IL SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA CHIESA DI ISCHIA ANNO 1 | NUMERO 52 | 24 DICEMBRE 2014 | € 1,00
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GIORNATA PER LA PACE 2015
SEGUIAMO FRANCESCO
MEDIA E MISSIONE
Non schiavi ma fratelli. Contro le schiavitù globalizzate la forza della fraternità
Le 15 malattie della Curia, mali su cui riflettere, partendo però dalla gratitudine
Un confronto fra i vari € 1,00 media cattolici italiani per non rischiare l'irrilevanza
EDITORIALE DEL DIRETTORE
La televisione pubblica che piace
Gesù viene per tutti! Il Verbo di Dio si è fatto uomo fra noi.
Di Lorenzo Russo Direttore di Kaire
Ho letto sui media alcuni commenti, positivi e negativi sullo spettacolo di Benigni in tv ma mi ha colpito quello che ha scritto Maria Chiara. “C’è del genio. Ci deve essere, se in una doppia serata su Rai Uno, Benigni col suo one-man-show, totalizza uno share tra il 33 e il 38 per cento, e un audience di 9 milioni di spettatori il lunedì e di 10 milioni il martedì. Parlando addirittura dei 10 comandamenti, un argomento scomodissimo. Gli hanno detto che stava rubando i soldi del canone, stava rubando il sonno agli italiani… ma forse chi lo ha detto era piuttosto incapace di vedere il regalo. Benigni stava regalando poesia. La possibilità di fermarsi e pensare. Di bussare alla porta del mistero senza pretendere di avere tutte le risposte. Va a pescare un personaggio fondamentale nella storia dell’umanità, Mosè, ricercato emarginato e balbuziente. E lui, l’uomo delle periferie, è l’interlocutore scelto da Dio. Ci regala la coscienza del valore degli ultimi (...)”. I 10 Comandamenti di Benigni in tv sono un grande atto di comunicazione. Questa è la tv che piace.
PARROCCHIE
TRADIZIONI NATALIZIE
STORIE
ECONOMIA E LAVORO
Attività, laboratori e giochi da Piedimonte a Lacco Ameno per l'Iraq
Quest'anno con rammarico Ischia snobba la cantata dei Pastori
Il Natale in Siria sotto il tallone brutale dei miliziani dell’Isis
Con il direttore del Censis tiriamo le somme dell'anno che se ne va
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In Primo Piano 24 dicembre 2014
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GIORNATA DELLA PACE 2015
Contro le schiavitĂš globalizzate la forza della fraternitĂ "N
“Non piĂš schiavi, ma fratelliâ€?: è il tema del messaggio del Papa per la 48° Giornata mondiale della pace che si celebra il 1° gennaio 2015. Oltre all’immenso lavoro delle Congregazioni religiose, occorre anche “un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziariaâ€? da parte di Stati, organizzazioni intergovernative e imprese.
on piĂš schiavi, ma fratelliâ€?: si richiama alla Lettera di san Paolo a Filemone, il tema del messaggio A cura dei di Papa Francesco per la XLVIII Daniele Giornata mondiale della pace che Rocchi si celebrerĂ il 1° gennaio 2015. Il testo prende in esame i volti della schiavitĂš di ieri e di oggi, ne analizza le cause profonde, mettendo in rilievo l’impegno comune, in modo particolare delle Congregazioni religiose, per contrastarla, e per lavorare verso una “globalizzazione della solidarietĂ â€? piuttosto che dell’indifferenza. I volti della schiavitĂš ieri e oggi. Nonostante il diritto di ogni persona a non essere tenuta in stato di schiavitĂš o servitĂš sia stato riconosciuto nel diritto internazionale come norma inderogabile, “ancora oggi milioni di persone bambini, uomini e donne di ogni etĂ - vengono private della libertĂ e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitĂšâ€?. Il pensiero di Papa Francesco va, quindi, ai “tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settoriâ€?, ai migranti che, “nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertĂ , spogliati dei loro beni nuti in condizioni a volte disumane, a quelli tra loro che le diverse circostanze sociali, politiche ed economiche spingono alla clandestinitĂ , e a quelli che, per rimanere nella legalitĂ , accettano di vivere e lavorare in condizioni indegne, specie quando le legislazioni nazionali creano o consentono una dipendenza strutturale del lavoratore migrante rispetto al datore di lavoro, ad esempio condizionando la legalitĂ del soggiorno al contratto di lavoroâ€?. Il Papa non dimentica “le persone costrette a prostituirsi, tra cui ci sono molti minori, e alle schiave e agli schiavi sessuali; alle donne forzate a sposarsi,
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Il settimanale di informazione della Chiesa di Ischia Proprietario ed editore COOPERATIVA SOCIALE KAIROS ONLUS
Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia Codice ďŹ scale e P.Iva: 04243591213 Rea CCIAA 680555 - Prefettura di Napoli nr.11219 del 05/03/2003 Albo Nazionale SocietĂ Cooperative Nr.A715936 del 24/03/05 Sezione Cooperative a MutualitĂ Prevalente Categoria Cooperative Sociali Tel. 0813334228 Fax 081981342 info@kairosonline.it pec: posta.kairos@pec.it Registrazione al Tribunale di Napoli con il n. 8 del 07/02/ 2014
Direttore responsabile: Dott. Lorenzo Russo direttorekaire@chiesaischia.it @russolorenzo Direttore UfďŹ cio Diocesano di Ischia per le Comunicazioni Sociali: Don Carlo Candido direttoreucs@chiesaischia.it Progettazione e impaginazione: Gaetano Patalano per Cooperativa Sociale Kairos Onlus
a quelle vendute in vista del matrimonio o a quelle trasmesse in successione ad un familiare alla morte del marito senza che abbiano il diritto di dare o non dare il proprio consenso�. E
mercimonio per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione internazionale, ai rapiti da gruppi terroristici, asserviti ai loro scopi come combattenti o, soprattutto per quanto riguarda le ragazze e le donne, come schiave sessuali�. Cause della schiavitÚ. Tra le cause che concorrono a spiegare le forme contemporanee di tà , il sottosviluppo e l’esclusione, specialmente quando essi si combinano con il mancato accesso all’educazione o con una realtà caratterizzata da scarse, se non inesistenti, opportunità asservimento sono persone cadute nelle mani esseri umani. Queste reti utilizzano abilmente le moderne tecnologie informatiche per adescare giovani e giovanissimi in ogni parte del mondo�. Altre cause della schiavitÚ sono la minalità e il terrorismo.
ne. Spesso, secondo Papa Francesco, fenomeni dei migranti, sembra abbiano luogo “nell’indifferenza generale. Se questo è, purtroppo, in gran parte vero, vorrei ricordare l’enorme lavoro silenzioso che molte congregazioni religiose, specialmente femminili, portano avanti da tanti anni in favore delle vittime. L’azione delle Congregazioni religiose si articola principalmente intorno a tre opere: il soccorso alle vittime, la formativo e la loro reintegrazione nella societĂ di destinazione o di origineâ€?. Un “immensoâ€? lavoro che da solo “non può bastare per porre un termine alla piaga dello sfruttamento della persona umanaâ€?. Occorre anche “un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria nei confronti dei responsabiliâ€? da parte degli Stati, delle organizzazioni intergovernative e delle imprese.
Redazione: Via delle Terme 76/R - 80077 Ischia kaire@chiesaischia.it | @chiesaischia facebook.com/chiesaischia @lagnesepietro TipograďŹ a: Centro Offset Meridionale srl Via Nuova Poggioreale nr.7 - 80100 Napoli (NA) Per inserzioni promozionali e contributi: Tel. 0813334228 Fax 081981342 oppure per e-mail: info@kairosonline.it
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La voce di Pietro
24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
DIOCESI DI ISCHIA
Messaggio per il Natale 2014 del Vescovo Pietro
Per tutti
N
e nel presepe mancano i pastori non è quello un vero presepe! Il cuore della rappresentazione - lo sappiamo - è la grotta con gli angeli che cantano e, al suo interno, la scena della nativitĂ con il Bambino, Maria e Giuseppe e poi l’asino e il bue. Ma i pastori non possono mancare! Anzi, a guardare bene, sono essi ad occupare la maggior parte della scena. Il vangelo di Luca dice che, ÂŤappena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: ‘Andiamo
seppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaÂť (2, 15-16). La fantasia degli esperti presepisti o dei tanti “artisti di casaâ€?, che ogni anno si cimentano nel raccontare plasticamente il Natale di GesĂš, ha voluto, però, all’interno del sacro scenario, ambientare i pastori nei luoghi piĂš disparati e impegnati nelle piĂš svariate attivitĂ della vita umana. CosĂŹ soprattutto nei presepi napoletani! E allora, accanto a quelli che vanno alla grotta a vedere, ce ne sono tanti altri in tutt’altre faccende affaccendate: c’è il mugnaio ed il fabbro, l’oste e la lavandaia, la contadina e il macellaio, il pescivendolo e l’arrotino, chi sta in casa e chi per strada e, tanti, tanti altri ancora. Nell’ammirarli, mi fermo a pensare: GesĂš li guarda! Con lo sguardo, nelle tante cavitĂ del presepe, li vado scovando; li osservo, uno ad uno, e mi dico: GesĂš, tu ci conosci tutti e sei venuto per tutti! Le nostre vie non ti sono nascoste! La nostra umanitĂ ti sta a cuore! Ti stanno a cuore i nostri affanni! Tu ti commuovi per noi! SĂŹ, lo so, sono i magi i rappresentanti di tutti i popoli della terra; sono essi che dicono l’universalitĂ del dono della salvezza e, nello stesso tempo, la sete di Dio che c’è in ogni uomo, ma quelle statuine poste lĂŹ, mi fanno tanta tenerezza e mi dicono che Tu, GesĂš, sei venuto anche per chi non ti cerca e ti interessi anche di chi non si accorge di Te! Sei venuto per i buoni e per i cattivi! Anzi, a guardarli bene, comprendo ancora meglio che quella distinzione è priva di senso e che, in fondo, siamo tutti, piĂš o meno, uguali! E se, proprio, tra gli uomini, di distinzione vogliamo parlare, mi vien da dire che una, possibile, vera, è
quella che c’è tra quanti sanno o non sanno che Dio li ama. Ăˆ questa la vera notizia che fa la differenza! Per questo GesĂš è uscito dal Padre; per dire ad ognuno, con la Sua Vita, questa straordinaria veritĂ : Dio ti ama! Ăˆ questa pure la missione della Chiesa: uscire, andare, incontrare l’uomo, accoglierlo cosĂŹ com’è, condividere la sua storia per annunciargli l’Avvenimento della salvezza: Dio è venuto tra noi! ÂŤL’intimitĂ della Chiesa con GesĂš - ci dice Papa Francesco - è " # mente come comunione missionariaâ€?. Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. CosĂŹ l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: “Non temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarĂ di tutto il popoloâ€? (Lc 2,10)Âť (EG 23). ÂŤIl Natale - affermava il beato Paolo VI nell’omelia della notte del suo ultimo Natale - è questo arrivo del Verbo di Dio fatto uomo fra noi. Ciascuno può dire: per me! Il Natale è questo prodigio. Il Natale è questa meraviglia. Il Natale è questa gioia. Ritornano alle labbra le parole di Pascal: Gioia, gioia, gioia: pianti di gioia!Âť. I mille personaggi del presepe parlano di tutti noi, di me e di te! Ne prendo uno e dico: sono io! Ne guardo un altro e penso: sei tu! SĂŹ, GesĂš, sei venuto per tutti! Sei venuto per ogni uomo e, soprattutto, per i poveri e noi‌ siamo tutti poveri! SĂŹ, sei venuto per tutti, e per tutti vuoi dare la vita. Ancora! Lo stupore per l’Amore di Dio che si fa carne per noi inondi i nostri cuori e generi amore, gioia, pace! Santo Natale 2014
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La voce di Pietro 24 dicembre 2014
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Dio è fedele alla sua Promessa! Q
uarta tappa del cammino di Avvento vissuta da mons. LaA cura di gnese in Cattedrale Francesco Schiano domenica scorsa 21 dicembre. E’ la domenica che precede il Natale, la domenica in cui la Parola di Dio ci invita a guardare in modo tutto particolare a Maria, serva del Signore, attraverso la quale entra nel mondo la Salvezza. Mons. Vescovo nella sua omelia ci ha invitati a sentirla vicina a noi, destinataria di un messaggio che è anche per noi: Dio è sempre fedele alla sua Promessa. Egli mantiene sempre la Parola data. La Prima Lettura che abbiamo ascoltato stamattina tratta dal II li-
bro di Samuele ci parla di questa Promessa che Dio fa al Re Davide attraverso il Profeta Natan, che cioè la sua discendenza avrebbe sempre regnato su Israele. E’ una promessa grande che viene fatta a Davide, il quale voleva costruire una casa per il Signore. “Non tu mi costruira una casa a te ma io costruirò una casa a teâ€? dice il Signore. Eppure ci sarĂ un periodo storico in cui la dinastia davidica scomparirĂ ; la deportazione in Babilonia " $ raele, e dunque sembra che questa promessa sembra non essere mantenuta, invece il Signore rimane fedele e l’Annuncio dell’Angelo a Maria ascoltato nel Vangelo è proprio la realizzazione di questa Promessa: Dio manderĂ suo Figlio e regnerĂ per sempre sulla Casa di Giacobbe e avrĂ il trono di Davide suo padre. La Parola del Signore in una maniera ancora piĂš sorprendente di come si poteva immaginare si realizza attraverso la disponibilitĂ di Maria. Dio viene a regnare su tutti i popoli, ad instaurare un mondo nuovo. Dio sceglie una ragazza di un paese sperduto, mai nominato della Bibbia, a cui nessuno avrebbe mai pensato, Dio sceglie lĂŹ la Madre del Suo Figlio e le fa innanzitutto una proposta d’Amore: questo dialogo tra l’Angelo e Maria la potremmo leggere proprio come una dichiarazione d’Amore, una proposta di nozze da parte di Dio: Rallegrati, piena di Grazia! Cioè rallegrati tu che sei piena dell’Amore di Dio: è questo il primo dono che l’Angelo comunica a Maria, quello dell’Amore di Dio per lei; Dio ti ha guardato e scelto tra tante, rallegrati perchĂŠ Dio ti ama. Dovremmo anche noi sentire questo Amore ogni volta che veniamo all’incontro con il Signore, anche noi come Maria siamo amati dal Signore, scelti, e anche a noi il Signore vuole dire prima di tutto una Parola d’Amore. Natale è in fondo questo: speri-
mentare che Dio ci vuole bene, che Dio ci ama, che Dio non ci ha abbandonati, che Dio ci pensa e ci penserĂ sempre. E poi arriva la proposta sconvolgente che meraviglia e confonde % & glio, lo darai alla luce e lo chiamerai GesĂšâ&#x20AC;?. Lâ&#x20AC;&#x2122;Angelo annuncia a Maria che attraverso di Lei verrĂ la Salvezza, verrĂ GesĂš, verrĂ il Signore. Anche a noi Dio dice: Luce. Che cosâ&#x20AC;&#x2122;è il Natale se non accogliere il Signore nella nostra vita? Se non sperimentare che lui nasce anche dentro di noi, dentro la nostra carne? Chi è il Cristiano se non colui che genera Cristo per mezzo dello Spirito? E proprio dello Spirito Santo lâ&#x20AC;&#x2122;Angelo parla a Maria che chiede in che modo avverrĂ questo concepimento. Maria non oppone resistenza, Ma * + / 7 parte in questa storia, quale sarĂ il suo ruolo, cioè accogliere il dono dello Spirito. Anche questa è una Parola che ci riguarda da vicino. Che cosa dobbiamo fare noi? Dobbiamo accogliere lo Spirito, metterci nellâ&#x20AC;&#x2122;atteggiamento di Maria che è la donna ricevente, la donna fatta accoglienza, colei che fa vuoto dentro di sĂŠ per essere riempita dellâ&#x20AC;&#x2122;Amore di Dio: â&#x20AC;&#x153;lo Spirito Santo scenderĂ su di teâ&#x20AC;?. Come si fa a generare Cristo in 7 < re traspaia dai gesti, dalle Parole, dagli sguardi, dal cuore? Non dobbiamo fare nulla, dobbiamo dire solo SIâ&#x20AC;&#x2122; ed accogliere il dono dello Spirito come Maria che si rende disponibile ad un progetto che Dio realizzerĂ in lei. â&#x20AC;&#x153;Eccomi, sono la Serva del Signore!â&#x20AC;?, accetto questa dichiarazione dâ&#x20AC;&#x2122;Amore, questa dichiarazione di nozze, sono pronto a mettere a disposizione la mia carne perchĂŠ tu posssa realizzare la salvezza! Foto di Andrea Di Massa
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Seguiamo Francesco
24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
Le 15 ÂŤmalattieÂť della curia U
nâ&#x20AC;&#x2122;approfondita analisi per ÂŤun vero esame di coscienzaÂť, in modo da ÂŤpreparare il nostro cuore al Sacramento della Riconciliazione prima del Santo NataleÂť: è quello che Francesco ha consegnato alla Curia roA cura della mana nel tradizionale incontro pre-natalizio del Papa con i suoi piĂš Redazione stretti collaboratori nel servizio alla Chiesa. = / < > @ J > @K WY Z â&#x20AC;&#x201C; ÂŤDesidero insieme a voi elevare al Signore un vivo e sentito ringraziamento per lâ&#x20AC;&#x2122;anno che ci sta lasciandoÂť, per ÂŤtutto il bene che Egli ha voluto generosamente compiere attraverso il servizio della Santa SedeÂť â&#x20AC;&#x201C; per poi giungere a unâ&#x20AC;&#x2122;umile richiesta di ÂŤperdono per le mancanze commesse â&#x20AC;&#x153;in pensieri, parole, opere e omissioniâ&#x20AC;?Âť. La Curia â&#x20AC;&#x201C; nota il Papa prima di esaminare le â&#x20AC;&#x153;malattieâ&#x20AC;? â&#x20AC;&#x201C; è un corpo dinamicoÂť, > Z @ >
sonale, autentico e saldo con CristoÂť: ÂŤUn membro della Curia che non si alimenta quotidianamente con quel cibo diventerĂ un burocrate â&#x20AC;&#x201C; sottolinea Francesco â&#x20AC;&#x201C;: un formalista, un funzionalista, un impiegatistaÂť. A chi serve la Chiesa è indispensabile ÂŤla preghiera quotidiana, la partecipazione assidua ai Sacramenti, in modo particolare allâ&#x20AC;&#x2122;Eucaristia e alla riconciliazione, il contatto quotidiano con la parola di Dio e la spiritualitĂ tradotta in caritĂ vissuta sono @ [
LE 15 ÂŤMALATTIEÂť DELLA CURIA 1. La malattia del sentirsi â&#x20AC;&#x153;immortaleâ&#x20AC;?, â&#x20AC;&#x153;immuneâ&#x20AC;? o addirittura â&#x20AC;&#x153;indispensabileâ&#x20AC;?. 2. La malattia del â&#x20AC;&#x153;martalismoâ&#x20AC;? (Marta), dellâ&#x20AC;&#x2122;eccessiva operositĂ . 3. La malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;?impietrimentoâ&#x20AC;? mentale e spirituale. 4. La malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;eccessiva pianiďŹ cazione e del funzionalismo. 5. La malattia del mal coordinamento. 6. La malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;Alzheimer spirituale. 7. La malattia della rivalitĂ e della vanagloria. 8. La malattia della schizofrenia esistenziale. 9. La malattia delle chiacchiere, della mormorazione e dei pettegolezzi. 10. La malattia di divinizzare i capi. 11. La malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;indifferenza verso gli altri. 12. La malattia della faccia funerea. 13. La malattia dellâ&#x20AC;&#x2122;accumulare. 14. La malattia dei circoli chiusi. 15. La malattia del proďŹ tto mondano, degli esibizionismi.
GesĂš bussa e non ce ne accorgiamo! R
ispondere con â&#x20AC;&#x153;un sĂŹ personale e sinceroâ&#x20AC;? al dono prezioso del Natale, che porta la pace. Lâ&#x20AC;&#x2122;invito di FranA cura di Roberta cesco allâ&#x20AC;&#x2122;Angelus, nella quarta ed ulGisotti tima domenica di Avvento. Quante volte GesĂš passa nella nostra vita o manda un angelo e non ce ne accorgiamo, ha osservato il Papa rivolto alle decine di migliaia di fedeli, riuniti intorno al suggestivo presepe allestito in piazza San Pietro. â&#x20AC;&#x153;Liberi da ogni mondanitĂ â&#x20AC;?, ha auspicato â&#x20AC;&#x153;apriamo le porte a Cristoâ&#x20AC;?. Francesco ha chiesto anzitutto di meditare sul racconto dellâ&#x20AC;&#x2122;Annuncio a Maria dellâ&#x20AC;&#x2122;Angelo Gabriele. â&#x20AC;&#x153;Fissiamo lo sguardo su questa semplice fanciulla di Nazaret, nel momento in cui si rende disponibile al messaggio divino con il suo sĂŹâ&#x20AC;?. Maria, ha spiegato il Papa, nella â&#x20AC;&#x153;fedeâ&#x20AC;? che mostra â&#x20AC;&#x153;è per noi modello di come prepararsi al Nataleâ&#x20AC;?, â&#x20AC;&#x153;con piena disponibilitĂ di mente e di cuoreâ&#x20AC;? alla Parola di Dio: â&#x20AC;&#x153;Nel suo â&#x20AC;&#x2DC;eccomiâ&#x20AC;&#x2122; pieno di fede, Maria non sa per quali strade si
dovrĂ avventurare, quali dolori dovrĂ patire, quali rischi affrontare. Ma è consapevole che è < Lui e si abbandona al suo amoreâ&#x20AC;?. Lei sa infatti â&#x20AC;&#x153;riconoscere il tempo di Dioâ&#x20AC;?: â&#x20AC;&#x153;Maria ci insegna a cogliere il momento favorevole in cui GesĂš passa nella nostra vita e chiede una risposta
\ $ ] Z nel grembo verginale di Maria, nella celebrazione del Natale â&#x20AC;&#x153;viene a bussare nuovamente al cuore di ogni cristianoâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Ognuno di noi è chiamato a rispondere, come Maria, con un â&#x20AC;&#x153;sĂŹâ&#x20AC;? personale e sincero.â&#x20AC;? â&#x20AC;&#x153;Quante volte GesĂš passa nella nostra vitaâ&#x20AC;?, ha domandato Francesco: â&#x20AC;&#x153;... e quante volte ci manda un angelo, e quante volte non ce ne rendiamo conto perchĂŠ siamo tanto presi, immersi nei nostri pensieri, nei nostri affari e addirittura, in questi giorni, nei nostri preparativi del Natale, da non accorgerci di Lui che passa e bussa alla porta del nostro cuore, chiedendo accoglienza, chiedendo un â&#x20AC;&#x2DC;sĂŹâ&#x20AC;&#x2122;, come quello di
Mariaâ&#x20AC;?. E ancora: â&#x20AC;&#x153;Quando noi sentiamo nel nostro cuore: â&#x20AC;&#x2DC;Ma, io vorrei essere piĂš buono, piĂš buona â&#x20AC;Ś Ma, io sono pentito di questo che ho fatto â&#x20AC;Śâ&#x20AC;&#x2122; : è il Signore che bussa, proprio. Ti fa sentire questo: la voglia di essere migliore, la voglia di rimanere piĂš vicini agli altri, a Dio â&#x20AC;Ś Se tu senti questo, fermati. Eâ&#x20AC;&#x2122; il Signore lĂŹ! E vai alla preghiera, e forse alla confessione, a pulire un poâ&#x20AC;&#x2122; con la sansa: quello fa bene. Ma ricordati bene, eh? Se tu senti quella voglia di migliorare, è Lui che bussa: non lasciarlo passare!â&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Nel mistero del Natale, accanto a Maria - ha ricordato il Papa - câ&#x20AC;&#x2122;è la silenziosa presenza di San Giuseppeâ&#x20AC;?: â&#x20AC;&#x153;Lâ&#x20AC;&#x2122;esempio di Maria e di Giuseppe è per tutti noi un invito ad accogliere con totale apertura dâ&#x20AC;&#x2122;animo GesĂš, che per amore si è fatto nostro fratelloâ&#x20AC;?. GesĂš venuto per farci un dono, â&#x20AC;&#x153;come annunciarono in coro gli angeli ai pastoriâ&#x20AC;?: â&#x20AC;&#x153;Il dono prezioso del Natale è la pace, e Cristo è la nostra vera pace. E Cristo bussa ai nostri cuori per donarci la pace, la pace dellâ&#x20AC;&#x2122;anima. Apriamo le porte a Cristo!â&#x20AC;?
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Media & Missione 24 dicembre 2014
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Media & Missione
24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
Media cattolici libertĂ e sinergie
L'
immagine è quella della polifonia. O se si vuole dellâ&#x20AC;&#x2122;orchestra. A cura dei Voci e strumenti che Mimmo Muoloo non rinnegano certo la loro identitĂ e fanno udire ognuno il proprio suono, ma in accordo con gli altri. CosĂŹ deve essere anche tra i media cattolici, nella nuova stagione delle sinergie che ci si appresta a vivere. ÂŤFare rete per fare comunioneÂť, ha detto il direttore del Sir, Domenico Delle Foglie. ÂŤNon pensarsi come una televisione a circuito chiuso, mondoÂť, ha aggiunto di direttore di rete di Tv2000 e Radio Inblu, Â&#x2021; >* ranza allâ&#x20AC;&#x2122;uomo disperato di oggiÂť, ha sottolineato il presidente della Fisc, la Federazione dei Settimanali cattolici (di cui Kaire ne è parte integrante), Francesco Zanotti. E Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha fatto notare: ÂŤI nostri media sono un giacimento di energie, un grande tesoro per il Paese. Non dobbiamo avere dunque complessi di inferioritĂ , perchĂŠ possediamo le parole per dia chi non è credenteÂť. I tre direttori dei media promossi dalla Cei e il presidente della Fisc hanno preso parte venerdĂŹ 12 dicembre a una tavola rotonda sul tema â&#x20AC;&#x2DC;La comunicazione della Chiesa nellâ&#x20AC;&#x2122;era della convergenza medialeâ&#x20AC;&#x2122;, organizzata nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del Convegno sul decennale del Direttorio delle Comunicazioni sociali e moderata da don Ivan Maffeis, vice direttore =
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della Fondazione Ente dello Spettacolo. La sinergia polifonica, hanno concordato i quattro relatori, oltre che una conseguenza necessaria della comunione ecclesiale, è anche unâ&#x20AC;&#x2122;esigenza richiesta dalla particolare situazione odierna. Soprattutto in presenza di quelle che Tarquinio ha chiamato le ÂŤcupole informative che condizionano pesantemente la fruizione delle notizie e che amputano la realtĂ Âť. Per questo, ha aggiunto il direttore di Avvenire, in unâ&#x20AC;&#x2122;epoca di ÂŤinfor @ ce a ÂŤmero elenco di notizieÂť, la > @ 7 e media alternativi, cioè ÂŤche prescindano il piĂš possibile da certe fonti avvelenate dellâ&#x20AC;&#x2122;informazioneÂť. I rapidi cambiamenti sono un altro elemento da tenere presente. ÂŤNel mondo della comunicazione â&#x20AC;&#x201C; ha fatto notare Delle Foglie â&#x20AC;&#x201C; è cambiato tutto. Â&#x160; cambiamo anche noi, o le cose ci sfuggiranno di manoÂť. Il Sir, ad esempio, ha introdotto la â&#x20AC;&#x2DC;diretta Twitterâ&#x20AC;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;udienza generale del Papa, che viene ora seguita con diverse modalitĂ : tweet, lanci di agenzia e video di sintesi di un minuto. Anche Avvenire, ha aggiunto Tarquinio, non è piĂš solo un giornale di carta, ma è presente sul web e nei social network. Allo stesso modo, Tv2000, come ha Â&#x2021; > racconta il mondoÂť, intende essere sempre di piĂš uno strumento ÂŤinteressante per tutti, per chi crede e
per chi non crede e anche per chi crede diversamenteÂť. Il cambiamento e la necessitĂ della rete, ha poi ricordato Zanotti, riguardano anche ÂŤi giornali diocesaniÂť, la 7 / ÂŤraccontare storie che restano con / che Papa Francesco chiama perife @ >^
Un confronto dei vari media cattolici italiani ha preso parte venerdĂŹ 12 dicembre durante una tavola rotonda sul tema â&#x20AC;&#x2DC;La comunicazione della Chiesa nellâ&#x20AC;&#x2122;era della convergenza medialeâ&#x20AC;&#x2122;, organizzata nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito del Convegno sul decennale del Direttorio delle Comunicazioni sociali. Il settimanale diocesano Kaire ha partecipato allâ&#x20AC;&#x2122;evento.
nostre testate â&#x20AC;&#x201C; ha sottolineato il presidente della Fisc â&#x20AC;&#x201C; in tal modo si fanno compagne di viaggio delle persone e ne ascoltano le vicende gioiose o dolorose, con i piedi ben piantati per terra, ma con lo sguar @ Anche questo è un modo di fare orchestra. Suonando con strumenti diversi la stessa musica.
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Parrocchie 24 dicembre 2014
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PARROCCHIA SANTA MARIA LA PORTA - PIEDIMONTE
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o scorso luglio in Argentina si è svolto, con la presenza A cura dei di piĂš di 500 ragazzi giovani della parrocchia di tutto il mondo, il Cantiere Uomo â&#x20AC;&#x201C; Mondo promosso dai Ragazzi per lâ&#x20AC;&#x2122;UnitĂ . I ragazzi coinvolti in questo progetto si sono impegnati ad â&#x20AC;&#x153;andare verso le periferieâ&#x20AC;? (centri comunitari, case per bambini di strada, case per anziani) per concretizzare azioni solidali in chiave di fraternitĂ . Anche i ragazzi della parrocchia, collegati in questa â&#x20AC;&#x153;rete mondialeâ&#x20AC;?, hanno voluto dare durante lâ&#x20AC;&#x2122;Avvento, il loro contributo con lâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa â&#x20AC;&#x153;Angeli in Voloâ&#x20AC;?. Il tema nasce da una meditazione sul valore del Natale, in particolare ha colpito lâ&#x20AC;&#x2122;esperienza di un sacerdote che, in una terra in cui dominava lâ&#x20AC;&#x2122;ateismo, scolpiva statue dâ&#x20AC;&#x2122;angeli per ricordare il Cielo alla gente. CosĂŹ ragazzi e animatori, con la preziosa collaborazione di alcune signore che si sono messe a disposizione per condividere tempo e talento, hanno dato il via a un laboratorio artistico per la realizzazione di Angeli corredati di brevi messaggi/consigli. Per esempio lâ&#x20AC;&#x2122;angelo del sorriso invitava a guardarsi con piĂš tenerezza
Angeli in volo I ragazzi della parrocchia hanno creato un laboratorio artistico per la realizzazione di Angeli. Il ricavato sarĂ devoluto in parte per il restauro della chiesa parrocchiale ed in parte per il â&#x20AC;&#x153;Progetto Casa â&#x20AC;&#x201C; Iraqâ&#x20AC;? promosso dalla nostra Diocesi. Inoltre si sono improvvisati â&#x20AC;&#x2DC;Angeli custodiâ&#x20AC;&#x2122; per un pomeriggio di giochi presso lâ&#x20AC;&#x2122;orfanotroďŹ o di Casamicciola. e comprensione per contagiare gli altri con la gioia di vita. Con questi angeli si è potuto creare un mercatino, il cui ricavato sarĂ devoluto in parte per il restauro della chiesa parrocchiale ed in parte per il â&#x20AC;&#x153;Progetto
Casa â&#x20AC;&#x201C; Iraqâ&#x20AC;? promosso dalla nostra Diocesi. Oltre al mercatino ci si è impegnati anche ad essere â&#x20AC;&#x153;angeli custodi del fratelloâ&#x20AC;? e cosĂŹ il 13 dicembre si è organizzato un pomerig di Casamicciola. Con i ragazzi si è preparato un grande pacco regalo da portare ai bambini, dove ognuno ha donato qualcosa. Non è mancata la Provvidenza! In particolare, quando con gli animatori si eâ&#x20AC;&#x2122; pensato di aggiungere al pacco qualcosâ&#x20AC;&#x2122; altro di prima necessitĂ . â&#x20AC;&#x153;Dopo aver acquistato tutto quello che era necessario, eravamo fuori al negozio e pensavamo di procurare una cesta per fare un pacco-regalo. Un commerciante nei paraggi, avendo sentito che si trattava di visitare i fratellini del centro, ci ha regalato una cesta, ma non solo â&#x20AC;Ś ci ha donato tantissimi dolcetti e panettoni!â&#x20AC;?. Carichi non solo di pacchi, ma anche di tanto amore sabato 13 dicembre si è condiviso il pomerig Ecco cosa scrivono i ragazzi: â&#x20AC;&#x153;Con i ragazzi della parrocchia siamo
" Alcuni sentendo questo nome pensano subito che in questo luogo i bambini vengo-
no lasciati lĂŹ perchĂŠ i genitori non possono stare sempre con loro, e quindi mancanza di affetti. Invece non è cosĂŹ, i bambini lĂŹ sono tutti amici e si vogliono bene come fratelli con lâ&#x20AC;&#x2122;aiuto delle suore. Io vorrei raccontarvi la mia esperienza, anzi non solo la mia ma di tutti quelli che sono stati con me. Per iniziare quando siamo entrati i bambini e i ragazzi ci hanno accolti molto bene. Ci siamo presentati. Alcuni erano molto timidi, ma poi siamo riusciti a coinvolgerli e a farli divertire, almeno spero! In seguito abbiamo fatto un sacco di giochi e abbiamo insegnato ai ragazzi (compreso le suore) dei balletti conosciuti e molto divertenti. Io sono felicissima, ho conosciuto tre bambini stupendi! Non ci sono parole per descrivere lâ&#x20AC;&#x2122;allegria e la gioia che ho provato in quel momento. Ho capito che GesĂš è in tutti noi e il Suo amore è â&#x20AC;&#x153;qualcosa di grandeâ&#x20AC;? che si può offrire a tutti. â&#x20AC;&#x153;Quando siamo arrivati lĂŹ câ&#x20AC;&#x2122;erano molti bambini piccoli e qualche ragazzo della nostra etĂ e nel vederci tutti erano molto stupiti, ma contenti. Abbiamo subito fatto amicizia. Dopo aver giocato insieme, alcuni di noi hanno distribuito i pacchettini che avevamo preparato per ciascuno di loro. Ci siamo promessi di ritornare e di passare piĂš tempo insieme a questi nostri fratelliâ&#x20AC;?.
Visita al presepe PARROCCHIA SAN GIORGIO â&#x20AC;&#x201C; Localitaâ&#x20AC;&#x2122; Testaccio Visita al Presepe popolare a cura di Franchino Buono e Franco Di Scala Orario di apertura: sabato e domenica dalle 18:00 alle 20:00
Parrocchie
9 24 dicembre 2014
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PARROCCHIA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE - LACCO AMENO
Il POLO NORD a Lacco Ameno a parrocchia di Lacco Ameno scende in Piazza per regalare un pomeriggio di festa ai bambini della comunitĂ e raccogliere un contributo per i profughi A cura dei irakeni. Barbara Si è svolta la settimana scorsa in piazza Santa RestituVeduti ta la terza edizione de â&#x20AC;&#x153;Il Piccolo Polo Nordâ&#x20AC;?, evento ideato e portato avanti nel tempo da un gruppo di amici, ormai noto a Lacco Ameno, quelli di â&#x20AC;&#x153;Enzo della pescheriaâ&#x20AC;?, che con energia e determinazione con i suoi eventi riesce ogni volta a coinvolgere tutta la ridente cittadina lacchese e piĂš. Questâ&#x20AC;&#x2122;anno però hanno contribuito alla realizzazione di questo bellâ&#x20AC;&#x2122;evento la stessa parrocchia di Lacco Ameno. CosĂŹ, tanti della parrocchia, si sono resi disponibili a coadiuvare e coordinare le energie e lâ&#x20AC;&#x2122;entusiasmo di uomini e donne del territorio lacchese offrendo tempo, i locali stessi della parrocchia (seppur pochi e piccoli), e i materiali necessari alla realizzazione di questa manifestazione. E questo è stato davvero un motivo di gioia: un gruppo â&#x20AC;&#x153;moltoâ&#x20AC;? eterogeneo per etĂ , estrazione, partecipanti e no alla vita parrocchiale, insieme, con lâ&#x20AC;&#x2122;intento di far trascorrere un pomeriggio di gioia alle
J 7 da ogni parte dellâ&#x20AC;&#x2122;isola), ma innanzitutto per raccogliere fondi per coloro che, nel lontano Iraq soffrono persecuzioni a causa della propria fede. Nella piazza vi era uno striscione che recitava il motivo del nostro stare insieme ne â&#x20AC;&#x153;Il Piccolo Polo Nordâ&#x20AC;?: â&#x20AC;&#x153;Una casa per tutti. Aiutaci a regalare un sorriso ai rifugiati iracheniâ&#x20AC;?. In ogni luogo della piazza, dove erano poste le diverse attrazioni, câ&#x20AC;&#x2122;era la possibilitĂ di
Â&#x2018; do caramelle e sorrisi, invitava ad allargare il cuore di quanti erano convenuti in piazza santa Restituta. Il ricavato delle offerte raccolte andranno al progetto â&#x20AC;&#x153;Una casa per tuttiâ&#x20AC;? promosso dalla Conferenza Episcopale e sposato dalla nostra diocesi in occasione di queste festivitĂ . â&#x20AC;&#x153;Ci siamo divertiti davveroâ&#x20AC;?; â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;Śla sensazione che GesĂš fosse tra noi era forteâ&#x20AC;? (Mt 18,20), â&#x20AC;&#x153;anche la leggera pioggerellina ha contribuito a realizzare unâ&#x20AC;&#x2122;atmosfera davvero â&#x20AC;&#x153;polareâ&#x20AC;? ma carica di gioia!â&#x20AC;?, sono alcuni commenti dei ragazzi intervenuti. La nostra 7 divisione e gioia! y Â&#x2019; % Â&#x2018; Â&#x201C; Â&#x2019;
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Scuola
11 24 dicembre 2014
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Divisi sui compiti a casa Spesso fanno la differenza nel tragitto del singolo studente
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i sono, parlando di scuola, temi ricorrenti: ogni volta che A cura di spuntano sotto la Alberto Campoleoni fanno discutere un poâ&#x20AC;&#x2122; tutti. Appassionano, ci si divide, e poi tutto torna come prima, non appena si spengono (in fretta) le luci. Uno di questi temi riguarda i co [ tori, in questo caso, sono quelli del rapporto Ocse Pisa che per il 2013 evidenzia come i ragazzi quindicenni italiani studino a casa molto piĂš di altri, addirittura in media 9 ore a settimana, contro le 4,9 di media tra tutti i Paesi osservati. Al dato puramente numerico - che pure risulta inferiore alla rilevazione precedente, sul 2003: media Ocse di 5,9 ore di compiti a casa e per gli italiani quasi 2 ore in piĂš di # fanno capire come lo studio a casa + trascorrono piĂš tempo sui compiti tendono ad avere migliori risultati nei cosiddetti test Pisa, che valutano le competenze matematiche, In particolare ogni ora di studio in piĂš vale circa 17 punti a livello individuale nei test internazionali Pisa di matematica in Giappone e a Singapore (15 in Italia). Nello
stesso tempo si rileva che studenti con un minor numero di compiti a # reani, che dicono di dedicare allo studio in media meno di tre ore la settimana - svettano a loro volta scolastiche. E fanno meglio degli italiani â&#x20AC;&#x153;sgobboniâ&#x20AC;?. Un altro dato rilevato è quello per cui i compiti a casa avvantaggiano chi è giĂ avvantaggiato. In sostanza, ne fanno di piĂš quanti si trovano in condizioni socio-economiche migliori e presumibilmente hanno famiglie attente al percorso guirli maggiormente nel lavoro a casa: questi arrivano anche a 11 ore a settimana. Chi ha un background meno fortunato si ferma a 6. Cosa si ricava da tutto questo? An -
tilitĂ dei compiti a casa e piĂš in generale sul rapporto tra scuola e famiglia. Con qualche piega non di rado attenta al â&#x20AC;&#x153;diritto al riposoâ&#x20AC;? degli studenti: studiano troppo, sono troppo impegnati. E di volta in volta spunta chi vorrebbe abolire per legge lâ&#x20AC;&#x2122;impegno a casa. Le questioni possono appassionare. In effetti uno dei problemi piĂš grandi riguarda lâ&#x20AC;&#x2122;impostazione generale del sistema scolastico, che occupa ad esempio piĂš o meno tempo dei ragazzi negli istituti scolastici, organizzando la didattica e lâ&#x20AC;&#x2122;apprendimento in modi diversi. Il + \ # intendendo con questo il tempo di studio/esercitazione individuale, oltre le lezioni - resta tuttavia decisivo, soprattutto in un percorso di studi superiori, dove si tratta di acquisire autonomia, capacitĂ cri-
tiche e di ricerca, di gestione del tempo e dei â&#x20AC;&#x153;saperiâ&#x20AC;?. Certo, calibrare il â&#x20AC;&#x153;quantumâ&#x20AC;? è importante, ma non è probabilmente solo una questione di medie Ocse, coinvolge il delicato equilibrio del processo di insegnamento/apprendimento. E coinvolge anche la questione famiglie: i compiti a casa inevitabilmente le coinvolgono (e le stressa K " Come e quanto coinvolgersi nel x ] allâ&#x20AC;&#x2122;assurdo di genitori che fanno i compiti al posto degli studenti? Sotto traccia emerge la questione educativa generale, delle responsabilitĂ condivise, prima ancora di / ] che se per il solo tempo delle â&#x20AC;&#x153;luci acceseâ&#x20AC;? dallâ&#x20AC;&#x2122;Ocse.
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NATALE 24 dicembre 2014
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IL RAMMARICO SULLâ&#x20AC;&#x2122;ISOLA DEL FIGLIO Dâ&#x20AC;&#x2122;ARTE ERNESTO DI LIDDO E DI BEPPE BARRA
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ino a quando il compianto Eduardo Canestrini è stato tra noi, le feste A cura di natalizie ce le allietava, Antonio Lubrano quale sano divertimento, mettendo in scena la tradizionale rappresentazione teatrale de â&#x20AC;&#x153;La Cantata dei Pastoriâ&#x20AC;?. Lo faceva con la sua Compagnia, ed anni prima coi suoi amici di palcoscenico Giannino Messina e Mario Di Liddo. Lo stesso facevano ad Ischia Ponte la Fisalugo con Giovan Giuseppe Cervera ed a Casamicciola presso il Pio Monte della Misericordia Rino Gamboni, pace allâ&#x20AC;&#x2122;anima loro. In seguito è sceso in campo anche Gaetano Maschio a Forio continuando la tradizione. Questâ&#x20AC;&#x2122;anno invece ha preferito mandare in scena al Teatro Polifunzionale di Ischia â&#x20AC;&#x153;Natale in Casa Cupielloâ&#x20AC;?, la commedia di Eduardo De Filippo, da poco divenuta lâ&#x20AC;&#x2122;agguerrita concorrente della stessa â&#x20AC;&#x153;Cantata dei Pastoriâ&#x20AC;? sulla quale opera teatrale natalizia per eccellenza, è calato a Ischia, # dola cadere in un ingiusto dimenticatoio. Per la veritĂ , un tentativo di riportarla in scena questâ&#x20AC;&#x2122;anno al nuovo teatro Polifunzionale di Via % # te Ernesto Di Liddo, ma ha dovuto abbandonare lâ&#x20AC;&#x2122;idea sul nascere, per mancanza di â&#x20AC;&#x153;attoriâ&#x20AC;? disponibili, impegnati nelle varie compagnie isolane con altre commedie in pre prima volta questâ&#x20AC;&#x2122;anno non sarĂ rappresentata, suscitando le ire di Â&#x2018;
Â&#x2018; anno ne era stato acclamato protagonista con la regia di Roberto De Simone al teatro Trianon che purtroppo è chiuso e che doveva riaprire i battenti proprio in occasione dellâ&#x20AC;&#x2122;imminente Natale. Beppe Barra che ad Ischia si esibisce almeno una volta allâ&#x20AC;&#x2122;anno, e della Cantata dei Pastori, è prezioso custode, ha dichiarato: â&#x20AC;&#x153;Sono rammaricato e deluso, perchĂŠ questâ&#x20AC;&#x2122;anno, dopo una consuetudine durata 40 anni, Napoli non avrĂ la sua Cantata dei PastoriÂť ha detto lâ&#x20AC;&#x2122;artista nel corso della conferenza stampa di presentazione della decima edizione del ÂŤPremio Napoli câ&#x20AC;&#x2122;è
Vecchio graďŹ co a tempera della Cantata dei Pastori
Ernesto Di Liddo
Questâ&#x20AC;&#x2122;anno Ischia s la â&#x20AC;&#x153;Cantata dei Past Gaetano Maschio ha messo invece in scena la concorrente â&#x20AC;&#x153;N che si è tenuta il 24 novembre scorso al Teatro di San Carlo. A raccogliere la delusione del musicista è stato di Rosario Bianco, editore dellâ&#x20AC;&#x2122;Espresso napoletano (edizione Rogiosi), il mensile si è fatto carico di una promessa: ÂŤLa Cantata dei Pastori salirĂ sul palcoscenico del Teatro di San Carlo a dicembre 2015Âť. A Ischia chi è in grado di rammaricarsi tanto e di rimanere deluso alla stessa maniera di Beppe Barra per la mancata rimessa in scena dellâ&#x20AC;&#x2122;amata â&#x20AC;&#x153;Cantata dei Pastoriâ&#x20AC;?? Guardandoci intorno, crediamo, proprio nessuno. Ed è un vero peccato, perchĂŠ si contribuisce a declassare unâ&#x20AC;&#x2122;opera teatrale pregevole, di grande richiamo popolare e rappresentazione teatrale simbolo di una tradizione che solo nei giorni lieti del Nata-
le, trova la sua spiegazione rituale, culturale e sociale. La Cantata dei # te dalla nascita. Scritta da Andrea Perrucci col pseudonimo di Ruggiero Casimiro Ugone nel 1698, fu pubblicata nel medesimo anno e rappresentata con la denominazione originale â&#x20AC;&#x153;Il Vero Lume tra lâ&#x20AC;&#x2122;Ombre, ovvero la Spelonca Arricchita per la Nascita del Verbo Umanatoâ&#x20AC;?. La trama narra il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e delle insidie che i Diavoli frappongono loro per impedire la nascita di GesĂš. I Diavoli capitanato da Pluto e Belfegor, saranno y # geli e, al termine, vi sarĂ lâ&#x20AC;&#x2122;adorazione dei vari e classici personaggi del presepe: pastori, cacciatori e pescatori. Tra i protagonisti della sacra rappresentazione viene inserito Razzullo, uno scrivano inviato in Palestina per il censimento, comico personaggio di popolano perennemente affamato. Fu successivamente rivista in numerose Â&#x20AC;Â&#x2022;}}
fu introdotto un altro personaggio comico, Sarchiapone, un barbiere in fuga per aver commesso due omicidi. Col tempo, il tono dellâ&#x20AC;&#x2122;opera ha virato sempre piĂš verso il comico e il profano, tanto che nel 1889 la sua rappresentazione fu temporaneamente sospesa. Poco tempo dopo riprese alla grande. Fino allo scorso anno è stata messa in scena, come abbiamo detto sopra, durante il periodo natalizio dalla compagnia teatrale di Peppe Barra. La Radio Nazionale, che allâ&#x20AC;&#x2122;epoca si chiamava Eiar e trasmetteva dalla sede di Torino, sul secondo programma, lâ&#x20AC;&#x2122;attuale Radio 2, la sera del 24 dicembre, Vigilia di Natale del 1955, mandò in onda in sceneggiato radiofonico, La Cantata dei Pastori del Perrucci interpretata da attori del tempo quali Achille Millo, Anna Miserocchi, Ubaldo Lay, Riccardo Cucciolla, Antonio Battistella, Mario Colli, Roberto Bertea, Massimo Turci, Aleardo Ward con la regia di Anton Giulio Majano. Il 26 dicembre di due anni fa, ossia il 2012, è sta-
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NATALE
24 dicembre 2014
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Torneranno lâ&#x20AC;&#x2122;anno prossimo per una bella storia che si ripete
Il compianto artista Eduardo Canestrini
Le novene degli zampognari
La locandina di Natale in casa Cupiello che Gaetano Maschio e la sua conpagnia teatrale del Torrione ha mandato in scena al Polifunzionale di Ischia
snobba toriâ&#x20AC;?
atale in Casa Cupielloâ&#x20AC;? to trasmesso su Rai 1 un cartone animato basato su La Cantata dei Pastori, sceneggiato da Nicola Barile e coprodotto da Rai Fiction e Mad entertainment. Naturalmente, questi sono solo pochi esempi di un curriculum che nella storia ha fatto grande la Cantata dei Pastori unâ&#x20AC;&#x2122; opera mirata del â&#x20AC;&#x2DC;600 che non conosce tramonto. Soltanto Ischia lâ&#x20AC;&#x2122;ha snobbata. Ci consoleremo con â&#x20AC;&#x153;Natale in Casa Cupielloâ&#x20AC;? di Eduardo De Filippo. Lâ&#x20AC;&#x2122;opera è famosa e bella, ma non merita di essere preferita alla Cantata Dei Pastori, per storia, popolaritĂ e messaggio religioso. I personaggi creati dallâ&#x20AC;&#x2122;autore sono quasi tutti gli stessi che compaiono nel presepe napoletano che siamo abituati a vedere ed apprezzare: dalla nativitĂ agli angeli, dal pescatore, al cacciatore, dal pecoraio a Benino, dai pastori delle piĂš svariate espressioni alle pecore. Insomma atmosfera piena di un Natale coinvolgente, tutto sentimento e tradizione che non teme la concorrenza.
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ono ritornati sullâ&#x20AC;&#x2122;isola il 16 dicembre per la Novena del Bambino, e giĂ al primo chiarore del giorno si sono presentati A cura di davanti alle edicole votive di tutta lâ&#x20AC;&#x2122;isola Michele Lubrano ed in case di chi li accetta di primo mattino, per diffondere il dolce suono delle ceramelle e delle zampogne per dare il via allâ&#x20AC;&#x2122;attesa novena di Natale, che segue quella dellâ&#x20AC;&#x2122;Immacolata. Sono gli zampognari che da una vita vengono ad Ischia, ogni anno, chi per guadagnare qualche soldo in piĂš da portare y i nipoti dei nonni che a loro volta venivano ad Ischia dalla Ciociaria nel Lazio, dallâ&#x20AC;&#x2122;Abruzzo e dal Molise Â&#x20AC;Â&#x2122;} <
ed hanno diviso il territorio in zone, Comune per Comune. Ciascuna coppia di zampognari suona nel
# pito dellâ&#x20AC;&#x2122;altra coppia di colleghi che invece effettua la propria novena nella zona di sua pertinenza. Vâ&#x20AC;&#x2122;è rispetto fra loro senza per altro farsi la concorrenza. Regalano alle famiglie con cui si accodano per la prestazione, la classica cucchiaiella di legno che portano nel sacco di tela e intagliata col coltellino personale durante il tempo in cui sono al pascolo con le proprie pecore al paese loro a svolgere lâ&#x20AC;&#x2122;antico mestiere di pastori. Gli zampognari piacciono molto ai bambini, mentre gli adulti ne sono affascinati perchĂŠ gli
ricordano il tempo della loro fanciullezza in unâ&#x20AC;&#x2122;epoca ben diversa da quella di oggi allorquando si apprezzavano le cose semplici e si vivevano le festivitĂ natalizie con la gioia nel cuore sapendo che lâ&#x20AC;&#x2122;unico modo per svagarsi ed essere felici in quei particolari giorni, erano il gioco con le nocelle per strada, il gioco della tombola in famiglia, la rappresentazione teatrale della â&#x20AC;&#x153;Cantata dei Pastoriâ&#x20AC;?, i presepi, andare nei boschi per raccogliere il muschio e gli alberelli di sorbe pelose, le funzioni del Natale in chiesa ed in # no quel clima senza pretese che esisteva fra la gente di quel tempo. In conclusione, gli zampognari anche questâ&#x20AC;&#x2122;anno hanno svolto il loro compito. Ci hanno deliziato con le due novene, del lâ&#x20AC;&#x2122;Immacolata e di Natale. Sono tornati ai loro paeselli dâ&#x20AC;&#x2122;Abruzzo, del Frusinate e della Lucania per tornare ai propri mestieri che sono stati dei loro padri e dei loro nonni. Torneranno a Ischia il prossimo anno. E la storia si ripete.
AVVISO La rubrica ISCHIA 3P: PAESI, PAESAGGI & PERSONE a cura dellâ&#x20AC;&#x2122;agronomo Francesco Mattera, continua nel prossimo numero del Kaire. Ci scusiamo con i lettori.
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NATALE 24 dicembre 2014
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Associazione italiana amici del presepio Sezione Isola d’Ischia - Itinerario presepistico 2014 ISCHIA 1. Località: Ischia Ponte Via Punta Molino (C/o Ex Carcere mandamentale) Orario apertura: 10:30/20:00 Stile: Mostra di presepi artigianali in stile Ischitani Gruppo: Gruppo Isclani in collaborazione con L’AIAP Ischia Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 2. Località: Ischia Ponte Via Sogliuzzo, 29 (Angolo Cartaromana) Orario apertura: 11:00/13:00 - 16:30/20:00 Stile: Ischitano con costumi d’epoca del ‘700 Gruppo: Gruppo Isclani Ideatori: Vincenzo Schiano, Danilo Borriello, Antonio Mazzella 3. Località: Ischia Ponte Via Seminario, 21 ( di fronte Palazzo Vescovile) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: Mostra presepiale sullo stile Ischitano Gruppo: A cura Ass. AIAP Ischia. 4. Località: Ischia Ponte Via Giovan Battista Vico Orario: 10:00/13:00 16:00/21:00 Stile: Presepe narrato ed animato Ideatori: Ass. Culturale E’ bello o’ presepio. 5. Località: Ischia Ponte Via Stradone ( angolo INPS) Orario: 10:00/13:00 15:00/21:00 Stile: XXI Ediz. Presepe tipico Ischitano Gruppo: Ischia nel presepio Ideatori: Pasquale Di Massa , Rosario Scotto Di Minico, Pasquale e Rino Iodice, Tony Ferrandino, Giovanni Mazzella, Michele Di Meglio. 6. Località: Ischia Ponte Via L. Mazzella (Chiesa dello S.Santo) Stile: Presepe in parrocchia in stile Ischitano Gruppo: I giovani e adulti della Parrocchia Ideatori: Pasquale Di Massa, Rosario Scotto Di Minico, Luigi Iacono
7. Località: Ischia Porto P.za degli Eroi c/o Parafarmacia Stile: Presepe tradizionale Ideatore: Andrea e Marco Di Massa 8. Località: Ischia Porto P.za Antica Reggia Villa Maria Apertura: Tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00; dalle 15.30 alle 21:00 – Chiuso dal 22 al 26 dicembre2014 Stile: Il presepe del ‘700 napoletano a Ischia Ideatore: Giovan Giuseppe Della Vecchia. 9. Località: Ischia Porto Via Iasolino ( Chiesa S. Maria di Portosalvo) Stile: Presepe ‘700 Napoletano Apertura: Orari delle Messe Gruppo: Gruppo Parrocchiale CASAMICCIOLA TERME 1. Località: Santuario dell’Immacola della Sentinella Apertura: dal 08/12/14 al 07/01/15 Orario: 09:00/12:00 16:00/18:00 Stile: popolare Gruppo: Amici della Sentinella 2. Località: Parrocchia Santa Maria Maddalena Apertura: giorni feriali 16.00 19.00. Giorni festivi 9.30 - 12.30; 16.00 - 19.00 Orario: Apertura Chiesa Stile: popolare Gruppo: Gruppo giovanile 3. Località: Vincenzo Mattera Via Mortito Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 10:00/12:00 16:00/20:00 Stile: ispirato al presepe napoletano
Gruppo: Amici di Santa Restituta e Dott. F. De Siano
Stile: Popolare Gruppo: Comunità parrocchiale
FORIO
2. Località: Via Vittorio Emanuele 73 (di fronte scuole medie) Apertura: dal 08/12/14 al 08/01/15 Orario: 10:00/12:30 Stile: Popolare tradizionale Gruppo: Libera Di Costanzo con famiglia
1. Località: Chiesa Monterone Apertura: dal 10/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra locale Gruppo: Don Pasquale Sferratore 2. Località: Chiesa di San Francesco Apertura: dal 8/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale 3. Località: Basilica S. Maria di Loreto Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Tradizionale in pietra verde con fiumi e case rurali Gruppo: Don Pasquale Mattera 4. Località: Parrocchia San Leonardo Abate (Centro di Panza) Apertura: dal 08/12/14 al 16/01/15 Orario: 11:00/13:00 16:00/20:00 Stile: Ischitano Gruppo: Ass. Cult. MOVEO SERRARA FONTANA 1. Località: Serrara Chiesa S. Maria del Carmine Piazza Fontana Apertura: dal 11/12/14 al 11/01/15 Orario: 09:30/19:30 Stile: Ischitano Gruppo: Gruppo parrocchiale giovanile
LACCO AMENO BARANO D’ISCHIA 1. Località: Chiesa S. Restituta Apertura: dal 8/12/14 al 15/01/15 Orario: 10:00/12:00 17:00/20:00 Stile: Napoletano
1. Località: Chiesa di San Sebastiano Apertura: dal 08/12/14 al 10/01/15 Orario: 9:00/12:30 17:00/20:00
3. Località: Via Regina Elena 23 (di fronte UPIM) Apertura: dal 14/12/14 al 15/01/15 Orario: 16:15/20:30 Stile: Popolare Gruppo: Francesco Mattera Antonio Mattera Resty Castagliuolo Giusy Scotto Francesco Scotti Maria Varchetta Leonardo Di Iorio APPUNTAMENTI PER VIVERE INSIEME IL MISTERO DI GESÙ Giorno 8 Dicembre 2014 ore 19,30 nella chiesa dello Spirito Santo: Presentazione della brochure con l’itinerario presepistico Isolano e tanto altro… Giorno 6 Gennaio 2015: Chiusura delle attività Presepistiche dell’Associazione ore 17,30 nell’Episcopio Vescovile con il Concorso Presepe Insieme dove verranno premiati con vari riconoscimenti tutti i presepi aperti al pubblico in tutta l’isola d’Ischia.
NATALE
15 24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
Gli â&#x20AC;&#x153;auguri scomodiâ&#x20AC;? di don Tonino Bello
â&#x20AC;&#x153;Non posso sopportare lâ&#x20AC;&#x2122;idea di dover rivolgere auguri inno-
Care lettrici e cari lettori, con questa lettera di don Tonino Bello, vi auguriamo un sereno, gioioso e â&#x20AC;&#x153;scomodoâ&#x20AC;? Natale. Che sia Natale ogni giorno dellâ&#x20AC;&#x2122;anno, ovunque voi siate, con chiunque vi troviate. $ Â&#x161; " # pagnia anche nel nuovo anno, portandovi sempre la lieta notizia. Auguri sinceri e di cuore
cui, formaliâ&#x20AC;?. CosĂŹ inizia la lettera scritta oltre ventâ&#x20AC;&#x2122;anni fa in occasione del Natale da don Tonino Bello e pubblicata nel libro
Lorenzo Russo Direttore Kaire
â&#x20AC;&#x153;Scomodi auguri - Il Signore del mondo in una mangiatoiaâ&#x20AC;?
C
arissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi A cura di â&#x20AC;&#x153;Buon Nataleâ&#x20AC;? sendon Tonino Bello za darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti lâ&#x20AC;&#x2122;idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura lâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! GesĂš che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno,
+ " uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie na + " della spazzatura, lâ&#x20AC;&#x2122;inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nellâ&#x20AC;&#x2122;affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tut-
te le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco / # do non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i # te, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra / " di vedere che poco piĂš lontano di una spanna, con lâ&#x20AC;&#x2122;aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nellâ&#x20AC;&#x2122;o " " #
ferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere â&#x20AC;&#x153;una gran luceâ&#x20AC;? dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi mul scaldano. Che i ritardi dellâ&#x20AC;&#x2122;edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte, â&#x20AC;&#x153;facendo la guardia al greggeâ&#x20AC;?, e scrutano lâ&#x20AC;&#x2122;aurora, vi diano il senso della storia, lâ&#x20AC;&#x2122;ebbrezza delle attese, il gaudio dellâ&#x20AC;&#x2122;abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi lâ&#x20AC;&#x2122;unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
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Economia & Lavoro 24 dicembre 2014
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Lâ&#x20AC;&#x2122;ITALIA DISEGUALE
â&#x20AC;&#x153;Famiglie piĂš ricche ma la paralisi fa male a giovani e anzianiâ&#x20AC;? Il sociologo Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Censis, non vede uno scontro tra genitori e ďŹ gli per il lavoro: â&#x20AC;&#x153;Concorrenti, forse; sicuramente non conďŹ&#x201A;ittualiâ&#x20AC;?. Piuttosto esiste un conďŹ&#x201A;itto mediatico â&#x20AC;&#x153;contro la casta, i ladri, i potenti, i corrotti. Ma non può diventare collettivo, che porta alla piazza. Semmai crea rancore, gossip negativo, scandalo, nervosismo diffusoâ&#x20AC;?
anno che si sta chiudendo è stato segnato da una crescente preoccuA cura di pazione sul lavoro che Luigi scompare, sui giovani Crimella costretti a â&#x20AC;&#x153;emigrareâ&#x20AC;? oppure a vegetare senza far nulla, sulle fabbriche che chiudono. Che tipo di societĂ ci aspetta? Risponde il sociologo Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Censis. Nel 2014 abbiamo preso coscienza che il nostro Paese è in & cupazionale. I giovani italiani sono lâ&#x20AC;&#x2122;anello debole della soci &' â&#x20AC;&#x153;Certo, sono un anello debole, ma non sono i soli e non è neppure colpa loro. Le famiglie sono piĂš â&#x20AC;&#x2DC;liquideâ&#x20AC;&#x2122; di 5 anni fa, in un certo senso si sono â&#x20AC;&#x2DC;arricchiteâ&#x20AC;&#x2122;, però non ci sono aspettative positive. Una volta speravano nella casa nuova, nellâ&#x20AC;&#x2122;auto. Oggi invece non si muove nulla, perchĂŠ si limitano a tutelarsi per il domani e a sostenere { 7 dinamica e le stesse imprese, che di soldi ne hanno piĂš di prima, non investono perchĂŠ non vedono opportunitĂ . Il sistema cosĂŹ è imballato. Ma se poco o nulla si muove pagano tutti, giovani e anzianiâ&#x20AC;?. Dal 2007 ad oggi gli occupa-
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1 milione di posti di lavoro. I disoccupati nel frattempo sono
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fare di fronte a queste cifre ' â&#x20AC;&#x153;Lo sconforto in sĂŠ non è commentabile. Invece dobbiamo dire, piĂš realisticamente, che il sistema ha reagito a questa disoccupazione con un aumento enorme del â&#x20AC;&#x2DC;neroâ&#x20AC;&#x2122;, del â&#x20AC;&#x2DC;sommersoâ&#x20AC;&#x2122;, dei redditi anche loro â&#x20AC;&#x2DC;sommersiâ&#x20AC;&#x2122;. Lo provano la crescita dei risparmi che, se il la devono venire dal sommerso. La tragedia è che una volta, quando scoprimmo questo fenomeno, esso rappresentava una fase di passaggio verso lâ&#x20AC;&#x2122;emersione. Oggi invece appare piĂš triste, come un lavoro di arrangiamento. La famiglia in sĂŠ ha piĂš soldi, potrebbe garantire un reddito ulteriore, ma i giovani tendono al lavoro sommerso in attesa di tempi miglioriâ&#x20AC;?. Il Jobs Act con lâ&#x20AC;&#x2122;eliminazione dellâ&#x20AC;&#x2122;art. 18 per i nuovi assunti e il contratto a tutele crescenti 5 ' â&#x20AC;&#x153;Il Governo ha deciso un provvedimento che ha una strada obbligata: trasformare la fungaia dei contratti atipici in contratti a tempo indeterminato. CosĂŹ facendo farĂ
" / centinaio di migliaia di contratti in piĂš rottamando una selva di forme contrattuali atipiche e in piĂš garantendo alle aziende un poâ&#x20AC;&#x2122; di soldi, senza porre problemi in caso di licenziamento perchĂŠ per i primi 3 anni si dovrĂ corrispondere una mensilitĂ e mezza per anno. Si favorisce una pulizia del sistema e maggiore elasticitĂ â&#x20AC;?. Ma con pochi posti di lavoro "
alla â&#x20AC;&#x153;concorrenzaâ&#x20AC;? tra genitori ' â&#x20AC;&#x153;Concorrenti, forse; sicuramente Â&#x160; + $ to, oggi, è quasi â&#x20AC;&#x2DC;mediaticoâ&#x20AC;&#x2122;: contro la casta, contro i ladri, i potenti, i corrotti. Ma non può diventare collettivo, che porta alla piazza. Semmai crea rancore, gossip negativo, scandalo, nervosismo diffuso. Dobbiamo tenere fermo un concetto: la società è piĂš stabile di quello che sembra. Il vero proble 7 le diseguaglianze tra gruppi, classi, categorieâ&#x20AC;?. 6 9 " :
rischia di creare una ulteriore
tetti dallâ&#x20AC;&#x2122;art. 18 per i prossimi (;<);
-
' â&#x20AC;&#x153;La societĂ italiana è piena di diseguaglianze e dâ&#x20AC;&#x2122;ingiustizie storiche: basta pensare alle pensioni-baby con i 19 anni 6 mesi e 1 giorno di lavoro; o al sistema pensionistico retributivo rispetto a quello contributivo. Nel lavoro resta lâ&#x20AC;&#x2122;art 18 per i vecchi assunti, ma tutti tendono agli indennizzi. Le vere diseguaglianze storiche abissali, semmai, le troviamo e le avremo ancora a lungo sulle pensioni concesse negli ultimi decenniâ&#x20AC;?. = ""
aspettarci che scocchino scin
' â&#x20AC;&#x153;Direi di no. I meccanismi generazionali si vanno invece â&#x20AC;&#x2DC;incarognendoâ&#x20AC;&#x2122; dentro le famiglie per altri motivi, non legati al lavoro, ai soldi, ma alle dinamiche della psicologia profonda. Sono venuti a galla in questi ultimi anni lâ&#x20AC;&#x2122;ondata dei problemi e delle scelte partite negli anni â&#x20AC;&#x2DC;70 e â&#x20AC;&#x2DC;80, sulle libertĂ individuali, del tipo â&#x20AC;&#x2DC;il corpo è mio e Â&#x160; " a oltranza ha portato e sta ancora comportando attriti generazionali profondi, ma che sono cosĂŹ appun Â&#x20AC; ti nella malattia psichica piuttosto che emergere chiaramente come fattori sociali organizzatiâ&#x20AC;?.
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Economia & Lavoro
24 dicembre 2014
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A MEZZOGIORNO
Persi quindici punti di PIL
GAZZETTA UFFICIALE
La ripresa resta incerta a causa della pesante zavorra della corruzione
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el contesto del rap _ stria, intitolato â&#x20AC;&#x153;Il reA cura di # ^ Roberto Rea
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Storie 24 dicembre 2014
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NEL VILLAGGIO DI KNAYEH
Il natale in Siria sotto il tallone brutale dei miliziani dellâ&#x20AC;&#x2122;ISIS Il parroco, il francescano Hanna Jallouf, siriano, 62 anni, racconta: â&#x20AC;&#x153;Possiamo celebrare messe e funzioni ma non possiamo uscire fuori dalla nostra chiesa. A Natale non possiamo abbellire lâ&#x20AC;&#x2122;esterno della chiesa, fare il presepe, allestire lâ&#x20AC;&#x2122;albero. Ma questo non ci impedirĂ di riunirci il 24 dicembreâ&#x20AC;Ś In chiesa avremo un piccolo presepe, fatto solo di una piccola culla per deporre il Re della paceâ&#x20AC;?
C
i sarĂ solo una piccola culla sotto lâ&#x20AC;&#x2122;altare della chiesa parrocchiale di A cura di san Giuseppe, nel vilDaniele Rocchi laggio di Knayeh, nella valle dellâ&#x20AC;&#x2122;Oronte, vici ~ J< settentrionale), dove i frati minori _ ~ < presenti da oltre 125 anni. Da tempo sotto il controllo della fazione jihadista Jabhat al-Nusra, braccio siriano di al Qaeda, impegnato nella lotta al regime del presidente Assad, il villaggio, e i suoi dintorni, abitato da circa 800 fedeli, si appresta a vivere il Natale tra paura e speranza. Uno stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo che il parroco, il francescano Hanna Jallouf, siriano, 62 anni, racconta con una certa emozione: â&#x20AC;&#x153;La guerra e la violenza hanno spinto molte persone, tra cui tanti nostri cristiani, a partire, a cercare rifugio altrove, anche per permet studiare. Nelle scuole del villaggio, ormai, si insegna solo il Coranoâ&#x20AC;?.
Da quando la zona è in mano alle brigate islamiste vessazioni e soprusi ai danni della popolazione locale sono allâ&#x20AC;&#x2122;ordine del giorno. A farne le spese lo stesso parroco, sequestrato dai miliziani armati, lo scorso mese di ottobre, insieme ad altri parrocchiani, e dopo qualche giorno rilasciato. Nonostante la gravitĂ della situazione la parrocchia è rimasta attiva anche se deve rinunciare a suonare le campane ed è tenuta a rispettare lâ&#x20AC;&#x2122;obbligo di coprire le statue e le immagini sacre esposte allâ&#x20AC;&#x2122;aperto. E il Natale imminente acuisce questa sofferenza senza impedire alla piccola comunitĂ cristiana di vivere la nascita di Cristo. â&#x20AC;&#x153;Da giorni â&#x20AC;&#x201C; rivela il parroco - i nostri fedeli hanno cominciato a pulire le case, a preparare qualche dolce, per quel che si può, e rendere dignitosa la festaâ&#x20AC;?. LibertĂ di culto. â&#x20AC;&#x153;Con tutte le dif " una certa libertĂ di culto â&#x20AC;&#x201C; spiega padre Hanna - possiamo celebrare messe e funzioni ma non possiamo uscire fuori dalla nostra chiesa. A Natale non possiamo abbellire lâ&#x20AC;&#x2122;esterno della chiesa, fare il presepe, allestire lâ&#x20AC;&#x2122;albero. Ma questo non ci impedirĂ di riunirci innanzitutto il 24 dicembre. La nostra messa di mezzanotte la celebreremo il pomeriggio per motivi di sicurezza. Mancheranno le luminarie, ma $
piccolo presepe, fatto solo di una piccola culla per deporre il Re della paceâ&#x20AC;?. Pace: una parola che sem un paese dilaniato da oltre tre anni di guerra, con centinaia di migliaia di morti e milioni tra sfollati e rifugiati. E il futuro non sembra portare nulla di buono. â&#x20AC;&#x153;La situazione è grave. Nel villaggio ci hanno portato via le nostre terre, le nostre $ sono stato imprigionato â&#x20AC;&#x201C; ricorda il parroco â&#x20AC;&#x201C; insieme ad altre sedici persone del mio villaggio. Abbiamo passato un periodo davvero < abbiamo sentito la sua mano potente sul nostro capo e sui nostri * 7 < protettore. Non sappiamo come " / alla giornata. Abbiamo paura del
7 < \ < < / do si ha a che fare con â&#x20AC;&#x153;tanti ladri in giroâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Non ci hanno lasciato nulla, hanno portato via tutto â&#x20AC;&#x201C; spiega il francescano parlando dei miliziani islamisti - ora stanno cominciando a tagliare gli alberi per fare legna da ardere che rivendo ~ anche gli olivi che sono fonte di sostentamento per molti. Ci hanno preso il raccolto di olive, della terra, hanno rubato i nostri attrez-
zi, trattori, macchine, non hanno lasciato niente. Una cosa orribileâ&#x20AC;?. Fino alla morte. â&#x20AC;&#x153;< perchĂŠ vogliamo dire ai fondamentalisti che siamo cristiani e lo $ avi sono nati e morti qui. CosĂŹ faremo anche noiâ&#x20AC;? ribadisce padre Jallouf. â&#x20AC;&#x153;Con la popolazione locale non abbiamo problemi, viviamo in pace, ci rispettiamo e ci aiutiamo da sempre. Abbiamo paura di questi fondamentalisti venuti da fuori che non conoscono la nostra terra e la nostra tradizione di convivenza. Hanno provato a convertirci ma senza successo. Quando ero in prigione volevano che diventassimo musulmani. Abbiamo detto loro che siamo cristiani e che lo $ / zione abbiamo sentito la preghiera della nostra comunitĂ e della chiesa intera. Nel villaggio le case dei cristiani erano diventate tante cappelle di adorazione eucaristicaâ&#x20AC;?. Natale diventa, allora, unâ&#x20AC;&#x2122;ulteriore prova di testimonianza. â&#x20AC;&#x153;Alla comunitĂ di Knayeh dirò che Cristo è la pace e solo da lui viene questo dono. Da Lui il coraggio e la forza per sostenere tanta sofferenze. Alla mia gente dirò, ancora una volta, di testimoniare pace, gioia e unitĂ . PerchĂŠ ne siamo certi: < " La notte sta passando e una nuova alba è vicinaâ&#x20AC;?. Parole che assumono un valore particolare. Non una semplice speranza, ma un passaggio di testimone. Una staffetta di fede che corre sulla stessa strada percorsa, duemila anni fa, da san Paolo per andare da Gerusalemme a Antiochia e che dista solo poche centinaia di metri dalla parrocchia ÂĽ $ / â&#x20AC;&#x201C; conclude - lâ&#x20AC;&#x2122;apostolo dava forza ai fedeli per perseverare nella fede. Ed è quello che stiamo facendo. La tribolazione di oggi ci ha permesso di dare al Natale il suo vero valore: _ alla morte. Lo diciamo anche ai nostri fratelli in Occidente. Ă&#x2C6; anche per loro che offriamo le nostre tribolazioni. Buon Natale!â&#x20AC;?.
Ecclesia
24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
L'
Udienza generale di Papa Francesco del 17 dicembre 2014 è A cura dellâ&#x20AC;&#x2122;Ordine stata tutta improntaFrancescano ta sulla Famiglia e in Secolare special modo sulla di Forio Famiglia di Nazaret.â&#x20AC;? La vicinanza del Natale accende su questo mistero una grande luce. Lâ&#x20AC;&#x2122;incarnazione del Figlio di Dio apre un nuovo inizio nella storia universale dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo e della donna. E questo nuovo inizio accade in seno ad una famiglia, a Nazaret. GesĂš nacque in una famiglia. Lui poteva venire spettacolarmente,o come un guerriero, un im#
$ % & di famiglia, in una famiglia. Questo è importante: guardare nel presepio questa scena tanto bella. Dio ha scelto di nascere in una famiglia umana, che ha formato Lui stesso. Lâ&#x20AC;&#x2122;ha formata in uno sperduto villaggio della periferia dellâ&#x20AC;&#x2122; Impero Romano. Non a Roma, che era la capitale dellâ&#x20AC;&#x2122; Impero,non in una grande cittĂ , ma in una periferia quasi invisibile, anzi, piuttosto malfamata.â&#x20AC;? Senza mancare di rispetto alla famiglia di Nazaret si può affermare che anche in essa ci furono dei
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per lâ&#x20AC;&#x2122;imminente festa quanto gli chiedeva. In modo di intravedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si era trovato il Bambino GesĂš per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una mangiatoia e come giaceva sul y
lâ&#x20AC;&#x2122;ebbe ascoltato, quellâ&#x20AC;&#x2122;uomo buo _ ] - - no e fedele se ne andò sollecito e geli ci narrano due momenti di cri- & { + approntò, nel luogo designato, tutto secondo il disegno esposto dal si. Il primo nel rapporto tra Maria questo? e Giuseppe. Quando Giuseppe Lâ&#x20AC;&#x2122;amore di San Francesco per santo. viene a sapere che la sposa è incin- la Sacra Famiglia e per il Bam- La notte della celebrazione è chiara ta, il turbamento si impossessa del bino GesĂš è rimasto legato alla come pieno giorno e deliziosa per suo intimo mentre una domanda famosa celebrazione del Natale gli uomini e per gli animali! La genangosciosa inizia a martellare la a Greccio, nel 1223, quando egli, te accorre e si allieta di un gaudio sua mente. rappresentando al vivo la scena mai assaporato prima, davanti al Giuseppe si carica della situazione, della nascita di GesĂš si fece ÂŤbam- rinnovato mistero. - bino col BambinoÂť che gli era ap- La selva risuona di voci e le rupi sa, solo si pone in attesa di capire J_ Â&#x2122;Y&Â&#x201C;|WK * Z echeggiano di cori festosi. Canta(cfr. Mt 1,18-25 ). di amore particolare quel luogo e no i frati le debite lodi al Signore, Quale insegnamento dalla sapien- > & e la notte sembra tutto un sussulto za e grandezza dâ&#x20AC;&#x2122;animo di questo esiste una grande cittĂ dove si sia- di gioia. uomo! Câ&#x20AC;&#x2122;è poi la crisi di rapporto no convertite al Signore tante per- Il santo di Dio è lĂŹ estasiato di tra i genitori Maria e Giuseppe e il sone quante ne ha Greccio, un pa- fronte alla mangiatoia, lo spirito ` & 7 - k @ J ^ Â&#x2122;Â?&WYÂ&#x17E;WK vibrante pieno di devota compunta lâ&#x20AC;&#x2122;ansia e lo stupore per il com- ÂŤCâ&#x20AC;&#x2122;era in quella contrada un uomo zione e pervaso di gaudio ineffabi di nome Giovanni. Circa quindici le. Poi viene celebrato sulla manavvisare, si stacca dai suoi genitori giorni prima della festa della Na- giatoia il solenne rito della messa e provocando in essi una compren- tivitĂ . Il beato Francesco lo fece il sacerdote assapora una consolasibile apprensione insieme ad una chiamare e gli disse di preparare zione mai gustata primaÂť FF 469.
La famiglia di Nazaret
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Arte & Liturgia 24 dicembre 2014
IL SANTO
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Commento al Vangelo
DELLA SETTIMANA
GiovedĂŹ 25 dicembre 2014
26 DICEMBRE
NATALE DEL SIGNORE
Santo Stefano primo martire
Abilitati a portare la pace
A cura di Francesco Schiano
Santo Stefano: fu probabilmente uno dei primi ebrei a convertirsi, seguĂŹ lâ&#x20AC;&#x2122;insegnamento degli Apostoli e in virtĂš della sua cultura, saggezza e fede genuina, divenne anche il primo dei diaconi di Gerusalemme. Di lui si parla nei capitoli 6 e 7 degli Atti degli Apostoli: si narra che i dodici Apostoli elessero sette uomini, scegliendoli tra i discepoli or + # sero esclusivamente di diffondere la parola di Dio. Il primo dei sette fu proprio Stefano che si adoperò con instancabile impegno nella missione cui era stato destinato, convertendo numerosi ebrei in transito per Gerusalemme. Ben presto però lâ&#x20AC;&#x2122;opera di Stefano divenne oggetto di critica da parte degli ebrei che assistevano alla conversione sempre piĂš massiccia dei loro. { k Â&#x2122;Â&#x2122; Â&#x2122;Â? < accusato di â&#x20AC;&#x153;pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dioâ&#x20AC;?. Catturato dagli anziani e dagli scribi, fu trascinato davanti al Sinedrio e accusato grazie a falsi testimoni. Dopo un lungo discorso rivolto ai membri del Sinedrio, Stefano fu quindi trascinato fuori dalle mura di Gerusalemme e lapidato senza pietĂ . Di seguito si scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani, comandata da Saulo, il futuro â&#x20AC;&#x153;apostolo delle gentiâ&#x20AC;?.
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loria a Dio nellâ&#x20AC;&#x2122;alto dei cieli â&#x20AC;Śâ&#x20AC;? La frase che il Vangelo di oggi ci consegna è gioia. Dio, lâ&#x20AC;&#x2122;Onnipotente, colui Dal che è nei cieli, si è fatto uno di noi in Sussidio Cei GesĂš, condivide la nostra esperienza umana, la nostra vita terrena, la nostra umanitĂ . Questo è il Natale. Questa la grandezza del nostro Dio. Non possiamo che guardare il cielo ed elevare il nostro grazie per quel bambino che è nato per noi. In lui si unisce la terra al cielo. Non solo la nostra riconoscenza, la nostra gratitudine, la nostra preghiera sale a Dio. La frase degli angeli dice â&#x20AC;&#x153;â&#x20AC;Ś pace in terra agli uomini di buona volontĂ â&#x20AC;?. Comprendere, vivere e celebrare il Na { * # / ÂŁ la pace che ci è data in dono e divenirne portatori nella nostra vita. Non gesti vuoti di pace come quelli che ci scambiamo molte volte nellâ&#x20AC;&#x2122;Eucarestia.
Non solo a Natale si deve â&#x20AC;&#x153;essere piĂš buoniâ&#x20AC;?. A Natale si è fatta pace fra Dio e lâ&#x20AC;&#x2122;uomo, fra lâ&#x20AC;&#x2122;uomo e gli uomini, in Cristo Salvatore. Ă&#x2C6; tempo allora di vivere rapporti di pace, di divenire costruttori di pace, di rapporti nuovi fra noi. PAPA FRANCESCO: ÂŤLa vera pace non e un equilibrio tra forze contrarie, non è una bella â&#x20AC;&#x153;facciataâ&#x20AC;? dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, la pace è artigianale e si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in GesĂš Cristo: guardando il Bambino nel presepe, bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime piĂš fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati... Le guerre spezzano e feriscono tante vite!Âť. IMPEGNO DI VITA Costruisci la pace in questi giorni di Natale proprio a partire dalla tua famiglia: compi un gesto di pace verso qualche familiare. Ă&#x2C6; la pace di Cristo.
Vangelo vissuto
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iovanna ha lasciato il suo lavoro per realizzare un sogno: piantare un campo di fragole in un deserto di cemenDal 7 " Sussidio Cei grazie alla volontĂ e al coraggio di una giovane donna che nel quartiere San Paolo di Bari, nella parrocchia S. Giovanni Bosco, ha creato una cooperativa per ragazzi. < 7 / Â?Y persone eppure mancano i servizi: non câ&#x20AC;&#x2122;è neanche + giocare senza paura di inciampare in qualche siringa o bottiglia di vetro, câ&#x20AC;&#x2122;è una sola scuola media e unâ&#x20AC;&#x2122;alta percentuale di ragazzi che abbandonano la scuola e che rischiano di essere arruolati nellâ&#x20AC;&#x2122;esercito della malavita. I bambini di San Paolo sono giĂ dei piccoli adulti per + Â&#x2021; WÂ&#x2122; " piangono un marito ucciso dalla malavita. Bambini che non giocheranno mai a pallone con il loro papĂ
+ ~ ` di gioco, un asilo, un doposcuola parrocchiale, piantando dei semi di speranza per una vita nuova. Nel grigiore del quartiere, adesso câ&#x20AC;&#x2122;è unâ&#x20AC;&#x2122;alternativa in cui il colore fa da padrone e lâ&#x20AC;&#x2122;allegria è in prima linea. Giovanna e don Mimmo cercano ogni giorno di offrire ai ragazzi un modello concreto di impegno, di opporre al valore del successo e del guadagno facile quello di una vita in cui le delusioni vanno affrontate e superate senza lasciar spazio alla rassegnazione e alla delinquenza. La cooperativa campo di fragole è un raggio di sole, ma soprattutto è una risposta a chi crede in un futuro di speranza e di vita piena.
Arte & Liturgia
21 24 dicembre 2014
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Commento al Vangelo
GiovedĂŹ 1 gennaio 2015 MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
Generare il Cristo, Dio della pace ellâ&#x20AC;&#x2122;Ottava del Natale, allâ&#x20AC;&#x2122;inizio dellâ&#x20AC;&#x2122;anno civile, si celebra la solennitĂ di Maria Madre di Dio. Dal 1967 è stata indetta per questo giorno la Giornata mondiale della pace. Riprendiamo Dal cosa intendeva Paolo VI, che spostò la solennitĂ in questa Sussidio Cei data connettendoli dunque esplicitamente: ÂŤNel ricomposto ordinamento del periodo natalizio â&#x20AC;&#x201C; scrisse Paolo VI â&#x20AC;&#x201C; ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennitĂ di Maria Santissima Madre di Dio: essa [â&#x20AC;Ś] è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignitĂ che ne deriva per la Madre santa [â&#x20AC;Ś]; ed è, altresĂŹ, unâ&#x20AC;&#x2122;occasione propizia per innovare lâ&#x20AC;&#x2122;adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cfr. Lc 2,14), per implorare da Dio, mediante la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dellâ&#x20AC;&#x2122;Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata mondiale della pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura giĂ nel cuore di molti uomini frutti di PaceÂť (Marialis cultus, 5). PORTATORI DI BENEDIZIONE Dal momento della creazione lâ&#x20AC;&#x2122;uomo è stato chiamato da Dio a continuare la Sua creazione. Gli ha messo in mano tutto quanto il creato chiedendogli di operare a nome suo. Da quel momento in poi la bellezza e la bontĂ del creato dipendono dallâ&#x20AC;&#x2122;uomo. Spesso però quando lâ&#x20AC;&#x2122;uomo riceve una forma di potere dimentica di essere stato oggetto di un dono e di una responsabilitĂ e correre il rischio di dimenticare di essere stato chiamato. Maria, la donna piĂš importante della storia, ha compreso bene il dono di Dio e la responsabilitĂ che gravava sulle sue spalle. Non era una cosa ba-
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Vangelo vissuto
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ichele è un giovane operatore delle cucine popolari di Padova. Ha iniziato a fare voDal lontariato lĂŹ come obiettore di Sussidio Cei coscienza. Terminato lâ&#x20AC;&#x2122;anno è rientrato nellâ&#x20AC;&#x2122;azienda dove lavorava, ma sentiva che gli mancava qualcosa, quel rapporto umano fatto di gesti semplici, ma concreti. Allo / + / 7 tata la sua vita. Ogni mattina prende il treno per percorrere quei 15 km che lo portano a Padova. In stazione incontra molte delle persone che â&#x20AC;&#x2DC;frequentanoâ&#x20AC;&#x2122; le cucine, tanta gente bisognosa e sola. â&#x20AC;&#x153;A volte penso a cosa farebbe questa gente senza il nostro centroâ&#x20AC;?, sospira Michele. Le cucine popolari sono infatti un punto di riferimento per molti. Qui i poveri trovano un pasto caldo, la possibilitĂ di farsi una doccia, di essere visitati da un medico. Qui incontrano suor Lia e tanti volontari, giovani e meno giovani, lavoratori e neo pensionati che si sporcano le mani per lâ&#x20AC;&#x2122;uomo, vivendo a pieno il loro essere cristiani e toccando con mano la disperazione. Si rapportano con persone che ritenevano diverse e che ritrovano fratelli. Il quotidiano assume cosĂŹ toni diversi, colori nuovi. Oltre a immigrati, tossicodipendenti, anziani soli, le cucine sono un approdo per molti italiani che dopo una separazione sono in stato di povertĂ . Ricevono un pasto ma anche tanto bene, tanto calore umano e amicizia. â&#x20AC;&#x153;La mia vita â&#x20AC;&#x201C; racconta Michele - è cambiata in meglio da quando ho incontrato questa esperienza. Spesso mi chiedo cosa sarebbe stata la mia vita senza le cucine e come sarebbe la vita di molte persone che vengono da noiâ&#x20AC;?.
nale sapere di essere la Madre di Dio. Colei che avrebbe dato al mondo il Salvatore. Nonostante la giovane etĂ , e le paure che possono sorgere, con lo sguardo rivolto verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto ha saputo fare della sua vita una benedizione per lâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ . Il suo esempio dovrebbe spingerci a prendere coscienza che anche noi siamo chiamati a prendere parte al capolavoro della vita terrena. IMPEGNO DI VITA per i prossimi giorni Porta benedizione alle persone che conosci. Usa bene le parole, senza volgaritĂ , e con esse costruisci la comunitĂ .
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La voce di Pietro 24 dicembre 2014
www.chiesaischia.it
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Media CEI
24 dicembre 2014
kaire@chiesaischia.it
MEDIA CEI/TV2000
Un detective del sacro Ă&#x2C6; il giornalista David Murgia col programma â&#x20AC;&#x153;Indagine ai conďŹ ni del Sacroâ&#x20AC;?
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on câ&#x20AC;&#x2122;è diocesi in Italia che non abbia un veggente, un falso santuario, una presunta apparizione mariana. Ciarlatani pericolosi e senza scrupoli che conquistano il cuore di tante persone A cura di svuotando lâ&#x20AC;&#x2122;anima e i portafogli. Cosa si può fare per arginare Riccardo questo fenomeno? Quali sono i casi meno conosciuti? E cosa Benotti pensa la Chiesa di miracoli, apparizioni, profezie e resurrezioni? A queste ed altre domande vuole rispondere il programma â&#x20AC;&#x153;Indagine < \ J |Â&#x17E; WÂ&#x17E; ~ < WÂ?} <¨Š    |}}} K ~ |}}} k || Â?} < 7 * Murgia, una sorta di detective del sacro che con gli strumenti della ragione, della scienza e della fede, scopre e racconta questi fenomeni sepa & Š intrattenimento. Facciamo informazione con lo strumento dellâ&#x20AC;&#x2122;inchiesta giornalistica, per approfondire tematiche sensibili che i nostri vescovi si \ $ < \ 7 & ^ 7 7
"\ ^ con personaggi ambigui: â&#x20AC;&#x153;Quando si cerca di entrare in questi ambienti # % # 7 < +
& 7 " \ % $ < \ ^ \& Â&#x2021; / \ ÂŞ -
\ & â&#x20AC;&#x153;Ne esistono di pericolose, come quelle che vedono la Chiesa cattolica preda dellâ&#x20AC;&#x2122;anticristo nella persona di Papa Francesco. A colpire è che i seguaci non sono atei ma buoni cattolici che, soprattutto attraverso inter \ y & _ 7 |}WÂ&#x2022; " del centenario delle apparizioni di Fatima, e smette anche di lavorare. / \ _
& y Â&#x2022;| ~ / " * / / " ÂŞ Abbiamo contattato i postulatori di ciascun santo a cui è attribuita la profezia - rivela Murgia - e non esiste nulla di vero. Ma le persone vivono / \ ^ $ < \ 7 Â&#x160; ¨\ & _ _ * esempio, vorremmo affrontare le esperienze pre-morte. Poi affronteremo il tema dei fenomeni mistici e parleremo di alcuni santi â&#x20AC;&#x2DC;particolariâ&#x20AC;&#x2122;, \ ^ WY " & / _ ^ x y / k #
Murgia -, se consideriamo il caso di Gloria Polo, una dentista colombiana Â&#x2021; sua storia e cercheremo di capire se possono esistere altre esperienze \
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