca, di studio e di documentazione sul patrimonio culturale, monumentale, storico, ambientale e naturalistico pugliese;  premi artistici, letterari e scientifici destinati al riconoscimento delle “eccellenze” ed alla valorizzazione dei nuovi talenti regionali, nazionali ed internazionali;  partecipazione a mostre, manifestazioni e convegni di studio e di ricerca nazionali ed internazionali. Le iniziative programmate, quindi, lungi dal costituire sporadici eventi occasionali e contingenti, si inseriscono in un discorso programmatico aventi specifiche le seguenti finalità; • prevedere, promuovere ed incentivare forme di interazione e circuitazione su ampia scala favorendo e/o inducendo sinergie con eventi nazionali, regionali e provinciali aventi le medesime finalità; • promuovere e sviluppare la conoscenza del territorio, la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni mediante iniziative finalizzate alla sensibilizzazione della lettura ed alla diffusione del libro inteso quale strumento di conoscenza, di formazione e di crescita culturale; • promuovere manifestazioni celebrative con riguardo a personalità e/o ad aspetti significativi della cultura e della storia del territorio al fine di valorizzare l’identità culturale e le tradizioni della città; 21


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promuovere ed incentivare progetti di ricerca o di studio in materia di recupero e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale della città di Squinzano nel macrocontesto demo-etno-antropologico salentino e pugliese; promuovere ed incentivare mostre, rassegne espositive o eventi culturali in genere, diretti a valorizzare immobili di particolare interesse storico ed artistico sia pubblici che privati; promuovere ed incentivare la produzione multimediale quale strumento di ampia e capillare diffusione delle manifestazioni culturali finalizzate al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale cittadino; promuovere ed incentivare nella realizzazione delle manifestazioni culturali inserite nel programma le sinergie e le interdipendenze tra i settori produttivi e le realtà sociali ed istituzionali operanti sul territorio.

Interventi ed Iniziative Nell’ambito delle strategie delineate, l’Assessorato al Turismo e per il Recupero del Patrimonio Artistico, Storico e Culturale del Comune di Squinzano ha curato l’allestimento del Museo del Vino e dell’Olio nel Parco del Negroamaro, con sede presso l’ex Municipio di Piazza Plebiscito, nella convinzione che la “preservazione dell’identità storica e la progettazione dello sviluppo non può prescindere dal recupero e dalla valorizzazione della memoria intesa come rapporto inscindibile che relaziona i valori di un popolo al suo territorio”. 22


In quest’ottica è stato attivato: • un “Museo reale”, luogo della memoria collettiva, la cui documentazione esposta è stata gentilmente concessa dal prof. Sergio Miglietta e dal dr. Stefano Ferilli; • un “Museo Virtuale”, strumento della comunicazione per il rilancio del territorio e delle sue risorse (www.museosquinzano.com). Lo sforzo di raccolta, schedatura e catalogazione del materiale esposto ha costituito e continua a costituire, la base per la formazione di un archivio di testimonianze prezioso sia per la ricostruzione dell’evoluzione della città e del suo territorio cittadino, sia per la riscoperta di luoghi e piccoli angoli caratteristici ormai dimenticati. Strumento fondamentale del Museo Virtuale sono, invece, le tecnologie multimediali che favoriscono forme di interazione collettiva fra luoghi lontanissimi e permettono la diffusione dell’immenso patrimonio locale e la commercializzazione elettronica. Il Museo del Vino e dell’Olio è articolato in più sezioni, tutte direttamente consultabili sull’apposito Sito. In particolare sono individuabili tre aree: • storica – economica: dove è custodita la documentazione archivistica e l’oggettistica e ove sono allocate le teche delle case vinicole ed olearie maggiormente rappresentative del territorio; • artistica: dove sono ospitate le rassegne di pittura e scultura che attraverso una correlazione con il territorio valorizzano gli artisti locali; • multimediale: dove vengono effettuati incontri e convegni con proiezioni su maxi schermo e dove è custodita la galleria delle foto d’epoca. Il coordinamento dell’attività museale è affidato ad Ornella Luciani, Manager Director che si avvale della collaborazione specialistica dell’Atelier Music’arte - Spazio Libero, diretto da Maria Lanzilotto. La gestione del Museo Virtuale è curata da Marco De Clemente, webmaster del Sito ufficiale www. museosquinzano.com Un impegno, questo, portato avanti esclusivamente per la promozione artistica e culturale della nostra città, mettendo al primo posto l’amore per il nostro passato, la passione per il presente e lanciando una sfida anche al futuro. Il Sito del Museo si interfaccia con tutte le Cantine vinicole e le Aziende olearie operanti nel Nord Salento e con le strutture di ricezione turistica di eccellenza che operano nel nostro territorio. Il nostro Museo virtuale ha varcato i confini nazionali aprendo finestre in tutti quei Paesi dove sono particolarmente presenti le nostre comunità e dove è particolarmente vivo l’interesse per la nostra Terra. Piazza Plebiscito, 73018 Squinzano (Le) museolioevino@alice.it www.museosquinzano.com Orario di Apertura: su prenotazione – Ingresso gratuito Cell. 320.79.82.212 – 338.81.26.633 - 347 91.05.877

Ornella Luciani Manager Director Museo del Vino e dell’Olio

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Turismo e Tradizioni: un binomio inscindibile per valorizzare e promuovere il territorio Ora più che mai, in un contesto economico locale quanto mai asfittico e segnato da una crisi globale le cui prospettive non sono chiare neppure ai più attenti osservatori, la valorizzazione del territorio e dei suoi patrimoni sembra essere una delle poche vie d’uscita. Se non l’unica. Una chance resa ancora più concreta dalla consapevolezza crescente di dover finalmente consegnare i “campanili” alla storia. Dalle municipalità, insomma, ad una rete di luoghi e di profumi capace di declinare il meglio del territorio in termini di enogastronomia, di cultura e, ovviamente, di ambiente. In una sola parola: qualità. Altre strade non ce ne sono. Il turista – viaggiatore - scopritore è sempre più esigente e qualunque operazione politico - imprenditoriale che non puntasse ad esaltare al meglio le potenzialità di un’identità e di un luogo sarebbe inevitabilmente destinata alla sconfitta. Squinzano, in questo, deve risorgere dalle proprie ceneri, così come tante altre realtà del Nord Salento. Qui, ad esempio, il vino (tra i primi ad ottenere una Doc) e la musica (a partire dal mitico concerto bandistico dei fratelli Ernesto e Gennaro Abbate) rappresentano un patrimonio che pochi altri possono mettere in campo. Rappresentano l’anima del luogo, della sua gente; elementi di coagulo e sostanza stessa di un popolo. L’anima di intere generazioni. Da qui è necessario ripartire e già buoni esempi si contano sulla strada della rinascita. Un percorso che va sostenuto - per la sua parte - dalla pubblica amministrazione, ma che deve trovare nelle imprese, piccole o grandi che siano, le naturali interpreti delle vocazioni più autentiche del territorio. Muovendo da una consapevolezza, che da queste parti è anche storia: i guadagni facili hanno vita cortissima e compromettono il futuro di tutti. Una nuova responsabilità si impone, dunque. Una responsabilità personale e collettiva. La stessa che deve ispirare il rapporto con l’ambiente e con il paesaggio. Parlare di qualità - di qualità dell’offerta - risulterà un inutile esercizio retorico se poi le strade e le campagne saranno sfregiate da rifiuti di ogni genere. Ecco, allora, la necessità di un grande salto che la comunità è chiamata a fare, partendo dalle scuole e passando per le famiglie. In nome del rispetto e della civiltà, in nome del bene comune. Daccapo: responsabilità collettiva e personale. Angelo Sabia Responsabile della redazione di Lecce de La Gazzetta del Mezzogiorno

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Consorzio di tutela vini doc “Brindisi” e “Squinzano”: un marchio di eccellenza a garanzia della qualità Con decreto del 05 giugno 2007, pubblicato sulla G.U. n.137 del 15-06-2007 è stata decretata l’approvazione dello statuto del Consorzio di tutela vini DOC “Brindisi” e “Squinzano” e conferito l’incarico a svolgere le funzioni di tutela, di valorizzazione e di cura generale degli interessi connessi alle relative DOC, ai sensi dell’articolo 19, comma 1, della legge 10 febbraio 1992, n. 164. Come da statuto, il Consorzio è dotato di due strutture interne, ossia di due Comitati,uno per ciascuna delle denominazioni di origine da tutelare. Tali comitati sono presieduti ciascuno dal Vice Presidente che rappresenta nel Consiglio la denominazione di origine tutelata ed entrambi sono formati da sei membri ciascuno. Il Consorzio di Tutela, in ossequio alle norme statutarie, è chiamato a tutelare, valorizzare e curare gli interessi relativi alla denominazione di origine del DOC Brindisi e DOC Squinzano, nonché a svolgere tutte le attività e i compiti attribuiti ai Consorzi dalla legislazione comunitaria e nazionale in materia di vini a denominazione di cui alla L. 164/1992 e successive modifiche e relativi regolamenti. I soci appartenenti alle categorie di Viticoltori, Trasformatori e Imbottigliatori, ai sensi della legge n° 164/92 e s.m.i., hanno costituito il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini DOC Brindisi e DOC Squinzano che attualmente è composto da: • Soci Viticoltori DOC Brindisi: n° 114 con 275 Ettari; • Soci Viticoltori DOC Squinzano: n° 98 soci con 227 Ettari; • N° 21 soci Trasformatori; • N° 19 soci Imbottigliatori Il Consorzio per la Tutela del DOC Brindisi e DOC Squinzano ha proposto al Ministero competente la modifica dei disciplinari di produzione del DOC Brindisi e del DOC Squinzano, prevedendo la possibilità di rivendicare il vitigno Negroamaro per entrambe le DOC. Inoltre, sotto l’egida della Regione e con il consenso di tutte le DOC Salentine, è stato richiesto l’inserimento del vitigno Negroamaro nell’allegato 14, al fine di legare in modo indissolubile la produzione tipica al territorio Salentino. Lo scopo del Consorzio è, quindi, quello di rappresentare per tutto il territorio di competenza una grande opportunità di crescita e di valorizzazione. Esso, infatti, opera in un’area, facente parte della fertile pianura Salentina, dotata di un tipo di terreno prettamente vocato alla coltivazione della vite, con ottime potenzialità per ottenere un vino di grande qualità. Purtroppo, pur trovandoci in un comprensorio quasi completamente pianeggiante, a seguito degli incentivi comunitari per l’abbandono della viticoltura, esso è stato oggetto negli ultimi decenni di un progressivo ridimensionamento delle superfici vitate, nonostante la millenaria vocazione viticola di questo territorio. I controlli ed i suggerimenti del Consorzio di Tutela, associati alla serietà 26


delle aziende che operano nel territorio con attenzione e rigore sia nel vigneto - attraverso la scelta e la cura delle viti - sia in cantina - con la ricerca enologica volta a conservare e a far risaltare le potenzialità insite del vitigno negro-amaro, permetteranno l’avvio di una nuova fase. Dalla felice combinazione di questi elementi ha avuto origine un vino importante, in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori, per le sue inimitabili caratteristiche di colore, di aroma e di gusto. Dr. Luigi Resta Presidente Consorzio di tutela vini DOC “Brindisi” e “Squinzano”

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Consorzio di tutela della “D.O.P. Terra d’Otranto” Qualità ed eccellenza su ogni tavola Squinzano, ricade nella zona di produzione dell’olio extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta ‘D.O.P. Terra d’Otranto’. Si tratta di una denominazione riservata all’olio extra vergine rispondente alle condizioni ed ai requisiti di un disciplinare abbastanza rigoroso il cui rispetto viene garantito dalla vigilanza del Consorzio di Tutela della D.O.P. e dalla C.C.I.A.A. in quanto organismo di controllo. Il disciplinare impone che il prodotto debba essere opportunamente identificato dal momento in cui viene staccata l’oliva dalla pianta sino al confezionamento, garantendo la tracciabilità del prodotto in ogni momento. Per la produzione dell’olio D.O.P. è necessario che: • le olive provengano per almeno il 60% da varietà autoctone: Cellina di Nardò ed Ogliarola Salentina, • abbiano sesti di impianto e forme di allevamento tradizionali, • la raccolta delle olive venga effettuata entro il 31 gennaio di ogni anno e direttamente dalla pianta, • l’olio debba essere estratto entro due giorni e da un frantoio ricadente nello stesso territorio e quindi anch’esso certificato, • sono ammessi solo processi di estrazione fisici e meccanici che garantiscono l’ottenimento dell’olio senza alcuna alterazione delle caratteristiche qualitative del frutto. Infine, una volta formato il lotto va effettuato un prelievo di campione per gli esami chimico - fisico - organolettici e se il prodotto è idoneo ne rilascia certificato di conformità. Le operazioni di confezionamento dell’olio extra vergine di oliva a denominazione di origine controllata, devono avvenire nell’ambito della zona geografica delimitata dal disciplinare. Il prodotto deve essere immesso al consumo in recipienti in vetro o in banda stagnata di capacità non superire ai 5 litri ed è obbligatorio indicare l’annata di produzione. Dr. Donato Taurino Consigliere Consorzio di Tutela della “D.O.P. Terra d’Otranto”

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Villa Cleopazzo “il cuore della cultura” dalla Biblioteca alla Mediateca Villa Cleopazzo: La Storia

La costruzione della Villa si deve ad Ermanno Cleopazzo (1840 – 1927) che iniziò i lavori di costruzione nell’anno 1913 per concluderli nel 1917. Concepita come residenza rurale la Villa, che si estende su una superficie di circa 410 mq., si sviluppa su due livelli: il primo piano, originariamente destinato a residenza della famiglia padronale, ed il piano terra, creato per ospitare la servitù, la cucina ed i magazzini. Del vasto terreno che agli inizi del secolo circondava la residenziale dimora oggi rimane ben poco, solo poche sbiadite immagini conservano, infatti, il ricordo del rigoglioso frutteto e del lussureggiante vigneto che un tempo era possibile scorgere affacciandosi dai balconi della Villa. Posta al centro di un vasto giardino, la nobiliare dimora si staglia all’orizzonte come un malinconico canto di un romantico secolo che muore, lasciando il posto all’ultimo genito del secondo millennio. Lo stile architettonico “Liberty”, secondo i cui canoni è stata realizzata, preannuncia, infatti, una rivoluzione sociale e culturale che aprirà le porte, poi, alla travolgente evoluzione tecnologica della seconda metà del XX secolo. 30


Il balcone centrale, correlato da motivi decorativi floreali, tipici dello stile “Liberty”, al monumentale portone centrale, presenta una finestra tripartita recante in alto lo stemma policromo della “famiglia Cleopazzo”. Divenuta nel 1939 proprietà comunale, la Villa è stata sede della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e del primo nucleo della Scuola Media “A. Oriani” di Lecce. Dal secondo dopoguerra e fino agli inizi degli anni sessanta, l’antica dimora ha ospitato la sede dell’O.N.M.I. (Opera Nazionale Maternità e Infanzia). Dalla fine degli anni Sessanta e sino alla metà degli anni Ottanta, la Villa ha ospitato dapprima alcune sezioni della Scuola Elementare “E. De Amicis” e, dopo, alcune classi della Scuola Media Inferiore “G. Carducci”. I lavori di recupero della Villa hanno avuto inizio nel 1988 e sono stati curati dall’ arch. Nicola Miglietta, che, nell’azione di restauro, ha mirato principalmente a ridare splendore alle originarie armonie delle forme, senza stravolgere gli originari equilibri architettonici. Dal 2003 l’antica residenza dei Cleopazzo è sede della Biblioteca Comunale, arricchitasi di recente con l’attivazione delle sezioni della Mediateca e dell’Emeroteca. Il salone centrale della Villa denominato “Sala Cenacolo” ospita convegni, proiezioni e serate culturali. La Biblioteca Comunale, divenuta “capofila” delle biblioteche dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, con l’annessa Mediateca e la saletta multimediale realizzata nella “Sala Cenacolo”, unitamente alle tante rassegne che da giugno a settembre animano nelle calde serate estive il giardino dell’antica dimora padronale, ha reso ormai la Villa il cuore pulsante della cultura cittadina e del Nord Salento. “… E di quel grillo il cui solitario canto nell’adiacente frutteto si diffondeva nella frescura notturna delle torridi estate degli albori del secolo. oggi rimane solo un ingiallito ricordo….” Complimenti, Villa Cleopazzo, hai quasi cent’anni ma non li dimostri! 31


BIBLIOTECA COMUNALE La Storia L’istituzione della Biblioteca Comunale di Squinzano (Lecce) risale agli anni Sessanta. In questi anni è allocata prima nel Palazzo del Podestà o dell’Orologio (Centro di Lettura) in piazza Plebiscito e, dopo, dalla metà del successivo decennio, nei locali dell’ex Municipio. Nei primi mesi del 1983, a causa di varie vicissitudini, viene chiusa e gran parte dell’originario patrimonio librario, ammontante a circa 10.000 volumi tra monografie, miscellanee, periodici etc., va completamente disperso. Con delibera n. 177 del 27 agosto 2003, l’Amministrazione rende concreta la propria volontà di restituire la Biblioteca alla Città. L’Amministrazione, infatti, destina i locali di Villa Cleopazzo a Biblioteca Comunale - Dott.ssa Lorella Ingrosso sede della nuova Biblioteca Comunale e ne affida la cura e la realizzazione all’Assessorato al Recupero del Patrimonio Storico, Artistico e Culturale. I lavori cominciano alla fine di ottobre 2003 quando la Biblioteca conta appena 1159 volumi, unico residuo del disperso patrimonio librario oltraggiato dall’incuria del tempo e degli uomini. Nel mese di ottobre 2003 la biblioteca aderisce al Protocollo d’Intesa con la Provincia, per la creazione e lo sviluppo di una Rete delle Biblioteche e Mediateche del Salento e diviene, per volontà dei rappresentanti dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, la Biblioteca “capofila” delle Biblioteche Comunali dell’Unione dei Comuni del Nord Salento. Una data fondamentale per la nuova Biblioteca è il 21 marzo 2004, quando con l’istituzione del Fondo intitolato al noto editore “Giovanni Cingolani” prende il via l’operazione finalizzata all’accrescimento dell’esiguo patrimonio librario. Da quella data, e grazie agli acquisti effettuati da parte dell’Amministrazione Comunale e alle donazioni effettuate sia da Enti Pubblici sia da privati 32


cittadini, la Biblioteca Comunale ha oggi raggiunto, in appena sette anni dalla sua istituzione, un insperato traguardo superando il vecchio patrimonio librario e annoverando nel suo catalogo oltre 27.000 volumi, 70 titoli di periodici, una cospicua Emeroteca (Gazzetta del Mezzogiorno, Il Quotidiano di Lecce, L’Avvenire, etc.) ed un apprezzabile fondo antico risalente ai primi dell’Ottocento. Un imperituro ringraziamento per la sensibilità tangibilmente dimostrata va, pertanto, all’Università degli Studi di Lecce, agli Editori “Argo” e “Conte” di Lecce, all’Editore “Maci” di Campi Salentina, alle Edizioni del Grifo di Lecce, alle Suore Benedettine di San Giovanni Evangelista di Lecce ed alla Casa Editrice Manni di San Cesario. Un grazie di cuore va, anche, al contributo spontaneo di tanti privati cittadini e, soprattutto, alla Biblioteca “Roberto Caracciolo” di Lecce che, con le sue cospicue donazioni, ha contribuito in modo determinante alla crescita quantitativa e qualitativa della nostra Biblioteca. Ufficialmente la Biblioteca apre i battenti il 7 luglio 2004 con una pirotecnica cascata di colori che illumina il taglio del nastro nella splendida cornice dei giardini di Villa Cleopazzo. Padrino della manifestazione è lo scrittore Luciano De Crescenzo, ospiti d’onore della serata il Presidente della Regione Puglia, On.le Raffele Fitto e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen.le Guido Bellini. Con l’approvazione in data 11 ottobre 2005 da parte della Regione Puglia del progetto “sistema delle Biblioteche” rientrante nell’Accordo di Programma Quadro, è stato finanziato il piano di collegamento in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) progettato dalla Provincia di Lecce e al quale ha aderito la Biblioteca Comunale (importo complessivo del progetto € 5.564.001,83, di cui € 4.951.961,63, a carico della Regione Puglia con fondi CIPE – delibera CIPE 17/03 – e € 612.040,20 a carico della Provincia di Lecce e dei Comuni aderenti). Nel 2006 la Bibliote33


ca Comunale, quale biblioteca capofila del Nord Salento, diviene sede anche della Mediateca del Nord Salento, grazie all’approvazione di un progetto coofinanziato dal CUIS e proposto dai Comuni del Nord Salento. Il 7 luglio 2009, a cinque anni dalla sua inaugurazione, la Biblioteca Comunale viene intitolata a “Giovanni Cingolani”, noto editore di storia e tradizioni locali e nostro concittadino prematuramente scomparso. Ospite d’onore della manifestazione inaugurale è Alessandro Cecchi Paone. La Biblioteca è orientata, particolarmente, ad interpretare ed a soddisfare il fabbisogno formativo, informativo e ricreativo della collettività, avendo riguardo delle fasce differenziate di età, degli interessi e delle tematiche. La Biblioteca, inoltre, collabora con le scuole del territorio nella realizzazione di progetti che abbiano come fine la diffusione della lettura tra i ragazzi e la promozione del territorio attraverso la valorizzazione della storia e delle tradizioni locali. Organizza incontri con autori, dibattiti e presentazioni di volumi. Per quanto concerne l’allestimento della Biblioteca Comunale, l’Amministrazione ha puntato su una idea moderna di Biblioteca Pubblica, intesa non solo come luogo di studio e di ricerca, ma come “cenacolo culturale” e punto di incontro per giovani e famiglie al fine di aprire loro una finestra sugli ampi orizzonti della cultura. I principi generali, cui si è fatto riferimento per la creazione a Squinzano di una Biblioteca Pubblica, sono quelli contenuti nelle “Raccomandazioni per le biblioteche pubbliche” dell’IFLA, nel “Manifesto UNESCO sulle Biblioteche pubbliche” e nel “Comuni34


cato di Leuven” dell’agosto 1998. L’allestimento della biblioteca non è stato, quindi, solo un semplice recupero di un patrimonio librario, in gran parte disperso e dissipato dall’incuria e dal disinteresse, ma, soprattutto, un modo per consentire alla ormai “sopita realtà sociale” di spaziare sugli immensi orizzonti della “cultura globale”. La Biblioteca Comunale, oggi, eroga agli utenti, liberamente e gratuitamente, i seguenti servizi: 1. Servizio di consulenza e studio in sede 2. Servizio di prestito dei libri 3. Servizio di prestito interbibliotecario 4. Servizio di consulenza bibliografica, reference e accesso banche dati 5. Servizio di riproduzione dei documenti 6. Servizio internet e postazione multimediale 7. Scarico dati 8. Sezione speciale: la Biblioteca per ragazzi 9. Sezione speciale: la sezione locale 10. Sezione speciale: emeroteca 11. Fotocopie 12. Iscrizione Universitaria via Internet Le iniziative La Biblioteca mette a disposizione del pubblico vari spazi tra i quali una sala lettura corredata da tre postazioni multimediali che consentono il collegamento ad Internet, una sala destinata ai ragazzi (3-14 anni) ed è dotata di apparecchiature hi-fi per l’ascolto della musica e per la cineproiezione su schermo 3 x 3, oltre ai locali per l’amministrazione, la catalogazione ed il deposito libri che ospitano oltre 27.000 volumi. È stata allestita anche l’emeroteca, dove sono custodite, tra l’altro, le raccolte complete de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, de “Il Quotidiano di Lecce” e de “L’Avvenire”. Con il collegamento in SBN sarà au35


mentato il numero delle postazioni multimediali disponibili. La “Sala Cenacolo” ospita convegni, incontri, dibattiti ed è sede di lezioni per i progetti realizzati in collaborazione con le scuole operanti sul territorio. La Biblioteca è dotata anche di collegamento satellitare con il Campus dell’Università del Nord Salento ed offre, quindi, la possibilità di seguire lezioni e convegni organizzati dall’Università degli Studi di Lecce. La gestione della Biblioteca è resa possibile grazie all’attività di volontariato di Lorella Ingrosso, di Paolo Sabato e di Luca Marzo (webmaster www.squinzanosenzafrontiere.it), i quali con professionalità e spirito di abnegazione hanno consentito alla Biblioteca Comunale di ottenere lusinghieri risultati fino a porsi come Biblioteca leader del Nord Salento e tra le prime dell’intera Provincia. L’intero complesso di Villa Cleopazzo si pone come il cuore pulsante della cultura cittadina e del Nord Salento. Nella splendida cornice del suo giardino si organizzano da giugno a settembre delle rassegne di cultura e spettacolo (“Le notti di San Giovanni” e il “Settembre Squinzanese”) che riscuotono sempre più ampi consensi di pubblico e di critica. Tante sono le produzioni multimediali in DVD promosse dalla Biblioteca Comunale, tra queste ricordiamo: “Squinzano: Ieri Oggi e Domani”, “L’Antico Feudo di Santa Maria a Cerrate”, “La Passione di Cristo contestualizzata”, “Le immagini Sacre dal settecento all’ottocento” e “Il Museo dell’Olio e del Vino”. La Biblioteca collabora, inoltre, con le scuole del territorio, sia per la divulgazione della scienza archivistica e della metodologia della ricerca bibliografica e sia per la realizzazione di progetti che hanno come fine la riscoperta del territorio e delle tradizioni popolari. Molteplici sono gli incontri con gli Autori che periodicamente vengono organizzati per la presentazione dei libri. La Mediateca: Uno sguardo verso il futuro La Mediateca, o Biblioteca Multimediale, è un centro di raccolta e consultazione di programmi video e documenti. Consente ai propri utenti la possibilità di accedere alle informazioni in modo veloce e qualificato, favorendo la loro piena integrazione con le nuove 36


tecnologie e le opportunità che esse offrono. La Mediateca è, quindi, una nuova forma di comunicazione che si avvale dell’uso di moderne tecnologie. Nel 2006 Villa Cleopazzo è stata individuata quale sede del progetto presentato dall’Unione dei Comuni del Nord Salento (Squinzano, Trepuzzi, Campi, Novoli, Guagnano, Surbo) al C.U.I.S. (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino) con la denominazione “Mediateca del Nord Salento”. Il progetto, unico nella sua caratterizzazione territoriale, ha visto il coinvolgimento del Coordinamento dei Servizi Bibliotecari dell’Università degli Studi di Lecce, l’Accademia delle Belle Arti di Lecce, la Fondazione Città del Libro di Campi Salentina, numerose Associazioni Culturali e le Case Editrici Capone Editore e Manni Editori. Il C.U.I.S., approvandone il finanziamento, ha reso possibile la realizzazione di una sala multimediale presso il piano terra di Villa Cleopazzo e la creazione di una rete tra i servizi delle biblioteche del Nord Salento. Questo progetto, unico nel suo genere in ambito nazionale, si propone di favorire la crescita e lo sviluppo culturale e sociale del territorio attraverso la realizzazione di sinergie tra Amministrazioni Comunali, Università degli Studi e le varie realtà culturali che operano attivamente nel Nord Salento. In particolare, a far data dalla sua attivazione, sono stati sviluppati i servizi e la produzione multimediale (CD, DVD, etc.). La Mediateca è attualmente dotata di 16 postazioni multimediali, utilizzate per l’alfabetizzazione informatica e il collegamento ad internet, due scanner ad alta definizione per la riproduzione e la digitalizzazione dei testi, tre apparecchi fotoriproduttori e servizio fax. È una delle poche strutture del Salento ad aver completato l’allestimento inerente il progetto: e–ternet che consentirà alla Pubblica Amministrazione il rilascio della certificazione on-line. Biblioteca – Mediateca “ Giovanni Cingolani” Via Montegrappa, 46 — 73018 — SQUINZANO

bibliotecasquinzano@comune.squinzano.le.it biblioteca.squinzano@libero.it Fax 0832 78 26.14 - Tel. 347.00.06.365 Orario di Apertura: Biblioteca: Martedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 16,00 alle ore 19,30 Mediateca: dal lunedì al sabato dalle 16,00 alle 19,30 Anna Rita Taurino Consigliere Comunale

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GIOVANI & CULTURA: Partire dai giovani per rilanciare il territorio Spesso la cultura, soprattutto nel mondo giovanile, viene percepita e vissuta come imposizione, come un abito pesante e polveroso che ci si ritrova a dover indossare ma dal quale si spera di potersi liberare presto, soprattutto quando è forgiata di accezioni accademiche e boriose. Eppure la cultura racchiude in sé significati e aspetti quasi magici, che permettono grandi trasformazioni sia personali che sociali. È proprio attraverso la cultura che diventa possibile aggregare e comprendere, superare difficoltà e rassegnazioni, sfuggire a condizioni di degrado, trovare soluzioni, risvegliare sentimenti di solidarietà e umanità, crescere e diventare individui più valenti e capaci di ideare e costruire un mondo, una società, una collettività, grande o piccola che sia, dove ciò che accade non è solo risultanza di casualità e avventatezze ma di scelte e strategie vincenti che puntano a un presente migliore e a un futuro di integrazione europea, ormai imprescindibile. In questo momento storico e in queste nostre società complesse la cultura assume un’importanza ancora più ampia e un significato profondo di libertà e progresso. È in quest’ottica che la presenza di una mediateca, luogo ricco di risorse e stimoli, non più semplicemente legati alla parola stampata ma a prodotti multimediali che coinvolgono tutti i sensi e aiutano a riflettere a più ampio raggio, assume un ruolo fondamentale soprattutto in una piccola realtà, dove le esigenze di confronto e crescita divengono impellenti e necessitano di un terreno fertile per poter attecchire e crescere. In particolar modo il mondo giovanile ha bisogno oggi di accostarsi alla cultura e di viverla in modo nuovo, coinvolgente, gioioso e giocoso. Occorre rinnovare le vesti con cui le sollecitazioni culturali giungono a noi per far sì che non si ceda il passo alla rassegnazione e alla noia ma si riesca invece, con passione e determinazione, a costruire una nuova identità sia di se stessi che del territorio di appartenenza. Ed è proprio dalla valorizzazione del territorio, delle sue piccole e grandi risorse e delle sue peculiarità, dallo sviluppo di una cultura che parte dal basso per poi raggiungere gradualmente vette sempre più ambiziose che diviene possibile, giorno dopo giorno, incidere nuove storie e nuove condizioni, attuando quelle piccole rivoluzioni interiori ed esteriori che potranno poi proiettarsi nel mondo globale, permettendo la realizzazione di una umanità migliore. Umanità protesa non solo al fare fine a se stesso ma al fare con dignità, attenzione e comprensione, perché ogni strada, palazzo o spazio verde sia pensato e concretizzato per essere al servizio del cittadino e dei suoi bisogni più veri e profondi e gli offra una ragione in più di vita, facendolo sentire sempre protagonista nella propria collettività. Dr.ssa Elisa Albano Psicologa, Criminologa

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Biblioteca Comunale - Dott. Paolo Sabato

Marco De Clemente - web master www.museosquinzano.com

Luca Marzo - web master www.squinzanosenzafrontiere.it 39


IL TEATRO SOCIALE DEL NORD SALENTO Lo spettacolo non come evento, ma come modello di crescita culturale

Teatro: dal greco theatron. Thea, in fondo, significa la Dea, ma anche e soprattutto la vista, il guardare. Anzi, il vedere. Perfino la sedia dalla quale si guarda. A Roma quel “guardo, considero” della Grecia diventa specto, guardare, assistere, e via di seguito spectaculum, spectrum. In Grecia, il teatro coincide con la presenza dei partecipanti a qualcosa, è chi partecipa. Solo dopo aver diviso chi parla da chi ascolta diviene l’uditorio, il luogo in cui il pubblico sta lì per guardare e ascoltare. Sociale: “che vive in società, in comunità”, o “relativo alla società umana e ai rapporti che nell’ambito di essa si stabiliscono”; il dizionario indica questi come primi due possibili significati di questa parola. La sfera sociale, la psicologia sociale, la riforma sociale, ma anche il socializzare e l’essere socievole vivono tutti alla medesima area semantica della parola società, intesa come modalità di convivenza tra individui e alla qualità del loro stare insieme. Deriva dal latino Socius, che vuol dire “Compagno”, Sociàre, nella Roma di 2000 anni fa, vuol dire unire. Questo breve excursus nell’etimologico, lievemente noioso o apparentemente improprio, è pur sempre utile a comprendere l’origine di due termini di uso comune nel nostro parlato quotidiano. Teatro e Sociale sono parole che, come tante nel corso dei secoli hanno subito slittamenti o ossidazioni di significati, finendo per smarrire qualche volta il loro senso originario. In realtà la ragione di queste poche righe, sta nel fatto che potremmo azzardare che esse sono pressoché sinonimi, forzando così i loro significati non meno di quanto già l’uso comune non faccia o abbia fatto. Sono sinonimi in ragione della matrice comunitaria che è alla base dei loro scopi, perché il destinatario della società e del teatro sono gli uomini, perché ogni qual volta uomini si riuniscano per stare insieme, inevitabilmente si fa il gioco del teatro, del vedere e dell’ascoltare, e in quel caso, ogni volta, è un momento di socialità, ci si associa. A Teatro ci si specchia nell’altro (lo speculum latino), il Teatro è luogo di elezione della socialità umana. Questa tesi, per nulla nuova, in realtà, smonta e rimonta al tempo stesso quella macchina ausiliaria del Teatro che oggi definiamo Teatro Sociale. Perché oggi per Teatro Sociale si intende il teatro che si porta e che si pratica in prima persona nelle carceri, nelle Comunità, con i pazienti psichiatrici, con i disabili, nelle periferie. Come se ci fosse un Teatro di serie A e uno minore, di seconda categoria, differenziato perché differenziati dalla società sono i suoi interlocutori o i suoi destinatari; ma il Teatro è teatro sempre e dovunque, quando parla in teatro alla pelliccia cadavere della madame di plastica mezza assonnata in prima fila e quando parla in piazza al ragazzino sporco di terra sulla bici, attratto dalle luci e dai costumi e tirato per la giacchetta dai compagni che vorrebbero portarlo a giocare un po’ più in là. Il teatro è sempre vedere oltre, non un semplice guardare, e rimane teatro con i carcerati che trovano in questa forma d’arte elementare il mondo che non hanno mai vissuto, o le persone che non sono mai state, o con gli anziani, che vedono in un sogno il mondo che da un po’ hanno smesso di progettare. “Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos’altro: superare le 40


frontiere fra me e te per arrivare ad incontrarci, per non perderci fra la folla, né fra le parole, né fra le dichiarazioni, né fra idee graziosamente precisate”, dice Grotowski. È così che dalla teoria “sociale” passiamo alla prassi, sociale anch’essa e habitat naturale del Teatro. Il Nord Salento, da cui scriviamo, seppur luogo di contraddizioni gustosissime, è però terra fertile per il teatro. Questo ha saputo così bene espandersi nel corso degli anni che ormai fioriscono Compagnie e Rassegne Teatrali di ogni genere, parlando ai destinatari più disparati e con gli stili più differenti. Dal grappolo, ancora poco maturo, a dire il vero, della ricerca e sperimentazione nostrane, all’antico sapore del vernacolo autoctono, passando per il teatro classico, tacciato dagli snob di eccessiva normalità, il nostro teatro dimostra comunque la nostra tesi, che esso cioè produce collante sociale, effetti collaterali positivi di crescita e di armonia collettiva. Da un lato amministratori locali in grado di sintesi dopo una limpida analisi e dall’altra una richiesta di teatro che diviene (ahimè) tale spesso solo dopo l’offerta, - ma è pur sempre crescente richiesta -, fanno di quest’arte contagiosa un momento di utile fermento e di confronto eccitante. Tra i significati di teatron, per tornare infine da dove siamo partiti, c’è ovviamente quello di luogo dove stare a guardare, luogo da cui ci vediamo. Forse un Teatro Stabile del Nord Salento sarebbe il contenitore giusto per dare organicità e dimora fissa alle anime vaganti degli artisti teatrali, una sede che sia luogo, ancora più che adesso, di socialità. Costruiamo un luogo caldo per l’anima ed essa non tarderà a venire allo scoperto. Servono uomini capaci e idee robuste. E nel Nord Salento, grazie agli Dei, non mancano. Marco Antonio Romano Attore Compagnia “Il Teatro della Busacca” Direttore Artistico “Laboratorio Teatrale del Nord Salento”

Serata d’onore con Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo

“Le Notti di San Giovanni 2010”

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Città di Squinzano Assessorato al Turismo


SQUINZANO: CITTA’ DELLA MUSICA: Educare “alla” Musica o “con” la Musica? Creare una Città della Musica sul solo patrimonio, pur pregevole, e sulle antiche tradizioni orali, vocali e strumentali del paese non è sufficiente. E’ doveroso capire e proporre una distinzione tra due possibilità che emergono dalla finalità del progetto a cui tengono tutti i cittadini squinzanesi. Ernesto e Gennaro Abbate Educare “alla “ musica significa partire dalle proprie tradizioni e guidare giovani e appassionati di musica a sviluppare le proprie attitudini musicali; educare “con la” musica ,ampliando così l’obiettivo, è imparare a usare il linguaggio musicale coinvolgendo tutte le abilità intellettive ed affettive della persona che si accosta a tale progetto. Questa distinzione fra i due approcci non dovrebbe esistere. Una città che si appresta ad un progetto ambiziosissimo, dovrebbe partire con basi molto più solide finalizzate a far crescere i propri concittadini in tutte le proprie caratteristiche. Questo è sempre stato un obiettivo di grandi riformatori, sociologi, quali nel campo prettamente musicale JacquesDalcroze e Orff. Mettere in luce queste due alternative è una conseguenza del grosso cambiamento, nel modo di intendere e fruire la musica oggi,con un relativo ampliamento di prospettiva: da un indirizzo artistico, in cui stuAntonio Corianò - Tenore 42


dia musica chi di essa farà il suo “mestiere”, e Squinzano annovera molti tra cantanti (anche di ultima generazione), strumentisti (compresa chi scrive, diplomata in arpa) e concertisti; ad un altro più “di uso sociale” in cui si riconoscono all’approfondimento e alla pratica del linguaggio musicale valenze molteplici, ed anche fra questi annoveriamo nella nostra città molti appassionati e fruitori del mezzo sonoro tra cui: il coro “S. Cecilia”, gli intenditori jazz del Circolo “Nicola Arigliano”, costituitosi da qualche anno. Allora il progetto dovrebbe unire queste due categorie per arrivare a degli obiettivi. Validissime rimangono le proposte di un Festival della Musica, che già negli anni passati era stato istituito come “Il Festival della canzona inedita”, con la partecipazione di cittadini del paese e paesi limitrofi, avvalendosi della collaborazione di personaggi famosi come il celebre presentatore Pippo Baudo; che potrebbe essere rinnovato e potenziato con nuove categorie di partecipanti; un Premio intitolato al grande jazzista Nicola Arigliano, o il “Raduno bandistico” per non dimenticare né rinnegare la tradizione della Banda Musicale, che tanto lustro ha dato alla città di Squinzano. Solo così il progetto diventa una sfida da far crescere giorno per giorno, organizzando non solo l’evento, ma preparando giovani musicisti, aiutando i dilettanti, ospitando concertisti avvalendosi di Agenzie musicali, Case di produzione discografiche, confrontandosi, con un po’ di umiltà, con altre Città della Musica, affinché ci possa essere un gemellaggio proficuo. Le Istituzioni, Comuni, Provincia, Regione possono garantire la riuscita di questo progetto purché non rimanga focalizzato in un’unica annuale manifestazione. Squinzano può realizzare questo “sogno” proprio perché è un crocevia della musica Salentina, è il centro di una cultura musicale 43


che guarda, senza fossilizzarsi, alla musica Popolare e contemporaneamente alla musica Dotta. Squinzano annoverava tra i propri cittadini il numero più alto di amanti e dilettanti strumentisti tra i paesi del meridione nel corso del primo Novecento: in cui in ogni casa si faceva musica, ogni famiglia aveva un musicista che studiava uno strumento prendendo lezioni nelle varie ”botteghe artigianali” (sarti, barbieri, ecc.) trasformate all’occorrenza in scuole di musica, e per i più promettenti c’era l’arruolamento nella grande Banda di Squinzano dei Maestri Ernesto e Gennaro Abbate. I due Direttori d’orchestra portarono il complesso strumentale ad un livello talmente alto da essere ricordato e ritenuto il più rinomato del Sud Italia: “Squinzano Città del Vino e della Banda”. Gli Abbate poterono operare con facilità nella cultura squinzanese, molto probabilmente perché la storia, la tradizione, la vita del paese aveva grande predisposizione per quest’arte, che arriva al cuore passando per l’intelletto, che è la Musica. E’ indole dello squinzanese esprimersi grazie all’arte musicale e non per pura e sola competizione , basti pensare agli inizi della carriera del grande jazzista vocale Nicola Arigliano, nostro concittadino che partecipando ad un concorso a carattere locale, nel 1946 dai microfoni di Radio Bari, si fece cosi’ conoscere ma proseguì per poter esprimere appieno il proprio linguaggio artistico ponendosi addirittura all’attenzione del mondo musicale jazzistico americano; non tralasciando mai i valori e la passione vera della musica. Ormai celebre Nicola Arigliano affermava: “Ho cominciato a studiare da ragazzo (nda in una bottega di sarto). Studiavo un po’ di armonia, ero anzi sono, un bachiano convinto, mi piace tutto di Sebastiano …. “ e con questa frase, italianizzata con umorismo, ci fa comprendere quanto il valore del celebre compositore tedesco, del ‘600, Johann Sebastian Bach fosse ormai parte di sé. Il Progetto Città della Musica deve dunque avvalerAntonio Maggio - Aram Quartett 44


si di questi insegnamenti per potersi realizzare. Le tradizioni, il patrimonio artistico, la passione e la predisposizione a quest’arte sono gli elementi chiave. Non dimentichiamo che la Musica è nata con l’uomo ed ha seguito ogni momento della sua storia, sempre presenEvy Arnesano - Cantautrice te in tempi di pace e in guerra, nella vita pubblica e nella privata, nelle pratiche religiose e non, di tutte le comunità umane primitive o progredite. La Musica esprime le tradizioni di un popolo, il suo temperamento, la sua storia, descrive la natura del paese dove questo popolo vive; non si è evoluta in maniera autonoma, come tutte le arti, ma ha seguito il progresso sociale, economico e culturale dell’umanità. Come Città della Musica, Squinzano deve allinearsi, nella progettazione, a queste direttive, rivolgendosi ad un pubblico sempre più preparato ed esigente. Ultimamente il linguaggio musicale sfida la creatività, generando suoni al limite fra la sensibilità artistica e la perfezione tecnologica. Ancora una volta la musica esprime sullo spartito le ansie della società attuale, e Squinzano deve rispondere con intelligenza e modernità. Ma credo che, superando qualche protagonismo individuale, il paese lo possa fare! Sabrina Liù Luciani Arpista

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SALENTO: “COLORI & CALORE”

A cura di Atelier Music’Arte Spazio Libero Salento: una terra tra due mari ricca di suoni, di colori, di sapori; una terra che ti inebria con i suoi mille aromi e i suoi particolari odori . Terra rossa, resa arida dal sole cocente dell’estate, ma che la fatica silenziosa della sua gente sa rendere fertile come poche. Salento: terra dove rigoglioso cresce sino a perdersi all’orizzonte l’olivo, fronda assai cara a Minerva e simbolo universale di pace e fratellanza, il cui succoso frutto genera l’ambrato olio che in ogni pietanza rafforza gusto e sapore. Salento: terra ubertosa dove impera la vite, carica di grappoli neri e dorati, orgoglio di Bacco, il cui nettare soddisfa gusti e palati, rendendo allegro ogni cuore. Terra intrisa di ritmi e suoni che partendo dal focolare si spandono nell’aria tutt’intorno per la campagna. Salento: terra mia immortalata in tante immagini uniche e rare dai ragazzi dell’Atelier MusicArte - Spazio Libero. Un modo attento e curato per guardarsi intorno con una straordinaria sensibilità senza sentirsi nè diversi nè figli di un Dio minore.

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CHIESE E CONVENTI Chiesa - Convento Santa Maria delle Grazie P.zza Vittoria – Squinzano (LE) Aperta mattina 7,00 - 12,00 pom. 15,30 - 19,30 (inverno) 16,00 – 20,30 (estate) Tel 0832.786315

Chiesa San Nicola (Madre) P.zza S. Nicola – Squinzano (LE) Aperta mattina 7,00 - 12,00 pom. 15,30 - 19,30 (inverno) 16,00 – 20,30 (estate) Tel 0832.785173 0832.78.44.01

Santuario Maria SS. Annunziata Via M. Manca – Squinzano (LE) Aperta mattina 8,00 -12.00 Pom. 15,00 – 17,00 (inverno) 16,00 -18,00 (estate) Cell 347.8773838 380.4394600

Chiesa San Giovanni Via Diaz ang. Via San Giovanni Squinzano (LE) 52


Chiesa del Calvario Via Crocefisso Squinzano (LE)

Chiesa Mater Domini Via Mater Domini Squinzano (LE)

Chiesa Madonna dei Martiri Via Crocefisso angolo Via S. Francesco Squinzano (LE)

Chiesa San Giuseppe Via San Giuseppe angolo Via San Francesco Squinzano (LE)

SANTUARIO MARIA SS. ANNUNZIATA

SANTUARIO MARIA SS. ANNUNZIATA

CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE

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CHIESA S. NICOLA

SANTUARIO MARIA SS. ANNUN-


TURISMO D’ECCELLENZA Casine Belvedere Bed&Breakfast Zona Sant’Elia, Agro Trepuzzi Squinzano Cell. 347 4853473 E-mail: info@casinebelvedere.it Sito web: www.casinebelvedere.it

Kelina Hotel Piazza Aldo Moro, 26 72020, Cellino San Marco (Br) Tel. 0831 619605 - 0831 619407 Fax 0831 619543 E-mail: info@kelinahotel.it Sito web: www.kelinahotel.it

Kelina “Il Ristorante” Piazza Aldo Moro, 26 – 72020, Cellino San Marco (Br) Tel. 0831 619407 E-mail: info@kelinahotel.it Sito web: www.kelinahotel.it Masseria Giampaolo Via Giacomo Monticelli Località Cerrate, Contrada Monacelli, 73100 Lecce Tel/Fax: 0832 382037 Cell. 329 8375435

E-mail: info@tenutamonacelli.com Sito web: www.tenutamonacelli.com

Masseria Melcarne Prov.le Surbo-Torre Rinalda 5° Km Agro di Surbo (Le) Tel/Fax 0832 361492 Cell. 368 958324 E-mail: info@masseriamelcarne.it Sito web: www.masseriamelcarne.it

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Masseria Pisciani Contrada Pisciani - Torchiarolo (Brindisi) Tel. 0831 620747 Fax 0831 620530 Cell. 349 6269193 – 349 2311913 E-mail: info@masseriapisciani.it Sito web: www.masseriapisciani.it

Perla Hotel Lungomare Nord, Casalabate 73100 Lecce Tel/Fax 0832 389140 E-mail: info@perla-hotel.it Sito web: www.perla-hotel.it

Ristorante Li Manchi Contrada Manchi, via per Casalabate km 2 73018 Squinzano (Le) Tel. 328 6140139 - 3476877193

E-mail: info@masseriamanchi.com Sito web: www.masseriamanchi.com

Tenuta Badessa - Agriturismo Prov.le Squinzano-Casalabate Km. 6 - 73018 Squinzano (Le) Tel/Fax 0832 454341 Cell. 347 0951387 E-mail: info@badessa.it Sito web: www.badessa.it

Tenuta Monacelli Via Giacomo Monticelli - LocalitĂ Cerrate, Contrada Monacelli, 73100 Lecce Tel/Fax 0832 382037 Cell. 329 8375435

E-mail: info@tenutamonacelli.com Sito web: www.tenutamonacelli.com

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DOVE MANGIAR BENE Pizzeria – Rosticceria – Paninoteca GREEN SPACE di Sergio Leonardo Guerrieri Via Caduti di Superga, 2 Squinzano (LE) Tel. 0832.787811 Trattoria – pizzeria HOSTARIA LA COMBRICCOLA DI TITO Via Benedetto Croce , 43 Squinzano (LE) Cell. 3471878418 – 340.4900415 E-mail lacombiccoladitito@gmail.com

Pizzeria con forno a legna IL CAMINETTO di Salvatore Serratì Via Matteotti, 18 – Squinzano (LE) Chiuso il martedì Tel. 0832.785466 – Cell. 340.5107052

Ristorante – Bar - Pizzeria L’ANTICA VENERE Via Botteghe Nuove, 66 Squinzano (LE) Cell. 389.8385033

Pizzeria – Rosticceria LA VOGLIA Piazza Vittoria Squinzano (LE) Chiuso il lunedì Tel. 0832.78.1593 56


MATTRA Winehouse Norcineria-ristopizza & live music banchetti e catering da asporto Via Frassaniti. 15 Squinzano (LE) Cell. 327.7041069 e mail: lamattra@gmail.com

Pizzeria - Trattoria ’O SFIZIO ‘DDA REGINA di Arete Luana Via Brindisi, 82 – Squinzano (LE) aperto anche a pranzo domenica su prenotazione Cell. 327.8349053

Pub – pizza & grill OVEJA NEGRA Via Nanni, 135 – Squinzano (LE) Cell. 347.3781054 www.ovejanegra.it Pizzeria - Rosticceria Stuzzicheria

SNACK GRILL DA SANTINO Via Cellino, 3 Squinzano (LE) Tel. 0832.78.24.66

Ristorante – Pizzeria – Rosticceria TONY dal 1963 Via V. Veneto, 55 – Squinzano (LE) Chiuso il giovedì Tel. 08321815051 Cell. 346.32.70.178 57


DOLCEZZE DI ALTRI TEMPI

DELIZIE - Via Armando Diaz, 167 - Squinzano (LE) 0832.785949 - www.deliziepasticceria.com

VITTORIA - Via Giovanni Paolo II (già Piazza Vittoria) Ang. Via Brindisi, 152 Squinzano (LE) Tel. 0832.782893 Fax 0832 781112 E mail info@pasticceriavittoria.it

IL CAPRICCIO Via Campi, 143 - Squinzano (LE) Tel. 339.1882841 • 347.8727286 Chiuso il lunedì 58


QUANDO IL CAFFÈ È UN PIACERE

MARULLI CAFFE’ - Piazza Risorgimento - Squinzano

Lungomare Nord Casalabate (LE) info@marullicaffè.it

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ISTANBUL CAFE’ - Via Stazione - Squinzano (LE) - Cell. 3496429342

MOVIDA CAFFE’ - Via Lecce, 125/127 - Squinzano (LE)

FANTASTICO CAFFE’ - Via Gorizia - Squinzano - Cell. 347.6617869 59


VINO & OLIO: UNA TRADIZIONE DI ECCELLENZA

Agricole Rizzello Via Niccolò Tommaseo, 13 –Cellino S. Marco Tel. 0831 617776 Fax. 0831 616610 agricolerizzellospa@virgilio.it www.agricolerizzellospa.com

Azienda Agricola Taurino

Via Cellino, 13 - 73018 Squinzano (Le) Tel/Fax 0832 782255 info@agricolataurino.it www.agricolataurino.it

Azienda Vinicola Al Bano Carrisi

Azienda La Mea di Marco Maci

Contrada Bosco - Cellino San Marco (Br) Tel. 0831 619211 Fax 0831 619276

Via San Marco, 61 - Cellino San Marco (Br) Tel. 0831 617689 Fax 0831 686685 info@macimarco.it www.macimarco.it

tenute@albanocarrisi.com www.albanocarrisi.com

Cantine De Ventura

Azienda Vitivinicola Candido

Via Maria Manca, 5 - Squinzano (Le) Tel. 0832 782885 Fax 0832 781496

Via Armando Diaz, 46 - San Donaci (Br) Tel. 0831 635674 Fax 0831 634695

informazioni@cantinedeventura.it www.cantinedeventura.it

candido@candidowines.it www.candidowines.it

Cantine Due Palme Via San Marco, 130 - Cellino San Marco (Br) Tel. 0831 617909 Fax 0831 617865 info@cantineduepalme.it www.cantineduepalme.it

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Cantine Paolo Leo Via Tuturano, 21 - San Donaci (Br) Tel/Fax 0831 635073 info@paololeo.it www.paololeo.it


Cantine Santa Barbara

Olearia Serra

Via Maternità e Infanzia, 23 San Pietro Vernotico (Br) Tel/Fax: 0831 652749

Via Cellino, 2 - Squinzano (Le) Tel. 0832 784643 info@oleariaserra.com www.oleariaserra.com

cantinesantabarbara@virgilio.it

Tenuta Nantes

Taurosso – Azienda Vinicola

Via Cellino, 168 - San Pietro Vernotico (Br) Tel. 0831 671911 Fax 0831 671912 info@tenutanantes.it www.tenutanantes.it

Via Taranto, 76/A - Campi Salentina (Le) Tel. 335 7912152 Fax 0832 793033 info@taurosso.it www.taurosso.it

Vinicola Mediterranea

Via Maternità e Infanzia, 22 S Pietro V.co (Br) Tel. 0831 659329 Fax: 0831 676326 info@vinicolamediterranea.it www.vinicolamediterranea.it

Vinicola Resta

Via Campi, 7 – Squinzano (Le) Cantina: Via Maternità e Infanzia, 2/4 San Pietro Vernotico(Br) Tel/Fax 0831 671182 vinicolaresta@libero.it www.vinicolaresta.it

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ATELIER MUSICARTE:

Un percorso nell’Arte e oltre l’arte L’Atelier Artistico Espressivo nasce presso la Comunità Riabilitativa Psico - Sociale “E. Pulli” nel Comune di Squinzano nel 1999 e si trasferisce nel 2009 presso il Centro di Aggregazione Sociale “La Famiglia” promuovendo le seguenti attività: • lettura e scrittura creativa • grafiche, pittoriche e materiche • motorie ed espressione corporea Maria Lanzillotto • animazione I laboratori dell’Atelier di MusicArte prevedono lo sviluppo di percorsi che modificano la comunicazione verbale e non verbale , in rappresentazioni emozionali. Tali percorsi si concretizzano nella realizzazione di opere, oggetti, storie, percorsi sensoriali, mostre, fiere e Convegni, rappresentazioni teatrali, espressioni corporee e giochi, Concorsi Nazionali di pittura,fotografia e poesia. Sono operazioni reciproche e legate tra di loro, racchiuse, in quella attività che chiamiamo genericamente “pensiero”. Contemporaneamente non si vuole ignorare gli apporti del “fare”, dell’azione, dell’esperienza diretta,cantare, ballare, recitare, disegnare, dipingere e dell’osservazione consapevole di fatti e cose del mondo che ci circonda. Direttore: dr. Pompilio Palmariggi – psichiatra Referente C.R.A.P. : dr.ssa Anna Fenu – psichiatra Referente C.R.A.P.: dr ssa Patrizia Fontana - assistente sociale Responsabile Atelier: sig.ra Maria Lanzilotto – Musicat Terapeuta Opere dei ragazzi dell’Atelier - Museo dell’Olio e del Vino – Vin’Arte:

Claudio Filieri

Beatrice De Siato

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Roberta Greco

Antonio Gatto

Sabrina Caragnulo

Anna Caretto

Ramon Corianò

Rossella Mazzeo

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Marino Taliento

Massimiliano Bianco

Marina Miglietta

Maria Rosaria Simone

Foto storiche: Archivio Prof. Sergio Miglietta - Ing. Stefano Ferilli Foto: Paolo Andriani, Rossella Mazzei, Enzo Pezzuto Grafica: Marco De Clemente Impaginazione: Ornella Luciani

CittĂ di Squinzano Assessorato al Turismo

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