MARIO CACIOTTI A CALENZANO
Mostra permanente di disegni e dipinti
Palazzo comunale, piazza Antonio Gramsci 11
In copertina: “Apocalisse� 1975, olio su faesite 326 x 100,5 cm (particolare)
È per noi un onore ospitare le opere di Mario Caciotti nel nuovo palazzo degli uffici comunali, un intervento di pregio architettonico che contribuisce alla riqualificazione complessiva del centro e che oggi si completa con l’apertura di questa esposizione permanente. In particolare nella panoramica sala delle conferenze, dalla quale in un solo colpo d’occhio si possono ammirare i due colli storici di Calenzano, San Niccolò e San Donato, abbiamo collocato il grande dipinto dell’Apocalisse, che con il suo forte impatto abbellisce e valorizza lo straordinario paesaggio naturale che si può godere dall’interno della sala. Nel corridoio di accesso abbiamo scelto di posizionare i ritratti, mentre negli uffici al terzo piano si trovano i paesaggi di Settimello, di Sommaia, del Neto. Abbiamo scelto Mario Caciotti perché è un grande artista, perché è nato qui, perché il suo rapporto con Calenzano non si è mai interrotto e perché nelle sue opere possiamo ritrovare luoghi e paesaggi del nostro territorio, volti e personaggi che hanno popolato le nostre strade e piazze, da Giuliano agli artisti della Tinaia di San Salvi. I due palazzi si caratterizzano così come luoghi di cultura oltre che come spazi istituzionali. Nella sala consiliare del Municipio troviamo i dipinti di Umberto Mannini, personaggio legato personalmente allo stesso Caciotti, del quale in passato aveva donato e ceduto al Comune importanti quadri e disegni; al piano terra del nuovo palazzo si trovano le sculture di Giannetto Mannucci; mentre la sala conferenze si caratterizza con le opere di Mario Caciotti. Tanto che i due edifici comunali costituiscono oggi una sorta di museo dell’arte calenzanese, un luogo aperto a tutti, un percorso attraverso l’opera dei nostri concittadini che hanno saputo esprimere e diffondere la propria sensibilità artistica, dando alla nostra città un valore aggiunto, un motivo di orgoglio.
Il Sindaco Alessio Biagioli
LA “TAVOLOZZA” DI MARIO CACIOTTI NEL NUOVO PALAZZO COMUNALE DI CALENZANO
Rosso, giallo, arancio e verde nelle loro sfumature più vivide. I quadri di Mario Caciotti rappresentano una “esplosione” di colori, una tavolozza brillante che si riversa sulla tela con risultati peculiari per l’artista, qualsiasi cosa dipinga. C’è un filo conduttore comune, infatti, nelle opere di Caciotti, quello della scelta di colori forti appunto, in tutte le sue opere, a qualunque tema e filone appartengano, si tratti di paesaggi o arte sacra, di corride o combattimenti tra animali, di ritratti così come di elementi della natura. Colori che accentuano anche la drammaticità di alcune scene, ad esempio quelle della crocifissione del Cristo per quanto riguarda l’arte sacra, dai quali traspare in pieno il dolore dell’uomo ingiustamente mandato a morte. La produzione di Caciotti, che non a caso è stato definito l’ultimo espressionista, è varia e vasta e non ci sono temi o persone che non abbiano dignità di essere rappresentate per questo ‘ragazzino’ di quasi 89 anni che mostra una vitalità ed una voglia di esprimersi ancora intatta. Così il senza fissa dimora che si ferma a riposare sulla panchina all’esterno del suo studio o un personaggio come il sestese Giuliano che cammina incessantemente con il suo carretto alla ricerca di rottami, o ancora Cirano colto mentre si aggira nelle strade del borgo di Settimello sempre vestito da ciclista, rappresentano soggetti più volte raffigurati, anzi figure ricorrenti tra i quadri di Caciotti. Personaggi in carne ed ossa sembrano diventare anche i luoghi raffigurati nelle tele del pittore ed in particolare quelli della sua amatissima Calenzano che lo ha visto nascere: così i tetti rossi di Settimello o i panorami raffigurati dalla Calvana raccontano una storia così come gli scorci di Legri. Con Calenzano infatti l’artista ha sempre mantenuto un rapporto strettissimo, viscerale, anche se in realtà ha lasciato il territorio calenzanese a soli tredici anni di età, nel 1935, per trasferirsi a Sesto Fiorentino. Molte sono infatti le opere di Caciotti ospitate anche in luoghi, istituzionali e non, di Calenzano, ad esempio il palazzo comunale ‘storico’ di piazza Vittorio Veneto ma anche il circolo “La Vedetta” di Settimello che, l’anno scorso, ha inaugurato addirittura una sala proprio con il suo nome. Ora l’occasione della donazione da parte di Mario Caciotti di oltre trenta sue opere all’amministrazione comunale calenzanese e la loro sistemazione nella sala conferenze del nuovo palazzo degli uffici comunali di piazza Gramsci rappresenta un ulteriore tassello di questo speciale legame ed una occasione per una sorta di preziosa mostra permanente dell’artista.
Sandra Nistri
LE OPERE
Afianco: “Autoritratto n. 76”, 1965 - olio su cartone, 39,5 x 54 cm
“Francesco Caciotti”, 1970, figlio - olio su cartone, 53,5 x 63,5 cm
“Daniela Caciotti”, 1972, figlia - olio su cartone, 59 x 82 cm
“Fratoni”, 1984, pittore di Calenzano - olio su cartone - 48 x 67,5 cm A fianco: “Antonio Ligabue”, 1980, ritratto da fotografia - olio su cartone, 24 x 30 cm (particolare)
“Angiolucci�, 1970, mendicante fiorentino poi pittore naif - pennarello e olio su cartone, 28,5 x 28,5 cm
“Angiolucci”, 1980 - olio su cartone, 58 x 76,5 cm
“Bandiera�, 1970, pescivendolo di Sesto Fiorentino poi pittore - olio su cartone, 33 x 49 cm
“Argia Melani�, 1980, signora di Sesto Fiorentino - olio su cartone, 34 x 45,5 cm
“Il tabaccaio di Sesto”, 1974 - olio su cartone, 27 x 36 cm
“Il tabaccaio di Sesto”, 1972 - olio su cartone, 31,5 x 44 cm A fianco: “Corsano”, 1960, contadino di Panicaglia - olio su cartone, 33,5 x 39 cm (particolare)
“Cirano” 1975, ciclista di Settimello olio su cartone, 30 x 42,5 cm
“Giuliano”, 1979, mendicante - olio su tela, 65 x 85 cm
“Ritratto nella Tinaia di San Salvi a Firenze �, 1980 circa - olio su cartone, 38,5 x 57 cm
“Apocalisse”, 1975 - olio su faesite, 326 x 100,5 cm
Sopra: “Olocausto”, 1972 - pennarello, 42 x 60 cm A fianco: “Volti”, 1980 - carboncino, 32 x 46 cm
“Corrida”, 1980 - carboncino, 46 x 32 cm
“Corrida”, 1980 - carboncino, 46 x 32 cm
“L’orticello”, 1966 - olio su tela, 79 x 60 cm
“Olivi nelle carpognane”, 1965 - olio su tela iuta, 90 x 70 cm
“Nevicata sulla Piana�, 1972 - olio su compensato, 64 x 56 cm
“Borgo di Settimello” 1980 - olio su cartone, 68,5 x 59,5 cm
“Panorama”, 1972 - olio su cartone, 28 x 21 cm
A fianco: “Settimello, dalle Cappelle”, 1979 - olio su cartone, 68 x 56,5 cm (particolare)
“Autunno al Neto”, 1980 - olio su cartone, 60,5 x 68,5 cm
“Primavera al Neto”, 1981 - olio su cartone, 60 x 70 cm
“Viale del Neto”, 1981 - olio su cartone, 61 x 69 cm
Sopra: “Festa dell’Immacolata”, 1967 -, olio su cartone pressato, 90 x 40 cm A fianco: “Festa popolare della rificolona”, 1975 - olio su faesite, 82 x 59 cm (particolare)
“Girasoli secchi 1”, 1978 - olio su cartone, 68 x 49 cm “Girasoli secchi 2”, 1978 - olio su cartone, 68 x 47,5 cm (particolare)
“Lo schiacciasassi”, 1965 - olio su faesite, 58 x 82 cm
MARIO CACIOTTI Nasce a Calenzano il 24 settembre del 1923. Si diploma in disegno tecnico alla Scuola Industriale Leonardo da Vinci e nel 1941 entra come disegnatore alle Officine Meccaniche Galileo, inizia a dipingere incoraggiato da alcuni colleghi tra cui si annovera Umberto Mannini. Alterna per ragioni familiari i pennelli ad altre attivitĂ tra cui modellazione e produzione di ceramiche. Dal 1960 si dedica completamente alla pittura, partecipando, spesso con riconoscimenti, a numerosi premi e mostre collettive regionali e nazionali: Firenze, Roma, Milano, Piacenza e Bologna. La prima personale risale al 1958 a Firenze alla Galleria del Proconsolo. Esegue in piĂš occasioni opere di destinazione pubblica e di soggetto religioso tra cui tele che arredano la sede centrale del SS. Sacramento in Vaticano, la via Crucis nel portico del santuario di Boccadirio e la chiesa di San Pio X a Livorno. Esce nel 1996 la monografia accolta nelle biblioteche dei musei Pecci di Prato, MoMA di New York e Prado di Madrid. Nel 2008 espone negli USA a Savannah (Georgia), presso il Museo Hurn di arte contemporanea, a Firenze al Museo della Specola. Le sue opere sono ricche di colore, di pennellate intense con cui coglie i dettagli dei volti, della natura, della religione e della vita della sua Toscana. I primi paesaggi hanno toni ambrati e tenui poi la sua pittura si evolve nei colori forti e nelle pennellate energiche.
Le opere riportate in questo catalogo sono una donazione dell’artista al Comune di Calenzano. Le opere sono esposte nel Palazzo Comunale in piazza Antonio Gramsci 11.
Coordinamento Editoriale: Ufficio Infrastrutture e Ufficio URP/Comunicazione del Comune di Calenzano
Foto: Piero Barducci Progetto grafico: Alessandro Casini - kane.it Stampa e distribuzione: L.A. Posta diretta S.R.L. Collaborazioni: Cornici Maestrini