Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia
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CARITAS I nuovi poveri isolani e l’iniziativa della diocesi per i profughi iracheni
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VITA CONSACRATA Il secondo ritiro mensile delle suore della diocesi
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VILLA STEFANIA Ennesimo no dell’Asl. Per il consiglio di Stato la struttura non è agibile
Ad un mese dall’VIII CONVEGNO DIOCESANO
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l nostro Vescovo Pietro al termine dell’VIII A cura di C o n v e g n o Francesco Diocesano delSchiano lo scorso mese di ottobre aveva espresso un desiderio, una condizione neces nesse un bel momento da incorniciare o da “custodire gelosamenteâ€? nel cassetto dei ricordi. Bisognava farlo proseguire attuandolo, vivendolo e approfondendolo in maniera sistematica e attenta. isclana, tutta incentrata sull’Evangelii Gaudium donataci da Papa Fran intento di “rilanciare la pallaâ€? ai tantissimi interlocutori presenti per continuare a “giocarsiâ€? a viso aperto la partita piĂš bel e della vita vissuta con si fa vicina all’uomo del ! " invito sembra non essere caduto nel vuoto se martedĂŹ scorso 18 novembre erano in tanti ad affollare con partecipazione ed entusiasmo il Cinema "# $ % di convegnoâ€?, il suo primo prolungamento per
il nostro atteggiamento di popolo di Dio e capi orienta ogni nostra azione e ogni nostro gesto. Continua a pagina 2
ANNO 1 | NUMERO 47
â‚Ź 1,00
22 NOVEMBRE 2014
Facciamo incontrare le persone con Cristo MartedĂŹ 18 novembre l’incontro diocesano al Cinema Excelsior per quello che don Pasquale Trani ha deďŹ nito “il quarto giorno di convegnoâ€?
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GIOVANI E LAVORO
COSE DI PAESE
LA STORIA SIAMO NOI
TELEVISIONE
Come ottenere ďŹ nanziamenti per l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani
Alla scoperta dei fagioli zampognari, l’origano, la piperna dell’Epomeo e il tà maro
I personaggi di Ischia Ponte degli anni ‘40 e ‘50
Tv2000: Revolution, il programma che è un grande “ospedale da campoâ€? televisivo
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IN PRIMO PIANO
Ad un mese dal VIII CONVEGNO DIOCESANO
Continua da pagina 1 L’occasione propizia per ritrovarsi insieme era la presentazione diocesana degli orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana per l’annuncio e la catechesi a cura di mons. Valentino Bulgarelli, ) $ per la Nuova Evangelizzazione e * ' dal titolo: “Incontriamo GesĂšâ€?; scriveva Papa Benedetto XVI nella sua enciclica DEUS CARITAS EST: “all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensĂŹ l’incontro con un avvenimento, con + orizzonte e con ciò la direzione decisiva!â€?. E’ dunque questo incontro che i nostri Vescovi e il Santo Padre vogliono che sia messo concretamente al centro di ogni progetto pastorale per far sĂŹ che in modo particolare i nostri ragazzi e giovani possano essere trasformati da quello sguardo di Amore che ogni giorno si posa sulla nostra vita, che è lo sguardo di Cristo. Dopo un breve momento di preghiera è toccato a don Pasquale Trani, giĂ coordinatore del Convegno diocesano, il compito di introdurre questo altrettanto importante momento e fare un breve + ) / suto: “questa serata sembra essere quasi naturale prosecuzione dei giorni vissuti
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il mese scorso. Il nostro ottavo convegno un’apertura: aprendo la nostra Chiesa che si vuole porre in atteggiamento di uscita. (‌) Mons. Bulgarelli viene oggi in una Chiesa che vuole essere bella, non solo nella bellezza esteriore del paesaggio circostante e delle risorse naturali che le ha dato il creatore ma anche in questa bellezza che le viene proprio dall’essere in uscita, nell’attenzione verso l’altroâ€?. Mons. Bulgarelli con la freschezza e l’entusiasmo che sono proprie di un vero innamorato di Cristo ha tracciato in maniera piĂš che concreta quelle che sono le intenzioni che hanno mosso i vescovi italiani nella stesura di questo testo cosĂŹ importante. Un testo inserito nel decennio sull’educazione voluto dagli stessi vescovi italiani e scritto “a cavalloâ€? tra due Papi, con un chiaro riferimento all’Evangelii Gaudium di Papa Francesco: “C’è bisogno di
catechesi. Il disastro educativo che stiamo vivendo è dovuto principalmente al fatto che i mezzi sono piÚ importanti
determinate cose, e questo è parte anche
dire leggi la Bibbia o vai a messa, biso
Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014
questo. E’ altrettanto importante, ha proseguito mons. Bulgarelli, formare adulti capaci di prendere delle decisioni e che propongano ai ragazzi mete belle ed alte. Il problema centrale oggi non è l’ateismo quanto il relativismo: Dio c’è ma non sembra piĂš incidere sull’umanoâ€?. Sulla scia dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco mons. Bulgarelli ha indicato alcune piste concrete per un rinnovamento dell’annuncio del Vangelo oggi: “c’è bisogno
che Dio ha nell’uomo individuando i do dietro al ‘si è sempre fatto cosÏ’ ma lavorando con creativitĂ con il triplice obiettivo di uscire per testimoniare un Amore concreto che si fa vicino, proporre e non imporre con gioia e custodire come tuo possessoâ€?. “Credere non è una castrazione dell’umano ma una risorsa perchĂŠ Dio cammina con noi!â€?, ha concluso mons. Bulgarelli, che ha poi risposto alle domande dei presenti in sala. E’ stata poi la volta di un importante proposta dei Vescovi italiani recepita da mons. Lagnese e dalla Caritas diocesana diretta da don Gioacchino Castaldi, che dopo la proiezione di un video davvero intenso sulla situazione dei cristiani
Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo
in Iraq fuggiti perchĂŠ perseguitati a causa della propria fede, ha invitato tutti a farsi prossimi di questi nostri fratelli che pur in situazioni cosĂŹ estreme continuano con coraggio a testimoniare il Vangelo della vita, attraverso un progetto & '' sto di un consistente numero di container per l’alloggio di piĂš famiglie possibili; tale progetto sarĂ approfondito e portato avanti nella nostra Diocesi in modo particolare nel prossimo periodo di Avvento. ( ! Lagnese che ha invitato la Chiesa di Ischia a diventare maestra nel far incontrare l’uomo di oggi con Cristo: “Impariamo a riappropriarci
" # degli orientamenti della Cei sull’annuncio e la catechesi è decisamente eloquente: incontriamo GesÚ. Nel Vangelo di oggi si $ % della folla non riusciva a vedere GesÚ’: & sta frase! Non è che spesso sono proprio
' * # azione è invece proprio quello di far incontrare le persone con GesÚ, che ci cerca prima ancora che siamo noi a cercare Lui!� Foto di Giovan Giuseppe Lubrano e Andrea di Massa
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SERATA POST-CONVEGNO
Incontriamo GesĂš
Intervento del coordinatore del VIII Convegno Diocesano don Pasquale Trani, alla serata di presentazione degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi della Cei Cinema Excelsior, Ischia MartedÏ 18/11/2014
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Carissimi, ben trovati!!! Esattamente un mese fa ci lasciavamo ContinenA cura di all’hotel don Pasquale tal Terme di Ischia, Trani al termine dell’VIII convegno diocesano, con le 10 parole donateci dal nostro vescovo, p. Pietro, per orientare la rotta della barca della Chiesa di Ischia “in uscita�.
Tra queste l’impegno a non termi + bella esperienza di chiesa fatta in quelle tre giornate, ma ad andare avanti‌ Ed eccoci qui, con una bella occasione che ci viene offerta dalla recente pubblicazione (giugno 2014) della CEI degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, dal titolo “Incontriamo GesĂšâ€?. Pensando alle tante alluvioni che hanno colpito soprattutto il nord Italia, verrebbe da chiedersi: “Con questo maltempo, dove sono le nostre barche? Davvero hanno preso il largo o piuttosto sono rimaste in riva al mare, messe al sicuro‌?!â€? A parte le battute, ci rendiamo conto che stiamo appena all’inizio di un percorso ecclesiale diocesano fortemente voluto dal Vescovo‌ Vorrei proporvi allora, prima di passare la parola a mons. Bulgarelli, una breve tratteggiatura del cammino fatto lungo la tre-giorni diocesana del mese scorso, soffermandomi soprattutto sul contributo dei tre relatori principali e tralasciando il lavoro importante svolto dagli amici dei quattro laboratori che necessita di una piĂš approfondita rielaborazione. Innanzitutto il prof. Andrea Riccardi (fond. “S. Egidioâ€? ed ex ministro) il primo giorno ci ha aiutato a prendere il largo e a guardare il nostro mondo con un’ottica piĂš ampia e segnata dallo sguardo di fede, condendola di preghiera e speranza. * per l’umanitĂ tutta e per la Chiesa, dove la bussola è posta dal santo Padre sull’attenzione ai poveri e al dialogo con le altre religioni (temi,
d’altra parte, cari a S. Egidio). Mons. Nunzio Galantino (segr. Generale CEI), col suo carattere franco e diretto, ci ha aiutati a comprendere meglio, di ritorno dalla visita ai campi profughi dei Curdi in Iraq, come non si possa parlare di Chiesa se non rimanendo in forte comunione col Papa e col vescovo della Chiesa locale;
come non si possa nemmeno parlare di “chiesa in uscitaâ€? se non riconoscendo nella fede una grazia speciale a chi il Signore ha posto a capo della sua barca! Ma ci ha messo anche in guardia dal trasformare le tante espressioni ad effetto coniate da papa Francesco in altrettante parole vuote, senza tradurle in vita e progetti concreti di fede e amore. Mons. Giancarlo Maria Bregantini (arcivescovo di Campobasso-Boiano), col suo stile mariano e delicato, ha tratteggiato i diversi fronti dove tradurre la chiesa in uscita e soprattutto con quale anima mettersi al servizio dell’umanitĂ e della Chiesa. 7 come una quarta giornata del convegno, a segnalarne la naturale prosecuzione. Vorremmo, cioè, che la nostra chiesa diventasse sempre piĂš “bellaâ€? e aderente ai desideri del suo Sposo, il Signore. Bella non solo nelle fattezze del chiamati oggi piĂš che mai a essere
+ ) '' Dio! Continua a pagina 4
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Continua da pagina 3 A tal proposito vi offro, a mò di conclusione, questo scritto di un giovane poeta cèco, Jiri Wolker, morto giovanissimo (1900-1924), intitolata Sulla riva dell’isola di Krk:
â&#x20AC;&#x153;Il buon Dio venne da me come un mendicante con borsa e bastone. Aveva lâ&#x20AC;&#x2122;odore dei campi di giugno,di chi aveva dormito sul fieno. Si fermò sulla soglia questuando. In quel tempo avevo molte cose che mi toglievano il respiro: il vestito scuro, il colletto inamidato,i libri rilegati in pelle, e, poichĂŠ ero sazio, riflettevo se fosse meglio vivere o morire. Non gli diedi niente, non avevo le mani per farlo. Però mi vergognai, quando vidi i suoi occhi Azzurri, dilatati dallâ&#x20AC;&#x2122;occidente allâ&#x20AC;&#x2122;oriente. Il buon Dio se ne andò. Le porte restarono aperte. Furono esse a tirarmi fuori senza colletto e libri, e a darmi per il viaggio la borsa e un sorriso di bambino, tante tristezze e ferite nella bisaccia e il ricordo dâ&#x20AC;&#x2122;argento della mamma. Ora vago per la cittĂ in cerca del buon Dio. So che se ne va in giro con la borsa e il bastone e che un giorno lo troverò e non mi farĂ piĂš pena, perchĂŠ non ho piĂš niente delle cose che mi tenevano prigioniero del male. Egli mi prenderĂ con sĂŠ. Ci metteremo in un angolo con il berretto in mano e il sole sulla testa, implorando: â&#x20AC;&#x153;Mendichiamo amore, uomini di Dio, aprite i cuori!â&#x20AC;?. E ora â&#x20AC;&#x153;Incontriamo GesĂšâ&#x20AC;?, Colui che si lascia trovare oggi nel mare in ) '' < ' ' ' )) ' ' ) '' disperatamente aggrapparsi per mettersi in salvo! Foto di Giovan Giuseppe Lubrano e Andrea di Massa
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INCONTRIAMO GESĂ&#x2122; Alcune prospettive Relazione di presentazione degli Orientamenti CEI per la Catechesi e lâ&#x20AC;&#x2122;annuncio Ischia, cinema Excelsior, martedĂŹ 18 novembre 2014
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l bello, se non trova interlocutori, se non è colto da uno sguardo, A cura di resta pura perdita. E' mons. fondamentale l'inconValentino tro tra una presenza che Bulgarelli si offre alla vista e uno sguardo che accoglie. La bellezza è un avvenimento, un'epifania, un "apparire lĂ " che ci stupisce e ci abbaglia. Non è mai statica ne' interamente svelata: come una montagna per metĂ nascosta dalla nebbia, o un viso di donna dietro un ventaglio, ci seduce con il suo disvelarsi. Dirò di piĂš: nell'esperienza della bellezza, la reciprocitĂ degli sguardi ha grande importanza. Per esempio: quando ammiriamo l'altro, se questi ci ricambia lo sguardo, la bellezza ne è aumentata, rati. La bellezza è un incontroâ&#x20AC;Ś â&#x20AC;&#x153;sguardoâ&#x20AC;? è formato da due distinti simboli, il primo dei quali è la cosiddetta â&#x20AC;&#x153;chiave del sacro, del divinoâ&#x20AC;? 1 Bellezza, sguardo, incroci di sguardiâ&#x20AC;Śsono parole che danno respiro e producono freschezza. Sono parole che appartengono al fatto cristiano e che Papa Francesco ci riconsegna nellâ&#x20AC;&#x2122;esortazione apostolica. A ben vedere non ci sono indicazioni â&#x20AC;&#x153;praticheâ&#x20AC;?, ma câ&#x20AC;&#x2122;è un cambio di mentalitĂ che è maggiormente impegnativo da attuare. Nella Chiesa a volte le risorse diventano problema: schemi, proposte e consuetudini impediscono il coraggio e la creativitĂ necessaria per aprirsi a scenari inediti e inauditi, o per lo meno ne bloccano il discernimento. TRE PROVOCAZIONI CULTURALI strumenti. Tra le piĂš recenti diagnosi offerte & ' certo interesse ci pare quella fornita da Giuseppe Acone che afferma: â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;Ś il punto dolente della questione che concerne i processi educativi, intesi in senso generalissimo, nella societĂ dominata
di secolarizzazione di ogni trascendenza, e della frattura, piĂš o meno esplicitamente riconosciuta, con tutta la tradizione umanistica occidentale. Esso sta nella lacerazione palese tra idea dellâ&#x20AC;&#x2122;educazione â&#x20AC;Ś e potenza della tecnica onnipervadente che tende a soppiantare non solo ogni relazio /
un mondo che non ha piĂš che mezzi sosti 0.2 ''
' & & essa stessa determina la crisi educativa, dove lâ&#x20AC;&#x2122;educazione che da una parte ha bisogno di veritĂ , essere, valore e senso appare spiazzata da un mondo in cui lâ&#x20AC;&#x2122;istanza sommersa ed emersa di un nichilismo soft non ritiene di dovere piĂš porre problemi e interrogativi connessi a veritĂ , essere, valori e senso, dallâ&#x20AC;&#x2122;altra subisce la drammaticitĂ di un passaggio dâ&#x20AC;&#x2122;epoca in cui lâ&#x20AC;&#x2122;apparato tecnologico tende a sostituire ogni dimensione valoriale e di senso, a divenire una sorta di nuova ontolo ' ' tende ad assorbire ogni indice di trascendenza di cui lâ&#x20AC;&#x2122;educazione ha sempre bisogno. Osservava : â&#x20AC;&#x153;Câ&#x20AC;&#x2122;è nuovamente una generazione che vuole trovarsi al bivio, ma il bivio non sta da nessuna parte. Ogni gioventĂš dovette scegliere, ma gli oggetti della sua scelta era " 5 6 fronte al caos, dove scompaiono gli oggetti (sacri) della sua scelta. Nulla illumina il suo cammino: non câ&#x20AC;&#x2122;è niente di puro o impuro, di santo o reietto, ma solo le parole scolastiche permesso o proibito. Per questo circondata dal caos delle cose e delle persone, nessuna delle quali è santa, nessuna 6 0. 3 Eâ&#x20AC;&#x2122; proprio qui, nel deserto del reale, che la Chiesa oggi potrebbe fare la prima mossa. Potrebbe prendersi tempi, spazi, affetti attingendo al suo patrimonio insuperabile di umanitĂ , di profezia, di speranza. Si tratta di rilanciare un nuovo
umanesimo, perchĂŠ è in questione il senso della vita. Vuole dire vedere, di nuovo, la storia dellâ&#x20AC;&#x2122;umano in azione, quella che anche Dio abita. 3) La crisi dei rapporti tra generazioni Giovanni Cucci afferma che oggi 7 6 genitori e a ricevere da loro norme e insegnamenti, ma al contrario sono i genitori che si conformano ai criteri e ai comporta ottenere la loro approvazioneÂť.4 < & te oggi nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito educativo sono riconducibili al fatto che le diverse generazioni vivono spesso in mondi separati ed estranei. Il dialogo richie ' reciproca e la disponibilitĂ di tempo.
LA QUESTIONE DI EG: DIO, UOMO/DONNA E CHIESA La Rivelazione in ogni pagina della bibbia si misura con la storia. Un Dio che si rivela nel divenire del tempo, nelle storie di uomini e donne, nella costruzione di comunitĂ di uomini e donne. La bibbia ci parla di un Dio che partecipa alla vita, illuminandola, trasformandola e orientandola in una direzione nuova, svelando le strutture di peccato che in essa si annidano. A grandi linee si potrebbe dire che oggi nella coscienza di molti è scomparsa l'idea della "incarnazione" del divi H ! J tennio fa il â&#x20AC;&#x153;pericoloâ&#x20AC;? per la Chiesa era l'ateismo, oggi è piuttosto il
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' = variante dell'indifferentismo. Pochi negano ai nostri giorni che "Dio
H K ' ad ammetterlo; il problema è che questo Dio non ha incidenza nell'umano. "Dio c'è", ma è relegato nei cieli; "esiste", ma per se stesso. E' in questione oggi non tanto l'esistenza quanto la presenza di Dio. Crisi dell'in ca a riconoscere l'incidenza del divino nell'umano, ad ammettere che l'umano possa portare in sÊ il divino. Paradossalmente
! nell'uomo che in Dio: è l'uomo, oggi, il nodo cruciale. ' ' H ' ' Q & W!
) H ) grande divenire dell'Universo. Un Y & K K ! J Z
' H ' [ \! < Z Z ) ! ] K ' K H [ Z ^ \ _ ' ! * Z
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Q &W Q W! * Z & '' &! * Z
! ' ) \ H ) ! La proposta cristiana: # ' '
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Z Z ! Z k Z k di Dio. Dio si fa conoscere, Dio si Z '
! Z [ Z !5 $ matica, sta il messaggio positivo % i credenti a rispondere alla crisi antropologica in atto con la proposta di un umanesimo capace di dialogare col mondo, perchĂŠ pro # & # mo â&#x20AC;&#x201C; della sua origine creaturale ( ricavata dal messaggio biblico e dalla tradizione ecclesiale. * k
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' ! $ ) )) ] " ) y ! { | ' } |
in se stesso, laddove, invece, egli ' }! IL FILO ROSSO DI EG â&#x20AC;&#x153;Sulla bocca del catechista torna sempre a risuonare il primo annuncio: GesĂš Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e illuminarti, per rafforzarti, per liberartiâ&#x20AC;?. " ^ ! ~ Â&#x20AC; ÂŤIn una civiltĂ paradossalmente ferita dallâ&#x20AC;&#x2122;anonimato e, al tempo stesso, osses tri, spudoratamente malata di curiositĂ ' commuoversi e fermarsi davanti allâ&#x20AC;&#x2122;altro
tutte le volte che sia necessarioÂť! " ^ ! ~ {! â&#x20AC;&#x153;La pastorale in il comodo criterio pastorale del â&#x20AC;&#x153;si è fatto sempre cosĂŹâ&#x20AC;?. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare " 8 mera fantasia. Esorto tutti ad applicare ti di questo documento, senza divieti nĂŠ paure. Lâ&#x20AC;&#x2122;importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e special 9 "0 " ^ !   TRE VERBI PER VIVERE Lâ&#x20AC;&#x2122;EVANGELIZZAZIONE: USCIRE â&#x20AC;&#x201C; PROPORRE CUSTODIRE a. Uscire Q"^ `Â&#x201A; ``W ( Z Â&#x201E;
' Â&#x201E; Â&#x2026;
' !! b. Proporre Q"^ ~ Â&#x2020; ~jÂ&#x2020;W Z & ) '' ' ) c. Custodire & & Q"^ `Â&#x201A;{ `~Â&#x201A;W ' ' Rilancio e sintesi # la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro,
dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi 6 6 i poveri, non si ascolta piĂš la voce di Dio, 6 amore, non palpita lâ&#x20AC;&#x2122;entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo ri-
schio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta
desiderio di Dio per noi, questa non è la
; Cristo risorto. " ^ ` Sintesi "^ Z &! Â&#x2026; ] ! Il cammino della Chiesa Italiana: tre grandi cambi di prospettiva di questo decennio. ( ' & &! " storale e catechistica. _ )) ' )) ' ! ' Q W y ! a) La prospettiva missionaria della pastorale nella linea del primo annuncio. J k '
\
Z tesimo del DB. 7 ) [ 7< sia necessaria per vivere bene. Perciò, pri con il primo annuncio dobbiamo far arde 9 tutte le fasi della vitaÂť Q ! ~Â&#x201A;W!
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catecumenale. ^ & Z ^ Q ' W ' ( ' ' ! ' ( ' ' '' ! ' \ !
W esistenza umana Q y ) W! ( y '
& â&#x20AC;&#x153;a partire dalla persona e dalla sua esigenza di unitĂ , piuttosto che da una articolazione interna della Chiesa, seppur fondata teologicamenteâ&#x20AC;?. 7 & & ' ' ! ÂŤMettere la persona al centro costituisce una chiave preziosa per rinnovare in senso missionario la pastorale e superare il rischio del ripiegamento, che può colpire le nostre comunitĂ Âť. ( " ) y Â&#x2020; ) y '' ' ) ! J ) Q ' W ' ) '' +
IN PRIMO PIANO
!!! ALCUNI APPROFONDIMENTI 1. Pensare un cambio di passo: il dinamismo della vita cristiana - Ricomprensione dellâ&#x20AC;&#x2122;atto di fede: Â&#x2018; ' ! )
Z ' ' ) ' + ! - Spostamento di baricentro: _ )) ) ' & &! _ Z
! Â&#x2030; '' Z ! - Accompagnare lâ&#x20AC;&#x2122;adulto a vivere lâ&#x20AC;&#x2122;adultitĂ Q &W[ ) & ' )
! - Rileggere lo sviluppo del ciclo di vita J
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! ' 2. OpportunitĂ di questa stagione: la domanda reale di vita $ & [ )
! $ y( H )) y (( j ) ~{ Â&#x2020; [ K Y
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Â&#x2019; Â&#x201A;Â&#x201A; Â&#x160;Â&#x201A;Â&#x201A; _ ' )
'' ) ) ' & ! J ) ! 7 ' '' ! Â&#x2026; ' & ' ' ! J ) & j Z ! Alcune buone pratiche per la catechesi Q" ) y !`Â&#x2020;W[ - Esperienza religiosa e maturazione religiosa: ) - Dalla narrazione etica ad una narrazione simbolica: Q) ))
W[ ) ' Â&#x201E; - Valore dellâ&#x20AC;&#x2122;accompagnamento: Â&#x201E; * + & / &Â&#x201E; - IntergenerazionalitĂ : K H ' H ' K Q !~`W! Congedo Â&#x2039; Â&#x201C;y( y [ â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;ŚLa forte unitĂ che si è realizzata nella Chiesa dei primi secoli tra una fede amica dell'intelligenza e una prassi di vita caratterizzata dall'amore reciproco e dall'attenzione premurosa ai poveri e ai sofferenti ha reso possibile la prima grande espansione missionaria del cristianesimo nel mondo ellenistico-romano...â&#x20AC;? Â&#x160; $ Â&#x2018; y
& Z ! Foto di Giovan Giuseppe Lubrano e Andrea Di Massa
! INCONTRIAMO GESĂ&#x2122;: I FILI DEL TESTO (5 VERBI) 1. ABITARE ( & ! H ' Q [ ^ !!! H W! $ H "y Â&#x2021; Â&#x2C6; $Â&#x2026; Â&#x2C6; $ !!! 2. PROPORRE Â&#x2030; $Â&#x2026; y !!! 3. INIZIARE, ACCOMPAGNARE E SOSTENERE ( ' Â&#x201A; & Q ! ~W y ) !!! 4. TESTIMONIARE E NARRARE ' J Z Q !Â&#x160;~W 5. DISCERNERE $ [ !Â&#x20AC;Â&#x20AC; !jj PUNTI DI UNA CERTA NOVITĂ&#x20AC; DI PASTORALE CATECHISTICA ZÂ&#x2039; & Â&#x152; Â&#x152; ( Q ! Â&#x201A;W ( !Â&#x160;{ Â&#x2C6; !jÂ&#x201A; _ ~ Â&#x2018; Â&#x201D; ' ) '' Â&#x2039; Â&#x2039; < `Â&#x201A;Â&#x201A;j ! jÂ&#x160; ` ( !jÂ&#x160; Â&#x2026; ^ ) J Â&#x2039; `Â&#x201A;Â&#x201A;Â&#x20AC; ! `j! 3 Â&#x2022;! Â&#x2039; Â&#x2013; < \! J ~{~Â&#x201A; ~{~Â&#x160; " ~{Â&#x160;`! ( ) H !Â&#x20AC; Â&#x20AC; ^!
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CARITAS
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in forte espansione. In passato la famiglie erano sempre riuscite ad aiutare se stesse mettendo al centro di tutto la solidarietĂ . Oggi la povertĂ quindi è molto diffusa anche per la crisi che sta attanagliando la famiglia. Prima la collaborazio & vita quotidiana. Attualmente le famiglie sono sempre piĂš in crisi ed abbandonate a se stesse. Disgregandosi le famiglie la povertĂ non è solo economica ma anche di valori. Manca il valore principale che è il volersi bene, lâ&#x20AC;&#x2122;amarsi. In Italia mancano politiche adeguate per la famiglia, la quale è considerata piĂš come una risorsa dalla quale attingere piuttosto che una realtĂ da tutelare. La maggior parte delle persone che si rivolge alla Caritas vive in famiglia. I dati ci ono circa 480 le famiglie ischitane della passione e dellâ&#x20AC;&#x2122;amore che la Chiesa dona parlano di casi di povertĂ che di anno in anno che si rivolgono al banco alimentare ai poveri, vecchi e nuovi. Oggi parlando di po- sono in forte aumento. Queste statistiche non della Caritas Diocesana per un tota- vertĂ dobbiamo necessariamente distinguere risparmiano nemmeno la nostra isola. Lâ&#x20AC;&#x2122;auspiA cura di le di circa 1500 persone. La Caritas tra vecchie e nuove povertĂ , una distinzione cio è quello di fermare questo fenomeno che è Giuseppe sul nostro territorio isolano svolge non sempre facile da comprendere. In passato come detto in fortissima espansione attraverso Galano ' - ' & - iniziative che riescano almeno a contenere queloro che vivono costantemente nel gata a carenze di risorse economiche. Oggi, la sta situazione drammatica. disagio. Oggi viviamo in un periodo particolar- nostra società è molto piĂš complessa per cui è La classe dâ&#x20AC;&#x2122;etĂ piĂš colpita dal fenomeno è la '' necessario leggere la povertĂ oltre la semplice fascia 45-55 anni; è questo il caso di persone che sta letteralmente mettendo in ginocchio le carenza economica. Il concetto di povertĂ va che perdono il lavoro e non riescono a trovarne famiglie. Nelle parrocchie è attivo il gruppo Ca- visto da un punto di vista sociologico. Il po- uno nuovo. Per lo piĂš sono persone che hanno ritas formato da persone fortemente motivate
' ! Â&#x2026; e desiderose di mettersi al servizio di chi sof- ritas si trova a dover sopperire alle gravi lacune fre, di chi ha perso la propria dignitĂ , donando a soddisfare i propri bisogni. Oggi la povertĂ dello Stato. Tutti noi siamo invitati ad attivarci, loro soprattutto amore incondizionato e disin- va valutata in modo differente. Va intesa come ad intraprendere piccole iniziative per contrateressato. La Caritas altro non è che espressione lâ&#x20AC;&#x2122;impossibilitĂ delle persone a partecipare alla stare il fenomeno. Siamo chiamati a fare la novita sociale. Si tratta stra parte, chi è piĂš fortunato ha il dovere di di persone che vivono non lasciare solo al suo destino chi vive nel di ' & sagio. Papa Francesco piĂš volte afferma che nei che come conseguenza poveri e bisognosi tocchiamo il Corpo di GesĂš hanno la loro esclusio- Sofferente. â&#x20AC;&#x153;Ogni giorno - afferma il Santo Pane dalla societĂ . Questa dre - siamo chiamati tutti diventare una carezza condizione può essere di Dio per tutti coloro che hanno dimenticato provocata da vari fatto- la prima carezza, che forse nella vita mai hanno ri, ad es,. relazionali, so- sentito una carezzaâ&#x20AC;?. Nella nostra cultura che ciali o addirittura sani- spesso e volentieri disprezza i poveri e gli emartari. I fattori relazionali ginati, queste parole possono risuonare come hanno forte impatto un monito ed una provocazione. Tante volte sulla societĂ attuale. Si al giorno incontriamo per strada bisognosi che vive oggigiorno quella ci tendono la mano; li guardiamo, mantenendo
k - una certa distanza, magari velocemente tiriamo ta tranquillamente la dalle nostre tasche una piccola moneta penâ&#x20AC;&#x153;crisi della famigliaâ&#x20AC;? sando di esserci lavati la coscienza, senza nemcon coppie che sempre meno guardare il loro volto, senza incrociare il piĂš frequentemente si loro sguardo. Il Papa ci invita ad abbattere ogni separano. Ci troviamo barriera, a spingerci ad andare incontro loro, a di fronte a mariti che guardarli come fratelli che ci tendono la mano, lasciano la casa e pur a condividere i loro dolori e le loro ansie. Dobcontinuando a lavora- ) re vengono travolti da dellâ&#x20AC;&#x2122;incontro. Tutti noi siamo chiamati a fare la vortici che il piĂš delle nostra parte, a dare il nostro aiuto a chi vive volte li conducono a nel bisogno, in fondo altro non è che un nocondizioni di povertĂ . stro fratello. A volte basterebbe davvero poco, Ciò provoca il passag- un sorriso, una parola o un abbraccio per farlo gio da inclusione ad stare meglio. Tanto è stato fatto, tanto altro è esclusione sociale. Ri- possibile ancora fare. sulta chiaro che quan- Le politiche sociali mancano ma è necessario do si parla di povertĂ il che tutti noi ci attiviamo seriamente. In conclufattore economico non sione facciamo nostre le parole di Madre Tersa è lâ&#x20AC;&#x2122;unico da mettere in di Calcutta ed impegniamoci sempre piĂš conesame. La povertĂ delle
famiglie è un fenomeno sano fare ancora il mareâ&#x20AC;?.
Vecchie e nuove povertĂ S
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CARITAS
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â&#x20AC;&#x153;Adottiamo una famiglia di profughi iracheni!â&#x20AC;? La proposta di Caritas Italiana raccolta dalla nostra Chiesa e dagli uomini di buona volontĂ !
"G
li ultimi avvenimenti, soprattutto in Iraq e in Siria, sono molto preoccupanti. Assistiamo ad un fenomeno di terrorismo di Dal sito web dimensioni prima inimmaginabili. Tanti della CEI nostri fratelli sono perseguitati e hanno dovuto lasciare le loro case anche in maniera brutale. Vorremmo dare il maggiore aiuto possibile alle comunitĂ cristiane per sostenere la loro permanenza nella regione. Non possiamo rassegnarci a pensare al Medio Oriente senza i cristianiâ&#x20AC;Śâ&#x20AC;?. Le parole di Papa Francesco trovano riscontro anche negli incontri che una delegazione della Conferenza Episcopale Italiana â&#x20AC;&#x201C; guidata dal Segretario generale, Mons. Nunzio Galantino â&#x20AC;&#x201C; ha avuto visitando i campi profughi a Erbil, nel Kurdistan i r a c h e n o. Insieme alla riconoscenza sia per i circa due milioni di euro messi a disposizione dalla CEI per la prima emergenza, che per i 2 milioni e trecentomila euro destinati alla costruzione di unâ&#x20AC;&#x2122;UniversitĂ cattolica â&#x20AC;&#x201C; entrambi stanziati dai fondi otto per mille â&#x20AC;&#x201C; i Vescovi locali hanno chiesto di avviare una collaborazione a piĂš lunga scadenza. Caritas Italiana si è cosĂŹ fatta promotrice di alcune proposte concrete, su cui si chiede alle famiglie, alle parrocchie e alle diocesi di convergere, per quanto sarĂ loro possibile. La prima (denominata â&#x20AC;&#x153;Progetto Famigliaâ&#x20AC;?) riguarda la realizzazione di gemellaggi con fa '' minimo dignitoso a una famiglia di 5 persone. Ci si può impegnare per un giorno (con unâ&#x20AC;&#x2122;offerta di 5 euro), per un mese (140 euro), per un trimestre (420 euro), per un semestre (840 euro) o per un anno (1.680 euro). La seconda (â&#x20AC;&#x153;Progetto Casaâ&#x20AC;?) concerne lâ&#x20AC;&#x2122;acquisto di 150 container per lâ&#x20AC;&#x2122;alloggio di altrettante famiglie. In questo caso, il costo è di 3.140 euro per unitĂ . ( ' ' Q Progetto Scuolaâ&#x20AC;?) riguarda lâ&#x20AC;&#x2122;acquisto di 6 autobus per il trasporto dei bambini in 8 scuole a Erbil e a Dahuk: ogni pullman costa 40.720 euro.
COME SOSTENERE GLI INTERVENTI Per sostenere gli interventi, le offerte vanno inviate a: Caritas Italiana Via Aurelia 796 â&#x20AC;&#x201C; 00165 Roma, tramite C/C POSTALE N. 347013, speciďŹ cando nella causale: GEMELLAGGI IRAQ / Progetto FAMIGLIA (oppure CASA oppure SCUOLA). Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: ĂŻ UniCredit, via Taranto 49, Roma Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119 ĂŻ Banca Prossima, piazza della LibertĂ 13, Roma Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474 ĂŻ Banco Posta, viale Europa 175, Roma Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013 ĂŻ Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 ĂŻ On line su www.caritas.it
Lâ&#x20AC;&#x2122;AIUTO DELLA DIOCESI DI ISCHIA La diocesi di Ischia ha deciso di dare il proprio contributo attraverso la caritas diocesana, aderendo alla seconda proposta â&#x20AC;&#x153;Progetto casaâ&#x20AC;? per lâ&#x20AC;&#x2122;acquisto del maggior numero di container possibili. Nel tempo di avvento, che avrĂ inizio domenica 30 novembre p.v., sarĂ lanciata unâ&#x20AC;&#x2122;azione di sensibilizzazione e informazione, tesa appunto non solo a raccogliere fondi, ma anche a riďŹ&#x201A;ettere attraverso un opuscolo che sarĂ distribuito a quanti vorranno aderire, sul valore della solidarietĂ , della pace e della fraternitĂ .
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VITA CONSACRATA
Ritiro delle suore della Diocesi di Ischia
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omenica 9 novembre le suore della Diocesi di Ischia hanno A cura della vissuto il loro seconRedazione do ritiro mensile. La partecipazione è stata generosa: circa 20. Il ritiro è iniziato in Episcopio con le Lodi mattutine e la santa messa del Vescovo alle ore 9,00. Con la Celebrazione dellâ&#x20AC;&#x2122;Eucaristia, i cuori delle sante suore erano giĂ piĂš che riscaldati dallâ&#x20AC;&#x2122;amore di Dio; come i discepoli di Emmaus, si sono sentite ardere il cuore mentre il Vescovo
il Vangelo del giorno. Nellâ&#x20AC;&#x2122;Amen della santa comunione, le consacrate hanno rinnovato per la loro vita lâ&#x20AC;&#x2122;eccomi di Maria alla VolontĂ di Dio, per disporsi con rinnovata gioia a compiere la missione che Z
Santa Chiesa che è in Ischia. Ringraziamo sempre Dio per il dono della Vita consacrata, perchĂŠ è un dono fatto a tutto il popolo! Padre Nunzio, lâ&#x20AC;&#x2122;assistente spirituale, ha tenuto la sua meditazione partendo dalla nuova lettera â&#x20AC;&#x153;Scrutateâ&#x20AC;? che la Congregazione per i Reli-
giosi ha indirizzato ai Consacrati e alle Consacrate in preparazione alla celebrazione dellâ&#x20AC;&#x2122;Anno della Vita Consacrata ormai alle porte. La meditazione è iniziata con la lettura del brano del Vangelo di Gv. 5,3147 dove GesĂš rimprovera i giudei perchè essi pur scrutando le Sacre Scritture non lâ&#x20AC;&#x2122;hanno riconosciuto come messia. Eâ&#x20AC;&#x2122; necessario che impariamo a scrutare con rinnovato slancio di fede la parola sempre nuova del Vangelo perchĂŠ solo in essa possiamo ritrovare il senso piĂš bello della vita consacrata come dono a Dio e ai fratelli. Eâ&#x20AC;&#x2122; necessario scrollarsi di dosso una certa pigrizia di intraprendere vie nuove e rischiare di adagiarsi in una colpevole mancanza di movimento. * nuovo a Dio e non separarsi da una
moltitudine di fratelli che, spesso senza saperlo, sono assetati di Dio e aspettano il soccorso del Buon Samaritano che è la Chiesa. â&#x20AC;&#x153;La Chiesa si rovescia sulle strade perchĂŠ oggi GesĂš è il re della strada. Oggi il luogo di culto di GesĂš, piĂš che la Chiesa, è la strada. Oggi il posto di Cristo è la strada; il posto del cristiano è la strada. Il Signore ci vuole simili a Lui: con il cuore aperto, gironzolando per le stradeâ&#x20AC;ŚVuole che andiamo a zonzo per portare il suo messaggio. Non vuole che conserviamo la sua parola soltanto per noi, chiusi nel nostro cuore, nelle nostre case, in Chiesa, ma che rovesciamo la sua parola per strada. Vuole che gironzoliamoâ&#x20AC;?. (Omelia del Cardinal Bergoglio nella Basilica di San Josè de las Flores il 15 marzo del 2008).
LA PREGHIERA Ave Maria, Donna dellâ&#x20AC;&#x2122;Alleanza nuova, ti diciamo beata perchĂŠ hai creduto ed hai saputo riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili! Sostieni la nostra Veglia nella notte, ďŹ no alle luci dellâ&#x20AC;&#x2122;alba nellâ&#x20AC;&#x2122;attesa del giorno nuovo. Concedici la profezia che narra al mondo il gaudio del Vangelo, la beatitudine di coloro che scrutano gli orizzonti di terre e cieli nuovi e ne anticipano la presenza nella cittĂ umana. Aiutaci a confessare la feconditĂ dello Spirito nel segno dellâ&#x20AC;&#x2122;essenziale e del piccolo. Concedici di compiere lâ&#x20AC;&#x2122;atto coraggioso dellâ&#x20AC;&#x2122;umile a cui Dio volge lo sguardo e a cui sono svelati i segreti del Regno, qui e ora. Amen
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SOCIETĂ&#x20AC;
LAVORO GIOVANI
Programma garanzia giovani
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Villa Stefania, ennesimo NO allâ&#x20AC;&#x2122;ASL ncora un altro no dalla giustizia italiana nei
Â&#x2026; _ A cura di poli 2 nord per la viLorenzo J Russo
% ! < Y ~{ bre la sesta sezione del consiglio J Â&#x2026; _ ` che â&#x20AC;&#x153;non sussistono i presuppo
' cautelare, non potendosi supera ' & '
A
tativo presso la struttura turistico Â&#x152; Â&#x2014; J Q ! ! ~`Â&#x2C6;~Â&#x20AC;W ' & Q ! ! ~Â&#x2020;Â&#x2C6;~Â&#x20AC;W! Â&#x2030; y ] ''
) y J assenza dei prescritti titoli abilitativi, da struttura turisticoâ&#x20AC;&#x201C;ricetti & ! y k y J ' -
di regolare presenza sul territorio ' ! Â&#x2030; Y che le spese giudiziali, da porre ÂŁ! `!Â&#x201A;Â&#x201A;Â&#x201A; Â&#x201A;Â&#x201A; Q Â&#x2C6;Â&#x201A;Â&#x201A;W ! Oggetto del giudizio del con ' della Sezione Sesta della Sede _ %!Â&#x2026;!Â&#x2030;! ~~!{!`Â&#x201A;~Â&#x20AC; Â&#x2026; spensiva delle ordinanze nn. 12 ~Â&#x2020;Â&#x2C6;`Â&#x201A;~Â&#x20AC;
% â&#x20AC;&#x153;di ripristinare la destinazione eseguito senza alcun titolo abili-
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% )) ) ' # Â&#x2019; ! ( ' ) &! ( ' attiva Ischia è alla ricerca di una struttura alternativa che possa ac ~Â&#x201A; ! Â&#x2026; ) ) Q y ] '' Â&#x2039; W ) " !
L
a â&#x20AC;&#x153;Garanzia Giovaniâ&#x20AC;? è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati ' $ < ) tassi di A cura di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti Giovan ' ' Giuseppe Lauro & dottore ! commercialista ( ' *" ( &  Â&#x201A; entro 4 mesi dallâ&#x20AC;&#x2122;inizio della disoccupazione o dallâ&#x20AC;&#x2122;uscita dal sistema dâ&#x20AC;&#x2122;istruzione formale. ( giovani con una etĂ compresa tra i 15 e i 29 anni ( & ! ^ ' ^ ' k '' ' ! _ ^ ' [ ¤ Â&#x2026;
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¤ J & ¤ < ) & del territorio nazionale o in Paesi UE ¤ Â&#x2039;
' prese ¤ Â&#x2018; ' '
I giovani che vogliono aderire al programma devono iscriversi al sito www.garanziagiovani.gov.it. Â&#x2030; ) '  Â&#x201A; '' ' nelle Pubbliche amministrazioni. Per ognuno di loro è prevista una retribuzione di 500 euro Â&#x2030; ! $ ' attivato dalla nostra Regione cliclavoro.lavorocampania.it. ( < un incentivo ai datori di lavoro che assumono dal 3/10/2014 ! ~~Â&#x160;Â&#x2C6;`Â&#x201A;~Â&#x20AC; ( '
^ ' ^ ! I datori di lavoro possono richiedere gli incentivi attraverso i servizi onli ( '' ^ ( !
ESERCIZI SPIRITUALI SACERDOTI Anche questâ&#x20AC;&#x2122;anno ci saranno gli esercizi spirituali per tutto il clero diocesano. Il Corso si terrĂ dal 24 al 28 novembre a Santâ&#x20AC;&#x2122;Agnello (penisola Sorrentina) a Villa Crawford e sarĂ guidato da S.E. Mons. Armando Dini, arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano
AVVISO Il 9 novembre scorso con decorrenza 10 novembre il nuovo amministratore parrocchiale di San Domenico nella SS. Annunziata in Campagnano dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia è don Stanislaw Czaplicki, legale rappresentate è Mons. Emilio Basile.
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TERRITORIO ISCHIA IN 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE
COSE DI PAESE I fagioli zampognari, lâ&#x20AC;&#x2122;origano e la piperna dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo. La pianta che non conosci: il tamaro C
he questa mia carrellata sui Rubrica di ' Ambiente e stra agricoltura, Agricoltura a cura dellâ&#x20AC;&#x2122;agronomo della terra di Francesco Mattera Ischia, potesse ti consensi era tiva. Oggi mi ha chiamato un redattore di uno dei quotidiani piĂš diffusi sullâ&#x20AC;&#x2122;isola e mi non perde nessun numero di Kaire '' zi. Naturalmente lâ&#x20AC;&#x2122;ho ringraziato e gli ho chiesto cosa in particolare gli ! % ' temente ai prodotti della terra, ma anche ai termini dialettali, tanto delle pratiche agricole quanto dei )) ) ! % ( Kaire in alcune occasioni è stato letto anche a Capri. La conferma mi è venuta dal mio pro cugino Michele Salvia che in particolare ha letto â&#x20AC;&#x153;La favolosa vendemmia del 1968â&#x20AC;?. Mi ha telefonato per dirmi che quella rievocazione ' ) ) ' del tutto simili vissute nella sua Capri. Michele ne ha proposto la lettura anche al suo parroco, anche nato agricoltore, che con somma meraviglia ha notato da un lato la
comune denominazione con Capri tro la non conoscenza di alcuni termini, tra cui lâ&#x20AC;&#x2122;esclusivissimo e tutto ischitano parracine! Â&#x2030;
k ' carmi in visita sullâ&#x20AC;&#x2122;isola azzurra per un incontro conviviale su tali tematiche. Oggi vi parlerò di altri prodotti tradizionali della nostra ) ( ! ( pianta spontanea di Ischia che in pochi conoscono: Il Tamaro. I FAGIOLI ZAMPOGNARI Incominciamo col dire che questa varietĂ tutta ischitana di fagioli, giĂ da diversi anni è un presidio SLOW FOOD ganizzazione fondata da Carlo Petrini
re, salvare e valorizzare le tipicitĂ agroalimentari italiane. Diamone ) [
raggiunge altezze considerevoli, di solito al massimo 1,70 metri. I ) torcigliato intorno alle canne usate
! ( )
) ai 10 cm. Con lâ&#x20AC;&#x2122;apice che porta un mucrone appuntito. I semi (fagioli) ) Â \! ( )
) do al rossiccio, in dipendenza dello ' zione. A piena maturitĂ , quando il )
)
) ! ( '' vatura appena accennata, tanto da ) ! &
rono circa tre mesi e mezzo dalla
Questa varietà tutta ischitana di fagioli, già da diversi anni è un presidio SLOW FOOD a meritoria organizzazione che si occupa di recuperare, salvare e valorizzare le tipicità agroalimentari italiane.
fagiolo rampicante, o per meglio dire VOLUBILE, ovverossia che si attorciglia a spirale sui sostegni vivi o morti man mano che il suo ! Q golo!) di un verde scuro se cresce in terreni fertili e umidi, verdi un \ tutto piĂš asciutti, seccagni. Non
)
! ' Â&#x152; & ! k pare nei posti piĂš caldi e secchi, ad esempio le terre di Pignatiello, J $ ' J < ti, e quelle di Citara e zone vicine nel comune di Forio, laddove però ) ) tradizione del luogo. Veniamo al consumo: allo stato non arrennut(o) )
spollichino,
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TERRITORIO pa penetra con un blooff pieno e rassicurante quando è al giusto grado di umiditĂ , quindi non troppo ricco di acqua e non troppo secco. Ma anche le terre lapillose di Fiaiano, dello Spalatriello, della Costa del Lenzuolo danno buoni risultati. Va da se che chiunque sa coltivare, riesce ad ottenere buoni risultati in tutti i terreni dellâ&#x20AC;&#x2122;isola. Veniamo al nome: Secondo alcuni il nome zampognaro deriverebbe dalla forma del fagiolo che ricorda un poco una zampogna. Secondo altri invece perchĂŠ mangiandoli si ' pogna. Altri ancora sostengono che questi fagioli venivano dati dai contadini ai zampognari che venivano ad Ischia per suonare durante la novena di Natale. La raccolta si esegue quando la pianta è completamente secca, ma di primo mattino. Un tempo si portavano con tutte le canne sullâ&#x20AC;&#x2122;aia o sullâ&#x20AC;&#x2122;astico tate lesse, arrossito con pomodoro fresco al momento di amalgamarli vano le piante dalle canne e si proin padella dopo averli sbollentati in cedeva alla battitura con un paletto acqua. I ciccilli non sono altro che di legno ricurvo. Questa trebbiatui fagioli un poco piĂš avanti nella ra serviva a far uscire i fagioli dai maturazione che lâ&#x20AC;&#x2122;ottima donna di baccelli secchi. Il miscuglio di casa, nellâ&#x20AC;&#x2122;atto di nettare i baccelli semi e pula veniva poi sottoposto da peduncolo, apice ed eventuali allâ&#x20AC;&#x2122;azione di un debole venticello, facendoli cadere da un piatto in un il baccello troppo duro. Nel piatto, tinello di legno o direttamente su una buona presenza di questi ciccilli un cinnerale, dallâ&#x20AC;&#x2122;altezza di circa un rende piĂš gradito, saporito e so- metro e mezzo da terra. La pula stanzioso il pasto. Ne so qualcosa piĂš leggera veniva trasportata dal io che ne facevo sistematicamen- vento, mentre i fagioli, piĂš pesante razzia nella pentola! Allo stato ti, cadevano laddove si desiderava. secco si possono consumare nelle Lâ&#x20AC;&#x2122;operazione richiedeva due o tre tante maniere che sono in uso per repliche per ottenere un bel grado altre varietĂ di fagioli. di pulizia dei fagioli. Con un ritocTra queste, anche la pasta e fagioli, co a mano si eliminavano sassolini, prediligendo come pasta i tubetti ed altri corpi estranei. medi. Molto felice è anche lâ&#x20AC;&#x2122;inse- Il problema nasceva quando non rimento nelle cosiddette fagiolate ove possono trovare posto anche bisognava rimandare a tempi piĂš cereali quali lâ&#x20AC;&#x2122;orzo perlato, il riso propizi. Poi la conservazione in integrale ed il farro. Lâ&#x20AC;&#x2122;origine del- sacchi di tela (i cuscin(e)) con la spela coltura dello zampognaro ad ranza che non venissero attaccati Ischia non è ben chiara. Sta di dai pappici (tarli). Con la stessa fatto che lo si coltiva con succes- modalitĂ venivano trebbiati anche so sicuramente da oltre un secolo piselli, fave, cicerchie e lenticchie. , cosa che giĂ lo rende ischitano Solo per piccolissime quantitĂ si doc a pieno titolo. Se poi ci mettia- procedeva ad una sgranatura a mo la circostanza che è introvabile mano dei singoli baccelli. Opealtrove, allora il discorso è bello è razione questa di solito fatta da chiuso. Quali le zone piĂš vocate? piĂš persone, di solito donne, che Le colline di Campagnano, Piano trovavano cosĂŹ lâ&#x20AC;&#x2122;occasione di una Liguori, e tutto il comprensorio sana chiacchierata. y '' J! $ ' $ Lâ&#x20AC;&#x2122;ORIGANO E LA PIPERNA gnatiello, Scarrupata, Schiappone, DELLâ&#x20AC;&#x2122;EPOMEO Chiummano, ecc. Infatti questo Togliete dalla cucina popolare e legume si avvale molto delle terre tradizionale di Ischia lâ&#x20AC;&#x2122;origano, e vulcaniche che noi amiamo de- lâ&#x20AC;&#x2122;avrete privata di uno degli elesignare come Maschione, bello menti fondamentali dei suoi aromi consistente, tufaceo, dove la zap- che impreziosiscono e rendono
uniche alcune pietanze in cui tutto il territorio si riconosce. Ma qualcuno dirĂ che lâ&#x20AC;&#x2122;origano non è una specialitĂ o una esclusiva di Ischia. Eâ&#x20AC;&#x2122; vero! Ma provate a fare il confronto tra lâ&#x20AC;&#x2122;origano nato cresciuto e pasciuto ad Ischia, quello vero tipico ed originario dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, ed altri origani venuti da altre parti dâ&#x20AC;&#x2122;Italia. O, ancora, provatevi, cari amici lettori, a coltivare ad Ischia le piantine di origano che vengono da vivai forestieri. A vincere in intensitĂ e persistenza di aroma sarĂ sempre e solo lâ&#x20AC;&#x2122;origano di Ischia. PerchĂŠ, mi direte voi, che cosa ha di speciale questo origano nostrano? Un anziano coltivatore di Fiaiano mi ha detto: â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;Ś Dottoâ&#x20AC;&#x2122; quando si coglie la nostra aretec(a) , U X Q Y[ W sente lontano un miglio! Chel(la) è lâ&#x20AC;&#x2122;areteca bon(a)â&#x20AC;Ś !â&#x20AC;? E come dargli torto. Ma vediamo se câ&#x20AC;&#x2122;è un mo \ nostro origano è cosi speciale. E qui ci soccorre la botanica. Lâ&#x20AC;&#x2122;origano appartiene alla famiglia delle Lamiacee, per intenderci la stessa della menta, del rosmarino, della nepeta, della lavanda, ecc. Tutte piante aromatiche ed alcune anche Q W! individuata come Origanum vulgare L. E qui sta tutto lâ&#x20AC;&#x2122;arcano. Di questa specie ne esistono tante varietĂ tutte piĂš o meno simili tra loro, ma non identiche in tutto. Ad esempio ve ne sono alcune che taglia bassa e con foglioline piĂš grandi, ecc. Lâ&#x20AC;&#x2122;origano dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo per avere caratteri distintivi molto netti, quali un colore verde intenso di tutta la pianta e delle & ta denominata dai botanici come Origanum vulgare L. , subspecie viridulum. Quindi un origano verde o verdastro che dir si voglia. Eâ&#x20AC;&#x2122; questa la singolaritĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;origano ischitano, e ad essa è dovuto il suo aroma cosĂŹ forte e pungente, ma
Y ! $ dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo? PerchĂŠ su, in alto, sulle pendici solatie, sui sentieri della Falanga, dei Frassitelli, ma anche sul versante Casamicciolese della Pera, del Campomanno, ecc.
che potrete intercettarne qualche macchia e raccogliere qualche rizoma (radice sotterranea con cui si propaga la specie) e quindi coltivarla nel vostro orto o nel vostro giardino. Ma questa meraviglia della nostra terra non è una prerogativa assoluta dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, al quale in veritĂ sono io che lâ&#x20AC;&#x2122;ho volutamente legato perchĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo è la nostra montagna, sicuramente un emblema importante della nostra isola insieme al castello aragonese, al fungo di lacco ameno e pochi altri posti. Ma la nostra pianticella la troviamo facilmente anche sui puoi(e) (ciglioni) dei terreni di Piano Liguori e zone limitrofe, come pure al limite dei castagneti di tutta lâ&#x20AC;&#x2122;isola. Ovunque lo trovate spontaneo sullâ&#x20AC;&#x2122;isola, statene certi,â&#x20AC;ŚĂ¨ lui lâ&#x20AC;&#x2122;origano ischitano, alias dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo! LA PIPERNA DELLâ&#x20AC;&#x2122;EPOMEO Con la piperna devo un poco ripetermi sulla falsariga dellâ&#x20AC;&#x2122;origano. Tuttavia non è propriamente la stessa storia, in quanto questa aromatica non è tipica della no + ! Â&#x2026; chiamarla dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, mi direte? Mah!, forse è un mio vezzo per il quale- miei affezionati lettori- siete autorizzati a rimproverarmi. Ma forse un fondo di veritĂ in questo mio accanimento ci sta. Qualcuno mi ha riferito che sulle zone piĂš brulle e pietrose dellâ&#x20AC;&#x2122;Epomeo, sul versante di Serrara Fontana, cresce spontaneamente la piperna. Forse è sfuggita alla coltivazione e si è inselvatichita? ChissĂ ! Oppure è sfuggita ai botanici nei + ÂĽ y k andarci qualche volta, in quei posti, accompagnato magari da don Angelo Iacono rettamente quanto mi è stato detto. Sta di fatto che questa piperna è conosciuta dai buongustai per essere un ingrediente importante, oso dire fondamentale, della pietanza ischitana piĂš conosciuta in assoluto: il coniglio alla cacciatora! Eâ&#x20AC;&#x2122; vero, câ&#x20AC;&#x2122;è chi la mette sempre, e chi ritiene che non sia essenziale per la bontĂ del nostro piatto piĂš rappresentativo. Sta di fatto che anche gli scettici prima o
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TERRITORIO
poi la provano e poi non ne possono piĂš fare a meno. Un limite al suo impiego è dato dalla sua scarsa diffusione, per cui chi non la possiede a volte la ricerca in maniera affannosa, e non sempre ci riesce. Ma vediamo che cosa si nasconde dietro a questo nome. La famiglia è la stessa dellâ&#x20AC;&#x2122;origano, ovvero le LAMIACEE. La specie è la seguente: Thimus serpillum L. Quindi, mi direte, è un timo ! E quĂŹ ritorniamo allo stesso discorso dellâ&#x20AC;&#x2122;origano. Ci sono tante specie del genere Thimus, simili, ma non uguali. A volte anche molto diverse tra loro. Il Timo serpillo â&#x20AC;&#x201C; che noi chiamiamo appunto PIPERNA â&#x20AC;&#x201C; è un timo particolare , di aroma piĂš rustico, pungente, non dolciastro come altri tipi di timo o di maggiorane. Eâ&#x20AC;&#x2122; un timo che si accosta meglio al selvatico marino, salmastro. E, paradossalmente, serviva ai contadini per coprire con il suo aroma particolare proprio lâ&#x20AC;&#x2122;odore non propriamente gradevole del coniglio selvatico. Quindi un aroma selvatico, ma piĂš nobile, che deve coprire e mascherare un sentore anchâ&#x20AC;&#x2122;esso selvatico, ma plebeo, del coniglio che cresce libero di mangiare erbe spontanee. Poi la storia, si sa, detta tempi e modi di fare trabordanti: dal coniglio selvatico a quello allevato il passo è breve. Ma in cucina niente è vano, solo quello che non si prova, non si sperimenta! $ ÂĽ Â&#x2018; il nome deriva dal portamento della pianta, che striscia sul suolo con tura, si incurva verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto con le te che sembrano tante pipe. Da qui il nome PIPERNA. Ha un limite ben preciso questa pianticella: non si conserva allo stato secco come lâ&#x20AC;&#x2122;origano, quindi è dâ&#x20AC;&#x2122;obbligo usarlo sempre fresco. Di essa si usano in particolare i rametti con le foglioline. Ciò comporta che in alcuni periodi dellâ&#x20AC;&#x2122;anno, particolarmente la la pianta va un attimino in riposo, per cui vi è penuria di foglioline. Ma la cosa dura poco: appena il clima diventa un poco piĂš fresco,
ecco comparire nuovi ricacci, per la gioia dei guormet del coniglio alla cacciatora! LA PIANTA CHE NON CONOSCI: IL TAMARO Chi ama passeggiare nelle pinete secolari di Ischia, o nel bosco di Zaro, o nelle leccete della Scannella, o in altri luoghi simili della nostra terra di Ischia, di solito non indugia nellâ&#x20AC;&#x2122;associare allâ&#x20AC;&#x2122;immagine delle piante che man mano incontra il loro nome comune, ne tanto ! Tranne ovviamente i cultori amatoriali o professionisti della biologia in generale e della botanica in particolare. Ciò è del tutto normale, e non câ&#x20AC;&#x2122;è niente di male nel cullarsi in questa situazione. Ma allâ&#x20AC;&#x2122;osservatore attento non sfuggono certi particolari e qualche volta viene stimolata la curiositĂ di sapere: â&#x20AC;&#x153;ma questa che pian ÂĽ J matura lentamente, nel senso che magari per tanti anni quella pianta lâ&#x20AC;&#x2122;hai vista, ma lâ&#x20AC;&#x2122;hai scambiata per unâ&#x20AC;&#x2122;altra che giĂ conoscevi . Oppure non lâ&#x20AC;&#x2122;hai affatto notata. Poi arriva il momento cruciale. A me negli ultimi anni sta capitando con una certa frequenza. Eâ&#x20AC;&#x2122; cosĂŹ che ho scoperto il TAMARO. Attenzione allâ&#x20AC;&#x2122;accento ! Va posto sulla pri Â&#x2026; non câ&#x20AC;&#x2122;entra niente con la Susanna ! ( è il seguente: Tamus communis L., della famiglia botanica delle DIOSCORACEE. Lâ&#x20AC;&#x2122;ho scoperta per caso passeggiando con la mia cagnetta LULĂ&#x2122; nella pineta secolare che costeggia via Leonardo Mazzella (ieri Villari 2, oggi Degli Atleti). Ad attrarre la mia attenzione, delle bellissime bacche rosso carminio su steli ascendenti da ter bassi di orniello. Al momento ho pensato fossero bacche di smilace detta pure stracciabrache (Smilax aspera L., fam. Smilacacee) per nella quale se ti imbatti è facile strapparsi i vestiti. Poi la mia mente ha elaborato che nella smilace le bacche sono di un rosso piĂš vivo
e portati su grappoli simili a quelli dellâ&#x20AC;&#x2122;uva, poi le sue foglie sono simili a grosse punte di freccia o di lancia (foglie sagittate). Nella nuova pianta invece le bacche sono rosso carminio e portati a giro (racemi) sugli internodi dei lunghi steli della pianta. Notata la differenza, ecco lâ&#x20AC;&#x2122;accostamento diretto e lâ&#x20AC;&#x2122;esame piĂš attento di tutta la pianta. Il ritorno a casa e la ricerca nella guida botanica con le chiavi [ il mistero: è Tamus communis, il %& ¨ Z prima non sapevo nemmeno che esistesse. La soddisfazione è di natura molto personale, intima direi, di fronte ad un arricchimento che non ha risvolto economico alcuno. Diventa, questo arricchimento, un elemento di coscienza tangibile del valore e dellâ&#x20AC;&#x2122;importanza del concetto di biodiversitĂ , quindi della ricchezza e preziositĂ del Creato e della prodigalitĂ del Sommo Fattore. Voglio però dirvi qualcosa di piĂš di questo Tamaro : è una pianta volubile (rampicante) che parte da una radice tuberosa che nel corso degli anni si accresce progressivamente. Si tratta tecnicamente di un frutice in quanto a
per poi ripartire lâ&#x20AC;&#x2122;anno successivo nuovamente dalla radice tuberosa. ' semi contenuti nelle piccole bacche colorate. La disseminazione è operata anche da uccelli che mangiano le bacche e depositano altrove i semi. Come pure dal vento o dallâ&#x20AC;&#x2122;acqua di pioggia. Le foglie sono semplici, alternate sui fusti, di solito a forma triangolare appuntita allâ&#x20AC;&#x2122;apice, di consistenza tenera e di un colore verde tenue, delicato. Il TAMARO è pianta dotata di diversi principi ! * comune è quello lenitivo dei geloni. Non si consiglia di raccogliere la pianta in natura e di usarla direttamente in quanto può provocare diversi problemi collaterali. Se la doveste individuare e riconoscerla, limitatevi a rallegrarvene nellâ&#x20AC;&#x2122;ammirarla. FM
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ATTUALITĂ&#x20AC;
Un monumento per San Giovan Giuseppe \
) litĂ concreta di erigere '' A cura di tro Storico di Ischia Antonio Lubrano Ponte un monumento J ^ ^ ! J k ~{Â&#x2020;Â&#x20AC; ( J Š k ~{jÂ&#x160; < ! Diego Parodi, tanto che attraverso Â&#x2030; ( y Q ) W '
'' ' Š k ~{Â&#x160;Â&#x2020; Q W J ( Š k ' ~{Â&#x160; y ( < ! Â&#x2026; $ ! Â&#x2026; ' & J J ) & monumento al Santo concittadino & ) Y ) ! Â&#x2026; ^ ) Â&#x2039; ! ] Â&#x2039; '' Â&#x2018; ! Â&#x2026; ^ J < ^! J ( Â&#x2019;Â&#x2020;Â&#x201A;! Â&#x2026; ^ ' J sionato e conoscitore di Ischia e della sua cultura a tutti i livelli. Si k J ^ ^ ) seguendo da vicino il fenomeno Santo concittadino. Quando si ritenne soddisfatto di '
J ^ ^ k
L
Il bozzetto dello scomparso prof. Amedeo GaruďŹ (nelle foto in basso), potrebbe essere trasformato da un altro artista da designare.
nelle linee e nelle forme, tanto da ! Z k ' ) ) )
) te lo storico schiaffo dal fratello $ ' ! _ ) ' ' y ' ' ! Â&#x2026; ) '' ! Â&#x2026; ^ k ' [ J + < Z ! J ^ ^ ' ) & & ) Q ) W '' )) '' viva, con modo da creare volumi ! J ' )) '' morea del Santo, si disegna sullo Q W avendo alla sua destra, lo scenario della monumentale architettura del
! Â&#x2018; Â&#x2026; ^ J ! ^
k ^ ^
< < '' y '
! Eâ&#x20AC;&#x2122; un documento storico che
Kaire pubblica in esclusiva, ' J ( )) ) ! ) '' ! J ))
Z novitĂ che volentieri rilanciamo.
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LA STORIA SIAMO NOI
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Lâ&#x20AC;&#x2122;AUTUNNO DELLE CALDARROSTE DI TANTI ANNI FA
Antichi personaggi da fiaba della vecchia Ischia Ponte
L
a Pelessa e i suoi cuoppi di â&#x20AC;&#x153;allesseâ&#x20AC;?
A cura di Michele Lubrano
Nella Ischia Ponte degli anni â&#x20AC;&#x2DC;40 e â&#x20AC;&#x2DC;50 svolgeva la sua attivitĂ di castagnara un perso ) cializzato in particolare nella vendita delle castagne lesse che comunemente venivano chiamate le â&#x20AC;&#x153;allesseâ&#x20AC;?. Era una simpatica vecchietta di nome La Pelessa che gestiva un piccolo negozio nella centrale via Luigi < ''
! $ ! J )
) &
una grande caldaia che stava ai suoi piedi sul marciapiede. Durante i i ragazzi prima di andare a scuo Â&#x2020; che lei con grazia riponeva in un piccolo â&#x20AC;&#x153;cuoppoâ&#x20AC;?. ' tura assumevano un colore rosè e $ le mani. Questa magia delle castagne alles ' scompariva con la salita in cielo della mitica â&#x20AC;&#x153;Pelessaâ&#x20AC;?.
Giuliuzzo e le caldarroste per il cinema J y < '' ( $ ' Convento un altro personaggio chiamato â&#x20AC;&#x153;Giuliuzzo il Capraroâ&#x20AC;? ( '' ) ) calde ai clienti del cinema â&#x20AC;&#x153;Il Pidocchietto di Guido Castagnaâ&#x20AC;?. Al cinema Pidocchietto denomina * andava gente da tutte le contrade (
Ă J ! " ) k alla grande. disponeva. Per quanto riguardava '' Maria Luigia e i lupini Â&#x2026; y J ^ ^ k Q '' W te chiedeva. Per quei pochi conti ' \ <
< siderata una calcolatrice umana. J ' ' ' $ ! ! % Quando la vendita della castagne ' < rialuigia ricorreva alla vendita dei ' <
Y lupini che venivano serviti come le allesse ugualmente nei tradizionali vire la clientela coinvolgendola nel cuoppi. Biella e le castagne peste ! " ) '' Z ) Y Z J J ' \! <
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) cuciva addosso un doppio ruoesposti â&#x20AC;&#x153;castagne pesteâ&#x20AC;? dal colore lo: di mattina era la pescivendola ' ! ( <
! )
nude sedeva dietro ad un tavolino Mariuccia, da pescivendola e Q W mellonara
( quanto addossate a grossi pezzi di k
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classiche sculture di donna in ter racotta di Aniellantonio Mascolo. La sua postazione di mellonara < { esperta era il piccolo marciapiede ! Â&#x2039; Z Â&#x2026; Q <
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Â&#x2026; va la sua seconda personalitĂ . La ) ^ J )) ) ! ( $ Negli anni â&#x20AC;&#x2DC;40 e â&#x20AC;&#x2DC;50 era la pesci- ! <
)
' ) % J ^ ^ < Z ) ! _ ) ' mercatino mattutino di tutti i gior- ' $ ' perchĂŠ a quei tempi non si proteza Luigi Mazzella a Ischia Ponte. ! " )
Il vecchio bar con pasticceria di Vittorio Pilato - anni '50
Mariuccia Caserma-Buono vechia pescivendola e venditrice di melloni di ischia ponte anno '40 e '50
Vecchio calzolaio di ischia ponte degli anni '40
) senza condizionamenti. Mariuccia '' ( ! " ( ) <
) !
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CHIESE
PARROCCHIA DI SANTA MARIA DI MONTEVERGINE - FORIO Brevi note storiche delle sue chiese
Chiesa di Santa Maria di Montevergine Santuario di San Francesco di Paola Il Santuario di San Francesco di Paola, sede della Parrocchia di Santa Maria di Montevergine, si trova alle pendici del promontorio di Zaro, nel Comune di Forio. Nei
pressi del Santuario di San Francesco di Paola si trova la ridente baia omonima ed il panoramico Belvedere del promontorio di Zaro, intitolato il 12 aprile 2013 a San
JosemarĂŹa EscrivĂ . Lungo la via Tommaso Cigliano, che conduce al Santuario, sono presenti tredici edicole votive con maioliche che \ San Francesco di Paola; esse sono tredici come il numero de â&#x20AC;&#x153;i tredici venerdĂŹ di San Francesco di Paolaâ&#x20AC;?, pia pratica istituita da San Francesco che si svolge nei tredici venerdĂŹ precedenti la festa del Santo che ricorre il 2 aprile. nella prima metĂ del Seicento e " < tevergine nella seconda metĂ del Settecento per volontĂ di un vecchio eremita, fra Michele Alemanno, antico eremita dellâ&#x20AC;&#x2122;Eremo di San Nicola sul monte Epomeo e grazie allâ&#x20AC;&#x2122;UniversitĂ di Forio che
' ne ed alcune somme. Nel 1863 la comunitĂ di eremiti si sciolse ed il Comune di Forio, che possede k chiesa ad un cappellano. Nel 1924 petua lâ&#x20AC;&#x2122;attiguo eremitaggio a un k nuova costruzione, visibile alla sinistra della facciata della Chiesa. Nel 1948, per iniziativa del Rettore Don Giovanni Crisostomo Verde, alizzate le tre navate, lâ&#x20AC;&#x2122;attuale facciata ed il campanile. Il 22 dicembre 1962, con bolla di Mons. Dino Tomassini, Vescovo dâ&#x20AC;&#x2122;Ischia, fu creata la Parrocchia, la cui titolare è Santa Maria di Montevergine che
tradizionalmente viene festeggiata il 15 agosto con la solennitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122; Assunzione della Beata Vergine Maria. Il primo Parroco è stato il Canonico Don Franco Piro, ) ~{ nascita al cielo il 29 febbraio del 2012; suo successore dal 19 marzo 2012 è lâ&#x20AC;&#x2122;attuale Parroco Don Beato Scotti. Nel tempo si è affermata la devozione a San Francesco di Paola la cui festa ricorre il 2 aprile mentre i tradizionali festeggiamenti parrocchiali si svolgono la prima do ! muratura è in pietra di tufo e pietra lavica, si compone di due parti: quella anteriore, moderna, in 3 navate, con una cappella, e quella posteriore, originaria, di minori dimensioni, che comprende lâ&#x20AC;&#x2122;altare maggiore, un altare minore, il fonte battesimale e una cappella laterale. Lâ&#x20AC;&#x2122;altare maggiore è del Truccoli ed è datato 1775; il paliotto dellâ&#x20AC;&#x2122;alta in marmo dellâ&#x20AC;&#x2122;Assunta; sovrasta lâ&#x20AC;&#x2122;altare una pala, olio su tavola, che < < gine in trono con il Bambino sulle gambe e due cherubini che la incoronano; in basso, a sinistra Santa Caterina dâ&#x20AC;&#x2122;Alessandria, che stringe nelle mani la spada, a destra San Francesco di Paola, che indossa il saio marrone e stringe tra le mani il bastone. La tavola fu eseguita nel 1633 dal pittore foriano Cesare Calise. Sullâ&#x20AC;&#x2122;altare minore, è collocata una statua in legno della Madonna di Montevergine della seconda metĂ del Settecento. Nella navata di destra si trova una cappella con un altare in marmo e il busto ligneo di San Francesco di Paola riposto in una nicchia. Nella navata di sinistra ! In chiesa è presente anche un organo a canne costruito nel 1781, da Domenico Antonio Rossi, che necessita di restauro. La facciata è decorata da un tondo in mattonelle maiolicate inserito allâ&#x20AC;&#x2122;interno del timpano; esso, giĂ
J na dâ&#x20AC;&#x2122;Alessandria, Santa Maria di Montevergine e San Francesco di Paola. La Chiesa è dotata di un ampio sagrato, dove è presente una statua in bronzo di San Francesco di Paola, opera dellâ&#x20AC;&#x2122;artista Tony Di Nicola, che ha realizzato anche la cornice in bronzo della pala dellâ&#x20AC;&#x2122;altare maggiore.
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CHIESE
Statua di legno di S. M. di Montevergine
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Pala altare Chiesa del Purgatorio
Chiesa del Purgatorio
Pala altare Santuario di S. Francesco di Paola
Il territorio della Parrocchia comprende anche una Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, San Michele Arcangelo e Anime del Purgatorio, nota come Chiesa del Purgatorio, sulla via statale Lacco-Forio nella contrada dello Scentone; essa fu fondata nel 1742 come Chiesa patronale, dalla famiglia dâ&#x20AC;&#x2122;Ascia; in un dipinto di Forio di Hackert del 1789 è visibile la chiesa come appare oggi. Nella chiesa è presente una perga-
mena con lâ&#x20AC;&#x2122;atto di fondazione, una tela come pala dellâ&#x20AC;&#x2122;altare, di Alfon Z J Santâ&#x20AC;&#x2122;Antonio Abate. < le Grazie, San Michele Arcangelo, San Giovanni Battista e le Anime del Purgatorio. Per iniziativa del Vescovo Filippo Strofaldi e con la collaborazione del Parroco Don Franco Piro, nella Parrocchia è stato costruito il Cen-
ORARI SANTE MESSE E ATTIVITA PARROCCHIALI Messe feriali Messa prefestiva Messe festive
ore 18.00 Chiesa â&#x20AC;&#x153;del Purgatorioâ&#x20AC;? ore 18.00 Chiesa â&#x20AC;&#x153;del Purgatorioâ&#x20AC;? ore 10.00 Santuario di San Francesco di Paola ore 11.30 Chiesa â&#x20AC;&#x153;del Purgatorioâ&#x20AC;? ore 18.00 Santuario di San Francesco di Paola
Da VenerdĂŹ 2 gennaio (primo venerdĂŹ dellâ&#x20AC;&#x2122;anno) e per tredici venerdĂŹ, in onore di San Francesco di Paola, sante Messe alle ore 7.00 e ore 18.00 al Santuario di San Francesco di Paola. 1) Catechismo in preparazione alla â&#x20AC;&#x153;Prima Comunioneâ&#x20AC;? ĂŽ Primo anno: sabato ore 15.00 ĂŽ Secondo anno: mercoledĂŹ ore 16.00 ĂŽ Terzo anno: sabato ore 16.00 2) Oratorio parrocchiale per tutti coloro che hanno fatto la â&#x20AC;&#x153;Prima Comunioneâ&#x20AC;? e gli adolescenti: ĂŽ Sabato dalle ore 13.30 presso la sala parrocchiale in via dâ&#x20AC;&#x2122;Ascia. 3) Catechismo in preparazione alla â&#x20AC;&#x153;Cresimaâ&#x20AC;? ĂŽ nei mesi di febbraio, marzo e aprile. 4) Corsi prematrimoniali (con la Parrocchia di San Sebastiano) ĂŽ nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. 5) Catechesi per adulti: secondo gli avvisi in bacheca e la disponibilitĂ dei partecipanti, si svolgono attivitĂ di formazione guidate dal Parroco con la collaborazione degli organi parrocchiali e periodicamente da un sacerdote della Prelatura dellâ&#x20AC;&#x2122;Opus Dei. 6) Ogni primo VenerdĂŹ del mese giornata di preghiera e adorazione per i giovani e le vocazioni: a partire dalle ore 10.00: Lodi, Esposizione del Santissimo, Adorazione; alle ore 18.00: Benedizione Eucaristica e Santa Messa; alle ore 20.00 i giovani restano in compagnia per la cena. 7) Ogni primo venerdĂŹ del mese Visita agli Ammalati del Parroco e dei Ministri straordinari dellâ&#x20AC;&#x2122;Eucaristia.
tro di Prima Accoglienza â&#x20AC;&#x153;Giovan $ (( ciazione Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante. Inoltre, sulla facciata della Chiesa del Purgatorio, accanto allâ&#x20AC;&#x2122;ingresso secondario, una targa ricorda la Visita Apostolica del Papa Santo Giovanni Paolo II alla Chiesa ischitana e lâ&#x20AC;&#x2122;incontro con i giovani, nello storico pomeriggio del 5 maggio 2002, sul piazzale della Chiesa del Soccorso in Forio.
COLLABORIAMO INSIEME Per inviare al nostro settimanale articoli o lettere (soltanto per quelle di cui si richiede la pubblicazione) si dovrĂ utilizzare esclusivamente lâ&#x20AC;&#x2122;indirizzo di posta kaire@chiesaischia.it Non sarĂ preso in considerazione il materiale cartaceo. I file dovranno essere inviati in formato ".doc" e lo spazio a disposizione non dovrĂ superare le 2500 battute spazi inclusi. La redazione si riserva la facoltĂ di pubblicare parzialmente o di non pubblicare gli articoli. Le fotograďŹ e (citare la fonte) in alta risoluzione dovranno pervenire sempre allegate via mail.
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ECCLESIA
IL SANTO
Commento al Vangelo
DELLA SETTIMANA
Domenica 23 novembre 2014
25 NOVEMBRE
Matteo 25,31-46
Santa Caterina dâ&#x20AC;&#x2122;Alessandria
XXXIV Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
I
testi della letteratura popolare parlano di Caterina come una bella diciottenne cristiaA cura di na, ďŹ glia di nobili, abitante ad Francesco Schiano Alessandria dâ&#x20AC;&#x2122;Egitto. Qui, nel 305, arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per lâ&#x20AC;&#x2122;occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacriďŹ cio di animali alle divinitĂ pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi. Caterina però invita Massimino a riconoscere GesĂš Cristo come redentore dellâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ e riďŹ uta il sacriďŹ cio. Non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino propone a Caterina il matrimonio. Al riďŹ uto della giovane il governatore la condanna a una morte orribile: una grande ruota dentata farĂ strazio del suo corpo. SarĂ un miracolo a salvare la ragazza che verĂ però decapitata. Secondo la leggenda degli angeli porteranno miracolosamente il suo corpo da Alessandria ďŹ no al Sinai, dove ancora oggi lâ&#x20AC;&#x2122;altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) si chiama Gebel Katherin. Questo sarebbe avvenuto nel novembre 305.
Cristo Re on è una parabola, ma la profezia ' ! * < A cura di ) ) don Angelo $ y Sceppacerca & ))
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! ( ' ! _ ' \ & ! GesĂš è il povero seduto in mezzo allâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ . ' &! ( ' ! ( J ' ' ¨ 7 !!! !!!
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\ ' & ! < \ Â&#x2018; Z '' &! Intorno al Figlio dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo nella gloria, )
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ECCLESIA
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Gara dâ&#x20AC;&#x2122;amore per Cristo e i suoi ministri tra San Francesco e San Domenico
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apa Francesco sta approfondendo ancora il discorso sulla gerarchia ecclesiastica, nellâ&#x20AC;&#x2122;udienza geA cura nerale del 12 novembre insiste su dellâ&#x20AC;&#x2122;Ordine come devono comportarsi i miniFrancescano Secolare stri di Dio: â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;accoglienza, la sobrietĂ , di Forio la pazienza, la mitezza, lâ&#x20AC;&#x2122;affabilitĂ , la bontĂ di cuore â&#x20AC;Ś sono la grammatica di base di ogni vescovo, di ogni prete, di ogni diaconoâ&#x20AC;?. Tutte queste qualitĂ si possono racchiudere in un unico termine: caritĂ fraterna. San Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi amava Cristo in ogni sacerdote, soprattutto nei vescovi, dai quali amava consigliarsi. Tommaso da Celano racconta un episodio molto singolare del santo che si sentiva onorato quando aveva la possibilitĂ di andare a casa del vescovo di Ostia, dando prova di caritĂ fraterna: â&#x20AC;&#x153;Si trovarono insieme a Roma, in casa del cardinale dâ&#x20AC;&#x2122;Ostia che poi fu Sommo $ Â&#x2018; cesco e san Domenico. Sentendoli parlare fra J '' vescovo disse: ÂŤ Nella Chiesa primitiva i pastori erano poveri e persone di caritĂ , senza cupidigia. PerchĂŠ - chiese- tra i vostri frati quelli che emergono per dottrina e buon esempio,
non li facciamo vescovi e prelati? Âť. Fra i due Santi sorse una gara, non per precedersi nella risposta, ma perchĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;uno proponeva allâ&#x20AC;&#x2122;altro lâ&#x20AC;&#x2122;onore ed anzi voleva costringerlo a parlare per primo. In realtĂ si superavano a vicenda nella venerazione che nutrivano reciprocamente. Alla & Â&#x2018; mise avanti e vinse pure in Domenico, perchĂŠ ubbidĂŹ umilmente e rispose per primo. Disse dunque Domenico al vescovo: ÂŤ Signore, i miei frati, se non lo capiscono, sono giĂ posti in alto grado, e per quanto sta in me non permetterò che ottengano altra dignitĂ Âť. Dopo questa breve e convinta risposta, Francesco si inchinò al vescovo e disse: ÂŤ Signore, i miei frati proprio per questo sono stati chiamati Minori, perchĂŠ non presumano di diventare maggiori. Il nome stesso insegna loro a rimanere in basso ed a seguire le orme dellâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ di Cristo, per essere alla ' \ J ti. Se volete â&#x20AC;&#x201C; continuò â&#x20AC;&#x201C; che portino frutto nella Chiesa di Dio, manteneteli e conservateli nello stato della loro vocazione, e riportateli in basso anche contro loro volontĂ . Per questo, Padre, [ \ ) \
verso gli altri, non permettete in nessun modo che ottengano caricheÂť. Queste furono le risposte dei Santi (FF732). Papa Francesco nella catechesi continua: â&#x20AC;&#x153;Guai se un vescovo, un sacerdote o un diacono pensassero di sapere tutto, di avere sempre la risposta giusta per ogni cosa e di non avere bisogno di nessuno. Anche in questa esortazione del nostro attuale Papa, san Francesco ci è di esempio: â&#x20AC;&#x153;Una volta giunto ad Imola si presentò al vescovo della cittĂ e chiese umilmente il permesso di convocare, col suo beneplacito, il popolo per la predica. Il vescovo gli rispose duramente: ÂŤFrate, basto io per predicare al mio popolo Âť. Chinò il capo, il vero umile, ed uscĂŹ. Ma di lĂŹ a poco, eccolo di nuovo. Il Vescovo, piuttosto adirato, gli domanda che cosa vuole ancora. Umile nella voce come nel cuore, egli rispose: ÂŤSignore, se un padre caccia k trare dallâ&#x20AC;&#x2122;altra Âť. Vinto dallâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ il vescovo lo abbracciò e, con volto lieto gli disse: ÂŤ Per lâ&#x20AC;&#x2122;avvenire tu e tutti i tuoi frati avete il mio generale permesso di predicare nella mia diocesi: la santa umiltĂ ve lo ha meritato Âť (FF1113).
Lo Spirito Santo santiďŹ ca la chiesa
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a Chiesa è in questo mondo il Sacramento della salvezza, il segno e lo strumento della comunione di Dio e degli uomini >> A cura di (CCC 780). << Infatti dal costato di Antonio Cristo dormiente sulla Croce è scaturito Magaldi il mirabile Sacramento di tutta la Chiesa Discepoli e Apostoli >> (CCC 766). S.Santo La Chiesa, è lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente vitale in cui lo Spirito Santo invade la creatura nel Battesimo, introduzione di una creatura nuova agli occhi degli uomini, a cominciare dai genitori, ma, <<segnata>> e prepa Z ' ! tura della Chiesa è realtĂ <<sacramentale>>, Â&#x2039; '' ! è vivo visibilmente nella Sua Chiesa che è costituita nella fedeltĂ alla Parola, dalla dinamica dei Sacramenti a cominciare dal Battesimo di acqua, ma anche << di sangue >> e di << desiderio >> come recita da sempre il Catechismo.  ^ \ '' J Spirito, lo Spirito è lâ&#x20AC;&#x2122;anima della Chiesa, con la
J ' [ ^ \ ! << La Chiesa, ossia il Regno di Cristo giĂ presente in mistero, per virtĂš di Dio cresce visibilmente nel mondo >>. (Lumen Gentium 3) dello Spirito Santo, forma la presenza del mistero di questa realtĂ tutta umana e tutta divina nella quale Dio stesso: Parola, presenza Eucaristica, realtĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ , immagine somigliantissima di Dio che cammina nel tempo e prepara il ritorno del Salvatore. Questa è la Chiesa di ^ \ ! ( Â&#x2039; ^ \ questa Chiesa abbiamo ricevuto lâ&#x20AC;&#x2122;annuncio di ^ \ J $ J senza. Grazie al dono dello Spirito Santo continuiamo nel Credo e possiamo dire con fede: <<Credo nella Chiesa>>. <<Io che ti parlo in spirito e veritĂ ti assicuro che, se si darĂ ascolto a questo mio nuovo Messaggio dâ&#x20AC;&#x2122;amore, ; ; ]
fonderĂ nella mia Chiesa e nelle anime un nuovo spirito, che, quale brezza mattutina, le rinvigorirĂ , e le voca grande vantaggio e rinnovamento dello spirito cristiano nelle anime e nella societĂ â&#x20AC;Ś e si effettuerĂ quel trionfo del mio Amore che sin dallâ&#x20AC;&#x2122;eternità è stato prestabilito con la mia venuta su questa terra.>> (Dal libro Po ' Z Â&#x2026; ^ \ <! ! y 5.4.1966). La parola a Papa Francesco: <<La Chiesa è Santa perchĂŠ GesĂš Cristo, il Santo di Dio (Mc 1,24), è unito in modo indissolubile a essa (Mt 28,20); è Santa perchĂŠ guidata dallo Spirito santo che " _ ; meriti, ma perchĂŠ Dio la rende Santa, è frutto dello Spi ; " _ ; " Ă&#x2C6; Dio, lo Spirito santo, che nel Suo Amore fa Santa la Chiesa. Voi potrete dirmi: ma la Chiesa è formata da peccatori, lo vediamo ogni giorno. E questo è vero: siamo una Chiesa di peccatori; e noi peccatori siamo chiamati a >>. (Udienza Generale 02/10/2013).
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NATURA
Laudato sie, miâ&#x20AC;&#x2122; Signore, cum tucte le tue creature
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l Signore ci ha donato il Creato e tutto quello che contiene ancora A cura di prima di creare lâ&#x20AC;&#x2122;uomo, Marisa e Alfonso chĂŠ lo amministrasse e Filisdeo se ne servisse, con rispetto, per le sue necessitĂ di vita. Colui che lo ha ringraziato con le parole piĂš belle ed anche piĂš semplici è stato San Francesco dâ&#x20AC;&#x2122;Assisi, con inni e lodi dâ&#x20AC;&#x2122;amore verso la bellissima natura che ci circonda e che negli ultimi decenni è stata dallâ&#x20AC;&#x2122;uomo sempre piĂš deturpata: disboscamenti dissennati, costruzioni in zone a rischio, inquina come nella â&#x20AC;&#x153;Terra dei fuochiâ&#x20AC;?, e tutto ciò dal Nord al Sud di questa nostra Italia, provocando esondazioni, frane, lutti e miseria sempre piĂš frequenti dappertutto. Non solo San Francesco, animali -
che tantissimi scienziati ci mettono in guardia sulla noncuranza e mancanza assoluta di attenzione verso la natura, sollevando delle drammatiche problematiche di cui dovremo dar conto a noi stessi e alle future generazioni. Ogni tanto lâ&#x20AC;&#x2122;uomo si ripromette di recuperare e ripristinare le forme di vita che prima ha distrutto: soprattutto animali e vegetali. Programma la ripopolazione di zone, meticolosamente disboscate per far posto al cemento, con nuove colture e nuova fauna ma lâ&#x20AC;&#x2122;intento non sempre riesce. Ricordiamo tutti noi lâ&#x20AC;&#x2122;episodio dellâ&#x20AC;&#x2122;orsa Daniza, prelevata nel 2000 dalla Slovenia dove tranquillamente viveva con il suo branco, e portata in Italia per la ripopolazione delle montagne del Trentino nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del progetto Life Ursus, e la sua tragica morte: come tutti i mammiferi (compreso lâ&#x20AC;&#x2122;uomo) aveva cercato,
da buona mamma, di difendere i propri cuccioli dal potenziale pericolo di una presenza umana nel â&#x20AC;&#x153;suoâ&#x20AC;? territorio. Eâ&#x20AC;&#x2122; pur vero che aveva provocato danni uccidendo alcuni capi di bestiame nei recinti delle fattorie della zona e che avrebbe potuto uccidere degli esseri umani ma, tutto ciò, non poteva essere previsto da coloro che avevano realizzato il progetto? Chi glielo spiega ad unâ&#x20AC;&#x2122;orsa che il cibo va ormai raramente in natura perchĂŠ lâ&#x20AC;&#x2122;uomo ha cacciato tutto quello che poteva cacciare e mostrare come trofeo? Lâ&#x20AC;&#x2122;istinto le ha detto che quello piĂš a portata di mano era nei recinti delle fattorie e lĂŹ infatti andava a cercarlo. Forse prima di sradicarla dal suo ambiente bisognava attrezzare meglio il territorio che doveva accoglierla: con recinzioni piĂš sicure, segnalazioni di aree di pericolo, videocamere di
controllo, ecc. A tanti di noi, che di solito in risposta allâ&#x20AC;&#x2122;augurio â&#x20AC;&#x153;In bocca al lupoâ&#x20AC;? rispondiamo â&#x20AC;&#x153;viva il lupoâ&#x20AC;?, lâ&#x20AC;&#x2122;esito della vicenda avrĂ fatto spuntare lâ&#x20AC;&#x2122;accenno di una lacrima, come succede anche ogniqualvolta, soprattutto il sabato e la domenica, sentiamo gli spari dei cacciatori, chiedendoci se non sarebbe forse piĂš divertente e meno pericoloso recarsi presso i poligoni di tiro e dimostrare la propria bravura nel centrare bersagli. Ma, si sa, gli interessi sono tanti â&#x20AC;Ś Ricordiamoci dunque di rispettare il Creato perchĂŠ il Creato, come dice S.E. Mons. Galantino, Vescovo di Cassano allo Ionio e Segretario Generale della CEI, è la custodia di Dio ed il Linguaggio di Dio, Linguaggio che conosceva bene il Santo di Assisi quando diceva â&#x20AC;&#x153;Laudato siâ&#x20AC;&#x2122;, miâ&#x20AC;&#x2122; Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governaâ&#x20AC;?.
22 novembre 2014 kaire@chiesaischia.it
TELEVISIONE
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TV2000:
â&#x20AC;&#x153;X FACTORâ&#x20AC;?
Revolution
cerca gli scandali
e le domande del cuore
Alla caccia di ascolti, il talent show ricorre agli eccessi di Fedez e Morgan
Arianna Ciampoli e Antonio Soviero conducono il programma che è un grande â&#x20AC;&#x153;ospedale da campoâ&#x20AC;? televisivo
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ieccoci a parlare di â&#x20AC;&#x153;X Â&#x2018; QJ/Â&#x2DC; * W certo in termini elogiaA cura di tivi. Anzi, per sottolineMarco Deriu are che la trasmissione evidentemente è in crisi di ascolti, oppure si trova a dover riconquistare il terreno perduto dellâ&#x20AC;&#x2122;audience rispetto a una concorrenza sempre piĂš agguerrita e per questo ricorre sistematicamente a qualche ulteriore eccesso rispetto a quelli a cui ci ha giĂ abituato. Lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo caso è quello di Morgan che ha annunciato lâ&#x20AC;&#x2122;intenzione di lasciare la trasmissione per sempre (per la â&#x20AC;&#x153;derivaâ&#x20AC;? che a suo parere la trasmissione ha preso rispetto al taglio prettamente musicale che dovrebbe esserne lâ&#x20AC;&#x2122;asse portante), abbandonando quel tavolo della giuria su cui nelle ultime edizioni si è seduto con un piglio battagliero e contestatore mai venuto meno. La penultima trovata, se cosĂŹ la possiamo chiamare, è stata invece quella di attaccare pretestuosamente la Chiesa â&#x20AC;&#x201C; in questo si è particolarmente distinto il rapper Â&#x2018; ' Â&#x152; sessualitĂ . Quando uno show televisivo ricorre alla trasgressione, alle urla o ai litigi, di solito lo fa perchĂŠ â&#x20AC;&#x201C; come qualunque altro programma â&#x20AC;&#x201C; ha la necessitĂ di richiamare lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione di spettatori che altrimenti andrebbero probabilmente da altre parti. A poco vale la presunta attenzione sociale per cui una simile trasmissione si nobiliterebbe dedicando spazio al bullismo e alle discriminazioni (fenomeni, peraltro, da combattere radicalmente, comâ&#x20AC;&#x2122;è W! $ â&#x20AC;&#x153;scandaloâ&#x20AC;? e questo non va bene per niente. Â&#x2018; ' Â&#x152; senza rimarcare la gravitĂ e lâ&#x20AC;&#x2122;assurditĂ del suo attacco alla Chiesa â&#x20AC;&#x201C; e tornando su Morgan, si riscontra in questâ&#x20AC;&#x2122;ultimo uno dei tanti esempi di protagonismo televisivo che da un lato sono fortemente criticabili e da cui spesso gli autori stessi prendono le distanze, ma che in
realtĂ fanno comodo nella corsa agli ascolti che, come abbiamo imparato ormai da tempo, sono e restano il vero obiettivo delle reti televisiveâ&#x20AC;Ś di qualunque ordine e grado. Lui, che probabilmente come cantante non ha ottenuto la fortuna sperata, ha sempre scelto la via dellâ&#x20AC;&#x2122;eccentricitĂ per farsi notare in un panorama musicale sempre meno capace di valorizzare il talento e la professionalitĂ e sempre piĂš declinante verso lo show business orientato alla spasmodica ricerca dei picchi di ascolto. Nelle precedenti edizioni ha puntualmente litigato con i giurati suoi â&#x20AC;&#x153;colleghiâ&#x20AC;? (soprattutto con Mara Maionchi, Simona Ventura, Arisa e con chiunque altro gli capitasse )
Elio) ed è sistematicamente ricorso a strategie di vario genere per accaparrarsi lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione. La trasgressione delle regole è nella sua natura pubblica e probabil nizio nel format della trasmissione ben sapeva che la sua presenza sarebbe stata sempre fonte di novitĂ e strappi di vario segno. Se ora lascia, pochi lo rimpiangeranno. In compenso, si sarĂ rinnovato il meccanismo di vera o presunta rottura dellâ&#x20AC;&#x2122;ingranaggio o del gio ) sce per richiamare lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione del pubblico, curioso di sapere come si riaggiusterĂ la faccenda. E se invece decide di tornare a sedersi in giuria avrĂ comunque ottenuto lo scopo: far parlare di sĂŠ e, indirettamente, anche della trasmissione. Resta lâ&#x20AC;&#x2122;immagine di un â&#x20AC;&#x153;artistaâ&#x20AC;? (la domanda sorge spontanea: basta Y vero?) che si è fatto conoscere piĂš per il modo di vestirsi o acconciarsi e per i veri o presunti amori (famoso quello per Asia Argento, che W per la qualitĂ della sia produzione musicale o per le sue doti canore. Dâ&#x20AC;&#x2122;altra parte, â&#x20AC;&#x153;lo spettacolo deve continuareâ&#x20AC;? a tutti i costiâ&#x20AC;Ś
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a rivoluzione di Tv2000 va in onda ogni mercoledĂŹ sera. Se la Chiesa e il mondo sono un â&#x20AC;&#x153;ospedale da A cura di campoâ&#x20AC;?, infatti, anche la televisioRiccardo Benotti ne non può fare a meno di accetta $ Â&#x2018; sco. Nasce cosĂŹ Revolution, il nuovo programma serale di Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it) in diretta ogni mercoledĂŹ alle ore 21. Revolution vuol essere un listen show di storie raccolte da Arianna Ciampoli attraverso cui affrontare le grandi domande del cuore: lâ&#x20AC;&#x2122;odio e il perdono, il disamore di sĂŠ, la morte, la giustizia, lâ&#x20AC;&#x2122;amore, la paura. In studio, tanti ragazzi desiderosi di chiedere, interessati a capire, in dialogo con due ospiti autorevoli, uno religioso e uno no, sollecitati da Antonio Soviero. La prima novitĂ di Revolution [ nel logo del programma, è contenuta la parola â&#x20AC;&#x153;loveâ&#x20AC;? scritta al contrario. â&#x20AC;&#x153;La rivoluzione è quella di porre al centro di tutto le domande cha abitano ciascuno di noiâ&#x20AC;?, spiega Arianna Ciampoli. Revolution è, però, anche un grande â&#x20AC;&#x153;ospedale da campoâ&#x20AC;? televisivo: â&#x20AC;&#x153;Le domande piĂš importanti possono essere ferite aperte, e quando si è feriti câ&#x20AC;&#x2122;è bisogno di qualcuno che si prenda cura di te. Con i punti di sutura delle storie raccontate - prosegue Ciampoli -, vorremmo saldare cielo e terra. Anche le parole possono essere un balsamo per le feriteâ&#x20AC;?. Nessun pregiudizio sugli ospiti in studio, perchĂŠ tutti possono affrontare le tematiche discusse, e una novitĂ sostanziale nella qualitĂ del dibattito che non vuole essere il classico talk show urlato ma un listen show che ' [ $ è, a detta di molti, un lusso che la televisione non ammette. Ă&#x2C6; il lusso ! < ! $ poli, â&#x20AC;&#x153;gli ospiti possono essere sia credenti che laici, senza timore di scontro come avviene nel dibattito dei talkâ&#x20AC;?. A seguire le dirette di Revolution è un pubblico che non conosce limiti di etĂ , perchĂŠ â&#x20AC;&#x153;le domande che ci poniamo non hanno identitĂ generazionaleâ&#x20AC;?. Ma i giovani restano al centro dellâ&#x20AC;&#x2122;attenzione, non soltanto quelli in studio: â&#x20AC;&#x153;Il loro punto di vista è piĂš diretto rispetto a quello degli adulti. Crediamo che i giovani non siano quelli che non hanno niente da dire, come tanti sostengono. Le loro domande e le loro risposte - conclude ! % [ & & la paura della morte. In programma, nelle prossime settimane, la lotta civile, lâ&#x20AC;&#x2122;impegno attivo contro la criminalitĂ e lâ&#x20AC;&#x2122;amore.
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