Materie sull'irrequieta superficie Calogero Barba

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In copertina Il soffio del Vettore, 1993 installazione


Ai miei genitori Vincenzo e Nina



CALOGERO BARBA

MATERIE SULL'IRREQUIETA SUPERFICIE MATTERS ON THE RESTLESS SURFACE

Testo di/Text MASSIMO BIGNARDI



CALOGERO BARBA MATERIE SULL'IRREQUIETA SUPERFICIE MATTERS ON THE RESTLESS SURFACE

Galleria Studio 71 Palermo

Curatore/Exhibithion Curator Marcello Scorsone Testo di/Text Massimo Bignardi

Dal 27 Maggio al 17 Giugno 2000 Traduzione/Traslation Alessandra La Rosa Ufficio stampa/Press Office Mariella Calvaruso Progetto Grafico/Graphic Design Giuseppina Riggi Foto/Photo Archivio di Comunicazione Visiva "Vello d'Oro" San Cataldo (CL) Fotolito e impaginazione Kompo Service Stampa/Print Tipolitografia Paruzzo Caltanissetta

Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della mostra, in particolare: Galleria Il Gabbiano, La Spezia; Galleria Qal'At, Caltanissetta; Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea "Luigi Di Sarro", Roma; Galleria Monogramma, Roma; Museo Civico di Praia a Mare, Cosenza; Toni Marchese, Diego Gulizia.



Materie sull'irrequieta superficie Matters on the restless surface Massimo Bignardi

G

uardando le opere realizzate da Calogero Barba in questi ultimi anni Novanta, si ha la netta sensazione di come l’artista siciliano abbia posto il suo lavoro nuovamente nei registri della superficie. Il punto di passaggio, se così lo si può definire, è rappresentato da due installazioni, entrambe progettate nel 1997 dal titolo Vagliare la stampa e Sacello che segnalano il sotteso desiderio di evocare immagini. In effetti esse fanno da cerniera e, al tempo stesso, disegnano un preciso confi-

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ooking at the works carried out by Calogero Barba in these last years of the Nineties, we have the clear sensation of how the Sicilian artist has put his work again on the registers of surface. The passage point, if so it can be defined, is represented by two installations, both planned in 1997, entitled Sifting the press and Sacellum which draw attention to the implied desire to evoke images. In fact they are as a zipper and, in the meanwhile, they outline a definite border between the interest towards the

VAGLIARE LA STAMPA 1997 - Installazione Legno, pigmento, giornali

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IL SOFFIO DEL VETTORE 1993 Installazione

ne, fra l’interesse verso l’oggetto-scultura che fino a quella data aveva sobillato l’immaginario di Barba - evidenza di una vitalità dai richiami mitologici con esperienze mirate ad interrogare lo spazio attraverso l’inquieta materia di oggetti tratti dai repertori della città moderna - e l’idea di azzerare tale prospettiva per far ritorno da una concezione, potremmo dire “raffigurativa” di tale vitalità. Le opere che maggiormente connotano le ricerche sviluppate nella prima metà del decennio, penso soprattutto ad installazioni quali ad esempio Il soffio del vettore o Strutture magiche, entrambe del 1993, sono ascrivibili a quel momento di interesse verso la sfera del simbolico, ove gli oggetti assumono una particolare valenza narrativa, ricca di riferimenti al dettato antropologico proprio della sua terra. Man mano, però, tali richiami fanno spazio a nuove insorgenze, impaginando il valore simbolico dell’oggetto in una composizione sottoposta ad un registro minimalista o, meglio, ad una riduzione essenziale del racconto. Le sculture, anche se l’artista continua a definirle installazioni, realizzate nel corso del 1996 - in tal senso si vedano opere quali Ovum pictum ed Intersecazione - segnalano questo nuovo indirizzo, amplifican-

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object-sculpture which till that date had stirred up Barba’s imaginary - evidence of a vitality taken from mythologic calls with experiences driven at questioning the space through the restless matter of objects drawn from inventories of the modern city - and the idea of resetting that perspective to come back from a conception we can say “representative” of such vitality. The works which mostly connote the research developed in the first half of the decade, above all for instance the installations The puff of the vector or Magic structures, both dated 1993, can be ascribed to that moment of interest towards the sphere of the symbolical, where the objects have a particular narrative value, rich in references to the anthropological dictation typical of his land. But, little by little, such calls make room for new arisings, paging up the symbolic value of the object in a composition subjected to a minimal register, or better, to an essential reduction of the tale. The sculptures, which the artist keeps on defining installations, carried out during the 1996 - as the works Ovum pictum and Intersection - point out this new approach amplifying the symbolic reference of the object: I mean that


done il riferimento simbolico dell’oggetto: voglio dire che la forma lascia la cifra di simbolo occasionale, avrebbe detto Fromm, per tendere verso una nuova “realtà”, cioè quella di darsi quale elemento di un universo immaginativo. In pratica Barba guarda alla prospettiva di proiettare il suo lavoro in un sistema di comunicazione che non resti circoscritto al proprio habitat, a sensazioni divenute specchio dell’immaginario collettivo, in poche parole essere prigioniero di una compiaciuta identità. Lo fa, a partire dal 1997, interrogandosi sulla nozione di pittura, sul significato che essa assume in un particolare momento nel quale maggiore è l’urgenza di chiarire un suo rapporto (ovvero dialogo) con le nuove tecnologie dell’e-

the shape leaves the figure of casual symbol, as Fromm would have said, to tend towards a new “reality” that is that one of showing itself as an element of an imaginative universe. In practice, Barba looks at the perspective to project his work in a communication system which does not stay limited into his own habitat, into sensations turned to a mirror of the collective imaginary, in few words, being a prisoner of a pleased identity. He does it, starting from 1997, questioning about the notion of painting, about the meaning it takes in a particular moment in which it is greater the urgency to make clear his relation (or dialogue) with the new electronic technologies, with the “spaces” suggested by the virtual,

OVUM PICTUM 1996 - Installazione Legno, pigmenti, carta a mano

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lettronica, con gli “spazi” suggeriti dal virtuale, interpretando, queste ultime, come ulteriori modellazioni della realtà. Barba non sonda una strada alternativa alla pittura, rimescolando inutilmente le carte così come fanno in molti oggi per apparire “nuovi”: egli avverte il senso profondo di una verità che evidenzia, all’artista contemporaneo, l’impossibilità di “non vivere nel nostro tempo”, così come suggeriva Menna in chiusura di quel lucidissimo saggio dedicato al “progetto moderno dell’arte”. Questo, però, avverte Menna, non significa dover rinunciare a un progetto critico “al contrario, vuol dire prendere posizione dalla parte di chi, oggi, lavora nella direzione di un approfondimento e di un rinno-

interpreting them as further modellings of the reality. Barba does not sound the alternate way to the painting, shuffling the cards uselessly as today many artists do in order to seem “new”: he feels the deep sense of a truth which points out, to the contemporary artist, the impossibility «not to live in our time», as Menna suggested at the end of that very lucid essay dedicated to the “modern plan of art”. But, as Menna points out, that does not mean to give up a critic plan «on the contrary, it means to take sides with those who work today in the direction of a deepening and a renewal, of a new use of the notions of plan and rationality». All of this in the convinction, as the essay concludes, «that

INTERSECAZIONE 1996 Legno, pigmenti cm 65x350x300

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vamento, di un uso nuovo, appunto, delle nozioni di progetto e di razionalità”. Tutto ciò nella convinzione, così conclude il saggio, “che gli strumenti razionali e la loro incidenza sulle trasformazioni reali hanno perduto da tempo un ruolo garantito e una definibilità assoluta”. Il titolo Viaggio digitale dato dall’artista ad un trittico realizzato nel corso del 1997, non premia la cifra immaginativa propria di queste tre tavole: per essere più precisi penso che Barba abbia volutamente avvicinato i due termini “viaggio” e “digitale”, apparentemente distanti tra loro, per dare un immediato riscontro immaginativo. Il suo interesse non è, tuttavia, rivolto alle possibili relazioni intessute sulla superficie del campo pittorico, dei significati simbolici assunti sia dagli elementi attinti dal repertorio del primordio - l’idea del mare, la metafora della sabbia e della pietra e soprattutto la semisfera, suggestione forse quest’ultima del globo terrestre, del piano d’esistenza - sia dalla lunghissima linea numerica, propria della traduzione digitale. L’artista posiziona tutto sulla superficie, soffermandosi solo sul suo preciso valore di piano, ove il segno narrativo è ancora il principale artefice. Una posizione ben più evidente in dipinti (anche se il termine sembra superato in quanto dovremmo parlare di “superfici plastiche”) quali B/denti sempre del 1997, Viaggio equilibrato e Equilibrato eseguiti nei primi del 1998, nei quali l’artista insiste su un raffreddamento del piano, facendo ricorso ad una predominante blu, volutamente accentuata per dare risalto emotivo alle sagome-forme. Registro subito messo in discussione, ed è questa un’altra variante che ci fa comprendere gli sforzi compiuti dall’artista a non cedere alla facile seduzione della pittura, dalla simmetrica ripartizione del piano pittorico e dalla partecipe presenza della scrittura: è quanto testimoniano lavori quali Yellow Gold e Sguardo frontale realizzati anch’essi nel 1998. Barba ribalta nuovamente la postazione dalla quale guarda la pittura: spinge le forme ad emergere dal fondo monocromo, caricando quest’ultimo di un’energia mirata a dare corpo

the rational instruments and their effect on the real transformations have lost, for time, a guaranteed role and an absolute definability». The title Digital journey which the artist gave to a triptych carried out during the 1997, does not reward the imaginative figure typical of these three boards: to be exacter I think Barba has consciously drawn the two terms “journey” and “digital” near, terms which are apparently different, to give an immediate imaginative match. However, his interest is not devoted to the possible relations interlaced on the pictorial surface, with the symbolic meanings assumed both by the elements derived from the inventory of the origins - the idea of the sea, the metaphor of the sand and the stone and above all the hemisphere, perhaps suggestion of the terrestrial globe, of the plane of existence - and by the long numerical line, typical of the digital translation. The artist places everything on the surface, dwelling only on its exact value of plane, where a narrative mark is still the main author. A more evident position in paintings (but the term seems to be out-of-date because we should say “plastic surfaces”) as B/teeth always painted in 1997, Balanced journey and Balanced painted in the first years of 1998, in which the artist insists on the cooling of the plane, appealing to a predominant blue, consciously marked to give emotional prominence to the profiles-shapes. This register has been put up soon for discussion, and this is another variant which lets us understand the efforts made by the artist not to yield to the easy seduction of painting, from the symmetric division of the pictorial plane and from the participating presence of writing: that is witnessed by works as Yellow Gold and Frontal gaze carried out in 1998, too. Barba turns over again the placing from which he looks at the painting: he induces the shapes to come out from the monochrome ground, charging it with an energy driven at giving substance and matter to the shape, at emphasizing it as a presence. In practise, he drives at making it come out from the plane till to move it away, or rather to lead again the value of the image to

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e materia alla forma, ad evidenziarla come presenza. Mira in pratica a farla uscire dal piano sino a staccarsi, ovvero a portare il valore dell’immagine nuovamente nello spazio.

the space.

VIAGGIO EQUILIBRATO 1998 Legno, cera, pigmenti, olio, piombo cm 140x110x6

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TAVOLE



SGUARDO FRONTALE - 1998 Legno, sabbia, pigmento, cera d’api cm 100x80x10

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LETTERE LUTERANE - 1998 Legno, buste, gesso, inchiostro, sabbia cm 100x80

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GRAN CARRO - 1998 Installazione Legno, pigmenti

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L’AGNELLO - 1997 Legno, lana, cera, carta, pigmenti cm 170x70x5

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MEMORIE DELLA TERRA - 1999 Installazione al Museo civico di Praia a Mare, Cosenza Argilla, solfato di rame, chiodi

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SACELLO - 1993 Legno, pigmento, carta a mano cm 240x240x65

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STRUTTURE MAGICHE - 1993 Installazione Legno, ferro, pigmenti

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STRUTTURA EQUILIBRATA - 1999 Collari di legno e pigmenti cm 220x30x20

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SACELLO - 1996 Installazione Gesso, solfaro di rame, cera d’api

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DARDO - 1999 Alabastro, legno, mecca, pigmento, cera d’api cm 350x45x250

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EQUILIBRATO - 1998 Legno, piombo, sabbia, pigmenti cm 100x80x6

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B/DENTI - 1997 Legno, ferro, olio, gesso cm 150x115x6

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YELLOW GOLD - 1998 Legno, pigmento, papaveri cm 100x80x10

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VIAGGIO DIGITALE - 1997 Legno, pigmento, cera d’api, solfato di rame cm 100x240x6

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EQUILIBRATO - 1997 Legno, piombo, pigmenti, sabbia cm 150x150x3

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LO SGUARDO DELLA SCRITTURA - 1998 Installazione con happening, ex macello Caltanissetta Lavagne, gesso colorato, cartapesta, spago

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LO SGUARDO DELLA SCRITTURA - 1998 Installazione con happening, ex macello Caltanissetta Lavagne, gesso colorato, cartapesta, spago

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DEDICATO AGLI ARTISTI - 1998 Installazione con azione rituale Arance, chiodi

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VETTORE VIRTUALE - 1995 Installazione al Centro Sociale di Blufi (PA) Legno, gesso, solfato di rame, pigmento

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SERPOTTIANA - 1993 Legno, grano, carta a mano, acciaio, pigmenti cm 90x50x25

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DEDALO E ICARO - 1997 Legno, cera d’api, pigmenti cm 90x100

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IL VERO PAPA, IL PAPA VERO - 1994 Legno, papaveri, carta, pigmento cm 30x90

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III MILLENNIO - 2000 Legno, carta, cera, chiodi, piombo, pigmento cm 30x21

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SCOPE SAGGE - 1997 Scope, legno, pigmento cm 170x35x10 cadauno

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INCHIODARE IL III MILLENNIO - 2000 Legno, chiodi, cera d’api, pigmenti, piombo ø cm 35x3

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PORTARMI - 1996 Legno, pigmenti cm 320x150x80

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NASCONDINO - 1996 Erice, performance con l’opera di De Dominicis

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CERCAR CAVILLI - 1997 (coll. Giovanni Morabito) Legno, doratura a mecca, pigmento cm 100x80x6

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BIOGRAFIA



CALOGERO BARBA, è nato a Mussomeli nel 1958 . Ha studiato all'Istituto Statale d'Arte "F. Juvara" e completato gli studi all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel corso di Scultura. Attualmente è docente titolare di "Discipline Plastiche" presso l'Istituto Statale d'Arte "F. Juvara" di San Cataldo (CL). Studio: Via C.A. Dalla Chiesa s.n. Tel. 0934 588537 - 93017 San Cataldo (CL) E-mail: calogerobarba@tin.it

Mostre personali 1981 Galleria Il Grifone, Caltanissetta 1985 Chiostro dei Monti, Mussomeli (CL). Testo di Luigi Schifano. 1992 Associazione culturale "A. Pantaleo", Monreale (PA). Testo di Francesco Carbone. 1993 Accademia di Belle Arti "Picasso", Palermo. Testo di Mauro Li Vigni. 1993 Fiera del Mediterraneo "Godranopoli", Palermo. 1993 Duomo Cappella Rosariello, Partinico (PA). Testo di Francesco Carbone e Giusi Bertini. 1993 Galleria Acefalo, Bagheria (PA). Testo di Franco Spena. 1995 Galleria Qal'At, Caltanissetta. Testo di Francesco Carbone.

1995 Cargo, Centre d'Arts Visuels, Marsiglia (F) 1996 Galleria Qal'At, Caltanissetta. Testo di Franco Spena. 1997 Galleria Art Club, Catania. Testo di Franco Spena. 1997 Di Stefano Appuntamenti, Enna. Testo di Franco Spena. 1997 Galleria Monogramma, Roma. Testo di Maria Vinella. 1998 Museo Civico di Praia a Mare (CS). Testo di Franco Bonfiglio. 1998 Ex Macello, Caltanissetta. Testo di Vitaldo Conte. 1999 Libreria Incontro, Latina. Testo di Franco Spena. 1999 Galleria Il Gabbiano, La Spezia. Testo di Luigi Cocevari-Cussar 2000 Galleria Studio 71, Palermo. Testo di Massimo Bignardi.

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Mostre COLLETTIVE

1996

1982 1992 1993

“ULISSE”, ORATORIO DI SAN SEBASTIANO, FORLI’; CASTELLO NELSON BRONTE (CT).

1996

“DI UN CERTO NOMADISMO DELL’ARTE”, MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA DI GIBELLINA (TP). “GJPSOS”, MUSEO DIOCESANO DI ARIANO IRPINO (AV). “UNA COLAZIONE UN PRANZO E UNA CENA PER UN’OPERA D’ARTE”, ATELIER DELL’ARTE, SICULIANA (AG). “IDENTITA’ PLASTICHE”, MONTESARCHIO (BN). “PAGINE E PAGINE”, GALLERIA AVIDA DOLLARS, MILANO. “RIPARTE”, INTERNATIONAL ART FAIR, SHERATON, ROMA. “SCRITTURE CELIBI”, UNIVERSITA’ DI PAVIA, COLLEGIO CAIROLI. “MEDITERRANEAMENTE”, SALA DEI TEMPLARI, MOLFETTA (BA). “IL GIUBILEO DEL 2000”, EX CARCERE BORBONICO, AVELLINO. “CULTURASCULTURA”, EX CARCERI, PETRALIA SOPRANA (PA). “LIBRO CONTIGUO”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. “TOPOS 1”, VILLA COMUNALE DI AVELLINO “8° GALASSIA GUTEMBERG”, MOSTRA D’OLTREMARE, NAPOLI. “REEL N° 14”, SPAZIO BLOB ART, CORATO, (BA). “SPOSTAMENTI”, P.A.F. GALLERIA L’ALTRO, PALERMO. “ANOMALIE”, GALLERIA OPUS, SIRACUSA. “INCONTRI D’ARTE ‘98”, STAZIONE CENTRALE DI TRIESTE. “GRADO ZERO ARCAICI VIRTUALI”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. “ASEITÀ”, MUSEO DI TRECASTAGNI (CT). “AL FUOCO, AL FUOCO!”, GALLERIA IL GABBIANO LA SPEZIA. “IN FORMA DI LIBRO”, GALLERIA CIVICA DI GALLARATE (VA). “LIBRI D’ARTISTI”, EX FIENILE, CASTEL S. PIETRO TERME (BO).

1993 1994

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“SPAZIO ACCADEMIE”, EXPO ARTE, BARI. “COCKATAIL”, GALLERIA ACEFALO, BAGHERIA. “QUOI? L’ETERNITE”, GALLERIA ACEFALO, BAGHERIA (PA). “ANTROPOTECNIA”, BIBLIOTECA DI ALIA. “SENSI DI PACE ANNUNCIATA”, MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA DI GIBELLINA (TP); OPERA UNIVERSITARIA S. SAVERIO, PALERMO. “IL CUORE DELLE PIETRE”, GALLERIA NOVORGANISMO, CATANIA “UN’IDEA DELL’ARTE A PALERMO”, EX CONVENTO DELLO SPIRITO SANTO. “IL SEGNO DI UN’ARTE”, REAL ALBERGO DEI POVERI PALERMO. “XI FIMIS”, ISOLA DELLE FEMMINE, (PA). “LA MOSCA BIANCA”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. “SPAZIO DELLE MEMORIE”, GALLERIA CIVICA DI ENNA “SEI STANZE D’ARTISTA”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. “NOVORGANISMO 1984/1994”, ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CATANIA. “LUMINA LIMINA”, MUSEO CIVICO DI PRAIA A MARE, COSENZA. “SACRALITÀ”, CENTRO ANGELO SAVELLI, LAMEZIA TERME (CZ). “FROM SICILY”, CENTRO SOCIALE DI BLUFI, PALERMO. “TERRA NERA”, FORNAZZO DI MILO (CT). “ANTROPOTECNIA”, GALLERIA AGORA’, PALERMO. “ISOLA”, RISERVA ORIENTATA DI FIUMEFREDDO DI SICILIA, (CT). “CENTENARIO DEL CINEMA”, REAL OSPIZIO GIACHERY, ARS NOVA, PALERMO. “ARTEFATTO DI CONFINE”, VILLAGGIO VERDEMARINO, S. CATERINA DELLO JONIO, CATANZARO.

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“TOPOS 2”, VILLA COMUNALE DI AVELLINO. “AL FUOCO, AL FUOCO!”, MUSEO NUOVA ERA , BARI. “ABITARE IL LIBRO”, GALLERIA STUDIO ‘71, PALERMO. “DALL’ANTIPITTURA AL FLUSSO DEL DIVENIRE”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. “Al FUOCO, AL FUOCO!”, STUDIO GENNAI, PISA. “ATTACCAR BOTTONE”, GALLERIA IL GABBIANO, LA SPEZIA. “CORPO DI GUARDIA”, ROCCA DEI BENTIVOGLIO, BAZZANO; BOLOGNA. “NUOVI APPRODI COSTRUTTIVI”, MUSEO DI CANDELA, FOGGIA. “CARO DUEMILA TI SCRIVO”, PALAZZO DEI CONVEGNI, JESI, (AN). “IN FORME DI TRACCE”, CENTRO CULTURALE DI MONTEDORO (CL). “SULL’ASINA, NON SUI CHERUBINI”, GALLERIA STUDIO 71, PALERMO. “ARTE IN ARTE”, SPAZIO VITALE IN,

CATANIA; GALLERIA CIVICA D'ARTE CONTEMPORANEA DI SIRACUSA. 2000 “POKET D’ARTISTA”, EART STUDIO, FIRENZE. 2000 SHARJAH ART MUSEUM, UNITED, ARAB EMIRATES. 2000 “MILLENNIUM BUG/ART”, GALLERIA QAL’AT, CALTANISSETTA. 2000 “TONDO ITALIANO”, MUSEO CIVICO DI HELSINKI, FINLANDIA. 2000 “THIRD INTERNATIONAL ARTISTS BOOK EXHIBITION”, CITY GALLERYDEAK COLLECTION, SZEKESFEHERVAR, HUNGARY. 2000 “INCONTRO, Artisti italiani e sloveni a confronto”, GALLERIA DEL COMUNE DI SAN CATALDO (CL); MINISTERO DELLA DIFESA ,LUBIANA, SLOVENIA. 2000 “QUEL LIBRO…”, BIBLIOTECA COMUNALE AFFORI, MILANO. 2000 “CONVERGENZE”, MUSEO DELLA CERAMICA, CERRETO SANNITA (BN). 2000 “UNA CARTOLINA PER LA PACE”, LATINA, ITINERANTE. 2000 “RICICL…ART”, RESIDENCE BORSARI, LATINA. 2000 “SEDIE D’AUTORE”, CORIMBO LOFT, PALERMO 2000 “OMAGGIO A F. CARBONE”, L’ALTRO ALTRO ARTECONTEMPORANEA, PALERMO

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BIBLIOGRAFIA



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FRANCO SPENA, “Quella mitica civiltà contadina nelle opere di due maestri dell’arte contemporanea”, Giornale di Sicilia, Palermo 28 Luglio 1996.

ALDO GERBINO, “Grado Zero: da li ricominciano otto arcaici virtuali”, La Voce Repubblicana, Roma 18 Febbraio 1998.

FRANCO SPENA, “Della terra e del cielo”, Art Leader n. 24 Ancona Luglio/Agosto 1996.

PIETRO CAMPANELLI, “Opus Arte” Segno n. 160 Ed. Sala Pescara, Gennaio/Febbraio 1996.

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ANTONINA GRECO, “CulturaScultura”, i miei libri, in Cat. Ed. Comune di Petralia Soprana, Aprile 1998 VITALDO CONTE, “Gli Antri” della creatività come sinestesia “Dispersa”, in Cat. Ed. Qal’At Caltanissetta Luglio 1998. FRANCO BONFIGLIO, “Nei Teatri della Memoria”, in Cat. mostra museo civico di Praia a Mare (CS) Dicembre 1998. FRANCO BONFIGLIO, “Nei Teatri della Memoria”, Mezzogiorno economico, Cosenza, Febbraio 1999 GIOIA SGARLATA, “Transiti d’Arte” ad Agrigento", Centonove, Messina 28 Agosto 1998. MARCO FRACCARO, “Venticinque anni di mostre (1972-1997) del Collegio Cairoli di Pavia”, Società Pavese di Storia Patria, Como Novembre 1998. ALDO GERBINO, “Il libro, gioco inneffabile del segno e dell’immagine”, OggiSicilia, Palermo Giovedi 31 Dicembre 1998. LUIGI COCEVARI-CUSSAR, “Viaggio Equilibrato”, in depliant mostra, Galleria Il Gabbiano, La Spezia Marzo 1999. GIOVANNA RIU, “I riti arcaici di Calogero Barba”, Il Secolo XIX, La Spezia-Genova, 8 Aprile 1999. LILIANA DEMATTEIS-GIORGIO MAFFEI, “Libri d’Artisti in Italia 1960-1998”, Regione Piemonte, Torino Marzo 1999.

PAOLO BALMAS, “Corpo di guardia”, in cat. Edizioni Lira, Catania, mostra Rocca di Bazzano, Bologna, Luglio 1999. GIOVANNA RIU, “Calogero Barba”, Segno n° 168, Ed. Sala Pescara, Giugno 1999. BARBARA MARTUSCIELLO, “Nuovi approdi costruttivi”, in cat. Edizioni Lira, Catania, Pinacoteca di Candela (Foggia), Agosto 1999. ALDO GERBINO, “Se la materia è dinamica”, OggiSicilia, Palermo, mercoledi 8 Settembre 1999. ALDO GERBINO, “Giovani artisti crescono”, Stilos, anno 1° N° 12 in abbinamento al numero de La Sicilia, Catania, martedi 28 Settembre 1999. MARA BORZONE, “La Spezia”, Juliet Trieste n° Ottobre/Novembre 1999. ALDO GERBINO, “Sull’Asina, non sui Cherubini”, Stilos, anno 1° N° 18 in abbinamento al numero de “La Sicilia”, Catania, martedi 21 Dicembre 1999. DANIELA DEL MORO, “Corpo di Guardia”, Titolo, Perugia N° 30 Novembre/Dicembre 1999. ALDO GERBINO, “Un Natale riflessivo”, La Voce Repubblicana”, Roma, mercoledì 22 Dicembre 1999. DIEGO GULIZIA, “Millennium Bug/Art”, in cat. Edizioni Qal’At, Caltanissetta, Dicembre 1999. FRANCO SPENA, “Lontananze”, in Cat. Edizioni Paruzzo, Caltanissetta, Galleria del Comune di San Cataldo, 4 Marzo 2000. DIEGO GULIZIA, “Natività”, in Cat. Ed. Amico Medico, San Cataldo Maggio 2000.

PAOLA NICITA, “Museum”, in cat. multimediale, Edizioni E. Pagano, Bagheria, Aprile 1999.

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SCRITTI E NOTIZIE


HANNO SCRITTO C. ALESSANDRI, P. BALMAS, A. BARBA, L. BARBERA, M. BIGNARDI, G. BERTINI, G. BONANNO, F. BONFIGLIO, L. BONTA', M. BORZONE, P. CAMPANELLI, S. CARAMANNA, F. CARBONE, R. CARCHIOLO, V. CIMINO, L. COCEVARI-CUSSAR, V. CONTE, N. D'ALESSANDRO, D. DEL MORO, E. DI STEFANO, A.M. ESPOSITO, F. GALLO, A. GERBINO, A. GRECO TITONE, E. GUERRA, W. GUTTADAURIA, G. LABROSCIANO, M. LI VIGNI, E. LUPINACCI, S. MORANI, B. MARTUSCIELLO, R. MISTRETTA, E. MÜLLER, P. NICITA, G, PETRUZZELLI, R. RICCI, M. SANTAGATI, W. SCORSONE, L. SPADANO, G. SIMONGINI, L. SCHIFANO, F. SPENA, S. TROVATO, G. RIU, E. VALENZA, L. P. VASTA, M. VINELLA, M. ZAGARELLA.

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RIVISTE E GIORNALI LA SICILIA, GIORNALE DI SICILIA, XIX SECOLO, IL TEMPO, IL MESSAGGERO, STILOS, SICILIA TEMPO, CENTONOVE, IL MEDITERRANEO, OGGI SICILIA, ART LEADER, SEGNO, TERZOOCCHIO, FLASH ART, TITOLO, KALEGHE', SIKANIA, IRPINIA OGGI, L'ECO DELL'ARTE, MEZZOGIORNO ECONOMICO, QUADRI E SCULTURE, CRONACHE PARLAMENTARI SICILIANE, PRIMAFILA, JONIO, RIV. PALERMO, MERIDIANO SUD, NEXT, ROMA, LA VOCE REPUBBLICANA, JULIET, LA PROVINCIA PAVESE, IL GIORNALE DELL'ARTE, IL RESTO DEL CARLINO, PASSPARTU', CONTEMPORART, LA NUOVA SARDEGNA, SARAD, LE PROVENCAL, ARTE SERVICE, IL SANNIO.

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OPERE IN COLLEZIONI PUBBLICHE E PRIVATE

Pinacoteca d'Arte Moderna e Contemporanea "Godranopoli" Godrano (PA). Collezione Museale del Vulcano, Fornazzo di Milo (CT). Museo Civico d'Arte Contemporanea di Praia a Mare , Cosenza. Museo dell'Immagine Postale di Belvedere Ostrense, Ancona. Museo di Trecastagni (CT). Museum Ezio Pagano, Bagheria (PA). Museo del Legno, Budduso', (SS). Museo Civico d'Arte Contemporanea di Gibellina (TP). Archivio dei Libri d'Artista, Laboratorio 66, Milano. Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Gallarate (VA) King St. Stefhen Museum, Szekesfehervar, Hungary. Sharjah Art Museum, United Arab Emirates.

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Questa edizione a cura dell’Archivio di Comunicazione Visiva “Vello D’oro” è stata stampata a Caltanissetta dalla TIPOLITOGRAFIA PARUZZO di Paruzzo Mario e C. s.n.c. C.da Calderaro (Zona Industriale) Tel. 0934 26432



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