Kaire n°19 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 19 | 9 MAGGIO 2015 | â‚Ź 1,00

www.chiesaischia.it “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

LA VOCE DI PIETRO

GIOVANI E LEGALITĂ€

I LOVE MATTI

Messaggio del vescovo Lagnese ai turisti e ai lavoratori del settore turistico

Un progetto che coinvolge forze dell’ordine e scuole isolane per il rispetto della legge

Rinviato l’evento grazie alla burocrazia che ha₏ 1,00 tirato il freno a mano agli organizzatori

EDITORIALE DEL DIRETTORE

A spasso per Napoli

Ci risiamo: San Giovan Giuseppe ritorna dopo 20 anni alla storica prola politica cessione napoletana degli ‘infrascati’, dal duomo di Napoli alla delle parole! chiesa di Santa Chiara. rmai siamo in piena campagna elettorale A cura di per la regione e Lorenzo per il consiglio Russo comunale di Lacco Ameno. Scattano le passerelle dei politici dalla terraferma per accaparrarsi il voto per la regione Campania, iniziano le promesse per il territorio lacchese. Il quadro politico dei programmi è sempre lo stesso. Ma anche quello dei problemi del territorio non cambia. O forse è cambiato ma non in meglio. Ce ne dobbiamo fare una ragione, ma la sanitĂ ad Ischia è un problema! Gli amici di Villa Stefania sono un peso politico. Se cosĂŹ non fosse il problema si sarebbe giĂ risolto. E i depuratori? Non li vedremo mai. Come anche gli autobus nuovi, o quanto meno funzionanti. Nel weekend lungo del 1° maggio se ne sono accorti anche i turisti. Per non parlare poi dei trasporti marittimi: corse strapiene all’inverosimile e zione per guasti tecnici (in ultimo il Driade della Caremar) con corse sospese a danno dell’utenza. Ma che ci vuoi fare: Ischia è bella. E’ BELLA!

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Continua a pag. 2

SCUOLA Gli studenti del Mattei in un viaggio alternativo a Beneven

GMG 2016 Il pellegrinaggio sull’isola del

la Madonna di Loreto.

FESTA DELLA MAMMA Cosa si inventano i bimbi per sor-

POLITICA Facciamo il punto sulle esigenze

prendere la mamma? Lo raccontiamo con una favoletta.

di Caldoro, la lotta agli sprechi e le opere incompiute.


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In Primo Piano 9 maggio 2015

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I LOVE MATTI Salta l’appuntamento di sabato 9 maggio con la “burocraziaâ€? che ha messo il freno‌

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Continua da pag. 1 E pur di fare qualche giorno di riposo, i nostri amati e coccolati turisti sono disposti (speriamo) a sopportare questi disagi. porteranno le promesse elettorali

Una gestione del territorio con incentivi all’abusivismo, alla non regolamentazione del paesaggio, al “metti tutto sotto il tappetoâ€? per nascondere i veri problemi, non ci serve. Abbiamo bisogno di fatti, non di parole. E allora, i nostri bravi politici che si ricandidano per l’ennesima volta alla gestione del comune lacchese o della regione, portino i frutti di quanto seminato in questi anni. " ## # $ no per me, non so per voi. Ma il 31 maggio, cari amici, avrete un potere fra le mani, che è il vostro voto. DOVETE andare a votare e non astenervi. Ma andate oltre il solito orticello di casa. Puntate in alto, verso chi davvero può cambiare questo paese, lontano dalle lobby e dai favoritismi.

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

# # ciato anche a farla conoscere. Doveva essere il 9 maggio la giornata di I LOVE A cura di MATTI, la manifestazione di informaIsabella Marino % & ' %% % quischia.it lo stato di salute dei servizi della Salute Mentale sulla nostra isola, a partire dalla vicenda della Sir Villa Stefania. Per quell’obiettivo e quella scadenza si erano svolte giĂ diverse riunioni, tamento con relatori, artisti e animatori e con tante associazioni impegnate sul territorio. Tutto pronto, # ' tici per un pomeriggio-sera di dibattiti, ma anche di musica, teatro, danza e piacere di stare insieme. Per riconfermare tutti insieme la vicinanza ai dieci residenti attuali della Sir e alle tristi vicissitudini che stanno turbando la loro vita dall’estate scorsa e per affermare la determinata contrarietĂ degli ischitani a qualunque ulteriore azione di ridimensionamento e/o cancellazione dei servizi psichiatrici (e sanitari in generale) sull’isola. Ma, proprio quando si pensava di essere in dirittura d’arrivo, è stato necessario # $

' % nella sua interpretazione peggiore, ha imposto una marcia indietro rispetto alla data stabilita. Perciò la manifestazione non si potrà piÚ tenere il 9 ed è rimandata a data da destinarsi. * + # di Casamicciola avrebbero trovato proprio in questi ultimi giorni nel dare il via libera alla richiesta iniziale del Comitato promotore della manifestazione, resta *

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

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" tigua Piazza Marina per le altre iniziative. Comunque, anche se all’ultimo momento si è dovuto, gioco forza, prendere atto che per il 9 maggio non c’era piĂš margine per andare avanti nell’organizzazione dell’evento, LA BUROCRAZIA CON LE SUE INCOMPRENSIBILI “DINAMICHEâ€? (anche se in questo caso di dinamico non c’è nulla) NON RIUSCIRA’ A FARLO SALTARE. Si svolgerĂ di sicuro in un’altra data, magari in un altro posto, anche se è auspicabile che il Comune termale riesca a mettere a disposizione la piazza e la struttura annessa – ultimamente sede di numerose e varie iniziative – per una buona causa che interessa tutta la comunitĂ isolana e che, per ovvi motivi, dovrebbe # 0 2 mancare, ora, questo appuntamento per fare argine contro la deriva della sanitĂ pubblica. E contro il colpo che è stato inferto ad un SERVIZIO ESSENZIALE E IRRINUNCIABILE ADESSO E IN FUTURO QUALE E’ LA SIR, che si chiami Villa Orizzonte, Villa Stefania o in qualunque altro modo. Vedremo nei prossimi giorni come evolverĂ questa situazione. Sempre con l’auspicio che su sei amministrazioni comunali qualcuna (a cominciare proprio da Casamicciola)e tanto piĂš dopo le battaglie portate avanti unite, con il Vescovo e il Comitato di Cittadinanza Attiva, nelle aule della giustizia amministrativa dal Tar al Consiglio di Stato, metta a disposizione una piazza e il suo patrocinio morale ad I LOVE MATTI. Sarebbe un atto di civiltĂ . Politica, amministrativa e civile.

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


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La Voce di Pietro

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

Messaggio del vescovo Pietro ai turisti e ai lavoratori del settore turistico Carissimi fratelli e sorelle, Il Signore vi dia pace! A coloro che visitano la nostra bella Isola giunga il mio saluto e il benvenuto di tutta la Chiesa di Ischia! Auguro a tutti di trascorrere su questa terra benedetta da Dio, tra le piĂš belle della nostra Penisola, giorni sereni di riposo e di pace! Il tempo delle vacanze è una bella opportunitĂ per riprendere in mano la propria esistenza, ritrovare energie e slancio per una rinnovata passione per la vita e riannodare relazioni e legami, 4 Anche per rinsaldare la relazione con Dio il tempo delle vacanze può rappresentare un’occasione opportuna! Il mio augurio è che i giorni trascorsi tra noi possano contribuire a tutto questo! Spero che nelle nostre chiese possiate sentirvi a casa vostra! I nostri sacerdoti sono a vostra disposizione, pronti ad accogliere e ad ascoltare chi vorrĂ incontrarli e le nostre comunitĂ parrocchiali desiderose di condividere con tutti il pane della Parola e dell’Eucarestia! Vi ringraziamo per aver scelto la nostra Isola per trascorrere le vostre vacanze! La vostra permanenza come turisti qui ad Ischia è motivo di lavoro e, perciò, fonte di sostentamento per tante famiglie! Ma venendo tra noi voi ci aiutate a sviluppare anche i valori dell’accoglienza e dell’ospitalitĂ , tanto importanti per crescere in umanitĂ e porre le basi per la costruzione di un nuovo 4 0 # % %

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%% Dio pone nelle nostre mani e a diventare custodi del grande tesoro della terra! Rivolgo il mio pensiero anche ai tanti lavoratori del settore turistico che, per assicurare a tutti i villeggianti un sereno soggiorno sull’isola, anche quest’estate forse dovranno sottoporsi ad orari di

# ## # 4 5 % alla Messa domenicale! Auspico che per tutti ci sia un giusto riposo ed una remunerazione equa e trasparente! Saluto anche quanti, quest’anno, non avranno l’opportunità di vivere un tempo di vacanza e tutti coloro che trascorreranno il periodo estivo senza lavoro e nell’indigenza! A loro assicuro la mia speciale preghiera! A tutti ancora il mio saluto e la benedizione del Signore! Buona estate 2015! Ischia, 5 maggio 2015 XIII Anniversario della visita di San Giovanni Paolo II ad Ischia + Pietro Lagnese vescovo di Ischia DIOCESI DI ISCHIA CHIESA

CATTEDRALE

VEGLIA DI PENTECOSTE Sabato 23 maggio nella Chiesa parrocchiale di Maria SS. Madre della Chiesa in Fiaiano a Barano. L’accoglienza è prevista per le ore 20,30; l’inizio della veglia alle ore 21,00.

SEGUI IL VESCOVO PIETRO LAGNESE SU TWITTER: @LAGNESEPIETRO Ogni giorno un suo commento sul Vangelo per farti compagnia durante i tuoi impegni.

ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI OGNI GIOVEDĂŒ DALLE 8:30 ALLE 12:00


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Sindone 9 maggio 2015

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L’INTERVISTA

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cominciata domenica 19 aprile l’Ostensione della Sindone, che terminerĂ il 24 giugno e avrĂ il suo moA cura di M. Michela mento culminante con la visita del Nicolais Papa, il 21 e 22 giugno. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Torino, Piero Fassino, secondo il quale quella del Papa “sarĂ una visita che segnerĂ la vita della cittĂ e resterĂ nella memoriaâ€?. Da laico, il sindaco confessa che la Sindone “ci ricorda il senso della sofferenza di Cristo e la necessitĂ di costruire un mondo nel quale ogni uomo e ogni donna vengano rispettati nella loro dignitĂ â€?. Per realizzare questo obiettivo, tutti devono impegnarsi: la politica, la societĂ civile e la comunitĂ religiosa. “L’Ostensione della Sindone è un grande evento di natura religiosa e civile, che coinvolge tutta la cittĂ , perchĂŠ la Sindone è uno dei tratti dell’identitĂ culturale, religiosa e civile della nostra comunitĂ . Tutta la cittĂ si è mobilitata, per predisporsi nel modo migliore ad accogliere a braccia aperte le centinaia e centinaia di migliaia di pellegrini che verrannoâ€?. !! “La venuta del Papa è sempre un evento di straordinaria importanza. Quella di Papa Francesco si preannuncia come una visita molto intensa: oltre all’omaggio alla Sindone, ci sono le celebrazioni per il bicentenario di don Bosco, l’incontro con i lavoratori, l’incontro con i giovani‌ Torino lo aspetta con trepidazione e con gioia. Attorno alla visita di Papa Francesco c’è molto interesse: sarĂ una visita che segnerĂ la vita della cittĂ e resterĂ nella memoriaâ€?. “Ci ricorda il senso della sofferenza di Cristo e la necessitĂ di costruire un mondo nel quale ogni uomo e ogni donna vengano rispettati nella loro dignitĂ . La lezione della Sindone è un % # = batta contro ogni forma di sofferenza, di violenza, di emarginazione e di povertĂ . Bisogna liberare l’uomo dalle troppe forme di sofferenza e di oppressione che ancora oggi lo schiac =

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“Per me laico la sindone è un invito a liberare l’uomoâ€? Il sindaco di Torino Piero Fassino analizza il valore dell’Ostensione come grande evento religioso e civile che si aggiunge al bicentenario della nascita di don Bosco e fa del 2015 un anno straordinario per il capoluogo piemontese.

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stiamo facendo per cercare di instaurare la pace nel mondo. Un impegno e un compito, questo, al quale nessuno può sottrarsi: il mondo della politica, la società civile e quella religiosa, tutti '' = dizioni per far spegnere i tanti focolai di con&

terraâ€?. $ # % & & ' (% )* + & # & ** “Il Santo Padre troverĂ una cittĂ che ha nel suo Dna il valore del lavoro: per oltre un secolo Torino è stata la capitale del lavoro manifatturiero e industriale. Ma il Papa troverĂ anche una cittĂ in grande trasformazione della sua identitĂ economica, sociale e culturale. Torino è stata sempre un laboratorio: oggi il lavoro si sta nella sua identitĂ â€?. # % ,% % // $ # # / ' # ,% ! # & % ,% %

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ADDIO A DON ANTONIO SERRA Ăˆ stato rettore del seminario di Capodimonte. Le esequie sono state celebrate a Portici. Da Ischia la presenza del nostro vescovo Pietro con i seminaristi Carlo e Marco

“Abbiamo predisposto tutto ciò che era necessario fare per consentire a pellegrini e turisti di muoversi in cittĂ con serenitĂ e tranquillitĂ . C’è stato un grande e scrupoloso lavoro, coordinato e sinergico, delle forze dell’ordine e di quelle istituzionaliâ€?. 0 % ) + “L’esperienza sul campo mi ha insegnato che leggere la realtĂ da prospettive diverse, talora anche divergenti tra di loro, aiuta a comprenderne meglio lo sfaccettature e a trovare insieme soluzioni concrete anche a % ## @ esempio recente: l’AgorĂ sociale proposta da monsignor Nosiglia, che è riuscita a coinvolgere le principali realtĂ cittadine, ecclesiali e civili, attive nell’ambito della formazione, del lavoro e del welfareâ€?. & “Gli darò il benvenuto nella cittĂ di don Bosco e dei santi sociali. Poi aggiungerò che, qui da noi, l’attenzione rivolta ai giovani e alle fasce piĂš deboli della popolazione è storicamente altissima e da sempre si traduce in iniziative concrete. A Torino il welfare e la scuola sono una prioritĂ della politica e dell’attivitĂ amministrativaâ€?.

a Chiesa di Napoli ha perso uno dei suoi pastori. E’ morto a causa di un infarto don Antonio Serra, giĂ rettore del Seminario Maggiore di Capodimonte e attuale parroco di Santa Maria Apparente. Le esequie sono state celebrate sabato 2 maggio, alle A cura della 10.30, presso la chiesa di Maria Santissima della Salute a Portici, comune di origine Redazione del prete. Don Antonio fu ordinato sacerdote il 10 maggio 1992, poi ha esercitato il ministero pastorale prima come diacono, poi come viceparroco e dal 1° luglio 1998 come parroco, presso la parrocchia dell’Immacolata Concezione a Portici. Dal 1994 al 1998 è stato animatore $

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"@ Catechistico Diocesano e di delegato regionale per la catechesi. Ha conseguito il titolo di Bacelliere 5 K W

"0 Y % [ W "$ \ ] % 5 # "@ # 5 ^ Nel 2004 con la pubblicazione della tesi ÂŤIl catechismo parrocchiale a Napoli ha conseguito il Dottorato W K W _``j

nomina del cardinale Sepe, ha guidato il seminario di Capodimonte. Tanti i sacerdoti che si sono formati sotto al suo ministero.


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Festa della Mamma

9 maggio 2015

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In occasione della festa della mamma ci permettiamo di proporvi una simpatica favoletta e darvi un consiglio: niente profumi a forma di cuore, niente biglietti, che vorrebbero essere spiritosi ma rischiano di colpire nel segno, e tantomeno cioccolatini. Domenica regalate alle mamme parole, poche o tante non importa, ma che servano a descrivere tutto il loro amore infinitamente infinito.

Il lavoro più duro del mondo?

Forse anche il più bello Una favola per la mamma Era stato deciso così, per la festa della mamma, a sorpresa. I tre bambini avrebbero pulito casa, papà avrebbe fatto la spesa e poi insieme avrebbero preparato i piatti preferiti della mamma: era o non era la sua festa? Dal blog di Annamaria Gatti Era stato deciso così, per la festa della mamma, a sorpresa. I tre bambini avrebbero pulito casa, papà avrebbe fatto la spesa e poi insieme avrebbero preparato i piatti preferiti della mamma: era o non era la sua festa? Ma qualcosa non era andata dritta. “Oh bella! Domenica devo lavorare!” “Eh no, mamma, non dirmi che è vero! Non puoi lavorare quel giorno!” esclamarono i tre dell’apocalisse... “Beh, il lavoro è lavoro e devo fare il mio dovere! Questo lo capite.” Una strizzatina d’occhio del più grande e tutti erano tornati in silenzio. “Certo, certo mamma! Figurati se non lo capiamo!” “Bravi bambini miei!” Ma la vendetta era ormai nell’aria. Facevano lavorare la mamma di domenica, il giorno della sua festa? Bene, avrebbero fatto loro qualcosa per capovolgere la sorte. Alla seduta di guerra c’erano tutti e tre. “Io propongo di far scivolare la mamma, così si sloga una caviglia e sta a casa!” “Ma cosa dici! Vuoi buscarti dieci giorni senza merenda?” “Meglio telefonare facendo la voce del direttore e dirle che c’è stato un cambiamento!” “Anche per questo è previsto un bel castigo, lo sai” “Scriviamo una protesta... anzi una richiesta scritta per bene...da grandi!” “I grandi mi pare non scrivono ...per bene, scrivono da arrabbiati!” “Appunto noi lo faremo da gente come si deve: così ci ascolterà” “Chi?” “Il direttore del supermercato.”

La lettera in un battibaleno era pronta: “Gentile direttore, la nostra mamma dovrebbe lavorare il giorno della sua festa, ma dobbiamo chiederle di giustificarla, perchè quel giorno ha un appuntamento con la nostra sorpresa. E noi siamo la sua famiglia. E la sua famiglia è più importante di tutte le altre cose. Le chiediamo perciò, con tutta la nostra gentilezza possibile, perchè non vogliamo mica arrabbiarci, di non farla lavorare quel giorno, altrimenti noi che facciamo? Con quale mamma festeggiamo? Siamo sicuri che lei capirà la nostra lettera e non ci farà sgridare, anzi la mamma, non dovrebbe proprio sapere che le abbiamo scritto, altrimenti che sorpresa sarebbe? Ci piacerebbe conoscerla prima o poi. Meglio dopo la festa a sorpresa così le raccontiamo come è andata. Luca, Pietro e Marco P.S. Anche il papà non dovrebbe sapere niente della nostra giustificazione, meglio fare la sorpresa a tutti e due! Infatti, due giorni dopo, alla vigilia della festa, la mamma è tornata a casa raggiante: “La direzione ha chiuso il servizio la domenica, che strano! Però sono così felice di poter stare a casa quel giorno!” “Anche noi mamma!” avevano gridato eccitati i bambini. “E’ ora che capiscano che i genitori devono trascorrere il tempo con i loro figli!” aveva aggiunto il papà pensoso. “Una cosa che non capisco però è questa: il direttore ha convocato solo me e mi ha pregato di portare i miei figli in sede il giorno dopo. Abbiamo un appuntamento con lui all’ uscita da scuola...” I bambini erano già volati fuori a prendersela con il pallone. Meglio non sentire i commenti di quell’invito, meglio non dare l’impressione di essere un po’, solo un pochino, preoccupati! attentiaibambini.blogspot.it/


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Giovani & LegalitĂ 9 maggio 2015

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Civicamente Giovani Un progetto che coinvolge le scuole superiori ischitane, per fornire ai ragazzi strumenti di discernimento per compere scelte responsabili.

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uomo è relazione e questa per funzionare ha A cura di bisogno di regole, esiFilomena ste dunque un valore Sogliuzzo intrinseco nel rispettare la legge perchĂŠ questo contribuisce alla costruzione del bene comune e al pieno sviluppo della persona umana. Questo il concetto che si tenta di veicolare anche nel nostro territorio, dove la cronaca quasi quotidianamente ci riferisce di danni provocati dall’inosservanza della legge, ad es. del codice stradale o dall’uso di sostanze illegali o dall’uso della violenza. Un’ottima azione di sensibilizzazione sull’argomento la sta svolgendo l’U.N.S.I. (Associazione 1 / %* d’Italia) negli istituti delle scuole superiori ischitane illustrando un progetto che si chiama “Civicamente Giovaniâ€? ce ne parla, in questa intervista, Rosario Terranova membro della Polizia di Stato e tecnico della societĂ sportiva ASD Ischia Judo Come nasce il progetto “Civicamente Giovaniâ€?? Nasce da un’intesa a carattere nazionale tra U.N.S.I. e Provveditorato agli Studi con lo scopo di fornire ai ragazzi strumenti di discernimento per compiere scelte responsabili. Il promotore del progetto che stiamo svolgendo ad Ischia è il sign. Vito Impagliazzo, poi c’è il sottoscritto e i sovraintendenti Maurizio Pinto e Giuseppe Coppa della Polizia di Stato. Quali sono, nel merito, gli argomenti che avete trattato? Voglio fare una premessa, noi crediamo di vivere in un’isola felice ma non è cosĂŹ e ce lo dimostrano i dati che abbiamo raccolto, purtroppo il 50% dei giovani ischitani fa uso di sostanze stupefacenti o abuso di alcool e quindi è di questo che abbiamo trattato con loro nei vari incontri. Come poliziotto sono “sulla stradaâ€? e tocco con mano il disagio dei ragazzi, frutto forse della noia o della povertĂ dei rapporti interpersonali o ad un uso errato dei mezzi di comunicazione, ma anche conseguenza di un falso perbenismo che

attraversa la societĂ ischitana. Infatti molte famiglie che ad un giudizio ' famiglie “del mulino biancoâ€?, nascondono fratture profonde, liti che spesso sfociano in violenza, allora l’ipocrisia diventa lo scenario in cui

' ' " % # adulti che perde di autorevolezza. Trattando della legalitĂ tentiamo di fornire una strada percorribile, un progetto di vita che poi i ragazzi stessi riempiranno di sogni e desideri “saniâ€? Lo sport, in particolare il Judo che tu insegni, quanto può essere di aiuto nel processo di formazione di un ragazzo? Molto, perchĂŠ aiuta a recuperare i #

" rispetto dell’avversario che non è piĂš il “nemicoâ€? ma una persona che mette in campo la sua forza e competenza cosĂŹ come facciamo K # se non l’abbiamo,ci spinge a scoprirlo come ricchezza e fonte per raggiungere obiettivi sempre piĂš importanti. La mia societĂ sportiva ad es. collabora con i servizi sociali ischitani ed il carcere minorile di Nisi '' # minori condannati per reati anche importanti, che hanno iniziato un percorso di recupero comportandosi egregiamente e reinserendosi a pieno titolo in una vita normale. Lo sport suggerisce un giusto stile di vita anche a quei ragazzi che han % litĂ l’amicizia e il senso di comunitĂ , può essere una vera e propria cura. Chiudiamo con una speranza e un suggerimento per tutti La speranza è senza dubbio che le forze in campo impiegate da anni nell’informazione, diano una svolta positiva, una spinta verso il buon vivere civile. Il suggerimento sento di darlo specialmente agli adulti; non nascondiamo la testa sotto la sabbia, guardiamo in faccia i problemi e combattiamoli a viso aperto, possiamo farcela! Grazie Rosario


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Giovani & LegalitĂ kaire@chiesaischia.it

9 maggio 2015

Forti senza violenza Successo a Benevento per il musical con il Gen Rosso e i giovani di ‘OfďŹ cine di fraternità ’. Gli studenti del “Matteiâ€? ad un viaggio di istruzione alternativo

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a realizzazione di un sogno; Un’avventura indimenticabile; A cura di che Valentina Un’esperienza De Lucia mi ha permesso di mettermi in gioco e di aprire il mio cuore ad altri ragazzi come me, dandomi il coraggio di mostrare un lato che non credevo potesse emergere e soprattutto piacere agli altri; Ho imparato

# e di me stessa; Ho conosciuto persone meravigliose e ho avuto la fortuna di incontrare nuovi amici; Ho capito che le paure vanno affrontate e superate, che una passione va inseguita, con # \} [~ # agli altri, anche ai ragazzi della mia = %% abbastanza chiusa e ho bisogno di Ma stavolta è stato diverso, condividendo le stesse emozioni e gli stessi obiettivi ho capito che # ] # ' \ Sono solo alcuni dei commenti entusiasti dei 150 giovani del proget K

" domani dalla messa in scena del Y % ^ # €  tisti, domenica 3 e lunedÏ 4 maggio mattina i ragazzi sono saliti sul palco del Paladua di Benevento e si sono trasformati in cantanti, ballerini, attori, musicisti, ma hanno dato un notevole contributo anche dietro le quinte come sceneggiatori, addetti alle luci e al suono, per + # @ # ambientata in un ghetto di Chicago che ha insegnato a questi giovani quanto sia importante lottare che quando in gioco ci sono esperienze di vita, origini e religioni di# >" % # ‚„ † ‡ # sempre impressa nei loro cuori, ha contribuito a renderli piÚ forti

e sicuri di se, ma soprattutto a su % % # ^ mondo, nell’ambito dell’azione [K % # % \ # ge giovani con problemi familiari, carcerati, persone povere ed esclu

" ' #

# % Y # " e la gioia dimostrati dai parteci # ^ vaso dall’affetto di questi giovani semplici, pieni di vita, bisognosi di qualcuno pronto a credere nelle

% @ " % # è stata particolarmente elogiata dall’Arcivescovo di Benevento, monsignor Andrea Muggione, che ha assistito allo spettacolo insieme agli studenti delle scuole su

>

' % # squadra tra giovani ha infatti per

di confrontarsi anche con i ragazzi del ÂŤPremio Fraternità – CittĂ di BeneventoÂť, a cui hanno partecipato, tra gli altri, 30 giovani ischitani _ˆ

"0 W * Y *

dato il loro contributo allo spetta 0 [5 K ‰ * ‡ # \ ] manifestazione che da otto anni, ormai, assegna un riconoscimento a persone, associazioni o enti che si sono particolarmente distinte

> # " Y riasole Bianco, una ricercatrice e biologa marina italiana, di fama Il meeting è stato un vero successo, e considerando che ha rappresentato il momento piĂš importante dell’intero progetto, ha permesso #

‚‚ # %% del valore e della forza del lavoro # cominciare gli incontri nei diversi

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Politica Regionale 9 maggio 2015

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PUNTI DI VISTA

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uesta nostra Italia si sta letteralmente “disintegrandoâ€?! Varrebbe il A cura di grido di dolore del PoFranco Iacono eta Sommo: “Non donna di province, ma bordelloâ€?! Uno dei punti di attacco di questo degrado è la demolizione delle identitĂ politiche, di quelle Š cui anche alla scomparsa di dialetti antichi. Spesso tutto questo avviene per carenza di Cultura, ma anche in nome del “risparmioâ€? o

" % # % Nel segno di questi “principi�, il governatore della Campania parla della esigenza di dare vita alle cosiddette “macroregioni�, come se le Regioni fossero delle banche piccole, delle aziende piccole, che devono “fondersi� “per meglio affrontare il mercato globale. Alla

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regioni come Basilicata, Abruzzo, Molise o Val D’Aosta, risponde la sedimentazione storica di tradizioni, di comune sentire, di comune linguaggio, inculcare in ciascuno l’identitĂ di Campano, Molisano, Abruzzese, Valdostano o Basentano! Se è vero che di “macroregioniâ€? parlava il mio antico Maestro di “Storia delle dottrine politicheâ€?, Gianfranco Miglio, in ben altro contesto, al momento mi viene il dubbio che si parli di questo obiet # " % delle attuali Regioni, dovuta non

" %% ‹ semplicemente, ad incapacitĂ di amministrare, che spesso disat Š gi vigenti. Il mancato, o distorto, atavico per la veritĂ , uso dei fondi comunitari, cosĂŹ come il disastro dei trasporti o le carenze, a volte drammatiche, della politica sanitaria, certamente non può essere attribuito alla dimensione del territorio amministrato. Lo stesso dicasi per l’abolizio-

avuto il buon senso, non solo ora, di chiedere qualche parere, invece di “rispondereâ€? solo a disegni di potere, gli avrei esposto queste & ÂŒ Š to: alcuni valori, come l’identitĂ , la storia, la tradizione, la memoria Il degrado delle identitĂ politiche, non si misurano in termini economici. Una cosa è il risparmio, una geograďŹ che ed etno-storiche. Le esigenze del governatore Cal- cosa è la lotta agli sprechi, un’altra è il “costoâ€? di valori e principi, che doro, la lotta agli sprechi e le opesono alla base di una comunitĂ re incompiute sull’isola d’Ischia prima locale e poi nazionale. Naturalmente i Comuni che vogliono ne delle Province: nello spazio di

5 $ “fondersiâ€? lo possono determinameno di 20 anni si sono, schizo- il comprensorio di Vallo di Dia- re democraticamente, ma nessun frenicamente, prima moltiplicate, na, per il quale il compianto Ge- ‹ 2 per poi essere individuate come le rardo Ritorto aveva vagheggiato, essere “autorizzatoâ€?, attraverso un ' con Renzo Piano, la costituzione referendum, a decidere di “annetterbollarle come enti inutili. della ComunitĂ di Vallo di Diano, ‹

Eppure, non per difendere la mia all’inizio degli anni ’80. Che poi A meno che non sia lo Stato o la antica “militanzaâ€? fra gli ammini- la Giunta Regionale si preoccupi Regione a decidere la “fusioneâ€? stratori provinciali (della Provincia di stanziare circa 300 mila Euro obbligatoria secondo principi e di Napoli fui addirittura Presiden- per lo svolgimento del referendum e criteri validi per tutti e non solo te) continuo a pensare che quegli trovi il tempo e le energie per in- per l’Isola d’Ischia. Ad ogni buon Enti, costituzionalmente previsti, dirlo, mentre non si preoccupa di conto, mentre la posizione del Preerano gli unici vocati a risolvere i “chiudereâ€? la drammatica questio- sidente Caldoro e del centrodestra problemi cosiddetti di Area vasta. ne del depuratore nella collina è chiara, confermata da questa deAl netto, ovviamente, della quali- di San Pietro, completandolo e libera, a prescindere dalla effettiva tĂ degli Amministratori, problema mettendolo in funzione, mi pare indizione del Referendum per il 31 questo che riguarda, con il Parla- una vera ingiuria. Lo stesso dicasi di maggio, è necessario conoscere, mento, tutti gli organismi elettivi per gli altri due depuratori previsti, con altrettanta chiarezza, la posidelle varie Istituzioni. In questo per i quali si tratta di individuare, zione del PD, l’altro “contraenteâ€? contesto “ideologicoâ€? credo si in- d’accordo con i Comuni, le aree dell’antico “pattoâ€? di potere, e del quadri la pervicace volontĂ della e di reperire le risorse! Mi sembra suo candidato Vincenzo De Luca: Regione Campania, del Consiglio altresĂŹ abnorme, a fronte di questa gli elettori isolani hanno diritto di

5 Š “stranaâ€? sollecitudine, il disimpe- sapere, per orientare il loro voto, te Caldoro di istituire il Comune gno, carico di incertezza, sulla que- anche della posizione del PD e del Unico dell’isola d’Ischia. stione dei trasporti marittimi –vedi suo candidato a Presidente. CittaUna delibera, non ancora pubbli- Caremar- e terrestri. dino d’Europa, del cui Parlamento cata sul BURC. A me, “frequenta- Per non dire del ripascimento de- mi sono onorato di far parte, ma toreâ€? antico di tutti i livelli istitu- gli arenili, della difesa delle coste prima “furien!â€?. zionali della Campania, compete, e delle colline, della tutela dell’am- E non me ne vergogno, anzi! Il per dovere civico, svolgere alcune biente! Senza dimenticare la Fon- giorno che non avessimo identiosservazioni. Se la “strategiaâ€? di dazione La Colombaia di Luchi- tĂ , di origini, di storia comune, di questo governo regionale, peraltro no Visconti, che ora è miseramen- tradizioni condivise, di valori, di in limine mortis, è quella di “accor- te chiusa: sarei felice se ci fosse lo educazione saremmo degli anopareâ€? comuni vicini, mi domando stesso impegno, economico e nor- nimi “travetâ€?, “numeriâ€?, in questa perchĂŠ analogo referendum non sia mativo, che c’è stato a Ravello del omologante “globalizzazioneâ€?. A stato indetto per l’Isola di Capri, fu presidente Renato Brunetta. Se questa deriva, nel mio piccolo, mi che ha solo due comuni, o per l’u- il mio vecchio amico e compagno oppongo! E mi auguro di non es %

di Partito, Stefano Caldoro, avesse sere solo!

La demolizione delle identitĂ

sostiene

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Arte

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

A Roma presso la pontiďŹ cia UniversitĂ della Santa Croce si è tenuto un convegno internazionale su poetica e

Scrivere per chi e perchĂŠ.

Gioie e fatiche dell’artista

cristianesimo. Fra gli invitati di fama internazionale due ischitane: l’Architetto Angela AmalďŹ tano e la prof.ssa Anna Di Corcia

S

crivere un romanzo, una sceneggiatura, una partitura musicale o lavorare A cura di a un’opera d’arte, susciLorenzo Russo ta una profonda gioia e una grande fatica, non

" * " % # * è il destinatario? Quali le motivazioni e intenzioni? La VI edizione * # Poetica & Cristianesimoâ€? tenutasi a Roma si è occupato dello scrittore, sia esso romanziere, musicista o sceneggiatore, dalla prospettiva del soggetto

" � % * # # to mettere a fuoco le domande sul = # Œ esponenti del mondo della scrittura artistica in dialogo con critici e

K # ‘

"$ $ $ $ * Â? abbiamo fatto la mostra su Maria ' 0 Š conta Anna - è venuto a visitare la mostra il professore Rafael Jimenez, docente ordinario di Retorica K * % 0 %

"@ #

* ^ 0 " rimasto colpito dalle nostre espo % ' '' '

cosÏ è venuta la proposta di inserirci nel convegno come comunicato # # > spettivamente due interventi, in '

" ‰ $ ‰ " soprattutto grazie al nostro vescovo Pietro Lagnese state invitate a Roma al convegno, = 5 5

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l’isola, dove possiamo approfondire il nostro bagaglio culturale e 0 % una sintesi dei loro interventi al

# % 8 8 ‰ 5 # >"

% 0 presente contributo mira ad un tentativo di ascoltare la poetica

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ni decisivi problemi di pensiero ## &

" processo di attuazione; sulla personale vocazione alla professione di #

% ture, e dalla risposta professionale # > &

spunto dalla presentazione di una

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genesi formale dell’opera, si trova

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fase costituente del venire all’esse

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teoretica in cui il suo oggetto tematico è lo Spazio e lo strumento del ] \ W dimensione contemplativa prende

" ## Y ~ " ÂŒ % Maria Mattanò colloca la genesi del

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" # “ ” 5 # ‘ % Anna Di Corcia ‰ ‡

%% contemplare, bellezza da comparare� >" " #

ÎŽ Â&#x;οίΡĎƒΚς‘ 5 Guardando alle fasi del processo

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lizzazione dell’opera, costituiscono

un evento artistico di cui l’opera stessa ne è come epilogo di una % W processo va contestualizzato in un dato momento storico, in relazio

" '

%% " # # '' # $ sti criteri può rispondere pure un bell’oggetto di design, ma l’idea di ‡

%% tivo è sottesa ne determina la dif % >"

'

%% può indurre alla contemplazione " mediante l’esposizione visiva delle fasi di composizione di una opera " # ‘ dolceâ€? tratta dalla trasformazione, secondo il sentire di un artista di una statua in cartapesta di Maria 0

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%% * “W ” % ’•``

" leccese Melacore, la cui immagine è stata ripresa con pennelli e fotoritoccata e trasformata nella nuove icona della Madonna dello Splen # –

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%% porre un artista all’uomo contem

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%% 5 # ‘ % za, bellezza, contemplazione, sedu%


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Verso Cracovia 2016 9 maggio 2015

www.chiesaischia.it

Il Crocifisso e Dal 5 al 7 maggio, in occasione dell’anniversario della venuta sull’isola del Beato Papa Giovanni Paolo II (5 maggio 2002) hanno fatto tappa ad Ischia il CrociďŹ sso di San Damiano e della Madonna di Loreto. Tanta l’afuenza dei giovani e delle famiglie. Grande l’emozione di questo pellegrinaggio che ha il sapore di giornata mondiale della gioventĂš.

ono ripartite per la terraferma le due icone simbolo in Italia della A cura di prossima giornata monLorenzo diale della gioventĂš che Russo si terrĂ a Cracovia il prossimo anno. Una tappa quella # = innanzitutto ricade nel 13° anniversario dalla venuta del Beato Giovanni Paolo II. Ma anche per = 0 "] vera rivoluzione in ambito giova Š ‰ Y ‰ #

" % # ma soprattutto di saper ascoltare i # #

" Š K ] ‹ >" %

Š lo di far tappa nei luoghi simbolo del Papa Beato ad Ischia. Ma anche quella di toccare tutti e quattro i decanati e coinvolgere le varie

+ + — "] "

% piazza Marina. Dopo un breve sa % sono state portate alla Basilica di Santa Maria Maddalena dove molti bambini del catechismo insieme a don Gino Ballirano hanno reso omaggio e dato il proprio benvenuto sventolando le bandiere

S

del vaticano. Don Gianfranco Del Neso ha poi spiegato ai bambini il legame delle immagini di San Damiano e della Madonna con la GMG. Nella Basilica Casamiccio ] dal decanato con momenti di pre 0 5 #

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" # # 5 @ ' #

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e la Madonna in Cattedrale dove Padre Pietro ha fatto una medita% Š – ] ' " '' Š

W " % Si era creato infatti un clima spirituale molto alto. Molte le lacrime # " %

# cuore. Nella mattinata del 6 maggio in Cattedrale si sono intervallati mo meditazioni a cura del decanato di Ischia. Alle ore 12 le due icone sono partite alla volta di Fontana $

" # don Angelo con i bambini del catechismo hanno accolto le icone e in processione si ] * 0 # vivo e partecipe ai vari incontri

5 $ "] stata una prima spiegazione della


Verso Cracovia 2016

11 9 maggio 2015

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la Madonna ad Ischia

seguita dalla preghiera e dalla messa. Dopo messa un fuori programma: la madonna di Loreto è stata portata a Villa Mercede dai nostri anziani. Gli ospiti della struttura non se l’aspettavano. Un momento davvero commovente e di grazia. La Madonna di Loreto arriva proprio lĂŹ, dai nostri nonni, da coloro che hanno dato tanto per la nostra isola. Un modo forse per ringraziarli e dire loro che Maria li assiste sempre. Verso le ore 19:30 le icone sono partite per il decanato di Forio #

gnato le icone per le strade del cen

Basilica S. Maria di Loreto. Una serata viva! La chiesa era pienissima. C’erano giovani e ragazzi, famiglie e bambini, e anche qualche nonno. Ne è seguita un’introduzione della Gmg e della storia delle due icone, la meditazione, la lettura del Vangelo e la Catechesi del Vescovo sull’ “essere Mariaâ€?. “La chiesa di Ischia accoglie in questi giorni queste due immagi della Madonna di Loreto. – ha raccontato il vescovo - Queste due immagini stanno facendo il giro d’Italia. Ma ci pensate? Che bello. Stanno visitando tutte le diocesi d’Italia. Dopo la diocesi di Ischia ci sarĂ Benevento, poi Cerreto San arrivare in Cracovia nel 2016 per la

Gmg. E il Papa ci invita ad andare alla Gmg. E noi dobbiamo dire di sĂŹ. E fare l’esperienza della Madonna che è la donna del sĂŹ. Dobbiamo chiedere a Maria questa grazia di aiutarci a dire di sĂŹ e saper essere come Lei. Di saper accogliere la parola di Dio. Di saper fare la volontĂ di Dio. CosĂŹ come san Francesco D’Assisi chiedeva proprio # no. Ed è questo, quello che vuole Maria per noi ed è disposta ad insegnarci. Ma noi dobbiamo farci aiutare da Lei. Maria vuole entrare in relazione con noi ed insegnarci > sperimentato con il suo “eccomiâ€?. E anche noi, accogliendo la parola di Dio, possiamo essere come Lei, e generare GesĂš, se ci facciamo aiutare da Lei. Allora chiediamo ‹ traverso il nostro sĂŹ a Lui. Maria, donna del sĂŹ, insegnaci a dire di sĂŹ. Prendi nella tua casa tutti i giovani della chiesa di Ischia e insegna loro come si fa a dire SĂŹâ€?. A continuare un gruppo di famiglie ha raccontato l’esperienza di com’è nata la pastorale giovanile 20 anni or sono, quando cioè loro erano piĂš giovani e hanno partecipato alle varie Gmg. Al termine l’invito a Cracovia 2016 per la prossima giornata mondiale della GioventĂš, con la consegna del calendario della gmg.


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Santi Patroni 9 maggio 2015

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Dopo 20 anni S. Giovan Giuseppe della Croce ritorna per le strade di Napoli Ogni anno, il sabato che precede la prima domenica di maggio, si svolge una solenne processione dal Duomo di San Gennaro alla Basilica di Santa Chiara, con le reliquie del sangue di san Gennaro, il suo busto e i 52 compatroni. Dal 1839 tra essi c’è anche il nostro San Giovan Giuseppe della Croce.

L

a processione “degli Infrascatiâ€?. CosĂŹ viene anche chiamata A cura di dall’abitudine dei reliRosanna giosi che accompagnaZabatta vano il Santo di co ricorda la traslazione delle reliquie di San Gennaro dal cimitero, posto nell’Agro Marciano, nel territorio di Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate di S. Gennaro. In quest’occasione cosĂŹ come il 19 settembre ed il 16 dicembre, solitamente si ripete il miracolo della liquefazione del sangue, di buon auspicio per la cittĂ partenopea. In questo corteo sono portate in processione oltre alle ampolle contenenti le reliquie del Sangue di San Gennaro anche il Suo busto reliquiario e quello degli altri Santi compatroni di Napoli. Infatti, il capoluogo campano dal ‘600 ad oggi è giunta ad avere la bellezza di circa 52 compatroni e dal 1839 tra essi c’è anche il nostro San Giovan Giuseppe della Croce. Fino a tre o quattro decenni fa tutti i busti reliquiari erano portati in processione in questo primo sabato mariano, grazie ad un elevato numero di devoti e di “portantiniâ€? (visto il peso, essendo tutti in argento). Man mano purtroppo il numero di quest’ultimi è andato sempre piĂš diminuendo, per cui col passare degli anni il numero dei busti che restavano all’interno del duomo, perchĂŠ mancava chi li portasse a spalla, cresceva sempre di piĂš. Anche il busto reliquiario del nostro Frate Cento Pezze per piĂš di vent’anni non è mai piĂš

uscito. CosÏ quando il parroco don Carlo Candido, nonchÊ presidente del comitato organizzatore dei solenni festeggiamenti in onore di San Giovan Giuseppe della Croce, ci ha proposto di prendere parte alla suddetta processione e cosÏ far si che Carlo Gaetano Calosirto ritornasse dopo piÚ di vent’anni a ripercorrere le strade di Napoli, abbiamo subito risposto favorevolmente e con entusiasmo. Ovviamente dopo tutto questo tempo il busto argenteo del Nostro Santo Concittadino

andava ben ripulito, e a questo dovevamo provvedere noi. CosĂŹ due membri del comitato, spinti da tanta devozione, con tanto amore e cura hanno trascorso il primo maggio al Duomo riportando al " Il due maggio un’entusiasta e variegata delegazione di circa 50 ischitani, giovani e adulti, è partita alla volta di Napoli. Tutti noi che, in questi anni abbiamo impara-

to a conoscere la grandezza di Fra Giovan Giuseppe e a ricorre a Lui in ogni occasione, sentivamo di voler nuovamente riproporLo quale esempio di VirtĂš al popolo di quella Napoli dove per tanti anni Egli è vissuto e ha operato tante conversioni e miracoli. Con ma racolo in cui la Vergine Maria consegna nelle Sue mani il Bambino GesĂš, e foulard cuciti da due mamme della parrocchia, ci accingiamo ad entrare nel Duomo di Napoli. Tanta emozione alberga nei nostri cuori nel vedere tutti quei busti argentei, e tra di loro anche il nostro Santo Concittadino. L’emozione si duplica quando all’uscita dal Duomo, è accolto con un grande applauso e poi è presentata in breve la sua vita alla folla di fedeli che riempie tutta via Duomo. Dopo l’annuncio del Cardinale Crescenzio Sepe dell’avvenuto inizio della liquefazione del Sangue di San Gennaro, e dopo aver salutato e presentato all’intera comunitĂ Mons. Giovanni d’Ercole, giunto a Napoli per uno speciale gemellaggio con la sua diocesi di Ascoli Piceno, avente come protettore S. Emidio Martire, anche Lui compatrono di Napoli, ha inizio la processione. Essa si snoda per le strade del centro storico: via Duomo, Forcella, S. Biagio dei Librai, Piazza S. Domenico, Via Bene-


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Santi Patroni kaire@chiesaischia.it

9 maggio 2015

Impressioni sulla giornata Francesco: “A questa processione ho partecipato anche io, è stata un’esperienza molto emozionante, specialmente quando è stato annunciato che San Giovan Giuseppe è nato a Ischia, la nostra isola. Mi ha colpito come a Napoli c’è molta fede e devozione per i santiâ€?.

detto Croce Santa Chiara, strade sicuramente percorse tante volte dal nostro Santo Patrono in vita. Durante il percorso è stato veramente emozionante ve ‡ l’uno dietro l’altro, spesso addirittura procedevano tutti a tempo di musica, tante persone incuriosite ci chiedevano chi stessimo portando in processione e alcuni soprattutto i piĂš giovani non conoscendoLo ci chiedevano anche dei brevi cen

'

‡ * un episodio in particolare, quello di una signora che si avvicina e ci dice: “Che bello vederli di nuovo vicini, loro che in vita lo sono stati per davvero!� Si riferiva al fatto che il busto di San Giovan Giuseppe della Croce fosse stato riposto accanto a quello di Santa Maria Francesca

* 5 rituale e che lo aveva scelto quale suo confessore. Mentre la signora, molto devota della Santa Napoletana, ci raccontava di questo bel rapporto tra i due Santi, era visibilmente commossa. Al termine della giornata, nono %% # mo veramente contenti per aver sperimentato ancora una volta l’esser membro di un’unica Grande Famiglia: la Chiesa!!! In tutti è nato un forte desiderio di ringraziare il Signore GesĂš che ha fatto grandi cose nei Suoi Santi a favore dei derli sempre piĂš come modelli nel nostro Santo Viaggio verso la San SantitĂ di Popolo!!! Foto di Andrea Di Massa

Michele e Raffaella: “Inizialmente siamo partiti per Napoli con l’idea di farci una passeggiata e vivere un momento di evasione dalla routine quotidiana. Poi si è formato un bel clima di famiglia tra di noi e con gli altri gruppi che portavano i rispettivi loro Santi Compatroni, e con gli abitanti di Napoli che ci chiedevano notizie sul nostro Santo. Ci siamo sentiti orgogliosi di portare in processione la statua del nostro “Zellusoâ€? e di testimoniare l’amore fraterno fra di noi. Anzi questo momento ci ha uniti ancora di piĂš, perchĂŠ insieme eravamo espressione dell’amore per la nostra terra e * $

# # una giornata meravigliosaâ€?. Giorgio: “Tanta la commozione, tanta la gioia, tanta la fe Santo. Tutti insieme per onorarlo, per farlo conoscere a chi di lui conosceva solo il nome. Per far capire l’amore che nutriamo per lui. Impossibile non aver ricordato la federazione di mar del Plata in Argentina nostri fratelli che zelano con amore il culto al nostro Santo. Un esperienza nuova ma bella, che conserverò nel mio cuore come una perla preziosa. Grazie Signore GesĂš per averci donato San Giovan Giuseppe come uomo, santo e patronoâ€?! Maria e Vincenzo: “Non avevamo mai sentito parlare di questa processione. Quando don Carlo l’ha annunciata dall’altare abbiamo pensato di partecipare anche noi, un po’ " # ora possiamo dire, con gioia, che è stata un’esperienza bel ^ % * # ' di viverla. Una processione mai vista prima, un’emozione fortissima, 16 santi in processione tutti insieme: bellissimo! Momenti di vera grazia! Ma poi è stato bellissimo il sentirsi davvero una sola famiglia, uniti, felici, spensierati, tutti in

š

4 abbiamo sentito il peso di tutto quel cammino, ne il peso

4 altrettanto forte ed emozionante, la liquefazione del Sangue di San Gennaro annunziata dal Cardinale Sepe. Che sia la prima di una lunga serie di esperienze forti, sentite, davvero come una sola famiglia che, unita, cammina verso di Lui, testimoniandolo per le strade del mondo�. Peppe Leonardo e Maria‘ " " % #

> ‹ ]

" # % % per il proprio Santo. Non avevamo mai partecipato a questa processione ed onestamente non ne eravamo proprio a

% # " ci risaremo e vi invitiamo a partecipare tutti, perchÊ come è #


Storie di Animali

14 9 maggio 2015

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Oltre il solitario CONTINUA DAL NUMERO PRECEDENTE

"...

le galline, sono gli animali piĂš stupidi che il PadreRacconti di Franco terno ha posto sulla facMattera cia della terra!â€? CosĂŹ si esprimeva il mio amico Gennaro nel corso di una delle periodiche cene che organizzavamo con alcuni amici comuni giĂ da diversi anni, ora qui, ora li, ma in genere in rustici di campagna. Si era a metĂ di luglio, e la serata proponeva, tra gli altri, il classico boccale di vino bianco con dentro affogate delle bellissime fette giallo oro di percoche puteolane che il nostro ospite, Pasquale, coltivava ancora con ottimi risultati. Gennaro era un appassionato autodidatta di cose naturalistiche, di zoologia in particolare, e spesso indugiava nel proporre graduatorie di intelligenza animale. Quella sera si era infervorato piĂš del solito e discettava in maniera veemente della differenza tra comportamenti indotti da mero istinto e comportamenti dovuti a vera intelligenza. E in ciò si accanĂŹ particolarmente non solo nei confronti delle galline e del pollame in genere, ma nei confronti di tutti i volatili, a suo dire tutti accomunati da una grande ed assoluta stupiditĂ . Qualcuno cercò di fargli capire che non era possibile generalizzare in quella maniera, che bisognava essere dei veri specialisti della materia per discutere di quelle cose, che forse c’era, sulla faccia della terra, qualche specie di volatile accreditato di una forma di intelligenza che poteva competere con quella di altre specie e famiglie del regno animale. Raffaele protestò additando i pappagalli, capaci di ripetere parole o addirittura intere frasi, come chiaro esempio di pennuti intelligenti, non trovando, però, in nessuno dei presenti alcun sostegno per far assurgere tale esempio al rango di prova per confutare il credo assoluto di Gennaro. Dal canto suo questi sembrava essere del tutto convinto delle sue ragioni e non ammise perorazioni di nessun tipo per i poveri pennuti: per lui erano e rimanevano degli inguaribili campioni di mancanza di intelletto! Era inutile continuare quel discorso con Gennaro, e qualcuno del grup-

po ebbe la brillante idea di dirottare il discorso su altri argomenti, di portata piÚ condivisibile da parte di tutti: eccoci dunque a parlare di donne, con tutti gli annessi e connessi, come direbbe qualcuno piÚ smaliziato. E la serata passò gaiamente, tra insalate di patate e pomodori, tranci di pizza, parmigiana di melanzana, alici marinate, fette di cocomeri e una porzione abbondante di percoche già sature degli umori forti del vino, tanto per tentare di digerire tutto il pregresso stipato nei nostri stomaci. Poi tutti a casa, abbondantemente dopo la mezzanotte. La mattina seguente, tranquilla per via di una digestione lenta e faticosa, mi accinsi a guadagnarmi la mia giornata. Dovevo sbrigare alcune pratiche impor nel mio studio e mettermi decisamente al lavoro. Nella tarda mattinata, contento di aver tramutato gli intenti mattutini in cose fatte ed in gran parte concluse, decisi di regalarmi una piccola pausa uscendo sul terrazzo per godermi appieno 0 # #

delle mie Cycas e delle altre piante poste a giro a ridosso delle ringhiere di protezione, tra saltelli di cavallette e fughe precipitose di lucertole infastidite dall’improvvisa doccia proveniente dall’estremità del tubo di gomma che armeggiavo con discreta maestria. Mentre ancora profondevo acqua nei vasi inariditi la mia attenzione venne attratta da una cosa che subito valutai singolare e anche un tantino inquietante: sulla parte di terrazzo piÚ esposta al sole, sulle roventi mattonelle di gres, sparsi in maniera quasi regolare, un bel quantitativo di pinoli, stimai almeno una cinquantina, dal duro guscio ancora ricoperto di nera pruina. Già sapevo che l’albero di pino piÚ vicino distava dalla mia casa non meno di cinquanta metri, e non riuscivo a spiegarmi con quale mezzo quei semi cosÏ voluminosi e pesanti fossero capitati li, sul mio terrazzo al secondo piano della palazzina. Scartai subito l’ipotesi del vento, per ragioni confortate dalle piÚ ele

dappertutto per accertarmi se per caso ci fosse, li sul terrazzo, qual-

che pigna magari portata dai miei sati motivi, e dalla quale, una volta avvenuta l’apertura spontanea delle sue robuste squame, fossero fuoriusciti i pinoli che ancora osservavo ai mie piedi. Nessuna pigna in giro! La cosa incominciava a preoccuparmi non poco: pensavo a qualche topo che si stesse facendo la sua brava scorta sul mio terrazzo per poi consumarsela con comodo, magari insieme alla sua famigliola. Inorridivo alla sola possibilitĂ che ciò stesse avvenendo senza che me ne fossi accorto! Ma poi incominciai a raziocinare, ed in ciò mi aiutò molto l’osservazione che in estate a noi ischitani e dato fare passeggiando di sera ai margini delle pinete secolari di Ischia, ovvero che gli odiosi animali sgranocchiano le pigne e rompono i pinoli direttamente sugli alberi producendo un vero e proprio concerto nelle ampie ombrelle degli alberi. Pensai subito di rimuoverli, ma poi tornai sui miei intendimenti, decidendo di aprire una vera e propria indagine sul caso. Continua‌


In Pellegrinaggio

15 9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

Dal 17 al 19 aprile il gruppo di novizi che ha intrapreso il cammino francescano presso la FraternitĂ di Ischia del Convento di Sant’Antonio si è recato in pellegrinaggio ad Assisi, accompagnati dal maestro dei novizi Eduardo Nicotra. to, l’assemblea prepara l’atmosfera di accoglienza per San Ludovico. Giunta in processione nella Basilica, l’urna con i suoi resti è accolta con una preghiera da parte del Custode della Porziuncola P. Rosario Gugliotta e viene posta proprio davanti all’ingresso della cappella posta sotto la cupola. Al termine una suggestiva processione in suo onore si snoda nella piazza antistante l’ingresso principale della Basilica. La giornata termina cosĂŹ nel migliore dei modi, invitandoci serenamente al sonno ristoratore della notte. Domenica mattina “fratello merloâ€? ci saluta di nuovo allegramente: pensiamo che è l’ultima volta che lo ascoltiamo e questo fa nascere una punta di malinconia nei nostri cuori. Facciamo colazione e preghiamo con le lodi mattutine, quindi per un paio d’ore siamo liberi di partecipare alle funzioni religiose nella vicinissima Santa Maria degli Angeli. In questa Basilica, cosĂŹ come del resto accade in tutte le chiese di Assisi e dei luoghi santi, la Celebrazione Eucaristica ha qualcosa di scene della vita di San Francesco e speciale: chi vi assiste non si distrae di Santa Chiara; con i loro allegri osservando gli abiti domenicali dei canti coinvolgono anche il nostro vicini o le persone che di volta in gruppo ed anche noi cominciamo volta prendono posto negli scanni. a battere ritmicamente le mani con Non scambia parole con chi ha af Š loro. Â? % 4 Y ] Š so, affonda nella propria anima e ta: San Damiano ci aspetta. Anche la esplora, assapora la dolcezza che davanti alla Chiesa a lui dedicata la pervade quando pensa alla sua troviamo tanti ragazzi venuti a vi- bellezza dopo la Confessione e alla sitare i luoghi francescani: allegri, pace fatta con Dio. Se poi questa pieni di vitalitĂ , con qualche natu- Celebrazione è accompagnata dai % canti dolcissimi dei frati, canti a cui le alte volte della Chiesa danno una imposto dai cartelli. Neanche San Filippo Neri con la risonanza angelica, allora ci si sensua raccomandazione “State buoni te quasi in Paradiso. se poteteâ€? probabilmente ci riusci- L’ora di partire si avvicina: il norebbe. Noi siamo sicuri che Fran-

} cesco è qui, tra loro a fare da giulla- siamo pieni di una pace e di una re, e certo sorride davanti alla loro tranquillitĂ che vogliamo portare, vitalitĂ . La nostra vitalitĂ invece di ritorno alle nostre case, alle nocomincia a dare qualche segno di stre famiglie ed amici. debolezza ma ci rianima immedia- Nel cammino che abbiamo intratamente la prospettiva di assistere preso ci saranno altre occasioni per alla funzione serale nella Basilica tornare nella terra di San Francedi Santa Maria degli Angeli per sco e Santa Chiara: sono circa otto San Ludovico. Ritorniamo al no- secoli che c’è un pellegrinaggio stro alloggio, ceniamo, recitiamo i continuo verso tutti i luoghi franvespri e poi tutti verso la Basilica. cescani e chiunque lo abbia fatto è Con il Santo Rosario, arricchito da tornato sempre migliore di quando citazioni tratte dagli scritti del San- sia partito, nel cuore e nell’anima.

A casa di Francesco T

re giorni di spiritualitĂ intensa, inebriante, da darci quasi la A cura dell' sensazione di camOrdine Francescano minare sulle nuvole. secolare Giunti in serata del di Ischia 17 Aprile alla Domus Pacis nella tranquilla e silenziosa ala alle spalle della Basilica di Santa Maria degli Angeli, dopo cena abbiamo concordato l’itinerario da seguire il giorno successivo. Il silenzio della notte è interrotto al sorgere del sole dal dolce e melodioso canto di “fratello merloâ€?, i cui gorgheggi in mille tonalitĂ ci danno il buongiorno. Dopo avere recitato le lodi mattutine e fatta colazione ci rechiamo nel centro storico di Assisi: la Basilica di San Francesco ci abbraccia nella sua maestositĂ . La grande atmosfera di fede e spiritualitĂ che vi si respira ci riempie l’anima e sulla tomba di San Francesco la commozione fa luccicare gli occhi a tutti noi. La Celebrazione Euca e una breve visita nei dintorni ci porta a scoprire dei grandi manifesti che annunciano il passaggio

e la sosta di un giorno ad Assisi dell’urna con i resti mortali del nostro conterraneo San Ludovico da Casoria, proclamato Santo da Papa Francesco il 23 novembre 2014. Assisi si prepara a rendere onore al degno Figlio di Francesco proprio la sera del 18 Aprile. Siamo colpiti da questo incontro con il Santo e # K Š diamo che sia stato solo un caso e, compatti, ci proponiamo immediatamente di assistere alla cerimonia serale per San Ludovico. Dopo il pranzo, è il momento di preghiera con la Coroncina della Divina Misericordia e quindi di nuovo verso Assisi, alla Basilica di Santa Chiara dove incontriamo una moltitudine festante di giovani della GiFra, accompagnati da famiglie, insegnanti, sacerdoti. La preghiera sulla tomba di San * &

Š ordinarietĂ del “donoâ€? di questi due grandi Santi che il Signore ci ha fatto: quanti rami sono nati dal “troncoâ€? francescano nel corso dei secoli! Ed ancora ne nasceranno. All’uscita con grande sorpresa troviamo ancora i giovani che recitano


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AttualitĂ 9 maggio 2015

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E

sistono due storie:

' A cura di Enzo

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" # _ %% Centro studi Isola d’Ischia

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AttualitĂ

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

RAGAZZI PER L’UNITÀ

RUN4UNITY ISCHIA Centinaia di migliaia di ragazzi protagonisti della staffetta sportiva mondiale. Sull’isola l’appuntamento ai Maronti il 10 maggio alle ore 17

e gli altri te indignazione per un paese che non ha mai del tutto fatto luce sulle angosce e i dolori che l’hanno attraversato, un paese dove su tutto può valere quel “Io soâ€? che Pier Paolo Pasolini, – ricordato dal professore Gianni Vuoso, – aveva scritto, giusto un anno prima di morire, sul “Corriere della seraâ€?: “Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indiziâ€?. Queste parole beffarde di Pasolini, non possono che suonare inclementi, con tutto il loro carico di insoddisfazione, che impone di onorare e ricordare degnamente, = conosciuta dai piĂš giovani, quelli che come me, si sono aggiunti a tutto ciò solo piĂš tardi e che molto spesso ignorano del tutto il nostro passato piĂš recente. Per tutto questo, la serata è diventata l’occasione per ricordare e magari conoscere qualcosa in piĂš di Federica, che come ha ricordato la professoressa Susi Pacera, proprio pochi giorni prima di quel terribile evento, aveva scritto un tema, suggestivo e toccante, sulla violenza. La serata si è conclusa con la lettura da parte del professore Pasquale Balestriere della sua poesia “Su ali di falcoâ€?, scritta pochi giorni dopo l’accaduto e da me ottenuta, grazie alla intermediazione dell’ormai amico Franco Mattera, e che sebbene giĂ pubblicata altrove, merita di esserlo anche qui, richiamando, per favorirne la lettura, le stesse annotazioni fatte dal suo autore: il falco è il simbolo del male che agisce

fatalmente e senza responsabilitĂ , mentre le “divertite passioniâ€?, un richiamo al Montale de “I limoniâ€?, in una visione purtroppo profetica, mista di un senso d’impotenza e forse anche di amara ras % } = questione per noi rimane aperta: a tutto ciò cosa ci è dato opporre? Pensiamoci, credo proprio che ne valga la pena.

SU ALI DI FALCO (23 dicembre 1984, galleria san Benedetto Val di Sambro) In memoria di Federica Taglialatela e degli altri morti Che cosa opporremo noi al tempo che ci offre la morte librata su ali di falco, esplosa per tuono inaudito, se non gridi di dolore e accenti di condanna? (A due giorni dal Natale) Ma poi continueremo a calcare un sentiero di cicale che vive di mille suoni e di divertite passioni. (A due giorni dal Natale) * + # e perde lume il sole per reclinate speranze. (A due giorni dal Natale) Il cuore se ne andrà ferito alle pagine interne del giornale, dove ogni voce a poco a poco si spegne. A due giorni dal Natale è morta ogni pietà . dicembre 1984 Pasquale Balestriere.

R

agazzi di etnie, culture e religioni diverse, presenti in 182 Paesi. Un obiettivo li unisce: realizzare la fraternità universale coinvolgendo in questo progetto tanti altri raA cura della gazzi nel mondo. E questi ragazzi correranno uniti per Redazione testimoniare il loro impegno per la pace e l’unità attra#

# @ #

edizioni precedenti, ha visto la partecipazione di oltre 100.000 teenager in varie cittĂ di ogni angolo del mondo. La staffetta attraverserĂ anche luoghi simbolo di pace e di unitĂ . In varie parti saranno presenti anche personalitĂ del mondo dello sport e della cultura, autoritĂ civili e religiose. In varie localitĂ delle diverse latitudini, prenderanno il via eventi sportivi, azioni di solidarietĂ ed esperienze di cittadinanza attiva in luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertĂ , emarginazione. Sulla nostra isola è stato organizzato per l’occasione un mini torneo di giochi per i ragazzi dai 10 ai 17 anni, per domenica 10 maggio alle ore 10 presso la piazzetta dei maronti. Inoltre sarĂ inaugurata una maiolica a ricordo di questa giornata. Guardare all’altro come ad un fratello fa nascere segni di pace capaci di far crescere l’unitĂ della famiglia umana. Per questo i ragazzi per l’unitĂ si impegnano a costruire o rinforzare “Legami d’unitĂ â€? (WeLink) con ogni persona, per tessere una rete di pace in grado di abbracciare il mondo, iniziando con chi è accanto, vivendo la Regola d’oro: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a teâ€?. Per essere protagonisti di piccoli o grandi cambiamenti ci vuole il coraggio di prendere l’iniziativa.


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Parrocchie 9 maggio 2015

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DECANATO DI BARANO-SERRARA FONTANA

Cresime al Testaccio a bella ed accogliente comunitĂ parrocchiale di San Giorgio Martire in Testaccio domenica 3 maggio, in un clima festante, ha accolto dodici giovani che hanno ricevuto il Sacramento della A cura di Cresima o Confermazione. Tante persone hanno desiderato parGiuseppe tecipare all’Eucarestia presieduta dal nostro Vescovo Pietro e Galano dal parroco don Carlo Busiello. La celebrazione è stata animata dalle meravigliose voci delle ragazze della corale parrocchiale. “Grazie a questa bella comunitĂ che accoglie il suo Vescovoâ€?.Queste le prime parole pronunciate da Mons. Lagnese all’inizio della Santa Messa. “Grazie per accogliere il dono dello Spirito che sarĂ effuso in modo speciale su alcuni giovani di questa Parrocchia. Guardando San Giorgio scopriamo le cose belle che il Signore fa quando siamo uniti a Lui. (‌) Questi dodici ragazzi vogliono seguire GesĂš, essere Suoi testimoni, desiderano somigliare a Lui, mettere le loro vite a disposizione del Signore per servirlo e collaborare con Lui alla realizzazione del Suo progetto di salvezza. Riusciranno questi giovani a somigliare a GesĂš e ad imitarlo? La parola di GesĂš oggi ci illumina. Il Signore si rivolge ai suoi discepoli e dice: Io sono la vite e voi i tralci. Aggiunge: rimanete in me ed io in voi. Come il tralcio non porta frutti se non resta nella vite cosĂŹ anche voi se non rimanete in me. Questa sera in modo speciale questi giovani vengono uniti a GesĂš in maniera molto forte = “ž” 0 ] # stre vite spirituali in modo tale da rendere belle le nostre vite. Non sprecate le vostre vite, portate frutti di pace, gioia ed amore. Il Cristiano deve saper

Â? noi. Chiediamo al Signore, per intercessione della Madonna e di San Gior

L

DECANATO DI CASAMICCIOLA-LACCO AMENO

Cresime a 40 ragazzi

CONVENTO S. ANTONIO Ischia Ponte

IL SABATO DI MARIA

L'

ingresso di Sua Eccellenza Pietro nella parrocchia di S.Maria delle Grazie in Lacco Ameno, accompagnato dal parroco Gioacchino e dal vice parroco Gianfranco è stato trionfale. Il parroco ha aperto A cura di

' % # †` %% Mena Maria. Nell’ omelia il vescovo, rivolgendosi ai giovani, ha detto che Alvi da oggi devono portare molto frutto, che GesĂš stesso sogna che la loro vita possa essere molto fruttuosa, e che possano essere come le viti di questa bella isola, che possano avere una vita bella e prospera. Ha poi analizzato alcuni punti fondamentali della prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli : ha ricordato che San Paolo aveva perseguitato i Cristiani e che aveva visto Stefano, primo martire cristiano, morire. “San Paolo – ha continuato –

' 2

# # % # * Oggi San Paolo rappresenterebbe un componente dell’ ISIS , ma sulla via di 2 ‹

# me per unirsi agli altri apostoli. CosĂŹ accada per i giovani cresimandi; oggi si completa la loro vita; come i discepoli allora pensarono che Paolo fosse una spia, cosĂŹ noi potremmo chiederci chi siano questi ragazzi; allora Barnaba garantĂŹ per Paolo, oggi don Gioacchino e don Gianfranco garantiscono per questi giovaniâ€?. Il vescovo ha confermato dicendo che ora essi sono tralci uniti a GesĂš e senza GesĂš non si può fare nulla! I giovani rimangono nel Signore grazie al dono dello Spirito Santo. “Questo spirito si alimenta - ha

Œ # Š

" a disperdersi, non bisogna attendere il giorno del matrimonio per accostarsi al Sacramento della Penitenza e dell’ Eucaristia. I giovani devono chiedere al Signore che lo Spirito Santo li trovi pronti ad accoglierlo, in modo che possano diventare testimoni di GesÚ e soprattutto amare con i fatti, rendere fruttuosa la loro vita e profumata come l’olio del crisma�!

Ogni sabato del mese di Maggio nella Chiesa del Convento S. ANTONIO ( lato parcheggio )

ore 21.00 recita del S. Rosario, canto delle Litanie e Consacrazione a Maria


Liturgia

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

La solidarietà di San Francesco d’Assisi

N

el video-messaggio del 1°maggio scorso papa Francesco, in A cura dell' occasione dell’inauOrdine gurazione di Expo Francescano secolare Milano, ha sottolidi Forio neato l’importanza dell’evento solo se è %% ' le ingiustizie nel mondo, eviden%

damentali: “La Expo è un’occasione propizia per globalizzare la solidarietĂ . Cerchiamo di non sprecarla ma di valorizzarla pienamente! ‌ Ogni persona che passerĂ a visitare la Expo di Milano possa percepire la presenza dei volti degli uomini e delle donne che hanno fame, e

che si ammalano e che persino muoiono, per un’alimentazione troppo carente o nociva ... Il Signore ci aiuti a cogliere con responsabilitĂ questa occasione. Ci doni Lui che è Amore, la vera energia per la vita: l’amore per condividere il pane, il nostro pane quotidiano, in pace e fraternitĂ . E che non manchi il pane e la dignitĂ del lavoro ad ogni uomo e donnaâ€?. Le Fonti Francescane racconta '

evidenzia la grande solidarietĂ ,

# ' " Poverello d’Assisi verso una donna malata di occhi come lui, povera e ‘ ž 0 2 K +‘ [ K

] venuta da me una donna malata di

Essere anime offerte

"I

‹ž 2 rito Santo, che li muova A cura di' internamente ad amare Antonio Dio con tutto il cuore, Magaldi con tutta l’anima, con % # * “> †`” Ăˆ nella potenza dello Spirito Santo

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mente, solo allora è Amore e Gio > '

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# “ 5 00” –

Y # ‹ % % * # sieme a GesÚ tutte le azioni della vita, si mettono in sintonia con Lui e realizzano una partecipazione in #

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# # ‹ Y '' # # questo mistero della redenzione,

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occhi, ed è tanto povera che devo \ $ ‘ [K bisogna che restituiamo quello che non è nostro\

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K venire un suo amico, di molta spi ‘ [5 mantello e dodici pani, va’ da quella povera donna malata d’occhi e

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K Y temendo di essere presa in giro, ‘ [> –

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constatando che aveva parlato sul

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2 K # # ' = + # – # con lui, possiamo testimoniare di

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# % dava con molta letizia intima ed anche esteriore ai poveri, privan \ “KK ‚j‚•” Se un povero come il nostro san # alla Provvidenza divina e alla carità dei retti di cuore, a dare sostegno

chi era piĂš indigente di lui e dare quel poco che aveva, quanto piĂš

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amava ripetere: â€œĂˆ dando che si riceveâ€?. W '

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] nato, qui avvengono le cose piÚ ' # – '' # ] ^ rezione di ogni anima, di ogni vita

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Arte & Liturgia 9 maggio 2015

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ARTE SACRA

Rimanete nel mio amore ell’odierno brano evangelico si legge “Come il Padre ha amato me, anche io A cura di ho amato voi. Rimanete nel Ernesta mio amore. Se osserverete i Mazzella miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perchĂŠ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.â€? Un’opera d’arte che medita questa pericope è il ciclo d’affreschi dell’oratorio di Trescore nel bergamasco, eseguito da Lorenzo Lotto a partire dall’estate del 1523. La chiesa è dedicata alle Sante Barbara e Brigida, situata all’interno del Parco della Villa Suardi, viene costruita per volontĂ dei cugini Giovanni Battista e Maffeo Suar

ÂŁÂŒ ÂŒ affrescata da Lorenzo Lotto, ad eccezione dell’abside che è opera anonima. Il pittore giunge a Trescore Balneario su richiesta di Giovan Battista Suardi. La parete sinistra dell’oratorio ha come protagonista Santa Barbara, in un susseguirsi di scene che illustrano la storia della Santa, il suo dal padre, i processi e la carcera% %

ad opera del genitore. Il tutto viene rappresentato con un’estrema ricchezza di architetture, colori e personaggi. $

tici vissuti nei primi secoli del cristianesimo, contro i quali hanno scritto i dottori della Chiesa, in particolare San Gerolamo e Sant’Ambrogio, presentati, con la Madonna e altri Santi, nei giragli formati dai tralci che partono dalle

N

Lorenzo Lotto, Cristo come vite (1523 c.), Trescore, oratorio Suardi

dita del Cristo-Vite situato al centro della parete: “Ego sum Vitis, Vos Palmitesâ€? è la frase evangelica

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rappresentare una vigna, simbolo del popolo di Dio nell’Antico e nel Nuovo Testamento; vi giocano putti e angeli tra pampini, foglie e grappoli, oppure appoggiati a cartigli che recano iscrizioni delle Sacre Scritture o della liturgia, con particolare riferimento al Mistero dell’Eucarestia. Sulla parete destra troviamo, inve

# la vita di Santa Brigida d’Irlanda, protettrice del mondo agricolo. La Santa rappresenta colei che ha obbedito al comandamento di amare gli altri come Cristo ha amato noi. Alla cerimonia della vestizione religiosa assiste la famiglia del secondo committente, Maffeo Suardi. L’intero ciclo di affreschi, le tema ' " -

ce sintesi della predicazione contemporanea contro i rischi della riforma protestante, di cui erano diffusori gli eserciti tedeschi che periodicamente invadevano il territorio della Val Cavallina. La Chiesa della Villa Suardi si trovava, sino ÂŁ0ÂŁ

strada che metteva in comunicazione Bergamo e la pianura con le Valli del nord. Lorenzo Lotto nasce a Venezia intorno al 1480. Vive la sua formazione artistica a Venezia, ma non

della pittura veneta del Cinquecento maturo. La prima attivitĂ di Lorenzo Lotto è documentata dal 1498 al 1508 e ha luogo a Treviso, dove possiamo ammirare i due Paggi affrescati nel Monumento Origo, nella chiesa di San Nicolò, a lui attribuiti solo recentemente. Nella stessa epoca è collocabile il Ritratto del Vescovo dè Rossi con la relativa coperta allegorica (Washington, National Gallery). Le prime opere monumentali autonome del Lotto risalgono al 1506, come La Madonna in trono con Santi di Santa Cristina al Tiverone e l’Assunta del Duomo di Asolo, situate a Treviso. Nel 1508 l’artista si trova nelle Marche, dove realizza il Polittico di Recanati. Nel 1509 giunge a Roma, dove

delle Stanze Vaticane: Lotto entra in contatto con il Rinascimento, evento riscontrabile anche nella successiva Pala di Martinengo,

realizzata a Bergamo a partire dal 1512 su commissione di Alessandro Martinengo Colleoni, per la Chiesa di Santo Stefano. Nelle opere del Lotto sono eviden &

' da, la pittura bresciana e la cultura tedesca, soprattutto ne Il congedo di Cristo dalla Madre (1521, Berlino). L’insieme di questi elementi caratterizza il tipico stile lottesco, evidente nelle opere tarde dell’artista. > ‹ # ‘ 5 Bernardino e Santo Spirito a Bergamo, la NativitĂ (Washington, National Gallery), il Ritratto Dalla Torre (Londra, National Gallery). Nell’ Oratorio Suardi di Trescore Balneario (1524), in particolare, emerge in modo rilevante l’attenzione al realismo, al misticismo e alla popolaneitĂ . Nel 1525 Lotto torna a Venezia da dove invierĂ i cartoni con i disegni per le tarsie degli stalli di Santa Maria Maggiore e alcune pale destinate alla provincia. Oltre che per Bergamo e provincia, Lotto realizzerĂ molte opere nelle Marche, dove si trasferirĂ nel 1532; qui è conservato uno dei suoi capolavori, Santa Lucia davanti al Giudice. Nel 1542 Lotto realizza a Venezia L’elemosina di Sant’Antonino, ma nel 1549 si trasferisce #

Y # si professa oblato presso la Santa Casa di Loreto. Lorenzo Lotto muore a Loreto nel 1556.


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Arte & Liturgia

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

COMMENTO AL VANGELO

IL SANTO

Domenica 10 maggio 2015

DELLA SETTIMANA

VI DOMENICA DI PASQUA

A cura di Francesco Schiano

Di che pasta è fatto il nostro amore?

12 MAGGIO San Pancrazio martire

C

arissimi amici, la pericope biblica che incontriamo in questa sesta domeni 5 # A cura di dell’amore�. Se nel brano del Vangelo don Cristian Solmonese della settimana scorsa ai discepoli era chiesto di rimanere in GesÚ e nella sua ] % all’amare e all’amore di GesÚ: la sua parola, infatti, che coincide perfettamente col suo essere e agire, non ha altro contenuto e comandamento che quello dell’amore, vincolo dinamico tra GesÚ e il Padre come tra GesÚ e i discepoli. Egli ci chiede di rimanere nel suo spazio di amore, dischiuso pienamente con la sua Pasqua. @ &

role ÂŤQuesto vi ho detto perchĂŠ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia pienaÂť. Possedere la gioia, quella piena, nasce dal rivivere nella propria vita lo stesso rapporto tra GesĂš e il Padre. Come il rapporto di GesĂš e il Padre si vive restando nell’obbedienza, intesa come rapporto di amore e reciproca conoscenza continua e indissolubile, cosĂŹ il rapporto tra GesĂš e i discepoli che restano nell’amore del Maestro determina la stessa beatitudine della gioia. La gioia piena è la gioia di chi, come GesĂš il Figlio, è pienamente unito al Padre e abita con lui nella sua casa. Un secondo elemento che possiamo cogliere dal si #

carta di identitĂ che GesĂš stesso fa dei discepoli: ÂŤVi ho chiamato amiciÂť. Nel lessico giovanneo, essere ami-

ci implica il totale coinvolgimento dei discepoli nel rapporto di comunione e svelamento reciproco, che lega tra loro il Padre e il Figlio. I discepoli vengono chiamati, eletti. La loro elezione

Questo termine è usato in tutto il testo biblico solo una volta e solo per Abramo. Egli non è solo il padre nella fede, ma realizza il tipo di relazione che Dio intende stabilire con l’uomo, cioè l’amicizia con colui che Egli ha creato a sua immagine e somiglianza. Il servo obbedisce, l’amico conosce. Questa elezione è gratuita, non chiede la reciprocitĂ : è il segno dell’amore che costituisce l’eletto prima ancora che egli risponda alla sua elezione (ÂŤio ho chiamato voiÂť). Ăˆ la gratuitĂ del dono di essere chiamati. Il testo del vangelo termina con la missione: ÂŤQuesto vi comando, amatevi gli uni gli altriÂť. L’elezione implica la missione. Non è piĂš GesĂš che deve portare molto frutto, come il chicco di grano, ma i discepoli stessi sono da lui costituiti perchĂŠ, amandosi come lui li ha amati, portino il suo stesso frutto. Tutto questo ci interroga: di che pasta è fatto il nostro amore? Il suo amore non è forse amore che perdona, non è amore che lava i piedi, che si fa croce, che si fa povero, che si fa comunione, che si fa vita? E il nostro amore non è forse fatto di opportunismo, di falsitĂ , di va 0 interrogandoci nel profondo: di che pasta è fatta la mia amicizia con GesĂš?

Sull’Ardeatina e sull’Aurelia sono stati sepolti i tre martiri Nereo, Achilleo, e Pancrazio. Benchè ricordati tutti e tre al 12 maggio, il loro culto è stato sempre separato, come precisano gli estensori del nuovo calendario. La storia di san Pancrazio, morto in giovane etĂ sotto Diocleziano, è stata arricchita di tanti elementi leggendari dalla sua tardiva ÂŤPas \ ] ' reali vicende storiche di questo che è stato uno dei santi piĂš popolari non solo a Roma e in Italia, ma anche all’estero: è patrono dei Giovani di Azione Cattolica. A lui sono stati dedicati chiese e monasteri: quello di Roma venne fondato da san Gregorio Magno e quello di Londra da sant’Agostino di Canterbury. Il suo sepolcro si trova a Roma nel cimitero di Ottavilla al secondo miglio della via Aurelia, dove Papa Simmaco costruĂŹ una basilica in suo onore



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Sport

9 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

Juventus Campione d’italia

o sapevano da tempo. In effetti i punti di distacco inseguitrici A cura di dalle Alberto sono sempre stati Arcamone talmente tanti, e in perenne aumento, che da piĂš di un mese e mezzo tutti abbiamo giĂ dato per assegnato lo scudetto. E la settimana scorsa anche l’aritmetica ha dato il “nullaostaâ€? all’inizio dei festeggiamenti per tutti gli juventini. Grazie infatti ad un’ottima prestazione contro la Sampdoria, i bianconeri fanno bottino pieno, raccolgono i tre punti e aggiungono alla bacheca quello che è il quarto scudetto consecutivo, dimostrandosi ancora una volta la squadra piĂš forte del campionato sotto tutti i punti di vista, superiore a tutte quelle squadre che erano state avanzate come antagoniste. La concorrenza è stata di nuovo annientata perchĂŠ la squadra torinese ha dimostrato una continuitĂ disarmante, con pochissimi passi falsi, per di piĂš solo quando il vantaggio sulle inseguitrici era giĂ notevole. Eppure vincere quattro titoli consecutivi non è cosa da poco e nella storia delle Serie A è accaduto rarissime volte. Il merito va sicuramente dato in primis ai calciatori, coloro che sono scesi in campo, sempre con determinazione, tenacia e fame di vittoria, nonostante i cinque trofei vinti nei tre anni precedenti; poi ad Allegri che,

L

subentrato a Conte fra mille contestazioni, è riuscito a guadagnarsi giorno dopo giorno

" bianconero grazie ai risultati. La sua ragionevolezza, pacatezza e intelligenza tecnico-tattica sono state le armi in piĂš per il tecnico toscano, capace di migliorare una formazione apparentemente non perfezio ' da quattro anni a questa parte ha azzeccato tutte le scelte e dopo l’addio improvviso di Conte al secondo giorno di ritiro che poteva mandare tutto il progetto all’aria, è riuscita in pochissime ore a trovare un valido sostituto con una scelta inizialmente impopolare. Ma

# ' 4 Sembrava doveroso dar piÚ spazio ai bianconeri e abbiamo pertanto voluto dedicare qualche riga in piÚ al loro successo. Ci ripromettiamo di far altrettanto per le squadre che * pions ed eventualmente in E. League. Vogliamo ora concludere l’articolo puntando l’attenzione su quelli che sono ancora i duelli in corso e quindi le squadre che si giocano un posto nell’Europa dei grandi. La Roma riconquista il secondo posto scavalcando l’altra squadra capitolina grazie ad una convincente vittoria contro il Genoa e al mezzo passo falso della Lazio, fermata sul pari dall’Atalanta. Nella volata di

^ trĂ godere di un calendario piĂš agevole di quello dei biancocelesti. I giallorossi infatti affronteranno Milan, Udinese, Lazio e Palermo, la squadra di Pioli se la vedrĂ invece con Inter, Sampdoria, Roma e Napoli. Ăˆ chiaro dunque che tutto potrebbe decidersi con lo scontro diretto alla penultima giornata quando proprio le due romane si fronteggeranno in un duello decisivo, non solo per il risultato ma anche per il morale in vista della prossima stagione. Di questo calendario impegnativo potrebbe tuttavia be – affronterĂ in serie Cesena, Parma, Juventus e Lazio. Dunque la possibilitĂ di rosicchiare diversi punti ai biancocelesti non è poi cosĂŹ remota, anche se bisognerebbe conoscere le intenzioni di Benitez. In effetti sembrerebbe piĂš ragionevole dedicarsi all’Europa League, portatrice di capitali, prestigio, cazione nell’Europa che conta. Di certo la prossima settimana sarĂ decisiva per il futuro dei partenopei e piĂš in generale per il calcio italiano, con l’augurio che piĂš di una nostra # le, alla faccia di tutti quei detrattori e “maĂŽtre Ă penserâ€? del nostro calcio senz’altro pronti a bollare il tutto come una questione di sorteggi fortunati o altre futili motivazioni.

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