Kaire 17 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA

www.chiesaischia.it

ANNO 2 | NUMERO 17 | 25 APRILE 2015 | â‚Ź 1,00

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

52° GIORNATA PER LE VOCAZIONI

LAVORO STAGIONALE

SLOW FOOD

Una “Chiesa in esodo� che ha il coraggio di stare tra la gente e portare la Buona Notizia

L’On. Sara Moretto: "Il governo ha capito il problema Naspi. Al via una soluzione"

Per una buona agricoltura familiare e sostenibile.₏ 1,00 Intervista a Silvia D’Ambra

L’EDITORIALE DEL DIRETTORE

La poltrona non la mollo!

Il silenzio degli innocenti?

Il sindaco di Ischia si dimette. Anzi no: ci ripensa e si autosospende. “Per salvaguardare il Comune dal rischio commissariamento�. Intanto il tribunale del riesame gli ha concesso i domiciliari

inchiesta sulla Cpl Concordia ha innescato sceA cura di nari politici straLorenzo ni sul comune di Russo Ischia. La storia delle dimissioni del sindaco, l’autosospensione, gli arresti domiciliari e il ritorno sull’isola‌ in tutto questo, il consiglio comunale cosa fa? Ad esclusione del consigliere Luigi Mattera che si è dimesso per una “seria e sto dei consiglieri restano muti e inamovibili, senza nessun pensiero di dimissioni. Nessuna decisione, nessuna presa di posizione, solo silenzio. Un silenzio che sa di omertĂ . In attesa di qualcosa, in attesa forse di qualche segnale da Poggioreale. E quel segnale arriva e come: Giosi ritorna. E’ ancora alla guida, anche se in modo subordinato. Un sospiro di sollievo, forse, per tutti in consiglio. ‘Rimaniamo ancora qui’, a coltivare il proprio orticello, i propri interessi. Tanto c’è chi ci pensa ai problemi reali dei cittadini. O forse no, ma che importa, tanto il paese sta lĂŹ a guardare, ad aspettare, con i problemi di sempre, con una stagione turistica non piĂš alle porte perchĂŠ giĂ iniziata. Ma l’omertĂ non rende l’uomo libero. personale lĂŹ in consiglio, per il bene di tutti.

L'

POLITICA

Verso le Regionali: quale sarĂ il programma elettorale dei candidati?

TURISMO

ALCOOL E GIOVANI

SACERDOTI

padvisor Travelers’ Ischia e Capri le piÚ belle d’Europa.

Ad Ischia ottimi risultati sui controlli. Istat: contrastare

Don Tonino Bello: un sognatore appassionato di Dio, per amore della sua gente.


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La Voce di Pietro 25 aprile 2015

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Messaggio del vescovo di Ischia Padre Pietro Lagnese per l’ottantesimo anniversario della festa di San Giorgio Martire in Mar del Plata (Argentina)

Statua di San Giorgio a Mar Del Plata

SEGUI IL VESCOVO PIETRO LAGNESE SU TWITTER: @LAGNESEPIETRO

Carissimi ischitani di Mar del Plata, Cristo è risorto! SĂŹ, è veramente risorto! Giungano a tutti voi, a pochi gironi dalla celebrazione della Pasqua del Signore, i miei auguri affettuosi e sinceri! Ăˆ per me una grande gioia rivolgermi a voi in occasione della Festa di San Giorgio Martire di cui la Chiesa fa memoria il 23 aprile e che so che voi vivete con grande entusiasmo e passione! Si tratta di una devozione che i cristiani di Testaccio, nel comune di Barano d’Ischia, hanno promosso, portarono con loro come uno “tesoroâ€? tra i piĂš cari, quasi fosse un “ricordoâ€? di famiglia! Quasi mi pare di vederli, i vostri padri e le vostre mamme, mentre, arrivati all’altro capo del mondo, disfatte le loro valige di cartone, stringono al cuore le poche foto in bianco e nero portate con loro come reliquie di si saranno certamente rivolti, chiedendo aiuto e protezione! " # $$ % " " Divenne cosĂŹ quasi naturale per loro, una volta acclimatatisi nel nuovo continente e superati i primi anni di disagio, pensare ad una festa annuale in onore del loro santo; una festa per dire grazie al loro patrono e per alimentare la loro amicizia con il Signore! & ' ( % ) * ) infatti un anniversario particolare! Sono, in realtĂ , esattamente ottant’anni che voi ischitani residenti in codesta grande e bella cittĂ argentina, onorate San Giorgio Martire e fate festa in suo onore! Per tale occasione certamente vi riunirete, come negli anni passati, per partecipare insieme alla Celebrazione Eucaristica, e condividere altri momenti di preghiera e di vita fraterna. Per l’occasione in questi giorni è in mezzo a voi il carissimo don Carlo Busiello, sacerdote della nostra diocesi e parroco della comunitĂ parrocchiale di San Giorgio al Testaccio! Suo tramite, quale vescovo della vostra Chiesa di origine, con questo messaggio, desidero unirmi a voi e salutarvi uno ad uno, testimoniandovi cosĂŹ tutto il mio affetto e la mia vicinanza! Saluto in particolare il carissimo don Michele Cacciutto che è in mezzo a voi e con zelo si prende, certamen + / che ho avuto giĂ il piacere di conoscere! + % 0 sono stati visitati dal lutto e quanti vivono una situazione di disagio economico e sociale. Come giĂ in passato il carissimo padre Filippo, mio predecessore, di venerata memoria, cosĂŹ anche io de solidarietĂ ! Carissimi, vi esorto tutti a rimanere saldi nella fede! + # 1 4 5 sviluppando un’intensa vita di caritĂ ! $ & + # mentre anche io chiedo a voi il dono di pregare per me e per il Santo Padre Francesco! Ischia, 12 aprile 2015 + Pietro Lagnese Vescovo di Ischia

Ogni giorno un suo commento sul Vangelo per farti compagnia durante i tuoi impegni.

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

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Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


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La Voce di Pietro

25 aprile 2015

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PREGHIERA PER IL SINODO DELLA FAMIGLIA

Lettera del Vescovo Pietro ai presbiteri diocesani e religiosi della Diocesi di Ischia Carissimi fratelli presbiteri, il Signore vi dia pace! Fin dal giorno della sua elezione a vescovo di Roma, il santo padre Francesco ha invitato il 4 6 4 & " 7 ticolare il papa domanda il dono “necessarioâ€? della preghiera per tutte le famiglie del mondo e per la Chiesa chiamata + / 8 7 6 " 9: 1 San Pietro, ha ribadito tale necessitĂ ! <5 7 ) 7 $ $$

0 7 + / 6 = $ quando avrĂ luogo l’Assemblea sinodale ordinaria dedicata alla famiglia. Vorrei che questa preghiera, come tutto il cammino sinodale, sia animata dalla compassione del Buon Pastore per il suo gregge, specialmente per le persone e le < > ?* @ HJK6 & ' 4 & 1 1 della veritĂ dell’amore di Dio e della sua misericordia per le famiglie del mondo, nessuna esclusa, sia dentro che fuori 6 / 6 7 ) & / 7 + 6 4 8 $ " 1 $ >6 A tale scopo ha riconsegnato la Preghiera per il Sinodo sulla famiglia. % $ +6 * L 7 """ 4 ) 7 " $ N) Communio“, la preghiera composta dal santo padre. Si invitino pure le famiglie e tutti i fedeli a recitare, in casa, quotidianamente la preghiera. Per tale motivo viene consegnato ad ogni parrocchia un numero considerevole di copie della preghiera del santo padre, da distribuire ai fedeli. Carissimi presbiteri, sosteniamo il lavoro della Chiesa di questi prossimi mesi in vista del Sinodo dei Vescovi, che si / + O 9: $ 9 L:6 & & " $ $$ $ U + / 7 terizzi come vera esperienza dello Spirito! Nell’assicurare a tutti la mia preghiera a vantaggio della nostra Chiesa e dell’intero presbiterio, rinnovo a ciascuno la richiesta di pregare per me! / + # 1 $ Ischia, 14 aprile 2015

il vostro Vescovo

VESCOVI CAMPANI

Appello a Italia ed Europa a non dimenticare tragedia migranti “Dinanzi agli ultimi tragici avvenimenti accaduti nel Mare Mediterraneo, che hanno visto la morte di oltre 700 persone tra cui donne e bambini, di fronte alle quotidiane cronache di migranti che, pur sapendo di rischiare la vita, salgono su barconi fatiscenti per raggiungere l’Europa, chiediamo alle Istituzioni italiane ed europee di non far cadere nell’oblio questa immane tragedia e

! che si ripetano altre simili stragi�. Lo si legge in una nota dei vescovi della Conferenza episcopa-

le campana, riuniti in assemblea il 20 e il 21 aprile a Capri. I presuli si sono raccolti in preghiera per i defunti e i loro familiari. “Occorrono azioni comuni e incisive per fermare il vergognoso

" -. Ed è necessario che l’Europa della pace e dei diritti si apra sempre di piĂš all’accoglienza di chi scappa da guerre, persecuzioni, miserie. Ora piĂš che mai bisogna mettere da parte polemiche sterili e guardare in un’unica direzione: la dignitĂ dell’uomoâ€?

Preghiera alla Santa Famiglia Per la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4 - 25 ottobre 2015) da recitare personalmente ogni giorno e comunitariamente durante la S. Messa prima della Benedizione ďŹ nale.

GesĂš, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con ďŹ ducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai piĂš nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. GesĂš, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen. Papa Francesco


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Preghiera giovani 25 aprile 2015

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PREGHIERA GIOVANI

Li chiamò a sĂŠ perchĂŠ stessero con lui VenerdĂŹ 17 aprile si è rinnovato l’appuntamento mensile con i giovani in Cattedrale insieme al nostro Vescovo Pietro.

Q

uesto incontro è sempre molto atteso dai ragazzi provenienti dalle varie A cura di realtĂ parrocchiali isolaGiuseppe Galano ne i quali riescono a trovare, grazie al carisma di Mons. Lagnese, un senso di pace e serenitĂ , e soprattutto riescono a meditare sulla Parola di GesĂš, una parola che appare sempre di straordinaria attualitĂ . Il Vescovo, in sinergia con il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale, diretto dai due giovani sacerdoti don Gianfranco Del Neso e don Marco D’Orio, cura questo incontro nei minimi dettagli senza nulla lasciare al caso. I ragazzi che mensilmente rispondono all’invito riescono a fermarsi, staccare dalla solita routine di tutti i giorni ed aprono il cuore alla meditazione, accogliendo il messaggio di GesĂš, diventando desiderosi di essere poi testimoni verso gli altri della grandiositĂ dell’amore di Dio. Il tema scelto questa volta ci riporta al momento in cui GesĂš chiamo a sĂŠ gli Apostoli, “Li chiamò a sĂŠ perchĂŠ stessero con luiâ€?. Anche noi siamo chiamati. GesĂš ci chiama alla fede ed alla perfezione, all’uscire verso gli altri per poter cosĂŹ portare l’amore di Dio a tutti. Come suo # $ gazzi allo Spirito Santo quale atto preliminare della serata. “A volte ci si sente incapaci di muoversi, di spostarsi, di prendere il largo. Si ha il bisogno che GesĂš venga con il Suo Spirito e conduca tutti al largoâ€?. Vieni Santo Spirito di Dio, Vieni come fuoco, ardi in noi e con te saremo veri testimoni di

GesĂš. Con queste parole ha inizio il canto. “Lo Spirito è giĂ in azione afferma Padre Pietro - ci ha portati qui e come vento sta agendo su di noi. GesĂš Risorto è qui e noi siamo chiamati ad annunciarlo. Il Vescovo invita i presenti a mettersi in ascolto della Parola di Dio. “Ascoltiamo GesĂš che ci parla e desidera entrare nei nostri cuori per poter cambiare la vita di ciascuno di noiâ€?. Padre Pietro mensilmente sceglie un brano del Vangelo sul quale in " % puntualmente riesce a penetrare nel "

& piĂš indurito, e dona forza e vigore a tutti. Il brano scelto in quest’occasione è tratto dal Vangelo di Marco (3,13-19). L’Evangelista ci parla di GesĂš che salĂŹ sul monte e chiamò a sĂŠ quelli che Egli volle ed essi andarono da Lui. Questo passo descrive la scelta e la missione dei dodici Apostoli. GesĂš ne chiama prima due, poi altri due e cosĂŹ via. SalĂŹ al monte sta ad indicare che GesĂš andò dal Padre e si mise a parlare con Lui. “GesĂš sente il bisogno di stare con il Padre, parlare con Lui perchĂŠ deve prendere una decisione importanteâ€?. Il Vescovo sottolinea un aspetto che riguarda tutti molto da vicino affermando come tante volte quando occorre prendere una decisione si parla con tutti ! al Signore. Il Vangelo dice che da quel dialogo di GesĂš con il Padre nacque una chiamata. GesĂš chiamò a se quelli che Egli volle. CostituĂŹ i dodici Apostoli, frutto di quel dia %' $ anche per mandarli a predicare perchĂŠ avessero il potere di scacciare i

demoni. Il nostro Vescovo poi ha proposto all’attenzione dei ragazzi un brano musicale tratto dal repertorio di Renato Zero “La vita è un donoâ€?, datato 2005. Il brano, molto bello è stato dedicato dall’artista a Papa Giovanni Paolo II. Il ! re, incita gli ascoltatori a non dare mai per scontata la propria vita. Il Vescovo ha estrapolato dal testo

% hanno fatto da supporto alla meditazione. Nessuno viene al mondo per sua scelta. Con queste parole ha inizio il canto. “Siamo tutti vivi perchĂŠ chiamati da Dio per nome. Dio chiama alla vita. Se siamo vivi è perchĂŠ Dio ha pronunciato il nostro nome. Non per meriti si nasce e non per colpa. Queste parole ci fan che non abbiamo deciso noi di nascere. La vita ci è stata donata. Non è un peccato che poi si sconterĂ . Questa frase ci permette di fermarci su un aspetto molto importante della vita. “Per tante persone la vita potrebbe essere un peso, quasi un peccato da scontare. Per tanti la vita è una realtĂ invivibile, che rende tristi e pesantiâ€?. cuore non si sbaglia. “Noi desideriamo trovare un senso alla nostra vitaâ€?. La vita è un dono legato ad un respiro. “Il Signore ci ha chiamati alla vita. Tutti noi siamo frutto del respiro di GesĂš sulla Croce. Siamo frutto di un atto d’amore. La vita è sempre generata da amoreâ€?. Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo.â€?Ognuno dovrebbe rendere grazie perchĂŠ esiste, per essere stato chiamato alla vita. Tutti dobbia-

mo ringraziare Dio. Occorre anche aiutare i nostri fratelli a capire che siamo un dono, una cosa bella. E’ un dono che si deve accettare, condividere e poi restituire. La vita è amore che si accoglie e che si dona. Il Vescovo sottolinea un aspetto peculiare, di estrema attualitĂ , che è alla base di tanta infelicitĂ per troppe persone. “Tutti quelli che hanno tentato di comprare la felicitĂ sono rimasti delusi. Giocare la vita davanti ad una macchinetta mangiasoldi , ricercare la felicitĂ nel sesso o in una siringa provoca solo infelicitĂ â€?. Ogni emozione, ogni cosa è grazia. “Dobbiamo imparare ad amare la vita sapendo che tutto è grazia. * " &

molto intense è stato proposto il canto Sulla Tua Parola del Rinnovamento nello Spirito intonato dalle ragazze della Corale. Concludendo possiamo affermare con certezza che i ragazzi sono stati toccati

dell’incontro si leggeva un senso di pace e benessere. I giovani hanno fatto ritorno alle proprie case con animo arricchito e desiderosi di testimoniare con la loro vita l’amore di GesĂš. PROSSIMI APPUNTAMENTI 5-7 MAGGIO 2015 Accoglienza della Croce di S. Damiano e della Madonna di Loreto in occasione della peregrinatio per la Gmg 2016 a Cracovia VENERDĂŒ 22 MAGGIO Preghiera giovani in Cattedrale con il Vescovo 20-24 GIUGNO Torino: sulle orme della SantitĂ


Seguiamo Francesco

5 25 aprile 2015

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UDIENZA GENERALE

Ridare onore a matrimonio tra uomo e donna

P

apa Francesco, nell’udienza generale di mercoledĂŹ 22 aprile in A cura della Redazione Piazza San Pietro, ha proseguito la catechesi sulla famiglia sul tema “maschio e femmina li creòâ€?, tratto dalla Genesi. “Oggi – ha detto - vorrei " condo racconto, che troviamo nel secondo capitolo. Qui leggiamo che il Signore, dopo aver creato il cielo e la terra, ÂŤplasmò l’uomo con " / narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere viventeÂť (2,7). E’ il culmine della creazione. Ma manca qualcosa. Poi Dio pone l’uomo in un bellissimo giardino perchĂŠ lo coltivi e lo custodisca (cfr 2,15)â€?. ReciprocitĂ , non subordinazione: la donna non è una replica dell’uomo Il Papa ha proseguito: “Lo Spirito Santo, che ha ispirato tutta la Bibbia, suggerisce per un momento l’immagine dell’uomo solo - gli manca qualcosa -, senza la donna. E suggerisce il pensiero di Dio, quasi il sentimento di Dio che lo guarda, che osserva Adamo solo nel giardino: è libero, è signore,‌ ma è solo. E Dio vede che questo ÂŤnon è beneÂť: è come una mancanza di comunione, gli manca una comunione, una mancanza di pienezza. ÂŤNon è beneÂť – dice Dio – e aggiunge: ÂŤvoglio fargli un aiuto che gli corrispondaÂť (2,18). Allora Dio presenta all’uomo tutti gli animali; l’uomo dĂ ad ognuno di essi il suo nome – e questa è un’altra immagine della signoria dell’uomo sul creato –, ma non trova in alcun

animale l’altro simile a sÊ. L’uomo

6 Dio presenta la donna, l’uomo riconosce esultante che quella creatura, e solo quella, è parte di lui: ÂŤosso dalle mie ossa, carne dalla mia carneÂť (2,23). Finalmente c’è un rispecchiamento, una reciprocitĂ . E quando una persona – è un esempio per capire bene questo – vuole dare la mano a un’altra, deve avere un altro davanti: se uno dĂ la mano e non ha niente (nessuno) la mano è lĂŹ, gli manca la reciprocitĂ . CosĂŹ era l’uomo, gli mancava qualcosa per arrivare alla sua pienezza, gli mancava reciprocitĂ . La donna non è una “replicaâ€? dell’uomo; viene direttamente dal gesto creatore di Dio. L’immagine della “costolaâ€? non esprime affatto inferioritĂ o subordinazione, ma, al contrario, che uomo e donna sono della stessa sostanza e sono complementari, anche hanno questa reciprocitĂ . E il fatto che – sempre nella parabola – Dio plasmi la donna mentre l’uomo dorme, sottolinea proprio che lei non è in alcun modo una creatura dell’uomo, ma di Dio. E anche suggerisce un’altra cosa: per trovare la donna e possiamo dire per trovare l’amore nella donna, ma per trovare la donna, l’uomo prima deve sognarla e poi la trovaâ€?.

arriva la disobbedienza al comandamento che li proteggeva. Cadono in quel delirio di onnipotenza che inquina tutto e distrugge l’armonia. Anche noi lo sentiamo dentro di noi tante, volte, tutti. Il peccato ! l’uomo e la donna. Il loro rapporto verrà insidiato da mille forme di prevaricazione e di assoggettamento, di seduzione ingannevole e di " " ! & piÚ drammatiche e violente. La storia ne porta le tracce. Pensiamo, ad esempio, agli eccessi negativi delle culture patriarcali. Pensiamo alle molteplici forme di maschilismo dove la donna era considerata di seconda classe. Pensiamo alla stru !! ! ! del corpo femminile nell’attuale cultura mediatica. Ma pensiamo % " ducia, di scetticismo, e persino di ostilità che si diffonde nella nostra cultura – in particolare a partire da " ! donne – riguardo ad un’alleanza fra uomo e donna che sia capace, al "

= della comunione e di custodire la dignità della differenza�.

Riportare in onore il matrimonio e la famiglia “Se non troviamo un soprassalto di simpatia per questa alleanza, ca - pace di porre le nuove generazioni zione corpo femminile "

$ * - !

& < " " > " grembo materno. La svalutazione loro. Ma ecco che il maligno intro- sociale per l’alleanza stabile e geduce nella loro mente il sospetto, nerativa dell’uomo e della donna

=

è certamente una perdita per tut-

ti. Dobbiamo riportare in onore il matrimonio e la famiglia! E la Bibbia dice una cosa bella: l’uomo trova la donna, si incontrano ‌ e l’uomo deve lasciare qualcosa per trovarla pienamente. E per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre per andare da lei. E’ bello! 6

strada. L’uomo è tutto per la donna e la donna è tutta per l’uomoâ€?. Alleanza uomo-donna, vocazione impegnativa e appassionante Il Papa ha cosĂŹ concluso al catechesi in italiano: “La custodia di questa alleanza dell’uomo e della donna, anche se peccatori e feriti, confusi

< que per noi credenti una vocazione impegnativa e appassionante, nella condizione odierna. Lo stesso racconto della creazione " consegna un’icona bellissima: ÂŤIl Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelle e li vestĂŹÂť (Gen 3,21). E’ un’immagine di tenerezza verso quella coppia peccatrice che ci lascia a bocca aperta: la tenerezza di Dio per l’uomo e per la donna. E’ un’immagine di custodia paterna della coppia umana. Dio stesso cura e protegge il suo capolavoroâ€?. coltĂ Tra i vari saluti, rivolgendosi ai pellegrini di lingua portoghese, ha detto: “Pregate per tutte le famiglie, specialmente per quelle che si trovano

= % dono di Dio e il fondamento della vita sociale!�.


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Vocazioni 25 aprile 2015

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GIORNATA VOCAZIONI

Il pellegrino ha sempre una meta da raggiungere Il messaggio che Papa Francesco invia a tutta la Chiesa, per la 52ÂŞ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (domenica 26 aprile), ha come “focusâ€? di riferimento l’immagine di una “Chiesa in esodoâ€?. Il Santo Padre disegna l’identikit di una Chiesa dal volto missionario, che si scrolla di dosso le proprie sicurezze e i propri ruoli, per incontrare l’uomo d’oggi

U

na “Chiesa in esodoâ€?, che ha il coraggio di stare tra la gente, di A cura di Domenico portare a tutti la BuoDal Molin* na Notizia che GesĂš le ha consegnato, di non crogiolarsi in una pericolosa e autoreferenziale contemplazione di se stessa. Questa è l’immagine del messaggio del Papa sulla giornata per le vocazioni. “Quando sentiamo la parola ‘esodoâ€? - scrive il Papa -, il nostro pensiero va subito agli inizi della meravigliosa storia d’amore tra Dio e il popolo dei % " traverso i giorni drammatici della schiavitĂš in Egitto, la chiamata di Mosè, la liberazione e il cammino verso la terra promessaâ€?. Uscire‌ Ognuno di noi ha il proprio mondo di riferimento; esso permette degli ancoraggi chiari e sicuri, ma può rappresentare anche un profondo limite, se tutto è rinchiuso e bloccato nello “status quoâ€? di sempre. Papa Francesco dice che l’humus fecondo di ogni vocazione è la capacitĂ di vivere, con radicalitĂ e convinzione, il dinamismo dell’esodo, che è spinta alla missione: “Se la Chiesa ‘è per sua natura missionaria’ (Concilio Vaticano II, Ad gentes, 2), la vocazione cristiana non può che nascere all’interno di un’esperienza di missioneâ€?.

Ciò pone una domanda radicale a ciascuno di noi e alle nostre comunitĂ cristiane: come mai fatichiamo cosĂŹ tanto a uscire dalle nostre impostazioni prestabilite e di routine, per vivere con piĂš parresĂŹa e coraggio l’apertura a Dio e la solidarietĂ con i piĂš poveri? Ci frena la ripetitivitĂ dei nostri moduli, rifugiandoci nella formula del “si è sempre fatto cosĂŹ!â€?. “La Chiesa in uscita - spiega il Santo Padre nella Evangelii Gaudium (n. 24) - è la comunitĂ di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accom" % giano (‌) Per questo essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, sa andare incontro, cercare i lontani ed arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusiâ€?. La dinamica di una scelta vocazionale, sia personale che presente in una comunitĂ cristiana, è quella di vivere sino in fondo la decisione di “mettersi in camminoâ€?, perchÊ‌ c’è una meta da raggiungere. Questo fa sempre la differenza tra il cuore pellegrino e la vita del nomade. Il pellegrino ha sempre una meta da raggiungere, anche se non sempre conosce la via per raggiungerla; il nomade non ha un percorso chiaro, perchĂŠ non ha una meta a

cui pervenire. “L’esperienza dell’esodo - scrive il Papa nel messaggio per la Giornata - è paradigma della vita cristiana, in particolare di chi abbraccia una vocazione di speciale dedizione al servizio del Vangeloâ€?. Ogni cammino vocazionale diviene, quindi, un vero e proprio pellegrinaggio di vita, dove ciascuno è chiamato a cercare libertĂ e felicitĂ . Dice GesĂš: “Chiunque avrĂ lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, " " nome, riceverĂ cento volte tanto e avrĂ in ereditĂ la vita eternaâ€? (Mt 19,29). Ma ogni partenza, ogni esodo richiede una motivazione forte e coinvolgente. Su questa motivazione appassionata e provocante, s’incentra la tematica vocazionale % H ! " " storale delle vocazioni propone alla Chiesa italiana: “Toccati dalla Bellezza di GesĂšâ€?, sperimentando la gioia dei discepoli sul Monte Tabor, ognuno di noi è chiamato a ripetere: â€œĂˆ bello stare con Te, Signore!â€?. In tanti nostri giovani, cosĂŹ spesso bistrattati dall’epidemia di sondaggi mirati a darci di loro un’immagine scialba e parziale, possiamo trovare la freschezza dell’amore che

% to da mille processi razionali: sono l’amore e la solidarietà che sanno

coinvolgersi e si sporcano le mani. A questi giovani si rivolge Papa Francesco: “A volte le incognite e le preoccupazioni per il futuro e l’incertezza che intacca la quotidianitĂ rischiano di paralizzare questi loro slanci, di frenare i loro sogni (‌) Quanto è bello lasciarsi sorprendere dalla chiamata di Dio, accogliere la sua Parola, mettere i passi della vostra esistenza sulle orme di GesĂš, nell’adorazione del mistero divino e nella dedizione generosa agli altri! La vostra vita diventerĂ ogni giorno piĂš ricca e piĂš gioiosa!â€?.Una scrittrice lettone contemporanea, Zenta Maurina Raudive (1897-1978), che all’etĂ di cinque anni fu colpita da poliomielite spinale che la costrinse per tutta la vita sulla sedia a rotelle, scrive: “All’unitĂ del mondo contribuisce ogni singola persona che sappia realizzare queste tre cose: spiritualizzare la propria vita; prendersi a cuore il conoscere l’altro e ascoltarlo; essere abbastanza umile per valorizzare ciò che gli è estraneoâ€?. X Y &

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AttualitĂ

7 25 aprile 2015

kaire@chiesaischia.it

L'INTERVISTA nella terra e che sono fondamentali per lo sviluppo delle colture e degli alberi da frutto. Quindi formare ad una agricoltura sostenibile? " " rimandarvi all’etimologia della parola “sostenibilitĂ â€? che non vuol Quali sono gli elementi fonda- dire dare sostegno ma deriva dal mentali per una buona agricol- termine “sustainâ€?, che è il pedale tura familiare? del pianoforte che allunga il suono, Certamente investire in formazio- quindi parlare di scelta sostenibile ne. Per anni il concetto di agricol-

!

tura ha avuto un carattere produt- ciare, in futuro, la bontĂ e la belleztivo, estensivo, che ci ha condot- za del mondo! to alla formazione di un sistema Noi consumatori, che parte posalimentare malato dove da una siamo avere in questo processo? parte, ci sono stati enormi spre- Abbiamo tutti una grande responchi alimentari e dall’altro la fame. sabilitĂ , infatti la maggior parte Questo lo scenario generale che dell’inquinamento planetario è doperò sulla nostra isola si può cor- vuto alle nostre scelte alimentari reggere ragionando “Glocalâ€?, cioè quotidiane che condizionano l’ecoterritorialmente ma nel contesto nomia, l’ambiente, i cambiamenti mondiale .Possiamo cosĂŹ diventare climatici. Un argine a tutto questo, un laboratorio di buone pratiche, l’unico, è la conoscenza. Essa resta un modello da esportare, perchĂŠ, uno strumento indispensabile per pur soffrendo delle stesse proble- esercitare scelte libere. Ampliare la matiche comuni a tutta l’Europa, formazione dunque, è quello che si possiamo lavorare sulle piccole " " K W

dimensioni e perciò trovare solu- ra Madre e la condotta di Ischia è !

J interconnessa a questa rete che ci gia organizzato una serie d’incontri può aiutare a crescere nel rispetto formativi sull’orticoltura biologi- dei beni comuni. ca, a basso impatto ambientale, nei quali si è ricordato che l’agricoltura non parte dal seme o dalla pianta ma dal suolo che è un’entitĂ viva, non un substrato inerme da sfrut

mazione si correrebbe il rischio di far partire un’agricoltura familiare “ cattiva� ad esempio usando sostanze dannose che distruggono i batteri e i microrganismi presenti

Slow food e sviluppo sostenibile

a FAO ha dichiarato il 2014 anno dell’agricoltura familiare, dediA cura di cando invece, il 2015 al Filomena nutrire il pianeta; in liSogliuzzo nea con questi due progetti di carattere sovranazionale, la condotta Slow Food di Ischia e Procida ha attivato una serie di incontri formativi e divulgativi, nello spirito di fornire saperi e strumenti operativi a quanti volessero riappropriarsi di antiche tradizioni agricole ischi tane. Prima tra queste, l’agricoltura familiare che è stata nel passato fonte di sostentamento per molte famiglie isolane, infatti molte di esse avevano l’orto, una piccola vigna e allevavano conigli o animali da cortile. Questo il primo obiettivo importante, l’altro sempre sulla scia della FAO, è svegliare le coscienze sulla necessitĂ urgente di fermare l’impoverimen cazione, cui contribuisce per buona parte un’errata domanda di cibo da parte dei consumatori. Attraverso quest’intervista a Silvia D’Ambra, membra con Letizia Virgili, Federica Predoni, Luca e Lucia Lupa e Riccardo D’Ambra della condotta Slow Food di Ischia e Procida, cercheremo di capire che ruolo si ripromette di avere Ischia in questo progetto e come.

L

Nuova Naspi, trovata soluzione L’On. Sara Moretto: “il governo ha capito..�. Probabile che l’Inps emani una circolare per ristabilire gli indennizzi H ! X Y % " = & che per prima avevo evidenziato in Commissione Lavoro�. L’onorevole [ * # %

$ \ " " ! #

tuazione dei lavoratori stagionali, penalizzati a seguito dell’introduzione ] " ! J ! ] " X % % " ^_`j

molto probabilmente una circolare Inps, verrà trovata una soluzione per garantire a questi lavoratori un sistema di calcolo dell’indennità di disoccupazione che garantisca loro un trattamento analogo a quello degli anni " X k # k % to una rapida correzione del provvedimento. Personalmente mi ritengo soddisfatta della risposta del Governo che, comprendendo il rischio di gravi ed immediate penalizzazioni per i lavoratori stagionali, ha tenuto conto delle mie perplessità , sollevate settimane fa in Commissione Lavoro, attraverso il parere ai decreti attuativi del Jobs Act�

Tornando al cibo, mi sembra che attorno ad esso ruoti un vostro sogno, o no? E’ vero perchĂŠ il cibo non è solo gastronomia, ma è un catalizzatore di valori e di saperi. Il suo contenuto valoriale tocca tutti gli ambiti del consesso umano, la sociologia, l’antropologia,le scienze, la storia, la memoria. Faccio un esempio, i nostri anziani, con il loro sapere sono “ granai della memoriaâ€?metterli in relazione con il mondo giovanile e le sue competenze tecnologiche, può si

" nel campo delle produzioni agricole,e guardi quanti ambiti in una simile operazione vengono coinvolti " " cibo. Il nostro sogno posso spiegarlo in quattro parole di cui “ ciboâ€? potrebbe essere l’acronimo; C come consapevolezza‌ di chi consuma e produce, I come identitĂ , cioè chi siamo e‌cosa siamo, B come biodiversitĂ , perchĂŠ è salvaguardia del futuro delle nuove generazioni, O come orgoglio, orgoglio di saper fare le scelte giuste a tutela di quest’isola che amiamo. Dunque‌CIBO !


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Politica 25 aprile 2015

www.chiesaischia.it

VERSO LE REGIONALI

Capri e Ischia

Effetto sfarinamento e derive neo-notabilari

le piÚ belle d’Europa

Chiusa la partita delle Province, sarĂ necessario un ripensamento dell’istituzione Regione che sta per compiere cinquant’anni. Dopo l’inďŹ nita questione

La classiďŹ ca dei “Tripadvisor Travelers’ Choice Islands Awards 2015â€?

della deďŹ nizione delle candidature, ci sarĂ spazio anche per i programmi?

premia Capri al primo posto e Ischia subito dopo. Segue Lampedusa.

C'

era un tempo in cui le elezioni regionali ave

A cura di politicoâ€?: il secondo Francesco Bonini governo D’Alema, ad esempio, cadde proprio per questo motivo. Le elezioni del prossimo 30 maggio, invece, sono molto depotenziate. Intanto si vota solo per sette governatori. I motivi di interesse per queste elezioni sono almeno due. Il primo è relativo allo stato di salute dell’istituzione Regione. Rottamate le Province – con un processo ancora molto complicato da attuare - bisognerĂ mettere mano ad una istituzione che sta per compiere cinquant’anni, ma necessita di un’importante ristrutturazione. Oggetto di scandali a ripetizione, molto diverse nella taglia e dunque nella sostenibilitĂ , le Regioni italiane non hanno dato una prova brillante. Uno dei motivi di perplessitĂ della riforma costituzionale è proprio legare il Senato ad una istituzione senza smalto e ad una classe politica che si è rivelata di livello molto modesto. Qui si innesta il secondo motivo di interesse per l’appuntamento elettorale del 30 maggio. I risultati dovrebbero confermare un assetto del sistema politico ben lontano dallo schema bipolare, per cui, intorno ad una aggregato maggioritario, orbitano forze diverse e tra loro non assimilabili. Tutte le forze politiche comunque sembrano sottoposte ad un processo di frantumazione locale e localistica. Gli effetti sono meno evidenti ovviamente nello

spazio maggioritario rappresentato dal Pd e molto di piĂš nell’area del centro-destra, ma le forze politiche (e si dovrĂ valutare la “diversitĂ â€? del M5S) sembra si stiano sfarinando in una moltitudine di realtĂ di potere locale, che si aggregano o sono aggregate da leadership o attori nazionali, ma sembrano soprattutto interessate a muoversi secondo logiche loro proprie. Si tratta di una ristrutturazione in senso neo-notabilare del sistema della rappresentanza, che cortocircuita o utilizza i partiti, con esiti imprevedibili sulla qualitĂ della rappresentanza e dunque della produzione di politiche pubbliche. Che poi è il vero punto: continuiamo infatti ad appassionarci alle combinazioni tra le forze politiche e dentro le stesse, ma conta sempre di piĂš, in particolare proprio per il livello regionale, in cui si concentra

" – e dunque di welfare – la qualità delle performance. Tenuto conto anche del fatto che, per mantenere nominalmente ferma la tassazione nazionale, si innalzano quella regionale e locale. Su cui qualcosa sarebbe bene dire con chiarezza. Se, "

&

! = spazio anche per i programmi.

Le regioni italiane dove si voterĂ il 30 maggio per il rinnovo del consiglio regionale: Liguria - Toscana - Veneto Umbria - Marche Campania - Puglia

C

apri e Ischia le piĂš belle d’Europa. Capri è prima tra le isole italiane piĂš amate dai turisti A cura della Redazione stranieri e ottava in Europa, mentre Ischia è seconda a livello nazionale. Sono questi i risultati ottenuti dalle due isole del golfo nella speciale clas Tripadvisor Travelers’ Choice Islands Awards 2015â€?. Come spiega Tripadvisor, “La piĂš ampia e, a dire di molti, piĂš bella delle isole della Baia di Napoli, Ischia è celebre per le terme curative. I traghetti e gli [ " ) 6 [ " ) ? K & # 6 \ ] +

1 6 & 8 1 5 N6 Il sito di viaggi ha annunciato i vincitori della competizione che ha premiato oltre 100 isole del mondo, con speciali % J J y " J [ H

sulla base di milioni di recensioni e opinioni dei viaggiatori TripAdvisor di tutto il mondo. I vincitori dei premi sono stati determinati utilizzando un algoritmo basato sulla quantitĂ e la qualitĂ di recensioni e punteggi di hotel, attrazioni e ristoranti lasciate sul portale negli ultimi 12 mesi. Un trionfo per la Campania quindi, che porta a casa le prime due posizioni nella top 10 nazionale. “( – spiega Pasquale Sommese, assessore al Turismo e ai beni culturali della Regione - & â€?. Unica nota negativa (ma non veritiera secondo noi) riguarda i costi del soggiorno: Capri si attesta seconda tra le piĂš care con un prezzo medio a notte di 209 euro, preceduta solo da Ischia, dove soggiornare costa in media 259 euro a notte. Sappiamo benissimo che non è cosĂŹ e che si può trovare anche un’offerta piĂš vantaggiosa nelle svariate strutture alberghiere dell’isola.

TOP TEN EUROPEA 1° Santorini, Grecia; 2° Madeira, Portogallo; 3° Creta, Grecia; 4° Zacinto, Grecia; 5° Fuerteventura, Spagna; 6° Jersey, Regno Unito; 7° Maiorca, Spagna; 8° Capri, Italia; 9° Tenerife, Spagna; 10° Corsica, Francia

TOP TEN ITALIANA 1° Capri; 2° Ischia; 3° Lampedusa; 4° Ustica; 5° Favignana; 6° Lipari; 7° La Maddalena; 8° Elba; 9° Ponza; 10° Vulcano


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SocietĂ

25 aprile 2015

kaire@chiesaischia.it

Un dovere soprattutto verso i giovani, oggi ad alto rischio. La pratica a rischio piĂš diffusa è il “binge drinkâ€?: assumere piĂš bevande alcoliche in un intervallo di tempo piĂš o meno breve.

Assediare l’alcolismo

N

on dovrebbe, ma l’alcol è un elemento presente nella vita A cura di dei giovani, forse in Andrea Casavecchia questo periodo piĂš che in altri. Alcuni ne bevono per inserirsi in una comitiva, altri perchĂŠ lo considerano una tappa di entrata nel mondo adulto,

altri ancora per vincere la solitudine, altri per scaldare la socialitĂ in un gruppo. L’annuale Rapporto Istat su “Uso e abuso di alcol in Italiaâ€? descrive la panoramica del consumo e offre alcuni indicatori che illustrano alcune abitudini dei giovani. In totale oltre 8 milioni bevono in modo

Ischia movida tranquilla

eccessivo, pratica soprattutto maschile (quasi 6 milioni, contro le 2

}

! ~ " dal 15,9% al 15,2% della popola! " " & ! in media tra i giovani. L’Istat osserva che tra i 18 e i 24 anni bevono "" ~ ^^€ %  ‚€ delle femmine e tra i minorenni la problematica tocca il 21,5% e il `‚ „€ $ " % " > <

~ ne anglosassone di bere in un’unica occasione, un pomeriggio o una serata, 6 o piÚ bicchieri di alcol, spes "

! aperitivo, magari un prosecco; poi

" !!

ra; per concludere in discoteca con qualche superalcolico. Ad ogni giro di tavolo si beve qualcosa e si depo ! % " Discoteche e locali notturni sono gli ambienti dove è piĂš facile incontrare i bevitori accaniti, quelli che eccedono nel consumo oltre le 12 volte l’anno. Il Rapporto aggiunge che l’abuso di alcol per i giovani è " > & ~ " !! " " †† ‚€ !

L

e strade di Ischia al setaccio durante i [ A cura della sposti diversi posti di Redazione blocco sulle principali arterie stradali volti al controllo del tasso alcolemico dei guidatori. E’ la risposta dei Carabinieri e del [ ! " fenomeno della guida in stato d’eb !! %

causato una serie di incidenti, alcuni dei quali mortali. Visto quindi

settimana (soprattutto nelle ore notturne) sulle strade dell’isola, a partire da novembre 2014 le for!

%

" serie di posti di blocco su tutto il territorio, con il controllo del tasso H " ! -

casa propria o di amici. La diffusione dell’abuso dell’alcol tra i giovani è grave e andrebbe limitata. L’Istituto superiore di sanitĂ afferma che l’alcol è il principale motivo di morte per le persone al di sot ^‡

$ !! " `Â

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consumo di alcol può danneggiare lo sviluppo celebrale. C’è bisogno " ! al problema. Nonostante i divieti di legge, l’an ^

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potuto comprare bevande alco %

! % consumate in un locale. Finora è ! " " ! $ ~ " genitori e il livello culturale. L’Istat ci dice che i consumi eccessivi si riscontrano soprattutto in soggetti che hanno genitori che abusano nel bere, mentre il livello di consumo di alcol diminuisce all’aumentare del livello di studio. Rispetto delle normative esistenti ! primi due strumenti per continuare a circoscrivere l’alcolismo.

minata “movida tranquillaâ€?, che ha portato al ritiro di circa sessanta patenti da novembre a gennaio scorsi. I risultati sono piĂš che positivi, infatti il numero degli incidenti sulle nostre strade si è abbassato notevolmente. Ma non bisogna abbas J ! pre fare di piĂš su questo fenomeno. I Carabinieri hanno infatti previsto anche una serie di incontri di sen !! ! " dell’isola con l’obiettivo di favorire

%' " " ! " ! " scongiurare il rischio di mettere a repentaglio la propria e l’altrui in = X ! weekend continueranno per tutto il 2015.

COMUNICATO

Medmar e le prenotazioni Medmar Navi offre da qualche giorno un nuovo servizio a valore aggiunto che si afďŹ anca ai numerosi giĂ proposti ai suoi clienti - sul web e non solo. Su medmarnavi.it è possibile modiďŹ care o annullare le prenotazioni effettuate on line o attraverso il call center della compagnia. In pratica non sarĂ piĂš indispensabile chiamare il Centro Prenotazioni e chiedere nuove date per il viaggio. BasterĂ infatti accedere alla sezione “modiďŹ che on lineâ€? via link dal box

“prenota oraâ€? e scegliere nuove date, orari o magari un nuovo itinerario di viaggio, potendo optare tra i quattro porti (Napoli, Pozzuoli, Ischia e Casamicciola) coperti dai servizi di collegamento marittimo della Medmar. Questa opportunità è giĂ disponibile per tutti i clienti, anche per chi ha prenotato un passaggio marittimo a tariffa residente, sia per passeggeri che per veicoli. E per festeggiare l’attivazione di questo nuovo servizio, la Medmar lo ha reso disponibile senza alcun costo aggiuntivo ďŹ no al 31 maggio prossimo.



Scuola

11 25 aprile 2015

kaire@chiesaischia.it

LA STORIA

I

l fatto, riferito dai media, è avvenuto a Milano: nel dicembre A cura di scorso lo “scontroâ€? Alberto Campoleoni a scuola, poi la pro H scolastico e in aprile il rientro in servizio dell’insegnante, con “tante scuseâ€?: sospensione revocata e risarcimento delle spese legali. La vicenda è singolare e accende

lazione educativa, a scuola e non X " = di rapportarsi agli adolescenti. CosĂŹ racconta l’insegnante a proposito dell’accaduto, iniziato con un rimprovero allo studente, in classe, perchĂŠ disturbava: “Lui si mette a ridere. Gli dico esci dalla classe. Tu chi sei per dirmi cosa devo fare. Lo prendo per la maglietta per farlo uscire. Mi si piazza davanti, il suo petto contro il mio, gli occhi negli occhi. Cerco ma non trovo un commesso che lo accompagni in presidenza. Gli chiedo ancora di uscire. Mi risponde: sei soltanto un %

/ = mazzato. Respiro. Penso: che cosa è educativo fare adesso, devo mostrare a lui e ai compagni che non ho pauraâ€?. L’insegnante fronteggia il ragazzo, qualche insulto scappa anche a lui. “Si poteva fare di meglio, certo - riconosce adesso -. Ma è la risposta che in quel momento ho saputo dareâ€?. Nel corridoio, fuori dalla classe, lo studente mette

Quel prof non ha sbagliato Prima sospeso e poi reintegrato dopo lo scontro con un alunno. Un professore punito per aver fronteggiato un pò troppo “ruvidamenteâ€? uno studente sedicenne. E, alla ďŹ ne, dopo un periodo di sospensione, il ministero che riconosce al docente di aver operato bene e lo reintegra a scuola.

addirittura le mani al collo all’insegnante. E lo minaccia di nuovo. “Lo allontanano - racconta l’insegnante - ma fa una rampa di scale e viene ancora da me, mi mette di nuovo le mani alla gola. Ancora minacce. Mio padre ti squarta. Re ‰ te? Un adulto con un ragazzo non deve farlo mai. Un professore poi, < X

preside. Colpisce, nella ricostruzione, il pensiero dell’insegnante di “non mollare� la posizione, di non ab-

dicare alla funzione di adulto. In particolare nel mostrare al ragazzo “e ai compagniâ€? di non aver paura. E ancora: la domanda su cosa X % duro, è affrontato avendo chiari i

timone, cosa che - lo sa bene chi ha % o allievi che siano - non è proprio facile. L’insegnante, immediatamente, è stato sanzionato (e anche l’alunno è stato sospeso). Dopo mesi ecco

H -

stico, revocando il provvedimento di sospensione del docente: il suo “decisivo interventoâ€? non è “lesivo nei confronti del ragazzo bensĂŹ volto a contrastare l’atteggiamento = " " canali di una corretta relazione educativaâ€?. E il ministero spiega anche che “in tali emergenze educative non si devono allontanare le due partiâ€? ma occorre “mettere in atto un dialogo condiviso per ricostruire un equilibrioâ€?. Insomma, lo scontro, il % & " - deve poter trovare collocazione in un orizzonte di recupero educativo, di attenzione allo sviluppo corretto del ragazzo, senza abdi " = Tutt’altro che facile, certamente. Ma il caso di Milano, una volta di piĂš, fa pensare che la nostra scuola ˆ " = " denunciate, ha comunque al suo interno risorse importanti. E persone impegnate in una prospettiva educativa.


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Sacerdoti 25 aprile 2015

C'

è il don Tonino che chiede al suo vescovo, Giuseppe RuoA cura di tolo, di rinunciare Antonio Sanfrancesco

F. C.. di monsignore di sua SantitĂ e quello che ne luglio 1978 scrive all’arcivescovo di Taranto, Guglielmo Motolese, per rinunciare a diventare rettore del seminario liceale di Taranto non per fuggire dalle responsabilitĂ ma per continuare l’esperienza in parrocchia nella sua diocesi d’origine, Ugento – Santa Maria di Leuca, dove è nato e dove ora – nel piccolo cimitero di Alessano divenuto meta di incessanti pellegrinaggi – è sepolto. Ci sono diari, articoli, cronache e omelie occasionali che svelano il tratto piĂš autentico di don Tonino Bello nel periodo in cui era seminarista e poi giovane prete nella sua terra natale, il Salento. Mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca e profondo studioso dell’opera di don Tonino, in un bel volume edito da Ed insieme (La terra dei miei sogni, Bagliori di luce dagli scritti ugentini) ha raccolto,

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insieme a Renato Brucoli, l’opera omnia degli scritti editi ed inediti composti da mons. Bello tra il 1954, quand’era un giovane seminarista, e il 1982, anno dell’elezione episcopale. ÂŤDimostranoÂť, spiega Angiuli, ÂŤche nella vita di don Tonino non c’è un prima e poi ma una continuitĂ di prospettive e di ideali nel vivere il VangeloÂť. PerchĂŠ don Tonino Bello è un sognatore che lei accosta ai gure laiche come Einstein, Gandhi, Martin Luther King? Š] & nino come un sognatore, ma è lui stesso. Basta leggere i due diari riportati nel libro per comprendere che ci troviamo di fronte a una persona che non ha mai smesso di “meravigliarsiâ€? e di guardare la realtĂ e le persone con occhi trasognati. y

una persona che dice di se stesso: ÂŤSono un polpettone di carne e di spirito, di passioni indomite e di mistiche elevazioni, di ardimenti coraggiosi e di depressioni senza confortoÂť (p. 86)?Âť.

Don Toni

il sognatore anticipò Pap

Era un sognatore appassionato di Dio e della vit

scritti, ďŹ nora inediti, del periodo antecedente l’ord

la terra d’origine e vissuto anche oltre, era quello fa missionariaÂť. Un racconto su cosa resta oggi di Qual era il sogno di don Tonino? E in che modo è legato alla sua terra natale? ÂŤGli “scritti ugentiniâ€? individuano chiaramente il “sognoâ€? di don Tonino, maturato nella sua terra e vissuto anche oltre: il sogno di una fede che si incarna (p. 197); il sogno della comunione ecclesiale e dei legami con Dio, con i fratelli di fede, con i lontani; il sogno di una Chiesa che si fa missionaria (p. 394); il sogno della famiglia umana che vive nella giustizia, nella pace, nel servizio ai poveri; il sogno di “cieli nuovi e terra nuovaâ€? (2Pt 3,13)

che fa germoglia una nuova primavera. Se si legge la descrizione che egli fa della sua terra (si vedano, ad esempio, le pagine 58-61 dei diari) si comprende che per lui la sua è “una terra da sognoâ€?Âť. Dagli scritti del periodo vissuto nella sua terra natale qual è lo stile e la cifra spirituale che emerge di lui? ÂŤAnche in queste caso, la lettura dei diari è illuminante. Da quelle pagine emerge la sua statura spirituale: il desiderio di Dio, l’amore a Cristo, la scoperta della devozione alla Madonna. Le cito solo tre frasi: ÂŤDio


Sacerdoti

25 aprile 2015

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ino Bello

di Dio che pa Francesco aÂť, spiega mons. Vito Angiuli che ha raccolto gli

dinazione episcopale, ÂŤil suo “sognoâ€?, maturato nel-

o di una fede che si incarna e di una Chiesa che si don Tonino, a 22 anni dalla sua morte (22 aprile) mio; come vorrei piangere e piangere per dirti con le lacrime che ti voglio bene, che ho fame e sete di te. Quanta poca gloria ti hanno cantato questi miei 25 anni di vita?Âť (p. 46); ÂŤĂˆ tanto bello assaporare l’ebbrezza della Grazia di Dio, che ogni letizia, in confronto, è zeroÂť (p. 54); ÂŤSignore GesĂš, dammi for-

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za: non mi lasciare solo, amico mio. Stammi vicino sempre, nel cuore, nell’angolo piÚ riposto e solitario dell’anima. Fammi respirare il tuo respiro, battere con tuo cuore, vivere la tua vita. Teniamoci per mano, GesÚ, come due scolaretti che van

‹ ÂŒ" ‘„}‹ C’è un’occasione o un episodio

particolare che l’ha piĂš colpita da questi scritti? ÂŤNon è facile operare una scelta tra i suoi scritti. Se proprio devo indicarne qualcuno citerei l’omelia per i Â’ ÂŒ"" j„„ j††} descrizione del suo Vescovo: mons. Giuseppe Ruotolo (pp. 545-557). L’omelia attualizza un fatto del passato alla nostra realtĂ contemporanea. In alcuni passaggi, sembra di udire la voce di san Giovanni Paolo II. CosĂŹ scrive don Tonino: ÂŤNon abbiate paura! Se la paura bussa alla tua porta, manda ad aprire la tua fede, la tua speranza, la tua caritĂ , ti accorgerai che fuori non c’è nessuno. Allora coraggio carissimi “‹ ÂŒ" j†„} X " è descritto come un “vescovo fatto popoloâ€?, ideale che ha animato lo stile pastorale di don ToninoÂť. Nel volume lei scrive che don Tonino nella sua vita ha provato “il tradimento dei chiericiâ€?. ÂŤIl tradimento si è perpetuato e si continua a perpetuare in due direzioni. C’è chi si compiace di ripetere le sue parole senza compiere i suoi gesti. Ed anche quando si sforza di compierli, lo fa per puro umanitarismo. In don Tonino, invece, è impossibile scindere parola, gesti e convinzioni di fede. Don Tonino non è un prodotto della “cultura postmodernaâ€?, ma un testimone della fede e della caritĂ cristiana. C’è poi chi, consapevolmente o inconsapevolmente, scinde l’aspetto sociale da quello etico. Don Tonino viene esaltato come “profeta di pace, di giustizia, di amore ai poveriâ€?, ma nulla si dice della sua strenua difesa della vita umana. Le pagine di questo libro presentano a chiare lettere il suo impegno contro il divorzio (219-225 ) e ÂŒ "" „^j „„`} Contro il divorzio afferma: â€œĂˆ una

frattura. Ăˆ un regresso. Ăˆ una involuzione. Ăˆ lo sgretolarsi di un ” scultura. Ăˆ l’inaridirsi di uno steloâ€? ÂŒ" ^^„} y % “è veramente strano e paradossale che oggi la nostra societĂ si batta con tanto calore per il rispetto della vita al punto da abolire la pena di morte‌ sia in pieno svolgimento la campagna contro l’ergastolo‌ e si sostenga poi la soppressione in ÂŒ" „^‘} Chiedo ai “chierici del nostro tempoâ€?, volete continuare a perpetuare il vostro tradimento?Âť. Nell’omelia di commiato dai suoi parrocchiani di Tricase scriveva: “A cosa servono i discorsi? Serve la vita, serve l’impegno, serve l’amore, serve anche la sofferenza offerta al Signoreâ€?. Cosa resta oggi di don Tonino a 22 anni dalla sua morte? ÂŤMolte cose che, per certi versi, somigliano a quanto insegna papa Francesco. Richiamo alcuni aspetti: il substrato conciliare del suo pensiero e del suo impegno di testimonianza; l’unitĂ tra gesti e parole (verbis gestisque); la passione per la vita; l’amore per i giovani e i poveri. In un tempo, come il nostro, contrassegnato dal disincanto, dalle “passioni tristiâ€?, dall’individualismo e dal nichilismo, i valori testimoniati da don Tonino le sembrano cose di poco conto? In una societĂ a capitalismo avanzato che produce povertĂ , frammentazione e guerre il suo richiamo a “farsi prossimoâ€? non è un sapiente antidoto alla catastrofe sociale? In un contesto comunicativo che adotta prevalentemente un linguaggio virtuale e mass mediale nel quale le parole perdono il loro valore, la sua capacitĂ di creare un linguaggio nuovo che diventa “lingua comuneâ€? per credenti e non credenti non è l’inizio dell’avverarsi del suo sogno?Âť.


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Storie di animali 25 aprile 2015

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Il gatto tigre di Patty Q

uella mattina non mi sembrava la migliore per Racconti fare cose importanti. brevi di Alcune faccende andate Franco storte nei giorni preceMattera denti mi avevano tolto mordente e voglia di fare. Forse era % % !! " satezza che mi impediva di affron & sto mi meravigliavo io stesso. Non

& come guardarmi attraverso uno specchio e non riconoscermi. Ma nel contempo non avevo l’energia " & " " [ presto mi sarebbe passato tutto e avrei ricominciato nuovamente la mia vita di sempre. Mi alzai sbadi

appena passate le sette. Ad aprile a & % " % " % < cora tempo per iniziare la giornata. $ < % no la pienezza dei loro contorni. Lo sanno bene le persone che giĂ

&

alle loro occupazioni. Aprii le imposte e mi affrettai a preparare la moka per il rito del <

*

tantagradi nel giardino. Lo facevo " & controllare che tutto fosse al suo " !

& % vo ed inaspettato. Ma mai niente di eclatante mi era "

& che secchio o altri oggetti leggeri rovesciati durante la notte dal

!!

% & % "

" altro. Quella mattina non era diversa dalle altre: tutto mi sembrava

" %' era caduto nemmeno un velo di rugiada. Il borbottio della caffet " % / & deludente e rutinaria ricognizione. Riempii la tazzina con la speranza % elisir rivitalizzante per cambiare &

"" giornata che mi attendeva. Calibrai

bene lo zucchero secondo il mio gusto e rigirai delicatamente col cucchiaino come a non voler fare troppo rumore per non disturba = & # piaceva l’aria fresca che veniva dal " > < % = avevo iniziato ad assaporare. Quasi

" >

< * ""

% " all’improvviso la sua imperturba & H & si impercettibile. Incuriosito posai la tazzina sul davanzale per spor

" guardare meglio. Ma non scorsi

% fosse tutto frutto della mia imma

! # " nuovo scuotere di rametti e foglie. Ripresi la tazzina e sorbii l’ultimo < ‰ "

tazzina nel lavabo e mi concentrai H !

contento. Scrutavo con attenzione costante la scena per cogliere anche il minimo movimento per cosĂŹ risalire alla causa. Pensai ad " %

ad esempio un pesante moscone di San Giovanni o un altrettanto pesante scarabeo pesapietre. Scar " " %' " & troppo bassa.

[ la testolina lucida di una capinera con le due fascette bianche sulle guance. Si muoveva con agili saltelli tra i germogli dell’arancio e di tanto in tanto posava le sue zam"

& % " > suo beccuccio. Poi risaltellava nel fogliame e beccava ripetutamente sulle foglie per pasteggiare con gli insettini che probabilmente vi era * &

fogliame che aveva attirato la mia ! [ na cambia: dal folto della siepe di alloro posta sul lato destro dell’a • – nipote Patty. Avanza circospetto sul prato con passi lenti ma decisi. Si ferma a circa due metri dall’albe & " ~ <

<

" > &

bile cui deve giungere via etere un segnale che deve dare l’impulso ai muscoli tesi del felino per farlo

" sua preda. Il collo proteso in avan " al suolo verso l’albero. La capinera ignara continua imperterrita il suo svolazzio nelle fronde dell’arancio. Il gatto al culmine ella sua eccita! %

& & provocarlo: va a posarsi sul ramo " > & !! " rimane ribeccandosi sotto le alucce e strusciando il becco sul ramo. Scatta come una molla caricata a cento Kitty e traccia nell’aria una

" " ! pa con tutta la batteria dei possenti artigli protesi allo spasimo dai loro astucci pelosi. Bersaglio fallito! Il gatto ricade a terra e molleggia sulle zampe come un ballerino che si < !

" $ "

& essersi accorta di niente. Oppure lo sbeffeggia? Ritorna nel foglia " ricompare sul posatoio basso. Alza !!

& " " " %

si ridà un contegno e sbecchetta di nuovo sulla corteccia del ramo. Intanto il felino che fa? Si arrende? Giammai! Ha scorto sotto l’albero

% bandonato lĂŹ da almeno due anni. " & vecchia sella sdrucita: ha guadagnato circa ottanta centimetri da terra. Continuo ad osservare la &

tutto sembra addormentato. Sulla strada passa una macchina con la X \ " > % trato rabbioso al seguito del rumore sordo della macchina che tarda

" scena di caccia. # < ˆ~ " do mi conferma che preda e predatore sono ancora li. La pazien! <

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la sorte e si posa nuovamente sul


Storie di animali

25 aprile 2015

kaire@chiesaischia.it

ramo basso, ma in posizione un

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Anniversario 25 aprile 2015

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“25 aprile�

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n professore universitario disse a un allievo ‘Le do trenta A cura di senza lode perchĂŠ sa Paolo tutto ma non ha capiBustaffa to niente’. SĂŹ noi non sapevamo niente ma avevamo capito tuttiâ€?. CosĂŹ, tempo addietro, Giovanni Marcora, leader politico e uomo di governo, concludeva una nota sulla Resistenza e sul “25 aprile 1945â€?. Partigiano, con il nome di “Albertinoâ€?, aveva lottato per la libertĂ , la giustizia e la democrazia. Aveva fatto parte di quei “ribelli per % "

" dignitĂ della persona. Oggi, Marcora, come molti altri, è uno sconosciuto personaggio di una stagione politica dimenticata. Questo duplice oblio è il segno di uno smarrimento della memoria. Ăˆ il segno di un vuoto che ha impoverito, se non svuotato, il signi ^j " Ma di fronte alle immagini di morte e disperazione che vengono oggi dal Mediterraneo c’è un impoverimento e uno svuotamento che vanno oltre una ricorrenza. Si sono fatti e si fanno paragoni tra una tragedia consegnata alla storia e quelle che sono sotto gli occhi di un mondo che forse sa tutto ma non capisce niente. Forse non capisce le origini della bufera di disperazione che spinge interi popoli verso una parte del mondo che ha eretto un muro culturale prima che politico a sua difesa. Si è chiusa la memoria in una gabbia dorata e si è lasciato spazio a un realismo sterile, senza speranza.

e l’ immane tragedia nel Mediterraneo.

E cosĂŹ tutte quelle vite spezzate e tutte quelle speranze distrutte rimangono perlopiĂš nelle statistiche, negli archivi, nelle immagini, nei libri che nessuno legge perchĂŠ non piĂš d’attualitĂ . E l’attualitĂ , a sua volta, viene cancellata dal rapidissimo susseguirsi di racconti di barbarie e tragedie. Si continua a conoscere tutto e a non capire niente: quel 30 rimane senza lode. Il “25 aprileâ€?, se strappato dalla cronaca, rischia di diventare una festa perduta, una festa da lasciare nel vuoto. Cosa può dire mai di fronte all’immane tristezza, se non angoscia, di oggi? Giuseppe Lazzati, a 70 anni di distanza da quel giorno, lascia una risposta: “La Resistenza continua. E non per pochi ma per tutti, quale che sia il settore e il livello nei quali si opera; con

! Âœ nella volontĂ di confronto, leale e aperto, con il coraggio della veritĂ e la pazienza del mutuo rispettoâ€?. Il non aver saputo dare forma a quegli ideali, minaccia di far perdere il senso profondo di quella Resistenza che è nella difesa e nella promozione della dignitĂ dell’uomo quale cittadino del mondo. Le pagine in carta e in video, dedicate in questi giorni al “25 aprileâ€? dolorosamente accostate a quelle dell’ecatombe nel Mediterraneo spingono, chi siede ai bordi della cronaca a chiedersi e a chiedere di quale Resistenza si possa oggi parlare. X

nito elenco di gridi d’allarme, di racconti di tragedie e di violenze. Parlano di guerra mondiale a fram-

menti, di terrorismi incontrollabili, di un mare trasformato in cimitero, di globalizzazione dell’indifferenza, di solidarietà degli egoismi‌ Una nuova Resistenza alla barbarie tarderà a prendere forma e sostanza? Un cosÏ drammatico scenario mondiale respingerà le parole d’ordine, scuoterà le coscienze delle

persone, dei popoli e dei loro governanti? Ci saranno ancora “ribelli per amoreâ€? all’odio, alla rassegnazione, all’abbandono in mare? Le risposte non sono facili anche perchĂŠ sappiamo tutto ma non capiamo molto. Meritiamo quel 30 senza lode.


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Cultura

25 aprile 2015

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il nostro Mario Luzi forse non ha nulla a che vedere: Pedro Salinas. Suggestione del tutto personale, e forse ardita se si conviene sulle differenze certamente presenti tra i due autori, ma che può essere compresa se si conviene sul fatto che questo lento scivolare tra una dimensione nota e l’altra ignota, che è propria di “Giovinetta, giovinettaâ€?, e forse ancor di piĂš, di quei malinconici “passi dispersiâ€? che il poeta, e quindi il lettore, si sforzano di immaginare, è in fondo molto vicino a quella dimensiona altra, certamente piĂš sensuale che meta % quel clima di amorosa e colloquiale ricerca che pervade i settanta componimenti che costituiscono “La voz a ti debidaâ€? di Pedro Salinas, che per il vero, certamente non potevano essere conosciuti da Mario o giĂ scritto la settima-

ž < = = " H - Luzi, essendo stati pubblicati in na scorsa, che il mio " ž ducia che, tuttavia, non sarĂ esente Spagna appena due anni prima de modo d’approcciare cerca la sua via.â€? Poche immagi- da dubbi e contraddizioni, perchĂŠ “La Barcaâ€?, e quindi nel 1933. Ma A cura di alla poesia di Mario

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con la sua vita e i suoi novant’anni, tornando all’immaginario Luziano, Enzo Luzi è intuitivo, senso- con una chiusa in cui lo scorrere Mario Luzi ha attraversato per in- la creatura desiderata, cercata, è D’Acunto riale, anche se, nella sua della natura abbraccia il tutto e tero il novecento e ha visto il male sempre e comunque portatrice di poesia, c’è senza dubbio molto di allora il singolo, il miserabile, l’u- ripetersi, rinnovarsi e mai cessare. dolore, ed è allora per questo, che concettuale; e ho giĂ accennato a mano, risplende nella sua umile e Per questo, del male, il poeta ha ancora ne “La barcaâ€?, compare un come, il suo essere stato poeta non sofferente natura, attraverso un avuto sempre una grande consa- canto che appare in perfetta consia stato altro che un percorso pro- sapiente incrocio di immagini. Da pevolezza, ed è proprio per mez- sequenzialitĂ logica rispetto alla gressivo di alleggerimento della una parte, la vita sempre piĂš dila- zo di esso, che ha poi tratteggiato giovinetta e ai suoi passi dispersi. parola, attraverso un’esperienza di tata e rarefatta che arriva via via al le coordinate essenziali della sua Questo canto è il “Canto notturfuga e dilatazione nel tempo, resa culmine, e dall’altra, la materia nei opera poetica, e forgiato, su tutto, " !!

possibile da quella capacitĂ assai suoi piĂš oscuri e umili particolari quel profondo senso di responsa- quella dimensione altra, non è piĂš rara, di abbracciare e non rinnegare dai quali ben s’intuisce quel poco e bilitĂ verso la dimensione naturale, smarrimento nĂŠ perdita, ma bensĂŹ il peso di una tradizione millenaria, quel misero che ci è dato di vede- che va enfatizzandosi nell’umani- salvezza, auspicata secondo un di %

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re e quindi capire: “Che fai? Perdo tĂ misericordiosa mostrata verso segno ben preciso, perchĂŠ “dalla Croce, la dignitĂ della caritĂ , la no- notizie della mia / e risalgo dove le creature piĂš bisognose di pre- terra volano via gli eventi, le dolci biltĂ dell’umiltĂ , e mescola il tutto i miei padri attesero / la discesa a mure e attenzioni. Nella poesia passioni / escono dai corpi spenti, con la grande tradizione letteraria occhi aperti nelle tenebre / e quel “Giovinetta, giovinettaâ€?, apparsa / la povertĂ le illusioni, / i sorrisi italiana, attingendo, in modo parti- ch’è giusto o quel che apparve tale ne “La barcaâ€? del 1935, la donna profondi delle umane consolaziocolare e per sua espressa ammissio- / tra queste quattro mura nere d’u- assume per il vero anche una vela- niâ€?, e tutto questo perchĂŠ possa

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mido.� Questa poesia chiarisce un ta sensualità , ma resta intatta, cosÏ essere resa giustizia, e allora il mesche fu Dante Alighieri, ma non altro aspetto che per espressa am- come la vuole la grande tradizione saggio che il giovane Luzi lancia solo, perchÊ le narrazioni Luziane, missione di Luzi sarà motivo cen-

!!

" & trale di tutta la sua esperienza poe- fuggente e delicata: “Giovinetta, monitorio: “Lasciate il vostro peso grande tradizione bucolica e pasto- tica: l’armonia; e quindi, la capacitĂ giovinetta / per le scogliose vie alla terra / il nome dentro il nostro

% di tratteggiare un mondo dove esi- di Firenze / disperse in un etereo cuore / e volate via, / quaggiĂš non inevitabilmente e semplicemente, ste conciliazione tra il visibile ed il continente / i venti s’avvicendano è vostro l’amoreâ€?. Ovviamente ima Virgilio. Mi piace a tal proposito pensato, tra l’intimo e l’universale, e i tuoi passi / al colmo trabocca- possibile tutto questo, ma proprio ricordare i versi di “Le petit mon- in un percorso ad intermittenze no nell’assente; gli adolescenti / per questo, poesia. tagnardâ€?, poesia comparsa nella dove la memoria scandisce e mo- nel silenzio delle strade / ricercano Continua‌ raccolta del 1969 dal titolo “Dal della una continua reminiscenza, i tuoi passi dispersiâ€?; e qui mi piace fondo delle campagneâ€?: “La don- in un percorso che sembra essere aggiungere un particolare del tutna lenta s’avvia / col suo seguito !!

- to personale e del tutto sensoriale, di pecore, / tra la quiete e la fatica gente piÚ ampia, che è poi, la vita perchÊ in questo suo essere musica / o sale quanto è erta la pendice / stessa. Se valutata in relazione a in perfetto equilibrio tra la dimen

ž quanto da altri fatto nel corso del sione del concreto e la dimensione dai comignoli / e rasente alla ster- secolo passato, la poesia di Mario del vuoto, tra il di qui e l’al di lĂ , paia.â€? La risalita della pendice non Luzi spiazza per quel profondo tra il conosciuto, desiderato e poi è altro che l’immagine allegorica coraggio e per quel suo essere, in fatalmente perduto, ed il non codella vita che è fatica e scorrimen- fondo, una voce fuori dal coro, in nosciuto, agognato e solo immato continuo, che ad un certo pun- &

" - ginato, questa poesia riconduce la to concede un attimo di pace e di sibilitĂ dell’uomo che forse solo mia fantasia oltrechĂŠ il mio udito, abbandono: “l’assenza di pensiero negli anni della piĂš profonda ma- ad un poeta di altra lingua che con

Mario Luzi come vento di luce

SECONDA PARTE

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Arte & Liturgia 25 aprile 2015

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 26 aprile 2015

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gni anno la IV domenica di Pa & " A cura di “buon Pastore� e ci invita a rilegDon Cristian

& % Solmonese sacerdozio ministeriale e alla vita consacrata. Ăˆ una pagina molto bella e ci invita a contemplare il mistero di Cristo. “" $ â€?. Cristo può dire a buon diritto: “Io Sonoâ€?. Per lui non c’è passato nĂŠ futuro; tutto < " / % ' J" ~ ŠX J Â’ * y % < % % Â’

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è pastore in quanto agnello immolato e vittorio % $ " " dalla parola “pascolareâ€?. Cristo ci “pascolaâ€? con la sua carne e il suo sangue ogni giorno nel sa X " * ~ Š‰ " > " % " ‹ ÂŒ` `‘ ``} J %

X ~ Šy " fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian " " ‹ ŒX †_ ``} X "

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l’insegnamento del Vangelo e i sacramenti della

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Arte & Liturgia

25 aprile 2015

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IL SANTO DELLA SETTIMANA A cura di Francesco Schiano

28 APRILE

Santa Gianna Beretta Molla madre di famiglia Limpida e graziosa. CosĂŹ appare la dottoressa Gianna Beretta all’ingegnere Pietro Molla nei primi incontri. Si conoscono nel 1954 e si sposano a Magenta il 24 settembre 1955. Gianna, la penultima de pravvissuti della famiglia Beretta, nata a Magenta, è medico chirurgo nel 1949 e specialista in pediatria nel 1952. Continua però a curare tutti, specialmente chi è vecchio e solo. ÂŤChi tocca il corpo di un paziente - diceva - tocca il corpo di CristoÂť. Gianna ama lo sport (sci) e la musica; dipinge, porta a teatro e ai concerti il marito, grande dirigente industriale sempre occupato. Vivono a Ponte Nuovo di Magenta, e lei arricchisce di novitĂ gioiose anche la vita della locale Azione cattolica femminile. Nasco ~ [ `‡j‘ # ‰ ÂŒ# riolina) nel 1957, Laura nel 1959. Settembre `‡‘` & ! " " " rinuncia alla maternitĂ per non morire. Mettendo al primo posto il diritto alla vita, Gianna decide di far nascere Gianna Ema " " y ^ " `‡‘^ E’ stata proclamata santa da Giovanni Paolo XX `‘ ^__†

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ARTE SACRA

Il buon pastore S

e domenica scorsa GesĂš si è rivelato ai discepoli nella sua condizione di risorto, oggi egli dichiara di essere il A cura di Buon Pastore e coloro che lo seguoErnesta Mazzella no di fatto lo conoscono e ad un livello d’intimitĂ veramente inimmaginabile “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono meâ€?. L’immagine che accompagna la pagina evangelica è il pannello ceramico rappresentante GesĂš Buon [ !! ^__^ Salvatore Delle Donne, con l’impiego di ben trecento mattonelle. Nell’isola di Ischia la ceramica ha una storia millenaria. L’opera rappresenta un luminoso GesĂš Buon Pastore al centro della scena, immerso in un paesaggio idilliaco, avvolto da una folta vegetazione, ove si stagliano grandi alberi di pino, all’orizzonte due barche ormeggiate nel mare azzurro, probabilmente l’artista ha voluto ritrarre uno scorcio della bella pineta di Ischia. La chiesa parrocchiale di GesĂš Buon Pastore offre al fedele e al visitatore motivi di interesse artistico e devozionale, e, nel contempo, si presenta carica di immediate suggestioni estetiche. Viene costruita nella seconda = ‡__ "

W J &

W Trani. L’arcivescovo Virgilio Noè, poi cardinale, esperto in liturgia e maestro delle celebrazio

[ % " ! gerimenti.Il vescovo fondatore Dino Tomassini ÂŒ`‡‘^ `‡‚_} " " " ^` " `‡‘ X * [ ÂŒ`‡‚^ `‡ Â„} consacra l’altare e apre il tempio al culto il 24 novembre 1974. Il 25 maggio 1991 è consacrata J

[ ÂŒ`‡ Â„ `‡‡ } $ grande facciata unica in diocesi per la sua modernitĂ , si innalza verso l’alto raggiungendo con la punta massima l’altezza di 17 metri. L’innovativa forma architettonica è data dalla triangolare " & " l’immagine della tenda dello Shekinah (dimora) che nel linguaggio biblico ricorda la dimora di Dio tra gli uomini. Il timpano è costituito da una vetrata multicolore realizzata dalla bottega J W

Angeli, del inizio XX secolo, realizzati e dona W % #

di Casamicciola. L’immagine dell’Agnus Dei in maiolica e il verso biblico “Io sono il Buon Pastore che offre la vita per le pecoreâ€? incorniciano la massiccia porta d’ingresso opera dell’artista napoletano Luigi Mazzella. L’interno è composto

Opera di Salvatore Delle Donne nella chiesa parrocchiale di GesĂš Buon Pastore in Ischia

di unica navata. I colori delle vetrate, l’oro dei dipinti, il tono del marmo dell’ambone e dell’altare, i vari metalli, il cotto del pavimento e il colore bianco delle pareti concorrono in una decorazione di armonica bellezza. Le vetrate sono state create dall’artista Alessandro Grassi di Milano, secondo un’antica tradizione vetraria francese. I luminosi dipinti che adornano le pareti sono opera del pittore Bruno Bellotti. Nella parete di fondo si ammira l’Annunciazione della Vergine. Lungo la parete destra sono col " ~ # ] = J ! # W

Egitto, GesÚ che discute con i Dottori e l’apo [ J

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y ‰ zione di Lazzaro, le Nozze di Cana e l’apostolo Paolo. Il centro della chiesa è l’altare in marmo “Botticino di Bergamoâ€?. Il paliotto in bronzo do " ‰

Y & dono dell’Arcivescovo Piero Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche di San Giovanni Paolo II. L’ambone anch’esso in marmo Botticino \ " % ‰ Ungaro. La sedia impreziosita con tarsie d’ulivo provenienti dalla Terra Santa formano l’arredamento dell’area presbiteriale; il Tabernacolo, la “Pala� del Buon Pastore (Cristo al centro dell’i } W  y anch’esse opere dell’artista napoletano Luigi Mazzella. I dipinti rettangolari ai lati dell’altare e all’ingresso sono di Michele Cocchia, rappre "

* ~ ‰ e san Giovan Giuseppe della Croce. Le statue di Maria e di San Giovanni apostolo ai piedi della Croce poste ai lati dell’altare sono " W #

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`j `^ `‡__ # `„ _‡ `‡‡jÂœ cardinale Virgilio Noè e provengono dal Palazzo Apostolico (CittĂ del Vaticano). Le statue della Madonna (1989) e di GesĂš Buon Pastore (1997) sono opere del maestro Vincenzo Mus Â’ & # di Calcutta è stata realizzata da Gregorio Mus Â

! $ Giovanni Paolo II è opera di Manuel Togher di Bolzano. La piĂš antica tra le sculture è la statua di san Y "" Â

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J Foto Andrea Di Massa


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Ecclesia 25 aprile 2015

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La feconda alleanza spirituale di San Francesco e Santa Chiara

Essere anime offerte N

ella catechesi del 15 aprile scorso il santo Padre ha trattato della creazione dell’uomo e della donna come ci racA cura dell' conta il Libro della Genesi (Gen. 1,27): â€œÂŤA immagine di Ordine Dio lo creò: maschio e femmina li creò ‌ La differenza tra uomo Francescano e donna non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per secolare la comunione e la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di Forio di Dio.â€? Santa Chiara, di undici anni piĂš piccola di san Francesco, era poco piĂš che bambina quando conobbe il santo, lo ascoltò nel 1211 durante una " &

‰ J ‰ " dal suo ardore e ne volle seguire le orme. Col permesso del Vescovo, Francesco diede inizio alla sua formazione evangelica, Dio gli dava una % ˆ " " ! J / y% " !! affetto teso a convergere sull’amore di Dio, unico Bene, sommo Bene ( Rbn 17:49). Francesco, per rimanere fedele alla Chiesa, volle che que %

loro convento senza la presenza di frati, avendo comunque lo stesso ideale evangelico. Se i frati predicavano, le sorelle pregavano e testimoniavano la loro consacrazione a Dio per la salvezza dei fratelli. Quindi questi due santi sono stati rispettivamente padre e madre spi "

J % a immagine e somiglianza di Dio che li creò uomo e donna. Da soli

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alleanza spirituale, possono completarsi e sostenersi, unendo i rispettivi talenti. Infatti, anche papa Francesco puntualizza: “4 terra all’alleanza dell’uomo e della donnaâ€?. ” " " " " % % W y% % famiglia francescana continua a crescere da quasi otto secoli, generando " ‰ Lo storico Manselli scrive: ÂŤSi deve sottolineare il fatto inevitabile di una presenza femminile e di una incidenza femminile nel francesca %

W J ‹ Papa Francesco conclude la sua catechesi molto profonda sostenendo con forza e chiarezza, opponendosi alla teoria gender che non ha niente di divino: “] tra l’uomo e la donna è vissuta bene. Se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. GesĂš ci incoraggia esplicitamente alla $ 8 4 â€?. Tutto ciò è valido soprattutto per la famiglia fondata sul sacramento del matrimonio, nel rapporto di amore e di alleanza che ogni marito deve avere con la pro" % & " della vita e per il Regno dei cieli.

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uando parliamo di anime offerte, dobbiamo renderci conto, che soltanto quando un’anima esce da se stesso e vive per A cura di gli altri arriva alla libertĂ . Quando offriamo tutto a Dio e ci Antonio mettiamo nelle Sue mani è allora che diventiamo veramente Magaldi liberi. Nella misura in cui ci apriamo all’azione della Grazia, si può capire la presenza di Dio e viverla. L’anima offerta, " " %' % < to a Dio; inoltre lo Spirito di GesĂš e del Padre le insegna il perdono. Qualsiasi sofferenza è un dono del Padre, dobbiamo amare e ragionare di meno e saremo felici in GesĂš, la Sua presenza in noi deve essere piĂš forte della sofferenza. Dio non ci chiede di capire, ma di amare, per questo dove c’è l’abbandono al Padre Misericordioso, c’è maggiore amore. Lasciamo fare allo Spirito di Dio, è ora che devo amare piĂš che posso, non domani. Questi ci fa percepire una piĂš profonda comunione # Y > " " ˆ vita diventa una autentica testimonianza di fede. GesĂš non vuole le anime che sono sepolcri imbiancati, che vogliono apparire ma non fanno quello che è giusto, sfruttano i fratelli, sfruttano l’amico in tutte le loro necessitĂ . “Ho scelto il tuo cuore come un piccolo rifugio, lasciami entrare, " # $ mara perdita di tante anime! ÂŒ* [ ! *

J k GesĂš a M. Carolina Venturella 30/12/1963). Questa chiamata è rivolta a ogni battezzato, come a Maria. Per arrivare all’ amore illimitato verso GesĂš Cristo, è lo Spirito Santo che ci apre a tutte le bellezze del Regno di Dio, ma anche a tutte le sofferenze possibili; le sofferenze che sen * " %' !! Dobbiamo tener ben presente che non può esistere lo Spirito Santo ! y Y >~ y J " ! Y >~ ›

› miei intimi che potete comprendermi di piÚ�. (GesÚ a M. Carolina Venturella 14/06/1966) Sulla Croce GesÚ non ha sofferto tanto per i dolori & "

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la salvezza; sulla Croce, GesĂš ha desiderato soltanto l’unitĂ e la salvezza delle anime. Maria con la sua fede, col suo amore era unita a GesĂš ˆ < "

Y >~ J % offre su tutti gli altari, pertanto Maria ha annunciato il trionfo del Suo Cuore con il Cuore di Suo Figlio GesĂš. “Lo Spirito Santo è chiamato " %' & % % " ' %' abbandonate le cose di questo mondo, godano di eterna letizia. Dice infatti Isaia: “il Signore consolerĂ Sion e restaurerĂ tutte le sue rovine. Del suo deserto farĂ un luogo di delizie e della sua steppa un giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, canti di ringraziamento e di ÂŒj` „ *

J

[ } continua‌


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Sport

25 aprile 2015

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CAMPIONATO PROVINCIALE 2014/2015

Girone Isolano - Categoria Open

MATER ECCLESIAEe

n o i p cam o! n a l o s i MATER ECCLESIAE – EPOMEO CALCIO A5 3-2 MATER ECCLESIAE: Capuano, Buono E., Schiano, Barano, D’Andrea, Mazzella, Patalano L. (2), Ferrandino (1), Buono F. All. Buono V. EPOMEO CALCIO A 5: Castagliuolo, D’Ambra, Castaldi, Mattera M., Scotti A., Scotti L., Onorato, Iacono F. (2), Mattera E., Iacono S. All. Finzi G. La Mater Ecclesiae si aggiudica per il terzo anno consecutivo il campionato CSI isolano avendo la meglio su un Epomeo calcio a 5 mai domo e che solo nel finale vede sfumare il pareggio e gli eventuali calci di rigore. Nonostante le due squadre avessero già raggiunto la qualificazione alla fase provinciale, è stata “partita vera” dove si è visto un buon livello di calcio a 5 interpretato in maniera diversa dalle due compagini. La Mater Ecclesiae che fa del gioco di squadra il suo punto di forza mentre l’Epomeo C5 si affida maggiormente agli estri dei suoi uomini chiave. La prima fase di gara è di studio, entrambe le compagini iniziano in sordina, molto tatticismo e poche conclusioni che non creano grattacapi alle difese avversarie. La prima ad uscire dal guscio è la Mater Ecclesiae che ci prova con Barano E. ma la sua conclusione dal limite finisce a lato non di molto. Risponde l’Epomeo C5 con Onorato G., gran tiro dalla distanza ben controllato da Capuano I. Quando il primo tempo sembra terminare a reti inviolate, la sblocca la Mater Ecclesiae, ottima azione manovrata degli uomini di Mr Buono, con Schiano che imbecca in area Patalano L. sfuggito alla marcatura, che da due passi supera il portiere e porta avanti i fiaianesi. Pronta risposta dell’Epomeo C5, passa circa un minuto e Iacono F., dopo uno scambio in velocità, trova il diagonale vincente pareggiando i conti. Nella ripresa i ritmi si alzano vistosamente e la gara diventa molto più interessante. Mater Ecclesiae che alza il baricentro e nei primi dieci minuti crea tre limpide palle gol colpendo un palo e una traversa con Ferrandino U. e fallendo una facile occasione con Mazzella G. che in contropiede tenta di superare il portiere ma si trascina il pallone fuori. Il vantaggio per la squadra bianco-azzurra arriva al 15’, ancora con Patalano L. che in mischia riesce a battere Castagliuolo per il due a uno Mater. Epomeo C5 che appare stordito e non riesce a imbastire occasioni per rendersi pericoloso, il solo Iacono F., capocannoniere del torneo con 38 segnature, sembra troppo isolato e non viene supportato a dovere. I serraresi riescono, però, a trovare il pareggio dopo una disattenzione difensiva fiaianese, proprio con Iacono

CLASSIFICA FASE A GIRONE SOCIETÀ

Punti

Gare Giocate

Gare Vinte

Gare Perse

Gare Nulle

Goal Fatti

Goal Subiti

EPOMEO CALCIO A 5 * REAL SAN CIRO * MATER ECCLESIAE NEVADA ABBIGLIAMENTO FUTSAL ISCHIA MATER ECCLESIAE BIANCA FIAIANO

27 26 24 17 15 5 4

12 12 12 12 12 12 12

8 8 7 5 4 1 1

3 2 3 2 3 2 1

1 2 2 5 5 9 10

73 69 62 57 43 23 38

49 33 30 57 39 65 90

* le prime due classificate passano direttamente alle semifinali

F., che dal vertice destro lascia partire un gran tiro che si insacca sotto la traversa battendo l’incolpevole Capuano. Decretati i tre minuti di recupero, il match sembra incanalarsi verso la lotteria dei rigori ma Ferrandino U. con una splendida azione personale, cerca e trova il definitivo tre a due che regala il trofeo alla Mater Ecclesiae. Inutile nel finale il forcing dell’Epomeo calcio a 5 che incamera la sua seconda sconfitta stagionale. Nel prossimo turno la Mater Ecclesiae affronterà il CSI Pozzuoli al F. Tagliatatela mentre l’Epomeo calcio a 5 tenterà in trasferta di superare l’ostico Obbiettivo Nuovo, società neonata e di cui si dice un gran bene.



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Sport

25 aprile 2015

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FUGA PER LA VITTORIA

ABBONAMENTO POSTALE

Non ci restano che due posti in Champions

O

rmai quanto il nostro campionato doveva decidere è stato deciso! Scudetto di fatto decretato, posti in EuA cura di ropa piĂš o meno decisi, retrocessioAlberto Arcamone ni sancite. E come ben dice il titolo, non ci restano che due posti ancora in gioco, quelli che danno l’accesso, diretto o meno, alla Champions. La Juventus si dimostra di un altro pianeta battendo, con una tranquillitĂ che fa invidia, la Lazio e mettendosi al sicuro da clamorosi rimontoni che, seppur rari, in passato sono capitati. Ad Allegri e banda mancano solo sei punti per godere anche dell’aritmetica. Intanto però è in programma una partita non proprio facile, anzi‌il delicatissimo derby col % = %

coltĂ la formazione bianconera. Ne vedremo delle belle. Intanto al secondo e terzo posto si piazzano, appaiate, le due squadre capitoline: la Roma fallisce il controsorpasso pareggiando con l’Atalanta in casa e adesso ha contro anche un calendario ostico: la Lazio avrĂ due match casalinghi, quello imminente col Chievo e poi [ ‰ = X suolo (ovviamente fuori casa). E in tutto questo se la gode il Napoli che ha ripreso a marciare: convincente vittoria a Cagliari e chance di raggiungere il terzo posto di nuovo viva. Tuttavia adesso sul cammino degli azzurri c’è la Sampdoria, proprio tre punti dietro e reduce da un deludente pareggio col Cesena, che di sicuro = ! " " " W

% può dir addio alle sua ambizioni Champions e che, anzi, deve guardarsi alle spalle e proteggersi, vincendo magari il prossimo match contro il Cagliari. Al settimo posto sono appaiate Genoa

" ta col Palermo e da un pareggio col Sassuolo.

Dopo un gran girone di andata, il Genoa non ha piĂš marciato come prima, perdendo inevitabilmente punti per la strada. Adesso match piĂš agevole, sulla carta, con il Cesena che potrebbe fruttare tre punti importanti per i rossoblu. Seguono le milanesi che nel derby non hanno offerto chissĂ quale spettacolo: qualche sprazzo dei neroazzurri nella ripresa ma niente di eclatante. Un pareggio a reti bianche che delude gli ottantamila spettatori della “Scala del calcioâ€? e % & Non si può che pensare giĂ al prossimo campionato. L’Inter ora se la vedrĂ con la Roma, il Milan invece con l’Udinese. Seconda vittoria consecutiva per il Palermo che sale a quota 41 e che può dirsi soddisfatto del campionato sinora disputato, tranquillo e ricco di soddisfazioni: prossima gara col Parma. Seguono a pari punti Sassuolo, Chievo e Verona, confortate da una certa tranquillitĂ , e, tra l’altro, domenica i neroverdi affronteranno proprio Toni e compagnia cantante, fortemente decisi a ritornare a vincere. Quindicesimo posto per l’Udinese, reduce da un pareggio al Bentegodi e particolarmente in = ‰ % % no traballare la panchina di Strama; match con il Milan che potrebbe essere decisivo. Seguono l’Empoli e l’Atalanta,prossime avversarie, con quest’ultima sempre piĂš salva grazie al punto di Roma e le sette lunghezze di distanza dalle ultime: il Cesena pareggia contro la Sampdoria e il Cagliari perde male contro il Napoli tanto da indurre Zeman alle dimissioni. I bianconeri adesso affronteranno il Genoa, i rossoblu la viola. In fondo il povero Parma che ha ricevuto sinora ben sette punti di penalizzazione ma che continua a conseguire risultati utili, con i calciatori sicuramente interessati a mettersi in mostra

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