Kaire 08 ANNO II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 8 | 21 FEBBRAIO 2015 | € 1,00

CARITAS DIOCESANA Quaresima di carità: operazione Erbil. La Diocesi aderisce alla campagna di aiuti

Si prese cura di lui! Lettera del Vescovo Pietro

Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Ischia, «stasera ho provato a mettere un disco di Beethoven per vedere se posso ritornare al mio mondo e alla mia razza e sabato far dire a Rino: “Stasera il Priore non riceve perché sta ascoltando un disco”. Volevo anche scrivere sulla porta ‘I don’t care più’, ma invece ‘me ne care’ ancora molto»: così scriveva don Lorenzo Milani in una lettera a Francuccio Gesualdi, nell’aprile del 1967, qualche mese prima di morire. I care era in realtà il motto della Scuola di Barbiana. Aveva scritto don Milani due anni prima: «ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care“. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”, il contrario esatto del motto fascista “Me ne frego”». Queste parole del priore di Barbiana mi sono ritornate alla mente nel leggere il bellissimo Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima di quest’anno. Il Papa parla, infatti, dell’indifferenza e afferma che essa se da una parte caratterizza sempre più le società di Continua a pag. 2

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CHIESA ISCHIA

CRONACA

Tutti gli appuntamenti diocesani nel periodo di Quaresima

Voglia di calcio pulito. € 1,00 Indagini in corso dopo la denuncia del Dg dell’Ischia, Iodice

Messaggio del Vescovo Pietro per la QUARESIMA 2015

M.I. Rupnik sj, Il Buon Samaritano, Chiesa parrocchiale di S. Eusebio, Cinisello Balsamo (MI).

CASO AMIANTO

Riapre la scuola a Fondobosso. Estese le indagini all’adiacente alberghiero.

PELLEGRINAGGIO DIOCESANO

ALBERI CADUTI

BIBLE WORKS

Santiago, Fatima, Lisbona: itinerario per rigenerarsi nella fede.

Una legge del 2013 obbliga i sindaci alla gestione e manutenzione dei nostri alberi.

La nuova rubrica a cura di don Cristian Solmonese: un percorso biblico a tappe.


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La Voce di Pietro 21 febbraio 2015

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Si prese cura di Continua da pag. 1 oggi, dall’altra appare una reale tentazione anche per noi cristiani. Si tratta di un’attitudine egoistica, per cui ci dimentichiamo degli altri, non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono, che ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Ăˆ questa una ! Per non cedere a questa malattia e non chiuderci in noi stessi - annota Francesco - si richiede da parte nostra l’impegno a vivere un tempo di rinnovamento. La Quaresima è, appunto, questo: un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunitĂ e i singoli fedeli. A partire dal Messaggio del Papa, che v’invito a meditare, desidero sioni che spero possano aiutarci in questo tempo sia a livello personale, sia a livello ecclesiale. 1. La Quaresima: un tempo per riscoprire che Dio si prende cura di noi! La Quaresima - dice il Papa - è soprattutto ÂŤun “tempo di graziaâ€? (2 Cor 6,2). Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato: “Noi amiamo perchĂŠ egli ci ha amati per primoâ€? (1 Gv 4,19). Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade. [..} Dio non dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomoÂť. Vivere la Quaresima signi

questo ritengo che si tratti - scrivevo lo scorso anno nella Lettera Pastorale Con gioia ritorniamo a casa! - di ÂŤun tempo bellissimo! SĂŹ, bellissimo per noi! Un tempo che Dio ci dona per dirci ancora che ci ama e crede in noi. [..} Lui non si rassegna a pensarci belli anche

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

se da tempo noi abbiamo archiviato ogni desiderio di bellezza e‌ non sogniamo  (4). Ma in cosa consiste questa

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# $ Gn 1,26; 1 Gv 4,8), divenendo sempre piĂš simili al Figlio Suo % &' * +

/ # $ Eb 1,1-2; Col 1,15-20)! Egli

ha

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' doci rinascere, nello Spirito, ad una vita nuova! Questa opera della vita nuova, che consiste nel vivere nel Suo amore e nell’amare, non piÚ schiavi del nostro egoismo, anche = '

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- dice Francesco - ÂŤil cristiano è colui che permette a Dio di rivestirlo della sua bontĂ e misericordia, di rivestirlo di Cristo, per diventare come Lui, servo di Dio e degli uomini. [..} La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e cosĂŹ diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando riceviamo i sacramenti, in particolare l’EucaristiaÂť. Per questo la Chiesa nel tempo quaresimale ci suggerisce la preghiera come arma e cura medicinale per permettere a

/ " $ Siamo chiamati ad accogliere l’invito del Signore a stare con Lui! La

<? ' dove è possibile, anche nei giorni '

della Parola, la lectio divina vissu @'

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la via crucis e il rosario, possono essere un’occasione quanto mai

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

comunione con il Signore! 2. La Quaresima: un tempo per riscoprire che Dio ci chiede di prenderci cura di noi! A partire dalla riscoperta dell’a

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vivere il dono di una vita nuova D

piĂš eloquente! - siamo chiamati a

' ' $ =< ' H'

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Prima Lettera di Pietro leggiamo: “Voi sape argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia� (1,18JKN$ "

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in una parola, alla morte! L’aposto H'

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per noi, ci ammonisce: ÂŤâ€œTutto mi è lecito!â€?. SĂŹ, ma non tutto giova. “Tutto mi è lecito!â€?. SĂŹ, ma non mi lascerò dominare da nullaÂť (1 Cor 6,12). Cosa

Forse che non possiamo giocare con la nostra vita: dobbiamo prenderla sul serio! Troppe volte vivia @W

cultura relativistica pensiamo che

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non solo non lo sono, ma a volte

rimediabili anche per gli altri! Quante idolatrie anche tra noi e X

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

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il tempo in cui siamo chiamati a riprendere in mano la nostra vita, rivedendo scelte e progetti, ridando ordine alle nostre giornate, ripensando i nostri tempi, alimen H

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@ so al Sacramento della Riconcilia

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questo tempo ci è proposto il digiuno come altra cura medicinale:

non abbiamo bisogno solo di pane,

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necessario. 3. La Quaresima: un tempo per riscoprire che Dio ci chiama a prenderci cura degli altri! =

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per l’uomo, se veramente accolto e sperimentato, conduce i cristiani

co delle tante persone piagate nel corpo e nello spirito per prendersi cura di loro. Questa opera di misericordia, che è di tutta la Chiesa, li rende veri discepoli e testimoni % &' > /

della storia, venuto sulla terra per

compassione

prendersi cura # $ Lc 10,3037). Si tratta di una missione che i cristiani non possono considerare marginale, nĂŠ possono delegare ad $ =

cura dell’altro e dei suoi bisogni sia

e gli addetti ai lavori e che l’impegno per i poveri sia compito delle *

-

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

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La Voce di Pietro

3 21 febbraio 2015

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i lui! lontariato, che a nome e per conto della comunità cristiana svolgono quell’opera, è sempre forte. Di fatto, tante volte anche noi «quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete» (EG 54). Invece, ogni volta che, piccoli ma forti dell’amore di Dio, sappiamo farci uno con chi soffre, impegnandoci ad offrire il nostro aiuto concreto, noi, siamone certi, stiamo seguendo le orme di Gesù, rendendo viva la Sua presenza in mezzo ai nostri fratelli! La Quaresima è il tempo opportuno per lanciarci su questa strada! Ci è chiesto, perciò, di impegnarci per uscire dalla maglie dell’egoismo che svuota di senso la nostra vita e accettare di convertirci all’altro. Ciò da una parte richiede che, a partire dalle nostre famiglie, ci diamo da fare per riannodare rapporti e alimentare relazioni, ritrovando il tempo per stare con gli altri e riscoprendo l’importanza dell’ascolto; dall’altra, domanda che, sia personalmente che comunitariamente, sappiamo varcare la soglia che ci pone in relazione con il mondo che ci circonda, ed in modo particolare, con i poveri e i lontani per fare nostre le sofferenze della gente. Quante povertà anche in mezzo a noi, qui ad Ischia! Non possiamo rimanere indifferenti! «Quanto desidero - dice il Papa - che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!». Non a caso un’altra cura medicinale suggeritaci in Quaresima è l’elemosina. Essa, espressione autentica di carità che copre una moltitudine di peccati (cfr. 1 Pt 4,8) può aiutarci ad andare verso chi è nel bisogno e, al tempo stesso, ad allenarci nella cultura della vera condivisione. Cari fratelli e sorelle, la cultura dell’indifferenza, pur essendo di fatto comoda, è avvilente e pian piano uccide l’anima. Quella del-

la compassione allarga i cuori e li rende più capaci di amare! È stato così anche per don Lorenzo Milani, il prete che seppe fare strada agli ultimi senza farsi strada! E così è stato anche per Mons. Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso il 24 marzo 1980, prossimamente beato. Essi si lasciarono interpellare dalle sofferenze degli innocenti e fecero loro il dolore della povera gente. I poveri cambiarono la loro vita e permisero ai loro cuori di battere all’unisono con il Cuore di Cristo! Viviamo anche noi così! Permettiamo al Signore di

farci fare esperienza del suo amore e mettiamoci anche noi ad amare! Accostiamoci ai nostri fratelli, vediamo le loro piaghe, sentiamo per

DUE ANNI DI EPISCOPATO

INSIEME Il 23 febbraio ricorre l’anniversario dell’ordinazione episcopale del nostro vescovo Pietro Lagnese. Era il 2013, due anni fa, quando Papa Benedetto XVI impose le sue mani sul nostro nuovo Pastore. Auguri di cuore dalla redazione di Kaire.

loro compassione, fasciamo le loro ferite, e prendiamoci cura di loro. Così ha fatto il Signore con noi! Santa Quaresima!


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La Voce di Pietro 21 febbraio 2015

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QUARESIMA tempo di vita nuova

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L’associazione

I.SOLE D’AMORE è lieta di invitarvi alla SarĂ presente il Vescovo d’Ischia, mons. Pietro Lagnese.

Vi aspettiamo numerosi.

Festa Assemblea

IN OCCASIONE DEL SUO DECIMO COMPLEANNO Domenica 22 febbraio - ore 16 sala Luca Brandi Ischia porto (vicino al commando dei Vigili Urbani)

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nella Chiesa Cattedrale di Ischia Ponte, Mons. A cura di Lagnese ha celebrato Filomena Sogliuzzo

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delle ceneri con il quale la Chiesa entra nel tempo liturgico della Quaresima. =

molti sacerdoti, religiosi e laici, ha narrato, nella sua varietà di voca ' @ D lo che risponde alla chiamata del Maestro e viene in atteggiamento di ascolto e conversione. L’impo

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< D tico uso contadino di conservare durante l’inverno le ceneri del camino, per poi spargerle nei campi

primavera.

della terra, ripetendo il quale riconosciamo il nostro bisogno di conversione, di tornare a Dio per

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dal Suo amore. `

D to un richiamo alla comunione, a quell’unitĂ nella diversitĂ che ci consente di sperimentare nuove @ ' D dono e di testimoniare che il Padre ha seminato nei nostri cuori la Sua stessa capacitĂ di amare. L’omelia del Vescovo Lagnese è stata un invito a camminare insieme per tornare a Dio ma anche alla cura reciproca: “Il Signore ci da ancora un’occasione per andare a Lui, non si è rassegnato a vederci languire nei peccati... prova ad avvicinarsi e ci sussurra parole d’amore, cuore a cuore‌, in GesĂš Cristo, Dio vuole prendersi cura di noi proprio come nell’immagi-

ne che troviamo nella parabola del buon Samaritano�. Padre Pietro ha incoraggiato l’assemblea a sentirsi amati come veri

via privilegiata, come cura medici $ '

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alla paternitĂ divina. “La preghiera è il luogo in cui Dio ci parla, pregare è mettersi in ascolto delle parole di vita che solo il Signore può donarci‌oggi nel Vangelo torna per sei volte la parola Padre, GesĂš dunque, ci chiama a riscoprire questo rapporto

snobbato o abbiamo vissuto in \

tante cose, lavoriamo tanto, ora

questo rapporto col Padre‌ Egli ci segue, non smette di cercarci per prendersi cura di noi e solo <

di cura, possiamo poi, prenderci cura di noi stessi e liberarci di tutto ciò che logora la nostra vita cristiana..,dobbiamo attuare una sorta di regime dietetico astenendoci da ciò che ci impedisce di somigliare al Signore. Solo somigliando a Lui, sapremo prenderci cura degli altri, perchĂŠ la vita di Dio abiterĂ in noiâ€?. Da ultimo, l’invito di Padre Pie sostegno ai sacerdoti della Chiesa X ' ]

D vere bene, come sacerdoti, questo tempo quaresimale, con la vostra preghiera, con il vostro esempio,

' D teci a rendere presente Colui che ci ha chiamati alla nostra missione sacerdotale, coloro che si china

donne per dire loro concretamente: il Signore non si è stancato di noi. La preghiera d’intercessione alla Vergine ed a S. Giovan Giuseppe della Croce, ha concluso la cele

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un tempo di “vero rinnovamento nello Spirito�. Foto di Giovan Giuseppe Lubrano


Caritas Diocesana

5 21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

Quaresima di caritĂ OPERAZIONE ERBIL La Diocesi di Ischia vuole sostenere le famiglie dei profughi iracheni nel Kurdistan, aderendo al “Progetto Casaâ€?, campagna di aiuti avviata dalla Caritas Nazionale.

I

n Kurdistan sono migliaia i profughi, soprattutto cristiani A cura della e yazidi, che la scorRedazione sa estate sono stati costretti ad abbandonare tutto per sfuggire al terrorismo integralista che ogni giorno miete vittime innocenti, rifugiandosi nei campi profughi ad Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. Nella cittĂ di Mosul e in tutta la piana di Ninive, il terrorismo ha compiuto un vero e proprio sterminio dei cristiani a causa della loro fede ed oggi nell’intera zona non c’è piĂš nessun cristiano e nemmeno iracheno di altre minoranze ed etnie. Sono scappati tutti via, trovando rifugio ad Erbil. Immediata la vicinanza di Papa Francesco che, a poche ore dall’ esodo degli sfollati, ha dichiarato: “tanti nostri fratelli sono perseguitati e hanno dovuto lasciare le loro case anche in maniera brutale. Vorremmo dare il maggiore aiuto possi-

bile alle comunitĂ cristiane per sostenere la loro permanenza nella regione. Non possiamo rassegnarci a pensare al Medio Oriente senza i cristiani‌â€?. Una delegazione della Conferenza Episcopale Italiana, guidata dal Segretario generale, Mons. Nunzio Galantino accompagnato anche da don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ha raggiunto lo scorso ottobre i campi profughi a Erbil ed ha risposto all’emergenza umanitaria avviando la campagna di gemellaggio con l’Iraq chiedendo alle famiglie, alle parrocchie e alle diocesi di far convergere, per quanto possibile il loro aiuto. Immediata la gara di solidarietĂ iniziata ed anche la nostra Diocesi ha aderito ad una delle varie iniziative promosse dalla Caritas nazionale, denominata “Progetto Casaâ€?, nalizzata all’acquisto di conteiner per l’alloggio delle famiglie sfollate. Il costo di ciascun conteiner è di 3.140 euro. Il nostro Vescovo, Padre Pietro nella sua lettera

PARROCCHIA DI SANT’ANTONIO ABATE – DECANATO DI ISCHIA

In adorazione tutta la notte

Sabato 7 marzo dalle 19,30 alle 7,30 di domenica 8, un’intera notte di adorazione al Santissimo per tutti i Cristiani perseguitati nel mondo. Chiesa di San Domenico via Vecchia Cartaromana, Ischia

pastorale

sul senso del periodo liturgico che ci accingiamo a vivere sottolineando che “la Quaresima è il tempo giusto per riscoprire che Dio ci chiama a prenderci cura degli altriâ€?. Allora aderiamo alle varie iniziative che saranno avviate dalle parrocchie o dai gruppi per raccogliere fondi destinati al “Progetto Casaâ€? non lasciandoci vincere in generositĂ consapevoli che “Non è tanto quello che diamo, ma quando amore mettiamo nel dare.â€?(Cit. Madre Teresa Di Calcutta).

Per chi vuole fare delle donazioni può farlo attraverso la parrocchia o versando direttamente alla Caritas Diocesana utilizzando le coordinate bancarie: Curia Vescovile Ischia Caritas Diocesana IBAN: IT 42 B 01030 39931 000002699787 Cod. BIC: PASCITM1N88 Casuale: Sostegno “Progetto Casaâ€? profughi iracheni.



Seguiamo Francesco

7 21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

MESSAGGIO PER LA QUARESIMA

Parrocchie e comunitĂ isole di misericordia nel mare d’indifferenza “Rinfrancate i vostri cuoriâ€? è il tema scelto dal Papa per la Quaresima 2015. Esorta i credenti a non cedere alla “tentazione dell’indifferenzaâ€? e a non lasciarsi “assorbireâ€? dalla “spirale di spavento e di impotenzaâ€?, “saturiâ€? come siamo “di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umanaâ€?

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io “non è indifferente a noiâ€? e a “quello che ci accadeâ€?: per queA cura della Redazione sto il cristiano deve dire no alla “globalizzazione dell’indifferenzaâ€?, cioè a quella “attitudine egoisticaâ€? che “ha preso oggi una dimensione mondialeâ€? ed è diventata una vera e propria “vertigineâ€?. E’ quanto scrive il Papa, nel Messaggio per la Quaresima – sul tema: “Rinfrancate i vostri cuoriâ€? (Gc 5,8) - in cui esorta i credenti a non cedere alla “tentazione dell’indifferenzaâ€? e a non lasciarsi “assorbireâ€? dalla “spirale di spavento e di impotenzaâ€?, “saturiâ€? come siamo “di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umanaâ€?. La Chiesa “per sua natura è missionaria, non ripiegata su se stessaâ€?, ricorda il Papa: “la missione è ciò che l’amore non può tacereâ€?, e “ogni comunitĂ cristiana è chiamata a varcare la soglia che la pone in relazione con la societĂ che la circonda, con i poveri e i lontaniâ€?. Per le parrocchie l’invito è a diventare “isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenzaâ€?. = * % & ]

kw ] de solo per sĂŠ, ma quanto ha è per tuttiâ€?. Per “superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenzaâ€?, resistendo “alla tentazione diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo da soliâ€?, Papa Francesco chiede a tutti – sulla scorta del suo predecessore - di “vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuoreâ€?. Ci vuole “un cuore misericordiosoâ€?, che non è debole ma “forte, saldo, chiuso

al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore poveroâ€?. “Il popolo di Dio ha bisogno di rinnovamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stessoâ€?, l’appello del Papa in preparazione alla Pasqua. Quando ci sentiamo comodiâ€Śâ€œDio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donatoâ€?, scrive Francesco nel messaggio: “Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accadeâ€?. “Quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi – il grido d’allarme del Papa - certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono‌ allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto re-

ma invita a unirsi “alla Chiesa del cielo nella preghieraâ€?, perchĂŠ “i santi camminano con noi ancora pellegriniâ€?. Lasciarsi lavare i piedi. “Se un membro soffre, tutte le membra soffronoâ€?: Francesco sceglie questa immagine, tratta dalla prima lettera ai Corinzi, per descrivere la Chiesa: “La caritĂ di Dio che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo lativamente bene e comodo, mi diinsegnamento e, soprattutto, con mentico di quelli che non stanno la sua testimonianzaâ€?. Tuttavia, beneâ€?. “si può testimoniare solo qualcosa I profeti, la terra e il cielo. “L’inche prima abbiamo sperimentatoâ€?, differenza verso il prossimo e verprecisa il Papa, che cita la liturgia so Dio è una reale tentazione andel GiovedĂŹ Santo con il rito della che per noi cristianiâ€?: per questo lavanda dei piedi: “Questo servizio “abbiamo bisogno di sentire in può farlo solo chi prima si è lasciaogni Quaresima il grido dei profeto lavare i piedi da Cristo. Solo cosĂŹ ti che alzano la voce e ci svegliapuò servire l’uomoâ€?. noâ€?. “Nell’incarnazione, nella vita Varcare la soglia. “Ogni comuterrena, nella morte e risurrezione nitĂ cristiana è chiamata a varcare

O ' la soglia che la pone in relazione mente la porta tra Dio e uomo, tra con la societĂ che la circonda, con cielo e terra. E la Chiesa è come la i poveri e i lontaniâ€?: “Quanto desimano che tiene aperta questa pordero che i luoghi in cui si manifesta taâ€?. Tuttavia, “il mondo tende ha la Chiesa, le nostre parrocchie e le chiudersi in se stesso e a chiudere nostre comunitĂ in particolare, diquella porta. CosĂŹ la mano, che è la ventino delle isole di misericordia Chiesa, non deve mai sorprendersi in mezzo al mare dell’indifferense viene respinta, schiacciata e feriza!â€?, l’auspicio del Papa. Non solo k$ ]

come Chiesa, ma “anche come sinpienamente quanto Dio ci dĂ vangoli abbiamo la tentazione dell’in

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differenzaâ€?: “Siamo saturi di notivisibileâ€?. Ne è convinto il Papa, zie e immagini sconvolgenti che ci che nel Messaggio per la Quaresinarrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacitĂ ad intervenireâ€?. “Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza?â€?, si chiede Francesco: la risposta viene dalla preghiera e della caritĂ .


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Cronaca 21 febbraio 2015

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AZZARDO

IL CASO

Bruni il Parlamento è sotto scacco delle lobbyÂť Ăˆ molto arrabbiato l’economista Luigino Bruni, tra le altre cose co-fondatore di Slot Mob. ÂŤQuesta faccenda del decreto attuativo alla Legge Delega in materia fiscale che all’art. 14 vieta la pubblicitĂ alla criminalità è una cosa assurda. Viene meno, in questo modo, la stima per questo Governo. Non si riesce mai a ottenere risultati perchĂŠ interviene sempre l’interesse di qualcunoÂť

AMIANTO Riaperta la scuola a Fondobosso Ma resta alta l’attenzione per monitorare la zona. VeriďŹ che anche nell’istituto alberghiero, costruito negli stessi anni dell’asilo.

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on l’ordinanza n. 15 del 10 feb

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A cura di

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intatti alcuni genitori avevano trovato

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ircolano le prime bozze del decreto attuativo alla Legge Delega

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Lorenzo Maria Alvaro l’azzardo legale a livello centraper Vita.it $ ?

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Cronaca

21 febbraio 2015

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Voglia di

calcio pulito Dopo la pubblicazione su Repubblica della telefonata fra il Dg dell’Ischia Isolaverde Pino Iodice e Caludio Lotito, ci chiediamo seriamente se possa esistere il gioco del calcio lontano dai soldi e dal potere

L

a vicenda del presidente della Lazio e dirigente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Claudio Lotito, a A cura di proposito dei diritti tv, ha scatenato Mario D'Agostino una vera e propria bufera mediatica per C.N. tra tifosi, societĂ e istituzioni, non solo sportive ÂŤHo detto ad Abodi: Andrea, dobbiamo cambiare. Se me porti su il Carpi... una può sali’... se mi porti squadre che non valgono (‌) o noi fra due o tre anni non ci abbiamo piĂš una lira. PerchĂŠ io quando vado a vendere i diritti televisivi - che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno - fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone‌ chi (‌) li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone, il CarpiÂť. Parole di Claudio Lotito, presidente della Lazio e dirigente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che hanno scatenato una vera e propria bufera mediatica tra tifosi, societĂ e istituzioni, non solo sportive. L’oggetto del discorso riguarda la sua visione della Serie A, che dovrebbe ottenere sempre piĂš soldi dalle televisioni, principale fonte di introito per le grandi societĂ : in questo senso, a suo dire le promozioni di club piccoli sarebbero una presunta rovina proprio su questo fronte. Il citato Andrea Abodi è il presidente della Lega di Serie B, mentre l’interlocutore di Lotito è Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia Isolaverde, che rappresenta in Lega Pro (la terza divisione, una volta Serie C), uno dei club

Mario Macalli, numero 2 della Federazione Italiana Giuoco Calcio, guidata proprio da un presidente, Carlo Tavecchio, di cui Lotito è stato la scorsa estate “grande elettoreâ€? spendendosi a vantaggio della sua elezione tra i presidenti. Sullo sfondo della telefonata, registrata appositamente lo scorso 28 Gennaio da Iodice per “cautelarsiâ€? rispetto a toni e termini di

Lotito, l’assemblea di Lega Pro del 16 febbraio: Lotito, peraltro patron anche della Salernitana in Lega Pro, propende per restituire al suo candidato Mario Macalli la maggioranza nell’assemblea della stessa Lega, ponendosi in termini di orchestratore politico economico del calcio italiano. Iodice, come altre societĂ , non concorda e denuncia ai media: ÂŤLotito fa pressioni: l’Ischia deve sostenere il suo programma o non avremo contributi. Io rappresento una piccola societĂ , lui è un uomo potente: ho registrato per cautelarmiÂť. Nell’audio consegnato dallo stesso dirigente campano a Repubblica, si può ascoltare anche come Lotito affermi che “Beretta conta zeroâ€?. Parrebbe una macchietta, piĂš che una gravissima macchia, se non fosse che Beretta è

l’attuale presidente della Lega di Serie A. Parole che ledono tanto la passione dei tifosi, non solo di Carpi, Frosinone, Ischia e “piccoleâ€? che sognano il grande calcio, quanto la credibilitĂ di tutta la sopra citata FIGC. Chiamata a vigilare dunque la FIGC, il cui presidente Carlo Tavecchio è tuttavia lo stesso che alla vigilia della sua elezione estiva esibĂŹ una tristissima battuta razzista su tale ÂŤOptĂŹ PobĂ Âť,

delle vendite di 20 mila copie del libro da lui stesso scritto, acquistati dalla stessa FIGC per il valore di 107 mila euro pagati. Tavecchio ha preso apparentemente le distanze da Lotito, affermando che ÂŤla Figc è garante della regolaritĂ dei campionati, i passaggi di categoria sono decisi dai risultati ed altre considerazioni sono inaccettabiliÂť, ma sulla vicenda, che getta un ombra oscura su uno dei comparti piĂš incidenti nell’economia del Paese, è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, `‚

ÂŤIl calcio deve cambiareÂť in merito alla vicenda. L’occasione di cambiare, a onore di cronaca, è stata recentemente persa, lo scorso luglio: il precedente presidente FIGC, Abete, si era dimesso dopo il disastro della Nazionale di calcio ai mondiali brasiliani, ma il calcio italiano aveva scelto Tavecchio, appoggiato in particolare dalla promozione del “trio di umoristiâ€?, per usare una battuta di Galliani, uno degli stessi tre interessati, composto da Lotito, Preziosi (presidente del Genoa) e lo stesso AD del Milan. Se Maurizio Beretta ha preferito non rispondere, Abodi ha replicato indignato come ÂŤsale e scende chi merita; la storia del nostro campionato, anche recente, lo dimostraÂť; il Carpi ha chiesto l’intervento della Procura federale, ora in corso e, mentre insorgono anche Latina e Frosinone, Iodice ha annunciato di avere ÂŤaltri audio che attestano le minacce di Lotito in caso di mancato appoggio all’attuale governanceÂť.



Pellegrinaggio Diocesano

11 21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

SANTIAGO DE COMPOSTELA, FATIMA E LISBONA

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A cura di Giuseppe /

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12 21 febbraio 2015

TERRITORIO

www.chiesaischia.it

ISCHIA IN 3P: PAESI, PAESAGGI E PERSONE

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itorno al mio servizio dedicato agli alberi, dopo una interRubrica di Ambiente e ruzione che io stesso Agricoltura ho voluto per occua cura parmi della bellissidell’agronomo ma storia dei ragazFrancesco zi del GIARDINO Mattera DELL’AMICIZIA. X

dell’occasione per salutare ancora una volta e con rinnovato affetto tutte le persone coinvolte nel progetto del Giardino. Sanno bene, loro, che il mio non è un addio ma un arrivederci. Insieme faremo del Giardino un Orto-Giardino dell’Amicizia!

ALBERI Nel cuore dei paesaggi (QUARTA PARTE)

ALBERI CHE CADONO SOTTO LE RAFFICHE DELLA TRAMONTANA

Intanto, cari amici lettori, che settimana è stata quella appena passata sul fronte degli alberi! Manco a farla apposta la mia trattazione delle alberature stradali, per chi l’ha letta e l’ha capita, è capitata proprio nel momento in cui gli alberi hanno dato molte preoccupazioni sul fronte della sicurezza pubblica, non disdegnando di far sentire la loro minaccia anche nelle proprietĂ private. Nella tarda mattinata di lunedĂŹ c’è stato il crollo di un grosso albero di pino sulla provinciale (ex SS. 270) sul cosiddetto 2° belvedere, per intenderci quello situato sul rettilineo prima del Castiglione. Altro pino crollato a Lacco Ameno, questa volta in una proprietĂ privata, con lo schiacciamento di una vettura in sosta. Ad Ischia, in un condominio di via Casciaro, un altro pino (D’Aleppo) è caduto sui cortili esterni di alcuni appartamenti. In questi ed in altri casi non assurti agli onori della cronaca, fortuna ha voluto che non vi fossero persone coinvolte. Quindi per Grazia di Dio nessun incidente è occorso a persone sia in ambito pubblico che privato. Il forte vento di tramontana che giĂ dalla nottata di domenica 8 febbraio aveva

isola, complice anche la pioggia abbondante e continua dei giorni precedenti, ha messo a nudo tutta la fragilitĂ e la scarsa sicurezza delle nostre alberature stradali ed in generale di tutti i luoghi pubblici ove sono presenti alberi. Qualche buontempone si è abbandonato a frasi del tipo “alberi killerâ€?, “minaccia verdeâ€? ed altre amenitĂ simili. Non occorre essere uno scienziato per

Pino caduto

capire che gli alberi, come esseri viventi privi di qualsiasi coscienza e volontĂ , non sono responsabili di niente. La responsabilitĂ , quando c’è, è sempre e solo degli uomini, per quello che fanno o, peggio ancora, per quello che non fanno. A buon intenditor poche parole! Sul fonte pubblico la responsabilitĂ di quanto occorre ai cittadini, per incidenti e danni sia alle persone che alle cose, cade in testa agli ammini

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Una cura corretta, razionale e costante del territorio se non altro limita al massimo la probabilitĂ di eventi dannosi e tra questi segnatamente quelli che interessano la incolumitĂ o la vita dei cittadini. La presa in carico delle condizioni di sicurezza degli alberi rientra pienamente nel governo del territorio. I sindaci, quali massimi responsabili della sicurezza dei territori amministrati, non possono prescindere dal controllo delle condizioni di sicurezza degli alberi e di eseguire tutti gli interventi per prevenire incidenti alla cittadinanza che da quelli possono derivare. E’ ovvio che possono esserci dei casi eccezionali nei quali, anche a fronte di un controllo serio e continuato, di interventi di manutenzione tempestivi ed oculati, un evento eccezionale ed imprevedibile può ugualmente proiettarsi su uno o piĂš alberi e dare luogo ad un sinistro. Ma non è accettabile invece che l’evento eccezionale diventi

Albero via Alfredo De Luca

sempre ed in ogni frangente uno '

disattenzioni e scarsa operativitĂ nella cura del territorio.

di autentico fulgore. Un pioniere fu senz’altro il canonico Onofrio Buonocore con le scuole di cui fu

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isola. Sembra che numerosi alberi LA LEGGE N° 10 del 2013: UNA ancora esistenti nel giardino pubLEGGE PER GLI ALBERI! blico della Pagoda (riva sinistra) Sotto l’egida del Ministero dell’Am- risalgono alle feste degli alberi forbiente nel 2013 il Parlamento ita- temente volute dal grande prelato liano ha approvato e messo a re- $ "

gime la Legge dettante “NORME tal senso è individuabile negli anni PER LO SVILUPPO DEGLI ottanta: con l’acquisizione delle SPAZI VERDI URBANIâ€? (Legge pinete pubbliche da parte dell’am14 gennaio 2013 N° 10). E’ anche ministrazione di Enzo Mazzella, la detta comunemente legge DEGLI festa degli alberi fu celebrata con ALBERI, in quanto ha introdotto regolaritĂ e con grande partecinumerose novitĂ soprattutto per pazione soprattutto delle scuole i comuni in tema di gestione, svi- dell’obbligo. luppo e tutela del verde arboreo. L’art 2 è stato concepito per Darò una sintesi delle norme piĂš

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- 29 gennaio 1992 n. 113 (detta dotte da questa legge, rimandando anche Legge Rutelli). Le novitĂ le persone piĂš interessate all’argo- rispetto a quel testo sono notevoli. mento al testo integrale della legge La prima riguarda l’obbligo della facilmente reperibile su internet piantumazione di un albero per digitando semplicemente Legge ogni bambino nato da parte di n.10 del 2013. tutti comuni d’Italia, restringendo L’art. 1 è dedicato completamente l’obbligo ai soli comuni con all’istituzione della GIORNATA popolazione superiore a 15000 NAZIONALE DEGLI ALBERI abitanti. Per Ischia quindi l’obbligo per il 21 novembre di ogni anno. è vigente per i soli comuni di Ischia Protagoniste le scuole con il sup- e Forio. La novitĂ di rilievo è però porto dei comuni e del Corpo Fo- quella che allarga l’obbligo oltre restale dello Stato, con cerimonie ai neonati residenti, ai bambini di pubbliche nel corso delle quali si minore etĂ adottati nel comune. da luogo alla messa a dimora di Con l’art. 3 bis (aggiunto all’art. piantine di alberi di specie della 3 della Legge Rutelli), viene chia mata in gioco un’importante atticomune. Ad Ischia questa festa vitĂ da parte dei Comuni (sempre nel passato ha avuto dei momenti quelli con popolazione superiore


13 kaire@chiesaischia.it

Pineta di Fiaiano

a 15000 anime), ed una aggiuntiva che riguarda direttamente i sindaci. Infatti il comma 1 del 3 bis prevede l’obbligo per i comuni, entro 6 mesi dall’approvazione della legge, di CENSIRE E CLASSIFICARE gli alberi piantati in aree urbane di proprietĂ pubblica. Quindi non soltanto quelli di proprietĂ diretta del comune, ma anche quelli presenti in cespiti di proprietĂ della provincia, della regione, delle scuole, ospedali, stabilimenti militari, ecc. Il censimento comporta la formazione di un vero è proprio catasto degli alberi con la localizzazione di ogni singolo albero e la creazione di una scheda tecnica dove sono riportate sia le caratteristiche peculiari (specie botanica, dimensioni, ecc), sia una valutazione visiva delle sue condizioni vegetative, sanitarie, di portamento, e di stabilitĂ . Il catasto degli alberi può essere eseguito sia con modalitĂ ordinarie (

e con foto digitali a corredo), sia con modalitĂ piĂš evolute con sup

GIS e rilievo degli alberi in modalità GPS, con corredo di foto digitali integrate. Il comma 2 del 3 bis inserisce l’obbligo del sindaco, tre mesi

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di redigere il BILANCIO ARBOREO del comune da trasmettere al Ministero dell’Ambiente. In effetti si tratta di mettere in contabilità il differenziale tra alberi abbattuti (per cause naturali o forzose) ed al-

TERRITORIO

Leccio abattuto

beri piantati nel corso degli anni di mandato politico. Il vero e proprio articolo 3 di questa legge reca il titolo “Monitoraggio dell’attuazione della legge 29.1.1992 n. 113. Il primo comma istituisce l’insediamento presso il Ministero dell’Ambiente di un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico. Tra i compiti di questo Comitato , alla lettera “d�

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delle azioni messe in atto dagli enti locali per garantire la sicurezza delle alberate e dei singoli alberi per la tutela dei cittadini. Da questo discende implicitamente che gli enti locali, e segnatamente i Comuni, sono obbligati, al di là delle altre leggi sulla sicurezza pubblica, ad eseguire tutti gli interventi necessari per fare in modo che gli alberi nei siti pubblici comunali siano stabili e sicuri per la cittadinanza. Sarà quindi il caso che i Comuni della nostra isola si diano da fare seriamente su questo fronte. L’art. 7 inserisce il concetto di ALBERO MONUMENTALE, di

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scopo, la Tutela e Salvaguardia degli Alberi Monumentali. Il processo riguarda verticalmente ed in successione i Comuni, che devono censire gli alberi monumentali presenti sul loro territorio, sia in ambito pubblico che privato, dandone pubblicitĂ mediante

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in modo che i legittimi proprietari

possano proporre ricorso avverso l’inserimento negli elenchi comunali. Questi sono trasmessi alla Regione

21 febbraio 2015

che poi trasmette l’elenco regionale al Ministero dell’Ambiente che provvede man mano a compilare e mantenere aggiornato L’ELEN*‰ ?%=X "=>?+X ‰ ‡MENTALI D’ITALIA. Il Corpo Forestale dello Stato ha diverse mansioni: coordinare i dati sugli alberi monumentali, dare un parere obbligatorio nei casi in cui è richiesta l’autorizzazione del comune per operazioni sugli alberi '

dell’abbattimento per cause eccezionali. Ricordiamo però che non è il CFS a dare l’autorizzazione, ma sempre e solo il Comune. Alla Forestale è richiesto un parere che però è vincolante. Per i danneggiamenti agli alberi monumentali sono previste sanzioni pesantissime: da un minimo di 5000,00 ad un massimo di 100.000,00 euro. Come vedete, mie care lettrici e lettori, c’è tanta carne da mettere al fuoco per i nostri sindaci. Del resto siamo o no l’isola verde? Ma c’è verde e verde. >

alberi siano oltre che belli, anche e soprattutto sicuri! Francesco Mattera


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Parrocchie 21 febbraio 2015

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PARROCCHIA MARIA SS.MADRE DELLA CHIESA – DECANATO DI BARANO SERRARA FONTANA

CARNIVAL PARTY A FIAIANO I

l Carnevale è da sempre la festa piÚ attesa ed amata dai bambini, A cura del Giuseppe ma coinvolge anche gli Galano adulti. Anzi, si potrebbe affermare, senza ombra di dubbio, che per i grandi è un modo per ritornare un pochino bambini, allegri e spensierati,

mettere da parte la solita routine di tutti i giorni e far posto alla gioia ed alla voglia di scherzare che raggiunge livelli massimi. A Fiaiano, nei locali sottostanti la chiesa parrocchiale, per l’occasione è stata realizzata una festa di Carnevale, a dir poco meravigliosa, per i piĂš piccoli “Carnival Partyâ€?, giunta quest’anno alla sua terza edizione, dopo le entusiasmanti esperienze degli anni precedenti. Si è trattato di un evento bellissimo all’insegna dell’ allegria e del puro divertimento per tutti i bimbi della comunitĂ '

dal primo pomeriggio, hanno letteralmente affollato il salone par-

rocchiale. Carnival Party è stato organizzato nel migliore dei modi da alcuni giovani della parrocchia fortemente motivati e spinti da immenso entusiasmo e grande professionalità , ognuno dei quali ha desiderato donare agli altri i propri talenti. La festa ha coinvolto oltre 200 bambini provenienti

bensÏ dall’intero territorio isolano i quali si sono divertiti a piÚ non posso tra mascherine, coriandoli e

$ X strati entusiasti nel mostrare i loro

ingresso in sala. Ancora piÚ felici i tantissimi genitori che hanno accompagnato i loro piccoletti alla festa nell’ammirare con soddisfa $ + ne, fatine, principesse, supereroi , principi, carabinieri, poliziotti, sol ' &'

una bellissima bimba vestita da Micheal Jackson ed un simpaticissimo bambino che indossava l’uniforme della guardia costiera. Maschere meravigliose che hanno richiamato tanta attenzione talmente erano $

della serata una piccoletta di appena due anni vestita da gattina, una bimba bellissima e molto dolce cosĂŹ come tutte le altre bimbe e i bimbi presenti all’evento. Per tutti i presenti è stato una spettacolo indescrivibile, un susseguirsi di emozioni e gioia, nel poter ammirare tutte quelle maschere cosĂŹ belle indossate da bambini presi da $ X ti sono stati letteralmente travolti

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cantando, giocando e soprattutto lanciando coriandoli. Per questo evento è stato riscontrato un successo talmente grande da andare oltre le piĂš rosee aspettative, superiore di gran lunga a quello degli anni precedenti. L’entusiasmo è stato tanto anche per i numerosi genitori presenti alla festa; alcuni di essi si sono lasciati completamente andare in lanci di coriandoli ed altri simpatici giochi. Le magni

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" tonia, da simpatici pagliacci, Miriana e Sara da tenerissime gatte e Luisa da travolgente hawaiana hanno

fatto si che i bimbi si divertissero a piĂš non posso , intrattenendoli con giochi e balli coinvolgenti ed entusiasmanti. Le animatrici sono state le prime a mettersi in gioco ed a divertirsi come bambine. X ' dere piĂš bella e divertente la festa Gabriele, Vincenzo, Vittorio, Lu * $ X

audio è stato curato in modo impeccabile dai preziosissimi tecnici parrocchiali Ernesto e Michele. Una saletta è stata allestita con i personaggi piÚ celebri del mondo dei cartoni animati e proprio vicino a queste sagome di cartone il

Daniele ha scattato pregevoli foto ricordo a tutti i bambini. Occorre sottolineare che tante persone hanno preparato per l’occasione squisiti dolci e numerose altre prelibatezze tipiche della tradizione carnevalesca che hanno riscosso enorme successo tra i presenti. X

forte clima di vera famiglia tra tutti, grandi e piccini. Proprio questo è stato il vero obiettivo dell’evento, perfettamente raggiunto. Al termine della festa i vari costumi

do applausi ed apprezzamenti da parte di tutti. Una giuria di esperti composta dalle catechiste Nunzia ed Anna hanno premiato alcune tra le maschere piĂš belle con $ X

davvero molto arduo poichĂŠ tutti i bimbi erano talmente belli da meritare una medaglia ognuno. La giuria, nel votare, ha tenuto conto dei seguenti parametri: originalitĂ , tradizionalitĂ , particolaritĂ e piĂš $ ` & # @

0-4 anni) il primo posto è stato as +

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da Frosen ed il secondo a Sharon " ' % $ `

i piÚ grandicelli il primo posto è andato a Giulia Perna che indossava un costume da Egiziana ed il % `

/ $ X sione possiamo sicuramente affermare che i bambini apprezzano piĂš di quanto possiamo immaginare questi semplici momenti per poter stare insieme e trascorre qualche ora in piena gioia ed allegria. Foto di Daniele Calise



Giornata del Malato

16 21 febbraio 2015

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Momento di riflessione per tutti

GIORNATA DELL’AMMALATO U

ndici febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, A cura di mondiale Maria giornata Concetta del malato, il nostro Mazzella Vescovo S.E. Mons. Pietro Lagnese presiede la Santa Messa nella Parrocchia GesĂš Buon Pastore di Ischia, concelebrando con il Parroco don Antonio Angiolini ed il Responsabile diocesano per la pastorale sanitaria Padre Luigi. L’omelia del Vescovo sottolinea la sacralitĂ della vita, in modo particolare di quanti portano il peso della malattia. “I

malati hanno una missione importante.... ci ricordano che sono la carne di GesĂš, sacramento, presenza reale di GesĂšâ€?. Il Vescovo inizia l’omelia con parole di conforto e incoraggiamento agli ammalati ed a chi si prende cura di loro sia familiari sia operatori sanitari sia volontari. La Chiesa parrocchiale è gremita di fedeli. Sono presenti ammalati, volontari dell’Unitalsi, dell’AVO, vincenziani. “In una @

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vale per quello che rende non per quello che esprime� chiunque abbia una disabilità non deve sentirsi

di peso. Giovanni Paolo II , che visse la malattia, volle istituire questa giornata non solo per i malati, ma anche per i familiari, per i medici, per gli infermieri e per quanti si occupano del grande mondo del malato. Essi sappiano “che ogni volta che si avvicinano al malato, si avvicinano al Corpo di GesĂšâ€?. Il tema scelto dal Papa per questa giornata “Io ero occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppoâ€? (Gb ‹K'J—N

della “sapienza del cuoreâ€?che ci permette di riconoscere il valore sacro della vita, ad aprire il cuore al sofferente e che ci spinge a stare accanto a chi sta nella disabilitĂ con tenerezza, cura e amore. Nella nostra società è diffusa la “sclerocardiaâ€? ovvero “l’indurimento del cuoreâ€?, “malattia spirituale per cui il cuore rimpicciolisce e diventa incapace di amareâ€?. L’ammalato è l’occasione che ci viene offerta per la cura di questa malattia. Egli ci scuote, ci sollecita, ci porta all’umiltĂ , ci stimola a lasciarci curare da GesĂš, Lui che può insegnarci ad amare il fratello, ad aiutarci a dilatare il nostro cuore, “i malati ci ricordano che siamo tutti

poveri e bisognosi di Dio. Crediamo di bastare a noi stessi ma quando ci tocca la malattia ci rendiamo conto che non saremmo nulla se Dio non avesse messo in noi l’alito di vita e che senza di Lui siamo nulla�. Grande lezione di amore ci offre l’ammalato. Rivolgiamoci alla Nostra Signora di Lourdes chiedendo di aiutarci a vivere questa bella esperienza di amore,ad una vera conversione di vita, a rinnovare il nostro cuore. Il Vescovo chiede di pregare per i malati che sono in ospedale e nelle case, per quelli che vivono la malattia in fase terminale, per i moribondi, per quanti cedono sotto il peso della malattia e per tutti offre l’Eucaristia di questa celebrazione. Ringraziamento a tutti coloro che con spirito di soli @ canto a chi soffre alleviandone le sofferenze, i particolare ai volontari dell’ Unitalsi, dell’Avo e della San Vincenzo. Dopo l’omelia, il Vescovo Pietro amministra il Sacramento dell’Unzione degli infermi ad ammalati ed anziani presenti in un clima di intenso raccoglimento ed emozione. Foto di Giovan Giuseppe Lubrano

CORSO ANIMATORE DIOCESANO DEL TURISMO RELIGIOSO E CULTURALE Sabato 21 Febbraio ore 16.00 presso la Curia Vescovile di Ischia, via Seminario 27, si terrĂ un’importante appuntamento nell’ambito del Corso di Formazione per “Animatore diocesano del turismo religioso e culturaleâ€?. InterverrĂ il Prof. Enrique BanĂşs, Direttore del Master in Management Culturale presso l’UniversitĂ Internazionale di Catalunya (Barcellona); dal 2013 insegna presso l’UniversitĂ di Piura in PerĂš e dal 2014 è docente presso l’UniversitĂ Santa Croce di Roma in “Gestione e promozione del patrimonio religiosoâ€?. Tema dell’incontro: Cultura europea e identitĂ cristiana: i beni culturali come luogo d’incontro, sacralitĂ , turismo ed economia. Siamo tutti invitati a prendere parte a questo momento di grande arricchimento umano e spirituale.


Cultura

17 21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

PABLO NERUDA E ISCHIA

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ell’estate del 1952, Pablo Neruda trascorse dei giorni ad Ischia. Si A cura di Enzo trovava in Italia perchÊ D’Acunto era in fuga dal suo paese per quel mandato di cattura spiccato nei suoi confronti da quel presidente rinnegatore che fu Gonzalez Videla. Gli anni trascorsi in esilio, come egli stesso ha scritto nelle sue memorie pubblicate postume con il titolo enfati ]* k'

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(ed. Mondadori), furono dolorosi ' '

eta era anticipato dal governo Cileno che chiedeva ai governi amici di perseguitarlo. Ma il poeta, come ' me; e per questo chiamato a resistere, lottare, combattere. In giro per il mondo: Russia, Cina, India; Pablito entrerĂ in contatto diretto con i grandi fermenti della storia e i suoi protagonisti. In Italia, nel 1952, prima a Venezia e poi a Napoli, sarĂ raggiunto da un inde

dal governo De Gasperi, rimediato poi, grazie alla protesta viva di molti intellettuali, tra tutti: Alberto Moravia, Elsa Morante, Renato Guttuso e Carlo Levi. “Neruda rimane a Roma! Neruda non se ne va dall’Italia! Rimanga il poeta! Ri

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CosĂŹ, Pablito, rimase in Italia e prese soggiorno a Capri, nella villa messa a disposizione dallo storico Erwin Cerio, dove ebbe modo di ]*

* k' se piĂš nota al grande pubblico per quel suo primo ed immortale ver w ]* ' k #]* '

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Ad Ischia, invece, passò pochi giorni nell’incantevole cornice di Sant’Angelo, esattamente nel giugno del 1952'

per scrivere una poesia straordina w ]?

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posta poi come prologo al libro

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vita? Sembra chiedersi il poeta. “La ˜

che avanza / e gli uomini / vogliono dirmi, / dirti, / perchĂŠ lottano, / e se muoiono, / perchĂŠ muoiono, / e io passo e non ho / tempo per tante vite, / io voglio / che tutti vivano / nella mia vita / e cantino

$k #` $ `$ * lo). Il poeta, sembra suggerire questa poesia, è uno strumento, una missione, e il suo destino è cantare per chi non ha voce, farsi carico

“Chi sono quelli che soffrono? Non lo so, ma mi appartengono�

' le per gli invisibili, per tutti quelli che soffrono senza avere il diritto ad una voce. Se la poesia di Neruda è oggi universale, essa ha senza dubbio delle coordinate all’interno delle quali si muove: la lotta civile, la vicinanza agli ultimi, le pretese di cambiamento e rinnovazione, il carattere ideologico; ma anche, da un punto di vista diverso: la ricchezza del linguaggio e la vivacitĂ d’immagini, che fanno della sua poesia qualcosa di facilmente arrivabile, comprensibile, qualcosa di democratico, nonostante il carattere fortemente simbolico e allegorico. Spesso è stata mossa l’accusa a Pablito di aver taciuto dinanzi alle barbarie dello Stalinismo, – le purghe, i kulag, i processi farsa, ecc., – di essere stato un grande poeta ma un intellettuale rigorosamente allineato, incapace di fornire una critica agli errori che si andavano perpetrando nel mondo comunista. Come è possibile questo? Possibilissimo, per tanti motivi. Il piĂš semplice di tutti sta nell’assenza di un’infallibilitĂ dell’artista: il poeta è semplicemente un uomo e come tale limitato; ma poi, e questo credo costituisca l’aspetto piĂš importante, la situazione del suo continente

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serie di generali e dittatori che si

susseguivano implacabili. A fronte di tutto ciò, era assolutamente necessario prendere una posizione, e magari anche sbagliare, ma sempre nella convinzione che essere vivi

< stizia, e in un contesto del genere, l’illusione egualitaria rappresentava una tentazione ingenua, ma nobile e fortissima. Nel 1970, un anno prima del conferimento del premio Nobel, il fronte di Unità popolare si strinse intorno al poeta sostenendone la candidatura alla presidenza della Repubblica, tuttavia, in un momento successivo si preferÏ, – e Pablito ne fu assoluta ' š

/ vador Allende che fu eletto presidente del Cile il 4 settembre 1970. Pablito morirĂ il 23 settembre 1973, esattamente dodici giorni

dopo il golpe di Pinochet che portò alla morte di Allende e, ancora una volta, della fragile democrazia Cilena. La sua casa fu devastata dai golpisti, e il suo funerale vietato al pubblico e rigorosamente controllato dai soldati del regime. Ciò nonostante, una folla sterminata di

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delle mitragliatrici di Pinochet, volle seguire il poeta nel suo ultimo viaggio, in un attimo segnato nella storia e che potrebbe essere cantato proprio con gli ultimi versi de ] < k'

Pablito scrisse ad Ischia: “ datemi / le lotte / di ogni giorno / perchĂŠ sono il mio canto, / e cosĂŹ andremo insieme, / gomito a gomito, / tutti gli uomini, / il mio canto li unisce: /il canto dell’uomo invisibile / che $k


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BIBLE WORKS - Una Parola per la Vita 21 febbraio 2015

www.chiesaischia.it

STUDI BIBLICI

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arissimi lettori, quello che vi proponiamo in questo tempo A cura di di quaresima, attradon Cristian Solmonese

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' remo alcune questioni sul cosid ]

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circolava dopo la morte di GesĂš e

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in tre articoli che analizzeranno il racconto della passione con uno #X NW

condo tratterà della scena nell’or

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visione unitaria e contemplativa, vertice di un cammino che cerca di svelare l’identitĂ di GesĂš. Chi è GesĂš? Ăˆ questa la domanda che

€ co dal primo versetto all’ultimo.

del racconto, cercando di capire i tratti che caratterizzano l’intera

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rizzano il cammino verso la croce. Marco è fedele al dato storico anzi riparte da questo per ricomporre i

del profondo mistero che essi racchiudono. Un primo elemento che balza subito all’occhio del lettore attento al testo biblico è l’ampio spazio che Marco riserva al racconto della passione. Esso è lun ' #

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come la seconda orientata verso il

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li del testo. Se si confronta Marco con i Sinottici e Giovanni, si nota un sostanziale canovaccio comu '

alcuni tratti redazionali che mostra

to della passione dalla sua Chiesa #

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mettendo in luce il piano di Dio. Attraverso la sua catechesi, Marco

La passione e la croce di GesĂš nel Vangelo di Marco

cerca di portare il lettore alla confessione di fede come quella del centurione romano sotto la croce: ÂŤV

Dio (15,39). Un secondo tratto da mettere in evidenza è il testo dal punto di vista letterario. Marco presen vo ed essenziale. Le varie scene si H

forte tensione drammatica tra i di $

non vuole commuovere il lettore, per questo narra eventi che non eliminano il paradosso, anzi lo accentuano, in quanto il mistero della croce è visto come pienezza di rivelazione dell’amore di Dio. Un terzo elemento da non sottovalutare sono le abbondanti citazioni della Scrittura, specie dei Salmi, che Marco richiama nel suo racconto e danno il senso

assurda come quella di GesĂš. Fin dall’inizio della passione e cioè nel racconto dell’arresto di GesĂš, si trova la citazione di compimento della Scrittura: ÂŤSi compiano dunque le Scritture!Âť (14,49). Questa citazione ci fa vedere la vicenda di GesĂš non come un fallimento, ma come evento che realizza il piano

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riferimento dei Salmi 22.69.110 e alle citazioni di Zaccaria 13,7, di Amos 2,15, Daniele 7,13-14 fa su-

perare al lettore lo scandalo della $ X

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ma in realtà , rendono aperta la sua $ Un tratto ulteriore del racconto della passione è il contrasto tra GesÚ e i discepoli. Essi non com

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Mentre per GesÚ la croce è la stra

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le per il loro futuro. Marco mostra molte scene in questo senso. Nel cenacolo mentre GesĂš si dona ai suoi, apre loro il cuore, essi non capiscono e si scandalizzano di

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na interpretandoli come donazione e offerta. Tutto per la salvezza dell’uomo. Chiariti questi aspetti del testo, passeremo alla descrizione di alcune scene della passione: il Getse

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BIBLE WORKS - Una Parola per la Vita

21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

I LUOGHI DELLA QUARESIMA

SPIRITUALITĂ€ BIBLICA

Il monte delle tentazioni

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ul Monte dello Jebel Qarantal i Vangeli sinottici collocano un A cura di momento particolare della vita di don Cristian GesĂš, quando immediatamente Solmonese dopo il suo Battesimo, si ritirò per quaranta giorni e quaranta notti a digiunare nel deserto. In questo periodo GesĂš viene tentato tre volte dal diavolo. Le tentazioni miravano a mettere in secondo piano il primato di Dio per sostituirlo con i piaceri carnali, il successo e l’autonomia dal suo volere. Il racconto è presente in ciascuno dei Vangeli sinottici: Matteo 4,1-11; Marco 1,12-13; Luca 4,1-13. I tre sinottici sono concordi nel parlare di un digiuno di quaranta giorni (Matteo aggiunge “e quaranta kN

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me Giordano. Sul luogo dove, secondo la tradizione, GesÚ venne tentato dal diavolo esiste dal 1895, su precedenti costruzioni bizantine e crociate, il monastero greco-ortodosso della Tentazione. Il monastero è incollato su uno strapiombo di roccia. Secondo la tradizione le tentazioni di GesÚ avvennero nel deserto di Giuda, in un

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% rantal o Monte della Quarantena, aspra solitudine che si erge sull’infuocata pianura di Gerico (4 km a nord di Gerico) nel punto della massima depressione terrestre. Il picco si eleva circa 500 metri sulla vallata del Giordano, e tutto il monte chiude verso occidente questa vallata sovrastante a Gerico; il luogo è sempre stato quasi deserto, e solo dal secolo V le grotte che s’aprono numerose lungo le pendici del monte serviroSe volete avere maggiori informazioni su curiositĂ bibliche scrivete a don Cristian Solmonese: doncristian83@hotmail.it

no da stabile dimora a monaci bizantini. Verso

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degli eremiti, è stato eretto il monastero grecoortodosso della Quarantena. All’interno del monastero, che oggi si può raggiungere con una moderna teleferica, e precisamente nella chiesa della tentazione, sono conservate un centinaio di icone dei secoli XVIII e XIX. Nell’ala meridionale del monastero della tentazione, tredici scalini conducono alla cappella della tentazione. Essa secondo la tradizione è la grotta dove GesĂš consacrò la prima quaresima del Nuovo Testamento. Questa cappella è stata ricavata da una grotta dove si può vedere la pietra su cui GesĂš sedette durante la tentazione. Secondo alcuni il sito originario risale al XII secolo; secondo altri, invece, anche questo venne realizzato dopo il pellegrinaggio in Terra Santa della regina Elena, nel 326 d.C. PerchĂŠ le tentazioni avvennero nel deserto? In GesĂš si rivive tutta la storia del popolo di Israele, che una volta liberato dalla terra della schiavitĂš, dall’Egitto, nel deserto viene messo alla prova da Dio per vederne la capacitĂ di rimanere fedele all’alleanza. Il deserto è anche il luogo dove dimora satana, e quindi è il luogo della tentazione: “Quando lo spirito immondo esce da un uomo, si aggira per luoghi aridi cercando riposo e non lo trovaâ€? (Mt 12:43; cfr. Lc 11:24). Il deserto è inoltre il luogo privilegiato dell’incontro con Dio: in esso Mosè si preparò alla $ O

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quotidiana lotta contro i nemici di Dio, si ritirò per ritemprare le proprie forze spirituali per tornare poi alla lotta con nuovo ardore. Il deserto di Giuda viene anche considerato dagli esegeti il luogo dove Giovanni Battista si preparò alla sua w ]€

no della sua manifestazione a Israele.� (Lc 1,80); ] % '

Zaccaria, nel deserto.â€? (Lc 3,2). Dall’altura dello Jebel Qarantal il visitatore può avere una visione

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moria possiamo richiamare la terza tentazione del Maligno quando egli mostra al Signore tutti i regni del mondo. Quasi come un gioco virtuale in 3D possiamo guardare da quell’altura come egli ha visto il mondo come lo vede Dio. Ăˆ bello lasciarsi prendere da queste immagini, da questi luoghi che certamente fanno gustare in modo diverso le pagine della Scrittura.

Il deserto: spiritualitĂ dei tempi di crescita

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ella tradizione biblica il deserto è la strada che bisoA cura di gnava fare per raggiungere diac. Giuseppe la Terra Promessa e insieme Iacono una condizione di vita, quella di un cammino che va avan @

per questo scoraggia, ma tempra. La spiritualitĂ cristiana ha caricato questo tempo di sorprendenti tensioni psicologiche e ideali, ne ha fatto il tempo ideale di crescita. Il de $ * $

Dove si stenta a vivere e dove si muore con facilitĂ . Dove lottare per la sopravvivenza è qui piĂš arduo che altrove. Tutto qui è ridotto all’essenziale e tutto si radicalizza. La lotta per la sopravvivenza è trasformata in banco di prova per le proprie capacitĂ di resistenza, per la fede che ti sostiene, per le prospettive che ti spingono avanti. Tutto l’uomo è qui provato e temprato. Il deserto diviene cosĂŹ una dimensione spirituale dell’esistenza ol

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il deserto si rifĂ all’Esodo e all’esperienza del popolo d’Israele guidato da Mosè. Qui e lĂ oasi, alcune miniere di manganese, nessuna cittĂ se non sparuti gruppi etnici accampati in tende. Alcune grandi tappe, dall’Egitto alla montagna del Sinai (Es 13, 17-19), dal Sinai a Qades Barnea (Num 11,1-12) e da qui alle steppe di Moab, al di lĂ del Giordano, presso Gerico (Num 20,22-25). Tutta la storia che passa attraverso questi luoghi crea l’idea del deserto che sarĂ presente nel

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passando per i profeti, i libri sapienziali ed € '


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Arte & Liturgia 21 febbraio 2015

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Bibbia ha intessuto all’interno dell’esperien

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nella tradizione deuteronomica il deserto è '

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A cura di Francesco Schiano


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Arte & Liturgia

21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

ARTE SACRA

COMMENTO AL VANGELO

Domenica 22 febbraio 2015 PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA Moretto da Brescia, Cristo nel deserto. Metropolitan Museum of Art, New York

Le tentazioni di GesĂš

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evangelista Marco scrive: “lo Spirito sospinse GesĂš nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da satana. Stava con le bestie selvatiche A cura di Ernesta e gli angeli lo servivanoâ€?. Marco non narra le Mazzella varie tentazioni ma si limita a ricordarle genericamente, parla di un generico servizio di angeli dopo aver accennato al fatto che GesĂš sta con le bestie selvatiche. Il racconto delle Tentazioni di GesĂš, pur senza perdere il suo carattere di realtĂ , è fortemente intriso di simbolismo. Il racconto mette in evidenza il

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e agli angeli: Il deserto, immagine opposta del giardino, diventa il luogo della riconciliazione e della salvezza. Le '

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cia derivante all’uomo dalla ribellione della creazione, diventano amiche come nel Paradiso Terrestre; è ripristinata la pace annunziata da Isaia per il tempo del Messia; la creazione divisa torna ad essere luogo di pace, come percepirĂ anche San Paolo, laddove accennerĂ alla creazione Dio. I quaranta giorni di digiuno nel deserto sono una reminiscenza dei quarant’anni durante i quali gli ebrei camminarono nel deserto dopo essere stati liberati dalla schiavitĂš d’Egitto. Il deserto è luogo che non avendo in sĂŠ vita avvicina il popolo all’esperienza della necessitĂ e anche della morte, e quindi all’esperienza del dipendere da Dio. Inoltre sono quaranta anche i giorni che Mosè passò sul Monte Sinai quando ricevette le tavole della legge. I riferimenti agli animali e alle selve stabiliscono un parallelo tra GesĂš ed Adamo nel giardino dell’Eden: GesĂš ripercorre a ritroso attraverso l’obbedienza a Dio quel cammino che Adamo aveva percorso in direzione inverso attraverso l’esperienza della disobbedienza a Dio e del peccato. Il Moretto con questa opera ci illustra quando detto. Egli nacque a Brescia nel 1498 fu discepolo di Ferramola, col quale dipinse le ante d’organo ora in S. Maria a Lovere, si formò però piuttosto sotto

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del Ss. Sacramento in S. Giovanni Evangelista, a Brescia, vera galleria di quadri del Moretto, che consente di seguire il suo stile a cominciare dall’Incoronazione. Le sue opere, numerose, si conservano a Brescia, nelle principali chiese e musei. L’arte del Moretto, che non subĂŹ grandi mutamenti di stile, è caratterizzata da una ricerca di ampie e nobili forme, pacatamente composte, in cui il colore di origine veneta, ma modulato su una gamma in tutto originale, di toni grigi e argentini, assume grande valore espressivo. Tanto nei dipinti di soggetto religioso quanto nei ritratti l’artista cerca di esprimere una piĂš semplice e quotidiana realtĂ , con accenti che lo differenziano dai Veneti contemporanei, per farlo partecipe della tradizione lombarda, sulla quale si formò poi anche il Caravaggio.

Un cammino condotto dallo spirito

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gni anno, nella prima domenica di Quaresima, la Liturgia ci propone il testo delle tenA cura di don Cristian tazioni di GesĂš. Quest’anno Solmonese ci è presentato attraverso la lezione di Marco, che puntualmente racconta gli episodi della vita di GesĂš in modo scarno ma profondo. Questa povertĂ del testo ci impegna ad entrare in esso in modo piĂš intenso, invitandoci, in questo tempo di grazia, a iniziare un lavoro serio di scrutatio, di meditatio e di conversione della nostra vita. I quattro versetti evangelici proposti le veramente profondo. Il racconto delle tentazioni è strettamente legato a quello del battesimo del Signore, con cui doveva formare uno dei piĂš antichi nuclei della predicazione apostolica. I primi cristiani attraverso le forti immagini bibliche, soprattutto dell’AT, poterono comprendere a fondo l’esperienza umana di GesĂš. Ma entriamo nel testo con prudenza: 1.Lo spirito lo sospinse nel deserto. La prima immagine offertaci dal testo è l’azione dello Spirito; l’andata e la permanenza di GesĂš nel deserto sono determinate dallo Spirito che dai “cieli apertiâ€? (Mc1,9) scende su GesĂš. Questa immagine richiama l’esperienza di Elia, profeta per eccellenza dell’AT. Lo Spirito lo aveva trascinato nel deserto per quaranta giorni e quaranta #J+ JD‹N

da Elia stesso sull’Oreb. Presentandoci GesĂš nel deserto, Marco conclude l’antico profetismo dell’AT poichĂŠ GesĂš Cristo, Figlio di Dio, è l’uomo dello Spirito. Macerato nella solitudine dei quaranta giorni, il Signore affronta in essa la tentazione del profeta. 2.Vi rimase quaranta giorni tentato da Satana. Quaranta giorni non sono un’espressione cronologica, ma indica un periodo di esperienza religiosa particolarmente intensa e decisiva$ + chiama altre esperienze bibliche: quella di #? ˆ|'‹_N

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quella del periodo dopo la resurrezione di GesÚ (At1,3). Satana è una trascrizione

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che accusaâ€?, colui che divide, colui che è avversario. Ăˆ un angelo il cui compito è ac

< #% J'‹N$ ' za degli altri sinottici, non dice quali tentazioni deve affrontare GesÚ. Infatti per lui la tentazione sarà una sola, quella piÚ

grande, raccontataci nel Vangelo stesso, quella di anticipare la gloria sottraendosi al cammino obbligato dell’uomo, distaccandosi cosĂŹ dalla volontĂ del Padre. Infatti in Mc8,31 si legge che “il Figlio dell’uomo deve morireâ€?. Questa è la sua grande battaglia, questa è la battaglia che l’umanitĂ , " ' w

senza Dio. . Questa terza immagine, molto bella e profonda, richiama quella della Genesi, quando Ada '

gli animali a cui aveva dato il nome. Dio aveva stabilito un patto con lui. L’alleanza con Adamo è richiamata dal racconto della prima lettura che questa domenica ci offre. L’arco nelle nubi, segno che Dio ha ristabilito un patto, un’alleanza per sempre nella @ #% _'‹JN'

sarĂ il segno dell’arco della croce sul quale GesĂš stesso ristabilirĂ quell’alleanza “nuo k ] k ta dalla convivenza nel deserto. Infatti nel v. 15 Marco fa pronunciare dalla bocca del Messia la pienezza dei tempi. 4.ÂŤIl tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangeloÂť. Sono le prime parole pronunciate da GesĂš nel Van $ X

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regno è qui. GesĂš stesso è il regno. Egli è alla portata di ogni uomo e donna che vuole salvarsi. Per accedere a questa condizione il Signore ci mostra due strade: la conversione e la fede “nelâ€? Vangelo. La conversione non è un pio sentimento o un cambiamento di sentimenti. Ăˆ qualcosa di piĂš profondo: è volgere le spalle al passato e iniziare un cammino nuovo; volgersi alla luce che è apparsa, come facevano catecumeni durante la liturgia pasquale: rivolti con le spalle verso ovest pronunciavano +

la fede e “dare il cuoreâ€? a GesĂš (Vangelo): questa è la strada! Cari amici il tempo della quaresima è il tempo dell’azione dello Spirito. Esso è un tempo di esperienza religiosa particolarmente intensa e decisiva nella quale anche la prova sarĂ piĂš forte. Siamo chiamati a conversione, a iniziare un cammino nuo $

mettere in pace la coscienza, ma facciamo l’unico vero lavoro della nostra vita: rimettere al centro Cristo e la volontĂ del Padre. Da soli non ce la faremo, ma il Vangelo di questa domenica ci dice che ciò è possibile perchĂŠ GesĂš è vincitore e con GesĂš l’uomo vince! Buon cammino a tutti!


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Sport 21 febbraio 2015

www.chiesaischia.it

JUVE, ROMA E NAPOLI: tre stop che fanno clamore "L

e sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole�. Questa citazione di C. Dickens ci appare quanto mai A cura di azzeccata per riassumere lo scorso Alberto Arcamone turno di campionato: non una, non due, ma molte piÚ sorprese ci sono state sui nostri campi di Serie A, a partire dal sabato, passando per la domenica pomeriggio

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stoppate da Cesena (e dal nostro compaesano Francolino Brienza) e Parma, le ultime due della classe. I bianconeri sprecano un altro match point scudetto a causa di una prestazione insuf

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Delusione ancor piĂš amara per i giallorossi che non riescono ad andare oltre lo 0-0 contro la banda Donadoni che mette in campo tutto il suo orgoglio e la sua dignitĂ alla faccia di chi

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il Napoli perde, e male, contro il Palermo mettendo allo scoperto il suo solito difetto, mai curato del tutto: la difesa. Ha pesato sicuramente

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squadra non è stato dei migliori. Aggiungici un Palermo cosÏ, battuto solo una ' '

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< ma prestazione scadente della propria squadra che, non si sa come, ha acciuffato un pareggio $ "

alcune partite perse in passato la contestazione era stata meno pesante. Domenica esame fon

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se Pippo topperĂ ancora potremmo aspettarci di tutto. Dodicesimo posto per il Sassuolo che

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riscatto domenica a Parma per cambiare regi ] k |Š

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AttualitĂ

21 febbraio 2015

kaire@chiesaischia.it

Albano & Romina

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ostalgia, nostalgia canagliaâ€? era un ritornello di una canzone molto famosa, cantata a Sanremo nel 1987 A cura di dal celebre duo Al Bano Carrisi e Davide Costa Romina Power. Proprio durante la serata inaugurale di Sanremo 2015, la coppia è risalita sul palco dell’ Ariston dopo 24 anni (l’ultima partecipazione della coppia risaliva al 1991). Per molti fan, sia italiani che stranieri, rivederli è stato come rivivere gli anni 80, facendo ritornare un pizzico di nostalgia in ognuno di noi. Al Bano Carrisi nasce a Cellino /

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Linda Christian, nasce a Los Angeles il 2 Otto-

bre 1951. I due giovani si conobbero nel 1967,

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giovani si sposarono. Da questo amore nacque | w Â&#x; #

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ABBONAMENTO POSTALE L’abbonamento annuale ordinario al nostro settimanale costa â‚Ź 45,00 e consente di ricevere con spedizione postale a casa propria (sul territorio italiano) i 52 numeri del giornale stampati nel corso di un anno solare piĂš eventuali “Kaire specialiâ€?. Per chi vive all’estero, è possibile abbonarsi on line al settimanale in modo da poterlo leggere in formato Pdf a partire dalle ore 7,00 del mattino (ora italiana) nel giorno di uscita (verrĂ inviato via mail) e poterlo archiviare comodamente. Il settimanale online è esattamente uguale - per contenuto e impaginazione - a quello stampato su carta. L'abbonamento online costa â‚Ź 45,00. LE ALTRE TARIFFE ANNUALI: Abbonamento amico â‚Ź.100,00 Abbonamento sostenitore â‚Ź.200,00 Benemerito a partire da â‚Ź.300,00 COME PAGARE L’ABBONAMENTO Per il pagamento in contanti contattate la segreteria di “Kaireâ€? ai seguenti numeri di telefono 081981342 – 0813334228 oppure il pagamento può essere effettuato mezzo boniďŹ co bancario intestato COOP. SOCIALE KAIROS ONLUS indicando quale causale ABBONAMENTO KAIRE sul seguente codice IBAN IT 06 J 03359 01600 1000 0000 8660 Banca Prossima SpA. Dopo aver effettuato il pagamento inviate una mail a kaire@kairosonline.it oppure inviando un fax al 0813334228 con i seguenti dati per la spedizione: Cognome e nome: ... | indirizzo (via/cap/comune/ provincia): ... |codice ďŹ scale: ... | telefono: ... | mail: ... nel caso l’abbonamento sia da attivare a favore di altra persona, indicare anche: Cognome e nome del beneďŹ ciario dell’abbonamento: ... Indirizzo (via/cap/comune/provincia): ...

EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE

1991). Inoltre la coppia ha partecipato a due

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] ' k#‘¥ N$ Dal 1996, Al Bano si separa artisticamente con Romina a cui segue, nel 1999, il divorzio. Per molto tempo Al Bano e Romina si scontrano in �'

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a cantare di nuovo, per la prima volta dopo 16

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in Canada) nel maggio 2014. Successivamente, in estate, la tournèè con Romina continua a Girona (Spagna) e a novembre a Bucarest (Romania) per poi tornare di nuovo in Russia (Mosca e San Pietroburgo) e Bielorussia (Minsk). Il 10 febbraio 2015 tornano a calcare il teatro Ariston con dopo 24 anni, esibendosi durante

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k strando il picco di ascolti con il 58,56%, ricevendo anche il premio Targa Ambasciatore del Festival di Sanremo nel mondo. Che dire Al Bano e Romina grazie per essere tornati a cantare di nuovo in $$$ @

Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone



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