Kaire 28 Anno II

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IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 28 | 11 LUGLIO 2015 | â‚Ź 1,00

www.chiesaischia.it “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

EMERGENZA SANITÀ Chi chiede il conto ai vertici dell'ASL che hanno smantellato la salute mentale delle isole? 83A EDIZIONE DELLA FESTA A MARE AGLI SCOGLI DI SANT’ANNA

Ritorna la festa delle partorienti

MARIAGRAZIA NICOTRA DIRETTORE ARTISTICO Quest’anno – e per la prima volta - ci sarĂ un direttore artistico donna, che raccoglie la stima unanime di tutti. Il ricordo del suo lavoro in Pastorale Giovanile negli anni ’90 dove è nata la sua passione per l’arte, il teatro, la scenograďŹ a, il cinema e la tv.

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abemus director. A cura di Lorenzo

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dei veri amici, ma che ha % $

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LA VOCE DI PIETRO +

REGIONE CAMPANIA ; : $

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MADE IN ISCHIA !

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STORIE 7 % % % 8 % %

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In Primo Piano 11 luglio 2015

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Continua da pag. 1 Visive e Discipline per lo Spettacoloâ€? con il massimo dei voti e lode al seguito, Mariagrazia è un’artista umile ma di taratura internazionale: il suo curriculum è ricco di eventi teatrali dei salotti piĂš prestigiosi d’Italia, ma anche a livello cinema # # cesso del pubblico. La qualitĂ del suo lavoro ha sempre dato ottimi risultati. Ischitana doc, cresciuta al porto d’Ischia, grazie all’insegnamento di papĂ Eduardo e mamma Regina ha ricevuto quei valori % ( parrocchia di Portosalvo dove ha conosciuto un Dio nuovo, diverso, che non ti giudica, ma ti ama. GesĂš amico, che ti aiuta, che gli puoi % % cosĂŹ lo ha scelto come suo Ideale di vita: Dio-Amore. Ha sempre avuto la passione per

> quando lavoravamo insieme nella Pastorale Giovanile sotto la guida di don Carlo Candido. Per ogni evento, incontro, convegno, % quel tocco di qualità all’allestimento della sala, al programma non pesante ma ben ricco e strutturato, al saper scegliere con cura e parsimonia i contenuti di un evento (soprattutto spirituali e le doti dei # @ tà . Posso testimoniare che ha dato concretamente la vita per la pasto # % # ( #

B- 1 2000 gli eventi diocesani. Mary (come la chiamano gli amici % F @ 1 vuol dire lavorare per un evento J % ( mare agli scogli di Sant’Anna. Lo scorso anno ha prestato servizio # > $ % % spiegarci alcune novitĂ della Festa. Mary, un’edizione capitanata da una donna: forse questa è la prima novitĂ ? Si, è una novitĂ assolutamente. Non & % -

Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS

da che ho rivolto quando ho ricevuto l’incarico e mi è stato risposto che in nessuna edizione precedente c’è stato una direttore donna. Viva le donne! Si, proprio cosĂŹ. Anche se è strano che non si è mai pensato ad una

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donna dovrebbe essere al centro. Comunque sĂŹ, viva le donne. Quale sarĂ il tema di questa edizione? Il tema è legato alla nascita, alla rinascita, all’attesa. Queste le parole

Un tema legato in assoluto a Sant’Anna la protettrice delle partorienti? SĂŹ, quest’anno il nucleo centrale è proprio lei, Sant’Anna. Visto che 11 stupenda - la baia di Ischia Ponte con il Castello Aragonese e gli scogli di S.Anna, e le barche che ver

% # le persone sugli scogli al Ponte - la & !

L’idea è quella di ridare spazio alle origini, a quella processione nella % %

% le partorienti, pur mantenendo la modernitĂ dei giorni nostri. S.An 1 % % una donna in attesa. 4 barche di 4 associazioni isolane. Non ci saranno le divisioni dei co 3 % un’associazione, che amano lo spi % # sta. Il motto è “una festa che deve unire e non dividereâ€?. Io sono per l’unitĂ ! SarĂ tutto incentrato al 26 luglio o ci sarĂ qualche preserata nei giorni precedenti? Sicuramente c’è una serata per il 25, una scusa per stare insieme nella maniera molto semplice e popolare. Il 25 ci saranno alcuni % %

% dopo. Una serata dove si balla, si canta e ci si diverte. Ci sarà anche altro ma per ora è tutto un work in progress.

Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014

Ritorna la festa delle partorienti

Mariagrazia con le sorelle Annalisa e Paola

La giuria quest’anno come sarà composta? % 3 # % % 8 % F puntiamo sulla competenza. Una festa nata 83 anni fa per ringraziare la santa protettrice delle partorienti. Ci sarà sempre la messa alla chiesetta di S.Anna a Cartaromana? Si, assolutamente. Ci sarà la processione, la benedizione alle partorienti e don Carlo Candido – parroco di Ischia Ponte - sta scrivendo una preghiera apposta per quest’e + ## % -

Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus

cere. Speriamo che quest’anno % F % l’attenzione alla chiesetta che spero potrĂ essere restaurata. Faremo un sopralluogo in questi giorni per capire se è tutto ok. Ma la processione, la messa e la benedizione alle partorienti sono state le prime cose da inserire nel programma. Altre sorprese? Sorprese non tanto. Vorremmo

cordando la sua origine in chiave moderna. Un misto di tradizione popolare, antica, storico-religio % dare i giovani di oggi. Lorenzo Russo

Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it

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La Voce di Pietro

11 luglio 2015

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A un mese dalla partenza di don Max‌

a comunitĂ ha salutato il suo “Parroco Emeritoâ€? Don Massimilano Lauro, nella sua amata Cattedrale, A cura di dove per piĂš di 40 anni ha guidaSilvia to la parrocchia di Ischia Ponte. La Pugliese celebrazione, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Pietro Lagnese, con la presenza del parroco Don Carlo, al quale 5 anni fa, Don Max aveva passato il “testimoneâ€? è stata introdotta dalla lettura del suo testamento spirituale. Don “Massiminoâ€? come affettuosamente erano soliti chiamarlo i suoi parrocchiani, ha ringraziato il Signore per la vita, per la vocazione % % Y la sua anima a Dio Padre e alla Vergine Maria, chiedendo perdono umilmente per quante volte ha mancato nel suo cammino. Parole di affetto e riconoscenza ai suoi parrocchiani, ai suoi genitori e ai suoi fratelli che gli sono stati da esempio nella vita per valori e fede, e che l’hanno spinto sempre a formarsi nella cultura e nella teologia. Immancabile un tenero pensiero per le prime comunitĂ neocatecumenali, che ha visto nascere e che lascia con l’augurio e la speranza che continuino, ormai grandi e formate, questo loro cammino. Dopo questo toccante momento, si è celebrata l’Eucarestia, animata dal coro parrocchiale e dai cantori delle comunitĂ . Nell’omelia Padre Pietro ha salutato Don Max, meditando la liturgia del giorno, quella che ci racconta dell’ottavo giorno dopo Pasqua, quando il Signore risorto ritornò e si mostrò, questa volta anche a Tommaso. Padre Pietro ha meditato sulle parole di GesĂš “Beati quelli che pur non avendo visto crederannoâ€?, % : + & tempo “dell’atto di fedeâ€? ed è iniziato il tempo nel quale può vedere Dio. Ha voluto poi ricordare a tutti, il motivo che ci spingeva ad essere lĂŹ 8 % \ + ] % # Dio, quel Dio in cui ha creduto, che ha annunciato e servito, che ha lodato e benedetto nella liturgia e reso presente con l’amministrazione dei sacramenti. Il nostro vescovo ha incitato l’assemblea a sentirsi legata a Don Max per il grande mistero della comunione dei santi, attra-

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verso la quale noi preghiamo per la sua anima e lui per noi. Ha rivolto a lui la sua personale preghiera, chiedendo la stessa preghiera a tutta la 8 6 % : \ ci conceda la grazia di avere fede, quella fede che ci serve per la vita eterna che inizia giĂ in terraâ€?. Anche nelle preghiere dei fedeli Sua Eccellenza ha rivolto un pensiero a Don Massimino ricordandolo come “un sacerdote appassionato e gioioso, contento del suo ministero, che si è speso per l’annuncio del Vangelo con una parola infuocataâ€?. Padre Pietro ha chiesto al Signore “sacerdoti obbedienti alla Chiesa e disponibili a sporcarsi le mani, senza risparmiarsi mai nell’annunciare il Vangeloâ€?. “Apri come il

Queste le parole del canto di comunione, con il quale il coro, a nome della parrocchia intera, ha voluto salutare don Max, augurandogli di spiccare il volo verso (

to durante la sua vita terrena. Al termine della celebrazione i familiari hanno donato ai presenti un’immagine che ritrae un sorridente Don + ] % ^ % F # _ % tuale. La parrocchia invece ha dedicato all’amato parroco emerito un segnalibro con il sorriso di Don Max incorniciato da cielo sereno, con

% % alla Vergine Maria, scritto da lui stesso nel suo testamento.


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Famiglie 11 luglio 2015

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rande gioia per l’annuncio di Papa Francesco: il 18 ottobre prossimo i genitori di Santa Teresa di Lisieux, Luigi e Zelia Martin, saranno canonizzati. La prima coppia di santi moderni, innalzata agli onori degli altari nel cuore del Sinodo sulla famiglia. $ # nella compagnia dei Santi, presto sarĂ innalzata agli onori degli altari la prima coppia dell’epoca moderna: Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa di Lisieux, saranno canonizzati il prossimo 18 ottobre. L’annuncio è arrivato dal Santo Padre, nel seno del Concistoro in corso. ÂŤSono molto contento per questa !

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Francesco che ha voluto fortemente questa canonizzazione, informandosi poco piĂš !

delle Cause dei Santi se ci fosse qualche presunto miracolo di una coppia da studiare, per poterla poi presentare come modello e dare concretezza a quanto il # $ %

è il commento a caldo, dopo l’annuncio del " & ' ( &

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vicino nei mesi scorsi il cammino verso !! ! * + La canonizzazione di una coppia di santi nel cuore del Sinodo ordinario sulla famiglia, scelta che padre Gambalunga spiega cosĂŹ: ÂŤĂˆ la prima coppia di sposi canonizzati in quanto coppia e questo è un bel segno soprattutto per le famiglie cristiane, che spesso sono lasciate senza sostegno e devono andare controcorrente, specialmente nel mondo occidentale, per vivere ed

#

azione con quell’amore che Dio ci ha donato in CristoÂť. Nonostante diverse agenzie abbiano nei giorni scorsi lanciato notizie poco precise, annunciando per oggi la canonizzazione, dopo le parole di Papa Francesco possiamo affermare con certezza che la canonizzazione avverrĂ il 18 ottobre, nel cuore del Sinodo. Luigi e Zelia Martin, dopo un discernimento religioso, si sono sposati il 13 luglio del 1858, a mezzanotte a Notre Dame d’Alençon. Dalla

# gli, quattro volati in Cielo in tenera età . Tra loro la piccola Teresa, Santa e Dottore della Chiesa, maestra di spiritualità . In casa Martin si sperimenterà la felicità dell’unione familiare, ma anche il dolore per la perdita dei bambini prima e per la morte di Zelia dopo, avve-

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18 Ottobre 2015: Luigi & Zelia Martin: la prima coppia santa del nostro tempo! nuta nel 1877, quando Teresa aveva solo quattro anni. Luigi vivrĂ il tempo della vedovanza e anche quello della malattia. Tutto è impastato con il motto che da sempre ha animato la loro famiglia “Dio primo servitoâ€?. /* $ 0

caso possiamo intravedere un particolare " ! &

Chiesa a comprendere e a valorizzare la vocazione al matrimonio e il ruolo % #

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la prima Chiesa al mondo dedicata a * + & #

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parola universale che può essere da tutti compresa, una moneta che non perde 5

% Dopo la guarigione di

Pietro Schilirò, il bambino di Monza nato con una grave malformazione congenita ai polmoni, primo miracolo che ha condotto i Martin

1 $ ~ hanno scelto ancora una volta un neonato, prediligendo nuovamente un contesto familiare ferito per il dolore di una malattia. Infatti, il secondo miracolo operato dai genitori di Santa Teresa e riconosciuto dalla Chiesa riguarda Carmen, la bambina di Valencia, nata prema % # vittima di molte patologie, tra cui una emorragia celebrale e una doppia setticemia.

#laudato si

DA LEGGERE

Luigi e Zelia Martin Una santitĂ per tutti i tempi Collana: PERCORSI DI SANTITA’ CONIUGALE Anno: 2015 (2° ristampa) Pagine: 326 ISBN: 978-88-905780-1-4 â‚Ź 16,00 La vita di Luigi e Zelia Martin è di sorprendente attualitĂ : tentennamenti e ricerca del senso della vocazione, matrimonio tardivo, trepidazione per la sopravvivenza % pazioni economiche e professionali, inquietudini dovute alle incertezze politiche, tumore al seno per Zelia, malattia con gravi squilibri mentali e l’internamento per Luigi. Il lettore vi scoprirĂ i lineamenti di un percorso di vita dove la dinamica della fede e dell’amore ha attirato e unito due persone nel mistero di appartenere a Dio ogni giorno,

( $ 1 cazione ci ricorda con forza che la santità è compatibile con una vita " 1 in cui l’autore unisce la precisione del biografo e l’approfondimento spirituale a un’analisi oggettiva e psicologica dell’epoca e dei suoi protagonisti.

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SanitĂ

11 luglio 2015

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mezzogiorno cominciano ad arrivare nella Pineta Mirtina. E’ lĂŹ che adesso vengono portati e diA cura di stribuiti i pasti preparati al “RizIsabella Marino zoliâ€?. Ed è lĂŹ che vanno a ritirarli e quischia.it a consumarli, in condizioni indegne per un paese civile, gli utenti del Centro diurno della Salute Mentale che non ha piĂš una sede. E per il quale non è prevista nessuna soluzione, a breve. Perchè, al massimo, prima o poi potrebbero uscire un paio di stanzette a Villa Romana, ma solo per sistemare alla meno peggio gli ambulatori dei medici e dare loro uno spazio per le prescrizioni, le cartelle cliniche, i farmaci, ciò che serve per dare ancora una parvenza (comunque minima) della permanenza di un servizio psichiatrico sull’isola. Dove non è piĂš consentito soffrire di disturbi psichici,

\ 6 „ \ nuovi pazienti, perchĂŠ a Monteruscello hanno deciso che a Ischia si può fare a meno dei servizi psichiatrici essenziali e non c’è altro da fare che adeguarsi. O tenerseli in casa, i problemi. Come nel secolo passato, quando le patologie psichiatriche di tutti i tipi non avevano possibilitĂ di essere seguite nĂŠ curate, se non nei manicomi. Che però una saggia e civile legge dello Stato da allora ha abolito da un pezzo, prevedendo altre forme di assistenza e di sostegno ai pazienti, una gradualitĂ di risposte e una corrispondente varietĂ di strutture sul territorio e una forte rete di attivitĂ riabilitative. Tutto quello che faticosamente si era riusciti a costruire a Ischia dalla seconda metĂ degli anni ’90. E che è stato spazzato via in un solo anno dalla DEVASTANTE GESTIONE DELL’ASL NA2 NORD FIRMATA GIUSEPPE FERRARO-AGNESE IOVINO. Da parte sua, nel giro di qualche settimana, la commissaria Iovino è riuscita ad avere lo “scalpoâ€? della Salute Mentale delle isole da presentare trionfalmente ai referenti regionali come contributo della sua gestione alla “spending reviewâ€?. E non c’è dubbio che, ad % % spesa potrebbe essere ascritta a suo merito. Ma a quale prezzo, sul piano sanitario, umano, di garanzia negata dei diritti fondamentali delle persone? Enorme! Impressionante. Dalle ricadute inimmaginabili, per il futuro.

Intanto, c’è da fare i conti con la condizione dei residenti della ex Sir che, sfollati da Villa Stefania, sembrano aver perso d’improvviso % ' \ ( & # dimessi dalla Sir ormai senza sede, sono stati di fatto scaricati dal sistema sanitario che ne aveva la responsabilitĂ . E se non fosse stato e non fosse ancora per la Cooperativa che se ne occupa dalle origini e che si è assunta dal primo di giugno l’onere di garantire loro una sistemazione serena e decorosa, non si sa quale sarebbe stata e sarebbe la loro sorte. L’Asl, nel frattempo, si è preoccupata solo di ottenere dalla commissione all’uopo nominata una revisione della valutazione sullo stato di salute dei pazienti, che per miracolo si sono risanati. Comunque, abbastanza da non aver piĂš bisogno di una Sir e da risolvere il problema per l’Azienda di dover allestire una nuova Struttura residenziale intermedia. E da lĂŹ, a cascata, l’asl sta abbattendo la salute mentale delle isole pezzo per pezzo. Come dire: o villa Stefania o niente. Forse perchè, pur non potendola piĂš utilizzare, a Mon

% dell’ex hotel di Casamicciola e chissĂ per quanto tempo dovranno continuare a farlo, in base al contratto sottoscritto da Ferraro? E se cosĂŹ fosse, quale risparmio avrebbe fatto l’asl, se non quello sulla pelle di nove persone a cui non si assicura ancora una sistemazione adeguata alle loro reali necessitĂ ? Anzi, con l’abbassamento del livello di gravitĂ della loro patologia e dell’assistenza collegata, dovranno anche partecipare alla spesa per l’alloggio futuro. CosĂŹ pagheranno un prezzo doppio, economico e soprattutto sanitario! Davanti a tutto ciò dai sei Sindaci, dalle decine di assessori e dagli oltre cento ra non hanno alzato neppure un belato di protesta, ci si aspetta la richiesta immediata di DIMISSIONI del commissario dell’Asl. O della sua immediata SOSTITUZIONE al nuovo governatore De Luca, che si è riservato anche la delega alla sanitĂ . Una richiesta necessaria e urgente. Per salvare il salvabile. E evitare la completa e irrimediabile cancellazione dell’assistenza psichiatrica sull’isola.

Chi chiede il conto ai vertici dell’ASL che hanno smantellato la salute mentale delle isole?


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Parrocchie 11 luglio 2015

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PARROCCHIA S.MARIA ASSUNTA – DECANATO DI ISCHIA

Chi è per me Gesu? Ritiro spirituale dei ragazzi a Campitello Matese ome ogni anno, i ragazzi e bambini della parrocchia di Ischia Ponte A cura di partecipano al ritiro Andrea spirituale a Campitello Pugliese, Matese. Siamo partiti in Angelo Castagna, 48, pronti a rinsaldare Francesca le nostre amicizie e farCastagna ne di nuove. La prima tappa è stata il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso, dove abbiamo percorso la via Matris e abbiamo celebrato la S. Messa nel luogo delle apparizioni contemplando la bellezza del creato. GiĂ dal primo incontro Don Carlo Candido ci ha posto una domanda alla quale avremmo dovu-

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to rispondere al termine del ritiro: “Chi è per me GesĂš?â€? . Durante questi giorni abbiamo partecipato ad una â€? in cui abbiamo tentato di capire dove incontrare GesĂš. Dopo gli incontri eravamo soliti riunirci in piccoli gruppi, dove condividere le nostre esperienze per amore, consapevoli che quanto non viene donato si trasforma in veleno! Nel pomeriggio ci dedicavamo a varie attivitĂ : calcetto, pallavolo, basket, bagno in piscina, oppure una passeggiata nel parco, sempre impegnandoci a non farci travolgere dallo spirito competitivo e tentando di fare sempre la pace con i compagni. Il nostro

modo di partecipare alla S. Messa è cambiato grazie a un video basato sull’esperienza di alcuni mistici: abbiamo compreso l’importanza della confessione e che il demonio fa di tutto per distrarci e allontanarci dai sacramenti. GesĂš non è presente solo nelle cose belle ma anche nei momenti di sofferenza, nei periodi negativi, insomma nel dolore; e a tal proposito abbiamo visto e commentato un video sulla vita della beata Chiara Luce ed il piccolo Paolo Conci, che hanno accettato di morire giovani e senza mai perdere il sorriso durante i momenti di dolore, offrendo tutto a Dio. Abbiamo iniziato a vedere la nostra vita con occhi diversi: seguendo il loro esempio possiamo trovare GesĂš nei piccoli grandi dolori che viviamo quotidianamente. L’ultima sera, in un clima di assoluto silenzio e preghiera, abbiamo vissuto una veglia articolata in tre momenti: la lavanda dei piedi, per chiedere perdono ad un compagno che avevamo ferito, la preghiera alla Croce di San Damiano, attraverso la quale abbiamo potuto conversare intimamente con GesĂš, abbracciando la croce, e il dono del profumo di Cristo con l’olio della Terra Santa. Ăˆ stato un momento decisivo in cui abbiamo sentito una forte presenza dello Spirito in mezzo a noi. Prima di tornare abbiamo parlato della libertĂ , quella che ci dĂ GesĂš in qualitĂ di amico ma di cui ci priviamo peccando e idolatrando il diavolo. Sono stati giorni in cui abbiamo sperimentato un amore puro verso Dio e verso il creato e abbiamo capito che possiamo offrire a Lui le angosce delle nostre giornate, che spesso trascorriamo come depressi giĂ nelle mani del demonio, non capendo invece che la vita è un dono meraviglioso del Signore e dobbiamo ricambiare l’amore di Dio amando il fratello, %%

co un po’ speciale: GesÚ! Dopo la %% %

per il ritorno alla nostra isola. Qualche esperienza‌ Una Catechista: “Un’amicizia particolare, gelosa e mai morbosa, che non conosce vie di mezzo. E’ questa il rapporto del cristiano con GesĂš che ci è stato dipinto. Queste le basi per costruire i rapporti con il prossimo. E in quei giorni è parso possibile con grandi e piccini. Non avremmo dovuto piantare lĂŹ le nostre tende ma tornare nel mondo e vivere sempre cosĂŹ i rapportiâ€?. Un’animatrice: “Mi sono sentita come quella Si % #

1 forse avrebbe visto sbocciare, ma che altri sicuramente avrebbero apprezzato, cosĂŹ al termine di questa esperienza, sento che abbiamo seminato tanto, forse non vedremo personalmente i frutti ma sono contenta di aver cooperato alla semina!â€? I bambini rispondono: “Chi è per me GesĂš?â€? “Un uomo da cui prendere esempio, coraggioso, senza paura!â€? Luca, 11 anni “GesĂš è la mia salvezza perchĂŠ ci ha resi liberi di amare il prossimo, anche il nemico! Prima per me GesĂš non era niente, ora è tutto!â€? Riccardo, 12 anni “Non so come ricambiare il Suo immenso amore, perchĂŠ il mio verso di Lui non sarĂ mai come il Suo verso di meâ€?. Lucia, 9 anni “GesÚ’: Gentile, Educatore, Sempre umileâ€?. Lisa, 12 anni “Per me GesĂš è l’interruttore del mio cuore. Quella luce che c’è dentro ognuno di noi e che si accende quando amiamo e si spegne quando non amiamoâ€?. Fabio, 11 anni.


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Parrocchie kaire@chiesaischia.it

11 luglio 2015

PARROCCHIA MARIA SS.MADRE DELLA CHIESA – DECANATO DI BARANO SERRARA FONTANA di condivisione ed amore mai visti prima.â€? Il ricordo di don Emanuel si sposta poi al 2 giugno, una data che resterĂ per sempre scolpita nei cuori di ognuno. “Quel giorno Il clero isolano era in ritiro a Piedimonte Matese insieme al Vescovo. Mi giunse la notizia che Antonia era partita per il Cielo. Non seppi trattenere le emozioni. Mi appartai a piangere. In quel momento mi sono sentito un pastore, come dice Papa Francesco, che piange per le sue pecore. Antonia mi ha fatto dia bella ed accogliente parla di Ciro e Monica, i suoi geni- ventare piĂš pastore . Da anni non comunitĂ parrocchiale tori speciali , persone molto attive piangevo, è stata una liberazione, di Maria SS. Madre della nella vita parrocchiale e diventati un un dono di Dio, frutto dell’amore di Antonia. Andai in ospedale e lĂŹ i A cura di Chiesa in Fiaiano, guida- vero e proprio modello da seguire Giuseppe ta dal parroco don Ema- per la loro fortissima testimonianza genitori di Antonia avevano parole di conforto per me e per i parenti Galano nuel Monte, giovedĂŹ 2 di fede. Grazie al loro esempio ben luglio, SolennitĂ della presto prende forma la vita parroc- che erano in preda alla disperazioMadonna della Grazie, ha vissu- chiale di Antonia, scandita dai ritmi ne. La sera in Parrocchia vivemmo to un momento a dir poco speciale incessanti dell’amore e della gioia. un momento di Dio bellissimo con nel ricordo di Antonia Spedicati, la “Antonia non esitava a farsi vale- l’Adorazione e la preghiera. Tanti ragazza di soli quindici anni volata re. GiĂ da piccola faceva parte del iniziarono a trovare pace e benessein Cielo lo scorso 2 giugno dopo 1 1 # re spirituale. Entrai in Chiesa con il un periodo di malattia durato oltre coordinatrice insieme alla sua ami- volto triste e ne uscii con una pace quaranta giorni. La Santa Messa ca del cuore Luisa. Settimanalmen- soprannaturale. Dinanzi a GesĂš mi celebrata in suo suffragio ha visto te si incontrava con un gruppo di venne questa frase: Signore da chi la partecipazione di tantissime per- coetanei in Parrocchia mostrando- andremo? Solo Tu hai parole di sone desiderose di stringersi attor- si sempre puntuale e propositiva. vita eterna. Il Signore mi suggerĂŹ no a Monica e Ciro, i meravigliosi Amava la preghiera e si confessava la risposta a questa domanda. Se genitori di Antonia, e di rivolgere regolarmente. Il suo rapporto con il chicco di grano muore produce una particolare preghiera per que- GesĂš traspariva dal coro, sentiva di sto Angelo volato troppo presto essere ascoltata. I suoi canti prefetra le braccia del Padre. Antonia ha riti le donavano carica e voglia di lasciato in tutti un vuoto incolma- amare.â€? Don Emanuel ha poi conbile ma allo stesso tempo una serie # % # % % % da Antonia e ci racconta delle moll’amore incondizionato e disinte- teplici prove affrontate dalla sua ressato verso il prossimo. La Chiesa famiglia negli ultimi periodi, prove per l’occasione era addobbata con

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] - ed il desiderio di incontrare GesĂš. lori allegri e vivaci che sembravano Inoltre momenti di prova non hanrichiamare la vita di questa giova- no risparmiato nemmeno la comune ragazza, sempre felice e positiva nitĂ parrocchiale in questo periodo. perchĂŠ amava tanto. Ha concele- Di recente vi sono stati spiacevoli brato con don Emanuel don Gae- eventi che hanno segnato tanti partano Pugliese, parroco della Chiesa rocchiani come la scomparsa predi Sant’Antonio da Padova in Casa- matura di un padre di famiglia in micciola. La Messa è stata animata seguito ad un banalissimo incidente dalla bella corale parrocchiale a cui o la malattia che ha colpito una giosi sono aggregati membri prove- # ' : nienti da altre parrocchie, il tutto # # in un clima di vera grande famiglia, genere. Prove ovunque. Don Emasegno questo di amore verso questa nuel ricorda poi gli attimi in cui apragazza che va ben oltre i sempli- prese del ricovero di Antonia all’O ! # # spedale Cotugno di Napoli. “Queun talento: il canto. Lei era con- sta malattia era per la Gloria di Dio. vinta che il canto fosse preghiera e Dissi il mio Si a Dio senza cadere proprio per questo il coro ha scel- nello sconforto anche per essere di to per la Celebrazione alcuni tra i aiuto alle persone coinvolte. Feci suoi canti preferiti. Don Emanuel, # !

visibilmente emozionato, nel corso Madonna e vidi che nel reparto della sua omelia dona ai presenti la era accudita da personale dotato di sua esperienza. Egli tratteggia i li- grande sensibilità . In Parrocchia si neamenti di Antonia descrivendo iniziò a pregare con fervore il Sanla meravigliosa persona che era. Ci to Rosario. Si respirava un clima

Trigesimo di Antonia Spedicati

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molto frutto. Aprii a caso una pagina del Vangelo e trovai proprio questo passo. Era la conferma che Antonia doveva portare molto frutto, non era morta invano.� Don Emanuel ricorda il giorno del funerale celebrato dal nostro Vescovo, la Chiesa ricolma di gente come mai accaduto prima. A conclusione dell’omelia afferma: “Ringraziamo il Signore per la vita di Antonia. Preghiamo per lei e per

\ a dare testimonianza di fede.â€? Al termine della Messa vi è stato un breve momento di condivisione sulla vita di Antonia organizzato da don Emanuel e da alcuni giovani della Parrocchia nel corso del quale è stato presentato un libro che ha lo scopo di far conoscere la vita e l’esperienza di fede di Antonia, una risposta all’invito del Vescovo a raccogliere l’ereditĂ umana e spirituale, le perle preziose che ci ha lasciato in dono la ragazza. Nel libro vi sono testimonianze di tante persone che hanno amato Antonia ad alcuni suoi scritti. In conclusione rivolgiamo ancora una volta il nostro sentito grazie al Signore per averci donato Antonia. Foto di Daniele Calise


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Politica 11 luglio 2015

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PUNTI DI VISTA a “spinta propulsivaâ€? di Matteo Renzi è in via di esaurimento, se non si è A cura di addirittura giĂ esaurita. Franco 7 Iacono non porterĂ a termine la riforma

1 1 % 8 6 % 1 „ # estrazione, arriveranno da ogni dove, per spirito‌di servizio e di sopravvivenza personale. + > %

% # 1 ( % nato dalla non vittoria di Bersani

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Politica

11 luglio 2015

kaire@chiesaischia.it

Regione Campania in rosa Sei assessori su otto sono donne. Al presidente le deleghe di SanitĂ , Cultura, Agricoltura e Trasporti

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incenzo De Luca ha preso possesso della Regione varando cosĂŹ la nuova giunta. Una novitĂ per la Campania vista la prevalenza femminile: ben sei su otto gli assessori donna. Il vicepresidente, con deleghe all’Urbanistica e all’Ambiente, è Fulvio Bonavitacola. Gli assessori sono Serena Angioli (Fondi eu-

ropei), Livia D’Alessio (Bilancio), Valeria Fascione (Start up e internazionalizzazione), Lucia Fortini (Scuola e politiche sociali), Chiara Marciani (Formazione e pari opportunità ), Sonia Palmeri (Risorse umane e lavoro), Amedeo Lepore (Attività produttive). Il Presidente De Luca mantiene le deleghe all’agricoltura, sanità , trasporti, cultu-

ra. Quattro invece i consiglieri del presidente: Sebastiano Maffettone, Francesco Caruso, Paolo De Ionna e Mario Mustilli. Il consigliere di Stato Sergio De Felice è stato invece nominato capo di gabinetto. Un assessore, Amedeo Lepore, e il vicepresidente Fulvio Bonavicatola, provengono dal Pd; per il resto la giunta è composta da pro-

fessori universitari e tecnici. “Una squadra aperta alla societĂ civile - sottolinea De Luca - e alle competenze professionali in vista dei compiti faticosi che ci attendono giĂ in queste ore. Il mio compito è risolvere i problemi, costi quel che costi. Governerò - prosegue De Luca - nell’ambito della correttezza istituzionaleâ€?.

TRASPORTI ISOLE

De Luca: 25 bus per Ischia e Procida

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no dei primi provvedimenti che il neo presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca vorrà prendere è quello dei trasporti delle isole di Ischia e Procida. In queste ore infatti sta lavorando

% 1 matiche che ogni giorno turisti e residenti si ritrovano a vivere sia

per i collegamenti marittimi, che per il trasporto su gomma. Nei prossimi giorni si concretizzeranno alcuni accordi con altre aziende pubbliche per l’utilizzo sulle isole di ulteriori autobus, superando in questo modo l’attuale momento di crisi vissuto dall’EAV BUS anche nel settore manutentivo.

Entro le prossime settimane entreranno in servizio sull’isola di Ischia e Procida ulteriori 25 bus, alcuni acquistati con l’utilizzo di fondi PAC. In questo modo si riuscirà a garantire il pieno servizio previsto dall’esercizio, rispondendo al meglio alle esigenze degli utenti. Inoltre dopo una riunione svolta nei

giorni scorsi con alcuni rappresentanti degli armatori, nella quale si è discusso delle tante problematiche legate ai servizi marittimi nel golfo di Napoli, è stata condivisa la necessità di ripristinare i collegamenti attualmente non in esercizio entro i tempi di chiusura della procedura di privatizzazione, prevista per questo mese.

Amedeo Lepore, un impegno per il mezzogiorno

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l giornalista Giuseppe Mazzella, fra i promotori dell’Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’isola d’Ischia e del progetto di rilancio di Casamicciola con i fondi europei, ha espresso “viva soddisfazione per la nomina ad assessore regionale alle attivitĂ produttive del prof. Amedeo Lepore convinto meridionalistaâ€?. “Il prof. Amedeo Lepore ha partecipato al workshop per il rilancio di Casamicciola tenutosi all’ex-Capricho de Calise sabato

29 novembre 2014 ed a lui è stato riservato l’intervento conclusivo. Il prof. Amedeo Lepore, ordinario di storia economica alla seconda universitĂ di Napoli è autore del volume “La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale, un modello per lo sviluppo economico italianoâ€? (2013).â€? Ha aggiunto Mazzella: “non è stato casuale invitare il prof. Lepore, convinto meridionalista. Oggi come ieri e forse piĂš di ieri il Mezzogiorno ha bisogno di nuovi strumenti e nuove capaci-

tà per eliminare il dislivello con il Nord del Paese e per superare la piÚ drammatica crisi economica e sociale che l’ Italia ha vissuto dalla

le. Il caso di Casamicciola diventa paradigmatico e risulta straordinariamente attuale il monito contenuto nelle conclusioni del libro del prof. Lepore: â€œâ€Ś le strategie di coesione vanno indirizzate verso sbocchi selezionati volti ad accrescere l’ accumulazione produttiva e l’ innovazione‌ il Sud può

svolgere un ruolo fondamentale nel processo di consolidamento di una visione europea‌ riuscendo a valorizzare e a riportare a sistema le proprie eccellenze culturali, „ Y concluso Mazzella.


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Pastorale Giovanile 11 luglio 2015

www.chiesaischia.it

In 500 alla Festa dello Sport Il 1° luglio allo Stadio Mazzella di Ischia. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 200 giovani atleti dai 4 ai 17 anni, accompagnati da genitori e animatori pastorali, allenatori e dirigenti di circa venti società sportive isolane, per una presenza totale di almeno 500 persone.

una mattinata calda, afosa. Sono circa le 11,30 e vi è giĂ un bel A cura del numero di ragazzi e raServizio gazze, provenienti da diocesano diverse realtĂ della nodi Pastorale stra isola, parrocchiali Giovanile e non, da diverse assoe Sport ciazioni e movimenti ecclesiali, e altri, amici di vecchia data, che si sono coraggiosamente lasciati convincere a trascorrere insieme questa giornata. Sono circa cinquanta ragazzi, tutti in abiti comodi e leggeri per poter preparare lo stadio Mazzella ad accogliere quanti hanno risposto all’invito a partecipare ad una giornata diversa e speciale! L’equipe di Pastorale Giovanile e Sport, coordinata da don Gianfranco del Neso e don Marco D’Orio, che coadiuvati da un gruppo di giovani, ha pensato a questo momento di festa come evento-lancio per dare il via alle

# obbiettivi di questo servizio diocesano. La Festa dello Sport è infatti l’avvento di un progetto formativo per la riscoperta dei valori dello sport.. I giovani della Pastorale Giovanile hanno aperto i cancelli dello Stadio Mazzella alle 17.00, con l’accoglienza degli atleti, i quali dopo aver effettuato la registrazione e ritirato un berretto col fregio della giornata, per proteggersi dal sole, hanno dato inizio alle attivitĂ sportive. Gli atleti divisi in squadre per fasce d’etĂ , si sono distribuiti nei vari campi da gioco per l’inizio di minitornei che li hanno visti gareggiare in diverse discipline sportive come il Calcio a 5, il Volley, il Basket, l’atletica e il Touch Rugby, quest’ulti-

E'

mo la vera novitĂ della giornata che ha lasciato entusiasti tutti i partecipanti essendo uno sport poco conosciuto e ancor meno praticato sulla nostra isola. Mentre sui campi da gioco erano in corso i mini-tornei, sul palco ad allietare i presenti con le loro performance, si sono alternate le esibizioni delle scuole di ballo e Hip hop, pattinaggio, arti marziali e boxe, presentate dalle societĂ sportive presenti.

lenatori, dirigenti, genitori degli atleti presenti, nella sala stampa dello stadio, è stato presentato un progetto di formazione ai valori dello sport, che si svolgerĂ a partire dal prossimo ottobre, per un totale di sei appuntamenti, di cui quattro con specialisti nel settore psicopedagogico e sportivo. Don Gianfranco ha illustrato i punti salienti dell’itinerario, spiegando che questi incontri non saranno delle semplici lezioni teoriche, ma dei veri e propri laboratori, dove tutti parteciperanno in maniera attiva. La manifestazione ha avuto tra l’altro alcuni ospiti d’eccezione, come Andrea Galelli, allenatore degli esordienti della F. C. Juventus, impegnato ad Ischia in quei giorni nel Camp di una societĂ calcistica isolana; la dott.ssa Lucia Castelli, psicopedagogista e consulente dell’Atalanta calcio e FIGC, che ha elogiato e sostenuto il nostro programma, mettendo in evidenza l’importanza dell’amore per lo sport che deve guidare sia gli atleti che chi lavora nel settore. A conclusione di tutto non poteva mancare il “3° tempoâ€?, momento preso in prestito dal mondo rugbistico, dove tutti i presenti sono sta-


Pastorale Giovanile

11 luglio 2015

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ti invitati a prendere parte al buffet gentilmente offerto da diverse pizzerie e ristoranti dell’isola ai quali vanno i nostri ringraziamenti. La Festa dello Sport è stata un’esperienza bellissima, nuova e formativa sotto molti punti di vista, non solo per coloro che vi hanno partecipato ma anche e soprattutto per i ragazzi dello staff dell’equipe di Pastorale Giovanile. Tra i commenti raccolti, molti hanno messo in evidenza che è stata una giornata all’insegna della gioia, anche della fatica naturalmente, ma soprattutto dello sperimentarsi come “donoâ€? per l’altro. Tutti infatti hanno lavorato sodo, non solo il giorno dell’evento, ma in questi ultimi mesi è stata costruita una vera e propria palestra di vita, dove circa 20 giovani, divincolandosi tra lo studio e il lavoro, non si sono mai risparmiati. Grazie al contributo di ognuno è stata un’esperienza che è servita certamente a far crescere la fraternitĂ . Uno dei giovani nel raccontare questa giornata ha detto: “parlare di festa dello sport è riduttivo. Ăˆ stata una grande sorpresa, nonostante conoscessi pochi di voi mi avete fatto sentire a casa. C’era da parte di ognuno di noi la voglia di fare bene e di fare il possibile perchĂŠ chi veniva potesse divertirsi e cosĂŹ è stato. Si sono

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divertiti proprio tutti. Da chi ha organizzato a chi ha partecipato!â€?. E un altro: “Per me è stata una bella esperienza nel segno dei rapporti costruiti e rafforzati tra noi soprattutto nella preparazione. Ăˆ

7 darsi a Dio e alla provvidenza. Poi la giornata della festa è stato un continuo donarsi e costruire rapporti nuovi nella speranza che il seme gettato porti molto frutto.â€? La giornata della Festa dello Sport è stata stupenda, ma non si può non ricordare quello che certamente è stato il momento piĂš intenso che ha dato “il voltoâ€? alla giornata, quello della Santa Messa. Verso le 14,15 infatti, poco prima della pausa pranzo, ci si è ritrovati nella sala stampa dello stadio Mazzella, adattata ad hoc per celebrare l’Eucaristia. Le letture del giorno hanno aiutato a mettere a fuoco lo scopo della festa: portare a tutti, senza distinzione, remore o timori, il messaggio che cambia la vita, e che trova la sua origine nel Vangelo. Solo GesĂš poteva donare quel clima di pace e armonia che si è sperimentato, ed è per questo che il grazie piĂš grande va a Lui, e a tutti coloro che hanno partecipato alla giornata sforzandosi, ogni attimo di rimanere in quella Eucaristia celebrata insieme.


12 11 luglio 2015

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MADE IN ISCHIA: L’ISOLA CHE P

Una bella storia di spirito d’impre

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13 11 luglio 2015

kaire@chiesaischia.it

PRODUCE, L’ISOLA CHE LAVORA

esa e ricerca della qualitĂ assoluta

Domenico Calise: Maiali, bovini e non solo‌! E il ristorante IL COMIGNOLO, al Ciglio? “E’ condotto da mia sorella Filomena. Si c’entra, perchĂŠ giĂ dall’inizio abbiamo pensato di proporre le carni del nostro allevamento ai clienti affezionati del ristorante. Ed il successo lentamente è avvenuto perchĂŠ abbiamo sempre proposto carni di qualitĂ eccellenteâ€?. Parlaci degli animali che allevi, cosĂŹ a ruota libera, poi magari andiamo anche nei dettagli che possono interessare i nostri lettori. “Nel sito del ciglio allevo attualmente maiali e bovini da carne, ovvero vitelli all’ingrasso. Però abbiamo anche qualche mucca in riproduzione e capita spesso la nascita di qualche vitellino che poi dopo lo svezzamento viene posto

% lazione‌â€? ‌Scusa se ti interrompo, ma prima parlavi di qualitĂ eccellente delle carni, puoi spiegarci i fattori cruciali di questa qualitĂ ? “Il fattore piĂš importante per la (

& mentazione. Ad esempio per i maiali da noi non si fa uso di scarti di albergo, ma si usano soprattutto cereali e legumi secchi, oltre a residui delle nostre coltivazioni. Per #

selezionati, foraggi freschi o se

che per loro cereali selezionati, da cui escludiamo accuratamente gli OGM. Altro fattore di qualità è la razza allevata. Per i vitelli ad esempio usiamo razze italiane da carne di elevato valore, quali la chianina , la marchigiana e loro ibridiâ€?. Ritorniamo quindi alla domanda precedente ‌ “Certo. Si è capito, penso, che alleviamo anche maiali. Per essi pratichiamo molto anche la rimonta interna, nel senso che scrofe e verri li selezioniamo all’interno del nostro allevamento. Tranne in alcuni casi in cui occorre dare sangue nuovo al gruppo. Abbiamo poi un altro sito alla localitĂ Pietra dell’acqua, alle falde dell’Epomeo. Li allevia-

mo soprattutto cinghiali e da poco abbiamo introdotto gli struzziâ€?. Questa è una vera novitĂ per l’isola d’Ischia, o mi sbaglio? “E’ proprio cosĂŹ, siamo stati i primi, ed ancora gli unici ad allevare sia cinghiali che struzzi! Attualmente abbiamo circa 40 cinghiali tra piccoli ed adulti e 6 struzziâ€?. Il perchĂŠ di questa scelta? 6 % & da con me stesso: dimostrare che è possibile allevare questi animali anche da noi ad Ischia, in secondo luogo mi ha spinto la voglia di dare anche agli ischitani la possibilitĂ di mangiare carni di altissima qualitĂ e di elevato valore biologico. Pensate agli struzzi, animali assolutamente meravigliosi, che danno carni prive di colesterolo, che fanno bene a tutti, ma specialmente a persone con problemi di dietaâ€?. Domenico, abbiamo capito che nel tuo lavoro sei una persona che ha idee chiare e progetti interessanti. So che hai una novitĂ che a breve si concretizzerĂ , vogliamo anticiparla ai lettori di KAIRE? “Nei prossimi mesi apriremo una macelleria aziendale al Ciglio, proprio sotto al Ristorante Al Comignolo, dove gli ischitani potranno comprare direttamente la carne del mio allevamento, oltre ai salumi sia di maiale che di cinghiale che gli ischitani stanno incominciando ad apprezzareâ€?. Parlaci un poco del benessere dei tuoi animali. “Guarda, ti ringrazio per questa domanda perchĂŠ è questa una delle cose cui tengo di piĂš! I nostri animali vivono in ottime condizioni igieniche, hanno tanto spazio a disposizione. Ecco, posso sintetizzare dicendo che i nostri sono animali felici, e danno quindi carni migliori‌, e non mi sembra poco! Del resto lo hai visto anche tu come i cinghiali vivono liberi in un grande recinto, la stessa cosa per gli struzzi e via dicendo per tutti gli altri animaliâ€?. Mi hai raccontato tante storie belle, una in particolare è quella della scrofa a cui hai dato il

nome di Fortunata, ce la vuoi riassumere brevemente? “Con molto piacere, perchĂŠ chiarisce molto bene il rapporto che ho con i miei animali. La storia inizia con il parto di una scrofa che ha

% Ha poco latte. L’aiuto io con l’al + tonzoli c’è una femminuccia che si ostina a prendersi il poco latte della madre. Cresce benissimo e decido di destinarla alla riproduzione, quindi la trasferisco dal Ciglio alla Pie

( 1 e subito si accoppia con il verro di cinghiale, partorendo poi dieci piccoli meticci. Successivamente la trasferisco nel recinto grande dei cinghiali. Succede che cade in un piccolo precipizio e si infortuna seriamente da un arto posteriore. Qualcuno suggerisce di sopprimerla, ma io decido di curarla. Guarisce e dopo 2-3 mesi si accoppia nuovamente con un verro di maiale dando alla luce ben 21 maialini. Di questi ne sopravvivono solo 12, ma dato il numero elevato, la cosa rientra nella norma. Ma l’animale è sfortunato perchĂŠ si infortuna nuovamente, questa volta da un arto anteriore. La cosa sembra piĂš grave del previsto, ma lentamente l’animale si riprende nuovamente sotto le nostre cure. La riportiamo nel recinto dei cinghiali e si accoppia nuovamente con il verro di cinghiale‌, oggi sembra sia nuovamente gravida, e speriamo in una bella levata di meticciâ€?. Storia bellissima miei cari lettori. Del resto questo è KAIRE, questo è MADE IN ISCHIA! Grazie Domenico, e come dire, in bocca ai cinghiali ‌ F.M. Per chi volesse scrivere un proprio commento, fare un con

personale o un chiarimento sull’argomento, può contattare l’autore dell’articolo Francesco Mattera all’indirizzo matterafr.agrischia@libero.it


14 11 luglio 2015

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CLAMOROSO RITORNO ALLA LORO NATURALE ATTIVITA’

Gli ischitani rilanciano le antiche fonti di Cartaromana Negli anni del dopoguerra, Cartaromana era la spiaggia dall’aspetto selvaggio, frequentata da giovani che con i gozzi si portavano ďŹ no alle fonti con lo scopo di portare le persone sofferenti di disturbi reumatici ai bagni della speranza. Al fascino ed alla bellezza dei luoghi e a tutta la storia che li accompagna dai secoli passati ďŹ n ai nostri giorni, diventa opportuna e necessaria la critica da muovere a chi di dovere per la poca cura che si ha di questo prezioso lembo di costa isolana celebrata in passato, oltraggiata di recente e deprezzata oggi dove meriterebbe miglior sorte. è folla alle fonti di Cartaromana in questi giorni roventi di luglio, specie il sabato e la domenica, nonoA cura di stante l’acqua sorgiva sia calda e si Antonio somma alla temperatura altrettanLubrano to calda all’esterno. Per questo le antiche fonti di acqua termale sorgiva con bollicine sul basso fondale separate dal mare da una bordatura bassa di scoglietti, stanno vivendo un fenomeno di credibilitĂ e rilancio da far pensare che questa risorsa naturale pubblica, nell’arco dei secoli non ha mai smesso la sua attivitĂ silenziosa e curativa, in principio in uso delle persone del luogo e successivamente dei turisti messi a conoscenza della possibilitĂ 1 #

zona, che comprende la vasta area che da Cam% !

; %pella della madonna del Carmine, a riprendere una tradizione popolare molto in voga negli anni ‘20 e ’30 del secolo scorso, allorquando le donne gravide, gli anziani e i sofferenti di dolori reumatici e forme acute di artriti, attendevano la buona stagione per raggiungere la spiaggia di Cartaromana e immergersi in quelle calde acque delle fonti a stretto contatto con il mare. Il sollievo che provavano era immenso tanto che per nulla al mondo vi avrebbero rinunciato % 1 Oggi le fonti di Cartaromana registrano un clamoroso “ritornoâ€? alla sua attivitĂ naturale. E’ di qualche giorno l’uso delle fonti per bagno ricreativo e curativo secondo l’antica pratica delle popolane dell’era romana che immerge# % % # forza di vita anche attraverso le preghiere votive rivolte alle divinitĂ scelte. Protagonista del bagno nelle fonti della Cartaromana di oggi è una giovane famiglia ischitana mamma, padre #

# nitĂ come si usava fare alle origini, tutti insieme hanno provato la medesima sensazione del be (

petuto il rito di chi lo ha fatto prima di loro, ossia piacere e distensione delle proprie membra % % % % donna, anche una crema propizia per spalmartela sulla faccia, evidentemente dietro consiglio professionale de dermatologo per ottenere un

C'

Donne ischitane di Piano Liguori degli anni '20 al bagno nelle fonti di Cartaromana

# 1

#

% l’esperienza vissuta alle fonti di Cartaromana ha lasciato davvero il segno. Dal dopoguerra in poi, Cartaromana era la spiaggia dall’aspetto selvaggio frequentata da giovani che con i gozzi % #

% % tare le persone sofferenti di disturbi reumatici ai bagni della speranza. Nonostante il manife # # % quelle acque sorgive da parte degli ischitani del tempo, nessuna autoritĂ locale, nessun imprenditore ha pensato di valorizzare questa grande risorsa che la natura ha regalato ad una localitĂ % % sĂŠ giĂ pregna di storia antica. Cartaromana con le sue fonti, la sua spiaggia, col suo mare cristallino, i suoi scogli presenta oggi il volto di sempre. Non è mutato niente. L’aspetto selvaggio presenta i costoni che dominano la spiaggia per tutta la sua lunghezza col medesimo pericolo di “caduta massiâ€? e rappresentano un serio affronto alla incolumitĂ dei bagnanti delle fonti e di tutti gli altri che usano % !

1

luoghi ed a tutta la storia che li accompagna dai % # %% tuna e necessaria la critica da muovere a chi di dovere per la poca cura che si ha di questo prezioso lembo di costa isolana, celebrata in passato, oltraggiata di recente e deprezzata oggi dove meriterebbe miglior sorte. Cartaromana è uno dei “luoghi dell’animaâ€? dell’antico Borgo di Celsa e dell’isola d’Ischia, incrocio di storia, arte, letteratura, religione e

tradizioni popolari che spiegano il “genius lociâ€? della piĂš grande e bella delle isole del Golfo di Napoli. Tutto in uno specchio d’acqua di grande ampiezza chiuso, da un lato, dal maestoso Castel ! “

% % di ciottoli diventata famosa appunto, per le sue vasche naturali di acqua calda dove, volendo, è possibile immergersi anche in inverno e dalla parte della strada, la secolare costruzione restaurata della Torre di Michelangelo, un tempo 1

% : !# # % % ÂŒ # tre famiglie ischitane della zona. La speculazione edilizia laggiĂš non è arrivata, & ( 1 % nunciato, è stata poca cosa. ; !

le sue fonti non celebrate come meriterebbero, si mantiene intatta da secoli, da quando i movimenti tellurici, trasformandola, l’hanno lasciata # !

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cui scoperta avvenne nel 1972 ad opera di due sub ischitani esperti in immersione in quei tratti > : ! 1 ' 5

Rinvennero anfore, un lingotto di piombo e altro materiale archeologico che fu subito portato all’esame del sacerdote archeologo di Lacco ! : ' + ( è stato festeggiato il suo centenario della nascita. Le ricerche continuano ancora oggi con risultati sempre piĂš sorprendenti.


15 11 luglio 2015

kaire@chiesaischia.it

Quel termalismo che si manifesta nel mare monte è tutta adornata di verde per la sua rigogliosa vegetazione A cura di in pianta stabile per Michele tutto l’anno. Il mare Lubrano quando è agitato non la riduce e nemmeno la ingradisce. Ăˆ tale e quale da sempre, e offre l’identico affascinante scenario di cento anni fa, tanto per annotare una data. Parlo dell’antica spiaggia di Cartaromana che sulle guide turistiche è indicata a sud del Castello Aragonese, tra gli scogli di Sant’Anna, dopo la Torre di Michelangelo. Questa splendida spiaggia, è rinomata per la sua bellezza e per la sua particolaritĂ ; sulla spiaggia si possono ammirare i caratteristici scogli neri di roccia vulcanica modellata dal mare. Oltre che per la sua bellezza, è celebre soprattutto perchè è uno

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dei rari posti in cui il termalismo si manifesta nel mare e anche in pieno inverno dov’è possibile fare bagni caldi, grazie alle conche naturali in cui si sprigionano le sorgenti calde. Inoltre, la zona marina di Cartaromana, compresa nell›area archeologica di Ischia e ricca di posidonia oceanica, è molto amata dai sub, che possono usufruire di uno stabilimento ben attrezzato. Nei suoi fondali, vi è la storia antica di Aenaria, vi sono stati scoperti i resti di una fonderia di piombo e stagno, oggi sommersa a una profonditĂ tra i 5 e i 7 metri sotto il livello del mare. La spiaggia si raggiunge percorrendo via Cartaromana e poi seguendo, a piedi, un sentiero lungo circa 700 metri (oppure in barca, con i taxi boat, da Ischia Porto o da Ischia Ponte). E’ una spiaggia non molto gran-

de e ricca di fascino. Il sole però la riscalda solo nelle ore mattutine. In compenso nelle ore pomeridia % ‹ fresco che in altre localitĂ non si avverte con lo stesso sollievo. Sotto la parete di destra della spiaggia infatti ci sono delle vasche naturali di acqua calda sorgiva dove in certe giornate di correnti favorevoli si formano delle piscine caldissime. L’acqua di Cartaromana è molto salubre ed è ricca di minerali. Sono le famose antiche fonti di cui parlo sopra. Mentre si è in acqua della fonte, è possibile fare delle loro due pietre per ricavare piccole dosi di fango termale sa usare. Applicato sulla pelle il fango ricavato, esso ha un forte potere restringete. In realtĂ si usufruisce di uno spazio relax and beauty termale completamente gratuito con una vista

Famigliola ischitana in una delle fonti di Cartaromana col fango sul viso ricavato dallo stroďŹ namento di due pietre fra loro

! na, il Giardino del Ninfario oggi occupato dalle attività di Gardenia, Eden e Cocò Mare, la Torre di Michelangelo ed il castello Aragonese. Da Cartaromana in estate i gozzi di legno effettuano taxi boat con Ischia Ponte, si può scegliere dunque di tornare a casa in barca %% % % con maschera e pinne i fondali del davanti a Cartaromana. Chi lo fa potrà vivere una esperienza unica, perchè quel mare nasconde segreti che ora dopo millenni stanno venendo alla luce, come la scoperta della città romana di Aenaria.


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Racconti Inediti 11 luglio 2015

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Continuo dal numero precedente

Mi chiamo

OSCAR Il coma irreversibile‌

O

ggi mi sembra di ricostruirle come delle entità appena abbozzate, cerchietti roteanti che si lasciano intraRacconti di vedere solo per brevi istanti, un po’ Franco Mattera come quando si sta ad occhi chiusi e si ha la sensazione di vedere comunque qualcosa, ma fugace, sfuggente, che noi stessi attribuiamo alla nostra fantasia, o ad un costrutto aberrante del nostro cervello. Poi ancora il vuoto totale, o segnali debolissimi. Forse questi erano momenti di vero vuoto e di segnali non giunti a me perchÊ il mio spazio circostante non era impegnato da

# % % 1 2%pure no, era la mia condizione a impedirmi qualsiasi risposta dei sensi. Non all’improvviso, ma in un crescendo a me apparso piuttosto lineare e non lunghissimo, ho iniziato, non so quando, avendo perso ogni cognizione spazio-temporale, a sentirmi colpito da suoni articolati, diversi tra loro, che si sovrapponevano disordinatamente procurandomi anche un dolore piuttosto intenso a cui non riuscivo però ad opporre alcuna resistenza, una qualche minima reazione per 2 % ragonarle alle interferenze che a volte si # %% ( do si tenta senza successo di sintonizzare un canale mantenendo un volume piuttosto alto. Man mano a quei stridori si sostituivano dei suoni piĂš armonici, piani, ma ancora non comprensibili. Ma soprattutto era l’unico mio contatto con il mondo esterno. Un contatto univoco, a cui non potevo contrapporre nessun mio segnale di riposta per dire: “Ehi, sono qui, fatevi vedere, toccatemi, vi prego non andate via!â€? Se si può chiamare disperazione, ebbene oggi posso dire che in quei momenti ero disperato, veramente disperato, ma non tanto da 11 # -

ciavo a capire di essere vivo. “Entrate compare Luigi, è qui, mio padre è qui, avvicinatevi pure, non abbiate timore!â€? “Buongiorno Alberto, il papĂ come sta?â€? “Purtroppo lui non vede e non sente, i medici

dicono che si tratta di un coma irreversibile!â€? “Povero Gustavo, se solo mi avesse aspettato tutto questo non sarebbe successo: il palo lo avremmo sorretto in due e non ci sarebbe stato bisogno di quel tubo di ferro che poi gli è caduto in testa facendogli cosĂŹ tanto maleâ€?! 2 # to vicine che evidentemente parlavano di me, ma ancora non riuscivo a stabilire un contatto con loro: nessun movimento, nessuna visione. 6: # 11 #

11 % ‰„ : % # 9 3 vo a dare una risposta a quell’interrogativo, ma incominciavo a percepire come un diradamento nelle nebbie che mi avviluppavano. Altri rumori si sovrapposero ai primi, ancora indistinti. Ma ora sentivo come delle masse in movimento, dei volumi che spostavano l’aria che mi circondava: erano altre persone, si persone, persone, perso #

percezione. “Alberto, giĂš in macchina c’è tua madre ed 2 % % #

Gustavoâ€?? 6; J $ 11 2 Š papà è ancora vivo, è giusto che lui lo vedaâ€?! $ % 2 % # pochissimo lasso di tempo mi procurò come una sferzata improvvisa che sentii avere una sua linearitĂ dimensionale, una segmentazione precisa, un inizio ed una % rializzato: una sensazione, una sensazione al tempo stesso gradevole e dolorosa. Chi erano Alberto, Luigi, Letizia? Cosa era un coma irreversibile? E soprattutto 2 9 : # # vato? “Allora vado giĂš a chiamarli?â€? 6 J $ tanto farĂ compagnia a compare Luigiâ€?! ! & ( conosco, come non so chi sono tutti gli altri. La sensazione di angoscia si acuiva per l’incapacitĂ di collocarmi in quel piccolo universo che incominciava a delinearsi intorno a me, fatto di persone che mi conoscevano e mi amavano, era evidente dalle parole che ora riuscivo a captare, ma che io non ricordavo in nessun # in embrione, una sorta di larva che tarda a compiere la sua metamorfosi, a fare il % # % ( # mente la sua identitĂ . Del resto non mi riconoscevo un corpo, un’etĂ , un nome. Non ero nessuno, proprio nessuno. Avevo in quei momenti il forte desiderio di cadere nuovamente nel sonno piĂš profondo con la speranza poi di risvegliarmi con una coscienza ritrovata, con me stesso ritrovato e messo con tutte le cose al posto giusto. Mi chiedevo se fosse solo un sogno, un incubo bruttissimo da cui non riuscivo a staccarmi. E poi quanto durerĂ questo sonno? Mi risveglierò mai da esso? Continua


Cultura

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E

d è allora per questo, che il terzo tempo, – il tempo della modernitĂ , – appare come il tempo dell’uomo, A cura di dei suoi fallimenti e della sua miseEnzo D' Acunto ria. Il tempo che, dopotutto, porterĂ

tura occidentale di valori quali la tolleranza, la dignitĂ umana e la solidarietĂ . Ăˆ ovvio che certi valori erano ben noti al mondo antico e parte integrante del patrimonio delle grandi religioni, ma quello che il don Chisciotte annuncia e rappresenta, è la strada in cui un individuo da sempre racchiuso entro catene di ferro tali da inibir

1 inizia ad acquisire un valore in quanto tale e per se stesso ed a farsi portavoce di una volontĂ e di un desiderio. Una strada complessa e non senza inciampi, che contribuirĂ all’affermazione dei diritti fondamentali, della forma democratica delle istituzioni sorretta da un corretto bilanciamento di poteri e contropoteri e l’affermazione progressiva di uno spirito critico con anticorpi fondamentali quali la libertĂ di espressione e di opinione. Si tratta di conquiste che attengono ai tanti e diversi campi del sapere, che intreccia % ^ giuridica e che trovano terreno fondamentale nell’evoluzione delle forme artistiche. Non è un caso che Milan Kundera abbia scritto che il romanzo, ha dato molto piĂš di quello che si può immaginare allo sviluppo della cultura occidentale, incarnandone a pieno lo spirito critico che impone prudenza prima di ogni certezza. Una regola che appare come l’esatto contrario della regola fondamentale di vita del don Chisciotte, che invece, mai demorde innanzi alle sue convinzioni. Ma è proprio per questo, che il suo spirito temerario e grossolano, per il quale nessuna battaglia è realmente impossibile ma tutto può almeno essere tentato, diventa il simbolo della genialitĂ e della follia, uniche forze in grado di sovvertire l’implacabile corso della storia, ma tanto labili quanto pericolose perchĂŠ costante 1

fallimento. Quando don Chisciotte (cap. XVII, Parte II), si scaglia contro un incolpevole carrettiere, ordinandogli di liberare le due bestie feroci destinate al Generale di Orano, perchĂŠ possa battersi e mostrare tutto il suo valore, il carrettiere, impotente, pur tentando invano di farlo desistere dal suo proposito, deve arren ( ˜ volta sconfessa, ma che nella maggior parte dei casi asseconda il suo signore, – conviene che le richieste del suo signore non sono le richieste di un pazzo bensĂŹ di un temerario. Rassegnato, allora, il carrettiere apre una delle due gabbie, nel mentre Sancho, si allontana di gran lena per trovare un riparo sicuro e il solo Chisciotte, rimane lĂŹ pronto ad affrontare la terribile bestia con un’unica preoccupazione: la sua Dulcinea. Gli attimi che seguono nelle pagine sono di una sottile e trapelata ironia, pagine in cui il valoroso cavaliere, tra inni di gloria e decantata vanitĂ , si convince che sarĂ meglio battersi a piedi per

% # > $ gabbia viene aperta, ma l’ardore del cavaliere è

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uomo di fede e di passione piĂš che un uomo di ragione. Ma nonostante questo, il primo grande romanzo moderno resta un libro di saggezza, un libro nato da un insopprimibile bisogno di amore e di giustizia. Poco prima di svegliarsi dalla sua folle febbre, nel conferire a Sancho i piĂš giusti consigli sul buon governo dell’isola che il corpulento scudiero si apprestava, per volere e magnanimitĂ del suo signore, a governare, il cavaliere pronuncia le seguenti parole: “non lasciarti guidare dalla legge dell’arbitrarietĂ , che suole aver molta mossa sugli ignoranti che si credono acuti. Trovino in te piĂš compassione, non però piĂš giustizia, le lagrime del povero che non le istanze del ricco. Sforzati di scoprire la veritĂ sia al di lĂ delle promesse e dei doni del ricco che al di lĂ dei singhiozzi e della petulanza del povero. Quando si può e si deve far posto all’equitĂ , non far ricadere tutta la severitĂ della legge sul reo; poichĂŠ la fama di giudice severo non è migliore di quella di giudice compassionevole. Se mai dovessi far piegare la bacchetta della giustizia, non sia per il peso del dono, ma per quello

„ Â? % ™$ ‘ Bodini, Einaudi). Parole che come ben si può comprendere non sembrano corrispondere a quelle di un pazzo, bensĂŹ di un giusto, la cui follia non è altro che la visione utopica di chi proprio non riesce a rassegnarsi alle brutture di questo mondo, e che da appassionato conquistatore cerca di sovvertire l’ordine della sua vita e del suo destino, nell’unica dimensione in cui ciò sembra possibile: quella dell’immaginazione che nulla e nessuno potranno mai incatenare. E che lo spinge, romanticamente, a dire che della sua Dulcinea gli basterĂ pensare che sia bella ed onesta, perchĂŠ a nulla conta il lignaggio. š ## % Don Chisciotte della Mancia non sia sussumibiQuarta Parte le in queste poche note, ma c’è qualcosa di quel suo carattere universale ed immortale, della sua tradito dalla pigrizia del leone, che superiore a rottura dei linguaggi e degli stilemi letterari prequalsiasi provocazione non fa altro che rivol- cedenti, del suo fare a man bassa dei temi piĂš tarsi nella gabbia, stiracchiarsi e sbadigliare di- svariati fornendone per ognuno lampi di luce nanzi agli occhi increduli dell’errante cavaliere e intensa, e ancora, nel suo dettare, come tanto quelli preoccupati di Sancho e dell’incolpevole bene ha scritto Carlos Fuentes, nuove forme e carrettiere. nuovi spazi al lettore moderno, e di tanto alIn quella che appare come un’immagine di tro che qui sfugge, che fanno di quest’opera un straordinario umorismo, Cervantes racchiude patrimonio autentico di umanitĂ , e nonostanuna fondamentale allegoria, è sebbene si rida te tutto, di speranza che anche l’impossibile, e % ( # % quindi il giusto, troveranno spazio, un giorno, profonditĂ le cose risultano ben diverse, perchĂŠ su questa terra. l’indifferenza di quel vecchio leone assonato di- Fine venta l’immagine potente dell’indifferenza della natura, del cosmo e del mondo nei confronti del folle desiderio di conquista, gloria e vittoria che pervade l’animo del povero Alonso Quijano. Ăˆ sebbene il valoroso cavaliere interpreti la pigrizia del leone quale prova del suo grande valore,

; Fuentes ha scritto, e questo è il suo fondamentale terzo punto, che nella sua indomabile follia, il cavaliere ci mette in guardia contro ogni assolutizzazione della ragione. Anche questa è una verità moderna, la ragione umana è fallibile ed imperfetta e non è un caso che il Chisciotte sia

L’ingegnoso

Don Chisciotte


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Bible Works - Una Parola per la Bibbia 11 luglio 2015

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STUDI BIBLICI

I santuari dell' Antico Testamento Elementi del santuario semitico C

arissimi lettori, dopo aver affrontato il tema della formazione della Scrittura, vogliamo dare a tutti voi A cura di don Cristian nei prossimi articoli della nostra Solmonese rubrica, alcuni elementi sia biblici che archeologici sui santuari dell’Antico Testamento. Il santuario è un' istituzione cultuale dove Israele compie il suo culto % : % :

& trascendente da non poter essere rappresentato con immagini (Es 20,4-6). Anche questa istituzione di Israele prepara quella del nuovo popo : ; ÂŒ Ap 21. Quando parliamo di mondo semitico ci riferiamo sia a quello delle culture sviluppatesi intorno ad Israele sia aIsraele stesso, che ha in comune con tale mondo alcuni elementi cultuali costanti. Israele, arrivato ad un certo punto del suo cammino, sente il bisogno di conside % # % # proprio culto. Naturalmente il mondo ebraico non è insensibile al mondo cultuale che lo circonda e per questo, nella costruzione dei propri santuari, si appropria di alcuni elementi cultuali comuni ad altre religioni. Questi elementi vengono ripresi, assimilati ma anche trasformati. La religione monoteistica ebraica non poteva recuperare elementi di altri culti senza cambiarli. La propria religione imponeva sia la critica di ( : seguito vediamo alcuni elementi comuni con il mondo semitico. a) Muro di cinta: limita lo spazio attorno

Â?

Â? 7 # ca nelle cittĂ , per es. a Ur verso il 2000 il cortile )--])-- % ÂŒ 11 % Â? 7

Â? % 8 ÂŒ ž )- % ÂŒ Â?Â&#x; @ 6 pietreâ€?. In Es 19,12 si trova anche la delimitazione di tutto il monte Sinai. b) Spazio sacro (=cortile): è sottratto all'uso profano (Ez 42,20). Ăˆ spazio riservato e caratterizzato da esclusioni e privilegi. Esclusioni: 1 & # ÂŒ 11 Â?ÂŒ 28,17); è terra santa quella del roveto ardente, ( 1 Â? 0@“ % ‹ # care in proposito anche l'iscrizione con minac % % % ÂŒ % ÂŒ F“ sacerdote può entrare nel Santo dei Santi (Lv 16,2-17; Eb 9,7-8). Privilegi: diritto di asilo (1Re 1,50-53; 2,28-31; 2Mac 4,33-34); diritto posse Â?ÂŒ )- , *@ c) Scelta obbligata del luogo cultuale: è il luogo dove la divinitĂ si manifesta in modo esplicito o implicito. Infatti la costruzione del santuario è voluta dalla divinitĂ anche nei suoi % Â?ÂŒ 5 Il Tempio nella letteratura giudaica e neotestamentaria. Studio sulla corrispondenza fra tempio celeste e tempio terrestre,

5 ! ÂĄ ' ' 8 ÂŒ ,BBž % *@ ! % % % comprendere il volere della divinitĂ possiamo trarre due tipi di manifestazioni divine che ci fanno capire come avvenisse la scelta del luogo: - manifestazione esplicita (teofania). Per il san 2 ÂŒ * )ž )* Â?ÂŒ @“ % (

ÂŒ ) )ž ,* )0 Â?: vide); viene anche dato(data) istruzione circa l'indicazione generale per l'altare in Es 20,2426; 25,6.40 ecc. Nel mondo semitico si hanno delle testimonianze di intervento divino: per % ÂŒ % % $ dicazione divina deve costruire un tempio (cfr 5 % % *@ - manifestazione implicita: la religione dei cananei legata alla natura, considerava diversi elementi che suggerivano tale manifestazione (acqua, albero, altura). L’Acqua è dono della divinitĂ % # 11 % so la sorgente in epoca greca, ma di tipo semitico (santuario del dio Pan alle sorgenti del ÂŒ 5 @ ' 5 11 % 5 1 Â?ÂŒ ), - “ )* ) )0@“ % $ > ¢ Â?ÂŒ ,* ÂĄ ,ž@“ 7 Â?Â&#x; @ + % Â?Â&#x; @

Â? Â?ÂŒ ,ž ÂĄ@“ Â?Â&#x; @

# ÂŒ ÂŒ % 3 5 ÂŁ Y Â?ÂŒ ,0 ÂĄ@“ 5 5 Â?Â&#x; ' @ ÂŒ ,B L’Albero è testimone di feconditĂ e di vita; l'albero o gli alberi accano al weli musulmano (per es. weli / ! # ÂŒ % to Lod). 3

5 11 Â? 1 & # to: alla quercia di Mambre Abramo vi costruisce “ ## Â?ÂŒ ,0 , @“ !1 % # ¤ # Â?ÂŒ ), @ 5 1 “ ( -

+ Â?Â&#x; # @ Â?ÂŒ ,) *“ 0 ž“ ÂŒ )ž )*“ ÂŒ B *@“ % 1 1 % : 1 Â?ÂŒ 4,5) e la quercia del Tabor (1Sam 10,3: ambedue

5 @ 7 1 tuari legittimi; ma ci sono alberi anche in luoghi di culto illegittimo a causa del sincretismo: da ( #

% �: ,) )“ ,> 14,22-23; Os 4,13-14; Is 1,29-30 ecc.). L’Altura: & % F #

# % rivestita di nubi che portano la pioggia. In 5 1

6 „ 1

6

Â? „ ' ; ~ Â?Â&#x; @“ #

5 11 ,ž , ,0 ‹ ( 8 ~ #

; Â&#x; ÂĽ 1 !( Â? sud di Antiochia), i greco-romani vi adoravano ~ ; 5 “ $ 1 Â?Â&#x; Y )B *@ # per i documenti hittiti del II millennio. Il nome Y 6 # % „ % ‹ 6 „ Â?# 5 Y ,; 0 ) @ ' 5 11 %

~ 1 Â?: ,B8 # monte Tabor), anche in Os 5,1 dove i LXX traducono con Itabyrion (Zeus Itabyrios in Rodi). ' % ÂŚ ] Â? ‘ ;@ ; : “ ‘ % *ÂĄ # # # # il culto di Yahveh (1Re 18,20-48). Tuttavia l'Antico Testamento parla solo di due monti santi % ¤ # 8 : Y 1 Â? ,“ ,> ,B @ ¤ # & # Â?: )@ % % % ÂŒ lemme (1Re 8,10-13). La collina su cui questo & & : % 5 Â? * ,ÂĄ , @“ ## % F


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� ) ) @ ! ž- ) % il tempio che prevede su di un monte altissimo Œ 3

+ % mia, perchĂŠ piatta, si costruiscono le ziqqurat Â&#x; ; 1 (

5 1

1 1 �Œ ,, ž@“ era anche la torre scoperta a Gerico antica. d) Tempio8 & � #

# “ infatti dai semiti è chiamato “palazzoâ€? o “casaâ€? come la dimora del re. Il termine miqdash (= santuario) in antico si usava solo per un santua

� % �! ¥ B“ ,* ,)@ # % % $� 5 1 � J + % ‘

@“ ;

% Â? 1 # (cosĂŹ il tempio di Gerusalemme). e) Bamah:

Â? % % % ; 5 Â?% 1 ­ @ Â&#x; “dorso, rilievoâ€?. La bamah biblica era posta in Â?, B ,) ,0 )0@8 & (

#

� > “ ,> ,, ¥ & %

ÂŒ Â? @“ )> ,* ž“ ,ÂĄ B ,- 1

colline. Tuttavia era posta anche in valle: Tofet

Œ

Â?ÂŒ ÂĄ ,@“ # %% un ripiano costruito per i verbi usati, costruire

1 1 �,> ,ž ) “ )> ) “ * @ $� %

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+ Â?% 2 ÂŒ @ )0 ; % # massebah Â?Â&#x; @ 1

# Â?ÂŒ ) , 8 ÂŒ 11 5 Â&#x; : @“ %% 11 ma poi fu proibita a causa del culto sincretistico Â?$# )* ,“ 2 ,- , )“ )> )@ $Â? # 1­ % ! Â?_

5 % '

Samaritana). Altro elemento: asherah, nome del % 5 ,> , ,B 1 % Â?ÂŒ ÂĄ@“ hammanim = altari per Â? * ž *“ $# )* -@ # #

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# # (

�, B ))8 “ ,> 0“ ,) ,“ )> ,¥ )B )@ '

1 in Israele (cfr tra le altre quella di Gabaon, la % F 1 ,> ž 0@ _ # 1 ­ # % poco a poco vi si adottò un culto sincretistico %

1 5

asherah accanto alla stele e all'altare di Yahveh, % Â?% es. prostituzione sacra). Per tali abusi si ebbe la

% % �! ¥ B“ 2 ,- ecc.). _

#

#

% Œ �: ,) tura deuteronomistica che ne dipende). Continua

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SPIRITUALITĂ€ BIBLICA

GesĂš ermeneuta delle scritture I libri profetici in Giovanni

"S

ta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, A cura del viene a meâ€? (Gv 6,45). Ăˆ l’unico diacono testo del NT in cui si trova la Giuseppe Iacono formula introduttoria alle citazioni dell’AT cosĂŹ espressa: “sta scritto nei profetiâ€?. Forse Giovanni con questa formula intende riferirsi a tutto il blocco dei Libri Profetici, come fa anche Luca. La fonte principale è 0ž , 8 6_

%

% % „ 3 & ( Œ #

%

1 $™™ anche se l’uso di theoĂť/Dio invece di kyrĂŹou/ Signore (come in ebraico) fa propendere per $™™“ 1 & $™™ # % che JHWH tradotto con theĂłs. Giovanni può # 1 ^ _ Is 54,13 specie nell’uso del verbo manthanĹ?/ ammaestrare. Qui Giovanni sembra aver ricevuto anche

^ Œ , % % ' ‹ Œ #

ca nettamente da Isaia, sia dal testo ebraico (

% 6 „ š Œ #

1 $ preoccupazione universalistica può essere ( ^ + te secondaria per questa citazione. “Chiunqueâ€? ha udito il Padre, può venire a Cristo. ÂŒ #

# GesĂš come “pane di vitaâ€? non è limitato ai & 6 „ ÂŒ #

% _ % “ : # la sapienza, ma che dona lui stesso la conoscenza di sĂŠ si può trovare in molti testi dell’AT e quindi non solo nei testi profetici

^ ( % F Giovanni. Oltre questo testo, tutto il cap. 6 è il punto di partenza dell’interpretazio ÂŒ F ÂŒ #

; : % % ‹ riconoscere “nella fedeâ€? che GesĂš è il vero “pane di vitaâ€?. Al termine della prima parte

‘ 1 Œ #

un bilancio della predicazione di GesĂš e della da parte delle folle, citando due testi del profe : # NT e mostrano l’apparente insuccesso di GesĂš nella sua predicazione come realizzazione della parola di Isaia. La fonte della prima citazione: “perchĂŠ si adempisse la parola detta dal profeta 8

% 9 1 & # 9„ Â?,) @ & 0 , # $™™ ( sto brano è abbastanza evidente la dipendenza ÂŒ #

$™™ & GesÚ da parte del popolo che non crede in lui,

6 „ % 7 ( # Giovanni come la realizzazione della profezia di Isaia che, come dice esplicitamente al v. 41, 6# % ‹ „ ! ( # ^ $™™ _ * , # % 6 „ ; * B & fonte diretta della seconda citazione. Anche qui non è chiarò però se si tratta del testo ebraico o ! 1 ÂŒ #

% % F $™™ & %

# % # 8

era stata prevista e profetizzata da Isaia, le cui parole si riferiscono a Cristo. 7 %% % # B

8 6 % # re per il fatto che Isaia aveva detto ancora‌�. Continua


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Liturgia 11 luglio 2015

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COMMENTO AL VANGELO

Domenica 12 luglio 2015

Li mandò a due a due! C

ari amici, il tema del Vangelo di questa domenica A cura di don Cristian è la missione. PerchĂŠ Solmonese GesĂš ha bisogno di noi per la sua missione? Non può fare le cose da solo? PerchĂŠ deve coinvolgere le persone per trasmettere vita? E’ una necessitĂ per il Signore! Le creature che sono spazio e tempo esigono che i doni di vita siano sempre offerti da creature. Ogni creatura, come tale, ha una missione da compiere. Per questo è opportuno che ognuno di noi compili la propria carta d’identitĂ spirituale, come ne abbiamo una civile. Ognuno di noi ha le sue caratteristiche, diverse uno dall’altro e ognuno di noi ha un % %

% pria storia, alle caratteristiche bio % 7 compito non è scelto da noi, ma

ci è consegnato dal Signore. GesĂš manda i dodici avanti a sĂŠ, per preparargli la strada. Siamo mandati a preparare la venuta del Signore, non a sostituirlo, a testimoniare la sua presenza, attraverso la nostra esperienza. La Chiesa è a totale servizio del Regno, lo accoglie e, per quanto riesce, lo realizza. Marco pone delle condizioni all’annuncio, una sintesi per ricordare ai discepoli con quale stile sono chiamati ad annunciare il Regno. La prima è questa: i discepoli sono mandati ad annunciare il Regno a due a due. Non esistono navigatori solitari tra i credenti, tutta la attendibilitĂ

poter costruire comunità . Parlare della comunità in termini astratti è bello e poetico. Vivere nella mia comunità , con quel membro del gruppo, con quel viceparroco, con quel cantore, è un altro affare.

La Chiesa non è il club dei bravi ragazzi, non ci siamo scelti. GesĂš ci tiene alla scommessa della convivenza, fatta per amore al Vangelo. Al di sopra delle simpatie e dei caratteri, GesĂš ci invita ad andare all’essenziale, a non fermarci alle sensazioni di pelle, a credere che la testimonianza della comunione, nonostante noi, possa davvero spalancare i cuori. La missione per Marco è soprattutto quella di scacciare gli spiriti immondi. GesĂš ci ha scelto per avere potere su di essi. Innanzitutto vorrei vedere insieme a voi chi o cosa sono gli spiriti immondi. Lo spirito è una forza esterna all’uomo. ( ^ so agisce nella sua interioritĂ . Nei Vangeli Satana non è impegnato a far cadere in peccato gli uomini, ma è impegnato a impedire l’accoglienza del messaggio di GesĂš. Per l’evangelista Marco, il satana sarĂ

GesĂš per distoglierlo dalla fedeltĂ al progetto di Dio. In particolare saranno i farisei i veri agenti di satana. Il satana non desidera la ÂŒ F al contrario si mette a servizio al GesĂš avesse trionfato assumendo il potere, il satana avrebbe trionfato con lui. Nella morte di GesĂš # il potere, quindi anche il satana.

7 6 % % „& per indicare una condizione di non libertĂ da parte degli uomini. Cacciare lo Spirito impuro dunque si % # # % la e questo caccia la mondezza dai cuori, la parte tenebrosa che ci abita. Fare comunione pone un limite alle ombre che abitano in ciascuno di noi: senza eliminarle, la luce che porta il vangelo ci illumina e, cosĂŹ facendo, ci rende luminosi gli uni per gli altri. La seconda condizione della missione è la libertĂ del cuore. Ai Dodici Egli toglie ogni sicurezza materiale. Non devono prendere nessuna scorta, per dipendere unicamente dall’accoglienza che sarĂ loro offerta. PerchĂŠ questa radicale povertĂ per affrontare il mondo e i suoi demoni? PerchĂŠ la ricchezza altrui non permette alla fragilitĂ di mostrarsi e potersi incontrare col proprio bisogno di guarigione. Guardando in profonditĂ , questa povertĂ richiesta da GesĂš vuole evitare di dare soggezione ai piĂš deboli. Il Figlio dell’uomo si mostra semplicemente com’è: un uomo perfettamente uomo. Il potere, la ricchezza, nascondono i limiti umani. Andare verso l’altro senza maschere, con la compassione che nasce dalla consapevolezza della propria debolezza, ecco la terapia divina, che restituisce all’altro % % ; J 6 % „ spiriti dell’apparenza e della menzogna, si sottomettono all’uomo. Ora sappiamo cosa vuole GesĂš da noi quando ci manda a portare la sua buona novella: vuole che siamo veri con noi stessi e con gli altri, che non ci nascondiamo dietro il potere o la ricchezza, che siamo dolci e umili con gli altri e che prepariamo la strada a lui. Buona Domenica!


Ecclesia

11 luglio 2015

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N

ella SolennitĂ dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco A cura dell' ha presieduto, nella Ordine Basilica vaticana, la Francescano Secolare Santa Messa durante di Forio la quale ci ha parlato della prima comunitĂ cristiana assediata dalla persecu + nianza. Per noi cristiani è la testimonianza di un incontro che ci ha afferrato, coinvolto e che non possiamo abbandonare, nĂŠ dimenticare. Ăˆ la testimonianza della luce di Cristo che ha fatto irruzione nella nostra vita e che abbiamo deciso di accogliere, amare, seguire. La testimonianza rende manifesta ciò che la fede vive e sperimenta. Per l’Ordine francescano il fatto dei suoi cinque frati, morti martiri per la fede (16 gennaio 1220), costituĂŹ un evento di gioia e di gloria. Il Celano, quando lo registrava, aveva presente anche il ricordo di altre sette frati, morti anch’essi martiri (10 ottobre 1227), nonchĂŠ il martirio di frate Eletto, ancora vivente San Francesco (2 Cel 208 : 798), per cui, esprimendosi in genere, scriveva che l’Ordine, ÂŤvigna cresciutaÂť, ÂŤha esteso da mare a mare

21

La chiesa ed i suoi martiri & ÂŽ cato, poichĂŠ parecchi di quelli che ha generato, sappiano che hanno conseguito la palma del martirioÂť (3 Cel 2: 824 ; cfr. Ruggero: 2291). San Francesco, spinto dal fervore

% ( tutto attratto in Cristo, desiderando ardentemente di offrirsi a Dio # # # ma del martirio, per ben tre volte intraprese il viaggio verso le parti degli infedeli. Era il frutto del martirio quello che maggiormente lo attirava, era il merito di morire per Cristo, quello che egli desiderava al di sopra di ogni altra opera virtuosa e meritoria. ÂŤL’ardore della caritĂ lo spingeva al martirioÂť. CosĂŹ tentò per la terza volta ÂŤdi partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l’effusione del proprio sangue, la fede nella TrinitĂ Âť.(Leg M 9,7: 1172; cfr. Legm 5,7: 1372). San Francesco ÂŤbramava ardente ma del martirio, ostia viva, a DioÂť (Legm 3,9 : 1356). Tanta brama nel Santo non rimase senza frutto, San

Francesco non avendo ricevuto il martirio, conseguÏ il merito del martirio desiderato. Simile desiderio di martirio viene registrato anche per la pianticella di San Francesco, Chiara d’Assisi, che dal chiostro guardava anch’essa alla possibilità di coronare la vita con il martirio per amore del Signore (Proc 6,6 : 3029), per difendere la fede e l’Ordine suo. _ 11

che, ancora, la spalla forte e paziente di San Francesco, com’è nel famoso, celebre e tipico affresco in cui il Santo sostiene la facciata della chiesa che sta per crollare e la sostiene con la sua spalla, sosterrĂ la Chiesa che Cristo volle fondare e costruire ,non a gloria nostra, a gloria Sua, sull’umile pescatore Si ÂŒ #

Pietro; la sosterrà quale è e quale Cristo la volle.


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Storie 11 luglio 2015

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Mamma e papĂ si separano

La famiglia è tutto il mondo di un bambino. Quando questa vacilla, i ďŹ gli avvertono incertezza per il futuro. Come spiegare ai propri ďŹ gli che la mamma e il papĂ hanno deciso di separarsi? Che parole e atteggiamenti adottare per non creare ferite inguaribili nei piĂš piccoli?

G

iovanni oggi è un ragazzo di 12 anni molto provato, arrabbiato e con la necessitĂ di A cura di mettere ordine nel caos che Carolina Rossi sente albergare dentro di sĂŠ. e Giulia Fin da piccolino era stato Palombo piuttosto timido e tacitur 1 # scuola, amante dello sport e degli animali. La sua vita sembrava scorrere piĂš o meno normalmente. Avrebbe tanto voluto un fratellino, ma non è mai arrivato. All’etĂ di 8 anni comincia a comprendere che a casa qualcosa non va. Fino a qualche tempo prima mamma e papĂ almeno tra loro parlavano un po’, ad un certo punto avevano proprio smesso di farlo, non si sedevano nemmeno piĂš sul divano insieme a guardare il televisore. Incuriosito, Giovanni scopre dal telefono cellulare che nella vita del papĂ c’era un’altra donna, che lui chiamava “tesoroâ€?. Mai gli era capitato di sentire che papĂ lo dicesse alla mamma, cosĂŹ comincia a nutrire una profonda rabbia verso di lui. Inizia ad essere particolarmente reattivo ed antipatico con il papĂ , pur custodendo il segreto per il timore di poter far soffrire la mamma. Dopo qualche tempo, anche la mamma comprende tutto e in casa si era passati dalla guerra fredda a quella dichia ÂŒ #

# # % % ^ teso da entrambi i genitori e in profonda crisi, perchĂŠ voleva bene sia alla mamma che al papĂ e non sapeva piĂš che fare. Ăˆ proprio questo il tempo in cui cominciano i problemi piĂš importanti di Giovanni. Ăˆ proprio questo il tempo in cui inizia ad utilizzare atteggiamenti profondamente aggressivi in classe, con i suoi coetanei e, anche all’uscita da scuola, con i 1 1 % F % > dalla scuola, mamma e papĂ si fermano e rivedono il proprio modo di separarsi e la ricaduta sulla tranquillitĂ emotiva del pro-

prio bambino ormai dodicenne. L’ANALISI

1 1 ( % simi, riescono a percepire la natura della relazione esistente tra i propri genitori 1

dall’affetto che ognuno di loro singolarmente riesce a dargli, ma dalla natura solidale e dalla stabilitĂ del loro rapporto. Quando mamma e papĂ sono una squa % # protezione che sono alla base di una crescita serena. Quando accade, come nel caso di Giovanni, che i genitori non prendano piĂš parte della stessa squadra, ma al contrario si schierino l’uno contro l’altro, discutendo o facendosi la guerra per le situazioni % F % # 1 sentono che viene a mancare quella base sicura di cui hanno ancora un forte bisogno. La famiglia è tutto il loro mondo e se sentono che essa è in pericolo vedono vacillare il loro futuro. In una famiglia dove viene a mancare l’accordo e la complicitĂ nella coppia genito # spettatori involontari di scene di tensione, ^ % che ne derivano sono l’ansia, la paura e il senso di colpa. Sono molto frequenti i casi in cui i bambini pensano di essere loro i responsabili (

sentono la responsabilitĂ di tenere uniti mamma e papĂ , pensando erroneamente che impegnandosi potranno riunire la loro famiglia. Questi sentimenti sono piĂš frequenti quando i genitori non riescono a spiegare con chiarezza e sinceritĂ quali siano i reali motivi che li portano alla separazione. Le reazioni del bambino sono sicuramente legate al suo livello di sviluppo e alla sua maturitĂ , ma in ogni caso, anche quando i


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Storie

11 luglio 2015

kaire@chiesaischia.it

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% „ ricordate che è fondamentale aiutare il bambino ad esprimere i suoi pensieri e la sua sofferenza rispetto alla separazione ; % % # % % 1 #

% # spie la separazione è interamente frutto della vostra decisone, che loro non ne hanno alcuna responsabilità e che la decisione di separarvi è una cosa de % + 1 1 %

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# Ricordate che ogni bambino ha bisogno della madre e del padre: % # ( % F % # 1

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