CALOGERO BARBA
TRASGRESSIONI IMPOSSffiiLI
I MIGNON D' ARTE a cura di Franco Spena
GALLERIA ACEFALO Via Bernardo Mattarclla, 64 Bagheria (PA)
/11 copertina: Circhi croma, 1992 em. 60 x 65 x 300
ASSOCIAZIONE " MARCEL DUCHAMP" Magazzino di Immagini e Parole Cahanissetta
I MIGNON D'ARTE
7 FRANCO SPENA
Trasgressioni impossibili CALOGERO BARBA
EDIZIONI "MARCEL DUCHAMP" Magazzino di Immagini e Parole
TRASGRESSIONI IMPOSSIBILI Sulla linea della trasgressione, Calogero Barba tratteggia il suo rapporto col tempo sui piano delle allusioni. E questa sua azione del trasgredire, dell'andare oltre, questo suo trans-gredire, innesca le emozioni del passaggio, di quel mutamento che il tempo opera nelle cose e nell'uomo, di quel tra/ passo di storie entro il quale ci si ritrova a vivere. II dramma del mutare pero non interessa Barba, per cui la perennita del procedere del tempo nella storia e assunta come traccia, segno che rimane nell'uomo e nelle cose, realta passibile di tutte Je letture possibili quindi, come nel suo caso, anche della ricerca a ritroso, della riscoperta del viaggio all'interno del quale ogni oggetto diviene invenzione, ritrovamento, manifestazione, tessera affascinante di una archeologia culturale e della mente. La ricerca si riassume in que! rapporto uomo/ tempo/ ambiente/ territorio entro cui l'artista avvia il suo processo dell'invenire. Ma il senso del trans-gredire, del procedere al di Ia, e del tempo e Barba, consapevole della profanazione che opera, si sofferma sull' ÂŤattraversoÂť, per vivere all'interno della tensione del pas-
saggio e, se da una parte varca la soglia della ricerca, dall'altra percorre quella del tradimento. L'oggetto ecercato per essere tradito anzi, nel repertorio della memoria collettiva, l'artista cerca oggetti da tradire. E il tradimento, il recupero della distanza, avviene perle vie della mente attraverso gli strumenti della forma e del colore. L'oggetto antropologico della cultura dell'agro contadino eraccolto, studiato, registrato, definite rna, nello stesso tempo, subisce uno spostamento di senso sul doppio binario del gioco e dell'ironia. Un atteggiamento ludico che lo porta alia trasformazione dell'oggetto trovato e nello stesso tempo a ripercorrerne le tracce dell'origine. Un'origine evocata spesso attraverso la pratica dell'utilizzo dei colori primari - con l'accentuazione dei complementari che ne esaltano la luminosita - con la tecnica della tempera magra resa opaca, con la colla di coniglio, terre e ossidi e anche con l'impiego di materiali poveri come legni, lamierini, retine metalliche, sughero, chiodi, semi. Sa di origine anche il ricorso a geometrie minimali con riferimento al triangolo equilatero, al cerchio, forme e architetture che diventano elementi di uno spazio razionale, concepito con ordine
e rigore, rotto a volte da momenti di diagonalita e di sfalsamento che sviano dalla struttura e posseggono gia i segni di quel trasgredire, del tentative di andare oltre il reperto interrompendo, sovvertendo la traccia storica e le regole del gioco. Un gioco nel quale si avverte un forte senso della profanazione e il colore sembra aggredire lo spettatore che, ponendolo in primo piano, Iegge l'oggetto in uno spazio in cui si colloca la sua nuova definizione visiva. Ecco dunque che, sul binario dell'ironia,l'oggetto/ scultura dichiara la sua ambiguita nel gioco allusivo delle sue simbologie in un rapporto continuo tra aperto e chiuso, dentro e fuori, svelamento e nascondimento. Cosi come diviene metafora nel caso della lumaca che, con la sua forma a spirale, continua il suo cammino Iento all'interno di strutture che scandiscono il suo passare nel tempo o quando e proposto come una sorta di archetipo mediterraneo, un'edicola di mistero, in un continuo rimando tra mitologia, leggende taurine e cultura minoica dell'entroterra siciliano. Oltre il concetto di distanza e il sottile gioco delle allusioni e dell'ironia, l'oggetto non trans/ gredisce mai completamente dal suo originario punto di vista, dalla sua genesi che continua a man-
tenere un carattere imponente, in quella sua forte valenza totemica nei confronti di quella piccola patria rurale che continua ad abitarci dentro oltre i passaggi del tempo e che rimane oltre ogni lettura possibile. Tra ricerca e gioco dunque, tra passione e ironia, Calogero Barba recupera, architetta e assembla i reperti del suo entroterra culturale legandosi a quella tradizione della terra entro cui rimangono indelebili i segni dell'uomo. Parallelamente ritorna quel suo ricorso ai cotori primari che viene a coincidere con un parziale azzeramento dei significati che hanno determinate il reperto nel tempo e che corrisponde anche a una relativa perdita del contesto di cui ha fatto parte. Rimane !'ironia dell'attraversamento, l'alchimia della ricomposizione in un nuovo e onirico spazio temporale nel quale l'oggetto diviene partecipe di un processo tutto mentale di rielaborazione dei messaggi di cui e portatore. Diviene, cioe !'opera, architettura impossibile nella quale si avverte quel metafisico annullamento del tempo, quella fenomenica sospensione del giudizio all'interno della quale aleggiano, in attesa della soluzione rivelatoria, l'assenza e il silenzio. Franco Spena
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Area e famigl ia, 1992 Legno, plastica, tempera 路 em. 65 x 65 x 65
Capanna fitt ile, 1992 Ceramica, legno, cana, plastica 路 em. 60 x 60 x 60
Edicola votiva, 1992 Chiocciole, legno, ceramica, tempera 路 em. 50 x 50 x 50
Sidduni magico, 1992. Installazione Ferro, legno, tempera magra - em. 180 x 210 x 210 10
Vettore P, 1993 Ferro, legno, carra, tempera 路 em. 70 x 65 x 65 II
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II soffio del vettore, 1993. Installazione Legno, chiocciole, bucranio, tempera 路 em. 70 x 240 x 240 12
II talamo di Eva, 1993 Chiocciole, legno, plastica, carta, tempera - em. 70 x 65 x 65 13
Calogero Barba e ÂŤCarrio~a vaganteÂť 1993
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NOTE BIOGRAFICHE Calogero Barba nasce a Mussomeli (CL) nell958; vive ed opera a San Cataldo (CL) e Palermo; ha conseguito Ia Maturita d' Arte applicata e completato gli studi all' Accademia di Belle Arti di Palermo; attualmente e ordinario di Cattedra di Ornato e Figura Modellata al I • Liceo Artistico di Palermo. Mostre personali: 1981 Galleria d' Arte «II Grifone», Caltanissetta. 1984 Biblioteca Comunale, Acquaviva Platani (CL). 1985 G.F.A.C. «Chiostro dei Monti», Mussomeli (CL). 1992 «II Territorio Amorfo», Associazione Culturale «Andrea Pantaleo», Monreale (PA). 1993 «Fabbrilita creativa e installazioni nell'arte contemporanea», Ass. Picasso, Palermo. «Trasgressioni impossibili», Galleria Acefalo, Bagheria (PA). Mostre collettive: 1982 Accademia di Belle Arti di Palermo, «VII Centenario Vespro Siciliano». 1983 Expo Arte Bari, «Spazio Accademie». 19~6 «Messaggi visivi», Quattro giovani artisti, Biblioteca comunale San Cataldo (CL). 1986 «Arti figurative», Sette giovani artisti, Racalmuto (AG). 1988 «Giovane energia anistica siciliana», Trecastagni (CT). 1992 Fiera del Mediterraneo, Medivacanze '92, «Godranopoli, Fiumara d' Arte, Gibellina», Palermo. 1992 «Domestic Art», Pettineo (ME). 1992 «Cocktail» Galleria Acefalo, Bagheria (PA). 1992 2' Mostra di pittura mediterranea contemporanea, Palermo. 1993 «Quoi?- L'~ternite», Galleria Acefalo, Bagheria (PA).
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DeUa sua attivita hanno scritto: Claudio Alessandri, Giusi Bertini, Francesco Carbone, Giacomo Cumbo, Amedeo Cumella, Mauro Liv(gni, Luigi Schifano, Franco Spena, Emilia Valenza. Bibliografia: 1991 Pittura in Sicilia, Dal Futurismo a! Postmoderno; a cura di Nicolo D'Aiessandro, La Ginestra Ed., Palermo. 1992-93- Art Diary, Giancarlo Politi Ed., Milano. Scritti e notizie: Giornale di Sicilia; II Vallone; Terzoocchio; La Sicilia; La Voce di Campofranco; Palermo; Art Leader; Sikelie.
Questa edizione, fuori commercio, e stata stampata per conto dell'Associazione "Marcel Duchamp", nel mese di marzo 1993 dalla Tipografia Lussografica, via Alaimo 36/ 46, Caltanissetta
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I MIGNON D'ARTÂŁ Co/lana diretta da Franco Spena Agostino TulumeUo
II tmrpo di sempre 2 Giovanni Leto ... Di una nueva memoria dell'arte 3 Andrea Vizzini
Ephemeris 4 Francesco Giglia Torquato La Mattina Alfonso Rome La persisten:za
estetica della forma nell'arte 5 Giovanni Santagati It vole di lcaro 6 Franco Spena
Silen:zi 7 Calogero Barba
Trasgressioni impossibili
Progetto grafico di Armando Oliveri Giovanni Samagati
Edizioni "Marcel Duchamp"