IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 2 | NUMERO 29 | 18 LUGLIO 2015 | â‚Ź 1,00
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Ad una settimana da Sant’Anna Di Lorenzo Russo
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ette giorni ci separano alla festa piÚ importante dell’isola, che raccoglie oltre 40 mila spettatori – fra turisti e isolani – provenienti da varie parti d’Italia e non solo. Il tutto esaurito negli alberghi isolani si registra proprio intorno il 26 luglio. La Regione Campania sa benissimo che questa è una manifestazione molto sentita e partecipata, forse la piÚ grande a livello campano. Qui si mischia la tradizione con la storia, il folklore con le radici religiose. Eppure nonostante la popolarità e l’internazionalità della festa – arrivata ormai alla sua 83a edizione – ci chiediamo se il borgo di Ischia Ponte è pronto ad
persone, questa kermesse cosÏ sentita. Al vedere lo stato dei luoghi del centro storico piÚ antico dell’isola – lampioni fulminati e rotti da mesi, mancanza di un parcheggio, strade dissestate e sporche, il pontile rovinato – ci viene qualche preoccupazione e ci chiediamo come mai un borgo storico italiano è in questa situazione? Chi ha permesso questo degrado? Il comune di Ischia quali progetti intende avviare per risollevare l’architettura e l’economia del borgo? Continua a pag. 2
LA VOCE DI PIETRO I 60 anni di don Vincenzo Fiorentino con il Vescovo Lagnese.
SEGUIAMO FRANCESCO Tiriamo le somme del viaggio del Papa in America Latina.
ESPERIENZE DI FEDE Il giornalista Amedeo Romano ci racconta la sua prima volta a Lourdes.
MADE IN ISCHIA La piccola Arca di Noè di Roberto Mattera a Serrara Fonta
PESCA DEL TOTANO L'arte di saper pescare il totano e i trucchi per saperlo cucinare.
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In Primo Piano 18 luglio 2015
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Ad una settimana da Sant’Anna Continua da pag. 1 Abbiamo chiesto al presidente del consorzio borgo di Ischia Ponte, Giovan Giuseppe Lanfreschi, di aiutarci a capire come stanno le cose. Manca ormai una settimana alla festa di sant’Anna. Il borgo è pronto per quest’altra edizione? “Noi purtroppo ogni anno risultiamo sempre non pronti. Praticamente siamo eternamente in ritardo. Il problema principale è che viviamo una festa, la piĂš importante dell’isola e quella piĂš riconosciuta in regione Campania, che di fatto pecca di programmazione e organizzazione. La colpa è di tutti. Ogni anno ‘punto e a capo’ - come diceva il grande Eduardo - ai primi di luglio viene la frennesia e l’ansia per Sant’Anna. Purtroppo cosĂŹ non si può andare avanti. Bisogna prepararla da mesi. Chi ama la festa, soffre e soffre in silenzio. Chi non la ama, può godere, ma le grazie le disgrazie piovono poi sulla testa di tutti. Sant’Anna è uno dei fenomeni che danno piĂš nell’occhio pochi giorni, non dĂ nessun risultato. Lo scorso anno si è proseguiti su una linea interessante e diversa, che cercava di mettere al centro la festa ma poi tutto si è fermatoâ€?. Al centro storico mancano le infrastrutture, in primis un parcheggio, per non parlare della carenza degli autobus‌ “Il parcheggio è un problema! Un problema. Non ci sono soluzioni, e si sta lasciando gradualmente morire Ischia Ponte. E’ un anno e mezzo che abbiamo dato delle proposte all’amministrazione comunale ma ad oggi nessuna di queste è stata presa in carico. Per il parcheggio della Siena ci sarebbero delle possibilitĂ per poter fare aprire una parte del cantiere, con costi aggiuntivi da parte della proprietĂ E quindi è il privato che si sostituisce al pubblico. La navetta del bus è presa in carico
Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS
dal Consorzio del borgo. Quotidianamente vediamo i turisti che si trovano fuori la sbarra con le valigie e devono farsi a piedi la strada per raggiungere la loro destinazione. Per questo abbiamo a disposizione anche la navetta via mare con la cooperativa barche ma tutto questo non basta. Viviamo nella disorganizzazione generale dove il singolo cerca i fare di tutto per aiutare il turistaâ€?. Come Consorzio cosa state facendo per tentare di risollevare il centro storico? “Stiamo cercando fondi europei. Ci stiamo attivando soprattutto in un momento di crisi come quello di oggi. Ma non è facile perchĂŠ a volte, le semplici autorizzazioni diventano grandi problemi. L’Europa cosa dice: dopo che si è recepita la moda anglosassone e moderna delle nuove cittĂ dove trovi di tutto e di piĂš, 24 ore al giorno, ziate strutture ex novo costruite all’esterno delle grandi cittĂ ), ci si è ricordati che esiste (soprattutto in Italia) una storia fatta dai borghi antichi. E quindi l’Europa ha deci Noi come Consorzio del borgo di Ischia Ponte siamo rientrati nella graduatoria regionale ai primissimi posti per dare una linea architettonica che si riaccostasse all’antico borgo com’era una volta. Pensa che per il consorzio (ente privato) "#$ perduto, mentre se lo presentava %##$ fondo perduto. Non so perchĂŠ ma il comune non ha voluto partecipare a questo bando‌â€? Che tempi ci sono per la realizzazione di questi progetti? Ci siamo dati un cronoprogramma: tà è giĂ partito da mesi con un pull di architetti che stanno cercando di percepire i tratti principali per la stesura del progetto.
Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014
Il pontile verso il castello Aragonese è in condizioni pietose: i pochi lampioni rimasti hanno le luci fulminate, altri sono decapitati da anni e usati come portacicche, per non parlare delle pietre di lava che riparano la struttura del ponte che cade a pezzi‌perchĂŠ tutto questo degrado? “Manca la volontĂ pubblica di risolvere questi problemi. In accordo con la famiglia Mattera, proprietaria del castello, tempo fa decidemmo di sostenere una parte delle spese per risolvere questi problemi che hai elencato, ma ad oggi la situazione è questa perchĂŠ non si possono fare interventi sul pubblico se non ti autorizza il pub-
Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus
blico, cioè in questo caso il comuneâ€?. E’ utile investire sul restyling di piazza degli eroi? PerchĂŠ non destinare questi fondi al ponte? & * gono destinati per certi tipi di opere e devono andare avanti cosĂŹ. L’amministrazione ha la gestione del territorio. Noi possiamo essere pronti per poter collaborare, essere presentiâ€?. RiuscirĂ il direttore artistico Mariagrazia Nicotra nella realizzazione della festa in cosĂŹ poco tempo? “Mariagrazia la conosco benissimo, è una brava persona. Le faccio solo un grande in bocca al lupo, ne ha davvero bisogno‌â€?
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La Voce di Pietro
18 luglio 2015
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Grande festa nello splendido borgo di S’Angelo dove è stato ricordato il 60° anniversario di or
Don Vincenzo Fiorentino Di Bianca Iacono
n traguardo importante per la parrocchia di San Michele Arcangelo e per la comunitĂ di Succhivo. Tanta la gioia per il parroco tanto amato dai fedeli. Ad organizzare tutto, oltre la direzione di don Vincenzo stesso, ci hanno pensato un gruppo di giovani santangiolesi e della vicina comunitĂ di Succhivo che hanno lavorato alacremente per l’intera giornata, rendendo un angolo meraviglioso del paese, un vero angolo di paradiso. “Eccoci qui oggi a ricordare i 60 anni di messa che hanno lasciato dei segni sulle persone e anche su chi vi parla. – ha detto don Vincenzo visibilmente commosso - Mi inchino davanti a Sua Eccellenza il Vescovo, Pietro Lagnese, che ama S’Angelo, dopo Dio, perchĂŠ questo paese è un dono di Dio. In Lui mi inchino davanti alla schiera dei 7 Vescovi che ho servito degnamente o indegnamente, ma che mi hanno voluto bene, mi hanno incoraggiato all’inizio, nei dozio, 24780 messe, una piĂš una meno, quello che stiamo celebrando è anche un po’ merito loro.â€? Tantissimi fedeli, turisti compresi, hanno partecipato alla Santa Messa, oltre alle autoritĂ civili e militari. “Questa è una comunitĂ in cui Don Vincenzo ha stabilito da subito una relazione bella, forte, appassionata – ha affermato il Vescovo nell’omelia - e lo si coglie tutte le volte che si viene qui, come ci sia questo affetto reciproco fra il parroco e tutti voi. La parola di Dio di oggi, sembra fatta apposta per Don Vincenzo. La prima lettura, tratta dal libro del profeta Amos, ci parla di questo profeta che ha lasciato il regno di Giuda, per andare a nord, in Israele e profetizzare. E li il profeta Amos non riceve, a differenza di Don Vincenzo, una buona accoglienza. La sua è una parola scomoda, tagliente, che mette a nudo anche i peccati di quella comunitĂ , per questo il sacerdote Amasias vuole cacciarlo. Ma la risposta di per conto mio, se sono venuto è perchĂŠ il Signore mi ha mandato. Lo possiamo dire anche di Don Vincenzo Fiorentino, 53 anni fa il Signore lo ha mandato qui in mezzo a voi e lui ha sentito questa veritĂ che il Signore lo mandava. ! " # ĂŠ loro annunciassero la venuta del Signore, preparassero la strada dando loro il potere sugli spiriti impuri. Don Vincenzo è stato accompagnato sempre da questa certezza che il Signore lo aveva inviato qui ed è proprio questa certezza che ha fatto si che lui superasse tutti $ %& !
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dono di Dio
come oggi ma lui si è lanciato in maniera appassionata nel servizio di questa comunitĂ sapendo che il Signore lo aveva scelto. Don Vincenzo senti rivolta a te la parola di oggi. Prima della creazione del mondo lui ti ha pensato, sognato sacerdote qui, per questa porzione di chiesa. Insieme all’apostolo, anche noi vogliamo dire, benedetto sia Dio per tutte le cose belle che il Signore ha fatto attraverso la parola, le mani di Don Vincenzo.â€? Sua Eccellenza il Vescovo Lagnese conclude l’omelia affermando che Don Vincenzo è un sacerdote che incoraggia e ricorda che ha fatto lo stesso con lui quando è arrivato. “ coraggio, andiamo avanti, le porte degli inferi non prevarrannoâ€?. Per Don Vincenzo è arrivata anche una speciale benedizione apostolica dal Papa. “' ! ( ) reverendo Sig. Don Vincenzo Fiorentino, che ricorda nella chiesa di S.Michele Arcangelo di S.Angelo d’Ischia, il 60° anniversario dell’ordinazione sacerdotale e mentre si unisce al suo rendimento di graziea Cristo, per numerosi doni ricevuti nel lungo ministero pastorale,
invoca su di lui, auspice la Vergine Maria, ulteriori effusioni di ricompense celesti, la benedizione apostolica, volentieri estendendola a quanti si uniscono alla sua spirituale letizia�. Al termine della funzione il sindaco Caruso e l’amministrazione comunale hanno omaggiato don Vincenzo con una targa. Don Vincenzo ha rivolto un pensiero speciale a sua madre, al papà e ai suoi familiari, con parole di autentica riconoscenza per il sostegno ricevuto sia prima che durante tutto il suo ministero. Al termine della messa la festa è proseguita con * nire con il fatidico taglio delle torte e sorpresa con spettacolo pirotecnico. Il ricordo di questo giorno importante continui ad essere per lui motivo di gioia e di speranza e sia importante riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita. Nicola Migliaccio
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Seguiamo Francesco 18 luglio 2015
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zione... una di queste usava l’analisi marxista della realtà e padre Espi ! " # $ nal apparteneva a questo, lo sape " %
& ' vo perchÊ in quell’anno ero rettore della facoltà teologia e si parlava tanto di questo. Nello stesso anno il generale della Compagnia padre Arrupe ha scritto una lettera ai gesuiti chiedendo di fermare l’analisi marxista della realtà , e quattro anni Di Lorenzo Russo dopo nel 1984, la Congregazione per la dottrina della fede ha pubul volo di ritorno dal Parablicato il primo documento, che guay, papa Francesco ha ricritica, e poi il secondo che apre a sposto per circa un’ora alle prospettive piÚ cristiane. Espinal domande dei giornalisti presenti a era un entusiasta di quest’analisi bordo toccando diversi argomenmarxista, gli è venuta questa opera, ti, a cominciare dal bilancio della anche le poesie di Espinal sono di settimana di visita apostolica in quel genere, era la sua vita, era il suo America Latina. Ecco una sintesi di pensiero, era un uomo speciale con alcune risposte ad alcune domande tanta genialità umana, era in buona dei giornalisti. fede. Facciamo un’ermeneutica di L’Ecuador era scombussolato questo genere: capisco quest’opeprima della sua visita, e dopo che lei ha lasciato il Paese, gli - Che cosa ha provato quando il ra, per me non è stata un’offesa. Lo oppositori sono tornati a uscir cepito dagli statunitensi come presidente Morales le ha rega- porto con me. Ho lasciato le decoper strada. Sembra che la sua una critica al loro modo di vive-
razioni che il presidente Morales ha voluto darmi... Io mai ho accettato presenza in Ecuador si voglia re: come risponde a questa per- ÂŤCurioso, io non sapevo che padre 5 usare politicamente, special- cezione? mente per quella sua frase sul ÂŤQuello che ho detto non è nuovo, Espinal era scultore e anche poe- fatto con buona volontĂ , per farpopolo ecuadoriano che si è ri- quella frase non è nuova. Che “que- ta, l’ho saputo in questi giorni e mi un piacere, cosĂŹ ho pensato che messo in piedi con dignitĂ . Lei sta economia uccideâ€?, l’ho detto in per me è stata un sorpresa. Si può questa viene dal popolo. Ci ho precrede nel progetto politico del Evangelii gaudium e nell’enciclica - gato su. E ho pensato di lasciarle presidente Correa? Crede che le Laudato si’. Ho sentito che alcune testa. A Buenos Aires alcuni anni alla Madonna di Copacabana, anconsiderazioni che ha fatto aiu- critiche sono state fatte negli Stati fa è stata fatta una mostra di uno dranno al santuario. Invece il Cristo Uniti: ogni critica deve essere rece- sculture bravo e creativo argentino di legno lo porto con meÂť. tino a costruire la democrazia? ÂŤEvidentemente so che c’erano pita e studiata e poi bisogna fare un ed era arte di protesta, e ricordo un problemi politici, lo so. Non cono- dialogo. Cosa penso? Siccome non +
- gia che tutti abbiamo visto in sco i particolari della politica ecua- ho dialogato con chi fa la critica, re che veniva giÚ: una critica al cri- questi giorni? doriana. Mi dicono che c’è stata non ho il diritto di fare un pensiero stianesimo ma perchÊ alleato con Qual è la sua droga? Quella era la come una parentesi durante la mia cosÏ isolato... Adesso ci andrò negli / vera domanda. Il mate mi aiuta, ma visita, non ci sono state proteste, e Usa, ma devo cominciare a studiare come arte di protesta, che in alcuni non ho assaggiato la coca, questo io ringrazio e lo apprezzo. Ma se le
* * casi può essere offensiva. In questo sia chiaro!Âť. proteste vanno avanti vuol dire che dossier su questi tre paesi bellissimi caso concreto: padre Espinal è sta- In questo viaggio abbiamo seni problemi continuano. Io mi riferi- dell’America Latina. Ora devo stu- to ucciso nell’anno 1980, quello era tito tanti messaggi forti per i poil tempo della teologia della libera- veri e anche tanti messaggi forvo alla maggior coscienza che il po- diare Cuba e gli Stati UnitiÂť. ti, a volte severi, per i ricchi e i polo ecuadoriano ha del suo valore. potenti. Ma abbiamo sentito poC’è stata una guerra con il PerĂš da chissimi messaggi per la classe poco tempo, c’è l’esperienza della media, per la gente che lavora, guerra. E poi una maggior coscienpaga le tasse, la gente normale. za della varietĂ di ricchezza etnica PerchĂŠ ci sono pochi messaggi dell’Ecuador. Non è un paese che per la classe media? E quale sascarta. E dunque mi riferivo a tutto rebbe il messaggio? il popolo, e alla ricchezza dell’unitĂ ÂŤGrazie tante, è una bella correzionella varietĂ , non erano parole che ne. Lei ha ragione, è uno sbaglio si riferivano a una realtĂ politica da parte mia. Farò qualche comconcreta. Ăˆ stata strumentalizza ta da entrambe le parti. Una frase Devo pensarci un po’. Il mondo è si può strumentalizzare. Ăˆ molto polarizzato, la classe media diventa importante nel vostro lavoro l’ersempre piĂš piccola e la polarizzameneutica di un testo: non si può zione tra ricchi e poveri è grande. interpretare con una frase, l’ermePerchĂŠ parlo dei poveri? neutica è nel contesto. Ci sono fraPerchĂŠ sono nel cuore del Vangesi che sono ermeneutica, altre che lo, ne parlo dal cuore del Vangelo, non lo sono...Âť. non in modo sociologico. Per la Uno dei messaggi piĂš forti di classe media ci sono alcune parole questo viaggio è stato questo: dette en passant. La gente comune, lei ha detto che questo sistema #Laudato si' la gente semplice, l’operaio, hanno economico spesso impone pro
La forza del Papa in America Latina
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Seguiamo Francesco
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un grande valore. Credo che lei mi dica un cosa che devo fare. La ringrazio per l’aiutoÂť. Lei si pone come nuovo leader mondiale delle politiche alternative, perchĂŠ punta molto sui movimenti popolari e meno sul mondo dell’im ! " " nella sua mano tesa ai movimenti popolari, che sono molto laici? ÂŤI movimenti popolari sono una realtĂ molto grossa nel mondo. Io ho fatto questo: ho dato loro la dottrina sociale della Chiesa. Lo stesso faccio con il mondo dell’impresa. Se lei legge il discorso ai movimenti popolari, vedrĂ che è un riassunto della dottrina sociale della Chiesa, ma applicata a loro. E quando devo parlare al mondo dell’impresa, dico lo stesso, ciò che la dottrina sociale dice a quel mondo. Per esempio nella “Laudato si’â€? c’è un passo sul debito sociale e sul bene comune. Questo è applicare la dottrina sociale. Sono io che seguo la Chiesa qui, perchĂŠ semplicemente predico la dottrina sociale della Chiesa. Non è la mano tesa a un nemico, non è un fatto politico, è un fatto catecheticoÂť. "
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" latinoamericana al mondo oggi? La Chiesa latinoamericana ha una grande ricchezza, è una Chiesa giovane, questo è importante: è giovane, con una certa freschezza. Una cosa che mi ha colpito tanto, in tutti e tre i paesi, è stato vedere lungo le strade tanti papà e le mamme, con i bambini: facevano vedere i bambini, ma mai ho visto tanti bambini, è un popolo ed è anche una lezione per noi, per l’Europa dove il calo delle nascite spaventa un po’ e anche le politiche per aiutare le famiglie numerose, sono poche. Penso alla Francia che ha una bella politica per aiutare le famiglie numerose che è arrivata credo a piÚ di due bambini per mamma, ma altri Paesi ora sono a natalità zero o ancora meno. Non tutti però. In Albania, per esempio credo che la popolazione con meno di 40 anni sia il 45%, in Paraguay il 72 o il 75%. La ricchezza di questo popolo e di questa Chiesa viva, è una Chiesa viva, di vita, e questo è importante e credo che noi dobbiamo imparare. A me tocca tanto la cultura dello scarto, si scartano i bambini, si scartano gli anziani e con la mancanza di lavoro si scartano i giovani. I popoli nuovi, piÚ giovani ci danno piÚ forza in questo. Quella dell’America Latina è una Chiesa giovane con tanti problemi, ne ha problemi... credo che questo è il messaggio che io trovo: non avere paura di questa gioventÚ, di questa freschezza della Chiesa e può essere anche una Chiesa indisciplinata: con il tempo si disciplinerà , ma ci dà tanto vigore.
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Le persone e il pianeta prima di tutto 180 persone di oltre 40 nazioni: attivisti, ONG, movimenti sociali, scienziati, congregazioni religiose, attivisti dal mondo cattolico e non solo, insieme per cercare come rispondere concretamente all’Enciclica di papa Francesco Laudato Si’. Lorna Gold e John Mundell, rispettivamente da Irlanda e Stati Uniti, professionisti nel settore ambientale, ci raccontano la loro esperienza nei tre giorni di convegno. Lorna Gold lavora da piÚ di 13 anni nell’area dell’ambiente a Trocaire – Agenzia di sviluppo estero della Chiesa cattolica in Irlanda – e John Mundell è il presidente di una ditta di consulenza ambientale a Indianapolis, la Mundell & Associates, Inc., che aderisce all’Economia di Comunione. La cosa piÚ importante di questa conferenza sono le diverse persone, organizzazioni, enti che si sono messi insieme per dare una risposta immediata all’Enciclica del Papa – afferma Lorna Gold. Siamo venuti qui da tutto il mondo e in rappresentanza della società civile. Ci sono attivisti come Naomi Klein – riconosciuta scrittrice a livello mondiale sui temi di ecologia ed economia nell’era della globalizza-
zione -, ci sono persone dei movimenti ecologici, come il capo di Greenpeace – Kumi Naidoo -, c’è tutta la rete del CIDSE – ONG cattoliche che lavorano per la giustizia sociale e globale. I 3 giorni di convegno hanno fatto sentire un movimento in atto, per aiutare a concretizzare gli ideali dell’Enciclica Laudato Si’. Tra le esperienze presentate, anche quella del Dado della Pace ideato da Eco-One, la rete di professionisti nel campo dell’ambiente che si ispirano alla spiritualità dell’unità del movimento dei Focolari.
: un problema non solo della scienza e della terra, ma anche dell’economia e della politica. Spesso le scelte in questi ambiti vanno proprio contro la natura e generano piÚ povertà ma, secondo Naomi Klein, molto si può ancora fare: Possiamo prevenire moltissima sofferenza. Non possiamo # * + Abbiamo # / riprovevoli, ha affermato. Dobbiamo smettere di
# # # $+
La presenza di persone impegnate su fronti cosÏ diversi ha dato speranza e fatto sperimentare ciò che papa Francesco afferma nell’Enciclica: il tutto è piÚ della somma delle parti. E un’altra novità nel convegno, come ha sottolineato John Mundell, è stato Il ruolo protagonistico delle donne nel discutere e parlare dei cambiamenti climatici. Abbiamo sentito in questo congresso quasi come 9 # mondo, nella quale si cercano rapporti con tutte le persone di buona volontà , per portare avanti un mondo piÚ unito e piÚ in contatto con il pianeta. La Laudato Si’ ci chiama a ripensare il nostro stile di vita: L’Enciclica del Papa non è sol # +, sostiene con forza Naomi Klein.  #
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Scuola 18 luglio 2015
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Il prof. Domenico Castagna si racconta dopo l’approvazione
del
SarĂ una buona scuola?
disegno
) * *+,-
di legge sulla scuola. Siamo sicuri che la proposta 3 curare i mali della scuola? Tanta amarezza e sdegno 5 " mondo.
Di Domenico Castagna
i sono innamorato di questo mestiere all’età di otto anni. Lo chiamo > del termine. Anche la mia collega @ W * dare qualcosa agli altri. Frequenta* ** * + * X Y Z ** *
*
non erano sincroni con quelli dei Z [ un vecchio secchio di zinco a rac * * na sonora alle lezioni ‌ tic tic tic! \ * *
/ * * * * * ] in queste aule anguste si consumavano le giornate di tanti studenti a gomito. + * * dore collettivo si contaminava in ^ dell’aula ‌ la cattedra della Mae tosamente scritto in maiuscolo. Z * *
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va ogni mattina la meraviglia delle _ 5 * * ` * * * j
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* sull’educazione alla legalità . Nella * * *
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Scuola
18 luglio 2015
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\ \ Mattarella e da qui a qualche giorno sarĂ pubblicata sulla Gazzetta Uf \
e studenti saranno chiamati a una rivoluzionaria organizzazione della vita scolastica, all’insegna dell’au
j modernizzazione. La riforma ci metterà davanti a tante situazioni nuove e il nuovo si sa, spaventa. Le novità sono tante, forse troppe e la scuola non sembra in grado di assorbirle tutte e subito. E’ come se si volesse dar da bere ad un assettato. Invece che un bicchiere d’acqua alla volta, da sorseggiare poco alla volta, lo si fa bere una bottiglia intera, in un solo lungo sorso. Al centro della riforma sembra
. Una professione, quella dell’insegnante, che un tempo era riconosciuta e valorizzata. La maestra del paese cui facevo riferimento era quasi un’autorità . Oggi no, lo svilimento di questo mestiere sembra non toccare mai il fondo. Ci sono molti luoghi comuni: gli insegnanti lavorano mezza giornata per cinque giorni la settimana, fanno quasi tre mesi di vacanze all’anno, se ne vanno in gita con gli studenti. Bello come lavoro. Cosa saranno mai le ore dedicate alla preparazione delle lezioni a casa,considerato che I promessi sposi sono sempre quelli, i teoremi non cambiano, la grammatica è immutabile? E cosa sono quattro o cinque pacchi di compiti da correggere, i consigli di classe, i collegi docenti, i consigli d’istituto, le riunioni per i progetti, l’aggiornamento sulla sicurezza, sulle Lim, il registro elettronico da sistemare, le ore di ricevimento. Cerchiamo di capire meglio allora i contenuti della Riforma, perchÊ la realtà è evidentemente diversa, * brate proteste che arrivano da piÚ parti. Partiamo dal reclutamento e dal ruolo che il docente avrà in questa nuova scuola, dove forte sarà l’autonomia, almeno nelle intenzioni del Riformatore.
Certo il lavoro del docente è molto diverso oggi, da quando ho iniziato. C’è un libro, scritto da una docente, in cui questo è spiegato chiaramente. Il libro ha per titolo “La scuola raccontata al mio caneâ€? ed è scritto da Paola Mastrocola. L’autrice in tutto il suo libro spiega al suo cane “Perry Bauâ€? come
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è cambiato il mondo della scuola negli ultimi anni dal suo punto di vista: riforme assurde, progetti vari al posto di lezioni normali e altre
* tare da un insegnante di letteratura “all’anticaâ€? come lei. Spiega i nuovi compiti di un docente, rammaricandosi che “adesso chiedono al + tivitĂ , burocrazia e forma, tempo pieno, disponibilitĂ , variegate e in misto griglia che sta tra il sociale, lo psicologico, il politico, l’umanitario. Ci chiedono: di fare tante ore, di sostituire i colleghi assenti, di presentare progetti, di tenere i rapporti con gli enti, con il territorio. Di occuparci dei problemi: l’handicap, gli studenti extracomunitari, il disagio sociale. Ci chiedono di insegnare: educazione stradale, la corretta alimentazione, i danni dell’assunzione di droghe, i rischi di concepimento e
di contagio nel rapporto sessuale. Ci chiedono di occuparci dell’educazione dei ragazzi in senso lato. Di far loro da genitori, da psicologi, da animatori. Ci chiedono di portarli al cinema, a teatro, alle mostre, in viaggio. Ci chiedono di aiutarli a navigare in internet, a usare Power Point, il masterizzatore. Ci chiedono, in due parole, un mestiere allargato, che vada a coprire aree un tempo estranee alla nostra competenza.� Questo nuovo ruolo del docente non sempre è stato valorizzato e riconosciuto. Il legislatore ha pensato allora di introdurre la valutazione, con l’idea di premiare il merito. Qualcuno ha detto e scritto che i docenti si siano ribellati alla Riforma proprio per non essere sottoposti alla valutazione, non essendo abituati a questo. I docenti, in realtà , da sempre sono valutati, dai genitori, dai colleghi, dagli alunni, certo con sistemi estemporanei. Soprattutto nei piccoli territori, si
sa chi sono gli insegnanti bravi, chi un po’ meno. D’estate sono oggetto di valutazione sulle spiagge, nei supermercati, nelle piazze. A molti sarà capitato di sentire mamme che &Z capiti con Tizio ‌ in quella sezione ‌in quell’altra no‌�. Al docente sta bene la valutazione, purchÊ sia fatta con serietà e con criteri precisi. Un mio collega, un po’ polemicamente in verità , sostiene che il sistema della valutazione, a questo punto, dovrebbe essere calato in tutte le realtà lavorative. Certo che ne potremmo vedere delle belle se, ad esempio, a valutare un impiegato postale fosse uno stanco la pensione, o un paziente cronico dovesse valutare il suo medico, o magari un turista dovesse valutare un autista di bus stracarichi come i nostri, in piena estate! Il docente sarà dunque valutato dal Preside e da una commissione costituita da colleghi, genitori e, alle superiori, studenti. Quali competenze debbano avere questi ultimi, non si capisce molto bene. Parlo di competenze, non di simpatia, antipatia, favoritismi e legami piÚ o meno sospetti. Il problema, però, è proprio sulla valutazione. Come si fa a valutare il lavoro di un docente? Una volta, ad un corso di aggiornamento, un relatore affermò che la qualità principale di un buon docente è la credibilità . La credibilità , sosteneva con forza, si fon * aspetto della credibilità è la competenza. L’insegnante deve essere un esperto di una disciplina o di un insieme di discipline, ed il suo ruolo è trasmettere la conoscenza, i contenuti di queste discipline. Poi deve essere una persona di cultura: non si può pretendere amore e passione per la conoscenza se non si coltiva identico valore per sÊ. Deve essere spinto a migliorare le proprie conoscenze disciplinari, didattiche e pedagogiche, facendo spesso un’analisi critica del proprio * tiche di insegnamento, ben consapevole che oggi la professione di insegnante è diventata sempre piÚ impegnativa ed esigente. Il bravo docente deve dimostrare capacità d’insegnare, cioè quell’insieme di capacità e di dati che permettono di trasmettere nel modo miglio > > * contenuti disciplinari e culturali. Continua sul prossimo numero...
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SocietĂ 18 luglio 2015
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Nuova giunta regionale quale futuro per la salute mentale a Ischia? Di Comitato spontaneo di cittadinanza attiva
n’isola di oltre sessantamila abitanti – per non parlare delle presenze stagionali – può permettersi di fare a meno di un servizio essenziale come quello dell’UnitĂ di Salute Mentale? Ad un anno dal doloroso trasferimento dei pazienti residenziali dalla SIR di “Villa Orizzonteâ€?, dopo quasi un ventennio di eccellenza nel campo dell’assistenza e dell’integrazione sociale, e dopo il misterioso incendio di maggio all’ex Hotel Stefania, luogo scelto per l’accorpamento per esigenze di spending review, il servizio di Salute Mentale ischitano risulta di fatto
pria, il personale lavora in condizioni precarie, gli utenti del servizio diurno ricevono i pasti in un parco pubblico, mentre le condizioni dei pazienti piÚ delicati sono state improvvisamente declassate a meno gravi, tanto da non rendere piÚ necessaria l’esistenza di una SIR. Il piano di tagli della giunta Caldoro e della dirigenza Asl Ferraro-Iovino sembra essere stato realizzato
U
qualche prospettiva, seppur generale, sia stata formulata nelle stanze dei bottoni della sanitĂ di manager e commercialisti)? Troppi interrogativi, per una vicenda che non smette di disorientare, nel silenzio delle istituzioni isolane. E’ di questi giorni l’insediamento della nuova in maniera quanto mai radicale. Eppure in data giunta regionale guidata da De Luca: durante †‡ la recente campagna elettorale, l’allora candidaricerca, sul territorio isolano, di un nuovo im- to governatore ha avuto modo di conoscere i dettagli della situazione e ha dichiarato la promobile da adibire a sede di tutto il servizio. Sappiamo con sicurezza che il bando ha ricevu- pria volontĂ di approfondire e prendere misure, to alcune proposte. PerchĂŠ la Asl non procede che ci auguriamo meno “creativeâ€? di quelle a con solerzia all’apertura delle buste e alle valu-
_ quotidiana ci mostra un territorio in cui il disatazioni del caso, vista l’urgenza del problema? E, considerato che nel bando si fa riferimento gio sociale e le nuove forme di emarginazione e anche ad un locale da destinare a SIR (struttura di alienazione vanno crescendo. Ed è percezioresidenziale intermedia), cosa spinge i rappre- ne diffusa quella di sentirsi abbandonati dallo sentanti locali della Asl a dare incarico alla co- Stato nelle sue funzioni essenziali. Anche per operativa di lavoratori coinvolta di trovare un questo continuiamo a chiedere che l’attenzione immobile per creare una nuova casa-famiglia? dell’opinione pubblica rimanga alta su questa PerchÊ nessun dirigente ritiene doveroso dare battaglia e che le istituzioni, locali e regionali, - comincino a dimostrarsi piÚ responsabili e dedo e quali sono le reali prospettive, posto che gne del proprio ruolo.
NAVIGANDO VERSO AENARIA
l’esperienza della settimana culturale
N
ello mese di Giugno l’Associazione Archeologica in collaborazione con la Marina di Sant’Anna ha organizzato, a titolo completamente gratuito, una serie di conferenze e visite guidate sul sito archeologico sommerso di Aenaria tramite la barca dal fondo trasparente. L’idea è nata dal desiderio di condividere, con tutti coloro che ne fossero stati interessati, le scoperte che la Marina di Sant’Anna, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia della Campania e a proprie spese, ha effettuato nella Baia di Cartaromana a partire dal 2010 nel corso di sei campagne di scavo. L’iniziativa ha riscosso un interesse ed una partecipazione ben superiore alle nostre aspettative, tanto che non siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste di prenotazione per il giro con la barca con il fondo trasparente e la sala conferenze è sempre stata piacevolmente af-
follata. Un grazie da parte nostra a tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questo obbiettivo “culturaleâ€?, in particolare a Platypus Itinerary che ha partecipato attivamente con la conferenza della dott.ssa Luisa di Spigno Santi e con la visita guidata della dott. ssa Myriam Scotti sulla biologia marina. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno voluto dare risonanza alle nostre attivitĂ tramite le loro testate giornalistiche locali e nazionali, le reti radiofoniche, i blog o i siti internet. Un ringraziamen partecipato con grande entusiasmo a questa iniziativa, incoraggiandoci a proseguire nel nostro intento di diffondere la storia e la cultura dell’isola di Ischia e in particolar modo la storia del Borgo di Ischia Ponte. Pertanto arrivederci all’anno prossimo con la seconda edizione di Navigando verso Aenaria.
SocietĂ
9 18 luglio 2015
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PUNTI DI VISTA
I guai della Grecia e del nostro turismo Di Franco Iacono
te “cratere del naufragioâ€?di fronte Cratere di “Scene da un Naufragioâ€? ed a mille altri reper& * ti. Forse sarebbe stato intelligente mostrarli, al mancato un qualsiasi ruolo dei grandi, meno, a tanti illustri ospiti, che mai sapranno tradizionali Partiti Europei‌â€?! della storia affascinante di Pithecusae, la ColoCosĂŹ scrive Romano Prodi su Il Mattino del 14 nia Greca piĂš antica dell’Occidente. La stessa di luglio, per concludere amaramente: “L’Unio- Colombaia, che, con la nomina di Luigi Covatta ne Europea ha protetto l’Euro, ma lo ha fat- e dei nuovi responsabili della Fondazione, forto ipotecando il proprio futuroâ€?! Vedo, e non se riprende il cammino, nel segno di Luchino sono il solo, macerie dappertutto, con un Popo- ” + ‚ ^ lo, quello Greco, frustrato e deluso, anche dalle che in Piemonte con le Langhe, in Lombardia promesse Tsipras, con la Valtellina, in Toscana ed in Veneto con che, con il referendum, aveva galvanizzato mille “luoghiâ€? segna la qualitĂ del territorio, qui i Greci, oggi tanto piĂš arrabbiati. Come si fa a non pensare che dietro ad ogni decisione ci l’offerta turistica eppure, dal tempo dei Romasono i destini di persone, di uomini in carne ed ni, che avevano ereditato dai ossa, che da quelle decisioni possono essere col- Graci la Cultura della vite e piti o salvati?! Certo, la Grecia avrĂ pure com- del vino, la nostra Isola si messo errori, compresa la decisione di ottenere chiamava Aenaria, l’Isola le Olimpiadi - Atene 2004 -, il cui costo non del vino appunto! Il Termaera sostenibile per un economia giĂ in crisi, ma quegli errori li pagano i pensionati, lavoratori, 5 disoccupati, che restano tali, non certo i ricchi, galleggia nelle retrovie delle che continueranno ad essere ricchi anche dopo piĂš importanti stazioni terla “stangataâ€? europea. Continuo a pensare che i mali, senza che nessuno dei - soggetti in campo, sempre mento, di Papa Francesco, restano inascoltati. gli stessi da anni!, senta il bi] + j“ sogno di dare una scossa a 2. I guasti del turismo sull’isola d’Ischia, de- questa palude: dai tempi del nunciati da alcuni lettori su La Repubblica di compianto Prof. Piero Malsabato 11 luglio sono reali, ma risolvibili con covati, cui si deve la “venuil necessario impegno delle Istituzioni e delle taâ€? di Angelo Rizzoli, le TerAssociazioni di categoria. Purtroppo non sono i soli, per recuperare un turismo di qualitĂ , che tĂ delle loro acque, non sono
> ricca la nostra Isola: Beni Culturali, Agricoltura, E vorrei tanto sbagliarmi. Termalismo. Solo per elencare! Nasce dalla totale trascuranMentre sull’Isola, legittimamente, per caritĂ !, si za di queste risorse, mi augucelebrano i fasti dello Star System, anche con ro non per carenze culturali, un notevole impegno di risorse pubbliche, a la strategia consolidata dei duecento metri da tanto sfavillio da “Luci della “bassi prezzi-bassa qualitĂ â€?! „ 5 ” ^ E quando si sente dire che semi abbandonato. negli alberghi ci sono “grupUna delle testimonianze piĂš fascinose della pi-bevande incluseâ€?, non si Storia dell’UmanitĂ , la Coppa di Nestore, giace *
negletta nella sua “custodia�, insieme al vibran- gnazione!
1.
CosĂŹ, mentre le Langhe vengono elette “Patrimonio dell’UmanitĂ â€?, la nostra Isola, lo dicevo al Presidente Sergio Chiamparino, spesso ospite gradito, ben piĂš ricca di risorse di quella pur
& „
zione della cronaca. Ci saranno le alleanze giuste per ribaltare questo triste stato delle cosa, il presidente De Luca vorrĂ metterci mano, qui come altrove, per rilanciare le straordinarie risorse del nostro territorio e per “costruireâ€? nuova qualitĂ per il no [ Cultura, anche l’offerta turistica? Abbiamo il * * * dei fatti!
10 18 luglio 2015
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Il totano e lâ&#x20AC;&#x2122;arte di saperlo cucinare il tratto di mare battuto è quello al largo dei Maronti. I Santangiolesi invece si portano al largo Di Antonio Lubrano 5 * dei Maronti. I pescatori Lacchesi e Foriani usl tempo è propizio per dedicarsi alla pesca ano il tratto di mare davanti a San Montano e \ Punta Imperatore. Insomma ciascuno si cura il a settembre, il totano sa di essere in peri- suo â&#x20AC;&#x153;orticelloâ&#x20AC;? in mare del quale conoscono i colo. Privati e pescatori di mestiere conoscen- segreti mai svelati e custoditi gelosamente per do i fondali, non gli rendono la vita facile. Una non cadere nella â&#x20AC;&#x153;reteâ&#x20AC;? della concorrenza che visione sicura dei primi esemplari di totani la si allâ&#x20AC;&#x2122;occorrenza è imprevedibile e spietata. La pespuò avere in questi giorni ogni mattina al festo- ca invece del totano in Adriatico ed anche nel so mercato del pesce allâ&#x20AC;&#x2122;aperto, sulle barche ad Golfo di Napoli come nel Canale di Procida e Ischia Ponte. I pescatori mostrano con soddis- piĂš in generale nel Mediterraneo, avviene per fazione i totani catturati pronti per la vendita. mezzo di reti a strascico dette â&#x20AC;&#x153;totanareâ&#x20AC;?. QuesLa pratica della pesca a totani nellâ&#x20AC;&#x2122;isola dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia to cefalopode, si muove per lo piĂš di notte ed è e altrove, si perde nella notte dei tempi. Eâ&#x20AC;&#x2122; pro- questo il momento piĂš favorevole per pescarprio il caso di dirlo, dal momento è espletata rig- orosamente di notte. I pescatori di ogni tempo @ * hanno pescato a totani con particolare interes- a pescarlo anche di giorno, tra le 4 del pomerigse e mestiere, specie da quando hanno impar- gio e poco dopo il tramonto. Il totano, che vive ato a distinguerli dai calamari. GiĂ , perchĂŠ agli in profonditĂ , si avvicina a riva nei mesi freddi, antipodi quando questo gustoso e particolare da novembre a marzo e, come detto, preferisce pesce entrò nella vasta gamma degli esemplari fondali fangosi e sabbiosi per cui bisogna conopiccoli e grandi da catturare come qualsiasi altro scere le caratteristiche del tratto di mare in cui prodotto del mare, si incominciava a capire le si intende pescare. E come abbiamo precisato distinzioni, proprio per non fare di tuttâ&#x20AC;&#x2122;erba un sopra, i nostri pescatori sanno bene il fatto loro fascio. CosĂŹ il totano ebbe la sua precisa iden- e â&#x20AC;&#x153;scendonoâ&#x20AC;? in mare sicuri delle proprie capactitĂ e al calamaro si riconobbero connotati inconfondibili. Riconoscere il totano però è semplice: rispetto al calamaro, suo parente stretto, il totano presenta un colore rosa violaceo e ha due pinne triangolari laterali molto piccole rispetto a quelle del â&#x20AC;&#x153;cuginoâ&#x20AC;?. Entrambi però sono dotati di un mantello che fascia tutto il corpo, lasciando fuori soltanto il capo e i tentacoli. Il totano, come dâ&#x20AC;&#x2122;altronde il calamaro, predilige i fondali misti, fangosi e sabbiosi e si sposta molto rapidamente servendosi sia dei tentacoli che gli permettono di strisciare sul fondo, che in sospensione sfruttando la pressione dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua che immagazzina ed espelle dal corpo con un meccanismo di propulsione. Come il calamaro, anche il totano si nutre di crostacei e piccoli pesci. Il totano, che può raggiungere notevoli dimensioni (15 kg di peso ed un metro di lunghezza), si pesca intorno alla nostra isola in punti precisi abbastanza al largo della costa, laddove i fondali sono percettibili. Ad Ischia il tratto di mare preferito dai pescatori è il FĂŠlice, allâ&#x20AC;&#x2122;altezza di San Pancrazio ed al largo di Punta Molino. Per i pescatori del Testaccio,
I
ita. Sullâ&#x20AC;&#x2122;isola la pesca al totano non è praticata solo dai pescatori di mestiere. Lo fanno anche gli â&#x20AC;&#x153;appassionatiâ&#x20AC;?, coloro che sebbene impegnati in altro lavoro quotidiano, trovano il tempo ed il piacere di dedicarsi alla pesca del totano,
serali per la soddisfazione dopo di riuscire a portare a terra quella quantitĂ di totani che avevano sognato. Conosciamo led abitudini di questi â&#x20AC;&#x153;pescatoriâ&#x20AC;? improvvisati della pesca del totano. Escono allâ&#x20AC;&#x2122;imbrunire, in due, in tre o in quattro, col gozzo di proprietĂ del capo pesca. Câ&#x20AC;&#x2122;e chi si inoltre nel mare aperto con la lampara e chi invece usa ancora il luminare di latta a tre torce che attiri lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione del totano. Questo rituale avviene ogni tardo pomeriggio di tutti i giorni e
j j mente in serate di mare calmo ed atmosfera serena. I luoghi di partenza sono: sotto il Castello Aragonese, la Marina di San Pietro, il pontile di Lacco Ameno, la Marina dellâ&#x20AC;&#x2122;entro porto di Forio, la banchina del porticciolo di Santâ&#x20AC;&#x2122;Angelo, la Marina dei Maronti. Quando è calata la sera, uno spettacolo appare davanti agli occhi di chi si trova a terra. Gli orizzonti ove trovasi posizionati con i loro gozzi ed i loro attrezzi questi â&#x20AC;&#x153;eroiâ&#x20AC;? della pesca al totano, sono rigati da una lunga striscia illuminata delle lampare e delle luminarie di latta completamente accese. Eâ&#x20AC;&#x2122; una scenario notturno che suscita emozione e trasmette bellezza e fascino del mistero, specie quando è serata di luna dove la luce ti j Un totano può provocare tutto questo. La parte migliore dellâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x153;operazione- totanoâ&#x20AC;? è lâ&#x20AC;&#x2122;arte di saperlo cucinare. Sullâ&#x20AC;&#x2122;isola non vanno per il sottile. Sono tantissimi i modi per cucinare e gustare piatti a base di totano: fritto, alla griglia, usato per preparare sughi leggeri o zuppe. Il suo sapore infatti, seppur deciso, si presta a tanti accoppiamenti con verdure o con altri pesci e molluschi. PiĂš adatti per la cottura alla griglia sono gli esemplari di totano piĂš piccoli, mentre quelli piĂš grandi sono adatti a sughi e zuppe o a essere tagliati a rotelle e fritti, da soli o in un fritto misto appetitoso. I totani sono ricchi di sali minerali, quali sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio e vitamina A ed hanno un buon tenore in proteine e pochi grassi. Infatti 100 grammi di prodotto contengono 1,5 gr di grassi.
11 18 luglio 2015
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Totano fresco del Felice
Totani freschi in arrivo al mercato di Ischia Ponte
Con le totanare â&#x20AC;&#x153;annescateâ&#x20AC;? sul luogo della pesca al totano
Totano fresco del Felice
ferta gastronomica. La totanara ha un fusto in acciaio che reca ad un estremo un ciuffo di ami Di Michele Lubrano che serve per uncinare il cefalopode, dallâ&#x20AC;&#x2122;altra una fonte luminosa intermittente che serve per un bel racconto che Bruno MacrĂŹ fa attrarlo. della sua passione per la pesca al totano _ Â&#x2022; Â&#x2018; insieme a suoi amici di catena. Organiz- meno 100 metri. Attorno al fusto viene avvolta zano la spedizione con entusiasmo aiutati dalla lâ&#x20AC;&#x2122;esca: la prima totanara viene â&#x20AC;&#x153;annescataâ&#x20AC;? con bella e placida serata che li accompagnerĂ per fette di pancetta, la seconda con una sarda sottosale, entrambe assicurate al fusto con sottile tutto Il tempo della pesca. Luogo di partenza è la marina del porto di Fo- * rio. Bruno descrive quella esperienza senza tras- quattro mani. La terza totanara attende, invece, curare i dettagli che riguardano i protagonisti e unâ&#x20AC;&#x2122;esca speciale, appena portata dal buon Gilâ&#x20AC;&#x2122;attrezzatura in loro dotazione. Questa la storia orgio. Ă&#x2C6; una â&#x20AC;&#x153;perchiaâ&#x20AC;? (sciarrano) sottosale, ed testualmente raccontata da Bruno MacrĂŹ. â&#x20AC;&#x153;Ap- è la prima volta che ne sento parlare. Lâ&#x20AC;&#x2122;esperto puntamento alle 18,30 al porto di Forio. Li ad pescatore sostiene che la â&#x20AC;&#x153;perchiaâ&#x20AC;? sottosale è la attendermi i fratelli Antonio e Filippo Di Cos- migliore esca che esiste. Approntiamo anche la terza â&#x20AC;&#x153;totanaraâ&#x20AC;?. tanzo di Casamicciola. Ă&#x2C6; il momento di Il primo polivalente mollare gli ormegcassiere dei Giardini gi e partireâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;? Poseidon, appassionIl racconto di Bruato di eno-gastronono è abbastanza mia, vignaiolo, caclungo e riportarciatore, cercatore di lo per intero ci funghi, pescatore e prenderebbe lo spazio che non gourmet. Il secondo, abbiamo. Vi lasciil piĂš grande dei fratelamo immaginare li è un microtassista, ciò che accadde anchâ&#x20AC;&#x2122;egli appassionato dopo la partenza di caccia e pesca, posper il largo, per siede una tradizionale portarsi sul luoâ&#x20AC;&#x153;motorettaâ&#x20AC;?, ovvero go ove dar fondo un tre ruote Ape riadattato con gusto a taxi. La serata è bellissima. alle totanare ben â&#x20AC;&#x153;annescateâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153; A me viene asSaliamo sul piccolo gozzo sorrentino, sei metri segnata, per dovere di ospitalitĂ , la lenza con la di legno ben tenuti. Aspettiamo lâ&#x20AC;&#x2122;arrivo di Gior- â&#x20AC;&#x153;perchiaâ&#x20AC;?, a Filippo quella con la sarda, ad An
* Â&#x2018; tonio quella con la pancetta. Antonio si sistema lo in una scuola foriana, si è dedicato comple- a poppa, io al centro della barca, Filippo sulla tamente alla pesca, passione mai abbandonata. parte prodiera, ben distanziati per evitare di + j j â&#x20AC;&#x153;imbrogliareâ&#x20AC;? le lenze e fare con esse il classico â&#x20AC;&#x153;palloneâ&#x20AC;?â&#x20AC;?- racconta ancora Bruno prima di da guida conducendoci sulla rotta dei totani. Nel frattempo, Antonio e Filippo â&#x20AC;&#x153;annescanoâ&#x20AC;? mettersi a pescare sul serio. le totanare. Ognuno avrĂ la sua totanara e og- Arriva il primo totano a bordo accolto con un nuno monterĂ sulla propria unâ&#x20AC;&#x2122;esca diversa, in & Â&#x201E; modo da proporre ai totani una variegata of- cucinarli ad un cena che resterĂ memorabile.
Ă&#x2C6;
12 18 luglio 2015
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MADE IN ISCHIA: Lâ&#x20AC;&#x2122;ISOLA CHE P
La gioventĂš agricola e zo
* /
zura dei castagni. Quello che non ti aspetti è di trovarti di fronte ad Di Franco Mattera un giovanissimo imprenditore agricolo: Roberto Mattera ha appeotevamo lasciare Serr- na 31 anni, una madre tedesca, un ara Fontana, care lettrici papĂ navigante fontanese doc, e e lettori di KAIRE, senza giĂ alle spalle, Roberto, tanti anni Â&#x2030; + di esercizio nel campo agricolo e su questo territorio montano cosĂŹ soprattutto nellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ di allevabello, ed anche gradevolmente piĂš mento. Ma non basta, il nostro ha fresco rispetto al resto dellâ&#x20AC;&#x2122;isola nel carniere una laurea conseguita in questo periodo di canicola esti- presso la facoltĂ di Medicina Vetva anticipata, ci siamo chiesti, che erinaria dellâ&#x20AC;&#x2122;UniversitĂ Federico II * Â&#x2030; Z Â&#x2018; di Napoli in Zoonomia. tutto, Made in Ischia, possibile che Quindi un tecnico specializzato in non ci riservi qualche altra sorpre- animali da reddito, come ci chiasa degna di essere raccontata per risce prontamente lâ&#x20AC;&#x2122;interessato. E farla divenire patrimonio di tutti cosa ti aspetti, caro e paziente let Â&#x2030;  tore di Kaire, che il nostro abbia questi punti di domanda ripetuti e Â&#x2030; monotoni, mi son detto! Niente affatto! Da alcuni anni è Qui occorre andare sul sodo, anche presidente della sezione isosullâ&#x20AC;&#x2122;affermativo, sulla realtĂ posi- lana della Coldiretti, quella stessa tiva espressa dal territorio. E non eravamo poi tanto lontani dallâ&#x20AC;&#x2122;obi- divisa in tante sezioni quanti erano ettivo stando la scorsa settimana i comuni dellâ&#x20AC;&#x2122;isola, quindi sei, oggi alla Pietra dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua, nellâ&#x20AC;&#x2122;alleva- è retta interamente da lui. mento di Domenico Calise. Anzi Forse, e spero di non sbagliarmi, il vicinissimi, perchĂŠ siamo restati piĂš giovane presidente dei Coltivanellâ&#x20AC;&#x2122;alveo dellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ di allevamen- tori Diretti dellâ&#x20AC;&#x2122;isola di tutti i temto, nella zootecnia di cui giĂ ci sia- pi. Parliamo quindi di un vero immo occupati nello scorso numero. prenditore, che quotidianamente E le pendici dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo sembra deve fare i conti con le proprie siano particolarmente vocate ed scelte aziendali, con le risposte del adatte ad ospitare gli allevamenti mercato, quelle che ti attendi per di grandi animali: PiĂš spazi liberi, buone e quelle meno positive, con piĂš territorio agricolo abbastanza i problemi quotidiani della convergine, e comprensori boschivi duzione dellâ&#x20AC;&#x2122;azienda, con le mille di un verde lussureggiante e di problematiche che non mancano vitalissima freschezza. Siamo sul- mai di nascere dalla burocrazia, la cosiddetta Strada Militare, una dalle leggi e dai regolamenti , ecc. delle tante che conducono in vetta Ci siamo dati appuntamento con allâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo. Un altro allevamento Roberto direttamente nel suo alleimportante che dista in linea dâ&#x20AC;&#x2122;aria vamento in questa mattina di caldo poche centinaia di metri da quel- afoso di martedĂŹ 14 luglio. Lui non lo di Domenico Calise, ma questa conosce ancora il nostro KAIRE e volta immerso nel folto della ver- non nasconde la sua curiositĂ ed il
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suo interesse: presto diventerĂ anche il suo settimanale! Con la mia fedele vespa mi sono avventurato sul ripido tratturo che conduce al suo allevamento, non prima però di aver abbandonato il due ruote ai piedi dellâ&#x20AC;&#x2122;ultimo tratto ripidissimo e fuori dalla mia portata di scarsissimo guidatore. Arrivo con un poco di affanno: con lui ad accogliermi il fratello Bernardo, di un anno piĂš grande di lui ed anchâ&#x20AC;&#x2122;egli impegnato nellâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ agricola e di allevamento. Le avanguardie sonore della presenza degli animali avevano sollecitato il mio udito giĂ dal basso: soprattutto galli, galline e qualche grugnito dei maiali. Come nostra abitudine iniziamo un subito un colloquio improntato allâ&#x20AC;&#x2122;amicizia che serve sia a conoscere meglio la persona che a delineare i contorni della sua attivitĂ . La trasposizione in forma di intervista sembra sia congeniale a questo intento e quindi conserviamo, cari lettori, questa nostra impostazione. Roberto, cosâ&#x20AC;&#x2122;è nata per prima in te, la passione per la terra o quella per Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;In veritĂ da bambino ho vissuto molto con il mio nonno paterno e ad attirarmi molto erano proprio gli animali, tutti, ma in particolare i maiali. Poi è ovvio che vivendo in un contesto agricolo, la passione per la coltivazione della terra è venuta fuori in maniera automaticaâ&#x20AC;?. â&#x20AC;Śtanto da non pensare ad unâ&#x20AC;&#x2122;altra attivitĂ , che so nel comparto turis Â&#x2014;Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;Certo! Se di passione si tratta, non câ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di dare altre spiegazioni. Poi da giovane non è che ci si pone tanti problemi. Soprattutto se câ&#x20AC;&#x2122;è la voglia e la felicitĂ di vivere
allâ&#x20AC;&#x2122;aria aperta che mi è stata incul Â&#x2018; zia. Eâ&#x20AC;&#x2122; vero, agli altri può sembrare strano che un giovane si impegni anima e corpo nellâ&#x20AC;&#x2122;agricoltura e specialmente nellâ&#x20AC;&#x2122;allevamento degli animali. Ma questo non è un ragionamento che personalmente mi interessa molto. Io bado a me stesso e mi sforzo di fare le cose nella maniera migliore possibileâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;? Il luogo comune vuole che chi sta in agricoltura abbandoni presto gli studi. Ma questo non mi sembra il Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;Eâ&#x20AC;&#x2122; vero! Anche se a costo di gran * con lo studio arrivando al traguardo della laurea in Zoonomia. Volevo fare del mio lavoro unâ&#x20AC;&#x2122;attivitĂ
Â&#x2018; citoâ&#x20AC;?. Il tuo è un modo di pensare che dovrebbe farsi strada anche in altri giovani ischitani. Ti va di dare loro un segnale, un messaggio in Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;Ai giovanissimi mi sento di dire di fare chiarezza nelle prospettive del loro futuro. Se hanno una passione sana, di coltivarla in maniera assidua ed assoluta, senza tentennamenti. Farne la ragione della propria vita, ed i risultati non possono che giungere. + j ogni tipo e bisogna avere anche lâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ di farsi consigliare, ma mai di farsi deviare dai propri intendimenti, specialmente se si tratta di cose positive, reali e di buona prospettiva lavorativaâ&#x20AC;?. Â&#x2014; Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;La mia esperienza mi dice che se il progetto di vita di un giovane è positivo, la famiglia non può che
13 18 luglio 2015
kaire@chiesaischia.it
PRODUCE, Lâ&#x20AC;&#x2122;ISOLA CHE LAVORA
ootecnica abita a Serrara Fontana
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dare il suo sostegno sia morale che materiale nella realizzazione del suo progetto. Le discussioni occorre che ci siano, lâ&#x20AC;&#x2122;importante è incanalarle nella giusta direzione. Poi tutto dipende in gran parte dallâ&#x20AC;&#x2122;indole e dal carattere di ogni singolo giovane e da tanti fattori che mai si ripetono in maniera uguale nelle diverse famiglieâ&#x20AC;?. ] * azienda. Da quello che ho potuto vedere è quasi una piccola arca di Noè. Ci sono tanti animaliâ&#x20AC;Ś, vuoi fare una descrizione ai nostri lettori? â&#x20AC;&#x153;Simpatico lâ&#x20AC;&#x2122;accostamento biblico allâ&#x20AC;&#x2122;Arca di Noè, non ci avevo mai pensato! Ma voglio partire dalla base agricola perchĂŠ fondamentalmente io sono un coltivatore diretto e come tale iscritto alla Confederazione Provinciale di questa grande organizzazione, di cui a livello isolano sono il presidente della sezione locale. Quindi la mia attivitĂ agricola è giuridicamente riconosciuta e regolare a tutti gli effetti. Mio fratello Bernardo mi dale. Lâ&#x20AC;&#x2122;azienda ha in coltivazione circa due ettari di terra, di cui gran parte a seminativo e frutteto a cui
a castagneto ceduo. Dal punto di vista organizzativo, mio fratello Bernardo si occupa soprattutto delle colture orticole e dellâ&#x20AC;&#x2122;allevamento avicolo. Mentre io mi occupo prevalentemente dei grandi animali, bovini suini, e recentemente anche gli oviniâ&#x20AC;?. Appena giunto ho visto un bel raccolto di pomodorini da appendere, quali sono gli altri prodotti della terra, e che destino ricevono? &^ > \
Bianchi, ottimi per patate, cipolle, aglio, pomodoro, zucchine e zucche fave, piselli, ecc. Come azienda agricola vendiamo direttamente ai nostri clienti, ma tutti gli scarti e le eventuali eccedenze di stagione vanno agli animali. In particolare le patate, quando abbondanti le lessiamo e le diamo in pasto agli animali. Stesso discorso per la frutta, pesche, albicocche, prugne, mele, eccâ&#x20AC;?. Ma veniamo senzâ&#x20AC;&#x2122;altro agli animali. E qui devo spendere io qualche parola per quello che ho visto con i miei occhi. Innanzitutto la dotazione veramente notevole di scrofe e verri in produzione. Mai in vita mia ho visto ad Ischia tanti maialini. Bellissimi per varietĂ anche dei colori: dai bianchi classici, ai pezzati neri e fulvi, ad altri completamente a pelo rosso, quasi un marrone. Tutto, tutto veramente eccezionale. Per i bovini una bella coppia di razza marchigiana, una delle migliori razze italiane a duplice attitudine: carne e latte. Altra vera chicca lâ&#x20AC;&#x2122;allevamento avicolo: Roberto mi apre lentamente una porticina e mi invita ad entrare lentamente. Dentro su un posatoio alto circa un metro e mezzo vi sono appollaiate una trentina di Faraone bellissime. Sotto di loro, che dorme, un enorme maiale (verro o scrofa, non ricordo). Scena idilliaca! In un altro pollaio un foltissimo harem di galline variopinte con un battagliero gallo cui non è raccomandabile avvicinarsi. In mezzo a loro una gallinella nana (ad Ischia denominata chicchirinella) con unâ&#x20AC;&#x2122;insolita cresta di colore rosa. Poco oltre anche una
conigliera con diverse coniglie in riproduzione. Insomma se non è Arca di Noè, poco ci mancaâ&#x20AC;Ś! Vengo al punto di domanda: cosa >Â&#x2030; â&#x20AC;&#x153;Intanto la tua descrizione è molto bella e veritiera, grazie! Posso aggiungere che per i maiali siamo
la produzione di maialini nati dalle scrofe ci garantisce la presenza di un buon numero di animali con costanza. Di tanto in tanto rinnoviamo la razza con riproduttori esterni. Per i vitelli lo stesso discorso, da noi nascono vitellini che poi destiniamo o allâ&#x20AC;&#x2122;ingrasso o alla rimonta interna. Il rinnovo con animali esterni avviene di solito per evitare fenomeni di consanguineitĂ â&#x20AC;?. Che vantaggi hanno i consumatori isolani nel preferire i vostri prodotti? â&#x20AC;&#x153;Soprattutto la genuinitĂ e la grande qualitĂ sia dei prodotti agricoli che di quelli dellâ&#x20AC;&#x2122;allevamento. Il nostri animali vivono bene e non ricevono forzature di nessun tipo. Di conseguenza uova, pollame, carni in genere e prodotti della terra possono essere consumati con Â&#x201E; \ * toria: i rapporti con gli operatori turistici, albergatori, ristoratori, ecc.? â&#x20AC;&#x153;Inesistenti o quasi. Qualcuno viene per scopi privati, ma niente di
> _ farci sentire o per proporci, tutto quiâ&#x20AC;?! Ma cosa ti auspicheresti per il futuro in tale contesto? â&#x20AC;&#x153;Mah, ad esempio che gli chef, soprattutto quelli stellati dellâ&#x20AC;&#x2122;isola, provassero a fare le loro ricette con i nostri prodotti. Noi siamo pronti e siamo certi che anche loro e le aziende per cui lavorano potrebbero trovare miglioramenti e migliori soddisfazioni per la loro clientelaâ&#x20AC;?. Roberto, un SISTEMA ISCHIA ti piacerebbe? â&#x20AC;&#x153;Se per Sistema Ischia intendi la collaborazione tra i diversi produttori dellâ&#x20AC;&#x2122;isola, con scambio di pro > * ibili e disponibili per gli ischitani, ne sarei felicissimoâ&#x20AC;?! Intanto abbiamo buttato un seme. ChissĂ che non possa nascerne una pianta sana, rigogliosa e ricca di frutti. Salutiamo Roberto e Bernardo Mattera ricordandovi cari lettori il nostro motto: questo è Kaire, questo è Made in Ischia. Per chi volesse scrivere un proprio commento, fare un confronto, es
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chiarimento sullâ&#x20AC;&#x2122;argomento, può con ! ,
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Esperienze 18 luglio 2015
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Io, pellegrino a Lourdes, quasi per caso Di Amedeo Romano
accontare unâ&#x20AC;&#x2122;esperienza cosĂŹ unica e personale suo * * * j
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Arti & Itinerari
15 18 luglio 2015
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Alla scoperta della moderna Ischia Portoâ&#x20AC;Ś Di Ernesta Mazzella
on possiamo immaginarci lâ&#x20AC;&#x2122;isola senza il Porto di Ischia, che eppure ha festeggiato appena centosessantuno anni della sua nascita. Ed anche la storia del lago che nel 1854 fu collegato col mare, risale soltanto al quinto o quarto secolo avanti Cristo. Nei tempi dei romani il ricordo dellâ&#x20AC;&#x2122;origine del lago era ancora vivo. Leggiamo in Plinio che un giorno sullâ&#x20AC;&#x2122;Isola, allora chiamata Aenaria, si aprĂŹ la terra ed inghiottĂŹ una cittadina, oppidum haustum profundo, e che successivamente a questa catastrofe si formò un lago, alioque motu terrae stagnum emersissse. Nei tempi romani era sorta qualche casa rurale, documentata da cocci di quellâ&#x20AC;&#x2122;epoca, grazie a un fatto curioso sappiamo anche che verso il 140 d. C. sul piccolo isolotto di lava, oggi un tondo circondato di muratura e malridotto, ingoiato da un pontile di attracco, câ&#x20AC;&#x2122;era una casa! Esiste una lettera del principe Marco Aurelio che scrisse al suo maestro Fronto per chiedere un consiglio. Era occupato in esercitazioni retoriche, e poichĂŠ aveva sentito che nellâ&#x20AC;&#x2122;isola Aenaria esisteva un lago ed in questo lago un isolotto anche abitato, voleva sapere come si sarebbe potuto utilizzare questo curioso fenomeno, e Fronto rispose che si potrebbe dire che lâ&#x20AC;&#x2122;isola grande ripara lâ&#x20AC;&#x2122;isolotto dalle tempeste del mare cosĂŹ come preoccupazioni del governo. Sulle due colline che incorniciano il porto una volta esistevano una badia di Basiliani, dedicata a San Pietro, dove oggi sullâ&#x20AC;&#x2122;omonima collina esiste una chiesetta fuori uso dedicata una volta allâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo. Sulla collina opposta, di Santâ&#x20AC;&#x2122;Alessandro, invece vi è la bella chiesetta di Santâ&#x20AC;&#x2122;Alessandro Martire con il suo borgo medievale, in una delle ville si conserva ancora un portale durazzesco. La chiesetta fu costruita intorno al 1300 dalla nobile famiglia Di Manso. Di fronte alla statua del Cristo Redentore che domina il molo di at Â&#x2018; ponente chiesa di Santa Maria di Portosalvo è il primo monumento che il turista trova davanti a sĂŠ ap-
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pena sbarca ad Ischia. Costruita per volere di Ferdinando II di Borbone. La chiesa è realizzata in stile Neoclassico, essa appare simile alla Basilica di San Francesco in Piazza Plebiscito in Napoli, costruita per volere dello stesso monarca. La Chiesa rientrava nel vasto e lungimirante progetto di trasfor sfruttata, che sarebbe assurta poco dopo al ruolo di una cittadina moderna e progredita. Sulla riva del Porto un tempo vi erano le due sorgenti termali di Fornello e Fontana, le due fonti dâ&#x20AC;&#x2122;acqua erano state utilizzate nellâ&#x20AC;&#x2122;antico Stabilimento Termale Comunale attualmente questi loca del Comune. Sulla collina che domina il porto vi è Palazzo Reale. Il palazzo è legato al nome del Protomedico Francesco Buonocore. Figlio di unâ&#x20AC;&#x2122;antica famiglia dellâ&#x20AC;&#x2122;Isola diventa, appena 35enne, medico personale dellâ&#x20AC;&#x2122;infante Carlo a Madrid, e quando questi nel 1734 entrò in possesso del Regno di Napoli, egli salĂŹ alla piĂš alta carica che Carlo III poteva offrire a un medico. Il Buonocore non era soltanto un medico, ma nello stesso tempo di una vasta cultura letteraria e storica, arricchĂŹ il suo casino con gusto / Â&#x2018; co ritiro per sĂŠ e per i suoi amici, ma allo stesso tempo una specie di sanatorio che metteva a disposizione di pazienti di alto rango. Alla sua morte il Palazzo passò al nipote Crescenzo Buonocore,
il quale ospitò nel 1783 re Ferdinando IV, divenne in seguito una delle mete preferite della famiglia reale. Francesco I ingrandĂŹ il palazzo, Ferdinando II aggiunse altre / botanico di corte Giovanni Gussone i giardini della Villa. Ischia intanto era diventata la meta di tutti i pittori della Scuola di Posillipo e fra i loro disegni appare spesso lâ&#x20AC;&#x2122;antico lago. Nellâ&#x20AC;&#x2122;estate 1852 Ferdinando II decise che il lago fosse trasformato in un porto ed il 21 giugno 1853 cominciarono i lavori. Il 31 luglio dellâ&#x20AC;&#x2122;anno seguente entrava per la * * X Â&#x2018; no nel Porto dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia. Lasciando Palazzo Reale e proseguendo lungo Via Roma si incontra la bella chiesa di San Pietro, la quale si trova in posizione elevata rispetto al piano stradale ed è leggermente arretrata su di un piccolo spiazzo, con sul davanti una serie di gradini che conduce ad un rustico sagrato, pavimentato con possenti pietre di lava. La chiesa fu inaugurata nel 1781, divenne parrocchia nel 1958. Lâ&#x20AC;&#x2122;ed Â&#x2018; co, si distingue dalle soluzioni piĂš correnti e provinciali adottate nelle altre chiese dellâ&#x20AC;&#x2122;isola. Esso è stato oggetto di una approfondita lettura stilistica da parte dello studioso Venditti, che ha dedicato allâ&#x20AC;&#x2122;argomento un esaustivo articolo nella prestigiosa rivista â&#x20AC;&#x153;Napoli Nobilissimaâ&#x20AC;?. Sottolineando lâ&#x20AC;&#x2122;ariosa spazialitĂ del tempio, intravedendovi, insieme alle piĂš moderne tendenze
barocche, lo straordinario equilibrio tra le parti, la misura interna nitida, argentea, fondata su un linguaggio classicistico di sapore vanvitelliano. E di un intervento attivo del grande architetto alla realizzazione di San Pietro si è a lungo ipotizzato, tenendo conto del suo soggiorno nel 1762 sullâ&#x20AC;&#x2122;Isola, per sottoporsi alle cure termali, sotto lâ&#x20AC;&#x2122;algida guida del protomedico Buonocore. Durante i moti del 1799 la chiesa fu al centro di un episodio raccapricciante, ricordato ai posteri dal nome della piazza contigua: un gentiluomo del posto, Pasquale Battistessa venne impiccato sulla spiaggia della Mandra e, creduto morto, fu portato per essere seppellito nel cimitero della chiesa; durante la notte il morto, che era soltanto svenuto, si riprese..., dan * * dovettero ucciderlo per la seconda volta ai piedi dellâ&#x20AC;&#x2122;altare maggiore. Lasciando la chiesa e proseguendo per Corso Vittoria Colonna si giunge nella Piazzetta di San Girolamo, considerata il salotto di Ischia, domina la Piazzetta la piccola e antica chiesetta di San Girolamo, di fronte ad essa vi è la Pineta Nenzi Bozzi, polmone verde del Comune.
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Racconti Inediti 18 luglio 2015
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Continuo dal numero precedente
Mi chiamo
OSCAR Racconti di Franco Mattera
n misto di odori alcuni gradevoli, altri meno e di cui avrei fatto volentieri a meno. Erano queste le sensazioni che provavo in quel momento. Avevo dormito chissĂ quanto tempo, forse ore o giorni, o intere settimane. Come fare a stabilirlo! Ero incredulo, la mia speranza di svegliarmi in una condizione diversa e migliore si stava concretizzando. Ora insieme alle voci percepivo anche gli odori. Tutto ciò era importante? Forse presto avrei recuperato me stesso del tutto, avrei almeno saputo chi ero, dove stavo, in quale condizione mi trovavo e perchĂŠ? Delle nuvolette rossastre si accalcavano intorno a me, e sparivano allâ&#x20AC;&#x2122;improvviso per poi riapparire nuovamente, come per incanto. Non vere immagini, ma qualcosa che vi somigliava vagamente. â&#x20AC;&#x153;Per cortesia si sposti signora, devo appli * Â&#x201C;Â&#x201E; Unâ&#x20AC;&#x2122;ombra ora piĂš cospicua, insieme ad un movimento dâ&#x20AC;&#x2122;aria che avvertivo compiutamente, si muoveva verso di me. Un odore forte, una sovrapposizione disordinata di profumo, sudore, panni freschi di bucato, capelli grassi, e altro ancora che allora non * * Â&#x201A; Y > tivo che stava sopra di me. Gli odori che portava con sĂŠ erano ancora piĂš forti, quasi materializzati. Lâ&#x20AC;&#x2122;ombra era divenuta una massa informe che premeva su una parte di me, non capivo quale ma sentivo in qualche modo un qualcosa che spostava tutto me stesso, compreso il mio pensiero, un tantino piĂš in lĂ . Percepivo in qualche lo spazio che incombeva intorno alla mia persona. Poi una sensazione sconosciuta piccolo, ma come di fuoco che brucia solo dove tocca senza espandersi altrove, propaganda però un calore quasi gradevole intorno a lui in uno spazio bel delimitato. Poi ancora il buio, il sonno che tornava a divenire il mio signore, il padrone assoluto
U
della mia ancora incerta, debole esistenza. â&#x20AC;&#x153;Vedi Oscar, ogni palo di legno ha una faccia buona e una meno buona, piĂš brutta! Sta a noi vedere qual è la migliore e metterla in vista. Sennò si vede quella brutta e vengono i criticoni e ci dicono: perchĂŠ non lo giravi sullâ&#x20AC;&#x2122;altro verso? E noi adesso questo facciamo: giriamo la traversa sottosopra, ecco ancora un poco, per modo che stia al posto giusto, ecco fatto! Ora sposto lo scaletto dallâ&#x20AC;&#x2122;altro lato e la inchiodiamo per bene sul piedritto.â&#x20AC;? Su da bravo, prendimi il martello, lĂŹ sul murettoâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;?
â&#x20AC;&#x153;Nonnoooo attentoooâ&#x20AC;Ś! Nonno, nonno Gustavoâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;? Erano le ultime parole che avevo sentito prima di perdere i sensi. Avevo avuto il tempo per qualche centesimo di secondo di sentire la voce Y mio Albertino, il bambino reso muto dal dolore, che aveva parlato nuovamente, che mi avvertiva del pericolo che si materializzava su di me, sulla mia testa. Una frazione di secondo che mi era bastata per * Y mio caro Oscar aveva parlato. Poi il dolore forte durato anchâ&#x20AC;&#x2122;esso un istante, il preludio al buio piĂš nero. â&#x20AC;&#x153;Il bambino è stato veramente molto bravo, è corso subito da me saltando gli scalini a due a due e quando mi ha visto ha gridato: â&#x20AC;&#x153;Nonno, nonno Gustavo si è fatto maleâ&#x20AC;Ś., alla testa â&#x20AC;Ś alla testaâ&#x20AC;Ś gli è caduto il puntello sulla testa , presto compare Luigi veniteâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Mi sono precipi * * co, svenuto, con una grossa ferita dietro alla testa. Gli ho versato subito dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua fresca e lo chiamavo per tentare di farlo rinvenire: Gustavo, Gustavoâ&#x20AC;Ś Il cuore gli batteva forte, ma mi sono reso conto che i miei tentativi erano inutili e che occorreva fare presto e portarlo in ospedale. Il bambino piangeva disperato e chiamava il nonno di continuo. Poi gli ho chiesto di stargli accanto mentre io chiedevo aiuto per il soccorso. Il resto lo sapete. La cosa che però mi ha lasciato stupito era il sorriso che il povero Gustavo aveva stampato sul volto: come se il colpo lo avesse colto in un attimo di gioia che poi gli è rimasto impresso sul voltoâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;SĂŹ, compare Luigiâ&#x20AC;?, soggiunse Alberto, â&#x20AC;&#x153;la fortuna ha voluto che voi stavate lĂŹ e avete raccolto le grida di aiuto di Oscar, e avete fatto in modo che i soccorsi giungessero prestoâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Ora però siamo disperati - aggiunse Letizia che stava sempre accanto al marito tenendosi stretta a lui con la mano - a nonno Gustavo è capitata questa disgrazia per il grande amore che provava per il nostro Oscar e per tutti noi. Ha voluto fare di tutto per farlo guarire e câ&#x20AC;&#x2122;è riuscito
Cultura
18 luglio 2015
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Il ruolo magico dei nonni Di Lorenzo Russo Direttore del Kaire
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di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! Come è bello lâ&#x20AC;&#x2122;incoraggiamento che lâ&#x20AC;&#x2122;anziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del senso della fede e della vita! Questa è veramente la missione dei nonni, la vocazione degli anzianiâ&#x20AC;?. Z Â&#x20AC; 5
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Cronaca 18 luglio 2015
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Migliaia di bolognesi per lâ&#x20AC;&#x2122;omaggio a BifďŹ
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utto cittadino a Bologna martedĂŹ 14 luglio per i funerali del cardinale Giacomo  %% Â&#x153;Â? _ proclamato il sindaco Virginio Merola Â&#x152; + Â? _ * * / %Â&#x2DC;Â&#x153;Â&#x2C6; Â&#x2020;##Â&#x2021; \ * * _ + cardinale Carlo Caffarra
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Ecclesia
18 luglio 2015
kaire@chiesaischia.it
La preghiera dellâ&#x20AC;&#x2122;umile Di Ordine Francescano Secolare di Forio
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hi venera Dio sarĂ accolto con benevolenza, # $ La preghiera dellâ&#x20AC;&#x2122;umile penetra le nubi, * / * : = disfazione ai giusti e ristabilendo lâ&#x20AC;&#x2122;equitĂ â&#x20AC;? (Sir. 35) . Queste parole del libro del Siracide sono di una profonditĂ assoluta, andrebbero meditate con molta attenzione, spesso ci lamentiamo che Dio non ascolta le nostre preghiere, che è sordo al nostro lamento e questo ci scoraggia e ci fa sentire limitati e distanti nei Suoi confronti, quasi a perdere ogni speranza e fede. Ma Dio che è Padre e ci ha fatti per Lui e vuole condividere lâ&#x20AC;&#x2122;Amore eterno con noi può essere sordo alle nostre preghiere? Forse è sordo alle nostre preghiere, ma alla nostra preghiera no. Quel è la differenza? Il Signore non guarda al numero delle nostre preghiere giornaliere ma alla preghiera che sca j Â&#x2018; cioso, di un cuore che si abbandona alla VolontĂ del Padre nella speranza di essere esaudito. Solo lâ&#x20AC;&#x2122;atteggiamento umile fa sĂŹ che la preghiera venga accolta dal Signore che â&#x20AC;&#x153;resiste ai superbiâ&#x20AC;?. I santi sono coloro che hanno scoperto quanto
penetra le nubi è importante lâ&#x20AC;&#x2122;arma della preghiera del cuore, della preghiera di intercessione, come mezzo * j j suo tempo. Spesso chi semina non è colui che raccoglie, i frutti verranno raccolti da chi non ha seminato, cosĂŹ anche nella preghiera, che j nel tempo futuro. A volte Dio, sempre per il Suo progetto di salvezza, esaudisce subito la preghiera dellâ&#x20AC;&#x2122;umile che lo invoca, dando gloria al Suo Nome Santo. San Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi aveva la sua anima, mente e cuore rivolti continuamente a Dio da entrare in profonda intimitĂ con Lui, in comunione perfetta, era lui stesso diventato preghiera. Ogni decisione che prendeva era frutto di una profonda preghiera nella ricerca di compiere la VolontĂ di Dio, questo lo vediamo dallâ&#x20AC;&#x2122;inizio della sua conversione quando bramava sapere cosa volesse il Signore da lui, a quando andò da papa Innocenzo III che approvò il suo stile di vita e la proto-Regola francescana, da quando pregò il Signore con tale ardore che ebbe impresso nella sua carne e nel suo spirito il sigillo delle
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Â&#x2018; graziò lodandoLo nelle â&#x20AC;&#x153;Lodi allâ&#x20AC;&#x2122;Altissimoâ&#x20AC;? e
Di Antonio Magaldi
La sofferenza è purificazione e testimonianza dâ&#x20AC;&#x2122;amore
E
sclamiamo con Santâ&#x20AC;&#x2122;Agostino: â&#x20AC;&#x153;Brucia, Signore, taglia, recidi, tronca in questo mondo in punizione dei miei peccati, purchĂŠ tu abbia a perdonarli nellâ&#x20AC;&#x2122;eternitĂ â&#x20AC;?. +
Â&#x201A; &X hai messi alla prova; ci hai passati al crogiuolo, come lâ&#x20AC;&#x2122;argentoâ&#x20AC;?(Sal. 66,10). _ W Â&#x2018; rezione paterna da parte di Dio. Egli è il piĂš buono dei padri e la sua correzione ha un vero valore educativo. Dio, ama sempre anche quando fa morire prematuramente il giusto, perchĂŠ la predilezione di Dio lo preserva dal peccato: â&#x20AC;&#x153;Il giusto, anche se muore prematuramente troverĂ riposoâ&#x20AC;?(Sap. 4,7); giĂ si pro ^ [ della Beatitudine dei sofferenti, per cui coloro che sono i piĂš disprezzati e non favoriti vengono proclamati beati.(Sap.3,13-14). Lâ&#x20AC;&#x2122;anima giunta in poco tempo alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera ed essendo la sua anima cara a Dio: â&#x20AC;?Perciò Egli la tolse in fretta da un ambiente malvagioâ&#x20AC;?(Sap.4-13-14). â&#x20AC;&#x153;La gioia che viene dalla Croce supera quella di un povero che si arricchisca di ogni sorta di beni, di un contadino che venga elevato al trono, di un mercante che guadagni milioni dâ&#x20AC;&#x2122;oroâ&#x20AC;Ś..
nel â&#x20AC;&#x153;Cantico delle creatureâ&#x20AC;? . Preghiera, lode e ringraziamento per France
Signore: â&#x20AC;&#x153;Il servo di Cristo, vivendo nel corpo, si sentiva in esilio dal Signore e, mentre al di fuori era divenuto totalmente insensibile, per amor di Cristo, ai desideri della terra, si sforzava, pregando senza interruzione, di mantenere lo spirito alla presenza di Dio, per non rimanere privo della consolazione del Diletto. Camminando e sedendo, in casa e fuori, lavorando e riposando, con la forza della mente restava cosĂŹ intento nella orazione da sembrare che avesse dedicato ad essa ogni parte di se stesso: non solo il cuore e il corpo, ma anche lâ&#x20AC;&#x2122;azione e il tempo. Molte volte veniva investito da tale eccesso di devozione che, rapito al di sopra di se stesso, e oltrepassando i limiti della sensibilitĂ umana, ignorava totalmente quanto avveniva al di fuori, intorno a luiâ&#x20AC;? (FF 1357). Preghiamo il Signore che possa dare anche a noi il dono della preghiera pura e umile, perchĂŠ possa essere da Lui accolta ed esaudita per le nostre necessitĂ personali e familiari e per la nostra umanitĂ sofferente.
soffre con le dovute disposizioni, le racchiude e supera tutteâ&#x20AC;?. (S. L. di Montfort-Agli amici della Croce n°34). Abituiamoci a vedere le sofferenze di ogni giorno non come qualcosa di negativo, da evitare, ma come un dono, come unâ&#x20AC;&#x2122;occasione di grazia. Inoltre, non combattiamo mai contro nessuno di coloro che favoriscono le nostre sofferenze: ci troveremo a combattere da soli, contro lâ&#x20AC;&#x2122;unico avversario che è satana, perchĂŠ certamente Dio non sarĂ con noi a combattere contro il fratello. Impariamo da Maria che solo amando ha sempre portato frutto in abbondanza. Chiediamo a Lei, Sposa dello Spirito Santo di donarci un cuore sempre attento per saper riconoscere il Suo Sposo che viene a portarci frutti
di gioia per noi e per molti fratelli. â&#x20AC;&#x153;Il mondo dice di te, come dice di me: - Ă&#x2C6; un ammalato che non può nemmeno muovere la testa; che deve stare sempre seduto; che ha bisogno di tutto e di tutti â&#x20AC;&#x201C; Invece GesĂš facendoci essere infermi e conservandoci nella infermitĂ , ci vuole potentissimi, tanto da poter spandere per mezzo nostro le Sue grazie sulla terra. Senza saper fare altro che soffrire, senza un grammo di forza, poveri e bisognosi di tutto noi siamo stati chiamati a seguire GesĂš da vicino, e portare la Croce per tutti i peccatori, a cooperare con GesĂš, nientemeno, perchĂŠ la pace e lâ&#x20AC;&#x2122;amore tornino a regnare nel cuore dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo e questi sia felice.â&#x20AC;? (Ven. Giacomino Gaglione 20/07/896 28/05/962 fondatore dellâ&#x20AC;&#x2122;Apostolato della Sofferenza - 29° lettera)
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Liturgia 18 luglio 2015
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COMMENTO AL VANGELO
Domenica 19 luglio 2015
Ebbe compassione di me
una madre è commossa nel suo grembo per il suo bambino. Questa pagina evangelica allora ci insegna due volti della chiesa di oggi. In primis, una chiesa e dei cristiani che sappiano â&#x20AC;&#x153;stare alla sua pre Â&#x201E; } > di ogni nostra azione; lo stare con del Vangelo: â&#x20AC;&#x153;ebbe compassione lui è il motivo principale dellâ&#x20AC;&#x2122;essere di loroâ&#x20AC;?. La compassione di GesĂš, chiamati; inoltre la chiesa è chiamanon è semplicemente un sentimen- ta ad avere viscere di misericordia: to di pena, ma un moto interiore, Siamo ancora una Chiesa capace di viscerale, di condivisione della st- riscaldare il cuore? Nel mondo di
j oggi si avverte una disperata necessenza pastore. Ă&#x2C6; il sentimento della sitĂ di calma e di tenerezza. Serve mamma che avverte il movimento una Chiesa che non sia travolta dal 5 Â&#x2018; la frenesia del fare, dellâ&#x20AC;&#x2122;organizza \ re, ma che sappia essere lenta, per prodigo; è la pecorella smarrita ascoltare, nella pazienza, per ricuche viene ritrovata e torna a casa; cire e ricomporre. Serve una Chieè ogni riconciliazione dopo ogni sa capace di riscoprire le viscere errore. La misericordia non è una materne della misericordia. Oggi pratica protocollata: timbri, sigilli senza la misericordia câ&#x20AC;&#x2122;è poco da e carta bollata. Misericordia è un fare per inserirsi in un mondo di luogo. Il termine greco è â&#x20AC;&#x153;splanch- â&#x20AC;&#x153;feritiâ&#x20AC;? che hanno bisogno di comnaâ&#x20AC;? che sono le viscere; in ebraico prensione, di perdono, di amore. E è â&#x20AC;&#x153;rahamimâ&#x20AC;?, â&#x20AC;&#x153;rechemâ&#x20AC;?, che è il gr- GesĂš è ancora una volta lâ&#x20AC;&#x2122;esempio embo materno. GesĂš, per me, per per tutti noi! Guardando a lui fac * ciamo anche noi cosi! Buona dodella sua vita, del suo essere, come menica!
te, certo, ma con lui, per ritrovare lâ&#x20AC;&#x2122;armonia tra il corpo e lo spirito ari amici, GesĂš accoglie i che la frenesia del lavoro spesso suoi tornati dallâ&#x20AC;&#x2122;annuncio interrompe. Il Vangelo ci regala di domenica scorsa. Sono una seconda, consolante parola, entusiasti ma stanchi, pieni di gioia per tutti gli altri. Dice il testo: â&#x20AC;&#x153;da e di luce negli occhi. Li ascolta col tutte le cittĂ accorsero lĂ a piedi e li sorriso, perchĂŠ GesĂš ama il succes- precedetteroâ&#x20AC;?; è una folla che cerso dei suoi subalterni, è felice delle ca, percepisce in GesĂš una novitĂ nostre gioie, non è un Maestro che che altrove non ha trovato. Non è adora essere adorato. Il Signore facile sentir parlare di Dio e sentirci propone di passare le vacanze si allargare il cuore dal suo amore. con lui, nel silenzio, nel deserto, ci Lâ&#x20AC;&#x2122;uomo ha paura e cerca certezze anche nel rapporto con Dio. Il parocchi, perchĂŠ lui è il pastore che si lare di GesĂš era semplice e schietcommuove della fatica delle pecore, to, non aveva riferimenti in scuole il pastore che non vuole a tutti i o rabbini se non in se stesso e nel costi venderci qualcosa. GesĂš pro- Padre suo. Il suo amore è lâ&#x20AC;&#x2122;unico pone ai suoi di andare in disparte, vero assoluto. Davanti a questa con lui, a riposare un poâ&#x20AC;&#x2122;... Marco ricerca di veritĂ , davanti a questa ci regala uno spaccato della vita di sete, Marco descrive GesĂš secondo GesĂš con i suoi apostoli. Piccole il verbo piĂš bello e piĂš profondo cose, come lo stare intorno a lui e raccontare i fatti degli ultimi giorni; devono aver faticato non poco perPARROCCHIA S.MARIA DELLE GRAZIE chĂŠ GesĂš li inviti ad un momento DECANATO DI CASAMICCIOLA E LACCO AMENO di riposo, in un luogo appartato. Marco, con pochi tratti, ci racconta il lato umano del Signore che â&#x20AC;&#x153;perde tempoâ&#x20AC;? con i suoi amici, si La madonna elargisce un messaggio di pace e di sperfa raccontare le loro fatiche, quello Di Mena Alvi anza e il suo cuore sarĂ il nostro rifugio e la strada che hanno fatto e quello che hani è conclusa il 2 luglio la novena della Madonna j Z Â&#x2122; Â&#x2018; no insegnato, con loro fa un giro in delle Grazie a Lacco Ameno. Le parole di Pa- sigliato - al diavolo! San Paolo lo aveva preannunciato, barca alla ricerca di un luogo trandre Nunzio Ammirati in questi giorni, ci han- il diavolo fa apparire il male per il bene. Noi legitquillo, perchĂŠ di tranquillitĂ , in quei giorni, ne avevano avuta ben poca no toccato il cuore. Tutto ruotava attorno a Maria, timiamo tante cose ma cosĂŹ facendo togliamo Dio dal se lâ&#x20AC;&#x2122;evangelista si preoccupa di ri- madre nostra, colei â&#x20AC;&#x201C; ha detto - che è stata preservata primo posto. cordare che non avevano neppure dal peccato, colei che custodisce la parola di GesĂš, Il diavolo è furbo; attenzione, è come un sonnifero. il tempo di mangiare. Questo invi- meditandola nel suo cuore. Padre Nunzio ha ricor- Ma Maria schiaccia il serpente! Poi, commentando la to deve risuonare forte anche per dato quel 13 maggio 1917, quando Maria apparve ai lettera ai Romani, ha detto che lâ&#x20AC;&#x2122;amore è incompatinoi: sappiamo cogliere la vacanza 3 pastorelli a Fatima e successivamente volle dare un bile con lâ&#x20AC;&#x2122;ipocrisia; aderite con tutte le forze al bene; come un dono, come un momen- messaggio, quello di recitare tutti i giorni il Rosario. tenetevi saldi vicendevolmente nella stima; non aspito di ascolto e di confronto con Nellâ&#x20AC;&#x2122;omelia don Nunzio ha asserito che non è vero rate a cose eccelse, ma lasciatevi attrarre dalle cose gli altri? Oppure abbiamo sempre che elle dice le stesse cose da allora nelle apparizioni; umili come Maria, colei che rappresenta lâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ ! pronta la scusa di non avere tem- cosa potrebbe dire la Vergine se non di recitare il Ro- Grazie Don Nunzio, la Madonna delle Grazie ti possa accompagnare nel tuo compito di evangelizzazione. po da dedicare alla preghiera? Per- sario che è un â&#x20AC;&#x2DC;arma infallibile? chĂŠ non ricavarlo durante il tempo del riposo? Il Signore ci invita a riposarci, ad andarcene in dispar-
Di don Cristian Solmonese
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Solenne conclusione liturgica della novena
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Libri
18 luglio 2015
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S.Maria Maddalena, da peccatrice a mistica Di don Vincenzo Avallone
P
remessa 1. Nel secolo XIII compaiono alcune grandi collezioni di â&#x20AC;&#x153;Vite di Santiâ&#x20AC;? il cui scopo principale non è quello storico Â&#x20AC; autori va ricordato Giacomo da Varazze (morto nel 1298) che nella sua â&#x20AC;&#x153;Legenda aureaâ&#x20AC;?, vero capolavoro di psicologia popolare, riesce a fondere molto abilmente storia e fantasia. 2. Partendo da questa constatazione, analizziamo come nasce la â&#x20AC;&#x153;leggendaâ&#x20AC;? dellâ&#x20AC;&#x2122;arrivo di Santa Maria Maddalena Â&#x20AC; Z Â&#x201D; narrazione di Giovanni, 20, nulla piĂš sappiamo della Maddalena. S. Luca, agli inizi degli Atti di Apostoli, il giorno di Pentecoste, presenta la Santa Vergine Maria nel Cenacolo con gli apostoli ed alcune donne. Queste ultime dovevano essere almeno quelle nominate continuamente nei Vangeli, prima fra le quali la donna â&#x20AC;&#x153;da cui erano stati cacciati sette demoniâ&#x20AC;?. La Maddalena quindi ha ricevuto lo Spirito Santo assieme agli altri presenti nel Cenacolo. Ma ... da questo momento in poi, scende il silenzio totale sulla Maddalena. Ed ecco che la leggenda si impadronisce della Santa e ci dice che dopo la discesa dello Spirito Santo, Maria Maddalena, con la sorella Marta, il fratello Lazzaro e il vescovo Massimino, si sarebbe imbarcata su di una barca senza vele e senza timone e sarebbe approdata sulle coste della Provenza, ritirandosi in meditazione a La Sainte-Baume, grande caverna a 1106 metri di altezza, a 30 chilometri ad est di Marsiglia, dove sarebbe vissuta ancora trenta anni, quanti GesĂš ne visse nella vita nascosta di Nazaret ... La verità è che attorno allâ&#x20AC;&#x2122;anno mille si ebbe in Â&#x20AC; Â&#x201D;W Â&#x2022; in Borgogna, un ravvivarsi della devozione alla Maddalena e tante altre abbazie, legate + Â&#x2022; dedicate alla Santa. Da peccatrice pentita a grande mistica Â&#x20AC;
** che la peccatrice pentita diviene una grande mistica? Eccone la spiegazione. Tenendo presente che la Mistica è â&#x20AC;&#x153;rapporto amoroso di unione con Dioâ&#x20AC;?, nei trentâ&#x20AC;&#x2122;anni passati nella solitudine di Sainte-Baume, Maria Maddalena, pur rimanendo la peccatrice pentita â&#x20AC;&#x201C; quasi dimenticando il suo passato â&#x20AC;&#x201C; cerca di vivere misticamente, uno per uno, i trentâ&#x20AC;&#x2122;anni passati da GesĂš nella bottega di Nazaret ... Questa â&#x20AC;&#x153;Maddalena misticaâ&#x20AC;? penetrò profondamente nei conventi di clausura del Medioevo. Ma vi furono soprattutto due grandi anime che sottolinearono questa divina metamorfosi, cioè il trionfo totale della
" +2 7 Madeleineâ&#x20AC;? di BĂŠrulle Grazia. Ciò era piĂš evidente nella Liturgia ante-Concilio che presentava non tre Maddalene ma una sola Maddalena e il parroco Morgera era un grande sostenitore di questa tesi !) ... Chi furono questi due grandi spiriti? 9 S. Teresa dâ&#x20AC;&#x2122;Avila (1515-1582), spagnola, riformatrice assieme a San Giovanni della Croce dellâ&#x20AC;&#x2122;Ordine Carmelitano, distingue ne â&#x20AC;&#x153;Il castello interioreâ&#x20AC;? quattro grandi gradi di ascesa spirituale: meditazione, preghiera di quiete, sonno delle potenze, estasi. In questa gerarchia di doni spirituali, secondo S. Teresa, la Maddalena occupa il primo posto: essa fornisce il modello della vita contemplativa ed offre anche il modello della vita estatica. Teresa dâ&#x20AC;&#x2122;Avila confessa di averla presa come riferimento. Appoggiandosi in questo modo alla Maddalena, S. Teresa si univa ad una schiera di
mistici che le avevano manifestato una devozione particolare, a partire da S. Brigida di Svevia che la collocava allo stesso rango della Vergine Maria e del Battista. 9 Il cardinale Pierre de BĂŠrulle (1575-1629) poi, con un suo originale libro (di cui si riporta la testata), mi ha ispirato questa ricerca su S. Maria Maddalena â&#x20AC;&#x153;misticaâ&#x20AC;?. Il cardinale de BĂŠrulle, uno degli uomini piĂš eccellenti del suo tempo, asceta e mistico, suscitatore e direttore spirituale di Santi, riguardo alla Maddalena presenta una tesi estremamente originale: essa è lâ&#x20AC;&#x2122;unica vera W solo e unicamente da Dio, e ciò la colloca quasi al di sopra degli apostoli. Il de BĂŠrulle fonda la sua tesi sulle seguenti motivazioni: 1) Lâ&#x20AC;&#x2122;elezione â&#x20AC;&#x201C; Maria Maddalena è una vera mistica, perchĂŠ è stata scelta da Cristo, gratuitamente. 2) Lâ&#x20AC;&#x2122;ignoranza â&#x20AC;&#x201C; Essa non sa nulla del dono di Cristo; sa solo che la sua vita è una continua ricerca; essa va alla casa del fariseo (Luca cap. 7) senza sapere perchĂŠ, attirata solo interiormente. 3) Unione mistica a Dio â&#x20AC;&#x201C; A partire dalla sua elezione, tutta la vita della Maddalena diventa pura pura unione con Dio. 4) Annientamento â&#x20AC;&#x201C; Il de BĂŠrulle presenta una * una vita di una morta-viva. 5) Conformazione â&#x20AC;&#x201C; Lâ&#x20AC;&#x2122;ultima tappa è ancora piĂš audace: una volta annientata, Maddalena può diventare â&#x20AC;&#x153;Cristoâ&#x20AC;?. PerchĂŠ GesĂš assegna alla sua Maddalena trentâ&#x20AC;&#x2122;anni nel deserto? â&#x20AC;&#x201C; si chiede de BĂŠrulle. La risposta è semplice: per poter conoscere meglio i trentâ&#x20AC;&#x2122;anni della vita nascosta di Cristo a Nazaret e assimilarsi ancora di piĂš a Lui. ? 9 De BĂŠrulle, â&#x20AC;&#x153;Elèvation sur sainte Madeleineâ&#x20AC;?, Les Editions Du Cerf, Paris 1987; 9 Thomas Bernard, Jean-Luc Vesco â&#x20AC;&#x153;Marie de Magdala (Evangiles et Traditions)â&#x20AC;?, Edition SaintPaul 1982; 9 RĂŠgis Burnet, â&#x20AC;&#x153;Maria Maddalena. Dalla peccatrice pentita alla sposa di GesĂšâ&#x20AC;?, Edizione S.Paolo 2006; 9 Nicola da Bari, â&#x20AC;&#x153;S.Maria Maddalena in Pugliaâ&#x20AC;?, Ecumenica Editrice 1990; 9 G.B. Proja, â&#x20AC;&#x153;S.Maria Maddalenaâ&#x20AC;?, Basilica Lateranense Roma 2
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AttualitĂ
18 luglio 2015
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RIFLETTIAMOâ&#x20AC;Ś
Quanto PESA un BICCHIERE Dâ&#x20AC;&#x2122;ACQUA?
I
l professore della FacoltĂ di Psicologia fa il suo ingresso in aula. Il suo corso è uno dei piĂš frequentati. Prima che inizi la lezione câ&#x20AC;&#x2122;è un gran vociare tra gli studenti che, riuniti a piccoli gruppi, parlano tra loro. Il professore tiene in mano un bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;ac @
W professore, sempre con il bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua in mano, inizia a girovagare tra i banchi dellâ&#x20AC;&#x2122;aula. Il professore cammina, incrocia gli sguardi dei ragazzi, ma rimane in silenzio. Gli studenti si scambiano sguardi divertiti, ma non sono sorpresi. Qualcuno pensa che il gesto serva a introdurre una lezione sullâ&#x20AC;&#x2122;ottimismo e sul classico esempio del bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto. Il professore, invece, si ferma, e domanda ai suoi studenti: - â&#x20AC;&#x153;Secondo voi quanto pesa questo bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua?â&#x20AC;? Gli studenti sembrano un poâ&#x20AC;&#x2122; spiazzati dalla domanda, ma in molti rispondono ipotizzando un peso compreso tra i 200 e i 300 grammi. - â&#x20AC;&#x153;Il peso assoluto del bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua è irrilevanteâ&#x20AC;? - risponde il professore - â&#x20AC;&#x153;Ciò che conta davvero, è per quanto tempo lo tenete sollevato!â&#x20AC;? Felice di aver catturato lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione dei suoi studenti, il professore continua: - Sollevatelo per un minuto, e non avrete problemi! Sollevatelo per unâ&#x20AC;&#x2122;ora, e vi ritroverete un brac-
cio dolorante... Sollevatelo per unâ&#x20AC;&#x2122;intera giornata, e vi ritroverete un braccio paralizzato!â&#x20AC;? Gli studenti continuano ad ascoltare attentamente il loro professore di psicologia: - â&#x20AC;&#x153;In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato! Eppure, piĂš il tempo passa, piĂš il bicchiere sembra diventare pesante... Lo stress e le preoccupazioni, sono come questo bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se dedichiamo ad esse il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente. Se iniziamo a pensarci piĂš volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa. Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza!â&#x20AC;? Il professore capisce, di avere la completa attenzione dei suoi studenti, e decide di concludere il suo ragionamento: - â&#x20AC;&#x153;Per ritrovare la serenitĂ , dovete imparare a lasciare andare lo stress e le preoccupazioni. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete, e non su ciò che non volete! Dovete imparare a mettere giĂš il bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua!â&#x20AC;? Morale: Non affannatevi, W * j giĂ le sue inquietudini. A ciascun giorno, basta la sua pena! [dal vangelo di Matteo 6,34)
ABBONAMENTO POSTALE Lâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento annuale ordinario al nostro settimanale costa â&#x201A;Ź 45,00 e consente di ricevere con spedizione postale a casa propria (sul territorio italiano) i 52 numeri del giornale stampati nel corso di un anno solare piĂš eventuali â&#x20AC;&#x153;Kaire specialiâ&#x20AC;?. Per chi vive allâ&#x20AC;&#x2122;estero, è possibile abbonarsi on line al settimanale in modo da poterlo leggere in formato Pdf a partire dalle ore 7,00 del mattino (ora italiana) nel giorno di uscita (verrĂ inviato via mail) e poterlo archiviare comodamente. Il settimanale online è esattamente uguale - per contenuto e impaginazione - a quello stampato su carta. L'abbonamento online costa â&#x201A;Ź 45,00. LE ALTRE TARIFFE ANNUALI: Abbonamento amico â&#x201A;Ź.100,00 Abbonamento sostenitore â&#x201A;Ź.200,00 Benemerito a partire da â&#x201A;Ź.300,00 COME PAGARE Lâ&#x20AC;&#x2122;ABBONAMENTO Per il pagamento in contanti contattate la segreteria di â&#x20AC;&#x153;Kaireâ&#x20AC;? ai seguenti numeri di telefono 081981342 â&#x20AC;&#x201C; 0813334228 oppure il pagamento può essere effettuato mezzo boniďŹ co bancario intestato COOP. SOCIALE KAIROS ONLUS indicando quale causale ABBONAMENTO KAIRE sul seguente codice IBAN IT 06 J 03359 01600 1000 0000 8660 Banca Prossima SpA. Dopo aver effettuato il pagamento inviate una mail a kaire@kairosonline.it oppure inviando un fax al 0813334228 con i seguenti dati per la spedizione: Cognome e nome: ... | indirizzo (via/cap/comune/ provincia): ... |codice ďŹ scale: ... | telefono: ... | mail: ... nel caso lâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento sia da attivare a favore di altra persona, indicare anche: Cognome e nome del beneďŹ ciario dellâ&#x20AC;&#x2122;abbonamento: ... Indirizzo (via/cap/comune/provincia): ...
EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE
Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo Edicola Minopoli sul corso Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone
DULCIS IN
FUNDO
Messaggio del Vescovo Pietro ai turisti e ai lavoratori del settore turistico
Carissimi fratelli e sorelle, Il Signore vi dia pace! A coloro che visitano la nostra bella Isola giunga il mio saluto e il benvenuto di tutta la Chiesa di Ischia! Auguro a tutti di trascorrere su questa terra benedetta da Dio, tra le piÚ belle della nostra Penisola, giorni sereni di riposo e di pace! Il tempo delle vacanze è una bella opportunità per riprendere in mano la propria esistenza, ritrovare energie e slancio per una rinnovata passione per la vita e riannodare relazioni e legami,
Â&#x201C; ^ rinsaldare la relazione con Dio il tempo delle vacanze può rappresentare unâ&#x20AC;&#x2122;occasione opportuna! Il mio augurio è che i giorni trascorsi tra noi possano contribuire a tutto questo! Spero che nelle nostre chiese possiate sentirvi a casa vostra! I nostri sacerdoti sono a vostra disposizione, pronti ad accogliere e ad ascoltare chi vorrĂ incontrarli e le nostre comunitĂ parrocchiali desiderose di condividere con tutti il pane della Parola e dellâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia! Vi ringraziamo per aver scelto la nostra Isola per trascorrere le vostre vacanze! La vostra permanenza come turisti qui ad Ischia è motivo di lavoro e, perciò, fonte di sostentamento per tante famiglie! Ma venendo tra noi voi ci aiutate a sviluppare anche i valori dellâ&#x20AC;&#x2122;accoglienza e dellâ&#x20AC;&#x2122;ospitalitĂ , tanto importanti j * Â&#x201C; * ci aiuta a prendere coscienza della bellezza del creato che Dio pone nelle nostre mani e a diventare custodi del grande tesoro della terra! Rivolgo il mio pensiero anche ai tanti lavoratori del settore turistico che, per assicurare a tutti i villeggianti un sereno soggiorno sullâ&#x20AC;&#x2122;isola, anche questâ&#x20AC;&#x2122;estate forse dovranno sottoporsi * ** * Â&#x201C; \ j
alla Messa domenicale! Auspico che per tutti ci sia un giusto riposo ed una remunerazione equa e trasparente! Saluto anche quanti, questâ&#x20AC;&#x2122;anno, non avranno lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di vivere un tempo di vacanza e tutti coloro che trascorreranno il periodo estivo senza lavoro e nellâ&#x20AC;&#x2122;indigenza! A loro assicuro la mia speciale preghiera! A tutti ancora il mio saluto e la benedizione del Signore! Buona estate 2015! + Pietro Lagnese vescovo di Ischia
Il dono dellâ&#x20AC;&#x2122;ospitalitĂ Un dono che arricchisce chi lo riceve, ma anche chi lo offre. Questo è quanto ho pensato leggendo il messaggio del nostro Vescovo Pietro ai turisti e ai lavoratori del settore turistico (oltre che in alcune chiese dellâ&#x20AC;&#x2122;isola, lo si può trovare sul sito della diocesi: www.chiesaischia.it). Scrive sua Eccellenza: â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;ŚLa vostra permanenza come turisti qui ad Ischia è motivo di lavoro e, perciò, fonte di sostentamento per tante famiglie! Ma venendo tra noi voi ci aiutate a sviluppare anche i valori dellâ&#x20AC;&#x2122;accoglienza e dellâ&#x20AC;&#x2122;ospitalitĂ â&#x20AC;Śâ&#x20AC;? I turisti che da noi arrivano richiedono la nostra attenzione e la nostra disponibilitĂ â&#x20AC;Ś ci â&#x20AC;&#x153;costringonoâ&#x20AC;? in un certo qual modo a tirar fuori la parte migliore di noi, a sorridere e a essere gentili anche quando ne avremmo meno voglia. Certo, è una grossa fatica. Se loro vengono a â&#x20AC;&#x153;riprendere in mano la propria esistenza, ritrovare energie e slancio per una rinnovata passione per la vita e riannodare relazioni e legami, in famiglia e con gli amiciâ&#x20AC;? per noi i ritmi normali restano sconvolti e non câ&#x20AC;&#x2122;è piĂš tempo per niente, il che ci fa talora dimenticare che proprio questa ospitalitĂ che offriamo, questo accogliere lâ&#x20AC;&#x2122;altro comunque diverso da noi, questo â&#x20AC;&#x153;doverâ&#x20AC;? pensare agli altri anche attraverso un altro modo di pensare allâ&#x20AC;&#x2122;isola e al nostro rapporto con essa, rappresenta il â&#x20AC;&#x153;donoâ&#x20AC;? che i nostri ospiti ci fanno, al di lĂ del loro
RiďŹ&#x201A;essioni di Gina Menegazzi* mero contributo economico. Siamo davvero ospitali forse quando ci stacchiamo dal puro tornaconto e ritroviamo il piacere di un sorriso, di un gesto gratuito proprio nel momento in cui ci pesa di piĂš, in cui di piĂš ci sentiamo â&#x20AC;&#x153;invasiâ&#x20AC;?. Inoltre â&#x20AC;&#x153;.. la vostra presenza ci aiuta a prendere coscienza della bellezza del creato che Dio pone nelle nostre mani e a diventare custodi del grande tesoro della terra.â&#x20AC;? Vedere con gli occhi dellâ&#x20AC;&#x2122;altro, sentire i commenti per lo piĂš entusiasti di chi visita per la prima volta â&#x20AC;&#x153;questa terra benedetta da Dio, tra le piĂš belle della nostra penisolaâ&#x20AC;? o di chi ci torna per lâ&#x20AC;&#x2122;ennesima volta, incantato dallâ&#x20AC;&#x2122;armonia che la natura ancora qui elargisce, ci può aiutare a mettere da parte il pessimismo senza speranza che ci fa pensare non ci sia rimedio al continuo degrado, alle continue violenze che singoli e amministratori provocano alla nostra isola. E forse allora quel nostro piccolo gesto, quel raccogliere una carta da terra o non buttare & Â&#x201E; lâ&#x20AC;&#x2122;auto o evitare i rumori inutili o troppo forti in nome di unâ&#x20AC;&#x2122;isola piĂš bella, diventerĂ segno non solo del rispetto verso i nostri ospiti, ma prima di tutto del rispetto verso noi stessi. * Interprete, traduttrice, innamorata di Ischia
Il tempo delle vacanze è una bella opportunitĂ Sua Eccellenza apre il suo messaggio ai turisti e ai lavoratori con un meraviglioso e profondo augurio â&#x20AC;&#x153;Il Signore vi dia pace!â&#x20AC;?, in questo momento storico la pace è piĂš che mai importante nella nostra vita e nella societĂ . Per inviarlo sceglie una data emblematica per noi isclani il 5 maggio, anniversario della visita di Giovanni Paolo II, il Papa santo, e questo evento porta subito la mente a ricordare il messaggio di Sua SantitĂ sintetizzato nelle famose tre A: ascolta, accogli ed ama. Il Vescovo da bonus pastor accoglie tutti quelli che giungono nella bella Ischia con il suo saluto e benvenuto, ricordando che â&#x20AC;&#x153;Il tempo delle vacanze è una bella opportunitĂ â&#x20AC;?. SĂŹ è proprio vero, per chi arriva con la speranza di riposare le stanche membra dopo tanto lavoro, e per chi invece trova lavoro in questi mesi. Il turista ha lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di â&#x20AC;&#x153;rinsaldare la relazione con Dioâ&#x20AC;? visitando le tante chiese, con le loro bellezze storico-artistiche, aiutato
RiďŹ&#x201A;essioni di Ernesta Mazzella*
anche da diversi giovani volontari, i quali con la loro opera animano il progetto di Chiese aperte, che per il secondo anno accolgono i tanti visitatori, aprendo i loro occhi e il loro cuore nel vedere le opere con un sentire diverso, per una nuova armonia spirituale. Ha lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di appagare la sua curiositĂ nel conoscere lâ&#x20AC;&#x2122;incrollabile fede di questo popolo di navigatori e mecenati, che in tanti secoli ha chiesto protezione al suo Dio, e per devozione ha commissionato tantissime opere ancora visibili nei musei ecclesiastici dellâ&#x20AC;&#x2122;Isola: il Museo Diocesano di Ischia e il Museo di Santa Maria di Loreto in Forio. Ha lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di â&#x20AC;&#x153;ritrovare energie e slancio per una rinnovata passione per la vitaâ&#x20AC;? attraverso la contemplazione del creato, ammirando lâ&#x20AC;&#x2122;azzurro del mare e il verde delle colline. A noi isclani lâ&#x20AC;&#x2122;opportunitĂ di ascoltare, accogliere ed amare sempre lâ&#x20AC;&#x2122;altro. * Docente di Lettere. Storico dellâ&#x20AC;&#x2122;arte. Socio Centro Studi isola di Ischia, SocietĂ Napoletana di Storia Patria, Memofonte, Fondazione Federico Zeri.