Kaire 26 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 26 | 27 GIUGNO 2015 | â‚Ź 1,00

www.chiesaischia.it “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

QUESTIONE GENDER 300 ischitani a Roma per dire no all’ideologia assurda e falsa. La riessione dello psicologo e psicoterapeuta Bellantoni sul caso.

LETTERA APERTA A

MADE IN ISCHIA

Matteo Renzi Riparte la rubrica estiva del Kaire con una novità : uno spazio dedicato all’isola che produce, all’isola che lavora, per far conoscere ai turisti i e Pierpaolo Baretta sapori e i mestieri locali. Si comincia con il miele di Raffaello Buono.

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arissimiâ€? Matteo Renzi e Pierpaolo Baretta, come A cura di era prevedibile, Luigino la proposta di Bruni legge sull’azzardo che avete preparato su delega del parlamento è ar proposte dalle associazioni che difendono le vittime dell’azzardo. Ci avevate promesso di tener conto di alcune misure minimali - divieto di pubblicitĂ e competenza dei sindaci per regolare i giochi - e invece ha prevalso la logica delle lobbies dell’azzardo che, come mi ha detto Baretta, erano contenti della proposta di legge. E cosĂŹ state perdendo contatto con l’Italia che sta dalla parte dei poveri e delle vittime, per qualche dollaro in piĂš. Mi vergogno come italiano di questa politica, e mi vergogno di un governo incapace di fare leggi che siano dalla parte dei poveri. Noi non molliamo, continueremo a combattere la nostra battaglia, ma voi sappiate che la base etica della vostra azione sta toccando il fondo. Scelte che pagheremo noi italiani, con un tessuto civile sempre piĂš deteriorato, e con un paese che sta diventanContinua a pag. 2

LA VOCE DI PIETRO L’importanza di fare turi lettera del vescovo ai turisti.

FAMIGLIE Presentata l’Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo dei vescovi.

ISCHIA FILM FESTIVAL Al via la tredicesima edizione dell’unica rassegna legata alle loca

DIABETE ISCHIA I risultati della giornata di prevenzione: su 153 controlli, 55 faranno analisi piĂš dettagliate.


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In Primo Piano 27 giugno 2015

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LE CIFRE PARLANO CHIARO

L’immigrazione

600mila, l’8,2% del totale delle imprese italiane (per lo piĂš piccole imprese commerciali e di servizio con pochissimi addetti) che producono il 6,1% del valore aggiunto nazionale (pari a 85,6 miliardi). Gli stranieri hanno intestate 2,8 milioni di auto e danno allo Stato un gettito pro-capite di 300 euro di sole imposte sui trasporti (840 milioni l’anno). I contributi Inps l tema dell’immigrazio- sari per fare il lavoro che gli italiani sono il 4,2% del totale per oltre ne verso l’Europa tiene non vogliono piĂš fare, l’80% ritie- 9 miliardi di euro, che sommati al banco. Danimarca, Spa- ne che se c’è poco lavoro gli italiani A cura di gna, Francia, Gran Bre- dovrebbero avere la precedenza, il di 16,5 miliardi che entrano nelle luigi tagna, Austria, Svizzera, ! casse pubbliche. Il calcolo della Crimella Germania e Ungheria " # $ - Fondazione Leone Moressa è che alzano muri, barricate e controlli li per compensare le nostre nascite a fronte di questi 16,5 miliardi in anti-migranti. Rimangono Italia e sempre piĂš scarse. E ancora il 78% entrata, lo Stato spenda per loro Grecia, nazioni con migliaia di chi- dice che le case popolari andreb- 12,6 miliardi (sanitĂ 3,7; scuola 3,5; lometri di coste, dove è facile giun- bero date per primi agli italiani; il giustizia 1,8; trasferimenti econogere per le decine di barconi che 58% ritiene che i matrimoni mi- mici, 1,6; servizi sociali, 0,6; casa partono dai paesi nord-africani. 0,4) con uno sbilancio a favore Questo a oggi il fenomeno-immi- problemi; il 73% pensa però che dello Stato di 3,9 miliardi. grazione, affrontato spesso anche le unioni miste favoriscano l’inte- La “pericolositĂ â€? degli immiin Italia con pregiudizi ideologici o grazione culturale e il 71% che il grati. Visti questi dati, ci si chiede moralistici. ricongiungimento culturale crei quale sia il reale grado di “pericoDue i rischi che si corrono e tra integrazione sociale. Il campione lositĂ â€? degli immigrati rispetto ai loro opposti: da un lato il “buo- analizzato dal Cisf vede un 35,5% conti pubblici e alla tenuta socianismoâ€? di chi vorrebbe far passa- di “ostiliâ€? agli immigrati, un 35,3% le del paese. Per le pensioni, ad re tutti, dall’altro la chiusura pre- di “problematiciâ€? e solo un 29,2% esempio, versano 7,5 miliardi e ne giudiziale di chi sostiene che non di “apertiâ€?. Se oltre il 70% degli ricevono “soloâ€? 600 milioni, cioè italiani hanno forti dubbi sull’im- di fatto pagano le pensioni agli itaitaliani. Ci sarebbe una terza pro- migrazione, il recente progetto liani anziani. Quanto alle tasse abspettiva, poco praticata: quella “Integra. Famiglie in azione per biamo visto come contribuiscano di valutare cosa rappresenti oggi una societĂ interculturaleâ€?, con- per quasi 8 miliardi. l’immigrazione per l’Italia, quale dotto dal Forum famiglie in 7 re- & '*! peso economico e sociale abbia- gioni, ha mostrato che laddove si e tengono alto il tasso demograno gli immigrati regolari, quanto attuano concrete azioni di sensibi- spazio ci sia nel mondo del lavoro lizzazione e dialogo, cambiano gli demografo Gian Carlo Blangiarper eventuali nuovi arrivi o l’acco- atteggiamenti sia degli italiani sia do – “vedrebbe l’Italia condannaglienza di coloro che fuggono dalle degli immigrati. Ma il percorso è ta all’estinzioneâ€?. Sono dei grossi lavoratori, questo sĂŹ, in quanto pur guerre e persecuzioni (Siria, paesi sub-sahariani, Eritrea ecc.). Il peso economico dell’immi- essendo poco piĂš del 7% della poLa percezione culturale del fe- grazione. Dalla ricerca della Fon- polazione, “occupanoâ€? il 10,5% nomeno. Andando alla ricerca di dazione Leone Moressa, diretta dal dei posti di lavoro (escluso il somdati e riscontri, si scopre anzitut- prof. Stefano Solari, economista merso), ma i loro salari sono piĂš to che gli italiani posseggono una dell’universitĂ di Padova, emerge bassi del 15-20%. percezione alquanto distorta sul che sul totale di circa 5 milioni di In conclusione, considerato che peso e ruolo degli immigrati. Il stranieri presenti sul suolo italiano nel mondo i migranti sono oltre Cisf (Centro internazionale stu- i contribuenti sono ben 3,5 milio- 200 milioni, il dato di averne tra di famiglia) diretto da Francesco ni e hanno dichiarato 44,7 miliardi noi 5-6 milioni è poca cosa sul Belletti, ha sviluppato una ricerca di euro, pari al 5,6% del totale dei piano statistico. Semmai bisogna interrogarsi sull’appello del Papa a dal titolo “Le famiglie di fronte alle redditi. - In media ciascuno di loro ha di- non chiudere le porte‌ ragionanstando 4mila persone. chiarato 12.930 euro, quasi 7.500 do anche in termini economici e Emerge che il 52% è d’accordo sul in meno della media italiana. Gli

+ fatto che gli immigrati sono neces- imprenditori stranieri sono oltre zione rappresenta per noi.

(a conti fatti) conviene agli italiani

Secondo i calcoli della Fondazione Leone Moressa, a fronte di 16,5 miliardi in entrata nelle casse pubbliche grazie agli immigrati, lo Stato spende per loro 12,6 miliardi (sanitĂ 3,7; scuola 3,5; giustizia 1,8; trasferimenti economici, 1,6; servizi sociali, 0,6; casa 0,4) con un attivo per lo Stato di 3,9 miliardi. Insomma, gli immigrati pagano le pensioni agli italiani anziani

Continua da pag. 1 do una sala giochi che mangia i piĂš fragili e le loro famiglie. E voi sareste espressione di un governo di centro sinistra, nato dall’alleanza tra i cattolici e la tradizione socialista? poveri Gramsci, Sturzo, Moro, Berlinguer, che si vergogneranno, come me, di voi. Non ci resta che la forza della veritĂ , e con questa continueremo la nostra buona battaglia. Davide contro Golia, ma forse ancora oggi il piccolo Davide può trionfare Golia. Luigino Bruni Economista giornalista e scrittore

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

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La Voce di Pietro

3 27 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

Si riunĂŹ attorno a Lui una folla enorme VenerdĂŹ 19 giugno si è rinnovato l’appuntamento mensile tra i giovani di Ischia ed in nostro Vescovo Pietro.

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[ / = a dir poco speciale che riesce sempre a trasmettere pace e serenità a A cura di chi vi prende parte. Il momento di Giuseppe preghiera ha avuto inizio con l’invoGalano cazione dello Spirito Santo. Le voci

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intonato il canto Manda il Tuo Spirito. “In < < < vivere al meglio questo momento�. Con queste parole ha inizio l’incontro preparato da Padre [ >/ #

\ < perchÊ possiamo essere come Tu ci vuoi, simili a Te. Manda il Tuo Spirito perchÊ possiamo imparare ad amare ed a sentirci amati da Te�. Il brano sul quale il Vescovo ha invitato tutti alla = ] ^ " ' _$ < + re, una di quelle che parlano del Regno di Dio. ^ K passo, quelli che solitamente vengono letti qua H

cemente a spostare l’attenzione verso il cuore

+ K X / # cominciò di nuovo ad insegnare lungo il mare. K ` che Egli, salito su una barca, si mise a sedere

la riva. La parabola sembra che sia raccontata da / # ` gente ad ascoltarlo. Egli racconta del seminatore che uscĂŹ a seminare. Il seme caduto sulla terra + >< + / #

j J = serio con Lui? Questa domanda è rivolta non che stava ascoltando le sue parole bensĂŹ a tutti noi qui presenti questa sera. Chi è disposto a seguirlo, costo quel che costi? Il passo del Vangelo è stato accompagnato da un canto tratto dal repertorio di Ivano Fossati, La costruzione di un amore '_k' H meditazione. Da molti il brano è considerato un # + canzoni della musica d’autore. La costruzione di un amore è un brano che Fossati scrisse appositamente per Mia Martini ai tempi della loro tormentata storia d’amore. Il testo della canzo tra l’uomo ed il Signore. “Ogni amore è sempre

un dono. PerchĂŠ possa trovare accoglienza dentro di noi è necessario che questo amore costi anche qualcosa. L’amore va custodito e vanno sperimentate tutte le sue bellezzeâ€?. Il vescovo H La costruzio mescola il sangue con il sudore se te ne rimane. J H il testo della canzone di Ivano Fossati. “Que +

/ # sulla Croce, al momento della sua morte per amore verso gli uominiâ€?. La costruzione di un amore non ripaga dal dolore. “Senza basi more non ripaga il dolore, anzi vi è il rischio E’ come un altare di sabbia in riva al mare. K = = H ++ T W Se nel nostro rapporto con il Signore vi sono + X Y + Ed io ci metto l’esperienza.â€?Occorre che chi ha maggiore esperienza ci aiuti nel rapporto con il Signore. ++ + = # di chi ha giĂ sperimentato le cadute e le risalite. Il rapporto con Dio richiede cura se vogliamo zione alla cura dei particolari. E ad ogni passo vi è un sorriso.â€? Man mano che il rapporto con Dio cresce aumenteranno i sorrisi. Questo rapporto ci permette di guardare e sorridere al Signore. Tutto ciò altro non è che la Preghiera, ++ un sorriso. Dietro le porte un po’ d’amore per quando non ci sarĂ tempo di fare l’amore.â€?Verranno momenti in cui non sarĂ possibi / # Y tempo in cui si resterĂ presi dalla vita, in un vortice di cose. Quando si ha la possibilitĂ bisogna

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saranno tempi in cui non si potrĂ e quasi tutto sembrerĂ pesante. La costruzione di un amore è cosĂŹâ€?. L’esperienza dell’amore è di pienezza, guardo questo amore che si fa piĂš vicino al cielo.â€?Il Signore ci chiama a questa relazione tutta speciale. Verranno momenti in cui tutto ++ / # Si dice che bello tornare alla vita che mi era e quel che è peggio è che tutto è vero. “A < +

= cosĂŹ. Potrebbe capitare che tutto svanisca. Stiamo entrando nel cuore dell’estate, tempo della dispersione, tra lavoro, vacanza e desiderio di starsene tranquilli, vi è il rischio concreto di non curare il rapporto con Dioâ€?. Il testo della canzone termina con queste parole: E tutto ciò so io chiederei che mi crollasse addosso. >@ = <

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/ # costruzione di questo amore. Occorre mettersi in gioco, l’amore è un dono, va costruito, costa rire. A conclusione dell’incontro, quale risposta alla meditazione,è stato proposto il canto Io scelgo Te.


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La Voce di Pietro 27 giugno 2015

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Messaggio del Vescovo Pietro ai turisti e ai lavoratori del settore turistico

Siamo tutti operatori turistici Riessioni di Antonio Monti* Il vescovo di Ischia Pietro Lagnese ha centrato una serie di punti, dagli auguri di una serena e gioiosa vacanza ai turisti che scelgono la nostra isola per riposarsi e ritemprarsi, a quelle che sono le regole che una Y ++ | isolani abbiamo l’obbligo dell’accoglienza < operatori turistici sulla nostra isola, qualunH Y [ mente lavoro da circa vent’anni nel settore turistico come tour operator, e penso che dobbiamo essere attenti nel preservare sempre di piÚ il nostro territorio, oltre all’acco Penso inoltre che dobbiamo lavorare principalmente contro il degrado, avviando una raccolta differenziata maggiore, e cercare di

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} ++ # + H & grado non deve persistere nel nostro siste / * Assessore al turismo comune di Lacco Ameno

Carissimi fratelli e sorelle, Il Signore vi dia pace! A coloro che visitano la nostra bella Isola giunga il mio saluto e il benvenuto di tutta la Chiesa di Ischia! Auguro a tutti di trascorrere su questa terra benedetta da Dio, tra le piĂš belle della nostra Penisola, giorni sereni di riposo e di pace! Il tempo delle vacanze è una bella opportunitĂ per riprendere in mano la propria esistenza, ritrovare energie e slancio per una rinnovata passione per la vita e rian o comunque non riusciamo ad alimentare! Anche per rinsaldare la relazione con Dio il tempo delle vacanze può rappresentare un’occasione opportuna! Il mio augurio è che i giorni trascorsi tra noi possano contribuire a tutto questo! Spero che nelle nostre chiese possiate sentirvi a casa vostra! I nostri sacerdoti sono a vostra disposizione, pronti ad accogliere e ad ascoltare chi vorrĂ incontrarli e le nostre comunitĂ parrocchiali desiderose di condividere con tutti il pane della Parola e dell’Eucarestia! Vi ringraziamo per aver scelto la nostra Isola per trascorrere le vostre vacanze! La vostra permanenza come turisti qui ad Ischia è motivo di lavoro e, perciò, fonte di sostentamento per tante famiglie! Ma venendo tra noi voi ci aiutate a sviluppare anche i valori dell’accoglienza e dell’ospitalitĂ , tanto importanti per crescere in Y + x & stra presenza ci aiuta a prendere coscienza della bellezza del creato che Dio pone nelle nostre mani e a diventare custodi del grande tesoro della terra! Rivolgo il mio pensiero anche ai tanti lavoratori del settore turistico che, per assicurare a tutti i villeggianti un sereno soggiorno sull’isola, anche quest’estate forse dovranno sottoporsi ad orari di lavoro davvero snervanti! Per molti di loro in que Y ^ x che per tutti ci sia un giusto riposo ed una remunerazione equa e trasparente! Saluto anche quanti, quest’anno, non avranno l’opportunitĂ di vivere un tempo di vacanza e tutti coloro che trascorreranno il periodo estivo senza lavoro e nell’indigenza! A loro assicuro la mia speciale preghiera! A tutti ancora il mio saluto e la benedizione del Signore! Buona estate 2015! + Pietro Lagnese vescovo di Ischia

Rinfrancati nel corpo, rinvigoriti nello spirito

Riessioni di Dario Della Vecchia**

Con l’approssimarsi della stagione estiva volge a conclusione un periodo, piÚ o meno lungo, dove ha visto una buona fetta di uomini e donne impegnati a lavoro, sui e fra i banchi di scuola, ad af Y + \ e tanta vita vissuta, in famiglia, fra gli { periodo dove purtroppo non sempre le realtà familiari, di vicinato, di lavoro sono vissute con leggerezza e sereni-

tà , e quindi la pausa estiva aiuta molto spesso a dedicarsi un po’ a se stessi per rimettersi in carreggiata e rigenerarsi di quella linfa vitale che consentirà ai piÚ di affrontare meglio, tornando a H Y K canze quindi rappresentano sempre un momento importantissimo nella vita

H @ damentale il ruolo di noi tutti ischitani, chiamati a fare dell’accoglienza al viaggiatore sÏ la nostra professione,


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La Voce di Pietro

27 giugno 2015

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Una crisi che diventa opportunità Riessioni di Ermando Mennella*

ma anche la nostra missione, trasformandoci in veri e propri assistenti alla “ri-creazioneâ€? di coloro i quali eleggono la nostra amata isola a meta presso la quale ri-generarsi, rasserenarsi. Quel luogo del cuore dove ritrovare se stessi. Diciamo pure che Ischia non è immune dalla crisi che il mon

H problematiche etiche e morali che turbano il cuore anche degli stessi isolani. Le stragi nel canale di Sicilia, la corruzione dif + Y ^ ~ nostra, dove a volte la stessa assistenza minima è negata ai piÚ

+ & vero e proprio impegno verso la comunitĂ . Spesso dinanzi a queste criticitĂ ci si sente piccoli e impotenti, quasi pronti a “lasciar perdereâ€? e buttare tutto, quasi letteralmente, in quel mare che qualche volta vediamo non piĂš splendente come una volta. Ma poi basta prendere del tempo per se investendolo nel fare una passeggiata fra i vicoli saraceni di Forio, nelle sale dell’antica Torre dei Guevara a Cartaromana, al Castello Aragonese o fra i sentieri delle nostre colline verdi, e ci si accorge del tesoro che abbiamo sotto i nostri piedi, riconciliandoci tutto d’un tratto, col mondo e con gli uomini. Anzi, fra queste zone di cultura e di natura, ritorna forte quel desiderio di gridare al mondo che ancora non conosce Ischia, tutto lo splendore dei luoghi e la bellezza degli uomini che li abitano. La riconciliazione verso Ischia e fra gli ischitani però prevede dedizione serietĂ e solidarietĂ i rapporti prima fra noi e poi con i nostri ospiti. Solo mettendo al centro la persona, che sia il collega, il capo settore, il vicino, il cliente esigente, potremmo Y

Amaâ€?. Tutto propedeutico a far si che Ischia diventi quel â€œâ€Ś laboratorio di pace e di autentico amoreâ€? che sua SantitĂ San Giovanni Paolo II auspicava nel 2002. Solo facendo cosĂŹ, ci diceva, coloro i quali verranno a visitarci “..ripartiranno rinfrancati nel corpo, ma ancor piĂš rinvigoriti nello spiritoâ€?*. E noi con loro. Buon lavoro a tutti *dall’omelia di Sua SantitĂ San Giovanni Paolo II, Ischia, Piazzale Aragonese – 5 Maggio 2002 ** Membro direttivo Federalberghi Ischia, membro del social media team #ILoveIschia

L’occasione delle vacanze estive, per i numerosi ospiti che sceglieranno l’Isola d’Ischia quale meta del proprio riposo annuale, rappresenta per noi ischitani il piĂš delle volte l’unica risorsa economica che possediamo. La congiuntura economica di questi anni ha visto il nostro comparto decisamente in calo e non solo sulla nostra meravigliosa isola. L’intero comparto turistico italiano ha subito un arresto delle presenze soprattutto dei nostri connazionali. Questo problema però non ci ha scoraggiato, ma anzi ci ha permesso di fare uno sforzo in piĂš, non solo per le nostre strutture ricettive agli standard qualitativi che le linee guida europee e regionali ci chiedevano. Quindi una crisi che diventa opportunitĂ , con tutti i sacri X mercati, utile per differenziare le presenze di stranieri, sta infatti pian piano premiando la globalitĂ dell’isola. Con l’offerta di qualitĂ , mista alle bellezze del creato di cui la nostra Ischia è ricca, il comparto turistico ischitano sta reggendo l’urto, ` # H Y | si potrebbe mettere in campo però senza l’aiuto costante dei nostri collaboratori e operatori del settore, a qualsiasi livello. E giĂ da qualche anno infatti che la nostra categoria sta mettendo in campo opportunitĂ di specializzazione grazie ad investimenti mirati a formare adeguatamente i dipendenti e i lavoratori cosĂŹ da renderli ancora piĂš professionali e preparati nell’accoglienza di tutti coloro i quali scelgono le nostre strutture ricettive. A tal proposito l’augurio che attraverso il settimanale Kaire vorrei giunga a tutti i nostri ospiti è quello di trascorrere serenamente il periodo di ferie che sono riusciti a ritagliarsi in questa estate. L’offerta naturalistica, balneare, termale, di divertimento, enogastronomica e culturale di cui la nostra isola è ricca, come un diamante dalle mille facce tutte da scoprire, possa contri+ } parte nostra e di tutti i nostri collaboratori l’impegno nell’accompagnarvi in questa esperienza alla scoperta dell’intera Isola di Ischia.#iloveischia * Presidente Federalberghi Ischia

la magia del divertimento

Organizziamo feste a domicilio divertenti e originali, per ogni occasione speciale, per tutti i vostri bambini. Giochi di animazione, spettacoli di burattini e di teatro, trucco bimbi, face painting, bolle di sapone, sculture di palloncini, festa con il mago, festa ‘‘Caccia al tesoro’’, festa ‘‘Cuochi pasticcioni’’, festa con la Fatina Vanillina, festa Beauty, festa del riciclo, feste a tema, laboratori manuali, feste speciali con tombole tematiche. Contattaci al

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Caso Gender 27 giugno 2015

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Per amore dei nostri figli 300 ischitani a Roma per manifestare e testimoniare la bellezza di essere famiglia, contro l’ideologia gender

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ui per amore dei , una delle frasi piĂš belle A cura di scritte sui tanti striFrancesca Prevenzano scioni che sabato 20 giugno hanno colorato Piazza San Giovanni a Roma, dove piĂš di un milione di persone sono scese in piazza per testimoniare , sulle orme della Santa Fami | W Dio ha scelto di venire al mondo proprio in una semplice ed umile famiglia composta da un uomo ed una donna, segno questo dell’amore tra Dio e l’uomo. Quella di sabato è stata veramente una giornata importante, perchĂŠ vedere tantissime famiglie riunite insieme con tanti bambini di tutte le etĂ , nonni, giovani e non solo, tante persone che nonostante le loro diversitĂ , poichĂŠ hanno aderito anche persone di altre confes

la stanchezza del viaggio, le spese economiche, il tempo che non è stato clemente non si sono scoraggiate, ma anzi si sono ritrovate unite dagli stessi che vanno oltre la politica e la religione, vedere questo è stata un’emozione unica. Oggi che viviamo in un mondo dove senza nemmeno accorgercene veniamo continuamente bombardati e catechizzati da mille forme di pensiero che vanno come un a ledere la nostra natura, le nostre tradizioni, la nostra educazione, cultura ed anche fede è fondamentale non aver paura di dire la VERITA’ e per piĂš di un milione di persone e non solo per tantissime altre che quel giorno per vari motivi non sono potute venire a Roma, una tra le tante verità è che la famiglia è il luogo dove vengono gestati gli uomini e le donne del domani, dove ci si sente amati nonostante le incomprensioni, dove attraverso la protezione e la sicurezza di un PADRE e la tenerezza e dolcezza di una MADRE si sperimenta il perdono e l’amore. Il tema affrontato in maniera particolare è stato !

& le, di ogni ordine e grado, progetti educativi, attraverso libri, video ecc. mirano , poichĂŠ progetti ed iniziative di questo tipo, con il pretesto di educare all’uguaglianza e di combattere le discriminazioni, la violenza di genere o i cattivi stereotipi, promuovono: " # $ $ # $ ! Non si può rimanere indifferenti a tutto questo, qualsiasi genitore e non solo, anche i nonni, zii e tutti coloro che credono nella famiglia e nell’educazione, non posso pren ciò,

, questo è stato il grido della piazza. In conclusione è stata una giornata intensa, sotto alcuni aspetti faticosa calda ed anche piovosa, ma il vedere tutti quei bambini piccoli i loro volti innocenti ed indifesi ci ha ripagato e sostenuto, e la nostra speranza è che nessuno possa rubare a tutti loro il dono piÚ bello che Dio gli ha fatto: l à di avere un padre ed una madre e di essere !


Caso Gender

27 giugno 2015

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gender = H A cura di Domenico

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Ideologia gender e antropologia cristiana

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liquidità (cfr. Bauman, Vita liquida, Laterza, 2008), rappresentino lampada per i propri passi, nella direzione di un senso chiaro per la propria vita. In particolare per ogni credente, il dato di natura e in particolare il sesso biologico non richiama un casuale big bang alle origini dell’universo, bensÏ un’intelligenza creatrice, una volontà di Dio e, pertanto, assume carattere di normatività a cui tendere e realtà da custodire. &

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Famiglie 27 giugno 2015

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INSTRUMENTUM LABORIS

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ccompagnamento, misericordia, accoglienza, A cura di integrazione, discerGiovanna nimento, veritĂ . Sono Pasqualin Traversa alcune parole chiave dell’Instrumentum laboris per la XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma dal 4 al 25 ottobre in Vaticano, reso pubblico oggi. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, ha spiegato che il docu > + percezione e le attese della Chiesa glia, integrando il risultato della precedente Assemblea contenuto nella ‘Relatio Synodi’â€?, rispetto alla quale contiene “alcuni punti di novitĂ â€?. Abbiamo raccolto il commento “a caldoâ€? di don Paolo Gentili, diret { J Quali sono, a suo avviso, i punti %

& ' * “All’inizio del cammino sinodale Papa Francesco ha dato come di j J ~ all’ascolto, mi sembra sia molto H emergono alcune linee concrete su cui i Padri sinodali potranno lavorare, e sono stati toccati spa j

di disabilità in casa o di situazioni economiche gravose, l’esperienza dell’esclusione sociale, il tema degli anziani. Uno sguardo davvero a 360 gradi su tutta la carne viva

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della comunità verso chi vive una nuova unione. Per tradurre tutto questo in prassi pastorale occorre + ” pagni’, e quindi la necessità di una

coniughi doti di discernimento, sapienza e tenerezzaâ€?. R ' ' /+ “Avvertiamo tutta la delicatezza di Don Paolo Gentili, direttore dell’UfďŹ cio nazionale per la pastorale familiare della questo tema in un momento in cui Cei, analizza le novitĂ e osserva come nell’espressione “accompagnamento diffe-

renziato delle famiglieâ€? emergano “il linguaggio e la sensibilitĂ di Papa Francesco, | ˜ entrati nel cuore del popolo e restituiti dalle famiglie ai padri sinodaliâ€?. Sottoline- zazione ideologica del gender con ata anche l’attenzione per la ministerialitĂ coniugale il compito dell’accompagnamento delle persone con orientamento documento anche una maggiore tribuzione di ‘responsabilità ’ al sinomosessuale, in particolare se sono attenzione alla ministerialitĂ coniu- golo vescovo - carico che sarebbe credenti e chiedono un cammino gale, termine piuttosto nuovo per eccessivo - l’istituzione nelle dioce K & + dire che la coppia di sposi è chia- si di un servizio stabile e gratuito mata a grande responsabilitĂ , a sta- ~ re dentro la Chiesa come soggetto decentramento delle strutture dei ne qualche tentativo, non esistono. evangelizzatore, protagonista delle tribunali, occorre anche un accomQuesto ambito richiede che la cura azioni di catechesi e di caritĂ â€?. pagnamento pastorale di chi sta vidi queste persone, spesso passate ' vendo il calvario del percorso verso ## la dichiarazione di nullitĂ . Un’atten H # â€?‌ zione nuova per chi sta rivisitando cordia che innerva l’Anno giubila“Sono il linguaggio e la sensibilitĂ re all’interno del quale si colloca il di Papa Francesco, entrati nel cuore In questo, avverto tutta la responSinodo. Coniugare insieme caritĂ ,

+ Y Y ] ai padri sinodali; un incarnare il n. miliare in Italiaâ€?. una grande sapienzaâ€?. 34 della ‘Familiaris Consortio’ sul- 7 " ' 1 ! 34 ' la legge della gradualitĂ che ogni ' * ' ” “Accoglienza e integrazione sono i # ' to’ che i genitori hanno verso ogni termini ricorrenti, pur nella diver + “Ad Ancona, Y K sitĂ delle situazioni. Si parla della nel Seminario regionale delle Mar ” possibilitĂ di una via penitenziale, 5 6 ma non è cosĂŹ semplice, le mo " ' dalitĂ sono tutte da inventare. Ci W + sono alcune proposte e saranno i “Un ambito in cui sono emerse

all’opera lo aiutano a crescere nella proposte pressanti. Insieme alla ni al Santo Padre. Tuttavia anche propria vocazione al servizio delle necessitĂ di uno snellimento del- la comunitĂ deve superare il suo ^ le procedure sono interessanti ‘la j no gradualmente inaugurando una larga convergenza’ sulla non ob- le va percorsa a livello individuale modalitĂ nuova anche di presenza bligatorietĂ della doppia sentenza e comunitario acquietando gli ani concorde, il superamento dell’at- mi esacerbati dei coniugi e l’ostilitĂ stessi istituti. Si tratta di esperienze positive che danno la carne della H j tità è quella del pannolino, delle e bollette che aumentano, della cassa sostien integrazione che avanza, dell’anzia K minile, dal canto suo, accompagna o u t l i H tu con e h c n a i c

Y Aiuta W + = dalla donna o per un arroccamento W lazione con tutto l’umano e quin = parte�.

“Uno sguardo su tutta la carne viva della famiglia�

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Punti di Vista

27 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

1.

Nella agenda affollata del Presidente De Luca, mi permetto inserire A cura di Franco qualche appunto. a) A Iacono Forio, sull’Isola d’Ischia, la Residenza che fu di Luchino Visconti la Colombaia, è chiusa. LĂŹ doveva realizzarsi, per un progetto di Maurizio Scapar

kˆ “Scuola Internazionale di Cinema, Musica e Teatroâ€? nel segno del grande regista, le cui ceneri, tumulate nel Parco della Residenza, assistono mute a tanto scempio ed a totale indifferenza. La Regione, insieme al Comune di Forio fa parte della Fondazione. Il precedente Governatore, Stefano Caldoro, al quale, insieme all’ex Senatore Luigi Covatta, inviai lettera aperta nel ++ ‡ˆ'* to di totale crisi della Fondazione La Colombaia di Luchino Visconti e la chiusura della Residenza, non ritenne dedicare all’argomento neppure un incontro, che pure avevamo richiesto. Può il Presidente De Luca prendere in mano questa vicenda dolorosa, per me, che fortissimamente volli, proprio con Covatta e Scaparro, l’acquisizione della Residenza al patrimonio comunale, le manifestazioni nel se K ] '_k• '__ˆ < Internazionale? Può dedicare la giusta attenzione anche al Museo Archeologico di Villa Arbusto, che pur attraversa una crisi profonda? LĂŹ ci sono le vestigia degli albori della CiviltĂ Antica, di cui la Coppa di Nestore ĂŠ la testimonianza piĂš luminosa. b) Per “fatto personaleâ€?, quale “inventoreâ€? (il copyright è condiviso con Franco Mancusi) della strategia, delle “Vie del Mareâ€?: può il Presidente De Luca recuperare quella intuizione, da cui scaturĂŹ il >^ ˜ ^ [ ed al Cilento, l’aliscafo per Sorrento, un concerto di iniziative, di

L’agenda di De Luca per Ischia e i muri in Europa contro i migranti PROROGATI I DOMICILIARI PER GIOSI FERRANDINO

cui anche alla “Carta del Turista�? L’obiettivo dichiarato: una diversa H della nostra regione, all’insegna del Mare come Risorsa, per alimentare sviluppo ed occupazione. Erano

'_k* '__ˆ fa! Se poi risolverĂ anche la incancrenita questione del destino della Caremar, l’avvio sarĂ piĂš che promettente! Buon lavoro! 2. L’Europa è in ebollizione: dalla minaccia Ungherese di costruire un muro per bloccare i migranti sulla frontiera della Serbia, dal voto danese che segna la svolta a destra di stampo chiaramente xenofobo, dalla rivolta di cittĂ e re doloroso spettacolo della frontiera a Ventimiglia. Meraviglia davvero che la fu civilissima Francia, regina dell’accoglienza anche per gli esuli che fuggivano da fascismo, nazismo, franchismo, ora neghi anche il transito a coloro che fuggono da miseria e persecuzione. Meraviglia ancora di piĂš se questo accade con un governo Socialista, il cui

leader si richiama spesso a Mitterand: quel grande Socialista, quel sicuro Europeista, di cui ho avuto l’onore di ascoltare, in Parlamento Europeo, un fascinoso discorso, si starĂ rivoltando nella tomba. Che cosa di diverso avrebbe fatto un Governo a guida Sarkozy? E se invece di sbarcare a Lampedusa, quei > a Ventimiglia, cosa avrebbe deciso quel Governo? Di respingerli o di affondarli in mare? Vergogna Francia, vergogna Francesi, vergogna Socialisti francesi: veramente colpisce il silenzio loro e quello di tanti intellettuali! Invece di innalzare la bandiera dei colori del Socialismo, la ammainano, e sposano una politica che non può essere quella dei Socialisti. Credo che Gianni Pittella, nella sua qualitĂ di Presidente del Gruppo Socialista in Parlamento Europeo, debba sollevare la questione, prima in gruppo e poi in Parlamento, per censurare una scelta intollerabile: per la Francia, per i Socialisti, per i Valori della CiviltĂ !!

Giosi Ferrandino resterĂ agli arresti domiciliari almeno ‘ˆ + & [^ chiesto il giudizio immediato in quanto le prove risultano certe. La richiesta è stata accolta dal gip Amelia Primavera. Con la richiesta del giudizio immediato i termini per la custodia cautelare raddoppiano. Il 22 settembre si terrĂ la prima udienza del processo nato dall’inchiesta Metanopoli. I tempi del giudizio penale che riguardano il sindaco di Ischia - attualmente sospeso dal prefetto - sono uguali a quello di un processo ordinario. Ricordiamo che il primo cittadino di Ischia Giosi Ferrandino fu arrestato il ‘ˆ dell’inchiesta sulla metanizzazione dell’isola d’Ischia. } ‡‘ nel carcere di Poggioreale a Napoli, la misura detentiva fu mutata in arresti domiciliari.


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Cinema & Turismo 27 giugno 2015

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Ischia Film Festival 2015 D

al 27 Giugno al 4 Luglio 2015, presso il Castello Aragonese di Ischia, avrà luogo la tredicesima edizione dell’Ischia Film Festival, unico concorso internazionale

tribuisce un riconoscimento artistico alle opere

rizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi e l’identitĂ culturale. Ideato e diretto da Michelangelo Messina il festival è realizzato con l’alto Patrocinio del Parlamento Europeo e con il contributo del MiBACT Direzione Generale Cinema. Otto giorni di proiezioni provenienti da 39 diversi paesi del mondo. In tutto 109 le opere selezionate tra cui 54 anteprime nazionali, 2 world premiere internazionali e 2 anteprime europee, senza considerare quelle anteprime italiane che sono al contempo anche anteprime mondiali. Tra le selezionate queste 42 produzioni o co-produzioni italiane a riprova dell’impegno del festival per la promozione del cinema italiano. 40 le opere in concorso tra lungometraggi, documentari e cortometraggi che si contenderanno i premi del festival. Tutte le sere a partire dalle ore 21.00 proiezioni all’aperto, omaggi e incontri con ospiti internazionali in 5 diverse location del Castello. Opere capaci di valorizzare e promuovere le tradizioni, la

realtĂ storica, i paesaggi e le peculiaritĂ di quei territori che sono stati scelti per la narrazione rate incontri con registi e attori per “Parlare di cinemaâ€? sotto le stelle nel meraviglioso contesto storico\paesaggistico del Castello Aragonese. Tra i personaggi che hanno giĂ confermato la loro presenza i registi italiani Laura Bispuri, Edoardo De Angelis e molti registi stranieri che accompagneranno le loro opere al festival, gli attori Lillo Petrolo (della nota coppia Lillo e Greg) Francesco Paolantoni, Enrico Lo Verso, Amiel Cayo e Giacomo Rizzo. Il premio alla carriera 2015 sarĂ attribuito a Pasquale Squitieri, un regista senza padroni, di un cinema ruvido e diretto, incapace di compromessi. Avvocato penalista e poi regista, Pasquale Squitieri sarĂ presente ad Ischia per ritirare il premio il prossimo 3 Luglio e per l’occasione saranno proiettati nel corso della serata “Li chiamarono brigantiâ€? e il suo ultimo lavoro “L’altro Adamoâ€?. Il Foreign Award 2015, premio tradizionalmente attribuito dal festival a quelle produzioni straniere che scelgono l’Italia per le loro riprese, sarĂ assegnato ad Enzo Sisti, dinamico executive producer italiano al quale si devono kolossal internazionali quali “Ben-Hurâ€?, l’ulti ÂĄ T

ˆˆ >J the Lord� solo nel biennio 2014-2015 determinando, oltre alla promozione pubblicitaria dei

luoghi italiani, un forte indotto economico. L’Ischia Film Festival 2015 sarĂ anche occasione di ricordo e tributo per due grandi protagonisti del cinema italiano purtroppo scomparsi. “Le mani sulla cittĂ â€? ed un incontro con Adriano Pintaldi caratterizzeranno la serata dedicata al compianto Francesco Rosi, mentre un omaggio a Mario Monicelli (giĂ membro del comitato d’onore del festival) nel centenario della sua nascita, sarĂ realizzato attraverso la proiezione di

>[ + >K Durante la kermesse vi è inoltre una sezione mercato con la ‘Borsa Internazionale delle Location e del Cineturismo’, occasione di incontro tra il mondo del cinema e quello del turismo e il ‘Convegno internazionale sul Cineturismo’, che vedrĂ la partecipazione dei massimi rappresentanti del mondo del cinema correlato al marketing territoriale. A completare il ricco pro >] vacanze nel cinema italiano (1949 – 2011) a cura di Antonio Maraldi. Per partecipare al festival è necessario acquistare un accredito culturale presso l’InfoPoint del Festival allestito al Piazzale Aragonese ad Ischia Ponte.

I grandi set cinematograďŹ ci in mostra al Castello Aragonese Dai Borghi alle grandi metropoli la mostra fotograďŹ ca di Antonio Maraldi

S

‡ˆˆ‘ & con mostre di grande pregio come “Costruttori di sogni� allestita con sceno +

< J [ ~ J ¢ + J < J } >] & >& & per l’edizione 2015 del festival sarĂ allestita la mostra “Le Citta del Cinema. Dai borghi

^ + & ¢ + J Cesena e il dipartimento Cinema, la mostra sarĂ esposta nel suggestivo androne delle Clarisse all’interno del Castello Aragonese, sede esclusiva dell’Ischia Film Festival. Il cinema italiano da qualche decennio ha cominciato a viaggiare con maggior frequenza lungo la penisola. Da sempre romanocentrico – pur se in passato non mancano esem ÂŁ

H storie fondali urbani diversi. Roma non è stata certo cancellata ma accanto alla capitale, sempre piĂš insistentemente sono comparse sullo schermo altre cittĂ . La mostra vuol rendere testimonianza di questo fenomeno, mettendo in esposizione foto che documentano set cittadini, accomunando Nord e Sud, grandi metropoli e centri piĂš periferici, scelti da autori e registi quali scenari per raccontare l’Italia di ieri e

K

>J J „ di scena promosso dal Centro Cinema Città di Cesena, che ha celebrato quest’anno la sua diciottesima edizione. La mostra sarà visitabile da tutto il pubblico accreditato all’Ischia Film Festival dal 27 Giugno al 4 Luglio durante le serata di proiezione delle oltre 100 opere in selezione al Castello Aragonese d’Ischia.


Cultura

11 27 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

L’ingegnoso Don Chisciotte Seconda Parte

C

arlos Fuentes non ha dubbi: il Don Chisciotte nasconde dietro di sĂŠ una complessa mescolanza cultuA cura di Enzo rale, e scavando con maestria nella D' Acunto storia spagnola, ci indica le coordinate precise e circostanziate entro le quali decifrare questa complessitĂ . Esse riguardano prima di tutto la controversa identitĂ culturale della Spagna. Infatti, nonostante l’opera di pulizia etnica e religiosa dagli intrusi di sangue arabo e di fede ebraica, da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’ Aragona, fosse stata avviata e poi proseguita con crudeltĂ e cinismo, qualcosa, di quel complesso contesto etnico e religioso resterĂ per sempre, e non solo in ciò che oggi rimane di quello che fu il regno arabo di “El Andalusâ€? nel sud della Spagna, ma soprattutto, in ciò che subdolamente entrerĂ a far parte dello spirito identitario spagnolo, non a caso, ancora oggi, tanto fragile e combattuto. E per il Chisciotte, il discorso non pone eccezioni, perchĂŠ come scrive l’autore messicano, la sua unicitĂ sta nella perfetta sintesi artistica di diverse componenti: la sensualitĂ araba, l’intelligenza ebrea e la morale cristiana; che perfettamente convivono in un’opera d’arte immortale. Ecco dunque spiegato, il primo fondamen j sua universalitĂ . Ma la sua natura resta complessa, perchĂŠ la sua identitĂ non è omogenea ed unitaria, ma piĂš che altro, assimilabile a quella propria di un

Y affanno nel mare agitato di una storia che non conosce tregue e che nel suo cammino sembra aver ormai imboccato una strada senza ritorno. La sua condizione viene enfatizzata dalla cie bello, e quindi, in quello che in realtĂ altro non è, che un tentativo nobile di tenersi aggrappati e resistere contro qualsiasi deriva. Per questo motivo, il valoroso hidalgo potrĂ pur apparire come la goffa caricatura della grande e valorosa tradizione cavalleresca, ma la sua immagine, è sopra ogni altra cosa, il simbolo piĂš perfetto della condizione dell’uomo moderno, e perciò tanto radicata nell’immaginario collettivo. Per il valoroso cavaliere, vale in fondo, ciò che Shakespeare ha scritto per Amleto, non a caso, altro personaggio radicato nella coscienza collettiva. Eppure, c’è un punto, sul quale Fuentes

non sembra concentrarsi piĂš di tanto, e questo punto è la vita di Miguel De Cervantes. E questo sorprende, sĂŹ, perchĂŠ mai come in questo caso, una vita cosi tanto ricca di sventure e cosĂŹ tanto funambolica, non può che aver costituito il punto di partenza fondamentale per la creazione di una grande opera letteraria. Le ricogni + j piĂš che ventenne, Cervantes scappò in Italia, a quanto pare per fuggire ad una condanna per il ferimento di un uomo, e lĂŹ praticò diversi mestieri, salvo poi arruolarsi e prendere parte alla battaglia di Lepanto, dove la piĂš celebre ferita della letteratura gli porterĂ via l’uso della mano sinistra, fortunatamente non la destra, quella ^ H W <

pirati. Seguono cinque anni di prigionia e diversi tentativi di fuga, ma anche questo passa, e fa ritorno in patria, dove vive tra ristrettezze eco

numerevoli tormenti che lo accompagneranno J

Y mai il Don Chisciotte sia stato inteso come un grande libro della maturitĂ , un libro, che come ha detto anche Antonio Tabucchi, non poteva che essere scritto quando Cervantes era sul viale del tramonto e valere come una sorta di requiem ad una vita tribolata senza pace e senza tregua. Di questa vita, e soprattutto di questo genio immortale, un altro titano della letteratura di nome Victor Hugo, ha scritto, – in pagine preziose ed ammirevoli, dedicate tra l’altro a William Shakespeare e leggibili in italiano nella traduzione di Marco Fiocca poste a nota dell’edizione del Don Chisciotte edita dalla Mondadori, – confrontando l’autore del Chisciotte con Rabelais, che l’autore spagnolo sarebbe privo del ghigno beffardo tipico del creatore di Gargantua e Pantagruele, intendendo dire cosĂŹ, che la penna di Cervantes, nonostante tutto, fosse la penna di un galantuomo dotato di una profonda umanitĂ acquisita nel corso di una vita tanto tribolata da condurlo ad una vertigine di saggezza, vera pietra fon voro, andrĂ combinando l’istinto comico ^ H perchĂŠ in un’appassionata esaltazione, ™ J dello spirito, proprio come in altri tempi lo furono Giovenale, Eschilo e Dante, e ritiene che la sua forza discenda da una capacitĂ unica di sintesi tra forza creativa, X tutto questo è quello che, secondo il vate francese, ha reso possibile la stesura di un capolavoro dal tono fortemente idealistico, mosso dal bisogno di un’ideale che appare impossibile, ma che per questo è tanto piĂš ambito. Un’ideale che non ha altra forma che il buon senso, nel quale Cervantes, ormai piĂš non credeva. Un buon senso che si compone di una nuova dignitĂ , che l’autore spagnolo riconosce nella miseria di un cavaliere in groppa al suo ronzino, che nulla ha piĂš a che vedere con la grandezza di eroi classici come Leonida o Attilio Regolo e che permette, a questo punto, di meglio comprendere quel terzo tempo di cui parla magistralmente Carlos Fuentes. Continua‌


12 27 giugno 2015

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Raffaello Bu

MADE IN ISCHIA L’isola che produce, l’isola che lavora

PRIMA PARTE

Con questo primo articolo inauguriamo la rubrica Made In Ischia, a cura dell’amico Francesco Mattera, in occasione del Kaire Estate. Una rubrica che vuol dar spazio alle aziende isolane legale all’agricoltura e ai sapori di nostra madre terra, ma anche i nostri artigiani e tutto il mondo produttivo locale. Abbiamo concluso (per ora) la rubrica isolana legata al territorio, alla botanica, ai paesaggi, della nostra isola. Un successo dovuto soprattutto dal fatto che è piaciuta molto a voi, affezionati lettori del Kaire, che attraverso e-mail, messaggi e scambio di parole per strada, ci avete dato la vostra impressione, il vostro contributo, il vostro “occhioâ€? critico ma costruttivo. Continuate a seguirci anche con questa vostra e nostra rubrica. Buona lettura. Lorenzo Russo

C

onosco Lello il rosso da tantissimi anni e l’impressione che mi fa Acura di Franco ancora oggi è quella di Mattera un uomo mite, buono e generoso di animo e di comportamenti, belle qualitĂ che deve avere ereditate dal suo cognome, appunto Buono, all’anagrafe quindi Raffaello Buono. Ci siamo frequentati a sprazzi, ma sempre ci ha accomunati una stima reciproca che non ha avuto mai nessuna deroga, alcun tentennamento. Agli inizi lo conobbi come studente dell’Istituto Agrario di Ponticelli, e lui mi fece conoscere il professore Giuseppe Bonamassa, agronomo e docente H pochi anni orsono ha abitato una casa estiva ad Ischia Ponte, poco distante dal forno di Boccia. Poi, man mano, l’ho apprezzato come agricoltore che metteva in pratica gli insegnamenti appresi nei suoi studi di agraria. Frutticoltore sapiente e tecnicamente evoluto con terreni di famiglia coltivati in quel di Fiaiano, in parte nel cratere dell’Arso, in parte sulla collina che si affaccia sulla cittadina baranese, sulla strada che mena al Cretaio. Poi la passione per il mondo delle api, per l’apicoltura, per il miele e

per tutto l’incredibile universo che ruota intorno a quei meravigliosi ~ ha unito Lello alle api e mi spiego tante cose su cui prima non ponevo nessuna attenzione. In partico conosciuto tante persone che si sono accostate all’apicultura, ad Ischia, e tutti prima o poi hanno abbandonato, il piĂš delle volte a Y # grandi, ma certamente non impossibili da affrontare. E allora? Questo signore grande e grosso, dai capelli rosso rame, cos’ha avuto di tanto speciale da non demordere di fronte alle epidemie di varroa (un’acariosi che infesta i favi e fa morire le api), ai pregiudizi della gente che non distingue api da vespe, ai timori di chi teme chissĂ quali pericoli dalla presenza delle api vicino alle case, ecc.? La riposta sta in un’unica, semplice parola: la passione per il proprio lavoro! Ma penso che ci sia qualcosa di piĂš: Lello Buono, come tutti i piĂš bravi apicoltori del mondo, è completamente compenetrato nel mondo delle api, ci vive in rapporto simbiontico, in esso e per esso, da esso trae la sua energia vitale, da esso ricava il reddito necessario per mantenere dignitosamen W

sua famiglia. Mi va di raccontarvi, care ed affezionate lettrici e lettori di Kaire, alcuni aneddoti tratti dalla mia amicizia con Lello. Il primo risale ad una decina di anni orsono. Si era intorno al 20 di luglio, tempo buono per fare innesti a scudetto sulle pesche. Io avevo una varietĂ di percoche molto precoci che Lello desiderava innestare su un piccolo vivaio di semenzali selvatici di pesco che aveva vicino casa. Decidiamo che a fare gli innesti sarei stato io. Quindi, il giorno stabilito mi reco a casa sua con le marze e con gli attrezzi necessari. Con mia grande sorpresa scopro che le piante da innestare sono vicinissime ad alcune arnie e che in giro vi è un frenetico via vai di api. Sono molto preoccupato e lo dico esplicitamente a Lello. Lui di rimando: “Stai tranquillo, non hai di che preoccuparti. Se non fai movimenti bruschi e non manifesti aggressivitĂ nei loro confronti, le api non ti toccheranno, magari qualcuna ti si poserĂ addosso per qualche istante, ma non ti pungerĂ . Poi ci sono io e se necessario interverrò con il fumo per rabbonirle‌!â€? Ebbi le sue parole, ma soprattutto dalla sicurezza che emanava dalla sua persona. Ci demmo da fare subito e facemmo tutti gli innesti senza

nessun incidente, avvolti in continuo dai voli incrociati delle api nel lor andirivieni dalle arnie. Un secondo episodio risale a circa tre anni orsono. Mi chiama al telefono una signora forestiera per chiedermi se conosco qualche apicoltore disposto a fare una cosa particolare: sottoporre un loro congiunto affetto da una malattia rara, a punture controllate di api, consentite in campo medico, e che giĂ stavano praticando nel loro paese. In sostanza non volevano interrompere la terapia stando in vacanza ad Ischia. Da qui la ricerca di un apicoltore ischitano. Indico senza indugi Lello Buono e fornisco il numero di telefono. Dopo alcuni giorni mi richiama la signora per ringraziarmi per aver segnalato una persona tanto gentile e di tanta, tantissima umana disponibilitĂ . Non avrei, miei cari lettori, null’altro da dire, o forse si‌! Vediamo di capire meglio come Lello Buono si merita di stare a pieno titolo in MADE IN ISCHIA. Seguiamo l’intervista che ci ha rilasciato. Lello, da quando hai iniziato la tua attivitĂ di apicoltore? “La primissima esperienza risale a quand’ero ragazzino, non sapevo niente di niente delle api. Poi un giorno, dalla vecchia chiesa abbandonata di Fiaiano notai un via vai


13 27 giugno 2015

kaire@chiesaischia.it

uono e il miele di Ischia

frenetico di api che entravano e uscivano dal vecchio rudere. Incuriosito mi determinai a prelevare lo sciame e con esso tutte le api. Ci riuscii, ma per la mia inesperienza le api morirono tutte. Ma non morĂŹ il mio interesse per le api che da quel momento divennero la mia passione. Poi nel 1984 iniziai una prima attivitĂ di apicoltore, con pochissime arnie che mi costruii da solo con materiali di fortuna. Avevo la necessitĂ di fare esperienza, di imparare a conoscere le api, la loro organizzazione sociale, insomma il loro mondo‌â€? Errori ? “Tanti, ma è logico che fosse cosĂŹ. Ancora oggi, dopo tanti anni capita di farne, ma chi è che non fa errori? L’importante è trarre i giusti insegnamenti per andare avanti sempre meglioâ€?. Ti va di descrivere qual è oggi la struttura della tua azienda? “Certo! E’ e rimane un’azienda agricola diretto coltivatrice familiare. In sostanza io coltivo i terreni di mia proprietĂ e l’attivitĂ apistica è integrata nella conduzione dei terreni. Attualmente dispongo di circa 100 arnie tutte dislocate, in vari siti, nel comune di Barano. Il laboratorio per la smielatura e per la lavorazione successiva del miele -

=

mia abitazioneâ€?. Ti fa piacere spiegare ai lettori di Kaire perchĂŠ le api sono cosĂŹ importanti dal punto di vista ambientale? “Ormai anche i bambini delle materne sanno che le api sono insetti utili! Un solo dato può rendere bene l’idea del valore ecologico ed ambientale delle api: il trasporto del polline da pianta a pianta, anche a distanze notevoli è una garanzia assoluta per la conservazione delle specie vegetali e per la comparsa di nuove varietĂ . Quindi senza le api e gli altri insetti pronubi, si avrebbe un forte impoverimento del regno vegetale. Grazie alle api la biodiversitĂ di cui tanto si parla oggi sarebbe fortemente minacciataâ€?. E riguardo all’agricoltura? “Restiamo sempre nell’ambito della assoluta necessitĂ e importanza del trasporto del polline. Nell’ipotesi che non ci fossero le api la produzione di frutta a livello mondiale cadrebbe secondo stime recenti del 40-50%. Infatti molte varietĂ autosterili o con scarsa fertilitĂ del loro polline, non produrrebbero niente o molto poco senza la visita dei la qualitĂ della frutta riceverebbe un brutto colpo senza l’intervento

delle api. Altro campo interessante è la nascita spontanea di nuove varietĂ propiziata dalla ibridazione tra varietĂ o specie diverse di frutta favorita dal trasporto di polline delle apiâ€?. Ma veniamo al miele. Quanto ne produci in media in un anno e perchĂŠ è tanto speciale? “L’anno scorso ho prodotto molto poco, ma è stato un fatto generalizzato a livello nazionale, dovuto al clima ed alle sue ripercussioni & nate da normali a buone riesco a produrre da 30 a 50q.li, in annate disgraziate poco piĂš di 10q.li. In quanto alla loro qualitĂ , non siamo noi a dirlo, ma i nostri clienti. Specialmente quelli tedeschi che pure ne producono di ottimo. Ma loro dicono che il miele di Ischia è MOLTO SPECIALE. Ed è vero! Il motivo? La grande varietĂ di piante disponibili per il pascolamento delle api su un territorio relativamente piccolo. Agrumi, piante da frutto di tante specie e varietĂ , piante selvatiche, castagni, acacie, eucalipti, e tante piante erbacee a volte anche a noi sconosciute. Poi importante è la qualitĂ dei terreni vulcanici di Ischia che conferiscono una composizione molto ricca di sali minerali alle piante e quindi anche al mieleâ€?.

Una meraviglia del Creato, nel solco di quanto riportato da papa Bergoglio nella sua ultima enciclica, la LAUDATO SI? “Certo, Ischia è una vera meraviglia del Creato! Forse ancora me J che occorre preservare ad ogni costo. E le api sono parte fondamentale di tutto questo. Quindi occorre amarle, rispettarle e proteggerleâ€?. @ ai lettori di Kaire? “Che se il miele è un portento dal punto di vista alimentare, c’è un altro dono ancora piĂš meraviglioso che ci danno le api. La PAPPA REALE! Un prodotto eccezionale che può essere utile per tanti pro+

gono la nostra salute. Quest’anno la produzione è stata abbondante e la mettiamo a disposizione degli ischitaniâ€?. Concludiamo, cari amici lettori, salutando calorosamente Lello Buono e dandogli appuntamento al prossimo numero nel quale sulla PAPPA REALE, di cui cercheremo di svelare tutti i segreti e soprattutto la sua capacitĂ di alle

l’umanitĂ sofferente. Questo è made in Ischia!


14 27 giugno 2015

www.chiesaischia.it

Il “ritornoâ€? degli Ischitani al‌mare Col passar del tempo e del cambio delle condizioni d’uso delle spiagge isolane, gli ischitani hanno dimostrato di prendervi gusto a frequentare le spiagge, utilizzando naturalmente quelle poche porzioni di spiaggia libera lasciate dai concessionari degli arenili. Troppo poco per una frequentazione sempre piĂš in crescita che ormai sta coinvolgendo le famiglie nuove ischitane delle ultime due generazioni che amano il mare e la spiaggia piĂš di quanto non abbiano provato in massa i propri padri ed i nonni negli anni ‘50, ’60, ‘70.

G

iugno dal tempo incerto, lo stesso pone come non mai il problema delle spiagge. Se ne parla per A cura di il “ritornoâ€? in massa degli ischitani Antonio Lubrano a frequentarle e per gli spazi liberi # cienti e non piĂš curati come qualche anno fa. Ma il discorso è piĂš serio di quanto non si creda. Le spiagge dell’isola, se per il passato sono state la nostra grande risorsa che madre natura ci riservava e ci difendeva con le sue bizze metereologiche a tempo, in uso di tutti i turisti che frequentavano l’isola verde prima dell’avvento delle piscine d’albergo, oggi purtroppo non lo

sono piĂš, nel senso che non sono piĂš determinanti per le fortune economiche di chi le sfrutta. I titolari degli stabilimenti balneari ne hanno preso atto da tempo, e fanno ciò che possono per raddrizzare la stagione. I tempi delle vacche grasse sono lontani, e chi negli anni d’oro delle spiagge affollate in tutte le ore del giorno,

uscÏ ad arricchirsi, oggi rimpiange quell’aureo periodo. I tempi sono cambiati e con essi sono mutate le persone, le usanze, lo stile di vita, il turismo in generale. Prima si parlava tedesco per strada, sulle stesse spiagge, nelle boutique, nei locali notturni, negli alberghi. Oggi nei medesimi luoghi si parla russo, croato, ucraino. Insomma imperversa la lingua dell’Est di uomini d’affari e di belle bionde al seguito, il loro denaro, il loro modo di far vacanza. Il turismo italiano fa la sua parte alla grande e lascia il segno quando fa ritorno alla sua città di origi ]

napoletani nei mesi di punta, si attestano in cima alla lista, nel balzo estivo dell’economia locale, seguono i turisti del Nord Italia e di Roma e dintorni. Andare in spiaggia ad Ischia come a Forio e nelle altre parti dell’isola, era la prima esigenza che sentiva di avere il turista appena sistematosi in albergo / stabilimenti balneari ricevevano la clientela con un programma prenotazioni che assicurava l’uso dell’ombrellone e della sedia

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tava di pagare per tutta la durata della vacanza. Famiglie intere prenotavano per un intero mese (luglio o agosto) diventando clienti anche del servizio bar di cui ogni “bagnoâ€? era munito. Altri tempi, di cui sono rimasti i ricordi e il frutto di quel fortunato lavoro, almeno per quei titolari di stabilimenti balneari piĂš accorti e lungimiranti che investirono i buoni guadagni ricavati nell’acquisto di terreni dove vi hanno costruito piĂš di una casa per sĂŠ e per gli eredi. Si lavorava in condizioni molto favorevoli su tratti di spiag di ombrelloni e sedie e spogliatoi annessi. Le spiagge dell’isola frequentate, da aprile a giugno da turisti stranieri, in maggioranza tedeschi, e nei mesi di luglio e agosto dai vacanzieri italiani, in maggioranza napoletani. A settembre + W + strava il ritorno degli stranieri controllati dalle varie agenzie di viaggio che all’epoca operavano & / H spiagge, e chi lo faceva si mescolava con la clientela straniera o si accontentava andando alla ricerca di qualche tratto di spiaggia libera incontrollato, e per altro, anche trascurato ed avvolte al limite della praticabilitĂ , almeno per l’igiene. La cosa non è durata a lungo. Col passar del tempo e del cambio delle condizioni d’uso delle spiagge isolane, gli ischitani hanno dimostrato di prendervi gusto a frequentare le spiagge, utilizzando naturalmente quelle poche porzioni di spiaggia libera lasciate dai concessionari degli arenili. Troppo poco per una frequentazione sempre piĂš in crescita che ormai sta coinvolgendo le famiglie nuove ischitane delle ultime due generazioni che amano il mare e la spiaggia piĂš di quanto non abbiano provato in massa i propri padri ed i nonni negli anni ‘50, ’60, ‘70. Sono i bagnanti ischitani d’oggi, che attrezzati di tutto punto, assaltano le spiagge libere disponibili in ogni angolo della lunga fascia di arenile lungo l’intera isola, dalla rinata spiaggia di San [ + / turco e gli spazi liberi della Mandra con Punta Molino e la spiaggia del Muro Rotto a Ischia. Il fenomeno di proporzioni sempre piĂš vistose, si estende alle spiagge degli inglesi, del Bagnitiello


15 27 giugno 2015

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La spiaggia di San Pietro a Ischia lato via Gianturco con pochi metri di spiaggia libera

Spiaggia di San Montano a Lacco quasi tutta a pagamento

^ J di Lacco Ameno e San Montano. Forio e i Maronti a Barano con i loro tratti di spiaggia piĂš copiosi e lunghi dell’isola, fanno testo a sĂŠ. Citara e Cava dell’Isola al riguardo hanno da poco vinto una battaglia contro chi voleva, sia pur in parte, privatizzarle, lasciando solo pochi metri per l’uso libero. Quindi c’è sempre piĂš voglia di spiaggia libera, perchĂŠ ormai, con le abitudini mutate, gli ischitani programmano di recarsi in spiaggia come e quando vogliono senza pagare nulla a chicchesia. La cosa non fa piacere ai concessionari delle spiagge ad uso privato che gestiscono i loro stabilimenti balneari soggetti + + di gestione. Intanto rimane in piedi l’eterno problema del tanto invocato ripascimento delle spiagge che a causa della erosione delle mareggiate invernali, riducono gli arenili ai limiti della praticabilitĂ . Per fortuna quest’anno le cose sono andate meglio degli anni passati, perchĂŠ le attese “scossureâ€? di aprile e maggio hanno rimesso le cose a posto. Le aree interessate erano e rimangono: il lido di Ischia, da San Pietro ^

J < degli inglesi; Casamicciola con le spiagge della Marina, Suor Angela, Bagnitielli e Castiglione; K J del Regina Isabella; Forio da Citara alle Pietre ¢ < Â’ [ J L’isola d’Ischia, a ragione, si è sempre vantata di poter disporre di un patrimonio naturale costituito da un notevole numero di spiagge da far invidia alla piĂš agguerrita concorrenza. La loro gestione però, in piĂš di una occasione ha trovato sulla sua strada ostacoli non facilmente superabili a causa di regolamenti severi imposti dai Comuni o dal Demanio a seconda del grado d’autoritĂ . Oggi che le spiagge isolane a gestione privata non sono piĂš le stesse di prima, e sono disertate dalla clientela straniera che preferisce sempre piĂš la piscina d’albergo, viene da domandarsi se quel piano che prevedeva il ripascimento e il rilancio degli arenili, troverĂ nell’immediato futuro vera attuazione. Ora le spiagge a pagamento non fanno piĂš sorridere come una volta i loro gestori. Troppe sedie vuote e ombrelloni chiusi fanno temere una crisi irreversibile.

Spiaggia di Punta Molino a Ischia libera in primo piano nel periodo di massimo

Conti in tasca Gli ischitani “risparmiatori� difendono il diritto della spiaggia libera

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n tempo di crisi economica e di mancanza del denaro facile, anche Ischia ne patisce gli effetti, A cura di Michele negativi naturalmente, per cui va Lubrano giustamente di moda la politica del risparmio. Sull’isola non si va per il sottile. Boutique alla moda e stabilimenti balneari in questa nuova stagione turistica 2015, sono le attività che maggiormente segnano il passo. Ischitani e turisti si fanno i conti in ta con la dovuta parsimonia. Niente spese pazze e nemmeno svaghi da far soffrire il proprio portafogli. Chi va al mare, ha voglia di spiaggia libera. Non tutti lo fanno, ma larga parte degli ischitani e molti villeggianti, da Ischia a Sant’Angelo evitano la sedia a sdraio, ombrellone e cabina-spogliatoio a pagamento presso stabilimenti balneari organizzati, per utilizzare invece gli spazi di spiagge libere che per fortuna i comuni isolani assicurano alla collettività , mantenendoli lontani dai continui assalti dei privati, pronti ad impossessarsene previo concessione dell’Ente pubblico (Giosi Ferrandino e Luigi Telese qualche anno fa hanno respinto con decisione le insistenze dell’Hotel Miramare e Castello per ottenere in concessione la spiaggia libera del Muro Rotto). I tratti di spiaggia libera sull’isola sono tanti, anche se poco curati con assiduità , da parte dei Comuni che ne detengono la proprietà . Ischia ad esempio, dalla spiaggia di San Pietro a Cartaromana, lungo il Lido e la Mandra, conta 13 spazi liberi diventa cresciuto numero di bagnanti che ne fanno uso. Stessa storia per le altre località isolane come Casamicciola che annovera solo 3 spazi, Lacco Ameno 5, Forio 7, Sant’Angelo 2, Barano 4. Questi bagnanti al risparmio, chiamiamoli cosÏ, attrezzati di tutto punto, con sedia, ombrellone, materassino elioterapico, palette e secchielli

Spiaggia dei Maronti a Barano con tratti liberi (pochi) e privati (molti)

Spiaggia di Casamicciola privata con poco tratto libero

Spiaggia di San Francesco a Forio privata con trtatti liberi

per i bambini, occupano con soddisfazione le spiagge libere dell’isola facendo registrare nelle proprie tasche un risparmio complessivo per decine di migliaia di euro al giorno. Il che, se incide negativamente sull’incasso dei titolari degli stabilimenti balneari organizzati, e quindi sull’economia del settore, fa felice di contro chi adotta la linea dello “spendere menoâ€? per far quadrare i propri conti. In ogni modo, al di lĂ di conti e riconti, resta ferma la determinazione degli ischitani, secondo cui è di assoluta prioritĂ la difesa delle spiagge libere intorno all’isola. Bisogna riconosce che nel merito, i Savio, spiagge libere, rappresentano una vera garanzia. Non mollano la presa. E fanno benissimo quando scendono in piazza per difendere e rivendicare diritti a cui i cittadini mai rinunciano.


16 27 giugno 2015

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Ischia la dimora degli dei D

imora incantata tra cielo e mare. Luogo dell’anima, Isola senza tempo. Giardino d’Europa. Queste alA cura del prof. Giuseppe

& Sollino Persino il sole viene a svernare nella calda isola del mediterraneo. Un’i + +

# # i vicoli a raggiungere il mare dipinto d’azzurro. < ’ &

/ stre, le sue spiagge incastonate tra gli scogli e nel verde. La sua magia fa dimenticare, all’arrivo, da dove Y & = j storia, arte, tradizione, natura, arie ed emozioni. & = T J

H # metropolitana. Per tutto ciò le spiagge, le acH + termalismo moderno aperto al territorio il loro

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& K grande masso scagliato da Giove contro il Tita \ + } & / + producendo eruzioni e terremoti, ora solo fu H @ Y H

W & re un sito Idrotermale unico al mondo. Si deve X + ^ ] # + ^ / H H } / cologia e Otorinolaringoiatria. Nel 1588 viene ++ / ÂĄ + H & j >} ¢ | [ & ‹ }

++ Y cure termali, apportando dati sperimentali, seri

+ H sima terapia naturale. Tutti per scoprire il segreto della giovinezza e

H ^ & = H \ = = > nuovo, mai uguale, sempre ricco di colori e di & = dicate alle Ninfe di Nitrodi e ad Apollo

ancora guariscono, da oltre due millenni, il cor

/ # & = [ \ H / T sue Torri saracene, il suo inespugnato Castello @ = & H suo sogno e la sua realtĂ .

T Â’ "T $ [ / "¢ $j } ~ J & ^ '_•• ^ J "} + [ $ Gastronomia. Legata alla cultura contadina

H Saperi e sapori J > " $ < ÂŚ \ > + " $ ^ < [ >T ^ "\ ¢ ‰[ $ IL TERRITORIO Ambienti Termali. Terme aperte al territorio. Geologia. Origine vulcanica differenziata, con [ +

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H < - ] X / < / > H - + / \ role ecc. Vegetazione. [ # ˆˆ • * SITI STORICO AMBIENTALI – H

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K $ \ T ^ Clima. K = “Gemma Cli- Casino Reale F. Buonocore ] matica del Mediterraneo� per la sua mitezza e sca divenuta dimora estiva della corte di Ferdi Y J & -

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£ [ K ’ Falanga, ecc. Caratteristici i muri a secco dei ter- LUOGHI CARATTERISTICI ] "[ $ Piazzale Aragonese & [ i cellai. Le case di pietra. Falanga area epomeica. SerViticoltura. & ] - rara Fontana to nelle zone collinari dei versanti dell’Epomeo Piazzale del Soccorso ’ & dove il vino prodotto presenta particolare pro- Eremo di San Nicola. ] X + + > - Pizzi Bianchi. Piramidi di Terra - Serrara-Fon j & tana ] & Torre di Guevara T J &


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Racconti inediti

27 giugno 2015

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Continuo dal numero precedente

ra giĂ da tempo che la pergola che dava ombra al pollaio ed alle conigliere si era rovinata. Una delle Racconti di traverse laterali si era rotta sotto il Franco peso della vite americana che vi era Mattera adagiata, e penzolava verso terra ingombrando lo spazio sottostante. Ciò impediva di passarci comodamente sotto e soprattutto di aprire completamente la porta sia del pollaio che quella adiacente della cantina. Dovevo assolutamente accomodarla: sostituire la traversa rotta con una nuova appoggiandola da un lato al tetto del pollaio e dall’altro al piedritto che gli stava di fronte. Luigi aveva tagliato dalla sua selva alcuni pali di castagno abbastanza robusti e lunghi e senza che io gli chiedessi niente un giorno si era presentato davanti alla cantina con in spalla uno adatto al mio bisogno. Si era anche offerto di aiutarmi nella riparazione, quando solo gli avessi detto il giorno e l’ora. Quel giorno decisi di fare da solo per non rompere il mio ideale dialogo con Oscar. Speravo, piĂš che averne la certezza, di essere ad un passo decisivo dalla guarigione del piccolo. Non sapevo perchĂŠ, ma intuivo che qualcosa lentamente stava cambian + da da un lumino solo apparentemente spento, ma che comunque fa fatica ad apparire nella sua Gli dissi allora che quella mattina avremmo ac-

E

Mi chiamo

OSCAR comodato la pergola e passando sotto a quella gli feci notare i problemi che mi dava quotidianamente. >] = — T ogni volta scostare i tralci, e non si aprono comunque del tutto. Ăˆ una bella seccatura! Quella è la traversa spezzata e quel palo appoggiato per terra dovrĂ sostituirla. E tu mi puoi aiutare. Certo che puoi: mi porgerai gli attrezzi ‹ di ferro‌ ecco, sarai il mio aiutante!â€? >] W = = — >T H # H grosse, stavano tutte su questo lato della pergola e la traversa non ha retto al loro peso e si è spezzata! Era comunque vecchia e piena di — K perchĂŠ lĂŹ cresce meglio e le sue foglie insieme a quelle delle viti fanno fresco agli animali. Tuttavia sono cresciute le zucche: cosĂŹ tante, troppe come mai ne ho viste, e pure molto pesanti!â€? Oscar seguiva attentamente questa alternanza di domande e risposte che facevo da solo, e sembrava totalmente assorbito da quello strano gioco, non dava segni di impazienza ne tantomeno sembrava annoiarsi. Anzi, quando tardavo mi osservava come per dirmi: “Avanti da bravo, rispondi ad un’altra mia domanda.â€? In quei momenti ero veramente felice perchĂŠ ero consapevole che stavo facendo la cosa piĂš giusta e quindi andai avanti piĂš deciso che mai. “Nonno, come farai a sostituire la — “Dobbiamo sollevare la vecchia in modo che si scosti dal tetto del pollaio da questo lato, ecco! Ci metteremo sotto quel grosso mattone. Dall’altro lato occorrerĂ puntellarla prima di schiodarla dal piedritto. Poi dobbiamo mettere il palo nuovo di compare Luigi: lo appoggeremo prima sul tet

do il puntello�. Oscar era pieno di attenzione e riusciva a muoversi intorno a me senza essermi di intralcio. Sembrava un adulto esperto di questi lavori: coordinava i suoi movimenti sui miei e partecipava a tutte le fasi senza concedersi distrazioni. I miei comandi erano alquanto perentori, ma scanditi con dolcezza e usando modi e toni della voce appropriati ad un bambino

della sua etĂ . Lui eseguiva tutto con sorprendente velocitĂ , specialmente quando gli chiedevo di porgermi gli attrezzi che erano sparsi un po’ a casaccio tutt’intorno. Preparai un vecchio + tellare la vecchia traversa sullo sporto anteriore. Per mantenerlo fermo incastrai nella cavitĂ di uno degli estremi un pezzo di legno lungo circa trenta centimetri, e su questo inchiodai un altro listello di legno in modo da formare un incavo a V per poterlo applicare dal basso verso l’alto e sollevare la traversa spezzata. Man mano spiegavo queste cose al piccolo ed a fatica dovevo tenerlo a distanza di sicurezza per non fargli capitare qualche incidente. “Quando verrĂ compare Luigi troverĂ il lavoro giĂ fatto, cosĂŹ non gli avremo fatto perdere tempo. Vedi Oscar, lui è molto piĂš occupato di me: la mattina presto fa mercato per vendere la frutta, poi deve dare da mangiare ai maiali, eh sĂŹ, lui lavora proprio tanto. Ma vedrai per le undici sarĂ qua. Di ritorno vedrĂ la macchina di nonno e verrĂ a trovarci. AvrĂ una bella sorpresa, troverĂ anche teâ€?. Intanto il lavoro alla pergola andava avanti senza particolari inconvenienti. Avevo messo il mattone e applicato il puntello. Appoggiato con una estremitĂ il palo nuovo al muro del pollaio, sollevai l’altra di tanto per poterlo legare a circa metĂ altezza al puntello. Poi usai lo scaletto a compasso per andare piĂš in alto e sol H testa del piedritto, lasciando la legatura di quel palo sul tetto del pollaio. Questa operazione era appena terminata quando sentii distinta la voce di compare Luigi che dabbasso mi chiamava: “Ho fatto prima stamattina, il tempo di sistemare gli animali e sto da te!â€? Ero felice, presto il mio amico-fratello avrebbe conosciuto Oscar. A quel punto potevo aspettare compare Luigi e farmi aiutare a staccare dal piedritto la vecchia traversa e sistemare la nuova. Ma decisi di continuare con Oscar. Volevo prendermi quella soddisfazione. Continua‌


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Bible Works - Una parola per la Bibbia 27 giugno 2015

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STUDI BIBLICI

C

arissimi lettori, in questo terzo articolo dal tema “la A cura di formazione del testo don Cristian vogliamo Solmonese biblicoâ€?, affrontare un’altra tesi, secondo la quale la scrittura si sarebbe formata in epoca monarchica. Le conoscenze archeologiche e storiche hanno mostrato che la societĂ dei regni di Giuda e di Israele si è alfabetizzata a partire dall’VIII sec. a. C. e che all’epoca si è diffuso il ricorso allo scritto. Questa “testualizzazioneâ€? spiega come la maggior parte dei libri biblici sia stata redatta prima dell’esilio. Un secondo grande periodo di formazione dei testi si è tuttavia aperto piĂš tardi, a partire dal III sec. a. C., sotto il dominio greco. Nella Palestina antica la padronanza tecnica della copia dei manoscritti era poco diffusa e costosa. Essa era controllata dal governo e manipolata dai sacerdoti. Era riservata alle elite politiche e religiose. L’invenzione dell’alfabeto fu un momento importante nella storia della scrittura. Ma secondo alcune scoperte fatte nel Wadi el Hol in Egitto, il primo alfabeto sarebbe databile nel 2000 a. C. e con l’avvento dell’impero assiro, nell’VIII sec. a. C., esso cominciò a diffondersi e non fu piĂš prero-

te fatto riferimento ad uno scritto, “la Torah di Mosèâ€? nel periodo del Secondo Tempio. BenchĂŠ la produzione della Bibbia continuò nel periodo esilico, quest’epoca fu poco propizia alla diffusione della letteratura. L’esilio babilonese privò l’80% della popolazione delle proprie case. BisognerĂ attendere il periodo ellenistico perchĂŠ la regione ritrovi un tasso normale di occupazione. A Babilonia la situazione degli esiliati non era molto brillante ad eccezione della famiglia reale. La famiglia reale continuò a rivendicare il regno di Gerusalemme. Sembra che avesse accesso ai libri della biblioteca reale e di quella del Tempio, e scriveva e pubblicava testi che portavano avanti le

K Â’ - della famiglia reale sembra che sia vrani, che raccolsero intorno a se § testi preziosi come il faraone Sha- caria, Aggeo, Esdra, ma il suo ruo+ „ " '• •k' J $

lo nella formazione della Bibbia si se “i libri del Tempioâ€?. Per questo ++ § + + Israele cominciò ad interpretare la ]& Â’ scrittura, dando ad essa un gran- riodo oscuro per Gerusalemme. In de importanza come strumento altri tempi, gli specialisti non sapereligioso, ed assunse sempre piĂš vano praticamente nulla di questo un valore divino. Anche i termini periodo. Poi l’archeologia ha pian linguistici subiscono questo tipo piano colmato questo vuoto, tracdi evoluzione; basti pensare che ciando un triste quadro di questa la parola ebraica “TorĂ â€?, che in regione, e lasciando molti dubbi Y istruzione, abbia progressivamen- rente letteratura. (continua)

La tesi di una scrittura in epoca monarchica

gativa di una elite. Questo, secondo le fonti archeologiche, contribuÏ a diffondere la scrittura nell’Antico & <

Â’ „ riodo di maggiore espansione letteraria è quello di Giosia. Anche se in questo periodo si registra la sua maggiore espansione, il periodo in cui nasce la scrittura è il periodo precedente di Ezechia. Essa diventa cruciale sotto il dominio dell’impero assiro; tutte le fonti archeologiche tendono ad evidenziare che essa si diffuse in tutti gli strati della societĂ ebraica.


Bible Works - Una parola per la Bibbia

19 27 giugno 2015

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SPIRITUALITĂ€ BIBLICA

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[ H A cura di = Diac Giuseppe Iacono [ + X +

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Liturgia 27 giugno 2015

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l dolore piÚ grande è quando i genitori vedono morire i loro A cura dell' Ordine Francescano no via tutti i progetSecolare ti, i sogni di vederli di Forio grandi, realizzati e

avvenire. “La morte è un’esperienza che riguarda tutte le famiglie, senza eccezione alcuna. Fa parte della vita; eppure, quando tocca gli affetti familiari, la morte non riesce mai ad apparirci naturale. è qualcosa di particolarmente straziante, che contraddice la natura elementare dei rapporti che danno senso alla famiglia una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro. La morte, che porta via gioiosamente consegnati alla vita che abbiamo fatto nascere.â€? K

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La famiglia e la morte Durante la catechesi di mercoledĂŹ 17 giugno Papa Francesco ci ha parlato della morte e del dolore che si sperimentano in ogni famiglia.

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 28 giugno 2015

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don Cristian Solmonese

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Arte & Liturgia

27 giugno 2015

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ARTE SACRA

Figlia la tua fede ti ha salvata l vangelo di domenica scorsa svelava la natura divina di Cristo, mostrandolo capace di sedare il furore del mare e dei venti, oggi A cura di esso enfatizza la sua umanitĂ con il racconErnesta to di due guarigioni miracolose. Ambedue Mazzella i miracoli narrati riguardano persone salvate dalla morte: una fanciulla giĂ deceduta, e una donna matura affetta da una grave malattia. Ăˆ questo secondo miracolo viene illustrato nell’immagine a fronte, in una scultura di marmo bianco, il famoso sarcofago di Betzata, è rappresentata la donna che tocca GesĂš e il gesto affettuoso di GesĂš che le tocca il capo e le dice: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. VĂ in pace e sii guarita dal tuo maleâ€?. Nella collezione lapidea del Museo Diocesano di Ischia = H una sequenza di miracoli. L’opera è una fronte di sar &] ]

T ¢ H j / # i due ciechi; GesĂš che guarisce l’emorroissa; la guarigione del paralitico a Gerusalemme presso la piscina di Betzata, GesĂš, accompagnato da due apostoli, si rivolge oltre la colonna al paralitico, il quale è disteso sotto la piscina stilizzata; sopra di essa è la scena del miracolo, segue poi / # § + / # / & ma in modo piuttosto sommario, il primo studioso che ha presentato uno studio approfondito è stato Domenico Mallardo, il quale nel 1954 ++ ] J & J stiana un’interessante studio del Sarcofago isclano di Betzata. Sebbene sia ancora aperta la discussione fra gli studiosi se l’opera sia stata realizzata in loco o sia d’importazione, tuttavia costituisce uno dei monumenti # [ & @ parte di una serie di sarcofagi nota con il nome di Betzata, di questa serie, che conservano ancora integralmente le scene evangeliche, si custodisco-

I

un invito che riecheggia in tutta la storia della salvezza che ricorda a noi l’avverarsi di promesse irrealizzabili; davanti a paure immense Egli dice: ÂŤNon temereÂť. Piuttosto che albergare la paura, nel cuore di / " “Dio risvegliaâ€?) deve esserci solo la fede: ÂŤsoltanto: credi!Âť La fede è richiesta sempre nel cuore di tutti; questa è un’esperienza che facciamo sempre: abbiamo fede quando ci va tutto bene, ma quando le cose ci vanno male, come liberarci dal terrore, dalla paura della perdita e della morte? La totale disperazione è anche un vuoto da colmare con qualcosa. E GesĂš è l’unico che può farlo. Cacciati tutti dalla casa, prende per mano la fanciulla. @ = nione, datore di vita e di salvezza. & / # la paura della morte e della conta-

minazione. Si squarcia il pianto e il silenzio ed irrompe nuovamente il Regno di Dio. La fanciulla si rialza. @ Y H

/ # la morte. Forse noi non sperimen < ma a noi è dato un toccare piĂš profondo, spirituale. Nonostante non ++ # GesĂš, spesso sperimentiamo nel nostro cuore l’irruzione del Regno di Dio; e questo è proprio dal fatto che egli ci tocca nel profondo per colmare tutto ciò che nella nostra & sono tanti per sentire il tocco di Dio. Egli ci tocca ma vuole che anche noi lo tocchiamo a nostra volta. Consapevoli delle nostre vite e delle nostre storie, siamo chiamati a vivere lo sforzo e lo slancio della fede che ti fa dire: Se riuscirò a toccarlo, ce la farò! Buona domenica!

no solo pochi esemplari in tutto il mondo, uno nei Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano; un secondo nel cimitero di Pretestato in Roma; il terzo reimpiegato nella facciata della J \ Il Museo Diocesano J & sulana nel tempo. Narra la storia della comunitĂ cristiana attraverso ciò che testimoniano le diverse ritualizzazioni, le molteplici forme di pietĂ , le variegate congiunture sociali, + [ + quanto è stato creato per il culto e per la catechesi, per la Y & ^ } e rivivere le testimonianze di fede delle passate generazioni attraverso i reperti sensibili, documenta le fragilitĂ dei materiali, le calamitĂ naturali, le avverse o fortunate condizioni storiche, il mutare della sensibilitĂ culturale, delle forme liturgiche. L’istituzione museale assolve pertanto ad una funzione magistrale e didattica, fornendo una prospettiva storica e un godimento estetico, evidenziando la forza creativa dell’uomo congiunta alla fede dei credenti. Le collezioni si compongono di reperti archeologici e di beni storico-artistici che, da strumenti di culto, di pietĂ Y forza del loro contenuto culturale ed estetico, sottratti a rischi di custodia, alienazione o degrado delle strutture di appartenenza. L’idea del Museo Diocesano è stata fortemente vagheggiata dal vescovo Dino Tomassini "'_•‡ '_ ˆ$ ˜

desiderio di conservare la numerosa suppellettile liturgica non piĂš utilizzata, la quale rischiava di essere dispersa. BisognerĂ attendere il 5 marzo '__* H

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[ zo, dopo averle sottoposte a radicali lavori di restauro. Ăˆ stato inaugurato

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/ + & ^ [ < & [ Nella didascalia: particolare del sarcofago di Betzata, Ischia, Museo Diocesano.

IL SANTO DELLA SETTIMANA A cura di Francesco Schiano

30 GIUGNO Santi primi martiri della Chiesa di Roma La Chiesa celebra oggi molti arrestò a quella fatale estate del 64, cristiani che, come attesta Papa ˜ • Clemente, furono trucidati nei giardini vaticani da Nerone dopo l’incendio di Roma (luglio 64). Anche lo storico romano Tacito nei suoi Annali dice: ‘alcuni ricoperti di pelle di belve furono lasciati sbranare

ad altri fu appiccato il fuoco al termine del giorno in modo che servissero di illuminazione notturna’La persecuzione non si



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AttualitĂ

27 giugno 2015

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DELEGAZIONE FAND ISOLA D’ISCHIA:

ABBONAMENTO POSTALE

Risultati giornata della prevenzione del diabete

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l 14 Giugno 2015 si è ripetuto il primo dei due incontri annuali per i controlli relativi al diabete e alle sue implicazioni (il secondo appuntamento A cura di sarĂ il 4 Ottobre prossimo ad Ischia). La FAND Alfonso Filisdeo Delegazione Isola d’Ischia, ha organizzato a FoPresidente rio la Giornata dedicata alla prevenzione del diaDelegazione + + FAND spesso insospettata e non sempre accettata. Isola d’Ischia Come negli anni passati medici ed infermieri, che volontariamente hanno prestato la loro collaborazione, hanno effettuato numerosi screenings su residenti e turisti, grazie anche all’interesse e alla disponibilitĂ degli intervenuti. Lo scopo principale della nostra Associazione è quello di individuare per tempo gli eventuali candidati a questa patologia che, se ben curata, permette di condurre una vita normale. Dal Convegno “Prendersi cura del Cittadinoâ€?, tenutosi a Genova a Palazzo Ducale da ANCI Liguria, FedersanitĂ e Fiaso, è scaturito che nel mondo ci sono 382milioni di diabetici di tipo2-mellito, e saliranno a 592milioni nel 2035, con un aumento del 55%. In Italia le persone affette da diabete sono 3milioni, e 1 milione non sa di essere affetto da diabete. Questi dati sono allarmanti ed è perciò che è necessaria la prevenzione. Nel corso dei controlli effettuati su 153 persone ne abbiamo riscontrate ben 55 con valori tali da consigliare visita e analisi correlate presso il medico di famiglia, e visita diabetologica successiva. Ringraziamo ancora una volta il Distretto Sanitario n.36 Ischia-Procida - ASL Napoli 2 Nord, il Comune di Forio d’Ischia, il Dott. Ezechiele De Luca, responsabile dell’ambulatorio di Diabetologia dell’ASL di Ischia, le Dott.sse Michela Scotti podologa, Alessandra Aurino biologa Nutrizionista, il Sig. Ciro Tabacchini Presidente della Delegazione FAND di Qualiano e la sua consorte, gli infermieri Sigg. Sergio Barone e Leonardo Trani, il Prof. Rosario Tortora, l’Associazione Dialife e la Presid.ssa Sig.ra Nadia Germani, la Croce Rosa di Ischia, la Casa Farmaceutica FORA con la Dott.ssa Federica Perna, la sig. ra Giusy Mennella, il Nucleo Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Sig. Luciano Regine, titolare del Bar Maria in Forio, che come sempre con grande disponibilitĂ ci ha ospitati, Teleischia e i giornali Kaire e Il Dispari.

Danzando la vita

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li scorsi 9 e 10 giugno il teatro Polifunzionale di Ischia è stato il palcoscenico di esibizione degli allievi della scuola di danza ischitana Dance Academy Ischia diretta da Valeria Conte. Uno spettacolo originale dal titolo “Danzando la Vita... Ama la Vita perchĂŠ è l’unico regalo che non riceverai due volte!â€? La Vita è stato il centro di tutto lo spettacolo diviso in 3 parti a seconda della disciplina di danza. Una parte dello di Valeria Conte e Francesca Cunti, ha rappresentato la Vita quando Dio ha creato il primo Uomo e la prima Donna. Poi ha seguito la scena di Caino ed Abele. Gli allievi, tutti giovanissimi dagli 11 ai 24 anni hanno rappresentato il sentimento dell’Invidia che acceca Caino e il Dominio e la Persuasione del Male durante l’atto omicida. La terza scena invece è stata quella di Mosè e la Fuga dall’Egitto. “Presentare ad un pubblico queste scene cosĂŹ forti ed importanti della Bibbia attraverso la danza è stata un’esperienza unica, emozionante! – afferma Valeria Conte - Tutti i miei allievi sono stati eccezionali perchè sono stati in grado di comunicare perfettamente al pubblico le emozioni e l’intensitĂ della Sacra Scrittura! Ho realizzato un progetto che bollita in pentola giĂ da qualche anno, ma non era ancora pronto! Finalmente grazie all’aiuto del Buon Dio c’è l’ho fatta con grandi soddisfazioni!â€?

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EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE

Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone



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