Kaire n 51

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Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia

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LA VOCE DI PIETRO La visita del vescovo alla clinica di S.G.Giuseppe e all’orfanotroďŹ o di Casamicciola

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SEGUIAMO FRANCESCO Il pianto del bambino è la voce di Dio: mai cacciarli via dalla chiesa!

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CONVEGNO DIOCESANO Continuano gli incontri e le proposte post convegno per una chiesa in uscita

L’EDITORIALE DEL DIRETTORE

I TRE PECCATI DEI MASS MEDIA Di Lorenzo Russo Direttore di Kaire

LunedĂŹ 15 dicembre ho partecipato all’udienza del Papa con TV2000, la tv della Cei. Il Papa, con forza e determinatezza, ha ricordato quali sono i peccati della comunicazione. “Disinformazione, calunnia, diffamazioneâ€?. Questi i tre "peccati" che i mass media devono "evitare" nella maniera piĂš assoluta. Tre peccati di una gravitĂ unica! “La disinformazione spiega Bergoglio - spinge a dire la metĂ delle cose, e questo porta a non potersi fare un giudizio preciso sulla realtĂ â€?. La calunnia invece “sembra il piĂš grave perchĂŠ colpisce le persone con giudizi non veri. Ma in realtĂ il piĂš grave e pericoloso è la disinformazione, perchĂŠ ti porta all'errore, ti porta a credere solo a una parte della veritĂ ". cattolici hanno una missione molto impegnativa nei confronti della comunicazione sociale: cercare di preservarla da tutto ciò che la stravolge e la piega piĂš comune è che spesso i media vengono “sottomessi alla propaganda, alle di controllo dell'economia e della tecnicaâ€?. Ma qual è l’antidoto per poterne uscire? “La 'parresia', - afferma a braccio Papa Francesco - cioè il coraggio di parlare con franchezza e libertĂ . Se siamo veramente convinti di ciò che abbiamo da dire, le parole vengono. Se invece siamo preoccupati di aspetti tattici, il nostro parlare sarĂ artefatto e poco comunicativo, insipido. Risvegliare le parole: ecco il primo compito del comunicatoreâ€?.

ANNO 1 | NUMERO 51 | 20 DICEMBRE 2014 | â‚Ź 1,00

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Aut: 1025/ATSUD/NA�

Una grande festa degli studenti dell’ITCG E.Mattei alla visita del vescovo di Ischia nel loro istituto

Benvenuto al Mattei 12

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TRADIZIONI

SOLIDARIETĂ€

NATALE

GEMELLAGGIO

Il presepe in casa Lubrano: una tradizione lunga oltre 50 anni

Il presepe per l’Unicef in sostegno delle loro iniziative per l’acquisto di vaccini

Gli aventi a Forio fra note musicali, spettacoli, tradizioni, cultura e arte

Il premio Fellini a Pontedera ha premiato i cittadini di Serrara Fontana


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LA VOCE DI PIETRO

Il vescovo in visita‌ I

n occasione della festivitĂ di Natale il Vescovo Lagnese, acA cura della compagnato da Padre Redazione Nunzio Ammirati e Don Emanuel Monte, si è recato a far visita ai vari ammalati, anziani e bambini meno fortunati. In particolare ha visitato la clinica di San Giovan Giuseppe ad Ischia ciola. Grande la gioia dal personale medico e paramedico, delle suore, ma soprattutto dai degenti e dai bambini. Tanta gioia e commozione alle parole del Vescovo pronunciate ad alta voce entrando “Sono venuto a farvi gli Auguri di Nata

to, ha ascoltato, ha stretto mani e raccontato storie. Ognuno aveva qualcosa da raccontare o qualcuno Ognuno chiedeva una benedizione speciale. I bambini facevano a gara per poter dare la mano a Padre Pietro o stargli in braccio. Il vescovo al termine ha dato la benedizione a tutti augurando un sereno e gioioso natale.

alla Clinica di San Giovan Giuseppe

all'orfanotroďŹ o di Casamicciola

ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO Il 20 dicembre don Gioacchino Castaldi compie 34 anni di sacerdozio. Parroco di SS. Annunziata in S. Maria delle Grazie nel decanato di Casamicciola-Lacco Ameno è stato ordinato sacerdote nel 1980. La redazione di Kaire augura a don Gioacchino la gioia piena che scaturisce dall’amore di Dio.

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LA VOCE DI PIETRO

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Padre Pietro al Mattei

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iovedĂŹ 18 dicembre il vescovo di Ischia Pietro Lagnese A cura di ha fatto visita agli Lorenzo Russo studenti e al personale docente e non docente dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Enrico Mattei a Casamicciola Terme. Un incontro tanto atteso. “Benvenuto al vescovo di Ischia qui al Mattei – ha ribadito il dirigente scolastico dott. Antonio Siciliano - Appena abbiamo saputo della sua conferma a questo incontro, in quest’istituto è passato un fermento positivo. Tutti non stavano piĂš nelle classi e nei panni. Si è sviluppato un passaparola di gioia. Siamo onorati di averla qui con noi. Era un desiderio della scuola. Che sia solo il primo di tanti altri incontri. Questa è una richiesta che fanno i ragazziâ€?. A questo punto è scoppiato un caloroso applauso‌ â€œâ€Śma anche dei docenti e dei collaboratori scolastici. Sono orgoglioso di averla qui. Entrambi siamo venuti qui ad Ischia dalla terraferma, per lavoro o per missione. Lei ha impegni piĂš grandi dei miei. Ma io da dirigente di questo istituto, - ha concluso Siciliano - spero di mettermi nel suo solco e seminare qualcosa su quest’isola â€?. “Sono felicissimo di essere qui con voi oggi – ha esordito Padre Pietro GiĂ ad ottobre durante il convegno diocesano, il vostro dirigente espresse il suo e vostro desiderio di farmi venire qui. Io sono stato felicissimo di quest’invito. Per me incontrare i giovani è sempre un

momento molto ma molto belloâ€?. Il vescovo ha però voluto lasciare # potessero fare qualche domanda. Luca VI B informatica: “Eccellenza, qual era il suo sogno da bambino?â€? “Beh - ha risposto il vescovo – da ragazzino mi affascinavano due mestieri: il panettiere e il pastore delle pecore. Io vengo da un paese dove c’erano tanti pastori che guidavano le greggi. Posso dire che il Signore ha messo insieme questi due mestieri: l’amore per le pecorelle e l’amore per il profumo del pane, che nelle mani del prete si trasformano nel corpo e sangue di GesĂšâ€?. E ancora Silvia, III B informatica: “Qual è il ruolo del vescovo? Come ci si sente ad essere vescovo di Ischia?â€? E Padre Pietro: “la parola $

Vigile, colui che vigila, colui che è padre custode pastore. Il vescovo è un successore degli apostoli. E questa cosa mi ha emozionato tantissimo quando il Papa mi ha fatto sapere che mi voleva Vescovo‌â€?. Sergio della V A informatica: “La chiesa di Ischia cosa fa di fronte ai problemi di oggi?â€? “Grazie per la domanda – afferma il vescovo – la chiesa di Ischia vuole e deve fare sempre di piĂš per aiutare nel risolvere i problemi di disagio, per le persone. formati da varie persone che concretamente sono a disposizione % che cerca di intervenire ogni giorno contro la crisi economica, e cerca

di sensibilizzare le parrocchie ad aprirsi sempre di piĂš con chi è nel disagio. E poi l’attenzione ai poveri è essenziale per me, per la diocesi. Il 26 ad esempio vorremmo fare un pranzo proprio con i poveri. Ma di risolvere problemi nel sociale, nella lotta alle dipendenze. Un attenzione a far in modo che i valori della giustizia della solidarietĂ della pace siano sempre in vista‌â€? Cristina IV B Informatica: # &

e ingiustizie nel mondo?� “Noi

& vuole bene. E ce lo ha dimostrato ( noi e ha permesso agli uomini di ) *

+ & per gli uomini. GesĂš in croce, il dolore piĂš grande. Non posso darvi una ricetta sul dolore, su questa domanda. Ma posso dirvi

& E questo conta!â€?. L’incontro si è concluso con la promessa di rivedersi in occasione della Pasqua dello studente.


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LA VOCE DI PIETRO

erza tappa dell’Avvento, domenica 4 dicembre, in Cattedrale per mons. Lagnese. A cura di Una domenica tradizionalmente detFrancesco ta “Gaudeteâ€?, cioè “domenica della Schiano gioiaâ€? perchĂŠ nelle letture proposte riecheggia incessante l’invito ad essere felici perchĂŠ il Signore è vicino, non solo nel Natale che si avvicina ma soprattutto accanto a noi ogni giorno, ed è Lui la vera fonte della nostra gioia. Mons. Vescovo nell’omelia ha centrato la sua ri/ di capire come è possibile viverla ogni giorno seguendo in modo particolare gli inviti di Paolo e Giovanni Battista ascoltati nella Parola proclamata: “E’ la domenica della gioia e di gioia in maniera chiara si parla nella I lettura, nel salmo, nella II lettura e nel versetto al Vangelo. Proprio nella II lettura ci è riferito di questa parola dell’Apostolo Paolo ai Tessalonicesi nella quale Paolo li invita ad essere nella gioia, anzi l’Apostolo aggiunge anche: sempre, siate sempre lieti, siate sempre nella gioia! Innanzitutto ci verrebbe da dire: come si fa ad essere sempre lieti? Si , ci possono essere dei momenti in cui noi possiamo essere contenti, possiamo essere nella gioia per un fatto, una situazione, una bella notizia, un sogno che si sta realizzando, ma come si fa a dire ad una persona: sii contento? Se bastasse dire questo sarebbe bello. Si può in qualche modo comandare a sĂŠ stessi di essere nella gioia? Non può esserci una auto imposizione della gioia nĂŠ questa è frutto di una semplice sollecitazione che viene dall’esterno, perchĂŠ forse potrò pure provarci ad essere contento, ma poi quanto durerĂ ? Eppure la Parola dice proprio “siate SEMPRE lietiâ€?! E’ interessante vedere però che questa Parola non si fer-

“Siate sempre lietiâ€? ma a questa espressione ma ne abbiamo altre a seguire, quasi che l’Apostolo volesse dirci come si fa. “Pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie, non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie, vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono, astenetevi da ogni specie di maleâ€?: Paolo dunque ci indica un metodo, ci propone delle possibilitĂ ; fai cosĂŹ, sembra dirci Paolo, e tu sarai sempre lieto, sempre nella gioia. Nel vangelo si parla di alcuni discepoli dei farisei che vanno a Betania lungo le rive del Giordano dove Giovanni sta battezzando e gli pongono una domanda: tu chi sei? Pensavo ieri se facessero a noi questa domanda: tu chi sei? Non: cosa fai? Ma: chi sei? Spesso confondiamo la vita con il ruolo che occupiamo, mentre una cosa è ciò che siamo e una cosa è ciò che facciamo. “Tu chi sei?â€?; potremmo forse dire che per stare nella gioia bisogna saper rispondere a questa domanda. Giovanni sembra non voler rispondere inizialmente, poi professa di non essere il Cristo, di non essere Elia nĂŠ un profeta. Giovanni vuole prendere le distanze da qualcuno che vuole pensare che lui in qualche modo “siaâ€? colui da cui viene la salvezza: io non sono dice Giovanni, ed è questo l’opposto di quanto disse Dio quando apparve a Mosè nel Roveto Ardente: “Io sono

Colui che sonoâ€?. Giovanni ci indica un’altra strada per la gioia, saper rispondere anche noi: “io non sonoâ€?, cioè la mia vita dipende da un Altro, tutto ciò che sono viene da un Altro, io sono soltanto “voceâ€? di un Altro. Giovanni ci fa capire che la gioia sta proprio in questa relazione con un Altro, sta nel prendere coscienza che veniamo da un Altro. Quando noi bastiamo a noi stessi, quando crediamo che la vita dipenda da noi e dalle cose che facciamo e abbiamo noi sperimentiamo tristezza, noia, vuoto, morte; quando invece noi ci scopriamo dentro una relazione con il Signore allora noi proviamo questa gioia. La gioia viene infatti dal Signore, ecco perchĂŠ Paolo dice “pregate incessantementeâ€?, perchĂŠ la Preghiera è proprio vivere una relazione, sentirsi dentro una storia d’Amore, sperimentare la presenza del Signore nella nostra vita che continuamente ci genera, ci forma, ci plasma. E ancora prosegue Paolo. “Non spegnete lo Spiritoâ€?, non spegnete questa presenza di Dio in voi, non spegnete questa relazione con il Signore. Il Signore è presente, il Signore è giĂ accanto a te ma tu forse non te ne accorgi perchĂŠ preso da tante cose! Foto di Andrea Di Massa

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SEGUIAMO FRANCESCO

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“Senza i bambini? Sembreremmo una parrocchia abortistaâ€? Don Tonino Lasconi, scrittore, giornalista ed esperto di pastorale per i ragazzi: “Una parrocchia che si apre ai bambini, diventa piĂš Chiesa perchĂŠ diventa inevitabilmente piĂš dialogica, piĂš vicina alla gente, piĂš comprensibile, con un linguaggio alla portata di tutti. Dobbiamo diventare sempre piĂš una Chiesa dove i bambini vengono volentieriâ€?

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nevitabile un riscontro di quanto pronunciato da Papa Francesco in una parrocchia romana: “I bamA cura di bini piangono, fanno rumore, Maria Chiara vanno di qua e di lĂ . (‌) Il pianto Biagioni del bambino è la voce di Dio: mai cacciarli via dalla chiesaâ€?. Tanti /

“Una ventina di chierichetti e chierichette, piĂš un numero non precisato di bimbi seduti ai primi banchi che hanno fatto la predica al posto mioâ€?. Don Tonino Lasconi, oltre che scrittore, giornalista ed esperto di pastorale per i ragazzi, è soprattutto parroco della parrocchia san Giuseppe lavoratore a Fabriano. Risponde cosĂŹ al telefono, raccontando la Messa di domenica 14 dicembre, per commentare le parole pronunciate da Papa Francesco in una parrocchia romana: “I bambini piangono, fanno rumore, vanno di qua e di lĂ . Ma mi dĂ tanto fastidio quando in chiesa un bambino piange e c’è chi dice che deve andare fuori. Il pianto del bambino è la voce di Dio: mai cacciarli via dalla chiesaâ€?. Don Lasconi, ma era proprio necessario dirlo. Cosa avviene nelle parrocchie? “Purtroppo so di parroci che a volte intervengono in maniera pesante contro i bambini che piangono durante la Messa, tanto da lasciare costernati i genitori. Tante volte sono venute da me persone dicendo di esserci rimaste molto male. Alcune parrocchie hanno pensato di met-

+ che devono seguire in silenzio. E, comunque sia, è bello vedere una Messa dove ci sono bambini, mamme e papĂ â€?. Cosa diventerebbe la parrocchia senza di loro? “Sembrerebbe una parrocchia abortista. Ăˆ un’immagine forte, ma rende l’idea. Ăˆ come chi non vuole bambini in casa perchĂŠ rovinano tutto, toccano e strisciano i mobili. CosĂŹ è una parrocchia che vuole tutto perfetto, dove tutto ; < nisca quanto primaâ€?. PerchĂŠ GesĂš ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a meâ€?? “Sembra un brano sentimentale. Invece è un brano di contestazione perchĂŠ i maestri ebrei non permettevano a bambini e donne di assistere alle loro lezioni. E invece GesĂš accetta i bambini e le donne e, allora, se lo fa GesĂš perchĂŠ non 9 Non le viene il dubbio che se i bambini piĂš grandicelli si muovono e chiacchierano è perchĂŠ le nostre Messe sono

“Purtroppo so di parroci che a volte intervengono in maniera pesante contro i bambini che piangono durante la Messa, tanto da lasciare costernati i genitori�

tere i bambini in posti riservati, dietro a una specie di vetrata che però dĂ ai bimbi e ai genitori la sensazione di essere in castigoâ€?. Lei invece cosa fa? “A volte ci sono momenti disperati di pianto irrefrenabile. Inizia uno e comincia l’altro. In quel caso, ho messo i microfoni in una stanza vicino alla Chiesa, i genitori li portano lĂŹ e poi una volta calmati rientrano. Credo che se i bambini fanno uno strillo o si muovono, non succede niente. Io dico sempre: ma a casa i genitori mica fanno 9 Ecco, appunto, il bambino che piange dĂ fastidio o fa famiglia? “Per me fa famiglia. E poi, guardi, anche i bam-

troppo pesanti e lunghe per loro? “Disturbano quando si stancano o non capiscono niente o quando non sono coinvolti. Primo, occorre farli sentire accolti, perchĂŠ i bambini capiscono subito anche dal linguaggio del corpo, se la comunità è aperta a loro. E poi bisogna trovare il modo di coinvolgerli,

dando qualcosa da fare a tutti, dal portare le torce, al segno della pace, al momento dell’offerto I bambini rispondono e sono bravissimiâ€?. Che cosa danno i bambini alla Chiesa? “Intanto, le Messe per i bambini dovrebbero essere vietate perchĂŠ la comunità è composta da adulti e bambini insieme e come tale deve essere. E poi credo che la Chiesa debba imparare dalla famiglia. Una parrocchia che si apre ai bambini, diventa piĂš Chiesa perchĂŠ diventa inevitabilmente piĂš dialogica, piĂš vicina alla gente, piĂš comprensibile, con un linguaggio alla portata di tutti. Ribalterei quindi la questione: dobbiamo diventare sempre piĂš una Chiesa dove i bambini vengono volentieriâ€?.


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PARROCCHIE

PARROCCHIA DI S.MICHELE ARCANGELO - CHIESA DI SANTA LUCIA - FORIO

Come S. Lucia, siamo opera meravigliosa delle sue mani S

abato 13 dicembre sua Eccellenza il Vescovo Pietro ha celebrato A cura di l’Eucarestia insieme al Giuseppe parroco don Pasquale Cigliano Sferratore nella Chiesa di S. Lucia in Forio, a Monterone dove sei giovani hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione. “Dio ci vuole bene veramente, siamo preziosi come la pupilla dei suoi occhi, e questo dovrebbe farci trasalire di gioiaâ€?; questo è stato il cuore dell’omelia di mons. Lagnese che ci ha fatto comprendere come S.Lucia abbia percepito tutto l’immenso Amore di Dio per Lei e per questo Amore non ha esitato a donare la sua stessa vita. Lucia secondo la traduzione ricevette il martirio nel 604 d. C. e davvero visse un’amicizia grande con il Signore, si innamorò di GesĂš e volle essere tutta sua come abbiamo ascoltato nella seconda lettura: vergine sposa del Signo-

re. Dice GesĂš nel Vangelo: “due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrĂ a terra senza che il Padre non lo voglia, anche i capelli del vostro capo sono tutti contatiâ€?: Dio ci conosce uno ad uno, Egli sa tutto di noi! Siamo un’opera meravigliosa come lo è stata Santa Lucia. Secondo la tradizione Ella venne a conoscenza anche della testimonianza di Sant’Agata anch’essa vergine e martire siamo in Sicilia a Siracusa, al tempo dell’imperatore Diocleziano e vedendo anche questa donna Agata, Santa Lucia sperimentò che davvero il Vangelo trasforma, il Vangelo rende nuovi, il Vangelo si può vivere e si innamorò del Signore sino a dare la vita per Lui. Ella cosĂŹ giovane riuscĂŹ a dare la vita per il Signore perchĂŠ sentiva che il Signore non viene meno, che il Signore non delude, noi possiamo deludere e quante volte abbiamo deluso i nostri fratelli e quante volte siamo stati delusi, ma il Signore non delude mai e allora Lucia andò anche contro la morte

e testimoniò il suo amore per il Signore anche attraverso il terribile martirio che

Allora noi questa mattina per intercessione di Santa Lucia preghiamo insieme in modo particolare per tutti coloro che hanno problemi agli occhi, problemi di vista, per tutte le persone che vivono nella cecitĂ , preghiamo il Signore perchĂŠ per intercessione di Santa Lucia ci conceda il dono della vista interiore e ci faccia vedere ciò che diciamo perchĂŠ tante volte noi dubitiamo di quest’amore di Dio, non lo vediamo, non siamo capaci di vederlo. Poi mons. Lagnese ha rivolto un pensiero ai ragazzi che di lĂŹ a poco Spirito Santo nel Sacramento della Confermazione, soffermandosi in modo particolare su due doni dello Spirito che S. Lucia ha saputo incarnare nella sua esistenza: Tra poco lo Spirito Santo scenderĂ su questi giovani con i suoi sette Santi doni;

uno di questi è il consiglio , lo Spirito del discernimento per cui noi riusciamo a vedere nella nostra vita non soltanto la volontĂ di Dio su di noi, ma innanzitutto vedere quello che Dio fa per noi, l’amore di Dio per noi. Un altro dono è quello della fortezza. Santa Lucia sviluppò molto questo dono, seppe affrontare anche tutte le persecuzio Signore, pur di testimoniarLo sapendo che il Signore le aveva preparato un posto nel Cielo. Da quel posto lei ora interceda per noi, interceda per tutti i malati, interceda per questa comunitĂ , interceda per la nostra chiesa di Ischia!

Ischia, una Chiesa in uscita Proposte, riessioni, programmazione ed obiettivi per una Chiesa sinfonica

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l 15 Dicembre si è tenuto presso il Seminario in Ischia Ponte A cura di il secondo incontro Melania post-Convegno, con i Di Meglio responsabili degli uf collaboratori e il vescovo Lagnese, atte a far sĂŹ che la Chiesa di Ischia, come Maria “si mise in camminoâ€? per far visita a sua cugina Elisabetta, sia una Chiesa in progressiva e continua uscita, volta ai bisogni di coloro che vivono nelle “periferie dell’animaâ€? sulle linee guida dell’Esortazione Apostolica Evangeli Gaudium. Nell’E.G. infatti al n.21 Papa Francesco ci ricorda che “Il Vangelo ha sempre la dinamica dell’Esodo e del dono, dell’uscire da sĂŠ, del camminare e del seminare sempre di

nuovo, sempre oltre�. Ponendosi come obiettivo proprio quello “della semina� e, partendo dalla sinottica ; dell’intervento al Convegno isolano di Mons. Giancarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso Boja * /

come “non si può fare Evangelizzazione se il cuore dell’altro non * avanzate una serie di proposte atte a creare “modi d’avvicinamentoâ€? piĂš fattivi e concreti. C’è stato, infatti, chi ha avanzato l’ipotesi di un’uscita mediante una marcia della pace meditando il Vangelo, chi ha avanzato l’ipotesi di una preghiera con i giovani e per i giovani presso il Palazzetto dello Sport o presso la sala del Polifunzionale in Ischia. Chi ancora ha proposto l’i-

stituzione di un cineforum con tre temi: l’adolescenza, la giustizia nel mondo del lavoro e la religione. Sulle parole di Mons. Bregantini e il suo ribattere, altresĂŹ, sull’importanza della cultura per ogni forma di “uscitaâ€?, c’è stato chi ha sottolineato l’importanza e la necessitĂ di una continua informazione e formazione anche degli stessi catechisti. C’è stato tra l’altro chi ha proposto forme “d’uscitaâ€? piĂš radicali come quella di invitare rappresen di far loro conoscere il Suo modo d’Amare. La Pastorale giovanile ha invece avanzato, su un programma ben preciso, ipotesi strategiche di conquista “Arriviamo ai giovani con un certo metodo, decanato per decanato conquistiamo tutta l’ Isolaâ€? diceva Don Gianfranco del Neso. Lo stesso

ha sottolineato l’importanza degli oratori come vere e proprie palestre di formazione e la necessitĂ di instituire punti d’ascolto concreto. Dal Consultorio familiare i dottori Cigliano e D’Ambra hanno sensibilizzato sulla sopravvenuta mancanza di equilibrio nell’ambito familiare e da qui la necessitĂ di instituire punti ascolto e di promuovere la formazione mediante conferenze e cineforum. Mons. Pietro Lagnese, a conclusione dell’incontro, ricordando che “collaborare è giĂ uscireâ€? ha sottolineato che “siamo tutti chiamati anche a costruire una Chiesa sinfonica perchĂŠ ognuno possa fare la sua parte per far uscire fuori la voce del Signoreâ€? e questo diventa possibile solo si guarda agli altri non piĂš come un problema ma come un’opportunitĂ .


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PARROCCHIE

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PARROCCHIA DI MARIA SS.MADRE DELLA CHIESA - FIAIANO

Aspettando il Natale Un incontro di riflessione con il vescovo Pietro, per capire il significato del Natale

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artedĂŹ 16 dicembre la comunitĂ parrocchiale di Fiaiano, ha ospiA cura di tato il nostro amaGiuseppe to Vescovo Pietro. Galano L’incontro, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di persone desiderose di mettersi in comunione ed ascoltare con cuore aperto le parole di Mons. Lagnese. / * > trodotto da Don Emanuel che ha letto un brano tratto dal Vangelo di Luca che narra la nascita di GesĂš. Da questo brano ha inizio la catechesi di Padre Pietro. “Un pensiero sta abitando il mio cuore. Penso, osservando il Presepe, che inseriamo la grotta, le casette, il cielo, gli Angeli, i Magi, i pastori diretti alla grotta e tanti altri personaggi sparsi qua e la ma distanti dalla grotta.â€? Egli, meditando sul Presepe ci parla di tanti personaggi che non vanno alla grotta, si trovano a vi-

vere la loro vita, lavorano, stanno a casa o fanno altro nel momento in cui nasce GesĂš. Tanti pastori stanno per conto proprio, non si curano della nascita di GesĂš, nemme * @ “GesĂš nasce per tutti ed il Natale * ( H + > sce anche per chi non lo sa. “GesĂš viene per i buoni e per i cattiviâ€?. Osservando il Presepe, il Vescovo si sofferma sulla distinzione tra

e fatta solo da noi per catalogare le persone. PiĂš che parlare di buoni e cattivi sarebbe piĂš corretto parlare di coloro che sanno che Dio li ama e coloro che non lo sanno. “GesĂš guarda tutti, contempla tutti, ama tutti gli uomini e dice loro: Per te ) * > to del Nataleâ€?. Al termine di que / J K > topone all’attenzione dei presenti un brano molto bello tratto dal repertorio di Roberto Benigni. Il

( * ) W amato tu lo saiâ€?, un canto attraverso il quale si può pregare, ci si può commuovere, sciogliere il cuore meditando sulle sue parole. Tante volte il nostro Vescovo, soprattutto durante la Preghiera Giovani che si svolge a cadenza mensile in Cattedrale, sottopone all’attenzione di chi partecipa una canzone che permette di meditare al meglio / > ni che piĂš frequentemente vengono scelti da Padre Pietro derivano per lo piĂš dal repertorio di Renato Zero o Vasco Rossi. Ci si chiederĂ come sia possibile trarre spunti di / ( > pur a dir poco straordinari, poco o nulla hanno a che vedere con GesĂš o la religione cattolica. Il nostro Vescovo in questo riesce sempre a sorprendere tutti, egli, con straordinaria bravura, trasforma queste canzoni in meravigliose preghiere ; /

per la vita di tutti i giorni. In questa occasione ha scelto un brano di Benigni, una canzone che parla dei giochi che gli innamorati fanno e di quei silenzi che riempiono i dialoghi delle persone che si vogliono bene. Natale potrebbe essere amare le persone, amarle gratis, senza guardare la loro vita, la loro storia. Al termine di questo momento di meditazione Mons. Lagnese ha donato a tutti un messaggio da lui scritto per il Natale 2014. A segui * > tenso di comunione, condivisione e preghiera al quale ha fatto seguito un momento conviviale dove, oltre allo scambio degli auguri di Natale i presenti hanno voluto festeggiare con una mega torta la neo laureata Teresa Di Costanza, preziosa collaboratrice della nostra parrocchia.

VILLA STEFANIA

Il comitato di cittadinanza attiva dal Vescovo

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l vescovo Pietro ha incontrato una piccola delegazione del coA cura della mitato di cittadinanza Redazione attiva isola d’Ischia, nato per aiutare i de @ X $ Y ;; Padre Pietro era molto felice di come stessero andando i risvolti della vicenda. La delegazione del comitato ha aggiornato il Vescovo sugli ultimi passi della magistratura e su come ha accettato in pieno le osservazioni che ha sempre fatto il comitato. Un segnale positivo in

cui vengono ascoltati direttamente i cittadini. Dal canto suo, il vescovo Lagnese ha voluto sottolineare l’esperienza dei tanti cittadini che si sono uniti per una battaglia a favore dei piĂš deboli, per il bene comune. Cittadini di provenienze culturali molto diverse fra di loro che però hanno voluto mettere da parti le diversitĂ . "Continuate, andate avanti - ha concluso il Vescovo - solo ed esclusivamente per il bene comune, nella gratuitĂ assoluta".


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SPIRITO SANTO

20 dicembre 2014 www.chiesaischia.it

Senza lo Spirito Santo non c’è vita cristiana G

iovedĂŹ 11 dicembre è stato un giorno di festa per i gruppi dei DisceA cura di poli e Apostoli dello Francesco Spirito Santo della noSchiano stra isola che hanno ricevuto la visita della Presidenza Nazionale dell’Opera dello Spirito Santo nella persona di P.Bendetto Torsi (responsabile della Pastorale dell’Opera dello Spirito Santo), dell’Arch. Mario Busca (Presidente dell’Ass.Potenza Divina D’Amore), del Sig. Antonio Cacciuottolo (Vice Presidente dell’Ass. Potenza Divina D’Amore) e di Suor Alma (Superiora delle Discepole e Apostole dello Spirito Santo). GiĂ nel pomeriggio di mercoledĂŹ 10 dicembre si era tenuto un Cenacolo di S.Vito martire a Forio alle ore 16.30, mentre GIOVEDI’ 11 alle ore 17.00 esso si è svolto presso la Parrocchia di San Leonardo abate in Panza e ad impreziosire questi due intensi momenti c’è la stata la presenza di mons. Pietro Lagnese, nostro Vescovo, che alle ore 18.30 ha celebrato l’Eucarestia insieme ai Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo della nostra Diocesi e alla ComunitĂ Parrocchiale. Prima della Celebrazione Antonio Magaldi, Responsabile dei gruppi Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo della nostra Diocesi, vero e proprio “motoreâ€? della devozione allo Spirito Santo nella Parrocchia di San Leonardo e nella nostra isola, ha rivolto a mons. Lagnese e a tutti i presenti un indirizzo di saluto: “Per noi Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo oggi è un giorno colmo di gioia: è in mezzo a noi il nostro amatissimo Vescovo Pietro Lagnese! Oggi siamo tutti immersi in questa Comunione grazie all’effusione dello Spirito Santo attraverso il quale l’Amore di Dio verrĂ riversato in abbondanza nei nostri cuori. Lo Spirito Santo ci trasformi sempre piĂš con dolcezza, come tanti frammenti di specchio, che manderanno la luce, la tenerezza e la felicitĂ di Dio nel buio dei cuori!â€? Alla celebrazione Eucaristica erano presenti oltre a P.Benedetto Torsi anche don Angelo Iacono (Par-

roco di Serrara) e don Vincenzo Fiorentino (Parroco di S.Angelo); il Parroco don Cristian Solmonese ha accolto con queste parole mons. Lagnese e la presidenza nazionale dell’Opera dello Spirito Santo: Permettetemi di salutare con affetto il Presidente Nazionale e il Vicepresidente dell’Opera dei Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo: Sig.Mauro, Sig. Antonio e P.Benedetto che sono sulla nostra isola per visitare i gruppi che si dedicano con tanto zelo all’Opera dello Spirito Santo. Questa piccola realtĂ , presente nella nostra ComunitĂ Parrocchiale, guidata dal Sig. Antonio Magaldi, anche lui toccato dalla presenza dello Spirito Santo nella sua vita, è una realtĂ fedele e laboriosa e posso attestare che essa è in piena comunione con il loro Parroco e il loro Vescovo. Una realtĂ che si dedica alla formazione, alla preghiera e ad un’effettiva collaborazione con la ComunitĂ Parrocchiale; sotto la guida di Antonio essa come piccolo seme è presente in tutti gli ambiti della Parrocchia e sempre al servizio dei fratelli e delle sorelle. E voi eccellenza, che avete ricevuto lo Spirito Santo in pienezza nel

Santo! Sempre nella Messa viene invocato lo Spirito Santo, in modo particolare nel il pane e il vino divento il Corpo e il Sangue di Cristo e in ogni Sacramento che riceviamo sempre c’è una nuova effusione dello Spirito Santo. Invochiamo dunque questo dono senza il quale non c’è vita cristiana, senza il quale non c’è possibilitĂ di aderire al Signore GesĂš. Negli ultimi decenni la Chiesa ha vissuto un tempo nel quale in maniera forte ha preso consapevolezza di questo dono di cui sempre ha conosciuto l’esistenza ma che non veniva annunciato in maniera centrale, e anche nel Popolo di Dio questa presenza sembrava un po’ messa da parte: “il Grande sconosciutoâ€?, cosĂŹ veniva chiamato lo Spirito Santo; dopo anni di studi e sollecitazioni che hanno posto le basi per la grande esperienza del Concilio Vaticano II si è arrivata ad una maggiore e piena diffusione del dono dello Spirito che riveste un ruolo centrale nell’economia della Salvezza. Ed ecco allora la nascita di tante esperienze ecclesiali, tante realtĂ che hanno sentito il bisogno di evidenziare questa Presenza. L’invito che oggi abbiagiorno della vostra Consacrazione Epi- mo ascoltato nelle letture mi sembra che scopale, siete il garante di questa presen- ci aiuti a cogliere meglio il senso di questo za dello Spirito, e insieme a voi vogliamo dono; in modo particolare nella I lettura il Signore, al Popolo di Israele che vive ancora di piĂš malleabili per diventare il l’esperienza desolante dell’esilio e si sente capolavoro di Dio e poter accogliere Cri- quasi abbandonato da Dio, rivolge delsto che viene nel Santo Natale ma anche le parole dolcissime attraverso il Profeta Isaia; vorrei che le sentissimo rivolte ad adesso in questa liturgia. Nella sua omelia mons. Lagnese, ognuno di noi: “Non temere vermiciattolo facendo riferimento alle letture del di Giacobbe, larva di Israele, io ti vengo giorno (GiovedĂŹ della II settimana in aiuto!â€?; pregare è proprio fare esperiendi Avvento) ha messo in evidenza za di questa tenerezza del Signore che ci la bellezza e la forza del dono dello Spirito, vero protagonista di ogni ben poca cosa, siamo vermiciattoli che non azione della Chiesa: E’ bello essere sanno reggere il peso della vita e della stostasera qui insieme e celebrare l’Eucare- ria come il grande Giovanni Battista che stia, invocare il dono del Santo Spirito su GesĂš elogia nel Vangelo. di noi, su tutta la nostra Chiesa, insie- E se è vero che tra i nati di donna non è me ai gruppi dei discepoli e apostoli dello sorto uno piĂš grande di Giovanni BattiSpirito Santo che hanno proprio questa sta, è altrettanto vero che “il piĂš piccolo missione di far conoscere lo Spirito San- nel Regno dei Cieli è piĂš grande di luiâ€?,

cioè in noi scorre la vita stessa di Dio, invocare la Grazia che viene dalla Sua potenza. Lo Spirito Santo ci viene dona- to ogni volta che partecipiamo all’Euca- re pur nella nostra miseria e nella nostra restia. Cosa andiamo a fare all’Eucare- piccolezza, non abbandonati da Dio, ma stia? A ricevere lo Spirito Santo! Qual teneramente amati. è il frutto dell’Eucarestia? E’ lo Spirito Foto Di Antonio Cacciuottolo


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CHIESA

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L’ostensione della Sindone

Un’ostensione con i giovani e con le persone che soffrono. CosĂŹ l’Arcivescovo Nosiglia vuole caratterizzare l’ostensione solenne che, dal 19 aprile al 24 giugno 2015, chiamerĂ nuovamente a raccolta il ÂŤpopolo della SindoneÂť, per vedere e pregare davanti a quell’Immagine che ricorda con tanta forza espressiva la Passione e la morte di GesĂš Cristo. PerchĂŠ i giovani, perchĂŠ i malati? L’ostensione del 2015 è stata concessa da Papa Francesco per la coincidenza con i 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana: un ÂŤgiubileoÂť che richiamerĂ a Torino da ogni parte del mondo i giovani (e i meno giovani) che hanno frequentato scuole, oratori e campi sportivi nel nome di don Bosco. Lo stesso Francesco sarĂ a Torino il 21 giugno: l’ha annunciato nell’udienza in piazza San Pietro il 5 novembre scorso. Per lui il viaggio sarĂ anche un ÂŤritorno alle radiciÂť: da Torino e dalle colline del Monferrato la famiglia Bergoglio partĂŹ, come tanti altri emigranti piemontesi, alla volta dell’Argentina. Quanto ai malati, il collegamento con la Sindone è diretto: chi conosce la sofferenza, sul proprio corpo o nello spirito, chi vive accanto

a persone ammalate sperimenta nel profondo il mistero del dolore; e anche per questo è tanto piĂš aperto a ÂŤriconoscereÂť e cercare di alleviare la sofferenza altrui, per quanto possibile. L’attenzione al mondo della malattia porta alla ragione autentica, vera dell’ostensione: contemplare il Volto del Signore per uscire a ÂŤservire i fratelliÂť. Ăˆ il senso del motto che il Custode Nosiglia ha scelto per questa esposizione: ÂŤl’Amore piĂš grandeÂť. Le parole di GesĂš in Giovanni 15 ricordano che non c’è amore piĂš grande di chi dĂ la vita. E dunque proprio per questo rendono manifesto l’amore di Dio per noi, che abbiamo ricevuto la vita di Dio in Cristo. Ma l’amore piĂš grandeÂť ci invita, ci spinge a riconoscere il Signore nei fratelli – nei poveri, nei bisognosi, nei sofferenti. L’ostensione della Sindone, celebrazione e pellegrinaggio religioso, spirituale, momento forte di vita della Chiesa, è anche una grande occasione per Torino e per il suo territorio: per farsi conoscere, proporre un’accoglienza che, negli ultimi anni, è cresciuta in quantitĂ e qualitĂ . Saranno soprattutto i giorni vicini a quelli della vi-

sita di Francesco a mostrare un volto nuovo di Torino, quando verranno migliaia di giovani per incontrare il Papa. Come nelle ostensioni piÚ recenti (dal 1998 in poi) Torino e il Piemonte si sono mobilitati per organizzare l’ostensione. Nel Comitato organizzatore siedono, insieme alla diocesi, la Città , la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, con le due fondazioni bancarie (San Paolo e CRT), i Salesiani e la Direzione regionale per i Beni artistici. La coincidenza

]X J / di visitatori anche su Torino. Si vuole realizzare un’ostensione che garantisca a tutti la possibilitĂ di vedere la Sindone e di conoscere meglio le realtà – ecclesiali e non solo – di Torino e del suo territorio. Per questo, come in passato, la visita alla Sindone è completamente gratuita, pur essendo obbligatoria la prenotazione (anch’essa gratuita). Si prenota esclusivamente via Internet, attraverso il sito uf @ ^^^ Durante i giorni lavorativi è attivo un servizio telefonico di informazione, al numero 011.5292550 (le tariffe dipendono dal proprio gestore telefonico).



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NATALE

Ai ragazzi della

MOVEO Panza P

ermettete che mi congratuli con voi per il bel presepe A cura di che anche quest’ don Vincenzo anno avete realizzaAvallone to. Ci avete messo braccia, mente, cuore e arte e quel “quidâ€? di originale che vi distingue, l’aver cioè coniugato il passato con il presente, il paese agricolo con il paese moderno. E anche io voglio portare un piccolo contributo al vostro capolavoro dicendovi che il presepe dovrebbe rappresentare la Chiesa in miniatura. Ma ‌ quale Chiesa? Ne prendo

> blicato subito dopo la chiusura del Concilio Vaticano II , il Concilio della Chiesa. La Chiesa che io amo è cosi: - Quella che è convinta, e lo dimostra, che il porto è Cristo e che essa è solo un faro che segnala: lĂŹ stĂ il porto. - Quella che crede che lo Spirito è piĂš presente in un uomo che ama che non in tutte le sue organizzazioni e strutture; - Quella che invece di dire: “dovete obbedireâ€? dice piuttosto “ dobbiamo tutti obbedire al Creatoreâ€?; - Quella che mi dice con onestĂ senza superbia: “siamo un popolo in cammino verso una meta comune e abbiamo bisogno di andare uniti tutti perla mano, di bere alla medesima fonte e di affrontare i medesimi pericoliâ€?; - Quella (la Chiesa) che ascolta con maggior serietĂ la voce dei poveri e dei deboli e non quella dei ricchi e dei potenti perchĂŠ sa che sono piĂš liberi, meno compromessi,piĂš aperti al Dio che chiama sempre; - Quella che vince non con il potere ma con la forza misteriosa e santa della sua “debolezzaâ€?; - Quella che dubita della sua fedeltĂ a Cristo quando vede che da molto tempo non è perseguitata;

- Quella che accetti con gioia che Dio semini in altri campi che non sono i suoi a volte persino con maggiore abbondanza; - Quella che fugge sul monte quando tentano di incoronarla regina e offre volontariamente le # è certa che dopo la morte per la giustizia c’è la vita; - Quella che si preoccupa piĂš di essere autentica che di essere numerosa, di essere semplice e aperta alla luce che di essere potente, di essere ecumenica che di essere dogmatica, di essere santa piĂš che di essere rispettata; - Quella che sa intuire e apprezzare come nessuno l’ opera che lo Spirito Santo opera nel mio essere; - Quella che ha un messaggio, un’ essenza, una parola, una vita, una missione che è un “siâ€?, un " # un “alzati e camminaâ€?, un “andateâ€?, un “cercateâ€?, un “gettate di nuovo le retiâ€? invece di un “noâ€?, un “aspettaâ€? , un “voltatiâ€?, un “rinunciaâ€?, un “bastaâ€?. - Quella che ha un focolare sempre acceso per quanti hanno freddo e sono soli, il pane caldo preparato per tutti quelli che hanno fame e la porta aperta, la luce accesa e il letto fatto per quanti sono in viaggi, stanchi, alla ricerca di un amore che non hanno ancora incontrato. Ad altri potrĂ piacere una Chiesa che ha un altro volto. Io la mia Chiesa la amo cosĂŹ, perchĂŠ è in questo modo che mi assicura la presenza viva di Cristo, Colui che è venuto non a giudicare ma a salvare quanto era perduto. P.S. può sembrare un’ utopia ma è questa la Chiesa di cui è simbolo e programma il presepe. Buon Natale! Panza, 15 dicembre 2014 (I pensieri sopra riportati sono tratti dal libro di Juan Arias “ Il Dio in cui non credoâ€? – Cittadella Editrice, Assisi 1969, XI ediz., 54° migliaio)


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NATALE

Il fantasmagori presepe di casa I

La “festa del Bambinoâ€?. CosĂŹ viene chiamato il momento della benedizione del presepe con il Vescovo e il Parroco. Un rituale tra tradizione ed internazionalitĂ

l presepe ad Ischia vanta una tradizione ben radicata che, A cura del > prof. Michele ra piĂš. In quasi tutte D’Arco le famiglie il simbolo + > la Natività è presente sotto forma di semplici rappresentazioni per far felici i bambini o con composizioni dove l’estro degli autori, coniugato ad un’eccellente manualitĂ artigianale, diventa forma d’arte, a volte capolavoro. Fede genuina e tradizione conclamata diventano esercizio per riunire la famiglia e, si spera, meditare sull’Evento che ha cambiato la storia dell’umanitĂ . Tra i tanti, bellissimi presepi, ce ne è uno che ripercorre un itinerario familiare lungo quasi ottanta anni e viene, di anno in anno, riproposto migliorandolo dai fratelli Antonio, Michele e Giovan Giuseppe Lubrano. Il padre Giovanni era impiegato presso la societĂ che aveva costruito il Canale di Suez in Egitto ed

aveva sposato ad una ragazza di Ischia. Fu lÏ, tra Port Said, Ismailia e Port Fuad, che inizia la storia che risale ai primi anni che precedettero l’ul /

I ricordi familiari della sua terra d’origine che gelosamente aveva conservato, assieme ad una solida fede, lo spinsero ad iniziare quello che sarebbe diventato un impegno solenne, non solo per se stesso, ma da tramandare quale impegno in Inizia cosĂŹ questo particolare itine > nita, viene riproposto nella nostra isola, divenuta la sua seconda patria. Antonio Lubrano, giornalista, pubblicitario e direttore del periodico Ischia Mondo, raccolto il testimone, si è fatto carico di quanto il padre gli aveva insegnato e raccomandato. Tra le altre cose, negli anni settanta – ottanta, lancia dal suo giornale il concorso “Il piĂš bel presepe in famigliaâ€? che, per oltre dieci anni, diventa un appuntamento da non

perdere per tante famiglie e per una nutrita schiera di appassionati che si cimentavano con entusiasmo in quella gara dal sapore genuino. Venne istituita una commissione che esaminava i vari presepi ed era composta da artisti, docenti ed intenditori capitanati dal compianto Don Pietro Monti che dava, con la sua spiccata sagacia, un tocco di classe e competenza. Alla premiazione, che si teneva nel salone dell’attuale Hotel Re Ferdinando, interveniva il vescovo del tempo Diego Parodi. Il presepe dei Lubrano, oggi, per la sua ricchezza e per alcuni dettagli ` ; > razione, fantasmagorico. Antonio ha conservato gelosamente il materiale che il padre aveva portato con sÊ dall’Egitto: la Madonna, San Giuseppe e il Bambino sono di grande pregio artistico. Vennero realizzati da artisti locali con procedimenti particolari ed utilizzando anche la sabbia k scolpite delicatezza e dolcezza nei


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ico Lubrano lineamenti. Ma Antonio, nel corso dei tanti anni trascorsi da quando ` > te ad Ischia, anno dopo anno, ha accresciuto il numero dei pastori acquistandoli, non solo nelle sedi

@ H w > no, ma un po’ in giro per il mondo. k ( ; > > ; ; ogni anno. Le sue realizzazioni sono sempre x

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gno, passione. La sensazione che si * ( ( %

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> ; > W ; naturale simbiosi. Presepe fantasmagorico e, se è ; >

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che cercare qualche pezzo raro da inserire nel suo presepe. > @ y w { ^ J > sico, dall’Argentina, dalla Francia o da Londra, cosĂŹ come dall’Austria, @ ;; H Non si può parlare di uno stile > caratteristiche e dimensioni che, y >

> brare interminabile, tutta nella ;

contribuire a produrre emozioni. K > da presepe con la reposizione del

> te cerimonia che negli ultimi anni era toccata al compianto Mons. | @ Y @ ]

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capanna di Betlemme. @ % ; ( Fu lĂŹ che la storia cambiò. Ăˆ da lĂŹ che tutti dobbiamo sempre e riprendere con forza la strada che

* Foto di Giovan Giuseppe Lubrano

AVVISO La rubrica ISCHIA 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE a cura dell’agronomo Francesco Mattera, continua nel numero successivo del Kaire. Ci scusiamo con i lettori.


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NATALE

Associazione italiana amici del presepio Sezione Isola d’Ischia - Itinerario presepistico 2014 ISCHIA 1. Località: Ischia Ponte Via Punta Molino (C/o Ex Carcere mandamentale) Orario apertura: 10:30/20:00 Stile: Mostra di presepi artigianali in stile Ischitani Gruppo: Gruppo Isclani in collaborazione con L’AIAP Ischia Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 2. Località: Ischia Ponte Via Sogliuzzo, 29 (Angolo Cartaromana) Orario apertura: 11:00/13:00 - 16:30/20:00 Stile: Ischitano con costumi d’epoca del ‘700 Gruppo: Gruppo Isclani Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 3. Località: Ischia Ponte Via Seminario, 21 ( di fronte Palazzo Vescovile) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: Mostra presepiale sullo stile Ischitano Gruppo: A cura Ass. AIAP Ischia. 4. Località: Ischia Ponte Via Giovan Battista Vico Orario: 10:00/13:00 16:00/21:00 Stile: Presepe narrato ed animato Ideatori: Ass. Culturale E’ bello o’ presepio. 5. Località: Ischia Ponte Via Stradone ( angolo INPS) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: XXI Ediz. Presepe tipico Ischitano Gruppo: Ischia nel presepio Ideatori: Pasquale Di Massa , Rosario Scotto Di Minico, Pasquale e Rino Iodice, Tony Ferrandino, Giovanni Mazzella, Michele Di Meglio. 6. Località: Ischia Ponte Via L. Mazzella (Chiesa dello S.Santo) Stile: Presepe in parrocchia in stile Ischitano Gruppo: I giovani e adulti della Parrocchia Ideatori: Pasquale Di Massa, Rosario Scotto Di Minico, Luigi Iacono

7. Località: Ischia Porto P.za degli Eroi c/o Parafarmacia Stile: Presepe tradizionale Ideatore: Andrea e Marco Di Massa 8. Località: Ischia Porto P.za Antica Reggia Villa Maria Apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00; dalle 15.30 alle 21:00 – Chiuso dal 22 al 26 dicembre2014 Stile: Il presepe del ‘700 napoletano a Ischia Ideatore: Giovan Giuseppe Della Vecchia. 9. Località: Ischia Porto Via Iasolino ( Chiesa S. Maria di Portosalvo) Stile: Presepe ‘700 Napoletano Apertura: Orari delle Messe Gruppo: Gruppo Parrocchiale CASAMICCIOLA TERME 1. Località: Santuario dell’Immacola della Sentinella Apertura: dal 08/12/14 al 07/01/15 Orario: 09:00/12:00 16:00/18:00 Stile: popolare Gruppo: Amici della Sentinella 2. Località: Parrocchia Santa Maria Maddalena Apertura: giorni feriali 16.00 19.00. Giorni festivi 9.30 - 12.30; 16.00 - 19.00 Orario: Apertura Chiesa Stile: popolare Gruppo: Gruppo giovanile 3. Località: Vincenzo Mattera Via Mortito Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 10:00/12:00 16:00/20:00 Stile: ispirato al presepe napoletano

Gruppo: Amici di Santa Restituta e Dott. F. De Siano

Stile: Popolare Gruppo: Comunità parrocchiale

FORIO

2. Località: Via Vittorio Emanuele 73 (di fronte scuole medie) Apertura: dal 08/12/14 al 08/01/15 Orario: 10:00/12:30 Stile: Popolare tradizionale Gruppo: Libera Di Costanzo con famiglia

1. Località: Chiesa Monterone Apertura: dal 10/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra locale Gruppo: Don Pasquale Sferratore 2. Località: Chiesa di San Francesco Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale 3. Località: Basilica S. Maria di Loreto Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra verde con fiumi e case rurali Gruppo: Don Pasquale Mattera 4. Località: Parrocchia San Leonardo Abate (Centro di Panza) Apertura: dal 08/12/14 al 16/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Ischitano Gruppo: Ass. Cult. MOVEO SERRARA FONTANA 1. Località: Serrara Chiesa S. Maria del Carmine Piazza Fontana Apertura: dal 11/12/14 al 11/01/15 Orario: 09:30/19:30 Stile: Ischitano Gruppo: Gruppo parrocchiale giovanile

LACCO AMENO BARANO D’ISCHIA 1. Località: Chiesa S. Restituta Apertura: dal 8/12/14 al 15/01/15 Orario: 10:00/12:00 17:00/20:00 Stile: Napoletano

1. Località: Chiesa di San Sebastiano Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 9:00/12:30 17:00/20:00

3. Località: Via Regina Elena 23 (di fronte UPIM) Apertura: dal 14/12/14 al 15/01/15 Orario: 16:15/20:30 Stile: Popolare Gruppo: Francesco Mattera Antonio Mattera Resty Castagliuolo Giusy Scotto Francesco Scotti Maria Varchetta Leonardo Di Iorio APPUNTAMENTI PER VIVERE INSIEME IL MISTERO DI GESÙ Giorno 8 Dicembre 2014 ore 19,30 nella chiesa dello Spirito Santo: Presentazione della brochure con l’itinerario presepistico Isolano e tanto altro… Giorno 6 Gennaio 2015: Chiusura delle attività Presepistiche dell’Associazione ore 17,30 nell’Episcopio Vescovile con il Concorso Presepe Insieme dove verranno premiati con vari riconoscimenti tutti i presepi aperti al pubblico in tutta l’isola d’Ischia.


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SOLIDARIETĂ€

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Un presepe per l’Unicef C

ome da tradizione anche quest’anno si è tenuto ad Ischia “Un A cura della presepe per l’Unicef â€?. Redazione La manifestazione ha visto impegnati bambini della scuola dell’infanzia, primaria e media delle diverse scuole dell’isola che coordinati dalle loro insegnanti hanno dato vita ad un suggestivo spettacolo natalizio. Questo lavoro è il risultato di una collaborazione con l’Unicef iniziata da oltre un oltre un decennio. I proventi di tutto ciò che è stato realizzato (pigotte, oggetti natalizi, dolci) andrĂ a sostegno delle varie iniziative dell’Unicef ed in particolare all’acquisto di vaccini contro la difterite, pertosse, vaccini antipolio e morbillo capsule di vitamina A. Questa iniziativa ha dato agli insegnanti la possibilitĂ di portare i no-

;; > cato del Natale, la nascita di questo Dio che è Luce del mondo che si è nostra salvezza, venuto per esaltare l’ uguaglianza e le ingiustizie sociali. Il vero messaggio che i ragazzi devono fare proprio è quello della generositĂ : bisogna dare, non solo ricevere, anzi come dice il Vangelo “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateâ€?. Particolarmente gradita è stata la presenza del nostro vescovo Pietro Lagnese il quale ha potuto apprezzare la bravura dei piccoli cantori e ci ha ringraziato per l’impegno a favore dei piĂš deboli e degli ultimi. E’ questo il tempo per apprezzare i doni che il Signore ci ha dato: la famiglia, l’amicizia e la condivisione con gli altri.


16 al 2009 a Forio si assiste con grande piacere ad un ricco programma di maniA cura di festazioni natalizie. Le iniAnna ziative coinvolgono artiCapodanno sti, associazioni, commere Pierpaolo cianti, albergatori, gruppi Mandl musicali, enti religiosi, gente comune. Tutto ciò dimostra che il Natale deve essere un tempo di gioia, un momento di sincera riconciliazione con sĂŠ stessi e con gli altri, un momento di solidarietĂ e di pace dei cuori. Quelli che sono un po’ avanti negli anni certamente non potranno dimenticare i giochi semplici fatti di “castelletti e fossette di noccioleâ€? nonchĂŠ le serate attorno al braciere, con il forte profumo delle bucce di mandarino e dei fagioli che scivolavano sulle cartelle della tombola napoletana. Bei tempi di baldoria! Suoni di campane e zampogne! Il Natale di una volta, come tante altre cose è cambiato. Purtroppo ognuno è cittadino del proprio tempo e adesso è tempo di scendere in “piazzaâ€? a festeggiare attraverso gli eventi messi in programma. Quest’anno la maggior parte delle manifestazioni si svolgerĂ in piazza Maltese, nel centro di Forio, all’interno del PalaNoel, struttura coperta di 400 mq dovuta alla grande generositĂ e sensibilitĂ sempre dimostrata da Alfredo Giacometti. Le “Note di Nataleâ€? sono iniziate

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NATALE

Ecco il Natale a Forio! “Note� musicali, spettacoli, tradizioni, cultura e arte

giovedĂŹ 18 dicembre ma continue ~ mentre sabato 10 gennaio vi sarĂ H % w > sociazioni. Una deliziosa “chiccaâ€? sarĂ la gara della pizza con la scarola: profumo di vino cotto, maestria gastronomica delle nostre nonne e mamme. Non si può perdere poi il tradizionale mercato del pesce in piazza San Gaetano alle 6 di mattina della Vigilia di Natale. Tanta musica, concerti bandistici, serate di sano spettacolo per grandi e piccini allieteranno le giornate, come pure la visita ai presepi allestiti da artisti foriani presso il Torrione e i locali

dell’ex Bar Elio. Il giorno 29 dicembre poi, il vicolo del Torrione diventerĂ una piccola Betlemme, con scene teatrali tratte dal Presepe napoletano del ‘700. Sempre dal 2009, all’interno degli eventi natalizi, vengono organizzate le passeggiate alla scoperta di vicoli, chiese e torri del centro storico di Forio, a cura della prof. ssa Anna Capodanno, presidente dell’Associazione Vicoli Saraceni, insieme ai dott. Pierpaolo Mandl e Carmine Esposito, esperti in storia dell’arte. Quest’anno gli appuntamenti saranno il 27 dicembre, 1 e 5 gennaio partendo dalla Fontana del corso principale di Forio. Il 27

in particolare, la passeggiata sarĂ di tipo “musicale e teatraleâ€?. Il discorso culturale sarĂ arricchito con l’apertura del Museo di Santa Maria di Loreto in via Card. Luigi Lavitrano, nel centro di Forio, a cura dell’Associazione Vicoli Saraceni e dell’Associazione Culturale Gaudium Et Spes. Con la speranza che gli eventi organizzati avranno non solo una valenza storica e spirituale ma anche di divertimento ed allegria per paesani e turisti che sceglieranno come meta delle loro vacanze natalizie la bella Forio, auguriamo a tutti un sereno Natale e un felice Anno Nuovo!

L’incarnazione e la nascita di GesÚ

"E

il Verbo si fece carneâ€? (GV 1,14). Il C.C.C. al numero 461 afferma â€œâ€Ś la Chiesa chiama – Incarnazione – il A cura di fatto che il Figlio di Dio abbia assunto Antonio una natura umana per realizzare in essa Magaldi la nostra salvezzaâ€?; pertanto, Dio incarnato ha trovato la sua libertĂ nel vedersi imprigionato nel grembo di Maria. L’Incarnazione è la discesa di Dio in mezzo agli uomini, e non l’ascesa dell’uomo verso il Divino, questa discesa ha costituito un’umiliazione piĂš grande della morte in Croce; nel nascondimento, Dio si priva della sua condizione di gloria eterna, per assumere quella di servo obbediente alla volontĂ del Padre. “Fino alla morte e alla morte di croce‌â€?. (Fil 2,6-8) <<In realtĂ solamente nel mistero del Verbo incarnato, trova vera luce il mistero dell’uomo>> (GS 22) L’umanizzazione di Dio, si realizza nella piena divinizzazione dell’uomo. San Girolamo afferma: “con

il diventare carne, la Parola non cessa di essere la Parola, ma esercita in pieno la sua funzione di Parolaâ€?. L’Incarnazione è la via della rivelazione del grande mistero di Dio, comunione delle Tre Persone uguali e distinte, e nel medesimo tempo, il cardine della redenzione dell’uomo operata dalla passione e morte in croce del Figlio di Dio. Chi dice incarnazione, dice Croce, chi dice Croce dice Spirito Santo. Nell’Incarnazione, il Figlio di Dio, diventa uomo, perchĂŠ l’uomo possa ri % & k di GesĂš è l’invito alla scoperta di Dio a noi vicino. Un giorno, GesĂš ha detto agli apostoli: “Io # GesĂš è il nostro contemporaneo, per questo, quando ha parlato della Fede, l’ha paragonata ad un tesoro nascosto ed ad un uomo che, trovatolo, investe in esso tutto ciò che possiede. Il tesoro di cui parlava GesĂš, non era il diamante inestimabile, ma il tesoro della Fede, in cui “Dio Amoreâ€? dona il

senso dell’esistenza che mantiene la rotta verso il porto della santitĂ . Da Betlemme parte l’avventura di Dio che si fa vicino ad ogni uomo e non ci fa sentire orfani. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo, respiro di Dio, a spingerci e ricercare il volto di Dio in noi, che a Natale si nasconde sotto le sembianze di un pargoletto. Le feste di Natale, oltre alla cornice di allegria e di regali, nascondono sempre “la Potenza dello Spirito Santoâ€? che viene a toccare l’anima per ricordarle che ha un Padre che è immensamente innamorato dell’uomo. Dobbiamo penetrare nello Spirito di Maria per esultare in Dio nostro salvatore; dobbiamo provare ad assaporare “l’e J Giovanni Paolo II.“Chiediamo al Signore di aprire il nostro animo perchĂŠ possiamo entrare nel mistero del suo Nataleâ€?. CosĂŹ Papa Benedetto XVI, durante un udienza generale, invitava i fedeli a pregare nell’attesa della nascita di Cristo.


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GEMELLAGGIO

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Il Premio Fellini a Pontedera premia cittadini di Serrara Fontana

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nche quest’anno il Premio Fellini, giunto ormai alla ventisettesima ediA cura di zione, organizzato come Barbara ogni anno a Pontedera Iacono dall’Associazione Nazionale Carabinieri della sezione “Salvo D’acquistoâ€? , ha assegnato dei riconoscimenti ad alcuni cittadini della comunitĂ di Serrara Fontana nelle diverse sezioni della manifestazione. GiĂ lo scorso 28 settembre di quest’anno, ospiti provenienti dalla cittĂ di Pontedera, accompagnati dal vicesindaco e alla presenza di diverse autoritĂ religiose, civili e militari, avevano partecipato alla commemorazione per il Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri nel ricordo dell’eroe di Polidoro Salvo D’Acquisto nella chiesa parrocchiale Madonna del Carmine di Serrara. In quella occasione, alcuni componenti della giuria del premio, avevano dato la traccia agli studenti delle classi quarte e quinte della scuola elementare residenti a @ | # > passero alla sezione narrativa giovanile della ventisettesima edizione del premio Fellini. Per gli ospiti isolani della cittadina toscana la manifestazione del Premio Fellini a Pontedera ha avuto inizio domenica 07 dicembre, quando giungendo nella cittadina toscana, hanno trovato la calorosa accoglienza del presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Pontedera e dei diversi soci. L’evento è entrato nel vivo lunedĂŹ 08 dicembre con la celebrazione della Santa Messa nel Duomo di Pontedera concelebrata dal Parroco Don Angelo Iacono alla presenza di diverse autoritĂ civili, religiose e militari, che hanno solennemente festeggiato la “Virgo Fidelisâ€?, patrona dell’Arma, ed i bambini di Serrara e Fontana vi hanno partecipato attivamente servendo all’altare. Al termine della funzione religiosa il parroco del Duomo di Pontedera ha benedetto l’opera del pittore Ottavio Casciano, la Virgo Fidelis, realizzata con la tecnica a mosaico, ed in processione, accompagnata dalle autoritĂ religiose, militari e civili, è stata

sistemata nella vicina caserma dei carabinieri di Via Lotti. Il momento tanto atteso dai tanti vincitori si è avuto nella vicina Sala Carpi, dove in un’atmosfera ricca di emozione e di gioia, sono stati assegnati i premi. I primi ad essere premiati sono stati gli studenti di Pontedera e Serrara Fontana che hanno rispettivamente svolto un tema sull’eccidio di Nassiryia ed il bicentenario dell’Arma dei Carabinieri. Per la comunitĂ di Serrara Fontana sono stati premiate le studentesse della classe quinta per il primo posto Michela Migliaccio e per il secondo posto Iacono Concetta, un primo premio speciale per la classe quarta è stato assegnato a Marzia Mennella. Per la sezione premi per il sociale è stata premiata la presidente dell’Associazione Disabili isola d’Ischia e Associazione Croce Rosa Ischia Soccorso la sig.ra Rosa Iacono. Un premio particolare è stato dato a Don Angelo Iacono per i suoi 50 anni di sacerdozio e per la vera testimonianza di fede e per il suo impegno a favore della comunitĂ dell’isola d’Ischia. La premiazione ha visto protagonisti numerosi cittadini che si sono distinti nella comunitĂ di Pontede-

ra ed è terminata con un riconoscimento speciale alla vedova del capitano Fregosi, morto a Nassiryia. Alla premiazione erano presenti diverse personalitĂ ed importanti giornalisti. Un gustosissimo pranzo è stata la conclusione di un evento che rimarrĂ nella memoria dei partecipanti, ma soprattutto di Michela, Concetta , Marzia e Gabriele che hanno partecipato ad un evento davvero singolare. Certamente il protagonista principale dell’evento è stato il profondo sentimento di affetto e di stima che lega il comune di Serrara Fontana con quello di Pontedera, che nasce grazie ad una persona che si è sempre distinta per il suo attaccamento al suo paese natale, il Comm.Antonio Mattera Ricigliano, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri della sezione Salvo D’acquisto di Pontedera,il quale, pur vivendo da molti anni lontano da Serrara, si è sempre dato da fare per il suo paese di origine ed ha fatto

# > zasse il legame tra le due comunitĂ , creando numerose occasioni di incontro e facendosi promotore di iniziative importanti ed anche que-

sta occasione si è potuta realizzare grazie al suo instancabile impegno. Un grazie a tutti i soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri della sezione “Salvo D’Acquisto di Pontedera, per l’affettuosa accoglienza. Un grazie particolare all’ospitalitĂ offerta dall’hotel “La Rotondaâ€? di Pontedera .Un ringraziamento doveroso al Sindaco del Comune di Serrara Fontana, Ing. Rosario Caruso, per l’impegno e la disponibilitĂ a tenere vivo questo rapporto

; & w > la prima edizione, si è sempre reso sempre disponibile ed ha accompagnato i bambini della comunitĂ di Serrara Fontana nella cittĂ toscana. Tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno partecipato a questa lodevole iniziativa conservano un caro ricordo e certamente anche i vincitori dell’edizione di quest’anno ricorderanno sempre questa esperienza e soprattutto i bambini che, grazie al Premio Fellini, hanno avuto la possibilitĂ di imparare, conoscere e aprire il loro sguardo a ;; # > veva A.Einstein “imparare è un’esperienza, tutto il resto è solo informazione.


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SOCIETĂ€

n occasione della presentazione del libro “ La forza degli anniâ€? A cura di scritto da esponenMaria ti della ComunitĂ di Concetta Sant’Egidio a CasamicMazzella* ciola, sabato 29 novembre c.a., sono stata invitata, come relatrice, a parlare delle esperienze del Volontariato con gli anziani. Trascrivo, qui di seguito, la relazione presentata nella serata. “Con interesse e trasporto ho letto il libro “La forza degli anniâ€? e ringrazio la ComunitĂ di Sant’Egidio, che oggi ci offre l’occasione per parlare della condizione degli anziani. Si approfondisce la situazione di chi dopo aver speso la vita lottando per il lavoro e per la famiglia, lentamente si trova debole, non piĂš autonomo, spesso ingombrante, in una societĂ che deve correre, produrre e ha poco spazio per chi è lento e dipendente. Si scrive che la vecchiaia “non è malattia ma favorisce l’insorgenza di malattieâ€? e tutte queste sono state ben analizzate. Si tratta scien

popolazione, da cui emerge l’aumento del numero degli anziani ed una nuova forma di povertà : la loro solitudine, di cui si parla abbondantemente. Ho letto con molto interesse le pagine relative alla visita ed alla conversazione, condividendone il contenuto. w

Volontariato Vincenziano ha prestato attenzione ad anziani molto poveri, analfabeti, che vivevano in tuguri e avevano bisogno di assistenza , di medicine e spesso di aiuto nella cura dell’igiene personale e dell’ambiente. Dopo aver letto il testo, ho parlato con alcuni volontari delle esperienze lette, specialmente dove si parla di amicizia con l’anziano, e insieme abbiamo rivissuto storie di solitudine, trasformate in conquista di affetti e di condivisioni, che hanno lasciato segni indelebili nelle nostre vite. Il mio impegno nel volontariato è iniziato 24 anni fa, proprio

Gruppi di volontariato Vincenziano DIOCESI DI ISCHIA

visitando persone sole ,ammalate o anziane, della mia parrocchia. Nella maggior parte dei casi per noi è stato facile stabilire l’amicizia con gli anziani conosciuti. Li visitiamo la prima volta con un loro conoscente e poi‌‌.il legame d’affetto si stabilisce nelle visite successive fatte con periodicitĂ e dedicate all’ascolto delle loro storie, delusioni, problematiche. Vi ; lavorano e purtroppo poco pre volte relegati in una stanza, quasi

Vincenza viveva con il marito, molto piÚ anziano e malato di Parkinson,era debole, stava bene in salute ma, come dire, se le chiamava le malattie. Ci voleva vedere frequentemente, ci manifestava tante paure per il domani e, quan * suoi punti di riferimento. Cercavamo di rassicurarla, pregavamo con lei, ci raccomandavamo alle sue preghiere. Si sentiva protetta. Fu un ictus a portarla via. Una signora aspettava con ansia la nostra visita e, pur soffrendo per un cancro che la stava consumando, dimenticava la malattia e raccontava del suo passato, della sua gioia di vivere e delle prelibatezze che aveva ancora la forza di preparare per essere che non c’era piÚ e di quanto si

erano amati. Adelina vive sola, ha di tanto in tanto viene a trovarla. Non lega con il vicinato perchĂŠ dice che “tutti le vogliono maleâ€? e se ne sta nella sua casetta, vivendo dignitosamente, alla larga da chi potrebbe anche esserle di aiuto in qualche occasione. Due volontarie la visitano con assiduitĂ e a loro apre il suo cuore, raccontando che è ad Ischia da quando si è sposata e , rimasta vedova,ha attraversato un periodo di depressione, da cui sta cercando di uscire. Erminia viveva sola in zona isolata, non ferma perchĂŠ reduce da ictus. Ci aspettava, si illuminava quando ci vedeva arrivare, si sentiva quasi appagata in quel bisogno di sentirsi cercata e forse importante e non

che teneva da parte. Quando la salutavamo per lasciarla, ripeteva sempre “voi siete i miei angeliâ€? (e questa frase l’ho ritrovata nel libro) e aggiungeva “non ho nessuno, posso parlare solo quando venite voi, la televisione mi fa compagnia. Y J è la mia mamma e non può non essermi vicinaâ€?. Può non essere sempre facile il primo approccio con l’anziano, specialmente se le durezze della vita l’hanno reso dif % E’ l’esempio di Nunziatina ,vissuta

molti anni in condizione di barbona, aveva un tugurio per casa e aveva sempre mangiato cibi freddi perchĂŠ non aveva la cucina. Si vergognava a far vedere dove abitava. Poco per volta e con pazienza siamo diventati amici e conquistata la ) a migliorare le condizioni abitative, ha imparato anche ad usare il gas. La sua specialitĂ era la frittata di pasta e ci invitava a mangiarla con lei. Tutte queste esperienze esprimono il bisogno di uscire dalla solitudine,di incontrare qualcuno a cui comunicare l’ansia per la malattia che si aggrava e la paura di essere soli ad affrontarla, di raccontare il passato, di essere ascoltati. Il passato che raccontano è carico di dolori e sofferenze; qualche volta è avventuroso come quello di Nicola , latin lover negli anni sessanta, che un ictus cerebrale aveva costretto sulla sedia a rotelle. Parlava con nostalgia del passato, delle avventure vissute e viveva con forte imbarazzo il nuovo stato. Inizialmente arrabbiato con Dio, pian piano chiese di leggere un brano del Vangelo e visse gli ultimi anni nutrendosi dell’Eucaristia che attendeva settimanalmente. Gli anziani che hanno conservato il loro nido possono godere dei ricordi tristi o lieti della loro vita, ma hanno ancora punti di riferimento che possono essere il coniuge


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SOCIETĂ€

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S an Francesco amava incontrare i suoi fratelli

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) ; sono tutto sommato piĂš fortunati. Gli anziani che vivono in una casa di riposo sono persone che hanno > ni ed i loro affetti. Li visitiamo alla casa di riposo Don Orione di Casamicciola Terme. Sono persone di carattere forte che hanno saputo reagire a necessitĂ forse contrastanti con i loro desideri e col loro progetto di vita ma non sono per questo delle persone cattive. Accettano il loro stato di solitudine, > si per il loro bene. Ăˆ una forma di affetto anche quella di stare li in mezzo a persone sconosciute e con le quali non hanno mai condiviso nulla nella loro vita. Essi aspettano, ci aspettano e guai a fare pure qualche minuto di ritardo o cambiare giorno. Il giorno stabilito sono tutti nella sala pronti a giocare a tombola, a cantare, a raccontare di come hanno vissuto la giornata, a chiedere notizie dei loro familiari, a tirarci verso di loro, a cercare un abbraccio o una carezza. I doni ricevuti sono incalcolabili. La virtĂš della pazienza, che oggi la frenesia della societĂ ci fa dimenticare, la sopportazione della sofferenza, che per l’anziano non dura un breve periodo ma aumenta con il tempo,la forza della fede che dĂ senso alla sua sofferen-

za, la serenità , con cui egli vive la monotonia della giornata, la saggezza derivante dalle esperienze di vita passata,la fedeltà all’amicizia, sono gli insegnamenti che ci tra

) aiutano a non cedere mai di fronte % ]

e l’amicizia reciproci hanno il potere di farci assaporare la gioia di vivere e di aiutare a vivere. Ringrazio il Signore che mi ha permesso in tutti questi amici, aiutandomi a † > to. Ho apprezzato il libro che stasera viene presentato e ritengo che sia un valido vademecum sia per i giovani che desiderano avvicinarsi agli anziani, sia per gli adulti che possono trarre conforto e stimolo. Gli anziani sono una ricchezza per noi e ci insegnano con gli occhi cosa è la vita: un passaggio dove dobbiamo lasciare una traccia del nostro cammino. L’anziano insegna anche senza parlare. Ecco il dono di diventare anziani. Mi piace concludere ricordando alcune frasi citate: “ vecchio è belloâ€?, “la forza dell’anziano è l’affetto che può donareâ€? e “ chi si è avvicinato all’anziano per consolare si è scoperto consolatoâ€?. *Presidente diocesana dei Gruppi di Volontariato Vincenziano della Diocesi di Ischia

apa Francesco nell’ udienza generale del 10 dicembre ha voluto sintetizzare cosa è avvenuto nel A cura Sinodo straordinario sulla famidell’Ordine Francescano glia che si è tenuto lo scorso mese Secolare di ottobre. Il Papa ha ricordato di Forio che, durante le discussioni sui vari argomenti che si stavano affrontando, non tutti i Padri sinodali erano d’accordo su determinati punti, alzando anche la propria voce, un po’ come facevano gli Apostoli quando, sgridandosi fra loro, cercavano di capire quale fosse la volontĂ di Dio sui pagani. Lo stesso Papa Francesco afferma: “Ho chiesto ai Padri sinodali di parlare con franchezza e coraggio e di ascoltare con umiltĂ , dire con coraggio tutto quello che avevano nel cuore. ‌ La discussione non è una brutta cosa! Sempre che si faccia con umiltĂ e con animo di servizio all’assemblea di fratelli.â€? In modo parallelo anche San Francesco d’Assisi amava incontrare tutti i suoi fratelli convocandoli all’inizio due volte l’anno nel luogo di Santa Maria della Porziuncola in assemblee chiamate Capitoli : “A Pentecoste si riunivano a Santa Maria tutti i frati e trattavano su come potessero meglio osservare la Regola. ‌ Francesco dirigeva all’assemblea le ammonizioni, riprensioni e direttive che gli sembravano conformi al volere di Dio. E tutto quello che esprimeva loro a parole , lo realizzava con premura e affetto nel suo comportamento. ‌ Si mostrava servitore di tutti. BenchĂŠ fosse sopra l’intera fraternitĂ , designava uno di quelli che vivevano con lui come suo guardiano e padrone, e obbediva con umiltĂ e devozione, per fugare da sĂŠ ogni occasione di orgoglio. ‌ Era instancabile nell’esortare i fratelli all’osservanza fedele del Vangelo e della Regola, come avevano promessoâ€? (FF1466). Come suggerito poc’anzi da Papa Francesco, anche il Poverello era solito invitare i suoi ad essere franchi e coraggiosi nel parlare, come ci racconta san Bonaventura da Bagnoreggio: â€œÂŤ Quello che esigeva dagli altri con le parole, lo aveva preteso prima da se stesso con le opere; perciò non temeva censori e predicava la veritĂ con estremo coraggio. Sapeva non lusingare le colpe, ma sferzarle; non blandire la condotta dei peccatori, ma abbatterla con dure rampogne. Con pari fermezza di spirito parlava ai piccoli e ai grandi, e provava uguale gioia nel parlare a pochi e a molti. Gente di ogni etĂ e di ogni sesso correva a vedere e ad ascoltare quell’uomo nuovo, donato dal cielo al mondo. Egli pellegrinava per varie regioni, annunciando con fervore il Vangelo; e il Signore cooperava, confermando la Parola con i miracoli che l’accompagnavano Âťâ€? (FF1212). Le esortazioni che Papa Francesco ha dato ai suoi Vescovi e che san Francesco ha dato ai suoi frati siano anche per noi sprono ad essere sinceri e coraggiosi nel confrontarci con chi la pensa diversamente da noi, senza mancare di caritĂ , ma soprattutto nell’essere coerenti con il Vangelo di Cristo.

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ARTE E LITURGIA

IL SANTO

Commento al Vangelo

DELLA SETTIMANA

Domenica 14 dicembre 2014

22 DICEMBRE

IV DOMENICA DI AVVENTO

Santa Francesca Saverio Cabrini

Qual è la vera grandezza?

I

Il 15 luglio 1850 a S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell'ubertosa pianura lombarda, nasceva A cura di una graziosa bimba, gracile e Francesco malaticcia, cui fu posto il nome Schiano di Francesca. Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era cosĂŹ affascinata, che ďŹ n dall'infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l'ideale della sua vita: farsi Missionaria. A undici anni emise il voto di castitĂ . Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscĂŹ con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa. A vent'anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu cosĂŹ che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di caritĂ . Qui potè avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti. Rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina come missionaria ma il Papa la inviò in America dove c’erano i emigrati italiani che avevano bisogno di scuole, educandati, orfanotroďŹ . E Madre Cabrini obbediente partĂŹe lĂŹ fondò orfanotroďŹ ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. MorirĂ il 22 dicembre 1917.

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a quarta domenica di Avvento ha sempre un’attenzione alla Vergine Maria; nell’anno A con la narraDal zione del travaglio personale e faSussidio migliare di Giuseppe, nell’anno C Avvento con la visitazione e, appunto, per Cei noi nell’anno B con la proclamazione, per la terza volta, del vangelo dell’annunciazione. Nel vangelo siamo J consiste la sua grandezza? Maria non compie imprese militari come Davide, non compie imprese di apostolato ed evangelizzazione come Paolo. Operativamente appare molto inferiore a tutti i grandi personaggi biblici. Eppure è la “piena di graziaâ€?, investita pienamente del favore di Dio. Su di lei lo Spirito stende la sua ombra. Non vengono messe in campo le sue prerogative umane: solo si manifesta la potenza di Dio, per il quale “nulla è impossibileâ€?. Nella sua umiltĂ , Maria è piĂš grande di Davide, piĂš grande di Paolo, piĂš grande di ogni grande personaggio della storia: essi hanno compiuto grandi imprese, Maria ha accolto con tutta se stessa il Salvatore, l’unico davvero “Grandeâ€?, chiamato “Figlio dell’altissimoâ€?. PER I GIOVANI ; politiche non è semplice comprendere quale sia il vero concetto di grandezza. Se poi si apre il Vangelo e ci si confronta con la vita di GesĂš il @ idea di grandezza? Riguarda i beni economici, i titoli, il successo e la carriera? Fondare la propria vita su questo porta sicuramente ad appagare i nostri sensi, ma forse non è tutto. Specialmente se non si raggiunge quanto desiderato si arriva a lottare contro tutti pur di arrivare all’obiettivo. Gli oggetti e le persone diventano strumenti per le personali soddisfazioni. Una esistenza fondata sull’amore e sull’amicizia, una vita vissuta in continuo ringraziamento per tutto ciò che viene donato, un cuore semplice che si stupisce per le meraviglie della natura, fanno comprendere qual è la vera grandezza per la quale vale la pena giocarsi tutto. VANGELO VISSUTO Nella periferia di Milano, c’è una scuola popolare creata da padre Eugenio sull’esempio di don Milani, per quei ragazzi e ragazze in dif (

‡ Ma come si può considerare un ragazzo di 12 o 13 anni perso? La scuola apre i battenti un po’ per caso, un’avventura cominciata con 4 ragazzi

L

e un gruppo di volontari. Poi però l’anno di preparazione termina, i quattro ragazzi sostengono l’esame di terza media nel loro consiglio scolastico e lo superano. Da lĂŹ nasce un progetto piĂš grande che oggi si chia ‡ * per prevenire la dispersione e l’abbandono scolastico. Raffaele è uno degli educatori di questa scuola. Faceva l’insegnate di scuola media, ma ora ha un compito ben piĂš grande: ridare modelli nuovi a ragazzi che gli altri considerano persi. Questi ragazzi hanno ognuno una storia scolastica diversa, portano con sĂŠ varie bocciature, la loro autostima è ridotta all’osso e sono demotivati e scoraggiati. Arrivano con lacune mostruose, alcuni sono semianalfabeti e hanno un rapporto pessimo con l’istituzione scolastica. Raffaele sa che hanno bisogno di maggiore cura, di maggiore attenzione. Devi stargli addosso perchĂŠ solo cosĂŹ ritrovano ` `

( avanti per riscattarsi. Se a scuola si sentivano esclusi, qui sanno che c’è chi come Raffaele li segue, li coinvolge e, soprattutto, li accetta. Quando tornano dai loro compagni e insegnanti per l’esame di terza media, lo fanno per dimostrare a tutti, soprattutto agli adulti, che si ‡ K agli altri, ma anche a sĂŠ stessi. Anche i grandi ` vera grandezza?


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ARTE E LITURGIA

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“TI SALUTO, O PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE Ăˆ CON TEâ€?

La meravigliosa annunciazione di Alfonso Di Spigna

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ungo le pareti della chiesa di Santa Maria di Visitapoveri in Forio sono disposti sei dipinti con le Storie della Vergine, parten A cura di posto, in senso opposto. L’autore dei dipinti è l’artista lacchese Ernesta Alfonso di Spigna. Egli è stato uno dei piĂš illustri confratelli Mazzella della congregazione dei Visitapoveri, alla quale risulta iscritto dal 1747; vi ricopre anche le cariche di razionale e di priore. Il capolavoro che il di Spigna dipinge per la confraternita di Visitapoveri, è sicuramente l’Annunciazione, un tema che egli ha realizzato ripetute volte a partire dagli anni giovanili dalla tela della chiesa parrocchiale di San Se ˆ J (

~ il pittore è riuscito ogni volta a creare un’opera nuova e diversa. L’Alparone dedica un interessante studio riguardo l’autore nel quale scrive: k w ; ( ˆ per il gesto dell’Angelo ed il particolare del vaso in secondo piano, ma qui ; * di veli diafani, ma di un panneggio dai profondi e vorticosi chiaroscuri. In

; ;;

@ @ ( k $ ne che si volge alle parole dell’Angelo, Alfonso di Spigna si rifà ad opere

* nesche al GesĂš delle Monache a Napoli ed in S. Rocco a Venezia ed a quelle del De Mura a S. Martino a Napoliâ€?. Guardando questa meravigliosa opera del nostro “genius loci ˆ

‰$

K ; le hanno ispirato innumerevoli capolavori in ogni settore delle arti, come pure hanno parlato al cuore di ogni generazione di credenti mediante le opere dell’artigianato e dell’arte locale, non meno eloquenti e coinvolgentiâ€?. Il di Spigna è nato a Lacco nel 1697 da Dionisio e Lucia Castaldo, è

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< stato seppellito nella congrega dell’Assunta di Lacco, ma le sue ossa sono ŠŒŒ’ Dalle fonti e dalla sua produzione studiate dall’ isolano Giuseppe Alparo @ Š“ Œ l’immagine di un pittore molto attivo e ricercato, dalla poliedrica cultura Spinga compare nell’opera dal titolo Vite ˆ & & Di Spigna, Di Spigno, Di Spingnia nei registri isolani. Spigna a Genova,

dove, secondo la testimonianza del De Domini

al seguito di un ignoto cavaliere

Š‹’‘ primi pagamenti nei registri della chiesa di S. Maria di Loreto, e vi resterà K k Š‹”•>Š‹”Š realizza per la chiesa dell’Ascensione a Chiaia la Rinuncia di Celestino, Agar nel deserto, Abramo davanti agli angeli (

stri. Di Spigna realizza per le chiese foriane in modo particolare (S. Maria di Loreto, S. Vito, S. Michele Arcangelo), dove ha lasciato le poche tele x ˆ k & @ / ; @ @ | & J

ˆ

ˆ @ ;; H w w & e Francesco Trevisani, appresa durante il giovanile soggiorno genovese, ; Foto di Andrea Di Massa



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SPORT

CAMPIONATO PROVINCIALE 2014/2015

Girone Isolano - Categoria Open RISULTATI 3A GIORNATA TABELLINI REAL SAN CIRO FUTSAL ISCHIA 3-1 REAL SAN CIRO: Borriello, D’Abundo, Tufano (1), Costagliola, Basile (1), Pesce C., Di Meglio A., Sampieri G. (1), Trani R., Galdi A. All. Pesce G. / Migliaccio FUTSAL ISCHIA: Trofa, Savarese, Castaldo, Calise, Santaniello, Zabatta, Di Iorio, Spiezia, Fiore, Di Meglio S. (1), Iacono, Papaccio. All. Candido Nel primo match di giornata il Real San Ciro si regala la sua prima vittoria ai danni di una Futsal Ischia apparsa molto deconcentrata. Partenza razzo per il Real San Ciro che dopo appena 10 minuti si porta in vantaggio di tre reti grazie ad un pressing a tutto campo che sorprende la Futsal incapace di arginare Tufano, Sampieri e Basile, autori dei tre gol fotocopia. Attesa e contropiede, queste le armi che il Real San Ciro attua per colpire. Futsal Ischia che nonostante un predominio sul possesso palla non riesce a rendersi pericolosa, eccezion fatta per il finale della prima frazione quando crea tre occasioni, una sventata da un ottimo Borriello, una traversa e un tiro libero ancora parato dal portiere del San Ciro. Nella ripresa la Futsal alza il baricentro ma riesce solo ad accorciare le distanze con Di Meglio S., per il resto tanta confusione e poche idee per la squadra di Sant’Antuono, colpevole di aver sottovalutato la partita. Real San Ciro che incamera i primi tre punti e dimostra di avere un buon potenziale per dire la sua in questo campionato. EPOMEO CALCIO A 5 NEVADA ABBIGLIAMENTO 7-5 EPOMEO C5:Castagliuolo C., Castaldi S. (1), Iacono A., Mattera M. (1), Scotti L., Iacono S., Mattera E. (1), Iacono F. (4). All. Finzi G. NEVADA ABBIG.: Ferrandino F., Napolano, Pesce, Di Scala D. (1), Albiani S., Di Massa, Marino (3), Vitale C. (1), Albiani A. All. Agnese Il big-match di giornata vede di fronte Epomeo C5 e Nevada che danno vita ad un bellissimo incontro. Entrambe le squadre vengono da due vittorie e vogliono allungare in classifica approfittando della giornata di riposo dei rivali della Mater Ecclesiae. Partono forti i serraresi che con un Iacono F. in forma strepitosa si portano

in vantaggio di tre reti. Seconda metà del primo tempo che è incentrata sulla rimonta Nevada che si concretizza grazie a una doppietta di Marino ed un eurogol di Vitale C. (tiro da 20 mt che termina all’incrocio). Dopo appena 2 minuti nella ripresa il Nevada Abb. si porta addirittura avanti, ancora con Marino, bravo a superare il portiere dell’Epomeo con un delizioso pallonetto. Reazione serrarese affidata a Mattera E. e Castaldi S. che ribaltano il punteggio sul 5 a 4. Di Scala D. su punizione ristabilisce la parità. Partita che sembra dover terminare in parità, ma Mattera M., sul finire di gara, su azione d’angolo, porta avanti L’Epomeo C5. Nei minuti di recupero la compagine di Mr Finzi beneficia di un giustissimo rigore (fallo di mani di Vitale a portiere battuto) con conseguente espulsione e fissa il punteggio sul 7 a 5 finale. L’Epomeo calcio a 5 continua la sua cavalcata a punteggio pieno. Nevada che nonostante la sconfitta, rimedia applausi e convince i più, sulla sua netta aspirazione al titolo. MATER ECCLESIAE BIANCA FIAIANO 4 – 10 MATER ECCL. BIANCA: Vuolo, Di Iorio S., Marena (3), Buono, Messina, Di Iorio J., Patalano, Capezza, Di Iorio A., Impagliazzo C. (1) All. Buono F. FIAIANO: Cuomo A., Cuomo V., Cenatiempo P. (1), Di Iorio, Cenatiempo C., Cenatiempo F. (7), Curci L. (2) All. Patalano C. Il Fiaiano, alla sua prima gioia, ha la meglio su di una Mater Ecclesiae Bianca inguardabile. Eppure la partita sembrava interessante con un primo tempo molto intenso e vibrante, con entrambe le squadre che giocano a viso aperto e che creano numerose occasioni. Fiaiano al riposo in vantaggio 3 a 2. Nella ripresa la Mater Ecclesiae Bianca scompare letteralmente dal terreno di gioco e il Fiaiano ne approfitta alla grande. Sale in cattedra Centiempo F. che, complice una scellerata difesa dei “mariani”, mette a segno ben sette reti mettendo in ginocchio la squadra avversaria. Nel finale scatto d’orgoglio della Mater che chiude il punteggio sul 10 a 4. Fiaiano che prende una boccata d’ossigeno, dopo due brutte batoste e sale in classifica. Mater Ecclesiae Bianca che resta ancorata in ultima posizione in attesa del derby del prossimo turno.

Real San Ciro

Futsal Ischia

Epomeo calcio a 5

Nevada Abbigliamento

7-5

Mater Ecclesiae Bianca

Fiaiano

4 - 10

3-1

Riposa Mater Ecclesiae

CLASSIFICA SOCIETÀ

Punti

Gare Giocate

Gare Vinte

Gare Perse

Gare Nulle

Goal Fatti

Goal Subiti

Epomeo calcio a 5

9

3

3

0

0

19

12

Mater Ecclesiae

6

2

2

0

0

13

3

Nevada Abbigliamento

6

3

2

1

0

14

14

Real San Ciro

3

2

1

1

0

7

6

Fiaiano

3

3

1

2

0

15

22

Mater Ecclesiae Bianca

0

2

0

2

0

7

14

Futsal Ischia

0

3

0

3

0

6

10

EDICOLE DOVE POTER ACQUISTARE

> Comune di Ischia Edicola di Piazza degli Eroi; Edicola di Ischia Ponte; Edicola al Bar La Violetta; Edicola di San Michele da Odilia; Edicola di Portosalvo > Comune di Lacco Ameno Edicola al Bar Triangolo

> Comune di Casamicicola T. Edicola di Piazza Bagni; Edicola di Piazza Marina; > Comune di Forio Edicola del Porto; Edicola di Monterone



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