Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia
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VOCAZIONI Gli esercizi spirituali dei nostri seminaristi
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MISSIONI Un’ischitana in Madagascar nella povertà assoluta
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FAMIGLIE Mons. Caputo: le famiglie siano al centro della società
“No” alla ridicola festa delle zucche... Vuote!!
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a alcuni anni si è diffusa in Italia la moda A cura di di celebrare don Halloween, feCarlo semi-carCandido sta nevalesca, legata impropriamente alle streghe. Le maestre elementari fanno a gara a proporre spettri, maghi, vampiri e mostri con il consueto armamentario di zucche, candele e macabre mascherate. Si tratta della festa pagana e satanica di Halloween, spacciata per innocua carnevalata ed innocente divertimento per piccini. E così come ogni anno si è ripresentato il solito “rituale”. Ma in effetti ogni anno è peggio. Il triste, perché totalmente ripetitivo, rituale consumistico di Halloween ha riempito non solo la nostra sopportazione, ma le attività delle scuole. Mentre svuota le nostre tasche. Per quanto concerne l’orgia di consumismo infantile ed adolescenziale cui Halloween si riduce, nulla da dire: come ogni moda che giunge dagli USA, possiede evidentemente una capacità di condizionamento sociale che oltrepassa le capacità d’analisi razionale di troppi di noi; se è razionale andare in giro (parlo delle ed alle signorine) ad ombelico nudo nella stagione fredda, può essere accettabile anche travestirsi da zucche o fantasmi. E’ invece semplicemente allucinante la prona e sorridente passività con Continua a pagina 8
ANNO 1 | NUMERO 45
€ 1,00
8 NOVEMBRE 2014
HALLOWEEN Festa pagana e satanica Allenamento al peggiore dei relativismi
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TUTTI I SANTI
KAIRE TERRITORIO
KAIRE TERRITORIO
PARROCCHIE
Le feste di Halloween alla luce di Gesù
Altre pillole sull'agricoltura tradizionale ischitana
Falanga Epomeo S. Maria al Monte: un sentiero da scoprire
Le Cresime a Buonopane camminando verso la santità
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8 novembre 2014 www.chiesaischia.it
IN PRIMO PIANO
CURIA VESCOVILE DI ISCHIA A tutto il Popolo di Dio che è in Ischia che ha partecipato al recente convegno diocesano e a quanti desiderano in-formarsi sulla vita della Chiesa oggi. OGGETTO
PRESENTAZIONE DIOCESANA DEGLI ORIENTAMENTI DELLA C.E.I. PER L’ANNUNCIO E LA CATECHESI IN ITALIA: “INCONTRIAMO GESU’”. MARTEDI’ 18 NOVEMBRE C.A. – ORE 19.30 PRESSO IL CINEMA EXCELSIOR DI ISCHIA Cari amici, è desiderio del nostro Vescovo, padre Pietro Lagnese, come da lui preannunciato a conclusione del recente convegno diocesano sulla Chiesa “in uscita”, dare seguito alle tematiche che vertono sull’annuncio e missione della Chiesa… La prima occasione ci è fornita dalla recente pubblicazione CEI degli Orientamenti sull’annuncio e catechesi, dal titolo “Incontriamo Gesù”. Il relatore che avrà il compito di illustrarci detto documento ecclesiale - dai risvolti molteplici – sarà il prof. Mons. Valentino Bulgarelli, membro del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, nonché membro dell’Ufficio Catechistico nazionale. Ad un mese dalla conclusione del convegno diocesano avremo l’occasione di ritrovarci con gioia ed eventualmente invitare quanti non ebbero l’opportunità di parteciparvi, per proseguire il cammino di evangelizzazione nuova e condivisione ecclesiale. Si raccomanda la partecipazione e la puntualità. Il coordinatore del convegno, sac. Pasquale Trani Il VICARIO GENERALE, DON AGOSTINO IOVENE
per informazioni: Raffaella Mattera cell. 349 3034377 email: raffamattera@gmail.com Regina Scotti cell. 347 9240752 email: regina.scotti@virgilio.it Tonia Pisano cell. 328 8340682 email: toniapisano@alice.it Roberto Pulicati cell. 335 7540156 email: roberto.pulicati@inwind.it Francesco Schiano cell. 329 0294858 email : francescoschiano86@gmail.com
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LA VOCE DI PIETRO
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Non perdere tempo: il Signore ti vuole santo!
N
el pomeriggio di sabato 1° Novembre, SolennitĂ di Tutti i Santi, il nostro Vescovo Pietro ha presieduto A cura di l’Eucarestia presso il Cimitero di Francesco Ischia in suffragio di tutti i defunti Schiano della nostra Chiesa Isclana, insieme al Parroco di S. Antonio abate Can. Don Giuseppe Nicolella e a mons. Camillo D’Ambra. Il coro della Parrocchia di S.Antonio abate ha animato la celebrazione. Mons. Lagnese ha voluto indicarci nella sua omelia come la santitĂ sia la nostra principale Vocazione e il cammino che porta ad essa è giĂ tracciato per noi dal giorno del nostro Battesimo, il giorno in cui siamo diventati Figli di Dio: “E’ davvero bella la festa che celebriamo oggi! In essa è sintetizzata tutta la nostra fede e con essa la Chiesa, piĂš che farci contemplare questo popolo sterminato di uomini e donne che sono piaciuti al Signore, ci mostra la Vocazione che è propria della Chiesa e di ogni battezzato: la Vocazione alla SantitĂ ! Il Signore ci chiama a diventare Santi. Questa parola non deve sembrarci troppo ardita, oggi è la giornata in cui siamo chiamati ad augurarci la SantitĂ , e non ci deve apparire una cosa troppo spropositata per noi, perchĂŠ il Signore GesĂš è venuto per questo, perchĂŠ tutti noi diventassimo Santi. Questa è la vera vocazione, la prima vocazione dentro la quale trovano senso tutte le altre vocazioni.â€? Mons. Vescovo si è poi chiesto chi sono davvero i Santi, aprendo in tal modo un bellissimo squarcio sulla Parola del giorno di lĂŹ a poco proclamata: “Ma chi sono i Santi? Le tre pagine della Scrittura che ci sono state offerte oggi possono rappresentare davvero una bellissima catechesi sulla santitĂ . I Santi potremmo dire, siamo noi, siamo noi sebbene non lo siamo! E non ci sembri una contraddizione ciò che ho appena detto perchĂŠ la Santità è un dono e anche un impegno, è un dono che viene da Dio ed è l’opera di ciascuno di noi che è chiamato a rispondere a questo dono. Abbiamo ascoltato nella seconda lettura un brano bellissimo della I lettera di San Giovanni nel quale l’apostolo ci invita a
contemplare quella realtà bellissima che è iniziata in noi dal giorno del nostro Battesimo:
. Questo luogo che noi chiamiamo cimitero è anche chiamato dalla tradizione cristiana, camposanto, cioè il luogo dove riposano i Santi, cioè gliolanza divina. Il giorno del nostro Battesimo è iniziato il nostro cammino verso la SantitĂ , cammino nel quale noi stiamo ancora procedendo. “Sappiamo però che quando Egli si sarĂ ma
I Santi sono i i Santi che la Chiesa ha canonizzato dunque ma anche quelli non canonizzati e che giĂ godono della visione di Dio nel Cielo. Noi siamo immersi in questa re
" ra pienamente perchĂŠ in cammino, e in questo cammino non siamo soli, perchĂŠ coloro che giĂ sono arrivati sono avanti a noi e pregano per noi, e con la loro testimonianza si pongono a noi come amici e modelli di vita.â€? Un ultimo pensiero il Vescovo nella sua omelia lo ha rivolto alla “Chiesa purganteâ€?, formata da tutti i nostri fratelli defunti ancora in attesa di contemplare in eterno il volto di Dio: “Ma non ci sono soltanto i Santi che giĂ vivono la beatitudine eterna, ci sono anche coloro che pur avendo terminato il cammino su questa terra, ancora non contemplano il volto di Dio e sono i nostri fratelli defunti, la Chiesa purgante che attende di fare quell’esperienza bellissima che è l’esperienza del Cielo. Tra noi e loro c’è una relazione profonda e vera, anche se non visibile, per cui ci sembra che non ci siano piĂš. Essi invece sono legati a noi e pregano per noi, e anche noi possiamo pregare per loro, ed è una relazione ancora piĂš bella se volete, benchè segnata dalla incapacitĂ di vedere e di toccare. Noi li rivedremo, li rincontreremo, li riabbracceremo. Essi ora pregano per noi e direi che ci parlano anche con il mistero della morte e dicono a noi: “coraggio, non perdere tempo, non fermarti nelle cose di poco
AUGURI A DON CAMILLO D’AMBRA Il 4 novembre, durante il ritiro del Clero isolano insieme al Vescovo Pietro, don Camillo D’ambra è stato festeggiato per i suoi 89 anni. Tutti i sacerdoti presenti gli hanno fatto festa come in una famiglia. Auguri di cuore dalla redazione di Kaire.
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getta la tua vita nel cuore del Signore, non perdere tempo perchÊ il Signore ti vuole Santo! � Foto di Andrea Di Massa
I TWEET DEL VESCOVO Dal 27 ottobre al 2 novembre > 27 OTTOBRE Curvi su di noi, siamo malati di egoismo. Signore, guariscici e ti imiteremo. Saremo anche noi come Cristo che ci amati e si è dato per noi! > 28 OTTOBRE O Dio fa' che somigliamo a Tuo Figlio perchÊ alla fine della vita tu non debba dirci: "Non so di dove siete� ma: sedete a mensa nel mio regno! > 29 OTTOBRE Signore, quante volte, hai voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e noi non abbiamo voluto! Misericordia! > 31 ottobre Già siamo santi benchÊ non ancora lo siamo diventati. Grazie al Sangue dell'Agnello pure tu puoi realizzare la vocazione alla santità . Auguri! > 2 NOVEMBRE Avremo in eredità un Regno! Sarà stabile dimora per noi e per i nostri cari. Grazie al Sangue di GesÚ che ci ha fatto figli di Dio ed eredi.
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VOCAZIONI
Una fuga d’amore A Intervista di Lorenzo Russo direttore del Kaire
Due nostri seminaristi, Antonio Mazzella e Marco Trani, hanno vissuto gli esercizi spirituali dal 28 ottobre al 2 novembre
cosa servono questi momenti per la formazione di un seminarista? Antonio - Partendo dal fatto che gli esercizi spirituali o un tempo di ritiro ogni anno siano un punto fondamentale nella vita di ogni cristiano per tirare le somme sul proprio cammino di fede, lo è a maggior ragione per chi si prepara al sacerdozio. Marco – Chi si prepara per il presbiterato, nel dono totale della propria a vita a Dio e ai fratelli, non può far a meno di curare l’intimo rapporto col Signore ogni giorno.
In questa dimensione si collocano gli esercizi spirituali che non sono una “quantitĂ di tempoâ€? ma un cammino di conversione del cuore, dove il seminarista è chiamato a rivedere la propria storia con Dio che lo richiama ad una radicalitĂ di vita sempre piĂš evangelica. Chi eravate e dove si è svolto il ritiro? Abbiamo partecipato con la nostra comunitĂ di appartenenza in seminario, siamo una ventina provenienti da 12 diocesi dell’Italia Meridionale. Il luogo scelto dall’Êquipe del seminario è stato l’Eremo del SS. Salvatore ai Camaldoli, zona dal panorama incantevole che prende in un grande abbraccio tutto il golfo di Napoli e dove abbiamo potuto sperimentare la bellissima accoglienza delle Suore di S. Brigida. Antonio, qual è stato il tema e chi vi ha guidato? Gli spunti dettati dal predicatore, padre Carlo Chiappini sj, hanno avuto come riferimento la Preghiera del Padre Nostro che il Signore GesĂš consegnò agli Apostoli alla richiesta “Signore insegnaci a pregareâ€? (Lc 11,1). P. Carlo e P. Nicola Bordogna sj sono state anche le nostre cato la preghiera quotidiana. Marco, cosa hai vissuto in questi giorni? Bella domanda! Pensa alla preghiera come all’incontro con un amico che forse non vedi da tempo, avrai tanto da raccontargli e cosĂŹ anche lui, ci saranno dei silenzi ma sai che valgono piĂš di tante parole. Se poi immagini che quest’amico è il Signore, man mano inizi a lasciarti condurre e non a decidere piĂš di testa tua, impari questo “lavoro
a dueâ€?, cosĂŹ lo scegli come partner della tua vita e quando capisci che devi puntare alla santitĂ ma vedi anche tutta la debolezza della tua umanitĂ , sentirai sussurrarti all’orecchio: “Non aver paura: Io-con-te!â€?. Questi giorni sono stati un tempo di tenerezza dell’Amore! PerchĂŠ è utile "staccarsi" completamente con il mondo intero, lasciando a casa cellulare e pc? Antonio – Seguendo i suggerimenti della spiritualitĂ ignaziana nei quali è utile tenere un clima di silenzio, la scelta di “isolarsiâ€? dalla quotidianitĂ aiuta ad un raggiungimento profondo di raccoglimento nel quale si può sperimentare la presenza e la bellezza di Dio. Marco – In una societĂ dove è diventato quasi un obbligo essere perennemente online e dove la voce di Dio e della propria coscienza è disturbata da tante interferenze, il silenzio è quello strumento che mente non ascoltiamo. Staccare tutto per gli esercizi l’ho sempre vissuto come “una fuga d’amoreâ€?, dove la follia dell’innamorato non sta a preoccuparsi di Facebook o WhatsApp ma è solo interessato a vivere un tempo con l’Amato. Antonio, a conclusione del ritiro cosa ti porti a casa? Molte conferme e una marcia in piĂš per continuare quest’anno di formazione e discernimento. Marco, proporresti gli esercizi a un tuo amico? Certo! Gli direi di lasciarsi sedurre dal Signore e di non misurare i doni che la generositĂ di Dio ha pensato per lui. Poi subito lo inviterei agli esercizi spirituali per i giovani organizzati dalla nostra diocesi dal 2 al 5 gennaio 2015!
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e condividevano con noi i loro giocattoli, sorridendo. Un giorno decidemmo di accompagnare, per aiutarli, dei bambini di 6-7 anni che dovevano trasportare dei sacchi di riso da un villaggio ad un altro. Ci incamminammo, zaino sulle spalle, sacco di riso e scarpe in mano, scalzi, per un sentiero che per metà era coperto di fango e melma. I bambini andavano spediti, ma si giravano indietro e ci aspettavano quando la distanza tra noi era troppa. Camminare nel fango non era facile per noi, c’era continuamente qualcosa contro nella pelle. I bambini notarono questa nostra prendendosi il nostro sacco di riso. cominciato tutto un capii a fondo le sue parole, potei Ma noi arrancavamo ancora, cosÏ anno fa. Il mio par- comprenderlo solo una volta a de- gli stessi bambini si avvicinarono e presero i nostri zaini e le nostre roco don Carlo Bu- stinazione. A cura di siello portò noi gio- Il Signore da quel momento mi ha Francesca vani della parrocchia spianato tutte le strade; tante erano che avremmo continuato a perdere Mattera di S. Giorgio Martire le paure, tanti gli impedimenti, lun- l’equilibrio, e a zoppicare incerti e (Testaccio) alla Veglia cadere, per tutto il resto del tragitto, ci si avvicinarono e la bambina Missionaria Diocesana a Fiaiano, e luglio io ero in Africa. lÏ conobbi Alex Zappalà , responsa- Ad accogliermi ho trovato una re- che già aveva preso il mio zaino, le bile e segretario nazionale di Mis- altà completamente diversa dalla mie scarpe, e il mio sacco di riso, sio Giovani. Alex mi colpÏ subito, mi porse la sua mano. E cammie la sua testimonianza fece nascere erano piccole capanne in legno o nammo cosÏ, mano nella mano, e crescere sempre piÚ in me il de- paglia, non c’era acqua corrente, nero e bianco, per tutto il resto del siderio di fare un’esperienza come percorso. Dovevamo essere noi ad la sua. terreno battuto. Se mangi lo fai Ne parlai con don Carlo, che su- con le mani, ma poi devi asciugarle bito si attivò per rendere possibile addosso; se cammini lo fai scalzo, questo mio desiderio: compilam- anche per strada; se sudi non immo la mia domanda d’iscrizione porta, non puoi fare la doccia; se sei un bambino giochi con ruote e giorno mi arrivò la risposta: sarei sacchi; se sei un adulto sei fortuandata in Africa!!
Andai al CUM di Verona per un malattie e alla fame. Gesti che per incontro di preparazione e forma- noi sono scontati, lĂŹ non lo sono zione, e lĂŹ incontrai Alex e quel- affatto. Ma non è stato questo che li che sarebbero diventati i miei mi ha colpito piĂš di tutto. PiĂš di compagni d’avventura. Eravamo ogni cosa mi ha colpito il sorriso tutti molto emozionati e ci univa dei bambini. Sporchi, puzzolenti, il desiderio di renderci disponibili senza vestiti alla moda, senza gioper aiutare coloro che si trovano in cattoli costosi, senza scarpe ai piedi e senza un taglio di capelli all’ultiad Alex cosa avremmo fatto una mo grido, alcuni senza la mamma. volta arrivati nel Continente Nero, Eppure sorridevano, e sorridevano lui ci spiazzò e ci lasciò completa- come non ho mai visto fare ad un occidentale, che pure possiede tut“voi non andate a fare, voi andrete ad to quello che a questi piccoli manESSERE, ad INCONTRARE, e ca, ma vuole sempre di piĂš. Questi non a fare!â€?. In quel momento non piccoli ci rincorrevano, cantavano,
La mia esperienza di missione in Madagascar
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MISSIONI
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aiutare loro, ma furono loro ad aiutare noi. Nei giorni a seguire abbiamo vi ospedale psichiatrico. Nessun medico, nessun infermiere, tutti abbandonati a se stessi. Ma anche in queste realtĂ c’era chi ci sorrideva. In generale, però, non tutti i neri sono i “vasĂ â€?, gli invasori e, infatti, don Giovanni, un sacerdote-missionario che ho conosciuto lĂŹ in Madagascar, e che si rende disponibile per oltre 100 comunitĂ (altro che le 25 comunitĂ della nostra Diocesi), ci ha raccontato “quanto
" #$ %. Invito tutti i giovani che hanno nel cuore il desiderio di missione di assecondarlo: non abbiate paura, " # & ' %, e siate pur certi che tutto quello che si fa per $ Egli vi restituirĂ il centuplo, e poi & #$ ' %. Buona missione a tutti!
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FAMIGLIE
Famiglie protagoniste e risorsa di ogni comunitĂ
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i è da poco concluso il sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, voluto da % & ' A cura del avvertisse la famiglia come una prioritĂ Don centrale della sua attivitĂ evangelizzatriPasquale * & Trani ' incaricato come istituzione, riconoscendo in essa regionale per la pastorale familiare no di famiglia solo in termini ideologici o nelle tornate elettorali‌ Ma la famiglia non è solo un malato a cui accorrere al capezzale. Tante famiglie vivono la fedeltĂ coniugale, sono vicine ad altre famiglie segnate dalla separazione, si danno da fare per alleviare i problemi economici di quelle piĂš povere causa la perdita del lavoro, vivono con tenacia e umiltĂ l’apertura alla vita, sono attente alla crescita ed educazione delle nuove generazioni... Sono vere e proprie “famiglie-risorsaâ€? sia per le ' ' '
universali... $ emergere quel potenziale bello, umanamente ricco e fecondo della famiglia, di cui parlavo prima, e non solo le criticità . La lettera di mons. Caputo è in tal senso un segno di attenzione e vicinanza notevole e autorevole per Pompei e non solo! + arrivino dai mezzi di comunicazione. Programmi sia li di vita trasgressivi e propongono modelli di uomo e di donna privi di riferimenti valoriali. Soprattutto le giovani famiglie vivono generalmente in mezzo a tante di queste suggestioni e sollecita attenzione nel documentarsi in modo adeguato sui
' e famigliaâ&#x20AC;ŚI nostri documenti e le forme espressive in genere dovrebbero essere piĂš semplici, meno dettati dal linguaggio â&#x20AC;&#x153;ecclesialeseâ&#x20AC;?, comprensibili Lâ&#x20AC;&#x2122;esortazione apostolica di papa Francesco, â&#x20AC;&#x153;Evangelii gaudiumâ&#x20AC;? ne è un grande esempio: valori forti $ /& sintesi. Un altro elemento su cui si dovrebbe lavorare di piĂš è la creazione di una rete di famiglie capaci di ' 3 4 $8 & ' & la creazione di propri consultori di ispirazione cristiana, ma non basta, câ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di un salto culturale: tutta la comunitĂ (non solo preti e coppie scelte o esperti, seppur necessari) si metta in gioco e diventi capace di intervenire se non addirittura saper leggere e prevenire forme varie di crisi e disagi familiari. 9 niugali bisognerebbe creare percorsi sempre piĂš adeguati alla loro situazione e non dei semplici in / < < Un clima familiare di ascolto e accoglienza, la condivisione piena senza pregiudizi, la pazienza sono elementi indispensabili su cui tanto investire per aiutare tante coppie a ritrovare se stesse con la speranza di un futuro insieme. Allacciamo rapporti e avviamo & & abbracciare la loro solitudine e rafforzare il loro impegno di fedeltĂ al sacramento. Si tengano iniziative per coppie in nuova unione, / cora lâ&#x20AC;&#x2122;amore di Dio, li accoglie. Mettiamocela tutta nel far avvertire ai giovani la bellezza e lo stupore del â&#x20AC;&#x153;sĂŹ per sempreâ&#x20AC;?!
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n occasione del Sinodo sulla famiglia, lâ&#x20AC;&#x2122;arcivescovo di A cura di Pompei Mons. TomLorenzo Russo ' direttore pubblicato una lettedel Kaire ra pastorale sulla famiglia. Unâ&#x20AC;&#x2122;occasione per ribadire i valori cardini proprio in questo periodo in cui la famiglia punto centrale nella societĂ , nella politica, e nella vita degli uomini e delle donne. ' Gaudium et Spes â&#x20AC;&#x153;la famiglia è il cuore stesso / è essenzialmente attraverso di essa sione della fede cristianaâ&#x20AC;?. ' /
& stato messo a fuoco il ruolo determinante della famiglia in ogni campo dellâ&#x20AC;&#x2122;esistenza umana. Ma una politica economica poco attenta allâ&#x20AC;&#x2122;uomo scarica proprio sulla famiglia le sue pesanti contraddizioni, creando nuove povertĂ , sbarrando = 3$ fa, addirittura impensabili spostano il confronto su versanti di vita e di cultura lontani, - afferma Padre ' > è possibile tirarsi indietro, se non eludendo problemi cruciali sia dal ' / del matrimonio, unioni tra persone dello stesso sesso, matrimoni misti, rappresentano il linguaggio tutto nuovo di una realtĂ allâ&#x20AC;&#x2122;interno della
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FAMIGLIE
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La famiglia cuore dellâ&#x20AC;&#x2122;evangelizzazione La lettera pastorale del vescovo di Pompei Mons. Tommaso Caputo quale emergono prospettive pastorali di grande impegno come lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione verso i divorziati risposati e i problemi legati allâ&#x20AC;&#x2122;educazione dei 4 di Pompei cita le due assemblee del ? quelle cioè di ottobre scorso e lâ&#x20AC;&#x2122;as @JKO > neando come la sensibilitĂ pastorale di Papa Francesco abbia trovato nel tema-famiglia un approdo tanto na > / Poi un cenno al Santuario di Pom 3+ > $ R ? Una porta di largo e agevole acces /& $ & X > dello e culmine della famiglia cristia X Lettera alle Famiglie del KYY[ 9 $ "
9 \] ' " " #
/ > 3%
4 ^Gv @ O_ ] ` y > { ' > costituisce un forte appello ad una + ? > % * > { / | ' " >
}4 9 amore esigente 3$ $ "
9 Lettera alle Famiglie KYY[ \* / / 9 >
9 + ' < / & 3paziente4, è 3benigno4 3tutto sopporta4 ^1Cor K~ [ _ < & amore esigente. sta la sua bellezza: nel fatto di esse costituisce il vero bene dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo e > Â&#x20AC; /] & 3 4 +/ è vero quando crea il bene delle persone e delle comunitĂ , lo crea e lo dona agli $ / > >  / ^Â&#x201A;_ 9 & > '  & # # porta ad essere santi insieme a tutta 4  una famiglia diventare santa al gior / & molti versanti? Viene messa in di 3' >
> rere a trasformare la famiglia in una sorta di organismo geneticamente manipolato a seconda delle proprie visioni o Â&#x2020; > si gioca una partita decisiva non solo
per il futuro ma per il presente delle nostre generazioni e della nostra 4 + / > 39 " \" sposi divengono collaboratori di Dio nel dare allâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ vita e amo ` y ]
/ Â&#x2021; > / / Â&#x2C6; /
? > } ] > sâ&#x20AC;&#x2122;impegna a vivere lâ&#x20AC;&#x2122;amore nelle situazioni ordinarie di ogni gior 9 /Angelus nella festa solenne della Sacra %
9 % / > \ ` y > % ` y X Â&#x2021;
# / | > vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa * > do in una famiglia non si è invaden 3 4 in una famiglia non si è egoisti e si 3 4 3 4 /&
/& | }4 Â&#x2030; & > 3$ /Instrumentum Laboris: ÂŤNonostante una certa disgrega Â&#x2020; & lâ&#x20AC;&#x2122;Angelus; un certo valore mantiene la peregrinatio Mariae / >
/ / } Â&#x2C6; ' > 9 Â&#x2C6; ? | sacramenti da parte dei singoli ed # " di amore soprannaturale il cuore 4 ' \+ famiglia metterĂ con generositĂ in comune con le altre famiglie le pro ] > > > zione dellâ&#x20AC;&#x2122;alleanza dâ&#x20AC;&#x2122;amore del Cri ' a tutti la viva presenza del salvatore nel mondo e la genuina natura della ' / > / / > }
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FESTE PAGANE
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cui questa moda culturale viene non solo accettata, ma attivamente promossa in troppe scuole pubbliche, dagli asili in su; come se fosse una moda neutra (e nessuna lo è) e come se non incidesse sui valori trasmessi. Ora, solo chi non conosce il grande potere della Festa può pensare una fesseria simile. Halloween porta con sĂŠ un messaggio fortemente negativo: allenamento sistematico al peggiore dei relativismi, quello che volutamente confonde la Luce e lâ&#x20AC;&#x2122;Ombra, Dio e lâ&#x20AC;&#x2122;occulto, una cosa e il suo contrario. Viene da rimpiangere il sano materialismo di 40 anni fa. Qui siamo al culto della parodia, allâ&#x20AC;&#x2122;inversione del sacro. E si tratta spesso di una scelta prettamente ideologi lizzata a terminare la distruzione della vita liturgica cristiana, sostituendo ad essa la migliore delle liturgie della modernitĂ , quella della magia e del denaro. Hal Â&#x152; una festa familiare e religiosa cosĂŹ importante come la Festa di Tutti i Santi e dei Defunti. E guardate un poâ&#x20AC;&#x2122;: nessuno leva la voce per protestare contro di essa in nome del rispetto delle altre religioni... Provate a vedere in quelle scuole che hanno cancellato in nome di un pluralismo imbecille e in malafede la presenza dei segni e delle feste cristiane se Halloween non viene semplicemente imposto dallâ&#x20AC;&#x2122;alto, leninisticamente, e per giunta difeso come â&#x20AC;&#x153;innocuo momento ludico ed educativoâ&#x20AC;?. Ma sappiamo bene che il gioco è cosa serissima, cosĂŹ come lâ&#x20AC;&#x2122;educazione. Non ci si prenda ancora in giro. Halloween, in realtĂ , è tuttâ&#x20AC;&#x2122;altro che unâ&#x20AC;&#x2122;innocua festicciola per bambini. Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo, continua ad essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca. Trae origine da unâ&#x20AC;&#x2122;antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinitĂ , chiamata Samhain, signore della morte. Era considerata una delle feste piĂš importanti, e dava inizio al capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra unâ&#x20AC;&#x2122;altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero
â&#x20AC;&#x153;Noâ&#x20AC;? alla ridico delle zucche
ritenuto sacro, sul quale venivano animali e persino esseri umani. Di questâ&#x20AC;&#x2122;ultima crudele e sanguinaria usanza ne dĂ testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico (libro VI, 16), cosĂŹ come Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13), in cui parla di ÂŤriti mostruosiÂť, e Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), che dai druidi come ÂŤculti barbariciÂť. I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. Eâ&#x20AC;&#x2122; da tale credenza, peraltro, che deriva lâ&#x20AC;&#x2122;uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che creature demoniache. Anche la celebre espressione â&#x20AC;&#x153;trick or treat4 ^ è: %
), tradotta con lâ&#x20AC;&#x2122;innocente â&#x20AC;&#x153;dolcetto
( % ) $ co cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (â&#x20AC;&#x153;treatâ&#x20AC;?) sotto la minaccia dellâ&#x20AC;&#x2122;ira di Samhain, e della sua maledizione divina (â&#x20AC;&#x153;trickâ&#x20AC;?), \Â&#x2020; a Samhain, o subirete i suoi castighiÂť, questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con lâ&#x20AC;&#x2122;appa-
rentemente scherzoso â&#x20AC;&#x153;dolcetto o scherzettoâ&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, rare la divinitĂ pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni. Per comprendere quanto la Chiesa, / / dei popoli celti, fosse preoccupata di quella pericolosa â&#x20AC;&#x153;solennitĂ â&#x20AC;? pagana, basta considerare che la Festa di Ognissanti fu spostata, in Occidente, al primo novembre, con tanto di vigilia la notte precedente, proprio per contrastare il culto satanico di Samhain. La cristianitĂ conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi giĂ a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della Domenica successiva alla Penteco dalla Chiesa Ortodossa dâ&#x20AC;&#x2122;Oriente. Nellâ&#x20AC;&#x2122;Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese. Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno
successivo. Eâ&#x20AC;&#x2122; da qui che deriva il termine Halloween. Lâ&#x20AC;&#x2122;etimologia si radica, infatti, nellâ&#x20AC;&#x2122;antica espressione inglese Hallow Eâ&#x20AC;&#x2122;en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati â&#x20AC;&#x153;hallowedâ&#x20AC;?, ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nellâ&#x20AC;&#x2122;alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra lâ&#x20AC;&#x2122;altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e lâ&#x20AC;&#x2122;utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie. Per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata. Eâ&#x20AC;&#x2122; uno dei quattro sabba delle streghe, delle quattro grandi â&#x20AC;&#x153;solennitĂ â&#x20AC;? coincidenti con alcune delle principali festivitĂ pagane e dellâ&#x20AC;&#x2122;antica stregoneria. La prima e piĂš importante è, appunto, quella di Halloween, considerata il Capodanno magico. Il mondo / â&#x20AC;&#x153;Ă&#x2C6; il
*
$ )
il capodanno di tutto il mondo ) . piĂš importante dellâ&#x20AC;&#x2122;anno per i seguaci di . Da un punto di vista cristiano, la
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FESTE PAGANE
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la festa ... Vuote!!
partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma dâ&#x20AC;&#x2122;idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi. Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti, a volte preda di una forma di ebetismo consumistico, circa lâ&#x20AC;&#x2122;origine e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dellâ&#x20AC;&#x2122;inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde. Mi ha particolarmente colpito lâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa di una marcia proprio contro i festeggiamenti di Halloween promossa dalla ComunitĂ Papa Giovanni XXIII, fondata dal compianto don Oreste Benzi, con cui ho avuto la grazia dellâ&#x20AC;&#x2122;amicizia e la gioia di incontrare tante volte sulla nostra isola. La comunitĂ di don Benzi non ha usato mezze parole per denunciare i pericoli della cosiddetta notte delle streghe: ÂŤIl fenomeno che viene esaltato il 31 ottobre è un grande rituale satanico. Facciamo appello al mondo cattolico perchĂŠ non promuova in nessun modo questa ricorrenza che inneggia al macabro e allâ&#x20AC;&#x2122;orrore. Sappiano tutti i genitori e tutti coloro che credono nei valori
della vita, che la festa di Halloween è lâ&#x20AC;&#x2122;adorazione di Satana che avviene anche in modo subdolo attraverso la parvenza di feste e di giochi per giovani e bambini. Il sistema imposto di Halloween proviene da una cultura esoterico-satanica in cui si porta la collettivitĂ a compiere rituali di stregoneria, spiritismo, satanismo che possono anche sfo rapimenti e violenze. Halloween è per i satanisti il giorno piĂš magico dellâ&#x20AC;&#x2122;anno e in queste notti si moltiplicano i rituali satanici come le messe nere, le iniziazioni magico-esoteriche e lâ&#x20AC;&#x2122;avvio allo spiritismo e stregoneria. Attenzione agli educatori e
( ) gino i ragazzi a partecipare ad incontri sconosciuti, ambigui o addirittura ad alto rischio perchĂŠ segreti o riservatiÂť. X > cialitĂ : â&#x20AC;&#x153;Ă&#x2C6; solo un modo di divertirsi... è come se fosse un altro carnevaleâ&#x20AC;?, senza valutare bene le sue radici culturali, le sue implicazioni esoteriche, il suo clima ambiguo e la sua risultante di apertura, piĂš o meno dichiarata, alla mentalitĂ magica. Non vi sembra assurdo mettere sullo stesso piano maschere come quelle di Pulcinella, Arlecchino, Colombina, il dottor Balanzone, ecc. che hanno alle spalle una letteratura, una storia dellâ&#x20AC;&#x2122;arte e una > sitiva, con maschere che mirano solo ad esaltare un clima negativo, un clima macabro, fatto di horror, di stregonesco, di occulto, agganciandosi e diffondendo una peri-
colosa e deleteria cultura magica? Come è possibile che tutti quei simboli dellâ&#x20AC;&#x2122;Horror (pipistrelli, streghe, fantasmi, vampiri, morti che tornano, ecc.) non hanno suscitato nei piĂš almeno una giusta perplessitĂ ? Possibile che lâ&#x20AC;&#x2122;unico modo per divertirsi è riesumare
dellâ&#x20AC;&#x2122;horror? Bisogna per forza divertirsi solo con diavoli, fantasmi, streghe, pipistrelli, e quanto altro di lugubre viene propinato? Halloween, per esplicita ammissione dei suoi sostenitori è una festa pagana a cui sono stati aggiunti elementi tratti dalla cultura esoterica, magica, stregonesca, il tutto mascherato ipocritamente (e con studiata doppiezza) sotto la forma della festa, del divertimento, delle mangiate godereccie e delle frenesie di gruppo; in modo che quando qualcuno, meno â&#x20AC;&#x153;addormentatoâ&#x20AC;?, punta il dito contro gli sconcertanti â&#x20AC;&#x153;aspetti horrorâ&#x20AC;? e magici di questo rito che ci è stato imposto, i fanatici della festa con un sorrisetto sarcastico e malizioso
â&#x20AC;&#x153;Ma è solo un poâ&#x20AC;&#x2122; di divertimento!â&#x20AC;? Noi ci chiediamo e vi chiediamo: qual è la necessitĂ di riesumare una festa pagana? A cosa mira questo ritorno al paganesimo, che non è unico nella nostra societĂ ? Per quale motivo bisogna legare un sano divertimento ad un deleterio horror, ad una festa esoterica, magica, strego-
nesca, con tanto di travestimenti da diavoli, streghe, fantasmi, pipistrelli? Quando in una societĂ cala (o si fa calare) il cristianesimo, sale lo spazio occupato dalla superstizione! GiĂ lâ&#x20AC;&#x2122;apostolo Paolo, 2000 anni fa, ammoniva i cristiani di Efeso: â&#x20AC;&#x153;Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma denunciatele apertamenteâ&#x20AC;? (Ef 5,11). E ai nostri giorni San Giovanni Paolo II avvertiva: â&#x20AC;&#x153;Oggi diverse forme di esoterismo dilagano anche presso alcuni credenti, privi del dovuto senso criticoâ&#x20AC;? (Fides et Ratio, n. 37). La festa della zucca si è rivelata in realtĂ , la festa di chi ha poca... zucca. Ă&#x2C6; la festa di chi ha poca conoscenza delle sue radici e delle sue implicazioni. Essa è la festa delle zucche vuote: ma non di quelle che si portano in mano! La zucca veramente vuota è costituita, in realtĂ , e superstiziosa, estranea ed ostile al nostro cristianesimo, che lo spirito attuale di questa festa richiama e cerca di introdurre. Buttiamo a mare le zucche. Diamo fuoco agli stracci stregoneschi e alle maschere di plasticaccia cinese. E dopo averlo fatto, andiamo a raccontarlo ai nostri morti tornando a trovarli ove riposano in attesa della Resurrezione della carne. Ci daranno ragione: loro sĂŹ che se ne intendono.
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TUTTI I SANTI
a ricorrenza di Halloween è da sempre una festa che nasconde molte insidie soprattutto per i piĂš piccoli A cura di che, travestiti da mostri, fantasmi, Giuseppe streghe ed altro, vanno in giro per Galano X nostra Fiaiano, nei locali sottostan questo, è andata in scena una bellissima iniziativa, â&#x20AC;&#x153;Preferisco il Paradisoâ&#x20AC;?, giunta alla seconda edizione, dopo la meravigliosa esperienza dello
{/ / /
Il tutto è stato organizzato alla perfezione dal gruppo giovani della parrocchia, in un clima di + è stato quello di far vestire i bambini da Santi o Angeli e non da zombie o roba simile per mantenere viva la propria identitĂ cristiana nel gior Â&#x201C; Â&#x152;
trascorso alcune ore tra divertentissimi giochi, entusiasmanti balli e coinvolgenti canti organizzati dagli animatori della serata Teresa, Daniele, % " ] + ] > nia, Martina, Rita e Sara, anche loro vestiti da $ ] & curato in modo impeccabile dai nostri preziosis { + dal loro ingresso in sala si sono mostrati entusi {/ spettacolo potere ammirare cosĂŹ tanti bambini $ 8 Â&#x20AC; $ > # $ % /] > $ 9 $ /] 9 $ % 9 X mancare la nostra Santa patrona Restituta, in $ /] >
% > li parrocchiali sembravano essere diventati un 9 $ Â&#x2C6; costume davvero bellissimo che ha interpreta $ X R > Questo bimbo, davvero dolcissimo, ha regalato
L
Preferisco il Paradiso Festa di Tutti i Santi a Fiaiano 8 bambini, questo piccoletto, aveva imparato a $ Molto bello il costume di un bimbo vestito da $ % 9 / > $ & stato davvero tanto anche per i numerosi gen
festa, tanto da sembrare per qualche ora torna / Â&#x2020;
/ squisiti dolci e numerose altre prelibatezze che hanno riscosso enorme successo tra tutti i pre * Al termine della serata i bimbi, molto emozi
+ 3 4 composta da Miriana, Agnese, Flora, Teresa, ] + "
> # & alquanto arduo poichĂŠ tutti meritavano il pre Â&#x2C6; è stato assegnato ad una bellissima bimba vestita da Santa Chiara ed il primo ad un altrettanto bellissimo bimbo vestito da Papa che, dopo Â&#x2C6; >
conclusione possiamo sicuramente affermare che i bimbi apprezzano piĂš di quanto si possa immaginare questi semplici momenti per poter stare in compagnia e trascorrere qualche ora in
Campagna contro il razzismo Famiglia Cristiana, Avvenire e Armando Testa (agenzia di comunicazione italiana) in collaborazione con la Fisc e sotto il patrocinio di Camera e Senato stanno promuovendo unâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa di comunicazione sociale attraverso una campagna pubblicitaria su temi di rilevanza sociale legati allâ&#x20AC;&#x2122;attualitĂ , con lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo di promuovere una
e fornire uno strumento cognitivo-emotivo di aiuto alla crescita personale e sociale. La campagna è stata presentata alla Camera dei Deputati giovedĂŹ 23 ottobre alla presenza della Presidente della Camera Onorevole Laura Boldrini. Il tema è quello del NO ALLA DISCRIMINAZIONE - Chiave di comunicazione: â&#x20AC;&#x153;il rispetto verso il non-ugualeâ&#x20AC;?: La campagna fa emergere lâ&#x20AC;&#x2122;impatto distruttivo della discriminazione che attraverso il linguaggio colpisce in modo grave il suo bersaglio stimolando una
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TUTTI I SANTI
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Allegria in paradiso La vigilia della festa di Tutti i Santi dei bambini e dei ragazzi della Parrocchia di S. Maria La Porta Piedimonte
Travestiamoci di luce o Lacco Amen alla "Halloween " luce di GesĂš
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enerdĂŹ 31 ottobre i bambini della Parrocchia di Piedimonte si sono dati A cura dei appuntamento per una Giovani festa davvero speciale: della Allegria in Paradiso. parrocchia Ebbene sĂŹ, proprio il giorno in cui vengono proposte le diverse feste delle zucche, i bambini hanno scelto di riscoprire lâ&#x20AC;&#x2122;importanza della festivitĂ di Tutti i Santi. Allo scopo di conoscere meglio le $ & > nizzato un concorso dove ognuno poteva disegnare il Santo di cui portano il nome o il loro preferito. Nel pomeriggio oltre ai diversi giochi e balli i bambini hanno potuto cono $ giorni canonizzato lo scorso aprile: San Giovanni Paolo II. La visione di & > "
9 & > ventato Santo e il motivo per il quale  In serata anche i ragazzi delle scuole medie e superiori hanno avuto un loro momento di festa insieme. Il messaggio comune a tutti, grandi e piccoli, di questa giornata di festa & # Papa Francesco inerente alla chiamata di ciascuno di noi alla santitĂ . Ecco cosa ci dice: â&#x20AC;&#x153;Essere Santi non è un privilegio di pochi, ma è una vocazione per tutti. Quando hanno conosciuto lâ&#x20AC;&#x2122;amore di Dio, lo hanno seguito con tutto il cuore, senza condizioni o ipocrisie; hanno speso la
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loro vita al servizio degli altri, hanno sopportato sofferenze e avversitĂ senza odiare e rispondendo al male con il bene, diffondendo gioia e pace. Questa è la vita dei Santi: persone che per lâ&#x20AC;&#x2122;amore di Dio non hanno fatto la loro vita con condizioni a Dio; non sono stati ipocriti; hanno speso la loro vita al servizio degli altri - servire il prossimo - e hanno sofferto tante avversitĂ , ma senza odiare. I Santi mai hanno odiato. PerchĂŠ - ma capite bene questo, eh? - lâ&#x20AC;&#x2122;amore è di Dio, ma lâ&#x20AC;&#x2122;odio da chi viene? Viene da Dio lâ&#x20AC;&#x2122;odio? No, viene dal diavolo! E i Santi si sono allontanati dal diavolo. I Santi sono quindi uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri: Essere santi non è un privilegio di pochi, come se qualcuno avesse avuto una grossa ereditĂ . Tutti noi abbiamo lâ&#x20AC;&#x2122;ereditĂ di poter diventare Santi nel Battesimo. Eâ&#x20AC;&#x2122; una vocazione per tutti. Tutti perciò siamo chiamati a camminare sulla via della santitĂ , e questa via ha un nome. La via che porta alla santitĂ ha un nome, ha un volto: il volto di GesĂš. Lui ci insegna a diventare Santi: GesĂš Cristoâ&#x20AC;?. Sabato 1° novembre al termine della S. Messa, sono stati premiati tutti i bambini che hanno partecipato al concorso, in modo particolare Martino che, con il suo disegno, ha voluto raccontare un atto dâ&#x20AC;&#x2122;amore di S. Martino di Tours quando donò parte del suo mantello ad un povero. Francesca invece ha disegnato S. Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi immerso nel Creato e in " di Santa Lucia, ne ha fatto un bellissimo disegno.
enerdĂŹ 31 ottobre a Lacco Ameno i bambini della Parrocchia di S. Maria delle Grazie hanno vissuto un pomeriggio davvero speciale, per â&#x20AC;&#x153;festeggiare HalA cura dei Â&#x152; " #4 +/ & > Giovani porre, ai bambini e alle famiglie della parrocchia di della parrocchia Lacco Ameno, un modo nuovo di festeggiare la vigilia della festa di Ognissanti, che non voleva essere 3 Â&#x201C; Â&#x152; 4 ^ /& alla festa che spopola ormai dappertutto), ma semplicemente un voler mettere in risalto la bellezza della santitĂ , la bellezza di chi " # / > ento del 31 pomeriggio presso il sagrato della basilica di Santa Restituta vestiti da angioletti, santi e beati, con abitini bianchi. Sono arrivati in tanti, accompagnati dalle mamme e dai papĂ . Chi era sprovvisto del vestitino bianco ha potuto riceverlo grazie a delle lenzuola bianche frutto della provvidenza, lavorate nei giorni precedenti dai ragazzi della parrocchia, che hanno preparato anche le ali di carta. +/ & ^ gioco dellâ&#x20AC;&#x2122;angelo custode, in cui ad ogni bambino era chiesto di diventare lâ&#x20AC;&#x2122;angelo custode di un altro), e ballando. Le mamme
3 4 / / 3 4 si sono dilettati a truccare i numerosissimi bambini accorsi. In + negozi e famiglie chiedendo un â&#x20AC;&#x153;dolcetto per un angioletto4 ] & $ ' $ & {
& > te delle caramelle e dei dolci raccolti per donarli a quei bambini che sono nel bisogno. In un primo momento erano titubanti ma
& " #
& " " " # bicchiere dâ&#x20AC;&#x2122;acqua donato, abbiamo assistito alla grande generositĂ dei bambini. In tanti infatti hanno svuotato interamente
+/ & tutti per il sabato pomeriggio seguente per andare a fare visita / ' festa e per condividere con loro i doni raccolti. ' Â & / vissuta tra coloro che, giovani e no, hanno lavorato per rendere possibile questa festa. Occasioni, queste, che contribuiscono a 9 #
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TERRITORIO ISCHIA IN 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE
COSE D I PAESE Ancora sui prodotti dellâ&#x20AC;&#x2122;agricoltura tradizionale ischitana Alcune persone che hanno letto lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo mio articolo della settimana scorsa, oltre ad invitarmi a proseguire su tale argomento, mi hanno sollecitato con domande e con alcune osservazioni personali, a cui volentieri mi sento di dare una riposta.
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na signora che non desidera essere nominata Rubrica di (quanta timidezza Ambiente e !), mi ha chiesto Agricoltura a cura il motivo per cui dellâ&#x20AC;&#x2122;agronomo il VINO COTFrancesco Mattera TO fa tanto bene alla salute, ed in particolare perchĂŠ veniva usato per la ratta (stomatite da Candida albicans) alla bocca dei neonati, o per le enteriti tossinfettive di capre ed altri animali allevati. Ecco la risposta: Il vino cotto è ricco di fermenti vivi che contrastano attivamente i microbi che causano tali disturbi. Negli anni andati non tali affezioni morbose, e quindi il VINO COTTO suppliva con una oltre ai fermenti questo prodotto è ricco di sali minerali (potassio, calcio, magnesio, ecc.), e di zuccheri semplici molto digeribili (fruttosio), di acidi organici (tartarico, uvico) e di vitamine, soprattutto del gruppo B, ma anche vitamina
C. Ecco spiegato il motivo delle virtĂš salutistiche del Vino cotto, specialmente se fatto con uve selezionate e ben mature. Ma a qualcuno è venuta anche la curiositĂ di sapere quale potrebbe essere un uso moderno ed attuale del VINO COTTO. Ecco la risposta: sicuramente come energetico per tutti gli sportivi, specialmente quelli che hanno bisogno di un pronto apporto di zuccheri durante lo sforzo agonistico. Penso ad esempio ai ciclisti, ai maratoneti, agli stessi tennisti.Potrebbero benissimo sostituire gli integratori commerciali con piccole dosi liquide del prezioso prodotto della nostra tradizione viticola. La signora Carmela da S. Antuono mi ha telefonato per dirmi che il VINO COTTO è anche uno degli ingredienti fondamentali per il SANGUINACCIO. Eâ&#x20AC;&#x2122; vero, anzi verissimo!, gli ho detto, come avrò fatt a dimenticarmene? Grazie Carmela! Non dimentichiamo però tutti gli altri usi di cui giĂ vi ho detto . E poi â&#x20AC;&#x201C; care lettrici - lasciate un pochino lavorare la vostra verve in cucina, sbizzarrite la fantasia
e vedrete che potrete trovare tanti altri dolci impieghi per il vino cotto. Se vi cimentate a fare biscotti in casa, usatelo ad esempio come  teriormente concentrato sul fuoco consistenza. Un amico di via Nuova dei Conti, ad Ischia â&#x20AC;&#x201C; si tratta di Raffaele Del Franco â&#x20AC;&#x201C; mi ha con la tradizione della pernecchia (tranquilli, non è una cattiva parola!) di uva per Natale. Ma mi chiede cosa pernecchia. Bene Raffaele, in proposito posso fare solo delle congetture. La parola deriva forse dal fatto che questi tralci attorcigliati tra loro (le tese!), con tanti grappoli ancora attaccati, venivano (e vengono ancora, come Â&#x201D;_ portici, delle cantine, da cui ovviamente pendevano verso il basso. Quindi forse in origine qualcuno avrĂ coniato il termine â&#x20AC;&#x153;pendecchiaâ&#x20AC;&#x153; , mutuato da pendaglio, e poi col tempo la corruzione verbale ha portato a pernecchia. Mamma che fatica, spero di averci azzeccato!
Ma, a questo punto, cari lettori, sarete curiosissimi di sapere di quali altri prodotti vi racconterò. PerchĂŠ di racconti si tratta, nevvero? Bene! Mi viene di rimanere ancora nel campo dellâ&#x20AC;&#x2122;uva e quindi vi parlerò dellâ&#x20AC;&#x2122;UVA PASSA. Serviva in cucina e quindi era soprattutto la moglie del bravo contadino ad avere il pensiero di farla. GiĂ sapeva, intanto, quale era e dove stava nel vigneto lâ&#x20AC;&#x2122;uva adatta per la sua preparazione. Ma in questo era aiutata dal sempre presente bravo contadino che segnalava ai vendemmiatori le viti che bisognava non vendemmiare perchĂŠ è uva(a) pi pass(e) (leggi cosĂŹ: con questa ci facciamo lâ&#x20AC;&#x2122;uva passa). Di solito era lâ&#x20AC;&#x2122;uva romana, che qualcuno individua come lo Chasselas dorato, ma io non sono convinto che si tratti dello stesso vitigno, ad essere prescelta. Ho visto con i miei occhi viti nostrali altissime di questa uva, in varie parti dellâ&#x20AC;&#x2122;isola (ad esempio al Mandarino di Ischia, o a Caâ&#x20AC;&#x2122; Tavola) con unâ&#x20AC;&#x2122;architettura spettacolare di tese, a due ed anche tre annar(e)
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TERRITORIO
(palchi sovrapposti ) con grappoli opulenti di questa meravigliosa uva con acini a nocella di un bel giallo ramato. Spesso i grappoli erano masculiati (acinellati), ma ne guadagnavano tantissimo in dolcezza. Viti nostrali , vi state chiedendo ? Sono viti che non sono innestate su quelle americane. Il termine equivale al piĂš tecnico VITI FRANCHE DI PIEDE. Ma volete mettere la bellezza del dialettale vit(e) nustral(e)? Fate voi! Dopo la raccolta, lâ&#x20AC;&#x2122;uva veniva immersa per pochi secondi in acqua bollente â&#x20AC;&#x201C; la donna contadina in azione- quindi sgocciolata e stesa sulle nasselle di ginestra , con i peduncoli tutti orientati nella stessa direzione. Poi lâ&#x20AC;&#x2122;esposizione al sole sui lastrici di casa o di cantina, la copertura notturna con i cinnerali o vecchie tovaglie da tavola, il ritiro notturno quando si presagiva una minaccia di pioggia. Il rivoltamento periodico per consentire lâ&#x20AC;&#x2122;appassimento uniforme di + > so era evidente quando gli acini divenuti di un bel marrone lucido
di zuccheri , si raggrinzivano. La conservazione avveniva in boccacci di creta smaltata ( quelli che ancora si usano per le alici salate) o in boccacci di vetro. Questâ&#x20AC;&#x2122;uva passa
> grale, soprattutto perchĂŠ conserva i vinaccioli, diversamente da quella che si compra oggi di uva sultanina, spesso proveniente dalla Turchia, dalla Grecia o da chissĂ quali altri paesi. Ma vi assicuro che in quanto a sapore e dolcezza la nostra uva passa era qualcosa di eccezionale! Provate a chiedere- mie pazienti lettrici- a qualche vostra nonna, zia o conoscente anziana che ancora ne ricorda il gusto. In quanto allâ&#x20AC;&#x2122;uso vi propongo un piccolo elenco: nelle polpette, tipiche della cucina napoletana, ovvero con uva passa e pinoli, nel ripieno delle braciole ( leggi involtini, ma da noi chissĂ mai perchĂŠ: braciole !, di carne) fatto con pomodoro a pezzetti, prezzemolo, aglio, uva passa appunto, e pinoli, a chi piacciono. Nelle scarole imbottite, nella pizza di scarole, nella gelatina di maiale,
ecc.. Ed i bambini di un tempo ? Se erano golosi come me, allora / barattolo, ed aggirando lâ&#x20AC;&#x2122;ostacolo, fruculiavano ( leggi cosĂŹ: prelevavano con destrezza ) lâ&#x20AC;&#x2122;uva passa a piene mani per poi scappare seguiti dallo sguardo benevolo della madre intenta alla cucina. Altre notizie utili: Lâ&#x20AC;&#x2122;uva passa si faceva e si può ancora fare con altre uve, tra esse ricordiamo la nostra meravigliosa Uva pane e lâ&#x20AC;&#x2122;uva Coglionara , entrambe minacciate di estinzione perchĂŠ non piĂš coltivate. Sia lâ&#x20AC;&#x2122;uva Romana che lâ&#x20AC;&#x2122;uva Pane sono ottime uve da tavola e venivano molto richieste anche sulla cittĂ di Napoli verso cui era attivo
> screto commercio. I POMODORI DI PIENNOLO Assistiamo oggi ad un ritorno di particolarissimo prodotto tipico campano. Ed Ischia, facendo parte a pieno titolo della regione Campania, non è da meno. Se vi capita di leggere o di vedere in tv servizi di cucina, invariabilmente sentirete parlare di pomodorino di piennolo, e ne sentirete parlare in termini entusiastici da cuochi che fanno dellâ&#x20AC;&#x2122;uso delle risorse gastronomiche del territorio, quasi una missione. Ma ritorniamo alla nostra Ischia. Un tempo si può dire che tutti i contadini dellâ&#x20AC;&#x2122;isola usavano coltivare pomodori da destinare alla produzione dei piennoli, e forse quando non esistevano altri metodi di conservazione, come ad esempio la passata o i pezzetti di pomodoro in bottiglia, quello era lâ&#x20AC;&#x2122;unico modo per avere per buona parte dellâ&#x20AC;&#x2122;anno la disponibilitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;oro rosso. Ma ad Ischia, quali sono state da sempre le zone agricole veramente vocate per la coltivazione di questo pomodoro ? E poi, di che tipo di pomodoro si tratta ? Câ&#x20AC;&#x2122;è stato, o câ&#x20AC;&#x2122;è ancora, una varietĂ tutta ischitana? PerchĂŠ , ancora, una zona può essere piĂš vocata di unâ&#x20AC;&#x2122;altra ? Vediamo, cari amici lettori, di rispondere con ordine a queste domande.
Per quanto riguarda le zone della nostra isola tradizionalmente piĂš vocate, possiamo senza dubbio individuare nella localitĂ FANGO, a Lacco Ameno di sopra, quella in cui storicamente questo tipo di produzione ha trovato maggiore diffusione e successo. Ma le aree vicine al Fango, sia verso Casamicciola , passando per il Maio, che verso Forio, non erano, e non lo sono tuttora, molto dissimili. Ma al Fango si è sempre guardato come alla zona dove si ottenevano i risultati migliori. Anche Serrrara Fontana, specialmente con i terreni piĂš alti ed asciutti delle pendici dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, ha una sua storia legata ai piennoli. Per farli si sono sempre usati pomodori di piccola taglia, piriformi e con il classico pizzetto terminale. Qualche variante è il cosiddetto pomodoro a patanella , che differisce dal primo per essere tondo , con o senza pizzetto. Altro tipo è un pomodoro con buccia gialla, ma con polpa ranciata, di solito sempre a patanella , ma un tantino piĂš grande, con buccia spessa, quasi coriacea, che resiste molto bene al marciume, anche in condizioni dove il pomodoro classico andrebbe a male. Qualcuno le nomina come pomodori francesi. Ma in quanto sapore sono molto meno pregiati di quelli tipici. Storia a se fanno i pomodori di culo, o cacati (caro lettore non ti scandalizzare !, traduci cosĂŹ: pomodori della fortuna, del caso, che nascono spontaneamente e bizzarramente, laddove non ti aspetti, sicuramente progenitori antichi degli attuali pomodori). In generale deve essere un pomodoro dalla buccia consistente e dalla polpa soda, asciutta. Di solito i contadini del Fango che sono ancora dediti a questa coltivazione perpetuano il seme, sempre lo stesso, di generazione in generazione e lo custodiscono gelosamente. Quindi per quella zona possiamo parlare sicuramente di un ecotipo locale , ovvero di una varietĂ che si è selezionata sul posto, adattandosi alla perfezione al clima ed ai terreni del luogo. Questo ecotipo, quindi, possiamo affermare che a
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TERRITORIO tutti gli effetti è una varietĂ tutta ischitana. Rimane da considerare che il ceppo originario è e rimane sempre il pomodorino del Vesuvio, da cui poi per isolamento ecotipi locali, come quella del Fango. Ma il vero segreto è il terreno! Quelli che danno i migliori risultati sono quelli tufacei provenienti dalla disgregazione del tufo verde dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, nella cui tessitura câ&#x20AC;&#x2122;è anche una frazione importante di argilla, ricchi di potassio e di fosforo, asciutti ma non siccitosi e, per essere tali, quindi, di buona consistenza e giammai sciolti, sabbiosi. Ecco, cari lettori, vi ho descritto precisamente quali sono le caratteristiche dei terreni del FANGO e dintorni, ma anche delle pendici meridionali dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo. Ma câ&#x20AC;&#x2122;è qualcosa che in certe annate può rovinare tutto ! Sono le piogge frequenti nel periodo in cui i pomodori maturano e quindi durante la raccolta e la fattura dei piennoli: i pomodori diventano troppo ricchi di acqua e danno a spaccarsi giĂ in pianta. Ma nel corso di una stagione di raccolta queste condizioni di solito sono ben circoscritte, per cui si riesce a limitare i danni. E qui bisogna dare il giusto valore al fattore umano. Fare i piennoli
modori e appenderli. Innanzitutto bisogna saperli coltivare, e non è cosa da tutti, nemmeno nelle zone vocate, poi bisogna saperli appendere , e sembra che la cosa sia fatta! No, non è cosĂŹ, per niente! E allora cosa manca, vi domanderete? Occorrono locali adatti e soprattutto una cura successiva meticolosa e puntuale! I locali devono essere asciutti, freschi e con possibilitĂ di regolare bene la ventilazione. Questa cosa lâ&#x20AC;&#x2122;ho appresa dal mio carissimo amico Bartolo Regine â&#x20AC;&#x201C; per tutti Bartiluccio del Fango â&#x20AC;&#x201C; il quale possiede un locale terraneo appositamente concepito per i pienno $ con travi di legno parallele su cui vengono sistemati i piennoli. La porta a carabottino è chiusa da ampi scuri di legno, e sulle pareti da grate in ferro, il tutto serve a regolare la ventilazione interna adattandola ai vari periodi dellâ&#x20AC;&#x2122;anno con chiusure ed aperture a seconda del clima piĂš o meno umido o asciutto. Poi il governo dei piennoli con periodiche visitazioni, uno per uno, per eliminare piccoli focolai
di marciume (quanta pazienza e quanta perseveranza!) allo scopo di impedire il diffondersi del problema a macchia dâ&#x20AC;&#x2122;olio. Qualcuno mi ha chiesto: ma che medicina ci mettono per farli conservare cosĂŹ bene? Per i piennoli non è previsto nessun medicinaleâ&#x20AC;Ś, però qualcosa si può fare per migliorare la conservabilitĂ , specialmente laddove non ci sono le condizioni ideali. Un giorno, allâ&#x20AC;&#x2122;inizio di dicembre di qualche decennio orsono, alle falde del Vesuvio â&#x20AC;&#x201C; per la precisione nella campagna di Ercolano â&#x20AC;&#x201C; insieme ad un mio amico ammiravo una stesa di lunghissimi piennoli al riparo di una grande tettoia. Ci interruppe la voce di un anziano contadino che ci chiese con gentilezza se avevamo bisogno di qualcosa. Gli rispondemmo che eravamo curiosi di sapere come e chi faceva quella meraviglia. â&#x20AC;&#x153; Sono ioâ&#x20AC;&#x153; - rispose lâ&#x20AC;&#x2122;uomo. E incomin  dalla semina dei pomodori. â&#x20AC;&#x153; Ma quella polverina marroneâ&#x20AC;Ś ? â&#x20AC;&#x153; â&#x20AC;&#x201C; gli chiesi allora. E lui: â&#x20AC;&#x153; Vedi lassĂš, sulla collina?, câ&#x20AC;&#x2122;è una grotta di poz faccio i piennoli ne raccolgo una certa quantitĂ e la passo con una # ad asciugare bene bene al sole. Poi prendo lo zolfo giallo a polvere e lo mischio in parti uguali alla polvere di pozzolana. Con questo miscuglio, impolvero per bene i piennoli man mano che li faccio. Vi dico questo mio segreto perchĂŠ mi state simpati 3 > { > lettori- a cosa serve quel intruglio polverulento, assolutamente sicuro perchĂŠ privo di qualsiasi tossicitĂ : la pozzolana secca assorbe umiditĂ e favorisce quindi un moderato appassimento della buccia, lo zolfo protegge dai funghi del marciume e dagli acari. Quindi una miscela perfetta per tale uso. E noi ad Ischia, questa pozzolana dove la prendiamo? La sostituiamo con la creta dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo che proprio nei canaloni naturali che si spingono dal Fango verso monte è ancora abbondante â&#x20AC;Ś per tutti. Eccomiei cari e pazienti lettori- penso che per questo numero basti. Ma giĂ vi preannuncio che nel nostro prossimo appuntamento vi descriverò come fare ben bene un piennolo. Quando raccogliere, se centra o meno la luna e le sue fasi, quali materiali usare, quali accortezze mettere in atto, e altro ancora. F.M.
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TERRITORIO
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pomeo: Lâ&#x20AC;&#x2122;origine del nome della montagna piĂš alta dellâ&#x20AC;&#x2122;isola è conA cura troversa. Epomeo, Epodel prof. pon, Epecon ecc. In Giuseppe ogni caso dalla sua vetta Sollino (789 metri s.l.m.)si ammira lo spettacolo di un panorama scritto da una natura meravigliosa. La geologia ha molto discusso sulla sua formazione. Ritenuto un vulcano dagli studiosi delâ&#x20AC;?800,fu A. Rittmann â&#x20AC;&#x201C; geologo svizzero di fama internazionale- a considerarlo la zolla piĂš elevata di attivitĂ magmatiche che ha prodotto eruzioni e terremoti e che attualmente genera acque termali e fanghi idrotermali dalle indubbie qualitĂ terapeutiche. Il Percorso Anche una giornata uggiosa e piovosa può invitarti ad un fantastico viaggio nella natura di Ischia. Si va, alla Falanga quella parte dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo brulla che tante volte abbiamo visto illuminarsi dei colori dellâ&#x20AC;&#x2122;alba, che là è sempre uno spettacolo. Mentre ci spostiamo verso lâ&#x20AC;&#x2122;area della Falanga comincia sempre di piĂš a delinearsi la struttura sinuosa di valli e calanchi Maronti che sembra quasi abbracciare il promontorio di S. Angelo. Ad ogni passo il sentiero ci mostra squarci di Natura che avevamo dimenticato. Ci sorprende, allora, la / Pratolina o i Cisti imbruniti circondati dalla solare Euphorbia, qui particolarmente robusta e satura < nare porri e verruche. Ogni tanto spuntoni di roccia trachitica interrompono lo strato di Tufo con le sue inconfondibili tonalitĂ di verde, che ne fanno una raritĂ mineralogica. Intenti a percorrere in sicurezza il sentiero spesso a strapiombo per i vari calanchi che bordano la fascia meridionale della zolla epomeica, siamo quasi costretti a cogliere quei piccoli e nascosti â&#x20AC;&#x153;particolariâ&#x20AC;? che la natura offre a piene mani, ma che i nostri occhi non sanno piĂš â&#x20AC;&#x153;sentireâ&#x20AC;?. CosĂŹ un brandello di lava che si insinua nel Tufo o una Violetta che fa capolino tra le mille erbe appaiono meraviglie di un ambiente dal fascino segreto. Non si deve andare lontano per ammirare quei piccoli capolavori che nellâ&#x20AC;&#x2122;isola sono frequenti, bisogna fermarsi ed entrare in sintonia con la natura aspra ed ancora selvaggia, spesso ostile, ma mai cattiva. Faticosamente con il viso umido, raggiungiamo un sentiero che si apre nel Tufo verde, che immette in un bosco di Acacie e di
FALANGA EPOMEO S.MARIA AL MONTE Comuni di Serrara Fontana e Forio
Viaggio nel
PIANETA ISCHIA i sentieri svelati Castagni, con un ricco sottobosco inverdito da turgide Ferule , piante aromatiche e Ciclamini. Il tutto è avvolto da una leggera foschia che sa di antico, sa delle favole che ci hanno raccontato da bambini, di boschi, di streghe, di principesse dagli occhi verdi e di azzurri cava sogno dâ&#x20AC;&#x2122;amore. Ci avvince una magica atmosfera; anche le grigie rocce si animano, si riesce a â&#x20AC;&#x153;vedereâ&#x20AC;? il di dentro delle cose, non solo ciò che appare. CosĂŹ è bello anche perdere lâ&#x20AC;&#x2122;orientamento se questo ti + tronchi rinsecchiti dei castagni e ] rada e cosĂŹ riusciamo a scorgere le â&#x20AC;&#x153;caseâ&#x20AC;? scavate nelle roccia, che accoglievano la popolazione in fuga dalle aree costiere per sfuggire alla furia distruttrice dei Saraceni. Qua e lĂ si scorgono le â&#x20AC;&#x153;fosse della neveâ&#x20AC;?, dentro le quali i â&#x20AC;&#x153;nevaioliâ&#x20AC;? conservavano la bianca meteora, che tramutata in ghiaccio serviva a rinfrescare la calda e lunga estate con la preparazione di granite dal profumo di bosco. Si racconta che per questa attivitĂ i â&#x20AC;&#x153;nevaioliâ&#x20AC;? ricevettero dal re Ferdinando II di Borbone, che gradiva molto gustare le granite nella sua residenza estiva di Ischia(Palazzo Reale â&#x20AC;&#x201C; Casino Buo-
nocore) particolari privilegi. Oggi queste antiche fosse ospitano una fatta di eleganti felci (Polypodium,Polysticum,Pteris, etc) e colorati Anemoni. Il sentiero che ci porta verso Forio e che si inoltra tra i Castagni, è arricchito da mille erbe. Riconosciamo lâ&#x20AC;&#x2122;umile Parietaria, lâ&#x20AC;&#x2122;Aglio selvatico, il Pungitopo, la Valeriana e qua e la Violette, Ciclamini ] ' una gradita sosta attratti da un antico complesso abitativo scavato nei massi tufacei dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo. Una imponente abitazione, scavata nel Tufo è ancora molto accogliente. Varie feritoie permettono alla luce 8 lâ&#x20AC;&#x2122;antico spazio interno. Sedili scolpiti nella roccia bordano gli angoli della stanza, mentre al centro le foglie di Castagno ricoprono un tavolato. Poco distanti, si riconoscono cellai e cantine sempre ricavate dalle rocce scolpite con un arte che gli antichi ischitani conoscevano alla perfezione, cosĂŹ come sono perfette le canalizzazioni esterne, incise sui massi per convogliare lâ&#x20AC;&#x2122;acqua piovana in capienti pozzi. Senza ulteriori indugi, riprendiamo il sentiero che rapidamente ci conduce a S.Maria al Monte. I cigli e i bordi sono splendidamente inverditi da Calle, Ginestre, Valeriane e Psola-
VALORI DEL PERCORSO Valore Storico-Geologico: lâ&#x20AC;&#x2122;origine sottomarina del â&#x20AC;&#x153;Tufo Verdeâ&#x20AC;? Roccia sedimentaria rarissima. Valore Architettonico: Le case di pietra â&#x20AC;&#x201C; scavate nelle rocce tufacee dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo Valore Paesaggistico: grande panoramicitĂ Valore vegetazionale: felci castagni ed erbe aromatiche Durata del percorso: 3-4 ore DifficoltĂ : Alta Prtenza: comune di Serrara Fontana Arrivo: comune di Forio
ree. Qua e la occhieggiano gli Anemoni e le profumate Violette. Ci fermiamo a guardare il panorama, che si apre agli ultimi raggi del sole, che ha vinto â&#x20AC;&#x201C;e non è infrequente in questâ&#x20AC;&#x2122;isola-la sua battaglia in una giornata grigia e piovosa. Dal piazzale della chiesetta di campagna è possibile ammirare la costa di Forio 9 ' al promontorio che ospita la bianca chiesa della Madonna del Soccorso. E piĂš in lĂ lo sguardo si perde
/ continentale. Proseguiamo scendendo un sentiero di scale fatto di Trachite e Tufo verde che dĂ vita alle inconfondibili â&#x20AC;&#x153;parracineâ&#x20AC;? (caratteristici muri a secco delle aree agricole terrazzate di Ischia). Arriviamo cosĂŹ su una strada asfaltata che ci riporta alla realtĂ urbana. Ma volgendo lo sguardo la sagoma del monte Epomeo e delle colline circostanti ci rapisce ancora con i suoi aromi, i suoi colori e la sua naturale armonia. Intanto il sole va a dormire tuffandosi nel mare allâ&#x20AC;&#x2122;orizzonte in un tenero abbraccio. Le nuvole intorno sembrano aprirsi per regalarci un ultimo raggio di sole di una giornata in cui la natura e lâ&#x20AC;&#x2122;uomo si sono fusi in unâ&#x20AC;&#x2122;armonia magica e lontana come nei racconti delle # / piĂš raccontare.
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PARROCCHIE
Panza accoglie le reliquie di San Leonardo S
ono giorni di festa per la ComunitĂ di Panza quelli che seguono la solennitĂ dei Santi e il ricordo dei defunti, giorni A cura di di festa che aprono la strada alla SolenFrancesco nitĂ del Santo Patrono, San Leonardo Schiano abate, il 6 novembre. Questâ&#x20AC;&#x2122;anno lâ&#x20AC;&#x2122;attesa della festa si è rivestita di maggiore gioia per il dono fatto da S.Em.za Mons. Agostino Vallini, Vicario del Papa per la CittĂ di Roma, di una reliquia autentica â&#x20AC;&#x153;ex ossibusâ&#x20AC;? del Santo di Noblat. Questa reliquia è stata consegnata alla ComunitĂ Parrocchiale lunedĂŹ 3 novembre per le mani del nostro Vescovo Pietro, che è giunto alle ore 18.15 circa presso il Parcheggio Comunale antistante il â&#x20AC;&#x153;Ristorante Cenerentolaâ&#x20AC;?, accolto dal Parroco don Cristian Solmonese, dal P.Predicatore, dai diaconi Pietro Raicaldo e Giovan Giuseppe Lucido Balestrieri, dai ministranti, dalla Banda Musicale â&#x20AC;&#x153;Auroraâ&#x20AC;?, dai ragazzi del catechismo e dalle loro educatrici, dalla Confraternita Ss.Annunziata e dai gruppi di Preghiera della Parrocchia, dal Comitato festeggiamenti, dal Sindaco di Forio dott. Francesco Del Deo e da tutto il popolo di Dio che ha ricevuto questo dono davvero speciale. Allâ&#x20AC;&#x2122;arrivo del Vescovo, dopo il canto dellâ&#x20AC;&#x2122;inno in onore di San Leonardo, è stata data lettura dei tratti salienti della vita del Santo Patrono e della missiva inviata dal Vicariato di Roma che attestava lâ&#x20AC;&#x2122;autenticitĂ della reliquia stessa che è stata poi scoperta e mostrata alla ComunitĂ da Mons. Vescovo prima di essere recata in processione presso la Chiesa Parrocchiale dove il nostro Pastore ha presieduto la S.Messa, vero e proprio rendimento di grazie per questa presenza ancora piĂš forte di San Leonardo in mezzo al suo popolo e per tutte le meraviglie con le quali Egli ricolma ogni giorno la nostra vita. Allâ&#x20AC;&#x2122;inizio della Celebrazione, animata dalla corale parrocchiale, il Parroco don Cristian ha preso la parola per rivolgere al Vescovo il suo indirizzo di saluto (che pubblichiamo integralmente a parte): â&#x20AC;&#x153;Eâ&#x20AC;&#x2122; una grande gioia per la nostra ComunitĂ averla qui tra noi oggi per farci dono dei resti mortali del nostro Santo Patrono, esse sono un segno della presenza di un Santo che i nostri padri hanno scelto come custode di questa ComunitĂ ma sono impegno a vivere secondo il suo esempio di uomo di Dio che ha scelto di donarsi con Amore a Cristo nella vita di ogni giorno e che ha trovato anche nel lavoro la via della propria san 4 ? = sul senso della presenza delle reliquie di San Leonardo che vanno a cementare un rapporto dâ&#x20AC;&#x2122;amore tra popolo e Patrono ma sono il rimando ad unâ&#x20AC;&#x2122;esperienza di Amore concreto a Dio e al prossimo da vivere ogni giorno:
â&#x20AC;&#x153;Câ&#x20AC;&#x2122;è, possiamo dire questa sera, un patto che si stabilisce ancora piĂš forte tra questa ComunitĂ e il grande Santo abate Leonardo; un patto di fedeltĂ , un patto di amicizia. Certo, noi accogliendo le reliquie di San Leonardo vogliamo chiedere a San Leonardo la sua vicinanza e la sua protezione, il suo sostegno e il suo patrocinio, ma mentre chiediamo questo siamo chiamati anche ad impegnarci con lui nel darci da fare perchĂŠ possiamo imitarlo, di lui che è imitazione del Signore GesĂš. Allora davvero questa sera se questa ComunitĂ da una parte accoglie un dono, dallâ&#x20AC;&#x2122;altro si impegna in maniera ancora piĂš forte a camminare sulla strada della santitĂ ed accogliere la testimonianza luminosa di San Leonardo per imitarne le virtĂš. Allora accogliere la reliquia di San Leonardo deve diventare anche per tutti un impegno a fare sul serio ed è questa la piĂš grande Grazia che potremmo chiedere a San Leonardo, quella di mettere anche nel nostro cuore quel fuoco, quello zelo per il Signore come lâ&#x20AC;&#x2122;ha avuto lui e che rese bella la sua vita. Se guardiamo con attenzione questo Santo noi scopriamo davvero come in lui due grandi passioni si incrociavano: la passione per Dio e la passione per lâ&#x20AC;&#x2122;uomo, in modo particolare per lâ&#x20AC;&#x2122;uomo ferito, prigioniero, schiavo, peccatore. Eâ&#x20AC;&#x2122; sempre cosĂŹ: piĂš amiamo Dio, piĂš amiamo i fratelli e dove câ&#x20AC;&#x2122;è non câ&#x20AC;&#x2122;è lâ&#x20AC;&#x2122;Amore per il prossimo vuol dire che non è vero lâ&#x20AC;&#x2122;Amore per Dio. Vogliamo chiedere al Signore che questa ComunitĂ possa crescere in questo duplice Amore e possa diventare un segno come lâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo Paolo chiede alla ComunitĂ di Filippi, una ComunitĂ di cui lâ&#x20AC;&#x2122;Apostolo è contento eppure chiede di fare di piĂš, di non fermarsi, di andare avanti ed impegnarsi ancora, di mettere de > gloria, cercando unicamente di Amare come Lui ci ha amati, ricercando non il proprio interesse, quello che ci fa comodo ma amando disinteressatamente. Invochiamo su ciascuno di noi lâ&#x20AC;&#x2122;intercessione di San Leonardo e della Vergine Santissima perchĂŠ questa ComunitĂ possa crescere nellâ&#x20AC;&#x2122;Amore di Dio e nellâ&#x20AC;&#x2122;Amore ai fratelli. Al termine della preghiera dei fedeli mons. Vescovo ha rivolto una particolare preghiera per i lavoratori perchĂŠ nel lavoro di ogni > tutto per coloro che hanno perso il lavoro e ne sono alla ricerca, perchĂŠ a tutti possa essere donata una vita dignitosa e unâ&#x20AC;&#x2122;occupazione certa.Prima della $ % Â&#x2C6; Â&#x2C6; rivolto un saluto particolare a mons. Vescovo e il comitato dei festeggiamenti in onore di San Leonardo nella persona del dott. Leonardo Polito consegnato al nostro Pastore una targa â&#x20AC;&#x201C;ricordo dellâ&#x20AC;&#x2122;evento vissuto. Foto di GGLubrano
cc.za Rev.ma, amati fratelli nel sacerdozio, carissime AutoritĂ civiA cura di li, cari fratelli e sorelle, don il cuore questa sera è un Cristian tripudio di gioia, un triSolmonese pudio di festa. A dieci anni dal meeting degli amici di San Leonardo durante il quale fu donato dalla Confraternita di San Leonardo in Francia uno zucchetto che era stato poggiato sul cranio di San Leonardo, questa sera la nostra comunitĂ parrocchiale in modo speciale è convocata tutta per accogliere i resti mortali del suo Protettore. Ă&#x2C6; per noi un grande onore Ecc.za avervi qui in mezzo a noi per ben due volte durante la festa; la prima in questa occasione nella quale incontrerete anche i ragazzi che si sono preparati a ricevere il Sacramento della Confermazione e la seconda giorno 6 per la SolennitĂ del nostro Protettore. Ne siamo onorati! Ă&#x2C6; un momento di gioia perchĂŠ ancora $ che non siamo soli e abbandonati; il Signore è accanto a ciascuno di noi, il Signore è qui e ci sug-
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PARROCCHIE
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Discorso di Accoglienza della reliquia di S. Leonardo Abate
gerisce di non aver paura di avere coraggio in ogni nostro passo, in ogni nostro tempo. Chi abbiamo accolto questa sera? Ecc.za Rev. ma chi ci avete donato? Solo i resti mortali del nostro Protettore? No! Ma attraverso di essi ci consegnate un grande messaggio, una grande missione; Il primo messaggio che scrutiamo nelle reliquie di S. Leonardo è un messaggio di gioia. Nellâ&#x20AC;&#x2122;Evangelii Gaudium si legge: â&#x20AC;&#x153;La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con GesĂš. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dallâ&#x20AC;&#x2122;isolamento. Con GesĂš Cristo sempre nasce e rinasce la gioiaâ&#x20AC;?. Queste parole di Papa Francesco sono il programma di vita di ogni cristiano. In esse ritroviamo il volto bellissimo del nostro Protettore S. Leonardo. Egli è lâ&#x20AC;&#x2122;uomo della gioia, della vera gioia. In Cristo S. Leonardo ha saputo scoprire la ricetta della felicitĂ , la ricetta della gioia. Ă&#x2C6; uomo della gioia perchĂŠ uomo libero dalle cose e dagli affetti terreni; è uomo della gioia
cogliere tutte queste richieste? Chi sarebbe stato accanto alle esigenze di questo popolo? Chi avrebbe Â&#x2DC; Â&#x2030; Â&#x2DC; Â&#x2030; Â&#x2DC; { i nostri antichi padri hanno scelto San Leonardo, un santo che ha dato sapore alla sua vita scegliendo il lavoro semplice ed umile, scegliendo la vita con semplicitĂ ed essenzialitĂ , un santo che sciogliesse bisogni materiali e spirituali. Ricordiamo le sue parole questa sera: â&#x20AC;&#x153;Lavorate fedelmente per provvedere onestamente al sostentamento e per fare elemosina ai bisognosi e ai pellegrini che passavano di qua diretti o di ritorno dai vari santuari. Lâ&#x20AC;&#x2122;uomo deve lavorare! Eâ&#x20AC;&#x2122; una legge universale del Creatore, il lavoro! Ha lavorato GesĂš che ha
to i Santi che con il loro lavoro si + que anche noi, ci miglioreremo, 4 { 3R perchĂŠ libero e liberante dai legacci sogna lavorare per aiutare il prosdel peccato e dai ceppi della schia- simo, dovere di caritĂ cristiana e vitĂš; è lâ&#x20AC;&#x2122;uomo della gioia perchĂŠ il solidarietĂ umanaâ&#x20AC;?. suo cuore è sempre stato riempito Si hanno scelto lui. E nel dono che della presenza di Cristo. In lui vog- ci avete fatto Ecc.za noi contempliliamo ritrovarci e ritrovare la gioia amo il modello della nostra chiesa, di respirare Cristo e da lui voglia- il capolavoro dello Spirito, la pietra mo ripartire come cristiani e come $ impegna ad essere come lui. comunitĂ parrocchiale. Il secondo messaggio è un mes- Il terzo messaggio che possiamo saggio ecclesiale. Carissima comu- cogliere è un programma di vita. Il nitĂ guardate il dono che ha fatto il nostro Protettore si chiama LeonSignore per voi che è S. Leonardo. ardo. La sua etimologia richiama Egli è lâ&#x20AC;&#x2122;immagine di come deve essere la nostra comunitĂ parroc- grande portata: il leone e il nardo. chiale. Quando i nostri padri di Il leone è segno di Cristo, esprime veneranda etĂ cercavano un segno, la sua regalitĂ ma esprime la for
- tezza del professare la fede, la forno e quelle degli uomini lavorava- tezza di portare il Vangelo con forno i campi, quando le nostre terre Â&#x2122; biondeggiavano per lâ&#x20AC;&#x2122;uva il grano e ci richiama la regalitĂ di Cristo, la in essa si spandeva il profumo del- forza della sua regalità è lâ&#x20AC;&#x2122;amore, la vita che nasceva, della meraviglia la caritĂ . GesĂš è chiamato nella nel poter vedere i frutti del lavoro R # " quotidiano, quando la nostra gen- da; Cristo è il leone perchĂŠ è il re; te sentiva il peso della fatica del- Cristo è leone perchĂŠ forte contro / il male. Il leone ci richiama anche povertĂ , dei legacci che stringono il segno dellâ&#x20AC;&#x2122;immortalitĂ e Cristo il cuore e non ti fanno essere piĂš & X R felice, allora i nostri padri si sono siamo chiamati a regnare con GesĂš chiesti: Chi avrebbe potuto ac- siamo partecipi della sua regalitĂ
che deve esercitarsi nella caritĂ . Il nardo è il profumo dellâ&#x20AC;&#x2122;olio con cui venivano sparsi i corpi dei re. Ricordiamoci che anche GesĂš è stato cosparso con il nardo alla sepoltura. Il nardo richiama al profumo dei morti e quindi dellâ&#x20AC;&#x2122;immortalitĂ , il profumo dei re, il profumo di Cristo che riceviamo con il santo Crisma. E questo ci impegna ad essere il profumo di Cristo come lo è stato San Leonardo Cari fratelli e sorelle custodiamo allora i suoi resti mortali. ' impegno come comunitĂ parroc Â&#x2122; sempre nel cuore quello che il Signore ha fatto per noi; custodire il messaggio di San Leonardo nella
Â&#x2122; pegnarci a vivere la nostra fede e a portare il profumo di Cristo soprattutto nelle periferie della nostra comunitĂ parrocchiale; custodire / vere la vita buona del Vangelo con uno stile nuovo, rinnovato come il Papa ci sta mostrando attraverso la Â&#x2122; preziosa del nostro Santo Protettore, perchĂŠ da lui possiate ricevere non soltanto la preghiera per ottenere grazie, ma possiate ricevere in dono le sue virtĂš, il suo esempio, il suo insegnamento; nello stare â&#x20AC;&#x153;in compagniaâ&#x20AC;? con Lui possiate scoprire la soavitĂ e la ricchezza della sua parole e lui possa benedirvi con le sue stesse parole: â&#x20AC;&#x153;Servite Iddio negli uomini e gli uomini in Dio, nella preghiera con le opere di caritĂ cristiane e di apostolatoâ&#x20AC;?. E tu San Leonardo, dolce e pio, cosĂŹ cantiamo a voi ogni sera, protettore e nostro avvocato pregate Dio che ci liberi dal peccato, dalla fame, dalla peste e dalla guerra e da ogni infermitĂ , liberateci; noi ci sentiamo benedetti e onorati di avervi come nostro protettore; accompagnateci nel cammino di questa comunitĂ parrocchiale a raggiungere con il vostro esempio la vetta della SantitĂ . Amen!
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PARROCCHIE PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO
Barano: la chiesa di San Sebastiano e la reliquia di San Pio da Pietrelcina
della Provincia Monastica di Foggia Padre Aldo Broccato, e da una sua dichiarazione autografa in cui dichiarava di consegnarla alla ComunitĂ , dopo accurata catechesi, durante la solenne cerimonia religiosa celebrata per lâ&#x20AC;&#x2122;evento. Da allora la reliquia viene esposta il giorno 23 di ogni mese, data dell giorno 6 Marzo 2010 Padre per astergere la piaga del la morte di Padre Pio, al termine fu una giornata bellis- Costatoâ&#x20AC;?, con ancora le macchie di della Messa, preceduta dal Rosario sima e di festa grande sangue impresse su di esso, data- meditato con lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto degli scritti di A cura di per la ComunitĂ par- to 12/11/1947. A consegnarla alla Padre Pio. La liturgia si conclude Marisa rocchiale di Barano: ComunitĂ fu Padre Sergio Maria con il bacio della teca contenete Bagnaro Liguoro, Frate Cappuccino del il panno. Il 23 Settembre di ogni preziosa reliquia di Pa- Convento di Pietrelcina, piĂš volte anno, durante il triduo dedicato dre Pio, richiesta da tempo dallâ&#x20AC;&#x2122;al- ad Ischia per portare in pellegri- al Santo, la reliquia è la testimone lora Parroco Don Filippo Caputo naggio alcune reliquie del Santo silenziosa della presenza spirituale allâ&#x20AC;&#x2122;Ordine Francescano dei Frati presso le chiese dellâ&#x20AC;&#x2122;isola, in oc- dellâ&#x20AC;&#x2122;umile Frate di Pietrelcina che Minori Cappuccini, e consegnata casione di tridui o novene. Padre accoglie le preghiere e le invocanelle mani del Parroco suo suc- Sergio accompagnò la reliquia con zioni dei fedeli suoi devoti, e della cessore a Barano, Don Pasquale lettura del suo Transito, accomTrani, che la accolse commosso: rilasciata dallâ&#x20AC;&#x2122;allora Ministro Pro- / > un panno di cotone â&#x20AC;&#x153;usato dal vinciale dellâ&#x20AC;&#x2122;O.F.M. Cappuccini
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si consumeranno lentamente a partire dalla notte del 22 Settembre. Questâ&#x20AC;&#x2122;anno il Parroco Don Pasquale ha lanciato lâ&#x20AC;&#x2122;idea, accolta ovviamente con gioia dai fedeli, di celebrare una Messa speciale proprio il 12 Novembre p.v. per ricordare, attraverso la meditazione di alcune lettere di Padre Pio al suo Padre Spirituale, lâ&#x20AC;&#x2122;eccezionale, e per lui allâ&#x20AC;&#x2122;inizio incomprensibile, evento delle Stigmatizzazione. Padre Pio â&#x20AC;&#x153;indossòâ&#x20AC;? tutta la vita i segni del martirio di Cristo, 8 3 $ 4 e, come San Francesco, chiamato da lui â&#x20AC;&#x153;gran patriarcaâ&#x20AC;? e â&#x20AC;&#x153;un uomo somigliante in tutto al Divin Re 4 8 gioia, seppure a suo dire â&#x20AC;&#x153;indegnamenteâ&#x20AC;?, per salvare quante piĂš anime dal peccato, vivendo una vita di povertĂ e umiltĂ , come vero 3 4 $ ]
PARROCCHIA DI SAN CIRO MARTIRE
SS.Messa in ricordo di Don Luigi M A cura di Davide Costa
8 @Â&#x203A; 9 nella parrocchia di San Ciro ad Ischia nel primo anniversario dalla partenza per il Cielo di Don Luigi Trofa. La messa ha KÂ&#x203A; JJ ' X > 3Â&#x2030; 4 9 Â&#x2C6; { saluto iniziale comunica le scelte del comune di Ischia per ricordare don Luigi: â&#x20AC;&#x153;Su proposta dellâ&#x20AC;&#x2122;assessore alla Cultura Isidoro Di Meglio, la Giunta di Ischia, che si è riunita questa II Traversa Morgioni a don Luigi Trofa, compianto sacerdote della comunitĂ di San Ciro, ad un anno dalla sua scomparsa, per lâ&#x20AC;&#x2122;impegno civile, quale presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;associazione â&#x20AC;&#x153;Ischia libera dalla drogaâ&#x20AC;?, instancabile animatore di iniziative di aggregazione e di ascolto, sempre vicino ai piĂš deboli e ai bisognosi.â&#x20AC;? Poi il discorso del Vescovo: â&#x20AC;&#x153;Quando vidi per la prima volta Don Luigi, sentii che era una persona diversa, un sacerdote speciale. Avrei voluto conoscerlo meglio, ma poi a giugno dello scorso anno si ammalò e ad ottobre è salito in Cielo...ed ero molto triste!So che con Don Luigi avete perso una grande guida, ma ora, attraverso la forza di Dio, dello Spirito Santo Â&#x2C6; { Â&#x2C6; # proteggerviâ&#x20AC;?. La Messa si è conclusa con lâ&#x20AC;&#x2122;Inno a San Ciro, canto molto amato da Don Luigi, e con la presentazione di un libro, scritto dalla famiglia di Don Luigi, in cui sono raccolti i passi importanti della vita di Don Luigi.
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ECCLESIA
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Francesco testimone di cristo vivo
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ellâ&#x20AC;&#x2122;udienza generale del 29 ottobre scorso papa Francesco, parlando della Chiesa visibile e spiA cura rituale, invita tutti i battezzati, che dellâ&#x20AC;&#x2122;Ordine sono la vera Chiesa di Cristo, ad Francescano Secolare essere testimoni credibili del Vandi Forio gelo: â&#x20AC;&#x153;Attraverso la sua realtĂ visibile, di tutto quello che si vede, i sacramenti e la testimonianza di tutti noi cristiani, la Chiesa è chiamata ogni giorno a farsi vicina ad ogni uomo, a cominciare da chi è povero, da chi soffre e da chi è emarginato, in modo da continuare a far sentire su tutti lo sguardo compassionevole e misericordioso di GesĂš. â&#x20AC;Ś la $ essere cristiano. Chiediamo di non essere di scandalo â&#x20AC;Ś ma possiamo anche diventare motivo di testimonianza, dicendo con la nostra vita quello che GesĂš vuole da noi.â&#x20AC;? San Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi, spinto dallâ&#x20AC;&#x2122;amore verso gli ultimi, rendeva gloria a Dio con la sua testimonianza, ma in particolare con la sua umiltĂ , mettendosi continuamente in discussione nelle sue azioni quotidiane per compiacere a Cristo e non essere di scandalo al prossimo. Le Fonti Francescane sono ricche di episodi che eviden-
$ 9 & > cordarne uno in particolare: â&#x20AC;&#x153; Un giorno Fran 9 Â " > rato dalle ulceri. Il Santo aveva raccomandato " e tutti quelli che erano piĂš corrosi dal male. A
" > # grado toccava le loro piaghe, le curava, ne mu % " > como con tono di rimprovero: ÂŤ Non dovresti & } $ > \ } % " > como aiutasse e servisse i lebbrosi, non vole  # gravemente piagati. â&#x20AC;Ś Oltre tutto, la gente ha X % 8  9 ' > rale in carica: aveva rimorso di aver contristato
" 9
 / > Â&#x2C6; Â&#x2C6; 9 \ Â&#x20AC; > provare, senza contraddirmi, la penitenza che } | 9 \ % } Â&#x20AC; > % 8 = $  % > sco: ÂŤ Sia questa la mia penitenza; mangiare nel } { 8 Francesco sedette a mensa con il lebbroso e gli Ora, il lebbroso era tutto una piaga; le dita con le quali prendeva il cibo erano contratte e san 8 > geva nella scodella, vi colava dentro il sangue. ] 9 nulla, per timore del padre santo. Colui che ora scrive, ha visto quella scena e ne rende testimo } ^%% KOÂ&#x153;Y_4
DIO Ă&#x2C6; AMORE Dio ci invita a fare una scelta: mettere Lui al primo posto
"S
eguire Cristo non è unâ&#x20AC;&#x2122;imitazione esteriore, perchĂŠ tocca lâ&#x20AC;&#x2122;uomo nella sua profonda interioritĂ . Essere discepoli A cura di / ' Antonio $ Magaldi Discepoli sulla croce. Questo è frutto della Grae Apostoli zia, della presenza operante dello Spidello rito Santo in noi.â&#x20AC;?. ^? Spirito Santo @K _ ' ' & ' " # & + Â&#x201D; deve essere riempito dal Suo amore, se decidia +/] &  ? /] $ $ > /] > telli. & # ( è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo e dal quale siamo spinti ad amareâ&#x20AC;?. ^{ Â&#x2C6; & ~K _ ] & ] & & # ] &
pensando che noi non siamo diversi dagli altri e che, nelle loro condizioni saremmo stati ] & / ] & non si riceve, sorridendo a chi non comprende ] & > ] & > > ] & # # ] & #
] & Â&#x2C6; Â&#x20AC; > nitĂ . La missione principale di noi â&#x20AC;&#x153;Discepoli ] $ $ 4 & $ $ ha lo scopo di renderci piĂš consapevoli della sua azione nellâ&#x20AC;&#x2122;anima nostra, piĂš coscienti della vita divina in noi essendo tempio vivo dello Spirito $ ' & > { " # / > pello. â&#x20AC;&#x153;PerchĂŠ la Chiesa, mia Sposa, non onora con un culto piĂš solenne, ardente pratico, presso i fedeli, lo 0 0 2 compie dai secoli eterni in Cielo e in terra, nellâ&#x20AC;&#x2122;intima
comunicazione con il Padre e il Figlio. Eleggo te a farne parola, intanto al mio Ministro, di questo mio desiderioâ&#x20AC;? ^Â&#x2C6; 9 Â&#x2C6; /] >" # ' ? KJÂ?KKÂ?KYÂ&#x153;O _ 9 % â&#x20AC;&#x153;Riconosciamo che Dio non è qualcosa di vago, il nostro Dio non è un Dio â&#x20AC;&#x153;sprayâ&#x20AC;?, è concreto, non è un astratto, ma ha un nome: â&#x20AC;?Dio è Amoreâ&#x20AC;?. Non è un amore sentimentale, emotivo, ma lâ&#x20AC;&#x2122;amore del Padre che è allâ&#x20AC;&#x2122;origine di ogni vita, lâ&#x20AC;&#x2122;amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, lâ&#x20AC;&#x2122;amore dello Spirito che rinnova lâ&#x20AC;&#x2122;uomo e il mondo. Pensare che Dio è amore ci fa tanto bene, perchĂŠ ci insegna ad amare, a donarci agli altri come GesĂš si è donatoâ&#x20AC;? ^] $ $ Â&#x20AC; @Â&#x153;Â?JOÂ?@JK~_
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ARTE E LITURGIA
IL SANTO
Commento al Vangelo
DELLA SETTIMANA
Domenica 9 novembre 2014
29 OTTOBRE
XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
San Martino di Tours vescovo
N
asce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da genitori pagani. Viene istruito sulla dotA cura di trina cristiana ma non viene Francesco battezzato. Figlio di un ufďŹ ciale Schiano dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. Ă&#x2C6; in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, giĂ battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a LigugĂŠ una comunitĂ di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla cittĂ , e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397
Dedicazione Basilica Lateranense
O
ggi è la Dedicazione della Basilica Lateranense, la Cattedrale di Roma. Ă&#x2C6; il 9 novembre del A cura di ~@[ Angelo / > Sceppacerca $  R + > > Â&#x2C6; + & / > ' + > / % + >
Costantino fece molto altro, > > > Â&#x2122; % > > % 0
# " fo Vittorino $ 3$ 4 $ >
3X ' ' 4 { 3$
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? ? ' 3' > / Â 9 4 ' 8 Â $ > 3] 4 Nellâ&#x20AC;&#x2122;occasione della Pasqua " > KÂ&#x203A;Â?@J
GesĂš ha molto amato il tempio di Gerusalemme, >
3Â&#x2021; 9 4 3Â&#x2C6; Â 4 9 " #Â&#x2122; > Â
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VANGELO VISSUTO
www.chiesaischia.it Segui gli aggiornamenti e la vita della Diocesi di Ischia in tempo reale
NON BASTAVA SOLO UN SALUTO
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> A cura della % Redazione # / Â&#x2122; ? / X ] Â ] * & > +/ " # \Â&#x2C6; } D. K.- Kenya
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ARTE E LITURGIA
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La parabola delle dieci vergini di Peter Vornelius Cristo e le vergini sagge, Peter Cornelius, (DĂźsseldorf, 1783 â&#x20AC;&#x201C; Berlino, 1867). DĂźsseldorf, Kunstmuseum
A
d un matrimonio, lâ&#x20AC;&#x2122;evangelista ci presenta, dieci vergini con lampade ad olio devono aspettare lâ&#x20AC;&#x2122;arrivo dello sposo; questi tarda, esse sâ&#x20AC;&#x2122;addormentano, e quando a mezzanotte si leva un A cura di grido: â&#x20AC;&#x153;Ecco lo sposo, andatigli incontro!â&#x20AC;? (Mt 25,6), cinque Ernesta delle vergini, stolte, si scoprono senza olio per le loro lampade. Mazzella Chiedono alle altre, sagge, di prestarne, ma queste rispondono: â&#x20AC;&#x153;No, che non abbia a mancare per voi e per noi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneâ&#x20AC;? (Mt 25, 9). E â&#x20AC;&#x153;mentre quelle andavano per comprare lâ&#x20AC;&#x2122;olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. PiĂš tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: â&#x20AC;&#x153;Signore, Signore, aprici!â&#x20AC;?. Ma egli rispose: â&#x20AC;&#x153;In veritĂ vi dico: non vi conoscoâ&#x20AC;? (Mt 25, 10-12). La pericope chiude con lâ&#x20AC;&#x2122;ammonimento: â&#x20AC;&#x153;Vegliate, dunque, perchĂŠ non sapete nĂŠ il giorno nĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;oraâ&#x20AC;? (Mt 25,13). Lâ&#x20AC;&#x2122;opera che rappresenta la parabola è una tela del maestro Peter Cornelius, membro della FraternitĂ Nazarena, un gruppo di giovani artisti tedeschi affascinati dallâ&#x20AC;&#x2122;arte del Rinascimento italiano, di cui desideravano ricreare la bellezza al servizio di temi sacri. In questâ&#x20AC;&#x2122;opera il carattere > zato: lo â&#x20AC;&#x153;sposoâ&#x20AC;?, il quale ha le sembianze di GesĂš, entra da sinistra è accompagnato da personaggi di epoche diverse: il re Davide, un monaco, un martire, lâ&#x20AC;&#x2122;apostolo Pietro e altri. Con questi personaggi vengono ricordate le antiche promesse che Dio avrebbe preso il suo popolo in sposa, inaugurando un intimo rapporto di vita condivisa paragonabile al legame nuziale. Lâ&#x20AC;&#x2122;artista davanti allo sposo ritrae le cinque vergini sagge, con le lampade accese, condotte da un angelo; sullo sfondo a lato destro
KAIROS C.S. ONLUS editore del settiamale
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CONTATTI tel. 081 981342 â&#x20AC;&#x201C; 081 3334228 cell. 392 978 4967 kaire.adv@kairosonline.it
si intravedono, fuori da una casa ben chiusa, le cinque stolte che implorano dâ&#x20AC;&#x2122;essere ammesse alla festa. Nel dipinto di Cornelius, la classica bellezza virile dello sposo suggerisce unâ&#x20AC;&#x2122;altra dimensione della parabola matteana, sottolineata anche nellâ&#x20AC;&#x2122;odierna prima lettura, che parla dellâ&#x20AC;&#x2122;attrazione esercitata dalla sapienza divina, << radiosa e indefettibile, facilmente contemplata da chi lâ&#x20AC;&#x2122;ama>> e che <<previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano>> (Sap. 6,12a.13). Cristo qui rappresenta la sapienza divina che si fa conoscere a chi lâ&#x20AC;&#x2122;ama e viene incontro a chi la desidera; lâ&#x20AC;&#x2122;elemento del desiderio è importante, come suggeriscono gli sguardi che le vergini sagge rivolgon al Cristo, qui rappresentato giovane e perfetto come una statua greca. Infatti questa coincidenza tra la virile bellezza nel salvatore e lâ&#x20AC;&#x2122;affascinata attenzione nelle giovani donne è messa in salvo dallâ&#x20AC;&#x2122;equivoco da un particolare rap & tenuta aperta da san Pietro. Dunque, ecco la saggezza delle vergini sagge che consiste nellâ&#x20AC;&#x2122;essere pronte al momento del suo arrivo ad accogliere colui che, morto e risorto, come afferma san Paolo â&#x20AC;&#x153;è diventato per noi 4 ^K ' K ~J_ Il Cornelius riceve unâ&#x20AC;&#x2122;educazione classicista presso lâ&#x20AC;&#x2122;accademia di DĂźsseldorf, importanti sono per la sua formazione i contatti con lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente romantico e con i fratelli BoisserĂŠe che gli danno la possibilitĂ di appro / ] % > forte, nel 1809, matura la sua poetica basata sullâ&#x20AC;&#x2122;ideale cristiano-nazionale e la scelta di un linguaggio formale che riprende la tradizione germanica. Il soggiorno in Italia dal 1811 al 1818, i rapporti con i Nazareni a Roma, lâ&#x20AC;&#x2122;adesione al Lukasbund nel 1812, lâ&#x20AC;&#x2122;ammirazione per Giotto, per la pittura del Quattrocento e per Raffaello, costituiscono le basi per un impegno
ideale che vedeva lâ&#x20AC;&#x2122;arte al servizio della vita civile e religiosa, e la tecnica / # ] | > labora alla decorazione della residenza del console Bartholdy in palazzo Zuccari, attualmente gli affreschi, staccati, sono alla Nationalgalerie di Berlino. Dirigere lâ&#x20AC;&#x2122;accademia di DĂźsseldorf. Nel 1818 viene incaricato dal principe Luigi di Baviera di decorare la Gliptoteca, purtroppo gli affreschi sono stati distrutti durante la seconda guerra mondiale, e la Ludwigkirche nel 1829 a Monaco, dove dal 1824 dirige anche lâ&#x20AC;&#x2122;accademia. Federico Guglielmo IV gli commissiona la decorazione del Camposanto di Berlino: progetto grandioso interrotto dalla rivoluzione del 1848, i cartoni si conservano nella Nationalgalerie di Berlino. Notevoli sono i suoi disegni per il Faust di Goethe e per il Nibelungenlied.
MUSEO DIOCESANO DI ISCHIA SEZIONE ARTE SACRA PALAZZO SEMINARIO Via Seminario, n° 26 - Ischia Apertura: LunedĂ â&#x20AC;&#x201C; mercoledĂ - venerdĂ dalle ore 10-00 alle 13-00
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PARROCCHIE
enerdĂŹ 31 Ottobre, Parrocchia di S. Giovanni Battista in BuoA cura di nopane; câ&#x20AC;&#x2122;è il clima di Filomena unâ&#x20AC;&#x2122;attesa importante Sogliuzzo sui volti emozionati dei ragazzi che tra una manciata di minuti riceveranno il sacramento della confermazione. Gli scambi di saluti tra i presenti ed il Parroco don Franco Mattera, rivelano i saldi rapporti di affetto che si sono costruiti tra loro, cosĂŹ come la luminosa semplicitĂ degli addobbi scelti per lâ&#x20AC;&#x2122;occasione, preludono ad una liturgia senza sfarzi ma autentica e partecipata. Arriva il Vescovo, tutto può aver inizio. Mentre lungo il tragitto che dalla sagrestia conduce allâ&#x20AC;&#x2122;altare, il coro intona un canto dâ&#x20AC;&#x2122;invocazione allo Spirito Santo, la mano benedicente di Mons. Lagnese segna la fronte dei molti bambini in braccio alle loro mamme, allora le parole del canto sembrano diventare una preghiera speciale che chiede al Consolatore di suscitare, in quei piccoli, sante vocazioni per la Chiesa di Dio 3? $ $ Chiesa e con te saremo veri testimoni di GesĂšâ&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;emozione è tanta, anche quando don Franco presenta i suoi ragazzi ed augura loro che â&#x20AC;&#x153;il dono dello Spirito sia accolto in pienezza nei loro cuori, ciò permetterĂ di testimoniare la fede in Cristo ed il servizio al Signore. Se essi vorranno â&#x20AC;&#x201C; continua don Franco - continueremo insieme questo cammino
Camminiamo nella santitĂ , Dio ci vuole cosĂŹ Lâ&#x20AC;&#x2122;esortazione del Vescovo Pietro ai cresimandi della parrocchia di Buonopane
di ricerca, sostenuti dalla Parola e dalla Preghiera, aiutando altri che cominceranno questo stesso percorsoâ&#x20AC;?. Poi, la traboccante ricchezza della mensa della Parola, invita il cuore a contemplare la misericordiosa pedagogia del Padre. Egli vuole vederci realizzati in pienezza, ora, su questa terra, per questo ci dona nelle Scritture delle piste infallibili per raggiungere lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo. E come un padre buono, il Vescovo Pietro nellâ&#x20AC;&#x2122;omelia, esordisce con una lode: â&#x20AC;&#x153;bello il giorno che avete scelto per ricevere il sacramento della confermazione, la solennitĂ di Tutti i Santi. I Santi sono coloro che come noi, hanno ricevuto il dono
di Cristo, al sangue dellâ&#x20AC;&#x2122;Agnello da $ > re ce li pone dinanzi come modelli, amici e compagni di viaggio, perchĂŠ sostengano il nostro cammino con la preghieraâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Oggi - continua il Vescovo - riceverete una piena infusione dello Spirito Santo per diventare simili a Colui che è venuto a rivelarci il volto del Padre, simili a Cristo GesĂš; e se, come hanno fatto i Santi, accoglierete questo dono, non solo stasera, ma lo custodirete ogni giorno, esso sarĂ come un e realizzerĂ dentro di voi, il sogno di Dio, sarete beati.â&#x20AC;? Uomini e donne delle beatitudini, santi. â&#x20AC;&#x153;Acquisterete una nuova bellezza che viene dallâ&#x20AC;&#x2122;aver realizzato la vostra
vocazione piĂš profonda e sarete felici. Allora santità è sinonimo di felicitĂ , il Signore vi vuole santi perchĂŠ vi vuole felici.â&#x20AC;? A chiusura / / ? > gine â&#x20AC;&#x153;vi accompagni il suo amore di Madreâ&#x20AC;?. Ora è il momento dei segni, lâ&#x20AC;&#x2122;unzione e la crismazione. La liturgia, resa ancor piĂš bella dai canti del bravissimo coro, arriva allo scambio della pace, bene, in questa parrocchia puoi avere ancora lâ&#x20AC;&#x2122;onore di stringere una mano segnata dal lavoro dei campi, una mano che per anni ha celebrato la liturgia quotidiana della fatica. / ? 9 â&#x20AC;&#x153;camminiamo nella santitĂ , Dio ci sogna cosĂŹâ&#x20AC;?. Bella festa, davvero. Foto di Andrea Di Massa
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LIBRI
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LEGGERE Ă&#x2C6; PENSARE
Le sfide gigantesche di
PAOLO VI Le evidenzia il vaticanista Andrea Tornielli nel suo libro dedicato a Montini
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9 ? / A cura di > Marco Testi > >
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EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE
> Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo > Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo
> Comune di Casamicicola Terme Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; > Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone
BELL’ITALIA V I A G G I
dal
6 al 9
DICEMBRE 2014
€ 370,00
TUTTO COMPRESO
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CHIANCIANO - PIENZA MONTEPULCIANO FIRENZE - MONTALCINO
LOURDES
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8 al 17
FEBBRAIO 2015
Parigi dal
10 al 13
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ROMA
Udienza Papale Guida spirituale parroco don Pasquale Mattera Per informazioni tel 081995750 | info@bellitaliaviaggi.It www.bellitaliaviaggi.it