Kaire 18 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA

www.chiesaischia.it

ANNO 2 | NUMERO 18 | 2 MAGGIO 2015 | € 1,00

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA”

LA VOCE DI PIETRO

SEGUIAMO FRANCESCO

“Vi porto una Buona Notizia”. La messa del vescovo al Vatoliere

Difendiamo le donne. La disparità fra uomo e donna è uno scandalo!

POLITICA Primo consiglio comunale ad Ischia senza Giosi. € 1,00 Maggioranza e opposizione compatti

La solidarietà di Nunzia onda di piena della crisi lambisce da tempo A cura di anche l’econoFilomena mia ischitana Sogliuzzo che soffre, anche se in misura minore, degli stessi mali della nazione; attività commerciali che chiudono, strutture alberghiere vecchie, non più competitive per mancanza di investimenti strutturali, lavoro “questo sconosciuto”! In un simile scenario, se dessimo ascolto alla tentazione di sentirci frustrati e impotenti, la parola “solidarietà” rischierebbe di diventare un contenitore sempre più vuoto e noi cristiani di non aver risposte alla domanda del Padre “dov’è tuo fratello?” se non quella di Caino. E’ dunque una bella sorpresa apprendere che ci sono persone, come Nunzia Mattera e i suoi amici, che non si sono scoraggiate, anzi con i loro pochi mezzi economici, hanno fondato un’associazione che si chiama “Catena Alimentare Casamicciola Terme” con lo scopo di integrare il lavoro svolto dalla Caritas sia intercettando, sia provvedendo ai bisogni di chi è Incontro Nunzia nel minuscolo appartamento delle

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I giovani di Ischia in cammino spirituale

verso la GMG di Cracovia 2016 SACERDOTI OGGI

Autorità e autorevolezza da prete: dove sta la differenza?

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o l Vescov a i r u g u A r i due Pietro pe o p i s co p a t e i d i n n a insieme!

KAIRE TERRITORIO

ECONOMIA

AMBIENTE SOSTENIBILE

Riprendono le escursioni nel museo sottomarino di Aenaria nella baia di Ischia Ponte.

Crisi del mercato immobiliare sull’isola: quali sono le richieste e come cambiano i prezzi?

Come risparmiare sulla bolletta elettrica: le nuove regole imposte dall’Ue.


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In Primo Piano 2 maggio 2015

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Continua da pag. 1 case popolari che funge da deposito, per ora, delle derrate alimentari. Scatoloni di pasta, legumi, pomodori, fanno da cornice alla nostra chiacchierata e parto con la prima domanda Nunzia, come è nata quest’idea? E’ stata una “chiamataâ€? un mistero che è sem lo, per il suo funerale chiedemmo agli amici e

ne. La raccolta è continuata anche nei giorni se

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* + ' & toglie che una scatola di pomodori o di fagioli ( / # 0 0 ) Quante persone assistete? 12 ne per un totale di tre famiglie, oggi assistiamo 134 5 0 ) "

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famiglie richiedenti. Ormai questa casa è piena di scatole, dove metterai la merce se la catena alimentare dovesse ingrandirsi? 6 * ' ( 7 0 ) * ) 6 / ) 8

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

Nunzia Mattera

perronese doc Un gruppo di amici che con i loro pochi mezzi economici, hanno fondato un’associazione che si chiama “Catena Alimentare Casamicciola Termeâ€? con lo scopo di integrare il lavoro svolto dalla Caritas sia intercettando, sia provvedendo ai bisogni di chi è in difďŹ coltĂ . Ad oggi assistono circa 150 persone, pari a 33 famiglie.

“Abbiamo chiesto da tempo al comune di Casamicciola di individuare tra i beni di sua proprietĂ una stanza a piano terra e con accesso carrabile, da adibire a deposito. Speriamo che la nostra richiesta al comune non cada nel vuotoâ€?. ' ( )

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na madre di famiglia, non possiamo agire alla " 0

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

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= Qual è il vostro sogno, Nunzia? >* ) 7 )) @ % ) 8 ) ) ricchi la prossima mossa.

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


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La Voce di Pietro

2 maggio 2015

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DUE ANNI CON NOI

Una chiesa di Ischia viva, aperta, accogliente C

on queste parole il futuro Vescovo di Ischia, Mons. Pietro Intervista di Lagnese, si prepara ad abbracLorenzo ciare l’isola verde. MercoledĂŹ Russo 1°maggio 2013 la consacrazioper Avvenire. ne nella sua parrocchia natale di Santa Maria dell’Agnena, a Vitulazio (CE). L’11 maggio l’arrivo ad Ischia. Padre Pietro come sta vivendo questi giorni di attesa? '/ )

discesa dello Spirito Santo su di me. Mi sento tanto piccolo, tanto povero, ma sono disponibile a fare la volontĂ di Dio, cosĂŹ come ho scritto al Santo Padre Benedetto XVI in risposta alla Sua nomina. Sono molto sereno. C’è la gioia di andare ad Ischia ed incontrare la Chiesa locale che è molto bella e della quale giĂ mi sto innamorandoâ€?. Cosa prova nel lasciare la sua parrocchia, la sua terra? “C’è la fatica di dover lasciare gli ormeggi dalla mia terra. Sono parroco qui a Vitulazio da 27 anni. Anzi, io sono di questa parrocchia perchè sono nato qui e battezzato qui. E appena nominato sacerdote sono diventato parroco di questa parrocchia. Può ben capire il dolore nel distacco‌un dolore condiviso da tutti i parrocchianiâ€?. Se l’aspettava la nomina? “Negli ultimi tempi ho visto nei confronti della mia persona un’attenzione sempre maggiore,

Il primo maggio è l’anniversario dell’ordinazione episcopale del Vescovo di Ischia Padre Pietro Lagnese. Per quest’occasione pubblichiamo l’intervista rilasciata dal Vescovo Pietro ad Avvenire di due anni fa. ma non me l’aspettavo. Con questa nomina mi sento però legato da entrambi i Papi: da Benedetto XVI (Papa emerito) perchĂŠ mi ha nominato Vescovo (forse è stata l’ultima nomina italiana), e da Papa Francesco per la consacrazione a Vescovoâ€?. Il popolo ischitano ha vissuto esperienze spirituali molto forti con il Vescovo Strofaldi, attraverso il sinodo diocesano e con la visita di Giovanni Paolo II nel 2002. Cosa si aspetta dagli ischitani? “Io vedo una Chiesa di Ischia viva, aperta, accogliente che non è indifferente, stanca. Ci sono persone disponibili a mettersi in gioco. Ho avuto la sensazione che ci sono tanti laici desiderosi di collaborare con i sacerdoti, con il Vescovo. Questo mi sembra un modo bello di iniziare con me questo cammino pastorale. La sensazione non può che essere positivaâ€?. Ischia ha uno stretto legame con il popolo argentino. Molti ischitani nel dopo guerra sono emigrati in America latina per costruirsi un futuro ma è rimasto vivo il legame con la loro terra d’origine. “Per noi l’Argentina adesso ha un valore ag-

giunto, vista la provenienza di Papa Francesco. Mi farebbe piacere poter incontrare presto i fe mo allo Spirito Santo questa speranzaâ€?. In ultimo lasci un messaggio per i giovani ischitani e i seminaristi. “So che Ischia ha una pastorale giovanile ben radicata sul territorio e questo è molto importante. Bisogna aiutare i giovani, stargli vicino, soprattutto quelli che sono a contatto da dipendenze o coloro che vivono situazioni di disoccupazioneâ€?.


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La Voce di Pietro 2 maggio 2015

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Vi porto una bella notizia Sabato 25 aprile il vescovo Lagnese ha celebrato messa nella chiesa del Vatoliere nel decanato di Barano – Serrara Fontana

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anta la gioia fra i fedeli accorsi nella chiesa dedicata al vescovo Sant’Alfonso, al Vatoliere, all’arrivo del veA cura di scovo Lagnese. Il coro dei giovani, Lorenzo Russo sul sagrato ha aspettato l’arrivo del Vescovo. Lo sguardo era rivolto verso la curva della piazzetta dove doveva sbucare a momenti l’auto di Don Emanuel che accompagnava Padre Pietro. E cosĂŹ, puntuale come al solito, arriva il nostro Pastore, il Vescovo, con il suo sorriso e la gioia che lo contraddistingue. Strette di mano, carezze, sguardi di amore fraterno e parole incoraggianti con i giovani, hanno preceduto l’entrata in Chiesa. Una chiesa piena di fedeli, in preghiera a Maria durante il Rosario. Si recitano le ultime Ave Marie quando Padre Pietro, in silenzioso rispetto e accompagnato dal seminarista Antonio Mazzella, si porta verso l’altare per salutare GesĂš e portarsi cosĂŹ in sacrestia per prepararsi per la Messa. E cosĂŹ, durante l’omelia Padre Pietro porta la “Bella Notiziaâ€? ai fedeli presenti in chiesa. “Oggi vi dò una bella notizia. GesĂš dĂ la vita per

tutti noi. Per tutti di questa parrocchia. Lui non se ne va. Sta sempre con noi. Ci fa continuare a stare nella chiesa. Ad essere Chiesa. Nonostante tutte le varie mediazioni, lui è sempre qui con '7 &

(@ ^ vuole stare con noi? PerchĂŠ noi gli apparteniamo. PerchĂŠ siamo preziosi per Lui. Lui è il Buon Pastore. Il Pastore per eccellenza. Nel messaggio di Quaresima di quest’anno ho indicato il tema della “curaâ€?, come immagine di Dio. Lui è la nostra cura. E tutti coloro che sono chiamati ad espletare una servizio nella Chiesa devono guardare GesĂš come unico modello. Unico Pastore. Ed essere modello di Dio, un altro Buon Pastore. Questa sera vorrei che dicessimo grazie a GesĂš perchĂŠ non ci abbandona mai. E anche quando arriva n po’ di stanchezza guardiamo a % 7 possono capire di piĂš il verbo “appartenereâ€?, ^ no. E cosĂŹ è con GesĂš. Anzi, GesĂš dice: “io vi conosco come il Padre conosce meâ€?. Ci sta dicendo che ci ama, come

il Padre ama GesĂš. Carissimi, noi che andiamo a messa la domenica, riconosciamo che lui è la nostra salvezza. Ma il Signore vuole realmente da noi un’altra cosa: che noi un po’ gli somigliassimo e diventiamo altri Lui. Noi con il battesimo _ esperienza del Suo amore, di questa Cura in Dio capaci di essere responsabili gli uni per gli altri. Il mondo sempre piĂš possa avere questa unica certezza: che Dio, GesĂš Buon Pastore, non ci abbandona mai. Andiamo avanti nonostante le amarezze, le delusioni. Preghiamo questa sera per coloro che nella Chiesa cercano di far vedere sempre di piĂš il Buon Pastore. Preghiamo per il Papa e per questo rinnovamento della Chiesa. Per tutti i Vescovi, per me vescovo di questa co ^ pre piĂš simili al Buon Pastore. Preghiamo anche per i giovani e per i seminaristi: che vedano %

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confermarlo a Dio�.

CONFERENZA EPISCOPALE CAMPANA

I vescovi della Campania per la terra dei fuochi

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l nostro popolo tanto martoriato non può tollerare ulteriori e irresponsabili ritardiâ€?. Lo hanno sottolineato con CEC forza i Vescovi della Conferenza Episcopale della Campania, auspicando che il disegno di legge sui reati ambientali, in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati, venga approvato con la necessaria rapiditĂ . Troppo grave è la situazione perchĂŠ si possa continuare a non dotare lo Stato italiano di una valida legislazione sui reati ambientali. Reati da considerare a pieno contro la persona e la comunitĂ . Non è la prima volta che i Vescovi campani inter-

vengono sulla delicata e grave questione dello [ re quelli industriali- che ha provocato, in questi anni, danni enormi al territorio, all’economia e alla salute dei cittadini, generando un incredibile scempio che da tempo è sotto gli occhi di tutti . I Vescovi della Campania, infatti, in diversi modi e in molte occasioni hanno pubblicamente espresso le loro preoccupazioni. Solo negli ultimi due anni sono stati emanati, a riguardo, due importanti documenti. La loro voce è di [ essi siano camorristi, faccendieri o industriali

[ fatti scrupolo di avvelenare la terra, l’aria, l’acqua. Una voce di conforto per chi sta soffrendo per malattie legate all’inquinamento e per chi ha pianto e piange i propri cari morti in tenera età sempre per gli stessi motivi. Una voce di incoraggiamento e di speranza verso tutte quelle [ te tantissime- perchÊ il faticoso ed estenuante cammino intrapreso per la rinascita della nostra terra vada avanti.


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Seguiamo Francesco

2 maggio 2015

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Il matrimonio si fonda sull’amore

UDIENZA GENERALE Papa Francesco ha proseguito la sua riessione sul disegno originario di Dio sulla coppia uomo-donna.Â

Dobbiamo difendere le donne F

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urante l’Udienza Generale di mercoledÏ 22 aprile, Papa Francesco ci ha parlato

) $ * molto bello, ma si rende conto che egli si sente solo perchĂŠ non ha una compaA cura dell' Ordine gnia simile a lui. CosĂŹ decide di creare dalla costola dell’uomo la donna e quando Francescano Adamo la vede riconosce che solo lei è “parte di luiâ€?, osso dalle mie ossa. Perciò, Secolare

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) x di Forio un tu che si cercano e si appagano solo se si incontrano. Attualmente avviene il contrario, la realizzazione personale risulta spesso legata ad una concezione accessoria dell’al 7 y { )

costruzione della mia felicitĂ . Il matrimonio cristiano e la famiglia stanno risentendo in maniera profonda di questo tipo di cultura. E’ sempre piĂš frequente l’atteggiamento denigratorio ) $ 7 ) ) ) co di comprensione. Questo tipo d’amore è quello che può far emergere in tutta la sua bellezza la famiglia come vera fonte di vita; grazie alla quale la speranza, come virtĂš teologale possa ancora trovare il clima giusto per un miracolo. San Francesco, consapevole che l’amore verso $ ))

) mostrare l’amore che hanno fra di loro non a parole soltanto, ma con i fatti e in verità . Con * | > 1}k~1 € Egli fa appello ai sentimenti piÚ delicati dell’animo e scrive: in ossequio alla mia memoria, alla ) { |1 9 }k1}}€ >* $ * >* * )

>* 0 0  hanno la propria dignitĂ , la loro ragione di essere, anelano ad un mondo migliore. Questi aneliti sono compresi da San Francesco, ma lui aggiunge una considerazione della massima importan) x $ " 0 = ‚ non impone, propone, non dubita, crede, celebra la vita, ama, piange, soffre, ride, lavora, tutto è coinvolto nella fede. San Francesco è vicino a ognuno di noi in molti di questi atteggiamenti perchĂŠ siamo partecipi della stessa umanitĂ . PerchĂŠ dunque non accettare la sua proposta? E’ vero, forse noi siamo piĂš critici, i tempi sono diversi, il mondo è cambiato, ma San Francesco continua a ripetere che $

* = 0 uguale,  nuovo e antico  nell’esperienza di San Francesco e nell’esperienza di ognuno di noi.

rancesco nell’udienza generale di mercoledĂŹ 29 aprile si è soffermato sull’uguale dignitĂ tra l’uomo A cura di e la donna. Arrivando a dire che Lorenzo Russo “come cristiani, dobbiamo diventare piĂš esigenti a tale riguardo. Per esempio: sostenere con decisione il diritto all’uguale retribuzione per uguale lavoro; perchĂŠ si dĂ per scontato che le donne devono guadagnare meno degli uomini? No! Hanno gli stessi diritti. La disparità è un puro scandalo!â€? E ancora: “Questa dei giovani che non vogliono sposarsi – ha osservato - è una delle preoccupazioni che emergono al giorno d’oggi: perchĂŠ i giovani non si sposano? PerchĂŠ spesso preferiscono una convivenza, e tante volte “a responsabilitĂ limitataâ€?? PerchĂŠ molti – anche )) [ monio e nella famiglia? Ăˆ importante cercare di capire, se vogliamo che i giovani possano trovare la strada giusta da percorrere. PerchĂŠ non

<( '> – ha sottolineato - non sono solo di carattere economico, sebbene queste siano davvero serie. Molti ritengono che il cambiamento avvenuto in questi ultimi decenni sia stato messo in moto dall’emancipazione della donna. Ma nemmeno questo argomento è valido. Ma questa è anche un’ingiuria! – ha esclamato a braccio - No, non è vero! Ăˆ una forma di maschilismo, che sempre vuole dominare la donna. Facciamo la brut $ ha detto: ‘Ma perchĂŠ hai mangiato il frutto?’, e

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$ eh!â€?. “In realtà – ha aggiunto - quasi tutti gli uomini e le donne vorrebbero una sicurezza affettiva stabile, un matrimonio solido e una famiglia felice. La famiglia è in cima a tutti gli indici di gradimento fra i giovani; ma, per paura di sbagliare, molti non vogliono neppure pensarci; pur essendo cristiani, non pensano al matrimonio sacramentale, segno unico e irripetibile dell’alleanza, che diventa testimonianza della fede. Forse proprio questa paura di fallire è il piĂš grande ostacolo ad accogliere la parola di Cristo, che promette la sua grazia all’unione coniugale e alla famigliaâ€?.


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Pastorale Giovanile 2 maggio 2015

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VERSO LA GMG 2016

Il crociďŹ sso e la Madonna in pellegrinaggio

Ad Ischia arriveranno dal 5 al 7 maggio, in occasione dell’anniversario della venuta sull’isola del Beato Papa Giovanni Paolo II (5 maggio 2002). Infervono i preparativi negli ufďŹ ci della Pastorale Giovanile capitanata dai giovani Don Marco e Don Gianfranco.

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l 29 marzo, giorno della domenica delle Palme, è partito il pellegrinaggio del CrociA cura della Redazione = $

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Pastorale Vocazionale

7 2 maggio 2015

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Veglia diocesana di preghiera per le vocazioni

La grande bellezza nelle testimonianze del Vescovo Lagnese, don Cristian e suor Chiara. Percorsi di vita caratterizzati dalla bellezza dell’incontro con il Signore, attraverso percorsi tutt’altro che privi di dolore e difďŹ coltĂ cui l’incontro con il Dio Vivente ha dato senso e pienezza.

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urante la veglia diocesana per le vocazioni, che si è svolta sabato A cura di 25 aprile nella chiesa di Pietro Migliaccio San Francesco d’Assisi a Forio, don Cristian Solmonese e Suor Chiara hanno raccontato le loro testimonianze. Padre Pietro Lagnese ci ha ricordato le origini della giornata mondiale, “dono fatta da GesĂš alla Chiesa attraverso il Beato Paolo VI, che istituĂŹ questa giornata non in riferimento ad una crisi delle vocazioni che nel 1963 non era ancora in atto, ma perchĂŠ intuĂŹ che era necessario ^ duemila anni, giovani pronti a dire sĂŹ a GesĂš, testimoniando con la loro vita che il Signore ancora oggi ci chiama, tutti. Certamente, è importante avere nuove vocazioni perchĂŠ ci siano persone che spezzino il pane della Parola e dell’Eucaristia, ma soprattutto perchĂŠ la Chiesa ha bisogno di consacrati che ci ricordino che GesĂš è il Vivente, capace di dare un senso alla vita e di “colmarlaâ€?: solo Dio può riempire il cuore delle persone e può rendere “pienamente riuscitaâ€? la vita di una personaâ€?. Gli interventi di don Cristian e suor Chiara, hanno fatto eco alle parole del Vescovo. “Il mio percorso è stato abbastanza semplice – ha raccontato don Cristian - non ho vissuto un percorso di conversione, poichĂŠ sin da piccolo sono sempre stato in parrocchia, accompagnato da un parroco, ed ho sempre sentito l’attrazione per il Signore. Ho vissuto in una famiglia cristiana, con genitori che mi hanno mostrato tanta bellezza: quella di mamma che dopo averci preparato per la scuola recitava il Rosario e quella di papĂ che le dava un bacio 7 tano quando i genitori si vogliono

bene. Mamma, che ora non c’è piĂš, si commuoveva quando cantava alla Madonna in Chiesa e si commuo Ancora oggi vedo papĂ innamora 0 accanto. Questa bellezza in famiglia va recuperata e riscopertaâ€?. Poi il racconto della sua adolescenza. “La seconda bellezza nella vita di un giovane è il desiderio di felici _ > = perchĂŠ desideravo fare il medico. I miei compagni parlavano di calcio, discoteche e vita notturna, ma non vedevo nei loro occhi la felicitĂ . Parlando con loro, gli raccontavo della parrocchia, delle attivitĂ e gli parlavo di GesĂš e spesso restavano a bocca aperta. Era una sofferenza per me quando si parlava male della Chiesa, di GesĂš, dei sacerdoti; al contrario ero felice di parlare di GesĂšâ€?. Don Christian ha aggiunto: “MartedĂŹ 28 Marzo 1999, è per me una data indimenticabile perchĂŠ dissi a don Pasquale al Cuotto, che volevo entrare in seminario. Quando sei innamorato e sei felice, certe date e persino l’orario non puoi dimenticarli. (‌) Nel marzo 2001 mi ritrovai in ospedale a Palermo per capire se mi sarei dovuto operare al cuore. Incontrai una famiglia di Napoli con una bimba nata senza arteria polmonare. Questi genitori soffrivano tanto e i medici non gli diedero grandi speranze. Quella notte pregai tanto per quella bimba, offrendo al Signore ‘la sua ipotetica operazione’. Il giorno dopo seppi che i medici riuscirono ad operare quella bimba trovando una vena da poter utilizzare in sostituzione dell’arteria polmonare. Stupendo‌â€? L’esperienza di suor Chiara invece è stata segnata sin da subito dal dolore per la perdita di sua mamma: “All’etĂ di 8 anni seppi che mia

mamma in attesa di mio fratello, era affetta da un tumore. Per portare avanti la gravidanza aspettò la nascita di mio fratello per iniziare le cure, e dopo un anno purtroppo morĂŹ. Capii che la vita è imprevedibile, ma poichĂŠ è una sola voglio viverla in pienezzaâ€?. Crescendo suor Chiara si mostrava felice ma intanto covava dentro una corazza fatta di rabbia. Continuava comunque ad andare a Messa ma per lo piĂš per abitudine. Ad un certo punto durante gli anni delle superiori, ci fu un cambio di sacerdote in parrocchia. Il nuovo parroco iniziò a formare un gruppo di adolescenti e invitava i ragazzi a partecipare. “Con gli amici decidemmo di andarci per stare insieme all’oratorio. Senza che me ne rendessi conto il Signore stava entrando di nuovo nella mia vita. Questa cosa mi sconvolse e lĂŹ compresi che per vivere in pienezza la mia vita mi dovevo donare in maniera gratuita. Durante uno pellegrinaggio ad Assisi per un corso per i giovani, qualcuno disse: “La morte non è l’ultima parola. L’amore è eterno e per l’eternitĂ â€?. Mi sentii scoperta; credevo che nessuno potesse entrare nel mio dolore, e invece Dio ha voluto dirmi che lui poteva entrare dicendomi che la $ ve periodo ritornai ad Assisi. Ero in preghiera e mi arrabbiai tantissimo con il Signore; glielo urlai, e quella è stata la mia salvezza. Lui mi aspettava da un sacco di tempo aspettava solo che gli urlassi la mia rabbia. Ho incontrato il Signore morto in mia madre e l’ho incontrato risorto e mi ha fatto capire che la morte non è

( Suor Chiara oggi è felice perchÊ ha incontrato il Signore. Foto di Annarita Trofa


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Cultura 2 maggio 2015

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Mario Luzi

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on si vorrebbe parlare di etichette, ma a questo punto pare inevitabile. A cura di La poesia di Mario Luzi Enzo è stata valutata dalla criD'Acunto tica piĂš o meno in questi termini. Gli esordi, sono stati associati all’ermetismo, e in questo senso, la raccolta “Avvento notturnoâ€? del 1940, è stata riconosciuta quale culmine di questa sensibilitĂ . Nelle raccolte successive alla guerra, – che per opinione dello stesso Luzi fu l’esperienza totale del ca

umiliandola, – possiamo, invece, scorgere un barlume di luce in quel ricercato desiderio di valorizzazione e d’indagine del vivere quotidiano. Nella centrale, anche dal punto di vista cronologico, raccolta del 1963 dal titolo “Nel magmaâ€?, considerata dai critici quale punto di grande innovazione della poetica Luziana, si coglie, tra i tanti, un testo che può rendere superbamente questo aspetto, il titolo è “In dueâ€?, e ritrae due amanti maturi, forse sposi forse no, in un contrasto quotidiano. C’è una dimensione, ancora una volta, di tensione celestiale: “e penso non a lei / ma al

Come vento di luce TERZA PARTE viaggio con lei tra cielo e terraâ€?. La dimensione è ammaliante e malinconica, e le parole di Mario Luzi tentano di descrivere con poesia, scene d’amore, in fondo non cosĂŹ lontane, da quelle dipinte dal piĂš grande pittore romantico del secolo passato: Marc Chagall. Ma l’amore è fatica: “perchĂŠ difende / quando non è piĂš crescita / ne moltiplicazione gioiosa d’ogni bene, / ma limite possessivo e bastaâ€?. Qui, l’amara consapevolezza, ) cerca e approfondimento, perchĂŠ: “anche questo è amore, quando avrai imparato a /ravvisarlo / in questa specie dismessa, / in questo aspetto avvilitoâ€?. Da questa raccolta in poi, si afferma quella che – associandola al parallelo amore

per il teatro di Mario Luzi, – vera e autentica rottura: il componimento poetico da una forma piĂš breve, – con versi contenuti e forte carica lirica, – tende alla costruzione poemetica, aspetto questo, certamente se si tiene conto dei punti d’arrivo ultimi della sua poesia. Ma è in ogni caso su questa scia, che Luzi scriverĂ i tre grandi poemi che costituiranno “Su fondamenti invisibiliâ€? del 1971. Venendo, invece, ai giorni nostri, non può che destare sorpresa, quel grande esperimento compositivo moderno che è “Viaggio terrestre e celeste di Simone Martiniâ€? del 1994. Ci troviamo dinanzi ad un modo sottile, affascinante ed intellettualmente stimolante di giocare con la letteratura. Luzi lo fa entro coordinate ben precise, cercando di emulare maestri della tradizione, ma non solo, perchĂŠ il suo gioco resta soprattutto il tentativo di dimostrare, che almeno in poesia, tutto è ancora possibile. Si tratta qui di eludere le restringenti co ) come accade nei romanzi di Italo Calvino o nei racconti di Jorge Luis Borges. Insomma, siamo tra i vertici piĂš alti, e in questa cornice, Simone Martini, pittore nato a Siena nel 1284, – coetaneo, dunque, di Dante Alighieri, – torna alla vita, accompagnato dalla moglie perchĂŠ possa, come ha scritto Luzi, rivi k ' ˜ ˜ ˜ della grande trama, / fabbrica una storia / nella storia / la sua cava eternitĂ â€?. Nel suo viaggio, Simone Martini porta con sĂŠ una sua precisa inquietudine artistica, e mi chiedo, non sarĂ la stessa del poeta? Ciò che preoccupa Simone – “dove mi porti, mia arte? / in che remoto / deserto territorio / a un tratto mi sbalestri?â€? – non preoccupa forse anche Mario? Di certo, la sua poesia lo ha condotto sulle vette immortali che ben conosciamo, vette consacrate qualche anno fa, per volontĂ di Giovanni Paolo II, che volle proprio che fossero le sue parole ad accompagnare la

Via Crucis dell’anno duemila. In quell’occasione, facendo, – stavol [ l’oggetto del suo canto, Mario Luzi ha aggiunto alla nostra identitĂ storica e religiosa, una pagina memorabile: “sono stato troppo uomo tra gli uomini o troppo / poco? / Il terrestre l’ho fatto troppo mio o l’ho rifuggito? / La nostalgia di te è stata continua e forte, / tra non molto saremo ricongiunti nella sede eternaâ€?. In quell’anno, Mario Luzi aveva ot 0 maginare che in queste parole, che > ) $ tantissimo degli interrogativi e delle inquietudini dell’ormai anziano poeta. Nominato senatore a vita nel 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Luzi lasciò questa terra nella notte del 28 febbraio 2005. Postume, hanno trovato pubblicazione, a cura di Stefano Verdino, le poesie ultime col titolo fortemente evocativo: “Lasciami, non trattenermiâ€?; rivolto, probabilmente, alla vita. SĂŹ, perchĂŠ si era ormai fatto troppo tardi, ma il “lasciamiâ€? di Mario Luzi, sia chiaro, di certo non vale e mai varrĂ come addio, ma tutt’al piĂš, come un tremolante arrivederci, perchĂŠ l’ora è si ormai cruenta e dolorosa, ma posta sull’orlo di un nuovo principio, proprio come ha descritto piĂš che scritto, in una delle sue ultime poesie, dal titolo “Nello stormoâ€?: “In alto, ancora, / ancora un poco, / ecco, / quassĂš non giunge / la furente sparatoria / ma attento, attento, / ahimè questo bruciore / tra le piume, quella stilla / di sangue che mi cola, / ecco cede la lena, / la forza mi vien meno, / sĂŹ, sono io / quel grumo / che crolla a piombo sul selciato‌ / Oh Dio del mondo / quando sarò rinato?â€? =

* to, ma penso che basti questo, per capire che grande poeta sia stato Mario Luzi, quale grande spirito lo abbia guidato, e quale imperturbabile vocazione lo abbia sempre e comunque indirizzato nella sua, piĂš che lunga, vita.


Politica & SocietĂ

9 2 maggio 2015

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mamente a prendere serie e dure decisioni, dal futuro di Ischia Ambiente, alla Genesis (tanto per citare quelle piĂš urgenti). non essere cacciato dal commissario prefet- E c’è pure chi pone dei limiti all’azione ammitizioâ€?. Poi, l’altro punto all’ordine del giorno, nistrativa di questo consiglio, chiedendo giĂ da quello dedicato alla vicenda delle dimissioni – ~‰13 poi ritirate – del sindaco Ferrandino: il primo la quale effettuare una sorta di bilancio sulle cittadino sospeso dal prefetto, ha rinviato al ci- cose fatte, ponendo cosĂŹ l’opzione di eventuavico consesso ogni tipo di decisione, rispetto li dimissioni ad inizio anno, per consentire un alla necessitĂ di proseguire il cammino ammini- breve commissariamento e cosĂŹ, nuove elezioni ~‰1Š Ma lo stesso Giosi ha pure chiesto, con forza, Dall’altro lato, ovviamente, si è lavata la prodi proseguire, visto che ha ritirato le sue dimis- testa non tanto sommessa di alcuni che, dai sioni per evitare il commissariamento dell’En- banchi della maggioranza, hanno precisato che ‹ ' ( - “non sarĂ certo l’opposizione a mettere limiti condo molti, che avrebbe pure potuto mettere temporali all’azione amministrativaâ€?. a repentaglio la propria condizione personale Come dire: sapremo da soli, se ce la faremo ad nei confronti del giudici, chiamati a decidere andare avanti, superando i primi ostacoli che sulle richieste di scarcerazione. Prende cosĂŹ la inevitabilmente arriveranno... parola il vice sindaco Barile e, con toni som- Una maggioranza quindi decisa ad andare avanmessi, lancia il ramoscello d’ulivo all’opposizio- ti “a carro armatoâ€?, che auspica un ruolo delle ^ opposizioni “senza sgambettiâ€?, facendo anche “atipicaâ€?, mettendo da parte posizioni precon- l’occhiolino al nuovo arrivato, quel consigliere cette, valutando esclusivamente la bontĂ degli Gennaro Scotti al quale entrambi gli schieramenti hanno dedicato “sviolinateâ€? pubbliche, atti e delle proposte, nell’interesse del paese. L’opposizione, tutto sommato, non declina ma che si è dichiarato “indipendenteâ€?. l’invito, ma pone ovviamente dei “distinguoâ€?, Il corso delle cose, e l’atteggiamento nelle prosrimettendo sul campo le tematiche importanti, per le quali il consiglio sarĂ chiamato la prossi- “indipendenzaâ€?...

Consiglio comunale di Ischia

n consiglio comunale “surrealeâ€? quello che si è celebrato lunedĂŹ 27 aprile presso il comune di Ischia: il A cura di primo, dopo “i noti fattiâ€?, senza il Amedeo sindaco. Romano Tutti presenti, in maggioranza e all’opposizione; tutti allineati come non mai, i cinque assessori, stretti attorno al vice sindaco Carmine Barile, al quale tocca l’onere del “facente funzioniâ€?, in questo periodo buio e burrascoso. E c’è quella sedia vuota, alla destra del presidente Gianluca Trani, quel posto che è e resta di Giosi Ferrandino: benchĂŠ invitato ad occuparlo, Barile ha cortesemente declinato l’invito, ed è rimasto lĂŹ, tra i banchi dei “colonnelliâ€?... Il silenzio e l’imbarazzo palpabile, è stato rotto soltanto dalla necessitĂ burocratica di insediare il subentrante consigliere Gennaro Scotti, al posto del dottor Luigi Mattera, dimessosi “per

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I risultati della lotta alla distrofia muscolare ome è ormai consuetudine, la sezione napoletana dell’Unione Italiana >

$ _ A cura di tanata dal referente della sede distacBarbara cata di Ischia Raffaele Brischetto, Veduti ha organizzato un incontro con alcune classi di ragazzi delle scuole superiori che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere il mondo giovanile sull’importanza e gli obiettivi della ricerca. Troppo spesso si parla di raccolte fondi o di Telethon senza sapere effettivamente come poi vengono impiegati i soldi raccolti. Durante questo appuntamento annuale sono gli stessi ricercatori che lavorano sui progetti )

)) progressi compiuti e i prossimi obiettivi da raggiungere. Questa è stata la volta del professor Vincenzo Nigro che, con parole semplici e

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l’ausilio di diapositive ci ha spiegato come, attraverso lo “svuotamentoâ€? di virus non patogeni e l’inserimento al loro interno di informazioni genetiche mirate, si sia potuta curare una forma di cecitĂ dovuta ad un difetto della retina e si muscolare. Un traguardo piĂš che prossimo che necessita di tanto lavoro che il Tigem, centro di eccellenza mondiale della ricerca che si trova a Pozzuoli, svolge in collaborazione con laboratori di tutto il globo. Alla domanda “qual è il maggior successo che ritiene di aver ottenuto con le sue ricerche?â€? Nigro sorridendo risponde: “il successo piĂš importante è quello che otterremo domani‌â€? Il prof. Vincenzo Nigro ha descritto attraverso le diapositive gli ultimi risultati della ricerca nel campo delle malattie genetiche. Con le nuove tecnologie si sono

scoperte intere sequenze di dna con maggiore velocitĂ rispetto agli anni scorsi. Molti pazienti affetti da patologie genetiche hanno avuto una diagnosi certa per le loro malattie (ha citato come esempio Raffaele Brischetto). I laboratori di ricerca hanno individuato una cura per alcu k alla guarigione diverse persone. Traguardi raggiunti grazie ai fondi raccolti anche dal gruppo Uildm di Ischia e Procida. Molte malattie ancora hanno bisogno di essere scoperte e curate. Il nuovo progetto di Telethon prevede la sperimentazione su determinate persone allo scopo di dare cure certe a tutti gli altri.


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Lavoro 2 maggio 2015

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Formazione Progetto Policoro Campania

Intensa, coinvolgente e propositiva è stata la formazione rivolta agli animatori di comunitĂ del Progetto Policoro della Regione Campania, dal 23 al 25 Aprile a RoccamonďŹ na un paesino in provincia di Caserta. Alla formazione hanno partecipato anche gli animatori di comunitĂ del Progetto Policoro della Basilicata, per stringere una sempre piĂš sinergia tra le due regioni.

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n 30 ci siamo ritrovati giovedĂŹ 23 aprile presso il “RoccaA cura di Teresa 6 ( Di Costanzo piazza Nicola Amore e Giustina proprio nel centro Gigante † Animatori di Dopo la preghiera comunitĂ iniziale, ha preso la parola don Rino Morra, coordinatore regionale del Progetto Policoro della Campania, ch ci ha parlato dell’importanza del nostro compito in Diocesi e della grande responsabilitĂ che abbiamo nei confronti di chi ci ha delegato a tale servizio e dei tanti giovani che incontria $ ) è proseguito con la formazione a cura di due referenti dell’Associazione PAIDEIA, ente di ricerca, servizi, consulenza e formazione = 9 pomeriggio è stato “Progettazione ( suddivisi in gruppi poi in plenaria ÂŒ

* ) di una buona progettazione per il

nostro lavoro e quanto questa sia proccio metodologico abbiamo poi imparato come organizzare un la ) Il 24 mattina continuando la formazione, sempre in sottogruppi e poi in plenaria, abbiamo approfondito “Gli attrezzi dell’Animatore di / ( ) Animatori svolgiamo nelle nostre $ )

* profondire la gestione del Centro Servizi, lo sportello che la Diocesi mette a disposizione dei giovani per qualsiasi informazione circa l’orientamento al lavoro e all’università ; poi siamo passati a studiare meglio le attività di comunicazione e promozione che come Animatori di Comunità siamo chiamati a svol ^ ad analizzare l’orientamento al lavoro che svolgiamo essenzialmente, ma non solo, pressi le classi V 7 =

Come Diocesi di Ischia abbiamo da poco terminato, con molto successo, un percorso di Orientamento al lavoro in sette classi V dell’I '` _ ( / 9 % )

) del preside e di alcune docenti di religione abbiamo svolto con i ragazzi un percorso sulla conoscen) ^

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)) ) Nel pomeriggio del 24 abbiamo ' (

Diocesi di Capua, la “Cooperativa = / 7 ( prenditoriale che si occupa di assistenza agli immigrati, presso una casa di accoglienza che la stessa cooperativa gestisce, e di servizi 7 te è stata la testimonianza del Vi = / pagnone e si alcune socie, che ci hanno raccontato come è nata l’i portano avanti un’attivitĂ da ben 13 > )

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† ) La mattina del 25 è stata tutta dedicata ad approfondire “gli strumenti per fare valutazione e monito ( ‹ 0 re in corso d’opera le attivitĂ che meglio il funzionamento ed even La formazione si è conclusa con il ) un arrivederci alla prossima formazione che terremo nei primi di 7 Orari Centro Servizi: _ #

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1~ ‰‰ presso la Curia Vescovile di Ischia in Via Seminario, 26 – Ischia Ponte Per info e contatti: Teresa 377424642 Giustina 3289556098


Sacerdoti Oggi

11 2 maggio 2015

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Pensieri tratti da un intelligente sussidio vocazionale

AutoritĂ e autorevolezza del prete A

utoritĂ o autorevolezza‌ dove sta la differenza? A cura di Il termine autoritĂ si don Vincenzo Avallone riferisce ad un livello di potere; l’autorevolezza invece è una qualitĂ della persona, che viene riconosciuta dagli altri. Potremmo dire che autorità è “avere una caricaâ€? mentre autorevolezza 0 ' cativa, di peso e di qualitĂ verso gli altriâ€?. Autorevolezza di Cristo Gli aspetti dell’autorevolezza di GesĂš si fondano soprattutto nell’insegnamento e nelle relazioni interpersonali. L’insegnamento: per coloro che lo incontravano, GesĂš era anzitutto il maestro, e la sua predicazione consisteva nell’insegnare una dottrina radicalmente nuova ‌ Egli era un maestro autorevole perchĂŠ “insegnava come uno che ha autoritĂ e non come gli scribiâ€? (Marco 1, 22). Ăˆ un maestro che si erge non con il potere dell’autoritĂ , ma con l’autoritĂ dell’autorevolezza: “Maestro, noi crediamo che tu sei sempre sincero e non ti preoccupi di quello che pensa la gente; tu non guardi in faccia a nessuno e insegni veramente la volontĂ di Dioâ€? (Marco 12, 14). Lo sguardo di Cristo. Nel descrivere le relazioni fra GesĂš e i suoi interlocutori, gli evangelisti usano con ) * '

( ' ( “guardando intorno�, volendo sottolineare un modo attento di osservare chi gli stava di fronte o lo accompagnava. Autorevolezza della Chiesa-servizio /

* 0 venuto per farsi servire ma per servire (Matteo 20, 25), cosĂŹ la Chiesa. E il primo servizio che la Chiesa tutta

è chiamata a rendere non è situato nel registro del fare, ma dell’essere. Si può ben dire, in questa prospettiva, che quando affermiamo che la forza della Chiesa è quella del servizio non è soltanto uno slogan ma è l’essenza stessa di tutto il popolo di Dio. Un prete autorevole, ma come? Ecco alcune piste: Personalizzare „ dell’educazione e della formazione di massa. La persona viene sempre prima e dopo; tutto quello che è organizzativo e istituzionale va posto al servizio della persona e non il contrario. Quindi la nostra attenzione è chiamata a non sovrastare le persone, annullandole o omologandole in sistemi impersonali ma a valorizzarle al massimo, partendo dalla loro unicitĂ . I giovani sono particolarmente sensibili a questo e sono sempre sospettosi di essere ingabbiati in strutture e istituzioni che li spersonalizzano. Nella Pastorale Vocazionale è sommamente importante far prendere coscienza che la vocazione, qualunque essa sia, non è spersonalizzante, ma si tratta della promozione piĂš alta che esiste della propria unicitĂ . Essere autentici. Bisogna superare la mentalitĂ funzionale e istituzionale del ruolo, che le circostanze quotidiane e, talora, anche le attese che la gente sembra imporci, per arrivare invece ad una attenzione piĂš vera alle persone, ritrovando il linguaggio piĂš corretto per parlare alla gente. “Avere cura della propria autenticitĂ â€? è la premessa indispensabile per ogni servizio alla maturitĂ della fede. Sappiamo bene per esperienza sulla funzione, ma sulla persona. L’autorevolezza infatti nasce da una persona autentica. Soprattutto la qualitĂ della testimonianza tocca direttamente la qualitĂ delle relazioni.

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Parola è indubbia

* delle nostre parole, ma passa necessariamente attraverso la qualità delle nostre parole, del nostro vissuto, perchÊ quest’ultimo rende visibile stile della carità di Cristo. Essere personalità spirituali forti. Per una buona Pastorale Vocazionale occorre essere personalità spirituali forti, che sappiano vivere e presentare la pedagogia del modello anche perchÊ i luoghi pedagogici tradizionali (famiglia, scuola, parrocchia) oggi sono piuttosto deboli. Di fronte alla diffusa orfananza delle nuove generazioni, il problema educativo si fa estremamente importante. Occorre soprattutto contagiare con la propria testimonianza di fede e

di rapporto con Cristo la scoperta e la maturazione delle scelte vocazionali, perchĂŠ è solo attraverso il contatto diretto con le persone, che si apprende che cosa è una vera vocazione, in particolare quella di speciale consacrazione. I giovani, guardando a noi, devono convincersi senza tante parole che per essere felici non bisogna conformarsi con qualcosa che sia meno della veritĂ e dell’amore e con qualcuno che sia meno di Cristo.


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Economia 2 maggio 2015

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Il mercato immobiliare in

La domanda e l’offerta nel settore immobilia-

CRISI PROFONDA

re sull’isola ďŹ no a qualche anno fa superava-

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ono ormai lontani i tempi in cui sull’isola A cura di Antonio Lubrano Le prime agenzie immobiliari operanti in loco hanno fatto affari * 0

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no, ogni rosea previsione. Quei cartelli inevasi di “Si Fittaâ€? e “Si Vendeâ€? ďŹ no a quando faranno bella mostra di sĂŠ senza risultati? Negli ultimi tre mesi deprezzati gli appartamenti del 3%

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Economia

13 2 maggio 2015

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Agenti immobiliari Tecnica rafďŹ nata per arrivare al “cuoreâ€? del compratore

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e numerose Agenzie immobiliari isolane, ormai sono maestre A cura di a comporre lunghi Michele “messaggiâ€? per arriLubrano vare al cuore dei compratori e convincerli a buttarsi nell’affare. Vengono usate tecni * tivo. Scomparso quasi del tutto il “sensalismoâ€? da strada, a Ischia ora va di moda il procacciatore vestito di tutto punto con valigetta 24 ore in dotazione e tanta cortesia da circostanza. Te lo trovi davanti rispettoso dell’appuntamento ed orario concordati. Molla la presa solo quando si accorge che l’affare sta andando irrimediabilmente a pagina. Magari spera che alla occasione successiva potrĂ andar meglio. E spesso c’azzecca. Proviamo a calarci nei panni dell’agente immobiliare con messaggi promozionali che hanno pressappoco il partamenti, ville e negozi. CASA - Grazie alla sua felice ubicazione la casa è direttamente sul mare, a cinque minuti dal termi dal centralissimo Corso Vittoria Colonna, sede dello shopping. E’ la soluzione ideale per coloro che intendono trascorrere una vacanza all’insegna del totale relax e della tranquillitĂ , senza rinunciare alla mondanitĂ ed alla attrattive della vita notturna ischitana. La vicinanza alle terme comunali (500 metri circa), inoltre, agevola coloro che necessitano di cure. La casa vacanze è stata completamente ristrutturata nel 2010 e dispone di due appartamenti 6 posti letto. Gli appartamenti, arredati in stile prettamente mediterraneo, sono dotati di due camere da letto, servizi privati (due bagni per appartamento di cui uno senza bidet), tv, lavatrice, aria condizionata, salone con divano letto matrimoniale e angolo cottura completamente attrezzato ed hanno in dotazione biancheria da letto e da bagno con cambio infrasettimanale di entrambe. Le unitĂ abitative, inoltre, hanno vista mare e terrazzo, completamente attrezzato con ombrellone, tavolo, sedie e lettini. Un cancello privato,

* alla spiaggia ed allo stabilimento balneare con noi convenzionato. (da pagare in loco). STANZA - Camera ampia e tranquilla in un vecchio monastero costruito sul mare, con spessi muri e / 0 nel borgo antico di Ischia Ponte, non lontano dal porto e dalle vie commerciali, cosĂŹ come le colline e le parti interne dell’isola, dove potrete godere di bellissime passeggiate. L’isola d’Ischia ha una lunga e ricca storia (primo insediamento greco nel Mar Mediterraneo occidentale), è ben noto per le sue acque termali e viene anche chiamato “l’isola verdeâ€? per la ricca vegetazione che lo ricopre. Fa parte della riserva “Area marina protetta Regno di Nettunoâ€? mare e offre la possibilitĂ di vacanze k ni e trekking, sabbia e rocce, spa e cucina italiana, feste e discoteche... 0 APPARTAMENTO - In un palazzo signorile del 1700 restaurato nel 2014 ed un sapiente restauro al termine, si trova un elegante comodo appartamento con tutti i comfort, di 135 mq, con accesso indipendente, mobili d’epoca, un pianoforte verticale Krauss, perfettamente accordato, un bagno confortevole con biancheria inclusa, una grande cucina completamente arredata e attrezzata, con un grande romantico camino. Un salone di 46 mq con mobili d’epoca ed un panorama ed una vista favolosa sul mare, la spiaggia a dieci metri, un parco. La camera da letto con letti e materassi mol = ) ta per persone esigenti. Una vista meravigliosa, sul mare, con vista sul Castello Aragonese, costruito duemilacinquecento anni fa. Vista su l’isolotto di Vivara, un grande parco pubblico davanti casa. Negozi, ristoranti, banca, farmacia, parco gratuito, parcheggio, to metri dall’abitazione. La spiaggia, a dieci metri dalla casa, barche servizio navetta per altre spiagge dell’isola, facilmente raggiungibili i parchi termali dell’isola. Ampie possibilitĂ di divertimenti, svaghi, escursioni.


Storie di Animali

14 2 maggio 2015

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Oltre il solitario "...

le galline, sono gli animali piĂš stupidi che il Padreterno ha posto sulla facRacconti di Franco cia della terra!â€? CosĂŹ si Mattera esprimeva il mio amico Gennaro nel corso di una delle periodiche cene che organizzavamo con alcuni amici comuni giĂ da diversi anni, ora qui, ora li, ma in genere in rustici di campagna. Si era a metĂ di luglio, e la serata proponeva, tra gli altri, il classico boccale di vino bianco con dentro affogate delle bellissime fette giallo oro di percoche puteolane che il nostro ospite, Pasquale, coltivava ancora con ottimi risultati. Gennaro era un appassionato autodidatta di cose naturalistiche, di zoologia in particolare, e spesso indugiava nel proporre graduatorie di intelligenza animale. Quella sera si era infervorato piĂš del solito e discettava in maniera veemente della differenza tra comportamenti indotti da mero istinto e comportamenti dovuti a vera intelligenza. E in ciò si accanĂŹ particolarmente non solo nei confronti delle galline e del pollame in genere, ma nei confronti di tutti i volatili, a suo dire tutti accomunati da una grande ed assoluta stupiditĂ . Qualcuno cercò di fargli capire che non era possibile generalizzare in quella maniera, che bisognava essere dei veri specialisti della materia per discutere di quelle cose, che forse c’era, sulla faccia della terra, qualche specie di volatile accreditato di una forma di intelligenza che poteva competere con quella di altre specie e famiglie del regno animale. Raffaele protestò additando i pappagalli, capaci di ripetere parole o addirittura intere frasi, come chiaro esempio di pennuti intelligenti, non trovando, però, in nessuno dei presenti alcun sostegno per far assurgere tale esempio al rango di prova per confutare il credo assoluto di Gennaro. Dal canto suo questi sembrava essere del tutto convinto delle sue ragioni e non ammise perorazioni di nessun tipo per i poveri pennuti: per lui erano e rimanevano degli inguaribili campioni di mancanza di intelletto! Era inutile continuare quel discorso con Gennaro, e qualcuno del gruppo ebbe la brillante idea di dirottare il discorso su altri argomenti, di portata piĂš condivi-

sibile da parte di tutti: eccoci dunque a parlare di donne, con tutti gli annessi e connessi, come direbbe qualcuno piÚ smaliziato. E la serata passò gaiamente, tra insalate di patate e pomodori, tranci di pizza, parmigiana di melanzana, alici marinate, fette di cocomeri e una porzione abbondante di percoche già sature degli umori forti del vino, tanto per tentare di digerire tutto il pregresso stipato nei nostri stomaci. Poi tutti a casa, abbondantemente dopo la mezzanotte. La nottata non proprio tranquilla per via di una digestione lenta e faticosa, mi accinsi a guadagnarmi la mia giornata. Dovevo sbrigare alcune pratiche importanti e quindi e mettermi decisamente al lavoro. Nella tarda mattinata, contento di aver tramutato gli intenti mattutini in cose fatte ed in gran parte concluse, decisi di regalarmi una piccola pausa uscendo sul terrazzo per godermi appieno il calore 7

Cycas e delle altre piante poste a giro a ridosso delle ringhiere di

protezione, tra saltelli di cavallette e fughe precipitose di lucertole infastidite dall’improvvisa doccia proveniente dall’estremità del tubo di gomma che armeggiavo con discreta maestria. Mentre ancora profondevo acqua nei vasi inariditi la mia attenzione venne attratta da una cosa che subito valutai singolare e anche un tantino inquietante: sulla parte di terrazzo piÚ esposta al sole, sulle roventi mattonelle di gres, sparsi in maniera quasi regolare, un bel quantitativo di pinoli, stimai almeno una cinquantina, dal duro guscio ancora ricoperto di nera pruina. Già sapevo che l’albero di pino piÚ vicino distava dalla mia casa non meno di cinquanta metri, e non riuscivo a spiegarmi con quale mezzo quei semi cosÏ voluminosi e pesanti fossero capitati li, sul mio terrazzo al secondo piano della palazzina. Scartai subito l’ipotesi del vento, per ragioni confortate dalle piÚ elementari leggi

% per accertarmi se per caso ci fosse, li sul terrazzo, qualche pigna ma

per non meglio precisati motivi, e dalla quale, una volta avvenuta l’apertura spontanea delle sue robuste squame, fossero fuoriusciti i pinoli che ancora osservavo ai mie piedi. Nessuna pigna in giro! La cosa incominciava a preoccuparmi non poco: pensavo a qualche topo che si stesse facendo la sua brava scorta sul mio terrazzo per poi consumarsela con comodo, magari insieme alla sua famigliola. Inorridivo alla sola possibilitĂ che ciò stesse avvenendo senza che me ne fossi accorto! Ma poi incominciai a raziocinare, ed in ciò mi aiutò molto l’osservazione che in estate a noi ischitani e dato fare passeggiando di sera ai margini delle pinete secolari di Ischia, ovvero che gli odiosi animali sgranocchiano le pigne e rompono i pinoli direttamente sugli alberi producendo un vero e proprio concerto nelle ampie ombrelle degli alberi. Pensai subito di rimuoverli, ma poi tornai sui miei intendimenti, decidendo di aprire una vera e propria indagine sul caso. Continua‌


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2 maggio 2015

TERRITORIO

Navigando verso Aenaria TUTTI A BORDO Iniziativa storico culturale per una escursione affascinate fra i resti ďŹ n oggi ritrovati della cittĂ romana di Aenaria, custoditi da secoli sotto i fondali marini della baia di Cartaromana in Ischia Ponte Ăˆ ripresa da alcuni giorni l’iniziativa culturale della Marina di Sant’Anna “Navigando verso Aenariaâ€?: per il sesto anno consecutivo, con l’arrivo della buona stagione, riprendono le visite guidate e le attivitĂ di scavo archeologico nel sito romano di Aenaria nella Baia di Cartaromana. Un duplice impegno da parte della Marina di Sant’An k ca con l’ampliamento dello scavo archeologico per approfondire le conoscenze sull’insediamento romano marittimo della Baia di Cartaromana, dall’altro la divulgazione oggi rivolta soprattutto ai giovani (ma non solo) che possono visitare il sito sommerso tramite la barca con il fondo trasparente. Ci fa piacere ricordare che sono giĂ venute a trovarci alcune classi della Scuola Media di Frosinone, del liceo Studenti del Belgio “Liceoâ€?, del Liceo Nobel di Torre del Greco, della Scuola Media di Roma, della Scuola Commerciale di Siena IN GITA NEL PASSATO Un allegro vocio irrompe nella tranquillitĂ del Borgo del Gelso. La

costeggia la seicentesca “Torre dei Parlamentiâ€? e poi verso la vecchia casa di “Costantino il Pirataâ€? oggi sede della Marina di Sant’Anna dove per i piccoli ospiti si proietta il video introduttivo sugli scavi archeologici subacquei nel sito della Baia di Cartaromana. E’ tempo di imbarcarsi! cosĂŹ al molo della Corteglia vicino la Casa del Pirata, tutti salgono a bordo dell’imbarcazione con il fondo trasparente! Ma prima si indossa il giubbotto salvagente, poi si fa rotta verso l’ antico porto angioino (XIII sec) e le strutture portuali sommerse del Castello d’Ischia. Il vociare allegro cede alla curiositĂ ed alla meraviglia del mondo sommerso, ascoltando la guida di bordo che illustra, con notizie storiche sui principali siti prospicienti la baia, il Castello, la Chiesa ducale di S. Anna, la Torre dei duchi di Bovino. I piccoli sono assorti, Pasquale il pilota dirige la prua verso “Aenariaâ€? l’ antica base portuale del II sec. a.C.: antiche strutture in muratura si conservano tra i 2 ed i 6 metri di profonditĂ dunque ben visibili dalla nostra im-

barcazione, dalla quale si ammirano: frammenti di intonaci colorati, tegole e coppi, resti di utensili in terracotta. Ma non è tutto: a bordo c’è una biologa che con la collaborazione di Gaetano, un subacqueo della Marina di Sant’Anna, spiega ' ( ÂŒ la fauna di Aenaria. Gaetano raccoglie con delicatezza qualche abitante marino per farlo visionare e studiare agli ospiti per poi riportarlo nel suo habitat naturle. La gita è durata un’ora di emozioni in una natura incontaminata e ricca di storia. Confort e sicurezza sono le prerogative degli organizzatori. Siamo ritornati al molo della Corteglia, la piccola ciurma non vorrebbe scendere da bordo, perchĂŠ si sente parte integramente della grande famiglia Marina di Sant’Anna, ma è tempo di tornare a casa con la voglia però di ritornare, magari accompagnati da mamma e papĂ e di rivedere gli amici: Pasquale il pilota, il sub Gaetano la biologa Miriam e tutti insieme riscoprire nuovamente i misteri dell’antica Aenaria e le bellezze della Baia di Cartaromana.

Marina di Sant’Anna è la SocietĂ , autorizzata dalla Soprintendenza Archeologia della Campania, che intraprende a proprie spese gli scavi subacquei e effettua le visite guidate sul sito archeologico; si avvale dell’indispensabile collaborazione dell’Associazione Culturale Archeologica ed è sostenuta, tramite protocolli di intesa, dal Consorzio Borgo Ischia Ponte, dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, dal Comune di Ischia e dal contributo della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo. Tanti partner per valorizzare, preservare e far conoscere meglio il Borgo di Ischia Ponte. Per maggiori informazioni si può telefonare ai numeri: 081985510 o al 081984854


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Parrocchie 2 maggio 2015

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PARROCCHIA GESU’ BUON PASTORE – DECANATO DI ISCHIA

Lo spirito santo che ricevete in abbondanza è lo stesso spirito di gesÚ in croce che conduce a diventare simili a lui e che invita a prendersi cura gli uni degli altri.

Cresime al buon pastore

G

iovedÏ 23 aprile ha avuto inizio il triduo in onore di GesÚ Buon A cura di Maria Pastore nella parrocchia Italiano a Lui intitolata. Le lodi mattutine, la celebrazione eucaristica e l’adorazione a GesÚ Sacramentato, sono stati momenti vissuti intensamente durante i quali la comunità radunata ha pregato per le vocazioni sacerdotali e religiose. Domenica 26, IV domenica di Pasqua, solennità di GesÚ Buon Pastore, il Vescovo Pietro ha amministrato il Sacramento della Confermazione ai diciotto giovani

che aveva giĂ incontrato la settimana precedente. Affettuosa e gioiosa è stata l’accoglienza che il Parroco, i catechisti e gli stessi cresimandi hanno fatto al Vescovo nel centro catechistico parrocchiale. Da qui si sono mossi insieme, in processione per raggiungere l’aula eucaristica dove parenti e fedeli erano in attesa. La celebrazione si è svolta in maniera raccolta e ordinata in un clima di festa familiare col torno all’unica mensa. Nell’omelia il Vescovo ha invitato tutti a guardare GesĂš Bel Pastore come guida

a dare la vita per il Suo gregge. Rivolto ai cresimandi in particolare ha detto: “Lo Spirito Santo che oggi riceverete in abbondanza, è lo stesso Spirito di GesĂš in croce che conduce a diventare simili a Lui e che invita a prendersi cura gli uni degli altri. Scopriamo allora che non solo i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, ma tutti sono chiamati a spendere la propria vita per i fratelli, soprattutto per quelli che sono nel bisogno. Sentiamoci parte dell’unico gregge di GesĂš Buon Pastore e non solo pecore. Volgia-

mo lo sguardo a Maria, la Divina Pastora, che è vissuta all’unisono con GesĂš e ha guidato gli Apostoli per la nascita e la diffusione della Chiesa; perchè ci aiuti ad essere membra vive dell’unica Chiesa di Cristo e testimoni autentici del Vangeloâ€?. Al termine della celebrazione la comunitĂ ha voluto salutare il Pastore Pietro con la speranza di rivederlo presto in questa parrocchia dove vive parte dell’unico gregge della Chiesa che è in Ischia a lui af Foto di A. Di Meglio



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Bible Works - Una parola per la Bibbia 2 maggio 2015

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SPIRITUALITĂ€ BIBLICA esegesi apostolica della Chiesa primitiva ha usufruito di un carisma A curadel particolare donato agli diacono apostoli dal Signore. Giuseppe Luca dice esplicitaIacono mente: “AprĂŹ loro la mente perchĂŠ comprendessero le Scrittureâ€? (Lc 24,25). E Paolo: “Per essi quel velo è stato toltoâ€? (2Cor 3,16). Giovanni poi dice che lo Spirito Santo ha richiamato alla memoria le parole della Scrittura giĂ citate da GesĂš durante la sua predicazione. I discorsi apostolici nel libro degli Atti sono il frutto del carisma dell’intelligenza delle Scritture. Pietro, Stefano, Giacomo, Filippo, Paolo interpretano la Scrittura con autoritĂ sovrana. Gli apostoli sono dunque consapevoli di essere sotto la luce di Cristo quando leggono nelle Scritture la )

scenze cristiane. Il carisma li pone, in un certo modo, al di sopra delle regole umane. Sicuramente questa lettura intuitiva ed ispirata è scomparsa con l’etĂ apostolica, come hanno riconosciuti molti studiosi cristiani. La comprensione delle

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Il compimento delle Scritture nel Vangelo di Luca (PRIMA PARTE)

GesĂš ermeneuta delle scritture = è un dono di Dio. Non sono suf sorse dell’intelligenza umana. Nel Nuovo Testamento (NT) lo Spi 0

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Chiesa per ispirare agli apostoli e ai discepoli una parola il cui centro

è la spiegazione attuale delle Scritture. Nell’Antico Testamento (AT) basta ricordare l’attivitĂ dei profeti illuminata e mossa da Dio di cui si può dire con una felice formula acquisita dagli esegeti: “Si potrebbe | € predicazione come un dialogo attualizzante con la tradizioneâ€?. Nei discorsi degli Atti degli apostoli il compimento delle Scritture è sempre legato intimamente al kèrygma: i giudei hanno consegnato GesĂš; egli ha sofferto ed è morto; Dio l’ha resuscitato; lo Spirito è stato donato a tutti attraverso lui; e tutto è avvenuto secondo il disegno di Dio, che ha realizzato la sua promessa. La stessa concentrazione Luca la pone anche nel mistero pasquale, nei racconti di morte e risurrezione di GesĂš. I vari momenti si ritrovano lungo tutto il Vangelo di Luca dove egli ha due modi di mostrare il legame con l’AT: il compimento delle Scritture e la tipologia. In questo articolo inizieremo a prendere in considerazione il primo aspetto, partendo dalla sinagoga di Nazareth (Lc 4,16-21). L’inizio dell’attivitĂ di GesĂš in Galilea. Egli entra di sabato nella sinagoga e si alza per leggere. Il testo che gli capita sotto gli occhi è Is 61,1-2. Si parla di un profeta consacrato da Dio che riceve una missione di sal )) %

questo semplice commento: “Oggi si avvera per voi che mi ascoltate questa profeziaâ€?. Con quell’oggi la parola del profeta è attualizzata nella persona di GesĂš. Ăˆ il programma della sua predicazione e della sua attivitĂ : le parole, i miracoli, gli atteggiamenti, il suo stile

di vita in mezzo agli uomini, da questo momento, avvengono sotto il segno del compimento delle Scritture. Questo racconto illustra l’importanza che l’AT ha per lo stesso GesĂš. Egli agisce durante un culto che non è stato fondato da lui e secondo un rito che esisteva giĂ prima di lui. Dopo la distruzione del tempio, al posto dei parola prese nel culto il posto principale: la parola rivolta al popolo e la parola della comunitĂ rivolta a Dio sotto forma di preghiera, di salmo, di professione >* bato comprendeva una lettura del Pentateuco e di un profeta, seguiva poi l’omelia o un fervorino, come appare in At 13,15. Luca riporta nel suo Vangelo soltanto la lettura dai profeti e l’omelia di GesĂš. PerchĂŠ? La lettura del Pentateuco era fatta dall’arcisinagogo in ebraico e accompagnata dal Targum o traduzione orale parafrasata in lingua volgare, l’aramaico in Palestina, il greco in Diaspora. Poi l’arcisina dei Profeti: poteva essere Isaia o uno dei dodici profeti minori. Di solito chi faceva l’omelia cercava di cogliere l’idea principale presente. GesĂš fa lo stesso continuando a commentare la Bibbia con la Bibbia e citando 1Re (la vedova di Sarepta e l’episodio di Naaman). La cristianitĂ primitiva continuerĂ poi a rileggere Mosè e i Profeti per capire meglio GesĂš Cristo (Lc 24,27). I vangeli hanno tracce di queste riletture dell’AT in funzione di GesĂš che resta, come vedremo da questo articolo in poi, l’ermeneuta delle Sacre Scritture.


Bible Works - Una parola per la Bibbia

19 2 maggio 2015

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STUDI BIBLICI

Le apparizioni TERZA PARTE

I racconti della risurrezione in Marco

C

arissimi lettori, dopo aver affrontato nell’articolo preceA cura di don Cristian dente la questione Solmonese dei teli sepolcrali, in questa terza parte del tema “i racconti della resurrezione in Marcoâ€? affronteremo la questione delle apparizioni del Risorto. Il testo di riferimento è Mc16,9-14. Questo testo è il primo della dop _ 1Š |_ 16,9-14; 16,15-20). Probabilmente il racconto di Marco terminava con l’annotazione di 16,8 cioè con la fuga delle donne dal sepolcro e il loro silenzio sull’accaduto. Questo 0 ma teologicamente ricca. Ăˆ però innegabile che essa appare troppo brusca, e cosi qualcuno ha pensato di aggiungervi un sommario di alcune apparizioni del Risorto desunte dagli altri Vangeli. Altri dati che possono confermare questa tesi sono: la differenza di linguaggio, il vocabolario e lo stile; inoltre le notizie riportate non sono in alcun modo la prosecuzione di ciò che precede: nulla sul silenzio delle |1Š 2€x

delle apparizioni che il Risorto aveva comunicato alle donne in Gali |1Š € non escono dalla penna di Marco, la Chiesa ha sempre ritenuto questi versetti ispirati. Dopo aver chiarito

vangelo, veniamo al nostro testo. La prima cosa che balza agli occhi del lettore sono i verbi con cui vengono espresse le apparizioni del Risorto: phainomai e phaneroo. Questi verbi esprimono l’idea di qualcosa d’invisibile, di nascosto che si

rende visibile, manifesto e riconoscibile. Non è qualcosa d’interiore ma è qualcosa che ha toccato, sperimentato “dal vivoâ€?. Quando poi si afferma che apparve “sotto ( |morphè, v.12), quello indicato prima è ulteriormente rafforzato: morphè 0 riore, la persona nella sua visibilitĂ . Intelligentemente è indicato che il † Il Risorto è una persona reale, ma il suo modo di esistere non è la ripetizione dell’esistenza terrena. Un secondo elemento che possiamo cogliere dal testo è l’incredulitĂ dei discepoli. PiĂš volte il Risorto li aveva rimproverati riguardo alla loro incredulitĂ . Sembra che il discepo

* 0 dall’incredulitĂ . Ăˆ un motivo teologico. Ci sono forme d’incredulitĂ e d’incomprensione che non appar-

tengono solo ai non credenti, ma che possono convivere anche nella comunitĂ dei credenti. IncredulitĂ e durezza di cuore fanno parte del cammino di fede. L’increduli |apistia) è parola che Marco usa 5 = mancanza di fede, non è semplicemente una debolezza della fede. Apistia 0 ) |Š Š€ è il grido del padre del ragazzo che si legge in 9,24; questa apistia è mille volte rimproverata da GesĂš ai discepoli. Ma Egli rimprovera loro anche la sclerocardia, la durezza di cuore. Il cuore indurito non è la conseguenza dell’incredulitĂ , ma è la sua causa. La durezza di cuore allude ad una coscienza chiusa in se stessa, prigioniera dei propri schemi che non riesce ad aprirsi alla potenza del Risorto. I discepoli ai fatti preferiscono i loro schemi mentali.

Marco utilizza questo termine per l’incapacità di comprendere la natura del vero amore, che richiede il

e la fatica del dono di sĂŠ: ÂŤper la durezza del vostro cuore Mosè con { |1‰ 3€ re indurito sfugge la realtĂ di Dio; per esprimere un concetto analogo Marco preferisce il vocabolo porosis che dice la durezza della creta

e quindi, di una mente incapace > cosa straordinaria è che il Risorto rimprovera i discepoli ma non li > tennamenti; anche se sono deboli e duri di cuore li manda in missione |1Š 13€ > scepoli chiuderĂ il quadro delle apparizioni. Ma questo sarĂ oggetto dell’ultima parte di questo studio.


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Liturgia 2 maggio 2015

IL SANTO DELLA SETTIMANA

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 19 aprile 2015

A cura di Francesco Schiano

V DOMENICA DI PASQUA

4 MAGGIO

Chi è attaccato a cristo vive e non si scoraggia mai!

San Ciriaco di Gerusalemme, vescovo e martire

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CONVENTO S. ANTONIO Ischia Ponte

IL SABATO DI MARIA

Ogni sabato del mese di Maggio nella Chiesa del Convento S. ANTONIO ( lato parcheggio )

ore 21.00 recita del S. Rosario, canto delle Litanie e Consacrazione a Maria


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2 maggio 2015



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Ambiente

2 maggio 2015

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ABBONAMENTO POSTALE

Le nuove regole per l’efďŹ cienza energetica dell’UE D

al 1° gennaio 2015 le nuove diretti

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