Kaire 16 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 16 | 18 APRILE 2015 | â‚Ź 1,00

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FAMIGLIE

SEGUIAMO FRANCESCO

SOCIETĂ€

Catechesi di papa Francesco sulla differenza e complementaritĂ tra uomo e donna

Bolla del Giubileo: il volto della misericordia. Una porta santa in ogni chiesa

Continua l’organizzazione â‚Ź 1,00 per la giornata “I love mattiâ€?. Tante le novitĂ

Giuseppe Morgera, uomo di studio e santo

Un modello per i sacerdoti 117 anni fa moriva il venerabile don Giuseppe Morgera, esempio di santitĂ e amore verso Dio e il prossimo

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l Morgera fa parte di quel cast di uomini A cura di dotti e santi che don Vincenzo hanno animato Avallone cristianamente la Napoli della seconda metĂ del 1800. E il luogo dove scatta in lui la passione per la cultura e la santità è la Casina Reale di Villa dei Bagni, dove egli visse dall’etĂ di quattro

di ventidue anni, divenne prete. Qui il Morgera trascorse la sua infanzia e la sua giovinezza con il nonno materno Francesco che, essendo stato sergente dell’esercito borbonico, al suo congedo fu nominato custode della Residenza estiva di Ferdinando II e del Forte (il Castello). Qui il Morgera certamente respirò anzitutto l’aria di santitĂ che vi lasciò durante la stagione Maria Cristina di Savoia, moglie di Ferdinando II, recentemente dichiarata beata. Qui certamente convenivano d’estate personalitĂ di primo piano, sia politiche che culturali. Di qui (da questo, che oggi chiamiamo palazzo reale) il Morgera cominciò a partire per Napoli per incontrarsi con le sue anime gemelle, che nominerò brevemente. Anzitutto l’abate Vito Fornari, prefetto della BiContinua a pag. 2

POLITICA

Regione, cala il sipario sulla IX legislatura, poco attenta alle esigenze dell’isola.

ECONOMIA

LA STORIA SIAMO NOI

SACERDOTI

Nonostante la crisi è aumentato il turismo legato alla na

L’ischitano Raffaele Mascolo e la cucina per Rodolfo Valentino. Il segreto del vino cotto.

Un anno con Don Emilio Basile: la comunitĂ di san Ciro in festa.


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La Voce di Pietro 18 aprile 2015

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GIUSEPPE MORGERA uomo di studio e santo In occasione dell’anniversario della morte, 17 aprile 1898

Continua da pag. 1 blioteca Nazionale di Napoli, il suo mentore, e che fu l’ispiratore e il consigliere del Morgera, scrittore delle due edizioni della Vita di Cristo e di tante altre sue opere. E fu qui, nello studio del Fornari, che egli incontrò Ludovico da Casoria, il S.Francesco del secolo XIX, personalitĂ poliedrica, di pensiero e di azione, da poco dichiarato Santo. Qui ancora incontrò Caterina Volpicelli, questa anima inquieta, introdotta alla via di Dio da Ludovico da Caloria, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore. E furono proprio Ludovico da Casoria e la Volpicelli che iniettarono nel cuore del Morgera la forte devozione al Cuore di GesĂš. La Volpicelli poi è venuta ad Ischia a fondare le Piccole Ancelle del Sacro Cuore (queste notizie me le ha date don Camillo D’Ambra che mi ha detto pure che la Volpicelli certamente andò a far visita al Morgera nell’ospedale Pellegrini, dove quest’ultimo fu ricoverato dopo essere stato estratto dalle macerie della sua casa crollata nel terremoto del 1883). Continuando a parlare di questi cenacoli di santi e di dotti, dirò in particolare che il rapporto del Morgera con Ludovico da Casoria fu piĂš

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

lungo perchĂŠ quest’ultimo venne molte volte ad Ischia per “istituireâ€? le Via Crucis parrocchiali

! ragazzi scrofolosi (con malattie della pelle) nel Pio Monte delle Misericordia, che purtroppo morirono tutti nel terremoto. " # $ ! essere anche lungo e cordiale se il Morgera, nei lunghi anni (ben tredici) che intercorsero fra il crollo della antica chiesa parrocchiale di Piazza Maio (1883) e la costruzione della nuova parrocchia (1896), andava continuamente ai piedi del quadro della Madonna del Rosario e diceva: Madonna mia, fammi costruire una nuova parrocchia, grande e bella. % & $ rarla, un altare lo dedicò proprio alla Madonna di Pompei. E la devozione dei 15 sabati con il pellegrinaggio annuale a Pompei risalgono a lui, al parroco santo di Casamicciola. E quanto Giuseppe Morgera, quest’uomo dotto e santo, volesse bene alla Madonna, lo possiamo rilevare dalla preghiera che compose, dopo essere estratto con le ossa rotte dalle macerie del terremoto.

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

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O Maria! Tu sei stata la prima voce della mia lingua balbettante e la prima idea della mia pargoletta mente di bambino. Tu nelle amare strettezze della mia travagliata vita sei sempre stata il mio conforto. Tu con lo splendore della fede, con le consolazioni della speranza, con gli ardori della caritĂ , pronta venisti a soccorrere quest’anima a te devota nelle circostanze tristi del terremoto, quando per un’ora intera gemevo sotto le macerie, in continuo pericolo di morte. Io T’invocai dal ventre della terra e Tu mi mostrasti il Paradiso; ma per Tua bontĂ volesti impetrarmi un altro po’ di spazio di penitenza. Sii benedetta, o Maria! tutti conosciuta, amata e benedetta. In questa preghiera c’è tutto il Morgera.

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

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Famiglie

3 18 aprile 2015

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L’alleanza tra uomo e donna Un importante (e bellissimo) intervento del papa su famiglia e teoria gender. La differenza maschio femmina non è per la contrapposizione o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione. Rimuovere la differenza è il problema, non la soluzione. Il genio femminile. Il destino della Terra. La crisi di ďŹ ducia in Dio

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on la creazione di uomo e donna, e con il sacramento del matrimonio, Dio ha fatto un grande dono all’uA cura di Giulio manitĂ . Inizia cosĂŹ, in modo chiaro, Meazzini la prima (di due) catechesi di papa per C.N. Francesco sulla differenza e complementaritĂ tra uomo e donna. Un tema caldo, in tempi di contrapposizione, rabbia, azioni trasgressive, femminicidi, divorzio facile, separazioni in aumento. Eppure il papa ricorda che ilcapolavoro dell’universo, l’essere umano, venne creato ÂŤa immagine di Dio: maschio e femmina li creò (Gen 1,27). Questa differenza sessuale, presente in tante forme di vita, ÂŤsolo nell’uomo e nella donna porta in sĂŠ l’immagine e la somiglianza di Dio. Questo ci dice che non solo l’uomo preso a sĂŠ è immagine di Dio, non solo la donna presa a sĂŠ è immagine di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio. La differenza tra uomo e donna non è per la contrapposizione o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di DioÂť. Il papa prosegue ricordando che ÂŤla cultura contemporanea ha aperto nuove libertĂ e nuove profonditĂ per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche dubbi e scetticismoÂť. A questo punto papa Francesco parla della teoria gender, ma senza un giudizio severo o una secca contrapposizione, bensĂŹ in maniera colloquiale, quasi invitando al confronto sereno: ÂŤIo mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale perchĂŠ non sa piĂš confrontarsi con essa. Rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzioneÂť.

Per risolvere i problemi di relazione, il papa invita invece uomo e donna a ÂŤparlarsi di piĂš, ascoltarsi di piĂš, conoscersi di piĂš, volersi bene di piĂš. Trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia. Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credentiÂť. ' * ! ce ad esperti e intellettuali a ÂŤnon disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una societĂ piĂš libera e piĂš giustaÂť. Questo punto è centrale nel pensiero del papa: +/ 4

5 e donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranzaÂť. Un sano rapporto di coppia non è quindi solo una risorsa per la famiglia, ma per l’intera societĂ . ; $ < di azione, per le quali papa Francesco chiede creativitĂ e audacia: ÂŤDobbiamo fare molto di piĂš in favore della donna, se vogliamo ridare piĂš forza alla reciprocitĂ fra uomini e donne. Ăˆ necessario, infatti, che la donna non solo sia piĂš ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella societĂ e nella Chiesa. [‌] Non abbiamo ancora capito in profonditĂ quali sono le cose che ci può dare il genio femminile, le cose che la donna può dare alla societĂ e anche a noi: la donna sa vedere le cose con altri occhi che completano il pensiero degli uomini. Ăˆ una strada da percorrere con piĂš creativitĂ e audaciaÂť. La seconda pista propone una ipotesi ancora piĂš profonda e dirompente, introdotta però sempre, in maniera colloquiale, dall’espressione = >? +' lettiva in Dio, che ci fa tanto male, ci fa amma-

lare di rassegnazione all’incredulità e al cinismo, non sia anche connessa alla crisi dell’alleanza tra uomo e donna. [‌] La comunione con Dio <

@ $ ! < H Nel concludere la prima parte di questa catechesi, il papa sottolinea la grande responsabilità , anzitutto delle famiglie credenti, di riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la donna. La Terra si riempie di armonia e

5 J vissuta nel bene. E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano.


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Seguiamo Francesco 18 aprile 2015

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isericordiae Vultusâ€?. Le prime parole dei principali documen $ ! A cura di mente l’obiettivo principale del Vincenzo testo, il suo cuore. CosĂŹ è per la Corrado Bolla d’indizione del Giubileo straordinario della misericordia “Misericordiae _ > = !

> 4 questo, caro a Papa Francesco, che nei suoi due @ ! J ! occasioni. Basta ricordare le parole pronunciate nel primo Angelus dopo la sua elezione il 17 marzo 2013: “Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. Ăˆ il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e piĂš giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericor / @ tanta pazienzaâ€?. La misericordia è certamente un elemento centrale dell’esperienza personale e spirituale di Francesco. Come egli stesso ha raccontato il 18 maggio 2013, durante la Veglia di Pentecoste con i movimenti: percependo la vocazione al sacerdozio per la prima volta il 21 settembre 1953, festa di san Matteo apostolo, ha sperimentato il balsamo della misericordia su di sĂŠ e può testimoniare che lo sguardo di GesĂš cambia la vita. Si comprende cosĂŹ anche la scelta del motto episcopale di Bergoglio: “Miserando atque eligendoâ€?. Si tratta di una citazione presa dalle omelie di san Beda il venerabile, che potrebbe essere tradotta “Con occhi di misericordiaâ€?. Il volto e gli occhi della misericordia, dunque. Papa Francesco non parla di qualcosa di astratto, ma di concreto e visibile. Gli occhi e il volto, infatti, comunicano tutto di una persona, la sua intimitĂ , i suoi segreti‌ E ` J @ tutti, credenti e non credenti, nel grande e, forse, incomprensibile mistero della fede cristiana. La misericordia, scrive Francesco nella Bolla, “è

! / & cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato�. Parlando della centralità della misericordia, Francesco si pone nella grande tradizione della Chiesa. Scritture e testi liturgici sottolineano 5 / ta nel suo essere misericordioso. Non solo‌ Nella Bolla il Papa ricorda quanto affermato, in anni e contesti diversi, da Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II che al tema della misericordia ha dedicato la sua seconda Enci =/ ! > _ 55 J $ $ @ ? J j

$ / la Chiesa non può prescindere dall’annuncio

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Il volto e gli occhi della Misericordia Papa Francesco non parla di qualcosa di astratto, ma di concreto e visibile. Gli occhi e il volto, infatti, comunicano tutto di una persona, la sua intimitĂ , i suoi segreti‌ E cosĂŹ è per la misericordia. Il PonteďŹ ce introduce tutti, credenti e non credenti, nel piĂš grande e, forse, incomprensibile mistero della fede cristiana. dell’amore misericordioso e compassionevole. Si comprende, quindi, quanto sia importante per Francesco l’indizione di questo Anno Santo straordinario, da non considerare affatto un evento eccezionale e isolato nell’arco temporale. La straordinarietĂ del Giubileo va tradotta, nella sua essenza, nell’ordinarietĂ della vita di ogni giorno. Solo cosĂŹ si potrĂ vivere la tenerezza del perdono e dell’abbraccio amoroso. In che modo? A indicare la strada è sempre la "

apertura e di chiusura, e le modalitĂ principali di svolgimento del Giubileo, esplicita lo spirito per cui è stato indetto, le intenzioni e i frutti sperati dal Santo Padre. Lo spirito emerge dal motto scelto che suona come un invito: “Misericordiosi come il Padreâ€?. Le intenzioni e i frutti si possono cogliere almeno in tre diverse dimensioni, che ogni Giubileo - e questo in modo particolare – coinvolge. La dimensione ecclesiale, anzitutto. Qui sono tanti i gesti e i simboli chiamati in causa: dall’apertura della Porta Santa, da vivere anche in ogni Chiesa locale con l’apertura di una “Porta della misericordiaâ€?, all’invio dei “missionari della misericordiaâ€? cui verrĂ data “l’autoritĂ di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolicaâ€?; dal tema dell’indulgenza a quello del pellegrinaggio‌ Senza trascurare le date di apertura e chiusura del Giubileo: l’8 dicembre 2015, solennitĂ dell’Immacolata Concezione, nel 50° della conclusione del Concilio Vaticano II e il 20 novembre 2016, nella solennitĂ liturgica di GesĂš Cristo Signore dell’universo. Non si tratta di pura casualitĂ : cinquant’anni fa la chiusura del Concilio segnava una nuova stagione per la

Chiesa, che tornava ad aprirsi verso il mondo, mentre la solennitĂ di Cristo Signore dell’universo indica, ogni anno, la chiusura dell’anno liturgico prima dell’inizio del tempo d’Avvento. Quale immagine migliore per descrivere tutto ciò se non quella della “Chiesa in uscitaâ€? che, dopo aver vissuto la dolcezza della misericordia, si rimette in cammino per curare e lenire le ferite di ogni persona? â€œĂˆ giunto di nuovo per la Chiesa – afferma Francesco - il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdonoâ€?. C’è poi la dimensione sociale. Anticamente, il giubileo era un anno dichiarato santo, nel quale si doveva restituire l’uguaglianza a tutti, offrendo nuove possibilitĂ alle famiglie che avevano per nale. Non viviamo piĂš queste situazioni. Anche se il nostro tempo è segnato da altre forme di povertĂ e di schiavitĂš, che portano a solitudini e fragilitĂ . Siamo tecnologici e potenti, ma abbiamo smarrito le certezze di fondo. Papa Francesco ha compreso questo cambiamento di clima, perchĂŠ - come ama ripetere - certe realtĂ si leggono meglio dalla periferia. E si è reso conto che la misericordia è in grado di dare risposta al desiderio di salvezza che c’è nel cuore di ogni persona. J dialogo interreligioso. “La misericordia - spiega il Santo Padre - pos ! 5 !

Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli attributi piĂš / Y Z \ ^ re vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda piĂš aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazioneâ€?. Tre dimensioni, dunque, su cui in vario modo lasciarsi coinvolgere. Il cammino è tracciato. Ci sono solo otto mesi per prepararsi e chiedersi con quali occhi e quale volto presentarsi alla Porta Santa. Anche perchĂŠ occhi e volto non mentono. Soprattutto quando si ha a che fare con la misericordia.


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Seguiamo Francesco

18 aprile 2015

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BOLLA DEL GIUBILEO

Il volto della misericordia. Una porta santa in ogni chiesa locale Papa Francesco ha ufďŹ cialmente indetto l’Anno Santo straordinario che inizierĂ l’8 dicembre: “Non è il tempo per la distrazione, ma

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n Anno Santo Straordinario, perchĂŠ “questo è il tempo della misericordiaâ€?. “Non è il tempo per la A cura di M.Michela distrazione, ma per rimanere vigili e Nicolais risvegliare in noi la capacitĂ di guardare all’essenzialeâ€?. Nell’omelia dei primi vespri, recitati subito dopo la consegna e la lettura della Bolla “Misericordiae Vultusâ€? di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, davanti alla Porta Santa della basilica di san Pietro il primo Papa latinoamericano della storia ha riassunto cosĂŹ il senso del primo Giubileo, in oltre sette secoli, legato a questo tema. E lo ha fatto proprio alla vigilia della domenica dopo Pasqua, giorno in cui il suo predecessore, san Giovanni Paolo II, ha istituito la festa della Divina Misericordia. “Misericordiosi come il Padreâ€?, il motto del Giubileo, in sintonia con il motto scelto da Papa Francesco per il suo ? =' $ > =k le nostre parrocchie, nelle comunitĂ , nelle associazioni e nei movimenti, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordiaâ€?, si legge nella Bolla, perchĂŠ senza perdono la vita è un “deserto desolatoâ€?. “Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontĂ e la tenerezza di Dio!â€?, l’auspicio di Francesco che si proietta giĂ oltre il Giubileo, che inizierĂ l’8 dicembre 2015, solennitĂ dell’Immacolata e 50° anniversario della chiusura del Concilio, per concludersi il 20 novembre 2016, festa di Cristo Re. Durante l’Anno Santo, ogni chiesa locale avrĂ la sua “Porta della Misericordiaâ€?, come Francesco ha ribattezzato la Porta Santa della basilica vaticana. In Quaresima, una task force di “missionari della misericordiaâ€?, perchĂŠ “a tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordiaâ€?. “Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordiaâ€?, sottolinea il Papa, che chiede alla Chiesa di non giudicare e non condannare e di riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale. Al centro della Bolla papale, la consegna di “spezzare la barriera di indifferenzaâ€?, cu-

per rimanere vigili e rando le ferite e aprendo il cuore alle “periferie esistenziali�, e un forte appello ai criminali e ai ? =_ ! > =# / > ! & $

= $ $ e scorre senza sosta, non potrĂ mai esaurirsiâ€?. Neanche con i milioni di pellegrini che tra otto mesi varcheranno, a Roma e nel mondo, le Porte della Misericordia. Tempo favorevole per la Chiesa. “Ci sono momenti nei quali in modo ancora piĂš forte $

misericordia per diventare noi stessi segno ef

$ @ y indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chie & j monianza dei credentiâ€?. Dopo l’apertura della Porta Santa della basilica vaticana, la domenica successiva, la Terza di Avvento, si aprirĂ la Porta Santa nella Cattedrale di Roma, la Basilica di ; ^ ! # ; ! aprirĂ la Porta Santa nelle altre Basiliche Papali. “Nella stessa domenica - si legge nella Bolla stabilisco che in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa

$ \ Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conver > #

| $ @ citando san Giovanni XXIII e il beato Paolo VI, è dovuta al fatto che “la Chiesa sente il bisogno di mantenere vivoâ€? il Concilio. “Noâ€? e indifferenza, abitudinarietĂ e cinismo. “In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle piĂš disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammaticaâ€?. k J ! @ ? = ^ cora di piĂš la Chiesa sarĂ chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la so-

risvegliare in noi la capacitĂ di guardare all’essenzialeâ€?. Annunciata una task force di “missionari della misericordiaâ€?. L’appello ai criminali e ai corrotti: “Vi chiedo di cambiare vitaâ€?. lidarietĂ e l’attenzione dovutaâ€?. “Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietĂ che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novitĂ , nel cinismo che distruggeâ€?, ammoni @ ? =\ $ re le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignitĂ , e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismoâ€?. “Per il vostro bene, vi chiedo di cambiare vita. Ve lo chiedo nel nome del Figlio di Dio che, pur combattendo il peccato, non ha mai ri > y

Papa, rivolto ai criminali e “alle persone fautrici 5 > =# ! 5 per ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti nĂŠ immortaliâ€?. Stesso invito per 5 ? =Z $ fatta della società è un grave peccato che grida ! y $ quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici. Se non la si combatte apertamente, presto o tardi rende complici e distrugge l’esistenzaâ€?. “Questo è il momento favorevole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuoreâ€?


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AttualitĂ 18 aprile 2015

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FISCO 2.0

S’inaugura il 730 “precompilatoâ€?. Una rivoluzione a metĂ ? Nell’era digitale anche il ďŹ sco cambia faccia. Per 20 milioni di italiani il 730 “precompilatoâ€? è disponibile on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per accedervi occorre il Pin e dev’essere presentato entro il 7 luglio. Un passo avanti verso il contribuente, anche se occorre veriďŹ care caso per caso i vantaggi e gli ostacoli introdotti con le nuove procedure

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scattata l’ora X per il “Fisco 2.0â€?. Da qualche giorno per 20 A cura di milioni di italiani è Francesco Russo disponibile il nuovo 730 “precompilatoâ€?. Dove? On line, e si può visualizzare sul sito dell’Agenzia delle Entrate se ci si è registrati e si è in possesso del Pin (di Fisconline o dell’Inps). Il modello può essere scaricato e stampato, ed entro il 7 luglio deve essere presentato. “Inversione di marciaâ€?. “Finalmente si assiste a un’inversione di marcia con la pubblica amministrazione, che non fa piĂš il controllo a posteriori ma scrive ai cittadini per comunicare loro i rispettivi redditiâ€?, ha dichiarato ad “Affari e Finanzaâ€? Cristiano Cannarsa, pre-

sidente e amministratore delegato della Sogei, la societĂ che gestisce l’anagrafe tributaria (e dunque anche l’operazione 730 precompilato). GiĂ , però l’operazione non è cosĂŹ semplice e immediata. Anche ! ! zione, pena incorrere in sanzioni per mancata presentazione oppure

5 k primo caso rientra chi ha avuto piĂš redditi nel 2014 (ad esempio perchĂŠ possiede immobili oltre alla prima casa, oppure perchĂŠ ha avuto piĂš di un lavoro senza aver conguagliato le imposte dovute); nel secondo chi ha da portare in

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è già a conoscenza (interessi passivi sui mutui, premi di assicurazioni

vita e infortuni, contributi previdenziali e assistenziali, come pure crediti d’imposta e rate degli oneri sostenuti per la ristrutturazione della casa o per spese condominiali straordinarie). Fra internet e i Caf. La presentazione può avvenire on line, oppure attraverso un Caf o un commercialista. E se 500mila contribuenti nelle ultime settimane hanno chiesto un Pin (a cui vanno aggiunti 2 milioni di contribuenti che giĂ usavano Fisconline, ma che probabilmente non rientrano nella “plateaâ€? del 730, e 4,5 che hanno un Pin dell’Inps), secondo un sondaggio Confesercenti-Swg solo 1 contribuente su 4 farĂ da sĂŠ, mentre il 47% si rivolgerĂ al Caf e il 28% un costo medio di 45 euro (fonte “Il Sole 24 Oreâ€?). C’è poi da tener conto che il precompilato 2015 nasce “zoppoâ€? per la mancanza di una serie di dati. Uno su tutti le spese mediche: considerato, però, che il 70% degli italiani usufruisce del 730 proprio per portare in detrazione questo genere di spese, va da sĂŠ che altrettante saranno le dichiarazioni da integrare e presen =Z anno di provaâ€?, ha detto Cannarsa, ma è realistico pensare che tale “provaâ€? perdurerĂ quantomeno anche nella dichiarazione del 2016, dal momento che non è ancora partita la tracciatura delle spese sa \ e presentare la dichiarazione, chi J $ esperto può far da sĂŠ (assumendosi la responsabilitĂ di eventuali errori e conservando tutta la documentazione per controlli), oppure – come nel passato – rivolgersi a un intermediario (Caf o commercialista). Con alcune differenze.

Occhio alle differenze. In primo luogo, il visto di conformitĂ dell’intermediario esonera il contribuente da futuri controlli, ma questo porta da subito a un aumento delle tariffe proporzionale alla maggiore responsabilitĂ di questi soggetti, che in caso di loro errore si troveranno a sborsare di tasca propria le tasse non pagate dal contribuente e le relative sanzioni. Se c’è, però, dolo del contribuente (ad esempio perchĂŠ non ha dichiarato di aver ha dimenticato di esibire un reddito di lavoro), Caf e professionisti se ne lavano – giustamente – le rettamente alla porta del cittadino “infedeleâ€?. In secondo luogo, la maggiore responsabilitĂ dell’intermediario con tutta probabilitĂ si ritorcerĂ a svantaggio dell’utente in presenza di spese con interpretazioni dubbie. Un caso fra tanti? La ricevuta del medico specialista portata in detrazione senza il bollo (la 5 ! !

! della detrazione). Gli intermediari che si trovano davanti a una spesa “dubbiaâ€? preferiranno escluderla dagli oneri detraibili piuttosto che rischiare una futura contestazione dell’Agenzia delle Entrate. Ancora, non si potrĂ fare online il 730 congiun k necessitĂ della dichiarazione congiunta, dovrĂ necessariamente rivolgersi – a pagamento – all’inter il 730 “autocompilatoâ€?: rimane, infatti, la possibilitĂ di compilare a mano il modello cartaceo, ma la presentazione al Caf per l’inoltro all’Agenzia delle Entrate non sarĂ piĂš gratuita. Da valutare, quindi,

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SocietĂ

7 18 aprile 2015

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I LOVE MATTI Procede l’organizzazione dell’evento. Il 21 aprile la Commissione Trasparenza parlerà della Sir

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opo tre battute a vuoto, martedĂŹ 21 aprile potrebbe essere la volta A cura di Isabella buona. Dalla CommisMarino sione Trasparenza del quischia.it Consiglio regionale è partita una nuova convocazione ai vertici dell’Asl Na2 Nord per essere auditi circa la situazione della Sir isolana. Un’op ! lo stato dell’arte riguardo la complessa e delicata vicenda di Villa Stefania che, arrivando a comizi elettorali giĂ convocati e nell’im 5

consiglieri, risulta a questo punto assai depotenziata, rispetto a ciò che avrebbe potuto produrre nei mesi scorsi. Quando gli inviti reiterati dall’importante Commissione di controllo non furono raccolti dal commissario dell’Asl, AGNESE IOVINO, interlocutore fondamentale e imprescindibile di cui, ogni volta, toccò registrare l’assenza. Stavolta, potrebbe andare in modo diverso, perchè sembra ! -

mente trovare il tempo di spostarsi da Monteruscello a Napoli e di fornire cosĂŹ quei chiarimenti e aggiornamenti che la Commissione da tanti mesi aspetta di chiedergli e di ottenere. Speriamo solo che non si tratti di un altro appuntamento mancato. il COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA, procede speditamente l’organizzazione della giornata I LOVE MATTI, che si svolgerĂ entro la prima decade di maggio. Quasi certamente la manifestazione si svolgerĂ in piazza Marina a Casamicciola e occuperĂ l’intero pomeriggio e la serata attraverso vari momenti, capaci di coinvolgere il maggior numero possibile di persone, gruppi e associazioni. SarĂ una grande occa 5 < ne e sensibilizzazione collettiva. In generale, sui grandi temi della salute mentale e della “rivoluzione copernicanaâ€? prodotta sul piano della terapie e dell’assistenza in campo psichiatrica dalla legge 180,

la cosiddetta Legge Basaglia. E, in particolare, sui diciotto anni di vita di un’esperienza di avanguardia quale è stata dal 1997 la residenza VILLA ORIZZONTE e sull’improvvisa e improvvida involuzione determinatasi dal trasferimento della Sir nell’attuale inappropriata allocazione nella Villa Stefania, a Casamicciola. Questi temi saranno oggetto di un convegno, che si annuncia di grande interesse, e di altri momenti che accompagneranno la manifestazione. Che però avrĂ anche tutte le caratteristiche di una festa di popolo, con esibizioni musicali e artistiche capaci di aggregare e divertire. GiĂ

diversi gruppi hanno dato la loro disponibilitĂ , ma c’è ancora la possibilitĂ , per chi volesse partecipare, di comunicare le sue proposte. CosĂŹ come sarĂ ben accetto anche ogni contributo attivo e volontario, sia in termini di presenza che di collaborazione alla fase organiz5 ! @ J $ prossimo appuntamento operativo a mercoledĂŹ prossimo, alle ore 18.30, sempre a Palazzo d’Ambra sul porto, nella sede dell’ASSOCIAZIONE LUCA BRANDI, che sta assicurando un apporto essenziale, insieme ad altri cittadini, gruppi e associazioni impegnate nel settore del volontariato sociale.


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Politica & SocietĂ 18 aprile 2015

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PUNTI DI VISTA

Economia, legge elettorale, calcio Devo dire: mi aspettavo qualcosa di piĂš “originaleâ€? dal DEF (DoA cura di cumento Economia e Franco Finanza), che invece riIacono calca il consueto rituale con qualche enunciazione funambolica del Presidente del Consiglio. “Non ci sono tagli, nĂŠ aumenti delle tasseâ€? ci ha informato Matteo Renzi, che, poi, sferzante, rivolto ai giornalisti, ed agli italiani, ha aggiunto: “So che non ci siete abituati, ma è proprio cosĂŹ!â€?. Puro stile‌ berlusconiano del tempo che fu! Che senso ha dire che non si aumentano le tasse quando da poco l’Istat ci ha fatto sapere il numero enorme dei lavoratori dipendenti, che dichiarano, spesso, un reddito superiore a quello dei loro datori di lavoro?! Di ben altro, sul piano $ ? ma vera e radicale, che prevedesse, ne è solo un aspetto, per i contribuenti, di “scaricareâ€? tutte le spese, ovviamente con “indiciâ€? diversi ai

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1.

sistema consentirebbe una sorta di reciproco controllo dei contribuenti stessi, indotti, con la prospettiva della detrazione, a chiedere ! trino esatto, rispetto alla spesa sostenuta. Non manca il rituale delle contestazioni, sui dati forniti dal Governo, delle opposizioni, e degli Enti locali, che subito, questa volta, hanno ottenuto “soddisfazioneâ€?. Insomma, tutto‌ giĂ visto! Ripeto, mi aspettavo ben altro che non aride cifre, per giunta anche contestate! Mi aspettavo, poichĂŠ, anche formalmente, si tratta di Politica Economica, la indicazione delle direttrici sulle quali il Governo intendeva indirizzare risorse per determinare sviluppo ed occupazione. Invece ci siamo trovati di fronte ad un altro slogan, questa volta del Ministro Padoan, che ci ha fatto sapere che l’obiettivo è: “Meno tasse, piĂš lavoro!â€? Disarmante! Un Premier, che vuole continuare a parlare direttamente alla gente, secondo questa nuova-antica forma

di Democrazia diretta, deve avere la capacitĂ di andare oltre slogan ed annunci e riuscire a spiegare anche come si redistribuisce la ricchezza con maggiore giustizia ed equitĂ . Per non parlare di come si riesce a mantenere uno standard, da Paese ! ! dei servizi, a partire da SanitĂ e Trasporti. Ecco, da uno come Renzi, mi aspettavo questo ed altro, detto con chiarezza immediata. Non slogan trivi, ai quali il fu Cavaliere ci ! !  % noiato! 2. E’ palese, osservatori sempre piĂš numerosi lo affermano: Renzi ha bisogno di andare all’elezioni, perciò accelera con determinazione sulla riforma elettorale. Credo abbia anche ragione: non si può andare a raccattare voti di qua e

te consistente del proprio Partito, che tenta di ostacolarne il disegno ed il percorso, comunque sancito da primarie e da maggioranza chiara nello stesso Partito, sempre che cosĂŹ possa continuare a chiamarsi il PD. E veniamo ai fatti: è chiaro che il contrasto all’Italicum da parte della minoranza del PD è strumentale rispetto all’obiettivo che essa si pone, quello di rendere la vita

^ ! cadere ed andare alle elezioni, ma con il “Consultellumâ€? e senza l’abolizione del Senato attuale. I prossimi giorni, che cadono nel periodo caldissimo della preparazione delle liste per le Regionali, saranno di fuoco. Nel merito, mi piace ribadirlo, fossi nella minoranza PD, sceglierei altra frontiera sulla quale‌ “morire impiccatoâ€?, che non quella della difesa ad oltranza del voto di preferenza. Al netto, solo per ricordarlo alla vecchia militanza comunista di Bersani e compagnia sua (D’Alema ha altro a cui pensare!), del “centralismo democraticoâ€?, di cui si è nutrito quel gruppo, che decideva, al centro, le preferenze da “suggerireâ€? ai militanti, dopo avere comunque assegnato, praticamente “nominandoliâ€?, i collegi sicuri per il Senato. Senza contare che i Gruppi Parlamentari si disegnava ! =$ > delle opzioni fra collegi e circoscrizioni che, sempre al centro, face-

vano i Leader del PCI, che erano stati eletti in piĂš circoscrizioni ed in piĂš collegi. Altro che garantire la “parolaâ€? agli elettori! Ancora oggi, fra l’altro, sempre la minoranza del PD, come alternativa alle preferenze e per scongiurare il pericolo di troppi “nominatiâ€?, invoca collegi elettorali piĂš piccoli, dimenticando che, proprio in questo modo, si darebbe alle segreterie dei Partiti il potere di “nominareâ€? i candidati nei collegi piĂš sicuri. La verità è che non esiste una legge elettorale “perfettaâ€? (la nostra, se approvata, deludendo le certezze di Renzi, non ce la copierĂ nessuno!), perchĂŠ le leggi elettorali le scrivono sempre i vincitori che vogliono continuare a vincere! Qualcuno si vada a leggere cosa “combinòâ€? Margaret Thatcher per impedire che i Socialisti continuassero a vincere, ed a governare, nella Grande Londra! Il problema della Democrazia in Italia: è sempre meno‌ rappresentativa! Di questo passo, fra con $ $ dali che investono centri di spesa di ogni dove, la gente che andrĂ a votare, Romagna docet!, sarĂ sempre di meno. Chi vincerĂ le elezioni, ottenendo $$ 5 40%, rappresenterĂ una platea elettorale ridottissima, perchĂŠ si tratterĂ del 40% riferito probabilmente a meno del 50% dei voti validi, e governerĂ il Paese! Questo è il problema vero, conseguenza della assenza della Politica e della crisi profonda di quelli che continuano a chiamarsi Partiti. A proposito, qualcuno ha pensato di vincolare i Parlamentari allo schieramento nel quale sono stati eletti? La democrazia perde di credibilitĂ anche perchĂŠ centinaia di Parlamentari fanno scempio della coerenza e del rispetto che dovrebbero agli elettori, migrando di Partito in Partito. Fossi nella minoranza del PD mi “dilettereiâ€? su altri temi che non quelli della difesa della aborrita, un tempo proprio da loro, “preferenzaâ€?! 3. Benitez prima se ne va e meglio sarĂ , anche se, molto probabilmente, ci regalerĂ la sorpresa di una se % # $ % non solo!


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Politica

18 aprile 2015

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Regione, cala il sipario sulla IX legislatura MartedÏ scorso l’ultimo consiglio regionale. Solo 15 minuti per approvare la variazione di bilancio. Non passa il blitz della legge sull’acqua

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anche la giunta Caldoro va a ^ cilmente riusciranno a rimuoA cura di Lorenzo vere dalla memoria una giunta Russo cosĂŹ poco attenta alle esigenze del nostro territorio. I problemi legati ai trasporti, sia marittimi che su gomma, l’assenza dei depuratori con il continuo blocco dei lavori per quello nel comune di Ischia, i lavori della rete fognaria ad Ischia con i fondi del Por Campania 2007-2013, opere che però si svolgono nel 2015, con ben due anni di ritardo dalla scadenza (forse perchĂŠ ci sono le elezioni regionali alle porte?), i tagli alla SanitĂ con problemi soprattutto nei confronti dei piĂš deboli (vedi caso Villa Stefania), l’approvazione del Referendum sul comune unico e altro ancora. In chiusura di legislatura, qualcuno si ! festa al seguito per i traguardi raggiunti, e baci abbracci e strette di mano. E invece, quella di martedĂŹ 14 aprile è stata una riunione di consiglio poco entusiasta, J ! la variazione del Bilancio di previsione 2015-2017. Un atto tecnico, un provvedimento di natura contabile, con spostamenti di risorse pari in totale a poco piĂš di 57 milioni di euro. Accantonata, invece, la cosiddetta ‘Finanziaria regionale’, il ! # $ † resa dei conti, visto che non solo l’opposizione, ma anche qualche consigliere di

maggioranza si era detto contrario alla ! 5 J passata la delibera per il riordino del ciclo delle acque. L’acqua in regione resterĂ pubblica. “Siamo in presenza dell’estremo atto di irresponsabilitĂ di un’intera classe politica – afferma al quotidiano Il Mattino Lina Lucci, segretario generale Cisl Campania – maggioranza e opposizione, che chiude questa legislatura in maniera assolutamente coerente con l’incapacitĂ e l’insensibilitĂ nei confronti dei problemi reali della gente che ha contraddistinto il suo operato negli ultimi cinque anni. Con il risultato che ben poco è stato fatto. Pri

< su quanto ha realmente prodotto in cinque anni una classe inetta e assolutamente non all’altezza del compitoâ€?. Al termine di una seduta di Consiglio durata appena 15 minuti l’Assemblea si è sciolta. I Consiglieri si sono salutati in un clima decisamente gelido e pregno di delusione per le tante leggi proposte ma mai discusse in Aula ed approvate. Molti di loro hanno lasciato l’Aula nella consa ! 55 ! Mancano poco meno di quaranta giorni (31 maggio) alle prossime elezioni regionali. Non possiamo non alzare l’attenzione per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di una politica piĂš attenta alle esigenze dei cittadini, dei turisti, solo ed esclusivamente per il Bene Comune.

BANDO DI CONCORSO ANNO 2015

“Premio Prof. Francesco Ferrandino� DESTINATO:

- Scuole Secondarie di I grado del 2° e 3° anno d’ Ischia e Procida; - Centro Territoriale permanente d’Ischia e Procida; TEMA:

“L’avvento e la diffusione dei Social Network hanno rappresentato nel nostro tempo una vera rivoluzione nell’ informazione e nella comunicazione. Tuttavia la rete presenta anche aspetti negativi : tra gli altri, la sua presenza invasiva nella vita degli adolescenti, che desta in molti viva preoccupazione e impone l’ attuazione di interventi appropriati da parte della famiglia e della scuola. Il concorrente affronti l’argomento sulla base delle proprie conoscenze e delle proprie esperienzeâ€?. - Scuole Secondarie di II grado del 4° e 5° anno d’Ischia e Procida. TEMA:

“L’art 1 della nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoroâ€?. Negli ultimi anni, però, si è registrato nel nostro paese un allarmante aumento della disoccupazione , che investe anche e soprattutto il mondo dei giovani, molti dei quali vivono oggi in una condizione caratterizzata da insicurezza e precarietĂ , con la conseguente impossibilitĂ di progettare il proprio futuro. Sulla base di una accurata indagine, i concorrenti presentino gli aspetti e le cause del fenomeno, concentrando particolarmente l’attenzione sul quadro economico-sociale isolano e indicando anche quali dovrebbero essere, a loro avviso, le scelte politiche da compiere per avviare un superamento dell’attuale situazioneâ€?. I lavori dovranno pervenire con mezzo idoneo entro e non oltre lunedĂŹ 31.08.2015, oppure consegnati a mano da lunedĂŹ a venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 presso la Segreteria della Fondazione “Opera Pia Iacono Avellino Conteâ€? via Vincenzo Mirabella, 9 – 80077 Ischia. Per eventuali chiarimenti o informazioni rivolgersi alla Segreteria dell’Opera Pia, chiamando il 081993384, giorni feriali dalle 9,00 alle 13,00 o usufruire degli indirizzi e-mail operapia_iac@alice.it. Ed è anche possibile per gli interessati collegarsi al sito web www.fondazioneiac.it e consultare la pagina facebook “Operapia Iacono Avellino Conteâ€?. Distinti saluti. Il Presidente Celestino Vuoso


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Economia & Turismo 18 aprile 2015

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Il turismo della natura

Un introito nazionale da 11,9 miliardi. Coldiretti: “l’indotto di parchi e aree naturalistiche sale del 21 per cento negli anni della crisi. Le presenze del turismo natura in Italia, che può contare su 871 parchi e aree naturali, hanno superato per la prima volta quota 102 milioni nel 2014â€?

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l Belpaese è forse il primo paese al mondo per bellezze naturali, assoA cura di Lorenzo ciate all’arte, cultura, Russo architettura e storia. I paesaggi naturali sono unici al mondo, forse per la caratteristica e la posizione del nostro territorio, che parte dalle Alpi e $ j

; Una ricchezza naturalistica che si trasforma in serbatoio di ricchezza economica per gli operatori del settore. Lo sostiene la Coldiretti, secondo la quale il turismo dove la natura è protagonista va controtendenza e negli anni della crisi fa registrare un aumento del 21 per cento del fatturato, attestandosi alla cifra record di 11,9 miliardi nel 2014. E nell’anno in corso è previsto un ulteriore record visto l’evento tanto atteso dell’Expò a Milano. Con l’Expo infatti sono in arrivo in Italia 8 milioni di stranieri j ˆ‰ di arrivi, che generano una spesa $$ ! ˆ Š @ $ ! J

5 $ $

sa condizionata dalle destinazioni che sono molteplici per la stragrande maggioranza degli arrivi. Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli sono tra le tappe irrinunciabili, ma non manca la richiesta di percorsi alternativi alla scoperta delle produzioni alimentari tipiche. ; mica ha un po’ rafforzato questo

trend positivo nei confronti del turismo ambientale, che sta portando alla riscoperta di un turismo sostenibile e a “chilometro zeroâ€?, con mete da raggiungere in giornata senza spendere troppo. Le presenze del turismo natura in Italia, che può contare su 871 parchi e aree naturali, hanno superato per la prima volta quota 102 milioni nel 2014. Da una nota Coldiretti scopriamo che è forte la presenza di laureati (38 per cento) e diplomati (49 per cento), di giovani coppie e famiglie under 60 ˆ‹ spesa media (48 per cento) e alta Œ‘ 4 ! j in voga nelle aree naturali ci sono il biking (29 per cento delle prefe 5 $ Â’Â’ $ ‹ˆ cento), escursionismo (24 per cento), sci (12 per cento), animal watching (8 per cento) ed altri sport. Le gite “mordi e fuggiâ€? in giornata rappresentano il 33 per cento, mentre il weekend il 26 per cento, i weekend lunghi il 31 per cento e le vacanze settimanali appena il Œ“ @ molto gettonati gli agriturismi che - continua la Coldiretti -, attrezzati anche per offrire semplicemente spazi per picnic, tende, roulotte e ; 4 ” diretti, gli agriturismi sono scelti tenere le tradizioni enogastronomiche ma anche per l’offerta di servizi per sportivi e ambientalisti.


Expo 2015

18 aprile 2015

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“O

ggi in Italia oltre 4 milioni di persone (di cui il 70% cittadini italiani) A cura di sono sotto la soglia delMichela la povertĂ alimentare e Nicolais il numero degli indigenti alimentari è in continuo aumento. Queste persone vengono sostenute nei loro bisogni primari da quasi 15mila strutture caritative territoriali che attraverso i pacchi alimentari, le mense o altre forme d’intervento piĂš innovative offrono aiuto a chi ne ha bisognoâ€?. Monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei, è partito da questo dato - in sala stampa vaticana, nella conferenza di presentazione del Padiglione della Santa Sede a Expo 2015 - per illustrare “quello che le Chiese che sono in Italia giĂ fanno per garantire alimentazione a chi ne è privoâ€?. “La partecipazione della Cei ad Expo 2015 accanto alla Santa Sede e alla diocesi ambrosiana - ha sottolineato - esprime un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizione universale di Milanoâ€?. Il Padiglione della Santa Sede all’Expo è promosso, realizzato e gestito in collaborazione dal @ $

(espressione della Santa Sede), dalla Conferenza episcopale italiana, dalla diocesi di Milano, con il contri @ $ = Unumâ€?. L’UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore e l’Ospedale pediatrico Bambino GesĂš sono i partner La “reteâ€? della Chiesa italiana. La Caritas di Savona - ha reso noto Pompili facendo alcuni esempi “sul campoâ€? - propone corsi di cucina e gestione della spesa, quella di Caltagirone organizza giornate di sensibilizzazione e raccolta di generi alimentari davanti ai supermarket, come pure altre esperienze in varie diocesi relative all’avvio di orti solidali. La Caritas di Vercelli s’impegna a recuperare i pasti in disavanzo dalle strutture Asl per distribuirli poi agli ospiti dei dormitori. Ad Avezzano, attraverso il progetto “Lo spreco utileâ€?, i prodotti prossimi alla scadenza della catena Coop vengono devoluti alle famiglie piĂš svantaggiate o utilizzati nella mensa socio-assistenziale locale. Nella diocesi di Rieti, ogni giorno si raccolgono i prodotti avanzati da piz5 per distribuirle ai poveri. Ad Arezzo vengono organizzate raccolte di prodotti alimentari in scadenza presso alcune catene di supermercati, a Catanzaro la Caritas paga

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Nutrire il paese. L’impegno della chiesa italiana L’azione ecclesiale contro la fame, in Italia, si esplica anche attraverso e nell’ambito delle 1.148 iniziative anticrisi avviate nelle diocesi. Il dato è stato fornito martedĂŹ 14 aprile durante la presentazione, in sala stampa vaticana, del Padiglione della Santa Sede. Il cardinale Ravasi: “Non si tratta solo di un padiglione accanto ad altri, ma di una presenza d’eccezioneâ€?. Monsignor Pompili: “La partecipazione della Cei esprime un impegno che va oltre il tempo della prossima Esposizioneâ€?

55 dalla Fondazione Banco Alimentare per conservare e distribuire il cibo raccolto. Le risposte dei Centri di ascolto. Le richieste, da parte di italiani e stranieri ai Centri di ascolto Caritas, si riferiscono soprattutto a beni e servizi materiali, e “da sole rappresentano il 73% del totaleâ€?: percentuale, quella relativa al 2014, “in crescitaâ€? rispetto al 2013, in cui giĂ il 50% degli interventi era rivolto a questo genere di bisogno. “Circa due terzi degli interventi inerenti beni e servizi primari avevano riguardato l’ambito alimentareâ€?, ha reso noto il portavoce della Cei. Considerato, inoltre, il ritardato avvio del Programma europeo relativo alla fornitura di beni essenziali agli indigenti (Feamd), Caritas italiana grazie al sostegno della Cei che ad $ ! dei fondi dell’8x1000 - ha attivato ‹•Œ“ 5 ” to ulteriore relativo al rimborso di spese per l’acquisto di beni alimentari in favore di persone e famiglie. – arrivate a Caritas italiana solo tra giugno e dicembre 2013 piĂš di 150 richieste di rimborso (pari al 70% delle Caritas diocesane) per circa 6 milioni di euro. 1.148 iniziative “anticrisiâ€? nelle diocesi. “In Italia l’azione ecclesiale contro la fame si esplica anche attraverso e nell’ambito delle 1.148 iniziative anticrisi avviate nelle diocesiâ€?, ha ricordato il sottosegretario della Cei. Dal 2010 ad oggi le iniziative diocesane risultano pressochĂŠ raddoppiate (+99,0%): “PoichĂŠ al ” ”

di un debito o di un mutuo - per far quadrare le spese si taglia laddove, pur con sofferenza, si può tagliare: istruzione, salute e, appunto, ciboâ€?. Il Padiglione della Santa Sede all’Expo “è in dirittura d’arrivoâ€?. Ad assicurarlo, rispondendo alle domande dei giornalisti, è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, @ $

della cultura e commissario generale della Santa Sede per Expo ‹•Œˆ = $

” za della Santa Sede all’Expo - ha detto il cardinale rifedendosi al tema, ‘Non di solo pane’ - vuole essere anche simbolico: non si tratta soltanto di un padiglione accanto ad altri padiglioni di altri Stati, ma di una presenza d’eccezione: non per la grandezza del padiglione - lo spazio interno è di circa 300 metri quadri - ma perchĂŠ la Santa Sede non promuove nessuna iniziativa o prodotto di tipo commercialeâ€?. Quanto ai costi, il card. Ravasi ha reso noto che ammontano in totale a 3 milioni di euro. “Un grande spettacoloâ€?, la sera del 18 maggio, una festa speciale per il Corpus

Domini a giugno e la celebrazione della Giornata del creato per le vie della cittĂ , a settembre: queste, in sintesi, le iniziative organizzate per Expo dalla Chiesa ambrosiana. Ad illustrarle è stato monsignor Luca Bressan, vicario per la cultura dell’arcidiocesi di Milano. L’Ospedale pediatrico Bambino GesĂš - ha annunciato la presidente, Mariella Enoc - è presente con un portale dedicato al rapporto tra cibo, gusto, salute e malattia e una serie di convegni per raccontare “Il pasto che educa e che cura, dalla parte dei bambiniâ€?. Con “ExpoLabâ€?, l’UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore ! $ ” ziative culturali sulle tematiche di Expo: circa 200 i docenti coinvolti.


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La Storia siamo noi 18 aprile 2015

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STORIE RACCONTATE DEGLI ANNI ’20

L’ischitano Raffaele Mascolo “al largo di San Francisco ho cucinato per Rodolfo Valentino�

Storica locandina di un 'agenzia marittima di Ischia del primo '900 per l'emigrazione che reclamizzava i viaggi con i transatlantici

P

ietro Corino artista ischitano e funzionario in pensione della A cura di d’Oltremare Antonio Mostra Lubrano a Napoli, è stato per chi scrive un amico e al contempo, una miniera di ricordi. Ce ne ha forniti tanti, negli ultimi anni, prima di lasciare questa vita terrena, raccontati a voce e scritti in maniera estemporanea su semplici foglietti di carta, alla bohèmien, come era nel suo stile di personaggio alla buona e di vasta esperienza di vita. Nella sua lunga esistenza, ha annotato tutto e sapeva mettere da parte. Specie quando si imbatteva in personaggi particolari che gli raccontavano le proprie storie. Pietro ascoltava tutto con interesse e riportava sui suoi quaderni, un po’ come gli veniva. I racconti di ZĂŹ Rafele Mascolo lo appassionavano di piĂš, perchè erano quasi tutti riferiti ad episodi vissuti in America dove il Mascolo negli anni ‘20 viveva con la sua $ ” nitivamente nella sua Ischia Ponte. ZĂŹ Rafele, protagonista dell’ultimo episodio riportato qui di seguito da Pietro Corino, ritiratosi ormai ad Ischia, per sentirsi occupato, chiese ed ottenne di fare il sagrestano della Chiesa Cattedrale di Ischia Ponte. Quando non era impegnato col suo lavoro in chiesa, ZĂŹ Rafele di solito frequentava la bottega

Zi Rafele Mascolo con la moglie Lucia

Pietro Corino

Rodolfo Valentino

L'artista Aniellantonio Mascolo ďŹ glio di Zi Rafele

di barbiere di fronte, dove trovava Pietro Corino e i suoi amici disposti ad ascoltare le sue storie di vita. Questa è una delle ultime che Pietro Corino ha trascritto sui suoi fogli volanti, passata poi a noi per tramandarla ai posteri. La riportiamo come Corino se l’è trascritta. “Trascorsi alcuni giorni scrive Pietro Corino - ZĂŹ Rafele ci raccontò un’altra bellissima storia, $ Ingaggiati da un’altra societĂ dovettero questa volta trovarsi con il loro boat dove si trovava imbarcato con mansioni di cuoco di bordo, fuori la Baia di San Francisco come barca d’appoggio ad un’altra grande imbarcazione, dove si sa $ ^ 5

sua arte culinaria, ZĂŹ Rafele preparava da mangiare per tutti e riceveva in cambio sperticati elogi. Si sentiva molto orgoglioso quando gli dicevano che mai avevano mangiato tanto ben come con lui. Un giorno ZĂŹ Rafele volle preparare un suo piatto speciale “polpetielli affogatiâ€?. Ne avviò la cottura con polipi, olio, vino, peperoncino ed altri ingredienti. A mano a mano che si completava la cottura, l’odore stuzzicante raggiunse anche gli occupanti dell’altro boat e ad un tratto si sentĂŹ chiamare: “cuoco, cuoco, cuoco!â€?. A chiamarlo era un giovano vestito da corsaro o pescatore antico che gli chiedeva, sempre in americano, cosa stesse mai

preparando,visto che il profumo che si innalzava dalla pentola era !

' ” tre si adoperava a fornire le dovute spiegazioni, ZĂŹ Rafele si sentĂŹ interrompere bruscamente dal giovane che gli chiese se fosse portoghese o spagnolo. ZĂŹ Rafele pronto, gli risponde che è italiano, e viene da

^ ” fo di Napoli. Il giovane allora con una larga risata, soggiunse che anch’egli era italiano e veniva da Castellaneta vicino Taranto, in Puglia. Zi Rafele non ha mai sentito parlare di Castellaneta, conosce invece Taranto dove era stato da militare di mare: vi si era recato a vedere le navi nel porto e il ponte girevole. Il giovane scoppia di nuovo a ridere ed aggiunge che lui, in compagnia di giovanissimi amici, non si recava invece a Taranto per vedere le navi nel porto o il ponte girevole, ben `

$ dirette alle case di tolleranza. Anzi, precisa che, senza qualche soldo in tasca, sebbene giovanissimi e di bella presenza, correvano il rischio di ritornare a Castellaneta a bocca asciutta, perchĂŠ le padrone di quelle “caseâ€? non ne consentivano l’ingresso, se non prezzolate. Da questo scambio di battute nacque un’amicizia e a volte di pomeriggio, il giovane scendeva da ZĂŹ Rafele per chiacchierare di tante cose: dell’Italia lontana, delle traversate transoceaniche sulle belle navi,

Tipica scena di seduzione di Rodolfo Valentino nel celebre ďŹ lm Beaucaire

dove Zi Rafele aveva fatto in qualitĂ di terzo cuoco una sola esperienza di cui conservava un bel ricordo, delle grandi bande musicali pugliesi che ZĂŹ Rafele aveva avuto modo di ascoltare ed appezzare durante le feste patronali di Ischia; poi di Napoli e delle sue canzoni cantate dal grande Enrico Caruso, delle opere

^ _ ˜ – Mascolo amava tantissimo e desiderava molto avere un disco, quello grande a 78 giri del grande musicista italiano, delle specialitĂ della sua Ischia come il vino cotto di cui Zi Rafaele disponeva nella sua casa di San Pedro, qualche bottiglia che gli avevano mandato dall’Italia, e di tante altre cose. Ormai tra Zi Rafele e il giovane attore, era nata una discreta amicizia. Per questo il Mascolo dall’animo generoso pensò di privarsi di una di quelle poche bottiglie di vino cotto che conservava in casa per regalarla al giovane amico. Durante il loro conversare nei momenti di pausa, non si parlava mai di cinema, nĂŠ il giovane gli aveva mai rivelato il suo nome di $ Un bel giorno ZĂŹ Rafele dovette recarsi d’urgenza a San Pedro dove poi venne ripreso dal suo boat. Appena a bordo, il comandante che gli voleva bene, lo chiamò in cabina e gli mostrò quattro bottiglie di vino pugliese, Un disco 78 giri

^ _ ” 5 # _ @


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La Storia siamo noi

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Zi Rafele tornato ad Ischia dopo la guerra svela i suoi “segreti� agli amici ritrovati che lo ascoltavano con piacere. Uno di questi era Pietro Corino che annotava tutto su fogli volanti oggi in nostro possesso. Il 78 giri con le opere di Giuseppe Verdi regalo di Valentino all’amico Mascolo bravo cuoco di bordo che ricambia con una bottiglia di vino cotto fatto venire da Ischia. La notizia della morte del bell’amico del cinema, lo sconvolse. Il padre dell’artista Aniellantonio Mascolo ignorava chi fosse il bel giovane di Castellaneta

Il gusto “divino� del vino cotto e il regalo a Rodolfo Valentino

manciata di dollari lasciatagli dal giovane amico. Ben sapendo che ZĂŹ Rafele ne ignorava l’identitĂ , il comandante gli mostrò un giornale che parlava dello sconosciuto. Si trattava nientemeno che di Rodolfo Valentino, il famoso bell’attore del cinema americano. E quando piĂš tardi, sempre il comandante, gli mostrerĂ il giornale che riportava la notizia della morte prematura del giovane attore, ZĂŹ Rafele si commosse molto e non riusciva a mandar giĂš quella brutta notizia che riguardava il suo amico e la giovane vita spezzata nel fulgore della sua giovinezza e dell’attivitĂ di artista nel cinema cosĂŹ amato dalle donne e stimato da chi lo conosceva. ZĂŹ Rafele si sentĂŹ talmente toccato da quella perdita che lo sconvolse. PiĂš volte si recava in chiesa per pregare per l’anima di quello sfortunato giovane che aveva conosciuto al largo di San Francisco in California sulla barca dove lavorava da cuoco alle dipendenze della troupe $ ; Pedro, dove al quel tempo Raffaele Mascolo viveva con la famiglia, avendo saputo della singolare avventura vissuta dal loro Zi Rafele, lo vollero condurre a Los Angeles dove gli fecero vivere l’emozione

!

cui Rodolfo Valentino era protagonista e che ZÏ Rafele aveva conosciuto, senza sapere chi realmente fosse�.

episodio raccontato da Antonio Lubrano per l’attuale numero di Kaire, parla del vino cotto che Zi Rafele dice di aver A cura di Michele regalato nientemeno che al bello del ciLubrano nema dell’epoca, l’attore di Castellaneta in Puglia Rodolfo Valentino, ci fornisce lo spunto per parlare di questo tradizio

! J ! ricercata e di prestigio, prodotta da sempre, prima dai contadini di Serrara Fontana e di Panza, poi, via via ha preso piede anche a Barano. k J ! $ conserva come se fosse un tesoro da nascondere e tirarlo fuori solo in particolari circostanze di festa. Gli antenati ischitani hanno ereditato dai Greci della storica Pithecusa, la tecnica di produzione che partendo dalla cottura del mosto delle uve, riuscivano a realizzare un nettare che custodivano gelosamente in particolari botti per la ulteriore fermentazione a caldo. Questo procedimento rendeva il vino meno acido e quindi poco soggetto a trasformarsi in aceto. Quando il raccolto era peggiore del solito o quando il proprietario del terreno sceglieva l’uva migliore e lasciava al contadino quella piÚ rovinata, questi, per non rischiare di rimanere senza vino, facendo ricorso alle sue migliori risorse ed alla sua creatività , riusciva a bere per tutto l’anno un vino forse migliore di quello del padrone. Nella storia antica i Greci in !

! % !! =4 _ >š 5 J venivano osannate da Plauto (191 A.C) che riteneva il vino cotto la piĂš ricercata delle bevande, consigliandola in ogni banchetto. › $ ! ” todo di preparazione “un’opera di ingegnoâ€?. Secondo gli storici, il condottiero cartaginese Annibale, nella guerra punica contro i Romani, fece sosta ad Atri dove rifocillò i propri cavalli ed uomini con del

In alcuni ristoranti ad Ischia piĂš attenti a conservare la tradizione eno-gastronomica isolana, utilizzano il vino cotto nella preparazione di primi e secondi piatti, sui dolci e su carni di taglio speciale per ottenere squisiti sughetti.

Una boccetta di vino cotto a Serrara La preparazione del vino cotto

La conservazione del vino cotto

L'

vino cotto. Molto apprezzato, nel 1534, anche dal @ @ œ ! = $ > ! !

caldaro di rame. A fermentazione alcoolica avvenuta, viene trasfe J $ ! cotto degli anni precedenti; molto importante sarĂ un suo lento e lungo invecchiamento evitando forti ossidazioni. Ăˆ proprio questo il punto piĂš delica

! 5 ? J $ $$ ! cotto nuovo con quello vecchio ed effettuare una spillatura accorta, per evitare problematiche ossidazioni. Eventuali errori in queste operazioni potrebbero impedire il formarsi del profumo fruttato caratteristico della bevanda. Le sue caratteristiche di ; J $ ? ? $ @ ? ” ; ? $ ! ^ ? ŒŠ� ! \ ! ! ancora preparato secondo l’antica tradizione, J prodotto usato soprattutto in campagna, nelle zone dove si compie la vendemmia. Per realizzarlo si usa il mosto appena fatto. Nelle antiche abitazioni rura $ J $ ? ” tamente, mescolandolo con costanza ed attenzione. Z J $ ! ! 55 J ” prattutto a Natale e Pasqua che compare sulle tavole ischitane oltre ad essere portato in dono, insieme alle arance, all’uva secca, alle fave fresche ed al vino ad amici e parenti. †

J ! j ! 5 ”$ ” stronomica isolana, utilizzano il vino cotto nella preparazione di primi e secondi piatti e sui dolci e su carni di taglio speciale.


Cultura

14 18 aprile 2015

M

i chiedo, esiste oggi una possibilitĂ per la poesia, in un mondo dove A cura di la tecnica ha assorbito Enzo tutti gli spazi del viD’Acunto vere, dove le dinamiche umane sembrano sempre piĂš osteggiate, rivaleggiate dalla perfezione del mondo ingegnerizzato, dove le cittĂ , i paesi, le piccole comunitĂ , sembrano voler rimuovere con insistenza la propria identitĂ e cancellare con forza la propria memoria oltrechĂŠ la propria funzione, mi ripeto la domanda, esiste una possibilitĂ per la poesia? E se esiste, qual è? Forse, la domanda, sarebbe piĂš conveniente porla in maniera diversa. Ăˆ pensabile, oggi, un mondo senza un’armonia naturale che sappia congiungere le istanze interiori con le possibilitĂ esteriori? SĂŹ, certamente, un mondo del genere, per quanto angosciante e deprimente, è perfettamente possibile, anzi, non è altro che quello che ci è dato di vivere, e lo sa bene un grande poeta italiano, Mario Luzi, che da questa terra, divenutagli cara nel tempo, ci ha abbandonato nel febbraio di dieci anni fa. Ho conosciuto la sua opera sui banchi del liceo, grazie alla generositĂ del professore Pasquale Baldino, al quale idealmente, quest’articolo non può che essere dedicato. Ho poi nutrito questa passione, nella solitudine tipica di ogni vera lettura poetica, e cosĂŹ ho potuto, lentamente, immergermi nel mondo dell’ultimo, almeno per il momento, grande e nobile poe # convinto, va trattata con serietĂ , e per questo mi chiedo ancora, esiste oggi una possibilitĂ per essa? Be’, credo che la risposta di Luzi sarebbe stata affermativa, perchĂŠ in fondo affermativa è stata tutta la sua opera. Affermativa in un senso che va spiegato. Immergersi nella

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Mario Luzi come vento di luce PRIMA PARTE tradizione poetica italiana a capo 5 5 impacci scolastici, farlo cioè con umana, cordiale e feconda passione, senza essere legati troppo a 5 55 5 altro, non esclude tuttavia, la possi La poesia italiana del novecento ha conosciuto la retorica del trionfo, che non a caso ha avallato e accompagnato l’avvento del fascismo, ha conosciuto il dolore, il male di vivere, ed è stata capace di aprirsi, con minori resistenze rispetto al passato, ai fermenti e alle mode esterne. CosĂŹ facendo, si è biforcata in due grandi e differenti esperienze, quella espansiva della luce e dell’eccesso, e quella introspettiva, del timore, della fragilitĂ e dell’incertezza. E anche se oggi appare latitante, relegata com’è ai margini da un mondo che ha preferito giĂ da tempo, come ripete continuamen – ! ” cialitĂ nella vita ed anche nell’arte, la grande poesia italiana dei giorni nostri continua a vivere di vita propria, come è permesso solo alla grande arte, e in tutto questo, Mario Luzi, ha avuto un ruolo di primissimo piano. Il toscano riservato, pacato, – di lui, si potrebbe senz’altro dire che apparteneva alla categoria opposta di quel terribile, ma altrettanto grande toscanaccio, che fu Kurt Erich Suckert, al seco-

lo Curzio Malaparte, – con la sua poesia non ha rinnegato il peso di una tradizione millenaria, non l’ha fatto, anzi, ha volutamente e coscientemente sobbarcato sulle sue spalle quella tradizione, ripiegando <

” do il monito Agostiniano, contro le grandi e potenti trombe del facile e meschino trionfalismo fascista. Basti tener presente, che i suoi temi, certamente oggetto di un’evoluzione nel tempo, sono giĂ tutti ben presenti sin dalla sua prima ? =# > 1935. In essa c’è una poesia, per me straordinaria, titolata, – in linea con quel senso di affermazione di ! Â&#x; =\

! > essa ci sono gli amici, c’è la barca =

!  >š J sofferenza, la follia, la disperazione e il bisogno di ricongiunzione che solo all’orizzonte sembra possibi ? = !  ” trepida, un sospiro profondo dalle

$ > Questa verità è una donna, una =' $ ” > mondo della sofferenza e del dolore. Ma non esiste alcuna frattura tra l’immediato a noi piĂš vicino e l’orizzonte piĂš lontano, perchĂŠ nelle cose è insita una perfetta congiunzione, e perchĂŠ la vita si rigenera costantemente. Compaiono ragazze che fremono palpitanti nell’atte-

& = !! >š ” tre è ancora una voce materna, = 5 $ 5 > ! = 5

> Z mondi paralleli, sfere concentriche, voci che si accompagnano e si confondono, rende la poesia di Mario Luzi qualcosa che al tempo stesso è reale e irreale, carnale ed eterea, qualcosa che si muove con delicatezza tra una dimensione al di qua e al di lĂ della vita, qualcosa che si spinge oltre la terra ed il reale, qualcosa che richiama quelle immagini sacre incastonate nella memoria, nel midollo, nelle viscere, nell’anima, per proiettarle al di fuori, in spazi che a rigor di logica, dovrebbero essere all’altezza delle ! $ š ma Luzi lo sapeva bene, che solo raramente è cosĂŹ. Esistono delle parole chiave nel ? ! Parole che non sono altro che mezzi di fuga per altri mondi, ai quali l’uomo può giungere non con l’intelligenza nĂŠ con lo studio, ma solo con l’intuizione, perchĂŠ è solo con essa che certe cose possono essere percepite e che certe porte possono essere aperte, ed è in fondo solo con essa, che certe suggestioni possono essere comunicate, e soprattutto, possono essere comprese.

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UniversitĂ Cattolica

15 18 aprile 2015

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I giovani al centro dell’Italia che verrà Domenica 19 aprile si celebra la 91a Giornata per l’Università Cattolica

S

ai come oggi il contributo dell’Università A cura dell’Istituto Cattolica al Paese Giuseppe Toniolo, passa dal ridare Ente fondatore

! dell’UniversitĂ generazioni che, Cattolica come ha rivelato il Rapporto Giovani - l’indagine sulla condizione giovanile in Italia che l’Istituto Toniolo in collaborazione con l’UniversitĂ Cattolica, il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, ha promosso dal 2012 sui 18-29enni - non sono disimpegnate e passive, ma credono nella loro capacitĂ di dare un futuro migliore all’Italia che verrĂ . Chiedono, però, di tornare al centro delle attenzioni delle istituzioni e della societĂ anche se si sentono pronte ad assumersi in proprio la responsabilitĂ di formarsi come persone e professionisti. Da queste considerazioni nasce il messaggio simbolicamente espresso dagli studenti e sintetizzato nel manifesto della Giornata Universitaria 2015: “Mi sto preparando per vivere in un Paese migliore. Iniziando da me.â€? Un messaggio

perfettamente inserito nel tema della Giornata Universitaria del 19 aprile: ‘Giovani: periferie al centro.’ PerchĂŠ è proprio rimettendoli al centro che i giovani potranno esprimere le loro potenzialitĂ di cambiamento e innovazione. Un impegno che l’UniversitĂ Cattolica si sente di rispecchiare in ogni sua espressione offrendosi come incubatrice di un’importante realtĂ giovanile italiana da formare con la massima cura ed attenzione per continuare a offrire nuove e competenti forze al tessuto socioeconomico e culturale del Paese. L’UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore Voluto dai cattolici italiani, l’Ateneo è stato fondato a Milano nel 1921 da padre Agostino Gemelli. Ha 5 campus: Milano, Roma, Brescia, Piacenza e Cremona. La piĂš grande universitĂ cattolica nel mondo conta ben 12 facoltĂ , circa 41mila studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero, e piĂš di 1.400 docen # Â&#x; su 46 istituti, 25 dipartimenti, 76 centri di ricerca, oltre a 5 centri di Â&#x;

questioni cruciali del vivere e del convivere: le nuove frontiere dell’economia e della bioetica, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, le trasformazioni nel campo del diritto, le dinamiche familiari, il fenomeno dei mass media, l’evoluzione dei sistemi politici, i traguardi della medicina, le applicazioni tecnologiche della matematica e della j

ricerca ambientale. A ciò si aggiunge la realtĂ del Policlinico Gemelli, collegato alla FacoltĂ di Medicina e Chirurgia dell’UniversitĂ Cattolica di Roma. ÂŤL’UniversitĂ Cattolica - afferma il Rettore, prof. Franco Anelli, nell’Appello per la 91a Giornata - impegnata da quasi un secolo nel coltivare i talenti delle nuove generazioni, rinnova il suo sforzo nell’accogliere ed educare gli studenti attraverso il costante aggiornamento dell’offerta formativa e

In questa prospettiva vengono continuamente pensati ed attivati nuovi corsi di laurea e master, si in 5 do delle imprese, delle professioni

e della pubblica amministrazione e vengono rafforzate le relazioni internazionali [‌]. Seppure in un contesto economico sfavorevole, l’Università è riuscita nell’ultimo anno a supplire ai pesanti tagli delle risorse pubbliche per il diritto allo studio, sostenendo con borse di studio 864 giovani meritevoliÂť. Domenica 19 aprile 2015: la 91a Giornata per l’UniversitĂ Cattolica La Giornata per l’UniversitĂ Cattolica, promossa ogni anno dall’Istituto Toniolo in tutte le parrocchie, ha permesso di raccogliere nel 2014 â‚Ź 602.534,68, con cui abbiamo realizzato: 9 127 borse di studio 9 58 incontri e seminari nelle diocesi italiane 9 32 studenti che usufruiscono di contributi di solidarietĂ 9 ‹Š• ratori di consultori familiari a livello nazionale 9 41 borse per scambi internazionali ed esperienze di volontariato nel sud del mondo 9 485 borse per corsi di lingue e alta formazione per gli studenti dei collegi dell’UniversitĂ 9 3500 ragazzi di tutta Italia coinvolti in proposte didattiche e iniziative di orientamento 9 5.073 giovani tra i 18 e i 29 anni coinvolti per l’indagine “Rapporto Giovaniâ€?Con le offerte della Giornata Universitaria 2015, vorremmo anche: 9 essere presenti nelle situazioni di emergenze internazionali con borse di studio per giovani cristiani del Medio Oriente 9 sostenere l’impegno diplomatico della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali, attraverso borse di studio per tirocini formativi a Ginevra, Parigi, Vienna e in altre sedi.


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Parrocchie 18 aprile 2015

PARROCCHIA DI SAN CIRO MARTIRE DECANATO DI ISCHIA

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CONGREGA DELL’ASSUNTA DECANATO DI LACCO AMENO

Un anno insieme La corsa a Don Emilio dell’angelo

Ăˆ

passato ormai poco piĂš di un anno da quando don Emilio Basile fu nominato Parroco della Chiesa di San Ciro in via delle Terme ad Ischia dal Vescovo Pietro. Era il 6 A cura di Davide Costa Aprile 2014. “Arduoâ€? fu il compito di Don Emilio, ovvero quello di sostituire Don Luigi, l’amato Parroco di San Ciro, che in 54 anni di sacerdozio ha lasciato un insegnamento a ogni “Sancireseâ€?. Migliaia i messaggi di auguri e di affetto dalla comunitĂ parrocchiale, dal piĂš piccolo al piĂš grande (compreso il sottoscritto!). Anche il gruppo Facebook di San Ciro ha reso omaggio a Don Emilio con vari messaggi. Lucia scrive: “Sinceramente all’inizio non mi piaceva, poi invece piano piano il mio pensiero è cambiato. Mi piace molto come si esprime e, secondo me, è una persona molto intelligente e simpatica...insomma mi piace!â€?. E Carmen: “Don Emilio è una meraviglia, una grazia per noi, orfani di don Luigi. Quando passeggia per la chiesa con la sua Bibbia in mano e quel passo leggero, sembra di vedere don Luigi. Sono contenta che ci sia lui, è sempre disponibile e con il sorriso ma controlla tutto da sotto i suoi occhialetti poggiati sul naso. E poi le sue omelie cosĂŹ chiare e semplici. E ho notato anche che i bambini vanno con piacere da lui. Ringraziamo Dio per il dono che ci ha fattoâ€?. “Grazie Don Emilio! Sempre disponibile. – scrive Aurora - Grazie Signore di averci donato un sacerdote cosĂŹ grande e nei suoi occhi possiamo vedere il nostro caro Don Luigi!â€?. E ancora, Mariantonietta: “Don Emilio è una persona splendida con una sensibilitĂ che sa dimostrare sempre nei tuoi momenti piĂš infelici e darti un supporto vero e tangibile dove ritrovare GesĂš. Ogni sacerdote ha un suo carisma e lui con la sua dolcezza arricchita da sana ironia arriva dritto al cuore di chi in lui trova una guida preziosa. Voglio ringraziarlo di cuore e ringraziare il ; $

! ! ! la sua presenza nella parrocchia�. Maria scrive: “Poche parole a buon ' J $ > # ? =† sacerdote che si fa amare con quel suo linguaggio semplice�. Tanti auguri don Emilio, dal tuo “coso brutto�.

S

i è svolta il 12 aprile la Sacra Rappresentazione della Corsa dell’ Angelo in Piazza Santa Restituta a Lacco Ameno. L’evento è stato posticipato di 7 giorni, a motivo delle avverse A cura di Mena Alvi condizioni metereologiche nella domenica di Pasqua. La ; – 5 ! $ # \ XVIII secolo, ed è organizzata dai confratelli dell’Assunta, con il Patrocinio del Comune di Lacco Ameno. I ragazzi di buona volontĂ sono scesi dalla Congrega di Lacco di Sopra portando sulle loro le spalle le statue che partecipano alla funzione, la Madonna, Maria Maddalena, San Giovanni (le statue dell’Angelo e di GesĂš risorto erano giĂ presenti in loco), sotto i raggi caldi del sole primaverile, seguiti da una composta processione condotta dal Parroco Don Gioacchino, per giungere al Centro del paese e far rivivere al popolo di Dio l’evento piĂš straordinario della storia: la Resurrezione di GesĂš. Che grande giorno per Maria di Magdala nell’apprendere che il suo Signore è risorto, dopo aver creduto che il suo corpo fosse stato trafuga  $ %

!  Â† $ # piĂš scaltre degli uomini, furono le prime a credere nella Resurrezione e a divulgare la notizia. Domenica scorsa, in Piazza Santa Restituta, si è festeggiata la vittoria della vita sulla morte. Signore cosa non hai fatto per l’umanitĂ ! Hai vinto il male, hai dato la speranza a ogni uomo, quella speranza che ci fa andare avanti. Con Te risorto, tutta la vita risorge! Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, tutte le persone riunite in piazza hanno esultato di gioia, perchĂŠ tu conduci ad una via di eternitĂ . La speranza, l’unica, la vera, nasce sulla croce e, dall’apertura di quella ! \ @ / ^

rappresentazione, il compito di togliere il velo nero (segno di lutto) alla Madonna addolorata e di concludere con orazioni e benedizioni questa vittoria sulla morte. Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi! Foto di Giovan Giuseppe Lubrano



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Bible Works - Una parola per la Bibbia 18 aprile 2015

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I LUOGHI DELLA PASQUA

Il sepolcro di Cristo: il sito originale

C

arissimi lettori, nell’articolo precedente abbiamo rileA cura di vato le fonti evangedon Cristian liche che menzionaSolmonese vano la presenza della tomba di Cristo. Pochi dati abbiamo potuto ricavare dai racconti dei vangeli. Ciò che risulta evidente è che essi sono compatibili con le conoscenze esistenti sulle pratiche funerarie a Gerusalemme nel I° secolo. Per una migliore comprensio

$ occorre servirsi degli studi archeologici dettagliati condotti dal padre Virgilio Corbo ofm, recentemente scomparso (le sue ricerche sono pubblicate dalla Franciscan Printing Press di Gerusalemme in un’opera in tre volumi che si intitola: “Il Santo Sepolcro di Gerusalemmeâ€?, Jerusalem, 1981-1982). Padre Corbo fu la persona incaricata della ricerca archeologica in varie aree del monumento, una ricerca che fu portata a termine gradualmente a motivo della complessitĂ dell’e-

k $$ vedere l’intera roccia del calvario,

4 š mo però in grado, grazie alle sue ricerche, di farci una’ idea abba 5

$ luogo. In origine l’area su cui oggi sorge la Basilica del Santo Sepolcro era una cava. Questa enorme cava che fornÏ la pietra, per la costru5 $

fu smessa nel primo secolo a.C. ed allora l’area fu riportata ad orto ricolmando gli anfratti con le terre che erano state accantonate ai mar$ k ` ^ $ -

! $ k

pareti rocciose della cava furono !

J

“tomba di Giuseppe di Arimateaâ€?. I dati archeologici mostrano che la tomba di GesĂš fu ricava cava. Il proprietario (all’epoca della ^ \ tea) aveva iniziato la preparazione

$ roccia sporgente. La tomba nuova possedeva una bassa apertura (ci ! ! $ potervi passare), chiusa mediante una grossa lastra. Al di lĂ dello stretto passaggio ci si trovava in un vestibolo conducente alla camera funeraria. Qui un solo banco era stato scavato nel lato settentrionale della camera funeraria (sul lato destro di chi entrava). Il problema forse è che una tale tomba è troppo semplice: sono infatti comuni banconi su piĂš di un lato, nicchie rettangolari lunghe e strette o loculi e camere multiple. L’assenza di tali caratteristiche potrebbe essere dovuta alla brevitĂ dei racconti dei vangeli, esse potrebbero non essere menzionate perchĂŠ irrilevanti, ! 4 ! tomba nuova, forse non erano pre-

viste. Solo col tempo sarebbero state necessarie delle aggiunte e le tombe gerosolimitane piĂš elaborate sono chiaramente il prodotto di piĂš generazioni successive. D’altronde è probabile che Giuseppe di Arimatea intendesse portare a compimento la sua tomba familiare scavando altri due banchi sui lati di ovest e di sud, ma gli avvenimenti della Settimana Santa hanno sconvolto tutti i suoi piani. Oppu effettivamente presenti ma furono in seguito murati. Da un esame effettuato risulta infatti che le pareti ovest e sud del sepolcro presentano uno spessore maggiore rispetto alla parete nord (a destra dell’entrata) con il banco su cui fu deposto il corpo di GesĂš. Si potrebbe anche supporre che il riferimento al lato destro indichi proprio la presenza di panche su piĂš lati, infatti in caso contrario non sarebbe stata neces 5 _ $ sione e la sepoltura di GesĂš ebbero luogo fuori dalle mura cittadine ed in effetti l’orto del Golgota restò fuori della cittĂ sino ad Agrippa I ŠŒ”ŠŠ zione del terzo muro, inglobò tutta la zona del Golgota nel nuovo perimetro cittadino.

VOLONTARIATO VINCENZIANO DIOCESI DI ISCHIA Domenica 26 aprile, giornata dell’amicizia per le persone sole che desiderano trascorrere una domenica in allegria presso la casa dei missionari vincenziani a Forio, villa san luigi- cardinale Lavitrano Ore 12.00 santa messa nella cappella Ore 12.45 pranzo con la gradita partecipazione del vescovo Mons. Pietro Lagnese Per info contattare Angela 3388343935, Maria Concetta 3476368631


Bible Works - Una parola per la Bibbia

19 18 aprile 2015

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I RACCONTI DELLA PASQUA

GesÚ è stato avvolto in bende o in un telo? SECONDA PARTE

C

arissimi Lettori, in questo articolo, vogliamo affrontare una A cura di questione particolare don Cristian Solmonese legata alla Sindone. Spesso nei Vangeli troviamo erroneamente tradotto che GesĂš sia stato legato in bende per poi essere consegnato al sepolcro. Se si tratta di bende, come si spiega il telo della Sindone lungo 4 metri? Il vangelo ci aiuta a comprendere la veritĂ dei fatti attraverso uno sguardo accurato nel testo. Il brano di riferimento è Gv 20,19. Nel racconto biblico si descrive che Pietro e il discepolo amato corrono al sepolcro e, chinandosi, vedono i lini sepolcrali. La descrizione dell’interno del sepolcro è particolare nel testo giovanneo, in quanto egli evidenzia gli oggetti sepolcrali per poter dare rilievo alla veritĂ che essi stanno costatando. Riguardo ai teli sepolcrali ci sono alcune questioni. Cosa sono questi o \ qĂŠonia? In molti testi essi sono tradotti con “bendeâ€?. Ma in effetti = > \

racconto della passione ,in 19,40, troviamo questa espressione: ÂŤtrovarono il corpo e lo legarono (“edesanâ€?da dĂŠeomai)Âť. Il termine o \ qĂŠonia legato a dĂŠeomai ha dato l’impressione che gli oqĂŠonia fossero bende. Ma non è cosĂŹ. Nel capitolo 11 di Giovanni (v. 44) troviamo Lazzaro che è avvolto in keirĂŠiai che sono bende. Per quale motivo Giovanni non lo ha usato anche per GesĂš? Il termine oqĂŠonia è un diminutivo di oqonĂŠh che indica un grande drappo. In At 10,11 si parla di una grande tovaglia che Pietro contempla. Nel greco biblico spesso il diminutivo può equivalere al “nomeâ€?. Per esempio nell’episodio dell’ingresso di GesĂš a Gerusalemme, il vangelo di Matteo riporta che GesĂš cavalcava un “asinelloâ€?, mentre in Mc invece

troviamo il termine “asinoâ€?. In questo caso il diminutivo e il nome si equivalgono. Alla luce di quanto detto sopra, come interpretare il plurale di oqĂŠonia? Alcuni parlano di plurale di categoria altri di plu 55 $ “grandi lini sepolcraliâ€? e il secondo un grande lino sepolcrale. Oltre ad oqĂŠonia nei sinottici troviamo il termine siou/ndon (Mc 15,46). In 24,12 Lc parla di oqĂŠonia. In Luca si usano tutti e due i termini e non ci sono nuove menzioni quindi essi sono corrispondenti, sono identi ' ŒŠ ˆŒ”ˆ‹ un giovinetto che fugge nell’orto e fuggendo lascia cadere un lenzuolo; questo lenzuolo è indicato con il termine siou/ndon e il verbo usato è avvolgere. Tutti questi elementi ci fanno pensare alla sindone come

5 # J 5 mentre nel testo giovanneo è generico. Che senso può avere allora il legare di Gv 19,40? Se diamo una lettura di tipo collettivo il verbo legare crea problemi perchÊ i lini non possono essere legati; possiamo darne una lettura teologica: legare sta per essere prigioniero della morte, incatenato. Il legare però si oppone agli usi dei Giudei in quanto le mummie in Egitto si legavano. Presso gli Ebrei, invece, vi erano altre usanze. Un altro oggetto sepolcrale era il soudÊarion. Pietro lo vede nel sepolcro. Questo non appare nei sinottici. Il sudario era un pezzo di lenzuolo che avvolgeva il volto del defunto. Il termine soudÊarion è una parola greca mutata dal latino sudarium, un panno per detergere il sudore (sudor), qualcosa di simile ad un fazzoletto. Esso ricorre ancora nel Nuovo Testamento in Lc 9,20 e At 19,12. Aveva forse la dimensione di un piccolo asciugamano o di un grande tovagliolo. Mentre questo panno non è menzionato al

momento della sepoltura di GesĂš, invece fa parte del corredo funebre di Lazzaro (Gv 11,44). Probabilmente esso passava sotto il mento ed era legato alla sommitĂ della testa per impedire che la bocca del morto si aprisse. Il ritrovamento di questo oggetto funebre cosĂŹ come dei teli di lino non è importante quanto la sua posizione; infatti Giovanni sottolinea la posizione con alcuni elementi importantissimi. I lini in Gv 20,5-7 sono indicati come “giacenti distesiâ€?. Due volte troviamo questa espressione. I teli giacenti a terra provocano una grande impressione agli occhi dei discepoli. Ăˆ importante sottolineare che i teli non sono stati buttati come se qualcuno avesse sottratto il corpo di GesĂš e si fosse sbarazzato frettolosamente dei teli, per-

chĂŠ in tal caso Giovanni avrebbe di certo utilizzato un altro termine. La posizione dei teli è un dettaglio importantissimo. I lini giacenti per terra e il sudario piegato a parte, e quindi l’anomala posizione, sembra indicare che il corpo se ne sia liberato passando dalla testa: solo in questo modo è $ rotolato. Il testo non si sofferma su tali particolari, ma suggerisce che il corpo si sia disfatto dei teli a partire

sia rimasto arrotolato secondo la sua funzione, cioè arrotolato su se stesso e legato per non lasciare la bocca aperta del defunto. Questo spiegherebbe il come è avvenuta la resurrezione e quella nota del testo “vide e credetteâ€?.


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Liturgia 18 aprile 2015

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 19 aprile 2015

Sono proprio io in persona toccatemi!

III DOMENICA DI PASQUA

I

l vangelo di questa III Domenica di Pasqua ci permette nuovamen <

A cura di resurrezione. L’evangelista Luca, don Cristian Solmonese tra i quattro evangelisti, è quello che insiste maggiormente su questo argomento. Quasi in modo esasperato cerca di dare dei particolari nella descrizione del corpo del Risorto dopo la resurrezione, per far si, che chiunque legga e si trovi a contatto con questo evento della vita di GesĂš, creda nella sua realtĂ e non la giudichi una favola o una storiella. La chiave di lettura del testo è nuovamente la formula dell’adempimento delle Scritture: ÂŤCosĂŹ sta scritto: il Cristo dovrĂ patire e risuscitare dai morti il terzo giornoÂť. Questa espressione ci mostra l’amore esasperato di Dio La resurrezione è quasi un corollario che conferma la divinitĂ di GesĂš ma dall’altra parte, conferma il dono che è venuto a portarci. Ma voglio soffermarmi sul corpo di GesĂš. ÂŤGuardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate!Âť Con quest’espressione GesĂš

invita i suoi apostoli a constatare la realtĂ della resurrezione. Le mani e i piedi, segnati dai chiodi, fanno innanzitutto vedere l’identitĂ del – tra croce e resurrezione. Il corpo che essi vedono è quello stesso assente dal sepolcro. Allo stesso tempo però quel corpo vive una novitĂ , la novitĂ della Resurrezione. I segni di vittoria

$

Le mani, i piedi e il costato ci fanno vedere il Signore. Contro ogni falso spiritualismo per Luca il corpo è importante. Egli insiste sulla corporeitĂ di GesĂš. Egli mangia, ha fame, chiede del y ! J š ! J – J ÂŤSono Io!Âť Ăˆ l’espressione del Dio rivelatosi nell’Esodo. Il vedere e il toccare è unico per i discepoli e per noi vale la beatitudine di quelli che pur non avendo visto crederanno. C’è un palpare e ve j

un gusto interiore, una vista spirituale, con pace e sbigottimento, adorazione ed esultanza gran !

@ -

San Francesco e gli ultimi

mo sentirlo solo quando riusciremo ad annullare i nostri sensi. Toccare deve essere sinonimo di essere toccati! Ăˆ l’unico senso reciproco: chi tocca è toccato a sua volta da chi lui stesso tocca. Ăˆ bello lasciarsi toccare dal Signore! PerchĂŠ è turbato ancora il nostro cuore? PerchĂŠ ancora i dubbi? Quando si ama non si va forse oltre il toccare? Quando si vuole bene ad una persona, quel sentimento non va altre l’aspetto sensibile? A noi basta la certezza che Egli ci sia, sia in mezzo a noi! Il Signore ha lasciato inoltre il testamento della sua presenza nei fratelli, nella moltitudine di coloro che vengono alla fede, come stiamo ascoltando dagli Atti degli Apostoli. Possiamo toccarlo nei fratelli e soprattutto in quelli che $

Davanti a loro facciamo sempre esperienza della pasqua interiore, ma soprattutto facciamo esperienza della sua presenza! Ogni volta facciamo esperienza del grido di meraviglia per le grandi opere di Dio:Veramente il Signore è risorto ed è apparso a Simone Buona domenica!

IL SANTO DELLA SETTIMANA

L'

otto aprile Papa Francesco, durante l’Udienza Generale, ci ha parlato dei bambini maltrattati, A cura dell' Ordine sfruttati, non accettati. Francescano Nessuno chiede di venire al monsecolare do, ma quando nasce, la sua predi Forio senza diventa impegno per chi l’ha generato, sia come famiglia che come societĂ perchĂŠ possa diventare una persona libera e responsabile. E’ chiaro che la famiglia non debba essere lasciata sola. La chiesa dovrebbe prevedere ed organizzare itinerari di formazione umana e spirituale a suo sostegno. Le strutture pubbliche, a loro volta, nell’ottica di una gestione volta al bene comune, in collaborazione con le agenzie educative, dovrebbero garantire tutto ciò, che solo ad esse, spesso per

5 5 compete. Solo non agendo isolatamente dunque, la famiglia, potrà continuare ad essere linfa vitale nel processo di umanizzazione della società ed un tramite per facilitare l’ascesa dell’uomo verso Dio. La paternità divina era per San Francesco il fondamento della fraternità umana, per cui tutti gli uomini prescindendo dalla loro reale condizione, erano considerati fratelli; infatti Francesco e i suoi frati esultavano di singolare allegrezza quando un fedele chiunque

e di qualunque condizione fosse, ricco, povero,nobile,umile, spregevole, onorato, prudente, condotto dallo spirito di Dio, veniva a prendere l’abito della santa religione. Egli personalmente aveva desiderio costante e vigile premura di $ !

&

simo spirito e generati dallo stesso padre vivessero concordi nel grembo di un’unica madre. Voleva che i grandi fossero uniti ai piccoli, e i sapienti stretti da affetto fraterno agli ignoranti, e tutti avvicinati dal legame dell’amore anche se lontani gli uni dagli altriÂť. ÂŤGrande era la compassione di San Francesco per gli ammalati e grande la cura delle loro necessitĂ Âť. ÂŤCon grande indulgenza amava e sopportava pazientemente quegli infermi che sapeva,come deboli bambini, agitati dalle tentazioni e privi di forza morale Âť ; ÂŤ sentiva l’animo suo intenerirsi per i poveri e per i bambini, e a quelli cui non poteva offrire un aiuto materiale offriva il suo affettoÂť. Anche noi, come San Francesco, siamo invitati a percorrere la strada dell’amore lasciandoci compenetrare dalla solidarietĂ e dando una risposta gratuita agli appelli provenienti dagli altri, a partire dai piĂš vicini, cioè dalla famiglia e dal gruppo dei pari.

A cura di Francesco Schiano

23 APRILE

San Giorgio martire

Giorgio, il cui sepolcro è a Lidda (Lod) presso Tel Aviv in Israele, venne onorato, almeno dal IV secolo, come martire di Cristo in ogni parte della Chiesa. La tradizione popolare lo $ ! go, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. La sua memoria è celebrata in questo giorno anche nei riti siro e bizantino. Sulla nostra isola San Giorgio è patrono della Comunità Parrocchiale di Testaccio nel Comune di Barano.


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Sport

18 aprile 2015

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CAMPIONATO PROVINCIALE 2014/2015

Girone Isolano - Categoria Open RISULTATI SEMIFINALE

TABELLINI Un film già visto. Mater Ecclesiae ed Epomeo calcio a 5 centrano la qualificazione alle fasi provinciali come già accaduto nella passata stagione e sabato si giocheranno il titolo di campioni isolani CSI. La finale, oltre a decretare la vincente del girone riguardante la sezione di Ischia, determinerà anche le avversarie da affrontare nel turno successivo.

MATER ECCLESIAE – REAL SAN CIRO

4-2

La Mater Ecclesiae vola in finale e centra per la quarta volta consecutiva la qualificazione alle fasi provinciali. Nonostante un inizio della fase a gironi non affatto esaltante per i fiaianesi, le ultime convincenti prestazioni hanno mostrato il carattere della squadra bianco-azzurra che raggiunge così, il suo obbiettivo minimo stagionale. Il Real San Ciro dice addio alla competizione dopo aver cullato per buona parte della stagione il sogno di raggiungere le fasi provinciali ma la formula varata quest’anno che prevedeva oltre alla fase a gironi anche una fase finale e costata cara alla compagine sancirese a cui va comunque un grosso plauso per la straordinaria stagione disputata. La gara è di quelle vibranti, tese e nervose. Dopo una prima fase di studio è la Mater Ecclesiae la prima a rendersi pericolosa con Patalano L. che da ottima posizione calcia a lato. Al 5’ minuto la sblocca il Real San Ciro con Basile che, su azione d’angolo, sorprende il portiere avversario con un gran destro da fuori area. La reazione fiaianese non si lascia attendere e dopo appena tre minuti dal vantaggio ischitano Barano E. pareggia i conti. Real San Ciro scosso e che sbanda dopo altri 3 minuti quando Schiano, dopo un’azione manovrata, trova il destro dal limite che porta avanti la Mater. La risposta del Real San Ciro tarda ad arrivare ed i soli tentativi da fuori area sono ben controllati dalla difesa fiaianese. Nel secondo tempo, il Real San Ciro passa al contrattacco con pressing e ritmi alti ma si espone ai contropiedi della Mater Ecclesiae che ancora con Barano E. trova la rete del tre a uno dopo una stupenda azione personale. Finale concitato. Il Real San Ciro gioca la carta del portiere avanzato ma subisce il quarto gol ad opera di Ferrandino. Negli ultimi minuti il solito Tufano, alla sua ventisettesima segnatura stagionale, tenta il clamoroso recupero accorciando le distanze e rendendo le ultime fasi dell’incontro ancora più interessanti con il Real San Ciro che sciupa clamorosamente anche il terzo gol. Dopo 3’ di recupero l’arbitro fischia la fine e sancisce la vittoria della Mater Ecclesiae che in finale contro l’Epomeo calcio a 5 proverà a riscattare le uniche sconfitte subite quest’anno.

NEVADA ABBIGLIAMENTO – EPOMEO CALCIO A 5 4 – 5 Missione compiuta. L’Epomeo calcio a 5 si guadagna il passaggio del turno non senza problemi e avendo la meglio sul Nevada Abbigliamento solo nel finale, ma confermandosi squadra solida e meritevole visto il campionato condotto sempre in cima alla classifica. Nevada Abbigliamento che sotto la guida sapiente di Di Scala D., ha registrato in positivo la seconda parte del girone di ritorno e ha dato del filo da torcere ai serraresi arrendendosi solo nel finale di gara. Primo tempo molto equilibrato, con le due squadre che non si sbilanciano e rischiano pochissimo. Alla prima occasione pericolosa l’Epomeo calcio a 5 trova il vantaggio con Mattera M., bravo a dialogare con un compagno e superare il portiere avversario in uscita. Il Nevada Abbigliamento non sta di certo a guardare e con un gran sinistro di Marino F. pareggia sul finire del tempo. Nella seconda frazione, veloce botta e risposta. Iacono F. fa due a uno Epomeo , poi ancora Marino F. riagguanta i serraresi. Negli ultimi 15’ minuti di gioco cambia tutto, il Nevada che fino a quel momento aveva rischiato pochissimo, anzi aveva avuto le maggiori occasioni per passare in vantaggio, crolla inspiegabilmente lasciando via libera all’Epomeo calcio a 5 che ne approfitta immediatamente, prima con un grandissimo gol di Scotti A. che pesca l’angolino da posizione defilatissima e poi ancora con Iacono F. e Castaldi arrotonda il punteggio. Nel finale il Nevada cerca una reazione che si concretizza con la doppietta di Scotti U. che rende ancor più amara la pillola per l’impresa sfiorata.

PROSSIMO TURNO FASE FINALE Mater Ecclesiae

Epomeo calcio a 5

Sabato 18 Aprile 2015 Ore 20.30

Mater Ecclesiae

Real San Ciro

4–2

Nevada Abbigliamento

Epomeo calcio a5

4-5

CLASSIFICA SOCIETÀ

Punti

Gare Giocate

Gare Vinte

Gare Perse

Gare Nulle

Goal Fatti

Goal Subiti

EPOMEO CALCIO A 5 * REAL SAN CIRO * MATER ECCLESIAE NEVADA ABBIGLIAMENTO FUTSAL ISCHIA MATER ECCLESIAE BIANCA FIAIANO

27 26 24 17 15 5 4

12 12 12 12 12 12 12

8 8 7 5 4 1 1

3 2 3 2 3 2 1

1 2 2 5 5 9 10

73 69 62 57 43 23 38

49 33 30 57 39 65 90

* LE PRIME DUE CLASSIFICATE PASSANO DIRETTAMENTE ALLE SEMIFINALI



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Sport

18 aprile 2015

kaire@chiesaischia.it

FUGA PER LA VITTORIA

ABBONAMENTO POSTALE

Il duello romano accende il ďŹ nale L'

ultima giornata di campionato è stata particolarmente interessante proponendoci nuove suggestioni che A cura di tanto suggestioni non sono e danAlberto

! ! ! Arcamone come quello sulla lotta salvezza. Ha fatto rumore sicuramente lo stop clamoro

ÂŁ ! @ 5 !! % $ Â&#x; # 5 4 ; Â&#x; $

visti gli impegni europei e la furia biancocele !! # # 5

$ te l’altra squadra capitolina in un duello tutto

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% pareggiare su un campo ostico come quello del 4 $ re le carte in tavola: i biancocelesti andranno a £ ! pra i giallorossi e magari portarsi a meno nove proprio dai bianconeri sognando – perchÊ no? – lo scudetto. La Roma invece spererà nel risorpasso battendo prima l’Atalanta. Quarto posto riconquistato invece dal Napoli che scaccia via ogni polemica grazie ad una partita perfetta le due batoste rimediate contro la Juve e gli az5 ` ! / k $

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! da molti lo spot per il nostro calcio. Al dodi 55 ; ! ? ! " $ ! ! / $ ! 4

' † ; ! ! \ 33 punti troviamo Empoli e Verona prossimi !! ! @ \ ‹‰ grosso sospiro di sollievo grazie all’ultima vit Τ

5 ! ` $ ri che non raccoglie nulla nonostante l’ottima ' \

il grandioso Parma che ha raccolto sette punti negli ultimi tre impegni e che sta dando grande prova di professionalitĂ . Resta il rimpianto per una stagione ormai priva di senso e piena di

questo sport e ai tifosi della squadra parmigiana

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