Kaire n°20 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 20 | 16 MAGGIO 2015 | â‚Ź 1,00

www.chiesaischia.it “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

LA VOCE DI PIETRO

POLITICA

RAGAZZI PER L'UNITĂ€

Messaggio del vescovo Lagnese ai membri delle aggregazioni laicali

Regionali: quella voglia di passare da destra a sinistra pur di rimanere al potere

â‚Ź 1,00 Grande festa ai Maronti per la pace nel mondo. Installata una maiolica per l'evento

EDITORIALE DEL DIRETTORE

Che festa lassĂš per Marianna ai visto lassĂš quante persone? Se ne fai parte A cura di anche tu è perLorenzo chĂŠ avevano Russo bisogno della miglioreâ€?. CosĂŹ gli alunni del Mattei di Casamicciola Terme hanno voluto ricordare la piccola Marianna deceduta a soli 14 anni per un incidente stradale nella centralissima via Sogliuzzo all’ingresso di Ischia Ponte. Una morte assurda, incomprensibile, che lascia tutti attoniti! Intorno ad un bambino che muore vi è sempre un ma mille volte il genitore scambierebbe la sua vita curamente mamma Annarita e papĂ Giuseppe lo hanno pensato tante volte in questi giorni. Hai la certezza che il tempo si fermi e vivi in un attimo tutto il dolore del mondo. La morte violenta di un bambino, che gli toglie pure l’ultimo bacio di mamma e papĂ , è anche per questo un crimine senza pari. Ci vengono tante domande sul perchĂŠ Dio ha voluto questa morte cosĂŹ prematura. PerchĂŠ Dio fa succedere queste cose? A volte il dolore è cosĂŹ grande che non riusciamo

LIMITE SALVAVITA Appello a politici e amministratori: riduciamo il limite di velocitĂ nel centro urbano per contrastare gli incidenti dovuti quasi sempre dall'alta velocitĂ .

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COMUNICAZIONI SOCIALI Intervista a Mons. Pompili sul messaggio del Papa per la 49a giornata mondiale.

ANDAR PER SENTIERI Al via la III edizione. Una settimana di itinerari nella natura incantevole.

PARROCCHIE Festa di S.Francesco da Paola a Fo-

SPORT

rio: un'occasione per vivere rapporti veri.

campionato provinciale di calcio del Csi.


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In Primo Piano 16 maggio 2015

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Continua da pag. 1 proprio a spiegarci il senso di tutto ciò. Eppure, “se il chicco di grano non muore...non porta fruttoâ€?. Il Vangelo è chiaro. In questi istanti vediamo solo tanto buio, tanta incertezza, tanto smarrimento. Ma “non c’è spina senza rosaâ€?. Marianna ha lasciato questa terra, immaginiamola in Paradiso a far festa, insieme a tanti ischitani, a San Giovan Giuseppe e Santa Restituta che l’hanno accolta. E chiediamole la grazia di quei frutti che arriveranno certamente, in primis per la famiglia di Meglio, ma poi per tutta l’isola. Durante l’omelia al funerale di Marianna il Vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese ha ricordato che solo con GesĂš possiamo amare questo dolore e trasformarlo in gioia. “Da soli noi, uomini, non ce la facciamo ad andare avanti, esistono ferite troppo profonde e se Lui non ci viene incontro non ce la possiamo fare. Questo è un momento molto brutto, di forte dolore – continua – e da soli non siamo capaci a portarne il peso, non ce la facciamo ad andare avanti, ne siamo atterritiâ€?. Tutta la comunitĂ isolana però non deve dimenticare. Non possiamo farlo. Per rispetto nei confronti di Marianna, ma anche per cercare di limitare questi incidenti. E allora che fare? Polizia e Carabinieri, attraverso le direttive del vice questore Stefania Grasso e del Capitano Andrea Centrella giĂ si adoperano quotidianamente per arginare il piĂš possibile questo problema, con controlli a tappeto, posti di blocco, incontri con i ragazzi delle scuole superiori per spiegare il valore della legalitĂ e del rispetto delle regole. Ma dobbiamo osare di piĂš. Dobbiamo spronare siano piĂš sicure. E’ ormai un dato di fatto che sull’isola sono in continuo aumento le auto e gli scooter in circolazione, cosĂŹ come le biciclette. Ma le strade sono sempre le stesse e non possono aumentare o essere allargate per mancanza di spazi. In piĂš, le piste ciclabili non esistono e questo comporta una

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

Che festa lassĂš per Marianna

bassa sicurezza per i bikers. Allora si deve intervenire con forza sul codice della strada, sui limiti di velocitĂ . Gli incidenti stradali spesso vengono causati dall’alta velocitĂ . Il limite dei 50 km/h è ormai troppo alto per il centro urbano. Bisogna ridurlo a 30 km/h nelle strade centrali, cosĂŹ come hanno iniziato a fare altre cittĂ italiane ed europee. A Roma ad esempio hanno sperimentato che due auto che partono dallo stesso punto e arrivano alla stessa metĂ , ma con due velocitĂ diverse (una a 30 e l’altra a 50 km/h) per una distanza percorsa di 16 km, hanno avuto solo 1 minuto e 20 secondi di differenza l’una dall’altra. 80 secondi che però possono salvare vite umane, e abbassare il grado di stress provocato dalla fretta, dal correre, dal frenetismo quotidiano. Allora lo chiediamo anche ai nostri politici, i nostri amministratori, di farsi carico di questa proposta, per il bene di tutti. Cosa aspettiamo? Un altro incidente mortale? Un’altra vita spezzata? Ricordia-

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

moci che anche sulla sopraelevata non è stato fatto nulla dall’ultimo incidente mortale per mettere in sicurezza quella strada. SĂŹ, è stato messo l’impianto di illuminazione, ma questo non basta. Servono gli autovelox, per far rispettare il lim tro della carreggiata è utile a metĂ : le auto correranno lo stesso. Solo quando tocchi il portafoglio del cittadino con le multe, forse riesci a bloccare la frenesia dei pochi che vogliono l’ebrezza dell’illegalitĂ superando quel limite. “E’ bello – ha sottolineato Padre Pietro Lagnese al funerale - che l’amministrazione comunale abbia deciso di farci fermare un po’ con l’istituzione del lutto cittadino, e " " to di dolore. Non è assolutamente possibile continuare a comportarsi come se non fosse successo niente. Questo incidente poteva essere evitato semplicemente se tutti noi procediamo con una analisi di co # " troppo spesso non rispettiamo il codice della strada. Sul nostro ter-

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

ritorio registriamo troppe vittime, $ %&* bisogno che tutti facciano qualcosa di piĂš, che ci impegniamo nel rispetto delle regole e del codice della strada e molto altro ancora. Anche le forze dell’ordine impegnate sul nostro territorio devono fare di piĂšâ€?. Coraggio mamma Annarita, papĂ Giuseppe, siamo con voi in questo momento. Mi viene in mente l’immagine di Madre Teresa, icona della vera pietĂ nei tempi moderni, una donna che ha vissuto l’intera vita a contatto con il dolore puro, quotidiano, con la morte di anime semplicemente per fame o per sete. Una santa che ha gridato al mondo che Dio c’è ed è Amore. E in questo suo continuo abbraccio alla " $ * & " + anche quando avvengono atti terribili come quello di Ischia. Da ciò la forza nel continuare ad andare avanti, per contribuire a costruire pietra su pietra un mondo e un’umanitĂ piĂš sincero, piĂš rispettoso della legalitĂ e dei valori civili e sociali.

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

Il settimanale è stampato su carta riciclata utilizzando inchiostri vegetali non inquinanti presso uno stabilimento le cui attività prelevano una quantità di energia minore di quella prodotta dal proprio impianto fotovoltaico (a ridotta emissione CO2).


La Voce di Pietro

16 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

A tutti i membri delle aggregazioni laicali della chiesa di Ischia Carissimi fratelli e sorelle, il Signore vi dia pace! Sono lieto di raggiungervi attraverso questa lettera per dirvi il mio affetto e la mia stima e ribadirvi ancora una volta che la vostra presenza nella nostra Chiesa di Ischia è per me motivo di grande speranza! Desidero ringraziarvi per la partecipazione ai vari momenti della vita diocesana dell’anno pastorale che volge al termine: penso in particolare all’VIII Convegno Ecclesiale dell’ottobre scorso e alle Assemblee diocesane che si sono tenute nella scorsa Quaresima in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia. Alcuni tra voi hanno profuso davvero un forte impegno, dando prova di grande maturitĂ ecclesiale! A loro, in particolare, la mia gratitudine e quella di tutta la Chiesa isclana! Nel Messaggio consegnatovi due anni fa, al termine della Santa Eucarestia celebrata con tutte le aggregazioni laicali presenti nella nostra diocesi, vi invitavo a vivere con piĂš impegno le due dimensioni della comunione e della missione e nell’omelia del 18 ottobre scorso, a conclusione del convegno ecclesiale, vi spronavo ad uscire per collaborare con gli altri e mettervi a servizio della Chiesa locale e della pastorale diocesana; e aggiungevo: â€?la Chiesa ha bisogno di movimenti, associazioni, cammini, di laici che, a qualsiasi realtĂ appartengano, si mettano in atteggiamento di uscita e imparino a volersi bene e a lavorare insieme. Su questo punto non possiamo piĂš transigere!â€?. Su questa strada è necessario camminare, con piĂš slancio e determinazione! In questa direzione bisogna adoperarsi per fare meglio e di piĂš! L’appuntamento della Veglia di Pentecoste che ogni anno, come Chiesa locale, viviamo insieme è un’occasione speciale per invocare dal Signore i doni dello Spirito dell’unitĂ e della missione, per renderli visibili e in qualche modo giĂ in azione in mezzo a noi e per esprimere concretamente la comune volontĂ di tendere perennemente ad essi! Vi rinnovo perciò anche quest’anno l’invito a prendere parte alla Veglia di Pentecoste che si terrĂ sabato 23 maggio nella Chiesa parrocchiale di Maria SS. Madre della Chiesa in Fiaiano a Barano. L’accoglienza è prevista per le ore 20,30; l’inizio della veglia alle ore 21,00. Per quella occasione vi chiedo di non programmare eventuali altre celebrazioni o iniziative di formazione ma di convergere tutti intorno all’unica Mensa Eucaristica per fare, insieme al vescovo, esperienza di cenacolo e di pentecoste. 7 $ $ & $ < $ zione del Signore. Vostro fratello e padre + Pietro, vescovo Ischia, 3 maggio 2015

APPUNTAMENTI VENERDĂŒ 22 MAGGIO Preghiera giovani in Cattedrale con il Vescovo Pietro

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20 - 24 GIUGNO Torino: sulle orme della SantitĂ


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Giubileo 16 maggio 2015

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GLI SNODI DELL’ANNO SANTO

Il Giubileo nel segno della sobrietĂ . Anche spirituale Monsignor Rino Fisichella, presidente del PontiďŹ cio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha presentato il calendario del Giubileo voluto da Papa Francesco, che si aprirĂ l’8 dicembre per concludersi il 20 novembre 2016. Le novitĂ : dal Giubileo per i carcerati alla “Porta della misericordiaâ€? in ogni diocesi, dal dialogo con Ebraismo e Islam ai missionari della misericordia

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n Giubileo per i carcerati, il 6 novembre, da celebrare non solo nelle carceri ma anche a san PieA cura di M. Michela tro. Ăˆ una delle “prime volteâ€? del Nicolais Giubileo della misericordia, il primo Anno Santo della storia della Chiesa dedicato a questo tema. Per la prima volta nella storia dei Giubilei, si aprirĂ una “Porta della misericordiaâ€? anche nelle singole diocesi. “Il Giubileo della misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000â€?, ha precisato monsignor Rino Fisichella, presi = % " # $ $ ## # sala stampa vaticana il calendario del Giubileo voluto da Papa Francesco, che si aprirĂ l’8 dicembre per concludersi il 20 novembre 2016. Altro elemento peculiare, il “richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via " + che sono di dominio pubblicoâ€?. Un inedito as * " " sericordia: Papa Francesco darĂ loro il mandato il 10 febbraio, MercoledĂŹ delle Ceneri, con la # = del Giubileo è opera di padre Marko Rupnik. L’immagine esplicativa del motto, “Misericordiosi come il Padreâ€?, è quella del Buon Pastore che “si carica sulle spalle l’uomo smarritoâ€?. SarĂ â€œCredereâ€?, il settimanale popolare religioso dei = > = $ @ bileo, in vista del quale il Papa ha composto una preghiera speciale. Il calendario delle iniziative giubilari, ha spiegato mons. Fisichella, è “da leggere in una $ JK O $ ## $ # J “alcuni segni che Papa Francesco compirĂ in modo simbolico raggiungendo alcune periferie # " # $ # & # $ ferenti, agli emarginati e a quanti hanno bisogno ## J # $ “tanti pellegrini che giungeranno a Roma singo " # & ## # J Il primo avvenimento in calendario “dedicato a tutti coloro che operano nel pellegrinaggioâ€?, dal 19 al 21 gennaio: “Chiederemo ai pellegrini di compiere un tratto a piedi, per prepararsi a oltrepassare la Porta Santa con spirito di fede e $ # J W + $ O # $ " si ritrova nella spiritualitĂ della misericordiaâ€?,

mentre il mondo del volontariato caritativo sarĂ chiamato a raccolta il 4 settembre; il 9 ottobre la giornata della spiritualitĂ mariana. Oltre al Giubileo dei giovani, che è la Gmg in programma a Cracovia a luglio, il 24 aprile sarĂ la giornata ## O % " J I diaconi celebreranno il loro Giubileo il 29 " W YZ " i catechisti, il 12 giugno gli ammalati e i disabili. Quanto ai “segniâ€? che compirĂ direttamente il Papa verso le “periferieâ€?, mons. Fisichella ha spiegato che “avranno un valore simbolico, ma chiederemo ai vescovi e ai sacerdoti di compiere nelle loro diocesi lo stesso segno in comunione con il Papa perchĂŠ a tutti possa giungere un segno concreto della misericordia e della vi # % J = giungeranno a Roma in ordine sparso, “saranno individuate alcune chiese del centro storico dove $ # J [ che giungeranno a Roma avranno un percorso privilegiato per attraversare la Porta Santa, ha assicurato, “per consentire che l’evento sia $ " ## paro dalle intemperie dell’abusivismo che ogni giorno sembra investire i milioni di persone che giungono nei luoghi sacri della cristianitĂ â€?. Nei prossimi giorni si svolgerĂ la prima riunione bilaterale tra Santa Sede e Italia per garantire la ## @ I “missionari della misericordiaâ€? devono essere “bravi predicatori e bravi confessoriâ€?, O" # # limiti delle personeâ€?. PerchĂŠ, come ama ripete-

re il Papa, “la confessione non è la dogana, la " " # $ " + J [ ciandone l’identikit, mons. Fisichella ha precisa = % # + O + accordo con il vescovoâ€? e avvalendosi anche & $ $ " O\ % # episcopali sono tutte coinvolteâ€? nella prepara# & > & $ $ K O> " " % # pale italiana, che ci dĂ un grande supporto e un grande aiutoâ€?, ha aggiunto. “Non abbiamo minimamente pensato alla riforma della Curia, ma abbiamo pensato che la Curia ha bisogno di riformarsiâ€?. Con questa battuta mons. Fisichella ha risposto alla domanda di un giornalista sul Giubileo della Curia Romana, in programma il 22 febbraio. Alla domanda su come sia nata l’idea del Giubileo della misericordia, mons. Fisichella ha rivelato che il = & # $ il 29 agosto, gli disse: “Quanto mi piacerebbe un Giubileo della misericordia!â€?. “E da lĂŹ è nato tutto quello che abbiamo oggiâ€?, ha commentato. “Ho colto questo momento del Papa - ha proseguito - come un autentico moto spirituale: non solo un desiderio che aveva nell’animo, ma & # > $ Santo Padreâ€?. Sottolineando il fatto che il desiderio di Francesco è rimasto nascosto per sette " $ ]W " # " ^ "" K O J


Chiesa Italiana

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DOMENICA LA COLLETTA

Nepalesi nostri amici. Noi sapremo aiutarli Una singolare coincidenza della raccolta promossa dalla Cei con la Giornata mondiale per le comunicazioni sociali. Grazie a tanta buona informazione abbiamo visto i volti e conosciuto il dolore dei terremotati. Anche per questa ragione i cattolici italiani saranno ancora una volta generosi

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olletta per la solidarietĂ ai nepalesi nelle chiese, nelle parrocchie italiane domenica 17 maggio, solennitĂ dell’Ascensione e Giornata mondiale per le comunicazioni sociali “ComuniA cura di care la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella graBruno Cescon tuitĂ dell’amoreâ€?. L’hanno voluta i vescovi italiani ma sta giĂ nel cuore dei cattolici italiani, nella sensibilitĂ di coloro che partecipano all’Eucaristia domenicale. Colletta indica mettere insieme, $ * nessione di persone (d’intelligenze). Domenica sarĂ una connessione reale, una colletta reale di relazione di caritĂ con i nepalesi. “La presidenza della Cei - ecco l’invito assolutamente non formale -, a nome dei vescovi italiani, rinnova profonda partecipazione alle sofferenze delle popolazioni del Nepal provate dal terribile terremoto che ha provocato migliaia di morti. A causa della straordinaria gravitĂ del sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la presidenza indice una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio 2015, come segno della concreta solidarietĂ di tutti i credentiâ€?. A dire la veritĂ , chiamando i fatti con il loro nome e cognome questa

Chiesa italiana, questi cattolici italiani, queste parrocchie sono davvero con le mani bucate. Non c’è domenica che non vi sia un banchetto fuori dalle porte della Chiesa che non proponga un gesto di caritĂ e solidarietĂ verso gli immigrati, verso un’associazione di volontariato per i malati di cuore, della sla, dei portatori di handicap, per i poveri che bussano alle porte delle canoniche, per le scuole materne, per i gruppi parrocchiali, scout o Azione Cattolica. Anzi, pure le associazioni laiche, non di emanazione cattolica, hanno capito che lĂŹ, proprio in quelli che alcuni indifferenti considerano bigotti, palpita un cuore sensibile e generoso. E, come se non bastasse, ogni domenica arrivano in Chiesa mamme e papĂ $ % > < # bisognosi. Nel cuore di questi cattolici praticanti incredibilmente vi è spazio per tutti, anche per i lontani perchĂŠ con le Giornate missionarie si sono abituati a pensare in termini cattolici, vale a dire mondiali, universali. E, allora, questa domenica troveranno attenzione anche i terremotati del Nepal. I volti di bimbi e mamme, di case sventrate, i feretri di migliaia di morti che hanno reso i superstiti familiari, membri di casa nostra, della nostra famiglia. Ăˆ questo il potere della comunicazione, della tv e d’internet. I nepalesi non ci sono piĂš estranei, forestieri, stranieri. Sono nostri amici. Ci pare di conoscerli da sempre. Potere meraviglioso dei media, della grande rete, d’internet. Le loro famiglie sono le nostre famiglie. Non possiamo girarci dall’altra parte. Abbiamo visto, sappiamo. Internet con diversi media ci ha messi in connessione. La chiamano connessione d’intelligenze. In realtà è connessione di cuori, di emozioni che vincolano e incoraggiano alla solidarietĂ . Il trionfo di una comunicazione di bene, che genera relazioni quasi di famiglie tra noi e loro, i nepalesi, è una felice coincidenza nella Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, voluta dal Concilio Vaticano II ma troppo trascurata dalle nostre parrocchie. Ăˆ la 49ÂŞ Giornata mondiale. Ha per tema la famiglia. Oggi piuttosto bistrattata dai media, dal pensiero conforme e dominante. I cattolici ne dovrebbero prendere atto e amare la loro stampa, i loro siti. E invece non è sempre cosĂŹ. Eppure, anche fare informazione è un atto di caritĂ verso lo spirito, perchĂŠ non si ammali. Eppure, anche a noi cattolici pare che la caritĂ delle cose sia piĂš importante della caritĂ dello spirito. Nel ricordare la colletta per il Nepal sottolineiamo che essa avviane per merito della comunicazione in generale e per la comunicazione dei nostri settimanali che proprio ai cattolici si rivolgono.


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Politica 16 maggio 2015

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PUNTI DI VISTA

Politici di destra, di sinistra o del potere? I salti di De Mita alle regionali, prima a sinistra, poi a destra, poi di nuovo a sinistra; la commedia sulla legge Italicum, non votata da chi l’ha scritta e sbandierata ai tempi del patto del Nazareno; le preoccupazioni dell’Europa dopo l’esito delle votazioni in Inghilterra

1.

Quando Ciriaco De Mita “saltòâ€? da Bassolino, e dal centro sinistra, A cura di a Caldoro, ed al centro Franco Iacono destra, suscitò meno clamore. Eppure con Bassolino aveva condiviso cinque anni di potere e di gestione, pretendendone la fetta piĂš consistente: la SanitĂ . De Mita ne è convinto: non è lui che salta di qua e di lĂ , e poi ancora di qua. Sono gli altri, l’altro ieri Bassolino, ieri Caldoro, oggi De Luca ad attaccarsi a lui, a mò di “patelleâ€? allo scoglio. Lui medesimo: l’eterno scoglio, sempre uguale a sĂŠ stesso, in un continu " " ` è comprensibile la rabbia, sbaglia Caldoro a parlare di De Mita come il “padrino che accompagnerĂ De Luca in tutta la campagna eletto " j " sulla spalla e a dargli qualche buffettoâ€?. w j è accaduto a lui in questi cinque y` % " tone, ribaltino per Caldoro, si inquadra perfettamente nella bieca logica di mercato, che ha animato la composizione delle liste, di qua e di lĂ : una bella gara a chi ne " ` { Ciriaco se lo ricorderĂ , spero: ha studiato alla UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore, dove, nel 1949, si è iscritto alla FacoltĂ di Giurisprudenza. E’ stato ospite per tutto il tempo degli Studi universitari nel % " $ O imaâ€? della Cattolica. Dal 1960 al 1964 ho fatto lo stesso percorso, per cui conosco la “missionâ€? che ci $ $ fucina, che fu il Collegio, conosco i Valori che ci venivano trasmessi dei quali ci veniva chiesto di essere “testimoniâ€?. Ebbene, devo dire: non erano questi, che non da ora “praticaâ€? De Mita Ciriaco, < $ $ ` Si può chiedere a Gerardo Bianco, Raffaele Cananzi, Romano Prodi, | % { & Gian Maria Flick solo per elen ` \ $ %

del Mezzogiorno, poi, è esilaran ` > # j arriva ad affermare: “il Potere è " `J * &* ` 2. La tragi-commedia dell’Italicum è terminata con la sua approvazione. Sul campo “mortiâ€?, “feritiâ€? e tante macerie, soprattutto, ma non solo, nel PD. Ora l’attenzione si sposterĂ sulla riforma del Senato " Costituzione. Ma per tutto questo c’è tempo. Intanto qualche notazione emblematica: a fronte dello psico-dramma che vivono alcuni della minoranza del PD, di cui alle intemerate del fuoriuscito Civati ed alle facce tristi, di Fassina, Bindi, Bersani o di quella sempre {& " " vince molto di piĂš la pacata difesa dell’Italicum, e del percorso seguito, di Giorgio Napolitano, del cui sincero amore per la Democrazia e per la Costituzione apparirebbe K " davvero sorridere gli strilli impotenti di Brunetta Renato, professore universitario, che, anche per questo suo titolo, avrebbe il dovere di usare la ragione. FI, al tempo del patto del Nazareno, ha condiviso quella riforma, facendola approvare dai suoi Senatori. Era lo stesso testo ora approvato alla Camera. Si può dire tranquillamente che, cambiato il clima e non eletto un Presidente della Repubblica condiviso, quel testo non “meritaâ€? piĂš l’approvazione, ma non si può dire, non lo potrebbe mai un professore universitario, che quel testo è “parente strettoâ€? (come sostiene anche il fu Premier \ `} = " chĂŠ semplicemente non è vero, nĂŠ si può gridare all’attacco alla Democrazia e paventare addirit $ ritorno al Fascismo. Non può lo stesso testo al Senato essere tanto democratico da essere approvato ed alla Camera diven

` O= contraddizion che nol consente�

{ ` % l’Italicum sia una legge tanto buona da fare invidia all’Europa intera, * " ` 3. L’esito delle Elezioni in Inghilterra, con la vittoria inattesa, almeno nelle proporzioni, dei Conservatori, apre scenari preoccupanti per l’Europa. Il Referendum sull’Europa, promesso da Cameron per il 2017, è sicuramente uno degli elementi alla base di quella vittoria. Il rischio, nel caso il Referendum si tenga veramente, è che vincano gli antieuropeista, ponendo le basi per la saldatura di un fronte contro l’Unione Europea, giĂ presente in tutti i Paesi, molti tentati anche dal ritorno alle monete nazionali. Per l’Inghilterra, giĂ fuori dall’Euro per scelta, si tratterebbe di tornare alla Politica dello “splendido isolamentoâ€?, anche per fronteggiare meglio le spinte disgregatrici interno al Regno Unito, di cui è prova

il risultato clamoroso del Partito dei separatisti Scozzesi. I Laburis aver difeso con convinzione lo spirito europeista, temendo l’impopolarità : sono stati puniti probabilmente anche per questa prudenza e per non aver cercato con chiarezza collegamenti con i Leaders del PSE in una logica di forte spinta verso la difesa di un Europa ~ $ vece di pensare prevalentemente al debito della piccola Grecia. Dal canto loro i Parlamentari Europei eletti in Italia, invece di trastullarsi sulle elezioni Regionali, alla # j di preferenze, facessero bene il loro lavoro nell’interesse dell’Italia e diffondessero, se ne fossero capaci, nuova cultura europeista: la pace ed il benessere dei nostri Popoli si garantiscono anche difendendo il Valore dell’Europa Unita.


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Politica

16 maggio 2015

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IL VOTO CHE VERRĂ€

Battere l’astensionismo per far vincere l’Italicum L'

$ A cura di $ Domenico Delle Foglie & " Direttore Sir $ = " $ " " " Y€] " " $ # " > " " # " " # $ " ‚ $ + ## " * $ & # " ƒW„€  W€} " $ „€† $ " # w " "" # $ " " W† " " $ " $ " " " " " # $ # $ % " & * "

Solo un ampio voto popolare può, in un sistema democratico fragile come quello italiano, rendere accettabile il premio di lista. Renderebbe infatti piÚ alto il potere di rappresentanza sia della lista vincente, sia della principale forza di opposizione. Il resto sta nella capacità dei partiti di riportare gli elettori alle urne con programmi convincenti

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Famiglia 16 maggio 2015

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FINE DELLA MATERNITĂ€

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uattro mamme per un bambino. Scenario da fantascienza? In ItalA cura di ia per ora sĂŹ, ma forse Giavanna Pasqualin non troppo. Un fatto è Roccella certo: anche nel nostro Paese si sta assistendo ad un progressivo e strisciante smantellamento dell’idea di maternitĂ . Con la fecondazione eterologa, se i padri possono essere “solamenteâ€? due: il padre “biologicoâ€? e quello “legaleâ€?, per estremo si $

O" JK O caâ€? che ha fornito gli ovociti (ma con lo manipolazione dell’ovocita potrebbero essere persino due), quella “gestazionaleâ€? che ha portato avanti la gravidanza, quella “socialeâ€? che crescerĂ il bambino. “La fecondazione eterologa non è una semplice modalitĂ di procreazione assistita – precisa al Sir la giornalista Eugenia Roccella, deputato di Area popolare e giĂ sottosegretario al ministero della Salute -; è una pratica che destrut # frammenta la genitorialitĂ riducendola a diritto individuale e soprattutto frantuma e polverizza la maternitĂ â€?. Al dissolvimento della

" 7 cato la sua ultima fatica editoriale, “Fine della maternitĂ . Il caso degli embrioni scambiati e la fecondazione eterologaâ€? (ed. Cantagalli 2015). Lei parte dalla vicenda dello scambio di embrioni avvenuta all’ospedale romano Pertini, ntariaâ€?. PerchĂŠ questa scelta? “Per far emergere le contraddizioni della nuova genitorialitĂ e " " # one con le nuove possibilitĂ of # & per chi non ha esperienza diretta, o di amici o familiari, rendersi conto di cosa sia veramente l’eterologa, $viamente ‘involontaria’. L’aspetto che arriva all’opinione pubblica attraverso i media è quello di un desiderio di genitorialitĂ irrealizzato, che non considera la frantumazi " ƒ paterna è ‘solo’, se cosĂŹ si può dire, sdoppiata). Si sta facendo strada una sorta di genitorialitĂ multipla e spezzettata che non ha piĂš come fondamento l’amore ma la contrattualitĂ . Uno $ " # turale attraverso un contratto con cui si offre il proprio contributo

O% ˆ dell’eterologa’ – le testimonianze sono moltissime, io ne riporto un paio - avvertono la nostalgia del genitore ‘mancante’ e lo cercano. Nei Paesi in cui l’eterologa è da tempo in vigore, molti hanno aperto contenziosi di massa per arrivare a conoscere il proprio geni“Facciamo resistenza alla genitorialitĂ multipla e spez- tore biologico. In alcune nazioni il zettataâ€?. Eugenia Roccella esplora la realtĂ stravolta principio dell’anonimato del donatore è molto indebolito. Le leggi di dalla fecondazione eterologa: se i padri possono essere Inghilterra e Svezia ne prevedono due, le madri addirittura quattro. Il caso dello scam- l’accesso. bio di embrioni del Pertini. L’affanno della giustizia. Sul web si trovano anche tentativi di ‘ricreare’ il senso della famiglia. Ultima frontiera della ďŹ liazione è il “co-parentingâ€?: si Negli Stati uniti e in Inghilterra, cerca un partner con cui stipulare un contratto di ge- $ & nitorialitĂ per avere con lui un ďŹ glio e condividerne la ologa che creano blog mettendo in rete il codice del genitore ‘biologresponsabilitĂ della crescita ico’ per cercare nella rete eventua ˆ " & Questo dimostra che intervenire con tanta pesantezza sui meccanis" # " sentire profondo dell’uomoâ€?. Qualcuno pensa ai sentimenti delle donatrici? Non credo. Molte testimoniano un crescendo di inquietudine se non di angoscia per il destino dei "" $ fatto per bisogno o in giovanissima etĂ e pertanto non del tutto consapevoliâ€?. one è, in ordine di tempo, quella del co-parenting‌ “Attraverso societĂ di intermediazione (negli Usa ne esistono quattro o cinque e i contatti sono in costante aumento) un soggetto qualsiasi, single o convivente, di qualunque sesso, può cercare un partner con cui stipulare un contratto di genitorialitĂ per avere $ la responsabilitĂ della crescita. La sperimentazione sociale va avanti e biologico rinunciando ai diritti di diritto. Il punto cardine sul piano inventa nuove modalitĂ â€˜su misura’ paternitĂ /maternitĂ . Il caso dello sociale è il rovesciamento concet- scambio di embrioni al Pertini, nel tuale dell’interesse prevalente per ti e ad ogni costoâ€?. quale i giudici hanno riconosciuto cui il diritto degli adulti prevale su Che cosa stiamo perdendo e come madre la donna che ha par- quello dei bambini. Con l’adoz- come si può intervenire? torito, ribadendo quanto afferma- ione si tenta di assicurare il dirit- “L’attuale deriva è realmente folle to nella legge italiana, dimostra che to del bambino alla famiglia: con e rischia di diventare ingestibile. di fronte a dilemmi cosĂŹ atroci la l’eterologa prevale invece l’inter- Stiamo perdendo il senso esislegge è inadeguata e non c’è giusti- esse dell’adulto (famiglia, coppia, tenziale e i limiti della condizione } umana, questione non cattolica ma zia possibileâ€?. - questa scelta con l’importanza del laicissima che riguarda tutti perchĂŠ ura materna come architrave legame biologico negando, al tem- è il fondamento della nostra civiltĂ . dell’umano. Che cosa viene po stesso, che questo legame sia Occorre fare resistenza, ognuno meno con il suo scardinamen- rilevante per chi nascerĂ , per chi nel proprio ruolo, e riaffermare la ha ceduto i propri gameti o, nel veritĂ della famiglia naturale e gli to? “Si perde qualcosa di veramente elementi fondanti dell’umano. fondante per ogni persona e tutto cresciuto il bimbo in grembo. Una Basterebbe partire dalla propria esperienza e dal buon senso per $ $ contraddizione sottovalutataâ€?. riconoscerliâ€?. un’opzione individuale, anzi un Che cosa vuole dire?

“Facciamo resistenza alla genitorialitĂ multipla e spezzettataâ€?.


Comunicazioni Sociali

9 16 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

49ESIMA GIORNATA MONDIALE

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na famiglia sorridente, in primo piano; sullo sfondo, la basilica di A cura di San Pietro, quasi a riVincenzo Corrado cordare l’appuntamento del Sinodo sulla famiglia che si svolgerĂ dal 4 al 25 ottobre 2015. Ăˆ l’immagine scelta dalla Chiesa italiana per animare la 49ÂŞ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che viene celebrata domenica 17 maggio sul tema “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuitĂ dell’amoreâ€? scelto da Papa Francesco, che lo illustra nel suo messaggio per questo appuntamento. Ne parliamo con monsignor Domenico Pompili, sottosegretar % &w nazionale delle comunicazioni sociali. Monsignor Pompili, qual è il cuore del messaggio del Papa? “Il cuore del messaggio è ‘un nuovo punto di vista’ sulla comunicazione e, reciprocamente, sulla famiglia, che facilita uno sguardo piĂš concreto sui nuovi media che sembrano mettere a dura prova la coesione e il dialogo familiare. La scelta di Papa Francesco di lasciarsi ispirare dalla visita di Maria a Elisabetta (Lc 1, 39-56) si rivela un’interpretazione realistica e convincente per capire quel ‘miracolo’ che è ogni volta la comunicazione. Parlare di comunicazione a partire dalla gestazione di un bambino in grembo può sembrare poetico e $ a quel momento originario aiuta a entrare dentro il linguaggio del corpo che è fatto di ascolto e di con " del Papa è proprio questo momento originario della comunicazioneâ€?. Anche la famiglia rappresenta un momento originario della comunicazione. â€œĂˆ l’ambiente - scrive il Papa nel messaggio - in cui s’impara a comunicareâ€?.

“SĂŹ, la famiglia è il grembo della comunicazioneâ€? Monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’UfďŹ cio nazionale delle comunicazioni sociali: “La famiglia non deve essere oggetto di partite ideologiche ma il soggetto della comunicazione. Volendo usare un gergo pubblicitario: la famiglia piĂš che essere un target della comunicazione, è invece il core business della stessa comunicazione proprio per la sua forza narrativaâ€?

“Ciò che fa della famiglia ‘il grembo’ della comunicazione è legato $ # " testabili, anche in una stagione culturalmente omologata come la nostra. Innanzitutto, la famiglia – come osserva il Santo Padre - ‘è fatta di persone diverse in relazione’, il che non compromette ma facilita il dialogo che sboccia sempre tra persone intime ma differenti. In secondo luogo, la famiglia è la scuola dove si sperimentano limiti e carenze, ma pure risorse ed energie per affrontare insieme la fatica di ogni giorno che sicuramente rappresenta un cammino di cresci " ‚ $ tima può essere il contro-ambiente che limita le ambiguitĂ e potenzia le possibilitĂ dei nuovi linguaggiâ€?. Ma in che modo comunicare la famiglia? “La famiglia non deve essere oggetto di partite ideologiche ma il soggetto della comunicazione. Volendo usare un gergo pubblicitario: la famiglia piĂš che essere un target della comunicazione, è invece il core business della stessa comunicazione proprio per la sua forza narrativaâ€?. “L’informazione è importante ma non basta – osserva Papa Francesco - perchĂŠ troppo spesso sempli # le visioni diverse‌â€?. Al riguardo,

quale impegno concreto per giornalisti e operatori della comunicazione? “Il primo compito - e forse il piĂš importante - è promuovere una comunicazione che informa e, allo stesso tempo, forma coscienze libere e capaci di valutare quanto accade. L’informazione non può essere una descrizione o elencazione asettica di notizie verso cui viene sviluppato anche un certo senso di nausea. Per questo è importante offrire sempre un quadro interpretativo che possa aiutare a capire quanto accade. Informare e formare: questo è il compito! Possibilmente con uno sguardo che sia aderente alla realtĂ e senza precomprensioniâ€?. Sono passati cinque anni dal convegno “Testimoni digitaliâ€? che ha segnato un punto di svolta nella presenza della Chiesa italiana nello spazio digitale. Pensa sia arrivato il momento di un altro grande evento, magari dopo #Firenze2015? “Cinque anni possono sembrare tanti, soprattutto considerando le nuove tecnologie, ma vista la svolta generata sono, a conti fatti, ancora pochi. Dopo ‘Testimoni digitali’ è cresciuta sempre piĂš la consapevolezza dell’importanza e della centralitĂ delle Reti sociali. Le singole diocesi hanno colto nel web la possibilitĂ di costruire ponti tra la Chiesa e la societĂ , accorciando,

quindi, possibili distanze. E questo, nonostante l’opinione di tanti detrattori che parlavano di cedimento alla moda del momento. La Chiesa italiana non si è adeguata a una moda, ma ha scelto di vivere con il suo popolo e accanto al suo popolo in questa stagione segnata anche dalle nuove tecnologie. C’è un verbo programmatico che sintetizza tutto ciò: abitare. La cosa migliore per conoscere un fenomeno è viverlo, contribuendo a dargli forma. E non è un caso che abitare - insieme a uscire, annunciare, educare ˆ vie verso l’umanitĂ nuova’, indicate nella Traccia per il cammino verso il Convegno ecclesiale di Firenzeâ€?. Come proseguirĂ l’impegno nel settore delle comunicazioni dopo la Giornata? “Il 28 maggio ci sarĂ a Roma l’incontro con tut w e regionali per le comunicazioni sociali. L’impegno, poi, proseguirĂ secondo tre obiettivi fondamentali: accompagnare la vita ordinaria della Chiesa locale nella sua comunicazione all’esterno e all’interno della vita ecclesiale; coltivare rapporti di quotidiana attenzione verso gli operatori della comunicazione; far crescere il numero e la qualitĂ degli animatori della comunicazione e della culturaâ€?.


10 16 maggio 2015

TERRITORIO

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SMARRITI GLI OBIETTIVI L’assoluta mancanza di visione oltre il proprio naso di molti membri di discutibili Commissioni Ambientali Comunali e la debolezza o paura di tutti i sindaci isolani ďŹ nora succedutisi alla guida dei propri Comuni, hanno fatto si che l’isola d’Ischia non si sviluppasse come si doveva al suo interno, permettendo abusi a valle, caos nelle campagne e scempi lungo la sua bellissima costa.

Si “naviga� senza bussola in un’isola oltraggiata

entre il comune di Ischia vive ancora il suo dramma per la A cura di nota vicenda giudiAntonio ziaria della Cpl ConLubrano cordia che ha visto coinvolto il suo primo cittadino Giosi Ferrandino, un problema di piĂš larghe proporzioni tiene viva da anni l’attenzione sullo stato ambientale dell’isola, del suo territorio e di ciò che si è voluto fare di esso. Parliamo dell’abusivismo edilizio e degli orribili scatoloni “notturniâ€? con la pretesa di farli passare per case di necessitĂ abitativa. Servono nuove regole, decise dai Comuni e controllate da Commissioni di esperti locali (una sorta di soprintendenza in loco). Costruire per abbellire, è lo slogan che dovrebbe prevalere nel panorama dell’edilizia abusata ed abusiva, per stimolare e smuovere # ha permesso alla devastazione di terreni bellissimi sull’isola d’Ischia (vedi Campotese e Cretaio) invasi " ta, nelle ore notturne, perchĂŠ privi di una concessione edilizia. Si “navigaâ€? senza bussola, sono stati smarriti tutti gli obiettivi. Insom-

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ma, bisogna iniziare da un nuovo regolamento, a misura dell’isola in tutta la sua ampiezza, studiato e concepito da chi realmente conosce lo stato dei luoghi per averli vissuti, calcati, decantati e difesi come cosa propria. Metterci del sentimento in un’operazione di cosÏ vitale importanza diventa fattore essenziale per fare le cose come si deve, e quindi non guasta. Anzi, servirà a compiere qualcosa davvero di buono e sconfessare un passato pieno zeppo di decisioni cervellotiche ai danni del nostro territorio. L’incompetenza di certi amministratori locali, l’assoluta mancanza di visione oltre il proprio naso di molti membri di discutibili commissioni ambientali comunali e la debolezza e paura di dutisi alla guida dei propri comuni hanno fatto si che il paese si sviluppasse con abusi a valle, caos nelle campagne e scempi lungo la costa. Non basterà a portare il sereno nell’ambiente se non si cambia radicalmente dirittura di marcia. Altro che attese fuori luogo e fuori tempo per il Comune unico. Chi sull’isola ha energie da spendere, le usi per questo nuovo tipo di battaglia da vincere.


11 kaire@chiesaischia.it

TERRITORIO

L'ISOLA SEMPRE PIĂ™ UNITA CON IL RESTO DEL MONDO

Annullato dalla tecnica il complesso di insularitĂ . SarĂ un bene o un male?

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empre intenso è stato il rapporto dell’ischitano con il mare. Ischia è un’isola, quindi il mare dal quale emerge è l’elemento naturale che la separa dalla A cura di Michele terraferma, ma nello stesso tempo la unisce con il Lubrano resto del mondo. Una volta il complesso dell’insularitĂ era piĂš marcato e l’esser chiuso in sĂŹ breve sponda, creava certamente dei problemi sia per gli imprevedibili capricci del mare e dei venti, sia per la scarsitĂ , la precarietĂ e la lentezza dei natanti da trasporto per persone e merci. Ai nostri giorni quel complesso di insularità è rimasto solo nel subconscio di chi è nato su questo scoglio, perchĂŠ il progresso della tecnica ha annullato quel distacco. Oggi le linee marittime si sono moltiplicate, l’imprenditoria " $

" " "" " & il turismo, il nuovo nome del benessere di Ischia. Oggi tutto nell’isola rotea attorno a questo “deus ex machinaâ€? che è venuto alla ribalta timidamente nei primi decenni del secolo ventesimo per esplodere poi negli anni che succedettero alla guerra e alla # # = " stico si racchiudeva quasi del tutto nel settore delle cure termali. Gi stabilimenti eretti sulle prestigiosi sorgenti di Casamicciola, < | &ÂŒ " % $ Scura e di altre localitĂ di Forio e di Lacco Ameno e Sant’Angelo, rigurgitavano di persone bisognose di cure, particolarmente a cominciare dalla primavera inoltrata ai principi di autunno. " " $ "

In passato, però, quelli che sceglievano Ischia per meta delle vacanze al mare non erano cosĂŹ numerosi come ai giorni nostri. " K " sionisti, anziani in cerca di un’oasi di serenitĂ , che allora Ischia offriva.Ma prima che eminenti studiosi non isolani, ma tanto "" & & molteplici sorgenti sparse in quasi tutto il territorio e con le loro pubblicazioni facessero propaganda provocando il turismo termale, il rapporto dell’isolano con il mare si realizzava nella navigazione e nella pesca. Molto altro è avvenuto nel tempo piĂš $ # " $ gendo formazione ed obiettivi che in passato avevano piĂš solida collocazione. Tanti lavoratori della terra sono diventati gestori di strutture alberghiere, tanti pescatori si sono occupati in altri settori del lavoro e cosĂŹ per il resto delle categorie. Ma questo è altra storia che avrĂ nuova trattazione.

16 maggio 2015

III edizione dal 18 al 24 maggio - Una settimana di itinerari di trekking tra sentieri, natura e panorami mozzaďŹ ato a picco sul mare. Scoprire l’isola a piedi, secondo i ritmi lenti del viaggiare slow. #andarpersentieri #iloveischia

Andar per sentieri U

na settimana alla scoperta delle bellezze dell’isola, itinerari inediti & " $ K * O > tieri�, la manifestazione di turismo slow e sostenibile che si avvia A cura della verso la sua terza edizione, in programma dal 18 al 24 maggio Redazione 2015. Un calendario di appuntamenti per gli amanti del trekking. Gli organizzatori propongono una vera e propria full immersion tra boschi " " ## sul mare. Itinerari che porteranno i partecipanti – seguiti dalle guide CAI – a cogliere lo spirito autentico dell’isola, le sue anime eterogenee, la ricchezza $ $ #

PROGRAMMA ESCURSIONI > LUNEDĂŒ 18 MAGGIO 2015 Bosco della Maddalena – Fiaiano. Durata 4h, percorso 7 Km. Il percorso delle pinete. Percorso: Bosco della Maddalena, Monte Rotaro, Fondo Ferraro, Pineta di Fiaiano. > MARTEDĂŒ 19 MAGGIO 2015 Serrara – Fontana. Durata 3h, percorso 7 Km. Il sentiero dell’EREMO. Percorso: Serrara, Bosco dei Frassitelli, Pietra dell’Acqua, Monte Epomeo (Punta San Nicola), Fontana. > MERCOLEDĂŒ 20 MAGGIO 2015 Panza. Durata 3h, percorso 4 Km. Percorso: Panza (sede della Pro Loco), centro di Panza, Sorgeto, Baia della Pelara, Monte di Panza, Panza (parcheggio Cenerentola). > GIOVEDĂŒ 21 MAGGIO 2015 Vatoliere – Campagnano. Durata 3h, percorso 7,5 Km. Percorso: Vatoliere, Scarrupata di Barano, Monte Vezzi, Piano Liguori, Campagnano. > VENERDĂŒ 22 MAGGIO 2015 Monte Corvo. Durata 3h.

Nella Bocca di Tifeo. Percorso: Panza (sede della Pro Loco), Giardini Arimei, Monte Corvo, Fumarole di Monte Corvo, Panza (sede della Pro Loco). > SABATO 23 MAGGIO 2015 Fiaiano – Nitrodi. Durata 4h, percorso 6 Km. Tra sorgenti e vulcani. Percorso: Fiaiano, Marecoppo, Monte Trippodi, Buttavento, sentiero delle ginestre, Costa Sparaina, Candiano, Buonopane, Nitrodi. > DOMENICA 24 MAGGIO 2015 Da Serrara al Fango. Durata 4h, percorso 7 Km. Attraverso le case di pietra. Percorso: Serrara, Bosco dei Frassitelli, Bosco della Falanga (Case di Pietra), Pizzone, Via Crateca, sosta in agriturismo, Fango. > DOMENICA 24 MAGGIO 2015 Celario Monte Cito Cratacea. Durata 3h, percorso 3 Km. Il sentiero dell’allume. Percorso: Piazza Maio, Gradoni, Celario, Fumarole di Montecito, Crateca, Fango.

Quota di partecipazione singola escursione â‚Ź 15,00 (dal lunedĂŹ al sabato) â‚Ź 20,00 (domenica) La prenotazione è obbligatoria. Info e prenotazioni: Pro Loco Panza Phone +39 081 908436 Email info@andarpersentieri.com

Andar per sentieri è un evento promosso da: Pro Loco Panza, Cai Isola d’Ischia, Strade del vino e dei prodotti tipici, Associazione Nemo, Associazione amici di Piazza Maio, Epomeo in sella, Associazione PIDA–Premio Internazionale Ischia di Architettura e Federalberghi Ischia


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Giovani 16 maggio 2015

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Run4unity 2015, si gio M

a cos’è la Run4unity? Centinaia di migliaia di ragazzi sono A cura di protagonisti Francesca stati Annunziata della staffetta sportiva mondiale. Ăˆ promossa dai Ragazzi per l’unitĂ del Movimento dei Focolari. Ragazzi di etnie, culture e religioni diverse hanno corso uniti per testimoniare il loro impegno per la pace e l’unitĂ $ cativi del pianeta. Questa staffetta mondiale si è tenuta il 3 e il 10 maggio 2015 in tantissimi paesi del mondo. L’evento ha visto la partecipazione, negli anni precedenti, di oltre 100.000 teen ager in varie cittĂ di ogni angolo del mondo. La staffetta ha attraversato anche luoghi simbolo di pace e di unitĂ . Non conosciamo ancora i numeri del 2015 ma sicuramente saranno sorprendenti. Ad aprire la staffetta ^ Â’ = co, il 3 maggio alle ore 11:00 locali. In varie localitĂ delle diverse latitudini, hanno preso il via eventi sportivi, azioni di solidarietĂ ed esperienze di cittadinanza attiva in luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertĂ , emarginazione. Navigando in rete, da Facebook a Youtube, molti sono i messaggi, le foto, i video che mostrano le esperienze nei diversi paesi del mondo. Sentirsi parte di un enorme manifestazione internazionale con l’obiettivo della pace nel mondo, di diffusione di valori sani, dell’unitĂ tra i popoli, è stata sicuramente una grande emozione anche per chi era spettatore. I bambini che hanno giocato avevano due punteggi: uno tecnico e uno ideale. Quello tecnico era quello dei punti effettivi realizzati e quello ideale era quello di chi ha cercato piĂš di altri di incarnare i valori dell’unitĂ : il senso di appartenenza alla squadra e il rispetto per l’avversario. Ecco cosa ci hanno raccontato alcuni di loro: “Dal mese di gennaio una piccola commissione formata da ragazzi e qualche giovane ha incominciato a vedersi su come poter organizzare al meglio la Run4unity 2015. & # + dalla burocrazia all’economia, ma " $

tutto a Dio Padre, tramite le mani della beata Chiara Luce, sicuri che ci avrebbe sostenuto in questa nostra avventura. E cosĂŹ è stato. La Provvidenza non si è fatta mancare; c è chi ci ha regalato la mai " azzetta dei Maronti a ricordo della Run4unity, altri hanno sostenuto le varie spese, altri ancora ci hanno regalato delle scarpe nuove. Anche in quest’occasione abbiamo voluto condividere la gioia di questa giornata di festa con amici meno fortunati di noi; abbiamo regalato le scarpe nuove a ragazzi bisognosi, delle casse d’acqua che sono avanzate ad alcuni fratelli pakistani che dopo la manifestazione erano lĂŹ in piazza.â€? E ancora a termine della manifestazione:“Grazie per l’invito a questa meravigliosa e sana manifestazione di cuori. Grazie a tutti i ragazzi di sani principi che hanno organizzato e preparato un evento cosi speciale per tutti ragazzi. Spero di vederci presto per una nuova iniziativa.â€? Un pensiero per chi è volata in cielo improvvisamente: “ Uno dei momenti piĂš belli di questa Run4unity è stato il Time Out, cioè la preghiera per la Pace nel mondo, in particolare quando è stata ricordata Marianna, la ragazza vittima dell’incidente stradale e tutti i ragazzi che nel mondo danno la vita per gli ideali della fratellanza universale e del mondo unito.â€? L’esperienza di chi ha giocato: “Oggi ci hanno regalato un braccialetto con la Regola d’Oro, io ho capito il senso: anche nei giochi noi non dovevamo imbrogliare perchĂŠ poi non era giusto nei confronti degli altriâ€?. Al termine della serata è stata raccolta una somma che verrĂ destinata ai ragazzi dell’unitĂ del Nepal per aiutarli a superare questo momento di disagio dopo il violento terremoto che ha colpito la loro terra. L’evento ha unito bambini e ragazzi di tutta l’isola e ha trasmesso i valori della pace e dell’unitĂ . Questo è il risultato che i Ragazzi per l’UnitĂ speravano, siamo certi adesso che da questo seme possano nascere parecchi frutti. Per chi volesse vedere le foto delle diverse run4unity: www.run4unity.net/2015

Domenica 10 maggio si è tenuta ai Maronti la Run4unity di Is ragazzi provenienti da tutta l’isola, dai 10 ai 17 anni suddivisi i Un solo motto: “Ischia per la paceâ€?, e una sola regola importante piĂš profondi è stata la preghiera per la pace nel mondo, dov’è st


Giovani kaire@chiesaischia.it

13 16 maggio 2015

oca per la pace!

schia organizzata da un gruppo dei “Ragazzi per l’Unità” del territorio. Decine di n squadre da 6, sono stati intrattenuti in giochi di diverso tipo, molto divertenti. , la “regola d’oro”: “Fai agli altri ciò che vorresti essere fatto a te”. Uno dei momenti tata ricordata anche Marianna, deceduta per un incidente stradale ad Ischia.

Chi sono i ragazzi per l’unità Sono presenti in 182 Paesi e vengono chiamati “i ragazzi per l’unità” del Movimento dei Focolari. Sono cristiani, ma anche di altre religioni o culture che non professano un credo religioso. Un obiettivo li unisce: realizzare la fraternità universale coinvolgendo in questo progetto tanti altri ragazzi nel mondo. Sono convinti che solo l’amore può cambiare il mondo. Gesù nel Vangelo ha detto “Amatevi come io vi ho amato”. Vogliono che diventi realtà tra tutti gli uomini della terra. Percorrono tutte le vie possibili per far crollare barriere e divisioni iniziando dalle loro città e dagli ambienti nei quali vivono, certi che un mondo unito sarà realtà tra tutti i popoli della terra. Cercano di portare l’unità lì dove vivono costruendo ponti di unità con chi incontrano, anche se di cultura, età, religione diverse. Vanno incontro ai profughi o agli immigrati, cercano di entrare in dialogo con ogni tipo di persona per trovare con ciascuno punti di incontro e scoprire che la fraternità universale è possibile partendo dalla conoscenza personale e dal costruire rapporti veri.


Parrocchie

14 16 maggio 2015

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PARROCCHIA DI SANTA MARIA DI

La freschezza di Francesco di Paola

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ono terminati da pochi giorni i solenni festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola a A cura di Forio, guidata dal Parroco don Francesco Schiano Beato Scotti, giĂ direttore della pastorale vocazionale diocesana e dunque reduce dall’intensa settimana vocazionale conclusasi con la Veglia diocesana per le vocazioni il 25 aprile scorso a S. Francesco d’Assisi in Forio. Sono tanti gli episodi anche “miracolisticiâ€?, $ > ^ sco di Paola, ma chi era davvero San Francesco? Immaginiamoci in una delle strade di Roma nell’anno 1429. Passa un fastoso corteo. I romani, abituati a simili spettacoli non ci badano. Ma quel giorno tra i passanti per quella strada c’era anche un’umile famigliola di pellegrini, provenienti dalla Calabria. PapĂ , mamma ed un ragazzo di tredici anni. Questi guarda lo spettacolo del corteo avvicinarsi sempre piĂš rumoroso. Fissa bene l’occupante della carrozza: è un cardinale di Santa Romana Chiesa. Il ragazzo rimane profondamente turbato dallo sfarzo di cui si faceva sfoggio e grida all’indirizzo del presule: “Gli apostoli di GesĂš Cristo non andavano per via con tanta pompaâ€?. Racconta un biografo che il cardinale (si chiamava Giuliano Cesarini), ben valutando il coraggio del ragazzo e soppesando le parole che gli aveva rivolto, non si arrabbiò per niente, anzi rispose dolcemente al giovane: “Caro

## Se ne facessimo a meno, ai nostri tempi, la dignitĂ ecclesiastica ne scapiterebbe nella stima degli uomini, e verrebbe disprezzata dai secolariâ€?. Il ragazzo coraggioso che aveva osato apostrofare un cardinale in pompa magna per le strade di Roma, si chiamava Francesco, Alessio di cognome. Oggi lo ricordiamo come San Francesco di Paola. Nacque appunto a Paola, una cittadina della Calabria non lontana da Cosenza. Fu chiamato cosĂŹ in onore del grande santo di Assisi. I suoi genitori avevano pregato tanto questo santo per $ $ " % ” raggiunta l’etĂ il piccolo Francesco fu accompagnato presso i conventuali di San Marco Argentano, non lontano da Cosenza, per sciogliere il voto e prestare un anno di servizio. Il bambino si trovò bene, e manifestò ben presto la sua propensione alla preghiera e alla vita di pietĂ . I suoi superiori lo stimavano molto e desideravano che il ragazzo si fermasse presso di loro. Ma Francesco desideroso di conoscere altre forme di vita religiosa, tornò a casa presso i genitori. Poco dopo intraprese un lungo pellegrinaggio, durante il quale visitò Assisi, Montecassino, Loreto e Roma. Quel pellegrinaggio aveva impressionato grandemente Francesco tanto da portarlo ad

una svolta radicale: la vita eremitica. Col permesso dei genitori si ritirò poco fuori Paola, in un territorio della famiglia, e cominciò la sua vita in solitudine, fatta di preghiera, pe # $ # ritĂ molto accentuata. Questo stile di vita di preghiera e di povertĂ assoluta non era una infatuazione passeggera. Il giovane resistette bene attirando l’attenzione dei concittadini. Molti di essi si recavano da lui e gli chiedevano di mettersi sotto la sua direzione spirituale, condividendo lo stesso genere di vita. Francesco divenne per Paola un punto di riferimento religioso e sociale, entrando nel cuore della gente si recava da lui per sottoporgli problemi della piĂš diversa natura. Questo gruppo di giovani attirati dal suo esempio sarĂ il primo nucleo di quello che diventerĂ in seguito l’ordine religioso dei Minimi, cioè dei piccolissimi. La sorgente del carisma di Francesco e della sua Famiglia Religiosa è la Santissima TrinitĂ , per questo ci diviene chiaro lo stile di vita del “minimoâ€?, cioè di colui che " # d’amore che viene in ciascuno di noi dalla Santissima TrinitĂ . Francesco si è lasciato travol " " $ disposizione del progetto vocazionale di Dio, non bloccando mai questo scorrere di acqua pura e limpida nella sua vita: non dimentichiamo che S. Francesco è il piĂš giovane fondatore di un Ordine religioso. Meraviglioso, ancora, è constatare come “la piccola sorgente divenne " ‡ seâ€?: è l’esperienza dell’Ordine dei Minimi nella Chiesa e nella storia, un’ esperienza molto bella, molto ricca, che da 500 anni è diventata una scuola di santitĂ e che oggi attira moltissimo i giovani che si riconoscono in questa piccola sorgente, trovando un bellissimo refrigerio proprio nell’esperienza di Francesco e della sua Famiglia Religiosa. Francesco emerge nella storia della Chiesa come un gigante di equili $ & " dell’amore l’aspetto contemplativo e quello attivo, l’esperienza del primato di Dio e del primato dell’uomo come immagine di Dio: tutto ciò insegna a noi a non fossilizzarci nelle cose che noi pensiamo giuste e al tempo stesso diventare capaci di comunicare oggi, in questo societĂ che cambia velocemente, il Vangelo dell’amore. Una cosa è certa: se ognuno di noi ha il coraggio di tuffarsi nella sorgente del carisma di Francesco, ne esce rinnovato, pulito, limpido e spariscono tutte quelle “impuritĂ â€? che magari per la nostra umanitĂ nel corso degli anni hanno reso meno fresco e meno chiaro il carisma di questo grande Santo: spariscono cosĂŹ le nostre vedute personali, i nostri pensieri, le nostre teorie, le nostre aggiunte e si ritornerĂ ad essere freschi della freschezza di Francesco di Paola.


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Parrocchie

16 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

MONTEVERGINE – DECANATO DI FORIO

Dov’è caritĂ e amore,

lÏ è Dio...

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e parole di questa canzone molto antica esprimono chiaramente come è stata concepita la festa in A cura di onore di san Francesco di Paola Michele Magnanimo per il 2015. Tutto è stato improntato sui valori di vita del Santo: semplicitĂ , amore fraterno, condivisione, pace " w # to con i tredici venerdĂŹ di San Francesco me > $ ‚K " + " # amore di Dio, amore del prossimo, amore per " > " > mento, devozione alla Vergine Maria, obbedienza, castitĂ , povertĂ , mansuetudine, pazienza e perseveranza. La santitĂ di San Francesco è ancora attuale, riconosciuta dalla Chiesa col titolo di taumaturgo. I miracoli piĂš numerosi sono quelli di guarigione; alla base egli poneva sempre la fede e la preghiera. Pertanto a quanti ricorrevano a lui, chiedeva di pregare intensamente, ad avere fede e a riconciliarsi con lui attraverso la Confessione e l’Eucarestia. Con l’assidua preghiera san Francesco ha coltivato il desiderio di Dio, il bisogno di essere in comunione con Lui. La sua vita di penitenza ha avuto lo scopo di facilitare “lo { J \ $ $ maturato a tal punto che anche quando non pregava dava l’impressione di un uomo che con Dio aveva una intensa comunione. Anche noi come comunitĂ dobbiamo sintonizzarci con questo aspetto della personalitĂ del Santo. Oggi la corsa verso l’esterioritĂ sta mettendo in crisi tale valore, ma noi in quanto devoti di San Francesco, ma soprattutto cristiani, dobbiamo ritornare all’origine del cristianesimo: “tutti i credenti stavano insieme ed avevano tutto in comune, le loro prioritĂ e i lori beni; li vendevano e ne facevano parte a tutti secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano assidui nel frequentare insieme il tempio e nelle ## $ Jjƒ [[ Y „„ }

Si è voluto dare questo senso ai giorni della festa, meditare la parola, gustarla insieme, celebrarla, viverla e annunciarla: è questo l’itinerario che si apre per il prossimo futuro. I tre giorni piĂš intensi della festa nella parrocchia > $ ƒ> > ^ = } $ zione del santo battesimo giorno 2 maggio di Daniele Mattera, delle prime comunioni di 15 bambini giorno 3 maggio, e la confermazione „ " YW ## sua eccellenza, il nostro Vescovo Pietro Lagnese. Quest’anno dunque pochi fuochi d’ar " & > > " +K @ $ W ]• Y„ O " " a parole nĂŠ con la lingua ma con i fatti e nella veritĂ J

Grazie al nostro parroco don Beato Scotti e a tutti quelli che hanno partecipato e collaborato.

CACCIA AL TESORO 50 bambini hanno vissuto un’esperienza educativa, sulla vita di san Francesco da Paola a Parrocchia di Santa Maria di Montevergine, in collaboA cura di razione con Ischia Francesca Summer Camp, ha Annunziata organizzato una caccia al tesoro per circa 50 bambini della parrocchia. E’ stata una bella esperienza di condivisione, divertente e al tempo stesso educativa. Si è svolta Sabato 2 maggio alle ore 15.00 in localitĂ San Francesco, vicino alla spiaggia ed è stata principalmente strutturata sulla vita di San Francesco da Paola con domande sul giorno di zione. Altre tappe invece, prevedevano oggetti da raccogliere: un temperino, la foto del santo, una cravatta. Non poteva mancare O J $ i bambini si sono divertiti tantis " foto rappresentando la nativitĂ . Il tesoro è stato posizionato fuori la $ chiste hanno preparato un piccolo rinfresco per tutti. Ovviamente l’anima dell’iniziativa – oltre alle catechiste e alle mamme – è stato Don Beato che è molto aperto a queste esperienze per i bambini. “Abbiamo partecipato all’organizzazione della caccia a tesoro – racconta Barbara dell’Ischia Summer Camp - collaborando con le catechiste che subito hanno dimostrato cordialitĂ e ospitalitĂ . Abbiamo suddiviso i bambini in quattro squadre: bianchi, gialli, arancio e blu per un totale di circa cinquanta bambini con catechisti e genitori, che non solo hanno svolto la funzioni di supervisori, ma hanno aiutato gli stessi bambini nella caccia perchè si sono lasciati coinvolgere dalle $ J Regina, una mamma ci ha detto: “per molti bambini, è stata la prima caccia al tesoro ed è stata un’esperienza molto bella e di$ `J w "portante è stato che tutti hanno vinto qualcosa! La prima squadra ha vinto una giornata all’Ischia Summer Camp, la seconda un panino e bibita al pub Everynight, la terza un gelato da Nicola e la quarta una colla

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Storie di Animali 16 maggio 2015

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Ritornai nello studio e di tanto intanto sbirciaRacconti di Francesco $ Mattera servare la distesa rovente del terrazzo. Tutto sembrava immobile ed immutato. Intanto la mia curiosità cresceva insieme da una certa inquietudine. >& & # + " " $ & " { " metri quadri teatro delle mie atten# " " notai alcun cambiamento di scena. $ ” " $ $ " 7 " + # $ – " telefono. Nel ridiscendere mi sor $ " ## ## " ## $ ciando le loro traiettorie. S’erano $ $ " $ # $ " schiamazzo scemava con altrettan + ## # ## % # $ " " " $ $ # $ " "" # " & # 7 ## # " & " eventi. Forse furono una quindicina " " ‡ $ " 7 ‡ ## ## $ $ $ $ $ " $ ” # @ $ & " K # " $ " te e di tanto in tanto imbastivano anche uno strano balletto tra di & & " " = distanziarsi tra di loro in una sorta # ## ^ " $ $ " " " # = K < " " " — # sul terrazzo e tentano di nutrirse-

Oltre il solitario Continua dal numero precedente ne. Distrattamente valutai fosse = cosa che mi fece valutare il tutto in & " " $ " @ K $$ ‡ " = # $ ˜ $ $ $ $ @ tri sembravano indifferenti e conti-

nuavano il loro strano balletto con = $ $ # " " ‡ ‡ # # " $ " " $ " " a loro volta minacciavano la loro $$ = "-

$ $ " $ ‚ ## $ ## \ " " $ " " 7 @ + $ " " $ K O< * & " " ` $ " `J " " $ ” " " $ " $ $ " ## " ## & $ "" $ $ ‚ $ " $ & " # > $ * # " " ‡ & " " $$ & $ $ & " $ ˜ # " ‚ " * ## avevo calcolato che semmai fosse $ " $ " $ ‚ #zeccata! Continua‌ La settimana scorsa per un errore di stampa abbiamo ripubblicato la prima parte del racconto di Franco Mattera. Ci scusiamo con i lettori.


Cultura

16 maggio 2015

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ome è potuto accadere che Federico, impiegato zelante, cittadiA cura di Enzo no tranquillo e inofD'Acunto fensivo, con interessi da studioso, marito e padre, abbandonasse tutto? Chi è costui, e perchĂŠ tutto questo è successo? PerchĂŠ durante tutto il racconto Federico è ossessionato & y punto in bianco ha saputo essere un criminale ed un irresponsabile? Il Federico di cui si parla, non è altri che Federico Klein, il protagonista di “Klein und Wagnerâ€?, misterioso racconto lungo del tormentato scrittore tedesco Herman Hesse, mentre il resto delle domande poste, restano di assai # va al cospetto di un racconto che non offre tante certezze, e che ad una prima lettura, appare estremamente e volutamente confusionario. C’è una ragione molto semplice in tutto questo, ed essa sta nel fatto che, l’autore, riesce, con una scrittura che a tratti si fa lirica e a tratti delirio, a rappresentare un uomo qualsiasi, travolto, tuttavia, da una terribile crisi. Klein è un uomo che

che il mondo gli imponeva, ha saputo anche dare un ordine ed un senso alla sua esistenza. Ma poi d’un tratto, è stato tentato, e ha mollato tutto quello che aveva: la sua vita, i suoi affetti, le sue certezze. Restando certo, da quel momento in poi, solo della sua condizione miserabile, di uomo in fuga dai suoi sogni e dai suoi tormenti, che in quest’opera, – pubblicata nel lontano 1920, – s’intrecciano magistralmente, in un testo letter $ scrittura, sembra voler dare forma, ad un universo denso e magmatico di contraddizioni. Nella sua miserabile solitudine, Federico è ormai un uomo che non accetta piĂš speranze, arrivando a convincersi, – e qui a rivelarlo sono le ultime pagine del racconto, – che solo nel lasciarsi cadere, sia insita la possi + $ to conferma, che su tutto, “Klein und Wagnerâ€?, è un grande racconto sulla caduta umana, favorita in questo caso, da quella terribile scissione che Federico, porta dentro il suo io. Il suo tormento ha un " K › $ " da chiedersi, chi è Wagner? Di certo, siamo al cospetto di un nome importante e volutamente equivoco, perchĂŠ Wagner è certamente

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“Klein und Wagnerâ€? PRIMA PARTE Richard Wagner, il piĂš titanico tra i compositori tedeschi, ma non solo, perchĂŠ Wagner è anche un tale maestro della Germania meridionale, che aveva con ferocia, sterminato tutta la sua famiglia per poi uccidersi, cosa che Federico avevo sentito raccontare e mai riuscito, si coglie facilmente, la ragione per cui Federico è perseguitato da un tale nome: perchĂŠ da una parte, c’è

il Wagner simbolo di quello che Federico avrebbe voluto essere, – il grande artista, – e dall’altra, il Wagner, che Federico sente o teme di poter essere o diventare, – l’assassino. Questo è il motivo per cui Federico Klein abbandona tutto, ruba dal fondo dell’attivitĂ in cui è impiegato, si procura dei documenti falsi, una rivoltella, e scappa verso l’Italia, in una discesa dalla sua terra natale che appare tanto

come una discesa agli inferi, o ancora piĂš semplicemente, una caduta abissale. Dopo il terribile gesto, il terribile abbandono, Federico non dorme, mangia poco, vive senza provare emozioni nĂŠ interessi, coltiva relazioni fugaci e mortifere. Conosce Teresina, una giovane donna che per vivere balla o forse balla per vivere, una giovane donna che ama il gioco, e che spera che questi un giorno gli possa garantire quella libertĂ necessaria per non doversi vendere continuamente. Tra i due s’innesca una strana relazione: fugace, ambigua. Federico si sente attratto, ma al tempo stesso respinto. Pensa, disperato, che l’amore sia un inganno, perchĂŠ amare non corrisponde ad una liberazione, come pensava da ragazzo, ma solo ad un meschino bisogno: sentirsi meno soli possibili. C’è in lui un tormentato rapporto con l’arte, che immagina come rappresentazione e immagine di Dio, costantemente ricercato nel racconto; ma al contempo, l’arte è un tormento che lo annichilisce e lo spinge a desiderare la morte. Dopo aver amato Teresina, la donna colma di vita e di spirito dionisiaco, Federico si addormenta, e allora, ritorna il sogno, e con esso, riaf & # & tico demonio che l’aveva perseguitato e spinto ad abbandonare i suoi cari, niente di piĂš e niente di meno, dell’assassino che era in lui. Si desta dal sonno, e questa volta è tentato, pensa di ammazzare Teresina, ma desiste, scappa via perchĂŠ si riconosce ancora una volta quale essere pericoloso, sale su di una barca, e dopo averlo tanto desiderato, si lascia andare per sempre, scorgendo nel momento stesso del suo abbandono, l’inaudita follia del suo gesto. Ăˆ ovvio, che le inquietudini che possono sollevarsi dinanzi ad una lettura del genere sono molteplici, come le resistenze, ma resta il fatto che Federico è il simbolo della caduta e della resa dinanzi alla forza distruttiva che ci appartiene e ci accompagna. Saper $ $ $ conti con questa forza distruttiva, e avere consapevolezza che essa gioca e ha giocato un ruolo decisivo nella storia. Tuttavia, ripensando a Federico, – moderno Faust, – e al suo essere uomo, non è possibile, non provare anche tanta pietĂ , per un uomo che nella sua solitudine, come quasi sempre accade, ha riconosciuto ed incontrato, il suo piĂš terribile nemico.


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Bible Works - Una parola per la Bibbia 16 maggio 2015

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BIBBIA E ARTE

SPIRITUALITĂ€ BIBLICA

LA RESURREZIONE L a vittoria del Risorto sulla morte è celebrata da molti, grandi artisti. Il tema della resurrezione, tuttavia, è raramente preA cura di Antonio sente nella pittura altomedievale, come Paucecch pure nel corso del Duecento. In questo periodo sono invece frequentissime rappresentazioni del nuovo ed antico testamentamento. Giudizi Universali, storie di santi. Le “MaestĂ â€? sono invece assai numerose ed altrettanto lo sono i cro $ % O " J ‚ " ## % O J Per questo tema si deve giungere alla pittura gotica, al 1300, a Giotto. Ed è proprio Giotto, infatti, a dip " $ 7 urrezione di GesĂš. La Resurrezione rimane tuttavia sempre molto meno frequente, rispetto allo svilup " & petto umano entra con sempre maggior forza nelle K $ w dinario protagonista del primo Rinascimento italiano, forse il piĂš grande del Quattrocento, Piero della Francesca, dĂ vita ad una delle piĂš intense interpre # 7 # % to è comunque quasi altrettanto avaro del Trecento, in quanto Resurrezioni, ed è piuttosto prodigo di # [ # 7 " ne offre alcune memorabili, in cui la carica emozionale implicita nel tema stesso, raggiunge suggestioni " \ % are strategie rappresentative per ottenere il massimo # + = ^ & O7 # % J ]„Z€ ]„ W @ ‚ ‚ " " % % $ " &* # & " Âœ * { & " lĂŹ addormentate, ricordano il racconto di Matteo in $ ” " $ 7 # " " % " " " &* " " > " " ” * Âœ * " & " * ” straordinariamente raccontato. Infatti il sepolcro – * $ Â? % $ "

se fosse un sarcofago. Il punto di vista prospettico * " $ " % " $ " " ‡ * & = ci siano due paesaggi alle spalle - uno brullo e uno rigoglioso - fa proprio capire il passaggio del tempo " " &* " " " " mento della Resurrezione, il momento del mondo $ " $ $ $ % = \& " * " * ” " % % $ = { Francesca è indicibile, diventa incredulitĂ nel dipinto ## % $ ] Â€Â€ ] Â€] " " > [ "" * % % $ * " & & " capacitĂ di rendere toccabile quel corpo, è un punto " $ " " $ $ % $ % $ "

" " " " * ] Â€Â€ & ## "" \ "" " " K solo quello di educare, di far pregare, di dare un es " " " " $ ‡ * $ $ $ " & " " " & * $ " Â? " Â? quel dito di Tommaso, noi abbiamo tutto il nostro % Â? ” come ci diceva Tertulliano – è il centro della nostra $ ## O% J 7 faello la dipinge in un modo, Piero della Francesca % $ ‚ contrasto tra luce ed ombra. Ovviamente ogni epoca mette in risalto un elemen * ‚ ‚ $ & " ‚ & * # & "" * { { $ $ \ $ nasce appositamente per questo, cosĂŹ come la teoria delle luci e dei colori. Le ombre e le prospettive & & $ # cristianesimo per raccontare questo indicibile e in$ & " " & + $ Âœ " * " % " tantemente tutti i giorni.

GesĂš ermeneuta delle scritture

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Y„ \ (i discepoli di Emmaus) raccoglie in A cura di Diac. Giuseppe & Iacono diversi elementi: la scoperta del sepolcro vuoto da parte delle donne, la loro testimonianza agli apostoli e la corsa di Pietro al sepolcro ƒ] ]Y}Âœ "" ƒ]W WZ}Âœ & # ƒW ZW} ^ " " tra attenzione al racconto di Emmaus e in particolare a quei versetti in cui GesĂš dĂ una lezione di ermeneutica cristiana ai suoi discepoli, esempio seguito poi dalla comunitĂ primitiva. GesĂš durante la sua predicazione fa un costante " > " ## & & \ > # > gnore. E il giorno stesso di pasqua % $ " dovrĂ proclamare a tutto il mon \ " \ K O & ancora con voi‌â€?. Durante la $ % $ GesĂš era assieme ai suoi con una presenza terrestre, storica. Dopo la pasqua i discepoli ritornano ai fatti della vita pubblica per scoprirne il lo comprendono. Ăˆ un andirivieni psicologico e spirituale attestato da questo brano. Luca entra in una comprensione piĂš profonda " % $ # $ > ‡ " in scena GesĂš e lo fa parlare. GesĂš aveva annunciato piĂš volte il fatto di pasqua durante la sua vita terre > \ ž ]Â&#x; 18 e 22. Ma tutta la vita di GesĂš conduce alla settimana santa. GesĂš invita i discepoli di Emmaus a ri & " # $ $ $ & " > K O \ *j = j > " J * -


Bible Works - Una parola per la Bibbia

19 16 maggio 2015

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STUDI BIBLICI

Il compimento delle scritture nel Vangelo di Luca

I racconti della risurrezione in Marco

II PARTE

La missione- ultima parte

itĂ dell’Antico Testamento. Durante la sua predicazione GesĂš aveva detto piĂš volte di essere l’oggetto delle > se ne ricordano e riprendono personalmente la ricerca, come appare dalla predicazione primitiva negli Atti e negli stessi Vangeli: “Allora aprĂŹ loro " & # > tureâ€?. Ăˆ GesĂš stesso, GesĂš risorto " $ $ > "" K O> tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!â€?, cosĂŹ ora aiuta anche gli altri a capire le profezie della Bibbia. Come per Paolo l’incontro sulla via di Damasco cambia tutta la sua vita, cosĂŹ per gli apostoli con la pasqua la storia acquista un volto nuovo e le parole $ = ricorderĂ in 2Cor 3,14-16: “Ma le loro " Âœ oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell’Antico Testamento, perchĂŠ è in Cristo che esso viene eliminato. Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore, ma quando ci sarĂ la conversi > $ + J @ ‚ * > y OÂĄ compia tutto quel che sta scritto di me‌â€?. Mai nessuno aveva osato parlare cosĂŹ. Per GesĂš l’AT è la Bibbia $ " \ > * gogia che prepara i cuori a ricevere @ ‚ > $ ## @ ‚ conosceva bene la Bibbia perchĂŠ sapeva che essa parlava di lui. Aveva imparato a leggerla sotto la guida di Maria; l’aveva sentita proclamata nella Âœ $ $ > " miglia e in comunitĂ , ma la sua lettura erano libresche, piuttosto sulla linea dei Profeti nella coscienza di essere il Figlio di Dio. Egli scartava la lettera che uccide per offrirne una sintesi vivente (“La Parola si è fatta carneâ€?). La > l’ha ricevuta e l’ha perfezionata man mano che si è offerto disponibile al disegno di Dio. (continua)

arissimi lettori, siamo giunti allo studio dell’ultima pericope che Marco sottopone alla A cura di don Cristian nostra attenzione prima di chiudere Solmonese il suo Vangelo. Il testo di riferimento dunque sarĂ Mc 16,15-20. In questo testo è descritto l’invio in missione da parte di GesĂš del gruppo degli undici; il suo incipit è solenne: ÂŤAndate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creaturaÂť (v.15). Risurrezione e missione sono strettamente collegate. Dalla resurrezione scaturisce la missione. La resurrezione * O$ +J % K $ % * $ " > > * $ Âœ perchĂŠ la signoria di Cristo è la ragione e il conte " > " Vangelo deve essere annunciato in tutto il mon " " " gio ma la persona stessa di Cristo. Il v. 20 descrive la modalitĂ della missione degli undici. Prima di tutto essa è universale: ciascun uomo, dovunque sia e a qualsiasi razza appartenga, ha il diritto di & < " > gnore hanno il compito di andare da tutti. Il co" " > " verbo “andareâ€? nella forma del participio aoristo che potrebbe essere tradotto in due modi: “anda J O J " partenza, ed è confermato da qell’“uscitiâ€? del v. 20. La missione suppone un uscire da sĂŠ; essa è centrifuga da Gerusalemme al mondo, dalla Chiesa al mondo. Ăˆ uno schema rovesciato rispetto a quello dell’AT nel quale lo schema è centripeto. $ O J “andandoâ€? indica la modalitĂ della missione; si annuncia andando in viaggio, riprendendo lo stesso andare della missione di GesĂš: ÂŤGesĂš percorreva i villaggi insegnandoÂť (6,6). E cosĂŹ deve essere la missione del discepolo. Ăˆ andando che si annuncia > " " * " so verso tutti. Un particolare riportato dal testo è il verbo predicare, kerussein, che qui sembra riassumere tutta la missione. Questo verbo indica la direzione e il contenuto della missione. Esso è usato per la predicazione del Battista, per quella di @ ‚ % \ # * $ K Giovanni predicava nel deserto, GesĂš nei villaggi della Palestina, la Chiesa al mondo intero. Anche il contenuto cambia: Giovanni annuncia un battesimo di conversione, GesĂš annuncia l’avvento del Regno di Dio, la chiesa annuncia il Vangelo che è GesĂš Cristo. Inoltre il verbo kerussein indica non il tenere un’esortazione, un sermone, ma

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indica l’annuncio di un evento, di una notizia, non di una dottrina. Ăˆ un annuncio decisivo, non è informazione; la sua accoglienza mette in gioco la $ ## # Âœ di questa notizia gioca a sfavore dell’uomo: ÂŤsarĂ condannatoÂť (v. 16). Quest’affermazione è dura " * $ $ @ ‚ i segni che accompagneranno i discepoli. Il Van * & { * ƒ } " $ + " O " J * sua potenza e non alla propria ci sono dei segni che autenticano il Vangelo. Questi segni lasciano trasparire la potenza di Dio non dell’uomo. Ma O " J $ di segni che riproducono quelli compiuti da GesĂš, dello stesso stile. Il segno non equivale a prodigio o miracolo, ma è qualcosa che mostra e che svela. Il segno mostra una cosa vera senza dimostrarla, " $ + > * " @ ‚ * " ĥ ]]}Âœ rendersi credibile agli occhi di coloro che lo de $ ƒ]Z Yž W]}Âœ # compiere segni spettacolari come quello di buttarsi dal pinnacolo del tempio. Il grande segno compiuto da GesĂš è stata la sua vita e la sua morte; ha accolto tutti gli ammalati ma non tutti li ha guariti. Il testo termina con la separazione di GesĂš K  > @ ‚ $ con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di DioÂť (v. 19). L’immagine è molto bella: GesĂš ha terminato il suo cammino e si siede; i discepoli invece iniziano il loro cammino e partono. GesĂš sale in cielo e i discepoli vanno nel mondo. Il cammino di GesĂš continua nel cammino dei discepoli. L’assenza di GesĂš però non è una vera assenza; è un " K  > $ insieme con loro e dava fondamento alla parolaÂť (16,20).


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Ecclesia 16 maggio 2015

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 17 maggio 2015

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arissimi amici, oggi celebriamo l’Ascensione del Signore. Finisce il tempo della A cura di missione terrena di GesĂš. Comdon Cristian Solmonese incia il tempo della Chiesa, il tempo dello Spirito Santo. Il ritorno di Cristo al Padre è nello stesso tempo fonte di tristezza, perchĂŠ implica la sua assenza, e fonte di gioia, perchĂŠ implica la sua presenza. Questa solennitĂ ci fa comprendere la nostra condizione presente e il tempo di oggi: abbiamo perso Cristo e l’abbiamo trovato; non lo vediamo eppure lo discerniamo. Abbracciamo i suoi piedi (Mt 28,9), eppure ci dice: ÂŤNon mi trattenereÂť (Gv 20,17). Com’è possibile? Ăˆ possibile perchĂŠ abbiamo perso la percezione sensibile e cosciente della sua persona; non possiamo guardarlo, sentirlo, conversare con lui, seguirlo di luogo in luogo; eppure godiamo spiritualmente, immaterialmente, interiormente, mentalmente e realmente della sua vista e del suo possesso; un possesso piĂš reale e piĂš presente di quello di cui godevano gli apostoli nei giorni della sua carne, proprio perchĂŠ esso è spirituale, proprio perchĂŠ esso è invisibile. Egli entra in noi e prende possesso dell’ereditĂ che si è acquistata. Non si presenta a noi; ci prende con lui. Non lo vediamo; conosciamo la sua presenza soltanto mediante la fede, perchĂŠ egli è al di sopra di noi e in noi. La dipartita di GesĂš da

questa terra apre il tempo della Chiesa. Ăˆ il tempo della missione, il tempo di portare la sua Parola a tutte le genti. La missione della Chiesa ha un solo scopo: suscitare la fede. Chi crederĂ sarĂ salvo! La salvezza passa dalla conversione e dal perdono. La conversione è la prima missione della Chiesa. La conversione che deve operare la Chiesa è di dare centralitĂ a Cristo capo, lui solo al centro. Ăˆ missione di perdono perchĂŠ il Signore è venuto a riconciliarci con il Padre. Ha proclamato l’anno di misericordia del Signore, l’anno del perdono. Tutti abbiamo accesso al perdono Dio! Noi ci stanchiamo di chiedere a Dio il perdono. La missione degli Undici è accompagnata da segni. Il Vangelo * & { * mostra la sua veritĂ mediante i segni che pro O " J * potenza e non alla propria ci sono dei segni che autenticano il Vangelo. Questi segni lasciano trasparire la potenza di Dio non dell’uomo. Ma O " J $ si di segni che riproducono quelli compiuti da GesĂš, dello stesso stile. Il segno non equivale a prodigio o miracolo, ma è qualcosa che mostra e che svela. Il segno mostra una cosa vera senza dimostrarla, mostra la veritĂ che garantisce. Se * " @ ‚ * " ĥ ]]}Âœ scendere dalla croce per rendersi credibile agli

Stare o partire? occhi di coloro che lo deridevano (15,29-31); ha # " tacolari come quello di buttarsi dal pinnacolo del tempio. Il grande segno compiuto da GesĂš è stata la sua vita e la sua morte; ha accolto tutti gli ammalati ma non tutti li ha guariti. Cari amici, la liturgia oggi nel prefazio ci fa cosĂŹ pregare: il Signore dell’universo, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduto " che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria. SĂŹ, Egli ci ha anticipato ed entrando nella sfera celeste, ha portato con sè anche il nostro corpo perchĂŠ lui si era fatto uomo. Abbiamo la speranza che la nostra natura sarĂ accanto a Dio nella gloria come giĂ adesso nel corpo di Cristo e nel corpo di Maria Assunta in cielo vi è giĂ la nostra carne. Non scoraggiamoci, la nostra umanità è accanto a Dio, non lasciamo cadere le braccia, il Signore è nostro avvocato presso il Padre. In tutto questo tempo dobbiamo chiederci anche un’altra cosa: quando il Signore tornerĂ , saremo stati testimoni della conversione e del perdono? Saremo stati uomini di fede? Quando tornerĂ troverĂ in noi la fede? E troverĂ la fede sulla terra? Una cosa è certa lui ritornerĂ ; beato quel servo che al ritorno del suo padrone sarĂ pronto!

Amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa

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urante l’Udienza generale di mercoledĂŹ 6 maggio, Papa Francesco esorta i mariti ad amare le proprie A cura dell' mogli come Cristo ama la Chiesa. Ordine “Voi mariti capite questo? AmaFrancescano secolare re la propria moglie come Cristo di Forio ama la Chiesa, questi non sono scherzi, eh, è serio!â€?. Papa Francesco si è rivolto cosĂŹ ai fedeli presenti in piazza San Pietro per l’udienza generale, affermando che gli uomini e le donne che – “coraggiosiâ€? – si sposano, “sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo!â€?. L’amore tra sposi è una vocazione; nel loro volersi bene si può riconoscere la chiamata del Signore. Il matrimonio diventa, quindi,la grazia che attrae due persone consapevoli e contente di dare una svolta alla loro libertĂ .Per ogni persona che sceglie di basare il suo matrimonio sulla luce di Cristo, che garantisce il suo amore, attraverso la grazia del Sacramento,la comunitĂ d’amore $ " ‚ giorno dalla stessa fede.Se ci sarĂ un’educazione all’amore, in un clima d’amore, anche se non

mancheranno stanchezze e fragilitĂ reciproche, i due coniugi, forti della fede in Dio, riusciranno intensamente a vivere la loro vocazione: la grazia opera attraverso la fede che la interpella. La povertĂ spirituale di certi matrimoni cristiani deriva dalla mancanza di fede e di conseguenza la mancanza della grazia. Per vivere ogni giorno la vocazione al matrimonio bisogna amarsi senza riserve, senza tante pretese, con rispetto e sforzo reciproco di comprensione. Se Dio è l’amore per essenza, l’amore dell’uomo è lo stesso amore divino in quanto è fatto nostro; # " quanto partecipi della sua vita per mezzo della # ƒ Y = ] „ }K * { vive in noi e noi in lui, rivestiti d’amore. Infatti se Dio è amore, partecipare alla vita divina $ { * & " Consapevole di ciò, San Francesco esorta tutti con accento accorato: ÂŤ Dobbiamo amare molto l’amore di Colui che ci ha amati molto Âť ( Y% ]ž KÂ&#x;•„ } = $ & modalitĂ dell’itinerario spirituale verso il sommo bene e mette in guardia contro gli ostacoli

che inibiscono lo slancio d’amore. ÂŤ Tutti amiamo con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la capacitĂ e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio, con tutto l’affetto con tutti i sentimenti piĂš profondi, con tutto il desiderio e la volontĂ del Signore Dio‌ che tutti ha creato e redento e che ci salverĂ per la sua sola misericordia. Lui che ogni bene fa e fece‌. Afferma San Francesco che, se ci amiamo gli uni con gli altri, l’amore di Dio è perfetto in noi. Amandoci a vicenda, noi dimostriamo di credere all’amore che Dio ha per noi e rinnoviamo nella nostra esistenza quell’incendio d’amore che dischiude l’accesso al mistero di Dio-amore. Inoltre sfuggiamo alla spirale della morte, immergendoci nella vita proprio ÂŤperchĂŠ amiamo i fratelliÂť. L’uomo, in sintonia con tutte le creature e in modo responsabile, deve riamare quel Dio d’amore che per primo ci ha amato. L’amore deve quindi informare tutta l’esistenza umana e crescere di giorno in gior " $ $ frontiere del tempo‌


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Ecclesia

16 maggio 2015

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Il trattato della vera devozione a Maria di San Luigi Maria Grignon De Montfort (1673 – 1716)

IL SANTO DELLA SETTIMANA A cura di Francesco Schiano

21 MAGGIO Sant’Eugenio Mazenod, Vescovo

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ll’inizio di questo mese di Maggio, P.Sergio Gaspari, A cura dell' ha don Vincenzo monfortano, presentato a RaAvallone dio Maria questo trattato, che, assieme alle“Glorie di Mariaâ€?di S.Alfonso è un vero capolavoro di spiritualitĂ mariana. Certo, la maniera di amare Maria non è unica. Ma il Montfort indica nel suo trattato quella che secondo lui è la piĂš autenticamente evangelica, la migliore tra le vere: consacrarsi interamente alla Vergine per consacrarsi totalmente a Cristo. Qui sta la scoperta di S.Luigi Maria Grignon De Montfort ed è motivo dell’enorme fama riscossa dal trattato. Ecco alcune idee-chiave prese dal trattato: n.1“Per mezzo della Ss.Vergine Maria, GesĂš Cristo venne nel mondo: ancora per mezzo di Lei deve regnare nel mondo!â€? n.14“Con tutta la Chiesa confesso che Maria, essendo una semplice creatura uscita dalle

maestĂ , è meno di un atomo, meglio: è proprio un niente, perchĂŠ soltanto Lui, è Colui che è (Esodo 3,14), e per conseguenza, questo grande Signore, sempre indipendente e bastante a sĂŠ stesso, non ha avuto nĂŠ mai avrĂ bisogno, in modo assoluto, della Madonna, per attuare i propri voleri e per manifestare la propria gloria. Gli basta volerlo per fare tuttoâ€?. n.15“Però affermo che, supposte le cose come sono, Dio, dopo aver voluto incominciare e terminare le sue piĂš grandi opere per mezzo di

plasmata, è da credere che non cambierĂ metodo nei secoli dei secoli perchĂŠ è Dio e non muta per niente nĂŠ sentimenti nĂŠ condottaâ€?. n.120“PoichĂŠ tutta la perfezione sta nell’essere conformi, uniti e consacrati a GesĂš Cristo, la piĂš perfetta delle devozioni, evidentemente, sarĂ quella che ci conforma, unisce e consacra piĂš perfettamente a GesĂš Cristo. Orbene, essendo Maria la piĂš conforme a GesĂš Cristo fra tutte le creature, ne consegue che, fra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma piĂš perfettamente l’anima al Salvatore è la devozione alla Vergine Madre sua, e che quanto piĂš un’anima sarĂ consacrata a Maria, tanto piĂš lo sarĂ a GesĂš Cristo. Perciò, la perfetta consacrazione a GesĂš Cristo non è che la totale consacrazione

alla Madre sua, quale è la devozione he io insegno; in altre parole: una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del Battesimoâ€?. San Giovanni Paolo II e il trattato O% " " " " " $ " " " " # $ % $ > \ @ { K “Il Trattato della vera devozione alla Santissima Vergineâ€? $ " + # $ $ " ƒ } % ‡ " & # $ + * \& ƒ } * ## " * " $ + & # < { % " % & $ K O\& > ‡ & J O ” > > J O " $ > J O $$ " > = J O $ $ " ## JK $$ $ ` " & $ ‚ $ & " + $ # " " K O[ J \& $ > \ @ { * & $ # " " & " { ”K O[ " " " ÂŁ

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Nato ad Aix in Provenza il 1° ago ]Â&#x;•Y " % @ # $ ‚ $ # [ ]•€Y ‚ > " > > # = $ ordinato sacerdote ad Amiens nel ]•]] [ – ]•] > + " = $ # ‚ " ÂŒ "" Nominato vicario della diocesi di ]•WÂ&#x; $ $ O WÂ&#x; J " " K  " $ ## $ ¢ Y] " ]• ] " ÂŒ $ K  = $ + + +J # $ ## " ¢ & ]ž ]žÂ&#x;Z = < " @ $ = ]žžZ


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Sport 16 maggio 2015

www.chiesaischia.it

FASE PROVINCIALE 2014/2015

Categoria Open

RISULTATI SEMIFINALI Mater Ecclesiae

C.P.D. CSI Pozzuoli

10 – 4

Obbiettivo Uomo

Epomeo calcio a5

13 – 13 (3 – 0 d.c.r.)

MATER ECCLESIAE: Capuano, Buono E., Schiano (2), Barano (2), Mazzella, Patalano L. (3), Ferrandino (1), D’Andrea (2) All. Buono V. CPD CSI POZZUOLI: Buccino, Coppola R. (1), Massaro (3), Paone, Fiore Sardo, Coppola A. All. Mendico. La Mater Ecclesiae sfodera una delle prestazioni migliori della stagione e raggiunge per il terzo anno consecutivo la finale provinciale. Secco 10 a 4 rifilato al CPD CSI Pozzuoli, secondo classificato nel girone napoletano, che si è dimostrato ben poca cosa rispetto alle aspettative della vigilia e che non è mai riuscito ad impensierire la squadra fiaianese tranne che nel primo tempo, quando ha raggiunto momentaneamente il pari. Per il resto, dominio assoluto per la squadra di Mister Buono che sciupa anche molteplici occasioni per aumentare il proprio bottino. Tra le fila “mariane”, in evidenza Patalano L. autore di una tripletta e diversi assist ma tutta la squadra ha giocato in maniera ordinata ed efficiente sopperendo anche all’ assenza dei fratelli Buono. In finale, la Mater Ecclesiae affronterà l’Obbiettivo Uomo. L’incontro si disputerà sul campo neutro del centro sportivo “San Francesco” sito a Chiaiano e che vedrà l’accesso diretto alle fasi Interregionali.

OBIETTIVO UOMO: D’Amico, D’Ambrosio, Sorrentino, De Rosa, Pagano, Salemme, Molino, Mangiapia. EPOMEO CALCIO A5: Castagliuolo, D’Ambra, Castaldi, Mattera M., Scotti L. (1), Scotti A. (1), Iacono F. (11) All. Finzi G. SEQUENZA RIGORI: Sorrentino (OU) – gol, Iacono F. (EP) – palo, Salemme (OU) – gol, Scotti A. (EP) – parato, Molino (OU) – gol, Mattera M. (EP) - parato. L’Epomeo calcio a 5 esce a testa alta dalla competizione CSI dopo una partita giocata a suon di gol e decisa solamente dalla scellerata sequenza dei rigori. Nonostante uno stratosferico Iacono F., artefice di ben 11 segnature, i serraresi non riescono mai a prendere il largo e vengono sempre raggiunti dall’Obiettivo Uomo, squadra composta da una buone individualità e notevole forza fisica anche se di scarsa organizzazione e che fa del suo campo il suo punto di forza (terreno di gioco al limite delle misure regolamentari). Match che vive di fasi alterne, ma dove tutto sommato regna l’equilibrio. Il punteggio finale non si addice certo ad una semifinale ma le dimensioni del terreno di gioco permettevano facili tiri anche da lunghe distanze. La svolta è nei tiri dal dischetto dove a farla da padrone è l’imprecisione dell’Epomeo calcio a 5. Tre rigori, tre errori. A festeggiare è l’Obiettivo Uomo che raggiunge così la Mater Ecclesiae nella finale provinciale.


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Sport

16 maggio 2015

kaire@chiesaischia.it

ABBONAMENTO POSTALE

Tanti punti persi per strada M

ancano ormai solo tre partite alla

" $$ " % " A cura di \ $$ Alberto " ‚ \ Arcamone * " ` % +y % $ + ‚ y < + ‚ ` ‡ " " \ 7 " $ $ " > > # # $$ " $ " $ # $ $ $ O J \ # ‡ " $ $ & + " = " $ œ " $ * $ & – — [ " # \ " * " " $ # { " 7 " + &w " \ # $ + > " + " $ " + ˜ + $ 7 " $ + * $ " " * { $ " $

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